da cosa nasce cosa…

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da cosa nasce cosa…
DOCUMENTAZIONE
Progetto educativo per lo sviluppo e l'apprendimento
“DA COSA NASCE COSA…”
A.e.2015-16
Via Morri,10
Viserba-Rimini
CONTENUTI GENERALI
Questo progetto è nato da un confronto in collettivo sull'osservazione dei bambini
delle varie sezioni rispetto al gioco, i loro interessi, i tempi di concentrazione e di
coinvolgimento attivo. Pensiamo che i materiali e gli oggetti che offriamo hanno una
grande importanza nello sviluppo dell'immaginazione, delle capacità di creare, di
mettere in relazione, di inventare: abbiamo desiderato quindi offrire, con questo
progetto, esperienze di gioco con materiali non strutturati, di diversa natura, che
hanno qualità percettive, fisiche e possibilità di utilizzo diversificate, capaci di
coinvolgere e stimolare tutti i sensi, favorire la sperimentazione di azioni sugli oggetti
e la loro combinazione, rinforzare il piacere della scoperta, la gratificazione e il senso
di efficacia delle proprie azioni.
Si è deciso di riprendere un precedente progetto (a.e 2008-09) “Eureka!”, centrato
sul gioco euristico ampliandolo rispetto ai materiali offerti.
L'importanza del gioco euristico non si risolve nella semplice esperienza sensoriale,
infatti il bambino ha l'opportunità di osservare e scoprire le proprie azioni e le cause
delle stesse e fare delle scelte autonome sperimentando combinazioni fra gli oggetti.
Uno dei grandi meriti di questo approccio è quello di liberare la creatività nei bambini,
offrendo loro la possibilità di sperimentare in modo autonomo il gioco, con altri amici,
sviluppando così l'imitazione e la relazione.
La cornice narrativa del progetto di quest'anno è stata la storia del nostro
personaggio mediatore, “Cirillo curiosone”, personaggio comune a tutte le sezioni, su
cui agganciare le esperienze di gioco e della giornata educativa.
Cirillo curiosone, con la sua storia, diversa per ogni sezione, ha veicolato informazioni,
vissuti, favorendo nei bambini esperienze che li hanno coinvolti sia nei processi di
apprendimento che sul piano emotivo.
La collaborazione con i genitori è un elemento fondamentale e prezioso: a tal fine sono
state fissate due giornate di laboratorio per dare l’occasione ai genitori di tutte le
sezioni del Nido di costruire il pupazzo “Cirillo” per il proprio bambino, seguendo un
modello base unico, per poi arricchirlo e personalizzarlo con il proprio gusto personale.
Cirillo Curiosone al nido
E' un giorno molto freddo. I bambini alla finestra guardano la neve cadere giù quando
all'improvviso vedono muoversi delle foglie, dalle quali sbuca inizialmente un piccolo
ciuffo di capelli colorati. Poi affiora una testolina. Si tratta di un pupazzo con un grande
naso.I bambini lo guardano estasiati e cominciano a chiamarlo.
Allora il pupazzo dice: “Ciao bimbi, io mi chiamo Cirillo e sono un curiosone! Vorrei
venire a vedere cosa fate”. I bambini lo invitano ad entrare nella loro sezione per
giocare insieme. Cirillo passa la mattinata in compagnia dei bimbi e si diverte molto.
Quando arriva l'ora di andare, Cirillo promette ai bambini di tornare a trovarli nei giorni
seguenti. Rientrato a casa, Cirillo racconta tutto alla sua mamma: le dice di essersi
divertito tantissimo con i suoi nuovi amici e, nel raccontare ciò, si rende conto che i
bimbi sanno divertirsi anche con giochi semplici, riescono ad inventare modi sempre
nuovi di giocare, anche utilizzando materiali di uso quotidiano. A questo punto la
mamma suggerisce a Cirillo di portare ogni giorno un regalo ai bambini: pigne, foglie
secche, sabbia, un cestino colmo di oggetti di vari materiali, colori, forme.
Per ringraziare Cirillo di tutti questi doni, i bambini lo invitano a rimanere a pranzo per
mostrargli come sono diventati grandi e bravi nell'utilizzare posate e bicchieri.
OBIETTIVI E COMPETENZE
Storia della sezione piccolissimi
SEZIONE PICCOLISSIMI
•
Ambito emotivo-relazionale:
o
o
o
o
o
•
rafforzare la fiducia nelle proprie capacità;
relazionarsi positivamente con gli oggetti;
favorire scambi tra pari;
costruire una positiva immagine di sé;
favorire i primi approcci all’autonomia
9-14 MESI
Ambito senso-motorio:
o potenziare la coordinazione occhio-mano-oggetto;
o favorire lo sviluppo della motricità fine;
o sostenere la capacità di discriminare le proprietà percettive degli oggetti
(legno, metallo,stoffa).
•
Ambito cognitivo-linguistico:
o migliorare la capacità di concentrazione;
o risolvere semplici problemi;
o utilizzare oggetti e situazioni con originalità, favorendo inventiva e
creatività;
o favorire lo sviluppo del linguaggio.
ESPERIENZE
IL PROGETTO DENTRO LA QUOTIDIANEITA’ DELLA GIORNATA AL NIDO:
Le esperienze sono state volutamente proposte durante i momenti di routine per
aiutare i bambini a riconoscere i diversi momenti della giornata educativa. Una di
queste esperienze è stata denominata “Canta tu” ed è stata strutturata in tre
momenti ed in tre luoghi diversi: durante il momento della frutta al semicerchio,
durante la mattinata sul tappetone e dopo pranzo in salone dove i giochi cantati e i
giochi corporei hanno rappresentato “rituali” per caratterizzare i diversi momenti
della giornata educativa e favorire la transizione da un esperienza all’altra
IL CESTINO DEI TESORI
Intenti progettuali
Nello spazio sezione, sistemati i bambini a terra, intorno al cestino dei tesori,
l’educatrice si siederà vicino, senza introdurre o spiegare l’attività con gesti ed azioni,
ma li inviterà ad usare i materiali in esso contenuti in modo libero. Sarà cura
dell’educatrice non suggerire o dare consigli fornendo una sorta di “amichevole
compagnia”: una base sicura per ciò che accade lì attorno rispondendo ai contatti
oculari dei bambini con sorrisi invitanti a proseguire. Successivamente l’educatrice
nasconderà alcuni oggetti più piccoli in vari contenitori invitando i bambini a cercarli,
scoprirne il rumore, ritrovarli. Di tanto in tanto l’educatrice potrà “riorganizzare” con
calma gli oggetti che sono dispersi, senza fare commenti e/o esprimere emozioni
negative. Negli ultimi 10-15 minuti sarà avviata la fase del riordino con incitazioni
verbali, e sarà importante che l’educatrice continui a rimanere seduta, perché
riordinare fa parte del gioco!
