un - Camera dei Deputati

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un - Camera dei Deputati
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TORNATA DEL 23 APRILE 1853
PRESIDENZA DEL P R E S I D E N T E AVVOCATO
RATTAZZL
Seguito della discussione del Mando passivo dell'azienda delle gabelle pel 1 8 5 3 , stata sospesa, e discussione
sulla reiasione della Commissione concernente il contratto per la coltivazione delle saline in Sardegna — Opinioni del deputato Sulis — Discorso del ministro delle finanze — Considerazioni del deputato Angius e repliche del deputato Sulis
— Annunzio d'interpellanze del deputato Brofferio — Discorso del relatore Lanza —Approvazione degli articoli proposti
dalla Commissione con aggiunta del Ministero — Approvazione delle undici categorie del bilancio 'delle gabelle rimaste in
sospeso — Votazione per squittinio segreto, ed approvazione dell'articolo unico del bilancio generale passivo dello Stato.
S O M M A R I O .
La seduta è aperta alle ore 1 e 1[2 pomeridiane.
segretario,
dà lettura del processo verbale della
tornata precedente, ed espone il seguente sunto di petizioni
ultimamente pervenute alta Camera :
SUO. 25 elettori di Civiasco, provincia di Valsesia;
8141. 21 elettori di Rimella, provincia di Valsesia, invitano la Camera a prescegliere, per la linea della strada ferrata da Genova e da Novara al lago Maggiore, la riviera
d'Orla.
(11 processo verbale è approvato.)
A M B I S T I ,
prese le trattative colla società Pescatore, abbia tenuto conto
in tali nuove trattative di tutte le osservazioni che aveva
fatto la Commissione del bilancio coli'intento di migliorare
quel medesimo contratto, Mi credo in obbligo di ciò chiedere, dacché dagli atti della società Pescatore uniti agli stampati distribuiti, ed anche dalle cose dette nella seconda relazione non mi risulta che le trattative siano state mosse su
tutte le parti le quali la Commissione del bilancio nel suo
rapporto aveva creduto bisognevoli di miglioramento. -
SEGUITO D&IjfiJL DISCUSSIONE ES» à P P R O T i Z I O M E
» E l BIIiliMCIO P A S S I V O D E I i E E C A B E L I i E I P E I J
1885. — QUESTIONE » E I j I Ì K SAIiIHR » 1 S A n D K f i S A .
P R E S 1 D E S X E L'ordine del giorno porta il seguito della
discussione del bilancio passivo dell'azienda delle gabelle.
La Camera ricorderà che furono sospese le categorie di
questo bilancio dal numero 28 al 35 inclusivamente, riguardanti i sali, e così pure la sessantesima, perchè sono relative
ad un contratto stipulato dal Governo con una società, e si
volle che il tenore di quest'atto venisse particolarmente esaminato dalla Commissione. La Commissione fece la sua relazione (Vedi voi. Documenti,
pag. 1135) e conchiuse colla
proposta del seguente articolo da inserirsi nel bilancio :
« E convalidato l'atto di concessione stipulato in data del
26 giugno 1882 tra il Governo del Re e la casa di commercio
in Parigi Giovanni Pietro Pescatore ed Adolfo Chappon, pure
di Parigi, per la coltivazione delle saline sarde, mediante le
modificazioni contenute nella nuova sottomissione del 18
marzo scorso, sottoscritta A, Chappon. »
Siccome questa proposta delia Commissione sarebbe pregiudiziale, io la porrò perciò prima di tutto in discussione.
La parola spetta al deputato Sulis.
(
s w i i i s . Siccome furono due le proposte che ebbe il Governo per l'appalto delle saline sarde, la proposta Adhémar
e l'altra Pescatore, io bramerei perciò che il signor ministro
facesse grazia di dirmi se la proposta Adhémar, quando fu
dal Governo rigettata, lo sia stata recisamente, ovvero se il
Governo medesimo abbia proposto al signor Adhémar alcune
modificazioni ai patti dal medesimo presentati. Medesimamente desidero che il signor ministro mi dica se, quando r i CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE 1 8 5 2 — Discussioni
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Appena il signor ministro avrà avuto la compiacenza di
darmi questi lumi, allora vedrò se sia sì o no il caso d'insistere
sopra alcune osservazioni di merito che mi propongo di fare
sul contratto di cui dobbiamo ora giudicare.
CAVOUR, presidente
del Consiglio e ministro delle
finanze. Io veramente aveva l'intenzione di esporre in tutti ;
suoi particolari quanto riflette questa pratica, ed in questa
esposizione naturalmente avrei fatto conoscere quali sono
state le relazioni tra l'amministrazione ed il signor Adhémari
nulladimeno, siccome questo è un incidente, io non ho difficoltà di separare quest'episodio dal mio discorso, se pure
sarà il caso che io debba farlo.
Quando il Governo ebbe in mente di cedere all'industria
privata le saline della Sardegna, si rivolse al signor Adhémar, oppure, per dir meglio, accolse e diede nuova vita a
certe proposte che il signor Adhémar gli aveva rivolte, e lo
invitò a recarsi in Sardegna per visitare le saline del Governo, vedere quali miglioramenti si potessero introdurre
nella loro coltivazione, e quindi formulare, ove l'avesse riputato conveniente, una proposta per l'affinamento di queste saline ; anzi aggiungeva il Governo che, ove l'amministrazione nou avesse potuto andare intesa col signor Adhémar, e che i suoi piani, i suoi suggerimenti avessero posto il
Governo in grado di addivenire a patti con altre società, gli
sarebbero state rimborsate le sue spese di viaggio. Il signor
Adhémar si recò in Sardegna, visitò le saline, tornò e fece
la proposta di cui è parola nella relazione dell'onorevole deputato Lanza.
A questa proposizione venne risposto con una memoria
compilata dal ministro dei lavori pubblici, perito in queste
materie per la pratica acquistata nella direzione superiore
delle saline dell'Adriatico, ed il signor Adhéoiar non volle
accostarsi alle basi stabilite nella risposta del ministro dei
lavori pubblici. Allora l'amministrazione credette di dovere
mettere all'asta l'affittamenie delle saline, tenendo conto
CAMERA D E I D E P U T A T I
delle proposte dei signor Adhémar e delle osservazioni del
ministro dei lavori pubblici.
Appena d e t e r m i n a t o l'appalto, il signor Adhémar ne f u
fatto a v v e r t i t o ; e ciò era tanto più facile, inquantocbè il signor Adhémar aveva nella città stessa di Torino c o r r i s p o n d e n t i , amici e soci per un'impresa alla quale a t t e n d e nel ducato di P a r m a .
Esso diffatti si portò in Torino all'occasione dell'appalto ;
credo, anzi, che vi fosse il giorno in cui l'appalto ebbe luogo,
però di questa circostanza non sono sicuro, ma sono certo
che vi f u alcuni giorni p r i m a , e che coloro coi quali egli era
socio d'interessi, si p r e s e n t a r o n o agli appalti, o almeno f u rono al c o r r e n t e di q u a n t o si operò.
Andati deserti gli appalti, l'amministrazione si rivolse particolarmente al signor A d h é m a r , o a chi per esso, ed egli
allora dichiarò che assolutamente non credeva poter accettare i patti del capitolato ; dichiarò di più che non aveva la
intenzione di continuare le trattative. Si fu dopo ciò che, r i t o r n a t e in Torino alcune delle persone che erano i n t e r v e n u t e
al primitivo appalto, l'amministrazione entrò in nuove negoziazioni con esse, ed addivenne alla stipulazione del c o n t r a t t o , la cui approvazione vi è chiesta, colle modificazioni
p e r ò introdotte dall'ultima sottomissione del d i r e t t o r e delia
compagnia stessa.
Non so se q u a n t o ho detto risponda appieno all'interpellanza fattami..«
s v i j i s . Risponde alla prima mia interpellanza, ma desid e r e r e i ancora s a p e r e se q u a n d o , r i p r e s e le t r a t t a t i v e colla
compagnia Pescatore, ha t e n u t o conto nelle t r a t t a t i v e stesse
di t u t t e le osservazioni fatte dalla Commissione del bilancio.
c a t o i i K . , presidente del Consiglio e ministro delle finanze.
Il Ministero neile nuove trattative a p e r t e colla società, di cui
il 3Ìgnor Pescatore è ora soltanto un'azionista, giacché non è
più una società in nome personale, è una società anonima di
cui c e r t a m e n t e il signor Pescatore è uno dei principali m e m b r i , ha tenuto conto dei desideri! naturalissimi espressi dalla
Commissione, ed ha fatto quello che ha p o t u t o , ma non ha
ottenuto che queste concessioni, e se, dovessi e n t r a r e nei p a r ticolari, direi che è dovuto al signor Pescatore se la società
ebbe a sancire l'impegno assunto dal solo d i r e t t o r e .
S CMS . Io non istarò a r i p e t e r e i molti argomenti che la
Commissione presenta alla Camera nella nuova sua relazione
sul c o n t r a t t o r i g u a r d a n t e le saline s a r d e , giacché i medesimi
sono così lucidamente esposti che r i p u t e r e i inutile cosa volerli illustrare.
Non di meno farò p r e s e n t e alla Camera che le nuove trattative colla società anonima di cui ora si tratta e le modificazioni al contratto che ne seguirono, non recarono alcun
miglioramento per l'appalto delle saline di Sardegna. Ed a
questa prova non farò altro che m e t t e r e a riscontro alcuni
articoli del contratto di già accettato dalla società anonima
con alcuni dei pochi nuovi articoli delle modificazioni ottenute.
Nell'articolo 3 del primo contratto era detto che la compagnia nel t e r m i n e di un anno si sarebbe occupata a m e t t e r e
in prova i migliori sistemi conosciuti ed applicati negli altri
paesi per la coltivazione del sale, e p e r la più facile sua raccolta e vendita, in modo tale da assicurare i mezzi d'imbarco
ai navigli s t r a n i e r i , e p e r eseguire quest'ultima condizione
la compagnia si obbligava di f o r m a r e una strada di ferro a
traino di cavalli da Palmas alia darsena di Cagliari.
Come ognun vede, la condizione della formazione di una
strada di ferro che doveva mettere da Palmas, luogo delle
saline, alla d a r s e n a , luogo dell'imbarco del sale, veniva assai
— SESSIONE DEL
1852
bene ia aiuto alla desiderata facilità p e r i m b a r c a r e i sali.
Attualmente q u e s t e saline di Cagliari non possono soddisfare
alle esigenze dei mercanti s t r a n i e r i , a p p u n t o per la difficoltà
dell'imbarco dei sali a bordo dei navigli, il quale finora si faceva con poche barcaccie quasi sdruscite, che, sia per la loro
qualità, sia per la loro p o r t a t a , non potevano r e g g e r e alla
necessità di pronti trasporti a bordo ; e questa circostanza fu
a p p u n t o quella che dal 1847 al 1852 precluse il movimento
di compra che sulle saline s a r d e si era già pronunciato, poiché molti navigli venuti per la compra dei sali, vedendo
come dovessero trattenersi assai tempo per profittare delle
poche b a r c h e di trasporto, scioglievano n u o v a m e n t e le vele
e partivano.
Quindi ognun vede che questa circostanza, per cui ia s o cietà doveva f o r m a r e questa strada di f e r r o a traino di c a valli, era utilissima p e r r a g g i u n g e r e lo scopo della p r o n t a
vendita del sale.
Vengo ora alle modificazioni n u o v a m e n t e i n t r o d o t t e .
All'articolo 6 delle modificazioni la compagnia si obbliga
e n t r o sei anni, nelle saline a lei concedute, di fare tutti i
lavori necessari per la produzione annuale di un milione
di quintali metrici di sale, ma appunto per questo essa r i m a n e libera di stabilire il sistema d'imbarco che troverà m i gliore.
Quindi, per effetto dell'articolo 6 dei patti di modificazione, viene a togliersi la disposizione dell'articolo 3 del
primo contratto, in cui assolutamente veniva imposto alla società l'obbligo di f o r m a r e questa strada f e r r a t a .
Ora, p e r m e t t a la Camera che io le faccia osservare come
nei patti di modificazione all'articolo 2 è detto che nel caso
in cui le richieste s t r a n i e r e vengano a m a n c a r e , o che la compagnia si trovi con un deposito di 150,000 misure di sale,
essa rimane esonerata dall'obbligo di p r o d u r r e a n n u a l m e n t e
le 8 0 0 , 0 0 0 misure di cui all'articolo primo delle modificazioni. Quindi ne viene che la compagnia per le nuove condizioni modificatrici dell'antico contratto, ove non possa esitare
all'estero una quantità d e t e r m i n a t a di sale, viene ad essere
esonerata dall'obbligo di p r o d u r r e a n n u a l m e n t e quelle m i s u r e di sale che r a p p r e s e n t a n o appunto la forza p r o d u t t r i c e
che intendesi dare alle saline. E siccome per effetto di q u a n t o
ho osservato viene a cessare nella compagnia l'obbligo impostole dall'articolo 3 del p r i m o c o n t r a t t o , di c o s t r u r r e la
strada f e r r a t a per mezzo della quale la vendita all'estero veniva ad essere assicurata, ben vede la Camera che la società
si mette già fin d'ora nel caso di essere esonerata d a l l ' o b bligo della produzione annua di 500,000 quintali, locchè in
ultima conclusione, viene s e m p r e più a stabilire quel tale
sospetto di cui ed io parlai ed il r e l a t o r e della Commissione
del bilancio parlava nel suo primo r a p p o r t o , quella certa
paura che la compagnia, essendo interessala nelle saline di
Francia, venga nella deliberazione di lasciare deserte le s a line sarde per far p r o s p e r a r e vieppiù le saline di Francia,
della medesima società ; e questa p a u r a , questo sospetto viene
ad accrescersi vieppiù, inquantocbè dai patti nuovi nulla
venne variato in q u a n t o alla licenza data alla compagnia di
poter fornire alle gabelle il sale non sardo, ma il sale f r a n cese e quello di Trapani.
Questo è in q u a n t o al merito dei nuovi patti ; però a g i u dicare de lla bontà assoluta e complessiva del contratto colla
società Pescatore occorre altro argomento d'assai forza.
il Governo ha rifiutato il progetto del signor Adhémar ed
ha poi accettato il progetto della società in questione. A ben
valutare il valore del contratto sarà utile il f a r e il raffronto
tra i patii proposti dal signor Adhémar, che il Governo noe
TORNATA DEL 23 APRILE 1853
ha accettati ed i patti che ha accettato dalla compagnia di
cui si discorre.
Il signor Adhémar si era obbligato di produrre, dopo due
anni almeno, 600,000 quintali annui di sale, la società Pescatore non si è obbligata che alla produzione annua di
300,000 quintali di sale.
Il signor Adhémar lasciava facoltà al Governo di poter destinare le saline dell'ovest ad uso di Cagliari e suo territorio ;
ma di questo favore all'isola non se ne parla nei patti colla
società Pescatore.
Il signor Adhémar si obbligava di dare annualmente alle
gabelle almeno 500,000 quintali di sale, quantità che era in
facoltà del Governo di aumentare, mentre la società Pescatore, oltre che ha facoltà di dare alle gabelle, invece del sale
sardo, quello di Francia e di Trapani, quando le richieste del
Governo vengano a superare i 540,000 quintali, allora non
rimane più obbligata a ricevere il prezzo stabilito di lire
1 80 per quintale metrico ; ma è necessario che si venga,
per parte del Governo, a nuovi patti sul prezzo da stabilirsi.
Il signor Adhémar voleva semplicemente la privativa dell'esportazione del sale, di modo tale che il Governo non potesse concedere altre saline sarde a nessun altro in modo da
poter nuocere a questo suo diritto di esportazione, quindi il
signor Adhémar si contentava di una privativa per la coltivazione delle saline, che mirasse all'esportazione del sale
dall'isola ; la società Pescatore, all'incontro, non solo si riserva la privativa del sale da esportarsi, ma la privativa della
fabbricazione del sale in modo tale che il Governo non potrà
concedere a nessun altro alcuna delle saline che rimangono
wacanti nell'isola, fosse pure non per oggetto di esportare
oale al dì là del mare, ma ad oggetto di smaltirlo nell'isola
stessa, ovvero per formarne prodotti chimici.
Il signor Adhémar si obbligava, finita la locazione, di restituire le saline in tale stato da continuare a somministrare
un prodotto annuo di 600,000 quintali metrici di sale; da
questo fatto risulta che al finire della locazione le saline sarebbero moltiplicate a segno da produrre questa quantità di
600,000 quintali metrici di sale, epperò così si proverebbero
ì lavori fattivi per loro ampliazione.
La società Pescatore rifiuta ogni qualunque intervento del
Governo per verificare le opere di allargamento nel coltivo,
e quindi, terminato il tempo della locazione, quello che è, è.
Da questo breve confronto ciascheduno vegga di quanto debba
rinvigorirsi ogni altro argomento fin qui da me usato per
mostrare il vizio del presente contratto colla società Pescatore, ed è facile di qui il cogliere il Ministero in contraddizione.
Diffatti, se il Governo ha rifiutato il progetto Adhémar siccome non confaciente alle esigenze dello Stato e non consono
ai capitolati ideati dal Governo stesso, come è che accetta la
proposta della compagnia di cui ora si tratta, di cui le condizioni sono assai più gravi di quanto lo fossero quelle statuite dal signor Adhémar ? (Movimento)
Quindi, o che si consideri tal cosa, o che si badi a tutti
quei validissimi argomenti che venne mettendo innanzi la
Commissione del bilancio, sia nel primitivo suo rapporto, sia
nel secondo, io non dubito di asserire che né l'interesse dello
Stato né quello delle saline può permettere l'accettazione
del contratto su cui ora la Camera debbe emettere la sua deliberaziune.
Siccome la voce non mi regge per protrarre più a lungo
questo mio discorso, io lascio ad altri oratori la cura di svolgere gii argomenti che io ho toccati. Dal canto mio affermo che i medesimi, e massime quello che si desume dal
raffronto tra il progetto Adhémar, respinto dal Governo, e
quello del signor Pescatore che fu accettato, mi sembrano
tali che io fallirei al mio debito e verso lo Stato e verso il
mio paese se io dessi il mio voto favorevole a! presente progetto di legge.
C4VOVB, presidente del Consiglio eministro delle finanze.
Il contratto delle saline, su cui ora si discute è stato segno
a così vive accuse ed a sì acerbe censure, che la Camera,
spero, vorrà permettermi di svolgere l'intiero argomento, e
di provare come dal contratto stesso lo Stato, ed in ispecial
modo la Sardegna, debba ritrarre non lievi vantaggi, e che
quindi esso merita l'approvazione della Camera, imperocché
non gli si possono apporre accuse tali da motivare un voto
così grave come sarebbe quello della risoluzione di un contratto che ha già avuto non solo un principio di esecuzione,
ma un'esecuzione perfetta, perchè è da più di un anno in attività.
Io non vi narrerò, o signori, la storia delle saline della
Sardegna; vi ricorderò solamente lo stato nel quale esse si
trovavano quando dall'amministrazione speciale sarda passavano sotto l'amministrazione del ministro delle finanze.
Le saline della Sardegna constano di vari stabilimenti ;
però il principalissimo si è quello che si trova a levante della
città di Cagliari, detto le saline di Palmas, nelle quali si fabbricavano e si fabbricano tuttora i tre quarti del sale prodotto in Sardegna.
10 non dirò come fossero le saline governate dall'antica
amministrazione sarda. Il fatto sta che esse non erano suscetbili di produrre oltre i 500,000 o 400,000 mila quintali metrici all'anno, cioè un prodotto medio di 540,000 quintali
metrici, mentre queste saline erano e sono tuttavia suscettibili di una produzione, si può dire senza esagerare, dieci
volte maggiore, ove si pratichino in esse i voluti miglioramenti. Questa produzione ristretta non venne cagionata da
negligenza assoluta dell'antico Governo, giacché il Ministero
di Sardegna si era più volte preoccupato della necessità di
migliorare e di aumentare la produzione delle saline, e, se
non vado errato, negli anni anteriori al 1830 affidava ad un
impiegato sardo, ad un certo signor Delitala la missione di
visitare i principali stabilimenti saliferi del continente per
presentare poi un progetto di miglioramento alle saline di
Sardegna. Questo signor Delitaia compieva la sua missione e
presentava un progetto ; esso veniva adottato, e si spendeva
un milione per mandarlo in esecuzione, ma la produzione del
sale non ne veniva punto accresciuta, mentre la qualità del
medesimo andava notevolmente scemando di pregio. Ecco il
frutto delle speculazioni industriali governative.
Evidentemente le saline della Sardegna non potevano rimanere nella condizione in cui il Ministero delle finanze le
aveva ricevute. Era d'uopo o di abbandonarle o di spendere
in esse un'altra somma con migliore giudizio, o conveniva
darle in affitto ad una società che avesse i mezzi e !a volontà
di sviluppare quella produzione.
