Comune di Quartu Sant`Elena

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Comune di Quartu Sant`Elena
L’abitazione risale alla metà del 1800 e nel
corso della sua storia subì una radicale ristrutturazione dovuta alla storica alluvione del
1889. Il corpo residenziale è coperto con un
tetto a due falde su arcarecci; la falda interna
si prolunga a coprire un loggiato ricostruito
nel 1914, con archi a sesto acuto rivestiti di
formelle cementizie. Le grandi capriate in
legno sovrastavano pavimenti realizzati con
mattonelle con decorazione geometrica e
floreale. La casa è un esempio significativo
dell’evoluzione delle principali strutture della
corte tradizionale e dell’innovazione costruttiva dei corpi di fabbrica. Oggi è sede delle attività storico folcloriche del Gruppo omonimo.
Visite guidate a cura dell’Associazione folk culturale “Su Idanu”.
Chiesa di San Pietro
di Ponte
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via Don Giordi, incrocio via della Musica
Il Parco comprende bacini di acqua dolce (Bellarosa minore e Perdalonga), di acqua salata
(Bellarosa maggiore o Molentargius e stagno
di Quartu) e una piana di origine sabbiosa (Is
Arenas).La sua posizione, prossima a Cagliari
e Quartu, e le zone a diversa salinità che favoriscono una ricca varietà di specie vegetali
ed animali, lo rendono un ecosistema unico
al mondo. Il Bellarosa Minore e il Perdalonga
sono nati come vasche di espansione delle
acque meteoriche e hanno assunto nel dopoguerra anche la funzione di bacino di raccolta
di acque reflue. In prossimità degli accessi alle
città sono state realizzate le aree verdi, ideali
per passeggiate a piedi e in bicicletta.
Visite guidate a cura dell’Associazione
Culturale L’Isola che vorrei…, Italia Nostra
e Associazione per il Parco GeoMinerario,
CEAS e APM.
Punto di accoglienza per le visite presso
l’area verde di Quartu in via Don Giordi.
interno Camposanto
È una delle chiese romaniche meglio conservate nel Campidano di Cagliari, donata nel 1119
dal vescovo Guglielmo a Berengario, priore di
San Saturno. L’impronta gotico - catalana è
visibile negli archi diaframma che scandiscono l’aula mononavata terminante con abside
a sudest. La facciata eleva il piccolo campanile
a vela, decorato con ogiva e contornato da archetti minori. In tutti gli specchi della facciata
sono numerosi gli alloggi per bacini ceramici,
dei quali oggi resta qualche timida traccia.
Si ringraziano le parrocchie, le istituzioni e i privati che hanno gentilmente aderito alla manifestazione mettendo a disposizione i monumenti
aperti alle visite guidate e agli eventi collaterali:
Don Alfredo Fadda, parroco della basilica di
Sant’Elena, Don Gianfranco Falchi, parroco della
chiesa di San Giovanni Evangelista, Don Giuseppe Camboni, parroco della chiesa del Sacro Cuore, Don Albino Lilliu, parroco della chiesa di San
Luca, Don Gianni Paderi, parroco della chiesa di
Santa Maria degli Angeli, Don Tonio Tagliaferri,
Visite guidate a cura di L. Ibba e M. Leppori.
Visite guidate sabato dalle ore 16.00 alle
ore 18.30, domenica chiusura alle ore
19.00.
Cimitero Monumentale
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via Pitz’e Serra
L’antico cimitero di Quartu sorgeva sul terreno
adiacente all’Oratorio delle Anime della Chiesa di Sant’Elena. Nel 1873 il comune decise di
ampliarlo utilizzando l’area intorno alla chiesa
di San Pietro di Ponte. Una curiosità: si poteva
riconoscere il ceto del defunto dai rintocchi
delle campane, il suono de s’agonia. Per un
povero i rintocchi erano sette, suonati con
una sola campana; per un ricco erano nove
con due campane; per la donna ricca erano
ancora sette con due campane; per i bambini
di qualunque ceto sociale il rintocco era allegro come quello del mezzogiorno.
Il progetto della Chiesa di San Giovanni Evangelista è degli architetti Francesco Cassano e
Maurizio Conte, risultato vincitore insieme ad
altre due proposte nel concorso di idee bandito dall’amministrazione comunale il 7 marzo
1988. Il 3 maggio 1992 fu posata la prima pietra. I lavori, sotto la direzione dell’ing. Flavio Torelli, sono in stato di avanzamento. Le funzioni
si svolgono nella cripta resa più accogliente
con la realizzazione della pavimentazione. L’attuale Consiglio Comunale ha dato un notevole
contributo che consentirà di completare quasi
del tutto la costruzione della chiesa.
Visite guidate a cura di L. Ganga, E. Petza e
della FIDAPA sez. di Quartu: E. Ibba, R. Salis
e M. B. Cilla.
Visite guidate a cura del Gruppo Parrocchiale.
Visite guidate sabato dalle ore 16.00 alle
ore 18.30, domenica chiusura alle ore
19.00.
Chiesa di Santo Stefano
Protomartire
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via P. Da Palestrina
Progettata dall’Architetto Franco Berarducci, a partire dagli anni Ottanta, è realizzata
dall’impresario Antonio Ibba sotto la guida di
don Tonio Tagliaferri. L’aula della chiesa è un
anfiteatro con tredici gradoni per un totale di
1350 posti, si ottiene cosi un gran numero di
fedeli attorno all’altare favorendo la massima
visibilità. L’uso del cemento, in particolare il
solaio di quasi 1000 metri quadrati, ha consentito di utilizzare un cassettonato triangolare come volta, di straordinaria efficacia simmetrica.
Visite guidate a cura del Gruppo Parrocchiale.
Visitabile sabato e domenica dalle ore
16.00 alle ore 18.45
Visite guidate sabato dalle ore 16.00 alle
ore 18.30, domenica dalle ore 12.00 alle
ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.30.
