Italia Oggi - Regione Abruzzo
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Uk £ 1,40 - Ch fr. 2,50 Francia € 2,50 Venerdì 7 Novembre 2014 Nuova serie - Anno 24 - Numero 264 - Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano IL DL GIUSTIZIA È LEGGE La negoziazione e il divorzio in comune devono attendere Ciccia a pag. 23 €1,20 L’HA PROMESSA RENZI AI COMUNI L EXPORT TEDESCO -17% IN OTTO MESI I Imposta unica sugli immobili p precompilata dal 2016 Helmut Kohl: isolare la Russia si è rivelato un errore fatale Cerisano a pag. 41 C IN EDICOLA Giardina a pag. 16 www.italiaoggi.it OK DAL GARANTE PRIVACY L’Isee lunare pronto al debutto con 70 pagine e sei profili Bartelli a pag. 30 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it TAX DAY ITALIAOGGI-KPMG Il momento della resa dei conti per la pianificazione fiscale a pag. 31 SU WWW.ITALIAOGGI.IT Giustizia civile - Il decreto sulla degiurisdizionalizzazione convertito in legge Famiglia - Lo schema di dpr sull’equiparazione dei p figli f SemplificaS zioni fiscali zi Il decreto legislativo d approvato definitivamente dal consiglio dei ministri QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO CON Le banche spiano per il fisco Dal primo gennaio 2016, oltre a inviare i dati su tutti i movimenti finanziari, gli istituti di credito dovranno anche segnalare i clienti a rischio di evasione Pa Parte il conto alla rovescia per il cartel tellino fiscale. Ad ogni correntista, nel bie biennio 2016-2017, verrà, infatti, attrib buita una sorta di etichetta che lo rrenderà identificabile presso l’ammin nistrazione finanziaria. E ad attribuiire la targa saranno proprio gli interm mediari finanziari. A questi, infatti, ssarà demandato il compito di trasmetttere alle autorità fiscali nazionali tuttte le informazioni relative a saldi, a attività finanziarie, interessi, dividend di. Lo hanno reso noto le Finanze in u un seminario alla Camera. Migliorini a pag. 27 Juncker nello scandalo delle agevolazioni fiscali segrete date a 340 multinazionali di Alberto Toscano Anche gli M5s usano i 110 viaggi l’anno per gli amici a Bruxelles C’è del marcio in Lussemburgo; e la Francia affila le armi contro il personaggio chiave del granducato, oggi presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, che spegnerà tra un mese le 60 candeline e che rischia d’avere un compleanno agitato. Juncker è il presidente della Commissione Ue che ha polemizzato contro la strategia economica di Renzi per l’Italia. In questa vicenda Juncker sa di avere, fin dall’inizio del suo mandato, una grande coda di paglia. A Parigi lo chiamano «Affare lussemburghese», ma c’è chi comincia a utilizzarlo come Ponziano a pag. 8 continua a pag. 5 TUTTO GRATIS DIRITTO & ROVESCIO Dopo 41 giorni di latitanza dagli schermi tv del suo paese, è ricomparso in pubblico il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Le foto lo ritraggono provato, molto più vecchio della sua giovane età di 31 anni. Seduto su una sedia, si appoggia con tutte e due le mani su un bastone da passeggio puntato al suolo fra le sue gambe allargate. Kim Jong-un è circondato da due alti burocrati e da tre generali in divisa. Tutti sono piuttosto avanti negli anni. E tutti, diligentemente, come se fossero dei ragazzini delle scuole elementari in gita dal sindaco, prendono nota del nulla che il giovane dittatore sta loro dicendo. La supina riverenza e sottomissione di questi alti dignitari, senza spina dorsale, la dice lunga sull’oppressione gassosa (che si esprime dovunque e che penetra negli spiriti, annichilendoli) che vige in questo disgraziato paese. con L’Atlante delle banche leader 2014 a € 2.60 (1.20+ 1.40) 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 2 Venerdì 7 Novembre 2014 I COMMENTI L’ANALISI IMPROVE YOUR AMERICAN ENGLISH Il Cav ha un’occasione: dimenticare il Nazareno The Knight has a chance: forgetting the Nazareno http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S ilvio Berluquello di disarcioDI MASSIMO TOSTI sconi vive nare Berlusconi ore difficili. dal ruolo (che deIl pranzo dell’altro ieri a tiene da vent’anni) di incantatore palazzo Chigi, con Matteo Renzi, degli elettori moderati. Silvio è è stato piuttosto indigesto per il certamente stanco: se non fosse leader di Forza Italia, che si era così, sfrutterebbe l’occasione che già reso disponibile a ingoiare la gli viene offerta congiuntamente modifica dell’Italicum (con il pre- dai due Matteo di rimettersi a capo mio alla lista, e non alla coalizio- del suo popolo, per guidare l’oppone, più votata). Ma si è trovato di sizione di centrodestra (con o senza fronte un commensale che lo ha agibilità) e sfilarsi dalla condotta messo davanti a un autentico aut ambigua dell’ultimo anno altaleaut: o approvi le mie scelte entro nante fra l’antagonismo e l’inciucio domenica, oppure cerco di costru- con l’attuale presidente del consiirmi una maggioranza da un’altra glio. Il centrodestra ha un assoluparte (catturando i grillini dissen- to bisogno di riguadagnare credito presso i propri eletzienti). Berlusconi tori, e Berlusconi ha provato a chieresta comunque (a dere in cambio la Ma è troppo stanco dispetto di tutto) il cancellazione della per guidare di nuovo condottiero più aclegge Severino, che il centrodestra creditato per questo lo ha estromesso da compito. Di ragioni palazzo Madama, per sfidare Renzi ce ma Renzi gli ha risposto picche. E adesso il Cavaliere ne sono in abbondanza (rivolgersi ha di fronte lo spettro (sempre più a Brunetta, Montecitorio, Gruppo definito) di uno scioglimento delle Fi, interno uno). Da vent’anni tutto camere in primavera, quando lui il mondo politico si è inchinato di non avrà riconquistato l’agibili- fronte al totem del bipolarismo (intà politica. Il patto del Nazareno ventato da Berlusconi). Tocca a lui, rischia di finire in una soffitta di quindi, tornare a sventolare quella palazzo Chigi, come un qualsiasi bandiera. Il percorso è più semplireperto rottamato dal premier. ce di quello (tormentato) del curva Nel frattempo, l’altro Matteo (Sal- e controcurva che Forza Italia ha vini) si sta candidando come lea- scelto negli ultimi mesi. Basterebder di un partito di centrodestra be accelerare e tirare dritto. che come primo obiettivo avrebbe © Riproduzione riservata S ilvio Berlusconi is having role (that he has had for 20 years) a hard time. Wednesday of moderate voter charmer. Silvio lunch at Palazzo Chigi, is certainly tired: if he weren’t, with Matteo Renzi, has he would seize the opportunity been rather indigestible for the jointly offered by the two Matleader of Forza Italia, who had teo to get back at the head of his already agree to swallow the people, to lead the center-right Italicum amendment (with the wing opposition (with or without premium to the most voted list political freedom), and to leave rather than coalition). But he this year ambiguous attitude, was faced with a dinner guest swinging between antagonism who gave him a real ultimatum: and under-the-table agreement either you approve my choices by with the current Prime Minister. Sunday, or I’ll try to build a ma- The center-right wing absolutely jority elsewhere (capturing the needs to regain credibility with dissenting followers of Mr. Gril- their voters and Mr. Berlusconi lo). Mr. Berlusconi tried to ask still remains (in spite of evethe cancellation of rything) the most the Severino law in accredited leader return, that ousted for this task. TheBut he is too tired him from Palazzo re are plenty of reto lead again the Madama, but Mr. asons to challenge center-right wing Renzi gave him a Mr. Renzi (turn to flat refusal. And Brunetta, Montenow the Knight citorio, FI Group, sees the spectre (more and more extension one). For twenty years defined) of a dissolution of Par- the whole political world has boliament in the spring, when he wed before the bipolar system won’t have regained his political totem (invented by Mr. Berluscofreedom. The Nazareno agree- ni). It’s up to him, then, to wave ment risks ending up in a loft again that flag. The path is simof Palazzo Chigi, like any find pler than the (troubled) one of demolished by the Prime Mini- turns and counter-turns chosen ster. Meanwhile, the other Mat- by Forza Italia in recent months. teo (Salvini) is running for the It would be enough to speed up leadership of a center-right wing and keep going. party whose primary goal is to © Riproduzione riservata unseat Mr. Berlusconi from the Traduzione di Silvia De Prisco IL PUNTO LA NOTA POLITICA Bella e impossibile, l’alleanza tra R. e M5S La tutela delle opere d’arte inisce per congelare l’Italia DI SERGIO LUCIANO H a detto il professor Salvatore Settis, per denigrare la proposta del ripristino di un’arena calpestabile al Colosseo avanzata dal ministro Franceschini, che l’idea gli sembra deplorevolmente orientata all’intrattenimento. È una valutazione confortante per il ministro e per la sua proposta, perché quasi sempre lo snobismo intellettualistico di Settis e del «partito immobilista» che opprime l’Italia delle opere d’arte va utilizzato come una prova al contrario, per andare cioè nella direzione opposta a quella indicata. In che senso? È fuori discussione la levatura culturale di Settis, ex direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa nonché ex presidente del Consiglio superiore dei beni culturali. Ma l’impostazione che ha sempre manifestato, e ultimamente ribadito anche stroncando come «devastante» il piano «Sblocca-Italia» di Renzi, è appunto quella immobilista. Come se il «non fare» abbia potuto tutelare le bellezze paesaggistiche italiane: che spesso sono state stuprate qua e là dall’abusivismo, e tante altre volte sono andate in disfacimento nonostante l’assenza di valorizzazioni turistiche. In realtà oggi l’industria Si possono anche sfruttare turisticamente turistica è tra le più globalizzate del mondo, si viaggia tra continenti, le compagnie low-cost hanno veramente annullato le distanze e i confini. Ed è questo, oltre alle tante responsabilità organizzative del nostro paese, che spiega la retrocessione dell’Italia dalla prima alla quinta meta turistica mondiale, avvenuta in vent’anni. I paesi concorrenti, che hanno meraviglie paesaggistiche, artistiche e culturali nella maggior parte dei casi non confrontabili con le nostre (basti pensare che da sola l’Italia ha 50 siti Unesco sui 1.000 censiti al mondo!) sanno però «venderle» con una spregiudicatezza commerciale che, al netto dei servizi e dei costi (l’altro nostro grande handicap) conquista molti clienti più di quanto il mero confronto tra le diverse «bellezze» in mostra giustificherebbe. Un esempio: recentemente la Tunisia sta reclamizzando un accostamento tra un campo da golf e una vicinissima arena romana da visitare, addirittura simulando la realizzazione di una «buca» del campo dentro l’arena… Quindi sì all’«intrattenimento» turistico, rinverdiamo i fasti dei «viaggi meravigliosi» in Italia del Settecento, ma confezionando le nostre gemme turistiche in un format di offerta che le renda finalmente godibili. Come nelle imprese turistiche private, anche nel sistema dei beni artistico-ambientali occorre flessibilità: musei aperti nei weekend, contratti stagionali, contratti a termine, part-time, per accogliere i turisti quando ci sono e dove vogliono loro… Un sogno? Forse. Ma tentare si deve. © Riproduzione riservata DI MARCO BERTONCINI Stringere un’alleanza con il M5S era l’obiettivo di Pier Luigi Bersani, clamorosamente fallito in maniera per lui umiliante. Matteo Renzi, anche sulla base di questa esperienza, sa quanto possa risultare difficile stipulare un accordo con i grillini. Non lo desidera nemmeno, perché non si fida di loro e perché preferisce contare su alleati più istituzionali (come gli alfaniani e i centristi, obbligati in certa maniera a restargli fedeli) e su un interlocutore come Silvio Berlusconi, sia pure nell’ambito di quelle riforme che riesce a concordare. Una riserva di voti parlamentari, tuttavia, gli fa comodo, specie al senato, posto che la camera è numericamente più tranquilla, come si è visto pure nel voto di sfiducia ad Angelino Alfano. Ci sono, fuori della maggioranza, senatori dispersi, in buon numero, per lo più ex grillini, oltre a qualcuno del gruppo Gal (in teoria filoforzista). Però ciascuno di loro agisce individualmente: è quindi difficile stipulare un patto, e anche in singole votazioni si procede a vista (qualche dissidente pentastellato è già risultato utile, anzi, indispensabile in caso di voto qualificato). In commissione, in particolare, può venir buono l’apporto di senatori grillini. Carlo Giovanardi ha più volte denunciato la situazione della commissione giustizia, con una maggioranza di fatto Pd-M5S, riemersa puntuale nella discussione sulla responsabilità dei giudici. Sarebbe ancor più possibile l’appoggio dei cinque stelle a un italicum riscritto. R., tuttavia, non può agire con maggioranze a fisarmonica. Glielo impedisce l’accordo di maggioranza con il Ncd. E gli alfaniani sono molto rigidi sia sulle soglie di sbarramento elettorali sia sulla responsabilità dei magistrati. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PRIMO PIANO Venerdì 7 Novembre Novembr 2014 3 Italicum verso il voto a maggioranza. Su Consulta e Csm regge solo l’accordo con M5s Pd vuole il divorzio breve da FI Draghi, la crisi peggiora ma Bce pronta a nuove misure DI FRANCO ADRIANO a ieri la riforma del processo civile è legge ed è più facile divorziare. Sarà anche per questo che Matteo Renzi sta cercando di rompere il legame sulle riforme che aveva siglato a largo del Nazareno con Silvio Berlusconi. Certo, quando un rapporto si incrina spesso la responsabilità è attribuibile al 50 per cento. Ma i toni utilizzati ieri dal ministro alle Riforme, Maria Elena Boschi, definiti «una pistola sul tavolo» dal capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, sembrano non lasciare molti margini di trattativa. E se a ciò si aggiunge che su Consulta e Csm ha retto il patto tra il Pd e M5s, che con il reciproco sostegno hanno eletto i loro candidati, Silvana Sciarra e Alessio Zaccaria, mentre la candidata di FI, Stefania Bariatti, è stato bocciata in primis da una fronda interna al partito, allora il quadro della possibile rottura definitiva di un’unione definita da molti contro natura si fa http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D più evidente. Sciarra ha ottenuto 630 voti. Bariatti 493, troppo pochi. Sessantadue le schede bianche e 31 le nulle. Tra i banchi di FI 45 assenti. Sciarra ha ottenuto 60 voti oltre il quorum, e Zaccaria 537, 88 in più del quorum. Ora ci sarebbero addirittura le condizioni per indicare alla Consulta un altro membro che sia gradito a Pd e M5s e non a Forza Italia. «Come il gioco dell’oca. Pierluigi Bersani è partito da Beppe Grillo e oggi Renzi torna a Grillo. Con i risultati della Consulta è nata la nuova maggioranza PdM5S. Riflettiamo», ha alnciato il sasso Daniela Santanché. «Memento Bersani: il Pd che dialoga con il M5s non è un buon esempio da seguire», le ha fatto eco Francesco Paolo Sisto. «Noi facciamo quello che diciamo». Così su twitter Grillo ha commentato l’elezione di Sciarra alla Consulta e Vignetta di Claudio Cadei Zaccaria al Csm. «Per la prima volta nella storia, dalla rete alle istituzioni: il M5s sblocca il Parlamento», è scritto in una foto nel post che ritrae i due neoeletti. «Scelto online dai cittadini» si legge sotto la foto di Zaccaria; «Ratificata online dai cittadini» si legge sotto la foto di Sciarra. Corrispondenza di amorosi sensi fra Pd e M5s? Che si possa dare il via ad una corrispondenza di amorosi sensi fra il Pd e M5s, dopo l’af- fondamento del patto del Nazareno, è testimoniato anche dalle parole del vice-segretario Lorenzo Guerini. «Il Pd festeggia l’elezione di Silvana Sciarra alla Corte costituzionale e apprezza che M5s abbia finalmente capito che serve il reciproco riconoscimento»ha affermato. «Un risultato che è stato raggiunto anche perché, finalmente, il M5s, come abbiamo più volte tentato di spiegare, ha capito che nelle elezioni riguardanti organi costituzionali, che richiedono maggioranze qualificate, è necessario il reciproco riconoscimento». L’ultimatum di Boschi Boschi ha annunciato che l’incontro di maggioranza sulla legge elettorale «non è ancora stato fissato ma si terrà la prossima settimana» e se Berlusconi si tirerà indietro «noi andremo comunque avanti» con la maggioranza di governo. Non basta. Ha aggiunto: «Mi auguro che Forza Italia mantenga l’impegno, ma se si tira indietro noi non ci tiriamo indietro, non lo possiamo fare, rispetto alla necessità e all’urgenza del Paese di avere una legge elettorale che funzioni e che garantisca governabilità». L’impressione è che il messaggio sia diretto non tanto a Berlusconi ma ai suoi che sono recalcitranti sulla proposta di Renzi perchè temono che il premier voglia andare al voto nel 2015. Infatti, l’apertura di Berlusconi in un’intervista a QN era stata sostanziale: «Una legge elettorale che contribuisca a creare un sistema bipartitico sarebbe una buona cosa. Ma la legge elettorale è fatta di tanti capitoli che devono equilibrarsi tra di loro. Ci stiamo lavorando sulla base del testo votato alla camera tenendo conto che ogni correzione deve essere concordata tra il Pd e noi. Non credo ci siano problemi insolubili ma spero che nessuno insista sulle forzature». Speranza andata delusa. Continua a pagina 4 contro i piccoli guasti domestici, arriva eni sos casa la polizza assicurativa che è tua per 2 anni, senza costi aggiuntivi, se sei nostro cliente o se lo diventi. attivala subito all’800 900 700 o su soscasa.eni.com un tubo che perde, una serratura che si blocca o un elettrodomestico che si rompe: sono tanti gli imprevisti che possono capitare. con eni sos casa hai una polizza assicurativa per i piccoli guasti domestici che prevede l’intervento tempestivo di tecnici specializzati. perché eni gas e luce ti dà molto di più di gas e luce. Polizza erogata da selezionata compagnia di assicurazione e attivabile entro il 31/01/2015 per i già clienti, ed entro il 31/03/2015 per i nuovi clienti. 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Il partito non reagisce, come vorrebbe Berlusconi, all’opera di rinnovamento da lui avviata. È, insomma, uno strumento politico invecchiato, che difficilmente può presentarsi capace di attrarre nuove simpatie e soprattutto di riconquistare quelle perdute, anche perché chi più di tutti vorrebbe mutarlo (se non addirittura buttarlo via) è lo stesso Berlusconi, ostacolo primo per la riscossa, almeno secondo http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it U Vignetta di Claudio Cadei un diffuso giudizio. Molti, in Fi, vorrebbero passare a una dura opposizione nei confronti del governo e di Matteo Renzi. Guardano con invidia a politici come Matteo Salvini e la Giorgia Melo- ni, in grado di chiamare a raccolta la gente col dichiarato obiettivo di attaccare il presidente del Consiglio. All’opposto, soprattutto però fra gli elettori forzisti, non mancano coloro che subiscono il fascino di Renzi. L’incessante circolazione mediatica della (supposta) scomparsa della dicotomia destrasinistra comincia a produrre qualche timido effetto, sia pure a senso unico: fra gli elettori di centro-destra la sirena renziana attrae qualche frangia, senza alcun corrispondente sull’altro versante. Le divisioni interne riguardano altresì le prospettive di alleanze. Berlusconi, dopo i suoi normali sbandamenti, ha negli ultimi tempi assunto