11Governo si appigliò a quest'ultimo partito, ed io credo
che in ciò non venne biasimato da alcuno,*' giacché tutti i
membri di questa Camera hanno riconosciuto che le industrie
esercitate dal Governo non lo sono col miglior frutto possibile. Allora il Governo venne posto in relazione, non ricordo
bene in qual modo, col signor Adhémar, il quale aveva stabilito saline sull'Adriatico, e lo incaricò di recarsi in Sardegna, come già ebbi l'onore di esporre alla Camera, onde visitarne le saline e presentare un progetto. II signor Adhémar
venne e presentò un piano di miglioramento e un progetto
di affidamento., di cui l'onorevole deputato Sulis ha annun$
CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1852
ciato le principali condizioni, tacendone però qua'cheduna.
Questo progetto non fu accettato dal Ministero, il quaìe incaricò, come dissi, «no dei suoi membri, l'onorevole ministro
dei lavori pubblici, signor Paleocapa, di preparare una specie
di controprogetto. Il signor Adhémar non volie accettare il
controprogetto, ed allora si prese la deliberatone di ricorrere si pubblici incanti. Come già dissi, i pubblici incanti
andarono deserti ; il signor Adhémar, il quale fu ripetutamente avvertito che essi avrebbero luogo, si presentò, ma
non voiie far partito, e cosi pure se ne astennero gli altri
concorrenti, che erano vari, poiché non solo vi erano i membri principali della compagnia Pescatore e Chappon, ma eziandio parecchi rappresentanti delle saline francesi ed altri di
quelle d'Italia. Si fu allora che si venne a stabilire la convenzione di cui ora vi si chiede l'approvazione.
Aquesta convenzione si fanno vari appunti ; io cercherò
di non diisimularne o tacerne alcuno per potere quindi, come
spero, con fondamento ribatterli.
Si dice io primo luogo : voi non avete preso alcuna precauzioae per costringere la società a sviluppare l'industria
salifera in Sardegna, voi avete acconsentito che i! sale che si
consuma in terraferma fosse somministrato dai concessionari
in sale di Francia o in sale di Trapani, quindi voi avete esposto alla decadenza completa questo stabilimento demaniale,
voi avete esposto la Sardegna a perdere una industria che è
una delle sorgenti della sua prosperità, e questo timore da
noi manifestato ha tanto maggior fondamento in quanto che
tra i fondatori della società vi sono parecchi dei principali
interessati alle saline del mezzogiorno della Francia.
Io secondo luogo, voi avete consentito a pagare il sale in
Genova ad un prezzo troppo eleyato ; voi avete consentito a
pagarlo i 80 il quintale, mentre alla compagnia costa assai
meno. Di più voi avete nel vostro contratto consentito a condizioni che possono tornare per avventura onerose alle finanze. avete in un articolo dichiarato che avreste abbonato
alia società lo scapito che potrebbero soffrire i metalli preziosi ; avete dichiarato che non l'avreste mai pagata in carta
di credito ; finalmente vi siete impegnati di lasciare alla sua
disposizione i forzati.
Io credo che questi sono i principali appunti che si fanno
al contratto.
Finalmente l'onorevole deputato Sulis, riepilogando tutte
queste obbiezioni e formulandole in una sola, ha detto ; voi
avete consentito a patti peggiori di quelli che avete ricusato
di accettare dal signor Adhémar...
ASPnomi. E la coltivazione delle saline fatta dagli isolani ?
CAVO? «, presidente del Consiglio e ministro delle finanze... e non avete riservata la facoltà di coltivare il sale
di cui può abbisognare l'isola per la sua interna consumazione.
Vengo a! primo appunto che è il più grave, giacché io dichiaro che, se vi fosse un pericolo reale che questo contratto
portasse la rovina delle saline della Sardegna, che dovesse far
cessare questa industria, non vi sarebbe corrispettivo che mi
avrebbe potuto indurre a sancirlo. Quand'anche la compagnia avesse acconsentito a darci tutto il sale di cui la terraferma abbisogna non a lire 1 80, ma a t 60, ad una sola lira,
non ini crederei giustificato a sancire un patto che potrebbe
far rimanere sterile una delle sorgenti della prosperità dell'isola.
Ma vediamo se la compagnia possa avere un interesse qualunque a fare quanto si suppone essere sua intenzione, cioè
di tralasciare la coltivazione delle saline della Sardegna : ve-
diamo qual è l'utile che da questa cessazione potrebbe ricavare, e vediamo quali danni ne verrebbero ; quando sarà
provato che i danni supereranno di molto gli utili, egli è
evidente che una società composta di uomini accorti, quale
è questa, non vorrà anteporre l'ipotesi dannosa alla vantaggiosa.
Si dice che questi speculatori interessati nelle saline della
Francia hanno prese in affitto le saline della Sardegna per
far cessare la concorrenza che queste facevano ai loro stabilimenti.
Oude così fosse, bisognerebbe, mi pare (e prego la Camera
di por ben mente a ciò) che questi fossero proprietari di
tutte le saline del mezzogiorno della Francia (non parlo di
quelle dell'occidente, perchè non hanno a che fare con queste) ; bisognerebbe poi che le saline della Sardegna fossero
di tale importanza da poter influire notevolmente sul prezzo
del sale del Mediterraneo, onde la cessazione della loro coltivazione potesse avere veramente una grande influenza sul
prezzo dei sali sui mercati del Mediterraneo ; bisogna che
questi due estremi si verifichino onde possa convenire a
quella società di cessare dal coltivare le saline sarde e di sottostare ad una perdita per poi ritrarne indirettamente un
compenso più o meno largo.
Ora, i membri di questa società non sono tutti proprietari
di saline ; ve ne sono nella società molti che non hanno interesse di sorta nelle saline francesi, e ne citerò solo tre dei
nostri connazionali. Uno è il signor Nigra, l'altro è il signor
Bianchi di Oneglia ed il terzo è il signor Penco, i quali hanno
tutti delle azioni in questa società e non hanno alcun interesse colle saline di Francia. Quindi io non potrei concepire
come, senza violare tutti i principii di giustizia e di equità,
gli altri membri della società potrebbero imporre ai loro soci
una perdita enorme per guadagnare indirettamente da un'altra parte.
Ma in secondo luogo i membri della società francese non
sono tutti interessati in tutte le saline della Francia e non
sono proprietari esclusivi delle saline in cui sono interessati.
La Camera sa che nel mezzogiorno della Francia vi è un
gran numero di società salifere, e che queste società hanno
stabilimenti che rappresentano capitali di più e più milioni ;
che queste società non hanno mai potuto combinarsi perfettamente assieme ; che una coalizione fu tentata, se non erre,
negli anni 1845 e 1846, la quale riuscì bensì a riunire gl'interessi delle saline poste a ponente del Rodano, ma non
giunse, malgrado tutti gli sforzi e malgrado che questa coalizione fosse aiutata dalle circostanze che avevano reso il sale
molto scarso e molto caro, a riunire in un sol corpo tutte le
società, e quelle della Provenza rimasero sempre in lotta con
quelle della Linguadoca.
Questa coalizione poi venne sciolta dagli avvenimenti
stessi. Il risultato impose tanti sacrifizi e così pochi utili ai
membri della coalizione, che essa si sciolse da sè. Ora poi è
noto, e si può verificare, che, lungi dall'esistervi una coalizione, vi è una rivalità e una concorrenza sfrenata fra i proprietari delle saline del mezzogiorno della Francia, e ciò è
così vero, che danno il sale ad un prezzo tenuissimo, e noi lo
abbiamo provato per nostro beneficio, poiché, avendo l'anno
scorso dato ad appalto la provvista del sale nella Savoia, abbiamo ottenuto il prezzo straordinariamente vantaggioso di
lire 6 40 il quintale, se non erro, pel sale recato ad Annecy,
a Seyssel ed a Yenne ; e se abbiamo ottenuto questo prezzo,
io dobbiamo alla concorrenza accanitissima che si fecero i
proprietari delle varie saline del mezzogiorno della Francia.
La concorrenza era tale che, fatto il contratto e no?» ancora
—
T ORN AT A
3481
DEL 2 8
a ppr o va lo , ho r ic e vuto da una c ompa gnia un'offe r ta di r iba s s o; ma s iccome l'inc a nt o e ra s tato de finit ivo , io non ho
c r e duto di dove r a ppr ofitta r e di que s ta nuova offe r ta. Que s to
pr ova ad e vide nza che vi e s is te va una c onc or r e nza attivis s ima fra i va r i pr o pr ie t a r i de lle s a line .
Or a , cre de te voi pos s ibile che i pr o pr ie t a r i di que s te s a line
voglia no fare un s acrificio che dis tr ugge r à una concor r e nza
la qua le pr ofitte r e bbe a t ut t e le c ompa gnie ind is t int a me nt e ?
Egli è e vide nte c he , se do ma ni la Sar de gna non pr oduc e p iù
s a le , e se que s to ne fa a ume nt a r e il pr e zzo , ne pr ofitte r a nno
ta nto le s a line ne lle q u a li il s ignor Pe s catore e soci s ono inte r e s s a ti, qua nt o que lle de l s ignor Bazin e de l s ignor Re na r d ,
lor o r iv a li.
In s e condo luogo conve r r e bbe che la pr o duzio ne de l s ale
in Sarde gna pote s s e e s e r citar e una influe nza note volis s ima
s a i me r cati de l Me dite r r a ne o, ma le s a line de lla Sa r de gna ,
ne llo s tato in c ui si t r o va no , s ono que lle che pr oduc ono me no
in t ut t o il Me dite r r a ne o, Vi s ono le s a line di T r a pa ni le q ua li
pr oduc ono oltr e a un milio n e di q uin t a li me tr ic i a t t ua lme nt e ,
e t ut t i gli a nni a ume nt a no ; vi s ono le s a line di Alge s iras e
di Gibilt e r r a che ne pr oduc ono un milio ne e me zzo di quint a li me tr ic i ; non pa r lo de lle s a line de l P o r t o g a llo , che s ono
fuo r i de l Me dite r r a ne o ; las cio a nc he in dis pa r te le s a line dell'Adr ia tic o che pr oduc ono mo lt is s imo , ma s olta nto q ue i due
gr a ndi s t a bilime nt i pr oduc ono s ale otto volte p iù che le nos tr e s a line . Nota te in o lt r e che le s a line de lla Fr a nc ia pr oducono dai due ai tr e m ilio n i di q u in t a li me t r ic i, q u in d i no n è
3 0 0 ,0 0 0 q uin t a li p iù o me no che pos s ano ave r e influe nza s ul
pre zzo de l s ale .
D'a lt r o nde , pe r chi conos ce il c o mme r c io de l s a le , e gli è
e vide nte che le s aline de l Me dite r r a ne o non pos s ono far e
s e ria concor r e nza a lle s a line france s i ; il pr e zzo de l s ale è
cos ì te nue non s olo ne l Me dite r r a ne o, ma a nc he fu o r i, che
non accadrà ma i che un ba s t ime nt o pa r ta da ll'Oc e a no dove
s ono dir e tti i s ali che si e s por ta no, pe r ve nir e in zavor r a a
car icar e s ale ne l Me dite r r a ne o, è a s s oluta me nte impo s s ibile ,
pe rchè tr ove r e bbe in In g h ilt e r r a , tr ove r e bbe ne l P or toga llo
saie ad un pre zzo mo lto mino r e di q ua n t o lo r o cos te r e bbe il
nolo a vuoto da ll'Oc e a no ne l Me dite r r a ne o.
Diffa lti la F r a nc ia non p uò s pe r ar e di ve nde r e s ale fuor c hé
ai ba s time nti a r r iva t i ne i s uoi por ti de l me zzogior no che non
tr ova no a c a r ic a r e me r ci che pa g hino un mig lio r n o lo , e che
pe r dis pe r a zione si r iduc o no a far e car ico di s ale . A que lle
na vi poi c he , tr ova ndos i ne i po r t i fr ance s i, non vi r inve ng o no
di che far e un car ico di r it o r n o , non c onve r r à ma i di a nda r e
in Sa r de gna , qua nd'a nc he q uivi lo r o si de s s e il s ale pe r
nie nte .
Il s ale si dà or a in Sarde gna pe r 70 c e nte s imi il quinta le »
cioè pe r s e tte lir e la tonne lla ta ; e bbe ne io dic o che una na ve ,
che è pr onta a car icar e il s ale ne l por to di Ma r s iglia , d iCe t t e
o d'Hyè r e s , non a vr à ma i la s ua conve nie nza di a nda r e ne l
por to di Ca glia r i e d as pe ttar e otto o die ci o q uin d ic i g io r ni
pe r caricars i e pe r gua da gna r e a lc uni ce nte s imi pe r q u in t a le ,
d ue lir e pe r tonne lla ta : que s to è e vide nte .
La Sar de gna non può s pe r ar e di ve nde r e s ale fuor c hé a
que lle na vi le q u a li essendo g iunt e ne i por ti d ' It a lia , e s pe c ia lme nte ne i po r ti d e ll'It a lia me r id io na le , e non a ve ndo ivi
tr ovato di che c a r ic a r e , volgono le pr or e ve rs o l'Oc e a no, e
me ntr e pas s ano da va nti al golfo di Ca g lia r i, se nza pe r de r e
te mpo in via ggio e s oppor ta r e nuo ve s pe s e , si fe r ma no in
que l golfo, fa nno car ico di s ale e se ne va nno .
Le s aline di Sar de gna a chi fa nno c onc or r e nza ? La fa nno
a lle s aline di T r a pa ni, di Gibilte r r a e di Alge s ir as , ma a lle
ia lin e di Fr a nc ia no n fa nno c onc or r e nza d i s or ta .
AP RILE
1853
Io s pe ro a d u n q u e d i ave r d i m o s t r a t o c h e la c o m p a g n i a non
può a v e r e a l c u n in t e r e s s e a n o n c o l t i v a r e le s a l in e d i Sarde gna.
Ma, si dic e , voi non le ave te impos to l'o bblig o di c oltiva r le ! Noi le a bbia mo impos to l'o bblig o di p r o d ur r e a nnua lme nte 5 0 0 ,0 0 0 q u in t a li me tr ic i ; ora dimo s tr e r ò tr a poco che
l'o b b lig o di p r o d ur r e 3 0 0 ,0 0 0 q u in t a li me tr ic i ci as s icura
c he , ove vi s ia c onve nie nza , essi ne a ume nt e r a nno la pr oduzione ad uno e anche a due m ilio n i.
Noi li a bbia mo obbliga ti di dis por r e le s aline in modo da
pote r p r o d ur r e un milio ne di q u in t a li a ll'a nno . Mi si d ir à
fors e che que s ta non è una grave o bblig a zio ne , che la dis pos izione de lle s aline non costa gr an fa tto. Io non ho pr a tic a to
l'indus t r ia s alife r a, q u in d i non potr e i da r ne una dimos tr a zio ne , ma r ic o r de r ò s olo che il Gove r no pas s ato ha speso un
m ilio n e e più pe r pote r p r o d ur r e s olo 3 3 0 ,0 0 0 q u in t a li me t r ic i. So be ne che que s ta c ompa gnia s pe nde r à as s ai me no ; che
que s to milio ne fu speso as s ai m a le ; ma t ut ia v o lt a , pe r ma le
che si sia speso que s to be ne de tto m ilio n e , c iò pr ova che non
si pr e pa r a no le s a line se nza una spesa assai gr a ve .
Dun q ue la s ocie tà dovr à s e mpr e pr e pa r a r e le s aline pe r
la pr o duzio ne di un milio ne di q u in t a li, e dovr à pr o dur r e
8 0 0 ,0 0 0 q u in t a li me tr ic i ; que s to è q ua nt o ci e ra da to di otte ne r e ; que s te due c ondizioni e r a no bas te voli pe r as s icurarci
che la c ompa gnia s ar e bbe obbliga ta d'impe g na r e c a pit a li, e
c a pita li cos picui ne lla Sa r de gna .
Ma , s oggiunge l'onor e vole de puta to Sulis , il s ignor Adhéma r vole va fare una s tr ada di fe r r o , e voi n o n ave te impos to
un pa r i obbligo a lla c ompa gnia di cui a l pre s e nte si tr a tta .
Io r e put o a ta le pr opos ito che e ra cosa impr o vvida il pre s crive re a lla me de s ima il modo a c ui dove s s e atte ne r s i pe r
otte ne r e un r is pa r mio r e la t iva me nt e a lle spese di caricame nto de l s ale s opra i n a v ig li.
sniiis. (Interrompendo) La stessa c ompa gnia a nonima att ua le e ra s tata obbliga ta a fare la s tr ada di fe r r o a c ui io ho
fatto c e nno. Que s t'one r e le fu poi t o lt o coi nuovi p a t t i.
CAVOUR, presidente del Consiglio e ministro delle finanze. Se si tr attas s e di una s tr ada di fe r r o che dove s s e servir e al p u b b lic o , io c ompr e nde r e i che s ar e bbe s tato gravis s imo l'e s one r a r e la c ompa gnia d a ll'o b b lig o di c o s t r uir la ,
ma lo stesso no n si p uò d ir e ne l nos tr o caso in c ui s iffatta
s trada non a vr e bbe a ltr o s copo che q ue llo di a ge vola r e il
tr a s por to de l s ale da lle s a line di P a lma s a Ca g lia r i.
Io vi dimo s t r e r ò p o i, se a vr e te la pazie nza di a s c o lt a r mi,
che la c o mpa g nia è cos tr e tta di ne ce s s ità a miglior a r e i me zzi
di tr a s por to e di s ce mar e le s pe s e , se non vuo le essere r idotta al p u n t o di ave r fatta una c a ttiva s pe c ula zione .
Or a , se io pr ove r ò tal cos a, a ppa r ir à c hia r a me nte che ab«
b ia mo as s icur ato ma g g io r me nt e l'inte r e s s e de l te s or o, as tringe ndo la c o mpa g nia ad a ume nt a r e i me zzi di p r o d uzio ne , a
por ta r e i q ua d r e t t i s a life r i a l p u n t o d i pote r p r o d ur r e annua lme nt e un milio ne di q u in t a li, che non impo ne ndo le l'obbligo di far e una s tr a da fe r r a ta . Ma pe r a r r iva r e a que s ta
dimo s tr a zio ne , bis ogna che io c ominc i da l r a giona r e in t o r n o
a lla p iù gr a ve de lle obbie zioni che si è fa tta a l c o nt r a t t o ,
que lla cioè de l pr e zzo.
L'obbie zione p iù gr a ve che si fa da l la to finanziar io, si è
di ave r accons e ntito a pagar e pe r uno s pazio di 30 a nni il
s ale ne i ma ga zzini di Ge nova lir e i 8 0 . Si è de tto che que s ta c ondizione e r a g r a vis s ima , che face va s ottos tar e il te s oro
ad un pe r dita e no r me . Que s ta fu la p r im a a s s e r zione , poi s i
a t t e nuò d ' a lq u a n t o , e si r ic onobbe c he , nlìo s tato a ttua le de lle
cos e , il pre zzo di lir e 1 80 no n e ra e cce s s ivo, ma che si sar e bbe dovuto pr ovve de r e ad una g r a dua le d im in u zio n e ne i
CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1852
vari periodi dell'affinamento. Io qui entro nel cuore della questione, e disgraziatamente bisogna che lo faccia con eaìeoli
con cifre,
¿'onorevole relatore della Commissione, nella sua prima
relazione, stabiliva il prezzo di costo del sale tradotto in Genova a lire i 67. Sentite le spiegazioni date dal Ministero
nel seno della Commissione, l'onorevole relatore con schiettezza e lealtà, di cui lo ringrazio , riconobbe che il calcolo
di ì 67 era troppo tenue, e che bisognava portarlo ad i 72 58.
L'amministrazione calcolava la spesa a lire 1 80; io non voglio piatire sai centesimi, la menerò buona al signor relatore
ed ammetterò che il costo del sale portato ia Genova sia di
Sire 1 72.
L'onorevole relatore non negherà che in questo calcolo
di lire 1 72 non si è tenuto conto dell'interesse dei capitali
che necessariamente debbono essere impiegati in quest'industria : si è tenuto conto del capitale di due anni necessario
a dare assetto alla manifattura, ma non si à tenuto conto del
capitale che assorbiranno le spese di primo stabilimento.
Parimente non si è tenuto conto delle spese di amministrazione; questa società naturalmente non si amministra da sè,
ha un direttore a Genova, ed un altro a Cagliari, ha spese di
ufficio, molti impiegati che sono largamente retribuiti, e
debbono esserlo, poiché (e l'onorevole Sulis non vorrà negarlo), per decidere una persona di capacità e di mezzi a
recarsi a dirigere un'industria in Sardegna, è necessario
darle un compenso maggiore di quello che le si darebbe
qualora non si trattasse che di destinarla a Genova o a Torino. Queste spese generali e l'interesse dei fondi impiegati
in quest'industria, equivarranno a sei o sette centesimi per
quintale; ora, supponendo anche soli cinque centesimi, questi formeranno su 500,000 quintali un prodotto di lire
15,000,
lo credo che la società sarebbe lietissima di non avere un
passivo maggiore di 15,000 lire tra interessi e spese generali.
