Lezione 4 _ASS.PRO CIV JO 2002

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Lezione 4 _ASS.PRO CIV JO 2002
VANGELISTA DORIANO
COME AFFRONTARE L’INTERVENTO……………………..
AUTOPROTEZIONE
CON DISPOSITIVI ADEGUATI
DPI
Si intende per Dispositivi di Protezione Individuale, definizione spesso
surrogata dall'acronimo DPI, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere
indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o
più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il
lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art.
74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81)
I DPI devono:
essere adeguati alle condizioni presenti sul luogo di lavoro
essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare un rischio maggiore
per il lavoratore
devono tener conto delle esigenze ergonomiche e della salute del lavoratore
I DPI sono divisi in tre categorie, in funzione del tipo di rischio:
I categoria - rischio lieve - autocertificato dal produttore
II categoria - rischio significativo come ad esempio occhi, mani, braccia, viso prototipo certificato da un organismo di controllo autorizzato e notificato
III categoria - comprende tutti i DPI per le vie respiratorie e protezione dagli
agenti chimici aggressivi - prototipo certificato da un organismo di controllo
autorizzato e notificato, e controllo della produzione
I DPI devono, per legge, riportare il MARCHIO CE E LE NORME EN di
riferimento del costruttore, il quale indica la conformità ai requisiti essenziali di
salute e sicurezza. Inoltre il dispositivo di sicurezza deve contenere un manuale
di istruzioni per l'uso, conservazione, pulizia, manutenzione, data di scadenza,
categoria e limiti d'uso possibilmente scritto nelle lingue ufficiali.
CE………………..
CHINA EXPORT ???????
DPI
Dispositivi di Protezione Individuale
TUTA
GUANTI
IMBRAGATUR
A
OCCHIALI A
TENUTA
MASCHERA
STIVALI
COME RAGGIUNGERE L’OBBIETTIVO
SCALE
TRABATELLI
PIATTAFORME MOBILI
LAVORI IN QUOTA
Q
uando un lavoro è
?
“ in quota”
"lavoro in quota" viene definito come
"l'attività lavorativa che espone la persona al rischio di caduta da
una quota posta ad un'altezza superiore a 2 metri rispetto ad un
piano stabile".
Max 2 metri
QUESITO
PROBABILITA’ DANNO
DA 2 O DA 4 METRI
ATTENZIONE !!!
ANCHE IL LAVORO SU
SCALA PUO’ ESSERE
MOLTO PERICOLOSO !!!!!
Mt .1.80
Mt .1.80
DLGS 81/08
ATTENZIONE
VERIFICARE
SEMPRE LA
PERFETTA
FUNZIONALITA’
DEI DISPOSITIVI
DI BLOCCO,
ANTISCIVOLO E
SICUREZZA
PRIMA DELL’UTILIZZO VERIFICARE:
LA PORTATA MAX DELLA SCALA
IL SISTEMA DI BLOCCO SFILO
IL SISTEMA DI BLOCCO APERTURA
LA PRESENZA DEI TAMPONI ANTI SCIVOLO
LA PRESENZA DELLA CINGHIA DI SICUREZZA
UTILIZZA LA SCALA IN MODO CORRETTO
POSIZIONATI IN SICUREZZA
UTILIZZA CINTURE PORTA ATTREZZI
NON SPORGERTI
CORRETTO POSIZIONAMENTO
CON METODO DEL GOMITO
Documenti ed elementi informativi a corredo della scale
Secondo la normativa tecnica EN 131 e Acal 100, le scale devono essere corredate da
un foglio o
libretto istruzioni di uso e manutenzione, che contenga le seguenti informazioni:
