scarica la cartella stampa - Via-Alta

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LA VIA ALTA
GUIDA DI VIAGGIO
Vercelli
Susa
Torino
Briançon
Gap
Avignon
Arles
Apt
Embrun
Sisteron
Forcalquier
«TRA ROMA E SAN GIACOMO DI
COMPOSTELLA ATTRAVERSO LE ALPI»
IL PERCORSO
«Tra Roma e san Giacomo di Compostella
attraverso le Alpi»
Vercelli
Susa
Torino
Briançon
Gap
Avignon
Arles
Apt
Embrun
Sisteron
Forcalquier
INDICE
4-5
Scheda 1: La Via Alta, ieri e oggi
6-7
Scheda 2: I segni di un territorio di frontiera
8-9
Scheda 3: Un paesaggio montano di grande valore
10-11
Scheda 4: La Via dell’elevazione
12-13
Scheda 5: Un invito costante alla sosta
14
Contatti
SCHEDA 1
LA VIA ALTA, IERI E OGGI
La Via Alta si pone come la testimonianza dei conflitti del passato, invitando gli escursionisti che
la percorrono a prendere parte a un vero e proprio viaggio nel tempo. Procedere su di essa consente di prendere coscienza dell’importanza della Via Alta nella diffusione nei secoli del potere
politico, del culto religioso, degli scambi commerciali o, ancora, della potenza militare. Punto di
collegamento tra il passato e il presente, la Via Alta è sempre un vettore di piacere e di spiritualità.
LA VIA DOMIZIA, ANTENATA
DELLA VIA ALTA E PUNTO DI
COLLEGAMENTO TRA LE CIVILTÀ
La Via Alta riprende il tracciato della Via Domizia,
creata dall’Impero Romano, nel II secolo a.C. Così,
ben prima di attirare i viaggiatori in cerca di pace,
fu un mezzo per assicurare il predominio militare dell’esercito romano sulle province della Gallia, diventando una vera arteria di diffusione della
cultura romana: ne sono testimonianza le vestigia
splendenti della città di Arles, che figurano nel patrimonio mondiale dell’umanità.
www.compostelle-paca-corse.info
UN ITINERARIO IMPREGNATO
DI RELIGIONE E SPIRITUALITÀ
La comparsa della religione cristiana in Europa
nell’Alto Medio Evo ha conferito alla Via Alta una
dimensione spirituale del tutto nuova. Alla congiunzione tra la Via Francigena verso Roma e il
Cammino di Santiago di Compostela verso la Spagna, la Via Alta offre la possibilità di scoprire monumenti del cristianesimo fuori del comune.
È possibile ammirarvi anche dei maestosi edifici (Notre-Dame-du-Réal a Embrun, Sacra di San
Michele) e dei complessi monastici (Abbazia di
Sant’Antonio di Ranverso, Basilica di Sant’Andrea
a Vercelli) così come dei siti unici di raccoglimento (Abbazia di Boscodon, Monastero di Ganagobie,
Abbazia di Novalesa) o, meglio ancora, dei santuari«viventi» (Notre-Dame-du-Laus).
www.via-alta.com
www.turismotorino.org
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UN’APERTURA SULLE VESTIGIA
DELLE POTENZE DEL PASSATO
La Via Alta porta a (ri)scoprire, lungo i suoi chilometri, i periodi sfarzosi della Storia, durante i quali i
potenti dominavano con ostentazione. É il caso della città di Avignone e del suo Palazzo dei Papi, sede
della potente Chiesa cristiana che regnava sull’Occidente del XIV secolo. Patrimonio mondiale dell’umanità, nessun altro sito sulla Via Alta espone con
tanta eleganza il paradosso di un’istituzione religiosa così rivelatrice del suo potere. Ma anche di Torino, con i suoi fastosi palazzi barocchi: capitale del
Ducato di Savoia, del Regno di Sicilia, del Regno di
Sardegna e, infine, prima capitale d’Italia.