Aggiungendo adunque alla somma riconosciuta dal signor
relatore come spesa di costo la somma che la società dovrà
impiegare nelle spese generali, giungeremo ad 1 77, 1 78,
cioè al prezzo circa al quale ci obblighiamo di pagare il sale
alla società, cioè ad 1 80.
Ho ammesso queste basi di calcolo, ma non vorrei sicuramente assumere l'impresa di trasportare il sale a Cagliari
per 30 centesimi il quintale, sebbene il ministro dei lavori
pubblici, dietro l'asserzione del direttore delle saline, il
quale aveva interesse che queste saline non si dessero in
appalto, abbia stabilito il trasporto a tale costo. E per dire
che 30 centesimi mi paiono un costo molto tenue, mi valgo
delle cifre enunciate nell'inchiesta fatta da una Commissione
dell'Assemblea legislativa presieduta dal signor Bixio, dalla
quale venne constatato che nelle saline della Francia, ove
era minore il prezzo del sale, questo contava da 60 a 70
centesimi. Eppure io Francia hanno tutti i mezzi i più perfezionati per produrre il sale; il sole di Cagliari sarà un poco
più ardente del sole di Montpellier, ma i mezzi di produzione
a Montpellier sono altresì molto più perfezionati di quello
che fossero in Sardegna.
Ma nulladimeno lasciamo stare queste inezie, questi centesimi, io dico che in ora, giusta i calcoli più favorevoli all'antico sistema, pagandosi >1 saiei 80, non vi è nè guadagno
nè perdita*; che anzi, se si vuole, vi è un po'di guadagno,
perchè il sale che viene dalla Sardegna non costa che i e 80,
mentre quello che viene dall'estero per più dei due terzi si
paga 1 e 90.
Ma allora mi si dirà; dunque voi credete che questa com9
pagnia non ha alcun profitto ? lo dico schiettamente che, se
la compagnia non migliora il mezzo di caricamento in Sardegna, e i mezzi di trasporto, farà un pessimo affare, credo
cioè che avrà l'interesse ristrettissimo dei suoi capitali, e ia
tal caso, invece di andare a farsi abbrustolire in Sardegna,
poteva comprare delle rendite che le avrebbero fruttato di
più. Ma, come dico, la compagnia, col migliorare i mezzi di caricamento inSardegna, coli'adottare mezzi perfezionati di trasporto dall'isola, può conseguire un discreto ed anche grasso
guadagno.
Presentemente le spese del carico dei cumuli al bastimento
è di il centesimi per quintale metrico. Anzi, quando bisogna
andare a caricare a Cagliari ne costa 15. Egli è evidente
che, o mercè una strada di ferro, o mercè un canale, questa
somma può essere ridotta alla metà, cioè a 5 centesimi ; al
di là dei 5 centesimi stimo difficile il ridurla. Tutti sanno
che il quintale pesa come un sacco di grano, e che anche noi
per far scaricare un sacco di grano dal carro alla bottega
paghiamo un soldo, quindi sarà difficile, anche adottando
mezzi perfezionati, che costi meno di un soldo il trasporto
dallo stagno alla nave, ed il caricamento dal battello alla
nave stessa. Nallameno può essere che., facendo un buon canale od una strada di ferro, si venga a guadagnare 5 centesimi. Costa pure attualmente una lira il trasporto sui mare
da Cagliari a Genova. Questo anzi costituisce la parte più
grave della spesa ; poiché sopra 1 80, una lira deve essere
consacrata a pagare il nolo. Qui credo possibile un notevole
risparmio. Ma, per ottener questo, bisogna che la compagnia
abbia il coraggio di far costrurre bastimenti ad elice, e di
impiegarli unicamente nel trasporto del sale da Cagliari a
Genova. Io credo che, ciò facendo, si possa ottenere un'economia di 20 e forse anche di 25 centesimi sul nolo. Ma, o
signori, per trasportare 300 mila quintali metrici, cioè trenta
mila tonnellate, bisogna avere non meno di tre di codesti
bastimene, e che siano di 500 tonnellate caduno. La compagnia non potrà trasportare i suoi sali dalla Sardegna a Genova
con battelli ad elice, se non ne ha almeno tre e della portata
che ho detto.
Ed ancora essa non potrà fare tale servizio se non quando
il porlo di Genova sarà migliorato ; perchè, se questo rimanesse nella condizione in cui trovasi attualmente, non basterebbero a ciò nè tre, nè quattro legni, dacché per iscaricare
una nave di 500 tonnellate nel porto di Genova presenteménte si richiedono non meno di 20 giorni, e qualche volta
fino un mese. Ma speriamo che questo porto si migliorerà
una buona volta; e con tre bastimenti ad elice la compagnia
potrà fare il servizio.
Ora credo di non esagerare calcolando che codesti legni
costino 250 mila lire caduno; anzi dubito che possano aversi
a tal prezzo, poiché ne è aumentato il costo in Inghilterra.
Ma pongasi che costino 250 mila lire, la società avrà a spendere adunque per tale acquisto 750 mila lire. Se spende
ancora 200 mila lire per migliorare le comunicazioni tra le
saline e il mare, spenderà così un milione oltre quello che
dovrebbe impiegare per aumentare la produzione. In allora
però potrà fare buoni affari ; potrà guadagnare forse 25 centesimi sopra il sale che somministrerà. Su 300 mila quintali
guadagnerebbe adunque, spendendo un milione, 75 mila lire.
Si dirà che questo è un interesse esagerato. No, signori; io
vi dichiaro francamente che non credo che alcun capitalista,
il quale abbia intenzione di andare ad impiegare i propri
capitali, e non per impegnarsi in un'opera, e cercare poi di
rimetterla con qualche profitto, lasciando altri a cavarsela
come possono, al giorno d'oggi andrà ad impiegare i suoi
TORNATA DEL 23 APRILE .1853
fondi in Sardegna, se non ¡spera ricavarne il 7o P8 per cento.
Ma si dirà: sul continente i capitali fruttano molto meno,
fruttano il cinque a Genova. Questo è vero ; ma voi vedete
che i capitali sono alla Borsa di Londra al 3 per cesto, e
fruttano il 7e l'8 alia Nuova York. Si osserverà che la Nuova
York è più distante da Londra, di quello che non sia Genova
da Cagliari. Geograficamente parlando, questo è vero, ma
economicamente e industrialmente parlando vi è una maggior distanza tra Genova e Cagliari che non vi sia tra Londra
e Nuova York. Quindi io tengo per fermo che se non vi è la
speranza di conseguire il 7 per cento dai capitali impiegati
nell'industria, non avrete mai nessun capitalista che vada
nell'isola ad impiegare i suoi fondi: e se i Sardi non vogliono
rassegnarsi a che i capitalisti che vanno in Sardegna ottengano di siffatti guadagni, debbono rassegnarsi a vedere il
loro paese rimanere nello stato in cui giace da tanti secoli.
Mi pare adunque di aver dimostrato all'evidenza che il
prezzo di lire 1 80 corrisponde esattamente al costo attuale
di produzione, e che se vi si può ottenere una diminuzione,
questa non sarà se non mercè l'impiego di larghi capitali i
quali se non dessero un vistoso frutto a chi li deve impiegare,
non si troverebbe nessuno che volesse intraprendere un consimile commercio.
Ma mi si dice : come mai il vostro collega, il ministro dei
lavori pubblici domandava solo i 70? È vero ; ma il signor
ministro dei lavori pubblici (mi sia lecito il dirlo) faceva una
proposta per parte del Governo, e non era quella l'ultima
sua parola. Quello con cui si trattava, diceva: cedetemelo
all'i 80; probabilmente in definitiva avrebbe poi consentito
a 1 78, e il Ministero avrebbe accettato.
Il signor ministro dei lavori pubblici chiedeva 13 centesimi
sopra ii sale che si smercia all'estero, ed il signor Adhémar
non ne offriva che 3. Ora, se noi non abbiamo potuto ottenere che si diminuisse ii prezzo sul sale che si deve somministrare a Genova, abbiamo però ottenuto che la compagnia
aumentasse di 5 centesimi l'offerta Adhémar sul sale che si
smercia all'estero. Mentre quest'ultimo non voleva per questo pagare che 3 centesimi, la compagnia Pescatore e Chappon ne pagherà IO: il che vuol dire che, tenendo ferma
l'offerta Adhémar a 5 centesimi, sarebbe stato lo stesso che
ridurre il prezzo in Genova a i 75. Vedete dunque che dal
lato del prezzo noi abbiamo ottenuto un miglioramento sulla
proposta Adhémar. Quindi ripeto che non è cosa straordinaria che il ministro dei lavori pubblici, il quale non aveva
altri dati fuori quelli fornitigli dal direttore delle saline, che
non esagerava la spesa, né diminuiva gl'introiti, avesse stabilito i suoi calcoli sopra i 70 e 43 centesimi.
Fin qui parmi d'aver sufficientemente giustificata la questione del prezzo, solo mi si potrà dire: in un periodo di 30
anni, ora ridotto a 29, possono succedere tanti migliora
menti in questa industria da ridurre di molto il prezzo del
sale. Ma io prego la Camera a voler considerare a quanto
viene questo prezzo di i 80 per iO rubbi. Importa 18 centesimi per cadun rubbo. Quindi non vi può essere un gran
margine da supporre una diminuzione nel prezzo del sale,
che costa ciò quasi intieramente per la mano d'opera : dacché si esige mano d'opera per la produzione, mano d'opera
pel trasporto a bordo, mano d'opera per lo scarico a terra,
e quindi il prezzo dei noli. Ora, credete voi, o signori, che
vi sia probabilità ebe il prezzo della mano d'opera diminuisca
in un futuro periodo di 50 anni ? Per me, ho ferma convinzione che succederà assolutamente il contrario. Se voi paragonate il prezzo della mano d'opera attuale con quella di 30
anni addietro, vedrete che è aumentato, e quest'aumento che
vi fu negli ultimi 30 anni si verificherà di nuovo nei 30 anni
successivi. Vi è una circostanza che deve necessariamente
influire su questo. La facilità dei trasporti dall'Europa all'America cagionando una continua emigrazione nelle classi
lavoratrici, deve necessariamente aumentare il prezzo della
mano d'opera. Da alcuni anni è aumentato del 30 per cento.
Questo non si può sentire immediatamente presso di noi, ma
col tempo necessariamente si farà pur sentire, e quindi l'elemento che costituisce in modo principale il prezzo del sale,
cioè fa mano d'opera, dovrà piuttosto aumentare che diminuire nel periodo di 30 anni.
Certamente questo è una specie di contratto di sorte, perchè lo Stato scapiterà se le spese di produzione diminuiscono,
profitterà invece se aumentano. Se la mano d'opera aumentasse, aumenterebbe almeno del la per eento, e di questo se
ne avvantsggierebbe il Governo.
D'altronde poi avverto la Camera che non si poteva fare
un contratto per un periodo minore. Infatti il signor Adhémar
(ciò che taceva l'onorevole Suìis) chiedeva anni, e non ha
voluto acconsentire a nessuna riduzione. Il ministro dei lavori pubblici era d'opinione che se gliene potessero concedere 23...
PA&EOCJLPA, ministro dei lavori pubblici. Domando
scusa, se interrompo, darò una breve spiegazione su questo
argomento.
Io sono stato sentito prima sul progetto del signor Adhémar
e l'ho trovato assolutamente inaccettabile, e per il periodo
lunghissimo della concessione che egli esigeva per 43 anni e
per tutte le altre condizioni. Egli studiatamente faceva i suoi
calcoli in modo che pareva che ne tornasse all'amministrazione un vantaggio, noe so se di 43 o 20 mila lire, ed invece
vi era un danno noe ben ricordo se di 60 o più mila lire.
Adunque, in sulle prime interrogazioni, risposi positivamente che il contratto offerto dal signor Adhémar non era
accettabile, e dichiaro adesso, benché non mi ricordi dei
dettagli, che credo che si sarebbe fatto un contratto rovinoso,
e che non ha a far niente eoo quello che ha stipulato ora la
amministrazione.
Dopo queste, convinta l'amministrazione delle finanze che
quell'offerta de! signor Adbémar non era accettabile, venne
al partito di aprire un concorso, e mi domandò che, postochè io aveva studiato l'affare coll'esame del progetto Adhémar, proponessi un capitolato da pubblicarsi per chiamare
un concorso. E qui debbo dire che ho cercato di formularlo
nel modo più vantaggioso per le finanze, appunto perchè,
chiamando un concorso conveniva chiamarlo in termini tali
che potesse assicurarci di non compromettere l'interesse dello
Stato in un affare che non era stato tentato prima,
Quando sono a farsi degli appalti di opere di costruzione o
di altre imprese, di cui l'esperienza di appalti antecedenti ci
fornisce dati positivi, si può attenersi a quei dati e non largheggiare troppo, e si ha così una norma positiva e sicura.
Ma nel presènte caso non eranvi altre norme che quelle di
fabbricazione e di spaccio che forniva l'amministrazione delie
saline di Sardegna ; questi erano i soli dati positivi,
Mi sono dunque fermato sn questi dati, ed ho cercato di
applicarli colla maggior larghezza possibile, appunto perchè
non voleva compromettere l'amministrazione e voleva piuttosto largheggiare che stare indietro, poiché se l'appalto a
concorso non riusciva, era in facoltà del Governo portare
modificazioni al capitolato.
C&TOVR , presidente del Consiglio e ministro delle finanze. li secondo elemento da valutarsi poi nelle spese, è il
prezzo del nolo»
CAMERA D E I D E P U T A T I
3484
—
Ora io prego la Camera di avvertire un fatto. Il costo dei
bastimenti tutti gli anni a u m e n t a . Un bastimento costa ora
per la fabbricazione un terzo, se non la metà di più di quello
che costava 50 anni sono. Il prezzo del legname è r a d d o p piato (per persuadervi di ciò, non avete che a consultare il
bilancio della marina), e deve necessariamente t e n d e r e ad
a u m e n t a r e s e m p r e di più, perchè si consuma più legname di
quello che se ne produca.
È perciò che il prezzo dei noli tende piuttosto ad a u m e n t a r e che non a d i m i n u i r e . Qui la meccanica e l'industria ci
possono far poco. Il prezzo del nolo sarà s e m p r e in ragione
del costo del bastimento, quindi del costo del legname e della
mano d ' o p e r a . Quanto al legname, non so se la chimica troverà modo di fare più celeremente crescere gli alberi, ma ne
dubito assai ( M a n t à ) ; e q u a n d ' a n c h e questo si trovasse, si
richiederebbe molto tempo onde questo trovato avesse un
effetto pratico. È probabile quindi che questo a u m e n t o del
prezzo dei noli continui piuttosto ad elevarsi che a d i m i nuire.
Io r e p u t o p e r t a n t o che sia assolutamente nell'interesse
del Governo l'avere stipulato un prezzo fisso p e r tutto il p e riodo di 30 anni, e che questa condizione un p o ' aleatoria sia
t u t t a in vantaggio delle finanze.
Ma mi si dice : voi avete consentito ad una condizione gravissima, avete consentito a m e t t e r e al coperto la compagnia
q u a n t o al pericolo di una diminuzione del prezzo dell'oro e
dell'argento. Io non iscorgo questa condizione nel capitolato,
imperocché in esso si parla di metalli preziosi; ma non di
u n a variazione nel valore dell'oro e dell'argento.
Io darò l e t t u r a alla Camera di quest'articolo, riguardo a)
quale venne fatto grave a p p u n t o al Ministero.
È detto ne! capitolato :
« Pour prévoir le cas d ' u n e diminution notable dans la
valeur de l'or et de l'argent, e t , par suite, de la valeur intrins è q u e de la livre n e u v e de Piémont, il est établi q u ' a u m o m e n t de la conclusion du p r é s e n t t r a i t é la valeur légale du
kilogramme d'or à mille est de 3434 livres neuves et celle du
kilogramme d ' a r g e n t au m ê m e t i t r e , de 219 livres n e u v e s .
De sorte q u e si le cours de ces m é t a u x fins, et, par suite, de
la valeur i n t r i n s è q u e de la livre neuve de Piémont, venaient
à se déprécier d ' u n e m a n i è r e notable, le G o u v e r n e m e n t i n demniserait la compagnie, en lui accordant u n e a u g m e n t a tion proportionnelle sur le prix de i f r a n c 8 0 centimes fixé
p o u r la f o u r n i t u r e . »
Come ben si scorge, è qui stabilito che il chilogramma di
oro vale 3434 lire nuove, ed il chilogramma d ' a r g e n t o lire
nuove 219.
Quindi, sinché voi darete alla compagnia a l t r e t t a n t i chilog r a m m i d'oro e d ' a r g e n t o q u a n t i d o v r e t e ad essa sborsare in
3454 lire nuove se si t r a t t a del primo, ed in lire nuove 219
se si t r a t t a del secondo, voi a v r e t e adempito a queste condizioni.
(Il deputalo Michelini fu cenni di diniego.)
Siccome il deputato Michelini accenna di non essere di
questo p a r e r e , gli lascio facoltà di e s p r i m e r e il suo.
H X I C H E I J I N I . Mi p a r e che i concessionari hanno preved u t a la possibile diminuzione de! prezzo dell'oro e d e l l ' a r gento p e r la g r a n d e q u a n t i t à che a t t u a l m e n t e se ne estrae
dalla California e dall'Australia, e p e r quella maggiore che
forse se ne e s t r a r r à col tempo.
Qaesto risulta senza alcun dubbio dal complesso d e l l ' a r t i colo di cui il presidente del Consiglio ha dato testé lettura
alla Camera, il quale articolo non può a v e r e altra significazione.
-
SESSIONE DEL
1852
I concessionari hanno fatto bene nel loro interesse di
p r e n d e r e questa cautela, principalmente trattandosi di un
lasso di tempo così lungo qual è quello di 30 a n n i .
Questa circostanza, la quale non cambia l'essenza del c o n t r a t t o , non milita nè p r ò nè c o n t r o il Ministero ; diffatti, se
il contratto è buono p e r lo Stato al m o m e n t o della s t i p u l a zione, non cessa dall'essere tale in seguito, p e r c h è si dovrà
d a r e alla compagnia concessionaria maggior quantità di oro
e di argento, ove sia provata una notabile diminuzione di
prezzo di tali metalli, del che giudicheranno i t r i b u n a l i , m a
r e a l m e n t e il Governo pagherà s e m p r e lo stesso valore, a c a gione di quella diminuzione di prezzo.
C I V O V R , presidente
del Consiglio e ministro
delle finanze. Questo è stato ii concetto probabilmente della compagnia, ma non fu espresso. I! capitolato non dice, se non
che : « p a r suite de la valeur intrinsèque de !a livre n e u v e
du Piémont. » Ora, sinché la lira di Piemonte sarà di q u a t t r o
g r a m m i e mezzo di argento fino, finché la pezza di 20 lire
sarà di S g r a m m i e otto decigrammi d ' o r o , non si potrà d i r e
che queste monete di Piemonte siano deperite. Come avremo
una misura per calcolare la depreziazione della lira di Piem o n t e ? Questo non è che una frazione di un peso d'oro, di
un peso d ' a r g e n t o , è quindi impossibile istituirne un giusto
calcolo.
Se noi in ragione della depreziazione dell'oro e dell'argento, dicessimo: adottiamo l'oro per moneta legale, e l ' a r gento avendo acquistato un maggior valore, avendo a u m e n tato del 10 per cento rispetto all'oro, la lira di P i e m o n t e
non sarà più che di q u a t t r o g r a m m i , come si è fatto in America, dove ha diminuito il peso del dollaro in a r g e n t o ; noi
non p o t r e m m o pagar la compagnia in argento, non p o t r e m m o
darle q u a t t r o g r a m m i d ' a r g e n t o p e r una lira di P i e m o n t e ;
q u a n t u n q u e rispetto all'oro il pezzo da 20 lire valesse s e m p r e
venti lire e centesimi non si p o t r e b b e approfittare di uno di
questi d u e metalli preziosi rispetto all'altro per f a r e i nostri
pagamenti.
Si è p u r e trovata gravissima la condizione per cui non s a r e b b e riconosciuta al Governo la facoltà di p a g a r e in b i glietti.
A tal riguardo non farò che r i p e t e r e le parole d e l l ' o n o r e vole Michelini.
Nessuna compagnia, tanto meno se s t r a n i e r a , vorrà assum e r e p e r t r e n t a anni un impiego, senza porsi a! riparo del
pericolo di essere pagata in carta di scemato valore. Se d o vessimo domani stipulare in Inghilterra un c o n t r a t t o a lungo
t e r m i n e , io credo che gli Inglesi v o r r e b b e r o essere pagati a
Londra in lire sterline.