1. La descrizione della scala,
2. Indicazioni per un corretto impiego,
3. Istruzioni per la manutenzione e la conservazione.
4. Verifiche iniziali precedenti l’uso
5. Posizionamento della scala
6. Precauzioni durante l’uso
7. Conservazione
8. Pittogrammi con rappresentazioni grafiche con i divieti di utilizzo
Le scale devono inoltre essere dotate di “Etichetta di
Identificazione del Prodotto”, ossia un adesivo, vedi
esempio in figura, applicato su ogni esemplare in vendita,
che riporti le seguenti informazioni:
1. Nome del produttore
2. Pittogrammi con rappresentazioni grafiche dei
divieti utilizzo
3. Pittogrammi con rappresentazioni grafiche di
corretto utilizzo
4. Dichiarazione di conformità alla norma EN 131
oppure al DLgs 81/08
5. Definizione di tipologia della scala ed eventuale
codice prodotto
Le scale conformi alla norma tecnica UNI EN 131 sono, corredate da
una certificazione, riconosciuta
a livello europeo, che garantisce una portata massima di 150 kg.
Le scale conformi alla norma tecnica Italiana ACAL 100 sono
corredate da una certificazione,
riconosciuta a livello nazionale, che garantisce una portata massima
di 100 kg.
Rif 81/08
Condizioni ostative all’idoneità
Vengono indicate le seguenti patologie da considerarsi ostative per l’idoneità specifica a
lavoro in
quota:
Tutte le gravi insufficienze d’organo, comunque determinate;
La grave obesità (BMI > 40)
Le alterazioni del senso dell’equilibrio e le turbe della coordinazione motoria, l’epilessia e le
alterazioni dello stato di coscienza (di natura organica e/o psichica);
Gli episodi sincopali; le aritmie cardiache; le coronaropatie, le valvulopatie rilevanti
emodinamicamente; le forme gravi di ipertensione arteriosa non controllata dalla terapia
farmacologica;
Il diabete in mediocre compenso o con storia di crisi ipoglicemiche ripetute;
Le forme gravi di reumoartropatie e di osteoartrosi.
I lavori su scala portatile con posizionamento ad altezza superiore a 2 metri sono inoltre da
vietare:
- Agli adolescenti così come definiti dalla Legge 17 Ottobre 1967 n° 977 modificata dal
D.Lgs 4
Agosto 1999 n° 345 “Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti”
- Alle lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino al 7 mesi di età del figlio, potendosi
considerare lavori pericolosi, faticosi ed insalubri, anche se non espressamente citati
nell’allegato A
del D.Lgs n.151 del 26 marzo 2001 “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di
tutela e
sostegno della maternità e della paternità, a norma dell’art.15 della legge 8 marzo 2000, n.
53”.;
Lesioni gravi e/o morte per la prolungata sospensione inerte dell’operatore
conseguente ad una caduta
Infortunio grave dovuto alla caduta di materiale dall’alto
• In caso di caduta il sistema di arresto della
caduta è concepito per minimizzare gli
effetti della gravità sul corpo umano (ridurre
la forza di arresto, evitare o rallentare l’urto
contro l’ostacolo).
Malgrado ciò, le conseguenze di una caduta
sono spesso gravi.
• La sospensione inerte in una qualsiasi
imbracatura può provocare gravi disturbi
fisiologici.
• Questi disturbi non si verificano nel caso di
una sospensione prolungata con un soggetto
cosciente, in quanto questo modifica da solo
continuamente i punti di appoggio nella sua
imbracatura.
Descrizione dei principali pericoli
Caduta dall’alto in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o
all’assenza di adeguate protezioni (collettive o individuali).
Nella fase di arresto della caduta le decelerazioni devono essere contenute
entro i limiti sopportabili senza danno del corpo umano.
La sospensione inerte, a seguito di perdita di conoscenza, può indurre la
cosiddetta “patologia causata dalla imbracatura”, che consiste in un rapido
peggioramento delle funzioni vitali in particolari condizioni fisiche e
patologiche.
Per ridurre il rischio da sospensione inerte è fondamentale che il lavoratore sia
staccato dalla posizione sospesa al più presto.
Quando esiste il rischio di caduta, può accadere che il lavoratore, sottoposto al
cosiddetto “effetto pendolo”, possa urtare contro un ostacolo o al suolo.
VANGELISTA DORIANO
PRO.CIV A.I.B.JO2002 ONLUS
JERAGO CON ORAGO
VARESE