Mitologia dei Segni Zodiacali Ariete Giasone, il celebre eroe greco

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Mitologia dei Segni Zodiacali Ariete Giasone, il celebre eroe greco
Mitologia dei Segni Zodiacali
Ariete
Giasone, il celebre eroe greco che condusse gli Argonauti alla conquista del mitico Vello d'Oro, è un
eroe tipicamente arietino. Per raggiungere il suo obbiettivo ideale si avvale dell'aiuto di Medea,
innamorata di lui. Una volta conseguito il risultato positivo scorda lo spirito di sacrificio di lei, e finisce
per subirne terribili conseguenze. Allo stesso modo i nati in Ariete sono a volte impulsivi
nell'intraprendere un cammino, nel seguire una vocazione, un'aspirazione. Spesso non si soffermano
a valutarne fino in fondo le conseguenze, soprattutto quelle a media e a lunga scadenza.
L'impazienza e la precipitazione possono essere cattive consigliere... Nella vita quotidiana degli dei
antichi Marte-Ares è dio della guerra e simbolo dell'eros, quale seduttore di Venere Afrodite, dea
della bellezza, sposata con il brutto Vulcano (Efesto). Simbolo dell'energia propulsiva della vita e
dell'approccio aggressivo nei confronti degli altri, Marte era raffigurato come un gigante dalla forza
eccezionale, capace di battersi con chiunque senza paura, come in un film d'azione, contro molti
nemici, Uno contro tutti: ciò che pone in risalto l'individualismo dei nati nel segno. Caratteristiche di
Marte sono l'audacia e l'aggressività che inibiscono ogni possibile riflessione preventiva. La sua forza
fisica e psichica allo stato puro spesso ignora o non valuta a sufficienza gli ostacoli che si presentano.
Non a caso il Vello d'Oro cercato da Giasone si trovava in un bosco sacro a Marte, ed era custodito da
un drago minaccioso, che lo teneva nelle sue fauci infuocate....un'immagine che oggi fa pensare ai
cartoni animati, ma fa parte delle fantasie dell'uomo antico, inerme, forte solo del suo coraggio e
della forza fisica.
Toro
La psicologia del profondo ha avvicinato alcuni antichi miti ed archetipi ai segni dello Zodiaco e ai
pianeti fondamentali....il segno del Toro ci riporta all'isola di Creta, nella quale governava il crudele e
assolutista Minosse, sovrano patriarcale, marito della regina Pasifae. Nettuno-Poseidon, dio del
mare, chiese un giorno al re di sacrificargli il toro più bello, tutto bianco, orgoglio della mandria reale.
Per tutta la notte il re rifletté sulla richiesta della divinità (rinunciare a qualcosa di suo è molto
difficile per il Toro...) e alla fine decise di sacrificare un altro toro, tutto bianco, ma con una piccola
macchiolina scura sotto la coda. Nettuno si accorse subito dell'inganno, e per punizione fece provare
alla regina un desiderio struggente di unirsi sessualmente al Toro. Al punto che ella chiamò
l'architetto reale, il famoso Dedalo, e si fece costruire un simulacro di legno nel quale potersi
sistemare per amoreggiare con il toro. Dall'unione bestiale vide la luce l'orribile Minotauro, simbolo
vivente del peccato del re e degli eccessi della regina. Per poterlo custodire Dedalo costruì il celebre
Labirinto. Più tardi Teseo, eroe senza macchia e paura, guidato dal famoso 'filo di Arianna', riuscì ad
avere la meglio sul mostro e a eliminare il pericolo per gli abitanti di Creta. Ogni anno infatti
numerose vergini dovevano essergli sacrificate e ciò causava indicibili dolori alla popolazione, molto
afflitta. La psicologia dei nati in Toro non è quindi semplice e serena come può apparire, al contrario
è complessa, e cela all'interno di sé un vero e proprio labirinto, una ragione precisa di magone e di
riflessione. Che spesso coinvolge il rapporto d'amore, inteso come possesso della persona amata,
gelosia profonda, esigenza di sicurezza circa le questioni economico finanziarie e l'avvenire. Sotto
l'aspetto venusiano si nasconde una natura a volte sospettosa e attenta osservatrice, che non decide
nulla se prima non ha attentamente riflettuto, soppesando la questione con grande attenzione.