Le attività di riordino saranno guidate dall’educatrice con frasi
collegate alle azioni da eseguire (es.:”Mi dai il tappo di
sughero?”), sfruttando quindi tali occasioni anche per ampliare
il vocabolario in modo naturale.
Materiali e spazi: angolo allestito in sezione con tappeto morbido,
contenitori di cartone contenenti i diversi materiali del gioco
euristico: chiavi, carta/cartoncini, bigodini, tubi, ponpon. I materiali
verranno sostituiti anche settimanalmente.
Tempi e gruppi 5-6 bambini, una volta alla settimana per circa20 –
30 minuti (incluso il tempo del riordino)
Riflessioni (tratte dal diario di bordo delle educatrici)
L'interesse dei bambini per questa esperienza è stato elevato
e corrispondente agli obiettivi prefissati. In particolare, per
quanto riguarda il punto relativo agli scambi tra pari (ambito emotivo – relazionale), si
è constatato che solo alcuni bambini hanno interagito tra di loro scambiandosi gli
oggetti presenti nel cestino dei tesori e intraprendendo un gioco in comune che è
consistito nel riempire/svuotare i contenitori, aprire/chiudere con un tappo.
I restanti bambini hanno preferito il gioco parallelo, privilegiando una sorta di
condivisione con le educatrici (porgendo ad esempio i materiali trovati alle educatrici)
piuttosto che con il gruppo dei pari. Per quanto concerne l'ambito senso – motorio,
l'obiettivo di discriminare le proprietà percettive degli oggetti non è stato ancora
raggiunto, in quanto i bambini hanno manipolato qualsiasi materiale senza porre
attenzione ad un oggetto di un solo materiale. Sia gli oggetti di legno che di metallo,
capaci di produrre rumore, sia i materiali morbidi di stoffa, sono stati presi in
considerazione dai bambini indistintamente. Inoltre, grazie all'aggiunta di un elemento
al gioco da parte delle educatrici (es. parlare attraverso il tubo di cartone, mettere
un bigodino nei capelli) i bambini hanno mostrato maggiore curiosità e partecipazione.
IL LIBRO DELLE EMOZIONI
Intenti progettuali
Si organizzeranno dei laboratori per i genitori che saranno invitati a costruire il libro
delle emozioni con foto che esprimono vari stati d’animo, dei propri figli, come gioia,
rabbia, pianto, tristezza, sorpresa, attenzione.
La proposta educativa del “Libro delle mie emozioni” riguarda lo sviluppo socioemotivo, basandosi sulla creazione di un momento di attenzione congiunta specifico e
sulla relativa interazione educatrice-bambino. Il libro si basa sull’idea di potenziare, in
particolare, la capacità dei bambini di riconoscere i familiari e le emozioni contenute
nelle foto.
L’educatrice renderà disponibili in sezione i libri ai bambini, oppure si siederà con due
di loro a “leggere” i personaggi. In entrambi i casi, l’educatrice potrà sfruttare il
momento in cui il bambino riconosce, indica e si stupisce per innescare l’attenzione
congiunta ed iniziare un piccolo scambio di battute sulle emozioni che, visualizzate
nelle foto, suscitano interesse nel bambino. Sarà importante verbalizzare tale
emozione con riferimento ad un contesto familiare e di esperienza del bambino.
(Laboratorio con i genitori)
costruzione del libro personale
Riflessioni (tratte dal diario di bordo delle educatrici)
Durante questa esperienza tutti i bambini hanno cercato la vicinanza dell'educatrice
per sfogliare insieme l'album. Alcuni bambini hanno indicato e nominato i propri
parenti, altri li hanno solo indicati su richiesta dell'educatrice individuando la persona
giusta, qualcuno, inizialmente, ha pianto alla vista della mamma ed altri ancora sono
rimasti piacevolmente sorpresi nel riconoscere i propri
cari. In seguito tra i più grandi sono nate delle piccole
interazioni: alcuni bambini si sono seduti insieme a
guardare il medesimo album. La maggior parte dei
bambini non si è riconosciuta nelle emozioni proposte,
tranne qualcuno dei più grandi che ha verbalizzato o
mimato il dolore (bua) e la rabbia. Nei giorni seguenti
l'esperienza è diventata parte integrante delle routine
giornaliere: gli album sono stati messi a disposizione dei bambini che hanno potuto
prenderli autonomamente e sfogliarli.
SEZIONE PICCOLI
OBIETTIVI E COMPETENZE
15-20 MESI
•
Sostenere ed incentivare la capacità attentiva del bambino.
•
Favorire la capacità di risolvere problemi attraverso le prove e semplici
strategie.
•
Favorire la capacità di scoprire, esplorare, discriminare materiali non
strutturati e di diverso tipo.
•
Favorire la motricità ed il controllo fine.
•
Sostenere i bambini nel riordinare i materiali.
•
Favorire lo sviluppo del linguaggio verbale e non verbale.
•
Favorire la capacità di risolvere problemi attraverso le prove e semplici
strategie.
•
Attendere il proprio turno.
•
Rafforzare la fiducia nelle proprie possibilità.
•
Esprimere le proprie emozioni.