Ciò successe in occasione dell'imprestilo H a m b r o . Ci siamo
in tale c o n t r a t t o obbligati f o r m a l m e n t e a pagare in moneta
suonante sulla piazza di Londra. La stessa condizione fu a p posta nella contrattazione dell'imprestito Rothschild che dobbiamo pagare a Parigi in tanti scudi di cinque lire.
Così quando (il che Iddio noi voglia) dovessimo ristabilire
il corso forzato dei biglietti, a v r e m m o a pagare in belli e
buoni scudi gli interessi degli imprestiti che abbiamo contratti
con quelle due case.
Tal condizione non è del resto cosa nuova. Essa entra in
molti contratti. Ancora l'altro giorno mi è toccato di far p a gare un mandato di 8 0 0 , 0 0 0 lire in favore di un i m p r e s a r i o
di strade f e r r a t e della Lomellina. Questa somma, in virtù di
u n c o n t r a t t o fatto nel 1849, sebbene si trattasse di una spesa
i n t e r n a e di un periodo di t r e anni, doveva essere pagata in
o r o , in argento, in m o n e t a , al punto che non voleva n e m m e n o ricevere l'eroso misto, e si dovette quasi f a r e una lite
8485 TORNATA DEL 23 APRILE 1853
per costringerlo a ricevere il decimo io questa ultima specie,
secondo le leggi vigenti.
Di queste clausole se ce introdusse un'infinità nei contraiti del Governo all'epoca in cui la carta aveva corso legale.
Per quasi tutte le imprese militari si stabiliva allora di pagare in oro ed argento, e nessuno ha mai creduto che questo
fosse illegale, e che la dignità del Governo ne scapitasse.
Si dice finalmente essere sconveniente l'obbligarsi a somministrare i forzati alla compagnia. Farò a questo proposito
osservare che non vi è per questo obbligo assoluto.
Il Governo è libero di sopprimere domani, ad esempio, i
bagni, e di non più consentire a che i forzati prestino l'opera
loro alle saline; ma senza questa condizione pareva impossibile il costringere la compagnia a continuare a produrre.
La salina di Cagliari si trova in una condizione affatto speciale. Si trova in una parte, è vero, delle più popolate della
Sardegna, ma nel tempo stesso in una delle più graoifere dell'isola, a poca distanza cioè dal Campidano che produce la
massima parte dei grani dell'isola. Perciò all'epoea del raccolto del grano, uomini, donne, ragazzi, tutti insomma vanno
a lavorare per questo è non vi rimangono più braccia disponibili» Ora l'epoca del raccoitodel grano coincide esattamente
con quella del raccolto del sale. Quindi è impossibile procurarsi una quantità sufficiente di lavoratori liberi non condannati.
Egli è perciò che l'amministrazione, quando non si pensava
ancora ad affittare le saline, ripeteva sempre che la conservazione delle saline in Sardegna era un corollario indispensabile dei mantenimento dei bagni, e che, soppressi questi,
tutte !e saline sarebbero state rovinate. Egli è perciò che
nessun capitalista serio avrebbe acconsentito ad assumersi
l'impegno di produrre una grande quantità di saie se fosse
stato negato ii sussidio dei forzati. Ma, o signori, io credo
che il solo mezzo di mantenere le saline in Sardegna con la
soppressione dei bagni, sia appunto quello di dare le saline
in affilio ad una società ricca ed abile. Questa società, come
ho dimostrato, se vuole trarre guadagni un po'larghi è costretta non dal capitolato, ma dalla forza delie cose (il che
ha molto più valore) ad impiegare vistosi capitali.
Ora, quando essa abbia impiegati molti capitali nelle saline di Palmas, se i bagni sono soppressi, si troverà necessariamente astretta a trovare ogni modo possibile per non lasciar perire questi capitali stessi, farà quello che il Governo
non ha mai saputo, e forse non saprebbe mai fare; troverà
dei lavoratori liberi. Li cercherà a Carlofo-te, li cercherà in
terraferma, li cercherà non so dove, ma certo li troverà.
Ma perchè la compagnia abbia da fare gli sforzi necessari
per trovare questi lavoratori, bisogna che abbia un interesse
vivissimo a farlo, fa d'uopo che abbia dei capitali notevoli
impegnati nell'impresa. Quindi io credo che noi abbiamo
adottato il miglior modo diarrivare un giorno a poter sopprimerei bagni senza mettere in pericolo l'esistenza delle saline,
le quali, se fossero nelle mani del Governo, non sarebbero da
quel punto più coltivabili. Io penso pertanto di avere anche
in ciò risposto ai preopinanti.
Rimane ancora l'obbiezione posta innanzi dall'onorevole
deputato Asproni riguardante la coltivazione interna. Io credo,
che la compagnia non abbia difficoltà ad acconsentire questa,
quando, come di ragione, si proibisca l'esportazione. Io potrei prendere l'impegno per la società, che si adatterebbe a
queste condizioni, massime se la si volesse poi ancora esonerare daìl'obbligo che le si è imposto, di somministrare il
sale necessario alla consumazione dell'isola a ragione di 40
centesimi.
CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE 1852 — Discussioni
438
La società amerà meglio poter disporre liberamente di
tutto il sale che produce, che di doverne dare 40 mila quintali, in ragione di 40 centesimi. Dunque questo non rechi
inquietudini all'onorevole deputato Asproni.
L'industria del sale potrà essere esercita liberamente per
ciò che riflette la consumazione interna.
Sarà solo impedita per quanto riflette l'esportazione.
Parrei di aver precisamente così risposto a tutte le obbiezioni che sono state fatte a questo contratto. Stimo di avere
dimostrato essere la compagnia composta in tal modo da non
lasciar dubbio che essa voglia non solo coltivare, come per
10 passato, le saline della Sardegna, masi anche svilupparle,
migliorarle, aumentarle di molto. Ho provato, credo, che il
prezzo di 1 80 è ragionevole in ora, e corrisponde esattamente a quello di produzione; che inoltre per l'avvenire non
può essere diminuito se non mercè l'impiego di assai vistosi
capitali, i quali debbono trovare un largo corrispettivo se
vogliamo che si impieghino in Sardegna. Ho provato finalmente che non reggeva l'obbiezione sull'articolo relativo al
valore del metallo prezioso, e finalmente che poco fondamento aveva quella relativa ai biglietti.
Io credo dunque che dal lato economico il contratto meriti
la vostra approvazione; ma io voglio un momento accostarmi
all'opinione delia Commissione. Voglio ammettere che il contratto non sia il migliore possibile. Penso che l'onorevole relatore non immaginerà che per ora sia possibile l'ottenere
11sale ad un prezzo migliore di i 80. Io ammetto che fra 10
anni vi possa essere una società che possa somministrarlo a
i 70 e forse fra 20 anni a 1 60. Ma vediamo se le conseguenze di queste modificazioni siano tali da poter indurre la
Camera al passo assai grave di rompere un contratto che ha
già avuto un principio di esecuzione.
Prima di tutto mi sembra che, se si rompesse il contratto,
la compagnia avrebbe diritto ad un'indennità. Ma si dice: il
Parlamento ha dichiarato che era incostituzionale e quindi
non vi può essere luogo ad indennità.
Quantunque io abbia tutto il rispetto per chi ha espresso
quest'opinione, mi si permetterà di osservare che non sta a
noi il deciderlo, ma ai tribunali. La compagnia farebbe citare
il Governo davanti ì tribunali, e se i tribunali lo condanneranno, il Governo dovrà pagare.
Si dice ancora : ebbene, se il Governo sarà condannato,
pagherà il ministro che ha fatto il contratto. Ho già detto che
non son io che ho firmato il decreto, perchè non apparteneva allora al Ministero e quindi non pagherei io. Ma supponete che dovesse pagare il ministro. Signori, se avvenisse
questo, non trovereste più nessuno che volesse fare il ministro costituzionale, poiché il suo stipendio non sarebbe nemmeno tale da servire di assicurazione contro il pericolo di
dovere pagare grandi indennità alle case eolle quali farebbe
dei contratti. In questo caso o bisognerebbe aamentare lo
stipendio dei ministri, o non se ne troverebbe più alcuno.
Oltredichè si dovrebbero obbligare i ministri a dare una
cauzione.
Io voglio ancora supporre che i tribunali dichiarino che
non è dovuta indennità alla compagnia nè dallo Stato nè dal
ministro. In questo caso, credete voi che avreste fatto un
buon contratto, e che tornerebbe utile al Governo, il quale
è di continuo in relazione coi capitalisti esteri? Se una sentenza dei tribunali venisse a dire che un contratto sottoscritto
dai ministri e riconosciuto costituzionale dal Consiglio di
Stato (poiché vi ha dato la sua approvazione) può essere dichiarato nullo, allora o neri trovereste più nessuno che voglia
trattare con noi, o prima di trattare le compagnie diranno;
CAMERA PEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1852
p e r m e t t e t e che io mandi uno dei miei m e m b r i a f a r e un corso
di diritto costituzionale sotto il p r o f e s s o r e Melegari nella vos t r a Università, prima di stabilire il c o n t r a t t o . Io vi chieggo
se q u e s t ' u l t i m a conclusione t o r n e r e b b e molto utile al paese.
E n t r a n d o poi nella p a r t e più delicata delia q u e s t i o n e , io
d i c o : come volete m a i , che dopo a v e r e il P a r l a m e n t o dlchia- ^
r a t o con voto solenne che il Ministero ha fatto u n c o n t r a t t o
così cattivo, da m e r i t a r e di e s s e r e d i c h i a r a t o nullo dopo un
a n n o dacché fu f a t t o , c o m e v o l e t e , dico, che questi m i n i s t r i
possano ancora a v e r e a u t o r i t à bastevole p e r negoziare colle
p e r s o n e che h a n n o affari, e affari considerevoli colio S t a t o ?
Essi d i r a n n o : q u e s t i ministri sono i n e t t i , sono scemi, e in
p r o v a che non s a n n o t r a t t a r e i negozi dello S t a t o , dopo a v e r
data f o r m a l m e n t e la lora p a r o l a , ricevono una solenne disdetta
dal P a r l a m e n t o ,
Questi ministri s a r e b b e r o a d u n q u e posti nella condizione
di n o n p o t e r r a p p r e s e n t a r e lo Stato r i s p e t t o ai capitalisti
e s t e r i . E q u i , 0 s i g n o r i , p e r m e t t e t e m i che io vel dica, grazie
alla fiducia che a v e t e riposto in m e , io ho fatto degli affari
p e r lo Stato di q u a l c h e centinaia di milioni di lire. Ora se mi
d e s t e una p a t e n t e , non dico d i inettezza, ma di così poca abilità, io p e r verità non mi sentirei più in g r a d o di t r a t t a r e ,
c o m e accade t u t t o d ì per milioni di lire con capitalisti e con
società. P e r assumersi il carico degli affari di Stato, bisogna
n a t u r a l m e n t e saper i n c o n t r a r e una r e s p o n s a b i l i t à , e talora
c o r r e r e fin anche il rischio di o p e r a r male. E se mi si t o gliesse q u e s t o coraggio, io, r i s p e t t a n d o il voto della C a m e r a ,
mi d i c h i a r e r e i con t u t t a umiltà nella impossibilità di f a r e il
mio d o v e r e .
10 vi p r e g o q u i n d i , 0 s i g n o r i , ove i miei calcoli e i miei
a r g o m e n t i non a v e s s e r o potuto convincervi della ragionevolezza di q u e s t o c o n t r a t t o , di v e d e r e se p e r g u a d a g n a r e 30
nula lire f r a 10 anni (poiché il benefizio della riduzione non
si s e n t i r e b b e che f r a iO a n n i , e non s a r e b b e m a g g i o r e di
3 0 , 0 0 0 lire) s a r e b b e o p p o r t u n o di p o r r e nell'impossibilità di
t r a t t a r e gli interessi dello Stato coloro a cui ora è affidato il
maneggio dei pubblici affari.
p r e s i d e n t e . La parola spetta al d e p u t a t o Acgius.
a w g i w s . Se la Camera non dissente, dirò poche p a r o l e
sopra la relazione della Commissione, e le annesse modificazioni del c o n t r a t t o ; q u i n d i spiegherò la mia opinione sul m e desimo.
11 r e l a t o r e ha c r e d u t o o p p o r t u n o di p o r r e p r e l i m i n a r i al
suo discorso alcuni c e n a i sulle saline s a r d e , p e r i l l u m i n a r e
la Camera sul loro p r e g i o : ed io c r e d o o p p o r t u n o di r e t t i f i c a r e alcune inesattezze che sono negli stessi c e n n i , p e r c h è le
idee che sono i n s i n u a t e r i s p o n d a n o da ogni lato al v e r o .
Considerando l ' o n o r e v o l e r e l a t o r e l'eccellenza delle saline
s a r d e , a f f e r m a che esse « offrono dei vantaggi n a t u r a l i così
decisivi sopra t u t t e le saline del M e d i t e r r a n e o , che p a r e d i p e n d e r e u n i c a m e n t e dalla volontà e capacità dell'uomo di
d o n a r loro il p r i m o p o s t o . »
Io isolano non oserei dir t a n t o , p e r c h è se l e c r e d o s u p e r i o r i
alle saline della Francia m e r i d i o n a l e e delle lagune v e n e t e ,
non saprei p e r c h è le dovessi p r e f e r i r e ancora alle saline di
Trapani.
Afferma in secondo luogo Io stesso r e l a t o r e r i g u a r d a n d o la
p o s i t u r a degli stagni in rispetto ai bacini di cristallizzazione,
che « le a c q u e salse vi colano p e r n a t u r a l e declivio. »
O io non i n t e n d o , 0 il signor r e l a t o r e scrisse così in m o m e n t o di distrazione. E valga il v e r o ; se colassero le a c q u e ,
q u e s t e c o l e r e b b e r o fino a livellarsi con le a c q u e e s t e r n e e
b o b si a v r e b b e nessuna cristallizzazione.
Afferma jn t e r s o luogo che la n a t u r a del luogo, sopra
cui
si cristallizza il sale fa che esso riesca « p u r g a t o , b i a n c o , di
buon gusto. »
Or io mi p e r s u a d o che l'onorevole r e l a t o r e attinse q u e s t e
nozioni a fonti dirò poco s i n c e r e , s e b b e n e sieno offfciali.
E g l i ha p r e s t a t o intera f e d e ; io avrei d u b i t a t o ; giacché non
t u t t o ciò che è officiale è v e r o , come non è falso, a s s u r d o e
stolto ciò che non sia officiale. Io so che la prima raccolta dà
sale bianco, p u r c h é fatta sopra un suolo solido e m o n d o di
fanghiglia ; che la seconda lo dà men p u r o , essendo stato
smosso il fondo nelle operazioni della p r i m a , e che p e r c o n seguenza il terzo sale viene men bianco.
In r i s p e t t o poi al b u o n g u s t o , di cui il r e l a t o r e lodò il sale
cagliaritano 0 s a r d o , se io intendessi il suo p e n s i e r o f o r s e
r i s p o n d e r e i : il sale ha il suo g u s t o p r o p r i o , q u a n d o è p u r o
sai c o m u n e , 0 c l o r u r o di sodio, c o m e lo dicono i chimici ;
ma di rado è t a l e , p e r c h è resta d e p r a v a t o dalla mescolanza
di a l t r e sostanze c o n t e n u t e nelle a c q u e m a r i n e .
Afferma in q u a r t o luogo v a n t a n d o la felice giacitura delle
saline c a g l i a r i t a n e , che sono esse « nel bel mezzo del Medit e r r a n e o e p r o p r i a m e n t e lungo lo scalo più acconcio al c o m m e r c i o m a r i t t i m o tra il Levante e il Nord, dove i b a s t i m e n t i
che r i t o r n a n o dal m a r Nero possono p r e n d e r e il l o r o carico
di sale. » Ma io osserverò che le navi r i t o r n a n t i dal m a r N e r o ,
r i t o r n a n o cariche, e se ne t o r n a s s e r o v u o t e e avessero da
caricarsi di sale, io non saprei p e r c h è dovessero p o s p o r r e
T r a p a n i a Cagliari.
Conchiudeva il r e l a t o r e che le saline della Sardegna « off r e n d o de' vantaggi positivi e incontestabili sulle a l t r e saline
del M e d i t e r r a n e o , se l'industria d e l l ' u o m o sapesse t r a r r e
p a r t i t o da quei doni n a t u r a l i , non p o t r e b b e m a n c a r e che non
g u a d a g n a s s e r o il p r i m o posto fra t u t t i gli stabilimenti m a r i t timi di q u e l m a r e . » Io p e r ò più g i u s t a m e n t e direi che non
s a r e b b e r o seconde nè a q u e l l e d'Algesiras né a quelle di T r a pani.
Dopo di aver r i g u a r d a t o e lodato il pregio delle saline s a r d e ,
il r e l a t o r e passa a r a g i o n a r e sulla loro p r o d u t t i v i t à .
Dice delle saline di T e r r a n o v a che p o t r e b b e r o p r o d u r r e
più che q u e l l e di Carloforte. E in q u e s t o io s e n t o una vera
novità. Io sapeva b e n e che nel t e r r i t o r i o di T e r r a n o v a e r a n o
d u e stagni saliferi, quello di Villamaiore e l ' a l t r o c h e dicesi
Salina m a g g i o r e ; ma ignorava che vi fossero vere saline.
Dice delle saline di Carloforte che p o t r e b b e r o p r o d u r r e
una g r a n q u a n t i t à . Io d u b i t e r e i che potessero d a r e il d o p p i o
di quello che sappiamo e s s e r e solite d a r e in t e r m i n e m e d i o .
Dice p u r e che le saline c a g l i a r i t a n e della P a l m a possono
sole p r o d u r r e un milione di quintali metrici. Mi scusi se p a r l o
senza f o r m e r i c e r c a t e . Questa è una esagerazione s u p e r l a t i v a .
Per accrescere la produzione bisogna accrescere le caselle,
e bisogna nella stagione della cristallizzazione o p e r a r e con
intelligenza e con sollecitudine, scavar il sale n e l l ' o r a p r o p r i a , e subito p r e p a r a r e per la seconda raccolta, e fatta q u e sta al p u n t o suo, p r e p a r a r senza indugio per il t e r z o f r u t t o .
II r e l a t o r e poi p a r e persuaso della b o n t à del p r o g e t t o d e l l ' i n g e g n e r e Marghinotti ; io p e r ò opino a l t r i m e n t i e p o r r e i
pegno che, dove si eseguisse, si a c c r e s c e r e b b e il p e r s o n a l e ,
ma non la p r o d u z i o n e , di molto la spesa, di poco il p r o f i t t o .
Voct. Alla q u e s t i o n e ! alla q u e s t i o n e !
p h e s i d e n t e . Prego il d e p u t a t o Angius a v e n i r alla
questione.
a n « i h s . Io non sono escito dalla linea che designai in sul
principio del mio dire. Aveva proposto di f a r e alcune osservazioni sulla relazione, di c o n s i d e r a r poi le modificazioni
fatte al c o n t r a t t o , e in fine d i r e il mio p e n s i e r o sulla accettabilità di q u e s t o ; ho già fatte alcune notazioni sopra l a r e -
TORNATA DEL 2 3 APRILE
lazione ; se non piace che continui in q u e s t e , p a s s e r ò in sulle
modificazioni.
Nella pagina 15 della relazione asserisce l ' o n o r e v o l e Lanza
che « q u e s t e modificazioni m i g l i o r a r o n o sotto q u a l c h e a s p e t t o
il primitivo c o n t r a t t o di concessione, ma che t u t t a v i a lasciar o n o sussistere parecchie difficoltà. »
Il m i g l i o r a m e n t o , secondo lui, è nella assicurata a n n u a
p r o d u z i o n e di 5 0 0 , 0 0 0 q. m. di s a l e , e nota che q u e s t a è
stata una concessione i m p o r t a n t i s s i m a .
Io p e r ò non posso r i c o n o s c e r e in q u e s t o una concessione,
i n t e n d e n d o che l ' a u m e n t o della p r o d u z i o n e è p i u t t o s t o n e l l ' i n t e r e s s e d e ' l o c a t a r i , che nel n o s t r o .
Un a l t r o m i g l i o r a m e n t o egli v e d e nel p o r r e a c u l t u r a le
saline di Carloforte.
Ma n e p p u r e in q u e s t o io vedo una concessione di v e r o
n o m e ; s a p e n d o c h e s p o n t a n e a m e n t e la c o m p a g n i a p r e s e n t ò
la domanda di p o t e r c o l t i v a r e in q u e l l a m a r e m m a , c o m e p r e vidi che a v r e b b e f a t t o pel suo i n t e r e s s e e c r e d e t t i già a n n u n ziato n e l l ' a r t i c o l o
del c o n t r a t t o .
