Assemblea dell`Alleanza, la cooperazione ritorna al centro della

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Assemblea dell`Alleanza, la cooperazione ritorna al centro della
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Anno XXVI - N. 26 - 3 Luglio 2015
Primo piano
Assemblea dell’Alleanza, la cooperazione
ritorna al centro della rinascita del Paese
Si è svolto a Milano, all’interno di Expo, con una grande partecipazione l’appuntamento nazionale
Settori
a pagina 2-3
Le cooperative
nutrono un pianeta
più giusto
“Choose co-operative,choose
equality”, con le cooperative
per un’economia e una società più giuste. È il tema
scelto quest’anno dall’Onu
per la giornata internazionale della cooperazione che sarà celebrata in
tutto il mondo il 4 luglio.
Il divario nella distribuzione
del reddito globale sembra
inarrestabile: l'1% della popolazione mondiale possiede quasi la metà della
ricchezza mondiale. La
metà più povera...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 2 luglio 2015 alle ore 15,30
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ANCC-COOP
Stopfalsecooperative A Expo il convegno
“We not me.
A Firenze e Prato
sportellopermanente Il cibo di tutti”
AIRCES
PremioQuadroFedele
ai migliori bilanci
delle cooperative
Osservatorio SWG
La voglia
di comunità
degli italiani
Attivato uno sportello per- Ancc-Coop, in collaboramanente dedicato alla rac- zione con Legacoop e
colta firme per la ...
Scuola Coop, organizza...
È uscito il bando del Premio
Quadrofedele 2015 ai migliori bilanci delle Cooperative aderenti a Legacoop. Si
tratta della 17a edizione del
premio organizzato da AIRCES, con il patrocinio di Legacoop Nazionale, il
contributo di Coopfond e il
supporto tecnico dell’Oscar
dei Bilanci, promosso dalla
FERPI.Ai premi tradizionali al
miglior Bilancio d’Esercizio
(17^ edizione), al miglior Bilancio Sociale (16^ edizione) e al BEST...
Il valore della comunità è
oggi molto importante per
gli italiani, che mettono al
centro la dimensione territoriale e quella culturale.
La lunga crisi economica e
sociale attraversata dal
Paese ha portato con sé uno
sfilacciamento e impoverimento delle relazioni sociali
e la sensazione di un serpeggiante individualismo,
talvolta menefreghismo. Ma
i cittadini percepiscono ed
esprimono un rinnovato bisogno di comunità...
Legacoop
CID
Mauro Lusetti
e Rita Ghedini eletti
presidente e vice
Territori
Liguria
Nasce la cooperativa
di comunità
di Orco Feligno
L’Assemblea annuale dei Quattordici soci tra imprenSoci del Centro Italiano di ditori e cittadini per attuare
Documentazione ...
politiche ed azioni e...
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
Assemblea dell’Alleanza, la cooperazione
ritorna al centro della rinascita del Paese
2
Si è svolto a Milano, all’interno di Expo, con una grande partecipazione l’appuntamento nazionale
“Siamo determinati ad andare avanti con
fermezza e celerità lungo un cammino che
è e non può non essere all’insegna della lealtà, della coerenza e del rispetto reciproco”.
Per costruire l’Alleanza, per accettare le
sfide del presente. Quella di “garantire un
contributo fondamentale per l’uscita del
Paese dalla crisi”, come ha spiegato sempre
Rosario Altieri nella relazione di apertura.
Ma soprattutto quella di “fare dell’economia un veicolo di crescita comunitaria”,
come ha esortato il segretario della CEI
monsignor Galantino intervenendo alla tavola rotonda.
L’Assemblea nazionale dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane che si è svolta ieri a Milano, all’interno di Expo, nella sala convegni
della Cascina Triulza, è servita indubbiamente per fissare alcuni punti fermi nella
rotta per i prossimi mesi. Un passaggio importante, per giocare al meglio le proprie
carte sia rispetto ai tanti impegni interni –
dal completamento dei coordinamenti territoriali ai gruppi di lavoro – sia rispetto alla
campagna contro le false cooperative, prima
sfida pubblica che l’Alleanza ha scelto di assumersi e che è ora nella propria fase cruciale.
“Il ruolo della cooperazione
nella situazione del Paese”
Rispetto a “qualche contaminazione che,
seppure sporadica, rischia di comprometterne l'immagine” l'Alleanza ha ribadito Altieri “è fortemente impegnata nel contrasto
a questi fenomeni di vera e propria criminalità economica e non solo. Lo fa attraverso
alcune iniziative, come il Protocollo di Intesa
sottoscritto con il Ministero dell’Interno per
esaltare la Cooperazione vera e rispettosa
“Sia che la si guardi sotto il profilo economico,
sia che la si consideri sotto quello sociale, la
cooperazione rappresenta un riferimento imprescindibile per uno sviluppo armonico della
società” ha spiegato il presidente dell’Alleanza Altieri nella relazione introduttiva.“Sotto
il profilo economico, la cooperazione, negli
anni della crisi, ha ancora una volta dimostrato la sua capacità di resistere meglio delle
altre imprese, riuscendo anche a far segnare,
almeno fino al 2012, un incremento del valore della produzione(+13% tra il 2009 ed il
2013 per le cooperative che fanno riferimento
all’Alleanza) e degli occupati (+6% tra il 2007
ed il 2013)”.
Primo piano
ACI
Legacoop
delle regole e per combattere la mistificazione dell'impresa cooperativa. Lo fa anche
con la proposta di legge di iniziativa popolare
per la lotta alle false cooperative, impegnata
com'è a raccogliere le firme per consentire
al Parlamento di pronunciarsi sul testo depositato”.
“Se sarete voi stessi
noi saremo al vostro fianco”
"Il ruolo della cooperazione é straordinario
nel nostro Paese, e non solo di quella sociale”. Lo ha spiegato Maurizio Martina,
ministro delle Politiche Agricole intervenendo alla tavola rotonda coordinata dal copresidente Maurizio Gardini insieme a
monsignor Galantino segretario della CEI e a
don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.
“Molte delegazioni straniere – ha spiegato
il Ministro – venendo a Expo chiedono di saperne di più della cooperazione italiana
come modello ed esempio da riprodurre nei
loro Paesi. La cattiva cooperazione? Si comcontinua >>
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batte soprattutto con la buona cooperazione
che voi rappresentate”.
La sfida, ha proseguito Martina, è quella di
“riorganizzare un modello di società ed economia all’altezza delle contraddizioni e delle
sfide poste dal contesto globale” e in questo
“e non soltanto per superare la crisi il ruolo
della cooperazione può e deve essere fondamentale. “Nel nostro Paese - ha detto
Don Ciotti - nelle imprese, nelle cooperative,
nella politica. Accelerare i tempi e fare presto. Le cooperative sono realtà diverse dalle
altre imprese. Grazie alle cooperative siamo
riusciti a dare dignità a tanti ragazzi nel lavoro sui beni confiscati. Per questo le cooperative hanno una responsabilità in più, di
togliere le incrostazioni laddove ci sono".
Il segretario della CEI Galantino si é soffermato proprio sul ruolo della distintivitá cooperativa e ha detto che "i vescovi italiani
continuano ad aspettarsi tanto dalla cooperazione che dovrà continuare a dimostrare
sul campo tutti i giorni, come é nello spirito
della maggioranza delle cooperative italiane,
la sua diversità rispetto alle imprese di capitali. Le cooperative – ha concluso Galantino
– possono e devono incoraggiare lo sviluppo
del territorio, attraverso la formula cooperativa, difendendo sia le grandi sia le piccole
cooperative. Se lo farete noi saremo al vostro fianco".
voltati indietro ma contro l’omologazione abbiamo reagito con forza, senza tentennamenti, come non mai”. “Se la prima
rivoluzione è quella che facciamo al nostro
interno – ha proseguito citando don Ciotti –
allora la responsabilità è tutta nostra”, per la
necessità di fare pulizia ma anche per l’esito
della raccolta di firme.
“Non stiamo lavorando a un’iniziativa corporativa – ha proseguito – ma per un mercato più pulito, per il bene del Paese, contro
“Davanti alle difficoltà
non abbiamo girato la testa”
STOP FALSE COOPERATIVE
“La cooperazione – ha detto il copresidente
Mauro Lusetti nella relazione di chiusura
dei lavori – è stata forte nei numeri ed è
stata forte, in questi mesi, sul fronte dei valori. Davanti anche ad episodi negativi, al cedimento di alcuni tra di noi, non ci siamo
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chi lo corrompe e corrode. In queste prime
settimane abbiamo ottenuto un grandissimo
coinvolgimento dei nostri soci, al nostro interno. Ora dobbiamo uscire fuori. Dobbiamo
proiettarci all’esterno”. Spingere sull’acceleratore, insomma. Su questo, come su ogni
altro fronte. Per “arrivare bene al primo gennaio 2017, senza mediazioni al ribasso”.
Un risultato che “dipende da noi, dalla forza
con cui ci impegneremo a superare resistenze e paure”.
Legacoop
Sono 28.082 le firme raccolte
in due mesi di campagna
Giro di boa per la raccolta firme. A poco
meno di due mesi dalla partenza ufficiale
della campagna – avviata il 6 maggio
scorso – l’ultima rilevazione racconta di
28.082 sottoscrizioni certificate grazie al
lavoro di Legacoop, Confcooperative e
AGCI in tutte le regioni italiane. Il dato è
stato diffuso nel corso dell’Assemblea
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane a
Milano all’interno dell’Expo, presso la Cascina Triulza.
Settori
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Molti tavoli per la raccolta delle firme
sono stati aperti in queste settimane a
margine delle assemblee di bilancio di
centinaia di cooperative. In Umbria è partito un “Viaggio nella buona cooperazione”, con banchetti nelle piazze di sette
città. In Toscana, Lombardia e Romagna
si può firmare anche nelle segreterie dei
Comuni. Ma sono tantissime le iniziative
di singole cooperative, anche piccole, a
sostegno della raccolta.
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Alleanza cooperative italiane:
le cooperative nutrono un pianeta più giusto
“Choose co-operative, choose equality”, con
le cooperative per un’economia e una società più giuste. È il tema scelto quest’anno
dall’Onu per la giornata internazionale
della cooperazione che sarà celebrata in
tutto il mondo il 4 luglio.
Il divario nella distribuzione del reddito globale sembra inarrestabile: l'1% della popolazione mondiale possiede quasi la metà
della ricchezza mondiale. La metà più povera
possiede meno dell'1% della ricchezza. Le
diseguaglianze hanno conseguenze economiche e sociali troppo spesso sottovalutate.
Sono la miccia che innesca tensioni che destabilizzano interi paesi con effetti in grado
di valicare i confini con rapidità. Un virus che
mina la stabilità mondiale.
Le cooperative nel mondo danno lavoro a
250 milioni di persone, 5,4 milioni in Europa,
1,4 milioni in Italia. Le prime 300 cooperative
al mondo negli ultimi tre anni, anni di crisi,
hanno visto crescere il fatturato del 12%, generando ricavi per 2,2 miliardi di euro. Nu-
COPAC - ONU
Giornata internazionale
delle cooperative,
“Perché il mondo ha bisogno
delle imprese cooperative
per raggiungere l’uguaglianza”
La Giornata Internazionale 2015 delle Cooperative è una data particolarmente importante per le imprese cooperative. Sono
passati 20 anni dalla prima Giornata internazionale ONU, nel 1995 dal Vertice mondiale per lo sviluppo sociale e l'adozione
della Dichiarazione di Pechino e della Piattaforma d'azione per la parità di genere e
l'empowerment delle donne. Quest'anno,
gli Stati Membri delle Nazioni Unite adotteranno l’Agenda di Sviluppo Post-2015, con
l’obiettivo di portare avanti il lavoro iniziato
con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Alla luce di queste pietre miliari, il Comitato
per la Promozione e l'Avanzamento delle
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trono il pianeta, garantendo un terzo della
produzione agroalimentare mondiale. Se fossero riunite in unico Stato le cooperative sarebbero la settima economia mondiale.
“Le cooperative sono la forma di impresa in
grado di contribuire a invertire questa tendenza – spiega l’Alleanza delle Cooperative
Italiane - L’uguaglianza nelle cooperative
non è un principio astratto ma una pratica
diffusa e declinata attraverso i suoi principi
costitutivi”.
“Nel nostro paese – aggiunge l’Alleanza
delle Cooperative - la cooperazione è mi-
nacciata dalle false cooperative, da chi ricorre strumentalmente alle cooperative violandone i principi fondanti, alterando le
regole di mercato contravvenendo alle leggi.
Per questa ragione abbiamo avviato una raccolta di firme a sostegno di un progetto di
legge di iniziativa popolare contro le false
cooperative”. Migliaia finora le firme raccolte
in tutta Italia, l’iniziativa ha ricevuto il sostegno, tra gli altri, del ministro delle Politiche
agricole, Maurizio Martina, del segretario
della Cei, Nunzio Galatino, e del presidente
di Libera, don Luigi Ciotti.
Cooperative (COPAC) coglie l'occasione
della Giornata internazionale 2015 per sottolineare il ruolo fondamentale delle cooperative nel raggiungere l’uguaglianza. Gli
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che saranno
essere adottate dalle Nazioni Unite quest'anno, dovranno includere tutte le fasce
della popolazione per avere successo. Le
cooperative sono un partner chiave per raggiungere questi obiettivi, offrendo un modello di impresa focalizzato sulle persone,
che consente a tutti gli individui di trovare
un modo per vivere una vita dignitosa e sostenibile.
Anche se il mondo ha fatto grandi passi
verso l’uguaglianza, resta il fatto che solo
una piccola parte della popolazione goda di
prosperità. Nel frattempo, molti sopportano
povertà, insicurezza alimentare, accesso
non paritario all’educazione ed alle opportunità di lavoro, soffrono per malattie, conflitti e condizioni di vita molto dure.
Come imprese basate sull’etica e create
dalle persone per le persone, le cooperative forniscono un rimedio alla persistenza
delle disuguaglianze. L’uguaglianza è tra i
sei valori guida delle imprese cooperative,
insieme all’adesione libera e volontaria indipendentemente dal sesso, dalla provenienza
sociale, dal genere, dall’orientamento politico e dal credo religioso. Ponendo le risorse
economiche sotto il controllo democratico,
le cooperative servono i loro soci, lavorando
per il benessere di tutti, piuttosto che per il
continua >>
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guadagno finanziario di pochi. Esse danno
potere economico e sociale ai loro soci,
contribuendo a favorire lo sviluppo sostenibile delle comunità in cui esse operano.
Una delle sfide per raggiungere l’uguaglianza è la necessità di includere tutti nel
nostro tessuto sociale. Le cooperative, essendo profondamente radicate a livello locale ed impegnate nelle comunità rurali,
sono attori ben posizionati per assicurare
che i bisogni delle popolazioni marginalizzate e vulnerabili siano soddisfatti, in modo
tale da rispettare il nostro ambiente naturale. Le cooperative hanno un impatto positivo sulle condizioni di vita delle donne e
dei giovani attraverso l'accesso all’occupazione, a condizioni di lavoro dignitose e
alla partecipazione nella leadership e nel
processo decisionale.
Le cooperative possono fornire benefici sociali, come ad esempio attraverso il sostegno al miglioramento della nutrizione, ad
una migliore sanità ed istruzione nelle famiglie e nelle comunità. Nelle zone rurali,
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dove vive il 70 per cento dei poveri del
mondo, le cooperative sono fondamentali
per aiutare i piccoli produttori a superare
le barriere che essi affrontano per migliorare le loro condizioni di vita, per un mondo
più equo e più sicuro dal punto di vista alimentare.