ESPERIENZE
IL PROGETTO DENTRO LA QUOTIDIANEITA’ DELLA GIORNATA AL NIDO:
I RITUALI DI TRANSIZIONE E LO SPAZIO COME CORNICE DI SENSO
Intenti progettuali
Sarà Cirillo, il nostro personaggio mediatore, ad accompagnarci nei diversi momenti
della giornata educativa. Cirillo non ci porterà solo oggetti, ma ci aiuterà attraverso la
sua curiosità e le sue azioni a creare un ponte tra realtà e fantasia, un clima di
curiosità ed interesse, dando voce al vissuto di ogni bambino. Un giorno, durante
l’angolino, i bambini troveranno uno scatolone magico. Chissà cosa conterrà tale
scatolone? Ci sarà qualche “temerario” in grado di vincere la propria timidezza e di
guardarne il contenuto? “Uscito allo scoperto”, Cirillo saluterà tutti i bambini, si
presenterà, darà un bacio o una carezza a chi lo desidera e spinto da una forte
curiosità, inviterà i bambini a giocare con lui, li/ci spingerà a guardare con occhi nuovi,
spazi, giochi, giocattoli ed angoli.
Riflessioni (tratte dal diario di bordo delle educatrici)
Dopo aver osservato l’attenzione mostrata dai bambini all’arrivo di Cirillo rispetto
all’esplorazione dello spazio ed
alle sue trasformazioni, abbiamo
deciso di modificare attraverso
un nuovo allestimento due angoli
presenti in sezione. In tal modo
anche lo spazio, unitamente al
personaggio mediatore ed alla
narrazione, è diventato sempre
più protagonista attivo, una sorta
di contenitore/cornice di senso in
grado di aiutare i bambini a dare
significato alle azioni dell’adulto e
a veicolare i loro vissuti e le loro
emozioni. In ultimo, ma non meno importante, al fine di sostenere i bambini nel vivere
le ruotines della giornata educativa, i diversi passaggi di stanza, ambiente, esperienza,
gioco, e più in generale per sottolineare tutti i momenti di “cambiamento”, è stato
deciso di anticipare ed accompagnare tali transizioni cantando semplici canzoncine in
grado di rafforzarne la successione e la prevedibilità.
“EURISTIKIAMO”
Intenti progettuali
Attraverso un nuovo allestimento abbiamo l’intenzione di riqualificare un angolo della
sezione poco utilizzato, con l’idea di creare uno spazio tematico stimolante e
coinvolgente in cui ogni bambino abbia la possibilità, attraverso il gioco euristico, di
“rendere pratica” la propria curiosità, l’esplorazione, l’immaginazione unitamente al
piacere del gioco. I bambini saranno invitati dall’educatrice, la cui funzione sarà quella
di sostenerne a distanza le azioni, ad usufruire liberamente del nuovo angolo creato da
tanti scatoloni posti ad “elle” e sovrapposti, contenenti ognuno oggetti e materiali di
diverso tipo.
Spazi e materiali: angolo allestito in sezione.
Tappeto morbido, contenitori di cartone
contenenti i diversi materiali del gioco
euristico: chiavi, carta/cartoncini, bigodini,
tubi, ponpon. I materiali verranno sostituiti
anche settimanalmente.
Tempi: Quotidianamente, piccolo gruppo 2/3/
bambini
Riflessioni delle educatrici (tratte dal diario di bordo)
L’esperienza è stata accolta positivamente dai bambini di tutti i gruppi, ognuno di loro
ha potuto sperimentare diverse azioni sugli oggetti, ciò è stato evidente dalle loro
esclamazioni, dai gesti e dalla mimica, il piacere della scoperta così come la
gratificazione ed il senso di efficacia delle proprie azioni. Da sottolineare la forte
interazione tra i bambini, aspetto che noi educatrici abbiamo rilevato come elemento
trasversale a tutti i gruppi; tale interazione si è esplicata in scambi di oggetti e di
sguardi, inviti ad esplorare. Da sottolineare anche una buona capacità di scambio e
mediazione tra i bambini non solo di oggetti ma anche di emozioni.
Le strategie adottate sono state efficaci per il raggiungimento degli obiettivi.
Fondamentale è stato il continuo confronto tra le educatrici che ha permesso la
riorganizzazione in itinere delle proposte educative, dei tempi, della composizione dei
gruppi.
Rispetto alla composizione dei gruppi è stato aumentato il numero dei bambini per
gruppo da tre a quattro sin dalla seconda esperienze, al fine di incrementare le
opportunità d’interazione; così come la composizione dei gruppi non è stata casuale ma
scelta in relazione alle caratteristiche dei diversi bambini.
La figura di Cirillo ha sostenuto ed accompagnato i bambini durante tutta l’esperienza
concorrendo alla creazione di un clima d’interesse ed attesa, ciò li ha aiutati ad
esprimersi anche attraverso le emozioni.
“TANA LIBERA AFFETTI”
Intenti progettuali
La tana è il luogo in cui nascondersi, nascondere,
fare il cucu’, osservare senza essere coinvolti,
riposarsi, relazionarsi; un territorio che può
essere difeso, invaso, condiviso, un luogo di
contenimento affettivo ed emotivo. Tale spazio,
si trasformerà in una sorta di contenitore in
grado di aiutare i bambini a dare significato alle
azioni e a veicolare vissuti ed emozioni.
All’interno della tana sarà stata posta una
taschina trasparente affissa al muro e posta
all’altezza dei bambini che serve da “casa” in cui ritrovare quotidianamente Cirillo
personaggio mediatore. All’interno della stessa tasca ogni bambino avrà a disposizione
anche un cartoncino plastificato, creato dai genitori durante l’inserimento, con le
fotografie raffiguranti la famiglia, oggetti o situazioni significative.
Riflessioni delle educatrici (tratte dal diario di bordo)
I bambini hanno avuto la possibilità di utilizzare un luogo e degli oggetti, quali simboli
concreti, che li hanno aiutati ad elaborare il proprio vissuto emotivo decidendo in
modo personale e autonomo l’utilizzo nei vari momenti della giornata educativa.
La creazione di un clima di attesa/interesse e il sostegno verbale delle educatrici, si
sono rivelate strategie efficaci grazie alle quali i bambini hanno accolto positivamente
le esperienze. Qualche bambino ha immediatamente esplorato le “nuove situazioni”,
anche grazie all’iniziativa personale, qualcuno dopo aver osservato, altri per imitazione.
