fanoteatro - Turismo Marche
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Fondazione Teatro della Fortuna Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali con il contributo di Comune di Fano Regione Marche Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo FANOTEATRO STAGIONE DI PROSA ‘15’16 TEATRO DELLA FORTUNA presentazione conferenza stampa mercoledì 24 giugno 2015, ore 11.45 Teatro della Fortuna, Foyer Fano (PU), piazza XX Settembre 1 FANOTEATRO STAGIONE DI PROSA 15’16 TEATRO DELLA FORTUNA dal 16 al 18 ottobre 2015 CTB Teatro Stabile di Brescia / Teatro de Gli Incamminati FRANCO BRANCIAROLI in ENRICO IV di Luigi Pirandello regia di Franco Branciaroli dal 30 ottobre al 1 novembre 2015 ErreTiTeatro30 EMILIO SOLFRIZZI in SARTO PER SIGNORA Con Anita Bartolucci di Georges Feydeau regia di Valerio Binasco dall’11 al 13 dicembre 2015 Promo Music - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia SIMONE CRISTICCHI in MAGAZZINO 18 di Simone Cristicchi e Jan Bernas con il Coro di Voci Bianche Incanto Malatestiano di Fano regia di Antonio Calenda dal 15 al 17 gennaio 2016 Diana Or.i.s LEO GULLOTTA in SPIRITO ALLEGRO di Noel Coward regia di Fabio Grossi dal 2 al 4 febbraio 2016 Teatro Stabile di Bolzano PAOLO ROSSI in MOLIÈRE: LA RECITA DI VERSAILLES novità di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari con altri 11 attori e musicisti canzoni originali Gianmaria Testa regia di Giampiero Solari dall’1 al 3 aprile 2016 Pierfrancesco Pisani e Parmaconcerti in collaborazione con Infinito srl SABRINA IMPACCIATORE e VALTER MALOSTI in VENERE IN PELLICCIA di David Ives regia di Valter Malosti PRIMA NAZIONALE dal 15 al 17 aprile 2016 Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano in coproduzione con Mismaonda ENZO IACHETTI e GIOBBE COVATTA in MATTI DA SLEGARE di Axel Hellstenius (versione italiana della commedia Elling & Kjell Bjarne) regia di Gioele Dix dal 16 al 18 ottobre 2015 CTB Teatro Stabile di Brescia / Teatro de Gli Incamminati FRANCO BRANCIAROLI in ENRICO IV di Luigi Pirandello con Melania Giglio, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti Valentina Violo, Tommaso Cardarelli, Daniele Griggio e con (in o.a.) Sebastiano Bottari, Andrea Carabelli, Pier Paolo D'Alessandro, Mattia Sartoni scene e costumi Margherita Palli luci di Gigi Saccomandi regia di Franco Branciaroli RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO Dopo il clamoroso successo di pubblico e di critica del debutto e della stagione 2013/14, riparte da Fano l’Enrico IV di Luigi Pirandello, portato in scena da Franco Branciaroli, interprete nel ruolo del titolo e regista. Dopo i recenti successi ottenuti con Servo di scena, Il Teatrante e Don Chisciotte, Branciaroli continua la sua indagine sui grandi personaggi del teatro portando sulla scena il dramma in tre atti di Pirandello, scritto nel 1921 e rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano. Considerato il capolavoro teatrale del drammaturgo siciliano insieme a Sei personaggi in cerca di autore, Enrico IV è uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all'autore del rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità. In uno spazio equestre che Margherita Palli crea fra teste di cavalli, stendardi, costumi d’epoca, un vero e proprio arsenale delle apparizioni che è il mondo in cui vive Enrico IV, sottolineato dalle luci di Gigi Saccomandi ecco dunque arrivare il mondo di fuori in abiti di oggi. Un continuo dentro e fuori il tempo, la storia, i sentimenti dove la marchesa Spina della brava Melania Giglio con il suo amante Belcredi (Giorgio Lanza), la figlia di lei (Valentina Violo) una morbosetta in minigonna e il suo fatuo innamorato (Tommaso Cardarelli) tessono la loro ingannevole tela. A fare da raccordo fra un mondo e l’altro c’è l’inquietante psichiatra di Antonio Zanoletti, che plasma le inquietudini della mente e intanto cuce i costumi che sono la buccia esteriore di ciò che davvero siamo. E poi c’è lui, Franco Branciaroli, un Enrico IV a double face, bravissimo e spiazzante nella sua follia tutta di testa con cui vitalmente governa la prima parte del dramma e superbo nel lungo monologo della seconda, in cui