Al di là delle opportunità economiche, le
cooperative sono attori di eguaglianza, offrendo l'accesso alle risorse basilari, come
l'acqua, i servizi igienico-sanitari e l’energia. Le cooperative sono essenziali in
molte comunità remote, dove i fornitori
sono riluttanti ad investire nelle infrastrutture per connettere le famiglie che vivono
nelle zone rurali. Attraverso il modello cooperativo le persone sono in grado di organizzarsi e di investire congiuntamente nelle
infrastrutture necessarie a soddisfare i loro
bisogni.
Alla luce di questi contributi e dell'impressionante potenziale delle cooperative a
fare ancora di più per migliorare il benessere delle persone in tutto il mondo e ga-
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Settori
rantire l'uguaglianza per tutti, il COPAC incoraggia la comunità internazionale "a
scegliere le cooperative, per scegliere
l’uguaglianza". Le imprese cooperative
sono un modello adatto per portare avanti
l'Agenda di Sviluppo Post-2015, per il loro
comprovato impegno per la sostenibilità
economica, sociale ed ambientale.
Il Comitato per la Promozione e l'Avanzamento delle Cooperative (COPAC) è una
partnership multi-stakeholder di Istituzioni
Pubbliche e private a livello mondiale che
sostengono le imprese cooperative come
leaders nello sviluppo sostenibile in quanto
imprese centrare sulle persone ed autosufficienti. La sua composizione attuale
comprende l’International Co-operative Alliance (ICA), the United Nations Department for Economic and Social Affairs
(UNDESA), the International Labour Organization (ILO), the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) and
the World Farmers’ Organisation (WFO).
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>> Stop False Cooperative
>> Stop False Cooperative
>> Alleanza Cooperative
Produzione e lavoro
STOP FALSE COOPERATIVE
A Firenze e Prato sportello permanente dedicato alla raccolta firme
Attivato uno sportello permanente dedicato
alla raccolta firme per la campagna Stop false
cooperative nel capoluogo toscano. Lo sportello consentirà a chiunque di poter firmare
ogni lunedì pomeriggio, dal lunedì al venerdì,
in Piazza San Lorenzo, 1, presso la sede centrale di Confcooperative Firenze – Prato.“Abbiamo attivato un piano complessivo di
raccolta delle firme sul territorio -ha spiegato
il direttore di Confcooperative Firenze-Prato,
Carlo Mortini- per consentire ai cooperatori
ma anche a tutti i cittadini di firmare”. “Oltre
ad invitare le persone ad aderire alla campagna durante le manifestazioni organizzate
dalle cooperative aderenti- spiega-, abbiamo
attivato tutti gli uffici comunali delle province
di Firenze e Prato” ha ricordato. Ma per venire
incontro a tutti, si è voluto andare oltre. “Vogliamo che tutti i cittadini e i cooperatori possano aderire. Per questo abbiamo aperto le
porte della nostra sede e creato uno sportello
per la raccolta firme permanente- spiega il
Direttore-. Nel pomeriggio dal lunedì al venerdì, grazie alla presenza di un autenticatore, chiunque potrà trovare il tempo per dire
stop false cooperative e apporre la sua firma
sui moduli”.“Perché la cooperazione è un valore e tutti noi dobbiamo difenderlo. Questa
proposta di legge di iniziativa popolare può
essere uno strumento per tutelare la sana
cooperazione” conclude Mortini. Quindi, che
aspettate? Firmate anche voi!
Arcpl Toscana presenta uno studio
sulle spurie
Si è svolto ieri a Firenze presso l’Impact Hub
di Rifredi un incontro promosso da Arcpl Toscana, in collaborazione con Lama, finalizzato
alla raccolta di firme promossa dall’Alleanza
delle Cooperative Italiane. Quella della cooperazione spuria è una realtà inaccettabile
che richiede un intervento immediato al fine
di operare una divisione tra coloro che hanno
posto la legalità e la solidarietà come traguardo di impresa e chi invece si nasconde
nel sistema per scopi illeciti.
Elemento di grande interesse dell’incontro è
stata la presentazione di una ricerca capace
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ACI
Legacoop
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di dare qualche primo numero sulla potenziale cooperazione spuria presente in Toscana. Nello studio redatto da Tommaso
Cannoni (Ph.D in Economia e Gestione delle
Imprese) è stata infatti proposta un’analisi del
comparto della cooperazione di produzione e
lavoro, uno screening elaborato sulla base di
appropriati parametri – la corretta presenza e
composizione degli organi assembleari e di
controllo, il rapporto soci-dipendenti, la destinazione di utili, il valore degli accantonamenti
– che ha condotto a individuare circa
126 potenziali false cooperative di pl
sulle complessive 663 presenti in regione. La futura legge, a parere di Alleanza
delle Cooperative, dovrà disporre la cancellazione dall’ Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa
per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni; la definizione di un
programma di revisioni, in via prioritaria, per
quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle
ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; la creazione
di una cabina di regia al Mise che coordini i
soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative
evitando sovrapposizioni e duplicazioni di
adempimenti attraverso intese con consentano di coordinare revisori provenienti anche
da altre Amministrazioni; una collaborazione
con l’Agenzia delle Entrate per scoraggiare
chi apre e chiude strumentalmente l’attività
per non pagare contributi.
Liguria,raccoltafirmenellaGiornata
internazionale delle cooperative
In occasione della Giornata Internazionale
delle Cooperative indetta dall’International
Cooperative Alliance e dalle Nazioni Unite attraverso il Comitato per la Promozione e
l’Avanzamento delle Cooperative (COPAC),
Coop Liguria e Legacoop Liguria festeggiano
con una iniziativa in favore della campagna
Stop False Cooperative. Sabato 4 Luglio dalle
09.30 alle 11.30, ben 15 punti vendita in
tutta la regione ospiteranno i banchetti per la
raccolta firme. Gli ipermercati che hanno aderito sono quelli di Albenga, Genova, Sarzana,
Savona, La Spezia. E poi, a schierarsi dalla
parte della legalità, saranno anche i supermercati di Cairo Montenotte, Imperia,Varazze,
Genova Piccapietra, Genova Sestri Ponente,
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Genova Valbisagno, Genova Corso Europa,
Genova Antonio Negro, Sestri Levante, La
Spezia Via Saffi.
STOP FALSE COOPERATIVE
A Terni, la prima tappa del tour in
Umbria firmano anche i sindacati
Il 22 giugno è partita, la prima tappa del viaggio nell’Umbria della buona cooperazione. A
dire Stop false cooperative, insieme al Comitato territoriale dell’Alleanza, sono state anche
le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
Giornata importante per il mondo della cooperazione a Terni. Ieri è partito il viaggio nell’Umbria della buona cooperazione che
attraverserà tutta la regione con l’obiettivo di
raccontare alle piazze la storia di un movimento che si ispira ai veri valori della cooperazione e che chiede tutele contro chi li
strumentalizza. Obiettivo: raccogliere 4mila
firme in sette tappe. Dopo Terni, infatti, sarà la
volta di Perugia, Città di Castello, Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto e Orvieto.A Terni, i punti
di raccolta firme sono stati allestiti a Piazza
della Repubblica e al Centro Commerciale
Pianeta Cospea,con l’aiuto di tanti cooperatori.
Hanno aderito alla campagna e firmato il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, l’assessore al Welfare e ai Servizi sociali,
Stefano Bucari, l’assessore all’Ambiente,
Emilio Giacchetti , i Consiglieri Brizi, Pantella, Piccinini, Monti e Chiappini e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
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Lombardia: si firma anche
nei Comuni
iniziativa popolare contro le false cooperative.
Non solo durante gli appuntamenti pubblici
previsti sul territorio. Da oggi, in Lombardia, è
possibile firmare in favore della proposta di
legge di iniziativa popolare “Stop false cooperative” anche in sei Comuni della provincia
di Milano (Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano, Novate Milanese,
Cormano, Canegrate) e in uno della provincia di Monza e Brianza (Muggiò). Sarà quindi
sufficiente presentarsi con un documento di
identità valido presso questi Comuni per poter
supportare, in qualsiasi momento e secondo
la propria disponibilità, la proposta di legge di
iniziativa popolare contro le false cooperative
dell’Alleanza.
Convegno “Quando il lavoro
si riprende il lavoro”
A Ferrara si firma il 4 luglio in barca
con cozze e vongole
Una escursione in barca nella magnifica
Sacca di Goro e, a seguire, un aperitivo a base
di cozze e vongole, per festeggiare la Giornata
internazionale delle cooperative, riscoprendo
l’orgoglio di essere e di conoscere i cooperatori, firmando in favore di Stop False Cooperative.
E’ l’occasione giusta per festeggiare una giornata estiva speciale a Ferrara e per riconfermare il proprio impegno contro l’illegalità.
Legacoop Ferrara festeggerà la Giornata Internazionale delle Cooperative, che si terrà sabato 4 luglio 2015, con un’escursione in barca
nella Sacca di Goro e, a seguire, con un aperitivo a buffet presso il Porto Turistico di Goro.
L’escursione è prevista per il 4 luglio alle ore
10:30 e prevede una quota di partecipazione
di 15 euro a persona con itinerario guidato e
commentato, mentre l’aperitivo a base di
cozze e vongole si terrà alle ore 12:30 e sarà
offerto da ACI Ferrara e dal Consorzio Pescatori di Goro. Nel corso della giornata proseguirà anche la raccolta firme per la legge di
Legacoop
Settori
ALLEANZA COOPERATIVE
PRODUZIONE E LAVORI
In occasione dei trent’anni dalla Legge Marcora, si terrà a Roma il 7 luglio il convegno
“Quando il lavoro si riprende il lavoro” organizzato da Alleanza delle Cooperative Italiane,
Cooperazione Finaza Impresa (CFI) e Ancpl
Legacoop, dalle ore 10 alle 13.00 al Palazzo
della Cooperazione Via Torino, 146. Un’occasione per ripensare e conoscere tutto ciò che
accaduto in trent’anni (1985 – 2015) di una
legge, l. 49/85, che ha consentito ai lavoratori di rilevare un’azienda in crisi per farla diventare un cooperativa e salvare posti di
lavoro.
Progrmma
Presiede: Roberto Marcelli, presidente CFI
Apertura dei lavori: Rosario Altieri, presidente Alleanza Cooperative Italiane
Filmato di introduzione
Intervento introduttivo
Maurizio De Santis, responsabile nazionale
Cooperative Industriali di Ancpl Legacoop
Tavola rotonda “L’esperienza cooperativa nel Workers BuyOut”
Coordina la discussione: Luca Verasani, Direttore Legacoop Modena
Partecipano:
Camillo De Berardinis, amm.re Delegato CFI
Maurizio Gardini, presidente Confcooperative
Franco Martini, segretario Confederale
CGIL
Carlo Sappino, direttore Generale MISE
Claudio De Vincenti, sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio
Intervento conclusivo:
Mauro Lusetti, presidente Legacoop
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Legacoop
>> Centro italiano
di documentazione
>> Generazioni
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CENTRO ITALIANO
DI DOCUMENTAZIONE
Mauro Lusetti e Rita Ghedini eletti
presidente e vicepresidente
e la tradizione fatta di coscienza e conoscenza storica.
Lusetti nel suo discorso d’insediamento ha
posto l’accento proprio su questo concetto:”
Il Centro è sì luogo della memoria, ma non è
il luogo in cui indugiare sui nostri ricordi e le
nostre nostalgie, perchè è un’istituzione vitale, e ha un compito importante, trasmettere
i nostri valori alle nuove generazioni”.
Anche Rita Ghedini e Giovanni Monti hanno
espresso la loro soddisfazione, in particolare
per il consolidamento della dimensione nazionale del Centro, nell’ottica di una convergenza nell’Alleanza Italiana Cooperative,
poiché i principi e i valori cooperativi sono patrimonio comune di tutti i cooperatori.
Nell’occasione il direttore Elena Romagnoli ha
illustrato ai soci la relazione di attività 2014 e
le linee di intervento 2015 consultabili al seguente link
http://66.71.183.194/wcm/up/13/relazione%20attivit%C3%A0%20%281%29.pdf
GENERAZIONI
Il 17 giugno 2015 si è svolta a Bologna l’Assemblea annuale dei Soci del Centro Italiano
di Documentazione sulla Cooperazione e
l’Economia Sociale per l’approvazione del bilancio dell’Associazione. Nell’occasione l’assemblea ha nominato la nuova governance
del Centro : Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, è stato eletto presidente dell’associazione, unitamente a Rita Ghedini,
presidente di Legacoop Bologna, eletta vicepresidente. Ad essi si affianca Giovanni
Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna già indicato dai Soci come vicepresidente nel corso del 2014.
Il Centro Italiano di Documentazione sulla
Cooperazione e l’Economia Sociale nasce nel
1988, con l’obiettivo di recuperare e valorizzare la documentazione archivistica, bibliografica, audiovisiva nonché le fonti orali
relative alla nascita e all’evoluzione del movimento cooperativo, al fine di promuovere una
più ampia conoscenza e affermazione dei
principi e dei valori di cui l’esperienza cooperativa è storicamente portatrice.
Le generazioni presenti tramandano a quelle
future sia beni materiali che immateriali, fra
questi, i principi e i valori della cooperazione
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ACI
Legacoop
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Evento Woodcoop 2015, Generazioni che cambiano il mondo
“Woodcoop, Generazioni che cambiano il
mondo” è l’evento annuale di Generazioni Legacoop, che si svolgerà quest’anno a Firenze il 10 e l’11 luglio, alla
Biblioteca delle Oblate e nella splendida
cornice del Teatro Odeon. Un grande momento di partecipazione di cooperatori e
non solo, che si confronteranno sulle sfide
che vedranno impegnate le nostre strutture e le nostre cooperative nei prossimi
anni: innovazione, lavoro, welfare, formazione dei dirigenti, internazionalizzazione,
legalità. Un nuovo manifesto della cooperazione che stimola a lavorare con più tenacia alla costruzione di un mondo più
equo e sostenibile e con i valori che fanno
della cooperazione il tessuto sociale sul
quale basare la rinascita del nostro paese:
mutualità, solidarietà, partecipazione, interesse verso le comunità, cooperazione.
È possibile iscriversi all’evento registrandosi
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9
online sul sito dedicato http://www.woodcoop.it/.
Programma #Woodcoop2015
Venerdi 10 luglio
Biblioteca delle Oblate Firenze via dell’Oriuolo, 26
Assemblea Nazionale di Generazioni
Legacoop
15.30 Registrazione delegati
16.00 Inizio lavori assembleari - Insediamento ufficio di presidenza
16.15 Rendicontazione dell’esecutivo nazionale
16.45 Rendicontazione esecutivi regionali
17.45 Apertura dei lavori
19.00 Chiusura dei lavori
20.00 Happening serale - Apericena +
Musica dal vivo
Sabato 11 luglio
Teatro Odeon Firenze Cinema Odeon Firenze via degli Anselmi – Piazza
Strozzi
8.30 Registrazione dei partecipanti
9.00 Saluto e comunicazioni del Nuovo
Coordinatore di Generazioni Legacoop
e presentazione di Woodcoop 2015
9.30 “Intervista doppia” con il Coordinatore di Generazioni e il presidente di
Legacoop Mauro Lusetti #Generatoridinnovazione
10:30 Tavolo #GenerazionialLavoro
“Nuovi modelli di lavoro e management partecipativo”
Coordina Katia De Luca
Ne parliamo con
Walter Dondi, direttore Fondazione
Unipolis
Stefano Frasi, resp. Innovazione
Coop. Koinè
Annalisa Casino, presidente Coop.