Ad ognuno è stata data la possibilità di esprimere, elaborare ed in alcuni casi
condividere le proprie emozioni; in tal senso è stato sorprendente osservare quanto
essi abbiano scelto ed utilizzato le immagini rispetto al personaggio mediatore. Le
fotografie sono divenute, nelle mani dei bambini, strumenti di mediazione tra loro,
attraverso lo scambio ed il “commento”. Anche il riordino è stato un momento
importante dell’esperienza.
(Momenti di gioco nella “tana” allestita nella stanza del sonno con cuscini di varie forme e
grandezze)
SEZIONE MEDI
OBIETTIVI E COMPETENZE
21-27 MESI
Riconoscere il personaggio mediatore e interagire con lui attraverso gesti e parole.
Permettere ai bambini di diventare “protagonisti” della propria esperienza.
educativa esprimendo scelte, preferenze, rispetto alle esperienze di gioco possibili
(pannello delle esperienze), con l’aiuto del personaggio mediatore.
• Promuovere la scoperta presentando ai bambini materiali che offrono qualità e
varietà percettive.
• Favorire la concentrazione e stimolare un atteggiamento di ricerca personale e
autonoma.
• Rafforzare l’autostima attraverso il proprio fare.
• Soddisfare i bisogni dei bambini di esplorazione, movimento, manipolazione,
iniziativa.
•
•
ESPERIENZE
IL PROGETTO DENTRO LA QUOTIDIANEITA’ DELLA GIORNATA AL NIDO:
LA SCELTA DELLE ESPERIENZE DA PARTE DEI BAMBINI
Intenti progettuali
In questo progetto il personaggio
“Cirillo”, sempre presente in sezione,
entrerà
nelle
nostre
routine
quotidianamente, aiutando i bambini
nei passaggi e rituali della giornata
educativa. Intendiamo costruire una
casetta tutta per lui e una cassetta
della posta dove avra’ la possibilità di
lasciarci dei messaggi. In particolare
abbiamo pensato che nel momento
dell'angolino del mattino, quando i
bambini scelgono le esperienze da fare durante la giornata su un apposito pannello da
realizzare, Cirillo potrà aiutare il bambino a compiere la scelta con più giocosità,
coinvolgimento, motivazione . Grazie all’animazione e al racconto dell’educatrice che
sostiene e crea una cornice dentro la quale si muovono gioco e immaginazione dei
bambini, anche Cirillo avrà una sua foto e la possibilità di scegliere ogni giorno quale
esperienza fare.
Cirillo diventerà protagonista delle diverse routine (giochi,pranzo,nanna)
accompagnato dalle strofe di una canzone che contiene semplici parole che raccontano
di lui, cantate su una melodia di una vecchia canzone dello Zecchino d'Oro; “Cirillo
curiosone, aveva un gran nasone… “ Attraverso le parole della canzone i bambini
potranno conoscere alcuni aspetti e caratteristiche del personaggio e anche
riferimenti di situazioni su cui verranno agganciate le esperienze di vita al Nido
ll personaggio Cirillo, con le sue storie e
le sue avventure, rappresenterà una
cornice di senso, proponendo una gamma
emozioni legate all’esperienza affettiva
dei bambini;
emozioni con cui loro
avranno la possibilità di identificarsi
riconoscerle, esprimerle, collegarle alla
propria vita e storia personale.
Riflessioni (tratte dal diario di bordo
delle educatrici)
Cirillo è diventato presto per quasi tutti i bambini un personaggio importante, anche
da un punto di vista affettivo, infatti i bambini, hanno cominciato a portarlo a casa e
riportarlo al Nido, perchè Cirillo, per esempio fa la nanna con loro e condivide le loro
esperienze di gioco sia al Nido che a casa.
Durante l'angolino del mattino, abbiamo inserito oltre al consueto pannello delle
presenze, un nuovo pannello, condiviso e presentato alla pedagogista e incluso negli
interventi migliorativi che avevamo individuato nel corso dell'eterovalutazione
avvenuta nell'a.s. 2014-2015: il pannello delle esperienze con foto degli angoli e bolli
colorati dove i bambini possono attaccare la propria foto in base alla scelta personale.
Abbiamo provato a proporre il pannello delle scelte di gioco, durante l'angolino e alla
fine dell'angolino e abbiamo osservato che se la scelta veniva fatta dal bambino
durante l'angolino e poi seguivano altre cose, la maggior parte dei bambini non
ricordava o non rispettava la scelta fatta. Abbiamo allora deciso di proporlo, sotto
forma di gioco, al termine dell'angolino, e abbiamo notato che in questo modo i bambini
tengono nella loro mente la scelta fatta e si dirigono a giocare verso l'angolo scelto.
Infine abbiamo osservato che alcuni
bambini che hanno stretto importanti
relazioni con alcuni pari, scelgono
l'angolo scelto dall'amico preferito.
Tutti hanno compreso il significato del
gioco delle scelte e ciascuno ha avuto
i suoi tempi di comprensione.
(pannello per la scelta dei giochi)
“LA SCATOLA DELLE SORPRESE” :EMOZIONI IN GIOCO“
Intenti progettuali
Le emozioni fanno parte della vita, fin da piccoli. Per i bambini però, riconoscerle,
nominarle e scegliere come gestirle è molto difficile. Pensiamo di creare una scatola
che contenga diversi elementi che ci aiuteranno a far entrare i bambini nel “mondo
delle emozioni”. Nella scatola inseriremo: un “cubo emotivo” , dei libri con alcuni
materiali che permettono di drammatizzare le storie, quattro/cinque “barattoli della
calma”. Il “cubo emotivo” sarà così creato: prendiamo una scatola rigida di cartone di
piccole dimensioni in modo che il bambino possa tenerla in mano e poniamo su ogni lato
una immagine del volto di Cirillo che assume tre espressioni; una col volto rosso di
rabbia, una con il sorriso, una con le lacrime. In un clima ludico e giocoso, chiederemo
ad un bambino di lanciare il cubo, come fosse un dado, e a seconda dell'espressione di
Cirillo che esce, l’educatrice inizierà una interazione mirata a promuovere e facilitare
la capacità di riconoscimento dell’emozione e creare un momento di attenzione
speciale per ascoltare una storia . Pensiamo di abbinare ad ogni emozione un libro : per
l’emozione della rabbia abbiamo scelto il libro “Che rabbia” di Mireille d'Allancé, per la
tristezza “Lacrime che volano via”, per la gioia “Felicità” di Emma Dodd .