www.ot-avignon.fr
www.turismotorino.org
LA TESTIMONIANZA DEI CONFLITTI
DEL PASSATO
Percorrere la Via Alta ricorda che si attraversa una
frontiera sia naturale sia politica, testimone delle
velleità delle conquiste di nazioni e di regni. Durante la ridefinizione delle frontiere, sono stati creati
o riadattati dei siti militari come il Forte di Exilles o
le fortificazioni di Vauban di Briançon e Mont-Dauphin classificate dall’UNESCO. I poli urbani di Embrun (mura antiche), Tallard (Castello), Sisteron
(Cittadella) e Torino (Residenze Reali) sottolineano
anche la paura ancestrale dell’invasione.
www.vauban.alpes.fr
www.chateau-tallard.fr
www.residenzereali.it
IL VALICO DELLE ALPI
INCONTAMINATE
Se la Via Alta collega i poli urbani di Arles e Vercelli,
essa propone soprattutto di attraversare dei gioielli naturali incontaminati da qualsiasi urbanizzazione eccessiva. Tracciata in fondo alla vallata o su
terrazzamenti, la Via Alta attraversa il Lago di Serre-Ponçon, costeggia i ghiacciai del Parco nazionale
degli Ecrins e le meraviglie delle riserve naturali del
Parco delle Alpi Cozie in Val di Susa, attraversa aree
di notevole valore naturalistico (Parco Naturale regionale del Luberon).
www.via-alta.fr
www.parchialpicozie.it
LA VIA DEL TURISMO ITINERANTE
La Via Alta è adatta agli escursionisti in cerca di
esercizio fisico, di contemplazione o di ritorno alle
origini. I prodotti messi a disposizione dei turisti rispondono soprattutto a una clientela di «senior attivi» ma non soltanto. Le offerte proposte sono diverse e spaziano tra relax, scoperta del patrimonio,
gastronomia, ecc. È il viaggiatore stesso che modella la Via Alta a sua immagine.
www.hautes-alpes.net
www.tourismepaca.fr
www.turismotorino.org
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SCHEDA 2
I SEGNI DI UN TERRITORIO DI FRONTIERA
La Via Alta, sebbene possa essere percorsa interamente, invita anche a soffermarsi su alcuni punti in particolare. L’escursionista ha così l’opportunità di visitare le numerose fortificazioni, per
la maggior parte classificate patrimonio mondiale dell’UNESCO, che si presentano lungo il suo
percorso. Bastioni inespugnabili che dominano le valli o che ne circondano altre, suscitano la curiosità e contrastano con la calma e la serenità dell’eccezionale quadro naturale che caratterizza
la Via Alta.
LE VESTIGIA DELL’IMPERO ROMANO
A PORTATA DI MANO
Che Arles sia il punto di partenza o di arrivo, l’escursionista non rimpiangerà affatto di ammirare
gli splendori della civiltà romana. Passeggiare nella
città offre un vero privilegio: l’Anfiteatro (arena),
le Terme, il Teatro, tutti luoghi importanti classificati tra il patrimonio dell’UNESCO. Oltre ad essere
città di musei d’arte contemporanea e di storia antica, Arles offre una porta di accesso per il pellegrinaggio verso San Giacomo di Compostela attraverso la Via Tolosana. Arte o relax, inutile scegliere!
Dalla parte italiana, la città di Susa, situata in una
posizione strategica per controllare i percorsi diretti verso i Colli del Moncenisio e del Monginevro,
racchiude delle testimonianze importanti dell’Impero Romano: l’Arco di Augusto, l’Arena e Porta
Savoia. Visite dei monumenti uniti o unici – Tariffa:
da 2,20€ a 6,50€. Visite della città tramite noleggio
di biciclette elettriche – Tariffa: 10€. Accesso dall’Italia: Colle del Monginevro, 320 km (strade che seguono la Via).