Caposaldo XVIII
“Castroreale”
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via Italia, lottizzazione Is Lois, Quartello
Il caposaldo XVIII, nome in codice “Castroreale”, era parte integrante del sistema fortificato chiamato Arco di contenimento, posto in
opera dal Regio Esercito Italiano nel 1942- 43
come principale linea di difesa. Interessanti
sono i camminamenti sotterranei in cemento
che univano le diverse postazioni. I bunker 63
e 64 venivano mimetizzati con vegetazione e
verniciature, invece la postazione 62, grazie
a spartani ma efficaci interventi scenografici,
appariva al nemico come un normale edificio
di campagna. Le postazioni erano munite di
mitragliatrici e fucili mitragliatori. L’intero arco
di contenimento era integrato da postazioni
campali mimetizzate, da una fascia continua
di reticolato e da alcune aree minate.
Visite guidate a cura di “ARCHEO.MIL.“ e
A.S.S. Fort. Sardegna (autore della scheda)
Enti, Associazioni e volontari singoli
MIBACT - Soprintendenza B. A. P. S. A. E., I Servizi Educativi del Museo e del Territorio, Marcella
Serreli, Antonia Giulia Maxia, MIBACT - Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province
di Cagliari e Oristano, Soprintendenza Archivistica per la Sardegna, Provincia di Cagliari, Archeo.
Mil. Sardegna e Ass.Fort. Sardegna, Associazione
Culturale L’Isola che vorrei…, Associazione Culturale Socio-educativa Janas Onlus, Associazione
degli ex Amministratori, Associazione Marinai
d’Italia, Italia Nostra onlus – Sez. di Cagliari,
Associazione per il Parco Geominerario storico
ambientale della Sardegna – Sez. di Cagliari,
Associazione Sant’Agata, Ida Farci, Assoraider
i pellegrinaggi avvenissero di notte. Nel 1793,
quando i francesi sbarcarono al Margine Rosso con l’intento di conquistare Cagliari, occuparono la chiesetta che divenne teatro di un
violento scontro coi miliziani sardi. La struttura
più antica è concepita secondo schemi propri
dello stile gotico sardo-catalano. Costituita dai
muri perimetrali e dai contrafforti dei prospetti
laterali in pietre appena sbozzate e legate con
malta, è ascrivibile al XV sec., ma subì aggiunte
e rifacimenti nel Seicento.
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Parrocchia di
San Giovanni Evangelista
via G. Marconi
Un doveroso ringraziamento a tutti i proprietari
di casa e gestori:
Generale Paolo Angioni e i figli Raffaele, Mario,
Maria Grazia e Maria Paola Angioni; sig.ra Eleonora. Prof.ssa Lucia Sbressa e Maria Piga.
Marcello Denotti, Cesare Fois, Antonina Leppori, Speranza Denotti e Franco Angioni, Salvatore
Mantega e Rita Sarritzu, Famiglia Orrù, Vincenzo
Spiga.
Agenzia conservatoria delle coste della Sardegna, Arcoiris Onlus Associazione Femminile Multietnica, Cav. Giambattista Musiu, Ente Parco
Molentargius – CEAS, Associazione per il Parco
Molentargius – Saline.
Chiesa di Nostra Signora
del Buoncammino
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Visite guidate a cura della Federazione Italiana
Scautismo Raider - Sezione Flumini.
loc. Simbirizzi
La chiesa campestre è situata su un’altura da
cui domina il Simbirizzi, sul luogo del villaggio
medievale di Simbilis, intitolata alla Madonna
Odigitria, cioè del Buoncammino, a protezione dei viandanti e dei pellegrini. La semplice
facciata a capanna dell’impianto originario
trecentesco è conclusa da un campanile a vela
e preceduta da un loggiato; stipiti, architrave
e mensole del portale d’ingresso sono scolpiti
con rosette. L’aula è mononavata e conclusa da
un’abside che accoglie il vecchio altare in pietra. Proviene dalla chiesa di Sant’Elia, il piccolo
simulacro ligneo del santo profeta, indossa saio
marrone e sfoggia la tradizionale spada fiammeggiante.
Visite guidate a cura delle classi III, IV ed un
allievo della V C dell’ I. I. S. “G. Brotzu” Liceo
Scientifico, prof.sse A. R. Schiavo e A. Borghero e F. I. S. Raider - Sezione Quartu S.E.
Le visite guidate inizieranno domenica
alle ore 16.00.
Domenica alle ore 10.30 si terrà la processione e a seguire la Santa Messa in occasione della festa dedicata a Sant’Elia.
Chiesa di Sant’Andrea
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parco Andrea Parodi
Situata vicino al mare, fu spesso luogo di scorrerie dei pirati barbareschi soprattutto a partire
dal XVI sec., quando cioè le sagre campestri ebbero particolare sviluppo, tant’è che nel 1621 il
vicerè emanò un’ordinanza con cui vietava che
L’Amministrazione inoltre desidera ringraziare
per gli eventi collaterali
Accademia Difesa Personale Sardegna, Francesco
Pandolfi, Alberto “Bebo” Corpino, Alessandra
Floris, Vincenzo Picci, Anna Brotzu, Maria Marongiu, Antonella Atzori, Teresa Lixi, Stefania Cogoni, Luisa Contu, Artemisia Scuola d’Arte Privata,
Associazione “Città di Quarto 1928”, Associazione Botteghe in Piazza, Coldiretti, Associazione
Culturale “Laboratorio - Il Tempo e lo Spazio.”di
Monserrato, Associazione Culturale “Su Framentu”, Associazione Culturale Centro Campidanu
Quarto Domino, Associazione folk - culturale “Su
Idanu”, Associazione Incontri Musicali, Associazione Musicale “Polifonica Quartese”, Adriano
Atzori, Associazione Musicale Coro Collegium
Karalitanum, Associazione Musicale Sant’Antonio - Banda Musicale “Città di Quartu”, Associazione Proloco di Quartu Sant’Elena, Associazione
Terra Mea, Centro “Il Teatro dell’Anima”, Elisa
Piano, Coldiretti Cagliari, Coro e Gruppo Ballo Sardo Folk dell’Università della Terza Età, Roberto Concas, Giovanna Serusi, Stefania Corona,
Anna Castellino, Cuaddu e Carru, Circolo Ippico
CarMus, De Vizia transfer S.p.A., Doriana Denotti, Fabrizio e Nicola Durzu, Federico Longoni,
Francesco Perra, Mario Picci, Elena Corda, Fotocineclub 2001, Giorgio Manca, Francesca Angioni, Claretta Denotti, Greca Denotti, Elena Perra,
Francesca Piroddi, Marco Floris, Gruppo Folk “Sa
Dom’e Farra di Musiu”, Gruppo musicale Affabre,
Paola Abis, Maurizio Biancu, Luisa Floris, Angeli-
Un doveroso ringraziamento va alla Presidenza del Consiglio, tutti gli Assessorati e i Servizi
Comunali, in particolare il Dirigente Francesco
Patricolo e tutto il Settore Pianificazione Urbanistica, Edilizia Privata e SUE, Patrimonio e BB.CC.,
la responsabile del Servizio BBCC Cinzia Giorda,
gli operai del cantiere, i giardinieri, gli uscieri, gli
autisti, il Corpo di Polizia Municipale, Giampaola Mura e tutti coloro che, con sostegno, hanno dato e daranno in questo fine settimana un
insostituibile contributo alla realizzazione della
manifestazione.