rivela la verità a quelli che vivono con lui, per poi regredire consapevolmente al passato inforcando un cavallo da giostra dei pupi. Imperatore di cartapesta come la corona che il medico gli mette sulla testa per continuare la recita e il gioco della vita e della morte. [Maria Grazia Gregori, L’Unità] Branciaroli offre di Enrico una interpretazione bellissima, carica di crudeltà, fatica di vivere, lucidità verso un senso della vita che sfugge e bisogna reinventare, rendendo quasi visibile il processo del reale che perde peso e consistenza nella misura in cui tra la finzione e l’arte ne acquistano: la realtà dei personaggi reali è ben poca cosa rispetto alla verità complessa della “finzione” del personaggio irreale. Folgorante il finale nel quale Enrico, nella bella scena di Margherita Palli, sale su un cavalluccio da giostra pronto a scomparire tra essere e apparire. [Magda Poli, Corriere della Sera] dal 30 ottobre al 1 novembre 2015 ErreTiTeatro30 EMILIO SOLFRIZZI in SARTO PER SIGNORA di Georges Feydeau traduzione, adattamento Valerio Binasco con Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Barbara Bedrina Lisa Galantini, Simone Luglio, Fabrizia Sacchi, Giulia Weber scene Carlo De Marino costumi Sandra Cardini disegno luci di Pasquale Mari regia di Valerio Binasco Un appuntamento da non perdere. Un cocktail di ingredienti di assoluto valore e sorprendentemente conciliabili: l’autore del vaudeville per antonomasia e un regista di spessore come Binasco, un attore dalla grande verve comica come Emilio Solfrizzi ed una dama del grande teatro come Anita Bartolucci, attrice di razza che torna ad esibirsi sul palcoscenico della sua città natale. In Sarto per signora c’è già tutto l’estro e lo stile di Feydeau: la trama è basata sul classico triangolo adulterino: lui, lei, l’altro o l’altra, ma soprattutto, quello che non manca mai, è la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli. La sua produzione di opere, tutte da ridere, è uno specchio deformato del suo tempo: la Bella Époque, di quel periodo privo di preoccupazioni, e che sfociò, poi, tragicamente, nella Grande Guerra. L’attualità di questo commediografo francese è tale per cui il pubblico di oggi, rivedendo i suoi vaudevilles, non li considera affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma coglie in essi una relazione con il presente e con la società attuale. Nelle sue opere, dove la parabola degli equivoci porta quasi ad un’assurda comicità tragica, vi è la chiave per capire molto teatro contemporaneo, le logiche conseguenze, i contraltari, le appendici deliranti, i commenti, i corollari, in autori fra i più disparati come Cechov, Wedekind, Beckett, lonesco, e Brecht stesso. dall’11 al 13 dicembre 2015 Promo Music - Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia SIMONE CRISTICCHI in MAGAZZINO 18 di Simone Cristicchi e Jan Bernas con il Coro di Voci Bianche Incanto Malatestiano di Fano regia di Antonio Calenda Simone Cristicchi è rimasto colpito da una pagina scarsamente frequentata della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso. Il Magazzino 18 racconta una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 350 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Stessa catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Coadiuvato nella scrittura da Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi partirà proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde: la narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, che forse si può definire “Musical-Civile”. E sarà evocata anche la difficile situazione degli italiani “rimasti” in quelle terre, o quella gravosa dell’operaio monfalconese che decide di andare in Jugoslavia, o del prigioniero del lager comunista di Goli Otok… Lo spettacolo sarà punteggiato da canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi, eseguite dal vivo insieme al Coro di Voci Bianche di Fano che affiancheranno il cantattore sul palcoscenico. dal 15 al 17 gennaio 2016 Diana Or.i.s LEO GULLOTTA in SPIRITO ALLEGRO di Noel Coward con Betti Pedrazzi e con Rita Abela, Federica Bern, Chiara Cavalieri, Valentina Gristina, Sergio Mascherpa scene Ezio Antonelli musiche