P r e g o la C a m e r a di d a r e a t t e n z i o n e . Erasi stabilito in q u e sto articolo c h e , ove si d o m a n d a s s e r o altri stagni saliferi, o
p e r la f a b b r i c a dei p r o d o t t i chimici, o p e r e s t e n d e r e la coltivazione del sale, si f a r e b b e r o s t i p u l a r e speciali condizioni.
O r a , p e r le modificazioni che c o n s i d e r i a m o s a r à aggiunta
la concessione delle saline di C a r l o f o r t e , e n o n facendosi
perciò nessuna speciale s t i p u l a z i o n e , lo Stato non a v r à il
vantaggio che poteva e doveva a v e r e .
Ma dice il r e l a t o r e : vi sarà il b e n e della p o v e r a p o p o l a zione di C a r l o f o r t e , che nella coltivazione di q u e s t ' i m p o r t a n t e s t a g n o ha l'unico l a v o r o . L'unico lavoro? Mi p e r d o n i ,
le sue nozioni o n d u n q u e le abbia d e d o t t e non sono verisimili.
La popolazione di Carloforte, colonia l i g u r e stabilita da Carlo
E m a n u e l e , è tanto florida che v o r r e i fossero a l t r e t t a n t o altri
luoghi del l i t t o r a l e della S a r d e g n a , ed i Carolini h a n n o a l t r e
occupazioni e altri mezzi di g u a d a g n o , c h e il salificio. I m m a gini u n a delle migliori belle popolazioni della riviera ligustica,
tale è C a r l o f o r t e .
I m p o r t a poi che rilevi u n ' a l t r a p e r d i t a p e r le finanze nel
prezzo di v e n t i c i n q u e c e n t e s i m i , al q u a l e s a r à v e n d u t o il sale
di Carloforte delle d u e u l t i m e raccolte. Dirà il r e l a t o r e c h e ,
secondo l ' i n g e g n e r e M a r g b i n o t t i , si p u ò p r o d u r r e a c e n t e s i m i
diciannove il q u i n t a l e m e t r i c o . Ma, c e r t a m e n t e quel sale fu
p r o d o t t o con spesa molto m a g g i o r e ; q u i n d i non d u b i t o di
dire che q t esto prezzo di p r o d u z i o n e fu mal calcolato, e che
sotto i centesimi t r e n t a c i n q u e non si p u ò p r o d u r r e . C e r t e
cose si dicono p e r d i r e , p e r invogliare il Governo o gli s p e culatori a s p o s a r e un p r o g e t t o .
1853
Come vedesi, non vi e r a espresso l'obbligo di m a n d a r l i ;
o n d e io c r e d o che non si s a r e b b e fatta ingiustizia, se, o r d i nandosi una r i f o r m a nel sistema p e n i t e n z i a r i o , s i fosse cessato
di m a n d a r n e . Di p i ù , non v ' e r a d e t e r m i n a t o il l o r o n u m e r o ,
ed i forzati m a n d a t i n e ' p o n t o n i dell'isola p o t r e b b e r o e s s e r e
molti o pochi.
Ma nelle modificazioni al n° 5 si è d e t e r m i n a t o un n u m e r o
eguale a quello che a t t u a l m e n t e vi si trova ; e meglio a n c o r a ,
si è d e t e r m i n a t a la m e t à di t u t t i i c o n d a n n a t i che sono nei
diversi bagni dello Stato, sì che, se p e r nuove c o n d a n n e il
n u m e r o d e ' forzati g i u n g a a 4 0 0 0 , la compagnia p o t r à p r e tenderne 2000.
Qui p r e g o il signor r e l a t o r e che si compiaccia poi di p r o p o r r e la cifra della t a r i f f a , alla q u a l e si c o n c e d e l ' o p e r a dei
forzati. Q u a l c u n o scrisse che i concessionari a v r e b b e r o assic u r a t o il lavoro di q u e s t i operai a centesimi 25 o 30 alla
g i o r n a t a . Ma in q u e s t o io c r e d o che sia e r r o r e , m e n t r e mi
r a m m e n t o che in altro t e m p o i particolari che d o m a n d a v a n o
il loro servizio d o v e v a n o p a g a r e circa 9 8 c e n t e s i m i , d e ' q u a l i
un solo q u a r t o a t t r i b u i v a s i a quei miserabili. Che se fosse
a l t r i m e n t i , allora il Governo si s a r e b b e m o s t r a t o t r o p p o l i b e r a l e verso la c o m p a g n i a , ed il sale ci v e r r e b b e a c o s t a r e
molto più che a lire I 8 0 .
L'altro p e g g i o r a m e n t o che devo n o t a r e è nel n u m e r o 6
delle modificazioni.
Nel c o n t r a t t o all'articolo l i era stabilito che d e n t r o dodici
a n n i la c o m p a g n i a , o con le sole saline cagliaritane di l e v a n t e ,
o col sussidio di q u e l l e di p o n e n t e , d o v r e b b e p o t e r p r o d u r r e
1 0 0 , 0 0 0 t o n n e l l a t e od un milione di q u i n t a l i m e t r i c i di sale.
Q u i n d i , s u p p o n e n d o che le saline di Cagliari, che ora p r o d u cono 3 6 0 , 0 0 0 q u i n t a l i m e t r i c i , possano co' migliori m e t o d i
p r o d u r n e 5 0 0 , 0 0 0 , egli è e v i d e n t e che la compagnia s a r e b b e
obbligata ad e s t e n d e r e lo scacchiere salifero al doppio p e r
g i u n g e r e al milione.
Ma, in q u e s t e modificazioni, obbligandosi la c o m p a g n i a a
p r e p a r a r e per la p r o d u z i o n e di 1 0 0 , 0 0 0 t o n n e l l a t e , p r o m e t t e
di farlo con le saline c h e le sono s t a t e c o n c e d u t e o si c o n c e d e r a n n o ; e p e r t a n t o p u ò e s s e r e che non si faccia nessun a u m e n t o di caselle, e s o l a m e n t e si r i a t t i n o le a n t i c h e n e ' v a r i
siti, dove già si p r o d u c e v a il sale in altri t e m p i . Nel q u a l
caso non si o t t e r r e b b e quello che volevasi e si vuole dal
G o v e r n o , l'ampliazione dello scacchiere salifero della P a l m a
i n s i e m e co' m i g l i o r a m e n t i d ' a r t e .
Mentre io non t r o v o m i g l i o r a t o il c o n t r a t t o , dove il r e l a tore lo vide migliorato, lo riconosco p e g g i o r a t o in p a r t e non
considerata da lui.
Io non voglio f e r m a r m i sul s u p p o s t o c a n g i a m e n t o di p r o posito in r i s p e t t o della s t r a d a f e r r a t a dalla Palma alla d a r s e n a
di Cagliari, della q u a l e s t r a d a il d e p u t a t o Sulis, non i n t e n d o
p e r c h è mostrisi t a n t o t e n e r o . Facciasi o no questa s t r a d a
poco i m p o r t a . I concessionari f a r a n n o c o m e consiglierà loro
il p r o p r i o i n t e r e s s e , il quale c r e d o li consigli di a t t i v a r e il
canale a p e r t o e p r o l u n g a t o p e r palafitta nei bassi f o n d i . Le
barcaccie c a r i c h e , escendo dal canale, possono t r o v a r e il bas t i m e n t o a poca distanza e dargli il carico con r i s p a r m i o di
spese nel t r a s p o r t o al deposito della d a r s e n a .
In conseguenza le modificazioni han p e g g i o r a t o il c o n t r a t t o
invece di m i g l i o r a r l o ; e s a r e b b e stato m e n o m a l e , s e si fosse
a p p r o v a t o il c o n t r a t t o q u a l e f u stipulato n e l l ' a n n o scorso»
Volgendomi adesso sopra l ' i n t e r o c o n t r a t t o , d i r ò se giovi
allo Stato di accettarlo.
I m m a g i n a v a la Commissione che i pensieri d a ' q u a l i fu d e t e r m i n a t o il ministro delle finanze a c o n t e n t a r s i degli articoli
della s o t t o m e s s i o n e della compagnia fossero q u e s t i d u e :
Il p r i m o di f a r e un r i s p a r m i o sul costo del sale p e r l ' a p p r o v i g i o n a m e n t o delle provincie cisalpine;
L ' a l t r o , e più i m p o r t a n t e assai, di m i g l i o r a r e a spese della
industria privata gli s t a b i l i m e n t i saliferi dell'isola.
Accedeva in c o n f e r m a z i o n e di q u e s t o la p r o f e s s i o n e del
p r e s i d e n t e del Consiglio d e ' m i n i s t r i , che la r a g i o n e d e t e r m i n a n t e non fosse stata t a n t o l ' u t i l e d i r e t t o , q u a n t o l ' i n t e n zione d ' i m p r i m e r e u n g r a n m o v i m e n t o alla industria delle
saline.
Io vorrei che si r i g u a r d a s s e l'articolo 22 del c o n t r a t t o ,
dove fu stipulato che il Governo lascierebbe a disposizione
della compsgnia tutti i forzati che s c o n t a n o la p e n a in S a r degna,
La Commissione p r e s e a r i c e r c a r e se i d u e fini si p o t e s s e r o
o t t e n e r e . Ma, d o p o t u t t e le s u e considerazioni non s e p p e
uscire dal d u b b i o , e d i c h i a r a v a p r o b l e m a t i c a la possibilità di
o t t e n e r e i d u e indicati v a n t a g g i .
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3488 ~
CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1852
La mia opinione è positiva e con brevi parole fóro di comunicarla alla Camera.
Prima questione. Lo Stato, obbligandosi a comprare il sale
necessario a queste provincie a lire 1 80 il quintale metrico,
fa un buon affare economico ?
La Commissione lo negò, appoggiata sul seguente ragionamento, che, potendosi avere il sale cagliaritano a lire i 67
il quintale metrico, il Governo farebbe una stolta speculazione con quel contratto, per cui pagherebbe 13 centesimi
di più.
Ma tolse il ministro la forza a quel ragionamento che avrebbe prova to la poca accortezza dei Governo, opponendo
a' dati non officiali della Commissione i dati officiali dell'amministrazione, i quali portavano il valore del quintale metrico a lire 1 77, e riducevano la differenza da 13 a 3 centesimi.
Dirà la Commissione: ma 3 centesimi moltiplicati per
quintali metrici 500 o 400,000 danno da 9000 a 12,000 lire.
Se non che si può rispondere :
Se il prezzo del saie salga a lire 1 85 o a lire i 90, allora
si avrà un notevole risparmio.
Che i! prezzo discenda sotto quello che corre alle grandi
saline di Algesiras e di Trapani, non è sperabile ; che si elevi,
è possibile, perchè la produzione del sale dipende da certe
condizioni meteorologiche, che possono mancare per dar
luogo alle contrarie, nelle quali mal si fa la cristallizzazione.
Di più bisognerà considerare che, se il prezzo di lire 1 80
per quintale metrico non fosse un prezzo medio, e si patisse
veramente una perdita di 9 o di 12,000 lire all'anno, sì che
in fine della treutenne concessione risultassero spese di più
o 270 o 360,000 lire, lo Stato avrebbe questa spesa abbondantemente compensata ricevendo lo stabilimento salifero di
Cagliari migliorato nei metodi, ampliato e accomodato alla
produzione di un milione di quintali, e di più stabilita e avviata la lucrosa industria della fabbricazione de'prodotti
chimici.
Ritorno per un momento sui prezzi del sale, perchè ho
un'osservazione sopra certo asserto del ministro delle finanze.
Negando il prezzo notato dalla Commissione di lire 1 67,
egli diceva che, se tale fosse stato il costo del sale cagliaritano, sarebbe stato interesse delle finanze di provvedere tutto
ii sale, di cui il continente abbisognava, dalle saline della
Sardegna, e sotto l'amministrazione, che egli crede, del conte
di Revei, non si sarebbe fatto un largo contratto co'salinieri
del mezzogiorno della Francia a lire 1 90, dando con ciò ad
intendere che il sale cagliaritano costava più caro.
Questa conseguenza che il ministro insinuava, sia pure
logica, non è però vera, e se ie carte dell'antica amministrazione sarda non giacessero neglette, ignorate, in qualche
sottotetto o sotterraneo de' Ministeri, il signor ministro vedrebbe che il prezzo del sale cagliaritano era di molto inferiore a lire 1 90.
In prova di che posso indicare il discorso di Carlo lìarione
Petitti sull'abolizione della feudalità, pubblicato nel 1846,
dove si discorreva dell'amministrazione del cavaliere Pes di
Villaaiarina, e sotto la rubrica Sale notavasi il prezzo di
quello che era prodotto dalle saline della laguna veneta in
confronto de! sale della Sardegna, e determinavasi il primo
a lire austriache 2 75, il secondo a lire nuove 1 80.
E già che ho invocato il signor Petitti in proposito del
prezzo del sale cagliaritano, proporrò alla Camera alcune
altre notizia che trassi da! medesimo nel luogo citato per
dimostrare che il Governo non ha negoziato in mala economia
stipulando quel contratto,
Credendo egli che forse era il caso (nel i8ftò) di esaminare
se non sarebbe più conveniente di abbandonare l'industria
salifera all'opera di privati speculatori sì capaci e facoltosi,
che potessero dare alla fabbricazione del sale in qualità e
quantità una tale importanza di aumento, cui la finanza, stretta
da molti altri impegni, difficilmente allora poteva pervenire,
citava a piè di pagina la concessione, fatta nel 1844 dal Governo austriaco al signor Rothschild e compagni per cinquanta
anni, d'un notevole spazio nella laguna veneta con l'obbligo
di ridurlo a stagno salifero e con la promessa di comprare
ogni anno 500,000 quintali metrici ad un prezzo favorevole
(il già notato di lire austriache 2 75).
Facciamo il parallelo: l'Austria concede per 50 anni, il
nostro Governo per 30; l'Austria si obbliga a pagare lire
nuove 2 35 in circa il quintale metrico; il nostro Governo
lire 1 80.
Riveduta la prima delle questioni proposta dalla Commissione, passo alla seconda, nella quale enunciatasi : se per
questa locazione si possa sperare ii miglioramento e l'incremento dell'industria delle saline.
Alla Commissione quest'avvenire è oscuro ; per lo contrario
sorride al Ministero.
E a me la fiducia del Ministero pare più ragionevole del
timore della Commissione.
La Commissione teme per lo sperato miglioramento di
questa industria, da che non fu posto nessun articolo che ne
assicurasse lo sviluppo. Su di che essa ha torto.
Ha pure creduto possibile che, come immaginavano certe
persone sospettose e troppo diffidenti, siasi da'concessionari
stipulato il contratto, non per guadagnare dalla produzione
delle saline, ma per altro ; ed io credo che essa ha creduto
possibile l'impossibile.
Prevedendo la contraddizione, palesava la ragione di siffatta opinione; che delle spese obbligate potrebbero i concessionari aver compenso ne' profitti che realizzerebbero somministrando alle gabelle dalle saline di Trapani o da quelle
della Linguadoca.
Ma è ben facile di togliere l'illusione di quest'argomento.
Il signor ministro, basando sopra elementi uffiziali, fissava
il prezzo di fabbricazione e di trasporto alla darsena a centesimi 60, che poi aumentava a 65.
Il medesimo significava che la compagnia, volendo far concorrenza alle saline di Trapani, doveva vendere il sale cagliaritano al commercio a centesimi 70, come lo vendono i salinieri di Trapani.
Ciò posto, se la compagnia coltiverà e amplierà la produzione, potrà avere il lucro di 5 centesimi per quintale metrico in quello che venderà al commercio ; di centesimi 15
nella quantità stabilita che venderà alle nostre gabelle.
In questa supposizione ie cifre de' profitti saranno ie seguenti :
Vendita alle gabelle: per 300,000 quintali metrici lire
45,000; per 400,000 quintali metrici lire 60,000.
Vendita ai commercio: per 200,000 quintali metrici liré
10,000; per 300,000 quintali metrici lire 15,000.
Mettiamo adesso che la compagnia non coltivi, ma rivenda
alle nostre gabelle il sale di Trapani.
Le cifre dei profitti saranno in questo caso così diminuite :
Vendita alle gabelle: per 300,000 quintali metrici, non
più lire 45,000, ma 30,000 ; per 400,000 quintali metrici,
non più lire 60,000, ma 40,000.
Vendita al commercio, non più nè 10 nè 15,000, ma ben
poco o nulla.
Dunque, non coltivando ìe saline i concessionari patiranno
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8489
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TORNATA DEL 2 3 APRILE
gran diminuzione nei profitti, come mette in evidenza la
computazione; per !o contrario,coltivando bene e ampliando
la coltivazione, si procacceranno profitti,oso dire, molto maggiori de'sopra calcolati, perchè io ho d'onde credere che il
prezzo del quintale metrico costerà ai concessionari per fabbricazione e trasporto al deposito della darsena o alia nave,
non solo molto meno della cifra officiale, ma meno ancora
di quella non officiale, che fu computata dalla Commissione.
Soggiungeva la Commissione un'altra spiegazione, ed era
questa, che la compagnia, non coltivando, possa essere compensata delle spese che dovrà necessariamente fare per allargare lo scacchiere delle saline orientali o delia Palma, dai
profitti che potrà avere nelle saline di Francia, impedendo
che altri stabilimenti rivali sorgano a far concorrenza a
quelle.
Qui, dubitando di me per l'opinione che ho dei membri
della Commissione, il mio pensiero si confuse; ma poi mi
parve troppo evidente che, se le saline sarde sieno coltivate
e il sale sia dato a modico prezzo, ciò potrà impedire che si
fondino altre saline a rivaleggiare con ie francesi; per lo
contrario, se non si coltivino, ciò inviterà ad aprire altre
saline, dove sia possibile.
Dunque è più ragionevole di credere che i concessionari,
essendo uomini pratici di questa industria e buoni speculatori, studieranno a migliorare la medesima, e avendo abbastanza di mezzi, le daranno tutto io sviluppo che possa prendere.
La loro fiducia di ottenere nelle spiaggia cagliaritane maggiori profitti di quelli che ottengono in Francia, è ben fondata.
Essa fondasi sul clima di Cagliari più propizio al salificio, che
sia quello delle maremme della Linguadoca; e dirò più
propizio per il calore che favorisce l'evaporazione, e per la
siccità che favorisce la cristallizzazione. Aggiungerei anche
per la composizione delle acque marine, se avessi un'analisi
dell'acqua del mare sardo da paragonare con quella delle
acque de! mare di Francia. Almeno però posso dire che le
acque sarde non sono stemperate dalle acque copiose di grandi
iumi.
Posto dunque che i concessionari si applicheranno studiosamente a migliorare l'industria delle saline, e che la migliorino, come ci assicura la loro perizia in quest'arte, ciò
sarà un grandissimo benefizio, perchè ìì saie cagliaritano,
che fu dal chimico Michelotti riconosciuto eguale a quello di
Messina, che si reputa il miglior sale del Mediterraneo, acquisterà fama nel commercio e farà concorrenza al sale di
Trapani.
Egli è vero che un gran miglioramento erasì iniziato nelle
saline della Palma da un nostro concittadino, che voleva riformare l'arte antica de' sa lini eri secondo i metodi che aveva
studiato dove quest'industria è meglio praticata. Ma, perchè
intrapreso tra l'opera dall'invidia e dalla superba, ma prepotente ignoranza, non potè condurre a termine i suoi disegni ;
resta però molto a fare.
Parlerò franco benché ie mie parole possano suonare ingrate, ed eccitare odio contro di me. Per la verità io l'ho
provocato sempre.
Che sapevano quelli che ordinavano ie operazioni dell'esca vazione? Conoscevano essi quando era compita la cristallizzazione del cloruro di sodio, quando era tempo di raccogliere?
Io cito un fatto che prova una imperizia stupenda. Non
saprei dire se più di sei anni addietro fu un giorno in cui,
da tutte le parti del Piemonte, si reclamò per la malvagia
qualità del sale, il quale non condiva, ma amareggiava ii
1353
palato e sconcertava la sanità. Il Governo domandò a'chimici,
e questi riconobbero che il sale delle gabelle, portato dalle
saline dell'isola, era un composto di ¿ale comune e di sale
canale, ossia di cloruro di sodio e di solfato di magnesia, il
quale però si dovette mettere a disparte e venderlo alle fabbriche a prezzo di favore.
Gli ignoranti salinieri e direttori, per avere maggiori mucchi, avevano aspettato dopo compita la cristallizzazione del
saie comune che cristallizzasse il solfato di magnesia, e sebbene un sale sia distinto dall'altro per la forma de' cristalli,
essi credettero tutto sai comune.
