La Musica presso le antiche civiltà

Transcript

La Musica presso le antiche civiltà
La Musica presso le antiche
civiltà
Egizi
Romani
Greci
Ebrei
Fonti
iconografiche
Sulla musica egiziana
sappiamo molto poco.
A quei tempi, infatti,
non esisteva una
notazione scritta, ma la
musica veniva sempre
creata e trasmessa
oralmente.
Uniche testimonianze musicali
dell’antico Egitto sono le
numerosissime figure murali
che si possono vedere sulle
pareti dei templi e delle tombe
Dal papiro di Anhaï
- 1100 a.c.
Anhaï tiene in mano
un sistro, strumento
sacro a percussione
I reperti archeologici,
come figure murali,
statue , affreschi, vasi,
papiri, bassorilievi ed altro,
rappresentano le fonti,
da cui sono tratte tutte le
informazioni sulla musica
presso le antiche civiltà.
Dalle numerose fonti
arrivate fino a noi,
possiamo dedurre che
la musica accompagnava
regolarmente feste e
banchetti, cerimonie
civili e religiose.
Sulle sculture e sulle pitture
murali la musica è collegata
con quelle scene in cui gli
artisti rievocavano la vita dei
grandi personaggi per
mostrare e sottolineare le
gioie dell’´aldilà.
Scena di musica
e danza
da un Rilievo dipinto
(V Dinastia - XXIV Secolo a.C.)
Tomba di Rekhmire
Due musiciste (XVIII din.)
La Musica aveva un ruolo
molto importante nei
rituali del tempio, ove
era eseguita da
sacerdoti-cantori.
Stele dipinta:
Arpista invocante
il dio Horus
Un´intensa attività musicale era svolta alla corte del Faraone, dove
cantanti e strumentisti avevano una posizione di prestigio.
Rilievo inciso:
Arpista suona in onore
di Ammone
La Regina Nefertari
suona il sistro
(Rilievo dal tempio di Abu Simbel, a lei
dedicato)
Da una parete della tomba di Nebamun a Luxor
Suonatrice di flauto e danzatrici - 1370 a.c.
Particolare dello stesso dipinto murale:
Statua della dea gatta Bastet ,
anch’essa rappresentata con un sistro
Athor
•
Dea della musica, della
danza, della poesia e dell
´amore,
la dea Athor era venerata in
tutto l´Egitto, ma la sua
residenza per eccellenza si
trovava nell´alto Egitto a
Dendera, dove è prossocchè
intatto un tempio tolemaico
a lei consacrato.
Tempio della dea Hathor a Dendera
Nelle grandi cerimonie, vista
la prevalenza di strumenti
a percussione,
o comunque rumorosi
quali tamburi, crotali, sistri,
la musica doveva essere
fortemente ritmata e
chiassosa.
La musica in privato, doveva invece
essere molto dolce per le
caratteristiche degli strumenti
utilizzati: l´arpa, il liuto, il flauto.
Musicisti a un banchetto funebre XVIII din. (1440 circa)
CANTO DELL’ARPISTA:
Vi siano Musica e Canto dinanzi a te,
getta alle spalle tutte le pene
e volgi l’animo alla gioia
fino a quando verrà quel giorno
in cui noi viaggeremo
verso quella terra
che ama il silenzio
Ritroviamo il flauto doppio anche presso i Romani,
come testimonia questo affresco trovato su una
tomba a Tarquinia , presso Viterbo
Strumenti analoghi a quelli egizi li
troviamo anche nell’antica Grecia
dipinto su vaso:
danzatrice accompagnata
dal doppio aulo
• Il più antico documento con le
note scritte a noi pervenuto fu
trovato su una tomba greca
appartenuta a Sicilo, musico del
V secolo a. C. che nella sua
iscrizione funeraria fece scolpire
una melodia con un testo ispirato
al valore della vita terrena.
Anche presso gli Ebrei
si faceva uso di molti strumenti a percussione, a corde, a
fiato soprattutto nelle cerimonie legate alla religione. I nomi
di molti strumenti musicali vengono citati nelle sacre
Scritture, soprattutto nei Salmi di Re Davide.
Libro della Torah
Il matematico greco Pitagora
ha il merito di aver inventato
la scala di otto suoni,
che sta alla base
di tutto il nostro
sistema tonale.
Egli studiò
le vibrazioni delle
corde tese e i loro rapporti e
costruì uno strumento
chiamato Monocordo