Gemelli
Accanto alle vivaci storie di cui Mercurio è protagonista, e che esprimono le caratteristiche
fondamentali di chi vede la luce in Gemelli, non si può non ricordare la vicenda di Castore e Polluce,
celebri protagonisti di una tragedia emblematica dell'amor fraterno. I Dioscuri (così venivano
denominati) erano figli della bellissima Leda, ma di due padri diversi: Giove per Polluce, il mortale
Tindaro per Castore. Fu così che in un duello mortale Castore perse la vita, con grande infelicità del
fratello, che si rivolse al padre Giove perché concedesse anche allo sfortunato fratello la divinità che
equivaleva alla salvezza dalla morte. Giove non fu insensibile, e concesse a Castore di trascorrere sei
mesi l'anno negli Inferi, e sei mesi sull'Olimpo, in compagnia del fratello. Da questa vicenda si
comprende come la natura mercuriana sia meno allegra e superficiale di quanto appare in realtà, e
invece sempre pronta ad analizzare sentimenti e sensibilità interiore. Stati d'animo mutevoli, ma
grande capacità di analizzare intellettualmente cose, persone, situazioni, con una propensione
particolare verso la psicologia e la conoscenza degli altri. Secondo gli antichi Mercurio era lo
scopritore dell'alfabeto e delle note musicali, ciò che conferma la natura intellettuale del segno, il suo
eclettismo, il provare curiosità per molti campi differenti. Si raccontava anche che Mercurio-Toth (la
versione egiziana del dio) , giocando a scacchi con la Luna, vinse la partita, costringendola a
riordinare lo zoppicante calendario dell'epoca. Del resto l'epoca corrispondente all'era dei Gemelli
secondo la tradizione astrologica è quella collegata ai primi commerci, ai Fenici e ai loro contatti nei
paesi del Mediterraneo, con lo sviluppo del baratto, come prima forma di scambio. Ai Gemelli viene a
volte avvicinata la maschera di Arlecchino, per la sua originalità, e per il suo sapersi distinguere nei
confronti degli altri, a volte senza manifestarsi in modo totale...
Cancro
Mentre la maggior parte dei segni zodiacali fa riferimento a miti classicheggianti, il Cancro è legato
ad epoche antichissime, alle Dee Madri, di natura per lo più agreste. Si racconta che Ishtar, una
sacerdotessa divina orientale bellissima e trasgressiva si fosse innamorata di Tammuz, suo figlio
adolescente, dio della vegetazione. Dopo l'euforia dell'incesto ella si rese conto che si trattava di un
rapporto insano, e ne ebbe orrore. Decise di far uccidere il giovane oggetto delle sue brame. Ma
subito dopo si pentì della sua crudeltà. Volle riaverlo accanto a sé con qualsiasi mezzo, giungendo a
recarsi all'Inferno e ad offrire in cambio della salvezza di lui tutti i suoi gioielli. Erano intanto trascorsi
parecchi mesi, il popolo piangeva perché la vegetazione si era inaridita, e le piante andavano
inesorabilmente verso la morte. A primavera, quando Tammuz risorse, improvvisamente i germogli si
risvegliarono, e sulla terra un bel tappeto verde tornò a fare bella mostra di sé. è evidente che si
tratta di un mito stagionale, che vuole esprimere l'evoluzione della vita vegetativa nei paesi orientali:
il verde piacevole della primavera che poi si inaridisce in estate, per tornare ad esplodere la
primavera successiva. Le persone nate in Cancro sono mutevoli nelle loro decisioni, ma molto tenaci
in ciò che desiderano realizzare, disposte a tutto per armonizzare le questioni affettive, prima di tutto
in riferimento al legame profondo e ancestrale nei confronti della famiglia. La madre-matrice
universale è fondamentale per questo segno, che ha sempre lo sguardo rivolto verso il suo passato
personale, individuale, unico e irripetibile. Instancabilmente rielabora i suoi vissuti, curioso di trarre
dalla storia di famiglia, da ciò che è venuto prima, le necessarie conoscenze per andare verso il
futuro. L'Acqua cancerina è quella di sorgente, freschissima e cristallina, indispensabile componente
del corpo, fattore di rigenerazione interiore.