Era causa la stessa imperizia, per cui i sali dell'isola si domandavano stagionati o maturi, perchè si credevano immaturi
finché conservavano l'amaro che sarebbe mancato se avessero
evitato la mescolanza dei solfato di magnesia al cloruro di
soda; era per la stessa imperizia che spesso si accusavano di
deliquescenza, la quale sarebbe stata nulla se al sale comune
non si fosse mischiato, col solfato di magnesia, il cloruro di
calcio, che ìa cagiona.
Tanta ignoranza della chimica in un paese dove sono due
Università, due scuole di chimica, due laboratori!! Se ne
maraviglino gli altri, io no, che so che certe cattedre sono a
benefizio de'professori, a peso dell'erario, a nessuna utilità
del paese.
Tanta ignoranza cesserà finalmente, e l'arte delie saline
avrà uomini intelligenti e pratici, secondo si è provveduto in
fine dell'articolo 20, dove la compagnia è obbligata a formare degli allievi indigeni, i quali, quando il Governo r i prenderà la possessione delle sue saline, sieno capaci di fare il
servizio delle medesime e delle fabbriche de' prodotti chimici.
L'altro gran benefizio che promette questo contratto è
nella fabbricazione de' prodotti chimici che si possono somministrare dalle acque madri; i quali prodotti, finché duri la
concessione daranno un reddito all'erario nella loro esportazione, come lo darà il sale comune venduto al commercio
estero; scorso poi il triennio, saranno un ramo di industria,
che allignerà in ogni dove, nella circonferenza dell'isola, sono
aperti bacini saliferi.
Ora, se risulta che ii Governo ha fatto un affare econòmico
possibilmente buono, patteggiando questa locazione; se risulta che il contratto porterà miglioramento e incremento
alla industria dei salinieri e stabilirà nuova industria, la produzione delle sostanze chimiche che si possono avere dalle
acque madri; pertanto io dico che questo contratto merita
l'unanime approvazione della Camera.
g u f i t i Certo io non mi propongo di imitare ie lungherie
del deputato Angius, nè di fare largo commento alle sue invettive contro il poco profitto degli studi chimici nelle Università di Sardegna.
Sa egli perchè quello stabilimento di saline andò così per
la peggio? Glielo dirò io. I salinieri e tutti glFifopiegati erano
nominati dal Governo; ed il Governo non nominava a quegli
impieghi alcuno che avesse studiato chimica. (Risa)
Ora io intendo di rispondere alcune cose all'onorevole
ministro di finanze, e mi restringerò^sempIicemeRte a rispondere agli argomenti coi quali egli intese di confutare le osservazioni che io feci, e tanto più intendo di ciò fare in quanto
che assai importa di mantenere la questione nei suoi veri
termini e nel punto suo veramente prominente.
Io dissi che, per effetto di questo contratto, le saline sarde
dovrebbero assolutamente venir deperendo, e così perderebbero ogni loro importanza insidiata dalla compagnia appaltatrice che pur troppo è proprietaria delle saline rivali (lei
mezzogiorno della Francia,
CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1 8 5 2
Il signor ministro nel confutare questa mia asserzione disse :
badate bene che fra coloro che compongono la società anonima vi sono alcuni nostri connazionali; a d u n q u e cessa l ' i n teresse che ha la compagnia che si intitola Pescatore qual
p a d r o n e delle saline del mezzogiorno della F r a n c i a , di r e n d e r e più p r o s p e r e quelle saline con scapito delle s a r d e ; q u e st'argomento del signor ministro avrebbe assai importanza,
se non che veggo negli atti della società che il signor Pescatore il quale è interessato nelle saline di Francia ha venti
azioni, e che i signori Chappon e compagni del Pescatore nelle
saline francesi hanno in questa società anonima tredici a zioni, m e n t r e i signori Penco e Bianchi non ne h a n n o che
d u e o t r e ; laonde è evidente che la maggioranza di questa
società è composta per a p p u n t o di coloro che sono interessati
nelle saline di Francia. Quindi che cosa ne a v v e r r à ? Ne a v verrà che i signori Penco e Bianchi s a r a n n o di necessità a s sorbiti dalla maggioranza dei signori Pescatore e Chappon, e
che per tal guisa i nostri connazionali s a r a n n o a questo r i guardo passivi.
Adunque io stimo non i n o p p o r t u n o l'insistere f o r t e in ciò
che a tal uopo ha asserito la Commissione del bilancio nel
suo primo r a p p o r t o , la quale ha posto innanzi il sospetto che
ìe saline sarde date in appalto alla compagnia Pescatore, p e r
la rivalità che s e m p r e fuvvi tra gli stabilimenti saliferi d e l l'isola e gli altri del Mediterraneo, v e r r a n n o i primi a scapit a r n e , dovendo essere coltivati da coloro che hanno capitali
impegnati nelle saline francesi.
Il signor ministro soggiunge : ma badate ancora che, per
effetto del contratto, la società si è assunto l'obbligo di p r o d u r r e 500,000 quintali di sale a l l ' a n n o ; quindi da ciò ne
e m e r g e la necessità di migliorare la coltivazione delle saline
s a r d e , ed è tolto il rischio che esse sieno n e g l e t t e .
Io rispondo che ciò sarebbe confortevole se quell'obbligazione fosse a s s o l u t a ; ma, s v e n t u r a t a m e n t e non è tale.Diffatti
quest'obbligo di p o r t a r e la produzione annua del sale a
8 0 0 , 0 0 0 quintali è condizionato a che innanzi t u t t o vi siano
gli sbocchi per la vendita di questo sale all'estero, e che la
compagnia possa valersi dei forzati rinchiusi nel bagno di
Cagliari.
Io non mi soffermerò sulla seconda condizione testé a c c e n n a t a , su cui ha così assennatamente discorso il signor r e l a t o r e , ma mi limiterò a p a r l a r e della prima condizione.
Egli è c e r t o che due sono gli elementi per la vendita all'es t e r o di questa d e r r a t a , il prezzo d'acquisto e la comodità
dell'imbarco. Or bene, leggo nel c o n t r a t t o all'articolo 1 5 :
« La compagnie est libre de fixer le prix auquel elle vendra
le sei à l ' é t r a n g e r . »
D u n q u e la compagnia può accrescere a suo talento i prezzi
della vendita per l ' e s t e r o ; ma è q u i n d i fuori di proposito il
mio a r g o m e n t o c h e , q u e s t a compagnia che nella sua maggioranza è r a p p r e s e n t a t a da coloro che hanno un interesse d i r e t t o nelle saline di Francia, potranno far sì di accrescere il
prezzo del sale sardo diminuendo il prezzo del sale francese,
e quindi a questo modo allontanare i navigli dall'approdo
alle saline s a r d e , dove iì sale sarà venduto a prezzo più a l t o ;
poiché la compagnia ha il diritto essa sola di fissare il prezzo
della vendita. Questo è quanto al prezzo.
Ora vediamo quanto riguarda la facilità dell'imbarco del
sale»
Io ho già detto e ripeto che la vendita del sale in Sardegna
e b b e a patire assai, in q u a n t o che i trasporti ai navigli e r a n o
assai difficili ; dissi che questo trasporto da Palmas alla d a r sena di Cagliari, non si seguiva altrimenti che con sdrucite e
poche b a r c h e ; dissi che nel primitivo c o n t r a t t o il Governo
aveva ordinato e la compagnia aveva accettato l'obbligo di
dover fare una strada di f e r r o da Palmas alla darsena di Cagliari.
Ora ho già fatto osservare che, p e r effetto dell'articolo 6
delle nuove modificazioni, la compagnia non è più obbligata
a fare questa via di f e r r o , ma è lasciato a suo solo a r b i t r i o il
m o d o dell'imbarco. Chi impedirà a d u n q u e che la compagnia
dica : io non intendo di f a r e strade f e r r a t e , non intendo di
far canali, ma voglio continuare a far uso di barche? Dovendo
a d u n q u e u s a r e delle b a r c h e , ed avendo la facoltà di fissare
essa il prezzo del sale, ognun vede come il prezzo dell'acquisto ed il modo del trasporto a bordo possa venire ad essere
usato dalla compagnia p e r uscire dall'obbligo di p r o d u r r e
5 0 0 , 0 0 0 quintali all'anno.
^
Mi p a r e a d u n q u e che, risultando da documenti stampati e
distribuiti che questa compagnia nella sua maggior p a r t e è
composta colle azioni Pescatore e dei signori Chappon, ed
essendo costoro interessati nelle saline francesi, deve venire
nell'animo di ciascuno il sospetto e la paura che appunto per
10 spirito di rivalità che ha sempre esistito fra gli stabilimenti
saliferi del Mediterraneo rivolgeranno p r e f e r i b i l m e n t e le loro
cure a d a r e profitto alle saline francesi.
Ma al fine dei conti, dice il signor ministro, le saline sarde
non possono t e m e r e concorrenza dagli altri stabilimenti saliferi del Mediterraneo, p e r c h è , disse il signor ministro con
un'espressione che ho notata, le navi e s t e r e non s'inducono
a caricare sale in Sardegna se non se p e r disperazione.
Se non che, nell'ultima relazione della Commissione leggo
a pagina ft che dall'anno 1848 in poi il n u m e r o dei vascelli
norvegi, danesi e russi che accorrevano a Cagliari per p r o v vedersi di sali, accrebbe a dismisura, a malgrado delle difficoltà che incontravano talvolta nel caricamento di tale aierce
(e questa difficoltà consisteva nell'uso delle barcaccie di cui
parlai) e dell'incertezza di trovare sale (e questo inconveniente proveniva dal non essere attivata la coltivazione delle
m i n i e r e ) , t a l m e n t e che il sale esportatovi, m e n t r e a n t e r i o r m e n t e era in media di circa quintali metrici 3 0 , 0 0 0 , giunse
nel corso dell'anno 1850 a 2 1 0 , 0 0 0 quintali poco presso.
I J A k z a . È un e r r o r e di s t a m p a ; è d'uopo l e g g e r e :
« 224,000. »
s t i l i l e . Per tal modo anche q u e s t ' a r g o m e n t o del signor
ministro viene ad essere confutato da una nozione statistica
accertata dalla Commissione.
Ben è vero che q u e s t e saline sarde producono meno itì
p a r a g o n e degli altri stabilimenti saliferi del Mediterraneo ;
m a , a p p u n t o per toglierle da tale stato, il Governo ha fissato
di darle ad appalto, ed io lodo l'idea del Ministero di conced e r e all'industria privata questa coltivazione, ma appunto
per r a g g i u n g e r e questo scopo lodevolissimo bisogna sapere
usare i mezzi che conducono allo scopo medesimo.
Ora, il d a r e q u e s t e saline in appalto per trenta anni ad
una compagnia che ha molti capitali interessati in una salina
rivale, e darle coll'obbligo condizionato di p r o d u r r e una d e terminata quantità annua di sale, dico condizionato, in q u a n t o
che quest'obbligazione è sottoposta alla condizione che vi
siano gli sbocchi p e r l'estero, quando questi sbocchi sono
difficoltati e dalle spese di prima compra e dalle spese d ' i m b a r c o , ciò, dico, ci dà quasi la certezza che lo scopo di m a g giore coltivazione non potrà mai raggiungersi con tali mezzi.
11 signor ministro de' lavori pubblici si mise così di straforo
nella discussione, e con poche parole annunziò che la proposta Adhémar era pessima, e che il Ministero fece benissimo a
rifiutarla.
lo voglio c r e d e r e alle sue p a r o l e ; anchMo quindi dichiara
3491
—
TORNATA DEL 2 3 APRILE
che la proposta Adhémar era pessima e che il Ministero fece
bene a rifiutarla ; ma come d u n q u e ha il Ministero accettato
la proposta Pescatore che è di merito assai inferiore alla
proposta Adhémar? Mi pare che la q u e s t i o n e sia ornai d i l u cidata appieno, e aon rimanga altro che rifiutare l'assenso a
questo progetto.
Il signor ministro, p e r fuggire quest'ultima conclusione,
pose innanzi prima dei dubbi sui diritti che p o t r e b b e avere
la compagnia per una qualche indennizzazione. Io v e r a m e n t e
sono dei p a r e r e di coloro che credono che i diritti non si
possono avere dal momento che la compagnia che stava t r a t tando con ministri costituzionali non poteva ignorare che
essi non possono venire a disporre dei denari dello Stato
senza il consenso del P a r l a m e n t o .
Di più la stessa compagnia disse che il progetto sarebbe
stato definitivamente accettato mediante la superiore a u t o rizzazione. Ora negli Siati costituzionali questa superiore
autorizzazione non è più quella del Gabinetto, eoa è quella
della Camera.
Essi d u n q u e ben conoscevano che il Parlamento doveva
decidere sulla accettazione di quel c o n t r a i t o . Ma poi il signor
ministro, facendo quasi una questione di Gabinetto, diceva :
se rifiutate questo c o n t r a t t o , io mi troverò assai impacciato
e non p o t r ò aver fiducia in me medesimo.
Ma c o m e ? Se egli medesimo ha già dichiarato che non fu
l'autore dell'approvazione del c o n t r a t t o , come può egli t e mere che venga a ricadere questo biasimo su lui? ( B e n e !
a sinistra)
Io lodo il signor ministro del come ha opinato per la cessione dello stabilimento di San Pier d'Arena alla compagnia
T a y l o r - P r a n d i ; egli là seguì t u t t e le volute formalità ; d u n que, per quanto è del signor Cavour, egli ha già dimostrato
che sa r i s p e t t a r e le attribuzioni del P a r l a m e n t o .
Ma egli che ha già dichiarato, e r i p e t u t a m e n t e dichiarato,
che non fu egli che sottopose alla firma regia questo c o n t r a t t o ,
e che quindi ne ha già rifiutato la responsabilità, come
può venire di nuovo a prendersi questa responsabilità? Al
certo bisogna che ei si d e c i d a ; o accetti la responsabilità fin
dal principio di q u e s t ' a t t o , o non l'accetti per q u a n t ' è della
di lui conclusione. (Bene!)
Quindi per t u t t e q u e s t e ragioni insisto su quello che dissi,
e prego la Camera di non sanzionare col suo voto una deliberazione che potrà r e c a r e danno, non solo g r a v e , alle finanze dello Stato, ma gravissimo ad un paese la cui industria
principale consiste a p p u n t o nelle saline.
ANKlJrczi» »'SMTEIUPEI.IìASUKE D E I .
DiPVTlTO
BROFFERIO.
P R ESI DEST E. Se il deputato Brofferio vuol fare la sua
mozione, ha la parola.
B R O F f E R i o . Mi corre obbligo di i n t e r p e l l a r e il signor
guardasigilli sugli illegali sequestri e sugli arbitrari arresti
seguiti in Genova in odio della stampa.
Se la Camera ed il signor ministro consentono, farò q u e st'interpellanza lunedì.
b o w - c o h p a g n i , ministro
di grazia e giustizia.
Io
non ho difficoltà a che questa interpellanza abbia luogo lunedì.
P R ESI DENT E. Sarà d u n q u e posta all'ordine del giorno
di lunedi.
1853
^EffrUXTO I > E l i L 4 D I S C U S S I O N E DEI« B I S A W C i ©
P E I Ì I I E «r/MBEIripE,
p k e s i d b k t e . Ora ha la parola il r e l a t o r e della Commissione.
fcASasA, relatore. Q u a n t u n q u e la maggioranza della Commissione, di cui ho l'onore di essere il relatore, abbia c o n chiuso per l'accettazione del c o n t r a t t o , tuttavia io ho dichiar a t o nella relazione della medesima che mi trovava far p a r t e
della minoranza ; ma se p u r e avessi a p p a r t e n u t o al p a r t i t o
contrario, ciò non di meno io credo che sarei egualmente
tenuto a rispondere a molte delle osservazioni fatte in questa
sedufa dall'onorevole ministro delle finanze, giacché nella
Commissione del bilancio, tanto i m e m b r i che votarono in
favore quanto quelli che votarono c o n t r o , r i c o n o b b e r o che
si contratto per sé non è vantaggioso; e lo adottarono per
motivi estrinseci all'economia, al merito del contratto m e d e s i m o ; cosicché mi c o r r e l'obbligo, tanto a nome della minoranza q u a n t o a nome della maggioranza, di difendere la r e l a zione medesima da tutte quelle osservazioni contrarie che
fece sulla medesima l'onorevole signor ministro, nell'intento
di difendere la convenienza economica e finanziaria di questa
concessione.
P r o c u r e r ò di non diffondermi molto, perchè in gran p a r t e
alla confutazione del signor ministro rispondono già la stessa
relazione, nonché parecchi degli argomenti posti innanzi
dall'onorevole deputato Sulis.
La Commissione considerava che il non trovarsi nel c o n tralto alcuna cautela la quale guarentisse in modo legale e
decisivo la coltivazione e lo sviluppo delle saline sarde, e r a
p e r sé tale difetto che meritava di essere e m e n d a t o , perchè
poteva darsi il caso che la compagnia concessionaria non a vesse, per motivi particolari, interesse a svolgere e a miglior a r e queste saline. Io credo che la Commissione del bilancio
non fece prova di leggerezza e di animo troppo sospettoso
nel f a r e questa supposizione, stantechè essa non poteva comp r e n d e r e , come se tale non fosse stata l'intenzione della
compagnia concessionaria, avesse questa messo tanto impegno
per eliminare dal capitolato d'appalto t u t t e quelle condizioni
le quali imponevano al concessionario l'obbligo assoluto di
p r o d u r r e una d e t e r m i n a t a e progressiva quantità di sale, e
prescrivevano tali cautele per g u a r e n t i r e il Governo che si
sarebbero eseguite p u n t u a l m e n t e le opere necessarie per m i gliorare ed ingrandire quegli stabilimenti demaniali.
D u n q u e questa sua persistenza nel respingere risolutam e n t e tutti questi vincoli, era già un indizio grave per ind u r r e la Commissione a mettersi in g u a r d i a .
In secondo luogo non poteva sfuggirle che i maggiori i n teressati ìd questo contratto sono precisamente p r o p r i e t a r i o
Citabili di parecchie delle principali saline del mezzodì della
Francia. Dalle indagini fatte si riconobbe che i d u e terzi
almeno delle azioni le quali costituiscono il capitale sociale
sono possedute appunto da questi tali che hanno interessi
estesi ed importanti nelle principali saline del mezzogiorno
della Francia.
La Commissione non ignora che b saline p a r t i c o l a r m e n t e
di Peccais, le quali hanno un'estensione che sorpassa t r e mila
e t t a r i , sono state a p p u n t o acquistate in gran p a r t e coi d a n a r i
di questi capitalisti, e che q u e s t e saline non si trovano ora
in uno stato di grande floridezza, malgrado le vistose somme
spese in miglioramenti ; che nelle medesime si trovava ancora
in sul finire dell'anno 1851 una quantità e n o r m e di sali
CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1852
invenduti, i quali probabilmente non sono stati esitati tutti
dappoi.
Dunque la Commissione non sapeva ben comprendere come
questi capitalisti, i quali hanno impegnati considerevoli capitali in queste saline di Francia, la cui produzione supera di
molto lo smercio, possa avere poi un vero interesse di farsi
produttori di sale, in saline le quali, per la loro posizione e
per la loro natura, possono rivaleggiare con quelle che già
possedono nella Linguadoca.
Quindi la Commissione del bilancio non diede prova di
animo troppo sospettoso nel supporre che questa società si
volesse assumere la locazione delle saline di Sardegna, le
quali, per la loro condizione economica e topografica, potrebbero forse rivaleggiare con superiorità colie saline del
mezzogiorno della Francia, e particolarmente con quelle del
dipartimento della Linguadoca, dove esistono gli stabilimenti
di Peccais, per impedire che cadessero nelle mani di una
società privata indipendente, la quale imprimendo alle medesime tutto quello svolgimento di cui sono suscettibili, venissero tosto o tardi ad arenare maggiormente la non florida
industria delle saline di Linguadoca.
Inoltre la Commissione indagò pure, e venne a ricavare
dagli atti di un'inchiesta officiale, a cui alluse già parecchie
volte il signor ministro, iristituita d'ordine dell'Assemblea
francese sopra le saline del mezzogiorno di Francia, che i
proprietari e locatori di queste saline, cioè del dipartimento
del Gard, del Rhóne e dell'Hérault avevano tentato ed erano
riesciti a far monopolio di tutto il sale fabbricato nel mezzodì
della Francia, cosicché, essendosi resi padroni del commercio
interno, e fino ad un certo punto del commercio estero, per
quanto risguarda la costa meridionale della Francia, avevano
realizzato degli immensi benefizi che però in seguito dovettero scontarli, poiché, essendosi risvegliata l'avidità di altri
speculatori, si misero in coltivazione parecchie saline, le
quali erano poste in obblio pel passato, e, ristabilitasi di
nuovo la concorrenza, i prezzi ribassarono al di sotto dei
costo.