Germano Mazzocchetti regia di Fabio Grossi Gradito ritorno di un beniamino del pubblico di Fano come Leo Gullotta che propone una novità della prossima stagione, uno spettacolo che si annuncia “stupefacente” per le tecniche adottate che vedranno utilizzare scenografie e video-mapping per la prima volta in uno spettacolo di prosa. Spirito allegro narra la storia di un famoso ed affermato scrittore inglese di nome Charles Condomine che per documentarsi sul genere spiritico/mistico vuole fare una seduta spiritica. La commedia, messa in scena la prima volta nel 1941 in piena Seconda Guerra Mondiale, fu duramente criticata per come rappresentava con poco rispetto un argomento serio come la morte. Note di regia Sarà una commedia dall’aspetto classico: aderente all’epoca in cui fu scritta ed elegante, per forme e per fogge. La novità sarà rappresentata dall’inventiva che sarà usata per raccontare il soprannaturale. Espedienti scenici atti ad un’epoca più aderente all’auditorio che alla penna di Coward. Una compagnia di professionisti, alla quale s’è volutamente abbassata l’immagine anagrafica per una messinscena scattante e piena di ritmo…poco spazio all’attesa e più allo stupore! dal 2 al 4 febbraio 2016 Teatro Stabile di Bolzano PAOLO ROSSI in MOLIÈRE: LA RECITA DI VERSAILLES novità di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari con altri 11 attori e musicisti canzoni originali Gianmaria Testa regia di Giampiero Solari L’improvvisazione di Versailles (L’Impromptu de Versailles) è una commedia scritta da Molière nel 1663, in cui mette in scena se stesso e la sua compagnia dichiarando apertamente le sue idee sull’arte drammatica e abbozzando quella Comédie des comédiens che da molto tempo, si dice, aveva intenzione di scrivere. Con l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di costume, Molière riassume l’esperienza del teatro comico italiano e in particolare della commedia dell’arte, ritenendo necessario realizzare opere che attraggano il pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi, ma anche la “platea che si lascia coinvolgere”. La riscrittura dell’opera, firmata da Stefano Massini, Paolo Rossi e Giampiero Solari, si prefigge di approfondire l’arte comica, di fondere la tradizione e l’attualità con rigore e poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della vita quotidiana dei teatranti, alla ricerca del capolavoro, tra brani tratti dalle commedie più celebri e stralci della biografia per lo più sconosciuta e straordinariamente affascinante del grande capocomico francese. Un viaggio nel teatro, nelle opere e nella biografia di Molière, il racconto del dietro le quinte di una compagnia in prova che deve allestire uno spettacolo in tutta fretta, una nuova commedia che mette a confronto in un gioco di specchi temporali ed esistenziali il lavoro e la vita del capocomico Molière e del personaggio capocomico Paolo Rossi. Si racconta che re Luigi XIV chiese a Molière una nuova commedia da rappresentare a corte la sera stessa… “Cosa accade se il Re in persona esige una commedia che debutti in sua presenza alle 18:00 in punto? Nasce il dramma del capocomico: restare lucido, sfruttare il genio, correre contro il tempo e partorire in men che non si dica un capolavoro. In questo caso la crisi è a un passo. Perché tutto filerebbe molto più liscio se il nostro monsieur Molière avesse la testa sgombra, senza le angherie dei suoi avversari, senza le sfuriate delle sue donne, senza i morsi del portafogli e delle mille quotidiane trappole. Basterebbe un po’ di pace, al capocomico. E allora sì che Sua Maestà avrebbe la sua recita. O meglio: un’ipotesi di recita. Una traccia? Un’improvvisazione, ecco. Tentare è tutto. Senza paracadute.” (Stefano Massini) Dall’1 al 3 aprile 2016 Pierfrancesco Pisani e Parmaconcerti in collaborazione con Infinito srl SABRINA IMPACCIATORE e VALTER MALOSTI in VENERE IN PELLICCIA di David Ives regia di Valter Malosti RESIDENZA DI ALLESTIMENTO E PRIMA NAZIONALE In un teatro, dopo una giornata passata a fare audizioni per trovare l’attrice che possa interpretare il lavoro che si prepara a mettere in scena, Thomas si lamenta al telefono del basso livello delle