Locandina stagione di prosa 2013/2014

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Locandina stagione di prosa 2013/2014
TB TEATRO BARBARO/ ASSOCIAZIONE CULTURALE
Lo scambio
di Senio G.B. Dattena
con Maria Loi
scena Rosa Pinna e Senio G.B. Dattena
costumi Daniela Guiso
regia Senio G.B. Dattena
Doloroso racconto di una donna che, dopo anni di
rimozioni, si ritrova inaspettatamente a fare i conti
con il pesante fardello della sua infanzia. Quasi
folle, vive una vita di emarginazione e di solitudine.
Grazie a misteriose presenze, l’infanzia e la prima
adolescenza dolorosamente rimosse riemergono
con crudele semplicità. Tornano così alla memoria
enormi buchi neri.
Esiliata dal contesto sociale, perseguitata da un
passato angoscioso e da esso eternamente in fuga,
un giorno, in quella che fu la sua stazione, importante snodo della sua esistenza, incontra misteriosi
individui. Incontri che si ripeteranno sera dopo sera
fino a quando, senza volerlo, ricorda... e racconta.
Con la lievità della bambina prima e con la rabbia
dell’adolescente poi, la donna rivive i momenti
drammatici e tragici che l’hanno profondamente
segnata. Con ingenuità ci racconta dei suoi pochi
anni, e delle carezze dell’amato padre e dei baci,
e di quello che a lei sembrava amore, ma che invece
era qualcosa che andava chiamato con altri nomi.
ASSOCIAZIONE CULTURALE LA PIRANDELLIANA
in coproduzione con DIANA OR.I.S.
Uomo e Galantuomo
di Eduardo De Filippo
con Gianfelice Imparato, Valerio Santoro,
Giovanni Esposito, Antonia Truppo
e con Alessandra Borgia, Lia Zinno, Gennaro Di
Biase, Roberta Misticone, Giancarlo Cosentino,
Fabrizio La Marca
scene Aldo Buti
costumi Valentina Fucci
luci Adriano Pisi
musiche Riccardo Eberspacher
regia Alessandro D’Alatri
Uomo e galantuomo è una commedia di altissimo
livello, forse la più divertente, ma che sicuramente
segnò per Eduardo il passaggio dalla farsa al teatro
di prosa. E guarda caso al centro della commedia
c’è proprio il teatro: una scalcagnata compagnia,
nominatasi “L’eclettica” (proprio perché non pone
limiti alle proprie attitudini artistiche), porta in
scena in una località turistica balneare Malanova
di Libero Bovio. Attraverso il classico meccanismo
della commedia degli equivoci, si scatena così il
teatro nel teatro, la follia tra farsa e dramma evocando sapori pirandelliani. Ma si respirano anche
profumi di Goldoni, di Skakespeare, e forse anche
un po’ di quel teatro dell’assurdo che va da Osborne
a Beckett a Jonesco. L’assenza di talento e
l’improvvisazione della compagnia fanno infatti da
contrappasso ai drammi borghesi interpretati invece
con talento e una vena di follia.
TEATRO DELLA COOPERATIVA
TB TEATRO BARBARO/ ASSOCIAZIONE CULTURALE
PIGRA
Nudi e Crudi
Una cena
veramente straordinaria
Mortaccia
L’amore, la vita, la morte
ai tempi del ghetto
testo e regia di Giovanna Gra
con Veronica Pivetti
e con Sergio Mancinelli, Oreste Valente
musiche di Maurizio Abeni
costumi di Valter Azzini
The Clothes They Stood Up In
dal racconto di Alan Bennett
traduzione e adattamento di Edoardo Erba
con Max Pisu e Alessandra Faiella
e la partecipazione di Claudio Moneta
regia Marco Rampoldi
Il grandissimo successo letterario di Alan Bennett
(già autore di The History Boys) diventa uno spettacolo teatrale. Immaginate di rientrare una sera,
dopo esser stati al Covent Garden per assistere a
una splendida esecuzione del vostro amatissimo
Così fan tutte, e trovare la vostra casa svuotata.
Non rapinata – anzi svaligiata perché anche nei
momenti più difficili la precisione non deve venir
meno: “le banche si rapinano, la case si svaligiano”
– proprio completamente svuotata. Senza una
sedia su cui lasciarsi cadere, un fornello con cui
scaldare dell’acqua per fare un po’ di thè, un telefono
da cui chiamare la polizia (il cellulare non l’avete
perché, per un avvocato maniaco della precisione,
“rivela mancanza di organizzazione”). Persino la
moquette è stata strappata... “l’avranno usata per
avvoltolare lo stereo”... Immaginate di dover vagare
per cercare aiuto e di incontrare personaggi sempre
più stravaganti, mano a mano che i giorni passano
e dei vostri “effetti personali” non compare traccia...
mentre voi vi adattate a vivere come campeggiatori
in casa, trovandovi a fare i conti con le vostre
identità e certezze...
liberamente tratto da Il muro di Varsavia
di John Hersey
con Senio G.B. Dattena e Maria Loi
fisarmonica Maurizio Serra
adattamento e regia Senio G.B. Dattena
Una cena veramente straordinaria è essenzialmente
una storia d’amore. Magari non proprio la classica
storia d’amore, ma sempre d’amore parliamo.
Intanto è la storia di molti amori. Tra uomini e
donne, tra genitori e figli e più semplicemente tra
persone. Un canto per la vita, per la dignità, per la
bellezza, per l’arte.
Si, perché in questa storia che conta qualcosa
come mezzo milione di morti ammazzati, per tifo,
fame, piombo, fuoco, gas, in questa storia ciò che
colpisce di più è l’amore per la vita.