Per raccontare le storie e favorire un miglior ascolto, utilizzeremo semplici materiali
per drammatizzarle (un fazzoletto per raccogliere le lacrime quando c’è tristezza, i
“barattoli della calma” per ritrovare tranquillità dopo la rabbia, il pupazzetto della
rabbia da chiudere in una scatolina) Inizialmente la proposta dell’esperienza con la
scatola delle emozioni, la proporremo a piccolo gruppo in uno spazio intimo e poco
rumoroso; successivamente il nostro obiettivo è che le storie che ci permettono di
gestire le emozioni, con i vari materiali per la loro drammatizzazione, rientrino nelle
nostre routine, in modo tale da poter essere utilizzate quando se ne presenta
l’occasione.
Riflessioni (tratte dal diario di bordo delle educatrici)
Questa esperienza è stata pensata e
organizzata nei minimi dettagli,
preparando i vari materiali utili per
drammatizzare le storie e un “cubo
emotivo” sul quale abbiamo inserito
un primo piano del personaggio
mediatore Cirillo colto in tre
emozioni: la rabbia con il volto rosso
e gli occhi accigliati, la felicità con il
volto con un ampio sorriso e la
tristezza con il pianto e le lacrime.
Questi materiali, abbinati alle storie
scelte in base all'emozione trattata , pur nella loro semplicità di realizzazione a mano,
sono stati vincenti perché hanno suscitato nei bambini curiosità, molto stupore.
I bambini hanno osservato il cubo emotivo, lo hanno preso in mano e girato e rigirato
con molta attenzione. Abbinando un semplice e piccolo specchio abbiamo invitato i
bambini, incoraggiando anche quelli più timidi, in un gioco di espressioni e di
rispecchiamento “guarda come è arrabbiato Cirillo?”.
Immediatamente il bambino guardandosi allo specchio in modo istintivo e spontaneo
riproduceva una espressione di rabbia accigliando gli occhi, facendo rumori con la
bocca come fosse un leone, o comunque atteggiandosi nel tentativo di imitare
l'espressione di Cirillo e immedesimarsi . Dopo questo gioco che è stato molto
divertente per tutti, condotto a piccolissimo gruppo e che le foto documentano meglio
di qualsiasi parola, si è ampliata l’esperienza .
Inizialmente lo spazio utilizzato è stata la stanza del sonno sul tappeto morbido, poi
abbiamo fatto l'esperimento di condurre tutto nell'intimità dello spazio tana
aggiungendo anche una piccola lampada con sottili fili quasi invisibili ma luminosi che ha
creato un'atmosfera molto accogliente e un po' magica, a cornice di qualcosa che
stava per accadere di molto intimo da condividere e partecipare . Visto il successo
dello spazio tana, nel susseguirsi dei gruppi, abbiamo scelto di rifare il gioco delle
emozioni proprio li. L'esperienza si è svolta sempre in un clima di calma e serenità,
fondamentale per lo svolgimento della stessa. Quando abbiamo terminato di fare e
rifare l'esperienza con tutti i bambini , alcuni di loro ci hanno richiesto di raccontare
le storie ancora e questo era proprio il nostro obiettivo, infatti avevamo pensato di
inserirle nelle routine e di utilizzarle quando se ne valutava l'occasione e la necessità.
Il racconto “Lacrime che volano via” in sé molto semplice, sia nel testo che nelle
raffigurazioni, ma molto profondo ed efficace e durante la drammatizzazione, è stata
forse la storia più richiesta dalla maggior parte dei bambini.
Per “raccogliere le lacrime”, ne abbiamo create tante disegnate e plastificate in modo
che ciascun bambino potesse realmente prenderle in mano, metterle sopra un cuscino
reale, avvolgerle in un fazzoletto di stoffa colorato reale, chiuderlo e cullarle,
accarezzarle, farle i grattini, il solletico e infine lanciarle in alto e cominciare tutti a
giocare, facendole volare in aria . Questa proposta ha creato un tale coinvolgimento
che anche per bambini che pensavamo più in difficoltà a partecipare o comunque a
vivere e coinvolgersi nell'emozione, che hanno risposto con molta partecipazione.
Questa storia ha davvero permesso ai bambini di comprendere come le lacrime
arrivano e passano, come da un momento di tristezza e capriccio con le lacrime si
possa tornare a sorridere.
Molto apprezzate anche le storie “Che rabbia”
e “La felicità”. Le relative drammatizzazioni
hanno coinvolto e fatto partecipare in maniera
attiva i bambini e questo li ha molto divertiti e
resi protagonisti.
Noi educatrici in questa esperienza siamo
state registe, osservatrici e contenitore emotivo per i bambini. Le storie
drammatizzate ci hanno aiutato a crescere come gruppo, adulti e bambini insieme e
hanno offerto emozioni da condividere, emozioni con cui i bambini hanno potuto
interagire ed identificarsi rispetto alla loro storia ed esperienza personale.
SABBIA CINETICA E UN PIZZICO DI MAGIA!
Intenti progettuali
Decidiamo di utilizzare in questa esperienza la sabbia cinetica E’ una sabbia speciale
e un po’ magica, infatti si muove da sola, può essere modellata infinite volte e al tatto
rende la sensazione della sabbia bagnata.
In prima fase le educatrici proporranno solo la sabbia cinetica, in contenitori
individuali, in modo tale che ciascun bambino possa scoprire il materiale attraverso il
senso del tatto, dell'odorato, del senso termico, della vista e sia libero di manipolare ,
lasciando spazio alla creatività personale. Le mani potranno toccare, rovesciare,
mescolare, immergersi e nascondersi,fare e disfare, sperimentare il creare
tridimensionale. I bambini presto scopriranno anche che possono lasciare traccia di sé
con la mano, le dita; la traccia permetterà loro di vivere un piacere motorio, di
affermare la capacità di produrre modificazioni sull’ambiente; attraverso il gesto e la
traccia i bambini “parleranno” esprimendo emozioni.