candidate. Nessuna di loro possiede lo stile necessario per il ruolo da protagonista. Mentre sta per uscire appare Vanda... Tra regista e attrice, vittima e carnefice, inizia un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco elettrizzante del gatto col topo nel quale si confondono i confini tra fantasia e realtà, seduzione e potere, amore e sesso. È una sorta di duello teatrale tra due attori di grande talento. Da questa pièce teatrale, acclamata e pluripremiata a Broadway ed in tutto il mondo, il regista Roman Polanski nel 2013 ne ha tratto l'omonimo film. dal 15 al 17 aprile 2016 Centro D’arte Contemporanea Teatro Carcano in coproduzione con Mismaonda ENZO IACCHETTI e GIOBBE COVATTA in MATTI DA SLEGARE di Axel Hellstenius (versione italiana della commedia Elling & Kjell Bjarne) con altri due attori da definire regia di Gioele Dix Iacchetti, Covatta, Dix di nuovo insieme come ai tempi di Ruvido Show, il programma di RAI UNO del 1995 che puntava sui giovani comici del momento. Da allora di strada ne hanno fatta, spesso percorrendo alcuni tratti insieme, ora con l’uno ora con l’altro, tutti e tre mantenendo uno sguardo di lucida ironia, intrisa di benevola perfidia. Dopo due anni in un istituto psichiatrico dove sono diventati amici inseparabili, Elling e Kjell Bjarne vengono mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento messo a disposizione dal Comune. Dovranno dimostrare di saper badare a loro stessi e di potersi reinserire all’interno della società. Elling ha vissuto perennemente in compagnia della madre, rimasta vedova nelle ultime due settimane di gravidanza, imbastendo con lei un rapporto (quasi) morboso, escludente qualsiasi altro contatto umano, motivo per il quale alla morte della donna, l’uomo si ritroverà completamente perso e assolutamente incapace di prendersi cura di se stesso. L’altro, Kjell Bjarne, omaccione fissato col cibo e col sesso che non ha mai avuto modo di sperimentare, continua a dare capocciate sul muro ogni volta che si trova in difficoltà e cerca di dimenticare il suo terribile rapporto con la madre ubriaca e il patrigno violento. Entrambi riusciranno a trovare una strada personale per il reinserimento nel mondo. Il “cocco di mamma” troverà nella poesia e nella forza comunicativa delle parole la sua ragione di vita, mentre l’omaccione si accorgerà di poter essere utile a qualcun altro con il suo lavoro e con il suo buon cuore. Una scelta molto poetica e suggestiva, dunque, quella di far confluire il percorso di crescita formativa dei due protagonisti, in due elementi profondi e imprescindibili come l’arte e l’amore, che risultano così essere alla base di una vita piena e felice. La commedia tratta un tema molto importante e delicato come quello delle malattie mentali, in maniera fresca, ironica e addirittura spassosa e divertente. Non ci sono tentativi di patetismo, né alcuna traccia di retorica in questo leggero e al tempo stesso intenso ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose. ABBONAMENTI I nuovi abbonamenti sono in vendita dal 20 al 30 settembre 2015. I biglietti di tutti gli spettacoli sono in vendita dal 5 ottobre 2015. Ogni persona può acquistare, in una sola volta, non più di quattro abbonamenti. L’abbonamento è al portatore e può essere ceduto ad altra persona. PREZZI ABBONAMENTI PREZZI BIGLIETTI Ordinario Settore A € 165,00 Settore B € 130,00 Settore C € 100,00 Interi Settore A € 25,00 Settore B € 20,00 Settore C € 15,00 Settore D € 10,00 Speciale Giovani riservato ai minori di 26 anni Settore B € 100,00 Settore C € 70,00 Speciale Scuola Settori B € 75,00 Settori C € 65,00 Speciale Soci BCC e dipendenti Settori A € 148,00 Settori B € 100,00 Settori C € 70,00 Speciale Giovani riservato ai minori di 26 anni Settore A € 20,00 Settore B € 15,00 Settore C € 10,00 Settore D € 8,00 Speciale Scuola Settore B € 13,00 Settore C € 10,00 Settore D € 8,00 BOTTEGHINO TEATRO DELLA FORTUNA Piazza XX Settembre, 1 - 61032 Fano (PU) - tel. 0721.800750, fax 0721.827443, [email protected]. Gli abbonamenti sono acquistabili solo presso il botteghino del Teatro della Fortuna. CALL CENTER 071 2133600 INIZIO SPETTACOLI Giorni feriali ore 21.00; domenica ore 17.00.