Eticae
Primo piano
ACI
Derek Razo, Loomio Coop - New
Zealand
Aldo Soldi, Coopfond
Roberto Ciccarelli, giornalista e
blogger
12.00 Tavolo #GenerazioniperlaLegalità
“La cooperazione per un’economia e un mercato legali, trasparenti ed equi”
Coordinano Luca Grosso e Marta Battioni
Ne parliamo con
Davide Pati, vice presidente LIBERA
– associazioni, nomi e numeri contro
le mafie
Gianpiero Calzolari, presidente Cooperare con LIBERA TERRA
Orietta Antonini, presidenza Legacoop con delega Legalità
Massimo Mucchetti, senatore e
giornalista
13.30 Buffet
15.00 Tavolo #GenerazioniInternazionali R-INNOVIAMO FACENDO RETE
La rete dei giovani cooperatori
europei come opportunità di crescita per le cooperative
Coordina Chiara Bertelli
Ne parliamo con
Alfonso Aliberti, European Youth
Legacoop
Settori
Forum
Andrea Lombardi, presidente Cooperativa Uniser
Mattia Affini, portavoce OOP! Giovani
Confcooperative
Rappresentante DG GROW - Dir F
Entrepreneurship and SMEs 1.
Entrepreneurship and Social Economy
- Commissione Europea (in attesa di
conferma)
Rappresentante Agenzia nazionale Giovani (in attesa di conferma)
Aldo Soldi, direttore Generale Coopfond
Anna Ascani , deputata Rete dei giovani parlamentari d’Europa
16.30 Tavolo #GenerazioniCultura:
Generare cultura cooperativa
Coordina Olmo Gazzarri
Ne parliamo con
Rappresentante del Ministero
Istruzione (in attesa di conferma)
Stefano Ciacci, presidente Cellini
GTC
Marco Rotondi, consulente formazione manageriale
Enrico Parsi, direttore Scuola Coop
Daniela Mori, presidente Consiglio
Sorveglianza Unicoop Firenze
Mauro Lusetti, presidente Legacoop
16.45 Chiusura Lavori
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
>> ANCC-COOP
10
ANCC-COOP
A Expo il convegno
“We not me. Il cibo di tutti”
Ancc-Coop, in collaborazione con Legacoop
e Scuola Coop, organizza per giovedì 9 luglio a Milano, presso Expo 2015 il convegno:“We, not me. Il cibo di tutti”. L’iniziativa,
collegata idealmente alla Giornata internazionale delle Cooperative che ogni anno si
celebra il primo sabato del mese di luglio,
vuole offrire un’occasione di confronto sui
temi dell’eguaglianza, dello sviluppo sostenibile e di un’economia giusta e partecipativa. “We, not me. Il cibo di tutti” è dunque
il momento per raccontare la vivacità del
modello cooperativo che può rappresentare
la via maestra per un futuro più equo e condiviso. L’intento è infatti quello di intrecciare
le testimonianze di esperienze cooperative
di varie parti del mondo e raccogliere riflessioni sulla cooperazione vista da molteplici angolazioni: economica, sociale,
filosofica. Dalla crisi che ha coinvolto il sistema mondiale escono anche nuove forme
(e formule) di economia. L’economia partecipativa è naturalmente una di queste: allo
stesso tempo è una risposta alla difficoltà
estrema della proposta del dell’economia
liberista e del capitalismo selvaggio che alternativa a modelli centralizzati e iperstatalisti. L’economia cooperativa, che certo non
nasce ora ma ora dimostra il suo essere più
che mai necessaria, è già in se stessa una
forma di quella partecipativa, e il movimento
italiano può vantare alcuni elementi di originalità rispetto al resto d’Europa: una maggiore attenzione alla partecipazione sociale
ampia e al tema ambientale, ad esempio. Il
convegno “We not Me. Il cibo di tutti”
parla appunto di uno specifico aspetto dell’economia cooperativa, quello della produzione, della distribuzione, della preparazione
del cibo e delle connessioni diverse che si
possono stabilire tra queste attività e la società nel suo insieme. Così, certamente, “Il
mercato siamo noi”, i cittadini di tutte le società mondiali: è un modo per dire che non
ci possono essere politiche ‘di mercato’ che
vadano contro i diritti e, allo stesso tempo,
un modo per ricordare che siamo anche noi
ad avere in mano la possibilità di influenzare politiche e scelte che sembrano sem-
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
pre avvenire al di sopra delle nostre teste.
La cooperazione è quindi certamente “La
solidarietà del futuro”, come testimonia
l’economista Juliet Shor: è l’essenza
stessa della solidarietà, il co- operare, il fare
assieme per un obiettivo che vada al di là
del ‘particulare’, e lo è a livello personale e
umano, oltre che sociale e politico. A confermarlo saranno i partecipanti della tavola
rotonda dal titoli inequivocabile –anche se
espresso in forma ‘pedagogicamete’ dubitativa- “Guerra o pace. Allearsi conviene?”.
A parlare non saranno solo gli studiosi o gli
esperti di cooperazione. Le testimonianze
sono parte integrante dell’iniziativa e la dimostrazione lampante – se mai ce ne fosse
bisogno – che l’economia della cooperazione e della partecipazione funziona, su
scala mondiale. Si va quindi da modelli di
produzione e vendita che si fanno carico
della solidarietà tra continenti e delle giustizia sociale – come nel caso della Cooperativa Norandino, che ha ‘riciclato’ le terre di
produzione delle coca in campi dove si coltiva il caffè equo e solidale- alla storia (tanto
nota da essere entrata nella narrativa americana) della Park Slop Coop di Brooklyn,
dove il cibo si paga in lavoro. E si continua
con la spiegazione di quello che l’economia
della cooperazione sta a vari livelli mettendo
in campo nel nostro Paese, e con le storie
magistralmente narrate di come ‘insieme è
meglio’ per far fronte alla crisi più nera
d’Europa, quella greca: a raccontarle lo
scrittore di thriller Petros Markaris, che
ha scelto di basare i suoi popolari romanzi
sulle innumerevoli forme della resistenza
Territori
Imprese
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Settori
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alla fame e a politiche economiche brutali e
inefficaci. Al fine di consentire l’ingresso dei
partecipanti ad Expo2015, è necessario
confermare la partecipazione al Convegno
entro e non oltre venerdì 3 luglio al seguente indirizzo: [email protected]
Programma
Conduce la giornata Vera Paggi, giornalista Rai 3
10.30 Apertura lavori
Massimo Bongiovanni, Vice Presidente ANCC COOP
Vincenzo De Luca, Ministero Affari
Esteri, Vice Direttore Generale e Direttore Centrale per l’internazionalizzazione del Sistema.
Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
(invitato)
Primo piano
ACI
11.30 Testimonianze
Lalita Krishnaswami, Presidente,
SEWA Cooperative Federation, India
Joe Holtz, General Manager, Park
Slope Coop, New York
12.00 Tavola Rotonda: “Il mercato
siamo noi”
Pauline Green, Presidente Alleanza
Internazionale delle Cooperative
Mauro Lusetti, Presidente Legacoop
Nazionale
Leonardo Becchetti, Economista
Phumzile Mlambo-Ngcuka, Vice
Segretario Generale Nazioni Unite, Direttore Esecutivo di UN Women
15.00 Testimonianza
Santiago Enrique Paz Lopez, Cooperativa Norandino, Perù
Legacoop
Settori
15.15 Cooperazione: la solidarietà del
futuro?
Juliet Shor, Sociologa, Economista
“Boston College”
15.45 Tavola Rotonda: “Guerra o pace.
Allearsi conviene?”
Remo Bodei, Filosofo
Enrico Giovannini, Economista e Statistico, già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Juliet Schor, Economista
Miguel Benasayag, Filosofo e psicanalista
17.15 Conversazione con lo scrittore
Petros Markaris
“Grecia, il multiforme ingegno: vita
di crisi” Conduce la conversazione Dario
Di Vico, giornalista Corriere della Sera.
Territori
Imprese
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Territori
>> Veneto
12
VENETO
>> Romagna
Pescaturismo e ittiturismo le attività formative per imprenditori
>> Marche
Dopo il riscontro positivo dell’edizione di
Porto Tolle, terminata nel mese di maggio
2015, si sono concluse ieri lunedì 29 giugno anche le due edizioni di Chioggia (Venezia) e Porto Viro (Rovigo) dei “Percorsi
formativi per l’imprenditore ittico”. Percorsi
affidati da Legacoop Veneto, soggetto capofila, e Federcoopesca Veneto agli enti di
formazione riconosciuti e accreditati Isfid
Prisma e Unioncoop Formazione&Impresa.
Circa quaranta complessivamente i partecipanti: imprenditori ittici interessati a promuovere e valorizzare il prodotto ittico
locale, cogliendo questa opportunità che
potrà consentire loro di integrare, ampliare
e rivalutare il proprio lavoro. Ogni corso,
della durata totale di 32 ore ,ha visto trattati in tre moduli formativi i seguenti contenuti:
Comunicazione e marketing territoriale (16
ore): l’accoglienza del turista e l’importanza
della comunicazione; l’analisi del territorio
e la promozione del prodotto ittico - aspetti
storici e culturali dell’alimentazione; il turismo sostenibile e la valorizzazione del prodotto ittico - i piatti della tradizione e loro
preparazione; la filiera ittica e la vendita del
proprio prodotto turistico territoriale; le strategie di posizionamento e la rete territoriale.
L’innovazione degli strumenti informatici (8
ore): gli strumenti web per la promozione
del servizio offerto - ricerca e scambio di
informazioni con internet; l’interscambio di
informazioni con dispositivi portatili (tablet,
smartphone...); la posta elettronica; le caratteristiche dell’offerta on line; le nozioni di
diritto della rete e sicurezza - rischi connessi all’utilizzo di tecnologie ad alta sicurezza (home banking e siti protetti...).
Inglese (8 ore): le parole base per l’accoglienza e le caratteristiche del prodotto ittico; le informazioni per la sicurezza a
bordo. Per gli operatori coinvolti la partecipazione è stata gratuita, grazie al contributo
concesso dalla Regione del Veneto nell’ambito del Bando di attuazione misura
4.1.2.d - a valere sul Fondo Europeo per la
Pesca 2007-2013 “Sviluppo sostenibile
delle zone di pesca” - Piano di Sviluppo Locale “Pesca ed acquacoltura tra tradizione
>> Liguria
>> Lazio
>> Sardegna
>> Puglia
>> Bologna
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
e nuovi mercati” - Gruppo di Azione Costiera di Chioggia e Delta del Po – a beneficio degli imprenditori ittici interessati al
potenziamento dell’offerta del pescaturismo
e dell’ittiturismo.
Formazione su temi fiscali
Venerdì 10 luglio dalle 9 alle 13.30 presso
la sala Ravagnan della sede di Legacoop
Veneto a Marghera, in via Ulloa 5 si terrà il
secondo di tre corsi formativi su temi fiscali
promossi e organizzati da Legacoop Veneto
in collaborazione con Isfid Prisma e Rete
Nazionale Servizi. L’incontro, tenuto dalla
dottoressa Sara Malavolti di Federcoop
Ravenna, ha per focus il rendiconto finanziario con l’obiettivo di acquisire le principali conoscenze per redigere lo strumento
di analisi finanziaria della società. La prima
parte della mattinata verterà sugli aspetti
generali e teorici; la seconda, su un caso
pratico di costruzione del rendiconto finanziario secondo lo schema del nuovo principio contabile OIC 10, tramite il metodo
indiretto. I corsi, rivolti ai cooperatori, in particolare agli addetti all’amministrazione, e
ai consulenti e revisori, sono gratuiti per le
cooperative associate in regola con le
quote. Il terzo e ultimo corso, “Iva base”, si
terrà venerdì 18 settembre a Marghera
presso Legacoop Veneto.
ROMAGNA
“Il cuore oltre l’ostacolo” con la
fusione di Coop Adriatica
Il consiglio di amministrazione di Coop
Adriatica ha deliberato con voto unanime il
progetto di fusione con Coop Estense e
Coop Consumatori Nordest. È il via libera
alla nascita della più grande cooperativa
del Paese con 2,7 milioni di soci, quasi 5
miliardi di fatturato, 419 punti vendita (di
cui 56 ipermercati) e 22.000 dipendenti al
netto delle società controllate e partecipate.
Ora il progetto dovrà essere vagliato e approvato dalle assemblee dei soci.
“La lunga storia delle cooperative del consumo - commenta la presidente di Legacoop Romagna, Ruenza Santandrea segna una nuova data storica. I dirigenti e
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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i soci delle cooperative hanno gettato il
cuore oltre l’ostacolo e immaginato
l‘azienda del futuro, che nei prossimi mesi
dovrà avvalersi di tutte le competenze e
delle migliori menti a disposizione per far si
che non si tratti di mere sommatorie, ma di
importanti riorganizzazioni e realizzazioni
fortemente innovative”.
“Occorrerà molto lavoro e umiltà - prosegue Santandrea - ma la portata del progetto
è straordinaria e dà la misura della consapevolezza dei soci e dirigenti di quanto sia
necessario, pur in presenza di bilanci positivi, di rinnovarsi per continuare ad assumere nel futuro quell’importante ruolo già
svolto in passato a tutela della qualità nell’interesse dei consumatori. I soci, dirigenti
e consiglieri della Romagna sono parte attiva, convinta e determinante di questo progetto che va verso l’ esclusivo interesse dei
soci e dei consumatori. Senza dimenticare
la valenza sociale dei territori coinvolti, in
una sfida di modernità unità all’ etica nella
quale i soci possano sempre meglio continuare a riconoscersi”.
LIGURIA
QuattordicisocidannovitaallacooperativadicomunitàdiOrcoFeligno
Quattordici soci tra imprenditori e cittadini
per attuare politiche ed azioni di promozione
e valorizzazione del territorio, questa l’obiettivo della neonata cooperativa di Comunità
di Orco Feligno che lo scorso giovedì 25
giugno si è costituita e che ieri si è presentata presso la sede di Legacoop a Savona.
Gli ambiti sui quali lavorerà la cooperativa
Primo piano
ACI
vanno dalla promozione dei prodotti tipici
locali, per i quali è in fase di ideazione un
apposito marchio alla gestione del territorio, con particolare attenzione alle palestre
di roccia ed i percorsi del bike, partendo
dalla segnalazione dei sentieri per il freestyle e per la mountain bike ed infine servizi
per i comuni che comprenderanno attività
come la manutenzione dei sentieri, trasporti
vari etc. “Una cooperativa che vuole valorizzare il tessuto economico e turistico di
Orco Feligno - spiega Giorgio Gambaro
presidente della cooperativa di comunità –
mettendo a sistema prodotti tipici, outdoor,
palestre di roccia ed eventi. I progetti sui
quali stiamo lavorando sono molti e ritengo
che l’aspetto fondamentale di questa cooperativa sia quello di essere riuscita a riunire più imprenditori , tutti con la volontà di
mettere in campo iniziative ed azioni per
promuovere il territorio e le sue particolarità. Insieme ad altre cooperative di comunità possiamo rilanciare l’entroterra ligure”.
“Un esempio di cooperazione dove i cittadini assumono un ruolo attivo sul territorio
mettendosi insieme e creando un coordinamento fra diverse attività – sottolinea
Gian Luigi Granero, Presidente di Legacoop Liguria – una soluzione che come Legacoop stiamo promuovendo in tutta la
Liguria riscontrando un forte interesse in
tutte le provincie”. Questa nuova esperienza cooperativa è composta per la maggior parte da imprenditori che hanno
deciso di lavorare insieme per valorizzare
il territorio e, indirettamente anche la propria attività. Tra i membri c’è Alessandro
Grillo, il primo a lanciare la zona del Finalese per l’arrampicata, ora nota a livello
mondiale.