L’Amministrazione Comunale è grata a tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato a Quartu
Sant’Elena Monumenti Aperti, anche chi, dando
la propria disponibilità dopo l’andata in stampa
di questo pieghevole, non vi risulta citato.
In particolare è giusto citare le prof.sse Valentina
Pulina e Milvia Serra che anche in quest’edizione
hanno generosamente donato agli organizzatori
il proprio tempo e le proprie competenze senza
indugio. La prof.ssa Lucia Sbressa e la sig.ra Maria
Piga per il paziente e riservato impegno nella ricerca di nuovi siti da aprire al pubblico.
Un opportuno ringraziamento va all’Ufficio Comunicazione Istituzionale, all’Ufficio di Gabinetto
del Sindaco e allo staff ad essi congiunto, per lo
spirito di collaborazione ed il sostegno mostrato.
Nicoletta Manai e Cristiana Stocchino dell’Associazione Imago Mundi per il prezioso lavoro di
programmazione e coordinamento.
www.monumentiaperti.com
via I. Perra, 3
Parco Naturale Regionale
Molentargius, Saline
Benvenuti !
Il visitatore sarà ancora una volta calato nei luoghi, nei profumi, nelle immagini di una terra popolata fin dall’antichità, ricca di testimonianze monumentali e identitarie, incastonate, non a caso, in
un paesaggio profondamente trasformato dall’uomo.
È con vero piacere che desideriamo accompagnarvi in questo viaggio ideale dentro la storia quartese. Una storia lunga e preziosa, attraverso la civiltà nuragica, l’origine dei prosperi villaggi di epoca
Romana, i percorsi di fede e le sue Chiese, le violente incursioni Barbaresche e Spagnole fino al
tenace risorgimento di quel paese che è poi divenuto il più importante centro urbano costruito in
terra cruda. Appariranno lungo il cammino le tracce delle devastanti alluvioni di metà e fine Ottocento, la ricostruzione e l’industrializzazione nei primi del Novecento, passando, in tempi più recenti, per le vicende di un grande paese insignito del titolo di Città nel 1959, per divenire nell’ultimo
mezzo secolo uno dei centri urbani più grandi della nostra isola. Grazie alla tradizionale ospitalità
quartese e nonostante le difficoltà di questi tempi, le porte della nostra città si vogliono aprire
ancora più generosamente per accogliere turisti e visitatori: parrocchie, istituzioni, associazioni e
molti privati con le loro famiglie, mettono a disposizione i propri spazi affinché siano “adottati” da
centinaia di cittadini volontari. Sono proprio loro, i volontari – alcuni giovani e vogliosi di conoscere,
altri maturi e profondi conoscitori di Quartu - che anche quest’anno animeranno la manifestazione
quell’aspetto di entusiasmo e di grande rispetto verso la città e i suoi beni. Questo ci fa sentire
ancor più orgogliosi delle nostre origini e del ruolo che oggi Quartu riveste.
Un grazie di cuore e buon viaggio a tutti noi tra i gioielli storici, architettonici e ambientali di Quartu.
Il sindaco
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Mauro Contini
Visite guidate a cura delle classi I B e I F della
Scuola Secondaria di I grado “Lao Silesu”,
prof.sse L. Deligios e M. Frigau. Classe V A
della Scuola Primaria II Circolo Didattico via
Vico, insegnante M. R. Carta. Archeologa P.
Zuncheddu.
Quartu Sant’Elena
guida ai monumenti
www.monumentiaperti.com
L’assessore alla tutela e valorizzazione
dei beni culturali
Gabriele Marini
loc. Baia Azzurra - Is Mortorius
Sorge sulla collinetta di Is Mortorius in località
Baia azzurra, l’area archeologica venne occupata durante la seconda guerra mondiale da
impianti bellici e logistici. I primi rilievi del complesso risalgono agli anni ‘50 ad opera di Prof.
E. Atzeni, mentre le indagini di scavo partirono
nel 2000. Si classifica tra i nuraghi complessi:
risulta composto da una torre principale con
copertura a tholos e da 3 torri collegate da
cortine murarie che delineano una planimetria
triangolare del tipo cosiddetto a tancato. È
inquadrabile tra la fase del Bronzo finale e la
prima età del Ferro.
31 Maggio/1 Giugno 2014
Dopo un anno di assenza torna a Quartu Sant’Elena “Monumenti Aperti”.
Siamo certi che trascorreremo un insolito, piacevolissimo fine settimana in una Quartu che vogliamo migliore proprio perché l’amiamo.