www.arlestourisme.com
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BRIANÇON E LE FORTIFICAZIONI
DI VAUBAN
Percorrere la Via Alta consente di ammirarvi le
prodezze dell’Uomo. Il genio militare del Maresciallo Vauban in particolare, personaggio importante del XVII secolo, illumina l’Alta Durance con
le sue fortezze a forma di stella. L’uniformità dei
siti consente a queste fortificazioni di costituire la
Rete «Vauban» classificata nel patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2008. A Briançon si concentra
la maggior parte di questi siti: il Ponte d’Asfeld,
il Forte Dauphin, il Forte del Randouillet, il Forte
delle Salettes per citarne solo alcuni. La città alta,
famosa per le sue strade pedonali e i suoi negozi,
costituisce un passaggio obbligato per l’escursionista. Visite guidate individuali, per gruppi. Accesso
dall’Italia: Colle del Monginevro, 10 km.
www.ot-briancon.fr
MONT-DAUPHIN, LA CURIOSITÀ DEL
MILITARISMO DELL’ALTA DURANCE
Maestosamente troneggiante su una roccia glaciale sulla Durance, la fortezza di Mont-Dauphin, progettata a forma di stella da Vauban per impedire
qualsiasi angolo morto in caso d’invasione nemica…
non servì mai per la battaglia. È, per questo motivo,
un luogo imprescindibile per il suo stato di conservazione: il comune e gli edifici ammassati dietro le
mura di marmo rosa sono in perfetto stato di conservazione. Impossibile lasciarsela sfuggire, ispira
la voglia di vagare nelle sue piccole strade e di abbracciare la valle con lo sguardo. Visite guidate individuali, per gruppi. Cesson dalla Francia: Colle del
Monginevro, 42 km.
www.mont-dauphin.monuments.nationaux.fr
IL FORTE D’EXILLES, UN ESEMPIO DI
CONVERSIONE DELL’ARCHITETTURA
MILITARE
Se è vero che le fortificazioni impressionano per la
loro austerità, alcune, come il Forte d’Exilles in Val
di Susa, propongono una sosta inattesa. Gli escursionisti curiosi sono invitati a immergersi nel cuore
di questa fortificazione del XII secolo, convertita in
museo, simbolo dell’architettura piemontese fortificata e più volte ristrutturata. Sculture, modellini,
disegni ripercorrono la vita del soldato in montagna
e l’evoluzione del forte. Ciò rende la sua architettura complessa e fa del forte un esempio unico sulle
Alpi. Visite del Forte da luglio a ottobre. Tariffa: 10€
adulti / 8€ ridotto / 2€ studenti. Accesso dalla Francia: Colle del Monginevro, 32 km.
www.fortediexilles.it
www.vallesusa-tesori.it
SISTERON E EMBRUN, CENTRI URBANI
CARATTERIZZATI DALLA LORO POSIZIONE
Il rilievo conduce l’escursionista a prendere coscienza della posizione strategica di alcuni comuni. È il
caso di Sisteron, porta di accesso della Provenza,
dove sorge una delle più suggestive cittadelle visitabili delle Alpi (offre una visibilità a 150 chilometri), costruita su vestigia romane. Più discretamente, Embrun domina la Media Durance dalla
sua roccia glaciale e invita il turista ad attardarsi nel suo centro ricco di storia dove si costeggiano la Tour Brune (XIII secolo) e la Cattedrale Notre-Dame-du-Réal, perla architettonica del Basso
Medio Evo, che conserva dei paramenti liturgici
e degli abiti sacerdotali di valore inestimabile. Le
tracce degli ultimi bastioni dell’antica città fortificata sono anch’esse alla portata dei più curiosi.
Accesso dall’Italia: Colle del Monginevro, 62 km
(Embrun), 150 km (Sisteron da Gap).
www.tourisme-embrun.com
www.citadelledesisteron.fr
L’EREDITÀ DINASTICA DELLE
RESIDENZE REALI, UN’ALTRA
OPPORTUNITÀ PER IL TURISTA
Le Residenze Reali, classificate patrimonio UNESCO,
sono degli edifici che testimoniano la potenza acquisita dalla dinastia sabauda, dal XVI al XVII secolo.
