l`AQuilà - Aeroporto Dei Parchi
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l`AQuilà - Aeroporto Dei Parchi
rivista di accoglienza dell’Aeroporto dei Parchi e del Territorio dell’aquila Alta Quota anno 1 • LUGLIO - agosto 2013 L’19 L’Aquila si candida a Capitale Europea della Cultura 2019 l’aquila Il nuovo Aeroporto dei Parchi Massimo Cialente Intervista al sindaco dell’Aquila l'opinione Intervista ad Aldo Cazzullo L editoriale o volevamo. Ci abbiamo creduto. E ora sfogliamo insieme il primo numero. Sono, tutti noi siamo molto orgogliosi di presentare il magazine “Alta Quota”, la rivista ufficiale dell’Aeroporto dei Parchi. Un aeroporto fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, reso operativo grazie al lavoro del team Xpress – che ringrazio – che si inserisce in una fase cruciale per il territorio della città di l’Aquila. Un territorio finalmente collegato in maniera efficiente all’Italia e al resto dell’Europa grazie ad un’ infrastruttura strategica per lo sviluppo e per la crescita socioeconomica di tutto l’Abruzzo. Una struttura funzionale in grado di rispondere a tutte le esigenze di un piccolo aeroporto, aperto ai voli commerciali in categoria 2B e pronto a volare con aerei fino a 100 passeggeri. Dopo poco più di un anno dal nostro insediamento come società di gestione aeroportuale, il progetto è diventato realtà. In questi mesi abbiamo ascoltato le voci di tutti senza mai pronunciarci, evitando ogni tipo di contrapposizione e di partner istituzionali di Giuseppe Domizio Musarella CEO Xpress polemica, anche se non abbiamo potuto evitare di constatare che troppe promesse e troppe parole sono state spese. Ma erano soltanto parole, appunto. Noi abbiamo voluto rispondere con i fatti. Il magazine “Alta Quota” darà voce all’aeroporto e all’indotto, sarà un importante strumento di comunicazione dell’intera infrastruttura, capace di inseririsi in un progetto più ampio di riqualificazione per sponsor inaugurare una nuova stagione di ampie prospettive per le aziende, per i cittadini e per i turisti. Una rivista non di settore ma di approfondimento territoriale, culturale, enogastronomico, stili e tendenze. Voglio per questo ringraziare in primo luogo le aziende che ci hanno supportato ed hanno creduto in noi prima ancora che la struttura prendesse forma. La Docchem, in particolar modo, è stata la prima a crederci decidendo di diventare nostro fornitore ufficiale. Ringrazio inoltre le aziende presenti nel magazine che hanno investito per promuovere la loro immagine convinti che la rivista sia un mezzo adeguato, efficace e qualificato. Abbiamo previsto per loro un percorso di co-marketing che svilupperemo nei prossimi mesi e che servirà a diffondere il loro brand in Abruzzo e nel resto del Paese poiché la rivista sarà a bordo dei voli in partenza dall’Aeroporto dei Parchi. Il primo numero della rivista è dedicato alla diffusione e valorizzazione del brand “Abruzzo” con una serie di eccellenze professionali, imprenditoriali. ambientali. Che la nuova stagione abbia inizio. Buona lettura a tutti! media partner fornitori ufficiali 01 la vignetta Sommario di Pietro Vanessi Luglio - Agosto 06. L’aeroporto dei parchi 08 Un aeroporto per L’Aquila L’OPINIONE 08. Intervista a Massimo Cialente di Barbara Mattei 14. Intervista a Antonio del Corvo di Barbara Mattei 06 14 12 aq 2019 12. L'Aquila capitale europea della cultura 2019 di Elsa Piccione il personaggio 16 16. Intervista ad Aldo Cazzullo di Beatrice Mazzini 32. Simona Molinari di Ilaria Berlingeri 32 20. Dall’Italia & dal Mondo Notizie curiose di Ilaria Bonanni 20 colophon Anno I - Numero 0 Luglio - Agosto 2013 Progetto editoriale: 02 Via Mario Romagnoli, 12 00136 Roma tel. 06/35450903 www.mgmediagroup.it [email protected] AQ - Alta Quota Bimestrale di informazione dell’Aeroporto dei Parchi e del territorio dell’Aquila autorizzazione del tribunale di Roma in corso di registrazione Editore Marina Galletti Direttore responsabile Carla Antonella Cirimbilla Direttore editoriale Marco Galletti [email protected] sub editor Barbara Mattei - Responsabile [email protected] Irene Tempestini [email protected] redazione Anna Baldini, Ilaria Bonanni, Ilaria Berlingeri, Valentina Clemente, Elisabetta Galletti, Valeria Jannetti, Sofia Lombardo, Milena Mariano, Beatrice Mazzini, Dora Mucchi Lugli, Elsa Piccione, Sara Terreni, Veronica Trovato, Marco Valente Progetto grafico e impaginazione Annalisa Marzano - Art director [email protected] Angiolino Di Nuccio [email protected] Stampa Tipolitografia Trullo via Ardeatina, 2479 - 00134 Roma Pubblicità Eko Communication srl Via Carlo I d’Angiò - 67100 L’Aquila 03 Sommario Luglio - Agosto 50 48 70 56. gastronomia Gran Caffè dell'Aquila di Irene Tempestini 58 62 58. salute I consigli del dermatologo per l'estate di Anna Baldini 60. shopping Rovo, maestri sellai di Marco Valente 38 l'aquila & dintorni L’aQUIlà 22. Parco della Majella di Marco Valente 50. A cavallo sugli altipiani di Marco Valente LA FENICE 26. Fotografia, emozioni e memoria 36. cultura HUB C Abruzzo Cinema 2013 di Milena Mariano 38. sport La squadra femminile dell'Aquila Rugby di Irene Tempestini Intervista a Ferdinando Di Iorio S.A.C.S - L’Aquila di Elsa Piccione AQ review 68. Digital di Ilaria Bonanni 70. Arte di Valentina Clemente 28. osservatorio universitario 62. L'Albergo diffuso di Irene Tempestini 65. Ristorante La Stozza, Ovindoli di Sofia Lombardo L’aquilà 42. Milano di Marco Valente 48. Zielona Góra di Elsa Piccione di Anna Baldini 72. Libri di Barbara Mattei 74. Film di Irene Tempestini 76. Musica di Ilaria Berlingeri hanno collaborato: 04 Rita Amianto, Carlo Capannolo, Maurizio Capri, Meryem Zeynep Caytak, Ignazio Chiaramonte, Ida De Lauretis, Fabiola Milletarì, Marco Molina, Ottavia Ricci, Michela Santoro, Daniela Spinosa, Claudia Ursitti, Pietro Vanessi 78. informazioni utili Info operative La flotta 05 L’AEROPORTO DEI PARCHI UN AEROPORTO PER L’AQUILA Un collegamento essenziale per riqualificare ed estendere la rete commerciale e turistica abruzzese L’ 06 Aeroporto dei Parchi nasce negli anni ’70 nei pressi della frazione di Preturo. I lavori di rinnovo della struttura si sono svolti in concomitanza con il G8 del 2009 tenutosi all’Aquila e portati a termine recentemente per dar luogo ad un progetto di eccellenza che unisce funzionalità e bellezza. I primi lavori, successivi al terremoto, hanno interessato l’area esterna: viabilità, migliorata da un ampio parcheggio, e piste, ottimizzate al fine di renderle idonee per ricevere il traffico civile. Successivamente si è operato anche un restyling interno, con la ridefinizione delle facciate e di alcune aree. Le zone riservate al ristoro godono di spazi molto ampi, per offrire il massimo comfort ai passeggeri durante le soste. Non è stata nemmeno tralasciato l’impatto visivo iniziale, ovvero quello relativo all’ingresso, un importante biglietto da visita per ogni aeroporto che si rispetti. Proprio con lo scopo di realizzare un ambiente arioso si è scelto di realizzare un ampio open space, una comoda e vivibile lounge per gli ingressi, collegati da una rampa e da una scalinata alle due zone dell’aerostazione. A rendere però unico nel suo genere l’edificio è la presenza della luce naturale, grazie ad ampie vetrate e a una sapiente ridefinizione dei volumi. Particolarmente di rilievo la facciata Sud della struttura, caratterizzata da un emozionante e ardito intreccio di vetro ed acciaio. Anche l’area ovest è stata ridimensionata al fine di migliorare la connessione tra blocco servizi e blocco arrivi/partenze per facilitare l’accesso ai viaggiatori a queste zone. Il progetto interno del nuovo aeroporto è stato curato da Gianni Punturieri Designer. Un intervento edilizio che ha preso in considerazione non solo l’aspetto funzionale ed estetico, ma anche quello green, nel pieno rispetto dell’ambiente. Si è infatti operato in modo tale che le fonti energetiche siano fruibili direttamente da tecnologie che curano il risparmio delle risorse e si abbinano ad un controllo assiduo della quantità delle emissioni inquinanti. Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: un aeroporto funzionale, confortevole e green. Benvenuti all’Aeroporto dei Parchi L’Aquila. L’OPINIONE L’OPINIONE massimo cialente: «con l'aeroporto possiamo guardare all'europa» Il sindaco dell'Aquila interviene sulla ricostruzione e riqualificazione della città e sul nuovo progetto "Smart City" di Barbara Mattei Sindaco dell’Aquila dal 2007. Riconfermato nel 2012 dopo la tragedia del terremoto, le difficoltà e i problemi, anche giudiziari, che hanno segnato la fase della ricostruzione. Che città si presenta oggi? 08 Massimo Cialente (L’Aquila, 1952), eletto sindaco dell’Aquila per la prima volta il 29 maggio 2007 e riconfermato il 21 maggio 2012. Ricopre tutt’ora questo incarico. È stato deputato della XIV e XV legislatura, eletto nella circoscrizione XVII Abruzzo. È sposato, ha tre figli e risiede nella città natale. Una città intelligente, ma anche una città che, come nei più importanti e recenti casi di ricostruzione urbana, iniziando dalla Berlino unificata, si rifaccia orgogliosamente al modello della città storica europea. Una città che non è fatta da singoli episodi edilizi e architettonici più o meno attraenti o “a la page”, ma da un tessuto organico, fondato sull’impianto urbano, lo stesso della sua fondazione e consolidatosi nel ‘700, dopo il sisma di allora, fatto di spazi pubblici, piazze e strade, chiese e fontane che devono essere riqualificati e, per quanto possibile, pedonalizzati. Un impianto sul quale deve essere recuperato sia il sistema monumentale storico, sia il tessuto edilizio minore, senza tuttavia rinunciare ad alcuni attenti inserimenti di architettura contemporanea nelle aree degli interventi spesso mortificanti degli anni ’50 -’60, e rispettosa della morfologia e della tipologia della città storica. Una città quindi prevalentemente da conservare nelle sue parti storiche, ma anche da riqualificare e ristrutturare coraggiosamente nelle zone di recente espansione. «La nuova dimensione dell’Aeroporto dei Parchi coglie appieno la filosofia di sviluppo strategico di questo territorio. Puntando anche sul turismo». La ricostruzione ha avuto fasi alterne, ma la situazione è ancora molto difficile. Lo scorso 23 marzo alcuni suoi concittadini hanno organizzato una “Festa della (non) Ricostruzione” a Piazza Palazzo. Che risposte credibili è possibile dare? Nel confronto tra il prima e il dopo terremoto, le analisi evidenziano come L’Aquila – ed è cosa più evidente oggi che è forte la consapevolezza di quello che si è perso – avesse buoni livelli di qualità della vita, per molti aspetti paragonabili a quelli di città di rango dimensionale ben superiore. è forse utile ripeterlo, ma la città traeva la sua forza dalla vivace multifunzionalità del centro storico, dall’alto livello dell’offerta culturale, dal valore identitario del patrimonio storico e artistico, dalla presenza vitale dell’Università e dei giovani. A ciò si univa la dimensione a misura d’uomo, la sostanziale assenza di fenomeni di illegalità e insicurezza e la straordinaria qualità del contesto ambientale. L’idea di città che questa Amministrazione intende perseguire è quella di un centro urbano che, nel ricostruire la propria struttura urbana, sappia fare sia in centro che in periferia un salto di qualità, unendo ai tradizionali fattori positivi (di buona coesione sociale e qualità della vita), una rinnovata e forte tensione alla qualità dei servizi e degli spazi, alla valorizzazione culturale, alla socialità, acquisendo così una maggiore capacità attrattiva. Una città che nel prossimo futuro, recuperate le sue strutture fisiche e i suoi spazi urbani – concepiti secondo criteri di sostenibilità –, sia in grado di giocare tutte le sue carte sia come polo d’arte e di cultura, al centro di un territorio montano di alta valenza naturalistica e ambientale, sia come polo di alta formazione e luogo di insediamento di attività e ricerca sulla frontiera dell’alta tecnologia. Cultura, turismo, saperi. Le nostre vocazioni, il nostro futuro. 09 L’OPINIONE – e alle innumerevoli chiese, eremi e luoghi di culto. Il turismo della montagna che si articola in due stagioni: quella invernale legata alle due stazioni sciistiche, e quella estiva, strutturata su numerosi percorsi da fare a piedi, a cavallo o in mountain bike, alla scoperta di una natura straordinaria. E poi la vicinanza a Roma: l’Aeroporto dei Parchi potrebbe diventare il terzo della Capitale. Oggi, con la nuova gestione, l’aeroporto è già in grado di garantire un futuro di sviluppo e crescita condivisa, di pari passo con le esigenze di una città che rinasce dalle sue macerie. L’Aquila guarda all’Europa. La Xpress ci consente una realtà adeguata ad un Capoluogo di Regione, dinamico e funzionale. Insieme, ne sono certo, otterremo grandi risultati. Può spiegarci nel dettaglio in cosa consiste e come si articola il progetto della Smart City? La sfida della Smart City consiste nel dar luogo ad una città moderna, avanzata, nodo centrale della ricostruzione. Reti intelligenti, una nuova generazione di edifici e di mobilità a basse emissioni, un sistema di controllo energetico e di utilizzo delle energie alternative a basso impatto ambientale, un ambiente digitale che agevoli la crescita di aziende ICT e lo sviluppo economico locale. Un’innovazione semplice ed efficace che prenderà corpo in una logica di progettazione partecipata. La tecnologia al servizio dei luoghi e dei cittadini, consapevoli che l’integrazione dei processi e la sostenibilità delle scelte disegneranno il futuro di una Città nuova, migliore. Un’idea di città che guarda quindi sia alla dimensione temporanea, cioè alle esigenze e ai bisogni attuali dei propri abitanti, che al futuro, valorizzando al massimo le proprie risorse e vocazioni, ponendo così le basi per una nuova prospettiva positiva anche in termini di consolidamento economico ed occupazionale. In che modo l’Aeroporto dei Parchi si costituisce come un ulteriore incentivo per lo sviluppo dell’Aquila? 10 La nuova dimensione dell’Aeroporto dei Parchi coglie appieno quella che è la filosofia di sviluppo strategico di questo territorio. Il futuro del nostro territorio punta anche sul turismo. Il turismo religioso, legato alla Perdonanza Celestiniana – che celebra ogni anno il primo giubileo della storia In che modo il governo sta intervenendo? Nei prossimi anni la città sarà luogo di investimenti nel settore edilizio per miliardi di euro. L’edilizia è un volano trainante per almeno altri 30 settori produttivi. Registreremo quindi un netto aumento del PIL, dapprima rapido, poi ad andamento sostanzialmente stabile, che successivamente, presumibilmente nel giro di 8-10 anni, mostrerà un calo progressivo. La scommessa, la sfida, il senso profondo del nostro Piano Strategico, è allora quello di capire come invertire e bloccare quel calo progressivo. Come cioè rinfrescare, rinnovare o potenziare nuovi fattori primari di sviluppo ed economia del cratere. La primavera aquilana, attraverso i finanziamenti del Governo – è prevista l’erogazione di un miliardo l’anno per i prossimi sei anni – può ormai ripartire. Grazie anche alle priorità sancite nel cronoprogramma della ricostruzione, documento di grande responsabilità, approvato dal Consiglio Comunale, già nel 2018 il Centro Storico sarà pressoché ricostruito. Gli aquilani potranno fruire nuovamente di quel patrimonio straordinario che è la nostra cultura, la nostra identità. Teatri, musei, chiese, cinema, piazze, fontane. Tutto intorno racconterà al mondo di noi. 11 AQ 2019 L’19 L’Aquila si candida a Capitale Europea della Cultura 2019 di Elsa Piccione E 12 ra il 2010 quando il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi propose la candidatura dell’Aquila come Capitale Europea della Cultura 2019. La proposta ha trovato molti consensi e oggi si lavora per portare la città verso questo obiettivo importante e molto atteso. Si lavora da mesi a questo progetto che sta entusiasmando la popolazione. Una proposta di politica culturale che tenta di rimodulare i comportamenti degli abitanti e di migliorare la qualità della vita di intere comunità che guardano con speranza al futuro, oggi più che mai. Soprattutto coloro che si affannano ancora dopo il terremoto che ha sconvolto la città e le terre abruzzesi nel 2009. L’iniziativa "Capitale Europea della Cultura", istituita nel 1985 dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, ha lo scopo di favorire l’avvicinamento di diversi popoli dell’UE e prevede l’assegnazione dell’iniziativa stessa, di regola, a due città ogni anno su proposta dei rispettivi governi nazionali. Lo scopo è sempre stato quello di valorizzare le città europee e le loro diversità, favorire gli scambi culturali e far conoscere la storia di ogni comunità europea. Sono tanti i presupposti perché possa essere L’Aquila, nel 2019, la protagonista italiana. La conquista della designazione di Capitale europea della Cultura per il 2019 servirà a rigenerare entusiasmo propositivo, sfruttare al meglio le risorse d’eccellenza di cui dispone l’intera Regione e in particolar modo la città che è stata ferita nel centro storico e culturale dal sisma del 6 aprile 2009. Si parte dal passato per un futuro migliore. Dal passato dipende il futuro e a L’Aquila sanno bene che solo guardando avanti si potrà realizzare un programma di rilancio economico, culturale, formativo e istituzionale. Lo slogan di presentazione della candidatura dell'Aquila quale Capitale Europea della Cultura 2019 è infatti “il Futuro viene da lontano / the Future comes from far away”. AQ 2019 L’acronimo AQ19 riassume l’espressione L’Aquila 2019. Simbolica transizione dal presente al futuro L’immagine scelta per raccontare questa candidatura è la Visitazione della Vergine di Raffaello, opera d’arte realizzata a L’Aquila, ma da anni collocata al Museo del Prado di Madrid. Un’opera pensata appositamente per la città che evoca il dono della vita. Si parla di nascita, di attesa, di futuro in questa immagine che esprime la gioia. E quale metafora migliore della rigenerazione della città? In questa fase di candidatura L’Aquila ha reso operativo un sito internet per consentire anche a chi è lontano, o semplicemente curioso, di seguire tutte le fasi del progetto, quelle preliminari e operative. Maggiori informazioni su www. laquila2019.eu 13 L’opinione L’opinione Antonio del corvo risponde Il Presidente della Provincia spiega come e perché l’Aeroporto dei Parchi rappresenta una risorsa unica di sviluppo e rinascita del territorio di Barbara Mattei Antonio Del Corvo (Celano, 20 giugno 1959) Laureato in Economia e Commercio, per ventisei anni svolge la professione di dottore commercialista. Dopo il sisma del 6 aprile 2009 che ha devastato il territorio aquilano, ha deciso di porre, ancor più che in passato, la sua esperienza al servizio esclusivo della Provincia dell’Aquila. 