Ecco i membri della cooperativa di comunità di Orco Feligno: Riccardo Basso,
Luisa Bianchessi (Bar La Scaletta), Giovanni Bonora ( di Bonora Affittacamere),
Antonio Di Dio (Rifugio di Orco Feglino),
Giuseppe Durante, Luciano Durante
(Agriturismo Aspettando il Sole), Alberto
Craviotto (imprenditore), Giorgio Gambaro, Alessandro Grillo(imprenditore),
Michele Peirano (Agriturismo Cà Maglie),
Giorgio Scarrone (Agriturismo Cà di
Alice), Germano Scosseria (Ristorante il
Portico), Rodolfo Toscano (Alimentari
)Maddalena Vinai (Bar La Sosta).
Legacoop
Settori
MARCHE
Europrogettazione cooperativa,
opportunità Ue per il turismo
Dall’Unione europea e dalla nuova programmazione 2014-2020 possono nascere opportunità di sviluppo per le cooperative del
turismo nelle Marche. Come accedervi e quali
sono i programmi e le iniziative a disposizione
dei cooperatori è stato il tema del seminario
“Europrogettazione cooperativa”, organizzato da Legacoop Marche, Agci Marche,
Confcooperative Marche, che si è svolto nella
sede di Legacoop ad Ancona. Milena Berloco di Indaco ha illustrato ai rappresentati di
cooperative aderenti alle tre Centrali le possibilità di accedere ai fondi Ue, dirette, tramite
bandi gestiti direttamente da Bruxelles attraverso le Direzioni generali e le Agenzie esecutive, e indirette, tramite le Regioni. Ha
spiegato le caratteristiche di Cosme, Enpi,
Med, H2020, Erasmus+, Pac-Politica agricola comune e la possibilità di creare progetti
in partenariato con altri soggetti degli Stati già
Ue o in preadesione, come nel caso dell’iniziativa Ipa o con Paesi vicini all’Unione europea, ad esempio del Nord Africa per quanto
riguarda il programma Med. Opportunità per
il turismo ma che possono essere legate
anche ad azioni per l’agroalimentare, settore
correlato allo sviluppo sostenibile del territorio regionale.
LAZIO
Continuano gli incontri
con le cooperative
Il mese di giugno si è chiuso con due importanti incontri tra il Commissario di Legacoop
Lazio, Placido Putzolu e le cooperative aderenti. Gli incontri, volti a sviluppare un cam-
Territori
Imprese
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Territori
14
SARDEGNA
Cagliari, Daniela Schirru eletta
presidente
mino condiviso di rinnovamento e riorganizzazione della struttura regionale di Legacoop,
seguono quelli già tenuti nelle scorse settimane con le cooperative sociali del Lazio.
La penultima riunione del mese di giugno è
stata convocata con il comparto agroalimentare, presso la sede di Legacoop Nazionale a
Roma, ed ha visto la partecipazione in videoconferenza del presidente Mauro Lusetti.A
seguire, il 30 giugno, si è svolto l’incontro intersettoriale delle cooperative di Frosinone,
presso la sede provinciale di viale Giuseppe
Mazzini.
L’incontro di Frosinone è stato preceduto dalla
presentazione del bando Coopstartup Unicoop Tirreno, promosso da Coopfond e da
Unicoop Tirreno, di cui la Legacoop Lazio è
partner. Il bando è stato presentato da Massimo Pelosi, responsabile Settore Soci Unicoop Tirreno e da Annalisa Casino,
presidente della cooperativa Eticae e membro
di Generazioni Legacoop Lazio. L’occasione
dell’incontro intersettoriale delle cooperative
di Frosinone ha fatto da sfondo, inoltre, alla
raccolta firme “Stop alle False Cooperative”,
che prosegue nel Lazio con numeri incoraggianti.
Gli incontri con le cooperative laziali proseguiranno, nel mese di luglio, con alcune date
già calendarizzate: 8 luglio alle ore 15,00: incontro intersettoriale con le cooperative di Latina, presso la sede provinciale di Viale dello
Statuto 37; 13 luglio alle ore 15,00 incontro
intersettoriale con le cooperative di Viterbo,
presso la sede provinciale di Via S. M. in Gradi
47/c; 14 luglio alle ore 15,00: incontro intersettoriale con le cooperative di Civitavecchia,
presso la sede della Compagnia Portuale di
Civitavecchia.
Primo piano
ACI
La direzione regionale della Legacoop ha
eletto il vicepresidente vicario e la presidente provinciale di Cagliari. Si tratta rispettivamente di Gianni Locci e Daniela
Schirru L’elezione è avvenuta durante la
direzione convocata a Dolianova, alla quale
hanno partecipato il presidente Regionale
Claudio Atzori e il presidente nazionale
Mauro Lusetti. Nel corso del suo intervento il presidente regionale Claudio Atzori
ha parlato di legalità e trasparenza. «Elementi importanti che partono dal limite dei
due mandati per chi occupa ruoli dirigenziali all’interno dell’organizzazione – ha
spiegato – oltre al rigore e ai controlli che
devono riguardare le diverse attività. Dalle
revisioni delle cooperative all’attività di vigilanza. Da qui anche l’avvio della campagna
di iniziative che vedrà raddoppiare i centri
per i servizi nella provincia di Carbonia Iglesias e nel Medio Campidano e l’apertura di
centri ex novo nella provincia di Olbia Tempio. Daniele Caddeo, direttore generale
della Legacoop Sardegna, ha ricordato che
le quasi 700 coop che aderiscono alla Lega
«vedono coinvolti 60 mila soci e un fatturato complessivo che sfiora i 900 milioni di
euro l’anno tutti impegnati in diversi settori.
Da quello dei servizi a quello dell’agroalimentare, in crescita ed espansione».
Fonte: La Nuova Sardegna.
PUGLIA
Rollo “Io sto con i lavoratori
Coop e con la Coop”
“La vertenza Coop in Puglia e Basilicata si
è chiusa in maniera positiva, a favore delle
persone e del lavoro, e per la crescita del
territorio”. È soddisfatto il vice presidente
Legacoop e presidente Leagcoop Puglia
Carmelo Rollo, dopo la firma dell’accordo
del 30 giugno scorso, che salva i 147 posti
di lavoro. Sì al costo dell’integrativo aziendale, salvi tutti i posti di lavoro, dunque. “Le
persone sono soddisfatte insieme alla coo-
Legacoop
Settori
perativa: la condivisione vince sulla sottocultura dello scontro. Il paradigma che vogliamo cresce così: condividendo e
promuovendo la dignità in favore della persona e della comunità in cui si opera”.
Il 27 giugno, in una precedente nota sulla
vicenda, il presidente di Legacoop Puglia
commentava: “La crisi profonda e gravissima di questi anni si è avventata su tutti i
settori produttivi, ha coinvolto chiunque. Noi
tutti, abbiamo dovuto fare i conti con una
situazione economico-finanziaria assolutamente imprevedibile. La crisi, come sappiamo, ha indotto tutti noi in un processo di
tagli generalizzati alla spesa, provocando,
di fatto, il crollo dei consumi e tra questi,
anche, quelli di prima necessità. Dato, quest’ultimo, che ha provocato un allarme sociale di straordinaria allerta e, di fatto, una
vigorosa criticità nel sistema della distribuzione commerciale nazionale. Il cambio repentino delle abitudini commerciali degli
italiani, insieme alla minore disponibilità finanziaria nelle famiglie, ha, come sappiamo, prodotto una crisi del sistema e la
conseguente chiusura di molte saracinesche. CoopEstense, una delle più autorevoli
cooperativa della galassia COOP, presente
in Puglia e non solo, in questi anni ha retto
alle criticità, non ha abbandonato ma rilanciato, ha utilizzato le proprie forze organizzative e finanziarie a favore del territorio e
delle persone che lo vivono. Le forze di una
storia fatta di persone, soci e non solo della
cooperativa, di valori e, soprattutto, di impegni mantenuti a favore di una dignità, da
tanti altri, molto spesso maltrattata. Le
scelte di riorganizzazione del lavoro in Puglia e non solo, proposte dalla cooperativa
in più occasioni, oggetto di un confronto
serrato tra la dirigenza aziendale e i sindacati, in un processo di condivisione, sono e
devono essere considerate una “necessaria
opportunità di crescita” per le persone e, di
conseguenza, per il nostro territorio. Legacoop Puglia, in tal senso, consapevole che
gli impegni annunciati da parte dei rappresentanti della cooperativa, al tavolo del Ministero del Lavoro, a tutela del lavoro e a
non procedere con processi di riduzione del
personale, se pur in un processo di riorganizzazione aziendale, auspica la definizione
immediata del percorso indicato da CoopE-
Territori
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Territori
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stense. Pertanto, per le premesse sopra riportate e alla luce di quanto riportato sulla
stampa in queste ultime ore, ci auguriamo
che, si affronti con estrema cautela e in
un’ottica costruttiva, il progetto di riorganizzazione aziendale ed, in essa, la situazione
dei 147 lavoratori pugliesi coinvolti in prima
persona dalle lettere di preavviso. Si auspica, a tale riguardo, toni pacati, obiettivi
condivisi, neutrali e razionali nel rispetto
dell’autonomia dell’impresa, delle organizzazioni sindacali e, soprattutto, dei lavoratori.
Ci permettiamo chiedere al tavolo di confronto, cautela ed obiettività. Coop Estense,
in questi anni, ha sempre applicato regolarmente i Contratti di lavoro, senza mai lamentare l’assedio di una concorrenza che
non si comporta sempre nello stesso modo.
Bisogna evidenziare che, per la realizzazione delle strutture di vendita, la cooperativa non ha usufruito di alcun contributo
pubblico: ha, anzi, finanziato con risorse
proprie anche la realizzazione delle opere
pubbliche pertinenziali, nonché di urbanizzazione, riqualificando piccoli e grandi territori, relegati ad essere solo zone inattive.
Non da ultimo, vorrei ricordare che la Coop
rappresenta una vetrina importante per
molti prodotti pugliesi forniti, autonomamente o avvalendosi di strutture di secondo
livello, da diversi produttori locali della nostra Regione. Esporre un prodotto è l’occasione per raccontare i territori di
provenienza, divulgare le tipicità e le
espressioni delle nostre comunità locali, favorendo concretamente la crescita. A volte,
purtroppo, si è avuta la sensazione di trovarsi di fronte ad opinioni tese unicamente
ad imbastire accuse da esibire nel processo
del momento: la condanna mediatica verso
un modello di impresa, quello cooperativo,
che oggi per vicende avulse dalla nostra
storia valoriale, si trova al centro di un tiro al
bersaglio corrivo e demagogico. La delicatezza dell’approccio alla vicenda è imposta
dal fatto che la modalità di espressione a
volte può alterare gli animi generando fattori di conflittualità che, anziché portare a
Primo piano
ACI
una risoluzione della trattativa, conducono
verso al fallimento per tutti. Questo ad assoluto discapito dell’anello più debole della
trattativa, ovvero le persone e, di fatto, i lavoratori”.
BOLOGNA
L’associazione festeggia 70 anni
al cinema con visioni cooperative
Legacoop Bologna, grazie ad una partnership con la Cineteca di Bologna, inaugurerà
gli eventi di celebrazione del suo 70° anniversario con una serata in piazza Maggiore,
nell’ambito della rassegna Il Cinema sotto le
stelle. La serata, intitolata Visioni Cooperative, si terrà domenica 5 luglio 2015, dalle
21, sarà l’occasione per festeggiare insieme alla cittadinanza i 70 anni di attività
dell’associazione, che rappresenta oltre
190 cooperative, che hanno oltre 1,5 milioni di soci e danno lavoro a 53.000 persone. Visioni Cooperative affiderà al cinema
e ai nuovi linguaggi dell’audiovisivo la narrazione dell’impegno della cooperazione per
lo sviluppo economico e sociale del territorio. Visioni Cooperative è stata presentata
oggi, nel corso di una conferenza stampa
alla quale hanno partecipato: Simone
Gamberini, direttore di Legacoop Bologna,
Roberto Lippi, presidente di Open Group,
Fabio Bonifaci, sceneggiatore del film Si
può fare, Michele Barbolini, autore della
Graphic Novel Una storia Libera e Barbara
Roganti, regista del cortometraggio Cominciamo da qui. “Abbiamo scelto di iniziare i festeggiamenti dei 70 anni di
Legacoop Bologna in piazza Maggiore perché è il luogo simbolo della città dove nel
1945 è rinata la cooperazione dopo il ventennio fascista e per stare vicini a quelle migliaia di soci che hanno fondato e fatto
crescere tante cooperative che hanno contribuito al benessere del nostro territorio –
ha dichiarato Simone Gamberini, direttore
di Legacoop Bologna – Per questo primo
evento abbiamo scelto una caratterizza-
Legacoop
Settori
zione fortemente culturale e innovativa. Cultura, innovazione e legalità sono driver di
sviluppo del nostro territorio e della cooperazione di nuova generazione. La forma
cooperativa, soprattutto in ambito culturale,
è sempre più una risposta alla voglia di fare
impresa di tanti giovani, che sperimentano
nuovi linguaggi e format innovativi”. La serata, che sarà aperta da un concerto del
quartetto d’archi dell’Orchestra Senza
Spine (ore 21), prevede l’intervento del sindaco di Bologna, Virginio Merola, e della
presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini.
A partire dalle ore 22,00 inizieranno le Visioni Cooperative prima con la proiezione di
Una storia libera, graphic novel che racconta le vicende della Calcestruzzi Ericina
Libera, una cooperativa nata sulle ceneri di
un’azienda privata confiscata alla mafia in
provincia di Trapani. Una storia di coraggio
e di impegno per la legalità, resa possibile
da un patto per il buon lavoro siglato dall’Associazione Libera di Don Ciotti, e alcune
cooperative bolognesi, prime fra tutte Unipol e Coop Costruzioni. Legacoop ha scelto
di usare il linguaggio della graphic novel per
raccontare questa storia coinvolgendo illustratori e sceneggiatori della giovane cooperativa Pequod, tra i vincitori dell’ultima
edizione del bando Culturability, promosso
dalla Fondazione Unipolis.
Le Visioni Cooperative proseguiranno poi
con la proiezione in anteprima del cortometraggio Cominciamo da qui prodotto
dalla cooperativa bolognese Open Group e
diretto dalla giovane regista Barbara Roganti. Un cortometraggio che mescola
passato, presente e futuro della cooperazione bolognese attraverso la tecnica dello
storytelling multipiattaforma. La serata si
concluderà con la proiezione del film Si può
fare di Giulio Manfredonia, con Claudio
Bisio, Anita Caprioli e Giuseppe Battiston, ispirato alle storie delle cooperative
sociali nate negli anni ottanta per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi in seguito alla Legge Basaglia.
Territori
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Imprese
>> Airces
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AIRCES
Premio Quadro Fedele 2015 ai migliori bilanci delle cooperative
>> Coopservice
>> Cesare Pozzo
>> Aiccon
>> Sicrea Group
rilasciata una nota riservata della Giuria con
la valutazione dei rispettivi bilanci, con punti
di forza ed eventuali carenze. La cerimonia
di consegna dei premi QF2015, avrà luogo
a Dicembre nell’ambito di un evento Nazionale di Legacoop e/o di Coopfond.
COOPSERVICE
>> Coopselios
Oltre i 400 milioni di fatturato.
Nel 2014, + 7,6%
>> Cooplat
Il 2014 si è chiuso positivamente per Coopservice, uno dei principali operatori nazionali nella fornitura di servizi alle imprese
e alle comunità. Il bilancio, che domani sarà
sottoposto al voto dell’assemblea dei delegati dei soci della cooperativa, ha registrato
un miglioramento di tutti gli indicatori economici e c’è stato, pur in un contesto di
crisi, un significativo incremento dell’occupazione.