Palazzi del potere o dimore destinate ad accogliere
la corte reale durante la villeggiatura, le Residenze
Reali contribuirono ad abbellire Torino donandole
una sublime raffinatezza. Al fascino delle residenze urbane (Palazzo Reale, Palazzo Madama, ecc.),
alle porte della città si affianca quello del palazzo
sfarzoso, apice dell’architettura barocca: la Reggia
di Venaria per contemplare la natura o anche il Castello di Rivoli e il suo museo d’arte contemporanea.
Visita del Palazzo Madama: 10€. Accesso dalla Francia: Colle del Monginevro, 100 km (Torino centro).
www.castellodirivoli.org
www.lavenaria.it
www.ilpalazzorealeditorino.it
www.palazzomadamatorino.it
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SCHEDA 3
UN PAESAGGIO MONTANO
DI GRANDE VALORE
Il valore eccezionale dei paesaggi che circondano la Via Alta costituisce un grande interesse per
gli amanti della natura. Dalla campagna provenzale di Arles alla pianura padana, passando per
le Alpi meridionali, si presenta un caleidoscopio di rilievi, vegetazione, colori e climi. Attraverso
i parchi regionali, nazionali e le riserve naturali, la Via Alta consente di percorrere una regione
risparmiata dall’urbanizzazione. È anche in questa comunione con una natura tutelata a livello
locale che l’escursionista troverà appagamento.
LA COMPLESSITÀ DELLE CONDIZIONI
CLIMATICHE ALPINE
Il territorio del Parco Naturale Regionale dell’Orsiera Rocciavré (10 900 ettari) si trova all’incrocio
degli influssi climatici montani, continentali e mediterranei. Ne consegue una flora estremamente
varia e accessibile, secca o steppica in Val di Susa,
adattata all’ombra e all’umidità in Val Sangone. Il
Parco privilegia prima di tutto la tutela per preservare pienamente tutta la ricchezza degli habitat naturali che contiene. Le tracce della presenza
dell’uomo del Neolitico costituiscono l’altro punto fondamentale di questo luogo. Trekking: Giro
dell’Orsiera in 6 giorni e 5 rifugi. Accesso dalla
Francia: Colle del Monginevro, 45 km (Susa).
www.parchialpicozie.it
I TESORI DELLE RISERVE NATURALI
DI SUSA
La curiosità geologica qui può incoraggiare l’escursionista a fare una deviazione nelle Riserve Speciali degli Orridi di Foresto e di Chianocco (due riserve
di 206 ettari complessivi) in Val di Susa. Tuttavia,
queste fenditure nella roccia (fino a cinquanta metri di profondità) non sono solo un fantastico paesaggio geologico, ma accolgono delle eccezionali
specie floreali come l’unica stazione di leccio spontaneo in Piemonte, ereditata dall’ultima era interglaciale ! Accesso dalla Francia: Colle del Monginevro, 115 km (Carignano).
www.parchialpicozie.it
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L’AMBIENTE FLUVIALE DEL PARCO
DEL PO TORINESE
Una volta attraversate le Alpi, la pianura padana si
spiega con le sue immense distese urbanizzate, ma
anche con luoghi inattesi. È il caso del Parco fluviale del Po Torinese che sorge in piena area urbana a
tutela della fauna e della flora fluviali. Questo corridoio permette una convivenza incomparabile tra
la natura e la città, un ambiente raramente presente sulla Via Alta. Visite guidate di 14 spazi protetti.
