Assemblea dell`Alleanza, la cooperazione ritorna al centro della
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Assemblea dell`Alleanza, la cooperazione ritorna al centro della
Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXVI - N. 26 - 3 Luglio 2015 Primo piano Assemblea dell’Alleanza, la cooperazione ritorna al centro della rinascita del Paese Si è svolto a Milano, all’interno di Expo, con una grande partecipazione l’appuntamento nazionale Settori a pagina 2-3 Le cooperative nutrono un pianeta più giusto “Choose co-operative,choose equality”, con le cooperative per un’economia e una società più giuste. È il tema scelto quest’anno dall’Onu per la giornata internazionale della cooperazione che sarà celebrata in tutto il mondo il 4 luglio. Il divario nella distribuzione del reddito globale sembra inarrestabile: l'1% della popolazione mondiale possiede quasi la metà della ricchezza mondiale. La metà più povera... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 2 luglio 2015 alle ore 15,30 Imprese Sondaggio leggi ANCC-COOP Stopfalsecooperative A Expo il convegno “We not me. A Firenze e Prato sportellopermanente Il cibo di tutti” AIRCES PremioQuadroFedele ai migliori bilanci delle cooperative Osservatorio SWG La voglia di comunità degli italiani Attivato uno sportello per- Ancc-Coop, in collaboramanente dedicato alla rac- zione con Legacoop e colta firme per la ... Scuola Coop, organizza... È uscito il bando del Premio Quadrofedele 2015 ai migliori bilanci delle Cooperative aderenti a Legacoop. Si tratta della 17a edizione del premio organizzato da AIRCES, con il patrocinio di Legacoop Nazionale, il contributo di Coopfond e il supporto tecnico dell’Oscar dei Bilanci, promosso dalla FERPI.Ai premi tradizionali al miglior Bilancio d’Esercizio (17^ edizione), al miglior Bilancio Sociale (16^ edizione) e al BEST... Il valore della comunità è oggi molto importante per gli italiani, che mettono al centro la dimensione territoriale e quella culturale. La lunga crisi economica e sociale attraversata dal Paese ha portato con sé uno sfilacciamento e impoverimento delle relazioni sociali e la sensazione di un serpeggiante individualismo, talvolta menefreghismo. Ma i cittadini percepiscono ed esprimono un rinnovato bisogno di comunità... Legacoop CID Mauro Lusetti e Rita Ghedini eletti presidente e vice Territori Liguria Nasce la cooperativa di comunità di Orco Feligno L’Assemblea annuale dei Quattordici soci tra imprenSoci del Centro Italiano di ditori e cittadini per attuare Documentazione ... politiche ed azioni e... Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano Assemblea dell’Alleanza, la cooperazione ritorna al centro della rinascita del Paese 2 Si è svolto a Milano, all’interno di Expo, con una grande partecipazione l’appuntamento nazionale “Siamo determinati ad andare avanti con fermezza e celerità lungo un cammino che è e non può non essere all’insegna della lealtà, della coerenza e del rispetto reciproco”. Per costruire l’Alleanza, per accettare le sfide del presente. Quella di “garantire un contributo fondamentale per l’uscita del Paese dalla crisi”, come ha spiegato sempre Rosario Altieri nella relazione di apertura. Ma soprattutto quella di “fare dell’economia un veicolo di crescita comunitaria”, come ha esortato il segretario della CEI monsignor Galantino intervenendo alla tavola rotonda. L’Assemblea nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che si è svolta ieri a Milano, all’interno di Expo, nella sala convegni della Cascina Triulza, è servita indubbiamente per fissare alcuni punti fermi nella rotta per i prossimi mesi. Un passaggio importante, per giocare al meglio le proprie carte sia rispetto ai tanti impegni interni – dal completamento dei coordinamenti territoriali ai gruppi di lavoro – sia rispetto alla campagna contro le false cooperative, prima sfida pubblica che l’Alleanza ha scelto di assumersi e che è ora nella propria fase cruciale. “Il ruolo della cooperazione nella situazione del Paese” Rispetto a “qualche contaminazione che, seppure sporadica, rischia di comprometterne l'immagine” l'Alleanza ha ribadito Altieri “è fortemente impegnata nel contrasto a questi fenomeni di vera e propria criminalità economica e non solo. Lo fa attraverso alcune iniziative, come il Protocollo di Intesa sottoscritto con il Ministero dell’Interno per esaltare la Cooperazione vera e rispettosa “Sia che la si guardi sotto il profilo economico, sia che la si consideri sotto quello sociale, la cooperazione rappresenta un riferimento imprescindibile per uno sviluppo armonico della società” ha spiegato il presidente dell’Alleanza Altieri nella relazione introduttiva.“Sotto il profilo economico, la cooperazione, negli anni della crisi, ha ancora una volta dimostrato la sua capacità di resistere meglio delle altre imprese, riuscendo anche a far segnare, almeno fino al 2012, un incremento del valore della produzione(+13% tra il 2009 ed il 2013 per le cooperative che fanno riferimento all’Alleanza) e degli occupati (+6% tra il 2007 ed il 2013)”. Primo piano ACI Legacoop delle regole e per combattere la mistificazione dell'impresa cooperativa. Lo fa anche con la proposta di legge di iniziativa popolare per la lotta alle false cooperative, impegnata com'è a raccogliere le firme per consentire al Parlamento di pronunciarsi sul testo depositato”. “Se sarete voi stessi noi saremo al vostro fianco” "Il ruolo della cooperazione é straordinario nel nostro Paese, e non solo di quella sociale”. Lo ha spiegato Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole intervenendo alla tavola rotonda coordinata dal copresidente Maurizio Gardini insieme a monsignor Galantino segretario della CEI e a don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. “Molte delegazioni straniere – ha spiegato il Ministro – venendo a Expo chiedono di saperne di più della cooperazione italiana come modello ed esempio da riprodurre nei loro Paesi. La cattiva cooperazione? Si comcontinua >> Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 batte soprattutto con la buona cooperazione che voi rappresentate”. La sfida, ha proseguito Martina, è quella di “riorganizzare un modello di società ed economia all’altezza delle contraddizioni e delle sfide poste dal contesto globale” e in questo “e non soltanto per superare la crisi il ruolo della cooperazione può e deve essere fondamentale. “Nel nostro Paese - ha detto Don Ciotti - nelle imprese, nelle cooperative, nella politica. Accelerare i tempi e fare presto. Le cooperative sono realtà diverse dalle altre imprese. Grazie alle cooperative siamo riusciti a dare dignità a tanti ragazzi nel lavoro sui beni confiscati. Per questo le cooperative hanno una responsabilità in più, di togliere le incrostazioni laddove ci sono". Il segretario della CEI Galantino si é soffermato proprio sul ruolo della distintivitá cooperativa e ha detto che "i vescovi italiani continuano ad aspettarsi tanto dalla cooperazione che dovrà continuare a dimostrare sul campo tutti i giorni, come é nello spirito della maggioranza delle cooperative italiane, la sua diversità rispetto alle imprese di capitali. Le cooperative – ha concluso Galantino – possono e devono incoraggiare lo sviluppo del territorio, attraverso la formula cooperativa, difendendo sia le grandi sia le piccole cooperative. Se lo farete noi saremo al vostro fianco". voltati indietro ma contro l’omologazione abbiamo reagito con forza, senza tentennamenti, come non mai”. “Se la prima rivoluzione è quella che facciamo al nostro interno – ha proseguito citando don Ciotti – allora la responsabilità è tutta nostra”, per la necessità di fare pulizia ma anche per l’esito della raccolta di firme. “Non stiamo lavorando a un’iniziativa corporativa – ha proseguito – ma per un mercato più pulito, per il bene del Paese, contro “Davanti alle difficoltà non abbiamo girato la testa” STOP FALSE COOPERATIVE “La cooperazione – ha detto il copresidente Mauro Lusetti nella relazione di chiusura dei lavori – è stata forte nei numeri ed è stata forte, in questi mesi, sul fronte dei valori. Davanti anche ad episodi negativi, al cedimento di alcuni tra di noi, non ci siamo Primo piano ACI chi lo corrompe e corrode. In queste prime settimane abbiamo ottenuto un grandissimo coinvolgimento dei nostri soci, al nostro interno. Ora dobbiamo uscire fuori. Dobbiamo proiettarci all’esterno”. Spingere sull’acceleratore, insomma. Su questo, come su ogni altro fronte. Per “arrivare bene al primo gennaio 2017, senza mediazioni al ribasso”. Un risultato che “dipende da noi, dalla forza con cui ci impegneremo a superare resistenze e paure”. Legacoop Sono 28.082 le firme raccolte in due mesi di campagna Giro di boa per la raccolta firme. A poco meno di due mesi dalla partenza ufficiale della campagna – avviata il 6 maggio scorso – l’ultima rilevazione racconta di 28.082 sottoscrizioni certificate grazie al lavoro di Legacoop, Confcooperative e AGCI in tutte le regioni italiane. Il dato è stato diffuso nel corso dell’Assemblea dell’Alleanza delle Cooperative Italiane a Milano all’interno dell’Expo, presso la Cascina Triulza. Settori Territori Molti tavoli per la raccolta delle firme sono stati aperti in queste settimane a margine delle assemblee di bilancio di centinaia di cooperative. In Umbria è partito un “Viaggio nella buona cooperazione”, con banchetti nelle piazze di sette città. In Toscana, Lombardia e Romagna si può firmare anche nelle segreterie dei Comuni. Ma sono tantissime le iniziative di singole cooperative, anche piccole, a sostegno della raccolta. Imprese Sondaggio Primo piano 4 Alleanza cooperative italiane: le cooperative nutrono un pianeta più giusto “Choose co-operative, choose equality”, con le cooperative per un’economia e una società più giuste. È il tema scelto quest’anno dall’Onu per la giornata internazionale della cooperazione che sarà celebrata in tutto il mondo il 4 luglio. Il divario nella distribuzione del reddito globale sembra inarrestabile: l'1% della popolazione mondiale possiede quasi la metà della ricchezza mondiale. La metà più povera possiede meno dell'1% della ricchezza. Le diseguaglianze hanno conseguenze economiche e sociali troppo spesso sottovalutate. Sono la miccia che innesca tensioni che destabilizzano interi paesi con effetti in grado di valicare i confini con rapidità. Un virus che mina la stabilità mondiale. Le cooperative nel mondo danno lavoro a 250 milioni di persone, 5,4 milioni in Europa, 1,4 milioni in Italia. Le prime 300 cooperative al mondo negli ultimi tre anni, anni di crisi, hanno visto crescere il fatturato del 12%, generando ricavi per 2,2 miliardi di euro. Nu- COPAC - ONU Giornata internazionale delle cooperative, “Perché il mondo ha bisogno delle imprese cooperative per raggiungere l’uguaglianza” La Giornata Internazionale 2015 delle Cooperative è una data particolarmente importante per le imprese cooperative. Sono passati 20 anni dalla prima Giornata internazionale ONU, nel 1995 dal Vertice mondiale per lo sviluppo sociale e l'adozione della Dichiarazione di Pechino e della Piattaforma d'azione per la parità di genere e l'empowerment delle donne. Quest'anno, gli Stati Membri delle Nazioni Unite adotteranno l’Agenda di Sviluppo Post-2015, con l’obiettivo di portare avanti il lavoro iniziato con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Alla luce di queste pietre miliari, il Comitato per la Promozione e l'Avanzamento delle Primo piano ACI trono il pianeta, garantendo un terzo della produzione agroalimentare mondiale. Se fossero riunite in unico Stato le cooperative sarebbero la settima economia mondiale. “Le cooperative sono la forma di impresa in grado di contribuire a invertire questa tendenza – spiega l’Alleanza delle Cooperative Italiane - L’uguaglianza nelle cooperative non è un principio astratto ma una pratica diffusa e declinata attraverso i suoi principi costitutivi”. “Nel nostro paese – aggiunge l’Alleanza delle Cooperative - la cooperazione è mi- nacciata dalle false cooperative, da chi ricorre strumentalmente alle cooperative violandone i principi fondanti, alterando le regole di mercato contravvenendo alle leggi. Per questa ragione abbiamo avviato una raccolta di firme a sostegno di un progetto di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative”. Migliaia finora le firme raccolte in tutta Italia, l’iniziativa ha ricevuto il sostegno, tra gli altri, del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, del segretario della Cei, Nunzio Galatino, e del presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Cooperative (COPAC) coglie l'occasione della Giornata internazionale 2015 per sottolineare il ruolo fondamentale delle cooperative nel raggiungere l’uguaglianza. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che saranno essere adottate dalle Nazioni Unite quest'anno, dovranno includere tutte le fasce della popolazione per avere successo. Le cooperative sono un partner chiave per raggiungere questi obiettivi, offrendo un modello di impresa focalizzato sulle persone, che consente a tutti gli individui di trovare un modo per vivere una vita dignitosa e sostenibile. Anche se il mondo ha fatto grandi passi verso l’uguaglianza, resta il fatto che solo una piccola parte della popolazione goda di prosperità. Nel frattempo, molti sopportano povertà, insicurezza alimentare, accesso non paritario all’educazione ed alle opportunità di lavoro, soffrono per malattie, conflitti e condizioni di vita molto dure. Come imprese basate sull’etica e create dalle persone per le persone, le cooperative forniscono un rimedio alla persistenza delle disuguaglianze. L’uguaglianza è tra i sei valori guida delle imprese cooperative, insieme all’adesione libera e volontaria indipendentemente dal sesso, dalla provenienza sociale, dal genere, dall’orientamento politico e dal credo religioso. Ponendo le risorse economiche sotto il controllo democratico, le cooperative servono i loro soci, lavorando per il benessere di tutti, piuttosto che per il continua >> Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 5 guadagno finanziario di pochi. Esse danno potere economico e sociale ai loro soci, contribuendo a favorire lo sviluppo sostenibile delle comunità in cui esse operano. Una delle sfide per raggiungere l’uguaglianza è la necessità di includere tutti nel nostro tessuto sociale. Le cooperative, essendo profondamente radicate a livello locale ed impegnate nelle comunità rurali, sono attori ben posizionati per assicurare che i bisogni delle popolazioni marginalizzate e vulnerabili siano soddisfatti, in modo tale da rispettare il nostro ambiente naturale. Le cooperative hanno un impatto positivo sulle condizioni di vita delle donne e dei giovani attraverso l'accesso all’occupazione, a condizioni di lavoro dignitose e alla partecipazione nella leadership e nel processo decisionale. Le cooperative possono fornire benefici sociali, come ad esempio attraverso il sostegno al miglioramento della nutrizione, ad