Nel 2014 i ricavi di Coopservice si sono attestati a 411 milioni di euro, in crescita del
7,6% rispetto al 2013. L’utile netto è stato
di 1,515 milioni di euro, +5% sul 2013
frutto della buona performance della gestione caratteristica che ha prodotto un
MOL in crescita di 2 milioni sull’anno precedente portando l’Ebit all’1,84% (1,18%
nel 2013). Nel 2014 è aumentata l’occupazione di oltre mille unità: i dipendenti di
Coopservice sono 12.582, contro gli
11.401 del 31.12.2013.
La cooperativa di Reggio Emilia ha un patrimonio di 96 milioni di euro, 5.357 soci ed
opera in 81 delle 110 province italiane. Nel
2014 Coopservice ha completato l’incorporazione di Argo, storica cooperativa fiorentina di vigilanza, e acquisito Gesta,
società reggiana che opera nel settore del
facility e energy management con un fatturato di circa 60 milioni di euro (non ancora
consolidata nel bilancio di gruppo), rafforzando la propria posizione sul mercato e
creando occasioni di sviluppo in nuovi settori di attività strategici per lo sviluppo della
cooperativa e, al contempo, salvaguardando l’occupazione e le importanti esperienze cooperative di Argo e Gesta, che
avrebbero rischiato di andare perdute.
“Continuiamo ad avere risultati positivi perché non stiamo fermi, non ci siamo limitati
>> Consorzio Sisifo
>> COOP
>> CNS
>> CCC
>> Cpl Concordia
>> Coop Costruzioni
>> Cia-Conad
>> CIR Food
>> Castel Monte onlus
Primo piano
ACI
È uscito il bando del Premio Quadrofedele
2015 ai migliori bilanci delle Cooperative
aderenti a Legacoop. Si tratta della 17^
edizione del premio organizzato da AIRCES,
con il patrocinio di Legacoop Nazionale, il
contributo di Coopfond e il supporto tecnico
dell’Oscar dei Bilanci, promosso dalla
FERPI. Ai premi tradizionali al miglior Bilancio d’Esercizio (17^ edizione), al miglior Bilancio Sociale (16^ edizione) e al BEST,
migliori bilanci d’esercizio e sociale unitariamente considerati (8^ edizione) è confermato il premio speciale, offerto dalla RIA
Grant Thornton, “Donne al lavoro in Cooperativa” (4^ edizione), quale risultato della
rendicontazione di genere nel report di sostenibilità o nel bilancio sociale.
Il testo completo del bando con i criteri di
valutazione, componenti della giuria e modalità di partecipazione, potrà essere scaricato dal sito AIRCES www.airces.it.
La data di scadenza per la presentazione
della domanda di partecipazione al Premio
Quadrofedele 2015 è fissata all’8 Ottobre.
Come l’anno scorso oltre alla scheda di
partecipazione anche i Bilanci potranno essere trasmessi all’AIRCES in formato elettronico; infatti i bilanci e la eventuale
documentazione a corredo possono essere
inviati per posta ordinaria, oppure tramite
indicazione del link da cui poterlo scaricare,
oppure tramite upload nel cloud computing
Dropbox
iscrivendosi
all’indirizzo
www.dropbox.com ed effettuando la condivisione con l’indirizzo [email protected].
Anche quest’anno alle prime 10-15 cooperative classificate nei rispettivi premi, verrà
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
17
ad aspettare il superamento della crisi. Abbiamo riorganizzato Coopservice che negli
ultimi anni ha cambiato pelle – commenta
il presidente di Coopservice Roberto Olivi
– I risultati che presentiamo ai nostri soci
sono molto positivi, sono il coronamento di
un piano industriale che ci ha consentito di
cambiare passo e affrontare bene gli anni
della crisi. Noi, però, stiamo già guardando
avanti: con il nuovo piano industriale continueremo a crescere, ma lo faremo in maniera più equilibrata tra le diverse aree di
business e sviluppandoci in nuovi settori. I
risultati positivi degli ultimi anni – conclude
Olivi – ci consentono di fare una riflessione
sulla capacità del modello cooperativo di
saper reagire alla crisi, di tutelare l’occupazione sacrificando margini di guadagno,
senza mai dimenticare il rispetto delle regole e dei contratti di lavoro per fare volumi.
Abbiamo puntato su servizi ad alto valore
aggiunto e ad alto tasso di innovazione, una
scelta che ci consente di premiare i nostri
soci, ai quali riconosciamo quest’anno un
ristorno di 800 mila euro, che si aggiunge
agli altri vantaggi sociali erogati nel corso
dell’anno”.
Il bilancio consolidato. Il Gruppo Coopservice ha chiuso il 2014 con un fatturato
di 660 milioni di euro, in crescita rispetto ai
614 del 2013. La performance è dovuta
principalmente ai positivi risultati della capogruppo e delle principali controllate Archimede e Servizi Italia, società quotata in
Borsa e controllata da Coopservice. Il 2014
ha fatto segnare anche un balzo dell’utile
di gruppo, passato dai 144 mila euro del
2013 ai 3,3 milioni di euro del 2014, un risultato che testimonia il superamento di alcune criticità registrate negli anni scorsi.
Il numero dei dipendenti del Gruppo Coopservice è salito a quota 16.995 (16.022 nel
2013). Le scelte di investimento del Gruppo
Coopservice hanno mirato alla crescita per
linee esterne di Servizi Italia, che si è rafforzata sugli importanti mercati internazionali di Brasile, Turchia e India, nonché a
porre le basi per un consolidamento del settore del facility management. “Con l’acquisizione di Gesta, il Gruppo Coopservice mira
a conseguire una maggiore diversificazione
e un migliore equilibrio – commenta il presidente Olivi - investendo in un settore che
in tempi relativamente brevi potrà dare
Primo piano
ACI
buoni ritorni economici che ormai non si riescono più ad ottenere nei cosiddetti segmenti “maturi” del mercato. Uno degli
obiettivi che il Gruppo si è dato è quello
della crescita sui mercati esteri, per i prossimi anni prevediamo una significativa crescita dell’incidenza dei ricavi all’estero sul
fatturato globale del Gruppo”.
L’assemblea generale. L’assemblea generale dei delegati, chiamata ad approvare
il bilancio, si terrà domani, 27 giugno 2015,
a Mantova, dalle 16, al Teatro Sociale di
piazza Felice Cavallotti. All’assemblea parteciperanno 197 delegati, in rappresentanza dei soci di Coopservice. Interverrà,
tra gli altri, il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti.
L’assemblea è stata preceduta da nove Assemblee delle Sezioni Soci che si sono
svolte a Bologna, Ancona, Modena, Firenze,
Genova, Treviso, Alghero, Roma e Reggio
Emilia, alle quali hanno partecipato 1.180
soci (più altre 1.091 deleghe), a testimonianza dello stretto legame tra la cooperativa e la propria base sociale.
Le assemblee territoriali sono state l’occasione per raccogliere firme a sostegno della
proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane. Sono state
raccolte 450 firme.
CESARE POZZO
La cooperativa cresce
e inaugura nuovi locali
Laura Famulari e della Provincia di Trieste
Roberta Tarlao e la vice presidente nazionale di Legacoop e presidente della cooperativa Itaca Orietta Antonini. All’evento
sono intervenuti anche il presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic, il consigliere
Sebastiano Truglio e per la “Cesare
Pozzo” il presidente nazionale Armando
Messineo e l’intero Consiglio di Amministrazione, il direttore generale Ferdinando
Matera e il Consiglio Regionale con il presidente Marino Rota e i vice presidenti Erika
Vignandel e Paolo Sartori. Ha partecipato
anche Maura De Savino, figlia di Giorgio,
primo presidente regionale della “Cesare
Pozzo” in Friuli Venezia Giulia.
La ristrutturazione della sede regionale della
“Cesare Pozzo” si è resa necessaria a seguito della significativa crescita di questi ultimi anni del numero dei soci che nella
regione adesso ammontano a 8.200 con un
totale di familiari assistiti di circa 13.000 persone.
“La presenza dell’intero Consiglio di Amministrazione della “Cesare Pozzo” all’evento ha detto il presidente nazionale Armando
Messineo - è il giusto riconoscimento al lavoro svolto dal Consiglio Regionale del nostro sodalizio, sia in termini quantitativi, ma
anche qualitativi e il suo forte radicamento
nel territorio regionale”. Il presidente regionale Marino Rota ha affermato che la “Cesare Pozzo” vuole essere punto di riferimento
e supporto per le istituzioni locali ed è impegnata a fare rete con tutti i soggetti del Terzo
settore, contribuendo alle politiche sociali e
sanitarie del territorio”.
A conclusione della manifestazione Diego
Lo Presti, responsabile della Macroarea
Nord-Est della “Cesare Pozzo”, ha evidenziato l’impegno del sodalizio mutualistico nel
comparto della cooperazione sociale, con la
quale si è avviato un percorso di costruzione
di welfare territoriale e di comunità.
AICCON
Si è svolta il 30 giugno l’inaugurazione dei
nuovi locali ristrutturati della sede regionale
della Società Nazionale di Mutuo Soccorso
“Cesare Pozzo” di via Giustiniano, 8 a Trieste. Madrine della cerimonia sono state gli
assessori alle Politiche sociali del Comune
Legacoop
Settori
The Fund Raising School corso
specialistico Sanità e Fundraising
Una delle ultime rilevazioni condotte del
Censis presenta dati allarmanti sulla spesa
pubblica: i soldi assegnati al Fondo per le
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
18
politiche sociali, istituito nel 1997 per trasferire mezzi aggiuntivi agli enti locali e garantire l’offerta di servizi per anziani, disabili,
minori, famiglie in difficoltà, sono passati da
1,6 miliardi di euro nel 2007 a 297 milioni
nel 2014 pari ad un calo dell’81%. La
spesa sociale dei comuni supera i 7 miliardi
di euro l’anno, pari a 115,7 euro per abitante. Ma le differenze territoriali sono macroscopiche, si passa dai 282 euro per
abitante nella Provincia autonoma di Trento
ad appena 25 euro in Calabria. In questo
scenario sono fondamentali le reti di sostegno informali e le organizzazioni non profit
che rappresentano una componente fondamentale del nostro modello di welfare. Il
finanziamento pubblico delle attività non
profit nel campo sanitario e dell’assistenza
sociale è 13,5 miliardi di euro, pari al 63%
del loro budget complessivo. In particolare,
il ruolo delle cooperative sociali, che rappresentano il 3,7% sul totale delle istituzioni
non profit, nell’ambito socio sanitario diventa più rilevante, salendo rispettivamente
al 10,9% dei soggetti attivi nella sanità e al
17, 8% nei servizi sociali. Le organizzazioni
che operano nel settore dei servizi socio sanitari si trovano, quindi, a dover affrontare
un duplice ostacolo: da una parte il fare
quotidianamente i conti con risorse sempre
più limitate che spesso pregiudicano la sostenibilità delle attività, e dall’altra la mancanza di una preparazione e di una
conoscenza nell’ambito della raccolta fondi
capaci di incidere in maniera determinante
sull’efficacia ed il successo di una campagna di fundraising. Per questi motivi The
Fund Raising School, la prima scuola italiana di raccolta fondi, promossa dall’area
Alta Formazione di AICCON, promuove un
corso specializzato rivolto a tutti gli operatori del settore socio sanitario, che fornisce
strumenti e competenze per garantire la sostenibilità dei progetti sociali delle organizzazioni e permette di acquisire una
maggiore professionalità ed esperienza. Il
corso Sanità e Fundraising - coordinato
da Andrea Romboli (Consulente ed
esperto di fundraising per le ONP) e Cristina Delicato (Coordinatore Ufficio Fundraising - Campus Biomedico di Roma) si
terrà il 9 e 10 luglio 2015 a Forlì e sarà
incentrato sulla costruzione di una precisa
metodologia di lavoro finalizzata all’otteniPrimo piano
ACI
mento di finanziamenti integrativi e all’attivazione di strumenti specifici per la sostenibilità delle attività socio sanitarie erogate
dal pubblico e dal privato sociale.
Il corso si rivolge ad amministratori, dirigenti
e operatori che operano in istituzioni sanitarie come Policlinici Universitari, Aziende
Ospedaliere, organizzazioni pubbliche e del
privato sociale e ad aspiranti fundraiser in
ambito socio-sanitario.
Il programma formativo di The Fund Raising
School proseguirà con i corsi dedicati a cultura, enti ecclesiatici e religiosi, crowdfunding e social media. Il programma e la
scheda di iscrizione sono pubblicati sul sito
www.fundraisingschool.it
SICREA GROUP
Bilancio 2014 “lusinghiero”.
Produzione al +18%
Si è svolta il 24 giugno, presso la nuova
sede di Modena, l’Assemblea di presentazione del bilancio 2014 di Sicrea Group, che
ha chiuso in positivo l’ultimo anno di attività: segno concreto che invertire la rotta è
possibile, anche in un settore in grande sofferenza come l’edilizia.
Un anno intenso, che ha segnato un cambiamento formale e sostanziale per il
gruppo: risale al primo luglio dello scorso
anno il passaggio da Cmr Edile a Sicrea
Group. Nel frattempo la “famiglia” si è allargata, grazie alle acquisizioni della Cooperativa di Costruzioni di Modena e della
Cooperativa Muratori di San Possidonio. Gli
indicatori finanziari del bilancio sono tutti di
segno positivo. A fine 2014 la produzione è
salita a 88 milioni di euro, con un +18% rispetto al 2013. Bene anche il margine operativo lordo: l’autofinanziamento aziendale
si è attestato infatti sui 2 milioni di euro, in
crescita del 2,36% (rispetto allo 0,45% dell’anno precedente). Ebit a 1,5 milioni di euro
e risultato di esercizio, al netto delle imposte, pari a 220 mila euro.
Risultati niente affatto scontati nel contesto
in cui opera Sicrea Group. “Nel 2012 ci
guardavamo negli occhi con paura, quello
che oggi è un progetto allora era un timido
tentativo. Il 2015 è stato ed è tutt’ora un
anno straordinario. Siamo tornati alle origini
Legacoop
Settori
– ha affermato il residente Luca Bosi –
concentrandoci sul nostro core business:
costruire”.
A questo Sicrea Group ha unito un controllo
di gestione rigoroso e una riorganizzazione
radicale sia della struttura interna sia di
cantiere, con economie di scala rese possibili dalle operazioni straordinarie effettuate
negli ultimi mesi. La società ha voluto ripartire dal fare, da fondamenta solide, lontano dalle speculazioni finanziarie e dai
fondi di gestione. “Tecnici e capocantiere
sono stati responsabilizzati e messi nelle
condizioni di specializzarsi nella realizzazione di interventi all’avanguardia – ha proseguito Bosi – Energy management, edifici
in Classe A, rigenerazione, secondo quanto
richiesto dal mercato più evoluto e redditizio”.
La sfida è quella di rendere contemporanei
i valori originari della cooperazione. “Tre
sono gli ingredienti principali del progetto
Sicrea – ha sottolineato Bosi – i valori della
cooperazione, il mutualismo e l’autodeterminazione. La ricostruzione deve ripartire
dal rapporto con le persone e con il territorio. Abbiamo voluto misurare il consenso
non solo sui benefici retributivi concessi ma
anche sulle reali prospettive di impiego che
possiamo offrire, adesso e in futuro, ai nostri lavoratori. Non è un processo indolore,
sicuramente richiede rinunce e sacrifici da
parte di tutti, in particolare quando queste
operazioni straordinarie necessitano di un
uso significativo di ammortizzatori sociali.