Accesso dalla Francia: Colle del Monginevro, 115 km
(Carignano).
www.parcopotorinese.it
QUANDO LA VIA ALTA DÀ DEL TU ALLE
NUVOLE
Da Guillestre, la valle dell’Alta Durance si apre
sull’imponente Massiccio degli Ecrins e i suoi ghiacciai, tra i più meridionali delle Alpi (150 vette con
un’altitudine superiore ai 3000 metri e l’unico 4000
metri in Francia, Monte Bianco escluso). Il Parco nazionale degli Ecrins è un territorio di conservazione
della fauna e della flora che trabocca di panorami
eccezionali. Le deviazioni sono caldamente consigliate per osservare i ghiacciai, le vette frastagliate
e la fauna d’alta montagna ormai sempre più rara
(aquile reali, lupi, linci). A due passi dal Parco, ai confini con l’Italia, si trova lo straordinario Parco Naturale Regionale del Queyras, la più alta valle abitata
della Francia con la sua fauna (gallo cedrone) e la
sua flora (pino cembro) rarissime. Accesso
dall’Italia: Colle del Monginevro,
10 km (Casa del Parco a Briançon).
www.ecrins-parcnational.fr
www.queyras-montagne.com
L’ARMONIA TRA NATURA E CULTURA
Situato attorno al Massiccio del Luberon (185 000
ettari), il Parco Naturale Regionale del Luberon ha
tutto per invogliare gli escursionisti alla sosta. Il
suo clima mediterraneo consente alla gariga e altre querce di espandersi, il tutto immerso in un habitat tipico, costituito da case coloniche e rustici.
Parco vivente, il Luberon restaura il suo patrimonio
(soprattutto le chiese) senza però dimenticare l’ambiente circostante… un paradiso per gli escursionisti in cerca di armonia. Esposizione permanente
presso il Museo Geologico Accesso dall’Italia: Colle
del Monginevro, 240 km (Casa del Parco ad Apt)
www.parcduluberon.fr
IL LAGO DI SERRE-PONÇON,
IL GIOIELLO DELLE ALTE ALPI
L’ironia vuole che uno dei siti che richiamano maggiormente l’interesse degli escursionisti sulle Alte
Alpi provenga dalla mano dell’Uomo. Il Lago artificiale di Serre-Ponçon, con i suoi 2 800 ettari, offre
infatti a qualcuno la tentazione di una sosta per immergere i piedi in acqua, mentre altri saranno affascinati dalle sue numerose attività nautiche (boe
trainate, vela, ecc.), i suoi percorsi per le escursioni
in mountain bike e a piedi. Il Lago è anche un simbolo forte della costruzione del futuro sulle vestigia
del passato: il Museoscopio racconta la storia dei villaggi sommersi negli anni ’50, prezzo da pagare per
rientrare tra le più importanti mete turistiche estive
delle Alpi del Sud. Escursione sul lago in battello.
Tariffa: 12€ adulti / 4€ bambini. Accesso dall’Italia:
Colle del Monginevro, 62 km (Embrun).
www.serreponcon-tourisme.com
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SCHEDA 4
LA VIA DELL’ELEVAZIONE
Punto di collegamento tra il Cammino di Compostela e la Via Francigena che conduce a Roma,
la Via Alta offre una dimensione spirituale naturale e invita al pellegrinaggio. Assolvimento di
un culto divino o semplice introspezione, ognuno vi trova luoghi di pace e di solennità favorevoli
al raccoglimento. Per gli amanti della cultura, è un insieme formidabile di siti carichi di storia che
si svelano lungo tutta la Via Alta e contribuiscono alla sua identità.
UN PATRIMONIO SIMBOLO DI UNA
STORIA COMPLESSA
Il patrimonio religioso ci racconta una storia complessa che alcuni monumenti conservano in sè a
testimonianza della ricchezza caratteristica delle
Alpi occidentali. È il caso dell’Abbazia di Novalesa
in Val Cenischia, fondata nel 726 da monaci benedettini, che conobbe di volta in volta i saccheggi,
l’abbandono, la laicizzazione, la riabilitazione monastica. Simbolo dell’arte sacra che anima l’abbazia e la regione, la rete dei Musei Diocesani di Susa
rende omaggio alla creatività degli uomini di fede
nel corso dei secoli. Visite tutto l’anno del museo
archeologico e della cappella di San Eldrado. Accesso dalla France: Col de Montgenevre, 60 km.