una migliore sanità ed istruzione nelle famiglie e nelle comunità. Nelle zone rurali, Primo piano ACI dove vive il 70 per cento dei poveri del mondo, le cooperative sono fondamentali per aiutare i piccoli produttori a superare le barriere che essi affrontano per migliorare le loro condizioni di vita, per un mondo più equo e più sicuro dal punto di vista alimentare. Al di là delle opportunità economiche, le cooperative sono attori di eguaglianza, offrendo l'accesso alle risorse basilari, come l'acqua, i servizi igienico-sanitari e l’energia. Le cooperative sono essenziali in molte comunità remote, dove i fornitori sono riluttanti ad investire nelle infrastrutture per connettere le famiglie che vivono nelle zone rurali. Attraverso il modello cooperativo le persone sono in grado di organizzarsi e di investire congiuntamente nelle infrastrutture necessarie a soddisfare i loro bisogni. Alla luce di questi contributi e dell'impressionante potenziale delle cooperative a fare ancora di più per migliorare il benessere delle persone in tutto il mondo e ga- Legacoop Settori rantire l'uguaglianza per tutti, il COPAC incoraggia la comunità internazionale "a scegliere le cooperative, per scegliere l’uguaglianza". Le imprese cooperative sono un modello adatto per portare avanti l'Agenda di Sviluppo Post-2015, per il loro comprovato impegno per la sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Il Comitato per la Promozione e l'Avanzamento delle Cooperative (COPAC) è una partnership multi-stakeholder di Istituzioni Pubbliche e private a livello mondiale che sostengono le imprese cooperative come leaders nello sviluppo sostenibile in quanto imprese centrare sulle persone ed autosufficienti. La sua composizione attuale comprende l’International Co-operative Alliance (ICA), the United Nations Department for Economic and Social Affairs (UNDESA), the International Labour Organization (ILO), the Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) and the World Farmers’ Organisation (WFO). Territori Imprese Sondaggio 6 >> Stop False Cooperative >> Stop False Cooperative >> Alleanza Cooperative Produzione e lavoro STOP FALSE COOPERATIVE A Firenze e Prato sportello permanente dedicato alla raccolta firme Attivato uno sportello permanente dedicato alla raccolta firme per la campagna Stop false cooperative nel capoluogo toscano. Lo sportello consentirà a chiunque di poter firmare ogni lunedì pomeriggio, dal lunedì al venerdì, in Piazza San Lorenzo, 1, presso la sede centrale di Confcooperative Firenze – Prato.“Abbiamo attivato un piano complessivo di raccolta delle firme sul territorio -ha spiegato il direttore di Confcooperative Firenze-Prato, Carlo Mortini- per consentire ai cooperatori ma anche a tutti i cittadini di firmare”. “Oltre ad invitare le persone ad aderire alla campagna durante le manifestazioni organizzate dalle cooperative aderenti- spiega-, abbiamo attivato tutti gli uffici comunali delle province di Firenze e Prato” ha ricordato. Ma per venire incontro a tutti, si è voluto andare oltre. “Vogliamo che tutti i cittadini e i cooperatori possano aderire. Per questo abbiamo aperto le porte della nostra sede e creato uno sportello per la raccolta firme permanente- spiega il Direttore-. Nel pomeriggio dal lunedì al venerdì, grazie alla presenza di un autenticatore, chiunque potrà trovare il tempo per dire stop false cooperative e apporre la sua firma sui moduli”.“Perché la cooperazione è un valore e tutti noi dobbiamo difenderlo. Questa proposta di legge di iniziativa popolare può essere uno strumento per tutelare la sana cooperazione” conclude Mortini. Quindi, che aspettate? Firmate anche voi! Arcpl Toscana presenta uno studio sulle spurie Si è svolto ieri a Firenze presso l’Impact Hub di Rifredi un incontro promosso da Arcpl Toscana, in collaborazione con Lama, finalizzato alla raccolta di firme promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane. Quella della cooperazione spuria è una realtà inaccettabile che richiede un intervento immediato al fine di operare una divisione tra coloro che hanno posto la legalità e la solidarietà come traguardo di impresa e chi invece si nasconde nel sistema per scopi illeciti. Elemento di grande interesse dell’incontro è stata la presentazione di una ricerca capace Primo piano ACI Legacoop Settori di dare qualche primo numero sulla potenziale cooperazione spuria presente in Toscana. Nello studio redatto da Tommaso Cannoni (Ph.D in Economia e Gestione delle Imprese) è stata infatti proposta un’analisi del comparto della cooperazione di produzione e lavoro, uno screening elaborato sulla base di appropriati parametri – la corretta presenza e composizione degli organi assembleari e di controllo, il rapporto soci-dipendenti, la destinazione di utili, il valore degli accantonamenti – che ha condotto a individuare circa 126 potenziali false cooperative di pl sulle complessive 663 presenti in regione. La futura legge, a parere di Alleanza delle Cooperative, dovrà disporre la cancellazione dall’ Albo delle Cooperative e la conseguente perdita della qualifica di cooperativa per le imprese che non siano state sottoposte alle revisioni/ispezioni; la definizione di un programma di revisioni, in via prioritaria, per quelle cooperative che non siano state sottoposte da lungo tempo alle revisioni o alle ispezioni, così come per le cooperative appartenenti ai settori più a rischio; la creazione di una cabina di regia al Mise che coordini i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni di adempimenti attraverso intese con consentano di coordinare revisori provenienti anche da altre Amministrazioni; una collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per scoraggiare chi apre e chiude strumentalmente l’attività per non pagare contributi. Liguria,raccoltafirmenellaGiornata internazionale delle cooperative In occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative indetta dall’International Cooperative Alliance e dalle Nazioni Unite attraverso il Comitato per la Promozione e l’Avanzamento delle Cooperative (COPAC), Coop Liguria e Legacoop Liguria festeggiano con una iniziativa in favore della campagna Stop False Cooperative. Sabato 4 Luglio dalle 09.30 alle 11.30, ben 15 punti vendita in tutta la regione ospiteranno i banchetti per la raccolta firme. Gli ipermercati che hanno aderito sono quelli di Albenga, Genova, Sarzana, Savona, La Spezia. E poi, a schierarsi dalla parte della legalità, saranno anche i supermercati di Cairo Montenotte, Imperia,Varazze, Genova Piccapietra, Genova Sestri Ponente, Territori Imprese Sondaggio 7 Genova Valbisagno, Genova Corso Europa, Genova Antonio Negro, Sestri Levante, La Spezia Via Saffi. STOP FALSE COOPERATIVE A Terni, la prima tappa del tour in Umbria firmano anche i sindacati Il 22 giugno è partita, la prima tappa del viaggio nell’Umbria della buona cooperazione. A dire Stop false cooperative, insieme al Comitato territoriale dell’Alleanza, sono state anche le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. Giornata importante per il mondo della cooperazione a Terni. Ieri è partito il viaggio nell’Umbria della buona cooperazione che attraverserà tutta la regione con l’obiettivo di raccontare alle piazze la storia di un movimento che si ispira ai veri valori della cooperazione e che chiede tutele contro chi li strumentalizza. Obiettivo: raccogliere 4mila firme in sette tappe. Dopo Terni, infatti, sarà la volta di Perugia, Città di Castello, Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto e Orvieto.A Terni, i punti di raccolta firme sono stati allestiti a Piazza della Repubblica e al Centro Commerciale Pianeta Cospea,con l’aiuto di tanti cooperatori. Hanno aderito alla campagna e firmato il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, l’assessore al Welfare e ai Servizi sociali, Stefano Bucari, l’assessore all’Ambiente, Emilio Giacchetti , i Consiglieri Brizi, Pantella, Piccinini, Monti e Chiappini e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. Primo piano ACI Lombardia: si firma anche nei Comuni iniziativa popolare contro le false cooperative. Non solo durante gli appuntamenti pubblici previsti sul territorio. Da oggi, in Lombardia, è possibile firmare in favore della proposta di legge di iniziativa popolare “Stop false cooperative” anche in sei Comuni della provincia di Milano (Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano, Novate Milanese, Cormano, Canegrate) e in uno della provincia di Monza e Brianza (Muggiò). Sarà quindi sufficiente presentarsi con un documento di identità valido presso questi Comuni per poter supportare, in qualsiasi momento e secondo la propria disponibilità, la proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative dell’Alleanza. Convegno “Quando il lavoro si riprende il lavoro” A Ferrara si firma il 4 luglio in barca con cozze e vongole Una escursione in barca nella magnifica Sacca di Goro e, a seguire, un aperitivo a base di cozze e vongole, per festeggiare la Giornata internazionale delle cooperative, riscoprendo l’orgoglio di essere e di conoscere i cooperatori, firmando in favore di Stop False Cooperative. E’ l’occasione giusta per festeggiare una giornata estiva speciale a Ferrara e per riconfermare il proprio impegno contro l’illegalità. Legacoop Ferrara festeggerà la Giornata Internazionale delle Cooperative, che si terrà sabato 4 luglio 2015, con un’escursione in barca nella Sacca di Goro e, a seguire, con un aperitivo a buffet presso il Porto Turistico di Goro. L’escursione è prevista per il 4 luglio alle ore 10:30 e prevede una quota di partecipazione di 15 euro a persona con itinerario guidato e commentato, mentre l’aperitivo a base di cozze e vongole si terrà alle ore 12:30 e sarà offerto da ACI Ferrara e dal Consorzio Pescatori di Goro. Nel corso della giornata proseguirà anche la raccolta firme per la legge di Legacoop Settori ALLEANZA COOPERATIVE PRODUZIONE E LAVORI In occasione dei trent’anni dalla Legge Marcora, si terrà a Roma il 7 luglio il convegno “Quando il lavoro si riprende il lavoro” organizzato da Alleanza delle Cooperative Italiane, Cooperazione Finaza Impresa (CFI) e Ancpl Legacoop, dalle ore 10 alle 13.00 al Palazzo della Cooperazione Via Torino, 146. Un’occasione per ripensare e conoscere tutto ciò che accaduto in trent’anni (1985 – 2015) di una legge, l. 49/85, che ha consentito ai lavoratori di rilevare un’azienda in crisi per farla diventare un cooperativa e salvare posti di lavoro. Progrmma Presiede: Roberto Marcelli, presidente CFI Apertura dei lavori: Rosario Altieri, presidente Alleanza Cooperative Italiane Filmato di introduzione Intervento introduttivo Maurizio De Santis, responsabile nazionale Cooperative Industriali di Ancpl Legacoop Tavola rotonda “L’esperienza cooperativa nel Workers BuyOut” Coordina la discussione: Luca Verasani, Direttore Legacoop Modena Partecipano: Camillo De Berardinis, amm.re Delegato CFI Maurizio Gardini, presidente Confcooperative Franco Martini, segretario Confederale CGIL Carlo Sappino, direttore Generale MISE Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Intervento conclusivo: Mauro Lusetti, presidente Legacoop Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Centro italiano di documentazione >> Generazioni 8 CENTRO ITALIANO DI DOCUMENTAZIONE Mauro Lusetti e Rita Ghedini eletti presidente e vicepresidente e la tradizione fatta di coscienza e conoscenza storica. Lusetti nel suo discorso d’insediamento ha posto l’accento proprio su questo concetto:” Il Centro è sì luogo della memoria, ma non è il luogo in cui indugiare sui nostri ricordi e le nostre nostalgie, perchè è un’istituzione vitale, e ha un compito importante, trasmettere i nostri valori alle nuove generazioni”. Anche Rita Ghedini e Giovanni Monti hanno espresso la loro soddisfazione, in particolare per il consolidamento della dimensione nazionale del Centro, nell’ottica di una convergenza nell’Alleanza Italiana Cooperative, poiché i principi e i valori cooperativi sono patrimonio comune di tutti i cooperatori. Nell’occasione il direttore Elena Romagnoli ha illustrato ai soci la relazione di attività 2014 e le linee di intervento 2015 consultabili al seguente link http://66.71.183.194/wcm/up/13/relazione%20attivit%C3%A0%20%281%29.pdf GENERAZIONI Il 17 giugno 2015 si è svolta a Bologna l’Assemblea annuale dei Soci del Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale per l’approvazione del bilancio dell’Associazione. Nell’occasione l’assemblea ha nominato la nuova governance del Centro : Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, è stato eletto presidente dell’associazione, unitamente a Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna, eletta vicepresidente. Ad essi si affianca Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna già indicato dai Soci come vicepresidente nel corso del 2014. Il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale nasce nel 1988, con l’obiettivo di recuperare e valorizzare la documentazione archivistica, bibliografica, audiovisiva nonché le fonti orali relative alla nascita e all’evoluzione del movimento cooperativo, al fine di promuovere una più ampia conoscenza e affermazione dei principi e dei valori di cui l’esperienza cooperativa è storicamente portatrice. Le generazioni presenti tramandano a quelle future sia beni materiali che immateriali, fra questi, i principi e i valori della cooperazione Primo piano ACI Legacoop Settori Evento Woodcoop 2015, Generazioni che cambiano il mondo “Woodcoop, Generazioni che cambiano il mondo” è l’evento annuale di Generazioni Legacoop, che si svolgerà quest’anno a Firenze il 10 e l’11 luglio, alla Biblioteca delle Oblate e nella splendida cornice del Teatro Odeon. Un grande momento di partecipazione di cooperatori e non solo, che si confronteranno sulle sfide che vedranno impegnate le nostre strutture e le nostre cooperative nei prossimi anni: innovazione, lavoro, welfare, formazione dei dirigenti, internazionalizzazione, legalità. Un nuovo manifesto della cooperazione che stimola a lavorare con più tenacia alla costruzione di un mondo più equo e sostenibile e con i valori che fanno della cooperazione il tessuto sociale sul quale basare la rinascita del nostro paese: mutualità, solidarietà, partecipazione, interesse verso le comunità, cooperazione. È possibile iscriversi all’evento registrandosi Territori Imprese Sondaggio Legacoop 9 online sul sito dedicato http://www.woodcoop.it/. Programma #Woodcoop2015 Venerdi 10 luglio Biblioteca delle Oblate Firenze via dell’Oriuolo, 26 Assemblea Nazionale di Generazioni Legacoop 15.30 Registrazione delegati 16.00 Inizio lavori assembleari - Insediamento ufficio di presidenza 16.15 Rendicontazione dell’esecutivo nazionale 16.45 Rendicontazione esecutivi regionali 17.45 Apertura dei lavori 19.00 Chiusura dei lavori 20.00 Happening serale - Apericena + Musica dal vivo Sabato 11 luglio Teatro Odeon Firenze Cinema Odeon Firenze via degli Anselmi – Piazza Strozzi 