Nuraghe Diana
Quartu Sant’Elena
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Informazioni utili
Casa “Su Idanu”
Inaugurazione sabato 31 maggio ore 11.00 presso l’Aula consiliare della Casa
Comunale, via E. Porcu, 141.
VILLASIMIUS
Ringraziamenti
Si ringraziano tutti coloro che hanno concesso le
proprie immagini permettendo la realizzazione
delle mostre documentarie e delle esposizioni
sulle arti e i mestieri di Quartu.
monumenti aperti
sardegna
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I monumenti saranno visitabili sabato 31 maggio dalle ore 16.00 alle ore
20.00 e domenica 1 giugno dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00
alle ore 20.00.
CAPITANA
@monumentiaperti
CAGLIARI
Nelle chiese le visite guidate verranno sospese durante le funzioni. L’orario
di apertura di alcuni monumenti potrebbe non coincidere con quello della
manifestazione, come da segnalezione sulla scheda del sito.
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SANT’ANDREA
monumentiaperti
MOLENTARGIUS
parroco della chiesa di Santo Stefano Protomartire, Monsignor Pietro Meledina, Presidente della
Fondazione Asilo Infantile “G. B. Dedoni”, prof.
ssa M. Grazia Pau, Suore del Cenacolo dell’Addolorata Claustrale, Piccole Suore di Santa Teresa
del Bambino Gesù, Confraternita del Santissimo
Rosario, Priore Maurizio Matta, Enrico Piccioni,
Marco Alfredo Secci, Confraternita di Sant’Efisio
Martire, Salvatore Pau, Efisio Pisu, per la chiesa di
Sant’Andrea, Peppuccia Secci Pillai, per la chiesa
di San Benedetto.
Raffaele Benone, per la chiesa di Santa Maria di
Cepola, Anna Maria Lorrai per la chiesa di San
Giuda Taddeo Apostolo, Obrieri di Sant’Elia, N. S.
del Buon Cammino, Sant’Anastasia, Sant’Andrea
e San Giovanni Battista, Radio Sant’Elena, Gruppo Parrocchiale chiesa di San Giovanni Evangelista, Gruppo Parrocchiale chiesa di San Giuda
Taddeo Apostolo, Gruppo Parrocchiale chiesa di
Santo Stefano Protomartire, Fondazione Asilo Infantile “G. B. Dedoni”, prof.ssa M. Grazia Pau.
#maperti14
MARGINE ROSSO
Scuola Primaria II Circolo Didattico, via G.B. Vico
Quartu, Dirigente prof.ssa Sara Sanna, classe V A,
insegnante Maria Rosaria Carta.
Scuola primaria Nostra Signora della Mercede,
via Barone Rossi Cagliari, Direttrice Suor Maria
Vincenza Mele, una rappresentanza della IV B,
insegnante Fabiana Angioni.
Scuola Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”, Dirigente prof. Paolo Rossetti, classe II F prof.sse
Giuseppina Fanti e Carla Sarritzu; classi II e III D,
prof.sse Susanna Vassena e Valeria Mameli; classe I C prof.ssa Rita Denotti e classe II E prof.ssa
Manuela Oro (sede di Bellavista); classi I, II e III B
del corso Musicale accompagnati dai proff. Paola
Abis, Giuliana Congiu, Daniela Montis, e Riccardo Pintus. Prof.ssa Maria Cristina Mantega.
Scuola Secondaria di I grado n. 5 “Lao Silesu”,
Dirigente Salvatore Angius, classi I e II G prof.ssa
Giovanna Budroni; classe I B prof.ssa Luisella Deligios, classe I F prof.ssa Modesta Frigau; corso di
clarinetto classi I B, II, B, III B e II D, prof.ssa Rita
Lisci.
Istituto Comprensivo n.1 “Porcu Satta” Scuola Secondaria di I grado, Dirigente prof.ssa Valentina
Savona, classe II D prof.ssa Maria Eleonora Sau.
Liceo Classico e Linguistico e delle Scienze Umane
“Bacchisio Raimondo Motzo”, Dirigente Sergio
Puddu, prof.sse AnnaMaria Cocco, Laura SalvatiCherubini e Alessandra Olla con una rappresentanza degli alunni.
Istituto di Istruzione Superiore “G. Brotzu” Liceo
Scientifico, Dirigente prof. Valter Alberto Campana, classi III, IV ed un allievo della V C, prof.sse
Anna Rita Schiavo e Adriana Borghero.
Istituto di Istruzione Superiore (commerciale,
turistico, industriale) “P. Levi”, Dirigente Enrico
Pietro Alberto Frau, Classe V A Programmatori,
prof.ssa Paola Fois.
Università della Terza Età, Gianfranco Dongu, Ida
Farci, Franco Culeddu.
È garantito il servizio di trasporto disabili con pedana idraulica per il
sollevamento delle carrozzine, offerto dall’Associazione di volontariato Delta 2000. Per info e prenotazioni 070 82 72 03.
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La Biblioteca Centrale e Ragazzi resterà aperta al prestito negli orari della
manifestazione.
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ca Turno, Gruppo Vocale Cantigos, Marco Danese, Giovanni Pitzalis, Mary Porta, Micheal Virdis
e Carlo Trudu, Adriana Dessì, Aldo Puddu, Clara
Aiana, Elisabetta Deiana, Enrico Curreli, M. Grazia e Paola Scalas, Maria Giovanna Solla e Francesco Ziri, Fabiana Serra, famiglie Ruggeri, Xaxa
e Floris, Giorgio Perra, Millibar, Casablanca E. E.,
Letizia Porta; Marinella Carta; Luisella Cardia, Elena Caria, Giuseppe e Luigi Serreli e le famiglie Cabras, Orrù e A. Urraci, ProcivArci, Scuola Civica di
Musica “L. Rachel”, Giacomo Medas, Sing Song,
Donatella Pau, Teatro Actores Alidos.