Ma i – ha concluso Bosi – risultati ci incoraggiano e confermano che la strada intrapresa è quella giusta”. Tema fondamentale
al centro del “modello Sicrea” è l’attenzione
alla legalità e alla trasparenza. Sicrea Group
non è interessata ad aggiudicarsi gare secondo la logica deleteria del “massimo ribasso” e lavora esclusivamente con
fornitori iscritti alle White List.
Era presente anche Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop, che ha sottolineato alcuni tratti distintivi in una stagione
di forti criticità anche per il movimento cooperativo. “Sicrea Group è un esempio positivo di salvaguardia di una parte
dell’occupazione, – ha affermato Lusetti –
di un riposizionamento strategico attraverso
l’innovazione e di una sintonia con i bisogni della contemporaneità. Basta consumo
Territori
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Imprese
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di suolo e investimenti sulla rigenerazione
urbana, recupero della sicurezza del territorio, capacità di misurarsi con le sfide del
mercato e dell’innovazione tecnologica”. Il
presidente ha ribadito la capacità del movimento cooperativo di recuperare imprese
fallite di privati e di innovare dal punto di
vista delle dimensioni. “Mi riferisco in particolare al progetto di costruzione della
grande Coop che prevede dal 1 gennaio
2017 la unificazione delle cooperative di
consumo di Reggio, Modena e Bologna”, ha
concluso Lusetti.
Nel 2014 Sicrea Group, che oggi si compone di 7 società, ha realizzato opere per
89 milioni di euro: 51 milioni nel settore
delle costruzioni e 38 milioni nelle infrastrutture, le commesse attive sono 87.
Spiccano, per volumi, l’edilizia sanitaria e
scolastica. Forte l’impegno anche sul fronte
del recupero danni causati dal terremoto: il
gruppo, a tre anni dal sisma, ha al proprio
attivo ben 97 cantieri in 25 diversi Comuni.
Il piano commerciale 2014 ha consentito di
raddoppiare il volume delle acquisizioni rispetto all’anno precedente. Per il 2015 si
prevede un traguardo ambizioso sulle
nuove acquisizioni di 100 milioni di euro:
nei primi mesi dell’anno i segnali sono incoraggianti.
Il focus sarà sui lavori pubblici, concentrati
in particolare in tre aree geografiche, innanzitutto la zona storica su cui opera Sicrea Group, vale a dire l’Emilia Romagna e
la Lombardia. Segue il sud Italia, verso il
quale è previsto che si concentreranno la
maggior parte dei finanziamenti pubblici. Infine il nord ovest, con la Liguria in prima
linea per il riassetto idrogeologico. Sul versante dell’internazionalizzazione Sicrea
Group sta consolidando rapporti in 10
paesi, soprattutto in Qatar e in Costa D’Avorio. Erano presenti alla conferenza stampa
di presentazione del bilancio anche Anna
Maria Vandelli, assessore all’Edilizia, politiche abitative, aree produttive del Comune
di Modena. “Sicrea è una realtà interessante dal punto di vista amministrativo perché è un progetto che parte dalla capacità
di trarre radici dal proprio passato e dalla
propria esperienza per rinnovare con una
flessibilità di proposte e contando molto
sulle risorse umane. Mi ha colpito in particolar modo la presenza di professionisti gioPrimo piano
ACI
vani, l’innovazione, la ricerca e la creatività
che credo siano le carte vincenti per immaginare Modena nel futuro. Lo stesso Comune di Modena sta facendo questo,
scommettere sul futuro e sull’innovazione,
scommettere sulla creatività, la qualità e la
legalità. Ho apprezzato molto l’intervento
del presidente Bosi perché proprio della
qualità e della legalità ha fatto due marchi
identitari di questa cooperativa, a cui auguro il futuro migliore possibile”.
Per la presidente della commissione Pari
opportunità Emilia Romagna, Roberta
Mori: “La presenza della Regione EmiliaRomagna al primo anno di bilancio di Sicrea Group vuole testimoniare una grande
attenzione per una progettualità esemplare
che tenta di essere protagonista in un momento così delicato per l’economia e in un
comparto impegnativo come quello dell’edilizia ma che ha ancora presenze significative, entusiasmo, valori cooperativi di
riferimento che vogliono fare la differenza.
Con questo spirito credo possa interpretarsi
un nuovo corso che sia di esempio per tanti
altri in una regione che ha fatto dell’innovazione, della solidarietà, del mutualismo e
dello sviluppo il proprio centro propulsore.
Ecco il nostro senso di essere qui e sostenere un progetto esemplare”.
COOPSELIOS
Assemblea Generale dei Soci
A conclusione del ciclo delle Assemblee territoriali dei soci, si è tenuta venerdì 26 giugno 2015, presso il Best Western Park
Hotel di Piacenza, l’Assemblea Generale dei
Soci della Cooperativa Sociale Coopselios.
Diversi gli ospiti intervenuti, Paola Menetti,
presidente Legacoopsociali, Andrea Volta
presidente Legacoop Emilia Ovest, Maurizio Molinelli, vice presidente Legacoop
Legacoop
Settori
Emilia Ovest e che hanno partecipato Maurizio Cocchi, presidente Virtual Coop Bologna, Alberto Alberani, resp. Legacoop
Sociali Emilia Romagna, Carlo Possa, resp.
Comunicazione Legacoop Emilia Ovest,
Piero Giannattasio, presidente Consorzio
Quarantacinque, Rosanna Bacci, presidente Coop.va Il Ginepro, Jimmy Bonetti,
FP Cgil Piacenza, Paolo Olivieri, Cariparma Piacenza, Francesco Vivacqua,
Cultura&Solidarietà, Mirco Verzani, presidente Coop.va L’Olmo, oltre ai circa 300 tra
socie e soci provenienti da Piacenza, Reggio Emilia, dalla Lombardia, dalla Liguria,
dalla Toscana, dal Lazio e dal Veneto.
L’Assemblea è stata l’occasione per presentare i risultati economico-finanziari, con
l’approvazione del Bilancio Ordinario e Consolidato 2014, e i risultati sociali attraverso
il Bilancio di Responsabilità Sociale 2014. I
ricavi si attestano a oltre 114 milioni di euro,
con una crescita netta di oltre 3,5% rispetto
al 2013; significativa anche l’evoluzione del
patrimonio della cooperativa che con oltre
27 milioni di euro, in aumento di quasi il
10% rispetto all’esercizio precedente, conferma la solidità aziendale. Stabili i dati sull’occupazione con 2.896 lavoratori di cui il
90% donne; nel 2014 sono state 86.189
le ore di formazione realizzate. Da segnalare l’avvio di tre importanti iniziative dedicate ai servizi residenziali per anziani, nelle
province di Reggio Emilia, Parma e Roma.
Nel 2015 Coopselios festeggia il trentennale della propria attività, che affonda le sue
radici a Piacenza, con l’esperienza della
cooperativa Coop. S.E. iniziata nel 1982. Dichiarazione del direttore generale, Raul
Cavalli. “Nel 2014, è proseguita la progettazione di un importante Programma Educativo di respiro internazionale, per lo
sviluppo di un modello educativo negli Emirati Arabi Uniti. Coopselios assisterà FDF
(Family Development Foundation) nella pianificazione e realizzazione di un “Progetto
Pilota” all’interno di un innovativo Programma Educativo di respiro internazionale
che mira a sviluppare, negli Emirati Arabi, il
modello educativo 0-6 anni ispirato all’approccio
reggiano
“Learning-bylanguages”, ampiamente consolidato nei
servizi per l’infanzia gestiti da Coopselios.
L’obiettivo è la realizzazione di un Centro di
Ricerca per l’infanzia volto, tra l’altro, a pro-
Territori
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Imprese
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muovere networking e condividere best
practices, e servizi educativi, incluso un
nido da 3 mesi a 3 anni e un centro prescolastico per la fascia di età da 3 a 5/6
anni. Tutti i servizi si fonderanno su prassi
innovative e inclusive per la cura dei bambini, l’alimentazione, la ricerca e l’accreditamento di standard internazionali”.
Dichiarazione del presidente Guido Saccardi. “Anche l’anno trascorso, ha confermato Coopselios tra gli attori principali del
settore dei servizi alla persona. Dei circa
3.000 professionisti, tra soci, lavoratori e
collaboratori esterni, il 71,5% sono soci,
che operano per offrire qualità e affidabilità
alle oltre 7.000 persone di cui la cooperativa si prende cura quotidianamente.
L’anno trascorso si è caratterizzato per la
realizzazione operativa del Piano Strategico
2014-2018, che ha ridefinito le linee operative delle aree Commerciale, Produttiva,
Organizzazione, Comunicazione, Sociale ed
Economico-Finanziaria.”
CONSORZIO SISIFO
L’impresa sociale approva bilancio con 89 milioni di fatturato
89 milioni di fatturato, 1357 occupati, 1 milione e 600 mila ore prestate in un anno e
oltre 33 mila utenti assistiti nell’intero territorio regionale. Sono questi i numeri presentati oggi dalla governance del Consorzio
Sisifo durate l’assemblea dei soci riunitisi a
Messina per l’approvazione del Bilancio
2014. L’impresa sociale, leader ormai consolidata in Sicilia nel campo dei servizi alla
persona, governata dal giovane Mimmo
Arena, messinese di soli 47 anni, insieme
al Cda composto da Santo Mancuso, Roberto Roccuzzo, Cono Galipò e Paola
Trovato, oggi ha anche annunciato ai consorziati e a Pietro Piro, presidente di Legacoop Sicilia, l’approvazione del Codice Etico
e del Bilancio Sociale.“Sisifo – ha dichiarato
il presidente Arena - rappresenta ormai una
realtà occupazionale importante oltre che un
sostegno concreto all’economia siciliana del
terzo settore. Ci impegniamo per un modello
di gestione che metta al primo posto etica e
qualità e ottimizzazione delle risorse. Non vogliamo essere semplici erogatori di servizi
Primo piano
ACI
assistenziali e sanitari, ma veri e propri partner della pubblica amministrazione”. In assemblea si è parlato di “decrescita felice”,
ribadendo il no alla sola massimizzazione
degli utili, ma all’importanza di esercitare il
ruolo di cooperatori sociali con il massimo
dell’impegno e della trasparenza. “Siamo
giunti al quindicesimo anno dalla fondazione
del Consorzio – ha aggiunto il vicepresidente
Santo Mancuso – e possiamo affermare
con fierezza che il nostro è stato un percorso
di crescita fondato sulla legalità e la trasparenza, oltre che di notevole crescita in termini di fatturato”. Il Consorzio Sisifo ha come
core business l’erogazione di servizi assistenziali, e sanitari , è firmatario di convenzioni con le università di Messina e di Catania
per agevolare percorsi formativi e professionali ai giovani laureati; aderisce a Legacoop,
al Consorzio di Cooperative Sociali Quarantacinque di Reggio Emilia, al Consorzio Cooperative Finanziarie Sviluppo, al Consorzio
Cooperfidi Sicilia, a Ribes Rete Italiana Benessere e Salute promosso da Banca Prossima; ha sottoscritto protocolli di
collaborazione con l’Istituto Italiano Fernando
Santi e e l’Ente di Sviluppo Agricolo e il
Gruppo di Azione Locale dei Nebrodi Plus;
collabora con Asp, Prefetture, Comuni, Banche, Factor.
COOPLAT
92 milioni di fatturato
e quasi tremila addetti
Quasi 92 milioni di euro di fatturato e circa
tremila addetti. Un patrimonio sociale di
oltre 15,5 milioni e 600 mila euro di utile
d’esercizio. Sono i numeri di un 2014 di
crescita e solidità per la storica cooperativa
Cooplat, azienda nata a Firenze 69 anni fa
e oggi attiva in 12 regioni di Italia nei settori
Legacoop
Settori
del Facility management, dell’Ecologia,
Energia e Manutenzioni. A scattarne la fotografia sono il Bilancio economico e il Bilancio sociale 2014, presentati stamani nel
capoluogo toscano. Un anno con il segno
“più”. Nel dettaglio, i ricavi della cooperativa crescono nel 2014 di circa l’8%: dagli
85,2 milioni di euro del 2013 ai 91,9 milioni
dello scorso anno. Il piano industriale della
cooperativa, inoltre, da gennaio si è arricchito di nuove attività nei settori dell‘Energia e delle Manutenzioni. Questo, insieme
all’inizio dell’attività di Cooplat nell’area sud
della regione in qualità di partner industriale
della società Sei Toscana, gestore unico per
l’Ato Sud, consente di mettere a budget per
il 2015 un fatturato già in portafoglio di oltre
104 milioni di euro. Uno “sprint” nel comparto Ecologia, che vede salire i ricavi per
l’anno in corso da 33 a 49 milioni di euro.
L’andamento positivo della cooperativa si riflette nella tenuta dell’occupazione. Sfiorano
quota tremila gli addetti di Cooplat: sono per
la precisione 2980 di cui 1438 soci (992
sono donne), con un incremento rispetto al
2013 di 137 unità. Lo zoccolo duro della
forza lavoro e della produzione sono in Toscana, dove si registrano quasi la metà del
fatturato totale (oltre 50 milioni di euro così
ripartiti: 8,7 milioni nella divisione Ecologia,
39,3 del Facility e 1,9 in Energia e Manutenzione) e 1819 addetti (1319 donne) di
cui 1155 soci. Dal punto di vista dell’occupazione, la nostra regione si è mantenuta
stabile (gli addetti nel 2013 erano 1816).