Leone
Uno straordinario Leone, Robert Graves, è stato grande studioso dei Miti Greci ed ha dedicato
un'opera specifica a Giasone che va alla conquista del vello d'oro, un mito che potrebbe essere
associato alla natura leonina, oltre che a quella arietina. In genere coloro che collegano Astrologia,
miti e archetipi scelgono per il Leone una delle imprese di Ercole (compiere grandi gesta è
nell'immaginario e nei sogni di tutti i nati in Leone...). Giunto accanto a una grande caverna, nella
quale si cela un leone invincibile (il cosiddetto 'leone di Nemea') Ercole cerca in tutti i modi di stanarlo
dal rifugio, per affrontarlo in singolar tenzone. Nonostante egli si avvalga di aiuti magici dopo ore e
ore di sforzi è sempre allo stesso punto. Fino a quando comprende una realtà pura e semplice: se
vuole avere ragione della forza bruta della belva deve affrontarla direttamente, a braccia nude, in un
corpo a corpo all'interno della caverna. Così agisce e il duello si realizza senza esclusione di colpi.
Allora il grande eroe, con uno sforzo immane, riesce a porre le sue ginocchia sulla gabbia toracica del
leone, che cade a terra, morto. La spiegazione è trasparente: le persone che vedono la luce in Leone
devono affrontare il pericolo direttamente e in prima persona, consce delle loro energie, senza volersi
travestire o adoperare arti complesse e difficili. Esse sapranno trovare in se stesse la forza per agire e
vincere la partita. La lotta ad armi pari, senza favoritismi precostituiti, è sempre la migliore. Emerge
di qui il senso sportivo brillante dei nati nel segno, unito alla lealtà nella lotta, non solo fisica, ma
anche nei confronti delle difficoltà della vita. Alla fine premi e riconoscimenti danno al Leone la
sensazione dell'invincibilità, la capacità di sentirsi pronto a nuovi confronti, avendo appreso l'arte
della maturità e della consapevolezza di se stesso. Le sconfitte, inevitabilmente, costituiscono il
momento di crisi acuta nella vita, ma anche l'occasione del rinnovamento totale.
Vergine
Demetra è la protagonista del mito che gli studiosi di Astrologia psicologica propongono per la
Vergine. Essa è madre della bellissima adolescente Proserpina, detta anche Persefone. Un giorno
mentre la fanciulla si trova su un grande prato verde scorge bei fiori appena sbocciati e si china per
raccoglierli (pare si trattasse di narcisi). In quell'istante il dio degli inferi, Plutone, che da tempo ha
subito il suo fascino, fa aprire una voragine di fronte a lei, e alla guida di una carrozza con dodici
cavalli neri la rapisce per farla sua sposa. La povera Demetra ignara e disperata cerca la figlia in ogni
luogo, chiamandola con voce accorata, e lasciandosi trarre in inganno dall'eco della sua voce. Gli dei
si commuovono, e nonostante Proserpina si sia ormai unita in matrimonio con l'oscuro dio
dell'inferno, stabiliscono che ella trascorrerà metà dell'anno con sua madre, sulla terra, e l'altra metà
nell'Ade, con il marito. Demetra trova pace, e dedica il resto della sua vita ad insegnare agli uomini
l'arte dell'agricoltura e dell'infermeria. Dal mito si comprendono alcune caratteristiche tipiche del
segno della Vergine: prima di tutto il suo attaccamento per la famiglia, e le persone vicine. I parenti
finiscono spesso per costituire un vero assillo!! Vi è poi la 'ricerca' della propria realizzazione nella
vita, ponendosi al servizio degli altri. E per finire lo spirito didattico e divulgativo, unito alla forte
volontà di fare, e di migliorare le condizioni di vita intorno a se. Altri studiosi, come Liz Greene,
propongono la vicenda della vergine e dell'unicorno. Solo quando l'animale mitico potrà appoggiarsi
al petto di una vergine, intesa in senso anatomico, troverà pace esorcizzando l'incantesimo. Di qui si
comprende la tendenza a una certa frigidità da parte del segno, che trova eccitazione solo in
situazioni particolari, che stimolano fantasia e immaginazione....