14 Tre priorità sono individuabili nel suo programma: la ricostruzione post sisma, l’ammodernamento del sistema infrastrutturale per rendere la provincia una cerniera tra Nord e Sud e una porta verso i nuovi mercati dell’Est Europa e il rilancio dell’economia locale per la creazione di nuovi posti di lavoro. Quali sono gli interventi e le attività previste nel 2013 per queste tre priorità? Non a caso uno dei primi interventi di ricostruzione pesante nel centro storico dell’Aquila è quello della Provincia su Palazzo del Governo. Un’opera ambiziosa perché mira a lasciare un’eredità importante alla città e ai suoi cittadini con la rinascita strutturale e sociale di uno dei luoghi simbolo del terremoto. Risultato di un lavoro assiduo di progettazione e reperimento dei finanziamenti stanziati per un importo di 55.700.000 euro. Per il sistema infrastrutturale, da poco si è conclusa la Conferenza dei servizi per il lotto della strada 260 L’Aquila-Amatrice, che va incontro alle esigenze del territorio relativamente all’opera di grande importanza per tutta l’Alta Valle dell’Aterno e per l’Aquilano, con la realizzazione di una Superstrada. Una sinergia tra Provincia, Comuni e Regione volta allo sviluppo e al rilancio del territorio. In particolare per i giovani, quali iniziative avete messo in atto? I giovani della nostra provincia sono una risorsa in termini di crescita delle potenzialità e sicuramente in un contesto particolare come quello che stiamo vivendo, in cui gli Enti Locali sono continuamente soggetti a tagli di risorse, non è facile mettere in campo numerose iniziative. Per questo mi fa piacere ricordare il progetto Provincia Sicura al 100%, che ha messo a disposizione dei ragazzi della provincia dell’Aquila i taxi che ogni week-end hanno accompagnato i giovani nei più frequentati luoghi di ritrovo per un divertimento intelligente. Anche la Formazione Professionale è un punto di forza per la Provincia, che ha messo in campo una valida offerta formativa, attivando numerosi corsi che rilasciano apposite qualifiche al fine di svolgere la professione. A L’Aquila, con i fondi della Provincia – nonostante sia una competenza ereditata dalla Regione, la quale non ci ha trasferito risorse – abbiamo offerto un Centro per l’Impiego completamente nuovo e moderno, dove i servizi al cittadino sono migliorati e dove l’utenza trova l’ambiente ideale per esporre le proprie istanze. nella pagina accanto, in alto: Palazzo del Governo dell'Aquila Negli ultimi anni la zona adiacente l’Aeroporto sta avendo uno sviluppo molto interessante, il baricentro cittadino si è spostato: la zona ospita la scuola della GdF, alcuni dipartimenti dell’Università e con l’Aeroporto la zona diventa ponte di comunicazione col resto d’Italia e del mondo. Come immagina lo sviluppo di quest’aerea nel prossimo futuro? Uno dei primi interventi di ricostruzione nel centro storico dell’Aquila è quello sul Palazzo del Governo. Ammonta a 55.700.000 euro l'importo dei finanziamenti stanziati L’Aeroporto può rappresentare una risposta alle necessità di ammodernamento infrastrutturale e al bisogno di creare nuovi posti di lavoro? Certo, l’aeroporto rappresenta una risorsa unica di sviluppo e rinascita del comprensorio aquilano. Dal punto di vista lavorativo a tutti i livelli, non ultimo quello turistico-commerciale; aspetto fondamentale perché L’Aquila, in particolar modo, ha bisogno di forti e concreti stimoli, per far ripartire la macchina economica nel medio e lungo periodo. Un luogo dove si abbia voglia di investire e, l’Aeroporto, è sicuramente parte integrante di questo obiettivo. Sicuramente immagino una vasta area, in cui gravitino molte attività e servizi che rappresentino un valore aggiunto per L’Aquila e per l’intera provincia. Una zona attiva e dinamica dal punto di vista socio-economico, in grado di creare una rete che sia di collegamento all’esterno per ampliare e potenziare i punti di forza e sanare le criticità dell’interno, per uno scambio di risorse. La nuova attività dell’Aeroporto porterà turismo e possibilità nuove per gli abitanti della Provincia. Quanto è importante per lo sviluppo del turismo locale sapere cogliere un occasione come questa rilanciando l’immagine del proprio Comune? Il turismo locale passa attraverso le peculiarità delle proprie radici e saper promuovere il territorio montano che caratterizza le nostre zone è sicuramente sia un vantaggio per tutti. L’Aeroporto può essere un’occasione imperdibile per portare nuove opportunità a L’Aquila e all’intero comprensorio. Il turismo incoming, favorito anche dall’aeroporto, può sviluppare anche il settore congressuale contribuendo allo sviluppo. è un settore su cui puntate? Assolutamente, se consideriamo che, allo stato attuale, l’unica struttura attiva consona a questo tipo di esigenze, è quella che si trova a Santi di Preturo. La Provincia, in particolare, ha proposto la sede di via della Crocetta, per la quale è già pronto il progetto preliminare, e che si presta perfettamente a luogo ideale per congressi. Quindi, l’Aeroporto non può essere che complementare a questo tipo di esigenza. 15 il personaggio il personaggio il personaggio aldo cazzullo: «NE SONO CERTO, L'AQUILA CE LA FARà» La città ha subìto un duro colpo, ma le risorse che ha a disposizione e la forza d’animo e la voglia di ricominciare di chi la abita fanno sperare e immaginare un futuro migliore di Beatrice Mazzini V 16 iene da Alba, Aldo Cazzullo. E del piemontese doc ha la riservatezza, il rigore, il gusto per il cibo e per il buon vino. è cortese ma non falso, difetto grave che viene spesso abbinato a chi arriva da quella regione così a Nord, ma schiettezza e onestà per lui sono virtù caratteriali e ancora di più pregio e orgoglio professionale. A 47 anni è considerato fra i più autorevoli giornalisti italiani: dopo tanti anni a La Stampa è ora editorialista del Corriere della Sera, oltre che scrittore. Conosce e apprezza L’Aquila, alla quale ha dedicato un capitolo del suo ultimo libro L’Italia s'è ridesta, un saggio di successo edito da Mondadori. Pagine commoventi che cominciano così: «Il 6 aprile 2009 il sole sorse alle 6 e 45. Nelle tre ore e un quarto di buio assoluto che seguirono il terremoto – i superstiti intravidero solo una colonna di fumo rossastro salire dalla città vecchia –, ognuno si comportò alla sua maniera. Chi si mise freneticamente a scavare. Chi rimase come imbambolato, incapace di reazioni. Chi radunò i figli e partì subito per il mare. Chi non voleva saperne di muoversi da casa. Chi ancora oggi non è tornato (almeno un migliaio), tra cui qualcuno che non risponde neppure più al telefono se vede sul display 0862, il prefisso dell'Aquila. Chi vorrebbe che la sua casa fosse ricostruita dov'era e com'era, anche sulla faglia di Paganica, che i geologi – uno di loro l'ha riconosciuto al processo – neppure sapevano esistesse. Quelli che sono ancora in albergo. Quelli che hanno preso il contributo per l'affitto e vivono nella cantina del fratello. Chi ha appeso le chiavi del vecchio appartamento alla transenna sul corso, come i palestinesi all’ingresso dei campi profughi (una scena che ha impressionato David Grossman, lo scrittore israeliano). E chi si è costruito la casa con materiale fai-da-te». Aldo Cazzullo (Alba, 17 settembre 1966) è un giornalista e scrittore. Nel 2003, dopo quindici anni a La Stampa, passa al Corriere della Sera, dove ora è inviato speciale ed editorialista. Il suo ultimo libro è L'Italia s'è ridesta. Viaggio nel Paese che resiste e rinasce. 17 il personaggio Conosceva L’Aquila, prima di raccontarne la tragedia: cosa la colpisce di più, oggi, di questa splendida e sfortunata città? Immaginate una città rimasta senza Cattedrale e senza Comune, senza liceo, università, biblioteca, Poste, teatro, senza ristoranti, bar, caffè, pub, pizzerie. In 19 mila vivono nelle “new town”: confortevoli, neanche brutte, ma circondate dal nulla, senza una panetteria, una farmacia, una scuola (tranne l'asilo costruito dalla Fiat). Tra i giovani, racconta Biondi, è cresciuto il consumo di droghe, alcol, psicofarmaci. C’è motivo, secondo lei, di guardare a domani con una ragionevole speranza? 18 I veri segni di speranza sono altri. È la sensazione che, passato il trauma improvviso e la lunga abulia, gli aquilani abbiano rialzato la testa. E stiano lavorando a una ricostruzione non meno importante, quella della comunità, dei rapporti umani, delle relazioni sociali, decisive anche sul piano economico in una città mai stata industriale, a maggior ragione da quando il polo elettronico è andato in crisi. Il Comune ha rilevato l'ex Italtel per farne un'incubatrice di imprese, al momento mezza vuota. Ma per un capoluogo che viveva di università (e di case da affittare agli studenti), di amministrazione, di teatro, di musica, di cultura, è fondamentale ricominciare a studiare, a recitare, a suonare, a parlarsi. Ricominciare a credere nel nostro paese L’ultima fatica letteraria del giornalista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo è già un saggio di successo. Il titolo, L’Italia s’è ridesta, è il frutto di un pensiero su cui lo scrittore piemontese vuole richiamare la nostra attenzione: l’Italia è un Paese che ha la forza di rialzarsi. Attraverso un viaggio reale e simbolico Cazzullo ripercorre la storia del Paese, alla ricerca delle tradizioni, della sua antica essenza e di quanto oggi ne rimane. In un tempo in cui il futuro è sempre meno rassicurante e la paura per l’incertezza è un’inevitabile realtà, L’Italia s’è ridesta si propone come un antidoto, uno strumento per guardare con ottimismo al tempo che verrà. L'Italia s'è ridesta Viaggio nel paese che resiste e rinasce Pagine 228 edito da: Mondadori prezzo: € 15,90 «Pure nei momenti più duri, sarà bene ricordarsi che c'è anche un’Italia che – proprio come l’Aquila – resiste. Ce la faranno, penso proprio di sì». Ha un ricordo, un luogo caro dell’Aquila come era, prima del terremoto? L’Aquila è una città di commovente bellezza. I luoghi che portavo nel cuore sono la fontana delle 99 cannelle e la Basilica di Collemaggio. La fontana è stata tra i primi monumenti a essere stati restaurati. La Basilica è miracolosamente agibile, anche se a cielo aperto. Ma è tutto il centro storico dell’Aquila a essere un’opera d’arte. Si è perso già fin troppo tempo. Deve essere terribile per gli aquilani non poter entrare liberamente nelle proprie case e nelle piazze dove hanno vissuto i loro padri. Ce la faranno a tornare a una vita normale? L'Aquila ha subìto un colpo durissimo, come è avvenuto, più di una volta, all’Italia intera che, talora, si è pure lasciata andare. Ma ci sono risorse, in Italia e a L’Aquila, a cominciare dai giovani, per riuscire a farcela. Pure nei momenti più duri, sarà bene ricordarsi che c'è anche un’Italia che – proprio come l’Aquila – resiste. Ce la faranno, penso proprio di sì. L’Aquila ce la farà. E la nuova scommessa dell’aeroporto, l’aprirsi ai collegamenti, avvicinarsi al mondo che c’è intorno, rendere più semplici e immediati scambi e comunicazioni, mette nuova energia in questa sfida di rinascita. di Ilaria Bonanni CURIOSITÀ dall’Italia dal mondo La musica a sostegno dell’orso marsicano Benetton per il sociale: t-shirt limited edition I Tosatori della Nuova Zelanda al servizio dell’Abruzzo Inaspettati tesori sommersi nel mare della Turchia Aiutare il cervello a raggiungere la felicità Quando il peso è un criterio per valutare il cv Una compilation di carattere ecologista e ambientalista. è questa l’ultima iniziativa benefica che vede coinvolto un gruppo di cantanti italiani: sedici canzoni scritte dai testimonial stessi per dare voce al pericolo d’estinzione che corre l’orso marsicano, da sempre l’animale simbolo dell’Abruzzo. La modella californiana Charlotte Free, l’ex pugile Dudley O’Shaughnessy, l’indossatore tedesco Mario Galla e la modella brasiliana Lea T. Questi i volti impressi sulle nuove T-shirt limited edition firmate Benetton. Una nuova iniziativa a scopo benefico portata avanti con originalità Sembra proprio che sia un valido aiuto quello che, ormai da qualche anno, alcuni pastori Maori offrono agli allevatori abruzzesi. Collaborando insieme nella tosatura delle pecore, pastori e allevatori riescono a produrre ben venti quintali di lana in circa trentasei ore. Un giorno e mezzo per tosare un totale di Una recente ricerca archeologica condotta dagli studenti dell’Università di Roma La Sapienza ha portato alla luce alcuni tesori sommersi nelle splendide acque del mare della Turchia. Mediante una serie di ricerche subacquee realizzate lungo la costa sudorientale della Turchia, la dottoressa Darwin aveva ragione: esiste una reciproca influenza tra le espressioni del volto e i muscoli facciali. E dopo circa duecento anni c’è infatti chi torna a sostenerlo. Si tratta del chirurgo plastico newyorkese Eric Finzi che in The Face of Emotion: How Botox Affects Our Mood and Da oggi anche il peso dovrà essere inserito nel proprio curriculum vitae per essere soggetto a un’attenta valutazione. è quanto accade in Usa, dove molte società utilizzano anche questo criterio per scegliere i futuri collaboratori. La discriminazione delle ABRUZZO Un modo originale per tutelare questa specie, troppo spesso messa in pericolo dalla negligenza degli automobilisti. Il ricavato delle vendite dei cd sarà infatti interamente devoluto a “Salviamo l’Orso”, l’associazione impegnata nella raccolta fondi finalizzata all’adeguamento del piano di sicurezza stradale nelle zone in cui vive l’animale. Un progetto incentrato sul tema del rispetto della natura e della convivenza tra uomini e animali. 20 CURIOSITÀ veneto dal colosso dell’abbigliamento che, ancora una volta, decide di dare il proprio contributo. Originali magliette immortalano la bellezza di testimonial d’eccezione scelti per l’impegno messo nel sociale e la sensibilità dimostrata. Il ricavato della vendita delle T-shirt sarà completamente devoluto alla UNHATE, la fondazione che vuole contribuire alla creazione di una nuova cultura contro l’odio. ABRUZZO novecentocinquanta pecore. Il segreto? Una tecnica maori rapida ed efficace, unica nel suo genere, che permette di radere completamente un ovino in meno di tre minuti. è questo il motivo per cui ogni anno i Tosatori della Nuova Zelanda mettono al servizio dell’Abruzzo la propria abilità. Se pensavate che questa popolazione fosse esperta esclusivamente nell’arte dei tatuaggi vi sbagliavate: muniti di rasoi elettrici i Maori non hanno rivali. TURCHIA Eugenia Equini Schneider e il suo gruppo di studio si sono trovati di fronte a una bellissima e inaspettata scoperta: diversi manufatti in terracotta e due relitti di navi dell’età imperiale e bizantina si sono mostrati in tutta la loro bellezza. I resti delle due vecchie navi celano numerose anfore e marmi, reperti che testimoniano l’esistenza di antiche rotte commerciali del Mediterraneo. stati uniti Relationships spiega come sia possibile indurre il buonumore mediante la distensione forzata dei “muscoli dell’angoscia”. A tal proposito alcune donne hanno riscontrato un’effettiva diminuzione dei propri sintomi depressivi dopo essere state sottoposte a interventi cosmetici consistenti in iniezioni di tossina botulinica. Il botulino sarebbe pertanto uno strumento per aiutare il cervello a credere di essere più felici. stati uniti persone in sovrappeso, soprattutto donne, è sempre più diffusa anche nel nostro Paese. A tal proposito l’avvocato Barbara Bellini precisa: «In molti casi è una vera e propria discriminazione di genere, perché esprime il pregiudizio che, per essere considerata di ‘bella presenza’, la donna debba necessariamente corrispondere ai canoni estetici dominanti». 