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Saluto e comunicazioni del Nuovo Coordinatore di Generazioni Legacoop e presentazione di Woodcoop 2015 9.30 “Intervista doppia” con il Coordinatore di Generazioni e il presidente di Legacoop Mauro Lusetti #Generatoridinnovazione 10:30 Tavolo #GenerazionialLavoro “Nuovi modelli di lavoro e management partecipativo” Coordina Katia De Luca Ne parliamo con Walter Dondi, direttore Fondazione Unipolis Stefano Frasi, resp. Innovazione Coop. Koinè Annalisa Casino, presidente Coop. Eticae Primo piano ACI Derek Razo, Loomio Coop - New Zealand Aldo Soldi, Coopfond Roberto Ciccarelli, giornalista e blogger 12.00 Tavolo #GenerazioniperlaLegalità “La cooperazione per un’economia e un mercato legali, trasparenti ed equi” Coordinano Luca Grosso e Marta Battioni Ne parliamo con Davide Pati, vice presidente LIBERA – associazioni, nomi e numeri contro le mafie Gianpiero Calzolari, presidente Cooperare con LIBERA TERRA Orietta Antonini, presidenza Legacoop con delega Legalità Massimo Mucchetti, senatore e giornalista 13.30 Buffet 15.00 Tavolo #GenerazioniInternazionali R-INNOVIAMO FACENDO RETE La rete dei giovani cooperatori europei come opportunità di crescita per le cooperative Coordina Chiara Bertelli Ne parliamo con Alfonso Aliberti, European Youth Legacoop Settori Forum Andrea Lombardi, presidente Cooperativa Uniser Mattia Affini, portavoce OOP! Giovani Confcooperative Rappresentante DG GROW - Dir F Entrepreneurship and SMEs 1. Entrepreneurship and Social Economy - Commissione Europea (in attesa di conferma) Rappresentante Agenzia nazionale Giovani (in attesa di conferma) Aldo Soldi, direttore Generale Coopfond Anna Ascani , deputata Rete dei giovani parlamentari d’Europa 16.30 Tavolo #GenerazioniCultura: Generare cultura cooperativa Coordina Olmo Gazzarri Ne parliamo con Rappresentante del Ministero Istruzione (in attesa di conferma) Stefano Ciacci, presidente Cellini GTC Marco Rotondi, consulente formazione manageriale Enrico Parsi, direttore Scuola Coop Daniela Mori, presidente Consiglio Sorveglianza Unicoop Firenze Mauro Lusetti, presidente Legacoop 16.45 Chiusura Lavori Territori Imprese Sondaggio Settori >> ANCC-COOP 10 ANCC-COOP A Expo il convegno “We not me. Il cibo di tutti” Ancc-Coop, in collaborazione con Legacoop e Scuola Coop, organizza per giovedì 9 luglio a Milano, presso Expo 2015 il convegno:“We, not me. Il cibo di tutti”. L’iniziativa, collegata idealmente alla Giornata internazionale delle Cooperative che ogni anno si celebra il primo sabato del mese di luglio, vuole offrire un’occasione di confronto sui temi dell’eguaglianza, dello sviluppo sostenibile e di un’economia giusta e partecipativa. “We, not me. Il cibo di tutti” è dunque il momento per raccontare la vivacità del modello cooperativo che può rappresentare la via maestra per un futuro più equo e condiviso. L’intento è infatti quello di intrecciare le testimonianze di esperienze cooperative di varie parti del mondo e raccogliere riflessioni sulla cooperazione vista da molteplici angolazioni: economica, sociale, filosofica. Dalla crisi che ha coinvolto il sistema mondiale escono anche nuove forme (e formule) di economia. L’economia partecipativa è naturalmente una di queste: allo stesso tempo è una risposta alla difficoltà estrema della proposta del dell’economia liberista e del capitalismo selvaggio che alternativa a modelli centralizzati e iperstatalisti. L’economia cooperativa, che certo non nasce ora ma ora dimostra il suo essere più che mai necessaria, è già in se stessa una forma di quella partecipativa, e il movimento italiano può vantare alcuni elementi di originalità rispetto al resto d’Europa: una maggiore attenzione alla partecipazione sociale ampia e al tema ambientale, ad esempio. Il convegno “We not Me. Il cibo di tutti” parla appunto di uno specifico aspetto dell’economia cooperativa, quello della produzione, della distribuzione, della preparazione del cibo e delle connessioni diverse che si possono stabilire tra queste attività e la società nel suo insieme. Così, certamente, “Il mercato siamo noi”, i cittadini di tutte le società mondiali: è un modo per dire che non ci possono essere politiche ‘di mercato’ che vadano contro i diritti e, allo stesso tempo, un modo per ricordare che siamo anche noi ad avere in mano la possibilità di influenzare politiche e scelte che sembrano sem- Primo piano ACI Legacoop Settori pre avvenire al di sopra delle nostre teste. La cooperazione è quindi certamente “La solidarietà del futuro”, come testimonia l’economista Juliet Shor: è l’essenza stessa della solidarietà, il co- operare, il fare assieme per un obiettivo che vada al di là del ‘particulare’, e lo è a livello personale e umano, oltre che sociale e politico. A confermarlo saranno i partecipanti della tavola rotonda dal titoli inequivocabile –anche se espresso in forma ‘pedagogicamete’ dubitativa- “Guerra o pace. Allearsi conviene?”. A parlare non saranno solo gli studiosi o gli esperti di cooperazione. Le testimonianze sono parte integrante dell’iniziativa e la dimostrazione lampante – se mai ce ne fosse bisogno – che l’economia della cooperazione e della partecipazione funziona, su scala mondiale. Si va quindi da modelli di produzione e vendita che si fanno carico della solidarietà tra continenti e delle giustizia sociale – come nel caso della Cooperativa Norandino, che ha ‘riciclato’ le terre di produzione delle coca in campi dove si coltiva il caffè equo e solidale- alla storia (tanto nota da essere entrata nella narrativa americana) della Park Slop Coop di Brooklyn, dove il cibo si paga in lavoro. E si continua con la spiegazione di quello che l’economia della cooperazione sta a vari livelli mettendo in campo nel nostro Paese, e con le storie magistralmente narrate di come ‘insieme è meglio’ per far fronte alla crisi più nera d’Europa, quella greca: a raccontarle lo scrittore di thriller Petros Markaris, che ha scelto di basare i suoi popolari romanzi sulle innumerevoli forme della resistenza Territori Imprese Sondaggio Settori 11 alla fame e a politiche economiche brutali e inefficaci. Al fine di consentire l’ingresso dei partecipanti ad Expo2015, è necessario confermare la partecipazione al Convegno entro e non oltre venerdì 3 luglio al seguente indirizzo: [email protected] Programma Conduce la giornata Vera Paggi, giornalista Rai 3 10.30 Apertura lavori Massimo Bongiovanni, Vice Presidente ANCC COOP Vincenzo De Luca, Ministero Affari Esteri, Vice Direttore Generale e Direttore Centrale per l’internazionalizzazione del Sistema. Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano (invitato) Primo piano ACI 11.30 Testimonianze Lalita Krishnaswami, Presidente, SEWA Cooperative Federation, India Joe Holtz, General Manager, Park Slope Coop, New York 12.00 Tavola Rotonda: “Il mercato siamo noi” Pauline Green, Presidente Alleanza Internazionale delle Cooperative Mauro Lusetti, Presidente Legacoop Nazionale Leonardo Becchetti, Economista Phumzile Mlambo-Ngcuka, Vice Segretario Generale Nazioni Unite, Direttore Esecutivo di UN Women 15.00 Testimonianza Santiago Enrique Paz Lopez, Cooperativa Norandino, Perù Legacoop Settori 15.15 Cooperazione: la solidarietà del futuro? Juliet Shor, Sociologa, Economista “Boston College” 15.45 Tavola Rotonda: “Guerra o pace. Allearsi conviene?” Remo Bodei, Filosofo Enrico Giovannini, Economista e Statistico, già Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Juliet Schor, Economista Miguel Benasayag, Filosofo e psicanalista 17.15 Conversazione con lo scrittore Petros Markaris “Grecia, il multiforme ingegno: vita di crisi” Conduce la conversazione Dario Di Vico, giornalista Corriere della Sera. Territori Imprese Sondaggio Territori >> Veneto 12 VENETO >> Romagna Pescaturismo e ittiturismo le attività formative per imprenditori >> Marche Dopo il riscontro positivo dell’edizione di Porto Tolle, terminata nel mese di maggio 2015, si sono concluse ieri lunedì 29 giugno anche le due edizioni di Chioggia (Venezia) e Porto Viro (Rovigo) dei “Percorsi formativi per l’imprenditore ittico”. Percorsi affidati da Legacoop Veneto, soggetto capofila, e Federcoopesca Veneto agli enti di formazione riconosciuti e accreditati Isfid Prisma e Unioncoop Formazione&Impresa. Circa quaranta complessivamente i partecipanti: imprenditori ittici interessati a promuovere e valorizzare il prodotto ittico locale, cogliendo questa opportunità che potrà consentire loro di integrare, ampliare e rivalutare il proprio lavoro. Ogni corso, della durata totale di 32 ore ,ha visto trattati in tre moduli formativi i seguenti contenuti: Comunicazione e marketing territoriale (16 ore): l’accoglienza del turista e l’importanza della comunicazione; l’analisi del territorio e la promozione del prodotto ittico - aspetti storici e culturali dell’alimentazione; il turismo sostenibile e la valorizzazione del prodotto ittico - i piatti della tradizione e loro preparazione; la filiera ittica e la vendita del proprio prodotto turistico territoriale; le strategie di posizionamento e la rete territoriale. L’innovazione degli strumenti informatici (8 ore): gli strumenti web per la promozione del servizio offerto - ricerca e scambio di informazioni con internet; l’interscambio di informazioni con dispositivi portatili (tablet, smartphone...); la posta elettronica; le caratteristiche dell’offerta on line; le nozioni di diritto della rete e sicurezza - rischi connessi all’utilizzo di tecnologie ad alta sicurezza (home banking e siti protetti...). Inglese (8 ore): le parole base per l’accoglienza e le caratteristiche del prodotto ittico; le informazioni per la sicurezza a bordo. Per gli operatori coinvolti la partecipazione è stata gratuita, grazie al contributo concesso dalla Regione del Veneto nell’ambito del Bando di attuazione misura 4.1.2.d - a valere sul Fondo Europeo per la Pesca 2007-2013 “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca” - Piano di Sviluppo Locale “Pesca ed acquacoltura tra tradizione >> Liguria >> Lazio >> Sardegna >> Puglia >> Bologna Primo piano ACI Legacoop Settori e nuovi mercati” - Gruppo di Azione Costiera di Chioggia e Delta del Po – a beneficio degli imprenditori ittici interessati al potenziamento dell’offerta del pescaturismo e dell’ittiturismo. Formazione su temi fiscali Venerdì 10 luglio dalle 9 alle 13.30 presso la sala Ravagnan della sede di Legacoop Veneto a Marghera, in via Ulloa 5 si terrà il secondo di tre corsi formativi su temi fiscali promossi e organizzati da Legacoop Veneto in collaborazione con Isfid Prisma e Rete Nazionale Servizi. L’incontro, tenuto dalla dottoressa Sara Malavolti di Federcoop Ravenna, ha per focus il rendiconto finanziario con l’obiettivo di acquisire le principali conoscenze per redigere lo strumento di analisi finanziaria della società. La prima parte della mattinata verterà sugli aspetti generali e teorici; la seconda, su un caso pratico di costruzione del rendiconto finanziario secondo lo schema del nuovo principio contabile OIC 10, tramite il metodo indiretto. I corsi, rivolti ai cooperatori, in particolare agli addetti all’amministrazione, e ai consulenti e revisori, sono gratuiti per le cooperative associate in regola con le quote. Il terzo e ultimo corso, “Iva base”, si terrà venerdì 18 settembre a Marghera presso Legacoop Veneto. ROMAGNA “Il cuore oltre l’ostacolo” con la fusione di Coop Adriatica Il consiglio di amministrazione di Coop Adriatica ha deliberato con voto unanime il progetto di fusione con Coop Estense e Coop Consumatori Nordest. È il via libera alla nascita della più grande cooperativa del Paese con 2,7 milioni di soci, quasi 5 miliardi di fatturato, 419 punti vendita (di cui 56 ipermercati) e 22.000 dipendenti al netto delle società controllate e partecipate. Ora il progetto dovrà essere vagliato e approvato dalle assemblee dei soci. “La lunga storia delle cooperative del consumo - commenta la presidente di Legacoop Romagna, Ruenza Santandrea segna una nuova data storica. I dirigenti e Territori Imprese Sondaggio Territori 13 i soci delle cooperative hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e immaginato l‘azienda del futuro, che nei prossimi mesi dovrà avvalersi di tutte le competenze e delle migliori menti a disposizione per far si che non si tratti di mere sommatorie, ma di importanti riorganizzazioni e realizzazioni fortemente innovative”. “Occorrerà molto lavoro e umiltà - prosegue Santandrea - ma la portata del progetto è straordinaria e dà la misura della consapevolezza dei soci e dirigenti di quanto sia necessario, pur in presenza di bilanci positivi, di rinnovarsi per continuare ad assumere nel futuro quell’importante ruolo già svolto in passato a tutela della qualità nell’interesse dei consumatori. I soci, dirigenti e consiglieri della Romagna sono parte attiva, convinta e determinante di questo progetto che va verso l’ esclusivo interesse dei soci e dei consumatori. Senza dimenticare la valenza sociale dei territori coinvolti, in una sfida di modernità unità all’ etica nella quale i soci possano sempre meglio continuare a riconoscersi”. LIGURIA QuattordicisocidannovitaallacooperativadicomunitàdiOrcoFeligno Quattordici soci tra imprenditori e cittadini per attuare politiche ed azioni di promozione e valorizzazione del territorio, questa l’obiettivo della neonata cooperativa di Comunità di Orco Feligno che lo scorso giovedì 25 giugno si è costituita e che ieri si è presentata presso la sede di Legacoop a Savona. Gli ambiti sui quali lavorerà la cooperativa Primo piano ACI vanno dalla promozione dei prodotti tipici locali, per i quali è in fase di ideazione un apposito marchio alla gestione del territorio, con particolare attenzione alle palestre di roccia ed i percorsi del bike, partendo dalla segnalazione dei sentieri per il freestyle e per la mountain bike ed infine servizi per i comuni che comprenderanno attività come la manutenzione dei sentieri, trasporti vari etc. “Una cooperativa che vuole valorizzare il tessuto economico e turistico di Orco Feligno - spiega Giorgio Gambaro presidente della cooperativa di comunità – mettendo a sistema prodotti tipici, outdoor, palestre di roccia ed eventi. I progetti sui quali stiamo lavorando sono molti e ritengo che l’aspetto fondamentale di questa cooperativa sia quello di essere riuscita a riunire più imprenditori , tutti con la volontà di mettere in campo iniziative ed azioni per promuovere il territorio e le sue particolarità. Insieme ad altre cooperative di comunità possiamo rilanciare l’entroterra ligure”. “Un esempio di cooperazione dove i cittadini assumono un ruolo attivo sul territorio mettendosi insieme e creando un coordinamento fra diverse attività – sottolinea Gian Luigi Granero, Presidente di Legacoop Liguria – una soluzione che come Legacoop stiamo promuovendo in tutta la Liguria riscontrando un forte interesse in tutte le provincie”. Questa nuova esperienza cooperativa è composta per la maggior parte da imprenditori che hanno deciso