In seconda fase offriremo ai
bambini oltre alla sabbia cinetica
degli
strumenti
per
poter
sperimentare l’impronta e la loro
autonoma esplorazione; inoltre
organizzeremo
l’esperienza
a
terra, per dare libero spazio al
movimento di tutto il corpo.
Metteremo a terra un telo nero sul
quale predisporre la sabbia e dei
contenitori con materiali vari (di
uso quotidiano o raccolti in natura),
suddivisi per tipo, ai quali i bambini
potranno accedere liberamente.
L'azione che si andrà a proporre è quella di appoggiare i materiali liberamente scelti
per vedere che segno lasciano e poi lasciare che i bambini sperimentino liberamente
con sabbia e materiali. In entrambe le fasi le educatrici saranno osservatrici e
interverranno se coinvolte e richieste dai bambini e qualora si rilevi necessario
rilanciare e sostenere l’esperienza.
Riflessioni (tratte dal diario di bordo delle educatrici)
Nella prima fase, senza utilizzo di strumenti, i bambini hanno esplorato in maniera
molto personale e autonoma, con prove e riprove, gesti di vari tipo come quelli di
manipolare, ammonticchiare, fare e disfare, farsi scivolare la sabbia dalle mani,
battere con le mani. Inoltre abbiamo osservato che ci sono state molte iniziative
personali di ciascun bambino e tutti erano visibilmente gratificati da quel fare pensato
e ripetuto. Nella prima fase solo una bambina su venti non ha voluto partecipare ma
solo osservare, la strategia utilizzata per coinvolgerla è stata quella di riproporle
l’esperienza in modo che ci fosse un passaggio volontario dall’osservazione alla
partecipazione. L’effetto cinetico della sabbia ha creato negli altri bambini molto
interesse meraviglia e concentrazione. Alcuni bambini erano talmente concentrati che
non avevano attenzione per il fare degli amici vicino a loro e solo dopo aver ripetuto
l'esperienza più volte si sono osservati dei comportamenti di imitazione fra pari.
In alcuni gruppi c’e stata molta concentrazione e silenzio, in altri gruppi alcuni bambini
che hanno già un linguaggio ricco e ben sviluppato hanno accompagnato i gesti con delle
cantilene, con delle sillabe allungate, con dei vocalizzi molto personali che a volte sono
diventati occasioni di imitazione sonora; alcuni bambini hanno espresso e formulato
veri e propri racconti
Nella 2° fase con l’aggiunta dei materiali, il gioco si è completamente trasformato ed
è diventato un gioco più emotivo e creativo, di fantasia, un gioco pieno di significati.
Ogni bambino ha costruito in un attimo, un suo mondo ed è stato sorprendente anche
per noi osservare tanta varietà. I materiali messi a disposizione sono stati gli animali,
gli omini delle costruzioni, macchinine, oggetti miniaturizzati appartenenti alla casetta
di legno e anche alcuni materiali naturali come pigne, bacche, bastoncini di legno, tappi
di sughero che ogni bambino ha avuto la possibilità di scegliere. Attraverso questo
gioco abbiamo osservato come i bambini hanno potuto esprimere e dar voce alle loro
emozioni. Sorprendente anche l’interazione e la relazione che si è creata fra alcuni di
loro. Non ci sono stati conflitti nella maggior parte dei casi a parte casi sporadici di
disturbo e con la sabbia cinetica e i materiali messi a disposizione, il bambino ha
potuto agire le proprie esperienze emotive rappresentandole in una forma simbolica e
integrandole con i vissuti reali e le esperienze
della realtà. Visto il valore dell’esperienza
abbiamo deciso di farla rientrare nelle
esperienze settimanali di manipolazione che
facciamo in modo costante, superando la
criticità di farla in sezione, non avendo
purtroppo
un
laboratorio
Il
ruolo
dell’educatrice di solito è quello di osservare,
commentare, sottolineare verbalmente alcuni
passaggi, sostenere e rilanciare il gioco se
necessario; in questo tipo di esperienza non è stato necessario né sostenere, né
rilanciare, ma è stato sufficiente essere presenza rassicurante, capace di accogliere
le emozioni dei bambini.
SEZIONE GRANDI
OBIETTIVI E COMPETENZE
27-32 MESI
Favorire l’autonomia.
Favorire la creatività.
Favorire momenti di concentrazione.
Esplorare materiali naturali.
Favorire atteggiamenti di curiosità e scoperta.
Favorire lo sviluppo del linguaggio e le interazioni tra bambini.
Favorire la condivisione e la verbalizzazione nel grande gruppo di esperienze
vissute.
• Superare la paura di sporcarsi.
• Permettere ai bambini di diventare protagonisti della propria esperienze
educative, esprimendo scelte, preferenze, rispetto alle esperienze di gioco
possibile (pannello delle esperienze) con l’aiuto del personaggio mediatore.
• Favorire la conoscenza, il rispetto e l’amore per la natura mediante attività di
cure giornaliere.
• Sperimentare sensazioni diverse e favorire nuove competenze.
• Sollecitare l’interesse verso il mondo naturale
La proposta di materiali semplici appoggia sulla premessa che ogni bambino è
potenzialmente una fonte di creatività. Sappiamo che da “cosa nasce cosa” in un
susseguirsi di iniziative, prove ed errori, ripensamenti, variazioni, trasformazioni”
•
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ESPERIENZE
IL PROGETTO DENTRO LA QUOTIDIANEITA’ DELLA GIORNATA AL NIDO:
Anche per questa sezione il personaggio mediatore è stato Cirillo attorno al quale
hanno ruotato tutti i momenti della giornata educativa di gioco e routine.
Riflessioni (tratte dal diario di bordo delle educatrici)
I bambini si sono molto legati a Cirillo in
particolare
al
momento
della
nanna
pomeridiana: cercano e prendono il proprio
Cirillo, riconoscono quello dei compagni e lo
portano nel loro lettino.
All’ interno della sezione è stato designato un
angolo per riporre il proprio Cirillo personale
denominato il “Villaggio dei “Cirilli” ed è stato
personalizzato con una foto.