coordinamento
della rete
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o.n.l.u.s. Sezione di Quartu Sant’Elena, Elisa Piano, Sara Loche, Francesca e Luisella Piras, Cooperativa Agorà Sardegna, Cooperativa L’Aleph
e Cooperativa Sociale ETS, Prof. Enrico Atzeni,
dott. Aldo Cinus, prof. Carlo Pillai, Massimo Delle
Fratte, Carmina Sciolla, Ida Farci, Patrizia Zuncheddu, Elio Acquas, Niccolò Acquas, Elisabetta e
Giulio Belardinelli, Elisa Deiana, Davide e Marta
Lai, Federazione Italiana Scautismo Raider - Sezione Flumini e Sezione Quartu Sant’Elena, Fidapa sezione di Quartu Sant’Elena, Sara Bassi, Giorgio Pau e Silvia Seruis, Laura Caria, Laura Ibba,
Mario Leppori, Luisa Ganga, Emanuela Petza, Luciana Magari, Sara Contu, Maria Elena e Giovanni Fois, Eleonora Lai e Alice Lai, Stefania Mele,
Alessandra Agus, Francesca Carboni, Francesca
Porcu, Silvia Garbato, Lucia Secci, Confraternita
Divinae Misericordiae, Associazione di volontariato Quartu Soccorso, Associazione Volontari
del Soccorso Assistenza e Protezione Civile S.O.S.,
Associazione volontari del Soccorso Croce d’oro
di Quartu - Flumini, Confraternita Misericordia
Quartu Sant’Elena, Delta 2000.
Tutte le visite guidate e i servizi presenti in questo pieghevole sono gratuiti.
PITZ’ E SERRA
Partecipano alla manifestazione
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Hanno collaborato e si ringrazia
Presidente del Consiglio Comunale
Francesca Mazzuzzi, i consiglieri
e le Commissioni consiliari.
Assessore a sviluppo economico, valorizzazione
delle vocazioni agricole, artigianali e commerciali, Dino Cocco
Assessore a tutela e valorizzazione dell’ambiente, del verde pubblico, programmazione
dei servizi tecnologici, Luisella Sarritzu
Assessore a innovazione tecnologica ed
efficientamento energetico, decoro urbano,
viabilità, traffico e mobilità sostenibile, sviluppo
delle reti telematiche e dei sistemi informatici,
Stefano Lilliu
18^ edizione
Assessore a politiche per l’istruzione, lo sport,
la cultura e la valorizzazione delle tradizioni
popolari, Carlo Giuseppe Melis
grafica: Daniele Pani foto: ConfiniVisivi, archivi comunali, G. Marturana (foto Molentargius) stampa: Arti Grafiche Pisano, Cagliari
monumentiaperti
COMUNE DI Quartu Sant’Elena
Basilica di Sant’Elena
1
Quartu Sant’Elena
Piazza Sant’Elena
La prima edificazione risale al XIII secolo. Di
modeste dimensioni, era basata su modelli gotico-catalani. Il pretesto per ampliare l’edificio
fu un incendio del 1775, in seguito al quale la
chiesa fu modificata e riaperta al culto solo nel
1828. L’interno, a croce latina, è costituito da
un’aula trinavata con volta a botte, sorretta da
archi a tutto sesto e articolata da tre cappelle
per lato. La chiesa è ricca di arredi marmorei
come il pulpito di P.Pozzo e l’altare barocco
ampliato da G. Sartorio. La Sacrestia conserva
al suo interno il lavabo marmoreo, la paratora
lignea e numerosi dipinti.
Per esigenze legate alle celebrazioni liturgiche, non sono previste visite guidate.
È comunque consentito il libero accesso.
Ex Oratorio delle Anime
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piazza Sant’Elena
L’atto notarile per la sua costruzione fu stipulato nel 1754. L’oratorio fu poi intitolato alla Madonna di Bonaria, poiché il canonico Giuseppe Durzu, parroco di Sant’Elena, lo concesse
all’omonima confraternita, istituita nel 1879.
L’unica navata ha la volta a botte impostata
sui muri perimetrali sovrastati da una cornice percorsa da dentelli classicisti. La cupola è
ottagonale, come la lanterna finestrata che la
conclude e il tamburo cui si raccorda con pennacchi triangolari. (Nozioni tratte da “Guida
alla Basilica di Sant’Elena” di Ida Farci)
3
via G. Marconi, 328 - 332 fronte piazza
Sant’Elena
L’edificio che attualmente ospita il Teatro Centrale nacque come cinema negli anni Quaranta
del Novecento col nome di Cinema Impero. Fu
costruito grazie al cinefilo Gioacchino Campus
e inaugurato nel 1941. La struttura di fattura
moderna era dotata di tetto apribile che permetteva una buona ventilazione durante le
programmazioni estive. Il Cinema Impero fu ribattezzato Cinema Centrale negli anni Settanta e la programmazione proseguì sino al 1989,
anno in cui cessarono le proiezioni e lo stabile divenne un luogo dove allestire esposizioni
d’arte e mostre mercato. Dal 1995 la compagnia teatrale Actores Alidos gestisce l’edificio,
ristrutturato e trasformato in teatro.
Convento Cappuccino
di San Francesco
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La sua costruzione risale al 1631 per volontà
del Vescovo Ambrogio Machin. Il chiostro, a
pianta rettangolare con un pozzo al centro,
presenta due ordini su tre lati, l’ordine inferiore
ha archi a tutto sesto su pilastri quadrangolari
e alto basamento continuo. Nel 1866 con l’incameramento dei beni ecclesiastici da parte
dello Stato, il convento cambiò funzione accogliendo uffici comunali e la scuola elementare
fino al 1925. In questo stesso anno fu ceduto
a mons. Angioni che ne fece “un ricovero di
poveri abbandonati e piccolo ospedale”; in seguito divenne istituto per anziani. Oggi, completamente ristrutturato, in parte è adibito a
sede di uffici comunali e della Scuola Civica di
Musica “L. Rachel”.