di lavorare insieme per valorizzare il territorio e, indirettamente anche la propria attività. Tra i membri c’è Alessandro Grillo, il primo a lanciare la zona del Finalese per l’arrampicata, ora nota a livello mondiale. Ecco i membri della cooperativa di comunità di Orco Feligno: Riccardo Basso, Luisa Bianchessi (Bar La Scaletta), Giovanni Bonora ( di Bonora Affittacamere), Antonio Di Dio (Rifugio di Orco Feglino), Giuseppe Durante, Luciano Durante (Agriturismo Aspettando il Sole), Alberto Craviotto (imprenditore), Giorgio Gambaro, Alessandro Grillo(imprenditore), Michele Peirano (Agriturismo Cà Maglie), Giorgio Scarrone (Agriturismo Cà di Alice), Germano Scosseria (Ristorante il Portico), Rodolfo Toscano (Alimentari )Maddalena Vinai (Bar La Sosta). Legacoop Settori MARCHE Europrogettazione cooperativa, opportunità Ue per il turismo Dall’Unione europea e dalla nuova programmazione 2014-2020 possono nascere opportunità di sviluppo per le cooperative del turismo nelle Marche. Come accedervi e quali sono i programmi e le iniziative a disposizione dei cooperatori è stato il tema del seminario “Europrogettazione cooperativa”, organizzato da Legacoop Marche, Agci Marche, Confcooperative Marche, che si è svolto nella sede di Legacoop ad Ancona. Milena Berloco di Indaco ha illustrato ai rappresentati di cooperative aderenti alle tre Centrali le possibilità di accedere ai fondi Ue, dirette, tramite bandi gestiti direttamente da Bruxelles attraverso le Direzioni generali e le Agenzie esecutive, e indirette, tramite le Regioni. Ha spiegato le caratteristiche di Cosme, Enpi, Med, H2020, Erasmus+, Pac-Politica agricola comune e la possibilità di creare progetti in partenariato con altri soggetti degli Stati già Ue o in preadesione, come nel caso dell’iniziativa Ipa o con Paesi vicini all’Unione europea, ad esempio del Nord Africa per quanto riguarda il programma Med. Opportunità per il turismo ma che possono essere legate anche ad azioni per l’agroalimentare, settore correlato allo sviluppo sostenibile del territorio regionale. LAZIO Continuano gli incontri con le cooperative Il mese di giugno si è chiuso con due importanti incontri tra il Commissario di Legacoop Lazio, Placido Putzolu e le cooperative aderenti. Gli incontri, volti a sviluppare un cam- Territori Imprese Sondaggio Territori 14 SARDEGNA Cagliari, Daniela Schirru eletta presidente mino condiviso di rinnovamento e riorganizzazione della struttura regionale di Legacoop, seguono quelli già tenuti nelle scorse settimane con le cooperative sociali del Lazio. La penultima riunione del mese di giugno è stata convocata con il comparto agroalimentare, presso la sede di Legacoop Nazionale a Roma, ed ha visto la partecipazione in videoconferenza del presidente Mauro Lusetti.A seguire, il 30 giugno, si è svolto l’incontro intersettoriale delle cooperative di Frosinone, presso la sede provinciale di viale Giuseppe Mazzini. L’incontro di Frosinone è stato preceduto dalla presentazione del bando Coopstartup Unicoop Tirreno, promosso da Coopfond e da Unicoop Tirreno, di cui la Legacoop Lazio è partner. Il bando è stato presentato da Massimo Pelosi, responsabile Settore Soci Unicoop Tirreno e da Annalisa Casino, presidente della cooperativa Eticae e membro di Generazioni Legacoop Lazio. L’occasione dell’incontro intersettoriale delle cooperative di Frosinone ha fatto da sfondo, inoltre, alla raccolta firme “Stop alle False Cooperative”, che prosegue nel Lazio con numeri incoraggianti. Gli incontri con le cooperative laziali proseguiranno, nel mese di luglio, con alcune date già calendarizzate: 8 luglio alle ore 15,00: incontro intersettoriale con le cooperative di Latina, presso la sede provinciale di Viale dello Statuto 37; 13 luglio alle ore 15,00 incontro intersettoriale con le cooperative di Viterbo, presso la sede provinciale di Via S. M. in Gradi 47/c; 14 luglio alle ore 15,00: incontro intersettoriale con le cooperative di Civitavecchia, presso la sede della Compagnia Portuale di Civitavecchia. Primo piano ACI La direzione regionale della Legacoop ha eletto il vicepresidente vicario e la presidente provinciale di Cagliari. Si tratta rispettivamente di Gianni Locci e Daniela Schirru L’elezione è avvenuta durante la direzione convocata a Dolianova, alla quale hanno partecipato il presidente Regionale Claudio Atzori e il presidente nazionale Mauro Lusetti. Nel corso del suo intervento il presidente regionale Claudio Atzori ha parlato di legalità e trasparenza. «Elementi importanti che partono dal limite dei due mandati per chi occupa ruoli dirigenziali all’interno dell’organizzazione – ha spiegato – oltre al rigore e ai controlli che devono riguardare le diverse attività. Dalle revisioni delle cooperative all’attività di vigilanza. Da qui anche l’avvio della campagna di iniziative che vedrà raddoppiare i centri per i servizi nella provincia di Carbonia Iglesias e nel Medio Campidano e l’apertura di centri ex novo nella provincia di Olbia Tempio. Daniele Caddeo, direttore generale della Legacoop Sardegna, ha ricordato che le quasi 700 coop che aderiscono alla Lega «vedono coinvolti 60 mila soci e un fatturato complessivo che sfiora i 900 milioni di euro l’anno tutti impegnati in diversi settori. Da quello dei servizi a quello dell’agroalimentare, in crescita ed espansione». Fonte: La Nuova Sardegna. PUGLIA Rollo “Io sto con i lavoratori Coop e con la Coop” “La vertenza Coop in Puglia e Basilicata si è chiusa in maniera positiva, a favore delle persone e del lavoro, e per la crescita del territorio”. È soddisfatto il vice presidente Legacoop e presidente Leagcoop Puglia Carmelo Rollo, dopo la firma dell’accordo del 30 giugno scorso, che salva i 147 posti di lavoro. Sì al costo dell’integrativo aziendale, salvi tutti i posti di lavoro, dunque. “Le persone sono soddisfatte insieme alla coo- Legacoop Settori perativa: la condivisione vince sulla sottocultura dello scontro. Il paradigma che vogliamo cresce così: condividendo e promuovendo la dignità in favore della persona e della comunità in cui si opera”. Il 27 giugno, in una precedente nota sulla vicenda, il presidente di Legacoop Puglia commentava: “La crisi profonda e gravissima di questi anni si è avventata su tutti i settori produttivi, ha coinvolto chiunque. Noi tutti, abbiamo dovuto fare i conti con una situazione economico-finanziaria assolutamente imprevedibile. La crisi, come sappiamo, ha indotto tutti noi in un processo di tagli generalizzati alla spesa, provocando, di fatto, il crollo dei consumi e tra questi, anche, quelli di prima necessità. Dato, quest’ultimo, che ha provocato un allarme sociale di straordinaria allerta e, di fatto, una vigorosa criticità nel sistema della distribuzione commerciale nazionale. Il cambio repentino delle abitudini commerciali degli italiani, insieme alla minore disponibilità finanziaria nelle famiglie, ha, come sappiamo, prodotto una crisi del sistema e la conseguente chiusura di molte saracinesche. CoopEstense, una delle più autorevoli cooperativa della galassia COOP, presente in Puglia e non solo, in questi anni ha retto alle criticità, non ha abbandonato ma rilanciato, ha utilizzato le proprie forze organizzative e finanziarie a favore del territorio e delle persone che lo vivono. Le forze di una storia fatta di persone, soci e non solo della cooperativa, di valori e, soprattutto, di impegni mantenuti a favore di una dignità, da tanti altri, molto spesso maltrattata. Le scelte di riorganizzazione del lavoro in Puglia e non solo, proposte dalla cooperativa in più occasioni, oggetto di un confronto serrato tra la dirigenza aziendale e i sindacati, in un processo di condivisione, sono e devono essere considerate una “necessaria opportunità di crescita” per le persone e, di conseguenza, per il nostro territorio. Legacoop Puglia, in tal senso, consapevole che gli impegni annunciati da parte dei rappresentanti della cooperativa, al tavolo del Ministero del Lavoro, a tutela del lavoro e a non procedere con processi di riduzione del personale, se pur in un processo di riorganizzazione aziendale, auspica la definizione immediata del percorso indicato da CoopE- Territori Imprese Sondaggio Territori 15 stense. Pertanto, per le premesse sopra riportate e alla luce di quanto riportato sulla stampa in queste ultime ore, ci auguriamo che, si affronti con estrema cautela e in un’ottica costruttiva, il progetto di riorganizzazione aziendale ed, in essa, la situazione dei 147 lavoratori pugliesi coinvolti in prima persona dalle lettere di preavviso. Si auspica, a tale riguardo, toni pacati, obiettivi condivisi, neutrali e razionali nel rispetto dell’autonomia dell’impresa, delle organizzazioni sindacali e, soprattutto, dei lavoratori. Ci permettiamo chiedere al tavolo di confronto, cautela ed obiettività. Coop Estense, in questi anni, ha sempre applicato regolarmente i Contratti di lavoro, senza mai lamentare l’assedio di una concorrenza che non si comporta sempre nello stesso modo. Bisogna evidenziare che, per la realizzazione delle strutture di vendita, la cooperativa non ha usufruito di alcun contributo pubblico: ha, anzi, finanziato con risorse proprie anche la realizzazione delle opere pubbliche pertinenziali, nonché di urbanizzazione, riqualificando piccoli e grandi territori, relegati ad essere solo zone inattive. Non da ultimo, vorrei ricordare che la Coop rappresenta una vetrina importante per molti prodotti pugliesi forniti, autonomamente o avvalendosi di strutture di secondo livello, da diversi produttori locali della nostra Regione. Esporre un prodotto è l’occasione per raccontare i territori di provenienza, divulgare le tipicità e le espressioni delle nostre comunità locali, favorendo concretamente la crescita. A volte, purtroppo, si è avuta la sensazione di trovarsi di fronte ad opinioni tese unicamente ad imbastire accuse da esibire nel processo del momento: la condanna mediatica verso un modello di impresa, quello cooperativo, che oggi per vicende avulse dalla nostra storia valoriale, si trova al centro di un tiro al bersaglio corrivo e demagogico. La delicatezza dell’approccio alla vicenda è imposta dal fatto che la modalità di espressione a volte può alterare gli animi generando fattori di conflittualità che, anziché portare a Primo piano ACI una risoluzione della trattativa, conducono verso al fallimento per tutti. Questo ad assoluto discapito dell’anello più debole della trattativa, ovvero le persone e, di fatto, i lavoratori”. BOLOGNA L’associazione festeggia 70 anni al cinema con visioni cooperative Legacoop Bologna, grazie ad una partnership con la Cineteca di Bologna, inaugurerà gli eventi di celebrazione del suo 70° anniversario con una serata in piazza Maggiore, nell’ambito della rassegna Il Cinema sotto le stelle. La serata, intitolata Visioni Cooperative, si terrà domenica 5 luglio 2015, dalle 21, sarà l’occasione per festeggiare insieme alla cittadinanza i 70 anni di attività dell’associazione, che rappresenta oltre 190 cooperative, che hanno oltre 1,5 milioni di soci e danno lavoro a 53.000 persone. Visioni Cooperative affiderà al cinema e ai nuovi linguaggi dell’audiovisivo la narrazione dell’impegno della cooperazione per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Visioni Cooperative è stata presentata oggi, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato: Simone Gamberini, direttore di Legacoop Bologna, Roberto Lippi, presidente di Open Group, Fabio Bonifaci, sceneggiatore del film Si può fare, Michele Barbolini, autore della Graphic Novel Una storia Libera e Barbara Roganti, regista del cortometraggio Cominciamo da qui. “Abbiamo scelto di iniziare i festeggiamenti dei 70 anni di Legacoop Bologna in piazza Maggiore perché è il luogo simbolo della città dove nel 1945 è rinata la cooperazione dopo il ventennio fascista e per stare vicini a quelle migliaia di soci che hanno fondato e fatto crescere tante cooperative che hanno contribuito al benessere del nostro territorio – ha dichiarato Simone Gamberini, direttore di Legacoop Bologna – Per questo primo evento abbiamo scelto una caratterizza- Legacoop Settori zione fortemente culturale e innovativa. Cultura, innovazione e legalità sono driver di sviluppo del nostro territorio e della cooperazione di nuova generazione. La forma cooperativa, soprattutto in ambito culturale, è sempre più una risposta alla voglia di fare impresa di tanti giovani, che sperimentano nuovi linguaggi e format innovativi”. La serata, che sarà aperta da un concerto del quartetto d’archi dell’Orchestra Senza Spine (ore 21), prevede l’intervento del sindaco di Bologna, Virginio Merola, e della presidente di Legacoop Bologna, Rita Ghedini. A partire dalle ore 22,00 inizieranno le Visioni Cooperative prima con la proiezione di Una storia libera, graphic novel che racconta le vicende della Calcestruzzi Ericina Libera, una cooperativa nata sulle ceneri di un’azienda privata confiscata alla mafia in provincia di Trapani. Una storia di coraggio e di impegno per la legalità, resa possibile da un patto per il buon lavoro siglato dall’Associazione Libera di Don Ciotti, e alcune cooperative bolognesi, prime fra tutte Unipol e Coop Costruzioni. Legacoop ha scelto di usare il linguaggio della graphic novel per raccontare questa storia coinvolgendo illustratori e sceneggiatori della giovane cooperativa Pequod, tra i vincitori dell’ultima edizione del bando Culturability, promosso dalla Fondazione Unipolis. Le Visioni Cooperative proseguiranno poi con la proiezione in anteprima del cortometraggio Cominciamo da qui prodotto dalla cooperativa bolognese Open Group e diretto dalla giovane regista Barbara Roganti. Un cortometraggio che mescola passato, presente e futuro della cooperazione bolognese attraverso la tecnica dello storytelling multipiattaforma. La serata si concluderà con la proiezione del film Si può fare di Giulio Manfredonia, con Claudio Bisio, Anita Caprioli e Giuseppe Battiston, ispirato alle storie delle cooperative sociali nate negli anni ottanta per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi in seguito alla Legge Basaglia. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Airces 16 AIRCES Premio Quadro Fedele 2015 ai migliori bilanci delle cooperative >> Coopservice >> Cesare Pozzo >> Aiccon >> Sicrea Group rilasciata una nota riservata della Giuria con la valutazione dei rispettivi bilanci, con punti di forza ed eventuali carenze. La cerimonia di consegna dei premi QF2015, avrà luogo a Dicembre nell’ambito di un evento Nazionale di Legacoop e/o di Coopfond. COOPSERVICE >> Coopselios Oltre i 400 milioni di fatturato. Nel 2014, + 7,6% >> Cooplat Il 2014 si è chiuso positivamente per Coopservice, uno dei principali operatori nazionali nella fornitura di servizi alle imprese e alle comunità. Il bilancio, che domani sarà sottoposto al voto dell’assemblea dei delegati dei soci della cooperativa, ha registrato un miglioramento di tutti gli indicatori economici e c’è stato, pur in un contesto di crisi, un significativo incremento dell’occupazione. Nel 2014 i ricavi di Coopservice si sono attestati a 411 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto al 2013. L’utile netto è stato di 1,515 milioni di euro, +5% sul 2013 frutto della buona performance della gestione caratteristica che ha prodotto un MOL in crescita di 2 milioni sull’anno precedente portando l’Ebit all’1,84% (1,18% nel 2013). Nel 2014 è aumentata l’occupazione di oltre mille unità: i dipendenti di Coopservice sono 12.582, contro gli 11.401 del 31.12.2013. La cooperativa di Reggio Emilia ha un patrimonio di 96 milioni di euro, 5.357 soci ed opera in 81 delle 110 province italiane. Nel 2014 Coopservice ha completato l’incorporazione di Argo, storica cooperativa fiorentina di vigilanza, e acquisito Gesta, società reggiana che opera nel settore del facility e energy management con un fatturato di circa 60 milioni di euro (non ancora consolidata nel bilancio di gruppo), rafforzando la propria posizione sul mercato e creando occasioni di sviluppo in nuovi settori di attività strategici per lo sviluppo della cooperativa e, al contempo, salvaguardando l’occupazione e le importanti esperienze cooperative di Argo e Gesta, che avrebbero rischiato di andare perdute. “Continuiamo ad avere risultati positivi perché non stiamo fermi, non ci siamo limitati >> Consorzio Sisifo >> COOP >> CNS >> CCC >> Cpl Concordia >> Coop Costruzioni >> Cia-Conad >> CIR Food >> Castel Monte onlus Primo piano ACI È uscito il bando del Premio Quadrofedele 2015 ai migliori bilanci delle Cooperative aderenti a Legacoop. Si tratta della 17^ edizione del premio organizzato da AIRCES, con il patrocinio di Legacoop Nazionale, il contributo di Coopfond e il supporto tecnico dell’Oscar dei Bilanci, promosso dalla FERPI. Ai premi tradizionali al miglior Bilancio d’Esercizio (17^ edizione), al miglior Bilancio Sociale (16^ edizione) e al BEST, migliori bilanci d’esercizio e sociale unitariamente considerati (8^ edizione) è confermato il premio speciale, offerto dalla RIA Grant Thornton, “Donne al lavoro in Cooperativa” (4^ edizione), quale risultato della rendicontazione di genere nel report di sostenibilità o nel bilancio sociale. Il testo completo del bando con i criteri di valutazione, componenti della giuria e modalità di partecipazione, potrà essere scaricato dal sito AIRCES www.airces.it. La data di scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione al Premio Quadrofedele 2015 è fissata all’8 Ottobre. Come l’anno scorso oltre alla scheda di partecipazione anche i Bilanci potranno essere trasmessi all’AIRCES in formato elettronico; infatti i bilanci e la eventuale documentazione a corredo possono essere inviati per posta ordinaria, oppure tramite indicazione del link da cui poterlo scaricare, oppure tramite upload nel cloud computing Dropbox iscrivendosi all’indirizzo www.dropbox.com ed effettuando la condivisione con l’indirizzo [email protected]. Anche quest’anno alle prime 10-15 cooperative classificate nei rispettivi premi, verrà Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 17 ad aspettare il superamento della crisi. Abbiamo riorganizzato Coopservice che negli ultimi anni ha cambiato pelle – commenta il presidente di Coopservice Roberto Olivi – I risultati che presentiamo ai nostri soci sono molto positivi, sono il coronamento di un piano industriale che ci ha consentito di cambiare passo e affrontare bene gli anni della crisi. Noi, però, stiamo già guardando avanti: con il nuovo piano industriale continueremo a crescere, ma lo faremo in maniera più equilibrata tra le diverse aree di business e sviluppandoci in nuovi settori. I risultati positivi degli ultimi anni – conclude Olivi – ci consentono di fare una riflessione sulla capacità del modello cooperativo di saper reagire alla crisi, di tutelare l’occupazione sacrificando margini di guadagno, senza mai dimenticare il rispetto delle regole e dei contratti di lavoro per fare volumi. Abbiamo puntato su servizi ad alto valore aggiunto e ad alto tasso di innovazione, una scelta che ci consente di premiare i nostri soci, ai quali riconosciamo quest’anno un ristorno di 800 mila euro, che si aggiunge agli altri vantaggi sociali erogati nel corso dell’anno”. Il bilancio consolidato. Il Gruppo Coopservice ha chiuso il 2014 con un fatturato di 660 milioni di euro, in crescita rispetto ai 614 del 2013. La performance è dovuta principalmente ai positivi risultati della capogruppo e delle principali controllate Archimede e Servizi Italia, società quotata in Borsa e controllata da Coopservice. Il 2014 ha fatto segnare anche un balzo dell’utile di gruppo, passato dai 144 mila euro del 2013 ai 3,3 milioni di euro del 2014, un risultato che testimonia il superamento di alcune criticità registrate negli anni scorsi. Il numero dei dipendenti del Gruppo Coopservice è salito a quota 16.995 (16.022 nel 2013). Le scelte di investimento del Gruppo Coopservice hanno mirato alla crescita per linee esterne di Servizi Italia, che si è rafforzata sugli importanti mercati internazionali di Brasile, Turchia e India, nonché a porre le basi per un consolidamento del settore del facility management. “Con l’acquisizione di Gesta, il Gruppo Coopservice mira a conseguire una maggiore diversificazione e un migliore equilibrio – commenta il presidente Olivi - investendo in un settore che in tempi relativamente brevi potrà dare Primo piano ACI buoni ritorni economici che ormai non si riescono più ad ottenere nei cosiddetti segmenti “maturi” del mercato. Uno degli obiettivi che il Gruppo si è dato è quello della crescita sui mercati esteri, per i prossimi anni prevediamo una significativa crescita dell’incidenza dei ricavi all’estero sul fatturato globale del Gruppo”. L’assemblea generale. L’assemblea generale dei delegati, chiamata ad approvare il bilancio, si terrà domani, 27 giugno 2015, a Mantova, dalle 16, al Teatro Sociale di piazza Felice Cavallotti. All’assemblea parteciperanno 197 delegati, in rappresentanza dei soci di Coopservice. Interverrà, tra gli altri, il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti. L’assemblea è stata preceduta da nove Assemblee delle Sezioni Soci che si sono svolte a Bologna, Ancona, Modena, Firenze, Genova, Treviso, Alghero, Roma e Reggio Emilia, alle quali hanno partecipato 1.180 soci (più altre 1.091 deleghe), a testimonianza dello stretto legame tra la cooperativa e la propria base sociale. Le assemblee territoriali sono state l’occasione per raccogliere firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane. Sono state raccolte 450 firme. CESARE POZZO La cooperativa cresce e inaugura nuovi locali Laura Famulari e della Provincia di Trieste Roberta Tarlao e la vice presidente nazionale di Legacoop e presidente della cooperativa Itaca Orietta Antonini. All’evento sono intervenuti anche il presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic, il consigliere Sebastiano Truglio e per la “Cesare Pozzo” il presidente nazionale Armando Messineo e l’intero Consiglio di Amministrazione, il direttore generale Ferdinando Matera e il Consiglio Regionale con il presidente Marino Rota e i vice presidenti Erika Vignandel e Paolo Sartori. Ha partecipato anche Maura De Savino, figlia di Giorgio, primo presidente regionale della “Cesare Pozzo” in Friuli Venezia Giulia. La ristrutturazione della sede regionale della “Cesare Pozzo” si è resa necessaria a seguito della significativa crescita di questi ultimi anni del numero dei soci che nella regione adesso ammontano a 8.200 con un totale di familiari assistiti di circa 13.000 persone. “La presenza dell’intero Consiglio di Amministrazione della “Cesare Pozzo” all’evento ha detto il presidente nazionale Armando Messineo - è il giusto riconoscimento al lavoro svolto dal Consiglio Regionale del nostro sodalizio, sia in termini quantitativi, ma anche qualitativi e il suo forte radicamento nel territorio regionale”. Il presidente regionale Marino Rota ha affermato che la “Cesare Pozzo” vuole essere punto di riferimento e supporto per le istituzioni locali ed è impegnata a fare rete con tutti i soggetti del Terzo settore, contribuendo alle politiche sociali e sanitarie del territorio”. A conclusione della manifestazione Diego Lo Presti, responsabile della Macroarea Nord-Est della “Cesare Pozzo”, ha evidenziato l’impegno del sodalizio mutualistico nel comparto della cooperazione sociale, con la quale si è avviato un percorso di costruzione di welfare territoriale e di comunità. AICCON Si è svolta il 30 giugno l’inaugurazione dei nuovi locali ristrutturati della sede regionale della Società Nazionale di Mutuo Soccorso “Cesare Pozzo” di via Giustiniano, 8 a Trieste. Madrine della cerimonia sono state gli assessori alle Politiche sociali del Comune Legacoop Settori The Fund Raising School corso specialistico Sanità e Fundraising Una delle ultime rilevazioni condotte del Censis presenta dati allarmanti sulla spesa pubblica: i soldi assegnati al Fondo per le Territori Imprese Sondaggio Imprese 18 politiche sociali, istituito nel 1997 per trasferire mezzi aggiuntivi agli enti locali e garantire l’offerta di servizi per anziani, disabili, minori, famiglie in difficoltà, sono passati da 1,6 miliardi di euro nel 2007 a 297 milioni nel 2014 pari ad un calo dell’81%. La spesa sociale dei comuni supera i 7 miliardi di euro l’anno, pari a 115,7 euro per abitante. Ma le differenze territoriali sono macroscopiche, si passa dai 282 euro per abitante nella Provincia autonoma di Trento ad appena 25 euro in Calabria. In questo scenario sono fondamentali le reti di sostegno informali e le organizzazioni non profit che rappresentano una componente fondamentale del nostro modello di welfare. Il finanziamento pubblico delle attività non profit nel campo sanitario e dell’assistenza sociale è 13,5 miliardi di euro, pari al 63% del loro budget complessivo. In particolare, il ruolo delle cooperative sociali, che rappresentano il 3,7% sul totale delle istituzioni non profit, nell’ambito socio sanitario diventa più rilevante, salendo rispettivamente al 10,9% dei soggetti attivi nella sanità e al 17, 8% nei servizi sociali. Le organizzazioni che operano nel settore dei servizi socio sanitari si trovano, quindi, a dover affrontare un duplice ostacolo: da una parte il fare quotidianamente i conti con risorse sempre più limitate che spesso pregiudicano la sostenibilità delle attività, e dall’altra la mancanza di una preparazione e di una conoscenza nell’ambito della raccolta fondi capaci di incidere in maniera determinante sull’efficacia ed il successo di una campagna di fundraising. Per questi motivi The Fund Raising School, la prima scuola italiana di raccolta fondi, promossa dall’area Alta Formazione di AICCON, promuove un corso specializzato rivolto a tutti gli operatori del settore socio sanitario, che fornisce strumenti e competenze per garantire la sostenibilità dei progetti sociali delle organizzazioni e permette di acquisire una maggiore professionalità ed esperienza. Il corso Sanità e Fundraising - coordinato da Andrea Romboli (Consulente ed esperto di fundraising per le ONP) e Cristina Delicato (Coordinatore Ufficio Fundraising - Campus Biomedico di Roma) si terrà il 9 e 10 luglio 2015 a Forlì e sarà incentrato sulla costruzione di una precisa metodologia di lavoro finalizzata all’otteniPrimo piano ACI mento di finanziamenti integrativi e all’attivazione di strumenti specifici per la sostenibilità delle attività socio sanitarie erogate dal pubblico e dal privato sociale. Il corso si rivolge ad amministratori, dirigenti e operatori che operano in istituzioni sanitarie come Policlinici Universitari, Aziende Ospedaliere, organizzazioni pubbliche e del privato sociale e ad aspiranti fundraiser in ambito socio-sanitario. Il programma formativo di The Fund Raising School proseguirà con i corsi dedicati a cultura, enti ecclesiatici e religiosi, crowdfunding e social media. Il programma e la scheda di iscrizione sono pubblicati sul sito www.fundraisingschool.it SICREA GROUP Bilancio 2014 “lusinghiero”. Produzione al +18% Si è svolta il 24 giugno, presso la nuova sede di Modena, l’Assemblea di presentazione del bilancio 2014 di Sicrea Group, che ha chiuso in positivo l’ultimo anno di attività: segno concreto che invertire la rotta è possibile, anche in un settore in grande sofferenza come l’edilizia. Un anno intenso, che ha segnato un cambiamento formale e sostanziale per il gruppo: risale al primo luglio dello scorso anno il passaggio da Cmr Edile a Sicrea Group. Nel frattempo la “famiglia” si è allargata, grazie alle acquisizioni della Cooperativa di Costruzioni di Modena e della Cooperativa Muratori di San Possidonio. Gli indicatori finanziari del bilancio sono tutti di segno positivo. A fine 2014 la produzione è salita a 88 milioni di euro, con un +18% rispetto al 2013. Bene anche il margine operativo lordo: l’autofinanziamento aziendale si è attestato infatti sui 2 milioni di euro, in crescita del 2,36% (rispetto allo 0,45% dell’anno precedente). Ebit a 1,5 milioni di euro e risultato di esercizio, al netto delle imposte, pari a 220 mila euro. Risultati niente affatto scontati nel contesto in cui opera Sicrea Group. “Nel 2012 ci guardavamo negli occhi con paura, quello che oggi è un progetto allora era un timido tentativo. Il 2015 è stato ed è tutt’ora un anno straordinario. Siamo tornati alle origini Legacoop Settori – ha affermato il residente Luca Bosi – concentrandoci sul nostro core business: costruire”. A questo Sicrea Group ha unito un controllo di gestione rigoroso e una riorganizzazione radicale sia della struttura interna sia di cantiere, con economie di scala rese possibili dalle operazioni straordinarie effettuate negli ultimi mesi. La società ha voluto ripartire dal fare, da fondamenta solide, lontano dalle speculazioni finanziarie e dai fondi di gestione. “Tecnici e capocantiere sono stati responsabilizzati e messi nelle condizioni di specializzarsi nella realizzazione di interventi all’avanguardia – ha proseguito Bosi – Energy management, edifici in Classe A, rigenerazione, secondo quanto richiesto dal mercato più evoluto e redditizio”. La sfida è quella di rendere contemporanei i valori originari della cooperazione. “Tre sono gli ingredienti principali del progetto Sicrea – ha sottolineato Bosi – i valori della cooperazione, il mutualismo e l’autodeterminazione. La ricostruzione deve ripartire dal rapporto con le persone e con il territorio. Abbiamo voluto misurare il consenso non solo sui benefici retributivi concessi ma anche sulle reali prospettive di impiego che possiamo offrire, adesso e in futuro, ai nostri lavoratori. Non è un processo indolore, sicuramente richiede rinunce e sacrifici da parte di tutti, in particolare quando queste operazioni straordinarie necessitano di un uso significativo di ammortizzatori sociali. Ma i – ha concluso Bosi – risultati ci incoraggiano e confermano che la strada intrapresa è quella giusta”. Tema fondamentale al centro del “modello Sicrea” è l’attenzione alla legalità e alla trasparenza. Sicrea Group non è interessata ad aggiudicarsi gare secondo la logica deleteria del “massimo ribasso” e lavora esclusivamente con fornitori iscritti alle White List. Era presente anche Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop, che ha sottolineato alcuni tratti distintivi in una stagione di forti criticità anche per il movimento cooperativo. “Sicrea Group è un esempio positivo di salvaguardia di una parte dell’occupazione, – ha affermato Lusetti – di un riposizionamento strategico attraverso l’innovazione e di una sintonia con i bisogni della contemporaneità. Basta consumo Territori Imprese Sondaggio Imprese 19 di suolo e investimenti sulla rigenerazione urbana, recupero della sicurezza del territorio, capacità di misurarsi con le sfide del mercato e dell’innovazione tecnologica”. Il presidente ha ribadito la capacità del movimento cooperativo di recuperare imprese fallite di privati e di innovare dal punto di vista delle dimensioni. “Mi riferisco in particolare al progetto di costruzione della grande Coop che prevede dal 1 gennaio 2017 la unificazione delle cooperative di consumo di Reggio, Modena e Bologna”, ha concluso Lusetti. Nel 2014 Sicrea Group, che oggi si compone di 7 società, ha realizzato opere per 89 milioni di euro: 51 milioni nel settore delle costruzioni e 38 milioni nelle infrastrutture, le commesse attive sono 87. Spiccano, per volumi, l’edilizia sanitaria e scolastica. Forte l’impegno anche sul fronte del recupero danni causati dal terremoto: il gruppo, a tre anni dal sisma, ha al proprio attivo ben 97 cantieri in 25 diversi Comuni. Il piano commerciale 2014 ha consentito di raddoppiare il volume delle acquisizioni rispetto all’anno precedente. Per il 2015 si prevede un traguardo ambizioso sulle nuove acquisizioni di 100 milioni di euro: nei primi mesi dell’anno i segnali sono incoraggianti. Il focus sarà sui lavori pubblici, concentrati in particolare in tre aree geografiche, innanzitutto la zona storica su cui opera Sicrea Group, vale a dire l’Emilia Romagna e la Lombardia. Segue il sud Italia, verso il quale è previsto che si concentreranno la maggior parte dei finanziamenti pubblici. Infine il nord ovest, con la Liguria in prima linea per il riassetto idrogeologico. Sul versante dell’internazionalizzazione Sicrea Group sta consolidando rapporti in 10 paesi, soprattutto in Qatar e in Costa D’Avorio. Erano presenti alla conferenza stampa di presentazione del bilancio anche Anna Maria Vandelli, assessore all’Edilizia, politiche abitative, aree produttive del Comune di Modena. “Sicrea è una realtà interessante dal punto di vista amministrativo perché è un progetto che parte dalla capacità di trarre radici dal proprio passato e dalla propria esperienza per rinnovare con una flessibilità di proposte e contando molto sulle risorse umane. Mi ha colpito in particolar modo la presenza di professionisti gioPrimo piano ACI vani, l’innovazione, la ricerca e la creatività che credo siano le carte vincenti per immaginare Modena nel futuro. Lo stesso Comune di Modena sta facendo questo, scommettere sul futuro e sull’innovazione, scommettere sulla creatività, la qualità e la legalità. Ho apprezzato molto l’intervento del presidente Bosi perché proprio della qualità e della legalità ha fatto due marchi identitari di questa cooperativa, a cui auguro il futuro migliore possibile”. Per la presidente della commissione Pari opportunità Emilia Romagna, Roberta Mori: “La presenza della Regione EmiliaRomagna al primo anno di bilancio di Sicrea Group vuole testimoniare una grande attenzione per una progettualità esemplare che tenta di essere protagonista in un momento così delicato per l’economia e in un comparto impegnativo come quello dell’edilizia ma che ha ancora presenze significative, entusiasmo, valori cooperativi di riferimento che vogliono fare la differenza. Con questo spirito credo possa interpretarsi un nuovo corso che sia di esempio per tanti altri in una regione che ha fatto dell’innovazione, della solidarietà, del mutualismo e dello sviluppo il proprio centro propulsore. Ecco il nostro senso di essere qui e sostenere un progetto esemplare”. COOPSELIOS Assemblea Generale dei Soci A conclusione del ciclo delle Assemblee territoriali dei soci, si è tenuta venerdì 26 giugno 2015, presso il Best Western Park Hotel di Piacenza, l’Assemblea Generale dei Soci della Cooperativa Sociale Coopselios. Diversi gli ospiti intervenuti, Paola Menetti, presidente Legacoopsociali, Andrea Volta presidente Legacoop Emilia Ovest, Maurizio Molinelli, vice presidente Legacoop Legacoop Settori Emilia Ovest e che hanno partecipato Maurizio Cocchi, presidente Virtual Coop Bologna, Alberto Alberani, resp. Legacoop Sociali Emilia Romagna, Carlo Possa, resp. Comunicazione Legacoop Emilia Ovest, Piero Giannattasio, presidente Consorzio Quarantacinque, Rosanna Bacci, presidente Coop.va Il Ginepro, Jimmy Bonetti, FP Cgil Piacenza, Paolo Olivieri, Cariparma Piacenza, Francesco Vivacqua, Cultura&Solidarietà, Mirco Verzani, presidente Coop.va L’Olmo, oltre ai circa 300 tra socie e soci provenienti da Piacenza, Reggio Emilia, dalla Lombardia, dalla Liguria, dalla Toscana, dal Lazio e dal Veneto. L’Assemblea è stata l’occasione per presentare i risultati economico-finanziari, con l’approvazione del Bilancio Ordinario e Consolidato 2014, e i risultati sociali attraverso il Bilancio di Responsabilità Sociale 2014. I ricavi si attestano a oltre 114 milioni di euro, con una crescita netta di oltre 3,5% rispetto al 2013; significativa anche l’evoluzione del patrimonio della cooperativa che con oltre 27 milioni di euro, in aumento di quasi il 10% rispetto all’esercizio precedente, conferma la solidità aziendale. Stabili i dati sull’occupazione con 2.896 lavoratori di cui il 90% donne; nel 2014 sono state 86.189 le ore di formazione realizzate. Da segnalare l’avvio di tre importanti iniziative dedicate ai servizi residenziali per anziani, nelle province di Reggio Emilia, Parma e Roma. Nel 2015 Coopselios festeggia il trentennale della propria attività, che affonda le sue radici a Piacenza, con l’esperienza della cooperativa Coop. S.E. iniziata nel 1982. Dichiarazione del direttore generale, Raul Cavalli. “Nel 2014, è proseguita la progettazione di un importante Programma Educativo di respiro internazionale, per lo sviluppo di un modello educativo negli Emirati Arabi Uniti. Coopselios assisterà FDF (Family Development Foundation) nella pianificazione e realizzazione di un “Progetto Pilota” all’interno di un innovativo Programma Educativo di respiro internazionale che mira a sviluppare, negli Emirati Arabi, il modello educativo 0-6 anni ispirato all’approccio reggiano “Learning-bylanguages”, ampiamente consolidato nei servizi per l’infanzia gestiti da Coopselios. L’obiettivo è la realizzazione di un Centro di Ricerca per l’infanzia volto, tra l’altro, a pro- Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 muovere networking e condividere best practices, e servizi educativi, incluso un nido da 3 mesi a 3 anni e un centro prescolastico per la fascia di età da 3 a 5/6 anni. Tutti i servizi si fonderanno su prassi innovative e inclusive per la cura dei bambini, l’alimentazione, la ricerca e l’accreditamento di standard internazionali”. Dichiarazione del presidente Guido Saccardi. “Anche l’anno trascorso, ha confermato Coopselios tra gli attori principali del settore dei servizi alla persona. Dei circa 3.000 professionisti, tra soci, lavoratori e collaboratori esterni, il 71,5% sono soci, che operano per offrire qualità e affidabilità alle oltre 7.000 persone di cui la cooperativa si prende cura quotidianamente. L’anno trascorso si è caratterizzato per la realizzazione operativa del Piano Strategico 2014-2018, che ha ridefinito le linee operative delle aree Commerciale, Produttiva, Organizzazione, Comunicazione, Sociale ed Economico-Finanziaria.” CONSORZIO SISIFO L’impresa sociale approva bilancio con 89 milioni di fatturato 89 milioni di fatturato, 1357 occupati, 1 milione e 600 mila ore prestate in un anno e oltre 33 mila utenti assistiti nell’intero territorio regionale. Sono questi i numeri presentati oggi dalla governance del Consorzio Sisifo durate l’assemblea dei soci riunitisi a Messina per l’approvazione del Bilancio 2014. L’impresa sociale, leader ormai consolidata in Sicilia nel campo dei servizi alla persona, governata dal giovane Mimmo Arena, messinese di soli 47 anni, insieme al Cda composto da Santo Mancuso, Roberto Roccuzzo, Cono Galipò e Paola Trovato, oggi ha anche annunciato ai consorziati e a Pietro Piro, presidente di Legacoop Sicilia, l’approvazione del Codice Etico e del Bilancio Sociale.“Sisifo – ha dichiarato il presidente Arena - rappresenta ormai una realtà occupazionale importante oltre che un sostegno concreto all’economia siciliana del terzo settore. Ci impegniamo per un modello di gestione che metta al primo posto etica e qualità e ottimizzazione delle risorse. Non vogliamo essere semplici erogatori di servizi Primo piano ACI assistenziali e sanitari, ma veri e propri partner della pubblica amministrazione”. In assemblea si è parlato di “decrescita felice”, ribadendo il no alla sola massimizzazione degli utili, ma all’importanza di esercitare il ruolo di cooperatori sociali con il massimo dell’impegno e della trasparenza. “Siamo giunti al quindicesimo anno dalla fondazione del Consorzio – ha aggiunto il vicepresidente Santo Mancuso – e possiamo affermare con fierezza che il nostro è stato un percorso di crescita fondato sulla legalità e la trasparenza, oltre che di notevole crescita in termini di fatturato”. Il Consorzio Sisifo ha come core business l’erogazione di servizi assistenziali, e sanitari , è firmatario di convenzioni con le università di Messina e di Catania per agevolare percorsi formativi e professionali ai giovani laureati; aderisce a Legacoop, al Consorzio di Cooperative Sociali Quarantacinque di Reggio Emilia, al Consorzio Cooperative Finanziarie Sviluppo, al Consorzio Cooperfidi Sicilia, a Ribes Rete Italiana Benessere e Salute promosso da Banca Prossima; ha sottoscritto protocolli di collaborazione con l’Istituto Italiano Fernando Santi e e l’Ente di Sviluppo Agricolo e il Gruppo di Azione Locale dei Nebrodi Plus; collabora con Asp, Prefetture, Comuni, Banche, Factor. COOPLAT 92 milioni di fatturato e quasi tremila addetti Quasi 92 milioni di euro di fatturato e circa tremila addetti. Un patrimonio sociale di oltre 15,5 milioni e 600 mila euro di utile d’esercizio. Sono i numeri di un 2014 di crescita e solidità per la storica cooperativa Cooplat, azienda nata a Firenze 69 anni fa e oggi attiva in 12 regioni di Italia nei settori Legacoop Settori del Facility management, dell’Ecologia, Energia e Manutenzioni. A scattarne la fotografia sono il Bilancio economico e il Bilancio sociale 2014, presentati stamani nel capoluogo toscano. Un anno con il segno “più”. Nel dettaglio, i ricavi della cooperativa crescono nel 2014 di circa l’8%: dagli 85,2 milioni di euro del 2013 ai 91,9 milioni dello scorso anno. Il piano industriale della cooperativa, inoltre, da gennaio si è arricchito di nuove attività nei settori dell‘Energia e delle Manutenzioni. Questo, insieme all’inizio dell’attività di Cooplat nell’area sud della regione in qualità di partner industriale della società Sei Toscana, gestore unico per l’Ato Sud, consente di mettere a budget per il 2015 un fatturato già in portafoglio di oltre 104 milioni di euro. Uno “sprint” nel comparto Ecologia, che vede salire i ricavi per l’anno in corso da 33 a 49 milioni di euro. L’andamento positivo della cooperativa si riflette nella tenuta dell’occupazione. Sfiorano quota tremila gli addetti di Cooplat: sono per la precisione 2980 di cui 1438 soci (992 sono donne), con un incremento rispetto al 2013 di 137 unità. Lo zoccolo duro della forza lavoro e della produzione sono in Toscana, dove si registrano quasi la metà del fatturato totale (oltre 50 milioni di euro così ripartiti: 8,7 milioni nella divisione Ecologia, 39,3 del Facility e 1,9 in Energia e Manutenzione) e 1819 addetti (1319 donne) di cui 1155 soci. Dal punto di vista dell’occupazione, la nostra regione si è mantenuta stabile (gli addetti nel 2013 erano 1816). La crescita più significativa si è ottenuta nelle Marche (da 21 a 145), in Sardegna (da 252 a 324) e soprattutto in Piemonte (da 94 a 219) divenuto ormai la seconda regione in Italia per la presenza di Cooplat (la cooperativa vi registra un fatturato di oltre 13 milioni di euro). I dati evidenziano inoltre come in Cooplat, anche nel 2014, buona occupazione abbia fatto rima con buona cooperazione: ben 2858 sono infatti i contratti a tempo indeterminato, rispetto ai 119 a tempo determinato e a 3 Co.co.pro. La cooperativa mantiene un carattere multietnico: 383 sono i lavoratori stranieri, di cui 295 provenienti da Paesi extra Cee. Le comunità più numerose sono quelle romena (63), albanese (61) e peruviana (40). Da sottolineare anche i risultati ottenuti sotto il profilo della sicurezza sul Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 luogo di lavoro. Nel giro di due anni, dal 2012 al 2014, gli infortuni passano da 221 a 195, l’indice di frequenza scende da 63,7 a 57,4 e l’indice di gravità da 168,7 a 145,3. Sempre in quest’ambito, sono 1400 gli addetti di Cooplat ad aver frequentato corsi di formazione sulla sicurezza. “Arriviamo alla soglia dei 70 anni, che festeggeremo il prossimo febbraio, con segnali di ottimismo e fiducia per il futuro – dice il presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi –. Il Bilancio è testimone dei risultati di una cooperativa che sa stare al passo con i tempi e alle richieste del mercato senza dimenticare i valori cooperativistici e di solidarietà da cui nasce. Una cooperativa sana non solo sul fronte dei numeri, riconosciuta come un partner affidabile dagli interlocutori istituzionali, economici, sociali e politici che chiedono al mondo del lavoro di svolgere il proprio ruolo con competenza e nel rispetto della qualità del lavoro e della legalità. Riguardo a quest’ultimo aspetto, teniamo a sottolineare che sosteniamo fortemente l’iniziativa dell’Alleanza delle Cooperative Italiane che ha promosso una raccolta di firme per portare in Parlamento una proposta di legge contro le cosiddette ‘false cooperative’. Servono misure più severe e incisive per contrastare chi utilizza in maniera strumentale la forma giuridica della cooperazione per perseguire finalità estranee a quelle mutualistiche”. “È molto positivo il Bilancio presentato da Cooplat, sia dal punto di vista dei risultati economici che del rapporto con il territorio e sotto il profilo dei valori trasmessi – commenta il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti -. È una ulteriore testimonianza di come in questo momento il mondo della cooperazione stia resistendo alla crisi. Il settore dei servizi, in particolare, cresce e cresce bene, il saldo è