www.abbazianovalesa.org
www.centroculturalediocesano.it
www.vallesusa-tesori.it
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LA VIA DI GUARIGIONE DEL CORPO
Via della guarigione dell’anima, la ViaAlta presenta anche dei siti dove si sostava per curare i mali
del corpo. L’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso
(XII secolo), all’entrata della Val di Susa, era un notevole luogo storico per la cura delle malattie che
hanno percorso il Medio Evo (ergotismo o fuoco di
Sant’Antonio, peste nera). Il complesso architettonico è costituito dalla chiesa, dal monastero con il
chiostro e dall’ospedale. La chiesa in stile gotico,
ristrutturata più volte nel XIV e XV secolo, è ricca
di affreschi dell’artista Giacomo Jaquerio che rappresentano scene del Nuovo Testamento, dall’Annunciazione alla Risurrezione di Cristo. Accesso
dall’Italia: Colle del Monginevro, 78 km.
www.mauriziano.it
www.piemonteitalia.eu
L’ARMONIA DEL RAPPORTO CON LA
NATURA
Gli angoli della Via Alta forniscono l’accesso a luoghi
che favoriscono la convivenza tra la pace dello spirito e l’armonia con la natura. L’Abbazia di Boscodon,
a due passi dall’omonimo torrente, è un luogo di
ritiro spirituale attivo in cui la comunione con l’essere e il divino partecipa all’atmosfera particolare
del luogo. La contemplazione dei volumi notevoli
dell’architettura romanica, risalente al XII secolo,
è un altro motivo per scoprire questo monumento
storico «vivente». Come uno specchio, l’Abbazia Notre-Dame de Ganagobie, a sud di Sisteron, è un’altra testimonianza dell’eccellenza dell’arte romanica, occupata da una comunità monastica. Abbaye de
Boscodon. Visite libere tutti i giorni dalle 8h30 alle
18h30. Accesso dall’Italia: Colle del Monginevro, 70
km (Boscodon), 175 km (Ganagobie).
www.abbayedeboscodon.eu
www.ndganagobie.com
IL SANCTUAIRE-DU-LAUS, LUOGO
IMPORTANTE DI APPARIZIONE DELLA
VERGINE
La città di Gap, capitale delle Alpi del Sud, costituisce una tappa per il pellegrino che desidera recarsi
a Notre-Dame-du-Laus. Questo sito è un luogo celebre per le apparizioni mariane, eccezionali per la
loro durata (54 anni), manifestatesi a una giovane
pastorella a partire dal 1664. La Chiesa ha riconosciuto nel 2008con decreto il carattere sacro del
sito poi, nel 2009, Notre-Dame è diventata città
santuario di Francia unendosi a Lourdes. Numerose
guarigioni mentali e fisiche sono state certificate in
questo luogo dal XVII secolo, confermando il forte valore di pellegrinaggio che riveste il Santuario.
Un percorso solenne attende i pellegrini dalla Basilica alla Casa di Benedetta, passando per l’Oratorio
dell’Angelo e la Cappella del Preziosissimo Sangue.
Accesso dall’Italia: Colle del Monginevro, 95 km.
www.sanctuaire-notredamedulaus.com
www.gap-tourisme.fr
LA VIA DELL’ADORAZIONE DEGLI
ANGELI
L’arcangelo Michele è oggetto di uno speciale culto
in Europa grazie alla sua fedeltà a Dio. Quest’adorazione assume la forma di un pellegrinaggio tra il
Mont-Saint-Michel in Bretagna e Monte Sant’Angelo in Puglia passando lungo la Via Alta attraverso
la straordinaria chiesa romano-gotica della Sacra di
San Michele (X secolo) al confine della pianura di
Torino. Collocata sulla vetta del Monte Pirchiriano,
simboleggia l’elevazione dell’angelo verso il cielo,
a cui rende omaggio soprattutto tramite la statua
dell’angelo. Anche la morte trova il suo posto nel
Sepolcro dei Monaci e nello Scalone dei Morti. La
Sacra rimane un luogo vivo grazie all’organizzazione
di concerti nella basilica e all’accoglienza dei pellegrini (sala per conferenze, libreria, biglietteria). Accesso dalla Francia: Colle del Monginevro, 80 km.