La crescita più significativa si è ottenuta
nelle Marche (da 21 a 145), in Sardegna
(da 252 a 324) e soprattutto in Piemonte
(da 94 a 219) divenuto ormai la seconda
regione in Italia per la presenza di Cooplat
(la cooperativa vi registra un fatturato di
oltre 13 milioni di euro). I dati evidenziano
inoltre come in Cooplat, anche nel 2014,
buona occupazione abbia fatto rima con
buona cooperazione: ben 2858 sono infatti
i contratti a tempo indeterminato, rispetto
ai 119 a tempo determinato e a 3
Co.co.pro. La cooperativa mantiene un carattere multietnico: 383 sono i lavoratori
stranieri, di cui 295 provenienti da Paesi
extra Cee. Le comunità più numerose sono
quelle romena (63), albanese (61) e peruviana (40). Da sottolineare anche i risultati
ottenuti sotto il profilo della sicurezza sul
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
21
luogo di lavoro. Nel giro di due anni, dal
2012 al 2014, gli infortuni passano da 221
a 195, l’indice di frequenza scende da 63,7
a 57,4 e l’indice di gravità da 168,7 a
145,3. Sempre in quest’ambito, sono 1400
gli addetti di Cooplat ad aver frequentato
corsi di formazione sulla sicurezza. “Arriviamo alla soglia dei 70 anni, che festeggeremo il prossimo febbraio, con segnali di
ottimismo e fiducia per il futuro – dice il
presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi –. Il
Bilancio è testimone dei risultati di una cooperativa che sa stare al passo con i tempi e
alle richieste del mercato senza dimenticare
i valori cooperativistici e di solidarietà da cui
nasce. Una cooperativa sana non solo sul
fronte dei numeri, riconosciuta come un
partner affidabile dagli interlocutori istituzionali, economici, sociali e politici che chiedono al mondo del lavoro di svolgere il
proprio ruolo con competenza e nel rispetto
della qualità del lavoro e della legalità. Riguardo a quest’ultimo aspetto, teniamo a
sottolineare che sosteniamo fortemente
l’iniziativa dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane che ha promosso una raccolta di
firme per portare in Parlamento una proposta di legge contro le cosiddette ‘false cooperative’. Servono misure più severe e
incisive per contrastare chi utilizza in maniera strumentale la forma giuridica della
cooperazione per perseguire finalità estranee a quelle mutualistiche”. “È molto positivo il Bilancio presentato da Cooplat, sia dal
punto di vista dei risultati economici che del
rapporto con il territorio e sotto il profilo dei
valori trasmessi – commenta il presidente
nazionale di Legacoop Mauro Lusetti -. È
una ulteriore testimonianza di come in questo momento il mondo della cooperazione
stia resistendo alla crisi. Il settore dei servizi,
in particolare, cresce e cresce bene, il saldo
è positivo. Per consolidare tale crescita è
strategica l’Alleanza tra tutti i cooperatori
che riunisce Legacoop, Agci e Confcooperative. Una Alleanza che al suo primo banco
di prova, ossia la presentazione di una
Legge di iniziativa popolare contro le false
cooperative, sta avendo un esito estremamente positivo. Siamo vicini, infatti, alle
trentamila firme raccolte. Il rilievo, anche
politico, di tale iniziativa, è averla presentata insieme, uniti. Un segno della forza del
mondo cooperativistico per il cambiamento
del Paese”. “All’interno del settore dei serPrimo piano
ACI
vizi – dice il presidente di Legacoop Servizi
Toscana Angelo Migliarini - alcune delle
nostre imprese, Cooplat tra queste, hanno
realizzato il loro miglior risultato all’interno
del peggiore periodo storico. È la dimostrazione che visione, fatica e impegno pagano,
che le risposte performanti, prestazionali si
conquistano con la consapevolezza e con
l’impegno di tutto il corpo sociale. Come
settore siamo andati , dunque, al di là della
resilienza, piuttosto siamo stati portatori
sani di un mercato moderno, tutt’altro che
maturo, ricco di opportunità. Si aprono
spazi, occasioni, mercati nuovi per chi li
saprà occupare, non esistono driver di sviluppo che non prevedano una nostra funzione”. Cooplat e Artemisia, un lavoro
contro la violenza: Tra i nuovi assunti del
2014 compaiono anche due lavoratrici segnalate dall’Associazione “Artemisia - Centro donne contro la violenza Catia Franci”,
sulla base dell’accordo per il reinserimento
lavorativo delle donne che subiscono maltrattamenti siglato tra i due enti il giugno
scorso. Entrambe sono straniere, sui quarant’anni e con figli a carico. Tutte e due
hanno alle spalle trascorsi familiari molto
difficili e storie di violenza domestica che
nei mesi passati le hanno portate ad aderire
al percorso di protezione di Artemisia. Assunte nei cantieri fiorentini della cooperativa con contratti a tempo determinato,
l’occupazione in Cooplat ha permesso loro
di trovare una casa in affitto in cui vivere
con i propri figli, potendo contare su una
nuova autonomia, anche economica, che le
ha rese di nuovo padrone della loro vita.
“Molte donne – spiega Franca Alacevich,
membro del direttivo di Artemisia – non riescono a staccarsi dall’ambiente domestico
in cui subiscono violenza perché prive di un
lavoro che le renda indipendenti. L’intesa
con Cooplat punta proprio a garantire questa autonomia, a restituire alle donne che
hanno subito maltrattamenti una prospettiva di futuro. Nel caso specifico delle due
donne assunte in cooperativa, il contratto di
lavoro è anche il presupposto per il permesso di soggiorno. Senza contare che ha
consentito loro di uscire dal percorso di protezione e trovare una casa. Da questo punto
di vista accordi come quello siglato con
Cooplat contribuiscono enormemente ad
abbattere i costi del fenomeno della violenza di genere. Per questo auspichiamo
Legacoop
Settori
che tante altre aziende si dicano disponibili
a seguire il buon esempio di Cooplat sul territorio fiorentino”. “Sia chiaro – aggiunge il
presidente Frizzi - che non si tratta di
un’intesa assistenzialistica. Ci siamo trovati
di fronte persone serie, concentrate, che
hanno dato una risposta all’azienda di assoluta validità. Ci auguriamo pertanto che
si trovino le condizioni per poter rendere
ancor più duraturi questi rapporti di lavoro”.
COOP
Il bilancio 2014 delle imprese
del sistema
Coop a prova di tenuta dopo 7 anni ininterrotti
di crisi dei consumi. E’ questa l’immagine di
Coop che Marco Pedroni, presidente di Coop
Italia, consegna alla platea presente all’Assemblea Annuale in cui si presentano i dati
del Bilancio Consuntivo 2014. Leadership
nazionale confermata (la quota di mercato è
sostanzialmente invariata rispetto a un anno
fa e si attesta sul 19%) così come il fatturato
(12 miliardi e 421 mila), rafforzato l’investimento sulla convenienza mentre continua a
crescere la base sociale che sfiora gli 8 milioni e mezzo con un trend in aumento del
3,1% rispetto al 2013. Si irrobustisce il patrimonio netto aggregato delle principali 9
cooperative di ulteriori 30 milioni e migliora
significativamente il livello di liquidità della
struttura dell’attivo. Buone notizie anche dal
prodotto a marchio Coop, perfetta sintesi di
convenienza e qualità, che nel totale largo
consumo confezionato ha superato quota
26% (in crescita di un punto rispetto al 2013).
Tenuta anche sul versante occupazionale
(sono 54.591 i dipendenti con oltre il 90% a
tempo indeterminato) con processi riorganizzativi e di efficienza che coinvolgono una
parte significativa dei 1189 punti vendita. Il
futuro però presenta, oltre alle difficoltà ereditate dal recente passato, nuove sfide che
già si manifestano nei primi mesi del 2015;
riduzione dei consumi delle famiglie, nuovi stili
alimentari, diffusione delle tecnologie che
tutto il comparto della distribuzione dovrà affrontare. E per assicurare scelte di convenienza verso i consumatori e per evitare effetti
negativi derivanti dal calo dei consumi e dalla
ristrutturazione dei formati, occorrerà affrontare anche il tema dell’efficienza e del diffe-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
22
renziale dei costi contrattuali del lavoro tra i diversi operatori
Nella sua Assemblea annuale Coop ha quindi
deciso di avviare un impegnativo programma
di cambiamento organizzativo per meglio sostenere la sua strategia competitiva di un
“cibo buono, sicuro e accessibile per tutti”. In
questo scenario complesso Coop continuerà
a operare per la convenienza verso i consumatori potenziando le iniziative già avviate nel
2014 (“Prezzi bassi sempre” e “Scegli tu”),
mantenendo intatto l’impegno sulla qualità e
sicurezza, sostenendo le produzioni del territorio. I risultati arrivano anche fuori dal corebusiness centrale in virtù dell’allargamento
dell’offerta in quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 122 i Coop Salute dove rispetto all’acquisto dello stesso paniere di
prodotti presso il canale farmacia tradizionale,
si è generato nel 2014 un risparmio sul farmaco senza obbligo di prescrizione di oltre
11 milioni di euro (mediamente -25% rispetto
a analogo prodotto), mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha raggiunto
1 milione e 400mila attivazioni. Con determinazione poi Coop ha operato per rafforzare le
sue alleanze internazionali in una logica di ricerca di maggiore competitività. La nuova
Coopernic (la centrale cooperativa europea)
nata dall’ incontro fra Coop Italia e Leclerc ha
visto prima l’adesione di Delhaize e recentemente ha accettato la domanda di ingresso di
Rewe: così Copernic si candida a diventare la
più grande centrale d’acquisto europea (130
miliardi di fatturato complessivo, oltre 20.000
punti vendita, 630.000 dipendenti). Tutto ciò
ha ovvie e positive ricadute commerciali per
Coop.“Continuiamo a svolgere la funzione di
presidio di convenienza e qualità per i soci e
consumatori del nostro Paese –spiega
Marco Pedroni, presidente Coop Italia- benché i timidi segnali di ripresa dei consumi si
siano indirizzati fino a questo momento più
verso i beni durevoli e i servizi che verso l’alimentare. E questa tendenza se confermata
nel corso del 2015 non può che generare
preoccupazione sul futuro. Non ci sottraiamo
ovviamente all’impegno e rispondiamo alla
sfida sulla competitività anche con la ricerca
di sinergie con altri operatori a noi affini sul
piano internazionale convinti che sia quello lo
scenario nel quale sempre più dobbiamo
muoverci. In questo contesto viaggia l’esperienza di innovazione che stiamo realizzando
Primo piano
ACI
in Expo dove testiamo anche applicazioni diverse e nuove di proposta commerciale. I risultati in Expo ci danno ragione e vantiamo
numeri importanti: 850.000 biglietti venduti,
oltre 400.000 visitatori nel Future Food District di cui oltre il 96% ci ha dichiarato il suo
gradimento. Il tutto accompagnato da un
programma di incontri sui temi che ci sono
propri e che fanno parte del nostro modo di
intendere il futuro del cibo: etico, trasparente
e accessibile”.
CNS
Assemblea di bilancio
“Nonostante il frangente economico e sociale ancora molto critico non molliamo la
presa”. Questo, in sintesi, il principio lungo
il quale si è mossa l’intera Assemblea di Bilancio consuntivo del Cns, il Consorzio Nazionale Servizi, che si è svolta il 25 giugno
presso il Savoia Hotel Regency di Bologna e
che ha sancito, con questo appuntamento,
il resoconto di un altro anno di crescita. Una
progressione che non si riferisce comunque solo all’ultimo esercizio. “Se poniamo
uno accanto all’altro i Bilanci degli ultimi
anni potremmo ricostruire la vicenda di una
realtà aziendale che ha fatto della tenacia e
del cambiamento i principali tratti distintivi
della propria identità” – ha sottolineato Ugo
De Francesco, presidente del Consiglio di
Gestione del Consorzio nel suo intervento.
“Il risultato 2014 è decisamente positivo se
riferito al momento di fragilità economica
che vive il paese. Un fatturato lavori per un
ammontare complessivo di 720.867.141 e
un valore della produzione di 744.315.174
parlano chiaro. L’insieme di questi risultati,
come è evidente, ci ha permesso di consolidare ulteriormente il patrimonio netto del
Consorzio che raggiunge, con questo esercizio, la cifra di 49.151.045 euro.”
A Brenno Peterlini, presidente del Consiglio di Sorveglianza, il compito di aprire i lavori dell’Assemblea: una vasta platea di
cooperatori a cui Peterlini, oltre ad illustrare
la relazione in merito all’attività svolta dall’organismo da lui presieduto, ha presentato le misure adottate negli ultimi mesi a
tutela del Consorzio e delle associate. Intervento finale affidato a Fabrizio Bolzoni,
Legacoop
Settori
presidente Nazionale di Legacoop Servizi.
“Le ragioni del successo di Cns sono da ricercarsi in una visione del mercato che
guarda “oltre”: l’aver saputo diversificare il
proprio portafoglio servizi, l’aver puntato sul
Facility Management in un momento in cui
non erano così evidenti le prospettive che
questo settore avrebbe avuto, l’aver incrementato le professionalità e la tecnologia
del Consorzio ha dato i risultati che oggi tutti
apprezziamo”. Bolzoni ha concluso auspicando un lavoro comune tra Cns e strutture
Legacoop nell’interesse non solo delle
aziende consorziate ma di tutto il sistema.
CCC
Cambio al vertice
Giovedì 25 Giugno il Consorzio Cooperative
Costruzioni, nell’assemblea di bilancio, ha
presentato i suoi dati molto positivi: valore
della produzione 1.048 imln, portafoglio di
1.948 mln, risultato netto positivo di euro
932.666 e risultato operativo di euro
656.538. Il presidente uscente Piero Collina ha salutato tutti i soci, con un intervento
molto applaudito e in una assemblea dove
non sono mancati momenti di commozione.
Collina lascia la Presidenza insieme a Omer
Degli Esposti (vicepresidente) e a Stefano
Tugnoli (direttore tecnico). Erano presenti all’assemblea Massimo Matteucci, presidente del Consiglio di Sorveglianza, Carlo
Zini, presidente ANCPL e Mauro Lusetti,
presidente Legacoop. Il Consiglio di Sorveglianza che si è successivamente riunito ha
nominato presidente Vincenzo Onorato e
rinnovato (nonché ridotto nel numero) il Consiglio di Gestione: oltre al Presidente Onorato
il consiglio è ora composto da Renzo Zucchelli, vicepresidente, Giancarlo Ciani e
Claudia Dal Poz. CCC ha saputo rinnovarsi
in un momento critico per il settore italiano
delle costruzioni: lo storico gruppo dirigente,
che ha portato il CCC tra le maggiori realtà
del settore, ha creato le condizioni per un
cambio di governance con un deciso ricambio generazionale ed in continuità col lavoro
svolto finora, capace di proiettare il gruppo
nel futuro. L’ing. Vincenzo Onorato, classe
1974, napoletano, ha raggiunto i vertici del
Consorzio. Prima dell’attuale incarico è stato
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
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Direttore Commerciale.Aveva già ricoperto il
medesimo ruolo in INSO SpA, prima di legare la sua carriera al CCC.
CPL CONCORDIA
Totale impegno per rientrare nella
white list
Si è svolta il 30 giugno l’Assemblea Generale
dei Soci di CPL CONCORDIA, alla presenza di
soci lavoratori e sovventori presenti a Concordia o collegati in videoconferenza dalle
sedi esterne di CPL. Fra gli ospiti, il presidente di Legacoop Nazionale Mauro Lusetti, il presidente di Legacoop Emilia
Romagna Giovanni Monti, il Vescovo di
Carpi Mons. Francesco Cavina e il sindaco di Concordia Luca Prandini.
Nella sua relazione il Presidente di CPL
Mauro Gori ha tracciato un quadro della situazione in vista dell’approvazione del bilancio 2014:“Il budget 2015 è stato totalmente
reimpostato. Il periodo di sospensione dalla
partecipazione alle gare pubbliche determinerà un ridimensionamento del valore della
produzione e una connessa riduzione della
struttura operativa già a partire dall’anno in
corso. Nell’ipotesi che si riesca ad uscire dall’interdittiva antimafia solo nel 2016 CPL
dovrà privarsi della collaborazione di 500 lavoratori, di cui 380 nel 2015”.
Dopo aver ringraziato pubblicamente i Commissari prefettizi per l’importante e prezioso
lavoro che stanno svolgendo, il Presidente
Gori ha sottolineato gli ulteriori passi compiuti dalla cooperativa nel nuovo corso: organigramma profondamente modificato,
nuovo Modello di Organizzazione, Gestione
e Controllo approvato, grazie anche al lavoro
svolto dall’Organismo di Vigilanza presieduto
dal Dott. Vito Zincani.
Primo piano
ACI
Il Consiglio ha deliberato un mandato legale
per valutare se sussistano gli estremi per
un’azione di responsabilità nei confronti dei
precedenti amministratori: nell’assemblea di
approvazione del Bilancio, prevista a fine luglio, sarà posto anche questo argomento e i
soci verranno invitati a deliberare al riguardo.
La decisione assunta dal CdA rappresenta un
netto e definitivo atto di dissociazione dalle
precedenti gestioni. Va letta in questo senso
anche la decisione assunta di non dare ulteriore esecuzione al contratto di sponsorizzazione con il Modena Calcio, per il quale si
auspica una soluzione bonaria che produrrebbe un risparmio economico di 1.600.000
euro in due anni. Il Presidente Gori ha quindi
fatto appello alle istituzioni preposte, al Prefetto di Modena e al Presidente dell’ANAC
Cantone, perché possa essere avviata una
nuova istruttoria “per valutare, con tutte le
modalità opportune, se sussistono ancora le
ragioni per cui un’azienda, che ha già realizzato cambiamenti di così rilevante portata e
che è impegnata a realizzarne altri di analogo
rilievo, non meriti di uscire da un’interdittiva
che concorre a determinare un futuro incerto,
la perdita di 500 posti di lavoro, lo spreco di
capacità produttive e che genera impoverimento di un territorio e gravi disagi sociali”.