positivo. Per consolidare tale crescita è strategica l’Alleanza tra tutti i cooperatori che riunisce Legacoop, Agci e Confcooperative. Una Alleanza che al suo primo banco di prova, ossia la presentazione di una Legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, sta avendo un esito estremamente positivo. Siamo vicini, infatti, alle trentamila firme raccolte. Il rilievo, anche politico, di tale iniziativa, è averla presentata insieme, uniti. Un segno della forza del mondo cooperativistico per il cambiamento del Paese”. “All’interno del settore dei serPrimo piano ACI vizi – dice il presidente di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini - alcune delle nostre imprese, Cooplat tra queste, hanno realizzato il loro miglior risultato all’interno del peggiore periodo storico. È la dimostrazione che visione, fatica e impegno pagano, che le risposte performanti, prestazionali si conquistano con la consapevolezza e con l’impegno di tutto il corpo sociale. Come settore siamo andati , dunque, al di là della resilienza, piuttosto siamo stati portatori sani di un mercato moderno, tutt’altro che maturo, ricco di opportunità. Si aprono spazi, occasioni, mercati nuovi per chi li saprà occupare, non esistono driver di sviluppo che non prevedano una nostra funzione”. Cooplat e Artemisia, un lavoro contro la violenza: Tra i nuovi assunti del 2014 compaiono anche due lavoratrici segnalate dall’Associazione “Artemisia - Centro donne contro la violenza Catia Franci”, sulla base dell’accordo per il reinserimento lavorativo delle donne che subiscono maltrattamenti siglato tra i due enti il giugno scorso. Entrambe sono straniere, sui quarant’anni e con figli a carico. Tutte e due hanno alle spalle trascorsi familiari molto difficili e storie di violenza domestica che nei mesi passati le hanno portate ad aderire al percorso di protezione di Artemisia. Assunte nei cantieri fiorentini della cooperativa con contratti a tempo determinato, l’occupazione in Cooplat ha permesso loro di trovare una casa in affitto in cui vivere con i propri figli, potendo contare su una nuova autonomia, anche economica, che le ha rese di nuovo padrone della loro vita. “Molte donne – spiega Franca Alacevich, membro del direttivo di Artemisia – non riescono a staccarsi dall’ambiente domestico in cui subiscono violenza perché prive di un lavoro che le renda indipendenti. L’intesa con Cooplat punta proprio a garantire questa autonomia, a restituire alle donne che hanno subito maltrattamenti una prospettiva di futuro. Nel caso specifico delle due donne assunte in cooperativa, il contratto di lavoro è anche il presupposto per il permesso di soggiorno. Senza contare che ha consentito loro di uscire dal percorso di protezione e trovare una casa. Da questo punto di vista accordi come quello siglato con Cooplat contribuiscono enormemente ad abbattere i costi del fenomeno della violenza di genere. Per questo auspichiamo Legacoop Settori che tante altre aziende si dicano disponibili a seguire il buon esempio di Cooplat sul territorio fiorentino”. “Sia chiaro – aggiunge il presidente Frizzi - che non si tratta di un’intesa assistenzialistica. Ci siamo trovati di fronte persone serie, concentrate, che hanno dato una risposta all’azienda di assoluta validità. Ci auguriamo pertanto che si trovino le condizioni per poter rendere ancor più duraturi questi rapporti di lavoro”. COOP Il bilancio 2014 delle imprese del sistema Coop a prova di tenuta dopo 7 anni ininterrotti di crisi dei consumi. E’ questa l’immagine di Coop che Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, consegna alla platea presente all’Assemblea Annuale in cui si presentano i dati del Bilancio Consuntivo 2014. Leadership nazionale confermata (la quota di mercato è sostanzialmente invariata rispetto a un anno fa e si attesta sul 19%) così come il fatturato (12 miliardi e 421 mila), rafforzato l’investimento sulla convenienza mentre continua a crescere la base sociale che sfiora gli 8 milioni e mezzo con un trend in aumento del 3,1% rispetto al 2013. Si irrobustisce il patrimonio netto aggregato delle principali 9 cooperative di ulteriori 30 milioni e migliora significativamente il livello di liquidità della struttura dell’attivo. Buone notizie anche dal prodotto a marchio Coop, perfetta sintesi di convenienza e qualità, che nel totale largo consumo confezionato ha superato quota 26% (in crescita di un punto rispetto al 2013). Tenuta anche sul versante occupazionale (sono 54.591 i dipendenti con oltre il 90% a tempo indeterminato) con processi riorganizzativi e di efficienza che coinvolgono una parte significativa dei 1189 punti vendita. Il futuro però presenta, oltre alle difficoltà ereditate dal recente passato, nuove sfide che già si manifestano nei primi mesi del 2015; riduzione dei consumi delle famiglie, nuovi stili alimentari, diffusione delle tecnologie che tutto il comparto della distribuzione dovrà affrontare. E per assicurare scelte di convenienza verso i consumatori e per evitare effetti negativi derivanti dal calo dei consumi e dalla ristrutturazione dei formati, occorrerà affrontare anche il tema dell’efficienza e del diffe- Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 renziale dei costi contrattuali del lavoro tra i diversi operatori Nella sua Assemblea annuale Coop ha quindi deciso di avviare un impegnativo programma di cambiamento organizzativo per meglio sostenere la sua strategia competitiva di un “cibo buono, sicuro e accessibile per tutti”. In questo scenario complesso Coop continuerà a operare per la convenienza verso i consumatori potenziando le iniziative già avviate nel 2014 (“Prezzi bassi sempre” e “Scegli tu”), mantenendo intatto l’impegno sulla qualità e sicurezza, sostenendo le produzioni del territorio. I risultati arrivano anche fuori dal corebusiness centrale in virtù dell’allargamento dell’offerta in quei settori di mercato parzialmente liberalizzati: 122 i Coop Salute dove rispetto all’acquisto dello stesso paniere di prodotti presso il canale farmacia tradizionale, si è generato nel 2014 un risparmio sul farmaco senza obbligo di prescrizione di oltre 11 milioni di euro (mediamente -25% rispetto a analogo prodotto), mentre Coop Voce, la telefonia mobile a marchio Coop, ha raggiunto 1 milione e 400mila attivazioni. Con determinazione poi Coop ha operato per rafforzare le sue alleanze internazionali in una logica di ricerca di maggiore competitività. La nuova Coopernic (la centrale cooperativa europea) nata dall’ incontro fra Coop Italia e Leclerc ha visto prima l’adesione di Delhaize e recentemente ha accettato la domanda di ingresso di Rewe: così Copernic si candida a diventare la più grande centrale d’acquisto europea (130 miliardi di fatturato complessivo, oltre 20.000 punti vendita, 630.000 dipendenti). Tutto ciò ha ovvie e positive ricadute commerciali per Coop.“Continuiamo a svolgere la funzione di presidio di convenienza e qualità per i soci e consumatori del nostro Paese –spiega Marco Pedroni, presidente Coop Italia- benché i timidi segnali di ripresa dei consumi si siano indirizzati fino a questo momento più verso i beni durevoli e i servizi che verso l’alimentare. E questa tendenza se confermata nel corso del 2015 non può che generare preoccupazione sul futuro. Non ci sottraiamo ovviamente all’impegno e rispondiamo alla sfida sulla competitività anche con la ricerca di sinergie con altri operatori a noi affini sul piano internazionale convinti che sia quello lo scenario nel quale sempre più dobbiamo muoverci. In questo contesto viaggia l’esperienza di innovazione che stiamo realizzando Primo piano ACI in Expo dove testiamo anche applicazioni diverse e nuove di proposta commerciale. I risultati in Expo ci danno ragione e vantiamo numeri importanti: 850.000 biglietti venduti, oltre 400.000 visitatori nel Future Food District di cui oltre il 96% ci ha dichiarato il suo gradimento. Il tutto accompagnato da un programma di incontri sui temi che ci sono propri e che fanno parte del nostro modo di intendere il futuro del cibo: etico, trasparente e accessibile”. CNS Assemblea di bilancio “Nonostante il frangente economico e sociale ancora molto critico non molliamo la presa”. Questo, in sintesi, il principio lungo il quale si è mossa l’intera Assemblea di Bilancio consuntivo del Cns, il Consorzio Nazionale Servizi, che si è svolta il 25 giugno presso il Savoia Hotel Regency di Bologna e che ha sancito, con questo appuntamento, il resoconto di un altro anno di crescita. Una progressione che non si riferisce comunque solo all’ultimo esercizio. “Se poniamo uno accanto all’altro i Bilanci degli ultimi anni potremmo ricostruire la vicenda di una realtà aziendale che ha fatto della tenacia e del cambiamento i principali tratti distintivi della propria identità” – ha sottolineato Ugo De Francesco, presidente del Consiglio di Gestione del Consorzio nel suo intervento. “Il risultato 2014 è decisamente positivo se riferito al momento di fragilità economica che vive il paese. Un fatturato lavori per un ammontare complessivo di 720.867.141 e un valore della produzione di 744.315.174 parlano chiaro. L’insieme di questi risultati, come è evidente, ci ha permesso di consolidare ulteriormente il patrimonio netto del Consorzio che raggiunge, con questo esercizio, la cifra di 49.151.045 euro.” A Brenno Peterlini, presidente del Consiglio di Sorveglianza, il compito di aprire i lavori dell’Assemblea: una vasta platea di cooperatori a cui Peterlini, oltre ad illustrare la relazione in merito all’attività svolta dall’organismo da lui presieduto, ha presentato le misure adottate negli ultimi mesi a tutela del Consorzio e delle associate. Intervento finale affidato a Fabrizio Bolzoni, Legacoop Settori presidente Nazionale di Legacoop Servizi. “Le ragioni del successo di Cns sono da ricercarsi in una visione del mercato che guarda “oltre”: l’aver saputo diversificare il proprio portafoglio servizi, l’aver puntato sul Facility Management in un momento in cui non erano così evidenti le prospettive che questo settore avrebbe avuto, l’aver incrementato le professionalità e la tecnologia del Consorzio ha dato i risultati che oggi tutti apprezziamo”. Bolzoni ha concluso auspicando un lavoro comune tra Cns e strutture Legacoop nell’interesse non solo delle aziende consorziate ma di tutto il sistema. CCC Cambio al vertice Giovedì 25 Giugno il Consorzio Cooperative Costruzioni, nell’assemblea di bilancio, ha presentato i suoi dati molto positivi: valore della produzione 1.048 imln, portafoglio di 1.948 mln, risultato netto positivo di euro 932.666 e risultato operativo di euro 656.538. Il presidente uscente Piero Collina ha salutato tutti i soci, con un intervento molto applaudito e in una assemblea dove non sono mancati momenti di commozione. Collina lascia la Presidenza insieme a Omer Degli Esposti (vicepresidente) e a Stefano Tugnoli (direttore tecnico). Erano presenti all’assemblea Massimo Matteucci, presidente del Consiglio di Sorveglianza, Carlo Zini, presidente ANCPL e Mauro Lusetti, presidente Legacoop. Il Consiglio di Sorveglianza che si è successivamente riunito ha nominato presidente Vincenzo Onorato e rinnovato (nonché ridotto nel numero) il Consiglio di Gestione: oltre al Presidente Onorato il consiglio è ora composto da Renzo Zucchelli, vicepresidente, Giancarlo Ciani e Claudia Dal Poz. CCC ha saputo rinnovarsi in un momento critico per il settore italiano delle costruzioni: lo storico gruppo dirigente, che ha portato il CCC tra le maggiori realtà del settore, ha creato le condizioni per un cambio di governance con un deciso ricambio generazionale ed in continuità col lavoro svolto finora, capace di proiettare il gruppo nel futuro. L’ing. Vincenzo Onorato, classe 1974, napoletano, ha raggiunto i vertici del Consorzio. Prima dell’attuale incarico è stato Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 Direttore Commerciale.Aveva già ricoperto il medesimo ruolo in INSO SpA, prima di legare la sua carriera al CCC. CPL CONCORDIA Totale impegno per rientrare nella white list Si è svolta il 30 giugno l’Assemblea Generale dei Soci di CPL CONCORDIA, alla presenza di soci lavoratori e sovventori presenti a Concordia o collegati in videoconferenza dalle sedi esterne di CPL. Fra gli ospiti, il presidente di Legacoop Nazionale Mauro Lusetti, il presidente di Legacoop Emilia Romagna Giovanni Monti, il Vescovo di Carpi Mons. Francesco Cavina e il sindaco di Concordia Luca Prandini. Nella sua relazione il Presidente di CPL Mauro Gori ha tracciato un quadro della situazione in vista dell’approvazione del bilancio 2014:“Il budget 2015 è stato totalmente reimpostato. Il periodo di sospensione dalla partecipazione alle gare pubbliche determinerà un ridimensionamento del valore della produzione e una connessa riduzione della struttura operativa già a partire dall’anno in corso. Nell’ipotesi che si riesca ad uscire dall’interdittiva antimafia solo nel 2016 CPL dovrà privarsi della collaborazione di 500 lavoratori, di cui 380 nel 2015”. Dopo aver ringraziato pubblicamente i Commissari prefettizi per l’importante e prezioso lavoro che stanno svolgendo, il Presidente Gori ha sottolineato gli ulteriori passi compiuti dalla cooperativa nel nuovo corso: organigramma profondamente modificato, nuovo Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo approvato, grazie anche al lavoro svolto dall’Organismo di Vigilanza presieduto dal Dott. Vito Zincani. Primo piano ACI Il Consiglio ha deliberato un mandato legale per valutare se sussistano gli estremi per un’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori: nell’assemblea di approvazione del Bilancio, prevista a fine luglio, sarà posto anche questo argomento e i soci verranno invitati a deliberare al riguardo. La decisione assunta dal CdA rappresenta un netto e definitivo atto di dissociazione dalle precedenti gestioni. Va letta in questo senso anche la decisione assunta di non dare ulteriore esecuzione al contratto di sponsorizzazione con il Modena Calcio, per il quale si auspica una soluzione bonaria che produrrebbe un risparmio economico di 1.600.000 euro in due anni. Il Presidente Gori ha quindi fatto appello alle istituzioni preposte, al Prefetto di Modena e al Presidente dell’ANAC Cantone, perché possa essere avviata una nuova istruttoria “per valutare, con tutte le modalità opportune, se sussistono ancora le ragioni per cui un’azienda, che ha già realizzato cambiamenti di così rilevante portata e che è impegnata a realizzarne altri di analogo rilievo, non meriti di uscire da un’interdittiva che concorre a determinare un futuro incerto, la perdita di 500 posti di lavoro, lo spreco di capacità produttive e che genera impoverimento di un territorio e gravi disagi sociali”. Il Presidente ha informato l’assemblea che in data odierna a Roma si è svolto un incontro tra Ministero del Lavoro e Regione EmiliaRomagna per affrontare il tema degli ammortizzatori sociali. CPL, insieme a tutti i rappresentanti del territorio e