Antico Macello
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Aula consiliare
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Museo Etnografico
Il Ciclo della vita
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nati al lavoro spicca la cantina costruita in ladiri
e con tetto a capriate che conserva le voluminose botti in legno. La casa è stata oggetto di
un recente intervento di restauro, che ne ha
preservato le caratteristiche architettoniche
originarie. (Autrici della scheda L. Sbressa e
A.G. Maxia).
via Dante, 69 - via Genova, 38/A
Il palazzo, in stile liberty, fu edificato su due
piani nei primi decenni ‘900. La casa si innalza
sul robusto basamento realizzato in pietrame
misto, calce e malta. La facciata sfoggia lesene
decorative che insieme al marcapiano e al cornicione, inquadrano le aperture. Gli stipiti del
portale con arco a tutto sesto e delle finestre
con arco a sesto ribassato sono decorati a fogliette e rosette. Il portone in legno è intagliato
con sinuosi motivi floreali entro riquadri mistilinei. Attualmente è in parte utilizzato come
sede di ARCOIRIS onlus, associazione multietnica femminile.
Visite guidate a cura della Soprintendenza
B.A.P.S.A.E. e dei Servizi Educativi del Museo
e del Territorio, M. Serreli e A. G. Maxia; A.
Agus, F. Carboni, S. Mele, F. Porcu. Prof.ssa L.
Sbressa e M. Piga.
Visite guidate sabato dalle ore 17.00 alle
ore 19.00, domenica dalle ore 10.00 alle
ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
Chiesa di San Benedetto
Visite guidate a cura delle classi I e II G della
Scuola Secondaria di I grado n. 5 “Lao Silesu”,
prof.ssa G. Budroni.
Chiesa Ortodossa
San Giuda Taddeo Apostolo
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via Cagliari, 86/88
Eretta nel 1983 ad opera di Padre Giorgio Gerace, la Parrocchia è guidata dalla Metropolia
di Italia e Malta ed è dedicata all’Apostolo Giuda, detto il Taddeo. La Chiesa è caratterizzata
da una volta a botte e presenta una parete con
molte icone, chiamata Iconostasi. Nel 2007 si
insediò Padre Kiriaco (Domenico) Casile, questi
decise di continuare il lavoro iniziato da Padre
Giorgio prodigandosi per mantenere unita la
comunità ortodossa e commissionando lavori
per ristrutturare l’edificio.
Visite guidate a cura del Consiglio di Chiesa.
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via G. Marconi
Casa Angioni Picci
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via E. d’Arborea, 92
La casa Angioni Picci, sita in località Pirastu,
venne edificata tra la fine dell’’800 e l’inizio del
‘900 da Raffaele Angioni, importante produttore quartese, commerciante ed esportatore
di vini. L’edificio è un tipico esempio di casa
campidanese a corte che riflette, negli apparati
decorativi e negli infissi, il gusto decò. Gli ambienti destinati all’uso abitativo, e alle attività
del lavoro, affacciano su un curato e vasto giardino con agrumi, arbusti fioriti ed erbe aromatiche. La parte della casa destinata ad abitazione si sviluppa su due piani: al piano terra una
luminosa lolla finemente decorata con pitture
al soffitto ed alle pareti, sulla quale affacciano
gli ambienti della zona giorno. Al piano superiore le camere da letto. Tra gli ambienti desti-
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via E. Porcu, 271
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via E. Porcu, 141
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Sorto in periferia lungo la strada comunale per
Quartucciu, l’edificio fu mattatoio dal 1901 al
1968. Progettato dall’ing. Loi, a cui il Comune
affidò l’incarico dal 1889. Il noto nubifragio
abbattutosi su Quartu lo stesso anno, ne rimandò l’attuazione e portò alla riduzione della
somma stanziata per il progetto e alla conseguente limitazione sia dell’area da edificare
sia delle ornamentazioni previste. Finestre con
arco a sesto acuto arricchirono l’edificio. Malgrado le restrizioni, l’edificio risultò elegante,
funzionale e rispondente alle prescrizioni igieniche dell’epoca. Oggi l’Antico Macello è sede
dell’Archivio Storico e della Biblioteca.
Il Convento delle Suore della Redenzione nasce
nel 1949 con l’acquisto della casa padronale
del signor Cossu. Negli anni Cinquanta le suore,
grazie all’intervento della famiglia Santa Cruz,
che aveva una figlia suora presso il convento,
misero in atto una ristrutturazione dell’edificio
più adeguata alle esigenze delle consorelle. In
tempi successivi fu acquisita anche una parte
della confinante casa Angioni che consentì al
convento una perfetta autonomia dal punto di
vista della riservatezza.
Visite guidate sabato secondo gli orari
della manifestazione, domenica dalle ore
9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle
ore 19.00.
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Dedicata al fondatore dell’Ordine Benedettino
e a Santa Scolastica, la chiesetta venne eretta
da maestranze locali, probabilmente alla fine
del Trecento, anche se la documentazione più
antica risale al 1599. L’edificio è costruito in
pietrame e malta, rinforzato sui quattro angoli da conci di pietra disposti in file sfalsate. La
pianta è longitudinale ad un’unica navata con
copertura lignea a capriate. La facciata a capanna è sormontata da un piccolo campanile
a vela. Attualmente viene aperta al culto per
la recita del rosario e l’11 luglio per la festa di
S. Benedetto.
Visite guidate a cura di una rappresentanza
degli alunni del Liceo Classico e Linguistico
e delle Scienze Umane “Bacchisio Raimondo
Motzo”, prof.sse A.M. Cocco, L. Salvati-Cherubini e A. Olla.
La struttura, costruita col tradizionale ladiri,
presenta un loggiato con il colonnato dorico e
vari elementi decorativi. Il Museo si articola in 8
settori espositivi. Nel “Ciclo dell’anno agrario”
è ubicato il forno tradizionale e vi sono esposti
gli attrezzi dell’attività agro-pastorale e della
trasformazione dei prodotti. Il secondo settore
è la corte, con il loggiato, le chiavi di volta con
funzioni apotropaiche e il pozzo. Il terzo spazio
ricostruisce la sala di rappresentanza, adibita al
ricevimento degli ospiti di riguardo. Particolare
rilievo riveste su strexu ‘e fenu, corredo di preziosi panieri.
parte delle case campidanesi aveva la doppia
funzione di abitazione e luogo di lavoro. Attualmente l’edificio ospita un asilo nido e una
scuola dell’infanzia.