Bilancia
Al segno venusiano della Bilancia viene accostata, da parte degli studiosi per lo più junghiani di
Astrologia e Psicologia, l'affascinante storia d'amore tra Eros e Psiche. Lui è il dio dell'amore,
bellissimo , lei una deliziosa creatura. Essi sono legati da un terribile incantesimo: si incontrano ogni
notte, si amano, ma lei non lo ha mai visto in faccia. Curiosissima, formula mille supposizioni. Fino a
quando le sorelle, invidiose, non le suggeriscono di preparare una lampada a olio. 'Non appena il tuo
amato si sarà addormentato tu accenderai la lampada e lo vedrai finalmente in voltò. L'ingenua ci
casca, esegue alla lettera il suggerimento, e tale è l'emozione alla vista del suo bellissimo partner che
inclina la lampada pericolosamente, e lascia cadere una goccia di olio bollente sulla spalla dell'eroe
nudo. Lui si risveglia e a causa dell'incantesimo scompare. Disperata Psiche si mette alla sua ricerca.
Si reca in tutto il mondo, ed è tale la sua tenacia che alla fine gli dei si commuovono e viene realizzata
una grande festa matrimoniale in Cielo. Va notato che il mito della Bilancia è uno dei pochi a
contenuto realmente amoroso: esso pone in evidenza l'esigenza elitaria dei nati nel segno verso un
rapporto unico, eccezionale, duraturo. Se giunge una delusione essi sono pronti a riprendere il
cammino, a cercare senza fretta altrove l'appagamento della loro felicità. A torto a volte la Bilancia è
accusata di civetteria e di superficialità. Nella maggior parte dei casi è invece profondamente
convinta di avere trovato il partner giusto, e ne resta successivamente delusa. Non ama ipocrisie, ne'
gradisce di accettare compromessi, è lineare e precisa nel suo ragionamento, instancabile nel
perseguire i suoi obbiettivi sia nella coppia sia nell'armonia dei rapporti sociali. Si tratta inoltre di uno
dei rari segni che pone al primo posto il rapporto a due, anteponendolo anche a quello di genitore. Di
fronte all'amore la donna Bilancia può, in casi estremi, lasciare un figlio molto amato, pur
soffrendone acutamente!
Scorpione
L'aspetto più moderno dell'Astrologia ne studia la connessione con gli archetipi psicoanalitici. In
questo senso viene associato a ciascun segno un antico mito. Allo Scorpione si associa la storia di
Orione, il grande cacciatore la cui immagine gli antichi hanno ravvisato raffigurata in cielo in una
significativa costellazione. Si dice dunque che tre importanti dei dell'Olimpo, Giove, Nettuno e
Mercurio, abbiano inserito un giorno il loro seme nella pelle di un toro sacrificato, ordinando poi di
seppellirlo. Da questo concentrato di 'geni' divini nacque il gran cacciatore Orione, istintivo e violento
nelle sue manifestazioni. Un giorno, dopo aver bevuto, egli violentò la sua matrigna, e fu castigato
con la punizione severissima della cecità. Successivamente si recò nell'isola di Lemno, nella quale era
il quartier generale di Vulcano-Efesto. Fu condotto per mano verso il sole, e riuscì così a recuperare la
vista. Riprese poi i suoi vagabondaggi, sempre pericolosi. Minacciava di distruggere tutti gli animali
della terra, ma nell'isola di Creta lo attendevano al varco Artemide e Leto. La dea, per fermarlo, gli
spinse contro un grosso scorpione. Punto dall'aracnide Orione morì, e nel momento medesimo prese
il suo posto in cielo, con lo scorpione assassino, dando vita alla costellazione omonima. Si capisce
anche dal mito come la storia dello Scorpione non escluda momenti di violenza e a volte di eccesso.
La vita monotona non si addice a questo segno, maestro in colpi di scena, che accadono anche se non
li desidera affatto... come sapiente scenografia capace di rompere la monotonia. Alla fine della vita
vale la pena di scrivere il romanzo che la racconta, meravigliando gli interlocutori e i futuri lettori.
Alcuni studiosi attribuiscono allo Scorpione analogia con popoli religiosi e un po' fanatici, come i
musulmani. Altri vi ravvisano affinità con il popolo di Israele, studioso della Kabbalah. Si tratta
comunque sempre di personalità magiche!