Il Presidente ha informato l’assemblea che in
data odierna a Roma si è svolto un incontro
tra Ministero del Lavoro e Regione EmiliaRomagna per affrontare il tema degli ammortizzatori sociali. CPL, insieme a tutti i
rappresentanti del territorio e di Legacoop che
l’hanno supportata in questi mesi, auspica
che si possa trovare una soluzione che dia
comunque una prospettiva a tante persone e
a tante famiglie.
“Il bilancio civilistico 2014 della capogruppo
si chiuderà con una perdita”, ha spiegato il
Consigliere Delegato Elio Cirelli. “Il CdA sta
mettendo a punto interventi per la riduzione
dei costi e per la razionalizzazione della struttura produttiva ed organizzativa che, se tempestivamente adottati, potranno ridurre le
perdite per l’esercizio 2015. Per affrontare il
periodo di difficoltà che ci attende abbiamo
incontrato il ceto bancario a cui abbiamo
chiesto la sospensione del pagamento delle
quote capitale di tutti i finanziamenti bancari
a medio termine fino al 31 dicembre 2015,
proseguendo nel regolare pagamento degli
interessi”, ha concluso Cirelli. CPL si è impegnata inoltre a presentare entro novembre un
Legacoop
Settori
piano industriale pluriennale.
Il vicepresidente Paolo Barbieri ha presentato
alcune iniziative relative alla compagine sociale, fra le quali le modifiche al regolamento
di ammissione a socio strutturato secondo
vari step.
“Il CdA sta profondendo il suo impegno per
adottare incisivamente tutte le misure idonee ad attestare la più forte discontinuità e la
più netta dissociazione rispetto al passato”,
ha dichiarato ancora Gori “e al contempo per
delineare il profilo di una società profondamente rinnovata che considera il rispetto
della legalità uno strumento atto a raggiungere efficacemente gli obiettivi di business e
non, invece, un ostacolo al loro conseguimento”.
COOP COSTRUZIONI
Prosegue l’azione di risanamento
“Il 2015 – annuncia il presidente di Coop
Costruzioni, Luigi Passuti – è l’anno della
inversione di tendenza: il consuntivo 2014
è molto duro in quanto abbiamo deciso accantonamenti importanti per pulire il bilancio, affrontare il 2015 su una base solida e
avviare dal 2016 un percorso più lineare.
La cooperativa ha un patrimonio netto di
oltre 76 milioni di euro ed è in grado di sopportare un anno molto difficile come è stato
il 2014”. L’intervento del movimento cooperativo bolognese si sta rivelando decisivo
per condurre Coop Costruzioni fuori dalla
situazione critica che si era evidenziata nei
mesi scorsi: “È stata confermata la volontà
di fare tutto il possibile per evitare che vada
perduto un patrimonio come il nostro fatto
di competenze e di esperienze nel settore
delle costruzioni. È stato impegnato un
monte molto importante di risorse – sottolinea Passuti – che gradualmente vengono
immesse nel circuito Coop Costruzioni”.
L’intervento, che si svilupperà tramite una
società finanziaria del movimento cooperativo bolognese, prevede che una parte
venga immessa come capitale di sovvenzione e un’altra parte come prezzo di acquisto di beni (terreni a varia destinazione)
per i quali, nel momento dello sviluppo dei
progetti, la cooperativa potrà essere chiamata come esecutrice delle opere. “È inoltre previsto un intervento di
Territori
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Imprese
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prefinanziamento sulle dismissioni di alcuni
asset importanti – precisa Passuti –. Si
tratta di un insieme di operazioni che ha
come fine quello di ristabilire l’equilibrio
economico e finanziario della cooperativa.
L’operazione di rifinanziamento comporterà
anche un riassetto della governance della
nostra cooperativa attraverso l’immissione di
figure manageriali che avranno il compito di
dare attuazione al piano e di creare le basi
per il futuro”. Per quanto riguarda il futuro
dell’occupazione, Passuti ricorda che “siamo
ancora nel pieno della crisi del settore delle
costruzioni: la domanda pubblica e quella
privata sono crollate, sono scomparse migliaia di imprese e sfumati centinaia di miglia
di posti di lavoro. Attualmente, su 440 addetti abbiamo circa 150 persone in cassa Integrazione in deroga per un periodo di 3+2
mesi. Dopo si vedrà il da farsi. Di certo vi è
che la cooperativa, una volta risanata, dovrà
perseguire una politica coerente con le condizioni di mercato”. Il presidente di Coop Costruzioni rassicura anche sulla conclusione
di opere importanti, come il cosiddetto “cantierone” di Bologna: “È una priorità per città
e lo è anche per noi e non subirà conseguenze negative, così come non hanno subito conseguenze negative gli altri cantieri
aperti. Questo è stato possibile anche grazie
alla fiducia che continuiamo a ricevere dai
fornitori e dai subappaltatori che, negli ultimi
tempi, hanno dovuto sopportare qualche ritardo nei pagamenti. È una situazione in via
di superamento: fra pochi mesi il circuito finanziario della cooperativa riprenderà la sua
normalità”.
da utilizzare in spese successive. I soci Conad
rischiano un migliaio di euro di multa. «Contesteremo questi verbali in tutte le sedi competenti, certi di avere il diritto dalla nostra
parte. Se necessario arriveremo fino in Tribunale». Così l’amministratore delegato di Commercianti Indipendenti Associati – Conad,
Luca Panzavolta, che annuncia battaglia citando diverse sentenze a favore. «Si tratta di
una prassi commerciale che riteniamo corretta e rispettosa delle leggi vigenti, in uso
nella rete commerciale Conad così come in
molte altre catene commerciali della moderna
distribuzione», dice Panzavolta. «Su questa
modalità di vendita si sono già pronunciati diversi tribunali (Milano e Monza, per esempio),
concordi nel giudicare questa pratica commerciale corretta e non elusiva delle norme
vigenti in materia». In alcune località del pesarese, invece, la Polizia Locale Associata sostiene che questa pratica violi la legge
128/2011, ritenendo che in questo modo si
pratichi uno sconto sul costo dei libri in vendita superiore a quello ammesso dalla legge
citata. «Non è così: Il buono sconto non è assimilabile all’applicazione di uno sconto diretto. Per questa ragione, nonostante le
sanzioni preannunciate dal verbale della Polizia Locale, i nostri soci continueranno a raccogliere nei loro negozi le prenotazioni dei libri
di testo, impegnandosi a restituire il 25% del
costo sostenuto in buoni sconto. Siamo convinti che questo sia un comportamento rispettoso della legge e soprattutto dia una
occasione di convenienza alle famiglie con
figli in età scolare. I clienti sono sempre il
punto di riferimento dei negozi ad insegna
Conad», conclude Panzavolta.
CIA CONAD
CIR FOOD
Buoni sconto sui libri di testo,
si annuncia battaglia a Pesaro
Si annuncia una guerra a colpi di citazioni per
gli sconti sui libri scolastici in provincia di Pesaro-Urbino. Nei giorni scorsi, su sollecitazione di un’associazione di categoria del
commercio, la polizia locale di alcune località
del pesarese ha contestato ad alcuni negozi
Conad un verbale di accertamento. Nel mirino la promozione che consente ai clienti di
vedersi restituito il 25% di quanto speso nei
libri di testo scolastici mediante buoni sconto
Primo piano
ACI
Come si comprano i servizi di ristorazione in Italia?
tore, quello della ristorazione collettiva,
ampio ma poco conosciuto, regolato da gare
d’appalto che si caratterizzano per la forte
burocratizzazione, per capitolati ipercomplessi e per dinamiche che premiano in
primo luogo il prezzo, escludendo, peraltro,
ogni possibilità di confronto con le stazioni
appaltanti. Su queste tematiche il direttore
commerciale e marketing di CIR food, Giuliano Gallini, ha aperto i lavori con spunti di
rinnovamento non solo tecnico, ma anche
culturale.“Nelle gare di ristorazione pubblica
la ricerca del prezzo più basso mette a rischio la qualità di servizi primari alla collettività come le mense di scuole e ospedali.
Esistono altre strade per contrastare la tendenza al massimo ribasso che, si sa, può lasciare spazio all’illegalità.Ad esempio, quella
del modello normativo europeo, che non
ostacola il dialogo tra stazioni appaltanti e
imprese, anzi li rende partecipi di un processo decisionale dove qualità e prezzo
sono davvero sullo stesso piano. Si tratta del
‘collaborative procurement’, un sistema di
collaborazione che auspichiamo entri anche
nella normativa italiana”. Il mercato della ristorazione collettiva in Italia vanta un giro
d’affari complessivo di 6,2 miliardi di euro,
composto per il 36% dai servizi aziendali,
per il 34% da quelli a favore del settore
socio-sanitario e per il 30% dalle mense
scolastiche, per un totale di 1,65 miliardi di
pasti ogni anno (fonte: Angem, 2013). Nel
corso del suo intervento, il Commissario
Anac Michele Corradino ha commentato positivamente l’orientamento al modello europeo espresso da CIR food, un aspetto che
rientra nell’ambito del recepimento delle direttive comunitarie in materia di appalti attualmente al vaglio della riforma.
Dagli interventi è emersa inoltre la volontà
di promuovere un rinnovamento culturale
oltre che normativo nel settore degli appalti
di ristorazione pubblica, che riguardano da
Nella tavola rotonda promossa da CIR food
che si è svolta questo mese a Expo si è fatta
chiarezza sulle dinamiche che regolano il sistema delle gare d’appalto nella ristorazione
collettiva, con contributi di avvocati ed
esperti del settore. All’incontro inoltre è intervenuto il Consigliere di Stato e Commissario Anac - Autorità Nazionale Anti
Corruzione - Michele Corradino. Un set-
Legacoop
Settori
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vicino tutti i cittadini, in tutte le età: dal refettorio scolastico alla mensa aziendale,
dalle caserme all’ospedale, fino al vassoio
sul letto della casa di riposo. Più controlli e
maggiore semplicità normativa per aumentare l’efficienza negli appalti di ristorazione
pubblica: questa la conclusione dell’incontro
a cui seguirà un altro appuntamento organizzato da CIR food in occasione di Expo
2015 martedì 7 luglio dal titolo: “Travel retail. Le nuove frontiere della ristorazione, in
collaborazione con Confimprese”.
CASTEL MONTE ONLUS
La RSI della cooperativa sociale
in un convegno a Treviso
Tra le esperienze di responsabilità sociale di
impresa raccontate venerdì 26 giugno nel
seminario “Imprese responsabili per una comunità che innova e compete”, organizzato
da Kairos presso la sede della Camera di
Commercio di Treviso, quella della Castel
Monte di Montebelluna.
L’appuntamento intende restituire i risultati
Primo piano
ACI
di un progetto della Regione Veneto che ha
previsto attività di ricerca, di formazione e di
consulenza e ha coinvolto oltre 300 imprese
delle province di Belluno e Treviso, tra cui appunto la Castel Monte, unica cooperativa nel
panel degli interventi in programma. Al centro quanto racchiuso nel titolo dell’azione
+RECO che fa parte di una più ampia iniziativa cofinanziata dal Fondo sociale europeo:
“Imprese responsabili, Imprese più innovative e più competitive”. Giuseppe Possagnolo, imprenditore sociale e presidente
della cooperativa sociale trevigiana, intervenuto al seminario ha raccontato: “Il nostro
impegno in tema di RSI poggia su quattro
capisaldi: rispetto della legislazione vigente,
legalità, trasparenza e sussidiarietà sociale”.
Quest’ultima riferita al lavoro, che nel caso
della Castel Monte, coop di tipo A e B, si declina nell’accudimento delle persone, molte
di queste con gravi disabilità, e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. La
coop si è dotata delle certificazioni di responsabilità sociale UNI ENI ISO 9001 e ISO
14001-2004 system quality Austria che
comprovano la regolarità degli interventi, e
redige sistematicamente una rendiconta-
Legacoop
Settori
zione sociale con l’obiettivo di rendere partecipi gli stakeholder riguardo alla qualità
delle proprie azioni. E ancora, ha adottato un
codice etico, redatto carte di qualità per i propri utenti, clienti ed ospiti; inoltre, è ora in via
di definizione un sistema di controllo e di governance ai sensi della legge 231/2001 (responsabilità amministrativa delle società). Il
Consiglio di amministrazione della cooperativa, infine, sta valutando l’adozione del “Rating di legalità”, un fronte, quello della
legalità, che vede la Castel Monte collaborare da lungo tempo con l’associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie, con
Cittadinanzattiva e il Tribunale dei Diritti del
malato. La coop possiede pure l’“Audit Famiglia&lavoro” attribuita dalla Regione Veneto/Osservatorio regionale Politiche sociali:
un marchio europeo che certifica l’impegno
e le azioni dell’impresa nella costruzione di
“una società a misura di famiglia”. Da alcuni
anni la cooperativa ha anche attivato alcuni
progetti in ambito di conciliazione vita e lavoro per i propri soci e collaboratori, per gestire al meglio la qualità e la quantità del
lavoro nel rispetto dei diritti delle persone.
Territori
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OSSERVATORIO SWG
La voglia di comunità
degli italiani
Il valore della comunità è oggi molto importante per gli italiani, che mettono al centro
la dimensione territoriale e quella culturale.
La lunga crisi economica e sociale attraversata dal Paese ha portato con sé uno sfilacciamento e impoverimento delle relazioni
sociali e la sensazione di un serpeggiante
individualismo, talvolta menefreghismo. Ma
i cittadini percepiscono ed esprimono un
rinnovato bisogno di comunità. Per oltre tre
quarti del campione, i legami comunitari
sono molto o abbastanza importanti (77%).
Soltanto una sparuta minoranza non li ritiene rilevanti (17%). Ma quali sono le appartenenze che fanno da baricentro a
questa rinnovata spinta comunitaria?
Teniamo presente che, secondo i dati Eurostat, il 36% degli italiani vive in città, il
20% in aree rurali, e il restante 46% in zone
intermedie. Il primo polo della comunità è
costituito dai paesi (26%), ma risultano rilevanti anche i quartieri e le città (16%). Un
58% di rispondenti si riconosce così innanzitutto in una comunità di carattere territoriale, sia rurale sia urbana. Spesso si tratta
di un area di dimensioni limitate, dove tutti
hanno perlomeno incrociato lo sguardo
l’uno con l’altro, ma per qualcuno può essere una grande città. Questo trova alimento e conferma nelle nuove forme di
partecipazione leggera e fluida che vediamo
rifiorire ad esempio sui social network (comitati e associazioni di quartiere, gruppi
d’acquisto, etc.).
Per contro vediamo ridursi quelle che per
decenni sono state le appartenenze più forti
per gli italiani, ovvero la chiesa e il partito.
La religione fa comunità soltanto per il 13%
degli intervistati, mentre la politica, almeno
quella tradizionalmente intesa, pare non esserlo più.
Dopo il territorio, il secondo polo comunitario degli italiani è la cultura (22%), concetto
molto ampio che andrebbe esplorato più a
fondo, per rinvenirne il significato più adeguato a spiegare il senso di appartenenza
che ne deriva. Infine, legami comunitari si
ritrovano anche tra le persone con le quali
si volgono attività specifiche: soprattutto il
lavoro (14%), ma anche lo sport o i passatempi preferiti (10%).
NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg.
Sondaggio cawi su un campione nazionale di 1.000 italiani eseguito tra il 15 e il
17 giugno 2015.
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