di Legacoop che l’hanno supportata in questi mesi, auspica che si possa trovare una soluzione che dia comunque una prospettiva a tante persone e a tante famiglie. “Il bilancio civilistico 2014 della capogruppo si chiuderà con una perdita”, ha spiegato il Consigliere Delegato Elio Cirelli. “Il CdA sta mettendo a punto interventi per la riduzione dei costi e per la razionalizzazione della struttura produttiva ed organizzativa che, se tempestivamente adottati, potranno ridurre le perdite per l’esercizio 2015. Per affrontare il periodo di difficoltà che ci attende abbiamo incontrato il ceto bancario a cui abbiamo chiesto la sospensione del pagamento delle quote capitale di tutti i finanziamenti bancari a medio termine fino al 31 dicembre 2015, proseguendo nel regolare pagamento degli interessi”, ha concluso Cirelli. CPL si è impegnata inoltre a presentare entro novembre un Legacoop Settori piano industriale pluriennale. Il vicepresidente Paolo Barbieri ha presentato alcune iniziative relative alla compagine sociale, fra le quali le modifiche al regolamento di ammissione a socio strutturato secondo vari step. “Il CdA sta profondendo il suo impegno per adottare incisivamente tutte le misure idonee ad attestare la più forte discontinuità e la più netta dissociazione rispetto al passato”, ha dichiarato ancora Gori “e al contempo per delineare il profilo di una società profondamente rinnovata che considera il rispetto della legalità uno strumento atto a raggiungere efficacemente gli obiettivi di business e non, invece, un ostacolo al loro conseguimento”. COOP COSTRUZIONI Prosegue l’azione di risanamento “Il 2015 – annuncia il presidente di Coop Costruzioni, Luigi Passuti – è l’anno della inversione di tendenza: il consuntivo 2014 è molto duro in quanto abbiamo deciso accantonamenti importanti per pulire il bilancio, affrontare il 2015 su una base solida e avviare dal 2016 un percorso più lineare. La cooperativa ha un patrimonio netto di oltre 76 milioni di euro ed è in grado di sopportare un anno molto difficile come è stato il 2014”. L’intervento del movimento cooperativo bolognese si sta rivelando decisivo per condurre Coop Costruzioni fuori dalla situazione critica che si era evidenziata nei mesi scorsi: “È stata confermata la volontà di fare tutto il possibile per evitare che vada perduto un patrimonio come il nostro fatto di competenze e di esperienze nel settore delle costruzioni. È stato impegnato un monte molto importante di risorse – sottolinea Passuti – che gradualmente vengono immesse nel circuito Coop Costruzioni”. L’intervento, che si svilupperà tramite una società finanziaria del movimento cooperativo bolognese, prevede che una parte venga immessa come capitale di sovvenzione e un’altra parte come prezzo di acquisto di beni (terreni a varia destinazione) per i quali, nel momento dello sviluppo dei progetti, la cooperativa potrà essere chiamata come esecutrice delle opere. “È inoltre previsto un intervento di Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 prefinanziamento sulle dismissioni di alcuni asset importanti – precisa Passuti –. Si tratta di un insieme di operazioni che ha come fine quello di ristabilire l’equilibrio economico e finanziario della cooperativa. L’operazione di rifinanziamento comporterà anche un riassetto della governance della nostra cooperativa attraverso l’immissione di figure manageriali che avranno il compito di dare attuazione al piano e di creare le basi per il futuro”. Per quanto riguarda il futuro dell’occupazione, Passuti ricorda che “siamo ancora nel pieno della crisi del settore delle costruzioni: la domanda pubblica e quella privata sono crollate, sono scomparse migliaia di imprese e sfumati centinaia di miglia di posti di lavoro. Attualmente, su 440 addetti abbiamo circa 150 persone in cassa Integrazione in deroga per un periodo di 3+2 mesi. Dopo si vedrà il da farsi. Di certo vi è che la cooperativa, una volta risanata, dovrà perseguire una politica coerente con le condizioni di mercato”. Il presidente di Coop Costruzioni rassicura anche sulla conclusione di opere importanti, come il cosiddetto “cantierone” di Bologna: “È una priorità per città e lo è anche per noi e non subirà conseguenze negative, così come non hanno subito conseguenze negative gli altri cantieri aperti. Questo è stato possibile anche grazie alla fiducia che continuiamo a ricevere dai fornitori e dai subappaltatori che, negli ultimi tempi, hanno dovuto sopportare qualche ritardo nei pagamenti. È una situazione in via di superamento: fra pochi mesi il circuito finanziario della cooperativa riprenderà la sua normalità”. da utilizzare in spese successive. I soci Conad rischiano un migliaio di euro di multa. «Contesteremo questi verbali in tutte le sedi competenti, certi di avere il diritto dalla nostra parte. Se necessario arriveremo fino in Tribunale». Così l’amministratore delegato di Commercianti Indipendenti Associati – Conad, Luca Panzavolta, che annuncia battaglia citando diverse sentenze a favore. «Si tratta di una prassi commerciale che riteniamo corretta e rispettosa delle leggi vigenti, in uso nella rete commerciale Conad così come in molte altre catene commerciali della moderna distribuzione», dice Panzavolta. «Su questa modalità di vendita si sono già pronunciati diversi tribunali (Milano e Monza, per esempio), concordi nel giudicare questa pratica commerciale corretta e non elusiva delle norme vigenti in materia». In alcune località del pesarese, invece, la Polizia Locale Associata sostiene che questa pratica violi la legge 128/2011, ritenendo che in questo modo si pratichi uno sconto sul costo dei libri in vendita superiore a quello ammesso dalla legge citata. «Non è così: Il buono sconto non è assimilabile all’applicazione di uno sconto diretto. Per questa ragione, nonostante le sanzioni preannunciate dal verbale della Polizia Locale, i nostri soci continueranno a raccogliere nei loro negozi le prenotazioni dei libri di testo, impegnandosi a restituire il 25% del costo sostenuto in buoni sconto. Siamo convinti che questo sia un comportamento rispettoso della legge e soprattutto dia una occasione di convenienza alle famiglie con figli in età scolare. I clienti sono sempre il punto di riferimento dei negozi ad insegna Conad», conclude Panzavolta. CIA CONAD CIR FOOD Buoni sconto sui libri di testo, si annuncia battaglia a Pesaro Si annuncia una guerra a colpi di citazioni per gli sconti sui libri scolastici in provincia di Pesaro-Urbino. Nei giorni scorsi, su sollecitazione di un’associazione di categoria del commercio, la polizia locale di alcune località del pesarese ha contestato ad alcuni negozi Conad un verbale di accertamento. Nel mirino la promozione che consente ai clienti di vedersi restituito il 25% di quanto speso nei libri di testo scolastici mediante buoni sconto Primo piano ACI Come si comprano i servizi di ristorazione in Italia? tore, quello della ristorazione collettiva, ampio ma poco conosciuto, regolato da gare d’appalto che si caratterizzano per la forte burocratizzazione, per capitolati ipercomplessi e per dinamiche che premiano in primo luogo il prezzo, escludendo, peraltro, ogni possibilità di confronto con le stazioni appaltanti. Su queste tematiche il direttore commerciale e marketing di CIR food, Giuliano Gallini, ha aperto i lavori con spunti di rinnovamento non solo tecnico, ma anche culturale.“Nelle gare di ristorazione pubblica la ricerca del prezzo più basso mette a rischio la qualità di servizi primari alla collettività come le mense di scuole e ospedali. Esistono altre strade per contrastare la tendenza al massimo ribasso che, si sa, può lasciare spazio all’illegalità.Ad esempio, quella del modello normativo europeo, che non ostacola il dialogo tra stazioni appaltanti e imprese, anzi li rende partecipi di un processo decisionale dove qualità e prezzo sono davvero sullo stesso piano. Si tratta del ‘collaborative procurement’, un sistema di collaborazione che auspichiamo entri anche nella normativa italiana”. Il mercato della ristorazione collettiva in Italia vanta un giro d’affari complessivo di 6,2 miliardi di euro, composto per il 36% dai servizi aziendali, per il 34% da quelli a favore del settore socio-sanitario e per il 30% dalle mense scolastiche, per un totale di 1,65 miliardi di pasti ogni anno (fonte: Angem, 2013). Nel corso del suo intervento, il Commissario Anac Michele Corradino ha commentato positivamente l’orientamento al modello europeo espresso da CIR food, un aspetto che rientra nell’ambito del recepimento delle direttive comunitarie in materia di appalti attualmente al vaglio della riforma. Dagli interventi è emersa inoltre la volontà di promuovere un rinnovamento culturale oltre che normativo nel settore degli appalti di ristorazione pubblica, che riguardano da Nella tavola rotonda promossa da CIR food che si è svolta questo mese a Expo si è fatta chiarezza sulle dinamiche che regolano il sistema delle gare d’appalto nella ristorazione collettiva, con contributi di avvocati ed esperti del settore. All’incontro inoltre è intervenuto il Consigliere di Stato e Commissario Anac - Autorità Nazionale Anti Corruzione - Michele Corradino. Un set- Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 vicino tutti i cittadini, in tutte le età: dal refettorio scolastico alla mensa aziendale, dalle caserme all’ospedale, fino al vassoio sul letto della casa di riposo. Più controlli e maggiore semplicità normativa per aumentare l’efficienza negli appalti di ristorazione pubblica: questa la conclusione dell’incontro a cui seguirà un altro appuntamento organizzato da CIR food in occasione di Expo 2015 martedì 7 luglio dal titolo: “Travel retail. Le nuove frontiere della ristorazione, in collaborazione con Confimprese”. CASTEL MONTE ONLUS La RSI della cooperativa sociale in un convegno a Treviso Tra le esperienze di responsabilità sociale di impresa raccontate venerdì 26 giugno nel seminario “Imprese responsabili per una comunità che innova e compete”, organizzato da Kairos presso la sede della Camera di Commercio di Treviso, quella della Castel Monte di Montebelluna. L’appuntamento intende restituire i risultati Primo piano ACI di un progetto della Regione Veneto che ha previsto attività di ricerca, di formazione e di consulenza e ha coinvolto oltre 300 imprese delle province di Belluno e Treviso, tra cui appunto la Castel Monte, unica cooperativa nel panel degli interventi in programma. Al centro quanto racchiuso nel titolo dell’azione +RECO che fa parte di una più ampia iniziativa cofinanziata dal Fondo sociale europeo: “Imprese responsabili, Imprese più innovative e più competitive”. Giuseppe Possagnolo, imprenditore sociale e presidente della cooperativa sociale trevigiana, intervenuto al seminario ha raccontato: “Il nostro impegno in tema di RSI poggia su quattro capisaldi: rispetto della legislazione vigente, legalità, trasparenza e sussidiarietà sociale”. Quest’ultima riferita al lavoro, che nel caso della Castel Monte, coop di tipo A e B, si declina nell’accudimento delle persone, molte di queste con gravi disabilità, e nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. La coop si è dotata delle certificazioni di responsabilità sociale UNI ENI ISO 9001 e ISO 14001-2004 system quality Austria che comprovano la regolarità degli interventi, e redige sistematicamente una rendiconta- Legacoop Settori zione sociale con l’obiettivo di rendere partecipi gli stakeholder riguardo alla qualità delle proprie azioni. E ancora, ha adottato un codice etico, redatto carte di qualità per i propri utenti, clienti ed ospiti; inoltre, è ora in via di definizione un sistema di controllo e di governance ai sensi della legge 231/2001 (responsabilità amministrativa delle società). Il Consiglio di amministrazione della cooperativa, infine, sta valutando l’adozione del “Rating di legalità”, un fronte, quello della legalità, che vede la Castel Monte collaborare da lungo tempo con l’associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie, con Cittadinanzattiva e il Tribunale dei Diritti del malato. La coop possiede pure l’“Audit Famiglia&lavoro” attribuita dalla Regione Veneto/Osservatorio regionale Politiche sociali: un marchio europeo che certifica l’impegno e le azioni dell’impresa nella costruzione di “una società a misura di famiglia”. Da alcuni anni la cooperativa ha anche attivato alcuni progetti in ambito di conciliazione vita e lavoro per i propri soci e collaboratori, per gestire al meglio la qualità e la quantità del lavoro nel rispetto dei diritti delle persone. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 26 OSSERVATORIO SWG La voglia di comunità degli italiani Il valore della comunità è oggi molto importante per gli italiani, che mettono al centro la dimensione territoriale e quella culturale. La lunga crisi economica e sociale attraversata dal Paese ha portato con sé uno sfilacciamento e impoverimento delle relazioni sociali e la sensazione di un serpeggiante individualismo, talvolta menefreghismo. Ma i cittadini percepiscono ed esprimono un rinnovato bisogno di comunità. Per oltre tre quarti del campione, i legami comunitari sono molto o abbastanza importanti (77%). Soltanto una sparuta minoranza non li ritiene rilevanti (17%). Ma quali sono le appartenenze che fanno da baricentro a questa rinnovata spinta comunitaria? Teniamo presente che, secondo i dati Eurostat, il 36% degli italiani vive in città, il 20% in aree rurali, e il restante 46% in zone intermedie. Il primo polo della comunità è costituito dai paesi (26%), ma risultano rilevanti anche i quartieri e le città (16%). Un 58% di rispondenti si riconosce così innanzitutto in una comunità di carattere territoriale, sia rurale sia urbana. Spesso si tratta di un area di dimensioni limitate, dove tutti hanno perlomeno incrociato lo sguardo l’uno con l’altro, ma per qualcuno può essere una grande città. Questo trova alimento e conferma nelle nuove forme di partecipazione leggera e fluida che vediamo rifiorire ad esempio sui social network (comitati e associazioni di quartiere, gruppi d’acquisto, etc.). Per contro vediamo ridursi quelle che per decenni sono state le appartenenze più forti per gli italiani, ovvero la chiesa e il partito. La religione fa comunità soltanto per il 13% degli intervistati, mentre la politica, almeno quella tradizionalmente intesa, pare non esserlo più. Dopo il territorio, il secondo polo comunitario degli italiani è la cultura (22%), concetto molto ampio che andrebbe esplorato più a fondo, per rinvenirne il significato più adeguato a spiegare il senso di appartenenza che ne deriva. Infine, legami comunitari si ritrovano anche tra le persone con le quali si volgono attività specifiche: soprattutto il lavoro (14%), ma anche lo sport o i passatempi preferiti (10%). NOTA INFORMATIVA: Dati archivio Swg. Sondaggio cawi su un campione nazionale di 1.000 italiani eseguito tra il 15 e il 17 giugno 2015. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio