l`AQuilà - Aeroporto Dei Parchi

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l`AQuilà - Aeroporto Dei Parchi
rivista di accoglienza dell’Aeroporto dei Parchi
e del Territorio dell’aquila
Alta Quota
anno 1 • LUGLIO - agosto 2013
L’19
L’Aquila
si candida
a Capitale Europea
della Cultura
2019
l’aquila
Il nuovo Aeroporto dei Parchi
Massimo Cialente
Intervista al sindaco dell’Aquila
l'opinione
Intervista ad Aldo Cazzullo
L
editoriale
o volevamo. Ci abbiamo creduto. E
ora sfogliamo insieme il primo numero.
Sono, tutti noi siamo
molto orgogliosi di presentare il
magazine “Alta Quota”, la rivista ufficiale dell’Aeroporto dei Parchi.
Un aeroporto fortemente voluto
dall’Amministrazione Comunale,
reso operativo grazie al lavoro del
team Xpress – che ringrazio – che
si inserisce in una fase cruciale per
il territorio della città di l’Aquila.
Un territorio finalmente collegato in maniera efficiente all’Italia
e al resto dell’Europa grazie ad
un’ infrastruttura strategica per lo
sviluppo e per la crescita socioeconomica di tutto l’Abruzzo. Una
struttura funzionale in grado di
rispondere a tutte le esigenze di
un piccolo aeroporto, aperto ai
voli commerciali in categoria 2B
e pronto a volare con aerei fino a
100 passeggeri.
Dopo poco più di un anno dal nostro insediamento come società di
gestione aeroportuale, il progetto
è diventato realtà. In questi mesi
abbiamo ascoltato le voci di tutti
senza mai pronunciarci, evitando
ogni tipo di contrapposizione e di
partner istituzionali
di Giuseppe Domizio Musarella
CEO Xpress
polemica, anche se non abbiamo
potuto evitare di constatare che
troppe promesse e troppe parole
sono state spese. Ma erano soltanto parole, appunto.
Noi abbiamo voluto rispondere
con i fatti.
Il magazine “Alta Quota” darà voce
all’aeroporto e all’indotto, sarà un
importante strumento di comunicazione dell’intera infrastruttura,
capace di inseririsi in un progetto
più ampio di riqualificazione per
sponsor
inaugurare una nuova stagione di
ampie prospettive per le aziende,
per i cittadini e per i turisti. Una rivista non di settore ma di approfondimento territoriale, culturale,
enogastronomico, stili e tendenze.
Voglio per questo ringraziare in
primo luogo le aziende che ci hanno supportato ed hanno creduto
in noi prima ancora che la struttura prendesse forma. La Docchem,
in particolar modo, è stata la prima
a crederci decidendo di diventare
nostro fornitore ufficiale. Ringrazio inoltre le aziende presenti nel
magazine che hanno investito
per promuovere la loro immagine
convinti che la rivista sia un mezzo adeguato, efficace e qualificato.
Abbiamo previsto per loro un percorso di co-marketing che svilupperemo nei prossimi mesi e che
servirà a diffondere il loro brand in
Abruzzo e nel resto del Paese poiché la rivista sarà a bordo dei voli in
partenza dall’Aeroporto dei Parchi.
Il primo numero della rivista è dedicato alla diffusione e valorizzazione del brand “Abruzzo” con una
serie di eccellenze professionali,
imprenditoriali. ambientali.
Che la nuova stagione abbia inizio.
Buona lettura a tutti!
media partner
fornitori ufficiali
01
la vignetta
Sommario
di Pietro Vanessi
Luglio - Agosto
06. L’aeroporto
dei parchi
08
Un aeroporto per L’Aquila
L’OPINIONE
08. Intervista a Massimo Cialente
di Barbara Mattei
14. Intervista a Antonio del Corvo
di Barbara Mattei
06
14
12
aq 2019
12. L'Aquila capitale europea
della cultura 2019
di Elsa Piccione
il personaggio
16
16. Intervista ad Aldo Cazzullo
di Beatrice Mazzini
32. Simona Molinari
di Ilaria Berlingeri
32
20. Dall’Italia
& dal Mondo
Notizie curiose
di Ilaria Bonanni
20
colophon
Anno I - Numero 0
Luglio - Agosto 2013
Progetto editoriale:
02
Via Mario Romagnoli, 12
00136 Roma
tel. 06/35450903
www.mgmediagroup.it
[email protected]
AQ - Alta Quota
Bimestrale di informazione dell’Aeroporto
dei Parchi e del territorio dell’Aquila
autorizzazione del tribunale di Roma
in corso di registrazione
Editore
Marina Galletti
Direttore responsabile
Carla Antonella Cirimbilla
Direttore editoriale
Marco Galletti
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sub editor
Barbara Mattei - Responsabile
[email protected]
Irene Tempestini
[email protected]
redazione
Anna Baldini, Ilaria Bonanni, Ilaria Berlingeri,
Valentina Clemente, Elisabetta Galletti, Valeria Jannetti,
Sofia Lombardo, Milena Mariano, Beatrice Mazzini,
Dora Mucchi Lugli, Elsa Piccione, Sara Terreni,
Veronica Trovato, Marco Valente
Progetto grafico e impaginazione
Annalisa Marzano - Art director
[email protected]
Angiolino Di Nuccio
[email protected]
Stampa
Tipolitografia Trullo
via Ardeatina, 2479 - 00134 Roma
Pubblicità
Eko Communication srl
Via Carlo I d’Angiò - 67100 L’Aquila
03
Sommario
Luglio - Agosto
50
48
70
56. gastronomia
Gran Caffè dell'Aquila
di Irene Tempestini
58
62
58. salute
I consigli del dermatologo
per l'estate
di Anna Baldini
60. shopping
Rovo, maestri sellai
di Marco Valente
38
l'aquila & dintorni
L’aQUIlà
22. Parco della Majella
di Marco Valente
50. A cavallo sugli altipiani
di Marco Valente
LA FENICE
26. Fotografia, emozioni e memoria
36. cultura
HUB C Abruzzo Cinema 2013
di Milena Mariano
38. sport
La squadra femminile
dell'Aquila Rugby
di Irene Tempestini
Intervista a Ferdinando Di Iorio
S.A.C.S - L’Aquila
di Elsa Piccione
AQ review
68. Digital
di Ilaria Bonanni
70. Arte
di Valentina Clemente
28. osservatorio
universitario
62. L'Albergo diffuso
di Irene Tempestini
65. Ristorante La Stozza, Ovindoli
di Sofia Lombardo
L’aquilà
42. Milano
di Marco Valente
48. Zielona Góra
di Elsa Piccione
di Anna Baldini
72. Libri
di Barbara Mattei
74. Film
di Irene Tempestini
76. Musica
di Ilaria Berlingeri
hanno collaborato:
04
Rita Amianto, Carlo Capannolo, Maurizio Capri, Meryem Zeynep Caytak, Ignazio Chiaramonte,
Ida De Lauretis, Fabiola Milletarì, Marco Molina, Ottavia Ricci, Michela Santoro, Daniela Spinosa,
Claudia Ursitti, Pietro Vanessi
78. informazioni utili
Info operative
La flotta
05
L’AEROPORTO DEI PARCHI
UN AEROPORTO PER L’AQUILA
Un collegamento essenziale per riqualificare ed estendere
la rete commerciale e turistica abruzzese
L’
06
Aeroporto dei Parchi nasce negli anni
’70 nei pressi della frazione di Preturo. I lavori di rinnovo della struttura si
sono svolti in concomitanza con il G8
del 2009 tenutosi all’Aquila e portati a
termine recentemente per dar luogo ad un progetto di
eccellenza che unisce funzionalità e bellezza.
I primi lavori, successivi al terremoto, hanno interessato l’area esterna: viabilità, migliorata da un ampio
parcheggio, e piste, ottimizzate al fine di renderle idonee per ricevere il traffico civile. Successivamente si è
operato anche un restyling interno, con la ridefinizione
delle facciate e di alcune aree. Le zone riservate al ristoro godono di spazi molto ampi, per offrire il massimo comfort ai passeggeri durante le soste. Non è stata
nemmeno tralasciato l’impatto visivo iniziale, ovvero
quello relativo all’ingresso, un importante biglietto da
visita per ogni aeroporto che si rispetti. Proprio con lo
scopo di realizzare un ambiente arioso si è scelto di
realizzare un ampio open space, una comoda e vivibile
lounge per gli ingressi, collegati da una rampa e da una
scalinata alle due zone dell’aerostazione.
A rendere però unico nel suo genere l’edificio è la presenza della luce naturale, grazie ad ampie vetrate e a
una sapiente ridefinizione dei volumi. Particolarmente
di rilievo la facciata Sud della struttura, caratterizzata
da un emozionante e ardito intreccio di vetro ed acciaio. Anche l’area ovest è stata ridimensionata al fine di
migliorare la connessione tra blocco servizi e blocco
arrivi/partenze per facilitare l’accesso ai viaggiatori a
queste zone. Il progetto interno del nuovo aeroporto è
stato curato da Gianni Punturieri Designer.
Un intervento edilizio che ha preso in considerazione non solo l’aspetto funzionale ed estetico, ma anche quello green, nel pieno rispetto dell’ambiente. Si
è infatti operato in modo tale che le fonti energetiche
siano fruibili direttamente da tecnologie che curano il
risparmio delle risorse e si abbinano ad un controllo
assiduo della quantità delle emissioni inquinanti.
Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: un aeroporto
funzionale, confortevole e green.
Benvenuti all’Aeroporto dei Parchi L’Aquila.
L’OPINIONE
L’OPINIONE
massimo cialente:
«con l'aeroporto
possiamo guardare
all'europa»
Il sindaco dell'Aquila interviene
sulla ricostruzione e riqualificazione della città
e sul nuovo progetto "Smart City"
di Barbara Mattei
Sindaco dell’Aquila dal 2007. Riconfermato nel 2012
dopo la tragedia del terremoto, le difficoltà e i problemi,
anche giudiziari, che hanno segnato la fase della ricostruzione. Che città si presenta oggi?
08
Massimo Cialente
(L’Aquila, 1952), eletto sindaco dell’Aquila per la prima
volta il 29 maggio 2007 e riconfermato il 21 maggio
2012. Ricopre tutt’ora questo incarico.
È stato deputato della XIV e XV legislatura, eletto nella
circoscrizione XVII Abruzzo.
È sposato, ha tre figli e risiede nella città natale.
Una città intelligente, ma anche una città che, come nei più
importanti e recenti casi di ricostruzione urbana, iniziando
dalla Berlino unificata, si rifaccia orgogliosamente al modello
della città storica europea.
Una città che non è fatta da singoli episodi edilizi e architettonici più o meno attraenti o “a la page”, ma da un tessuto organico, fondato sull’impianto urbano, lo stesso della sua fondazione e consolidatosi nel ‘700, dopo il sisma di allora, fatto di
spazi pubblici, piazze e strade, chiese e fontane che devono
essere riqualificati e, per quanto possibile, pedonalizzati.
Un impianto sul quale deve essere recuperato sia il sistema
monumentale storico, sia il tessuto edilizio minore, senza
tuttavia rinunciare ad alcuni attenti inserimenti di architettura
contemporanea nelle aree degli interventi spesso mortificanti
degli anni ’50 -’60, e rispettosa della morfologia e della tipologia della città storica. Una città quindi prevalentemente da
conservare nelle sue parti storiche, ma anche da riqualificare
e ristrutturare coraggiosamente nelle zone di recente espansione.
«La nuova
dimensione
dell’Aeroporto
dei Parchi coglie
appieno la filosofia
di sviluppo
strategico
di questo territorio.
Puntando anche
sul turismo».
La ricostruzione ha avuto fasi alterne, ma la situazione è ancora molto difficile. Lo scorso 23 marzo
alcuni suoi concittadini hanno organizzato una
“Festa della (non) Ricostruzione” a Piazza Palazzo.
Che risposte credibili è possibile dare?
Nel confronto tra il prima e il dopo terremoto, le analisi
evidenziano come L’Aquila – ed è cosa più evidente
oggi che è forte la consapevolezza di quello che si
è perso – avesse buoni livelli di qualità della vita, per
molti aspetti paragonabili a quelli di città di rango dimensionale ben superiore. è forse utile ripeterlo, ma la
città traeva la sua forza dalla vivace multifunzionalità
del centro storico, dall’alto livello dell’offerta culturale,
dal valore identitario del patrimonio storico e artistico,
dalla presenza vitale dell’Università e dei giovani. A ciò
si univa la dimensione a misura d’uomo, la sostanziale
assenza di fenomeni di illegalità e insicurezza e la straordinaria qualità del contesto ambientale.
L’idea di città che questa Amministrazione intende
perseguire è quella di un centro urbano che, nel ricostruire la propria struttura urbana, sappia fare sia in
centro che in periferia un salto di qualità, unendo ai
tradizionali fattori positivi (di buona coesione sociale e qualità della vita), una rinnovata e forte tensione
alla qualità dei servizi e degli spazi, alla valorizzazione
culturale, alla socialità, acquisendo così una maggiore
capacità attrattiva.
Una città che nel prossimo futuro, recuperate le sue
strutture fisiche e i suoi spazi urbani – concepiti secondo criteri di sostenibilità –, sia in grado di giocare tutte
le sue carte sia come polo d’arte e di cultura, al centro
di un territorio montano di alta valenza naturalistica e
ambientale, sia come polo di alta formazione e luogo di insediamento di attività e ricerca sulla frontiera
dell’alta tecnologia.
Cultura, turismo, saperi. Le nostre vocazioni, il nostro
futuro.
09
L’OPINIONE
– e alle innumerevoli chiese, eremi e luoghi di
culto. Il turismo della montagna che si articola
in due stagioni: quella invernale legata alle due
stazioni sciistiche, e quella estiva, strutturata su
numerosi percorsi da fare a piedi, a cavallo o in
mountain bike, alla scoperta di una natura straordinaria.
E poi la vicinanza a Roma: l’Aeroporto dei Parchi
potrebbe diventare il terzo della Capitale. Oggi,
con la nuova gestione, l’aeroporto è già in grado di garantire un futuro di sviluppo e crescita
condivisa, di pari passo con le esigenze di una
città che rinasce dalle sue macerie.
L’Aquila guarda all’Europa. La Xpress ci consente
una realtà adeguata ad un Capoluogo di Regione, dinamico e funzionale.
Insieme, ne sono certo, otterremo grandi risultati.
Può spiegarci nel dettaglio in cosa consiste e come si articola il progetto della Smart City?
La sfida della Smart City consiste nel dar luogo ad una città
moderna, avanzata, nodo centrale della ricostruzione. Reti
intelligenti, una nuova generazione di edifici e di mobilità a
basse emissioni, un sistema di controllo energetico e di utilizzo delle energie alternative a basso impatto ambientale,
un ambiente digitale che agevoli la crescita di aziende ICT e
lo sviluppo economico locale. Un’innovazione semplice ed
efficace che prenderà corpo in una logica di progettazione
partecipata. La tecnologia al servizio dei luoghi e dei cittadini, consapevoli che l’integrazione dei processi e la sostenibilità delle scelte disegneranno il futuro di una Città nuova,
migliore.
Un’idea di città che guarda quindi sia alla dimensione temporanea, cioè alle esigenze e ai bisogni attuali dei propri abitanti, che al futuro, valorizzando al massimo le proprie risorse e
vocazioni, ponendo così le basi per una nuova prospettiva
positiva anche in termini di consolidamento economico ed
occupazionale.
In che modo l’Aeroporto dei Parchi si costituisce come
un ulteriore incentivo per lo sviluppo dell’Aquila?
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La nuova dimensione dell’Aeroporto dei Parchi coglie appieno quella che è la filosofia di sviluppo strategico di questo
territorio. Il futuro del nostro territorio punta anche sul turismo. Il turismo religioso, legato alla Perdonanza Celestiniana – che celebra ogni anno il primo giubileo della storia
In che modo il governo sta intervenendo?
Nei prossimi anni la città sarà luogo di investimenti nel settore edilizio per miliardi di euro. L’edilizia è un volano trainante per almeno altri 30
settori produttivi. Registreremo quindi un netto
aumento del PIL, dapprima rapido, poi ad andamento sostanzialmente stabile, che successivamente, presumibilmente nel giro di 8-10 anni,
mostrerà un calo progressivo.
La scommessa, la sfida, il senso profondo del
nostro Piano Strategico, è allora quello di capire
come invertire e bloccare quel calo progressivo.
Come cioè rinfrescare, rinnovare o potenziare
nuovi fattori primari di sviluppo ed economia
del cratere.
La primavera aquilana, attraverso i finanziamenti del Governo – è prevista l’erogazione di un
miliardo l’anno per i prossimi sei anni – può ormai ripartire. Grazie anche alle priorità sancite
nel cronoprogramma della ricostruzione, documento di grande responsabilità, approvato
dal Consiglio Comunale, già nel 2018 il Centro
Storico sarà pressoché ricostruito. Gli aquilani
potranno fruire nuovamente di quel patrimonio
straordinario che è la nostra cultura, la nostra
identità.
Teatri, musei, chiese, cinema, piazze, fontane.
Tutto intorno racconterà al mondo di noi.
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AQ 2019
L’19
L’Aquila si candida
a Capitale Europea
della Cultura 2019
di Elsa Piccione
E
12
ra il 2010 quando il Presidente della Regione
Abruzzo Gianni Chiodi propose la candidatura
dell’Aquila come Capitale Europea della Cultura
2019. La proposta ha trovato molti consensi e
oggi si lavora per portare la città verso questo obiettivo importante e molto atteso. Si lavora da mesi a questo progetto che sta entusiasmando la popolazione. Una proposta di
politica culturale che tenta di rimodulare i comportamenti degli
abitanti e di migliorare la qualità della vita di intere comunità che
guardano con speranza al futuro, oggi più che mai. Soprattutto
coloro che si affannano ancora dopo il terremoto che ha sconvolto la città e le terre abruzzesi nel 2009. L’iniziativa "Capitale
Europea della Cultura", istituita nel 1985 dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, ha lo scopo di favorire l’avvicinamento
di diversi popoli dell’UE e prevede l’assegnazione dell’iniziativa
stessa, di regola, a due città ogni anno su proposta dei rispettivi
governi nazionali. Lo scopo è sempre stato quello di valorizzare
le città europee e le loro diversità, favorire gli scambi culturali
e far conoscere la storia di ogni comunità europea. Sono tanti i presupposti perché possa essere L’Aquila, nel 2019, la protagonista italiana. La conquista della designazione di Capitale
europea della Cultura per il 2019 servirà a
rigenerare entusiasmo propositivo, sfruttare
al meglio le risorse d’eccellenza di cui dispone l’intera Regione e in particolar modo
la città che è stata ferita nel centro storico e
culturale dal sisma del 6 aprile 2009. Si parte
dal passato per un futuro migliore. Dal passato dipende il futuro e a L’Aquila sanno bene
che solo guardando avanti si potrà realizzare
un programma di rilancio economico, culturale, formativo e istituzionale. Lo slogan di
presentazione della candidatura dell'Aquila
quale Capitale Europea della Cultura 2019 è
infatti “il Futuro viene da lontano / the Future
comes from far away”.
AQ 2019
L’acronimo AQ19
riassume
l’espressione
L’Aquila 2019.
Simbolica
transizione
dal presente
al futuro
L’immagine scelta per
raccontare questa candidatura
è la Visitazione della Vergine di
Raffaello, opera d’arte
realizzata a L’Aquila, ma da anni
collocata al Museo del Prado
di Madrid. Un’opera pensata
appositamente per la città che
evoca il dono della vita. Si parla
di nascita, di attesa, di futuro in
questa immagine che esprime
la gioia. E quale metafora
migliore della rigenerazione
della città?
In questa fase di
candidatura L’Aquila ha
reso operativo un sito
internet per consentire
anche a chi è lontano, o
semplicemente curioso,
di seguire tutte le fasi
del progetto, quelle
preliminari e operative.
Maggiori informazioni su
www. laquila2019.eu
13
L’opinione
L’opinione
Antonio del corvo
risponde
Il Presidente della
Provincia spiega come
e perché l’Aeroporto
dei Parchi rappresenta
una risorsa unica
di sviluppo e rinascita
del territorio
di Barbara Mattei
Antonio Del Corvo (Celano, 20 giugno 1959)
Laureato in Economia e Commercio, per
ventisei anni svolge
la professione di dottore commercialista.
Dopo il sisma del 6 aprile 2009 che ha
devastato il territorio aquilano,
ha deciso di porre, ancor più che in passato,
la sua esperienza al servizio esclusivo della
Provincia dell’Aquila.
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Tre priorità sono individuabili
nel suo programma: la ricostruzione post sisma, l’ammodernamento del sistema infrastrutturale per rendere la provincia
una cerniera tra Nord e Sud e
una porta verso i nuovi mercati dell’Est Europa e il rilancio
dell’economia locale per la creazione di nuovi posti di lavoro.
Quali sono gli interventi e le attività previste nel 2013 per queste
tre priorità?
Non a caso uno dei primi interventi
di ricostruzione pesante nel centro
storico dell’Aquila è quello della
Provincia su Palazzo del Governo.
Un’opera ambiziosa perché mira a
lasciare un’eredità importante alla
città e ai suoi cittadini con la rinascita strutturale e sociale di uno dei
luoghi simbolo del terremoto.
Risultato di un lavoro assiduo di
progettazione e reperimento dei
finanziamenti stanziati per un importo di 55.700.000 euro.
Per il sistema infrastrutturale, da
poco si è conclusa la Conferenza
dei servizi per il lotto della strada
260 L’Aquila-Amatrice, che va incontro alle esigenze del territorio
relativamente all’opera di grande
importanza per tutta l’Alta Valle
dell’Aterno e per l’Aquilano, con la
realizzazione di una Superstrada.
Una sinergia tra Provincia, Comuni
e Regione volta allo sviluppo e al rilancio del territorio.
In particolare per i giovani, quali
iniziative avete messo in atto?
I giovani della nostra provincia
sono una risorsa in termini di crescita delle potenzialità e sicuramente in un contesto particolare come
quello che stiamo vivendo, in cui
gli Enti Locali sono continuamente soggetti a tagli di risorse, non è
facile mettere in campo numerose
iniziative. Per questo mi fa piacere
ricordare il progetto Provincia Sicura al 100%, che ha messo a disposizione dei ragazzi della provincia
dell’Aquila i taxi che ogni week-end
hanno accompagnato i giovani nei
più frequentati luoghi di ritrovo per
un divertimento intelligente. Anche la Formazione Professionale
è un punto di forza per la Provincia, che ha messo in campo una
valida offerta formativa, attivando
numerosi corsi che rilasciano apposite qualifiche al fine di svolgere
la professione. A L’Aquila, con i fondi della Provincia – nonostante sia
una competenza ereditata dalla Regione, la quale non ci ha trasferito
risorse – abbiamo offerto un Centro per l’Impiego completamente
nuovo e moderno, dove i servizi
al cittadino sono migliorati e dove
l’utenza trova l’ambiente ideale per
esporre le proprie istanze.
nella pagina accanto, in alto:
Palazzo del Governo dell'Aquila
Negli ultimi anni la zona adiacente l’Aeroporto sta avendo uno sviluppo molto interessante, il baricentro cittadino si è spostato: la zona ospita la scuola della GdF, alcuni
dipartimenti dell’Università e con l’Aeroporto la zona diventa ponte di comunicazione
col resto d’Italia e del mondo. Come immagina lo sviluppo di quest’aerea nel prossimo
futuro?
Uno dei primi interventi
di ricostruzione
nel centro storico
dell’Aquila è quello
sul Palazzo del Governo.
Ammonta a
55.700.000 euro l'importo
dei finanziamenti stanziati
L’Aeroporto può rappresentare una risposta alle necessità
di ammodernamento infrastrutturale e al bisogno di creare nuovi posti di lavoro?
Certo, l’aeroporto rappresenta una risorsa unica di sviluppo e
rinascita del comprensorio aquilano. Dal punto di vista lavorativo a tutti i livelli, non ultimo quello turistico-commerciale;
aspetto fondamentale perché L’Aquila, in particolar modo, ha
bisogno di forti e concreti stimoli, per far ripartire la macchina
economica nel medio e lungo periodo. Un luogo dove si abbia
voglia di investire e, l’Aeroporto, è sicuramente parte integrante
di questo obiettivo.
Sicuramente immagino una vasta area, in cui
gravitino molte attività e servizi che rappresentino un valore aggiunto per L’Aquila e per l’intera
provincia. Una zona attiva e dinamica dal punto di vista socio-economico, in grado di creare
una rete che sia di collegamento all’esterno per
ampliare e potenziare i punti di forza e sanare le
criticità dell’interno, per uno scambio di risorse.
La nuova attività dell’Aeroporto porterà
turismo e possibilità nuove per gli abitanti
della Provincia. Quanto è importante per lo
sviluppo del turismo locale sapere cogliere
un occasione come questa rilanciando l’immagine del proprio Comune?
Il turismo locale passa attraverso le peculiarità
delle proprie radici e saper promuovere il territorio montano che caratterizza le nostre zone
è sicuramente sia un vantaggio per tutti. L’Aeroporto può essere un’occasione imperdibile per
portare nuove opportunità a L’Aquila e all’intero
comprensorio.
Il turismo incoming, favorito anche dall’aeroporto, può sviluppare anche il settore
congressuale contribuendo allo sviluppo. è
un settore su cui puntate?
Assolutamente, se consideriamo che, allo stato
attuale, l’unica struttura attiva consona a questo
tipo di esigenze, è quella che si trova a Santi di
Preturo. La Provincia, in particolare, ha proposto la sede di via della Crocetta, per la quale è
già pronto il progetto preliminare, e che si presta perfettamente a luogo ideale per congressi.
Quindi, l’Aeroporto non può essere che complementare a questo tipo di esigenza.
15
il personaggio
il personaggio
il personaggio
aldo cazzullo:
«NE SONO CERTO,
L'AQUILA
CE LA FARà»
La città ha subìto un duro colpo, ma le risorse
che ha a disposizione e la forza d’animo e la voglia
di ricominciare di chi la abita
fanno sperare e immaginare un futuro migliore
di Beatrice Mazzini
V
16
iene da Alba, Aldo Cazzullo. E del
piemontese doc ha la riservatezza,
il rigore, il gusto per il cibo e per il
buon vino. è cortese ma non falso, difetto grave che viene spesso
abbinato a chi arriva da quella regione così a
Nord, ma schiettezza e onestà per lui sono virtù caratteriali e ancora di più pregio e orgoglio
professionale. A 47 anni è considerato fra i più
autorevoli giornalisti italiani: dopo tanti anni a
La Stampa è ora editorialista del Corriere della
Sera, oltre che scrittore. Conosce e apprezza
L’Aquila, alla quale ha dedicato un capitolo del
suo ultimo libro L’Italia s'è ridesta, un saggio di
successo edito da Mondadori. Pagine commoventi che cominciano così: «Il 6 aprile 2009 il
sole sorse alle 6 e 45. Nelle tre ore e un quarto
di buio assoluto che seguirono il terremoto – i
superstiti intravidero solo una colonna di fumo
rossastro salire dalla città vecchia –, ognuno si
comportò alla sua maniera. Chi si mise freneticamente a scavare. Chi rimase come imbambolato, incapace di reazioni. Chi radunò i figli e
partì subito per il mare. Chi non voleva saperne
di muoversi da casa. Chi ancora oggi non è tornato (almeno un migliaio), tra cui qualcuno che
non risponde neppure più al telefono se vede
sul display 0862, il prefisso dell'Aquila. Chi vorrebbe che la sua casa fosse ricostruita dov'era
e com'era, anche sulla faglia di Paganica, che i
geologi – uno di loro l'ha riconosciuto al processo – neppure sapevano esistesse. Quelli che
sono ancora in albergo. Quelli che hanno preso
il contributo per l'affitto e vivono nella cantina
del fratello. Chi ha appeso le chiavi del vecchio
appartamento alla transenna sul corso, come i
palestinesi all’ingresso dei campi profughi (una
scena che ha impressionato David Grossman, lo
scrittore israeliano). E chi si è costruito la casa
con materiale fai-da-te».
Aldo Cazzullo
(Alba, 17 settembre 1966)
è un giornalista e scrittore.
Nel 2003, dopo quindici anni
a La Stampa, passa al Corriere
della Sera, dove ora è inviato
speciale ed editorialista.
Il suo ultimo libro è L'Italia s'è
ridesta. Viaggio nel Paese che
resiste e rinasce.
17
il personaggio
Conosceva L’Aquila, prima di
raccontarne la tragedia: cosa
la colpisce di più, oggi, di
questa splendida e sfortunata
città?
Immaginate una città rimasta
senza Cattedrale e senza Comune, senza liceo, università,
biblioteca, Poste, teatro, senza
ristoranti, bar, caffè, pub, pizzerie. In 19 mila vivono nelle “new
town”: confortevoli, neanche
brutte, ma circondate dal nulla,
senza una panetteria, una farmacia, una scuola (tranne l'asilo
costruito dalla Fiat). Tra i giovani,
racconta Biondi, è cresciuto il
consumo di droghe, alcol, psicofarmaci.
C’è motivo, secondo lei, di
guardare a domani con una
ragionevole speranza?
18
I veri segni di speranza sono altri. È la sensazione che, passato
il trauma improvviso e la lunga
abulia, gli aquilani abbiano rialzato la testa. E stiano lavorando
a una ricostruzione non meno
importante, quella della comunità, dei rapporti umani, delle
relazioni sociali, decisive anche
sul piano economico in una città
mai stata industriale, a maggior
ragione da quando il polo elettronico è andato in crisi. Il Comune ha rilevato l'ex Italtel per
farne un'incubatrice di imprese,
al momento mezza vuota. Ma
per un capoluogo che viveva di
università (e di case da affittare
agli studenti), di amministrazione, di teatro, di musica, di cultura, è fondamentale ricominciare
a studiare, a recitare, a suonare,
a parlarsi.
Ricominciare
a credere nel
nostro paese
L’ultima fatica letteraria del giornalista del
Corriere della Sera Aldo
Cazzullo è già un saggio di successo. Il titolo,
L’Italia s’è ridesta, è il
frutto di un pensiero su
cui lo scrittore piemontese vuole richiamare
la nostra attenzione:
l’Italia è un Paese che
ha la forza di rialzarsi.
Attraverso un viaggio
reale e simbolico Cazzullo ripercorre la storia
del Paese, alla ricerca
delle tradizioni, della
sua antica essenza e di
quanto oggi ne rimane.
In un tempo in cui il
futuro è sempre meno
rassicurante e la paura
per l’incertezza è un’inevitabile realtà, L’Italia
s’è ridesta si propone
come un antidoto, uno
strumento per guardare
con ottimismo al tempo
che verrà.
L'Italia s'è ridesta
Viaggio nel paese che
resiste e rinasce
Pagine 228
edito da: Mondadori
prezzo: € 15,90
«Pure nei momenti
più duri, sarà bene
ricordarsi che c'è
anche un’Italia
che – proprio come
l’Aquila – resiste.
Ce la faranno, penso
proprio di sì».
Ha un ricordo, un luogo caro dell’Aquila
come era, prima del terremoto?
L’Aquila è una città di commovente bellezza. I
luoghi che portavo nel cuore sono la fontana
delle 99 cannelle e la Basilica di Collemaggio. La fontana è stata tra i primi monumenti a
essere stati restaurati. La Basilica è miracolosamente agibile, anche se a cielo aperto. Ma
è tutto il centro storico dell’Aquila a essere
un’opera d’arte. Si è perso già fin troppo tempo. Deve essere terribile per gli aquilani non
poter entrare liberamente nelle proprie case
e nelle piazze dove hanno vissuto i loro padri.
Ce la faranno a tornare a una vita normale?
L'Aquila ha subìto un colpo durissimo, come è
avvenuto, più di una volta, all’Italia intera che,
talora, si è pure lasciata andare. Ma ci sono
risorse, in Italia e a L’Aquila, a cominciare dai
giovani, per riuscire a farcela. Pure nei momenti più duri, sarà bene ricordarsi che c'è
anche un’Italia che – proprio come l’Aquila – resiste. Ce la faranno, penso proprio di
sì. L’Aquila ce la farà. E la nuova scommessa
dell’aeroporto, l’aprirsi ai collegamenti, avvicinarsi al mondo che c’è intorno, rendere
più semplici e immediati scambi e comunicazioni, mette nuova energia in questa sfida
di rinascita.
di Ilaria Bonanni
CURIOSITÀ
dall’Italia
dal mondo
La musica
a sostegno
dell’orso
marsicano
Benetton
per il sociale:
t-shirt limited
edition
I Tosatori della
Nuova Zelanda
al servizio
dell’Abruzzo
Inaspettati
tesori sommersi
nel mare della
Turchia
Aiutare
il cervello
a raggiungere
la felicità
Quando il peso
è un criterio
per valutare
il cv
Una compilation di carattere
ecologista e ambientalista.
è questa l’ultima iniziativa benefica
che vede coinvolto un gruppo
di cantanti italiani: sedici canzoni
scritte dai testimonial stessi per
dare voce al pericolo d’estinzione
che corre l’orso marsicano,
da sempre l’animale simbolo
dell’Abruzzo.
La modella californiana
Charlotte Free, l’ex pugile
Dudley O’Shaughnessy,
l’indossatore tedesco Mario
Galla e la modella brasiliana Lea
T. Questi i volti impressi sulle
nuove T-shirt limited edition
firmate Benetton. Una nuova
iniziativa a scopo benefico
portata avanti con originalità
Sembra proprio che sia un
valido aiuto quello che, ormai
da qualche anno, alcuni pastori
Maori offrono agli allevatori
abruzzesi. Collaborando insieme
nella tosatura delle pecore,
pastori e allevatori riescono a
produrre ben venti quintali di lana
in circa trentasei ore. Un giorno
e mezzo per tosare un totale di
Una recente ricerca
archeologica condotta dagli
studenti dell’Università di Roma
La Sapienza ha portato alla luce
alcuni tesori sommersi nelle
splendide acque del mare della
Turchia. Mediante una serie di
ricerche subacquee realizzate
lungo la costa sudorientale
della Turchia, la dottoressa
Darwin aveva ragione: esiste
una reciproca influenza tra le
espressioni del volto e i muscoli
facciali. E dopo circa duecento
anni c’è infatti chi torna a
sostenerlo.
Si tratta del chirurgo plastico
newyorkese Eric Finzi che in
The Face of Emotion: How
Botox Affects Our Mood and
Da oggi anche il peso dovrà
essere inserito nel proprio
curriculum vitae per essere
soggetto a un’attenta
valutazione. è quanto accade
in Usa, dove molte società
utilizzano anche questo
criterio per scegliere i futuri
collaboratori.
La discriminazione delle
ABRUZZO
Un modo originale per tutelare
questa specie, troppo spesso
messa in pericolo dalla negligenza
degli automobilisti. Il ricavato
delle vendite dei cd sarà infatti
interamente devoluto a “Salviamo
l’Orso”, l’associazione impegnata
nella raccolta fondi finalizzata
all’adeguamento del piano di
sicurezza stradale nelle zone in cui
vive l’animale.
Un progetto incentrato sul tema
del rispetto della natura e della
convivenza tra uomini e animali.
20
CURIOSITÀ
veneto
dal colosso dell’abbigliamento
che, ancora una volta, decide
di dare il proprio contributo.
Originali magliette immortalano
la bellezza di testimonial
d’eccezione scelti per l’impegno
messo nel sociale e la sensibilità
dimostrata. Il ricavato della
vendita delle T-shirt sarà
completamente devoluto alla
UNHATE, la fondazione che
vuole contribuire alla creazione
di una nuova cultura contro
l’odio.
ABRUZZO
novecentocinquanta pecore.
Il segreto? Una tecnica maori
rapida ed efficace, unica nel suo
genere, che permette di radere
completamente un ovino in meno
di tre minuti. è questo il motivo
per cui ogni anno i Tosatori della
Nuova Zelanda mettono al servizio
dell’Abruzzo la propria abilità. Se
pensavate che questa popolazione
fosse esperta esclusivamente
nell’arte dei tatuaggi vi sbagliavate:
muniti di rasoi elettrici i Maori non
hanno rivali.
TURCHIA
Eugenia Equini Schneider e il
suo gruppo di studio si sono
trovati di fronte a una bellissima
e inaspettata scoperta: diversi
manufatti in terracotta e due
relitti di navi dell’età imperiale
e bizantina si sono mostrati in
tutta la loro bellezza.
I resti delle due vecchie
navi celano numerose
anfore e marmi, reperti che
testimoniano l’esistenza di
antiche rotte commerciali del
Mediterraneo.
stati uniti
Relationships spiega come sia
possibile indurre il buonumore
mediante la distensione forzata
dei “muscoli dell’angoscia”.
A tal proposito alcune donne
hanno riscontrato un’effettiva
diminuzione dei propri sintomi
depressivi dopo essere state
sottoposte a interventi cosmetici
consistenti in iniezioni di tossina
botulinica. Il botulino sarebbe
pertanto uno strumento per
aiutare il cervello a credere di
essere più felici.
stati uniti
persone in sovrappeso,
soprattutto donne, è sempre
più diffusa anche nel nostro
Paese.
A tal proposito l’avvocato
Barbara Bellini precisa:
«In molti casi è una vera
e propria discriminazione
di genere, perché esprime
il pregiudizio che, per
essere considerata di ‘bella
presenza’, la donna debba
necessariamente corrispondere
ai canoni estetici dominanti».
21
L’AQUILà
L’AQUILà
Il parco
ha una superficie
di 62.838 ettari
e ospita ben sette
riserve naturali,
alcuni luoghi
di straordinario
interesse artistico
e culturale
e cinque stazioni
sciistiche
PARCO
DELLA
MAIELLA
Fra natura
e spiritualità
di Marco Valente
A
22
ppennino centrale. Valli profonde, valichi, altipiani e una schiera di vette che come in una
delle poesie di Spoon River si ergono contro i
sogni di uno degli eroi dormienti di Edgar Lee
Masters. Eppure in realtà questa è una porta, l'unica che mette in comunicazione le colline assolate e
verdi di messi del Sud con le pianure nebbiose del Grande
Fiume. Terre di mezzo in senso strettamente geografico, ma
anche terre di mezzo per la storia dell'uomo. I secoli chiave
sono quelli fra il crollo dell'Impero d'Occidente e la rinasci-
ta carolingia. Alla fine del ’400 Roma è già stata
saccheggiata tre volte, gruppi di soldati barbari
percorrono la Penisola senza una meta precisa, le città si spopolano, la gente quando può
si mette sotto la protezione di un grande possidente terriero. Non c'è commercio, si patisce
la fame, "Orbis terrarum ruit" commenta attonito
San Gerolamo.
I Goti di Teodorico sembrano riuscire ad avviare un
nuovo inizio, ma si scontrano con la volontà determinata quanto effimera di Giustiniano di resuscitare un
morto. Dal mare, da quello stesso mare che a volte occhieggia nelle giornate terse d'estate dalle cime della
Majella, arrivano armati d'Oriente. Vent'anni di lutti per
conseguire una vittoria di Pirro: appena dieci anni dopo
i Longobardi dilagano su una terra stremata arrivando
fino alla Puglia e lì, nel mezzo, impiantano le loro fare
(raggruppamenti familiari con funzioni militari). Per le
greggi e gli uomini transumanti che stanno via per mesi
cercando un'eterna estate in fondo non cambia molto,
anzi, per certi versi le cose migliorano e i tratturi si moltiplicano. Su quelle vie di comunicazione così frequentate sorgono borghi e poi castelli ed eremi e monasteri.
La vera chiave di lettura per capire questo angolo di
mondo verde di boschi e immerso nel silenzio è allora
quella che arriva dritta come una freccia dal Medioevo: difficile sulla Majella non sentirsi un uomo dell'anno
Mille. Molto dipende anche da quell'aura sacrale che
sembra avvolgerla come un immenso drappo. Nei secoli la Majella ha visto la devozione degli uomini dedicare a divinità silvestri boschi e sorgenti e, in seguito,
erigere monasteri e abbazie per lodarne uno solo.
Cambiano i soggetti, ma il sacro e la magia dei luoghi
restano. Tuttavia a volte fa più sensazione imbattersi nei
23
L’AQUILà
L’AQUILà
Itinerari nel Parco
segni più lievi e difficili da decifrare
della vita spontanea e popolare dei
pastori. Chi ha percorso quei tratturi
per millenni, pastori o banditi, infatti, ha lasciato tracce. Sono frasi quasi illeggibili sulle rocce o semplici
segni. Si trovano croci incise (la più
significativa è nel Vallone delle Tre
Grotte), animali stilizzati, frasi contro il potere costituito e lamenti (la
Tavola dei Briganti), pensieri e considerazioni sulla vita: è come se la
montagna fosse la memoria a cielo
aperto di un popolo. Ma non è questa la sola singolarità della Majella.
La sua conformazione orografica è
24
pressoché unica nel panorama appenninico e questo
ha fatto sì che fauna e flora rappresentino un patrimonio eccezionale di biodiversità: più di 1800 specie vegetali, circa un terzo dell'intera flora italiana, e oltre il
45% delle specie di mammiferi presenti in Italia, fra cui il
camoscio, il lupo appenninico, la lontra, il cervo, l'orso
marsicano, la lince, l'aquila reale, il falco pecchiaiolo e
il lanario. Il fatto è che, benché da lontano somigli a
una grande cupola ellittica dalla superficie uniforme, il
massiccio della Majella è in realtà costituito da quattro
complessi principali solcati da valli, canyon e piani carsici e costellati da inghiottitoi, doline, anfiteatri morenici
e grotte: la Majella propriamente detta, il Morrone, il
Porrara e i Monti Pizzi. Dagli altipiani lo sguardo spazia
su uno scenario aspro, selvaggio e suggestivo dominato dalle faggete e dalle innumerevoli specie arboree e
arbustive. Sulla Majella, a 2500 metri di quota, sovrastato dalla mole del Monte Amaro – che con i suoi 2795
Il territorio del parco si estende per una superficie di circa 62.838 ettari e ospita ben sette riserve naturali, alcuni luoghi di straordinario interesse artistico e culturale e cinque stazioni sciistiche. Le più comode località di accesso sono Sulmona e Pescocostanzo in provincia de L'Aquila, Guardiagrele in provincia
di Chieti e Lettomanoppello nel territorio di Pescara. È difficile elencare tutte le escursioni e gli itinerari
che il Parco consente di fare, ma qualche esempio dà la dimensione della sua straordinaria varietà.
Riserva Quarto Santa Chiara
Si trova nel territorio di Palena, ed è un vasto altopiano
di origine carsica attraversato dal torrente La Vera che,
nei pressi del Valico della Forchetta, finisce nell'inghiottitoio di Capo La Vera. La vegetazione è costituita
prevalentemente dal faggio, dall'acero e dal carpino
bianco e vi dimorano stabilmente alcune delle specie
animali più caratteristiche dell'Appennino centrale:
il lupo appenninico, l'orso marsicano, il capriolo.
metri è la seconda vetta dell'Appennino – si sviluppa
il Vallone di Femmina Morta; i versanti, soprattutto
quelli orientale e nord-occidentale, sono solcati dalle lunghissime e profonde ferite dei canyon di origine
fluviale: il Vallone dell'Orfento, la Valle del Foro, il Vallone di Selvaromana, quello di Taranta e la Valle delle
Mandrelle. Il fiume Orta separa il massiccio della Majella dal Morrone. Qui, a quota 1200, si aprono i piani
carsici noti anche come "quarti" (Santa Chiara, Barone,
Grande e Molino) che connettono il Morrone ai Monti
Pizzi. Assolutamente da visitare le tante testimonianze
lasciate dalla presenza dell'uomo, sopratutto quelle di
epoca altomedievale: il borgo di Pacentro, considerato uno dei più belli e interessanti d'Italia, Guardiagrele,
le fondazioni benedettine di età longobarda-franca di
San Liberatore a Maiella con l'eremo di Sant'Onofrio a
Serramonacesca, San Salvatore a Maiella presso Rapino, San Martino in Valle a Fara San Martino, San Nicola
di Coccia a Palena e la chiesa di San Leopardo a Pacentro. Più tarda, del 1208, è l'Abbazia cistercense di Santa
Maria di Arabona.
Nei pressi di Roccamorice, si trovano invece due
eremi molto suggestivi, Santo Spirito e San Bartolomeo in Legio, mentre sempre a Serramonacesca si
trovano i ruderi di Castel Menardo, uno degli esempi
più significativi di quel fenomeno molto particolare
di costruzione feudale noto come "incastellamento".
Riserva di Lama Bianca
di Sant'Eufemia a Majella
È il luogo dove si gode la vista migliore del Monte
Amaro. Si estende dall'Alta Valle dell'Orta fino agli oltre
duemila metri del Monte Rapina, del Monte Pescofalcone e del Monte Amaro e costituisce un'area di grande
interesse ambientale per la presenza di grandi faggete
e pinete di pino mugo, di rarità botaniche e per la
ricchezza del suo patrimonio faunistico.
Riserva di Fara San Martino
La zona è quella di un antichissimo insediamento
longobardo. Le Gole di San Martino fanno da ingresso
a uno dei più lunghi valloni appenninici, il vallone di
Santo Spirito, dove si trovano i resti di un monastero
benedettino dell'anno Mille. In un paesaggio dominato
da faggete e boschi di pino nero oggi, le Gole danno
rifugio a diverse specie di uccelli: l'aquila reale, il falco
pellegrino, il lanario e il picchio muraiolo.
25
la fenice
la fenice
FOTOGRAFIA
emozionI
& MEMORIA
Incontri e seminari
con personalità
del mondo del cinema
della comunicazione
audiovisiva e della
carta stampata
La comunicazione
audiovisiva
e il reportage
storico-d’attualità
al Centro
Sperimentale
di Cinematografia
dell’Aquila
BUONA
LA PRIMA
di Valentina Clemente
F
orse non è un caso che proprio la sede
distaccata del Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila sia stata scelta
come luogo per dare inizio a un nuovo
corso di specializzazione nel campo del
reportage storico-d’attualità.
Se si analizzano le ultime vicende che hanno visto protagonista la terra abruzzese, si può capire che proprio in
quella realtà in via di ricostruzione c’è terreno fertile per fare esperienza sul
campo e dare una risorsa
in più a tutti quei giovani
che vogliono impegnarsi
per raccontare storie attraverso le immagini.
La sede era stata presentata a L’Aquila il 27 maggio
26
Marcello Foti, Direttore
Generale Centro Sperimentale
di Cinematrografia dell'Aquila
2011 dal Direttore Generale del Centro Sperimentale
di Cinematografia Marcello Foti, con l’obiettivo di individuare, selezionare e formare giovani professionisti;
da due anni la stessa ospita un corso in comunicazione audiovisiva, specializzato nel campo del reportage
storico-d'attualità.
Tale opportunità è rivolta preferenzialmente ai laureati
con solide basi umanistiche e scientifiche, ex studenti che abbiano maturato uno spiccato interesse per il
cinema e la comunicazione audiovisiva durante il percorso universitario.
Focus del corso sono le possibilità espressive del mezzo cinematografico, sia in funzione di una informazione
audiovisiva rigorosa sul piano filologico e documentale,
sia in relazione al coinvolgimento emotivo. Particolare
cura è rivolta all'approfondimento del linguaggio cinematografico alla luce degli studi estetici, psicanalitici,
sociologici e antropologici.
La figura di riferimento del progetto formativo è quella
del filmaker, un professionista dotato di conoscenze,
sia teoriche che pratiche, necessarie per operare direttamente in tutte le fasi della realizzazione di un reporta-
Sono stati presentati lo scorso 27 marzo, presso la
Sala dell’Auditorium del Parco, i primi cinque cortometraggi frutto del lavoro dei ragazzi del Centro
Sperimentale di Cinematografia.
A fare il loro debutto sul grande schermo sono
stati: Anna Chiara Sabatino che, con il titolo La
voce di Collemaggio, ha avanzato alcune ipotesi
di restauro della Basilica danneggiata dal sisma,
e Valerio Burli e Massimo Molinari, i quali hanno
invece presentato Ri-composizione, un lavoro sul
complesso rapporto tra centro storico e centri
commerciali; mentre Luigi Cuomo e Massimo Denaro si sono focalizzati sul villaggio ecosostenibile
di Pescomaggiore con L’oro di Eva.
Gli ultimi due titoli sono stati dedicati alla musica: Moderato cantabile, il viaggio nel Conservatorio di Tobia Anzilotti e Paolo Santamaria, e Suono
Piano, progettato da Renzo Piano e realizzato da
Amedeo Lanza e Nazareno Nicoletti, incentrato
sull’Auditorium del Parco.
ge. Si tratta di una figura capace di ideare un progetto, impostarne la ricerca, elaborarne scaletta
e trattamento, redigere il piano di lavorazione,
realizzare riprese visive e sonore, scrivere testi,
montare ed editare l’insieme. Il percorso, lungo
tre anni accademici, è stato pensato alla “vecchia maniera”. Ciò significa che i ragazzi sono
soprattutto impegnati in un lavoro esperienziale:
come in una bottega rinascimentale, gli allievi lavorano infatti con un Maestro, imparando come
si racconta attraverso le immagini, dalla fase di
ideazione dell’opera fino a quella finale.
Inoltre il piano di studio del corso prevede incontri e seminari con personalità del mondo del
cinema, della comunicazione audiovisiva e della
carta stampata, ai quali viene affiancato uno stage finale per permettere agli studenti di mettersi in gioco sfruttando le capacità acquisite e le
qualità innate.
27
osservatorio
universitario
Intervista al rettore
Ferdinando DI IORIO
Autonomia, qualità, giustizia
per l'Università dell'Aquila
di Elsa Piccione
Non c’è dubbio che il momento della scelta del corso
di studio sia uno dei periodi più difficili nella vita di uno
studente. E’ la scelta che, più di ogni altra, condizionerà la sua vita futura. A mio avviso – e lo dico da padre
oltre che da professore universitario – questa scelta dovrebbe essere il risultato di una giusta mediazione tra
vocazione personale a un particolare tipo di studio da
un lato, e caratteristiche ed esigenze del mercato del
lavoro dall’altro. Il rischio, altrimenti, è sempre quello di
creare frustrazioni, insoddisfazioni ed anche fallimenti
nei giovani. Detto questo, non c’è dubbio che il nostro
Paese sia carente, rispetto alle altre realtà europee, di
laureati in materie scientifiche e che nei diversi campi
delle professioni sanitarie si registri attualmente un alto
livello di occupabilità.
Il XV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati appena pubblicato non promette bene. Un numero sempre più elevato di laureati non trova lavoro. C’è qualcosa da imputare al
sistema universitario?
28
In questo momento storico la preoccupazione degli studenti e delle famiglie riguarda sempre più
spesso l’inserimento nel mondo del lavoro. I giovani che investono sulla formazione universitaria,
oggi, come devono scegliere il corso giusto? Che
consigli darebbe loro?
Il paradosso è che oggi nel nostro Paese, anche i laureati in materie scientifiche che, come dicevo prima,
sono di meno rispetto a quelli degli altri Paesi europei,
non trovano più lavoro. La causa principale è legata alla
generale crisi economica esistente, rispetto alla quale
gli altri Paesi a economia avanzata hanno reagito meglio, investendo proprio nella formazione, nella ricerca, nell’innovazione. Per rendersi facilmente conto di
quanto siamo in ritardo, basta confrontare la quota di
PIL che i diversi Pesi d’Europa hanno investito nella ricerca e nell’innovazione. Ciò non vuol dire che anche il
sistema universitario non abbia colpe.
Quella principale è, a mio avviso, legata alla qualità
complessiva del sistema che, tuttavia, trova la sua principale spiegazione proprio con la carenza di risorse e di
finanziamenti che da sempre caratterizzano l’Università
italiana.
L'Università degli Studi dell'Aquila
è la più antica università d'Abruzzo,
il suo bacino di utenza si estende
oltre la regione e include alcune
zone del Lazio, del Molise e della
Puglia. È una università con una forte
caratterizzazione tecnico-scientifica
legata alla presenza di importanti
gruppi di ricerca e corsi di laurea
molto consolidati nel panorama
nazionale.
L’accordo di programma firmato con il Governo nei giorni successivi al sisma che ha coinvolto L’Aquila ha permesso di sostenere gli studenti con l’esonero delle tasse.
Quando si sviluppano sistemi finanziari di sostegno allo
studio si ottengono elevati numeri di iscrizioni. Continuerete su questa scia?
Credo che l’accordo di programma sia stato uno
dei motivi fondamentali della rinascita dell’Università dell’Aquila. Anche se non si dovrebbe
parlare di rinascita, perché l’Università dell’Aquila
non è mai morta. Grazie agli studenti, al personale docente e tecnico-amministrativo, il nostro
29
osservatorio
universitario
«L’esperienza
drammatica
del sisma
ha determinato
negli studenti
un’affezione,
un attaccamento
ancora più profondo
al nostro Ateneo»
Ateneo non si è mai fermato, anche nei giorni immediatamente successivi al sisma. Ed è questo uno straordinario successo, cui ha contribuito certamente l’accordo di programma.
L’esonero delle tasse terminerà con la fine dell’accordo,
ma sono convinto che ciò non porterà a una diminuzione delle iscrizioni, soprattutto se e quando la città
dell’Aquila sarà tornata alla normalità. Attenzione però,
è reale e riguarda tutto il Paese la questione dei sistemi
finanziari di sostegno allo studio, soprattutto in relazione all’attuale diminuzione delle iscrizioni all’Università,
che erano già ai valori più bassi in Europa.
Sicuramente incide l’elevato costo degli studi universitari in Italia, che è tra i Paesi che investono meno nel
diritto allo studio. Un diritto sancito dalla Costituzione.
Servizio di Ascolto
e Consultazione per Studenti
dell’Università dell’Aquila
di Elsa Piccione
La questione è molto complessa e ha anche degli
aspetti negativi, legati a mio avviso allo sviluppo eccessivo delle Università telematiche, la cui proliferazione
deve essere regolamentata. La vera formazione nasce
infatti dallo scambio continuo e diretto di esperienze,
conoscenze e competenze tra docenti e studenti.
Ciò non vuol dire che non si debbano utilizzare tutte
le tecnologie disponibili per favorire la più ampia diffusione del sapere. Questo è valido anche per l’Università
dell’Aquila. Se, infatti, il sapere è la leva principale della crescita economica, la tecnologia può aiutare nella
trasmissione della conoscenza, evitando il rischio che
questa diventi un fattore di nuova esclusione sociale. La
conoscenza è alla base della democrazia.
Perché scegliere l’Università dell’Aquila oggi?
L’Università è il centro propulsore di formazione e
innovazione. Oggi tra radio, blog, social network,
forum, iPad si assiste a una rivoluzione nel modo di
comunicare. L’Università dell’Aquila come reagisce
a questo mutamento? Si può diffondere la verità
scientifica, che le università proteggono, attraverso questi sistemi?
Non c’è dubbio che lo sviluppo della tecnologia abbia
aperto nuove e straordinarie opportunità per l’Università
e per il sistema formativo in generale.
30
SACS
Al di là del fatto che l’Università dell’Aquila è oggi riconosciuta come una delle migliori Università del centrosud, credo che nel nostro Ateneo si respiri ancora un
clima positivo, sereno, ideale per poter studiare bene.
Certo, i problemi sono ancora tanti e per lo più legati
alle strutture di accoglienza e recettività cittadine.
Mi sento di poter dire che l’esperienza drammatica del
sisma ha determinato negli studenti un’affezione, un
attaccamento ancora più profondo al nostro Ateneo.
Sentimenti che poi lasciano in eredità ai nuovi studenti
che arrivano. In fondo il “passaparola” tra studenti rimane ancora, al di là di tutte le tecniche comunicative, il
modo migliore per diffondere il messaggio che qui all’Aquila si studia bene. Una delle soddisfazioni più grandi,
per me rettore, è quella di vedere i genitori che si sono
laureati qui all’Aquila, consigliare questa sede ai loro figli.
L’Università nei prossimi anni in tre parole… Autonomia, qualità, giustizia.
C
’è chi la prende di
petto e l'affronta senza difficoltà, c’è chi
invece ha bisogno di
capire come funziona, come ottenere il massimo rendimento nello studio. Di cosa parliamo? Dell’Università, dei corsi, ma
soprattutto degli studenti, di come
vivono l’Ateneo, di come le matricole preparano il primo esame, di
come gli studenti senior aiutano i
loro colleghi meno esperti. Questo
e molto altro si esplica in uno strumento-servizio che l’Università degli Studi dell’Aquila chiama S.A.C.S.
– Servizio di Ascolto e Consultazione per Studenti.
Istituito nel 1991 per venire incontro
ai bisogni degli universitari, è oggi il
fiore all’occhiello tra i servizi offerti
dall’Ateneo abruzzese.
C’è chi supera lo stress da studio,
chi impara a gestire l’ansia da esame, chi comprende come ridurre i
tempi di permanenza all’Università.
Tutti coloro che scelgono di rivolgersi a questo sportello non sono
studenti “esclusi” e pieni di problemi
insormontabili, ma ragazzi intenzionati a scegliere la strada migliore
e ad imparare come superare gli
ostacoli che si possono frapporre
tra loro e la laurea. Qui lo psicologo
è una risorsa cui attingere, non un
esperto da consultare in assoluto
segreto.
L’obiettivo del servizio, coordinato dal Prof. Massimo Casacchia, è
quello di monitorare ogni singolo studente, dall’iscrizione fino al
primo inserimento nel mondo del
lavoro. Lo sportello di ascolto è
gratuito e aperto a tutti e lo staff è
costituito da esperti e giovani medici della Scuola di Specializzazione in Psichiatria. L’iter prevede due
incontri conoscitivi con ciascun
utente durante i quali, attraverso un
“ascolto attivo”, si procede a un’analisi del problema principale e a una
valutazione dello stato di benessere
psicologico. A seguire la proposta di
una strategia di intervento utile a superare le problematiche emerse in
fase di colloquio.
accanto: la Dott.ssa Ida De Lauretis
e la Dott.ssa Chiara Di Venanzio,
Responsabili reparto S.A.C.S
Per avere informazioni sul servizio
si può accedere al sito del S.A.C.S.
dal portale dell’Università
(www.univaq.it).
Il SACS
si propone di:
- Elaborare strategie di
supporto
- Migliorare la metodologia
di studio
- Promuovere e sostenere il
successo scolastico
- Potenziare le attività di
consulenza agli studenti
(sportello di counselling
psicologico,
- sportello di counselling
psicopedagogico e
counselling motivazionale)
- Prevenire l'insorgenza
delle cause di abbandono
- Contenere i tempi di
permanenza all'Università
entro la durata legale del
corso di studio.
31
il personaggio
il personaggio
Sexy in Jazz
di Ilaria Berlingeri
I
incanta il pubblico dell’Ariston durante l’ultimo Festival
di Sanremo, mette d’accordo anche i critici più severi
con la sua voce swing (o meglio, electro swing) e con
le sue raffinate interpretazioni. E tutto ciò indossando
tacchi rossi vertiginosi e vestendo un look sexy che
evidenzia una bellezza sensuale. «La musica è come una vocazione, so da sempre che voglio cantare e non saprei fare altro». Simona Molinari è così: look strepitoso, impegno sociale
strepitoso, voce strepitosa. Simona nasce a Napoli, ma vive a
L'Aquila. Si avvicina al mondo della musica sin da giovanissima
iniziando a studiare canto a otto anni. Rimane affascinata prima dalla musica leggera, poi dal jazz e dalla musica classica.
Dopo il conservatorio a L’Aquila e la gavetta nei piano bar, nel
2006 partecipa al Premio 25 aprile vincendo come “migliore
cantante”. I successi continuano e, dopo due anni, si aggiudi-
ca il primo posto a Sanremolab, una vittoria che
le vale la partecipazione tra le giovani proposte
del Festival di Sanremo 2009. In questa occasione Simona gareggia con un brano interessante e
complesso – Egocentrica – duettato con Ornella
Vanoni. Poco dopo questa esperienza e a poche
settimane dal terremoto che colpisce L’Aquila,
registra, con il pianista classico Nazzareno Carusi, il singolo Ninna nanna; il brano viene venduto
in allegato al quotidiano Libero per raccogliere
fondi a sostegno delle popolazioni colpite dal
sisma.
Alla pubblicazione del singolo segue la partecipazione della cantante a un’altra iniziativa a favore della città distrutta: il 21 giugno 2009 è infatti
“Mette d’accordo anche
i critici più severi
con la sua voce
swing e con le sue raffinate
interpretazioni”
SIMONA
32
Molinari
Simona Molinari nasce il
23 febbraio 1983 a Napoli
e vive a L'Aquila. La sua
passione per la musica
sboccia alla tenera età
di 8 anni, portandola
a intraprendere un
percorso canoro che
corona con il diploma al
conservatorio Alfredo
Casella dell'Aquila.
una delle protagoniste di Amiche per l’Abruzzo,
il concerto-evento allo stadio San Siro di Milano.
La registrazione dell’esibizione con Karima e Nicky Nicolai viene inclusa nel DVD pubblicato un
anno dopo. «Partecipo a questo progetto – disse
Simona – non certo per dire: ‘ho cantato a San
Siro’, ma per rappresentare i miei conterranei».
Simona vive in prima persona il dramma del terremoto e delle tendopoli che ha colpito la sua
regione adottiva, e si occupa direttamente di
verificare che i fondi raccolti non prendano una
direzione sbagliata. A giugno 2010 torna a collaborare con Ornella Vanoni che partecipa alla re-
33
il personaggio
alizzazione di Amore a prima vista,
il singolo successivamente incluso
nel suo secondo album Croce e
delizia.
Oltre al duetto con la “signora della
musica italiana”, l'album contiene
la partecipazione di Fabrizio Bosso
e dei Solis String Quartet. Il singolo
è seguito dalla reinterpretazione di
In cerca di te, la canzone nota con
il titolo Solo me ne vo' per la città,
scritta nel 1945 dal maestro Eros
Sciorilli con il testo di Gian Carlo Te-
stoni, e lanciata da Nella Colombo.
La canzone viene duettata da Simona con il cantante Peter Cincotti.
Dopo una serie di successi, nell’ottobre del 2011, esce il terzo album
della cantante, Tua, che prende il
titolo dalla cover, presente nello
stesso, di Jula De Palma (Festival di
Sanremo 1959).
L'album vede la partecipazione di
artisti di fama internazionale, come
Danny Diaz, Dado Moroni e Peter
Cincotti, quest’ultimo suo compa-
gno nel duetto presentato all’ultimo
Festival di Sanremo.
Simona spicca per verve, look e
timbro all’ultimo Festival con i brani
Dr Jekyll and Mr Hyde, pezzo che
dà il titolo all’ultimo album della
cantante, e La felicità, una canzone quest’ultima che Simona è stata
onorata di portare sul palco si Sanremo: si tratta infatti di un brano
con musica inedita del compositore
e cantante Lelio Luttazzi, scomparso l'8 luglio 2010.
Sold out in giro per il mondo
Nel corso del 2010 si concretizza per Simona un fortunato
tour asiatico che la vede impegnata sul palco dei migliori
jazz club di Hong Kong (lo storico Grappa’s cellar), Macao, Shanghai e Pechino (il noto jazz club Chinatown e il
Brown Sugar). Successivamente, nel gennaio 2011, si aggiunge una tappa nella capitale giapponese. Simona si esibisce con un bellissimo sold-out in uno dei più importanti
jazz club al mondo: il Blue Note di Tokio. Per Simona il
jazz è anche assenza di premeditazione. A tal proposito
dichiara: «Nella vita mi sento molto libera, priva di schemi.
Oggi canto una canzone in un modo – continua – e domani
posso stravolgerla. Con il tempo ho mischiato più generi
musicali, ma quello che amo di più del jazz è la libertà».
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35
cultura
IN ABRUZZO
SI RESPIRA
CINEMA
di Milena Mariano
I CONCORSI
CINEMATOGRAFICI
E I FESTIVAL DELLA
PRIMAVERA ESTATE
È
36
alla 3a Edizione Hub C Abruzzo Cinema, Festival che si tiene nel capoluogo
abruzzese nei giorni 11, 12, 13 e 14 luglio.
La kermesse, ideata, organizzata e promossa dall’associazione culturale Altair,
ha come obiettivo principale quello di far conoscere il
territorio abruzzese attraverso le numero- se pellicole
cinematografiche girate nelle più belle
location abruzzesi.
Inoltre, il fine di Hub C Abruzzo Cinema
è anche quello di promuovere le produzioni low cost – storicamente poco
distribuite – portandole sul grande
schermo, nonché quello di coinvolgere le professionalità abruzzesi che
operano nel mondo del cinema.
Dal 3 marzo all’8 giugno a Pescara
si celebra il genere documentario.
Poco valorizzato in Italia, nonostante una produzione prolifica, il
film documentario, che tra ispirazione dal vero, è al centro della
V edizione del Festival Premio Internazionale Emilio Lopez, evento che si articola in ben 4 sezioni: Concorso Internazionale
Sperimentario e Visti Da Vicino,
Documentari Italiani d’autore, Panorama Ita-
L’Abruzzo è da sempre
una terra amata da registi
e autori, grazie alla bellezza
delle scenografie naturali
di grandissima suggestione
e ispirazione
liano e Concorso AbruzzoDoc.
Fuori da ogni intento campanilistico, il progetto parte
dal presupposto di creare spunti per osservare e indagare le realtà in maniera diretta, un modo per mettere
in risalto l’attività documentaristica.
L’obiettivo è quello di offrire la possibilità concreta ad
autori e registi di misurarsi con opere capaci di ricercare, documentare e interpretare la cultura, il folclore, le abitudini quotidiane
e le usanze di un paese.
Il Festival, con proiezione finale prevista per il
13 giugno 2013, è ideato
e organizzato da A.C.M.A.
sotto la direzione artistica
di Emiliano Dante.
GENERAZIONE 2020:
CORTOMETRAGGI
“NO BUDGET” AUTOPRODOTTI
Nell’ambito della III Edizione di Hub C Abruzzo
Cinema si premiano fantasia e sacrificio. Il concorso di cortometraggi prevede infatti solo due
semplici regole: corti della durata massima di
20 minuti e spese di produzione non superiori
ai 2000 euro. Una giuria d’eccezione presieduta dal critico cinematografico e musicale Gabriele Lucantonio assegna i premi: al primo un
rimborso spese pari a 2.000 euro, al secondo
di 1.000 euro, con proiezione dei primi tre corti.
Santa Maria della Pietà, Rocca Calascio, dove è stato
ambientato Il nome della rosa, di J.J. Annaud. Nella pagina
accanto: la locandina del film di Fellini La strada.
L’ABRUZZO E IL CINEMA
L’Abruzzo è da sempre una terra amata da registi e autori che, all’interno di rocche, parchi e
borghi, sono soliti ambientare film di epoche
anche trapassate, grazie alla bellezza delle scenografie naturali di grandissima suggestione e
ispirazione.
La strada di Federico Fellini (1954), Il nome
della rosa di Jean Jacques Annaud (1986), Il
sole anche di notte di Paolo e Vittorio Taviani
(1990), sono solo alcuni dei film più importanti
girati in questa magnifica terra circondata da
mare e montagne. L’Abruzzo è anche la terra
che ha dato i natali a Ennio Flaiano, noto sceneggiatore, critico cinematografico e drammaturgo che mai ha nascosto l’orgoglio di essere
abruzzese, di appartenere a «gente di confine,
con un’unica morale: il lavoro».
37
sport
sport
Sul campo di Centi Colella
la squadra femminile di rugby
dell'Aquila ha superato
il Rugby Pesaro con
un risultato finale di 59 a 0
di Rugby a quindici, privilegio ottenuto grazie al sacrificio
e alla dedizione. Inizialmente la squadra faceva capo alla
Polisportiva Paganica Rugby che l’ha portata a recuperare la forma fisica e lo splendore, obiettivi totalmente raggiunti sotto la guida dell’Aquila Rugby. L’Aquila Rugby ha
permesso alla squadra di portare brillantemente avanti un
campionato nazionale di Rugby Seven, ottenendo da su-
LA PALLA OVALE
L’Aquila Rugby:
una squadra votata al successo
di Irene Tempestini
L
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a squadra femminile dell’Aquila ha da
poco portato a casa un nuovo risultato
d’eccellenza: sul campo di Centi Colella
ha superato il Rugby Pesaro nella decima
e ultima giornata del campionato nazionale di Serie A, con un risultato finale di 59 a zero. Da
sempre le atlete aquilane sono motivo di grande soddisfazione per gli allenatori della squadra, il duo Silvestri-Andreassi, che da anni si adopera per migliorare la
loro preparazione atletica: «Siamo molto soddisfatti di
come le ragazze siano cresciute durante l'anno – hanno dichiarato i coach in merito alla stagione trascorsa
– facciamo loro i complimenti ma diciamo anche che
sono molti gli spazi di miglioramento su cui si può e
si deve lavorare per la prossima stagione». Andreassi
ha sottolineato inoltre di essere “assolutamente colpito
dall’attitudine al lavoro di tutto il gruppo che non si è
mai tirato indietro, in palestra come in campo, anche
quando le condizioni climatiche erano proibitive”. Elementi determinanti delle vittorie finora ottenute la volontà e il carattere dimostrati dal team, capeggiato da
Pasta Paola, durante le competizioni. La storia di questo gruppo d’eccellenza ha inizio dieci anni fa, quando
le ragazze prendono parte al Campionato Nazionale
bito dei risultati ottimali nelle fasi interregionali e nazionali. Il tecnico della nazionale femminile, Andrea
Di Giandomenico, anche lui un talento aquilano,
ha dichiarato durante la fase finale del campionato
della stagione 2010/2011 di nutrire forti speranze
proprio nei confronti del rugby a sette: <<i nuovi talenti italiani della palla – asserisce il tecnico – ovale
provengono tutti da queste squadre>>.
Una squadra, una speranza, un futuro.
Come nasce la passione
per IL RUGBY
La paternità della pratica sportiva è riconosciuta a William Webb Ellis, studente di un college
inglese che durante una partita di calcio portò
la sua squadra alla vittoria in modo davvero bizzarro. Per protesta (non è nota la natura del
gesto) il ragazzo prese infatti la palla in mano
trasportandola nella metà campo avversaria
e segnando il punto della vittoria. Verità o
menzogna, nessuno può dirlo. Dopo il gesto
di Ellis però, nel 1845, all’interno dello stesso
college furono varate le regole di un nuovo
sport: il rugby. La svolta ufficiale si ebbe nel
1871, anno in cui fu fondata la Rugby Football Union, che si preoccupò di uniformarne
il regolamento. La seconda chiave di svolta si
ebbe nel 1890, quando si crearono due differenti correnti di pensiero che divisero la disciplina: ventuno club decisero di abbandonare
la RFU e, dopo un incontro presso il George
Hotel di Huddersfield, formarono la Northern Rugby Football Union, oggi conosciuta
come la Rugby Football League, società che
disciplina e regolamenta il gioco della Palla
Ovale. A livello mondiale il trofeo principale è
rappresentato dalla Coppa del Mondo – con
cadenza quadriennale –, seguito da quello dei
tornei annuali Six Nations e Tri Nations. Il Six
Nations si disputa tra le nazionali di Inghilterra,
Francia, Irlanda, Scozia, Italia e Galles, mentre
il Tri Nations è una competizione che riguarda
solo le squadre dell’emisfero australe: Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia.
photo © Ilaria Frigerio
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sport
amanti
photo © Ilaria Frigerio
La stella nero-verde del rugby
Intervista a Stefania Mannucci,
ex capitano delle Aquile
Il 7 aprile termina la sua carriera
nella squadra. Progetti futuri?
Dal punto di vista del "rugby giocato" ho terminato la mia carriera domenica 7 aprile... Posso parlare solo
di traguardi riguardanti la vita privata e lavorativa. Non so se continuare a vivere questo sport da bordo
campo, ci penserò con calma.
Quest'anno ci siamo allenate quasi sempre per 5 giorni la settimana alternando il campo alla palestra e alla preparazione fisico/atletica.
La nostra preparatrice ci consiglia quali alimenti assumere in settimana in
base agli obiettivi e ai carichi di lavoro da affrontare.
Un atleta dovrebbe mangiare sempre in maniera sana e regolare, ma siamo ancora giovani e ogni tanto possiamo anche permetterci uno strappo
alla regola.
Quali sono i punti di forza della squadra?
Nel rugby, come nella vita, tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile.
Se non c'è squadra e non c'è "gruppo" non si va avanti e non si cresce. Le
motivazioni le devi trovare dentro di te. Ci sei tu e la tua squadra: tu per
loro e loro per te, si vince e si perde tutte insieme, mai per colpa e mai per
merito di nessuno.
C’è qualche squadra avversaria
che vi dà “qualche preoccupazione in più”?
«Se non c'è
squadra e non
c'è "gruppo"
non si va avanti.
si vince e si perde
tutte insieme, mai
per colpa
e mai per merito
di nessuno»
Credo che nel rugby nulla sia scritto... Non giochiamo contro extraterrestri ma avversarie come noi e
squadre come noi, con punti deboli
e punti di forza. Questo sport è fisico, ma anche testa e cuore.
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Il rugby è uno sport che sottopone ad una prestazione fisica
di un certo livello. Che tipo di allenamento e regime alimentare
seguite?
photo © Ilaria Frigerio
email: [email protected]
L’AQUILà
L’AQUILà
Milano
Fashion and the city
Milano sembrerebbe essere
un ossimoro urbano, dove il grigio
convive con gli slanci multicolore
della moda e della creatività
di Marco Valente
C'
è chi pensa che l'Italia si spartisca
sostanzialmente due anime, diversissime e antagoniste, e che di
queste due anime una sia quella
fredda, algida e sofisticata che parla il linguaggio del design, quella dove la cultura ha
gli accenti arrotati delle sonorità mitteleuropee, quella
che palpita di più per la frettolosa e pratica efficienza
delle brumose città d'oltralpe, piuttosto che per le imprevedibilità dei porti del sud dove arrivano suadenti i
venti dell'Africa. Non è difficile scorgere in quest'anima
il ritratto di Milano, così come non è difficile contrapla Torre Unicredit
42
il Duomo
porgli sull'altro versante Roma. Certo, ci sono anche
Firenze, Venezia, Napoli e Palermo.
Chi le dimentica? Tuttavia è innegabile che, per varie
ragioni, ai due estremi di un certo modo di intendere la
vita vengano messe proprio loro due, Milano e Roma,
la testa e il basso ventre, la razionalità e l'istinto, Apollo
e Dioniso, per dirla alla Nietzsche, che di coppie e di
opposizioni se ne intendeva. Eppure c'è qualcosa che
stona in quest'impostazione così rigida e apparentemente ben congegnata, un che di dissonante che non
riesce a far quadrare il cerchio. A romperlo sono le
"case di ringhiera", le inquietudini di Scerbanenco, il
jazz dei Navigli, i tram nella nebbia e non ultimo il fatto
che uno degli artisti più passionali e creativi di tutti i
tempi, Michelangelo Merisi, era proprio di queste parti
e che, per uno strano ribaltamento delle cose, proprio
a Roma aveva sofferto l'accademia irregimentata del
circolo Zuccari. Insomma, Milano sembrerebbe esse-
Milano è annoverata
già da 10 anni
insieme a Parigi,
Londra e New York,
fra le "Big Four",
il circuito delle indiscusse
capitali della moda
Navigli
re un ossimoro urbano, dove il grigio convive con gli
slanci multicolore della moda e della creatività, dove
chi è completamente assorbito dai doveri e dal lavoro
di giorno, di notte indulge ai piaceri più raffinati.
Varrebbe davvero la pena di rivederla questa storia della frigida Milano che col basso ventre delle pulsioni ha
poco a che fare, perché magari il suo altro non è che
solo un modo un po' speciale di incanalare il romanticismo in un'energia costruttiva, di dare alla creatività
anche tecnologia e inserirla così in una tensione continua verso la perfezione.
E forse niente come la moda, col suo indissolubile
connubio fra arte e artigianato, la rappresenta meglio.
Milano è annoverata già da diversi decenni, insieme a
Parigi, Londra e New York, fra le "Big Four", il circuito
43
L’AQUILà
L’AQUILà
delle indiscusse capitali della moda, e
resiste tenacemente ai tentativi della
concorrenza, in particolar modo Tokio e Roma, di toglierle il primato. Il
clou si ha ogni anno a febbraio (Collezioni Autunno/Inverno) e a settembre
(Collezioni Primavera/Estate), i due
appuntamenti milanesi delle Fashion
Week. E’ in questi mesi che la città
sembra percorsa da una incontenibile frenesia e si anima di eventi, sfilate,
mostre e appuntamenti mondani.
In effetti oggi le Settimane della Moda non ospitano più soltanto le sfilate delle singole maison ma, seguendo un copione ormai consolidato,
si configurano come un'esplosione ricchissima di attività: dalla moda in
piazza ai percorsi eno-gastronomici, dagli schermi giganti ai giochi di
luce, dagli happening di danza alle iniziative culturali. Ed ecco allora che,
oltre alla Camera Nazionale della Moda Italiana che tradizionalmente organizza le sfilate e le presentazioni al Fashion Hub di piazza Mercanti, si
inseriscono altre associazioni e organismi. Per fare solo qualche esempio:
I primi edifici
importanti
a innalzarsi
sul nuovo skyline
di Milano
sono stati
la Torre Unicredit
e il "Diamante"
il nuovo skyline di Milano - photo © Mauro Moroni
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Unione del Commercio, i ristoranti
di qualità del DeCA – Denominazione di Cucina Ambrosiana –, la
Camera di Commercio e l'Ascomodamilano. La Milano operosa e
pragmatica si salda così sotto l'egida della creatività con quella più
leggera e ludica. Del resto i numeri
del sistema moda a Milano parlano chiaro: 12.000 imprese, quasi
4 miliardi e mezzo di euro di fatturato per le esportazioni (il 9% del
totale nazionale), 850 show room
e 14 scuole di moda. Le prossime
edizioni delle Fashion Week sono
previste per il 18-24 settembre
2013 e il 19-25 febbraio 2014, e c'è
da scommetterci che riscuoteranno di nuovo un grande successo di
pubblico.
Progetto ad opera dell'Architetto Pierluigi Nicolin, vincitore del concorso internazionale
Il difficile parto del MODaM
Quartiere Isola, Porta Garibaldi, Porta Nuova: un
tempo era una zona ai margini della Milano che
contava, tagliata fuori da canali e ponti ferroviari
che, per l'appunto, la isolavano. Oggi è al centro
di un faraonico progetto di riqualificazione urbana e architettonica che interessa più di 340.000
mq, per un investimento di oltre due miliardi di
euro. Venti architetti, duemila operai, grattacieli,
ponti sospesi, uffici, gallerie, percorsi sotterranei,
parchi: attualmente è il cantiere più grande d'Europa. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica.
Il progetto sostenuto dall'imprenditore americano
Hines era stato infatti varato nel 2004, ma i lavori sono cominciati solo cinque anni dopo. I primi
edifici importanti a innalzarsi sul nuovo skyline di
Milano sono stati la Torre Unicredit – attualmente
la costruzione più alta d'Italia, visto che col pennone Spire raggiunge i 230 metri – e il "Diamante", progettato dallo studio Kohn Pederson Fox
Associates. La Torre è l'edificio principale di un
complesso firmato dall'architetto César Pelli, di
cui fanno parte anche una serie di palazzi ecosostenibili e una piazza circolare di 100 metri di diametro, detta "podio" ma già ribattezzata “Piazza Gae Aulenti”. Si tratta di un’area interamente
pedonale, rialzata di 6 metri sul livello stradale e
che, attraverso un ponte, collega la zona a corso
Como e alla Moscova. Il progetto originale prevedeva anche un'area centrale, a metà strada fra
i due – i Giardini di Porta Nuova –, dove sarebbero sorti il Centro Culturale Varesine, lo Spazio
Espositivo Grimshaw (la fantasiosa struttura in
lamine soprannominata "Armadillo") e il Cubo del
MODaM. I primi due sicuramente non si faranno
– e la loro mancata esecuzione è al centro di un
contenzioso fra il Comune e la società Hines –, sul
terzo qualche dubbio c'è, tanto che al momento è
sospeso. Il grande Cubo avrebbe dovuto ospitare
il Museo e una Scuola di Moda, diventando il fiore
all'occhiello del sistema moda milanese così come
è accaduto, per il design, all'area della Triennale
dopo essere stata ristrutturata.
Indubbiamente il progetto era suggestivo: disegnato da Pierluigi Nicolin e corredato di spazi espositivi, aule e laboratori, era stato pensato
come Campus immerso nel Parco "Biblioteca degli alberi", progettato dalla famosa paesaggista
Petra Blaisse. Oggi è tutto in bilico, l'Expo 2015
incombe e forse per la Moda e Milano questa potrebbe davvero configurarsi come una grande occasione.
Foto di
Mauro Moroni
Piazza Gae Aulenti
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speciale
Chi è Filomena Manti e come nasce Amanti
Collezioni?
Il made in Italy e l’amore per l’esotico come
si fondono?
Filomena Manti è l’astro nascente della moda
italiana, così dicono!
Dopo un master in Fashion Design and Leather
bags, decido di iniziare a lavorare in fabbrica:
gesso, forbici e cartone in mano! Quello che
so è che amo questo lavoro. Vedere le proprie
idee che prendono forma ripaga da tutti i sacrifici che quotidianamente si affrontano e offre
un'immensa gioia. Coraggio, determinazione e
passione sono condizioni necessarie per andare
avanti!
Ed ecco nascere Amanti. Questo termine troppo
spesso usato con un’accezione negativa non è
altro che Amore per, Essere alla ricerca di, Propensione alla bellezza. L’amore ha molte vie che
portano ai vari gradi del bene, ma il vero amante
è colui che sa percorrerle tutte fino al raggiungimento della bellezza, come diceva Platone.
La ricerca del particolare e l’amore per la bellezza delle forme tipiche del made in Italy si
sposano col colore e la ricerca dell’autenticità,
tratti peculiari di luoghi così lontani dalla cultura
occidentale.
filomen
amanti
l'astro
nascente
della moda
italiana
di Sara Terreni
E la passione per il viaggio?
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speciale
p u b b l i r e d a z i o n a l e
Il viaggio, la scoperta, la curiosità di vedere altro credo sia
innata. Avvicinandosi all’entusiasmante vissuto dei luoghi, nel
confronto tra identità diverse e affascinanti, lanciandosi come
viaggiatori indipendenti, è possibile cogliere gli aspetti più autentici, le sfumature invisibili alle menti meno sensibili.
Io non mi sarei persa per nulla al mondo il pulsare della vita
che ho incontrato nelle mie avventure. Ad ogni viaggio che
intraprendo, auspico dal profondo del cuore che i miei occhi
abbiano la possibilità di cogliere l’unicità negli scorci di vita.
Estetica del bello e praticità. Queste caratteristiche del marchio richiamano aspetti della
personalità della sua musa ispiratrice?
Mi vede? Il senso estetico e la praticità sono tipiche di noi donne. Mi ispiro alla donna di oggi,
che pur dovendo svolgere molteplici ruoli, nel
suo essere dinamica non dimentica mai di essere donna. Eleganza e femminilità sempre!
il resto passa in secondo piano. E soprattutto l’accessorio permette di osare! Le ultime tendenze della moda ruotano attorno all’unicità e alla ricercatezza. In un mondo fatto di cloni,
non resta che creare qualcosa di singolare.
Amanti Collezioni è distribuito in Italia, Bali e New York.
Qual è la ragione di questa scelta?
La ricerca attenta di materiali pregiati contraddistingue la produzione Amanti Collezioni. Quali sono i più utilizzati e perché?
Amo pensare al mio brand come un qualcosa che va al di là
della posizione geografica. Qualcosa che si adatta facilmente ai
diversi scenari scoperti durante i miei viaggi.
Il serpente, perché è un lusso e può essere
sdrammatizzato. E la pelle intarsiata a mano,
perché rappresenta l’essenza del tempo, nella precisione degli intarsi dai motivi più svariati, come fiori, animali, geometrie, confezionati
dopo settimane di meticoloso lavoro.
Il mondo dell’e-commerce. Come valuta rispetto alla sua
esperienza l’andamento e la crescita di questo canale?
L’importanza dell’accessorio nel mondo
odierno. Qual è il suo valore per Filomena
Manti? Quali sono le ultime tendenze della
moda secondo lei?
L’accessorio è da sempre quello che contraddistingue un look. Con un dettaglio adeguato tutto
L’on-line ha il doppio vantaggio di permettere alle aziende di
farsi conoscere e commercializzare senza mediazioni. Oltre a
raggiungere i posti più disparati ricevendo feedback immediati.
Al cliente permette di confrontare e scegliere.
I must della prossima stagione?
Un’estate piena di Amanti!
Amanti ha in programma di investire a L’Aquila per offrire un’opportunità ai giovani
di avvicinarsi al mondo della Moda.
47
L’AQUILà
L’AQUILà
Zielona
Góra
classicistico, con un organo barocco e tombe rinascimentali
e barocche, e l’antica Chiesa della Madonna di Czestochowa
del XVIII secolo, con il suo originale campanile in mattoni.
C’è una moderna Università con ben dieci facoltà che offrono formazione a circa 18 mila studenti in 40 differenti aree di
studio. A Zielona Góra la cultura produce benessere, insieme
alle strutture ricettive e al sistema di trasporto che le consente
di essere centro di snodo tra importanti città europee.
Una città ricca
di divertimenti
al centro
dell’Europa
D
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La festa del vino:
Winobranie
di Elsa Piccione
i solito se si decide di visitare la
Polonia si sceglie Varsavia, ma
c’è una città della Polonia occidentale che stupisce per il suo
passato e per la lunga tradizione
vitivinicola.
Zielona Góra, posta al centro dell’Europa, tra
Berlino, Breslavia, Stettino e Praga, ha una storia
che affonda le radici nel XIII secolo e un presente che la lega all’Italia: dal 1996 è gemellate con
L’Aquila.
Zielona Góra è una città ricca di divertimenti, perfetta per chi ama lo sport, ricca com'è di
spazi verdi presenti in ogni angolo della città.
Passeggiando per le vie del centro si possono
ammirare edifici storici molto belli e non si può
non restare coinvolti dalla piacevole e vivace atmosfera che anima da mattina a sera la Piazza
del Mercato.
E poi il palazzo comunale, e sulla strada Krawiecka la torre Bath che nel ‘500 era legata alla
storia delle streghe e dei processi.
Una delle attrazioni della città è The Palm House, antica casa vinicola a cui, nel 1956, hanno
aggiunto un padiglione di vetro per ospitare delle piante esotiche e, successivamente, un ristorante.
Oggi questo famoso ristorante è circondato da
un ricco parco di viti e da almeno 200 specie di
piante esotiche. Tra le chiese da vedere c’è la
Concattedrale di San Jadwiga, ricostruita in stile
La sala concerti
della filarmonica
Costruito nel 1909, l'edificio ha ospitato
la prima casa parrocchiale della comunità
evangelica. Nel 1960 la struttura è stata
adattata alle esigenze della Zielona
Góra Symphony Orchestra e ospita
regolarmente concerti sinfonici che
richiamano pubblico anche dalle altre città
della Polonia.
Passeggiando per le vie
del centro lo sguardo
è rapito dalla bellezza
degli edifici storici
e dalla vita che anima
da mattina a sera
la Piazza del Mercato
Uno dei simboli più caratteristici di Zielona Góra è l’uva.
Questa città è legata al vino fin dal ‘300. Nel passato i
monaci coltivavano le viti nei giardini dei loro monasteri;
quando poi i nobili conquistarono le terre, cominciò a
diffondersi la tradizione di festeggiare il periodo della
vendemmia. A partire dall’800 si cominciò a organizzare
vere e proprie feste per promuovere la città in settembre: gente in costume e danze in onore di Bacco.
Dopo i conflitti mondiali molte colture lasciate
prive di assistenza si sono estinte. Da qualche anno
l’Associazione Vitivinicola di Zielona Góra sta realizzando la reintroduzione di alcuni vitigni, ma soprattutto
sta organizzando dei corsi per quanti vogliono diventare
vitivinicoltori.
L’Associazione coopera attivamente con i vignaioli della
Germania, Boemia, Slovacchia e dell’Ungheria, organizzando conferenze, momenti di scambio di esperienze, e
manifestazioni culturali. Sono in cantiere anche progetti
turistici, come la Strada del Vino e del Miele, il Paese
Verde del Divertimento e del Vino o la Strada dei Monumenti Vinicoli.
Intanto ogni anno, durante la seconda settimana di
settembre, la città festeggia con le tradizionali parate
degli Sponsali della Vendemmia; ci sono anche il Mercatino dei Vini di Zielona Góra, la Festa del Vino Giovane e
il Ballo Carnevalesco del Vignaiolo.
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L’AQUILà
foto: © David Pizzoli
di Marco Valente
G
li Appennini costituiscono la
spina dorsale d'Italia: una lunga
catena rugosa e ondivaga estesa
da nord a sud che nasce sul Mar
Ligure e si perde ancora in mare,
sulla punta della Calabria. E fra questi estremi c'è
una zona, proprio al centro, dove gli Appennini mostrano la loro natura più fiera e selvaggia,
dove sono più alti, più forti, più imponenti. Una
spina dorsale che non è solo geografica, è anche culturale, e un centro che non è solo della
natura, ma lo è anche dell'uomo. Perché è qui,
all'ombra del Gran Sasso e della Majella, fra il Sirente, i Monti della Laga e il Velino, che si è sviluppata quella cultura italica che rappresenta le
nostre radici più antiche, le più profonde. Marsi,
Peligni, Piceni, Sanniti, genti di lingua osco-umbra che lungo i sentieri della transumanza fondarono una confederazione potente e temuta
e che in seguito, dopo aspre lotte, diventerà il
nerbo della forza di Roma.
Più di duemila anni ma poco è cambiato. Un
territorio tanto singolare e selvaggio da strappare anche a un turista d'eccezione innamorato
dell'Italia come Goethe un commento appassionato. Come viverlo allora un luogo così? Con
l'auto? Il navigatore satellitare?
Mai come sugli altipiani dell'Appennino centrale
c'è bisogno di cambiare prospettiva, di respirare
natura e cultura con gli stessi ritmi ancestrali di
un passato antico ma ancora vibrante. E il mondo visto dal dorso di un cavallo e assorbito al
Percorsi attrezzati
con aree di sosta,
abbeveratoi e ostelli
all’ombra del Gran Sasso
e della Majella.
Tra i sentieri di montagna,
la Natura regala
magnifici scenari,
tutti da vivere a cavallo
50
A cavallo
sugli altipiani
Itinerari
alla scoperta
del cuore
verde
d'Abruzzo
51
L’AQUILà
L’AQUILà
gli itinerari del
gran sasso d'italia
Con i suoi 320 Km
di tracciato, l'Ippovia
del Gran Sasso
è la più lunga d'Italia.
Attraversa il territorio
di tre province:
L'Aquila, Pescara
e Teramo
1. Da Prati di Tivo a Rigopiano
Tempo: 7h
2. Da Rigopiano a Capestrano
Tempo: 7h
3. Da Capestrano ad Assergi
Tempo: 6h
4. Da Assergi a Campotosto
Tempo: 7h
5. Da Campotosto a Prati di Tivo
Tempo: 8h
6. Da Campotosto a Cortino
Tempo: 6h
Info: www.gransassolagapark.it
ritmo del suo respiro ha quella qualità mai completamente sopita o dimenticata dei legami di
sangue. Oggi questa possibilità non è più solo
un sogno, e sono molte le piste e i sentieri attrezzati che consentono di scoprire un patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico fra i più
belli d'Italia. L'ippovia del Gran Sasso, ad esempio, è indiscutibilmente la più famosa ed è un
percorso ad anello lungo 320 km – il più lungo
d'Italia – che si sviluppa all'interno del Parco toccando le province di L’Aquila, Pescara e Teramo.
Lungo tutto il percorso – costituito dagli antichi
tracciati delle mulattiere, delle carrarecce e dei
sentieri di montagna da cui si distaccano diversi
tratti secondari e dove si incontrano paesi, borghi, eremi, castelli, pascoli, valli e valichi – sono
state allestite aree di sosta attrezzate con punti
52
fuoco, capanni di ricovero e ostelli. L'itinerario,
infatti, è frutto di un complesso progetto realizzato dall'Ente Parco con il contributo di architetti e ingegneri e la partecipazione delle aziende agrituristiche e dei centri ippici della zona,
nell'ambito del quale sono stati effettuati importanti interventi di sistemazione e ristrutturazione degli abbeveratoi e delle fonti d’acqua. Sul
versante teramano, quello più interessante dal
punto di vista naturalistico è il tratto delle pendici settentrionali del Gran Sasso che congiunge
Nerito, Cortino e Rigopiano e che
arriva fino a Capestrano. Di qui si
risale sull'altro lato, verso i Monti
della Laga e il lago di Campotosto.
Il tracciato è caratterizzato, oltre
che dai magnifici scenari delle valli
di Vasto, Chiarino e Campotosto,
da uno straordinario patrimonio
storico-artistico, in particolare l'area della Baronia di Carapelle con i
borghi di Santo Stefano di Sessanio,
Castelvecchio Calvisio, Castel del
Monte, Calascio e Barisciano.
Un altro itinerario da tenere in considerazione è quello che si snoda
sull'Altopiano delle Rocche. Anche
in questo caso si tratta di un percorso ad anello che ha come punto di riferimento Rocca Di Cambio,
un grazioso paesino arroccato sulle
pendici del Monte Cagno. L'attraversamento dell'altopiano tocca
le località di Rocca di Mezzo e di
Fontavignone, risalendo poi in direzione Fossa per Terranera e Tussillo,
fino a Stiffe.
Una visita alle Grotte di Stiffe è d'obbligo. Il sito deve la sua fama al fatto
di essere percorso da un fiume sotterraneo che raccoglie tutte le acque dell'altopiano costituendo, con
laghetti, rapide e cascate alte fino a
20 m, uno dei fenomeni carsici più
spettacolari dell'Italia centrale. Il paesaggio è caratterizzato da splendide stalattiti e stalagmiti di notevole
dimensioni e suggestivi effetti visivi
e sonori creati dall'acqua.
Dopo Prata D'Ansidonia si prosegue per le rovine dell'antica Peltuinum – un importante crocevia di
epoca romana di cui rimangono
parte delle mura, i monumenti funerari lungo la via Claudia Nova, i
resti di un tempio forse dedicato
ad Apollo e il Teatro – attraversando una zona ricchissima di tesori
archeologici, storici e artistici, fra
cui il Castello dei Camponeschi e
altre fortificazioni di età medievale.
Si prosegue in direzione dell'Aterno lungo una delle più importanti
vie tratturali dell'Italia appenninica.
Dopo la piana di Navelli – famosa
per la produzione dello zafferano –
costeggiando la parte meridionale
dell'altopiano di Campo Imperatore, si raggiunge Collepietro, dove si
trova il borgo fortificato, centro del
feudo dei conti di Valva e imponente castello.
Ultima tappa Capestrano, famosissima per via del ritrovamento di una
delle più importanti testimonianze
dell'arte italica: il "guerriero di Capestrano". La statua, oggi al museo
di Chieti, non cessa di esercitare il
suo fascino misterioso ed enigmatico, rivestito delle sue armi e avvolto
nel silenzio, a guardarci dalle profondità delle nostre origini.
53
speciale
p u b b l i r e d a z i o n a l e
Vicini d'Impresa
La prima rete virtuale
di imprese di artigianato
ed enogastronomia
di Lazio e Abruzzo
D
edicato alle aziende che vogliono incrementare la propria visibilità, raggiungere nuovi clienti e puntare all’internazionalizzazione, Vicini D’Impresa – la
rete virtuale di imprese di artigianato ed
enogastronomia di Lazio e Abruzzo, nata dalla sinergia
di Fiera Roma e Gruppo ISED SpA con la collaborazione
della Banca di Credito Cooperativo di Roma – mette al
servizio dei produttori delle eccellenze laziali e abruzzesi, una piattaforma tecnologica all’avanguardia per la
promozione e commercializzazione dei propri prodotti
agroalimentari e artigianali. Il sistema favorisce l’incontro con operatori internazionali e stimola la costruzione di reti con altre aziende. I canali di vendita, rivolti a
consumatori e distributori, garantiscono la forte riduzione della catena distributiva e la capillare diffusione
di prodotti di qualità sul mercato globale, difficilmente
raggiungibile per le vie tradizionali.
I servizi di Vicini D'Impresa agiranno essenzialmente
su tre canali principali: marketing e promozione, per la
partecipazione a eventi internazionali in rete e l'accesso
a canali di comunicazione innovativi; finanziari, al fine di
supportare lo sviluppo delle imprese e l'apertura di nuovi canali commerciali; operativi, per favorire la distribuzione dei prodotti, l'abbattimento delle barriere linguistiche e la riduzione dei costi di approvvigionamento.
Fiera Roma Srl offre il proprio know how per lo svilup-
54
di Sara Terreni
po dell’iniziativa: agevola gli scambi commerciali garantendo i più alti livelli di comfort, efficienza e praticità agli
utenti di una struttura fieristica all'avanguardia in Europa
e nel Mediterraneo. Ha le potenzialità per porsi a capofila di un numeroso e articolato gruppo di piccole e
medie imprese. Il ruolo aggregante di Fiera Roma infine
è fondamentale per consentire alle imprese di accedere
alle iniziative internazionali in modo strutturato.
Gruppo ISED SpA a partire dal 2007 ha sviluppato e
sperimentato con successo la piattaforma di negoziazione virtuale B2X, la prima rete aggregante del Made in
Italy di eccellenza, grazie agli evoluti strumenti di commercio elettronico, marketing intelligence e logistica
distribuita.
Vicini D’Impresa mette al servizio
dei produttori delle eccellenze laziali
e abruzzesi
una piattaforma tecnologica
per la promozione e
commercializzazione
dei propri prodottI
In questo ambito Vicini d'Impresa si muove sia sui canali
virtuali italiani che esteri, concentrandosi inizialmente
sui canali B2Business di USA e Cina.
Tra i servizi progettati per la rete, le aziende potranno
usufruire del supporto di BCC Roma grazie a prodotti
finanziari e assicurativi specifici.
Per aderire al progetto, le imprese produttrici devono
essere in possesso di alcuni requisiti: avere sede legale
e/o operativa nel Lazio o in Abruzzo e realizzare in queste regioni le loro produzioni, essere produttori agroalimentari o di artigianato di prodotti finiti destinati alla
piccola e media distribuzione, evadere puntualmente
gli ordini.
55
gastronomia
Un duo vincente
A tu per tu con
Michele Morelli,
titolare del Gran Caffè
dell'Aquila assieme
al mastro gelataio
Stefano Biasini
di Irene Tempestini
Vincitori dell'ambito premio "Il Gelato d'Oro" ai
campionati italiani di Rimini, Morelli e Biasini sono
pronti a partire per gli Stati Uniti dove li aspetta un
progetto ambizioso.
Goloso fin dalla nascita?
Più o meno. Dopo l'università ho lavorato 4 anni
nella pasticceria di mio zio: Dolci Aveja. Lì ho cominciato a capire il significato di "lavoro". Mi sono
sempre dato da fare, da quando avevo 13 anni.
Ma la passione per il gelato nasce dopo un lungo
percorso che ha inizio nel 1997, con l'apertura del
mio primo locale: Magoo Beer & Food, la seconda microbirreria d’Italia.
Insieme al suo collaboratore, avete dato vita
al Gran Caffè dell’Aquila. Qual è il punto di
forza della vostra attività e in cosa vi distinguete?
56
Nel 2003 decido di abbandonare l’avventura iniziata con Magoo, non perché le cose andassero
male, ma sentivo l'esigenza di crescere professionalmente, di creare qualcosa che, secondo me,
in questa città mancava.
è così che è nato il Gran Caffè dell'Aquila, il primo
caffè della città e il primo caffè in Abruzzo ad avere al suo interno una torrefazione. Nuova filosofia
di lavoro: servizio di altissima qualità, ambienti raffinati, materie prime selezionatissime a partire dal
caffè torrefatto all'interno del nostro locale.
Il Gran Caffè dell'Aquila è diventato subito il punto di riferimento degli aquilani e, ad oggi, è senza dubbio il bar storico della
città.
Dopo il Gran Caffè è stata la volta della gelateria. Come è
nato questo desiderio?
gastronomia
no, invece, ci siamo classificati per primi. Il mio socio, Stefano Biasini,
sarà il capitano della Nazionale Italiana di Gelateria. Vi assicuro, si
tratta di un impegno durissimo.
Quando le prossime competizioni e cosa avete in serbo?
Già da un paio di mesi sono iniziati gli incontri con gli altri
membri della squadra a Brescia, presso Castalimenti, una delle strutture più attrezzate d'Italia, dove, insieme agli allenatori e
agli altri professionisti del settore della gelateria e della pasticceria, verrà preparato il programma da svolgere nelle due giornate di gara che si disputeranno a Rimini il 18 e 19 gennaio 2014.
Pensate di ampliare il raggio d’azione della vostra produzione e portare le specialità Morelli/Biasini anche al di fuori dei
confini abruzzesi?
Il nostro prossimo obiettivo è Philadelphia. Ebbene sì, il Gran Caffè
sbarca negli Stati Uniti. Sta per nascere quello che 10 anni fa è
sorto all'Aquila. A breve firmeremo il contratto con il proprietario
del locale scelto. Progetti e format già alla mano, America stiamo
arrivando!
Biasini
e Morelli
si sono
aggiudicati
il premio
"Gelato d'oro"
all'edizione
2013 del Sigep
presentando un
gelato al gusto
peperone che ha
stupito la giuria
Verso l'inizio del 2009 io e Stefano abbiamo sentito il bisogno
di iniziare una nuova esperienza. Quando abbiamo saputo che
si sarebbe liberato un locale in Piazza Machilone, abbiamo colto al volo l’occasione e aperto una gelateria artigianale.
Insieme al suo collega Stefano Biasini ha conquistato nel
2011 il secondo posto alla selezione Italia della Coppa del
Mondo di Gelateria al Sigep di
Rimini, solo uno dei riconoscimenti ottenuti. Quali sono gli
altri?
Nel gennaio 2011 siamo stati selezionati per partecipare alla manifestazione Verso l'eccellenza:
siamo rientrati tra i 10 miglior gelatieri d'Italia. Esattamente un anno
dopo è stata la volta della Coppa
del Mondo di Gelateria, una competizione che ci ha fatto aggiudicare il secondo posto. Quest’an-
nell'immagine, da sinistra:
Michele Morelli e Stefano Biasini,
vincitori al Sigep di Rimini
57
salute
salute
i consigli del dottore
A volte le donne usano troppe creme. Quali sono le attenzioni da seguire per salvaguardare la propria pelle?
Carlo Di Stanislao
Utilizzare creme evanescenti, ricche di acqua, prive di profumi e senza coloranti o conservanti. Non usarle nei periodi in
cui si è soggetti a una diretta esposizione solare, e applicarne
sempre uno strato sottile, con un lento massaggio che ne
favorisca l’assorbimento.
Abbronzarsi senza rischi si può:
i consigli dell'esperto
per proteggere la pelle dai danni del sole
di Anna Baldini
Carlo Di Stanislao,
Professore a contratto
presso le Università
de L'Aquila, Chieti e
Siena, Presidente AMSA
(Associazione Medica per
lo Studio dell'Agopuntura),
Specialista in Dermatologia
e Allergologia, grande
esperto di queste
materie sia sul versante
"occidentale" che su quello
"orientale".
Vivere a L’Aquila – a oltre 700 metri d’altitudine – obbliga ad attenzioni particolari per la
propria pelle? Quali sono gli accorgimenti da
prendere?
Sia il freddo che l’altitudine rendono possibile il
danneggiamento cutaneo. Per il freddo si può
ricorrere a pomate molto grasse, con glicerina,
lanolina e vasellina, e a una dieta ricca di alimenti
che migliorano la circolazione periferica, come
i frutti rossi e neri. Per l’esposizione solare, ma
soprattutto ad alta quota, è consigliato l’uso di
creme con schermi solari fisici, come il biossido
di titanio, e una dieta con frutta e verdura ricche
di vitamina A ed E, come carote, piselli e legumi.
58
Con l’arrivo dell’estate la tentazione di esporsi al sole diventa irresistibile. Quali sono gli
accorgimenti per ottenere un’abbronzatura
sana?
La migliore esposizione è prima delle 11 e dopo le 17. Se
si è al mare è importante applicare una protezione con fattore alto e
resistente all'acqua, alla
sabbia e al sudore, su tutte
le parti esposte, ripetendo l’operazione ogni 2 ore.
Occorre evitare di esporsi troppo al
sole, usare prodotti doposole e fare attenzione a condizioni ingannevoli, come
il sole nascosto dietro le nuvole o un venticello fresco, così come all’ombrellone e all’acqua,
che fanno passare dal 50% al 90% dei raggi solari. I bambini sotto i tre anni non vanno mai esposti direttamente al sole.
Dopo i 3 anni la protezione deve essere garantita
da una schermo alto e da accessori come cappellino e t-shirt.
Cosa occorre fare per evitare problemi legati a una eccessiva e sbagliata esposizione ai
raggi solari?
Attenersi a tutte le regole viste prima e fissare
periodicamente una visita di controllo dal dermatologo. Non usare prodotti profumati, autoabbrozzanti o acceleratori dell’abbronzatura e
limitare l’uso di cabine abbronzanti che invecchiano precocemente la pelle e moltiplicano il
rischio di tumori.
Evitare di esporsi
troppo al sole, usare
prodotti doposole
e fare attenzione
a condizioni
ingannevoli, come
il sole nascosto
dietro le nuvole o
un venticello fresco
Quali rimedi naturali suggerisce?
Sono utili gli integratori alimentari a base di antocianine, flavonoidi e acidi idrossicinnamici
estratti dalle arance rosse, con vitamina C ed E.
Il trattamento deve essere continuato per tutta
la durata dell'esposizione al sole, senza superare la dose giornaliera consigliata. In caso di pelli
molto chiare sono utili nutraceutici al licopene e
al resveratrolo, il primo estratto dal pomodoro e
il secondo dalla buccia di vite rossa, con azione
antiradicalicache favorisce la sintesi di melanina
protettiva.
Alla pelle secca si può rimediare con un unguen-
to a base di Centocchio (stellaria media), olio di mandorle dolci, avocado e germe di grano.
Qual è la lezione dell’Oriente sulla cura della pelle?
In tema di cute estiva il rimedio più indicato, a piccole concentrazioni, è la Curcuma, che può anche
essere assunta in decotto per facilitare l’abbronzatura. Per i capelli, invece, si possono usare
shampoo e lozioni a base di Peonia rossa, mentre una goccia di olio di Rosa
mosqueta in un cucchiaio di miele
sarà un’ottima maschera doposole.
59
shopping
shopping
ROVO
Mastri sellai da generazioni
di Marco Valente
C
60
hi va ha un destriero sa perfettamente che fra cavallo e cavaliere deve esserci un affiatamento completo, una reciproca fiducia, perché l'animale capisce
immediatamente se l'uomo che tenta di cavalcarlo
è davvero in grado di farlo.
Ma la comunicazione fra questi due esseri viventi così diversi, ma
anche così affini, avviene con un linguaggio nuovo, né umano
né equino, che deve essere imparato e praticati. Gli strumenti per
praticarlo hanno secoli di storia alle spalle: sono i finimenti e, soprattutto, la sella.
Il cavallo, contrariamente a quello che si è portati a pensare, non è
adatto morfologicamente a essere cavalcato. Per sostenere il peso
del cavaliere senza affanno o pericolo dovrebbe avere la schiena inarcata, non arcuata. Anche chi non si occupa affatto di architettura capisce
immediatamente che nessuno sano di mente progetterebbe un ponte con
la curvatura al contrario.
Non si può cambiare la struttura ossea di un cavallo, evidentemente, ma il
cavallo può imparare ad assumere una postura adatta.
La sella diventa allora quel diaframma insostituibile che, assecondando due forme – quella del cavallo e quella del cavaliere –, garantisce comfort a entrambi e
ne permette la comunicazione. Ampiezza della schiena, lunghezza della colonna, conformazione del garrese sono tutte
variabili che non incidono solo sulla perfetta vestibilità ma anche sulla salute del cavallo e la sicurezza
del cavaliere. Ecco perché è così importante scegliere
la sella giusta e perché è così fondamentale che a realizzarla sia un vero esperto.
È il caso di Giannettore, Adriano e
Paolo Rovo che, con grande passione, continuano una lunga tradizione di famiglia. La selleria Rovo
Selleria Rovo
era già nota come selleria alla fine
Zona Industriale di Fossa (AQ)
via San Lorenzo, 8
dell'Ottocento e, di generazione
tel. 0862.752372
in generazione, quell'esperienza e
quella cura nel lavorare il cuoio e
www.selleriarovo.it
realizzare artigianalmente selle e
finimenti di grandissima qualità è
arrivata fino a oggi. Il mestiere del
sellaio è molto antico e si può apprendere solo in bottega a contatto
con un maestro artigiano.
È quasi un'arte. La scelta dei cuoi
e dei pellami – rigorosamente della migliore produzione italiana – la
cura nelle cuciture e nelle finiture
realizzate interamente a mano, le
forme attentamente studiate.
Ci vuole esperienza, pazienza e soprattutto amore perché non esiste
una sella uguale all'altra, e non solo
perché i cavalli sono diversi, ma
perché lo sono anche i cavalieri e
una buona sella non può che essere un pezzo unico. Ecco perché i
fratelli Rovo rappresentano una delle realtà artigiane più conosciute e
apprezzate nel panorama equestre
a livello internazionale.
MONTA
INGLESE E AMERICANA
Tra le tipologie di monta esistenti le più conosciute sono sicuramente quella inglese e quella americana.
La differenza sostanziale tra le due è rintracciabile nel fine ultimo
per cui vengono utilizzate e nell’assetto.
La prima è studiata per il salto ad ostacoli, mentre la seconda impiega il cavallo come strumento di lavoro. La monta all’inglese conferisce al cavaliere un’andatura elegante che si ottiene attraverso
alcune accortezze: il cavaliere si avvale di una staffa più corta rispetto a quella americana, il busto è eretto e al posto del morso si
ha il filetto, direttamente inserito nella bocca del cavallo, che permette di guidare il destriero attraverso delle redini con entrambe
le mani.
La monta americana invece è studiata per far si che i movimenti
del destriero siano più repentini: la posizione del busto è spostata
all’indietro, il morso utilizzato permette di guidare il cavallo anche
con una sola mano, in modo che il comando giunga all’animale repentinamente, e la staffatura è allungata, conferendo un’andatura
molto più rilassata rispetto a quella inglese.
61
l'aquila & dintorni
l’aquila & dintorni
nell'immagine: S. Stefano di Sessanio (AQ)
L'albergo
diffuso
Abitare é meglio che alloggiare
Albergo diffuso Sextantio
62
di Irene Tempestini
T
ra i trend più diffusi dell’ultimo periodo, l’albergo diffuso, nuova tipologia di alloggio che fonda la sua
buona nomea su dettagli qualitativi.
Chiariamo innanzitutto in cosa
consiste un albergo diffuso. Come si evince dal
nome è un hotel che, a differenza delle strutture
ormai note, non si edifica dal nulla, ma sorge da
abitazioni già presenti e messe “in rete”, ovvero
collegate tra di loro al fine di offrire al cliente
LA BELLEZZA DEL BORGO
MEDIEVALE:
S. stefano di Sessanio
Annoverato tra i borghi più belli d’Italia, S. Stefano di Sessanio conta appena 120 abitanti. Un
numero esiguo compensato però dall’affluenza
turistica, attratta dalle sue bellezze paesaggistiche. Il borgo è realizzato in pietra calcarea
tutte le comodità di cui necessita durante il suo
soggiorno. L’idea che sta alla base del progetto
diffuso è offrire una vacanza particolare, all’interno di un borgo, in cui il cliente non sia ospite,
ma residente del luogo che visita.
Ad oggi gli alberghi diffusi presenti in Italia sono
cinquanta e insieme hanno fondato l’Associa-
bianca e, tra le costruzioni più suggestive al suo
interno, vale la pena menzionare la torre cilindrica
– anche detta “medicea”
per via dello stemma della famiglia fiorentina Dè
Medici, nel ‘500 feudatari
del borgo. Tra le bellezze
architettoniche offerte anche la chiesa cimiteriale di
S. Stefano di Sessanio e la
piccola cappella della Madonna del Lago risalente al
XVII sec.
nell'immagine accanto:
Torre Medicea
63
l’aquila & dintorni
l’aquila & dintorni
Chef Osvaldo
a La Stozza
Sapori e tradizione
si incontrano a Ovindoli
di Sofia Lombardo
L
«Alla base dell’ADI
c’è l’idea
di migliorare
lo spazio ospitante,
riqualificando
le strutture già
presenti, attraverso
alcune accortezze»
64
zione Nazionale degli Alberghi Diffusi (ADI) per
promuovere e tutelare questo nuovo modo di
vivere paesi e città.
Appartiene a questa categoria anche il borgo
medievale di Sessanio, edificato tra le montagne
dell’Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale del
Gran Sasso e dei Monti della Laga. Attraverso il
progetto dell’albergo diffuso, S.Stefano di Sessanio è stato riqualificato e, letteralmente, riportato alle origini. Alla base dell’ADI c’è l’idea di non
intervenire sul territorio in modo invasivo, ma di
migliorare lo spazio ospitante, riqualificando le
strutture già presenti attraverso alcune accortezze (occultamento degli impianti e della tecnologia; uso esclusivo di materiale architettonico di
Albergo diffuso Sextantio
recupero; uso esclusivo dell’arredamento povero della montagna abruzzese).
Un modo per immergersi a pieno in quello che è stato il vissuto antico del borgo e per assaporare da vero “residente” le
bellezze del posto.
per maggiori informazioni:
http://www.alberghidiffusi.it/
Sullo sfondo bianco di Ovindoli nasce il ristorante La Stozza, locale trendy e giovanile che
scalda le serate degli appassionati di montagna,
degli sciatori e degli amanti della buona cucina.
Con un ricco e variegato menù il locale si attesta come uno tra i migliori di Ovindoli e della zona intorno,
merito dell’ingegno e della cura che lo chef Osvaldo e sua
moglie Antonella, insieme al fondatore del ristorante, l’ex maestro di sci Pierleoni Gaetano, da anni mettono per soddisfare
le esigenze della clientela.
Ristorante La Stozza
Via Del Ceraso 7,
67046 Ovindoli
tel. 0863 705633
La Stozza ha una lunga storia alle spalle. Nasce
infatti nel 1989 come creperie, un’intuizione del
maestro Pierleoni che voleva offrire un ambiente confortevole e rilassante a tutti gli sportivi del
posto dopo una lunga giornata sulle piste.
Il locale diviene in poco tempo il fiore all’occhiello di Ovindoli per tutti gli anni ’90, richiamando turisti da ogni impianto.
Con il passare degli anni però la clientela cambia e con essa anche la tipologia di richiesta, per
questo, nel 2004, lo chef Osvaldo decide di rilevare l’attività e di trasformarla in un ristorante. In
poco tempo la cucina dello chef conquista anche i palati più esigenti che frequentano le piste
abruzzesi, rientrando a far parte di diritto nella
rosa dei locali più apprezzati d’Abruzzo.
65
speciale
p u b b l i r e d a z i o n a l e
Soluzioni all’avanguardia
per le aree urbane
I
66
n vent’anni di attività, Docchem si è specializzata nella
produzione di sistemi per la conservazione e la finitura delle superfici. Grazie al laboratorio aziendale e
all’intensa collaborazione con tecnici e professionisti,
ha messo a punto un ricco catalogo a elevato contenuto tecnologico per la pulitura e la protezione, recentemente arricchito dai prodotti ai fluorurati, che offrono prestazioni
inedite e potenziate anche in termini di salvaguardia ambientale e risparmio energetico.
Ciò che caratterizza l’azienda è la disponibilità a offrire supporto tecnico in cantiere, progettando soluzioni mirate che
negli anni hanno fidelizzato la clientela, favorendo lo sviluppo
di solidi rapporti, attraverso i quali Docchem
ha potuto partecipare
a numerosi cantieri di
“eccellenza”, in Italia e
all’estero. Fra i più recenti sodalizi, quello con lo
staff di Zaha Hadid inaugurato al MAXXI di Roma
(il problema era formulare una velatura a doppia valenza protettiva ed estetica per le
superfici a vista in calcestruzzo) e rinnovato nel cantiere del
nuovo porto di Salerno.
Dal 2011, nell’ambito della promozione della nuova linea ai
fluorurati Colordoc, Docchem ha proposto un protocollo di
intesa per le Strade Amiche dei Bambini di Unicef, con decorazioni pittoriche su asfalto. In via Fiasella a Genova è stato
realizzato il Labirinto del Colore di Silvia Rizzo, ma altri progetti
sono in corso e, in dirittura di arrivo a Catania, un gioco dell’oca e 6 “campane” al porto di Riposto.
Lo stesso prodotto, il Colordoc Plus, è stato utilizzato per
gli oltre 7.000 mq di segnaletica orizzontale dell’aeroporto aquilano, mentre altre soluzioni sono state scelte per
la finitura e la protezione delle superfici interne ed esterne. La
particolare composizione fa di questi prodotti dei fuoriclasse
nella categoria: elevata resistenza all’usura, durata nel tempo,
ampia scelta di colori brillanti, superfici antigraffiti e autopulenti a contatto, atossicità in fase di applicazione e di uso.
Di notevole interesse anche i termorasanti, finiture di basso
spessore con elevate proprietà termiche, e i noti
antigraffiti, fra i più diffusi e affidabili in Italia. Nel
2012, in collaborazione con professionisti ed enti
locali, sono state realizzate puliture e protezioni antigraffiti presso alcuni siti monumentali del
Docchem ha collaborato
inoltre ai restauri conservativi
del Teatro alla Scala
e di prestigiosi palazzi
di via Montenapoleone
a Milano, della Mole Antonelliana
di Torino, della basilica
di San Giovanni in Laterano
a Roma
centro Italia: il Portale dell’Oratorio dell’Angelo
della Pace e la scalinata di via delle Prome a Perugia, la facciata di Casa D’Annunzio a Pescara e
la chiesa medievale di San Bartolomeo a Campobasso.
67
review
DIGITAL
di Ilaria Bonanni
SCRABBLE
è uscita da poco l’applicazione che permette di sfidare
amici, parenti e avversari scelti su piattaforme social a uno
dei giochi più diffusi al mondo: lo Scarabeo. Si chiama
Scrabble – nome originario
usato per designare l’antico
gioco dello Scarabeo – ed è
una nuova e divertente app
realizzata dalla Electronic
Arts, il leader mondiale nel
campo dei videogiochi e dei
giochi per computer.
Come nel tradizionale gioco da tavola, due sfidanti devono disporre sette lettere estratte a sorte su una plancia composta da 225 caselle, in modo da comporre una
parola di senso compiuto che gli permetta di realizzare
il maggior numero di punti. Per migliorare le proprie capacità prima di affrontare una nuova sfida virtuale, ci si
può allenare giocando da soli contro il computer.
Con questa applicazione è possibile svolgere fino a cinquanta partire contemporaneamente e usufruire della
modalità Passa e Gioca, così da poter partecipare servendosi di un unico dispositivo.
Scrabble, compatibile con iPhone, iPod Touch e iPad, e
ottimizzata per iPhone 5, è da poco disponibile su App
Store e richiede iOS 4.3 o successivi.
68
QUIZ CROSS
Dai creatori di Ruzzle una nuova app che sta spopolando: l suo nome è Quiz Cross e può essere considerato
il degno sostituto del suo predecessore. è sviluppato
da Mag Interactive e il gioco è disponibile in due versioni, proprio come Ruzzle, una gratuita e una completa
e a pagamento (2,69 euro). Ma in cosa consiste Quiz
Cross? Il suo nome racchiude già alcuni indizi. Si tratta
di un’applicazione che unisce il tris e il quiz, due giochi
classici e conosciuti da tutti.
Per sfidare gli avversari è necessario rispondere correttamente a tre domande: solo così si conquisterà una
casella e una pedina. Ma attenzione, anche il nostro
avversario potrebbe aver scelto la nostra parte di tabellone per giocare. Il tutto, quindi, si complica. A vincere la pedina sarà chi risponderà al maggior
numero di domande, ottenendo
così la possibilità di avvicinarsi
alla vittoria, che si conquista
definitivamente realizzando
un tris (verticale o orizzontale). In caso di parità ad
aggiudicarsi il primo posto
sarà colui che risponderà in
modo corretto alla domanda di spareggio. Quiz Cross
è disponibile per iPhone,
smartphone iPad e iPod
Touch.
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
NOME: Scrabble
CATEGORIA: Giochi
VERSIONE: 3.4.0
DIMENSIONE: 24.3 MB
LINGUA: Italiano, Francese, Inglese,
Spagnolo, Tedesco, Portoghese
SVILUPPATORE: Electronic Atrs Inc
PREZZO: 1,99 dollari
NOME: Quiz Cross
CATEGORIA: Giochi
VERSIONE: 1.0.6.
DIMENSIONE: 22.4 MB
LINGUA: Italiano, Francese, Inglese,Spagnolo,
Tedesco, Olandese, Danese, Svedese, Norvegese
SVILUPPATORE: Mobile Access Group AB
PREZZO:2,69 dollari (versione premium)
69
review
ARTE
arte
pescara
di Anna Baldini
Ritratto di Lucina Brembati - 1518 ca
A ROMA, LA MOSTRA DI HELMUT NEWTON
Il Palazzo delle Esposizioni di Roma rende omaggio a uno dei fotografi più innovativi del panorama contemporaneo: Helmut Newton. Di origine
tedesca, l’artista scomparso nel 2004 ha rivoluzionato la visione della fashion photography con i
suoi scatti provocatori, che hanno aperto le porte
al nudo femminile e hanno fatto della fotografia di
moda un mezzo per indagare la realtà svelandone
le intime contraddizioni. L’esposizione, realizzata in
collaborazione con la Helmut Newton Foundation
di Berlino, traccia l’evoluzione della poetica dell’autore, comprendendo 200 scatti selezionati dallo
stesso artista dai suoi primi tre volumi a stampa:
White Women (1976), Sleepless Nights (1979), Big
Nudes (1981), raccolti dalla vedova Jane.
Gabriele d'Annunzio
L'Alba s'innamora nella casa di D'Annunzio
In occasione del 150° anniversario della nascita del Vate, il Museo
Casa natale di Gabriele d’Annunzio ha cambiato veste, dedicando
le sale espositive situate al piano terra a una mostra intitolata Quando l’alba s’innamora. L’infanzia di Gabriele d’Annunzio da Pescara a
Prato. Una lunga serie di cimeli,
lettere e documenti condurranno sulle tracce della fanciullezza del poeta, periodo della sua
vita per lungo tempo rimasto
in ombra. I visitatori saranno
avvolti da un’atmosfera festosa, trasmessa da alcuni celebri
capolavori dell’artista Francesco
Paolo Michetti, che rendono la
gioia di una madre, Luisa De Benedictis, intenta ad accogliere,
lieta, il piccolo Gabriele. Numerosi appuntamenti scandiranno
la rassegna in corso fino al 19 settembre.
Quando l’alba s’innamora. L’infanzia di Gabriele d’Annunzio da Pescara a Prato.
Museo Casa natale di Gabriele d'Annunzio, Pescara
Fino al 29 Settembre
Autoritratto con la moglie e le modelle - Parigi, 1981
torino
roma
Helmut Newton.
White Women/Sleepless Nights/Big Nudes
Palazzo delle Esposizioni, Roma
Fino al 21 luglio
70
LORENZO LOTTO NELLE MARCHE
Le preziose sale della Venaria Reale ospitano quest’estate
le opere di Lorenzo Lotto, intenso e controverso autore del Rinascimento Italiano. Nato a Venezia nel 1480,
l’artista visse e operò a lungo nelle Marche, dove la sua
produzione artistica, contrassegnata da un approccio intimistico e psicologico, toccò l’apice. L’esposizione, che
fa seguito alla mostra tenutasi da poco al Museo Puŝkin
di Mosca, mette in luce proprio questa fase decisiva del
percorso di Lorenzo Lotto. La rassegna è arricchita per
l’occasione di ulteriori opere provenienti da chiese e musei italiani. Tra questi a ricoprire un ruolo di spicco l’affresco trasportato su tela e raffigurante San Vincenzo Ferrer,
proveniente dalla chiesa di San Domenico di Recanati.
Un maestro del Rinascimento
Lorenzo Lotto nelle Marche
La Venaria Reale, Torino
Fino al 7 luglio
chieti
a chieti i codici miniati medievali e rinascimentali
Chieti ospita fino al 31 agosto la mostra Illuminare l’Abruzzo.
Codici miniati tra Medioevo e Rinascimento. Si tratta di una
rassegna davvero eccezionale perché nelle sale del Museo Palazzo de’ Mayo sono esposti autentici capolavori: manoscritti
miniati testimoniano un’antica forma d’arte che continua ad
affascinare. Per la prima volta vengono esposti i due fogli dei
corali rubati da Guardiagrele e successivamente recuperati da
Francesca Manzari, così come l’antico Exultet di Avezzano, un
rotolo di pergamena di ben 6 metri realizzato nell’XI secolo. Ad
affiancare i manoscritti miniati delle Biblioteche pubbliche ed
ecclesiastiche abruzzesi saranno anche il Messale per Offida,
conservato alla Biblioteca Palatina di Parma, e i fogli miniati attualmente custoditi dalla Fondazione Cini di Venezia.
Illuminare l’Abruzzo. Codici miniati tra Medioevo
e Rinascimento
Museo Palazzo de’ Mayo, Chieti
Fino al 31 agosto 2013
71
review
LIBRI
LIBRI
di Barbara Mattei
72
Anne B. Radge
La casa delle bugie
Neri Pozza - 17,00 euro
Corrado Ruggeri
La mia Asia
LT Editore - 16,00 euro
Concita De Gregorio
Io vi maledico
Einaudi - 16,00 euro
Primo episodio letterario della trilogia della famiglia Neshov. Un dramma familiare ambientato tra la Danimarca e la Norvegia puntellato di
ironia e segnato dai sentimenti dei
protagonisti che si intrecciano in un
garbuglio inestricabile. Protagonisti di questo thriller sono tre fratelli, che nulla hanno i comune: Tor,
il più anziano dei tre, alleva maiali
nella fattoria di famiglia, dove continua a vivere con gli anziani genitori
e dove sembra trascorrere una vita
apparentemente felice. Margido,
il fratello di mezzo, è il titolare di
una fiorente impresa funebre. Single, con un repertorio di scuse per
tenersi lontano da ogni garbuglio
sentimentale. Erlend, il più piccolo
dei tre, fuggito molti anni addietro
dall’omofobia del piccolo villaggio
natale, vive a Copenhagen, dove
lavora come decoratore di vetrine
e coltiva un’ossessiva mania di collezionismo per le miniature di Swarovski. Come ogni sagra familiare
che si rispetti tanti sono i segreti: i
numerosi misteri che lentamente
emergono vanno a mostrare quella
che è La casa delle bugie.