Sagittario
Prima di tutto al Sagittario si deve accostare la bella figura di Chirone, capostipite della dinastia dei
Centauri, maestro di Achille e di Alessandro. Egli pone in risalto l'attitudine didattica di chi vede la
luce nel segno, sempre presente, ottima nella divulgazione. Si racconta che per le sue virtù di docente
e di terapeuta Giove lo rese immortale. Ma proprio allora egli fu colpito da una freccia avvelenata al
fianco. Non moriva perché era immortale, non guariva a causa del veleno. Secondo la moderna
psicanalisi è questo il destino di chi guarisce gli altri, di dover sempre faticare (e spesso non riuscire)
nel guarire se stesso. Accanto a questo mito così nobile ve ne sono altri un po' più 'terrestri'. Per
esempio quello di Nesso, un robusto centauro dalle gambe solide, che traghettava i viandanti lungo
le rive di uno di quegli antichi fiumi infernali così frequenti nei racconti classici. Un giorno gli si
presenta una coppia affascinante: Ercole, l'eroe, accompagnato dalla bella Dejanira. Nesso, non
insensibile alle grazie di lei, le propone di salire per prima sulla sua groppa. Giunto verso la metà del
fiume non si sa bene se le fa delle avance, o se lei protesta prima che egli agisca. Ercole, geloso,
lancia una freccia fatale che lo colpisce al petto. Nesso avverte la morte vicina, e dice alla bella di
immergere la camicia del suo amato nel suo sangue, se vuole renderlo immortale. Ella incautamente
da' seguito al consiglio del morente, ed è così che Ercole muore tra orribili sofferenze (la famosa
camicia di Nesso). Il significato simbolico è semplice: si ha sempre l'impressione che il Sagittario sia
ingenuo e possa essere facilmente incastrato. Ma nel momento meno opportuno egli scaglia una
freccia sul nemico, colpendolo al cuore. Un messaggio molto esplicito, che deve far riflettere! Chi
mette a dura prova la sua pazienza deve quindi agire con cautela, e non pensare che la calma non
possa trasformarsi in pericolosa bufera...con il fatidico 'si salvi chi può’. Nel momento dell'ira funesta
la situazione non è più controllabile!
Capricorno
La moderna astrologia impiega le antiche storie della mitologia e le associa ai segni e ai pianeti, per
comprendere meglio la personalità di ciascuno di noi. Al Capricorno è affiancata in primo luogo
Aigokeros, la capra sacrificale, e alcuni studiosi fanno riferimento ad un'altra capra, Amaltea, nutrice
di Giove, che gli offrì il latte come cibo e la pelle come protezione contro i rigori del freddo. Ma la
descrizione migliore del segno è offerta da Carl Gustav Jung. Egli racconta che la capretta
capricorniana inizia di buon mattino la scalata della montagna, percorrendo i sentieri più impervi,
accontentandosi di una manciata di sale, capace di raggiungere la cima della più alta, verso il
tramonto, quando il sole rosso illumina il paesaggio. In quel momento essa si tuffa nel mare
sottostante, per riprendere la scalata la mattina dopo, senza fermarsi mai. Si comprendono così
alcune caratteristiche fondamentali del segno: tenacia proverbiale, coraggio, impegno, indifferenza
alle lusinghe, precisione, capacità di vivere con poco, in solitudine con se stesso, ambizione e
desiderio di affermazione. La presenza del Natale nel periodo dell'anno tipico del Capricorno indica
che chi è nato in questo segno si sente a volte un vero e proprio capro espiatorio delle persone e delle
circostanze, ciò che lo spinge a un certo pessimismo e tristezza interiore, difficili da dissipare. Il
celebre Albrecht Durer in una sua incisione ritrasse la 'melanconia' saturnina, raffigurando un
giovane dal volto triste e pensieroso. La sensazione di pessimismo è consueta nei nati in Capricorno,
difficilmente molto allegri o ilari, più spesso consapevoli del mondo in cui vivono, capaci di realismo e
di gran buon senso, oltre che di sapersi assicurare ciò che gli occorre per una vita tranquilla. Essa
diviene di solito veramente serena solo nella piena maturità, quando ha raggiunto tutti i suoi
obbiettivi esistenziali, senza rinunciare a nessuno di essi, con pieno esito, e la conferma di aver visto
giusto.