Visite guidate a cura della famiglia Mantega
Sarritzu.
Visite guidate solo la domenica negli orari
della manifestazione.
Visite guidate a cura delle volontarie S. Loche,
F. Piras e L. Piras, coordinate dall’antropologa
E. Piano e dal Cav. G.B. Musiu.
Casa Basciu Deiana
via E. Porcu, 224
Visite guidate a cura del Gruppo Scout
A.G.E.S.C.I. Quartu 3 Freedom.
Casa Mantega Sarritzu
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via E. Porcu, 204
Costruita intorno al 1800 “Casa Mantega Sarritzu” è considerata tra le più grandi case campidanesi esistenti a Quartu. L’edificio è composto da due piani e tutte le stanze si affacciano
intorno all’ampio cortile in cui è possibile notare il vecchio pozzo e sa mola. Pare che, agli
inizi dell’800, della casa facesse parte anche il
terreno confinante (l’attuale vico E. Porcu), e
che il tutto fosse di proprietà della famiglia di
un cardinale.
Nel primo dopoguerra la casa divenne di proprietà della famiglia Secci e come la maggior
Visite guidate a cura della classe V A Programmatori dell’I. I. S. “P. Levi”, prof.ssa P. Fois,
preparati dagli archivisti della Cooperativa
Agorà Sardegna.
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via Vittorio Emanuele, 2 angolo piazza Dessì
La costruzione dei coniugi Dessì iniziò al termine del XIX sec. sull’area prospiciente l’ex piazza
Mercato. L’edificio si sviluppa su due piani ed
è completato da una terrazza panoramica, fu
ultimato a cavallo tra anni ‘50 e ‘60. Fu poi donato da Aurelia Dedoni Dessì, alla Diocesi nella
persona dell’Arcivescovo di Cagliari nel 1919,
affinché fosse realizzato un “Asilo” in memoria
del figlio G. Battista. Le Figlie della Carità hanno operato nell’Asilo fino al 1986. Nel 2008 in
ottemperanza alle nuove leggi nazionali e regionali assume la personalità giuridica di diritto
privato come Fondazione senza scopo di lucro,
denominata Asilo “G. B. Dessì-Dedoni”.
Cantina di Casa Fois
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via G. Garibaldi, 39
In un edificio strutturalmente campidanese batte ancora un cuore contadino, l’amore
per la terra e la genuinità dei suoi frutti. Fin
dal’900, col suo primo proprietario, la famiglia
nelle sue generazioni ha continuato l’attività
rurale, raffinando ed espandendo in particolare quella vinicola. Nel 1994 nasceva la società agricola “Villa di Quartu”, che perfezionò
la filiera con l’inserimento di un impianto di
imbottigliamento. Incrementava così la produzione di vini, esportandoli anche fuori dalla Sardegna, dall’Italia e nel resto del mondo:
Giappone, Svizzera, Russia, India, Stati Uniti.
Visite guidate a cura della famiglia Fois.
Visite guidate solo la domenica negli orari
della manifestazione.
Casa Leppori
Sa mata de s’olia
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via Roma 88
Antica casa a corte, si affaccia con un modesto portale ad arco sulla via Roma.Vi si accede
attraverso un lungo cortile, preceduto nell’ingresso da su próciu (portico), si giunge poi alla
corte, sa pratza, in cui spicca una maestosa
pianta d’ulivo, piantata più o meno nel periodo
in cui la casa fu edificata e che oggi la denomina. La casa padronale ha un ampio loggiato,
sa lolla, davanti al quale si aprono le stanze che
ne ricevono la luce. Da una piccola scala lignea
si accede a su sostru, un locale asciutto, adatto per la conservazione dei cereali. Nella parte
rustica vi sono is magasinus di un tempo, ambienti vasti e molto alti, che ospitavano le botti
con gli attrezzi da lavoro; la stanza della farina
(sa domu de farra) con gli arredi e il forno. (Autrici della scheda V. Pulina e M. Serra).
Visite guidate a cura della classe I C della
Scuola Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”,
prof.ssa R. Denotti e classe II E prof.ssa M. Oro
(sede di Bellavista). E. Deiana, D. Lai e M. Lai.
Casa Spiga
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via XX Settembre, 34 - fronte via Montenegro
Ubicata in via XX Settembre, un tempo denominata s’arruga de santa Maria, la casa Spiga è
la parte centrale di un agglomerato residenziale signorile, costituito da più abitazioni. Queste
formavano un unico corpo avente le caratteristiche dell’abitazione tradizionale quartese
della casa a corte. All’inizio del secolo scorso
(1920) era di proprietà del Conte Ing. Francesco Serra ed era adibita a granaio.
Visite guidate a cura dell’Associazione Culturale Socio - educativa Janas Onlus.
Visite guidate a cura della Fondazione Asilo
Infantile “G. B. Dessì Dedoni”, prof.ssa M.G.
Pau (autrice della scheda), S. Bassi, G. Pau e
S. Seruis.
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La casa, costruita nel XIX secolo, è tra le più
grandi case campidanesi di Quartu. Grazie al
lascito della sig.ra Innocenza Deiana, la casa
appartiene alla parrocchia di Sant’Elena che,
alla fine degli anni Ottanta l’ha concessa in uso
al Gruppo Scout. Costruita interamente in ladiri, è disposta su due livelli: al piano terra si apre
il cortile, davanti al quale si affaccia sa lolla che
fornisce luce alle stanze. Sul lato destro del cortile, c’erano le stalle, di cui rimangono ancora
le mangiatoie. Il piano superiore era destinato
ad ospitare stanze da letto; qui il pavimento è
quasi tutto in legno.