La vicenda prende le mosse da un’invenzione letteraria: il ritrovamento del cosiddetto Archivio
Levinson, un diario della tragedia tenuto dallo
scrittore Noach Levinson, che all’indomani
dell’occupazione tedesca della Polonia si sarebbe
assunto il compito di raccontare la vita della comunità ebraica di Varsavia. Le sue note – insieme
ai documenti e alle testimonianze su quei giorni
terribili – confluiranno ne Il muro di Varsavia, il
romanzo del giornalista e scrittore americano John
Hersey, che affida a Noach il ruolo di io narrante.
La vita è meravigliosa
Uno spettacolo musicale nuovissimo ed interamente
originale, che riesce persino a dimostrare che la
Morte può essere... simpatica!
Per molti è argomento di confine.
Per alcuni è un’ossessione, per altri un pensiero
che aiuta a vivere, per gli inglesi addirittura un
must. Ma si può davvero ridere della morte? A
questa domanda prova a rispondere Mortaccia.
Mortaccia è uno spettacolo musicale dalle tinte
gotiche e irriverenti con punte di comicità al confine
con l’impegno, in cui Veronica Pivetti veste i panni
di una morte moderna, dinoccolata, sarcastica e
candida.
Le physique du role c’è, e fa tornare alla mente
personaggi alla Tim Burton opportunamente coniugati con i Manga giapponesi.
Nei contenuti, falce alla mano, l’ombrosa signora
canta e delira raccontandoci la vita dal suo punto
di vista, ovvero l’aldilà.
IL MULINO DI AMLETO
L’ALBERO TEATRO CANZONE
Doppio Inganno
Una commedia perduta
di William Shakespeare
con Lorenzo Bartoli, Luca Di Prospero,
Gianluca Gambino, Alessandro Marini,
Barbara Mazzi, Maddalena Monti,
Raffaele Musella
regia Marco Lorenzi
Immaginiamo che William Shakespeare abbia
scritto un dramma ispirato dal Don Chisciotte di
Cervantes... Immaginiamo che questo dramma
sia andato in scena soltanto due volte, al tempo
del suo autore e poi il testo sia scomparso in un
incendio del Globe Theatre di Londra; che quattro
secoli più tardi un direttore della Royal Shakespeare Company riesca miracolosamente a ritrovare il dramma andato perduto e che ora il
testo sia finalmente pronto (e ufficialmente riconosciuto) per poter essere restituito al pubblico
e al Teatro...
Il dramma racconta una vicenda che si svolge
nella provincia andalusa, dove il nobile Henriquez
corteggia Violante, splendida contadina che lo
respinge. Quando Henriquez ne ha abbastanza
della determinazione di lei, tenta di violentarla.
Il senso di colpa lo perseguita, ma la sua giovane
età e la sua passione non conoscono tregua.
Nonostante il rimorso, tenta infatti la conquista
di Leonora, promessa sposa del suo migliore
amico, Julio, temporaneamente assente...
INTERNATIONAL MUSIC AND ARTS
L’ho fatto
per il mio paese
di Francesco Freyrie, Andrea Zalone,
Antonio Cornacchione
con Lucia Vasini, Antonio Cornacchione
regia Daniele Sala
Immaginatevi un uomo candido e incasinato, capace di sogni sconfinati, che parlano di libertà
uguaglianza e felicità per tutti. Un donchisciotte
sempre comicamente in lotta con gli spigoli della
vita, senza soldi, con la disdetta dell’affitto in una
tasca e la lettera di fine rapporto di lavoro nell’altra,
artefice di un gesto folle e disperato: rapisce il
Ministro che ha deciso il provvedimento e lo nasconde in cantina.
Lo fa per sé, per la sua pensione ma soprattutto lo
fa per il suo paese
Unite la tragicommedia di una donna Ministro,
stimata docente universitaria, sposata con un
finanziere ricchissimo, che vive in case raffinatissime secondo valori solidissimi e che è scesa in
politica solo per fare un favore al suo paese... ma
un po’ anche a se stessa, nella speranza di colmare
una solitudine...
Immaginate ora l’urto di questi due mondi... e
l’inferno terrestre che si scatena vi regalerà la
commedia più appassionata, folle e contemporanea
a cui abbiate mai assistito dai tempi dell’ultima
crisi di Governo.
TEATRO DI DIONISO
col sostegno del SISTEMA TEATRO TORINO
Lo stupro di Lucrezia
di William Shakespeare
versione italiana e adattamento teatrale
di Valter Malosti,
dalla traduzione di Gilberto Sacerdoti
con Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato
suono G.u.p. Alcaro
costumi Federica Genovesi
cura del movimento Alessio Maria Romano
assistente alla regia Elena Serra
regia Valter Malosti
Si ringrazia il Teatro Stabile di Torino
La storia di come Tarquinio stupri Lucrezia, invasato
di lei dopo le lodi del marito Collatino all’interno
di una bizzarra gara tra generali, e di come il suicidio
della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi
e a liberarsi dal giogo della tirannia monarchica,
era stata succintamente narrata da Tito Livio e
Ovidio e poi da Chaucer. In Shakespeare la voce
della donna si dilata e diviene uno dei più alti
esempi di meditazione sulle conseguenze dello
stupro visto dalla parte di una donna, attraverso
un’ingegnosa serie di lamentazioni, introspezioni,
allegorie, invettive contro il Tempo, la Notte,
l’Occasione... Shakespeare qui dispiega la sua
potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore all’anti-tragica parodia, con una specie
di equilibrio incantatore che ci inghiotte nella musica
delle parole senza concederci una qualche sospensione liberatoria.