( Villaggio
dei Cirilli)
spazio personale
di ogni bimbo con
foto e il proprio
pupazzo Cirillo
(il pannello delle scelte e preferenze)
Come nella sezione medi anche nei grandi come
proposto nel percorso di eterovalutazione
dell’anno scolastico 2014-15 prima di ogni
esperienza quotidiana e/ o legata al progetto il
bambino è stato invitato ad esprimere la
preferenza prenotandosi attaccando la propria
foto nei pannelli corrispondenti alle diverse
opportunità.
“A CACCIA DI EMOZIONI”
Ai bambini è stato proposto un percorso senso-motorio a piccolo gruppo nel salone
costruito appositamente, ricco di stimoli, finalizzato a fargli provare sensazioni ed
emozioni diverse.
Sulla traccia della storia” A caccia dell’orso” di M. Rosen e H. Oxenbury (che i
bambini conoscono bene) è stata realizzata un’esplorazione suddivisa in 5 sequenze.
I bambini sono andati “A caccia dell’orso” cantando una piccola canzoncina che li ha
accompagnati fra una sequenza e l’altra: ”A caccia dell’orso andiamo , di un orso grande
e grosso, ma che bella giornata, paura non abbiamo”, incontrando:
1) FIUME I bambini hanno simulato un tuffo nel fiume entrando con le scarpe in mano
nella piscina delle palline.
2) TEMPESTA: con l’aiuto di alcuni ventilatori è stata simulata una tempesta di neve e
vento che i bambini hanno superato.
3) BOSCO: ai bambini sono stati invitati a camminare su di un percorso fatti di foglie
e piccoli legnetti.
4) GROTTA: La struttura centrale del salone è stata rivestita e coperta da cartoni e
teli e si è trasformata nella grotta dell’orso. Dopo averlo incontrato i bambini
“spaventati” hanno ripercorso al contrario le quattro sequenze per arrivare alla 5 ed
ultima tappa.
5) IL LETTO: I bambini finalmente hanno raggiunto un angolo morbido che simulava il
letto realizzato da cuscini, tappetoni, coperte e sotto ci aspettava Cirillo.
Il manifestare e prendere consapevolezza delle proprie emozioni ha aiutato i bambini
ad elaborarle positivamente. L’adulto ha accompagnato i bambini nell’esperienza del
percorso “A caccia dell’orso “preparando il contesto di gioco, organizzando l’ambiente
e il materiale, sostenendolo nelle sue paure, incoraggiandoli a provare tutte le
sequenze.
(percorsi sensoriali)
“IL DAVANZALE FIORITO”
L’esperienza si è svolta nel giardino adiacente
alla sezione, a piccolo gruppo. Si è messo a
disposizione di ogni bambino un vasetto, del
terriccio, una paletta e un piccolo annaffiatoio.
In un primo momento l’educatrice ha invitato i
bambini a riempire parzialmente il vasetto con
la terra. Successivamente si è aiutato ogni
singolo bambino a mettere a dimora un piccolo
bulbo e a coprirlo con la terra. Infine il
bambino ha annaffiato il proprio vasetto. Tutti
i vasetti in attesa della fioritura sono stati posizionati sul davanzale della finestra
della sezione. Quotidianamente ogni bambino si è preso cura del proprio bulbo
bagnando la terra con uno spruzzino o annaffiatoio. Una volta avvenuta la fioritura
ogni bimbo ha portato a casa il suo vasetto.
(La coltivazione dei bulbi)
INTERSEZIONE
PICCOLISSIMI
PICCOLI
Come tutti gli anni anche quest'anno è stata proposta un'esperienza in intersezione, in
cui sono stati utilizzati diversi materiali del gioco euristico. E' stata allestita la
stanza del sonno della sezione Piccoli in cui i bambini hanno potuto trovare cinque
sacche contenenti cinque diversi materiali. Una volta svuotate le sacche i bimbi più
grandi si sono messi a giocare sperimentando diverse combinazioni coinvolgendo
gradualmente i piccolissimi che, all'inizio, erano rimasti ad osservare. L'apporto dei
bambini più grandi è stato fondamentale per i più piccoli, mentre questi ultimi hanno
avuto modo di sperimentare nuovi tempi di attesa e condivisione dei materiali.
Questa esperienza ci ha spinte a creare un nuovo momento quotidiano di incontro tra
le due sezioni collocato nel momento dell'accoglienza. La porta comunicante tra le due
sezioni viene lasciata aperta ed i bambini sono liberi di decidere dove andare a
giocare.
MEDI
GRANDI
“LA NATURA INCONTRA L’ARTE”
L’esperienza di intersezione con i bimbi della sezione Grandi, si è sviluppata in 2 fasi.
Nella prima parte, i bambini della sez. medi e grandi in intersezione, sono andati in
giardino accompagnati dalle educatrici per cercare e raccogliere materiali naturali;
bacche, rametti di alberi , pezzi di legno, foglie, cortecce, sassolini,…
La prima grande sorpresa è stata trovare Cirillo arrampicato su di un ramo che ci
aspettava per giocare. Ciascun bambino ha avuto a disposizione un cestino personale
dove riporre ciò che autonomamente aveva deciso di raccogliere. Quanto impegno e
attenzione durante la raccolta che si è trasformata in una vera e propria caccia al
tesoro!
Nella seconda parte i bambini medi e grandi, si sono ritrovati in piccolo gruppo;
ciascuno ha avuto a disposizione della creta e i materiali raccolti. La creta è stata una
scoperta fantastica! Un materiale tenero e plasmabile che ha richiamato nei bambini
varie sensazioni piacevoli, un fresco odore di terra e la possibilità di sporcarsi.
Impastare, creare, plasmare, modificare, lasciare traccia, imprimere impronte, creare
oggetti tridimensionali. Quanto divertimento e scoperta!
LA PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE
Alcuni momenti della festa di primavera
Come tutti gli anni nel mese di maggio si è realizzata la tradizionale “FESTA DI
PRIMAVERA” che ha visto i genitori coinvolti nell’allestimento di angoli di gioco per i
bambini. Alla festa, come di prassi, sono stati invitati i bambini iscritti per il prossimo
anno al Nido che hanno avuto l’occasione insieme alle loro famiglie di condivere un
momento di partecipazione con le loro famiglie e di conoscere l’esperienza educativa
del servizio che frequenteranno l’anno prossimo.