21 L’AQUILà L’AQUILà Il parco ha una superficie di 62.838 ettari e ospita ben sette riserve naturali, alcuni luoghi di straordinario interesse artistico e culturale e cinque stazioni sciistiche PARCO DELLA MAIELLA Fra natura e spiritualità di Marco Valente A 22 ppennino centrale. Valli profonde, valichi, altipiani e una schiera di vette che come in una delle poesie di Spoon River si ergono contro i sogni di uno degli eroi dormienti di Edgar Lee Masters. Eppure in realtà questa è una porta, l'unica che mette in comunicazione le colline assolate e verdi di messi del Sud con le pianure nebbiose del Grande Fiume. Terre di mezzo in senso strettamente geografico, ma anche terre di mezzo per la storia dell'uomo. I secoli chiave sono quelli fra il crollo dell'Impero d'Occidente e la rinasci- ta carolingia. Alla fine del ’400 Roma è già stata saccheggiata tre volte, gruppi di soldati barbari percorrono la Penisola senza una meta precisa, le città si spopolano, la gente quando può si mette sotto la protezione di un grande possidente terriero. Non c'è commercio, si patisce la fame, "Orbis terrarum ruit" commenta attonito San Gerolamo. I Goti di Teodorico sembrano riuscire ad avviare un nuovo inizio, ma si scontrano con la volontà determinata quanto effimera di Giustiniano di resuscitare un morto. Dal mare, da quello stesso mare che a volte occhieggia nelle giornate terse d'estate dalle cime della Majella, arrivano armati d'Oriente. Vent'anni di lutti per conseguire una vittoria di Pirro: appena dieci anni dopo i Longobardi dilagano su una terra stremata arrivando fino alla Puglia e lì, nel mezzo, impiantano le loro fare (raggruppamenti familiari con funzioni militari). Per le greggi e gli uomini transumanti che stanno via per mesi cercando un'eterna estate in fondo non cambia molto, anzi, per certi versi le cose migliorano e i tratturi si moltiplicano. Su quelle vie di comunicazione così frequentate sorgono borghi e poi castelli ed eremi e monasteri. La vera chiave di lettura per capire questo angolo di mondo verde di boschi e immerso nel silenzio è allora quella che arriva dritta come una freccia dal Medioevo: difficile sulla Majella non sentirsi un uomo dell'anno Mille. Molto dipende anche da quell'aura sacrale che sembra avvolgerla come un immenso drappo. Nei secoli la Majella ha visto la devozione degli uomini dedicare a divinità silvestri boschi e sorgenti e, in seguito, erigere monasteri e abbazie per lodarne uno solo. Cambiano i soggetti, ma il sacro e la magia dei luoghi restano. Tuttavia a volte fa più sensazione imbattersi nei 23 L’AQUILà L’AQUILà Itinerari nel Parco segni più lievi e difficili da decifrare della vita spontanea e popolare dei pastori. Chi ha percorso quei tratturi per millenni, pastori o banditi, infatti, ha lasciato tracce. Sono frasi quasi illeggibili sulle rocce o semplici segni. Si trovano croci incise (la più significativa è nel Vallone delle Tre Grotte), animali stilizzati, frasi contro il potere costituito e lamenti (la Tavola dei Briganti), pensieri e considerazioni sulla vita: è come se la montagna fosse la memoria a cielo aperto di un popolo. Ma non è questa la sola singolarità della Majella. La sua conformazione orografica è 24 pressoché unica nel panorama appenninico e questo ha fatto sì che fauna e flora rappresentino un patrimonio eccezionale di biodiversità: più di 1800 specie vegetali, circa un terzo dell'intera flora italiana, e oltre il 45% delle specie di mammiferi presenti in Italia, fra cui il camoscio, il lupo appenninico, la lontra, il cervo, l'orso marsicano, la lince, l'aquila reale, il falco pecchiaiolo e il lanario. Il fatto è che, benché da lontano somigli a una grande cupola ellittica dalla superficie uniforme, il massiccio della Majella è in realtà costituito da quattro complessi principali solcati da valli, canyon e piani carsici e costellati da inghiottitoi, doline, anfiteatri morenici e grotte: la Majella propriamente detta, il Morrone, il Porrara e i Monti Pizzi. Dagli altipiani lo sguardo spazia su uno scenario aspro, selvaggio e suggestivo dominato dalle faggete e dalle innumerevoli specie arboree e arbustive. Sulla Majella, a 2500 metri di quota, sovrastato dalla mole del Monte Amaro – che con i suoi 2795 Il territorio del parco si estende per una superficie di circa 62.838 ettari e ospita ben sette riserve naturali, alcuni luoghi di straordinario interesse artistico e culturale e cinque stazioni sciistiche. Le più comode località di accesso sono Sulmona e Pescocostanzo in provincia de L'Aquila, Guardiagrele in provincia di Chieti e Lettomanoppello nel territorio di Pescara. È difficile elencare tutte le escursioni e gli itinerari che il Parco consente di fare, ma qualche esempio dà la dimensione della sua straordinaria varietà. Riserva Quarto Santa Chiara Si trova nel territorio di Palena, ed è un vasto altopiano di origine carsica attraversato dal torrente La Vera che, nei pressi del Valico della Forchetta, finisce nell'inghiottitoio di Capo La Vera. La vegetazione è costituita prevalentemente dal faggio, dall'acero e dal carpino bianco e vi dimorano stabilmente alcune delle specie animali più caratteristiche dell'Appennino centrale: il lupo appenninico, l'orso marsicano, il capriolo. metri è la seconda vetta dell'Appennino – si sviluppa il Vallone di Femmina Morta; i versanti, soprattutto quelli orientale e nord-occidentale, sono solcati dalle lunghissime e profonde ferite dei canyon di origine fluviale: il Vallone dell'Orfento, la Valle del Foro, il Vallone di Selvaromana, quello di Taranta e la Valle delle Mandrelle. Il fiume Orta separa il massiccio della Majella dal Morrone. Qui, a quota 1200, si aprono i piani carsici noti anche come "quarti" (Santa Chiara, Barone, Grande e Molino) che connettono il Morrone ai Monti Pizzi. Assolutamente da visitare le tante testimonianze lasciate dalla presenza dell'uomo, sopratutto quelle di epoca altomedievale: il borgo di Pacentro, considerato uno dei più belli e interessanti d'Italia, Guardiagrele, le fondazioni benedettine di età longobarda-franca di San Liberatore a Maiella con l'eremo di Sant'Onofrio a Serramonacesca, San Salvatore a Maiella presso Rapino, San Martino in Valle a Fara San Martino, San Nicola di Coccia a Palena e la chiesa di San Leopardo a Pacentro. Più tarda, del 1208, è l'Abbazia cistercense di Santa Maria di Arabona. Nei pressi di Roccamorice, si trovano invece due eremi molto suggestivi, Santo Spirito e San Bartolomeo in Legio, mentre sempre a Serramonacesca si trovano i ruderi di Castel Menardo, uno degli esempi più significativi di quel fenomeno molto particolare di costruzione feudale noto come "incastellamento". Riserva di Lama Bianca di Sant'Eufemia a Majella È il luogo dove si gode la vista migliore del Monte Amaro. Si estende dall'Alta Valle dell'Orta fino agli oltre duemila metri del Monte Rapina, del Monte Pescofalcone e del Monte Amaro e costituisce un'area di grande interesse ambientale per la presenza di grandi faggete e pinete di pino mugo, di rarità botaniche e per la ricchezza del suo patrimonio faunistico. Riserva di Fara San Martino La zona è quella di un antichissimo insediamento longobardo. Le Gole di San Martino fanno da ingresso a uno dei più lunghi valloni appenninici, il vallone di Santo Spirito, dove si trovano i resti di un monastero benedettino dell'anno Mille. In un paesaggio dominato da faggete e boschi di pino nero oggi, le Gole danno rifugio a diverse specie di uccelli: l'aquila reale, il falco pellegrino, il lanario e il picchio muraiolo. 25 la fenice la fenice FOTOGRAFIA emozionI & MEMORIA Incontri e seminari con personalità del mondo del cinema della comunicazione audiovisiva e della carta stampata La comunicazione audiovisiva e il reportage storico-d’attualità al Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila BUONA LA PRIMA di Valentina Clemente F orse non è un caso che proprio la sede distaccata del Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila sia stata scelta come luogo per dare inizio a un nuovo corso di specializzazione nel campo del reportage storico-d’attualità. Se si analizzano le ultime vicende che hanno visto protagonista la terra abruzzese, si può capire che proprio in quella realtà in via di ricostruzione c’è terreno fertile per fare esperienza sul campo e dare una risorsa in più a tutti quei giovani che vogliono impegnarsi per raccontare storie attraverso le immagini. La sede era stata presentata a L’Aquila il 27 maggio 26 Marcello Foti, Direttore Generale Centro Sperimentale di Cinematrografia dell'Aquila 2011 dal Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia Marcello Foti, con l’obiettivo di individuare, selezionare e formare giovani professionisti; da due anni la stessa ospita un corso in comunicazione audiovisiva, specializzato nel campo del reportage storico-d'attualità. Tale opportunità è rivolta preferenzialmente ai laureati con solide basi umanistiche e scientifiche, ex studenti che abbiano maturato uno spiccato interesse per il cinema e la comunicazione audiovisiva durante il percorso universitario. Focus del corso sono le possibilità espressive del mezzo cinematografico, sia in funzione di una informazione audiovisiva rigorosa sul piano filologico e documentale, sia in relazione al coinvolgimento emotivo. Particolare cura è rivolta all'approfondimento del linguaggio cinematografico alla luce degli studi estetici, psicanalitici, sociologici e antropologici. La figura di riferimento del progetto formativo è quella del filmaker, un professionista dotato di conoscenze, sia teoriche che pratiche, necessarie per operare direttamente in tutte le fasi della realizzazione di un reporta- Sono stati presentati lo scorso 27 marzo, presso la Sala dell’Auditorium del Parco, i primi cinque cortometraggi frutto del lavoro dei ragazzi del Centro Sperimentale di Cinematografia. A fare il loro debutto sul grande schermo sono stati: Anna Chiara Sabatino che, con il titolo La voce di Collemaggio, ha avanzato alcune ipotesi di restauro della Basilica danneggiata dal sisma, e Valerio Burli e Massimo Molinari, i quali hanno invece presentato Ri-composizione, un lavoro sul complesso rapporto tra centro storico e centri commerciali; mentre Luigi Cuomo e Massimo Denaro si sono focalizzati sul villaggio ecosostenibile di Pescomaggiore con L’oro di Eva. Gli ultimi due titoli sono stati dedicati alla musica: Moderato cantabile, il viaggio nel Conservatorio di Tobia Anzilotti e Paolo Santamaria, e Suono Piano, progettato da Renzo Piano e realizzato da Amedeo Lanza e Nazareno Nicoletti, incentrato sull’Auditorium del Parco. ge. Si tratta di una figura capace di ideare un progetto, impostarne la ricerca, elaborarne scaletta e trattamento, redigere il piano di lavorazione, realizzare riprese visive e sonore, scrivere testi, montare ed editare l’insieme. Il percorso, lungo tre anni accademici, è stato pensato alla “vecchia maniera”. Ciò significa che i ragazzi sono soprattutto impegnati in un lavoro esperienziale: come in una bottega rinascimentale, gli allievi lavorano infatti con un Maestro, imparando come si racconta attraverso le immagini, dalla fase di ideazione dell’opera fino a quella finale. Inoltre il piano di studio del corso prevede incontri e seminari con personalità del mondo del cinema, della comunicazione audiovisiva e della carta stampata, ai quali viene affiancato uno stage finale per permettere agli studenti di mettersi in gioco sfruttando le capacità acquisite e le qualità innate. 27 osservatorio universitario Intervista al rettore Ferdinando DI IORIO Autonomia, qualità, giustizia per l'Università dell'Aquila di Elsa Piccione Non c’è dubbio che il momento della scelta del corso di studio sia uno dei periodi più difficili nella vita di uno studente. E’ la scelta che, più di ogni altra, condizionerà la sua vita futura. A mio avviso – e lo dico da padre oltre che da professore universitario – questa scelta dovrebbe essere il risultato di una giusta mediazione tra vocazione personale a un particolare tipo di studio da un lato, e caratteristiche ed esigenze del mercato del lavoro dall’altro. Il rischio, altrimenti, è sempre quello di creare frustrazioni, insoddisfazioni ed anche fallimenti nei giovani. Detto questo, non c’è dubbio che il nostro Paese sia carente, rispetto alle altre realtà europee, di laureati in materie scientifiche e che nei diversi campi delle professioni sanitarie si registri attualmente un alto livello di occupabilità. Il XV Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati appena pubblicato non promette bene. Un numero sempre più elevato di laureati non trova lavoro. C’è qualcosa da imputare al sistema universitario? 28 In questo momento storico la preoccupazione degli studenti e delle famiglie riguarda sempre più spesso l’inserimento nel mondo del lavoro. I giovani che investono sulla formazione universitaria, oggi, come devono scegliere il corso giusto? Che consigli darebbe loro? Il paradosso è che oggi nel nostro Paese, anche i laureati in materie scientifiche che, come dicevo prima, sono di meno rispetto a quelli degli altri Paesi europei, non trovano più lavoro. La causa principale è legata alla generale crisi economica esistente, rispetto alla quale gli altri Paesi a economia avanzata hanno reagito meglio, investendo proprio nella formazione, nella ricerca, nell’innovazione. Per rendersi facilmente conto di quanto siamo in ritardo, basta confrontare la quota di PIL che i diversi Pesi d’Europa hanno investito nella ricerca e nell’innovazione. Ciò non vuol dire che anche il sistema universitario non abbia colpe. Quella principale è, a mio avviso, legata alla qualità complessiva del sistema che, tuttavia, trova la sua principale spiegazione proprio con la carenza di risorse e di finanziamenti che da sempre caratterizzano l’Università italiana. L'Università degli Studi dell'Aquila è la più antica università d'Abruzzo, il suo bacino di utenza si estende oltre la regione e include alcune zone del Lazio, del Molise e della Puglia. È una università con una forte caratterizzazione tecnico-scientifica legata alla presenza di importanti gruppi di ricerca e corsi di laurea molto consolidati nel panorama nazionale. L’accordo di programma firmato con il Governo nei giorni successivi al sisma che ha coinvolto L’Aquila ha permesso di sostenere gli studenti con l’esonero delle tasse. Quando si sviluppano sistemi finanziari di sostegno allo studio si ottengono elevati numeri di iscrizioni. Continuerete su questa scia? Credo che l’accordo di programma sia stato uno dei motivi fondamentali della rinascita dell’Università dell’Aquila. Anche se non si dovrebbe parlare di rinascita, perché l’Università dell’Aquila non è mai morta. Grazie agli studenti, al personale docente e tecnico-amministrativo, il nostro 29 osservatorio universitario «L’esperienza drammatica del sisma ha determinato negli studenti un’affezione, un attaccamento ancora più profondo al nostro Ateneo» Ateneo non si è mai fermato, anche nei giorni immediatamente successivi al sisma. Ed è questo uno straordinario successo, cui ha contribuito certamente l’accordo di programma. L’esonero delle tasse terminerà con la fine dell’accordo, ma sono convinto che ciò non porterà a una diminuzione delle iscrizioni, soprattutto se e quando la città dell’Aquila sarà tornata alla normalità. Attenzione però, è reale e riguarda tutto il Paese la questione dei sistemi finanziari di sostegno allo studio, soprattutto in relazione all’attuale diminuzione delle iscrizioni all’Università, che erano già ai valori più bassi in Europa. Sicuramente incide l’elevato costo degli studi universitari in Italia, che è tra i Paesi che investono meno nel diritto allo studio. Un diritto sancito dalla Costituzione. Servizio di Ascolto e Consultazione per Studenti dell’Università dell’Aquila di Elsa Piccione La questione è molto complessa e ha anche degli aspetti negativi, legati a mio avviso allo sviluppo eccessivo delle Università telematiche, la cui proliferazione deve essere regolamentata. La vera formazione nasce infatti dallo scambio continuo e diretto di esperienze, conoscenze e competenze tra docenti e studenti. Ciò non vuol dire che non si debbano utilizzare tutte le tecnologie disponibili per favorire la più ampia diffusione del sapere. Questo è valido anche per l’Università dell’Aquila. Se, infatti, il sapere è la leva principale della crescita economica, la tecnologia può aiutare nella trasmissione della conoscenza, evitando il rischio che questa diventi un fattore di nuova esclusione sociale. La conoscenza è alla base della democrazia. Perché scegliere l’Università dell’Aquila oggi? L’Università è il centro propulsore di formazione e innovazione. Oggi tra radio, blog, social network, forum, iPad si assiste a una rivoluzione nel modo di comunicare. L’Università dell’Aquila come reagisce a questo mutamento? Si può diffondere la verità scientifica, che le università proteggono, attraverso questi sistemi? Non c’è dubbio che lo sviluppo della tecnologia abbia aperto nuove e straordinarie opportunità per l’Università e per il sistema formativo in generale. 30 SACS Al di là del fatto che l’Università dell’Aquila è oggi riconosciuta come una delle migliori Università del centrosud, credo che nel nostro Ateneo si respiri ancora un clima positivo, sereno, ideale per poter studiare bene. Certo, i problemi sono ancora tanti e per lo più legati alle strutture di accoglienza e recettività cittadine. Mi sento di poter dire che l’esperienza drammatica del sisma ha determinato negli studenti un’affezione, un attaccamento ancora più profondo al nostro Ateneo. Sentimenti che poi lasciano in eredità ai nuovi studenti che arrivano. In fondo il “passaparola” tra studenti rimane ancora, al di là di tutte le tecniche comunicative, il modo migliore per diffondere il messaggio che qui all’Aquila si studia bene. Una delle soddisfazioni più grandi, per me rettore, è quella di vedere i genitori che si sono laureati qui all’Aquila, consigliare questa sede ai loro figli. L’Università nei prossimi anni in tre parole… Autonomia, qualità, giustizia. C ’è chi la prende di petto e l'affronta senza difficoltà, c’è chi invece ha bisogno di capire come funziona, come ottenere il massimo rendimento nello studio. Di cosa parliamo? Dell’Università, dei corsi, ma soprattutto degli studenti, di come vivono l’Ateneo, di come le matricole preparano il primo esame, di come gli studenti senior aiutano i loro colleghi meno esperti. Questo e molto altro si esplica in uno strumento-servizio che l’Università degli Studi dell’Aquila chiama S.A.C.S. – Servizio di Ascolto e Consultazione per Studenti. Istituito nel 1991 per venire incontro ai bisogni degli universitari, è oggi il fiore all’occhiello tra i servizi offerti dall’Ateneo abruzzese. C’è chi supera lo stress da studio, chi impara a gestire l’ansia da esame, chi comprende come ridurre i tempi di permanenza all’Università. Tutti coloro che scelgono di rivolgersi a questo sportello non sono studenti “esclusi” e pieni di problemi insormontabili, ma ragazzi intenzionati a scegliere la strada migliore e ad imparare come superare gli ostacoli che si possono frapporre tra loro e la laurea. Qui lo psicologo è una risorsa cui attingere, non un esperto da consultare in assoluto segreto. L’obiettivo del servizio, coordinato dal Prof. Massimo Casacchia, è quello di monitorare ogni singolo studente, dall’iscrizione fino al primo inserimento nel mondo del lavoro. Lo sportello di ascolto è gratuito e aperto a tutti e lo staff è costituito da esperti e giovani medici della Scuola di Specializzazione in Psichiatria. L’iter prevede due incontri conoscitivi con ciascun utente durante i quali, attraverso un “ascolto attivo”, si procede a un’analisi del problema principale e a una valutazione dello stato di benessere psicologico. A seguire la proposta di una strategia di intervento utile a superare le problematiche emerse in fase di colloquio. accanto: la Dott.ssa Ida De Lauretis e la Dott.ssa Chiara Di Venanzio, Responsabili reparto S.A.C.S Per avere informazioni sul servizio si può accedere al sito del S.A.C.S. dal portale dell’Università (www.univaq.it). Il SACS si propone di: - Elaborare strategie di supporto - Migliorare la metodologia di studio - Promuovere e sostenere il successo scolastico - Potenziare le attività di consulenza agli studenti (sportello di counselling psicologico, - sportello di counselling psicopedagogico e counselling motivazionale) - Prevenire l'insorgenza delle cause di abbandono - Contenere i tempi di permanenza all'Università entro la durata legale del corso di studio. 31 il personaggio il personaggio Sexy in Jazz di Ilaria Berlingeri I incanta il pubblico dell’Ariston durante l’ultimo Festival di Sanremo, mette d’accordo anche i critici più severi con la sua voce swing (o meglio, electro swing) e con le sue raffinate interpretazioni. E tutto ciò indossando tacchi rossi vertiginosi e vestendo un look sexy che evidenzia una bellezza sensuale. «La musica è come una vocazione, so da sempre che voglio cantare e non saprei fare altro». Simona Molinari è così: look strepitoso, impegno sociale strepitoso, voce strepitosa. Simona nasce a Napoli, ma vive a L'Aquila. Si avvicina al mondo della musica sin da giovanissima iniziando a studiare canto a otto anni. Rimane affascinata prima dalla musica leggera, poi dal jazz e dalla musica classica. Dopo il conservatorio a L’Aquila e la gavetta nei piano bar, nel 2006 partecipa al Premio 25 aprile vincendo come “migliore cantante”. I successi continuano e, dopo due anni, si aggiudi- ca il primo posto a Sanremolab, una vittoria che le vale la partecipazione tra le giovani proposte del Festival di Sanremo 2009. In questa occasione Simona gareggia con un brano interessante e complesso – Egocentrica – duettato con Ornella Vanoni. Poco dopo questa esperienza e a poche settimane dal terremoto che colpisce L’Aquila, registra, con il pianista classico Nazzareno Carusi, il singolo Ninna nanna; il brano viene venduto in allegato al quotidiano Libero per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma. Alla pubblicazione del singolo segue la partecipazione della cantante a un’altra iniziativa a favore della città distrutta: il 21 giugno 2009 è infatti “Mette d’accordo anche i critici più severi con la sua voce swing e con le sue raffinate interpretazioni” SIMONA 32 Molinari Simona Molinari nasce il 23 febbraio 1983 a Napoli e vive a L'Aquila. La sua passione per la musica sboccia alla tenera età di 8 anni, portandola a intraprendere un percorso canoro che corona con il diploma al conservatorio Alfredo Casella dell'Aquila. una delle protagoniste di Amiche per l’Abruzzo, il concerto-evento allo stadio San Siro di Milano. La registrazione dell’esibizione con Karima e Nicky Nicolai viene inclusa nel DVD pubblicato un anno dopo. «Partecipo a questo progetto – disse Simona – non certo per dire: ‘ho cantato a San Siro’, ma per rappresentare i miei conterranei». Simona vive in prima persona il dramma del terremoto e delle tendopoli che ha colpito la sua regione adottiva, e si occupa direttamente di verificare che i fondi raccolti non prendano una direzione sbagliata. A giugno 2010 torna a collaborare con Ornella Vanoni che partecipa alla re- 33 il personaggio alizzazione di Amore a prima vista, il singolo successivamente incluso nel suo secondo album Croce e delizia. Oltre al duetto con la “signora della musica italiana”, l'album contiene la partecipazione di Fabrizio Bosso e dei Solis String Quartet. Il singolo è seguito dalla reinterpretazione di In cerca di te, la canzone nota con il titolo Solo me ne vo' per la città, scritta nel 1945 dal maestro Eros Sciorilli con il testo di Gian Carlo Te- stoni, e lanciata da Nella Colombo. La canzone viene duettata da Simona con il cantante Peter Cincotti. Dopo una serie di successi, nell’ottobre del 2011, esce il terzo album della cantante, Tua, che prende il titolo dalla cover, presente nello stesso, di Jula De Palma (Festival di Sanremo 1959). L'album vede la partecipazione di artisti di fama internazionale, come Danny Diaz, Dado Moroni e Peter Cincotti, quest’ultimo suo compa- gno nel duetto presentato all’ultimo Festival di Sanremo. Simona spicca per verve, look e timbro all’ultimo Festival con i brani Dr Jekyll and Mr Hyde, pezzo che dà il titolo all’ultimo album della cantante, e La felicità, una canzone quest’ultima che Simona è stata onorata di portare sul palco si Sanremo: si tratta infatti di un brano con musica inedita del compositore e cantante Lelio Luttazzi, scomparso l'8 luglio 2010. Sold out in giro per il mondo Nel corso del 2010 si concretizza per Simona un fortunato tour asiatico che la vede impegnata sul palco dei migliori jazz club di Hong Kong (lo storico Grappa’s cellar), Macao, Shanghai e Pechino (il noto jazz club Chinatown e il Brown Sugar). Successivamente, nel gennaio 2011, si aggiunge una tappa nella capitale giapponese. Simona si esibisce con un bellissimo sold-out in uno dei più importanti jazz club al mondo: il Blue Note di Tokio. Per Simona il jazz è anche assenza di premeditazione. A tal proposito dichiara: «Nella vita mi sento molto libera, priva di schemi. Oggi canto una canzone in un modo – continua – e domani posso stravolgerla. Con il tempo ho mischiato più generi musicali, ma quello che amo di più del jazz è la libertà». 34 35 cultura IN ABRUZZO SI RESPIRA CINEMA di Milena Mariano I CONCORSI CINEMATOGRAFICI E I FESTIVAL DELLA PRIMAVERA ESTATE È 36 alla 3a Edizione Hub C Abruzzo Cinema, Festival che si tiene nel capoluogo abruzzese nei giorni 11, 12, 13 e 14 luglio. La kermesse, ideata, organizzata e promossa dall’associazione culturale Altair, ha come obiettivo principale quello di far conoscere il territorio abruzzese attraverso le numero- se pellicole cinematografiche girate nelle più belle location abruzzesi. Inoltre, il fine di Hub C Abruzzo Cinema è anche quello di promuovere le produzioni low cost – storicamente poco distribuite – portandole sul grande schermo, nonché quello di coinvolgere le professionalità abruzzesi che operano nel mondo del cinema. Dal 3 marzo all’8 giugno a Pescara si celebra il genere documentario. Poco valorizzato in Italia, nonostante una produzione prolifica, il film documentario, che tra ispirazione dal vero, è al centro della V edizione del Festival Premio Internazionale Emilio Lopez, evento che si articola in ben 4 sezioni: Concorso Internazionale Sperimentario e Visti Da Vicino, Documentari Italiani d’autore, Panorama Ita- L’Abruzzo è da sempre una terra amata da registi e autori, grazie alla bellezza delle scenografie naturali di grandissima suggestione e ispirazione liano e Concorso AbruzzoDoc. Fuori da ogni intento campanilistico, il progetto parte dal presupposto di creare spunti per osservare e indagare le realtà in maniera diretta, un modo per mettere in risalto l’attività documentaristica. L’obiettivo è quello di offrire la possibilità concreta ad autori e registi di misurarsi con opere capaci di ricercare, documentare e interpretare la cultura, il folclore, le abitudini quotidiane e le usanze di un paese. Il Festival, con proiezione finale prevista per il 13 giugno 2013, è ideato e organizzato da A.C.M.A. sotto la direzione artistica di Emiliano Dante. GENERAZIONE 2020: CORTOMETRAGGI “NO BUDGET” AUTOPRODOTTI Nell’ambito della III Edizione di Hub C Abruzzo Cinema si premiano fantasia e sacrificio. Il concorso di cortometraggi prevede infatti solo due semplici regole: corti della durata massima di 20 minuti e spese di produzione non superiori ai 2000 euro. Una giuria d’eccezione presieduta dal critico cinematografico e musicale Gabriele Lucantonio assegna i premi: al primo un rimborso spese pari a 2.000 euro, al secondo di 1.000 euro, con proiezione dei primi tre corti. Santa Maria della Pietà, Rocca Calascio, dove è stato ambientato Il nome della rosa, di J.J. Annaud. Nella pagina accanto: la locandina del film di Fellini La strada. L’ABRUZZO E IL CINEMA L’Abruzzo è da sempre una terra amata da registi e autori che, all’interno di rocche, parchi e borghi, sono soliti ambientare film di epoche anche trapassate, grazie alla bellezza delle scenografie naturali di grandissima suggestione e ispirazione. La strada di Federico Fellini (1954), Il nome della rosa di Jean Jacques Annaud (1986), Il sole anche di notte di Paolo e Vittorio Taviani (1990), sono solo alcuni dei film più importanti girati in questa magnifica terra circondata da mare e montagne. L’Abruzzo è anche la terra che ha dato i natali a Ennio Flaiano, noto sceneggiatore, critico cinematografico e drammaturgo che mai ha nascosto l’orgoglio di essere abruzzese, di appartenere a «gente di confine, con un’unica morale: il lavoro». 37 sport sport Sul campo di Centi Colella la squadra femminile di rugby dell'Aquila ha superato il Rugby Pesaro con un risultato finale di 59 a 0 di Rugby a quindici, privilegio ottenuto grazie al sacrificio e alla dedizione. Inizialmente la squadra faceva capo alla Polisportiva Paganica Rugby che l’ha portata a recuperare la forma fisica e lo splendore, obiettivi totalmente raggiunti sotto la guida dell’Aquila Rugby. L’Aquila Rugby ha permesso alla squadra di portare brillantemente avanti un campionato nazionale di Rugby Seven, ottenendo da su- LA PALLA OVALE L’Aquila Rugby: una squadra votata al successo di Irene Tempestini L 38 a squadra femminile dell’Aquila ha da poco portato a casa un nuovo risultato d’eccellenza: sul campo di Centi Colella ha superato il Rugby Pesaro nella decima e ultima giornata del campionato nazionale di Serie A, con un risultato finale di 59 a zero. Da sempre le atlete aquilane sono motivo di grande soddisfazione per gli allenatori della squadra, il duo Silvestri-Andreassi, che da anni si adopera per migliorare la loro preparazione atletica: «Siamo molto soddisfatti di come le ragazze siano cresciute durante l'anno – hanno dichiarato i coach in merito alla stagione trascorsa – facciamo loro i complimenti ma diciamo anche che sono molti gli spazi di miglioramento su cui si può e si deve lavorare per la prossima stagione». Andreassi ha sottolineato inoltre di essere “assolutamente colpito dall’attitudine al lavoro di tutto il gruppo che non si è mai tirato indietro, in palestra come in campo, anche quando le condizioni climatiche erano proibitive”. Elementi determinanti delle vittorie finora ottenute la volontà e il carattere dimostrati dal team, capeggiato da Pasta Paola, durante le competizioni. La storia di questo gruppo d’eccellenza ha inizio dieci anni fa, quando le ragazze prendono parte al Campionato Nazionale bito dei risultati ottimali nelle fasi interregionali e nazionali. Il tecnico della nazionale femminile, Andrea Di Giandomenico, anche lui un talento aquilano, ha dichiarato durante la fase finale del campionato della stagione 2010/2011 di nutrire forti speranze proprio nei confronti del rugby a sette: <<i nuovi talenti italiani della palla – asserisce il tecnico – ovale provengono tutti da queste squadre>>. Una squadra, una speranza, un futuro. Come nasce la passione per IL RUGBY La paternità della pratica sportiva è riconosciuta a William Webb Ellis, studente di un college inglese che durante una partita di calcio portò la sua squadra alla vittoria in modo davvero bizzarro. Per protesta (non è nota la natura del gesto) il ragazzo prese infatti la palla in mano trasportandola nella metà campo avversaria e segnando il punto della vittoria. Verità o menzogna, nessuno può dirlo. Dopo il gesto di Ellis però, nel 1845, all’interno dello stesso college furono varate le regole di un nuovo sport: il rugby. La svolta ufficiale si ebbe nel 1871, anno in cui fu fondata la Rugby Football Union, che si preoccupò di uniformarne il regolamento. La seconda chiave di svolta si ebbe nel 1890, quando si crearono due differenti correnti di pensiero che divisero la disciplina: ventuno club decisero di abbandonare la RFU e, dopo un incontro presso il George Hotel di Huddersfield, formarono la Northern Rugby Football Union, oggi conosciuta come la Rugby Football League, società che disciplina e regolamenta il gioco della Palla Ovale. A livello mondiale il trofeo principale è rappresentato dalla Coppa del Mondo – con cadenza quadriennale –, seguito da quello dei tornei annuali Six Nations e Tri Nations. Il Six Nations si disputa tra le nazionali di Inghilterra, Francia, Irlanda, Scozia, Italia e Galles, mentre il Tri Nations è una competizione che riguarda solo le squadre dell’emisfero australe: Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia. photo © Ilaria Frigerio 39 sport amanti photo © Ilaria Frigerio La stella nero-verde del rugby Intervista a Stefania Mannucci, ex capitano delle Aquile Il 7 aprile termina la sua carriera nella squadra. Progetti futuri? Dal punto di vista del "rugby giocato" ho terminato la mia carriera domenica 7 aprile... Posso parlare solo di traguardi riguardanti la vita privata e lavorativa. Non so se continuare a vivere questo sport da bordo campo, ci penserò con calma. Quest'anno ci siamo allenate quasi sempre per 5 giorni la settimana alternando il campo alla palestra e alla preparazione fisico/atletica. La nostra preparatrice ci consiglia quali alimenti assumere in settimana in base agli obiettivi e ai carichi di lavoro da affrontare. Un atleta dovrebbe mangiare sempre in maniera sana e regolare, ma siamo ancora giovani e ogni tanto possiamo anche permetterci uno strappo alla regola. Quali sono i punti di forza della squadra? Nel rugby, come nella vita, tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Se non c'è squadra e non c'è "gruppo" non si va avanti e non si cresce. Le motivazioni le devi trovare dentro di te. Ci sei tu e la tua squadra: tu per loro e loro per te, si vince e si perde tutte insieme, mai per colpa e mai per merito di nessuno. C’è qualche squadra avversaria che vi dà “qualche preoccupazione in più”? «Se non c'è squadra e non c'è "gruppo" non si va avanti. si vince e si perde tutte insieme, mai per colpa e mai per merito di nessuno» Credo che nel rugby nulla sia scritto... Non giochiamo contro extraterrestri ma avversarie come noi e squadre come noi, con punti deboli e punti di forza. Questo sport è fisico, ma anche testa e cuore. 40 Il rugby è uno sport che sottopone ad una prestazione fisica di un certo livello. Che tipo di allenamento e regime alimentare seguite? photo © Ilaria Frigerio email: [email protected] L’AQUILà L’AQUILà Milano Fashion and the city Milano sembrerebbe essere un ossimoro urbano, dove il grigio convive con gli slanci multicolore della moda e della creatività di Marco Valente C' è chi pensa che l'Italia si spartisca sostanzialmente due anime, diversissime e antagoniste, e che di queste due anime una sia quella fredda, algida e sofisticata che parla il linguaggio del design, quella dove la cultura ha gli accenti arrotati delle sonorità mitteleuropee, quella che palpita di più per la frettolosa e pratica efficienza delle brumose città d'oltralpe, piuttosto che per le imprevedibilità dei porti del sud dove arrivano suadenti i venti dell'Africa. Non è difficile scorgere in quest'anima il ritratto di Milano, così come non è difficile contrapla Torre Unicredit 42 il Duomo porgli sull'altro versante Roma. Certo, ci sono anche Firenze, Venezia, Napoli e Palermo. Chi le dimentica? Tuttavia è innegabile che, per varie ragioni, ai due estremi di un certo modo di intendere la vita vengano messe proprio loro due, Milano e Roma, la testa e il basso ventre, la razionalità e l'istinto, Apollo e Dioniso, per dirla alla Nietzsche, che di coppie e di opposizioni se ne intendeva. Eppure c'è qualcosa che stona in quest'impostazione così rigida e apparentemente ben congegnata, un che di dissonante che non riesce a far quadrare il cerchio. A romperlo sono le "case di ringhiera", le inquietudini di Scerbanenco, il jazz dei Navigli, i tram nella nebbia e non ultimo il fatto che uno degli artisti più passionali e creativi di tutti i tempi, Michelangelo Merisi, era proprio di queste parti e che, per uno strano ribaltamento delle cose, proprio a Roma aveva sofferto l'accademia irregimentata del circolo Zuccari. Insomma, Milano sembrerebbe esse- Milano è annoverata già da 10 anni insieme a Parigi, Londra e New York, fra le "Big Four", il circuito delle indiscusse capitali della moda Navigli re un ossimoro urbano, dove il grigio convive con gli slanci multicolore della moda e della creatività, dove chi è completamente assorbito dai doveri e dal lavoro di giorno, di notte indulge ai piaceri più raffinati. Varrebbe davvero la pena di rivederla questa storia della frigida Milano che col basso ventre delle pulsioni ha poco a che fare, perché magari il suo altro non è che solo un modo un po' speciale di incanalare il romanticismo in un'energia costruttiva, di dare alla creatività anche tecnologia e inserirla così in una tensione continua verso la perfezione. E forse niente come la moda, col suo indissolubile connubio fra arte e artigianato, la rappresenta meglio. Milano è annoverata già da diversi decenni, insieme a Parigi, Londra e New York, fra le "Big Four", il circuito 43 L’AQUILà L’AQUILà delle indiscusse capitali della moda, e resiste tenacemente ai tentativi della concorrenza, in particolar modo Tokio e Roma, di toglierle il primato. Il clou si ha ogni anno a febbraio (Collezioni Autunno/Inverno) e a settembre (Collezioni Primavera/Estate), i due appuntamenti milanesi delle Fashion Week. E’ in questi mesi che la città sembra percorsa da una incontenibile frenesia e si anima di eventi, sfilate, mostre e appuntamenti mondani. In effetti oggi le Settimane della Moda non ospitano più soltanto le sfilate delle singole maison ma, seguendo un copione ormai consolidato, si configurano come un'esplosione ricchissima di attività: dalla moda in piazza ai percorsi eno-gastronomici, dagli schermi giganti ai giochi di luce, dagli happening di danza alle iniziative culturali. Ed ecco allora che, oltre alla Camera Nazionale della Moda Italiana che tradizionalmente organizza le sfilate e le presentazioni al Fashion Hub di piazza Mercanti, si inseriscono altre associazioni e organismi. Per fare solo qualche esempio: I primi edifici importanti a innalzarsi sul nuovo skyline di Milano sono stati la Torre Unicredit e il "Diamante" il nuovo skyline di Milano - photo © Mauro Moroni 44 Unione del Commercio, i ristoranti di qualità del DeCA – Denominazione di Cucina Ambrosiana –, la Camera di Commercio e l'Ascomodamilano. La Milano operosa e pragmatica si salda così sotto l'egida della creatività con quella più leggera e ludica. Del resto i numeri del sistema moda a Milano parlano chiaro: 12.000 imprese, quasi 4 miliardi e mezzo di euro di fatturato per le esportazioni (il 9% del totale nazionale), 850 show room e 14 scuole di moda. Le prossime edizioni delle Fashion Week sono previste per il 18-24 settembre 2013 e il 19-25 febbraio 2014, e c'è da scommetterci che riscuoteranno di nuovo un grande successo di pubblico. Progetto ad opera dell'Architetto Pierluigi Nicolin, vincitore del concorso internazionale Il difficile parto del MODaM Quartiere Isola, Porta Garibaldi, Porta Nuova: un tempo era una zona ai margini della Milano che contava, tagliata fuori da canali e ponti ferroviari che, per l'appunto, la isolavano. Oggi è al centro di un faraonico progetto di riqualificazione urbana e architettonica che interessa più di 340.000 mq, per un investimento di oltre due miliardi di euro. Venti architetti, duemila operai, grattacieli, ponti sospesi, uffici, gallerie, percorsi sotterranei, parchi: attualmente è il cantiere più grande d'Europa. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica. Il progetto sostenuto dall'imprenditore americano Hines era stato infatti varato nel 2004, ma i lavori sono cominciati solo cinque anni dopo. I primi edifici importanti a innalzarsi sul nuovo skyline di Milano sono stati la Torre Unicredit – attualmente la costruzione più alta d'Italia, visto che col pennone Spire raggiunge i 230 metri – e il "Diamante", progettato dallo studio Kohn Pederson Fox Associates. La Torre è l'edificio principale di un complesso firmato dall'architetto César Pelli, di cui fanno parte anche una serie di palazzi ecosostenibili e una piazza circolare di 100 metri di diametro, detta "podio" ma già ribattezzata “Piazza Gae Aulenti”. Si tratta di un’area interamente pedonale, rialzata di 6 metri sul livello stradale e che, attraverso un ponte, collega la zona a corso Como e alla Moscova. Il progetto originale prevedeva anche un'area centrale, a metà strada fra i due – i Giardini di Porta Nuova –, dove sarebbero sorti il Centro Culturale Varesine, lo Spazio Espositivo Grimshaw (la fantasiosa struttura in lamine soprannominata "Armadillo") e il Cubo del MODaM. I primi due sicuramente non si faranno – e la loro mancata esecuzione è al centro di un contenzioso fra il Comune e la società Hines –, sul terzo qualche dubbio c'è, tanto che al momento è sospeso. Il grande Cubo avrebbe dovuto ospitare il Museo e una Scuola di Moda, diventando il fiore all'occhiello del sistema moda milanese così come è accaduto, per il design, all'area della Triennale dopo essere stata ristrutturata. Indubbiamente il progetto era suggestivo: disegnato da Pierluigi Nicolin e corredato di spazi espositivi, aule e laboratori, era stato pensato come Campus immerso nel Parco "Biblioteca degli alberi", progettato dalla famosa paesaggista Petra Blaisse. Oggi è tutto in bilico, l'Expo 2015 incombe e forse per la Moda e Milano questa potrebbe davvero configurarsi come una grande occasione. Foto di Mauro Moroni Piazza Gae Aulenti 45 speciale Chi è Filomena Manti e come nasce Amanti Collezioni? Il made in Italy e l’amore per l’esotico come si fondono? Filomena Manti è l’astro nascente della moda italiana, così dicono! Dopo un master in Fashion Design and Leather bags, decido di iniziare a lavorare in fabbrica: gesso, forbici e cartone in mano! Quello che so è che amo questo lavoro. Vedere le proprie idee che prendono forma ripaga da tutti i sacrifici che quotidianamente si affrontano e offre un'immensa gioia. Coraggio, determinazione e passione sono condizioni necessarie per andare avanti! Ed ecco nascere Amanti. Questo termine troppo spesso usato con un’accezione negativa non è altro che Amore per, Essere alla ricerca di, Propensione alla bellezza. L’amore ha molte vie che portano ai vari gradi del bene, ma il vero amante è colui che sa percorrerle tutte fino al raggiungimento della bellezza, come diceva Platone. La ricerca del particolare e l’amore per la bellezza delle forme tipiche del made in Italy si sposano col colore e la ricerca dell’autenticità, tratti peculiari di luoghi così lontani dalla cultura occidentale. filomen amanti l'astro nascente della moda italiana di Sara Terreni E la passione per il viaggio? 46 speciale p u b b l i r e d a z i o n a l e Il viaggio, la scoperta, la curiosità di vedere altro credo sia innata. Avvicinandosi all’entusiasmante vissuto dei luoghi, nel confronto tra identità diverse e affascinanti, lanciandosi come viaggiatori indipendenti, è possibile cogliere gli aspetti più autentici, le sfumature invisibili alle menti meno sensibili. Io non mi sarei persa per nulla al mondo il pulsare della vita che ho incontrato nelle mie avventure. Ad ogni viaggio che intraprendo, auspico dal profondo del cuore che i miei occhi abbiano la possibilità di cogliere l’unicità negli scorci di vita. Estetica del bello e praticità. Queste caratteristiche del marchio richiamano aspetti della personalità della sua musa ispiratrice? Mi vede? Il senso estetico e la praticità sono tipiche di noi donne. Mi ispiro alla donna di oggi, che pur dovendo svolgere molteplici ruoli, nel suo essere dinamica non dimentica mai di essere donna. Eleganza e femminilità sempre! il resto passa in secondo piano. E soprattutto l’accessorio permette di osare! Le ultime tendenze della moda ruotano attorno all’unicità e alla ricercatezza. In un mondo fatto di cloni, non resta che creare qualcosa di singolare. Amanti Collezioni è distribuito in Italia, Bali e New York. Qual è la ragione di questa scelta? La ricerca attenta di materiali pregiati contraddistingue la produzione Amanti Collezioni. Quali sono i più utilizzati e perché? Amo pensare al mio brand come un qualcosa che va al di là della posizione geografica. Qualcosa che si adatta facilmente ai diversi scenari scoperti durante i miei viaggi. Il serpente, perché è un lusso e può essere sdrammatizzato. E la pelle intarsiata a mano, perché rappresenta l’essenza del tempo, nella precisione degli intarsi dai motivi più svariati, come fiori, animali, geometrie, confezionati dopo settimane di meticoloso lavoro. Il mondo dell’e-commerce. Come valuta rispetto alla sua esperienza l’andamento e la crescita di questo canale? L’importanza dell’accessorio nel mondo odierno. Qual è il suo valore per Filomena Manti? Quali sono le ultime tendenze della moda secondo lei? L’accessorio è da sempre quello che contraddistingue un look. Con un dettaglio adeguato tutto L’on-line ha il doppio vantaggio di permettere alle aziende di farsi conoscere e commercializzare senza mediazioni. Oltre a raggiungere i posti più disparati ricevendo feedback immediati. Al cliente permette di confrontare e scegliere. I must della prossima stagione? Un’estate piena di Amanti! Amanti ha in programma di investire a L’Aquila per offrire un’opportunità ai giovani di avvicinarsi al mondo della Moda. 47 L’AQUILà L’AQUILà Zielona Góra classicistico, con un organo barocco e tombe rinascimentali e barocche, e l’antica Chiesa della Madonna di Czestochowa del XVIII secolo, con il suo originale campanile in mattoni. C’è una moderna Università con ben dieci facoltà che offrono formazione a circa 18 mila studenti in 40 differenti aree di studio. A Zielona Góra la cultura produce benessere, insieme alle strutture ricettive e al sistema di trasporto che le consente di essere centro di snodo tra importanti città europee. Una città ricca di divertimenti al centro dell’Europa D 48 La festa del vino: Winobranie di Elsa Piccione i solito se si decide di visitare la Polonia si sceglie Varsavia, ma c’è una città della Polonia occidentale che stupisce per il suo passato e per la lunga tradizione vitivinicola. Zielona Góra, posta al centro dell’Europa, tra Berlino, Breslavia, Stettino e Praga, ha una storia che affonda le radici nel XIII secolo e un presente che la lega all’Italia: dal 1996 è gemellate con L’Aquila. Zielona Góra è una città ricca di divertimenti, perfetta per chi ama lo sport, ricca com'è di spazi verdi presenti in ogni angolo della città. Passeggiando per le vie del centro si possono ammirare edifici storici molto belli e non si può non restare coinvolti dalla piacevole e vivace atmosfera che anima da mattina a sera la Piazza del Mercato. E poi il palazzo comunale, e sulla strada Krawiecka la torre Bath che nel ‘500 era legata alla storia delle streghe e dei processi. Una delle attrazioni della città è The Palm House, antica casa vinicola a cui, nel 1956, hanno aggiunto un padiglione di vetro per ospitare delle piante esotiche e, successivamente, un ristorante. Oggi questo famoso ristorante è circondato da un ricco parco di viti e da almeno 200 specie di piante esotiche. Tra le chiese da vedere c’è la Concattedrale di San Jadwiga, ricostruita in stile La sala concerti della filarmonica Costruito nel 1909, l'edificio ha ospitato la prima casa parrocchiale della comunità evangelica. Nel 1960 la struttura è stata adattata alle esigenze della Zielona Góra Symphony Orchestra e ospita regolarmente concerti sinfonici che richiamano pubblico anche dalle altre città della Polonia. Passeggiando per le vie del centro lo sguardo è rapito dalla bellezza degli edifici storici e dalla vita che anima da mattina a sera la Piazza del Mercato Uno dei simboli più caratteristici di Zielona Góra è l’uva. Questa città è legata al vino fin dal ‘300. Nel passato i monaci coltivavano le viti nei giardini dei loro monasteri; quando poi i nobili conquistarono le terre, cominciò a diffondersi la tradizione di festeggiare il periodo della vendemmia. A partire dall’800 si cominciò a organizzare vere e proprie feste per promuovere la città in settembre: gente in costume e danze in onore di Bacco. Dopo i conflitti mondiali molte colture lasciate prive di assistenza si sono estinte. Da qualche anno l’Associazione Vitivinicola di Zielona Góra sta realizzando la reintroduzione di alcuni vitigni, ma soprattutto sta organizzando dei corsi per quanti vogliono diventare vitivinicoltori. L’Associazione coopera attivamente con i vignaioli della Germania, Boemia, Slovacchia e dell’Ungheria, organizzando conferenze, momenti di scambio di esperienze, e manifestazioni culturali. Sono in cantiere anche progetti turistici, come la Strada del Vino e del Miele, il Paese Verde del Divertimento e del Vino o la Strada dei Monumenti Vinicoli. Intanto ogni anno, durante la seconda settimana di settembre, la città festeggia con le tradizionali parate degli Sponsali della Vendemmia; ci sono anche il Mercatino dei Vini di Zielona Góra, la Festa del Vino Giovane e il Ballo Carnevalesco del Vignaiolo. 49 L’AQUILà foto: © David Pizzoli di Marco Valente G li Appennini costituiscono la spina dorsale d'Italia: una lunga catena rugosa e ondivaga estesa da nord a sud che nasce sul Mar Ligure e si perde ancora in mare, sulla punta della Calabria. E fra questi estremi c'è una zona, proprio al centro, dove gli Appennini mostrano la loro natura più fiera e selvaggia, dove sono più alti, più forti, più imponenti. Una spina dorsale che non è solo geografica, è anche culturale, e un centro che non è solo della natura, ma lo è anche dell'uomo. Perché è qui, all'ombra del Gran Sasso e della Majella, fra il Sirente, i Monti della Laga e il Velino, che si è sviluppata quella cultura italica che rappresenta le nostre radici più antiche, le più profonde. Marsi, Peligni, Piceni, Sanniti, genti di lingua osco-umbra che lungo i sentieri della transumanza fondarono una confederazione potente e temuta e che in seguito, dopo aspre lotte, diventerà il nerbo della forza di Roma. Più di duemila anni ma poco è cambiato. Un territorio tanto singolare e selvaggio da strappare anche a un turista d'eccezione innamorato dell'Italia come Goethe un commento appassionato. Come viverlo allora un luogo così? Con l'auto? Il navigatore satellitare? Mai come sugli altipiani dell'Appennino centrale c'è bisogno di cambiare prospettiva, di respirare natura e cultura con gli stessi ritmi ancestrali di un passato antico ma ancora vibrante. E il mondo visto dal dorso di un cavallo e assorbito al Percorsi attrezzati con aree di sosta, abbeveratoi e ostelli all’ombra del Gran Sasso e della Majella. Tra i sentieri di montagna, la Natura regala magnifici scenari, tutti da vivere a cavallo 50 A cavallo sugli altipiani Itinerari alla scoperta del cuore verde d'Abruzzo 51 L’AQUILà L’AQUILà gli itinerari del gran sasso d'italia Con i suoi 320 Km di tracciato, l'Ippovia del Gran Sasso è la più lunga d'Italia. Attraversa il territorio di tre province: L'Aquila, Pescara e Teramo 1. Da Prati di Tivo a Rigopiano Tempo: 7h 2. Da Rigopiano a Capestrano Tempo: 7h 3. Da Capestrano ad Assergi Tempo: 6h 4. Da Assergi a Campotosto Tempo: 7h 5. Da Campotosto a Prati di Tivo Tempo: 8h 6. Da Campotosto a Cortino Tempo: 6h Info: www.gransassolagapark.it ritmo del suo respiro ha quella qualità mai completamente sopita o dimenticata dei legami di sangue. Oggi questa possibilità non è più solo un sogno, e sono molte le piste e i sentieri attrezzati che consentono di scoprire un patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico fra i più belli d'Italia. L'ippovia del Gran Sasso, ad esempio, è indiscutibilmente la più famosa ed è un percorso ad anello lungo 320 km – il più lungo d'Italia – che si sviluppa all'interno del Parco toccando le province di L’Aquila, Pescara e Teramo. Lungo tutto il percorso – costituito dagli antichi tracciati delle mulattiere, delle carrarecce e dei sentieri di montagna da cui si distaccano diversi tratti secondari e dove si incontrano paesi, borghi, eremi, castelli, pascoli, valli e valichi – sono state allestite aree di sosta attrezzate con punti 52 fuoco, capanni di ricovero e ostelli. L'itinerario, infatti, è frutto di un complesso progetto realizzato dall'Ente Parco con il contributo di architetti e ingegneri e la partecipazione delle aziende agrituristiche e dei centri ippici della zona, nell'ambito del quale sono stati effettuati importanti interventi di sistemazione e ristrutturazione degli abbeveratoi e delle fonti d’acqua. Sul versante teramano, quello più interessante dal punto di vista naturalistico è il tratto delle pendici settentrionali del Gran Sasso che congiunge Nerito, Cortino e Rigopiano e che arriva fino a Capestrano. Di qui si risale sull'altro lato, verso i Monti della Laga e il lago di Campotosto. Il tracciato è caratterizzato, oltre che dai magnifici scenari delle valli di Vasto, Chiarino e Campotosto, da uno straordinario patrimonio storico-artistico, in particolare l'area della Baronia di Carapelle con i borghi di Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Calascio e Barisciano. Un altro itinerario da tenere in considerazione è quello che si snoda sull'Altopiano delle Rocche. Anche in questo caso si tratta di un percorso ad anello che ha come punto di riferimento Rocca Di Cambio, un grazioso paesino arroccato sulle pendici del Monte Cagno. L'attraversamento dell'altopiano tocca le località di Rocca di Mezzo e di Fontavignone, risalendo poi in direzione Fossa per Terranera e Tussillo, fino a Stiffe. Una visita alle Grotte di Stiffe è d'obbligo. Il sito deve la sua fama al fatto di essere percorso da un fiume sotterraneo che raccoglie tutte le acque dell'altopiano costituendo, con laghetti, rapide e cascate alte fino a 20 m, uno dei fenomeni carsici più spettacolari dell'Italia centrale. Il paesaggio è caratterizzato da splendide stalattiti e stalagmiti di notevole dimensioni e suggestivi effetti visivi e sonori creati dall'acqua. Dopo Prata D'Ansidonia si prosegue per le rovine dell'antica Peltuinum – un importante crocevia di epoca romana di cui rimangono parte delle mura, i monumenti funerari lungo la via Claudia Nova, i resti di un tempio forse dedicato ad Apollo e il Teatro – attraversando una zona ricchissima di tesori archeologici, storici e artistici, fra cui il Castello dei Camponeschi e altre fortificazioni di età medievale. Si prosegue in direzione dell'Aterno lungo una delle più importanti vie tratturali dell'Italia appenninica. Dopo la piana di Navelli – famosa per la produzione dello zafferano – costeggiando la parte meridionale dell'altopiano di Campo Imperatore, si raggiunge Collepietro, dove si trova il borgo fortificato, centro del feudo dei conti di Valva e imponente castello. Ultima tappa Capestrano, famosissima per via del ritrovamento di una delle più importanti testimonianze dell'arte italica: il "guerriero di Capestrano". La statua, oggi al museo di Chieti, non cessa di esercitare il suo fascino misterioso ed enigmatico, rivestito delle sue armi e avvolto nel silenzio, a guardarci dalle profondità delle nostre origini. 53 speciale p u b b l i r e d a z i o n a l e Vicini d'Impresa La prima rete virtuale di imprese di artigianato ed enogastronomia di Lazio e Abruzzo D edicato alle aziende che vogliono incrementare la propria visibilità, raggiungere nuovi clienti e puntare all’internazionalizzazione, Vicini D’Impresa – la rete virtuale di imprese di artigianato ed enogastronomia di Lazio e Abruzzo, nata dalla sinergia di Fiera Roma e Gruppo ISED SpA con la collaborazione della Banca di Credito Cooperativo di Roma – mette al servizio dei produttori delle eccellenze laziali e abruzzesi, una piattaforma tecnologica all’avanguardia per la promozione e commercializzazione dei propri prodotti agroalimentari e artigianali. Il sistema favorisce l’incontro con operatori internazionali e stimola la costruzione di reti con altre aziende. I canali di vendita, rivolti a consumatori e distributori, garantiscono la forte riduzione della catena distributiva e la capillare diffusione di prodotti di qualità sul mercato globale, difficilmente raggiungibile per le vie tradizionali. I servizi di Vicini D'Impresa agiranno essenzialmente su tre canali principali: marketing e promozione, per la partecipazione a eventi internazionali in rete e l'accesso a canali di comunicazione innovativi; finanziari, al fine di supportare lo sviluppo delle imprese e l'apertura di nuovi canali commerciali; operativi, per favorire la distribuzione dei prodotti, l'abbattimento delle barriere linguistiche e la riduzione dei costi di approvvigionamento. Fiera Roma Srl offre il proprio know how per lo svilup- 54 di Sara Terreni po dell’iniziativa: agevola gli scambi commerciali garantendo i più alti livelli di comfort, efficienza e praticità agli utenti di una struttura fieristica all'avanguardia in Europa e nel Mediterraneo. Ha le potenzialità per porsi a capofila di un numeroso e articolato gruppo di piccole e medie imprese. Il ruolo aggregante di Fiera Roma infine è fondamentale per consentire alle imprese di accedere alle iniziative internazionali in modo strutturato. Gruppo ISED SpA a partire dal 2007 ha sviluppato e sperimentato con successo la piattaforma di negoziazione virtuale B2X, la prima rete aggregante del Made in Italy di eccellenza, grazie agli evoluti strumenti di commercio elettronico, marketing intelligence e logistica distribuita. Vicini D’Impresa mette al servizio dei produttori delle eccellenze laziali e abruzzesi una piattaforma tecnologica per la promozione e commercializzazione dei propri prodottI In questo ambito Vicini d'Impresa si muove sia sui canali virtuali italiani che esteri, concentrandosi inizialmente sui canali B2Business di USA e Cina. Tra i servizi progettati per la rete, le aziende potranno usufruire del supporto di BCC Roma grazie a prodotti finanziari e assicurativi specifici. Per aderire al progetto, le imprese produttrici devono essere in possesso di alcuni requisiti: avere sede legale e/o operativa nel Lazio o in Abruzzo e realizzare in queste regioni le loro produzioni, essere produttori agroalimentari o di artigianato di prodotti finiti destinati alla piccola e media distribuzione, evadere puntualmente gli ordini. 55 gastronomia Un duo vincente A tu per tu con Michele Morelli, titolare del Gran Caffè dell'Aquila assieme al mastro gelataio Stefano Biasini di Irene Tempestini Vincitori dell'ambito premio "Il Gelato d'Oro" ai campionati italiani di Rimini, Morelli e Biasini sono pronti a partire per gli Stati Uniti dove li aspetta un progetto ambizioso. Goloso fin dalla nascita? Più o meno. Dopo l'università ho lavorato 4 anni nella pasticceria di mio zio: Dolci Aveja. Lì ho cominciato a capire il significato di "lavoro". Mi sono sempre dato da fare, da quando avevo 13 anni. Ma la passione per il gelato nasce dopo un lungo percorso che ha inizio nel 1997, con l'apertura del mio primo locale: Magoo Beer & Food, la seconda microbirreria d’Italia. Insieme al suo collaboratore, avete dato vita al Gran Caffè dell’Aquila. Qual è il punto di forza della vostra attività e in cosa vi distinguete? 56 Nel 2003 decido di abbandonare l’avventura iniziata con Magoo, non perché le cose andassero male, ma sentivo l'esigenza di crescere professionalmente, di creare qualcosa che, secondo me, in questa città mancava. è così che è nato il Gran Caffè dell'Aquila, il primo caffè della città e il primo caffè in Abruzzo ad avere al suo interno una torrefazione. Nuova filosofia di lavoro: servizio di altissima qualità, ambienti raffinati, materie prime selezionatissime a partire dal caffè torrefatto all'interno del nostro locale. Il Gran Caffè dell'Aquila è diventato subito il punto di riferimento degli aquilani e, ad oggi, è senza dubbio il bar storico della città. Dopo il Gran Caffè è stata la volta della gelateria. Come è nato questo desiderio? gastronomia no, invece, ci siamo classificati per primi. Il mio socio, Stefano Biasini, sarà il capitano della Nazionale Italiana di Gelateria. Vi assicuro, si tratta di un impegno durissimo. Quando le prossime competizioni e cosa avete in serbo? Già da un paio di mesi sono iniziati gli incontri con gli altri membri della squadra a Brescia, presso Castalimenti, una delle strutture più attrezzate d'Italia, dove, insieme agli allenatori e agli altri professionisti del settore della gelateria e della pasticceria, verrà preparato il programma da svolgere nelle due giornate di gara che si disputeranno a Rimini il 18 e 19 gennaio 2014. Pensate di ampliare il raggio d’azione della vostra produzione e portare le specialità Morelli/Biasini anche al di fuori dei confini abruzzesi? Il nostro prossimo obiettivo è Philadelphia. Ebbene sì, il Gran Caffè sbarca negli Stati Uniti. Sta per nascere quello che 10 anni fa è sorto all'Aquila. A breve firmeremo il contratto con il proprietario del locale scelto. Progetti e format già alla mano, America stiamo arrivando! Biasini e Morelli si sono aggiudicati il premio "Gelato d'oro" all'edizione 2013 del Sigep presentando un gelato al gusto peperone che ha stupito la giuria Verso l'inizio del 2009 io e Stefano abbiamo sentito il bisogno di iniziare una nuova esperienza. Quando abbiamo saputo che si sarebbe liberato un locale in Piazza Machilone, abbiamo colto al volo l’occasione e aperto una gelateria artigianale. Insieme al suo collega Stefano Biasini ha conquistato nel 2011 il secondo posto alla selezione Italia della Coppa del Mondo di Gelateria al Sigep di Rimini, solo uno dei riconoscimenti ottenuti. Quali sono gli altri? Nel gennaio 2011 siamo stati selezionati per partecipare alla manifestazione Verso l'eccellenza: siamo rientrati tra i 10 miglior gelatieri d'Italia. Esattamente un anno dopo è stata la volta della Coppa del Mondo di Gelateria, una competizione che ci ha fatto aggiudicare il secondo posto. Quest’an- nell'immagine, da sinistra: Michele Morelli e Stefano Biasini, vincitori al Sigep di Rimini 57 salute salute i consigli del dottore A volte le donne usano troppe creme. Quali sono le attenzioni da seguire per salvaguardare la propria pelle? Carlo Di Stanislao Utilizzare creme evanescenti, ricche di acqua, prive di profumi e senza coloranti o conservanti. Non usarle nei periodi in cui si è soggetti a una diretta esposizione solare, e applicarne sempre uno strato sottile, con un lento massaggio che ne favorisca l’assorbimento. Abbronzarsi senza rischi si può: i consigli dell'esperto per proteggere la pelle dai danni del sole di Anna Baldini Carlo Di Stanislao, Professore a contratto presso le Università de L'Aquila, Chieti e Siena, Presidente AMSA (Associazione Medica per lo Studio dell'Agopuntura), Specialista in Dermatologia e Allergologia, grande esperto di queste materie sia sul versante "occidentale" che su quello "orientale". Vivere a L’Aquila – a oltre 700 metri d’altitudine – obbliga ad attenzioni particolari per la propria pelle? Quali sono gli accorgimenti da prendere? Sia il freddo che l’altitudine rendono possibile il danneggiamento cutaneo. Per il freddo si può ricorrere a pomate molto grasse, con glicerina, lanolina e vasellina, e a una dieta ricca di alimenti che migliorano la circolazione periferica, come i frutti rossi e neri. Per l’esposizione solare, ma soprattutto ad alta quota, è consigliato l’uso di creme con schermi solari fisici, come il biossido di titanio, e una dieta con frutta e verdura ricche di vitamina A ed E, come carote, piselli e legumi. 58 Con l’arrivo dell’estate la tentazione di esporsi al sole diventa irresistibile. Quali sono gli accorgimenti per ottenere un’abbronzatura sana? La migliore esposizione è prima delle 11 e dopo le 17. Se si è al mare è importante applicare una protezione con fattore alto e resistente all'acqua, alla sabbia e al sudore, su tutte le parti esposte, ripetendo l’operazione ogni 2 ore. Occorre evitare di esporsi troppo al sole, usare prodotti doposole e fare attenzione a condizioni ingannevoli, come il sole nascosto dietro le nuvole o un venticello fresco, così come all’ombrellone e all’acqua, che fanno passare dal 50% al 90% dei raggi solari. I bambini sotto i tre anni non vanno mai esposti direttamente al sole. Dopo i 3 anni la protezione deve essere garantita da una schermo alto e da accessori come cappellino e t-shirt. Cosa occorre fare per evitare problemi legati a una eccessiva e sbagliata esposizione ai raggi solari? Attenersi a tutte le regole viste prima e fissare periodicamente una visita di controllo dal dermatologo. Non usare prodotti profumati, autoabbrozzanti o acceleratori dell’abbronzatura e limitare l’uso di cabine abbronzanti che invecchiano precocemente la pelle e moltiplicano il rischio di tumori. Evitare di esporsi troppo al sole, usare prodotti doposole e fare attenzione a condizioni ingannevoli, come il sole nascosto dietro le nuvole o un venticello fresco Quali rimedi naturali suggerisce? Sono utili gli integratori alimentari a base di antocianine, flavonoidi e acidi idrossicinnamici estratti dalle arance rosse, con vitamina C ed E. Il trattamento deve essere continuato per tutta la durata dell'esposizione al sole, senza superare la dose giornaliera consigliata. In caso di pelli molto chiare sono utili nutraceutici al licopene e al resveratrolo, il primo estratto dal pomodoro e il secondo dalla buccia di vite rossa, con azione antiradicalicache favorisce la sintesi di melanina protettiva. Alla pelle secca si può rimediare con un unguen- to a base di Centocchio (stellaria media), olio di mandorle dolci, avocado e germe di grano. Qual è la lezione dell’Oriente sulla cura della pelle? In tema di cute estiva il rimedio più indicato, a piccole concentrazioni, è la Curcuma, che può anche essere assunta in decotto per facilitare l’abbronzatura. Per i capelli, invece, si possono usare shampoo e lozioni a base di Peonia rossa, mentre una goccia di olio di Rosa mosqueta in un cucchiaio di miele sarà un’ottima maschera doposole. 59 shopping shopping ROVO Mastri sellai da generazioni di Marco Valente C 60 hi va ha un destriero sa perfettamente che fra cavallo e cavaliere deve esserci un affiatamento completo, una reciproca fiducia, perché l'animale capisce immediatamente se l'uomo che tenta di cavalcarlo è davvero in grado di farlo. Ma la comunicazione fra questi due esseri viventi così diversi, ma anche così affini, avviene con un linguaggio nuovo, né umano né equino, che deve essere imparato e praticati. Gli strumenti per praticarlo hanno secoli di storia alle spalle: sono i finimenti e, soprattutto, la sella. Il cavallo, contrariamente a quello che si è portati a pensare, non è adatto morfologicamente a essere cavalcato. Per sostenere il peso del cavaliere senza affanno o pericolo dovrebbe avere la schiena inarcata, non arcuata. Anche chi non si occupa affatto di architettura capisce immediatamente che nessuno sano di mente progetterebbe un ponte con la curvatura al contrario. Non si può cambiare la struttura ossea di un cavallo, evidentemente, ma il cavallo può imparare ad assumere una postura adatta. La sella diventa allora quel diaframma insostituibile che, assecondando due forme – quella del cavallo e quella del cavaliere –, garantisce comfort a entrambi e ne permette la comunicazione. Ampiezza della schiena, lunghezza della colonna, conformazione del garrese sono tutte variabili che non incidono solo sulla perfetta vestibilità ma anche sulla salute del cavallo e la sicurezza del cavaliere. Ecco perché è così importante scegliere la sella giusta e perché è così fondamentale che a realizzarla sia un vero esperto. È il caso di Giannettore, Adriano e Paolo Rovo che, con grande passione, continuano una lunga tradizione di famiglia. La selleria Rovo Selleria Rovo era già nota come selleria alla fine Zona Industriale di Fossa (AQ) via San Lorenzo, 8 dell'Ottocento e, di generazione tel. 0862.752372 in generazione, quell'esperienza e quella cura nel lavorare il cuoio e www.selleriarovo.it realizzare artigianalmente selle e finimenti di grandissima qualità è arrivata fino a oggi. Il mestiere del sellaio è molto antico e si può apprendere solo in bottega a contatto con un maestro artigiano. È quasi un'arte. La scelta dei cuoi e dei pellami – rigorosamente della migliore produzione italiana – la cura nelle cuciture e nelle finiture realizzate interamente a mano, le forme attentamente studiate. Ci vuole esperienza, pazienza e soprattutto amore perché non esiste una sella uguale all'altra, e non solo perché i cavalli sono diversi, ma perché lo sono anche i cavalieri e una buona sella non può che essere un pezzo unico. Ecco perché i fratelli Rovo rappresentano una delle realtà artigiane più conosciute e apprezzate nel panorama equestre a livello internazionale. MONTA INGLESE E AMERICANA Tra le tipologie di monta esistenti le più conosciute sono sicuramente quella inglese e quella americana. La differenza sostanziale tra le due è rintracciabile nel fine ultimo per cui vengono utilizzate e nell’assetto. La prima è studiata per il salto ad ostacoli, mentre la seconda impiega il cavallo come strumento di lavoro. La monta all’inglese conferisce al cavaliere un’andatura elegante che si ottiene attraverso alcune accortezze: il cavaliere si avvale di una staffa più corta rispetto a quella americana, il busto è eretto e al posto del morso si ha il filetto, direttamente inserito nella bocca del cavallo, che permette di guidare il destriero attraverso delle redini con entrambe le mani. La monta americana invece è studiata per far si che i movimenti del destriero siano più repentini: la posizione del busto è spostata all’indietro, il morso utilizzato permette di guidare il cavallo anche con una sola mano, in modo che il comando giunga all’animale repentinamente, e la staffatura è allungata, conferendo un’andatura molto più rilassata rispetto a quella inglese. 61 l'aquila & dintorni l’aquila & dintorni nell'immagine: S. Stefano di Sessanio (AQ) L'albergo diffuso Abitare é meglio che alloggiare Albergo diffuso Sextantio 62 di Irene Tempestini T ra i trend più diffusi dell’ultimo periodo, l’albergo diffuso, nuova tipologia di alloggio che fonda la sua buona nomea su dettagli qualitativi. Chiariamo innanzitutto in cosa consiste un albergo diffuso. Come si evince dal nome è un hotel che, a differenza delle strutture ormai note, non si edifica dal nulla, ma sorge da abitazioni già presenti e messe “in rete”, ovvero collegate tra di loro al fine di offrire al cliente LA BELLEZZA DEL BORGO MEDIEVALE: S. stefano di Sessanio Annoverato tra i borghi più belli d’Italia, S. Stefano di Sessanio conta appena 120 abitanti. Un numero esiguo compensato però dall’affluenza turistica, attratta dalle sue bellezze paesaggistiche. Il borgo è realizzato in pietra calcarea tutte le comodità di cui necessita durante il suo soggiorno. L’idea che sta alla base del progetto diffuso è offrire una vacanza particolare, all’interno di un borgo, in cui il cliente non sia ospite, ma residente del luogo che visita. Ad oggi gli alberghi diffusi presenti in Italia sono cinquanta e insieme hanno fondato l’Associa- bianca e, tra le costruzioni più suggestive al suo interno, vale la pena menzionare la torre cilindrica – anche detta “medicea” per via dello stemma della famiglia fiorentina Dè Medici, nel ‘500 feudatari del borgo. Tra le bellezze architettoniche offerte anche la chiesa cimiteriale di S. Stefano di Sessanio e la piccola cappella della Madonna del Lago risalente al XVII sec. nell'immagine accanto: Torre Medicea 63 l’aquila & dintorni l’aquila & dintorni Chef Osvaldo a La Stozza Sapori e tradizione si incontrano a Ovindoli di Sofia Lombardo L «Alla base dell’ADI c’è l’idea di migliorare lo spazio ospitante, riqualificando le strutture già presenti, attraverso alcune accortezze» 64 zione Nazionale degli Alberghi Diffusi (ADI) per promuovere e tutelare questo nuovo modo di vivere paesi e città. Appartiene a questa categoria anche il borgo medievale di Sessanio, edificato tra le montagne dell’Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Attraverso il progetto dell’albergo diffuso, S.Stefano di Sessanio è stato riqualificato e, letteralmente, riportato alle origini. Alla base dell’ADI c’è l’idea di non intervenire sul territorio in modo invasivo, ma di migliorare lo spazio ospitante, riqualificando le strutture già presenti attraverso alcune accortezze (occultamento degli impianti e della tecnologia; uso esclusivo di materiale architettonico di Albergo diffuso Sextantio recupero; uso esclusivo dell’arredamento povero della montagna abruzzese). Un modo per immergersi a pieno in quello che è stato il vissuto antico del borgo e per assaporare da vero “residente” le bellezze del posto. per maggiori informazioni: http://www.alberghidiffusi.it/ Sullo sfondo bianco di Ovindoli nasce il ristorante La Stozza, locale trendy e giovanile che scalda le serate degli appassionati di montagna, degli sciatori e degli amanti della buona cucina. Con un ricco e variegato menù il locale si attesta come uno tra i migliori di Ovindoli e della zona intorno, merito dell’ingegno e della cura che lo chef Osvaldo e sua moglie Antonella, insieme al fondatore del ristorante, l’ex maestro di sci Pierleoni Gaetano, da anni mettono per soddisfare le esigenze della clientela. Ristorante La Stozza Via Del Ceraso 7, 67046 Ovindoli tel. 0863 705633 La Stozza ha una lunga storia alle spalle. Nasce infatti nel 1989 come creperie, un’intuizione del maestro Pierleoni che voleva offrire un ambiente confortevole e rilassante a tutti gli sportivi del posto dopo una lunga giornata sulle piste. Il locale diviene in poco tempo il fiore all’occhiello di Ovindoli per tutti gli anni ’90, richiamando turisti da ogni impianto. Con il passare degli anni però la clientela cambia e con essa anche la tipologia di richiesta, per questo, nel 2004, lo chef Osvaldo decide di rilevare l’attività e di trasformarla in un ristorante. In poco tempo la cucina dello chef conquista anche i palati più esigenti che frequentano le piste abruzzesi, rientrando a far parte di diritto nella rosa dei locali più apprezzati d’Abruzzo. 65 speciale p u b b l i r e d a z i o n a l e Soluzioni all’avanguardia per le aree urbane I 66 n vent’anni di attività, Docchem si è specializzata nella produzione di sistemi per la conservazione e la finitura delle superfici. Grazie al laboratorio aziendale e all’intensa collaborazione con tecnici e professionisti, ha messo a punto un ricco catalogo a elevato contenuto tecnologico per la pulitura e la protezione, recentemente arricchito dai prodotti ai fluorurati, che offrono prestazioni inedite e potenziate anche in termini di salvaguardia ambientale e risparmio energetico. Ciò che caratterizza l’azienda è la disponibilità a offrire supporto tecnico in cantiere, progettando soluzioni mirate che negli anni hanno fidelizzato la clientela, favorendo lo sviluppo di solidi rapporti, attraverso i quali Docchem ha potuto partecipare a numerosi cantieri di “eccellenza”, in Italia e all’estero. Fra i più recenti sodalizi, quello con lo staff di Zaha Hadid inaugurato al MAXXI di Roma (il problema era formulare una velatura a doppia valenza protettiva ed estetica per le superfici a vista in calcestruzzo) e rinnovato nel cantiere del nuovo porto di Salerno. Dal 2011, nell’ambito della promozione della nuova linea ai fluorurati Colordoc, Docchem ha proposto un protocollo di intesa per le Strade Amiche dei Bambini di Unicef, con decorazioni pittoriche su asfalto. In via Fiasella a Genova è stato realizzato il Labirinto del Colore di Silvia Rizzo, ma altri progetti sono in corso e, in dirittura di arrivo a Catania, un gioco dell’oca e 6 “campane” al porto di Riposto. Lo stesso prodotto, il Colordoc Plus, è stato utilizzato per gli oltre 7.000 mq di segnaletica orizzontale dell’aeroporto aquilano, mentre altre soluzioni sono state scelte per la finitura e la protezione delle superfici interne ed esterne. La particolare composizione fa di questi prodotti dei fuoriclasse nella categoria: elevata resistenza all’usura, durata nel tempo, ampia scelta di colori brillanti, superfici antigraffiti e autopulenti a contatto, atossicità in fase di applicazione e di uso. Di notevole interesse anche i termorasanti, finiture di basso spessore con elevate proprietà termiche, e i noti antigraffiti, fra i più diffusi e affidabili in Italia. Nel 2012, in collaborazione con professionisti ed enti locali, sono state realizzate puliture e protezioni antigraffiti presso alcuni siti monumentali del Docchem ha collaborato inoltre ai restauri conservativi del Teatro alla Scala e di prestigiosi palazzi di via Montenapoleone a Milano, della Mole Antonelliana di Torino, della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma centro Italia: il Portale dell’Oratorio dell’Angelo della Pace e la scalinata di via delle Prome a Perugia, la facciata di Casa D’Annunzio a Pescara e la chiesa medievale di San Bartolomeo a Campobasso. 67 review DIGITAL di Ilaria Bonanni SCRABBLE è uscita da poco l’applicazione che permette di sfidare amici, parenti e avversari scelti su piattaforme social a uno dei giochi più diffusi al mondo: lo Scarabeo. Si chiama Scrabble – nome originario usato per designare l’antico gioco dello Scarabeo – ed è una nuova e divertente app realizzata dalla Electronic Arts, il leader mondiale nel campo dei videogiochi e dei giochi per computer. Come nel tradizionale gioco da tavola, due sfidanti devono disporre sette lettere estratte a sorte su una plancia composta da 225 caselle, in modo da comporre una parola di senso compiuto che gli permetta di realizzare il maggior numero di punti. Per migliorare le proprie capacità prima di affrontare una nuova sfida virtuale, ci si può allenare giocando da soli contro il computer. Con questa applicazione è possibile svolgere fino a cinquanta partire contemporaneamente e usufruire della modalità Passa e Gioca, così da poter partecipare servendosi di un unico dispositivo. Scrabble, compatibile con iPhone, iPod Touch e iPad, e ottimizzata per iPhone 5, è da poco disponibile su App Store e richiede iOS 4.3 o successivi. 68 QUIZ CROSS Dai creatori di Ruzzle una nuova app che sta spopolando: l suo nome è Quiz Cross e può essere considerato il degno sostituto del suo predecessore. è sviluppato da Mag Interactive e il gioco è disponibile in due versioni, proprio come Ruzzle, una gratuita e una completa e a pagamento (2,69 euro). Ma in cosa consiste Quiz Cross? Il suo nome racchiude già alcuni indizi. Si tratta di un’applicazione che unisce il tris e il quiz, due giochi classici e conosciuti da tutti. Per sfidare gli avversari è necessario rispondere correttamente a tre domande: solo così si conquisterà una casella e una pedina. Ma attenzione, anche il nostro avversario potrebbe aver scelto la nostra parte di tabellone per giocare. Il tutto, quindi, si complica. A vincere la pedina sarà chi risponderà al maggior numero di domande, ottenendo così la possibilità di avvicinarsi alla vittoria, che si conquista definitivamente realizzando un tris (verticale o orizzontale). In caso di parità ad aggiudicarsi il primo posto sarà colui che risponderà in modo corretto alla domanda di spareggio. Quiz Cross è disponibile per iPhone, smartphone iPad e iPod Touch. SCHEDA TECNICA SCHEDA TECNICA NOME: Scrabble CATEGORIA: Giochi VERSIONE: 3.4.0 DIMENSIONE: 24.3 MB LINGUA: Italiano, Francese, Inglese, Spagnolo, Tedesco, Portoghese SVILUPPATORE: Electronic Atrs Inc PREZZO: 1,99 dollari NOME: Quiz Cross CATEGORIA: Giochi VERSIONE: 1.0.6. DIMENSIONE: 22.4 MB LINGUA: Italiano, Francese, Inglese,Spagnolo, Tedesco, Olandese, Danese, Svedese, Norvegese SVILUPPATORE: Mobile Access Group AB PREZZO:2,69 dollari (versione premium) 69 review ARTE arte pescara di Anna Baldini Ritratto di Lucina Brembati - 1518 ca A ROMA, LA MOSTRA DI HELMUT NEWTON Il Palazzo delle Esposizioni di Roma rende omaggio a uno dei fotografi più innovativi del panorama contemporaneo: Helmut Newton. Di origine tedesca, l’artista scomparso nel 2004 ha rivoluzionato la visione della fashion photography con i suoi scatti provocatori, che hanno aperto le porte al nudo femminile e hanno fatto della fotografia di moda un mezzo per indagare la realtà svelandone le intime contraddizioni. L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Helmut Newton Foundation di Berlino, traccia l’evoluzione della poetica dell’autore, comprendendo 200 scatti selezionati dallo stesso artista dai suoi primi tre volumi a stampa: White Women (1976), Sleepless Nights (1979), Big Nudes (1981), raccolti dalla vedova Jane. Gabriele d'Annunzio L'Alba s'innamora nella casa di D'Annunzio In occasione del 150° anniversario della nascita del Vate, il Museo Casa natale di Gabriele d’Annunzio ha cambiato veste, dedicando le sale espositive situate al piano terra a una mostra intitolata Quando l’alba s’innamora. L’infanzia di Gabriele d’Annunzio da Pescara a Prato. Una lunga serie di cimeli, lettere e documenti condurranno sulle tracce della fanciullezza del poeta, periodo della sua vita per lungo tempo rimasto in ombra. I visitatori saranno avvolti da un’atmosfera festosa, trasmessa da alcuni celebri capolavori dell’artista Francesco Paolo Michetti, che rendono la gioia di una madre, Luisa De Benedictis, intenta ad accogliere, lieta, il piccolo Gabriele. Numerosi appuntamenti scandiranno la rassegna in corso fino al 19 settembre. Quando l’alba s’innamora. L’infanzia di Gabriele d’Annunzio da Pescara a Prato. Museo Casa natale di Gabriele d'Annunzio, Pescara Fino al 29 Settembre Autoritratto con la moglie e le modelle - Parigi, 1981 torino roma Helmut Newton. White Women/Sleepless Nights/Big Nudes Palazzo delle Esposizioni, Roma Fino al 21 luglio 70 LORENZO LOTTO NELLE MARCHE Le preziose sale della Venaria Reale ospitano quest’estate le opere di Lorenzo Lotto, intenso e controverso autore del Rinascimento Italiano. Nato a Venezia nel 1480, l’artista visse e operò a lungo nelle Marche, dove la sua produzione artistica, contrassegnata da un approccio intimistico e psicologico, toccò l’apice. L’esposizione, che fa seguito alla mostra tenutasi da poco al Museo Puŝkin di Mosca, mette in luce proprio questa fase decisiva del percorso di Lorenzo Lotto. La rassegna è arricchita per l’occasione di ulteriori opere provenienti da chiese e musei italiani. Tra questi a ricoprire un ruolo di spicco l’affresco trasportato su tela e raffigurante San Vincenzo Ferrer, proveniente dalla chiesa di San Domenico di Recanati. Un maestro del Rinascimento Lorenzo Lotto nelle Marche La Venaria Reale, Torino Fino al 7 luglio chieti a chieti i codici miniati medievali e rinascimentali Chieti ospita fino al 31 agosto la mostra Illuminare l’Abruzzo. Codici miniati tra Medioevo e Rinascimento. Si tratta di una rassegna davvero eccezionale perché nelle sale del Museo Palazzo de’ Mayo sono esposti autentici capolavori: manoscritti miniati testimoniano un’antica forma d’arte che continua ad affascinare. Per la prima volta vengono esposti i due fogli dei corali rubati da Guardiagrele e successivamente recuperati da Francesca Manzari, così come l’antico Exultet di Avezzano, un rotolo di pergamena di ben 6 metri realizzato nell’XI secolo. Ad affiancare i manoscritti miniati delle Biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche abruzzesi saranno anche il Messale per Offida, conservato alla Biblioteca Palatina di Parma, e i fogli miniati attualmente custoditi dalla Fondazione Cini di Venezia. Illuminare l’Abruzzo. Codici miniati tra Medioevo e Rinascimento Museo Palazzo de’ Mayo, Chieti Fino al 31 agosto 2013 71 review LIBRI LIBRI di Barbara Mattei 72 Anne B. Radge La casa delle bugie Neri Pozza - 17,00 euro Corrado Ruggeri La mia Asia LT Editore - 16,00 euro Concita De Gregorio Io vi maledico Einaudi - 16,00 euro Primo episodio letterario della trilogia della famiglia Neshov. Un dramma familiare ambientato tra la Danimarca e la Norvegia puntellato di ironia e segnato dai sentimenti dei protagonisti che si intrecciano in un garbuglio inestricabile. Protagonisti di questo thriller sono tre fratelli, che nulla hanno i comune: Tor, il più anziano dei tre, alleva maiali nella fattoria di famiglia, dove continua a vivere con gli anziani genitori e dove sembra trascorrere una vita apparentemente felice. Margido, il fratello di mezzo, è il titolare di una fiorente impresa funebre. Single, con un repertorio di scuse per tenersi lontano da ogni garbuglio sentimentale. Erlend, il più piccolo dei tre, fuggito molti anni addietro dall’omofobia del piccolo villaggio natale, vive a Copenhagen, dove lavora come decoratore di vetrine e coltiva un’ossessiva mania di collezionismo per le miniature di Swarovski. Come ogni sagra familiare che si rispetti tanti sono i segreti: i numerosi misteri che lentamente emergono vanno a mostrare quella che è La casa delle bugie. «L’Asia è un altrove straordinario, dove un viaggiatore curioso trova tutto quello che desidera scoprire, dentro e fuori di sé. Un continente che è insieme primo e terzo mondo, modernità e speranza di sviluppo, pietas e crudeltà, buddismo e Islam, Cristo e pirati, oppio e massaggi in spiaggia». Così scrive Corrado Ruggeri nel suo nuovo libro La mia Asia, pubblicato da LT Editore. Bali, Buthan, Birmania, Borneo, Cambogia, Cina, Corea, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Laos, Macao, Maldice, Malesia, Nepal, Singapore, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam sono le tappe di questo straordinario itinerario di viaggio lungo trent’anni nel quale trovano spazio le emozioni e i racconti di un grande narratore. Personaggi, incontri, luoghi si rincorrono come pagine di un atlante: «scritto – racconta Ruggeri – con alcuni dei giorni più belli della mia vita». Un’occasione unica per scoprire e assaporare un assaggio della lontana Asia, raccontata con lo sguardo amorevole e disincantato di un grande giornalista. «Perché se non hai di cosa vivere ogni vicino è tuo nemico. Se non hai dignità non hai niente altro di altrettanto prezioso da perdere e vale tutto, allora.» Io vi maledico è un testo intenso e duro sull’attuale situazione del lavoro in Italia, un libro che più che un reportage è un grido di disperazione, una denuncia, un coro di rabbia e indignazione. Attraverso ventiquattro testimonianze di uomini e donne del nostro Paese, Concita De Gregorio dà spazio all’Italia che soffre per via di un lavoro che non c’è o di un lavoro che la uccide. In queste pagine c’è l’Italia giovane che sogna un futuro migliore da raggiungere con un talent scout con tutto il suo audience, c’è l’Italia migliore che espatria e rientra per via di una promessa che non verrà mai onorata, ci sono gli operai dell’Ilva e tutti quelli che hanno perso la vita avvelenati dalle emissioni nocive dello stesso stabilimento che gli dà di che vivere. Jenna Miscavige Hill Scientology Rizzoli - 18,00 euro Peter Cameron Il weekend Adelphi - 16,00 euro Murakami Haruki A sud del confine, a nord del sole Einaudi - 20,00 euro «È doloroso, difficile e a volte può essere molto pericoloso aprire gli occhi e renderti conto che hai vissuto tutta la vita in una gabbia» scrive Jenna Miscavige Hill, scientologa di terza generazione. Libro testimonianza su uno dei fenomeni religiosi più discussi degli ultimi cinquanta anni, una delle organizzazioni più potenti e misteriose del mondo. L'autrice di questo testo è la nipote del leader di Scientology succeduto a L. Ron Hubbard e cresciuta sotto i dettami della sua Chiesa. Dentro Scientology Jenna Hill è nata e da Scientology è riuscita ad uscirne. La giovane donna, il cui volto di bimba è ritratto nella copertina del libro, parla dell’organizzazione religiosa della Chiesa come di una gabbia e ne illustra i dettagli, le dinamiche e i meccanismi molto complessi che la regolano, aspetti che sono apprezzabili solo se visti dall’interno. Scientology è un documento prezioso che apre una finestra sulle tante dicerie che questo culto contemporaneo – divenuto famoso anche grazie alla partecipazione di adepti appartenenti al mondo dello star system – ha prodotto, tra cui anche quello di intraprendere azioni ostili verso chiunque la critichi pubblicamente. «Ci sono cose che si perdono e non tornano indietro; non si possono riavere mai più, se non nella copia carbone della memoria. Ci sono cose a cui sembra impossibile rassegnarsi ma a cui rassegnarsi è inevitabile. Lo scorrere dei giorni leviga il dolore ma non lo consuma: quello che il tempo si porta via è andato, e poi si resta con un qualcosa di freddo e duro, un souvenir che non si perde mai. Un piccolo bassotto di porcellana delle White Mountains. Una marionetta del teatro delle ombre di Bali. E guarda: un calzascarpe d’avorio di un hotel a quattro stelle di Zurigo. E qua, come un sasso che porto ovunque, c’è un pezzetto di cuore altrui che ho conservato da un vecchio viaggio». La morte, il lutto e la rinascita: questo è Il Weekend di Cameron. Un romanzo breve, delicato, toccante. L’andamento della narrazione è quello della pièce teatrale: tanti dialoghi che animano la storia e arricchiscono i personaggi di particolari. L’autore americano riserva ai suoi personaggi, in difficoltà e fragili più che mai, un tatto di grande umanità, e accompagna il lettore fino a quel luogo della coscienza dove si celano le domande più importanti. Ognuno con le proprie. «Sono nato il quattro gennaio 1951, nella prima settimana del primo mese del primo anno della seconda metà del ventesimo secolo. Lo si potrebbe quasi considerare un evento da commemorare ed è per questo che i miei genitori mi hanno chiamato Hajime che significa “inizio”. A parte questa singolare coincidenza, non ci sono altri particolari degni di nota riguardo la mia nascita». Einaudi pubblica in una traduzione completamente rivista A sud del confine, a ovest del sole, uno dei romanzi più amati del giapponese Haruki Murakami. Hajime è figlio unico ed essere figli unici nel Giappone anni ’50 è cosa rara. Dodicenne, scopre che la sua eccezionalità, la sua solitudine così rassicurante e protettiva, è solo un’abitudine. Perché due solitudini che si incontrano possono diventare amore. E così, il primo e forse il solo vero amore di Hajime ha un nome, quello di Shimamoto, una bambina simile a lui, anche lei abituata a quella solitudine che lui conosce bene. La vita lo porterà a incontrare varie donne, fare esperienze, crescere, cambiare, capire, sbagliare, gioire. Vivere, insomma. Ma l’amore forse colpisce una sola volta. 73 review film di Irene Tempestini CATTIVISSIMO ME 2 Dedicato a grandi e piccini, torna nelle sale l’attesissimo sequel di Cattivissimo me, il film di animazione realizzato dalla Universal e dalla Illumination Entertnainment che verrà presentato in Italia il 17 ottobre all’interno della rassegna Alice nella Città a Roma. Protagonista indiscusso è ancora una volta Gru – personalizzato dalla voce di Steve Carell negli States e di Max Giusti in Italia – accompagnato dal trio di orfanelle e dal fedele team dei minions. La nuova avventura vede Gru impegnato con la Lega anti-cattivi intenta a debellare il male che attanaglia il mondo: il supercriminale El Macho. Dotato di un destriero particolare – uno squalo per la precisione – lo scopo di El Macho è solo uno: distruggere il mondo, nuovamente in pericolo. Il ruolo/voce del pericoloso criminale sarebbe dovuto essere ricoperto da Al Pacino che però ha deciso in un secondo momento di lasciare l’onore al collega Benjamin Bratt. Oltre al cattivo di turno tanti nuovi e divertenti personaggi accompagneranno Gru durante l’impresa, tra questi l’agente Lucy Wilde (doppiata da Kristen Wiig). Entrata nella top ten dei film di animazione più importanti della storia del cinema americano, la pellicola, realizzata da Christopher Meledandri e dal suo team, si propone per la sua seconda uscita in una veste 3D, ancora più spettacolare e pronta a sbancare i botteghini. REGIA: Pierre Coffin, Chris Renaud CAST: Benjamin Bratt, Steve Carell, Kristen Wiig, Miranda Cosgrove doppiatori italiani: Max Giusti, Arisa, Neri Marcorè PAESE: Stati Uniti GENERE: animazione, commedia, family NELLE SALE italiane DAL: 17 ottobre 74 Istituto di Vigilanza AQUILA Srl UOMINI & TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA www.sicuraquila.it - [email protected] review MUSICA di Ilaria Belringeri The Devil Put The Dinosaurs Here depeche mode Prodotto da: Columbia PREZZO: 15.99 euro DATA DI USCITA: 22/03 delta machine Forse il miglior lavoro di sempre. Stiamo parlando di Delta Machine, il tredicesimo album dei Depeche Mode. Caratterizzato da una versione deluxe, il nuovo lavoro contiene quattro bonus tracks e un libro di ventotto pagine con le foto più suggestive della band, realizzate durante il loro tour mondiale del 2012. L’inedito Lp è stato prodotto da Ben Hillier e mixato da Flood su etichetta Columbia Records. L’album ha preso spunto dalle sonorità elettroniche che hanno segnato dischi di successo dei Depeche Mode, come Violator (1990) e Songs of Faith and Devotion (1993). Un album e un tour imperdibili. Per l’uscita del nuovo disco, il chitarrista degli Alice in Chains, Jerry Cantrell, ha dichiarato a RollingStone. com: «The Devil Put Dinosaurs Here è un disco completamente differente rispetto a quanto da noi fatto in precedenza. Come ogni nostro altro album, incapsula uno specifico lasso di tempo. Si nota una crescita e il fatto che la band si sta spostando verso nuovi territori, senza però perdere la propria identità». «La cosa bella di questo album – continua Cantrell – è il suo essere un’istantanea del tempo. Quando vengono messi in fila tutti i nostri dischi uno dopo l’altro, si può vedere come la band sia cambiata, evoluta. Così potete vedere come siamo arrivati in un luogo differente, ora» alice in chain prodotto da: Capitol PREZZO: 16.99 euro DATA DI USCITA: 28/05 NOW WHAT?! DEEP PURPLE prodotto da: earMUSIC PREZZO: 16,99 euro DATA DI USCITA: 30/04 76 I Deep Purple sono tornati sulla scena musicale con il loro diciannovesimo album Now What?!. Questo il titolo del disco che arriva a otto anni di distanza da Rapture of the Deep, inciso nel 2005. La storica hard rock band inglese è riuscita a realizzare un lavoro fresco e moderno, che non tradisce lo spirito originario del gruppo, in un viaggio che mescola i sound irruenti di Made in Japan – album del 1972 – e la qualità musicale di Perfect Strangers – del 1976. Inoltre l’inedito LP è stato prodotto da Bob Ezrin, famoso collaboratore di Peter Gabriel, Alice Cooper, Kansas, Kiss e Pink Floyd, e pubblicato in edizione limitata con un DVD bonus contenente interviste alla band, e con in più una versione in doppio vinile. In Now What?! è presente anche un brano dedicato a Jon Lord, storico tastierista del gruppo, deceduto nel luglio 2012. 77 SERVIZI informazioni utili Info operative : Aeroporto dei Parchi “Giuliana Tamburro” Soc. Gestione – Xpress Srl Via Carlo I d’Angiò 67100 L’Aquila p.iva 01434630800 Tel. +39 0862.196.09.97 Fax +39 0862.196.01.99 Email operativo: [email protected] Informazioni sull’aeroporto dei parchi: Denominazione: Cod. ICAO LIAP Cod. IATA QAQ Descrizione delle piste • Pista 18-36, • dimensioni 1410m x 26m • Taxiway Tango, • aeroporto aperto al traffico di aviazione, generale e commerciale i diritti dei passeggeri Cosa portare a bordo Al fine di proteggere i passeggeri dalla minaccia terroristica costituita dagli esplosivi in forma liquida, l'Unione Europea (UE) ha adottato regole di sicurezza che limitano la quantità di sostanze liquide che è possibile portare attraverso ed oltre i punti di controllo di sicurezza aeroportuale. Le restrizioni si applicano a tutti i passeggeri in partenza dagli aeroporti dell'Unione Europea, compresi i voli nazionali, qualunque sia la loro destinazione. Ciò signi- fica che ai punti di controllo di sicurezza aeroportuale ciascun passeggero ed il relativo bagaglio a mano saranno controllati per individuare, oltre agli altri articoli già proibiti dalla normativa vigente, anche eventuali sostanze liquide. Le normative in vigore non pongono alcun limite alle sostanze liquide che si possono acquistare presso i negozi situati nelle aree poste oltre i punti di controllo o a bordo degli aeromobili utilizzati da Compagnie Aeree appartenenti all'Unione Europea. In Aeroporto Al fine di agevolare i controlli è obbligatorio: • presentare agli addetti ai controlli di sicurezza tutti i liquidi trasportati come bagaglio a mano, affinché siano esaminati • togliersi giacca e soprabito: essi verranno sottoposti separatamente ad ispezione • estrarre dal bagaglio a mano i computer portatili e gli altri dispositivi elettrici ed elettronici di grande dimensione. Questo documento è stato sviluppato sulla base dell'informativa "New EU Security Rules at Airports - A Brief guide to help you", elaborato dalla Commissione Europea, dall'Associazione delle Compagnie Aeree Europee e dall'Associazione Internazionale degli Aeroporti. Il suo contenuto è informativo e sintetizza gli elementi principali contenuti nella normativa UE; ogni azione legale o reclamo, pertanto, dovrà basarsi unicamente sull'effettivo testo di legge (Regolamento CE 820/2008 dell'8 agosto 2008) 78 Articoli vietati in cabina: è vietato il trasporto in cabina dei seguenti articoli: • pistole, armi da fuoco e altre armi • armi appuntite o con spigoli e oggetti taglienti • strumenti smussati • esplosivi e sostanze infiammabili • sostanze chimiche e tossiche • liquidi non contenuti in recipienti individuali di capacità non superiore a 100 millilitri Articoli consentiti in cabina È consentito portare in cabina un solo bagaglio a mano, la cui somma delle dimensioni non superi complessivamente 115 cm. Al passeggero è consentito inoltre, salvo particolari restrizioni della compagnia aerea, portare con sé a bordo ulteriori articoli, ad esempio: • borsetta o borsa portadocumenti o PC portatile • apparecchio fotografico, videocamera o lettore CD • apparecchio telefonico mobile, altri apparati elettrici/ elettronici di piccole dimensioni, di uso abituale • soprabito o impermeabile, ombrello • stampelle o altro mezzo per deambulare • articoli da lettura per il viaggio • culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini • articoli acquistati presso i "duty free" ed esercizi commerciali all'interno dell'aeroporto e sugli aeromobili • medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi medicoterapeutici e dietetici strettamente personali e necessari per la durata del viaggio. Per i medicinali liquidi è necessaria apposita prescrizione medica • sostanze liquide nei limiti consentiti Sono considerati liquidi: • acqua ed altre bevande, minestre, sciroppi • creme, lozioni ed oli • profumi, spray • gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume, deodoranti, sostanze in pasta • miscele di liquidi e solidi • mascara • ogni altro prodotto di analoga consistenza Articoli vietati in stiva: è vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli: • bombolette spray per difesa personale • componenti di impianti del carburante dei veicoli che hanno contenuto carburante • congegni di allarme • esplosivi • gas, compresi il propano e il butano • liquidi e solidi infiammabili • liquidi refrigeranti ed irritanti • materiale radioattivo • sostanze corrosive • alcool superiore a 70 gradi • sostanze magnetizzanti • sostanze ossidanti • sostanze tossiche o infettive • torcia subacquea con batterie inserite 79 informazioni utili la flotta In base alle caratteristiche della pista, il piano attualmente prevede l’ingresso dei seguenti aeromobili moderni confortevoli e sicuri. ROTTE Nome: Dash 8 serie 300 Azienda: Bombardier Aerospace Misure: Lunghezza di 32,83 m; Larghezza di 28,42 m; Peso massimo 18,3 tonn. Nome: SAAB 2000 ERIEYE AEW&C Azienda: SAAB Misure: Peso massimo 22,6 tonn. Nome: ATR-42 Azienda: Aerospatiale Misure: Lunghezza di 22,67 m; Larghezza di 24,57 m; Peso massimo 18,2 tonn. Nome: Fokker 50 Azienda: Fokker Misure: Lunghezza di 25,25 m; Larghezza di 29,00 m; Peso massimo 20,5 tonn. Nome: BAe 146-200 series AVRO RJ85 Azienda: British Aerospace Misure: Lunghezza di 28,6 m; Larghezza di 26,3 m; Peso massimo 41,6 tonn. 80 SABO ROMA Salone Nazionale del Regalo, Tavola, Bomboniere, Bijoux, Home Décor dal 21 al 23 settembre www.saboroma.it Weekend Donna Tre giorni esclusivi per la donna e le sue passioni dal 11 al 13 ottobre www.weekendonna.it Moacasa La mostra di arredo e design per la casa dal 26 ottobre al 06 novembre www.moacasa.com ROMICS Festival del fumetto e del cinema d’animazione dal 03 al 06 ottobre www.romics.it Enada Roma Mostra Internazionale degli Apparecchi da Intrattenimento e da Gioco dal 16 al 18 ottobre www.enada.it super cat show Mostra internazionale felina dal 09 al 10 novembre www.supercatshow.com Hobby Show Roma Mostra mercato delle belle arti e della creatività manuale dal 11 al 13 ottobre www.hobbyshow.it for wedding La rassegna dedicata al matrimonio dal 24 al 27 ottobre www.forwedding.it il salone dello studente La manifestazione dedicata all’orientamento universitario, formativo e professionale dal 14 al 15 novembre www.ilsalonedellostudente.it più di 100.000 mq espositivi, 6000 aziende PARTECIPANTI, 1.000.000 di visitatori Via Portuense, 1645 - 1647, 00148 Roma - Tel. 06/65074200-201 - www.fieraroma.it Ludica Roma Il Festival italiano dei giochi da tavolo e di ruolo, wargame, softair e videogiochi dal 29 novembre al 01 dicembre www.ludica.it Arti&Mestieri Expo La mostra mercato dell’artigianato e dell’enogastronomia dal 12 al 15 dicembre www.artiemestieriexpo.it MAPPE PROSSIMI eventi fiera di OSPITARVI