Dunque, dopo tutte queste nozioni di fatti incontestabili,
la Commissione doveva lasciar passare sotto silenzio questo
punto così importante del contralto, e non richiedere, come
fece nella prima sua relazione, che venisse prescritta alla
compagnia concessionaria tal condizione che assicurasse alle
saline della Sardegna, non solo una coltivazione continuata,
ma ben anche un certo svolgimento?
Il signor ministro delle finanze ha detto che non divide
questo timore, giacché, a suo avviso, le saline della Sardegna
non sono tali da poter recare pregiudizio alle saline di Francia. Io credo che la stessa inchiesta di cui ho parlato, possa
persuadere il contrario, poiché dalle domande fatte a parecchi
interessati nelle saline francesi, nonché agli impiegati delle
dogane che sorvegliano quella coltivazione, risulta che infatti
esisteva in quelli la tema di vedere sviluppare le altre saline
del Mediterraneo, e fra queste accennavano anche ad un
maggiore sviluppo delle saline di Sardegna. In prova io citerò
appunto la risposta che i signori Vivarez, Serres e Levat,
quali rappresentanti delle saline di Peccais e dell'Hérault,
hanno dato a questo proposito ai membri della Commissione
d'inchiesta presieduta dal signor Bixio nel mese di luglio
del 1851. Dopo aver accennato che le saline di Peccais hanno
costato loro due milioni e ottocentomila lire, senza tutte le
spese di coltivazione, e che il sale lo vendono a bordo a 80
centesimi al quintale metrico, aggiungono che ne avevano
ancora sui graviers, ossia nei cumuli delle saline da 800 a
900,000 quintali decimali; quindi aggiungono:
« Le sel étranger que nous redoutons est celui des îles
Baléares, de Sardaigne, de Trapani, de Torre-Vecchio, d'Espagne et de ia côte d'Afrique. Dans ces différents pays on
le vend 8francs la tonne ; mais ce prix est très-rémuaérateur ;
la main d'œuvre y est beaucoup moins chère. En Sardaigne
le sel est fait par les forçats et ces pays sont encore dans
l'enfance de la fabrication. Ils progresseront et baisseront
leur prix sans cesser d'avoir une rémunération. »
Dopo avere udite queste parole, avverta la Camera che,
coloro i quali le proferivano sono per l'appunto i principali
azionisti, oppure rappresentanti azionisti della compagnia
concessionaria per ìa coltivazione delle saline di Sardegna.
Dunque la prova è evidentissima che questi stessi speculatori e proprieiari delle saline francesi, i quali ora vogliono
prendere a coltivazione le saline sarde, temono che queste
saline quando cadessero nelle mani dell'industria privata,
che sapessero farle fruttare in maggior quantità e a minor
costo, potrebbero opporre una concorrenza pericolosa alle
saline meridionali di Francia.
Osserva il signor ministro che questo potrebbe darsi qua«
lora non vi esistessero altre saline sulle coste della Francia
oltre a quelle le quali o sono possedute, o nelle quali hanno
interesse alcuni degli azionisti della compagnia concessionaria delle saline sarde, È bensì vero quanto avverte l'onorevole signor ministro che non tutte le saline della Francia
sono nelle mani di questi speculatori, ma è vero altresì che
le saline principali del mezzodì della Francia, quelle che
fabbricano a miglior mercato, e che perciò somministrano
particolarmente il sale al nord di Europa sono appunto le
saline di Liuguadoca, poste nel dipartimento del Gard, e
quelle di Peccais sopra tutte.
Ora le saline del Mediterraneo, le quali potrebbero rivaleggiare appunto con queste saline per il commercio del sale
nel nord, ripeto, sono quelle di Sardegna, le quali oltre di
avere una situazione topografica e geografica più favorevole,
sono situate in un paese ove la mano d'opera è più a buon
mercato, ciò che permette di ribassare iì prezzo del sale al
disotto di quelle di Peccais.
Quindi io credo che eoo tali osservazioni la Commissione,
ed il suo relatore in particolare, sono pienamente giustificati
del sospetto esternato che queste saline potessero essere neglette dalla stessa compagnia concessionaria, e che quindi
era prudente per parte del Governo di mettere una condizione colla quale si obbligasse almeno questa compagnia a
fabbricare una data quantità annua di sale nelle saline della
Sardegna che corrisponda almeno alla produzione attuale.
Ed infatti il signor ministro delle finanze ha ottenuto l'adesione a questa condizione, dimodoché lo stesso ministro
nell'accondiscendere e nel fare impegni per ottenere questa
condizione ha dato indirettamente un attestato che le supposizioni della Commissione non erano senza fondamento.
Il secondo punto in discussione, il quale venne agitato
nella seduta d'oggi dal signor ministro, è quello relativo al
prezzo del sale; sicuramente che una delle condizioni più
gravi, più importanti e, secondo l'opinione delia Commissione, più onerosa è quella dei sale; stabilire il prezzo del
sale a lire 1 80 per treut'anni, è un tal onere che doveva
fermare specialmente l'attenzione della Commissione e delia
Camera.
L'onorevole ministro ha osservato che nella condizione
attuale delle saline sarde il prezzo elei sale non può costare
meno, e che i computi istituiti dalla Commissione per chiarire che le spese di fabbricazione del saie erano assai minori, sono erronei.
—
3493
TORNATA DEL
A tale proposito io n o t e r ò che se la Commissione n o n può
a s s i c u r a r e in modo assolato che i calcoli s u r r i f e r i t i siano
esatti, ella però si valse dei dati s o m m i n i s t r a t i dal Governo.
Non basta che il m i n i s t r o a f f e r m i ora che simili dati non
sono esatti, ma s a r e b b e mestieri che n e producesse altri in
c o n f r o n t o , i quaìi avessero a l m e n o u n a pari a u t e n t i c i t à ; n o n
basta a s s e r i r e che l ' a m m i n i s t r a z i o n e delle saline in S a r d e g n a
aveva interesse di s c e m a r q u e s t e spese o n d e d i m o s t r a r e che
conveniva di c o n t i n u a r e la coltivazione del sale a spese dello
Staio, ma era d ' u o p o c o n t r o l l a r e siffatti c o m p u t i p r e s e n t a l i
dall'amministrazione s u m m e n t o v a t a , e c h i a r i r e che r e a l m e n t e si era obbliaia alcuna spesa ; n è io r e p u t o che simile
operazione s a r e b b e riuscita m a l a g e v o l e , i m p e r o c c h é da un
lato il Governo non ignorava q u a ! somma e r a allogata per la
coltivazione delle saline s a r d e q u a n d o l ' a m m i n i s t r a z i o n e di
queste era s e p a r a t a da quella delle gabelle di t e r r a f e r m a , e
quindi m e r c è tali e l e m e n t i poteva a g e v o l m e n t e d e s u m e r e
quale fosse la spesa o c c o r r e n t e per ogni q u i n t a l e di sale.
—•
23
APRILE
1853
Ma il nostro ministro delle finanze persiste a s u p p o r r e che
non siasi dalla Commissione t e n u t o conto di ogni spesa nei
supposto della fabbricazione del sale a conto del G o v e r n o :
c o m e ad e s e m p i o di q u e l l e d e l l ' a m m i n i s t r a z i o n e g e n e r a l e e
d e l l ' i n t e r e s s e del capitale impiegato nelle spese di p r i m o
s t a b i l i m e n t o , le quaìi u l t i m e f u r o n o assai c o n s i d e r e v o l i ; cosicché, a suo avviso, t e n u t o ben conto d'ogni cosa, la f a b b r i cazione del saie non poteva costare al Governo meno di
lire 1 80.
Rispondo a q u e s t a obbiezione che nei nostri calcoli f u r o n o
a p p u n t o c o m p r e s e t u t t e le spese di a m m i n i s t r a z i o n e , non
p e r ò le s e c o n d e , non e s s e n d o n e il caso, s t a n t e c h è la c o m p a gnia concessionaria r i c e v e r e b b e quegli stabilimenti saliferi
senza r i m b o r s a r e un c e n t e s i m o al Governo p e r q u e l l e spese.
Avverta il signor ministro che n e l l ' i s t i t u i r e i calcoli siamo
partiti da un c o n f r o n t e tra il costo del sale fabbricato a conto
del Governo e quello che v e r r e b b e f a b b r i c a t o a conto della
compagnia concessionaria nelle saline s a r d e , allo stato attuale
in cui si t r o v a n o , ossia senza che la compagnia debba s p e n d e r e un c e n t e s i m o nelle spese di p r i m o s t a b i l i m e n t o e p r i m a
che impieghi i suoi capitali in o p e r e di miglioramento. Non
si dovevano quindi far e n t r a r e negli e l e m e n t i del calcolo gli
interessi del capitale che si s p e n d e r à dalla compagnia nei
lavori di p r i m o stabilimento o di p e r f e z i o n a m e n t o .
D u n q u e , n e m m e n o la Commissione non può a s s o l u t a m e n t e
r i p u d i a r e questi dati sinché a l m e n o non se ne p r o d u c a n o
degli altri u g u a l m e n t e a u t e n t i c i ; a t t e n e n d o s i s t r e t t a m e n t e ai
medesimi, nella sua p r i m a relazione la Commissione aveva
stabilito che il prezzo p e r ogni q u i n t a l e m e t r i c o di sale f a b bricato a conto del G o v e r n o r i s a l t a s s e di 1 67 : invece nella
seconda sua relazione So p o r t a a 1 72 È facile giustificare
questa differenza nella sua p r i m a relazione la Commissione,
la quale non era v e r a m e n t e incaricata di r i f e r i r e sul m e r i t o
di questo c o n t r a t t o , p e r c h è vi precedeva u n ' a l t r a q u e s t i o n e ,
che era la costituzionale, non ha indagato s o t t i l m e n t e l ' o r i gine di questi calcoli e gli e l e m e n t i da cui e r a n o costituiti,
però si era t e n u t a ad una rispettabilissima a u t o r i t à : si era
tenuta al calcolo stesso f a t t o da u n o s p e c u l a t o r e , cioè dal
signor A d h é m a r , c h e , q u a l e a s p i r a n t e alla locazione delle
saline, aveva t u t t o l ' i n t e r e s s e di e s a g e r a r l i , ma non di d i m i n u i r l i ; il quale calcolo fu dal signor ministro dei lavori
pubblici accettato per base del suo r a g i o n a m e n t o sulla p r o posta A d h é m a r , e gli a p p u n t i che fece sul medesimo calcolo
consistevano nel c r e d e r l o e s a g e r a t o in più e mai in m e n o .
D u n q u e mi p a r e che la Commissione n e l l ' a d o t t a r e q u e l l e
cifre siasi s u f f i c i e n t e m e n t e c a u t e l a t a ; t u t t a v i a , essendo poi
stata chiamata a meglio analizzare q u e s t o c o n t r a t t o e ad a p p r o f o n d i r e il m e r i t o del m e d e s i m o , ha dovuto c e r c a r e di
s t u d i a r e meglio q u e s t o p u n t o , come u n o dei più i m p o r t a n t i ,
e gli risultò che v e r a m e n t e si e r a n o d i m e n t i c a t e alcune
spese, le quali non sono mai c o n t e m p l a t e nei computi delle
amministrazioni g o v e r n a t i v e ; g l ' i n t e r e s s i , cioè, del capitale
impiegato nella coltivazione di q u e l l e saline. Diffatti abbiamo s e m p r e veduto nel conto che si dà d a l l ' a m m i n i s t r a zione delle s t r a d e f e r r a t e , c o m e di t u t t e le a l t r e i n d u s t r i e
esercitate dal Governo, che in g e n e r a l e l ' i n t e r e s s e del capitale circolante non viene mai calcolato.
Qualora voglia impiegarvi t u t t o il suo capitale sociale,
p o t r à g u a d a g n a r e assai p i ù .
Ma noi per semplificare il conteggio e p e r a t t e n e r c i a
q u e l l o che è più e v i d e n t e , siamo partiti da un c o n f r o n t o
stabilito tra la coltivazione del sale a conto del Governo e
quella a conto della c o m p a g n i a concessionaria, colle saline
a t t u a l i , s o l a m e n t e a m m e t t e n d o alcuni m i g l i o r a m e n t i di d i sposizione i n t e r n a nel p e r s o n a l e , n e l l ' a m m i n i s t r a z i o n e e nel
t r a s p o r t o stesso del sale. Se d u n q u e le cose sono come io le
ho rettificate, non vi può e s s e r e alcun d u b b i o che il sale
pagato a 1 e 80 alla compagnia è pagato a l m e n o 7 c e n t e s i m i
di più. Ciò mi p a r e f u o r i di contestazione, almeno finché non
si p r o d u r r a n n o a l t r e cifre più positive. Aggrava poi molto
più l ' o n e r e l'essersi legati p e r 3 0 a n n i . Ma q u i l ' o n o r e v o l e
ministro, colla sua abituale sottigliezza e a b b o n d a n z a d ' o s servazioni, volle p r o v a r e che c o l l ' a n d a r e del t e m p o le spese
di t r a s p o r t o e della mano d ' o p e r a c r e s c e r a n n o s e m p r e , e che
per conseguenza il sale, invece di d i m i n u i r e c r e s c e r à di v a lore. L'osservazione mi p a r e alcunché p a r a d o s s a l e , ed io
vado p e r s u a s o che q u a l o r a si p r e s e n t a s s e un'occasione di
p r o v a r e il c o n t r a r i o , il signor ministro con maggior r a g i o n e
e facilità ancora lo p r o v e r e b b e .
Si è quindi aggiuuta q u e s t a maggiore spesa al calcolo,
istituita nella seconda relaziona, ed a b b i a m o rettificate alc u n e cifre per a p p r o s s i m a r l e s e m p r e più al v e r o , colla t e n denza p e r ò manifesta di a b b o n d a r e piuttosto che r e s t r i n g e r e
la spesa medesima.
Ciò n o n o s t a n t e il costo del sale f a b b r i c a t o p e r conto del
Governo non poteva costare più di lire 1 e 72 a 7 3 centesimi,
e credo che sarà difficile al signor m i n i s t r o indicare una
m a g g i o r e spesa. Quindi la differenza tra q u e s t o prezzo e
quello a cui si o b b l i g h e r e b b e lo Stato col p r e s e n t e c o n t r a t t o ,
s a r e b b e ancora di centesimi 7 ad 8 p e r q u i n t a l e m e t r i c o ,
ossia sopra l'annuo a p p r o v i g i o n a m e n t o di 5 0 0 , 0 0 0 l i r e una
perdita a n n u a di lire 21 a M mila lire.
Lo provi lei.
E<A.K7A. Mi p a r e che l'esempio del passato lo provi a b b a stanza. È bensì v e r o che il prezzo della m a n o d ' o p e r a è c r e sciuto da un secolo o a l m e n o da 6 0 anni in poi, ma tuttavia
il v a l o r e delle merci è s e m p r e d i m i n u i t o . P e r stabilire il
prezzo della m e r c e non basta t e n e r conto della m a n o d ' o p e r a , bisogna t e n e r conto di t u t t i i m i g l i o r a m e n t i che si int r o d u c o n o , dovuti all'ingegno u m a n o , alle s c o p e r t e che si
fanno c o s t a n t e m e n t e negli ordini meccanici, nei processi
chimici ed in t a n t e a l t r e cose. Chi può assicurarci che pel
sale il quale adesso esige una mano d ' o p e r a di mille indiv i d u i j coll'andar del t e m p o , m e d i a n t e m i g l i o r a m e n t i i o t r o -
CAMERA DEI DEPUT AT I — S ES S ION E 1 8 5 2 —
Discussioni
439
P a r t e n d o d u n q u e dallo stato a t t u a l e delle saline s a r d e ,
secondo i nostri c o m p u t i , la compagnia locatrice v e r r e b b e a
realizzare un g u a d a g n o di c e n t e s i m i 39 p e r ogni q u i n t a l e
m e t r i c o sopra la sola provvista del sale p e r le gabelle s a r d e ,
ossia lire 119 mila all'anno.
CILT ODR)
presidente delConsiglio e ministro delle
finanze.
\
- 3494 CAMERADEI DEPUTATI —SESSIONE. DEL 1852
dotti aelia disposizione dei bacini di cristallizzazione, nei
livellamenti dei medesimi, nelle macchine idrovore e nelle
facilitazioni dei trasporti a bordo non possano ridursi di
molto le spese di fabbricazione, e nello stesso tempo aumentare la mano d'opera individuale, mentre in massa questa
diminuirà, perchè in virtù di quelle migliorìe si richiederà
un numero minore di individui per ottenere la stessa produzione?
Una prova palpabile l'abbiamo nel caso concreto. È incontestabile che la mano d'opera in Sardegna costa assai meno che
in Francia. In Sardegna i prezzi della mano d'opera sono di
circa US centesimi al giorno, e di 90 circa quando si lavora
anche di notte, per i condannati ai lavori forzati ; ivi, e per gli
uomini liberi, presa in media, sarà di 90 centesimi o, tutto al
più, di una lira ai giorno; invece in Francia e nelle saline,
particolarmente di Peccais, vediamo che la mano d'opera
per questa fahbricazioae stessa sta tra le due lire sino a
cinque lire. Tuttavia lo stesso signor ministro l'ha detto,
ed io 1q confermo, che non v'è una grande differenza nello
stato attuale delle cose, tra il prezzo del sale fabbricato in
Francia e quello fabbricato in Sardegna. E quale è Sa ragione
per cui a malgrado della tanta differenza nella mano d'opera,
tuttavia il prezzo del sale non varia gran che nelle due
regioni? La differenza sta unicamente perchè si sono introdotti nelle saline di Peccais, come in molte altre saline del
mezzogiorno della Francia, molti miglioramenti i quali diminuiscono questa mano d'opera.
Così pure sulle spese di trasporto il signor ministro teneva
in conto unicamente il maggior costo dei legname per cui
deduceva che il nolo dei bastimenti verrà per l'avvenire a
costare di più, e per conseguenza il trasporto costerà di più.
Ma ancor qui il ministro non ha tenuto conto che di un elemento della spesa; infatti nel trasporto la costruzione del
bastimento è la minima parte del capitale; quel che si richiede è la forza motrice, che è il mezzo il quale serve per
agevolare, affrettare il trasporto medesimo delle merci, e
quindi diminuirne il prezzo di vendita. Ora chi può assicurarci che non si progredisca nelle invenzioni relative appunto a facilitare, ad accelerare il trasporto e diminuirne
le spese mediante perfezionamenti nelle forze motrici che si
conoscono attualmente o il ritrovato di nuove forze motrici
che probabilmente si trovano già all'aurora dei loro nascimento?
Dunque quando si venissero a diminuire queste spese che
sono le principali nel costo del sale in terraferma, di necessità ne verrebbe una diminuzione proporzionale nel prezzo
del medesimo.
Nè la considerazione che la compagnia locatrice ha già
impegnati dei capitali per costrurre dei bastimenti perfezionati onde fare il trasporlo del sale è tale da convincere veramente che avendo già impegnati capitali di questa natura
voglia dare un grande svolgimento alle saline della Sardegna,
perchè i bastimenti non sono fissi al suolo, e nello stesso
modo che possono servire per trasportare i sali di Sardegna
potranno servire per quelli di Peccais, di Corneto o di qualsiasi altro punto del Mediterraneo, Dunque io credo che non
sia probabile, anzi tengo assolutamente per un'opinione tutto
affatto contraria, eredo che è certo che le spese di trasporto
in genere diminuiranno coll'andar dei tempo, e che per conseguenza si avrebbe ragione di sperare nel futuro provvigionamento del sale un gran risparmio di spesa anche sotto
questo rapporto.
Discussi questi due punti principali e confutati, come meglio ho potuto, poco dirò relativamente agli altri. La Com-
missione ha creduto che la condizione imposta dalla compagnia al Governo coll'articolo 13 del contratto di voler essere
rimborsata dello scapito che potrebbe subire l'oro o l'argento
nel corsq di SO anni, non fosse decorosa pel Governo stesso.
Il signor ministro nega che quest'obbligo esista, ma tale
parmi i! significato dell'articolo 13. Forse il dissenso proviene dal comprendere diversamente il senso delle espressioni relative; ma quanto a me pare chiarissimo che, oltre
all'intenzione, la quale è poi evidente della compagnia concessionaria di darci questo significato, il senso stesso delle
parole glielo dia; perchè, quale è la disposizione dell'articolo 13?