www.sacradisanmichele.com
I SEGNI DELLA POTENZA DELLA
CHIESA COME SIMBOLO FARO DI
AVIGNONE
Se i segni esteriori della potenza della Chiesa cattolica costellano la Via Alta, si raggiunge il culmine
con il Palazzo dei Papi di Avignone. Erette da papi
costruttori, queste mura potenti, fiancheggiate da
quattro torri massicce, appartengono a un insieme monumentale classificato patrimonio mondiale
dell’UNESCO. Questo luogo importante di potere
e di culto, costituisce il più grande palazzo gotico
al mondo (15 000 m² calpestabili). Vera città nella
città, le animazioni e le esposizioni che vi si svolgono tutto l’anno non mancano di vivacizzare la città.
Spettacoli tour 3D e visite possibili in base al periodo di accessibilità. Accesso dall’Italia, Col de Montgenevre, 290 km (strade lungo la via).
www.palaisdespapes.com
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SCHEDA 5
UN INVITO COSTANTE ALLA SOSTA
Camminare sulla strada consente all’escursionista di rompere le abitudini quotidiane grazie ai
numerosi inviti a deviare dal percorso. Attraversare paesaggi e climi diversi è un’occasione per
aprirsi soprattutto alle specialità gastronomiche locali. Queste non mancano sulla Via Alta da
Arles a Vercelli, invitano alla sosta e ad assaporare l’attimo presente. I soggiorni proposti dai
professionisti del turismo soddisfano sia il bisogno di comfort e di riposo tra le fatiche del cammino, sia la contemplazione. Anche l’escursionista ha l’opportunità di scegliere la propria Via !
SOGGIORNI CHE UNISCONO
L’ESCURSIONE E LA SCOPERTA
L’equilibrio tra sforzo, comfort e cultura è facile da
trovare sulla Via Alta. È possibile scoprire l’escursionismo grazie a itinerari differenti di uno o più
giorni che invitano alla scoperta del patrimonio.
Natura e cultura si mescolano in trekking tematici
dove la contemplazione dei paesaggi, e le scoperte
di monumenti tipici (oratori, cappelle affrescate,
ecc.) si alternano alla degustazione delle specialità
locali. Il tutto può essere raggiunto a piedi o in bici
ad assistenza elettrica (in francese VAE: Vélo à Assistance Electrique), a cavallo o a dorso d’asino…
Per facilitare le escursioni, la topoguida GR®653D
e il libro guida «Via Alta - La Via Francigena da Susa
a Vercelli» permettono di guidare gli escursionisti
più indipendenti sia dal lato francese che dal lato
italiano. Questi fascicoli sono ideali per scoprire
la Via Alta e le sue meraviglie grazie alle cartine,
spiegazioni sul patrimonio, distanze da percorrere,
consigli, ecc.
www.via-alta.com
www.turismotorino.org/viafrancigena/IT/home
www.ffrandonee05.fr
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LA VIA DEI GOURMET
Immergersi nella montagna rurale non impedisce
affatto di trovare luoghi conviviali di scambio. Grazie al marchio dei Bistrot di Paese, l’escursionista
troverà all’interno del paese dei luoghi che propongono una gastronomia di qualità, animazioni e,
in alcuni casi, un negozio di alimentari. Il Pouzenc
a Baratier è uno dei rari (e preziosi) esempi nelle
Alte Alpi: propone in parallelo prodotti del territorio e l’accesso wi-fi. Ogni bistrot conserva tuttavia
un’identità propria, come quello di Pierrerue a Forcalquier che grazie alla sua vicinanza al Mediterraneo propone prodotti di mare.