Acquario
L'analisi junghiana e psicoanalitica propone una lettura dei segni in analogia al Mito, dal quale si
deduce il comportamento schematico di chi vede la luce nel segno. Alcuni interessanti miti si
propongono per l'Acquario. In primo luogo quello di Prometeo che reca all'uomo la scintilla del fuoco,
e lo aiuta a evolvere dal suo stadio primitivo. Esso coglie in pieno la potenza della creatività
acquariana, il suo slancio di solidarietà nei confronti dell'umanità intera, l'essere incurante nei
confronti delle possibili conseguenze personali, anche gravi, come quelle che accaddero al povero
Prometeo, punito con la terribile distruzione del fegato... senza anestesia. Divertente è la storia della
coppia più chiacchierata dell'Olimpo, formata dalla bellissima Venere Afrodite, figlia di Urano, e dal
suo bruttissimo ma geniale sposo, Vulcano-Efesto. Si racconta dunque che il Sole, che tutto vede,
scoprisse l'adulterio della bella fedifraga con l'atletico macho Marte. Il marito ingannato ordì una
trama: costruì, con la sua brillante creatività, un letto a incastro. Chi vi saliva era trattenuto da
catene invisibili, e non poteva più liberarsi. Finse poi di partire per Lemno, lasciando la bella moglie
libera. Ella convocò subito Marte e i due ben felici, nudi e disinibiti, salirono sul letto. Ma restarono
impegolati nelle catene misteriose ed invisibili del letto, tutti gli dei sentirono le loro grida, e lo stesso
Vulcano accorse, dal suo nascondiglio, pensando di prendere la sua parte di onori. Senza accorgersi
(come accade a volte all'utopista Acquario), che divulgava in questo modo la sua condizione di marito
tradito e beffeggiato davanti a tutti... ciò che dimostra sia la genialità del segno, sia i limiti della
medesima, finalizzata a volte a obbiettivi se non inutili piuttosto discutibili. Deriva di qui il rispetto
dell'Acquario per le differenti forme d'amore, anche le più trasgressive, nel rispetto dell'individuo
inteso come titolare della sua libertà di azione...
Pesci
La moderna Astrologia trae dalla psicoanalisi junghiana il principio di associazione del mito al
comportamento umano. A ciascun segno dello Zodiaco ne viene così associato uno che gli si addice in
modo particolare. Ai Pesci viene attribuito un evento che coinvolge Nettuno: sulla riva del mare una
bellissima fanciulla in lacrime scruta le onde e pensa a morire per annegamento, gettandosi nel loro
abbraccio fatale. Nettuno-Poseidon dalle profondità marine la scruta e la osserva, giudicando
severamente questa inclinazione dovuta al fatto che ella è incinta e il suo amato l'ha abbandonata.
Per punirla del suo peccato contro la vita, il dio la trasforma nella prima rappresentante delle
Melusine, creature mitologiche più comunemente chiamate Sirene. Affascinanti dalla vita in su,
donne bellissime, dalla vita in giù esse hanno foggia di pesce con una coda squamata che muovono
con leggiadria. Hans Christian Andersen, Ariete non mancante di presenze pescine nel suo tema
natale (Venere e Plutone), racconto nella sua Sirenetta la sorte di una Melusina che si era innamorata
di un semplice mortale, e per amor suo aveva sopportato terribili sofferenze dovute al taglio della
parte pescina, per trasformarla in due gambe, e consentirle di camminare, pur con indicibili dolori,
sulla terra ferma. In che modo questi racconti possono incidere sulla psicologia di chi vede la luce nel
segno dei Pesci? Prima di tutto attraverso la difficoltà nel prendere una decisione definitiva, nello
scegliere una strada piuttosto che un'altra. I rimpianti possono intervenire... successivamente allo
scegliere la strada più difficile, fatale, irta di difficoltà. Sentendosi poi le vittime delle circostanze o
delle persone. Una sorta di "psicologia della vittima" che spesso sta alla base di alcuni insuccessi o
strade difficili da percorrere nella vita...mentre la natura pescina del segno gli consente comunque di
fuggire, di spaziare in altri mari, di scoprire nuove opportunità utili e gradite.