L’Aula Consiliare è il luogo dove i rappresentanti della cittadinanza discutono e assumono
le disposizioni che regolano la vita di ogni ente
municipale. Questo sito, quindi, anche per la
comunità quartese ritrae il centro del processo
democratico locale.
Già dagli anni Settanta del Novecento si avvertì
l’esigenza di dotare Quartu Sant’Elena, centro
sempre più dinamico e demograficamente importante in ambito Regionale, di una moderna
sede per il Palazzo Civico. Il progetto della sua
costruzione risale al luglio del 1981 e fu firmato
dagli architetti Virdis, Cocco e Batzella. I lavori
furono ultimati dieci anni più tardi, quando, si
predispose la sistemazione e l’arredo dell’attuale Aula Consiliare nella quale sono ancora
visibili gli originali arredi forniti dalla Ditta Guglielmo Cau e fratelli nel maggio 1897.
Cappella e Asilo
“G.B. Dessì Dedoni”
pulpito ligneo e un gruppo scultoreo in legno
policromo risalenti entrambi all’Ottocento.
Visite guidate a cura dell’Università della Terza Età.
Visite guidate a cura della pedagogista C. Sciolla e del prof. M. Delle Fratte.
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via Dante, 68
Palazzo Orrù
Visite guidate a cura dell’Università della Terza
Età e dell’Associazione Sant’Agata.
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6
La Biblioteca Centrale e Ragazzi resterà
aperta al prestito negli orari della manifestazione.
L’edificio risale alla metà del XII secolo e restaurato nel XIV rispettando le murature originarie.
Col tempo cadde in progressivo abbandono,
come risulta dalla relazione della visita pastorale effettuata nel 1599. Nel 1631 l’edificio fu ceduto ai Padri Cappuccini, i quali vi affiancarono
il convento. Nel 1925 il sacerdote mons.Virgilio
Angioni ottenne l’autorizzazione per adibire il
vecchio convento a ricovero per abbandonati,
assistiti dalle suore del Buon Pastore. Nel 1985
l’edificio riprese l’intitolazione a Sant’Agata ed
è stato affiliato alla parrocchia di Sant’Elena.
Dell’edificio gotico restano i prospetti laterali e
quello posteriore.
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via Brigata Sassari
Visite guidate sabato negli orari della
manifestazione, domenica dalle ore 9.00
alle ore 13.00, sera chiuso.
piazza Azuni
monumentiaperti
9
Visite guidate a cura della II F della Scuola
Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”, prof.sse
G. Fanti e C. Sarritzu.
4
@monumentiaperti
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via E. Porcu, 184
8
Visite guidate a cura di N. Acquas, Elisabetta
Belardinelli e Giulio Belardinelli
Chiesa di Sant’Agata
monumenti aperti
sardegna
#maperti14
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Visite guidate a cura delle classi II e III D della
Scuola Secondaria di I Grado n. 4 “A. Rosas”,
prof.sse S. Vassena e V. Mameli.
Visite guidate a cura della Confraternita del
Santissimo Rosario.
Teatro Centrale
31 Maggio/1 Giugno 2014
www.monumentiaperti.com
Cenacolo della
Addolorata claustrale
Visite guidate sabato secondo gli orari
della manifestazione, domenica dalle ore
11.00 alle ore 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
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Palazzotto
Denotti Angioni, già Xaxa
Chiesa di Santa Maria
di Cepola
via Regina Margherita, 16 – angolo via
Umberto I
Costruito dalla famiglia di Felice Xaxa, tra la
seconda metà dell’800 e i primi del ‘900, su
un unico livello di superficie, unendo elementi decorativi stilistici nuovi con aspetti dell’architettura sarda della casa a corte, intorno al
1915 verrà completato con un piano superiore
trasformandosi in un elegante palazzotto in
stile liberty. I due fronti dell’intera facciata si
caratterizzano per la simmetria e l’eleganza
degli elementi decorativi come i marcapiano e
le cornici alle finestre del piano superiore. Da
una apertura verso la via Umberto I si accede
ad un locale che, tra gli anni ’20 e ’40, fu sede
dell’ufficio postale, gestito dai padroni di casa;
più avanti il loggiato sa lolla, chiuso da magnifiche portefinestre con originali vetrate policrome. (Autrici della scheda V. Pulina e M. Serra).
Visite guidate a cura della famiglia Angioni
Denotti, F. Angioni.
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via Santa Maria
Chiesa e sacrestia di
Sant’Efisio
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piazzetta Sant’Efisio
La Chiesa di Sant’Efisio, inizialmente dedicata
anche a S. Sebastiano, fu costruita a partire dal
1728 grazie al lascito della benefattrice Maria
Piras. L’edificio, caratterizzato da uno stile tardo seicentesco, è realizzato in arenaria e mattoni in terra cruda. La struttura ha una pianta
longitudinale. In facciata il portale è sormontato da un oculo con cornice modanata, in asse
col campanile a vela. L’aula ha un’unica navata, coperta da volta a botte e scandita da archi
a tutto sesto, mentre il presbiterio è coperto
da una cupola ottagonale che poggia su un
tamburo quadrato. Tra gli arredi presenti: un
Nel 1089 fu donata dal Giudice Costantino a
Riccardo, Abate di San Vittore. Subì nel tempo restauri e rifacimenti che ne hanno alterato
l’aspetto originario. Al periodo protoromanico
si attribuiscono il prospetto posteriore con l’abside, i muri laterali in pietra calcarea, percorsa
da cornice sempre in pietra e la porta murata
sul lato destro. Dalla facciata, con terminale
piatto e ornato da merli dentati, si evince l’influenza del gotico - catalano. L’interno ha una
navata unica con abside, il cui archivolto a tutto sesto è stato nel tempo modificato nell’attuale forma ogivale. La copertura in legno, è
stata realizzata in tempi diversi e di recente
restaurata.
Visite guidate a cura di una rappresentanza
degli alunni del Liceo Classico e Linguistico
e delle Scienze Umane “Bacchisio Raimondo
Motzo”, prof.sse A.M. Cocco, L. Salvati-Cherubini e A. Olla.