Comincia a stabilire un rapporto fisso fra i due campioni
oro e argento, e lo stabilisce nella proporzione da uno a 1S
e mezzo; considera questo rapporto come legale, poi soggiunge : se questo rapporto si altera in modo che la compagnia debba subirne uno scapito, cioè se supposto che l'oro
in confronto coll'argento venga a diminuire del 10, del 20,
io richieggo che voi, Governo, nel pagarmi, quando questo
scapito sia accaduto, ne teniate conto e mi rimborsiate. Ora
questa precauzione non lascia forse supporre che qualora ciò
succedesse, che vi fosse cioè una vera, mi perdonino la parola, deprezziazione dell'oro, il Governo del Re, malgrado
di questo scapito dell'oro, volesse nullameno mantenere un
valore legale fittizio a quest'oro? Io non credo che sia decoroso il lasciare sussistere in un contratto questa supposizione
a carico del Governo, ed è perciò che la Commissione ha
detto che non era conveniente di adottare questa condizione, Sa quale dal lato economico poi era anche assurda ;
perchè non è nell'interesse di un Governo che comprenda
bene i principi! dell'economia politica di mantenere un valore fittizio alle monete; poiché, volendo mantenere questo
valore, dovrà poi pagare di più l'intrinseco delle merci che
acquista^ per la ragione che il venditore, sapendo che il Governo paga con monete scadenti, tiene i suoi prezzi più elevati, Per conseguenza, tasto sotto il rapporto economico
quanto sotto il rapporto di dignità, non conviene di stabilire
questa condizione.
Nè è più conveniente l'altra, colla quale la compagnia
vorrebbe guarentirsi da un eventuale scapito dei biglietti di
banca.
Secondo tale disposizione del contratto il Governo s'impegnerebbe, qualora succedesse il caso previsto in quest'articolo 13, cioè il corso obbligatorio dei biglietti e che questi
scapitassero, di riconoscere l'entità dello scapito e compensarne la compagnia.
Ma è egli dignitoso che il Governo faccia una dichiarazione
di questo scapito, mentre obbliga tutti i cittadini dello Stato
di riceverli al loro valore nominale?
Ammetteva la Commissione che la compagnia concessionaria doveva prendere le sue cautele per mettersi al coperto
da simili eventualità, ma non dorevansi scegliere simili
mezzi. Potevasi, ad esempio, statuire che la compagnia sarà
pagata in scudi d'argento, e con ciò si evitavano queste sconvenevoli disposizioni.
Viene finalmente la questione dei forzati, cioè se sia utile,
se sia opportuno di somministrare per una quantità considerevole d'anni l'opera dei servi di pena a questa compagnia
per la coltivazione del sale. Su questo proposito molte osservazioni si affacciano. La prima che questo sistema deve
essere riformato, giacché non è più adatto all'odierna civiltà
ed alle opinioni che corrono sul miglior sistema di penalità
da adottarsi.
Dunque non bisogna legare le mani al potere legislativo
— 3495
TORNATA DEL 2 3
ed impedire che riformi questa parte difettosa del Codice
-
APRILE
1853
convertito, colla dichiarazione ultimamente fatta, una questione economica in questione politica, e pose avanti una
crisi ministeriale con tutte le sue conseguenze. Nei tempi
difficili in cui versiamo, chi vuoisi assumere tale responsabilità? Ci sarà giocoforza di subire la legge che ci fa il Ministero. Ma rimane provato che, non la convinzione sul merito
del contratto, ma la necessità politica ci obbliga di accettarlo.
penale.
L'altra pur grave è che vi passa una differenza sensibile
tra il lavoro di questi condannati fatto a conto del Governo
e quello a cui dovrebbero sottostare a conto di una compagnia speculatrice. Se vi è qualche tolleranza nel primo caso,
come in fatto esiste, non è facile che vi sia nel secondo,
mentre che la disciplina perde assai della sua forza, perchè
Dunque, giacché l'ora è tarda, e per non trattenere più
questi concessionari amerebbero che i forzati non fossero
lungamente la Camera sopra una questione sufficientemente
più legati a due e che potessero andare e venire senza tanti
dibattuta, conchiudo col proporre l'articolo di legge che
inciampi per parte delle guardie.
consiste in queste frasi :
Questo è certamente molto pernicioso alla disciplina la
« I servi di pena sono concessi alia compagnia concessioquale è così necessaria per contenere questa sregolata turba.
naria
per la coltura delle saline di Cagliari, finché non sia
Per queste considerazioni una parte della Commissione reper legge variato il sistema penale a loro riguardo, rimaspingeva risolutamente tale condizione, siccome immorale e
nendo sempre fermo l'obbligo della società di produrre la
crudele.
Si dice che il Governo non si obbliga di provvedere i for- | stessa quantità di sale. »
C a v o u r , presidente del Consiglio e ministro delle finanze.
zati a questa compagnia in modo assoluto; ma soltanto nel 1
caso che esiga dalla compagnia medesima l'annua fabbrica- j L'ora essendo tarda, non mi accingerò a provare, come Io
potrei agevolmente fare, che l'onorevole deputato Lanza nel
zione di 8 0 0 , 0 0 0 quintali metrici di sale; ma nel caso che il
rispondermi sia stato talvolta trascinato in errore. Stretto
Governo volesse desistere dal pretendere questa condizione
dal tempo mi limiterò a citare un solo fatto. Egli ha detto
allora sarebbe pur libero di ritirare questi forzati dalla coltiche
il sale di Pequay costa quanto il sale di Sardegna, ed è
vazione delle saline per conto di quella società.
risultato da un'inchiesta che è stato stimato a lire 2 per
Ciò è pur vero; ma che ne avverrebbe? Ne avverrebbe
quintale; credo che vi sia esagerazione; e non asserisco che
che per sottrarsi ad una condizione inopportuna e poco moabbia
torto il deputato Lanza, ma solo avverto che la Comrale come è questa, bisognerebbe rinunciare ad un vantaggio
missione d'inchiesta ha così pronunciato.
importantissimo quale è quello di assicurare la continuazione
L'onorevole deputato Lanza riconoscendo, e con ragione,
della coltivazione delle saline sarde; se si vuole pertanto
che i'obbiezione la più grave è quella relativa ài forzati,
rendere il contratto in questa parte almeno accettevole, bicioè di far dipendere la produzione del saie dal mantenisogna procurare di conciliare queste due condizioni ; garanmento dei bagni e dalla locazione dell'opera dei medesimi
tire, cioè, una produzione media di sale nell'anno e lasciare
alla compagnia, vorrebbe che il Governo si riservasse la falibero il potere legislativo di fare quelle riforme che il tempo
coltà di sopprimere i bagni senza che venisse ristretto l'obe la ragione possono consigliare relativamente i condannati
bligo di produrre il sale che venne alla compagnia imposto.
ai lavori forzati.
Io
giudico che ciò non si possa ottenere, perchè nelle saline
Questo fu il motivo per cui si era nella Commissione prodi Cagliari, nelle circostanze attuali, non si può dare un
posto un articolo addizionale al contratto col quale si dichiagrande sviluppo alla produzione del sale, se non mercè l'orava che il Governo si obbligava a somministrare ai forzati
pera dei forzati. Nulla meno,^siccome la compagnia ha fatto
che tiene in Sardegna alla compagnia concessionaria di quelle
istanza presso al Governo per ottenere la concessione delle
saline, solo finché non si fosse per legge variato il sistema
saline di Carioforie, e siccome in questo il saie si produce
penale, rimanendo però sempre fermo l'obbligo della società
senza l'opera
forzati, io credo che se ne potrebbe ottelocatrice di fabbricare la stessa quantità di sale.
nere, se non una grandissima quantità, almeno 1 5 0 , 0 0 0
Mi pare che questa modificazione non sia tale che debbasi
quintali metrici,
rifiutare nè dalla compagnia concessionaria nè dal Ministero,
e nello stesso tempo salva una questione d'interesse, non
tanto economico quanto morale.
Giacché si tratta di un fatto compiuto, di un contratto
consumato, poiché le saline sono da un anno nelle mani dei
concessionari, molti forse sono disposti a confermare questo
contratto, quantunque non molto vantaggioso sotto il rapporto economico; ma se non è modificato nel senso accennato, la disposizione riguardante i forzati forse per ciò non
sarebbero indotti a votarlo, perchè implica una questione di
moralità e d'indipendenza legislativa. Io quindi, non a nome
della Commissione, perchè non ne ho l'incarico, ma còme deputato ripropongo lo stesso articolo già proposto in seno alla
Commissione: mediante questa modificazione io credo che
molti voteranno il contratto, e dico credo,
perchè nella
Commissione i più contrari a questo contratto parevano disposti a votarlo, qualora si fosse adottata quella modificazione. Nè dovrà essere motivo di meraviglia se vedrassi la
Commissione e la Camera adottare questo contratto, benché
riconosciuto svantaggiosissimo non ostante la modificazione
ora proposta. Che anzi l'esito non potrà essere diverso dopo
she il ministro delle finanze e presidente del Consiglio ha
Ciò stando, io penso che si potrebbe imporre alla éompagnia l'obbligo di produrre 3 0 0 , 0 0 0 quintali metrici di sale
anche quando si addivenisse alla soppressione dei bagni.
Quindi si potrebbe dire che il contratto sarebbe approvato*
purché si aggiungesse un articolo che avrei rosi concepito :
< Nel caso in cui fossero soppressi i bagni e la compagnia
non potesse più disporre dell'opera dei servi di pena, l'obbligo di produrre 5 0 0 , 0 0 0 quintali metrici all'anno sarà ridotto a quintali metrici 3 0 0 , 0 0 0 . »
A questo riguardo osserverò che ora non si produce in
media più di 3 4 0 , 0 0 0 quintali, e bisognerebbe ancora vedere
se questa quantità sia tutta commerciabile, mentre è noto
che non si trovano due persone che siano perfettamente di
accordo fra loro sulla diminuzione che fa un mucchio di sale
dal giorno in cui è prodotto al giorno in cui si vende; secondo adunque il calcolo che feci e mediante quest'obbligazione da imporsi alla compagnia noi ci assicureremo la produzione attuale anche nell'ipotesi della soppressione del
bagno.
Ora io reputo che nessuna persona che abbia relazione
coll'amministrazione sarà per sostenere che, dato il
CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1852
che si sopprimano i bagni, l'amministrazione possa ancora
far coltivare le saline.
Or dunque noi otterremo con questa modificazione di assicurare la produzione della stessa quantità di sale anche dopo
la soppressione dei bagni ed otteniamo per soprammercato
che quella compagnia che ha impiegato i suoi capitali nelle
saline, e che si trova obbligata di restare in Sardegna per
produrre 500.000 quintali di sale, farà il possibile per produrne di più, perchè, per verità, non si muoverebbe da Parigi e da Marsiglia per non produrre che 300,000 quintali di
sale.
Dal canto mìo io posso assicurare alla Camera che il signor
Pescatore nel commercio dei tabacchi ritrae dai suoi capitali
un vistoso interesse, e se Si impiega ora nella coltivazione
de! sale, non è già certo per un minor guadagno, ma bensì
nella speranza di dare un grande sviluppo a questa impresa.
Io confido adunque che la Camera, sanzionando il contratto, approverà questa mia proposta.
pr esi dent e. Il signor relatore aderisce?
ijAMZA, relatore, lo non sono alieno dall'aderire alla
proposta del signor ministro, ma vorrei però prima una
spiegazione, se, cioè, i trecentoraila quintali metrici debbano
intendersi di sale commerciabile o semplicemente di sale
fabbricato, perchè c'è una differenza considerevole; una differenza del 20 per 100 all'incirca, mentre è noto che 300,000
quintali di sale fabbricato non verrebbero a corrispondere
che a 21,000 quintali di sale commerciabile.
iSFEOii. Alle condizioni inserte in questo contratto se
ne potrebbe aggiungere una, per cui la vendita del sale rimanesse libera per la consumazione interna dell'isola, e ai
Sardi fosse lecito prenderlo anche là dove lo produce la natura senz'industria dell'uomo.
Se ciò non sarà espresso nel contratto, gli impresari potranno sempre obbligare la popolazione ad andare a comprare il sale a Cagliari, il che sarebbe di massimo incomodo.
E poiché il signor ministro ha detto che dall'esercizio delle
saline non verrebbe incaglio al libero commercio interno
dell'isola, io credo che egli non avrà difficoltà riguardo Ella
mia proposta.
ci t oi ' k, presidente del Consiglio e ministro delle finanze,
Non è punto necessario che il Governo mantenga un dazio
sui sale estero per assicurare una maggiore coltivazione delle
saline sarde. Si calcola a to0,000 quintali metrici la quantità
del sale necessaria alla consumazione dell'isola, e la compagnia si obbliga appunto a provvedere una simile quantità
fabbricata nell'isola stessa.
La compagnia non ha in ciò alcun interesse, perchè assolatamente non può vendere quei sale che al prezzo di costo;
onde posso accertare che nel contratto che si farà non vi
sarà il pericolo accennato dal deputato Asproni. Nei togliere
il monopolio sarà però necessario di mantenere per un certo
tempo i magazzini del Governo, poiché, ove nel sopprimersi
del oionopolio si passasse repentinamente al sistema di
libertà senza una qualche misura transitoria, in alcune località si verrebbe forse a pagare il sale più caro di quanto ora
costi; quindi bisognerà mantenere la clausola dei 40 centesimi per qualche tempo.
Del resto, lo ripeto, stia pur certo il deputato Asproni che
ìa compagnia non ha nessun interesse che si vada a prendere il sale colà dove egli accennò; ciascuno certamente
andrà a prendere il sale nello stagno vicino.
8IULBS. Ricorderò ai signor ministro che nel primitivo
«ontratto la compagnia aveva accettato ia condizione di eo-
strurre uria strada di ferro. Se l'ha accettata una volta, non
vedo come la rifiuterebbe adesso. (Rumori a destra)
Eh, signori, non c'è da meravigliarsi di questa mia insistenza : con essa procuro di recare al contratto che si vuol
accettare dopo le povere concessioni fatte dal signor ministro quel poco miglioramento che io credo assolatamente
necessario. Io, peraltro, dichiaro che rifiuto altamente il
contratto stesso.
c&vnnK, presidente del Consiglio e ministro delle finanze. Questa condizione non può imporsi, e ciò per un
motivo semplicissimo. Ho fiducia di aver dimostrato che se
la compagnia vorrà pur fare un beneficio deve ridurre le
spese di trasporto dalle saline alle navi. Queste si possono
diminuire in due modi: o con una strada di ferro o con un
canale, ed io in verità ritengo che spetti alla compagnia il
dare la preferenza a un sistema o all'altro, trattandosi qui
dei suoi propri interessi.
pbessdsi t e. Darò lettura dell'articolo della legge
come venne formolato dietro la proposta della Commissione
coll'aggiunta ministeriale.
« È convalidato l'atto di concessione stipulato in data del
26 giugno 1852 tra il Governo del Re e la casa di commercio
in Parigi Giovanni Pietro Pescatore e Adolfo Chappon pure
di Parigi, per la coltivazione delle saline sarde mediante le
modificazioni contenute nella nuova sottomissione del 1S
marzo scorso, sottoscritta A. Chappon.
« E con che venga in detto contratto inserita la seguente
condizione :
« Nel caso di soppressione dei bagni, e che quindi la compagnia non potesse più disporre dell'opera dei servi di pena,
l'obbligo di produrre 500,000 quintali all'anno sarà ridotto
a 400,000 quintali metrici di sale... »
<
D E F ORE S T A . M
i pare che invece di sèrvi di pena sa*
rebbe meglio dire condannali ai lavori forzati. Non credo
necessario accennare alla Camera il motivo di questa proposta.
Voci. Sì! sì!
P R E S I D E N T E . Metterò dunque ai voti quest'articolo.
(E approvato.)
Ora si discuteranno le categorie del bilancio delle gabelle^
che si lasciarono sospese in attesa di questo voto.
(Sono approvate le due seguenti:)
Categoria 25. Personale, in lire 158,650.
Categoria 20. Spese d'ufficio e di attività, in lire 11,615.
Categoria 27. Paga agli operai della salina di Moutiers,
in lire 13,584.
•jAMsba., relatore. Intorno a questa salina, se non m'inganno, è anche intenzione dell'amministrazione di proporre
una riduzione di 2828 lire per la soppressione di alcuni irapieghi.
pr el udent e. Il ministro acconsente?
Cavour, presidente del Consiglio e ministro delle finanze. Sì, acconsento.
P R E S I D E N T E . Metto dunque ai voti la riduzione proposta dalla Commissione di lire 2828, sicché la categoria 27
rimane ridotta a lire 10,756.
(È approvata.)
(Sono quindi approvate senza discussione le seguenti categorie):
Categoria 28. Jggio ai gabellotti sulla vendita del sale
in lire 900,000.
Categoria 29. Fitti, case e magazzini, in lire 27,091 60.
Categoria 30. Compra sali, in Sire 849,500.
Categoria 3!. Nolo e trasporto sali, in lire 920,000.
s
— 34,97 —
TORNATA DEL 23 APRILE 1853
Categoria 32. Buonìfècazioni
ai salatori dei pesci, in
lire 24,000.
Categoria 53. Riparazioni
ai fabbricati
demaniali,
in
lire 10,000.
Categoria 54. Contravvenzioni,
in lire 2000.
Categoria 35. Spese diverse, in lire 47.500.
Categoria 60. Assegnamenti
di aspettativa,
poi-tata dal
Ministero in lire 15,046 67, e ridotta dalla Commissione a
lire 2100
Il Ministero aderisce alla riduzione?
CAVOUR,
presidente del Consiglio e ministro delle fi-
nanze. Si potrebbe operare una riduzione, giacché una parte
di questi impiegati sono già stati collocati ; ma in vista della
soppressione dell'amministrazione del dazio di consumo di
Torino ed in considerazione che l'amministrazione comunale non vuol prendere quasi nessuno degli impiegati delle
finanze, è forza lasciare questa somma almeno come si trova
in questa categoria, mentre temo che forse non saia bastante.
P R E S I D E N T E . Metterò allora ai voti questa categoria
nella soffiala proposta dal Ministero in lire 15,046 67.
(La Camera approva.)
Seguofio ora gli articoli addizionali proposti dalla Commissione del bilancio, di concerto col signor ministro delle
finanze, relativamente alle pensioni.
Bilanci passivi.
Totale . . . L. 11,736.230 65
Poiché questo bilancio è terminato ed è all'ordine del
giorno la votazione sull'intiero bilancio passivo dello Stato,
io crederei che ci rimanga tempo sufficiente per ¡sbrigarcene.
(Sì! sì!)
Leggerò prima di tutto il riassunto dei diversi bilanci:
Spese ordinarie,
Marina
Artiglieria
Lavori pubblici
Guerra
Estero e poste
L.
»
»
»
»
/ Costruzione. . »
Strade ferrate.
|
( Esercizio. . .
Interno . . . . . . .
.
Istruzione pubblica
. . .
Finanze . . . . . . . . . .
Spese generali
. .
Grazia e giustizia
Gabelle
. .
Questi articoli non sarebbero che la riproduzione con leggiere modificazioni, di articoli stampati nella relazione sul
bilancio delle spese generali,
« Art. A. Ogni anno verrà unita al progetto di bilancio
passivo la lista nominativa e particolareggiata degli individui
ammessi a pensione nel corso dell'anno precedente. Sarà
pure specificamente indicato il numero e l'ammontare delle
pensioni esistenti durante lo stesso tempo. »
(È approvato )
« Art. B. I decreti reali portanti concessioni di pensioni,
verranno pubblicati nel giornale ufficiale del regno, coi motivi e colle basi legali della liquidazione, »
(È approvato.)
L'ammontare del bilancio passivo delle gabelle rimane
così:
Spese ordinarie
, . L. 11,680,578 96
Spese straordinarie
»
55,851 69
»
»
»
»
»
»
»
Tavole . . . . . L.
3,642.763
2,050,081
2,831,6^0
29,545,651
3,580,887
285,864
45
»
78
47
27
94
1,783,938
5,403,489
1,936,930
6,091,666
52,938,291
5,247,252
11,680,378
»
08
85
83
20
80
96
127,019,836 63
Darò ora lettura dell'articolo ministeriale portante l'approvazione delia somma totale de! bilancio passivo : (Vedi voi.
Documenti. pag. 992 )
« Articolo unico. È approvato il bilancio generale passivo
dello Stato per l'esercizio 1853 nella somma complessiva di
lire 150,927,375 50, ripartita in conformità della tabella annessa alla presente legge.
Lo pongo ai voti.
(È approvato.)
ìse straordinarie.
888,727 70
1,213,392 »
1,929,583 36
404,832 60
28,323 60
17,324,040 69
»
412,571
147,441
415,079
56,925
1,030,768
55,851
65
40
88
50
80
69
23,907,558 87
Totale d'ogni bilancio.
4,532,491 15
3,263,473 »
4,761,224 14
29,950,484 07
3,609,210 87
17,609,905 66
1,783,938
5,816,060
2,084,372
6,506,746
52,995,216
6,278,021
11,756,230
»
73
25
71
70
60
65
150,927,575 50
Si passerà allo scrutinio segreto su quest'articolo.
Risuliamento della votazione :
Presenti e votanti
108
Maggioranza.
55
Voti favorevoli
89
Voti contrari
19
(La Camera approva.)
La seduta è levata alle ore 5 e 3i4.