«L’Asia è un altrove straordinario,
dove un viaggiatore curioso trova
tutto quello che desidera scoprire, dentro e fuori di sé. Un continente che è insieme primo e terzo
mondo, modernità e speranza di
sviluppo, pietas e crudeltà, buddismo e Islam, Cristo e pirati, oppio
e massaggi in spiaggia». Così scrive Corrado Ruggeri nel suo nuovo
libro La mia Asia, pubblicato da LT
Editore. Bali, Buthan, Birmania, Borneo, Cambogia, Cina, Corea, Filippine, Giappone, Hong Kong, India,
Indonesia, Laos, Macao, Maldice,
Malesia, Nepal, Singapore, Sri Lanka,
Thailandia e Vietnam sono le tappe
di questo straordinario itinerario di
viaggio lungo trent’anni nel quale
trovano spazio le emozioni e i racconti di un grande narratore. Personaggi, incontri, luoghi si rincorrono
come pagine di un atlante: «scritto
– racconta Ruggeri – con alcuni
dei giorni più belli della mia vita».
Un’occasione unica per scoprire e
assaporare un assaggio della lontana Asia, raccontata con lo sguardo amorevole e disincantato di un
grande giornalista.
«Perché se non hai di cosa vivere
ogni vicino è tuo nemico. Se non
hai dignità non hai niente altro di
altrettanto prezioso da perdere e
vale tutto, allora.»
Io vi maledico è un testo intenso e
duro sull’attuale situazione del lavoro in Italia, un libro che più che
un reportage è un grido di disperazione, una denuncia, un coro di
rabbia e indignazione.
Attraverso ventiquattro testimonianze di uomini e donne del nostro Paese, Concita De Gregorio
dà spazio all’Italia che soffre per
via di un lavoro che non c’è o di un
lavoro che la uccide.
In queste pagine c’è l’Italia giovane
che sogna un futuro migliore da
raggiungere con un talent scout
con tutto il suo audience, c’è l’Italia migliore che espatria e rientra
per via di una promessa che non
verrà mai onorata, ci sono gli operai dell’Ilva e tutti quelli che hanno
perso la vita avvelenati dalle emissioni nocive dello stesso stabilimento che gli dà di che vivere.
Jenna Miscavige Hill
Scientology
Rizzoli - 18,00 euro
Peter Cameron
Il weekend
Adelphi - 16,00 euro
Murakami Haruki
A sud del confine, a nord del sole
Einaudi - 20,00 euro
«È doloroso, difficile e a volte può
essere molto pericoloso aprire gli
occhi e renderti conto che hai vissuto tutta la vita in una gabbia» scrive Jenna Miscavige Hill, scientologa
di terza generazione.
Libro testimonianza su uno dei fenomeni religiosi più discussi degli
ultimi cinquanta anni, una delle organizzazioni più potenti e misteriose del mondo.
L'autrice di questo testo è la nipote
del leader di Scientology succeduto
a L. Ron Hubbard e cresciuta sotto i
dettami della sua Chiesa.
Dentro Scientology Jenna Hill è
nata e da Scientology è riuscita ad
uscirne. La giovane donna, il cui
volto di bimba è ritratto nella copertina del libro, parla dell’organizzazione religiosa della Chiesa come
di una gabbia e ne illustra i dettagli,
le dinamiche e i meccanismi molto
complessi che la regolano, aspetti
che sono apprezzabili solo se visti
dall’interno. Scientology è un documento prezioso che apre una finestra sulle tante dicerie che questo
culto contemporaneo – divenuto
famoso anche grazie alla partecipazione di adepti appartenenti al mondo dello star system – ha prodotto,
tra cui anche quello di intraprendere azioni ostili verso chiunque la critichi pubblicamente.
«Ci sono cose che si perdono e
non tornano indietro; non si possono riavere mai più, se non nella
copia carbone della memoria. Ci
sono cose a cui sembra impossibile rassegnarsi ma a cui rassegnarsi
è inevitabile. Lo scorrere dei giorni
leviga il dolore ma non lo consuma:
quello che il tempo si porta via è
andato, e poi si resta con un qualcosa di freddo e duro, un souvenir
che non si perde mai. Un piccolo
bassotto di porcellana delle White
Mountains. Una marionetta del teatro delle ombre di Bali. E guarda:
un calzascarpe d’avorio di un hotel a quattro stelle di Zurigo. E qua,
come un sasso che porto ovunque,
c’è un pezzetto di cuore altrui che
ho conservato da un vecchio viaggio».
La morte, il lutto e la rinascita: questo è Il Weekend di Cameron. Un
romanzo breve, delicato, toccante. L’andamento della narrazione è
quello della pièce teatrale: tanti dialoghi che animano la storia e arricchiscono i personaggi di particolari.
L’autore americano riserva ai suoi
personaggi, in difficoltà e fragili più
che mai, un tatto di grande umanità, e accompagna il lettore fino a
quel luogo della coscienza dove si
celano le domande più importanti.
Ognuno con le proprie.
«Sono nato il quattro gennaio 1951,
nella prima settimana del primo
mese del primo anno della seconda metà del ventesimo secolo. Lo
si potrebbe quasi considerare un
evento da commemorare ed è per
questo che i miei genitori mi hanno chiamato Hajime che significa
“inizio”. A parte questa singolare
coincidenza, non ci sono altri particolari degni di nota riguardo la mia
nascita».
Einaudi pubblica in una traduzione
completamente rivista A sud del
confine, a ovest del sole, uno dei
romanzi più amati del giapponese
Haruki Murakami.
Hajime è figlio unico ed essere figli
unici nel Giappone anni ’50 è cosa
rara. Dodicenne, scopre che la sua
eccezionalità, la sua solitudine così
rassicurante e protettiva, è solo
un’abitudine. Perché due solitudini
che si incontrano possono diventare
amore. E così, il primo e forse il solo
vero amore di Hajime ha un nome,
quello di Shimamoto, una bambina
simile a lui, anche lei abituata a quella solitudine che lui conosce bene.
La vita lo porterà a incontrare varie
donne, fare esperienze, crescere,
cambiare, capire, sbagliare, gioire.
Vivere, insomma.
Ma l’amore forse colpisce una sola
volta.
73
review
film
di Irene Tempestini
CATTIVISSIMO ME 2
Dedicato a grandi e piccini, torna nelle sale l’attesissimo sequel
di Cattivissimo me, il film di animazione realizzato dalla Universal
e dalla Illumination Entertnainment che verrà presentato in Italia
il 17 ottobre all’interno della rassegna Alice nella Città a Roma.
Protagonista indiscusso è ancora una volta Gru – personalizzato
dalla voce di Steve Carell negli States e di Max Giusti in Italia – accompagnato dal trio di orfanelle e dal fedele team dei minions.
La nuova avventura vede Gru impegnato con la Lega anti-cattivi
intenta a debellare il male che attanaglia il mondo: il supercriminale El Macho. Dotato di un destriero particolare – uno squalo
per la precisione – lo scopo di El Macho è solo uno: distruggere
il mondo, nuovamente in pericolo. Il ruolo/voce del pericoloso
criminale sarebbe dovuto essere ricoperto da Al Pacino che però
ha deciso in un secondo momento di lasciare l’onore al collega
Benjamin Bratt. Oltre al cattivo di turno tanti nuovi e divertenti
personaggi accompagneranno Gru durante l’impresa, tra questi
l’agente Lucy Wilde (doppiata da Kristen Wiig).
Entrata nella top ten dei film di animazione più importanti della
storia del cinema americano, la pellicola, realizzata da Christopher Meledandri e dal suo team, si propone per la sua seconda
uscita in una veste 3D, ancora più spettacolare e pronta a sbancare i botteghini.
REGIA:
Pierre Coffin, Chris Renaud
CAST:
Benjamin Bratt, Steve Carell, Kristen Wiig,
Miranda Cosgrove
doppiatori italiani:
Max Giusti, Arisa, Neri Marcorè
PAESE:
Stati Uniti
GENERE:
animazione, commedia, family
NELLE SALE italiane DAL:
17 ottobre
74
Istituto di Vigilanza
AQUILA Srl
UOMINI & TECNOLOGIE
AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA
www.sicuraquila.it - [email protected]
review
MUSICA
di Ilaria Belringeri
The Devil Put The Dinosaurs Here
depeche mode
Prodotto da: Columbia
PREZZO: 15.99 euro
DATA DI USCITA: 22/03
delta machine
Forse il miglior lavoro di sempre. Stiamo parlando
di Delta Machine, il tredicesimo album dei Depeche
Mode. Caratterizzato da una versione deluxe, il nuovo
lavoro contiene quattro bonus tracks e un libro di ventotto pagine con le foto più suggestive della band, realizzate durante il loro tour mondiale del 2012. L’inedito
Lp è stato prodotto da Ben Hillier e mixato da Flood su
etichetta Columbia Records. L’album ha preso spunto
dalle sonorità elettroniche che hanno segnato dischi di
successo dei Depeche Mode, come Violator (1990) e
Songs of Faith and Devotion (1993). Un album e un tour
imperdibili.
Per l’uscita del nuovo disco, il chitarrista degli Alice in
Chains, Jerry Cantrell, ha dichiarato a RollingStone.
com: «The Devil Put Dinosaurs Here è un disco completamente differente rispetto a quanto da noi fatto in
precedenza. Come ogni nostro altro album, incapsula
uno specifico lasso di tempo. Si nota una crescita e il
fatto che la band si sta spostando verso nuovi territori,
senza però perdere la propria identità». «La cosa bella
di questo album – continua Cantrell – è il suo essere
un’istantanea del tempo. Quando vengono messi in
fila tutti i nostri dischi uno dopo l’altro, si può vedere
come la band sia cambiata, evoluta. Così potete vedere
come siamo arrivati in un luogo differente, ora»
alice in chain
prodotto da: Capitol
PREZZO: 16.99 euro
DATA DI USCITA: 28/05
NOW WHAT?!
DEEP PURPLE
prodotto da: earMUSIC
PREZZO: 16,99 euro
DATA DI USCITA: 30/04
76
I Deep Purple sono tornati sulla scena musicale con
il loro diciannovesimo album Now What?!. Questo il
titolo del disco che arriva a otto anni di distanza da
Rapture of the Deep, inciso nel 2005. La storica hard
rock band inglese è riuscita a realizzare un lavoro fresco
e moderno, che non tradisce lo spirito originario del
gruppo, in un viaggio che mescola i sound irruenti di
Made in Japan – album del 1972 – e la qualità musicale
di Perfect Strangers – del 1976. Inoltre l’inedito LP è
stato prodotto da Bob Ezrin, famoso collaboratore di
Peter Gabriel, Alice Cooper, Kansas, Kiss e Pink Floyd,
e pubblicato in edizione limitata con un DVD bonus
contenente interviste alla band, e con in più una
versione in doppio vinile. In Now What?! è presente
anche un brano dedicato a Jon Lord, storico tastierista
del gruppo, deceduto nel luglio 2012.
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SERVIZI
informazioni utili
Info operative :
Aeroporto dei Parchi “Giuliana Tamburro”
Soc. Gestione – Xpress Srl
Via Carlo I d’Angiò
67100 L’Aquila
p.iva 01434630800
Tel. +39 0862.196.09.97
Fax +39 0862.196.01.99
Email operativo: [email protected]
Informazioni sull’aeroporto dei parchi:
Denominazione:
Cod. ICAO LIAP Cod. IATA QAQ
Descrizione delle piste
• Pista 18-36,
• dimensioni 1410m x 26m
• Taxiway Tango,
• aeroporto aperto al traffico di aviazione, generale e
commerciale
i diritti dei passeggeri
Cosa portare a bordo
Al fine di proteggere i passeggeri dalla minaccia terroristica costituita dagli esplosivi in forma liquida, l'Unione
Europea (UE) ha adottato regole di sicurezza che limitano la quantità di sostanze liquide che è possibile portare attraverso ed oltre i punti di controllo di sicurezza
aeroportuale.
Le restrizioni si applicano a tutti i passeggeri in partenza dagli aeroporti dell'Unione Europea, compresi i voli
nazionali, qualunque sia la loro destinazione. Ciò signi-
fica che ai punti di controllo di sicurezza aeroportuale
ciascun passeggero ed il relativo bagaglio a mano saranno controllati per individuare, oltre agli altri articoli già proibiti dalla normativa vigente, anche eventuali
sostanze liquide.
Le normative in vigore non pongono alcun limite alle
sostanze liquide che si possono acquistare presso i negozi situati nelle aree poste oltre i punti di controllo o a
bordo degli aeromobili utilizzati da Compagnie Aeree
appartenenti all'Unione Europea.
In Aeroporto
Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio:
• presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati
come bagaglio a mano, affinché siano esaminati
• togliersi giacca e soprabito: essi verranno sottoposti separatamente ad
ispezione
• estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi
elettrici ed elettronici di grande dimensione.
Questo documento è stato sviluppato sulla base dell'informativa "New EU Security Rules at Airports - A Brief guide to help you", elaborato dalla Commissione Europea, dall'Associazione delle Compagnie Aeree Europee e dall'Associazione Internazionale degli Aeroporti.
Il suo contenuto è informativo e sintetizza gli elementi principali contenuti nella normativa UE; ogni azione legale o reclamo, pertanto, dovrà basarsi
unicamente sull'effettivo testo di legge (Regolamento CE 820/2008 dell'8 agosto 2008)
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Articoli vietati in cabina:
è vietato il trasporto in cabina dei seguenti articoli:
• pistole, armi da fuoco e altre armi
• armi appuntite o con spigoli e oggetti taglienti
• strumenti smussati
• esplosivi e sostanze infiammabili
• sostanze chimiche e tossiche
• liquidi non contenuti in recipienti individuali di
capacità non superiore a 100 millilitri
Articoli consentiti in cabina
È consentito portare in cabina un solo bagaglio a
mano, la cui somma delle dimensioni non superi
complessivamente 115 cm.
Al passeggero è consentito inoltre, salvo particolari
restrizioni della compagnia aerea, portare con sé a
bordo ulteriori articoli, ad esempio:
• borsetta o borsa portadocumenti o PC portatile
• apparecchio fotografico, videocamera o lettore CD
• apparecchio telefonico mobile, altri apparati elettrici/
elettronici di piccole dimensioni, di uso abituale
• soprabito o impermeabile, ombrello
• stampelle o altro mezzo per deambulare
• articoli da lettura per il viaggio
• culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini
• articoli acquistati presso i "duty free" ed esercizi
commerciali all'interno dell'aeroporto e sugli
aeromobili
• medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi
medicoterapeutici e dietetici strettamente personali
e necessari per la durata del viaggio. Per i medicinali
liquidi è necessaria apposita prescrizione medica
• sostanze liquide nei limiti consentiti
Sono considerati liquidi:
• acqua ed altre bevande, minestre, sciroppi
• creme, lozioni ed oli
• profumi, spray
• gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia
contenuto di recipienti sotto pressione, incluse
schiume, deodoranti, sostanze in pasta
• miscele di liquidi e solidi
• mascara
• ogni altro prodotto di analoga consistenza
Articoli vietati in stiva:
è vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli:
• bombolette spray per difesa personale
• componenti di impianti del carburante dei veicoli
che hanno contenuto carburante
• congegni di allarme
• esplosivi
• gas, compresi il propano e il butano
• liquidi e solidi infiammabili
• liquidi refrigeranti ed irritanti
• materiale radioattivo
• sostanze corrosive
• alcool superiore a 70 gradi
• sostanze magnetizzanti
• sostanze ossidanti
• sostanze tossiche o infettive
• torcia subacquea con batterie inserite
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informazioni utili
la flotta
In base alle caratteristiche della pista, il piano attualmente prevede l’ingresso dei seguenti aeromobili moderni
confortevoli e sicuri.
ROTTE
Nome: Dash 8 serie 300
Azienda: Bombardier Aerospace
Misure: Lunghezza di 32,83 m;
Larghezza di 28,42 m;
Peso massimo 18,3 tonn.
Nome: SAAB 2000 ERIEYE AEW&C
Azienda: SAAB
Misure: Peso massimo 22,6 tonn.
Nome: ATR-42
Azienda: Aerospatiale
Misure: Lunghezza di 22,67 m;
Larghezza di 24,57 m;
Peso massimo 18,2 tonn.
Nome: Fokker 50
Azienda: Fokker
Misure: Lunghezza di 25,25 m;
Larghezza di 29,00 m;
Peso massimo 20,5 tonn.
Nome: BAe 146-200 series AVRO
RJ85
Azienda: British Aerospace
Misure: Lunghezza di 28,6 m;
Larghezza di 26,3 m;
Peso massimo 41,6 tonn.
80
SABO ROMA
Salone Nazionale del Regalo,
Tavola, Bomboniere, Bijoux,
Home Décor
dal 21 al 23 settembre
www.saboroma.it
Weekend Donna
Tre giorni esclusivi per
la donna e le sue passioni
dal 11 al 13 ottobre
www.weekendonna.it
Moacasa
La mostra di arredo e design
per la casa
dal 26 ottobre al 06 novembre
www.moacasa.com
ROMICS
Festival del fumetto e del
cinema d’animazione
dal 03 al 06 ottobre
www.romics.it
Enada Roma
Mostra Internazionale degli
Apparecchi da Intrattenimento
e da Gioco
dal 16 al 18 ottobre
www.enada.it
super cat show
Mostra internazionale felina
dal 09 al 10 novembre
www.supercatshow.com
Hobby Show Roma
Mostra mercato delle belle arti
e della creatività manuale
dal 11 al 13 ottobre
www.hobbyshow.it
for wedding
La rassegna dedicata al
matrimonio
dal 24 al 27 ottobre
www.forwedding.it
il salone dello
studente
La manifestazione dedicata
all’orientamento universitario,
formativo e professionale
dal 14 al 15 novembre
www.ilsalonedellostudente.it
più di 100.000 mq espositivi, 6000 aziende PARTECIPANTI, 1.000.000 di visitatori
Via Portuense, 1645 - 1647, 00148 Roma - Tel. 06/65074200-201 - www.fieraroma.it
Ludica Roma
Il Festival italiano dei giochi da
tavolo e di ruolo, wargame,
softair e videogiochi
dal 29 novembre al 01
dicembre
www.ludica.it
Arti&Mestieri Expo
La mostra mercato
dell’artigianato e
dell’enogastronomia
dal 12 al 15 dicembre
www.artiemestieriexpo.it
MAPPE
PROSSIMI eventi
fiera di
OSPITARVI