www.bistrotdepays.com
QUANDO ALLOGGIO FA RIMA
CON PATRIMONIO D’ECCEZIONE
Il Castello La Robéyère a Embrun, è uno straordinario esempio di adattamento di un patrimonio
d’eccezione alle esigenze turistiche. Questo monumento classificato, costruito nel XVIII secolo,
sovrasta la Durance circondato dal suo bosco di 8
ettari. Hotel e ristorante di alto livello, il Castello offre 34 camere e suite con ambienti romantici,
nonché 7 saloni per seminari e ricevimenti di nozze. Associato a un programma di animazione e a
servizi di benessere, il Castello offre un compromesso tra stupore e divertimento.
www.chateaularobeyere.com
www.picomtal.fr
UN ALLOGGIO TRA FASCINO
TRADIZIONALE E LUSSO
Il viaggiatore di oggi che vuole raggiungere una
meta non deve per forza soffrire o essere un asceta. Ci sono molti Bed and Breakfast e alloggi di qualità che permettono di fare tappa in maniera assolutamente confortevole. E’ il caso di Monginevro al
confine con l’Italia: i servizi proposti per aiutare l’escursionista a riposarsi (sauna, jacuzzi, sala giochi,
ecc.) e la gastronomia locale di qualità sono validi
argomenti per incoraggiare una sosta piacevole.
www.montgenevre.com
ALLA SCOPERTA DELL’ECCELLENZA
GASTRONOMICA
Un autentico viaggio attraverso le tradizioni gastronomiche del territorio. Numerose specialità di
qualità contraddistinguono il Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino. Tra queste: il Cevrin di Coazze, la tuma del Lait Brusc, i marroni della Val di Susa, il genepì, il miele delle valli alpine, i
gianduiotti di Torino. Un territorio ideale affinché
l’escursionista possa approfondire le proprie conoscenze sui vini e su tutte le iniziative dedicate ai mille profumi e gusti, dalla torta salata fino alla frutta
di stagione.
www.provincia.torino.gov.it
www.museodelgusto.it
IL CIBO DEI PELLEGRINI TRA
MONASTERI E HOSTARIE
Nel Medioevo chi si metteva in viaggio per un lungo
periodo, sia per penitenza e salvezza spirituale, sia
per diletto e a fini mercantili, si imbatteva in ospizi
o luoghi di sosta dove poter gustare piatti a base
di prodotti legati al territorio e alla stagionalità:
bignette verdi, frittatine di cipolle, salumi, tomini
freschi con miele e noci, zuppe a base di castagne,
cereali e erbette di stagione. Sapori antichi di verdure dell’orto e di carni della fattoria accompagnati
dal pane nero della penitenza a base di grano tenero, segale, spelta, orzo e crusca di frumento. Un
vero e proprio Menu del Pellegrino che ancora oggi
si può assaporare lungo la Via Alta nei ristoranti
aderenti al progetto.
www.turismotorino.org/viafrancigena
IL CAMMINO DEI SAPORI
Il viaggio del gusto è un’altra dimensione proposta
lungo la Via Alta. Dall’ambiente mediterraneo dove
l’escursionista può gustare la frutta candita, grazie
alle numerose confetterie attorno ad Apt, procurarsi dell’olio di oliva direttamente dai produttori, saziarsi con il torrone provenzale, inebriarsi dei
campi di lavanda. In montagna compaiono invece
piatti più «ricchi» come i «tourtons» delle Alte Alpi
o i ravioli del Delfinato. Non mancano le cantine, le
distillerie e le aziende tra Tallard, Théüs e Valserres
lungo la Strada dei Vini e della Frutta. I punti di vendita diretta fiancheggiano tutta la Strada. L’arrivo
in Italia offre poi l’occasione per scoprire il Paniere
dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino e il piacere del cioccolato, tradizione antica della capitale
piemontese.
www.letourtondesalpes.fr
www.confiserieflorian.com
www.turismotorino.org
www.routedesfruitsetdesvins.fr
13
NOTES
15
LA VIA ALTA
GUIDA DI VIAGGIO
Graphic design : ADDET 05
Crediti fotografici: CRT PACA - MAP - KEEP IT UP - C. CHILLIO P. LEROUX - B. BOONE - FRUITSANCIENSDORPIERRE - ADDET 05