L’angolo degli scatoloni
L’angolo dei travasi con la sabbia
L’angolo del gioco euristico
L’angolo della creta
L’angolo dei travasi con la farina di mais
Cirillo invita la sezione dei medi al Centro per le famiglie
Un giorno i bambini scoprono che Cirillo non è in sezione e non si trova da nessuna
parte, ma guardando bene, troviamo una busta con la foto di Cirillo e un messaggio che
l’educatrice legge ai bambini: “Sono Cirillo e vi aspetto oggi in un posto speciale dove si
può giocare insieme, …” .
I bambini e le famiglie sono stati quindi invitati a partecipare e vivere un'esperienza
di gioco euristico in uno spazio “inusuale”, il Centro delle Famiglie, dove, in un clima
ludico e di scoperta , hanno sperimentato l'utilizzo di materiali non convenzionali e di
recupero. La cornice narrativa, ci ha aiutato molto ad arricchire l'esperienza, così
pure la realizzazione dei pass personali e portare Cirillo al Centro: piccoli elementi ,
tracce concrete di un racconto, che hanno reso il tutto più credibile. All'interno del
chiostro del Centro delle Famiglie, un tranquillo giardino nel cuore della città di Rimini,
i bambini hanno trovato installazioni sensoriali realizzate con materiale di recupero ,
organizzate su pannelli fissi ,appese a rami di alberi, organizzate dentro tane ricavate
da tende . I bambini hanno avuto la possibilità di scoprire, in un clima di relazione, sia
con i pari che con i genitori, la bellezza di giocare con oggetti di recupero reinterpretati in maniera creativa , altrimenti destinati al “macero”. E' stata una vera e
propria immersione in una realtà fatta di colori, forme, suoni, profumi, odori, tutti da
scoprire.
VALUTAZIONI CONCLUSIVE
Il collettivo ha condiviso l'idea di fondo del progetto, anche se l'approfondimento si è
sviluppato all'interno di ogni gruppo sezione.
Grazie ad una attenta osservazione iniziale, è stato possibile proporre esperienze di
gioco molto differenziate in base alle diverse età dei bambini. Le educatrici inoltre si
sono impegnate nel ricercare proposte di gioco da condividere in intersezione:
Piccolissimi/Piccoli, Medi/Grandi.
Il progetto, oltre ad individuare una serie di proposte educative ha portato ad una
rivisitazione degli spazi e dei tempi/rituali della giornata educativa definendo un
contesto educativo corrispondente ai bisogni di tutte le fasce d’età. Le esperienze,
intrecciate nella quotidianità della vita al Nido e nelle relazioni tra adulti e bambini
hanno permesso di promuovere il desiderio di autonomia, stimolando un atteggiamento
di ricerca, di scoperta e creatività personale. Riteniamo che tutte le dimensioni dello
sviluppo siano state prese in considerazione, ponendo particolare accento sull'aspetto
emozionale.
L’utilizzo di una cornice narrativa chiara e di storie legate al personaggio mediatore
Cirillo hanno permesso ai bambini di identificarsi con le sue emozioni sostenendo la
crescita emotiva. Cirillo, realizzato durante un laboratorio per soli genitori di tutte le
sezione insieme, è diventato un personaggio importante dal punto di vista affettivo
per i bambini e ha creato un importante collegamento casa famiglia nell’esperienza
personale di ciascun bambino.
Il coinvolgimento dei bambini durante le esperienze è stato positivo, creativo e
personale e in tutte le sezioni, sono state riscontrate curiosità, interesse ed
entusiasmo. Il gruppo delle educatrici ha mantenuto, come metodologia di lavoro,
l'osservazione carta e matita, in quanto ritenuta lo strumento più idoneo
all’osservazione delle reazioni, dei bisogni dei bambini e a sostenere la riflessione in
itinere sull’efficacia delle esperienze educative progettate in un ottica di flessibilità
dell’intervento e dell’azione educativa.
Le strategie educative messe in campo sono state: il sostegno “incoraggiante”, il
sottolineare l’azione attiva del bambino con parole di gratificazione, rispettare il suo
agire autonomo, creativo, personale, senza porre le idee o le aspettative
dell’educatrice al centro della scena.
Gli aspetti innovativi del progetto sono stati:
•
proporre ai bambini esperienze di gioco in intersezione PP/Piccoli partendo
dall'esperienza prevista nel progetto, per poi diventare routine quotidiana
durante il momento dell'accoglienza;
•
la creazione di un unico personaggio mediatore per tutte le sezioni, che ha poi
trovato una cornice narrativa diversa in ogni sezione.
•
la creazione di angoli intimi (le tane) e la personalizzazione di spazi e oggetti per
i bambini (foto, album personali, pupazzi)
•
la creazione nelle sezioni medi e grandi di rituali e di mediatori (i pannelli con i
bolli colorati e le foto delle esperienze) volti a sostenere i processi decisionali, le
preferenze dei bambini rispetto alle proposte educative e attivare forme di
rappresentazione delle scelte compiute.
Molti di questi aspetti innovativi coincidono con le proposte di miglioramento condivise
con la coordinatrice durante il percorso di eterovalutazione realizzato nell’anno
scolastico 2014-15
Il collettivo del Nido e la Coordinatrice Pedagogica ringraziano i genitori per la
collaborazione durante i laboratori e l'organizzazione della festa e i bambini per
l’entusiasmo che ogni giorno sanno trasmettere a noi adulti.
COLLETTIVO “PETER PAN” 2015-16
Sezione Piccolissimi
Barbato Imma
Bonfantini Laura
Penzi Annalisa
Op.Scol. Nicolosi Rita
Sezioni Piccoli
De Palo Chiara
Donati Nicoletta
Rocchi Gabriella
Op. Scol. Gualtieri Angela- Martini Maude
Sezione Medi
Baldacci Sabrina
Garzoni Lucia
Tosi Simona
Op. Scol.Campanelli Noemi
Sezione Grandi
Gennaretti Giusi
Roncaglia Cinzia
Zangheri Daniela
Op. Scol. Viola Vincera
Coordinamento Pedagogico: Paola Patruno