posizioni di chiusura senza appello, ostentando un’avversione totale verso i traditori. Fra i suoi seguaci non sono pochi, certo, che appoggiano questa strategia (o è solo una tattica?). Tuttavia, specie in zone SEGUE DA PAGINA 3 Crisi, la Bce si prepara al peggio Alla Bce «sappiamo bene che ci sono rischi al ribasso e che dobbiamo essere pronti», ha annunciato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella consueta conferenza stampa al termine del consiglio direttivo, che ha deciso di lasciare il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi invariati rispettivamente allo 0,05%, 0,30% e -0,20%. Draghi ha fatto sapere che il direttivo ha «dato mandato allo staff dell’Eurotower per studiare nuove misure straordinarie da usare se necessario». Una decisione, ha tenuto a precisare il numero uno di Eurotower, approvata all’unanimità: questa, ha rivendicato Draghi, «è la migliore risposta» alle ricostruzioni su presunte fratture. «Non ci sono coalizioni, non esiste una divisione tra Nord e Sud: per nulla». Quando alla possibilità di differenze di vedute sulle varie misure «è normale non essere d’accordo sulle cose, accade ovunque, dalla Banca d’Inghilterra alla Banca del Giappone. Fa parte della normalità». Sulle voci di fronde interne «la migliore risposta è nel comunicato che ho appena letto, che contiene e novità rilevanti, e che è stato approvato all’unanimità», ha detto Draghi. La Bce avvierà «presto» l’acquisto di obbligazioni garantite da mutui (asset backed securities). Il piano avrà durata almeno biennale e avrà un impatto «considerevole» sul bilancio dell’Eurotower. A chi gli chiedeva invece se si fosse parlato anche della possibilità di comprare obbligazioni societarie, Draghi ha invece risposto che, visto il lungo confronto sul funzionamento del piano Abs, il Board non ha discusso altre «misure specifiche». ove a primavera si voterà, abbondano i sostenitori dell’intesa con gli alfaniani. Che ne sarebbe di Stefano Caldoro, presidente uscente della Campania, se gli venisse meno l’appoggio di Ncd e Udc? E se, peggio ancora, alle elezioni questi partiti sostenessero il candidato di centro-sinistra? Simile è l’atteggiamento di Fitto in Puglia. Le spaccature, in Fi, tra sostenitori dell’intesa con Lega e destra e assertori del recupero di Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini & C., sono accentuate dai comportamenti dei potenziali alleati, dall’una e dall’altra parte. In tal modo il partito procede con un grave limite: non crede più in sé stesso. Molti, anzi, non credono più nel Cavaliere, pur dovendone subire le decisioni, le impennate e gli scarti d’umore, il che in politica non è proprio il massimo. © Riproduzione riservata PILLOLE Junker rischia già il posto per il isco lussemburghese Il portavoce del neo presidente della Commissione europea, JeanClaude Juncker, ha passato un’ora sulla graticola, ieri a Bruxelles, fronteggiando le domande sempre più aggressive della sala stampa internazionale sulle pratiche spregiudicate con cui il Lussemburgo, di cui Juncker è stato premier fino al 2013, ha attratto centinaia di imprese con trattamenti fiscali di favore. La vicenda riguarderebbe 343 società (comprese alcune italiane come Unicredit e Intesa Sanpaolo), assistite dall’impresa di consulenza Pricewaterhouse Cooper. Il portavoce Ue, Margaritis Schinas, ha cercato di minimizzare la portata politica della questione, riducendola a un caso di competenza della commissaria alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, mentre i giornalisti chiedevano risposte da parte di Juncker, riguardo al suo ruolo come ex premier lussemburghese. Schinas, sempre più sotto assedio, ha resistito ripetendo che Juncker non intende influenzare le decisioni che prenderà la sua commissaria alla Concorrenza, e che le domande relative al Lussemburgo (e alla disponibilità del suo ex premier a collaborarea all’inchiesta) sono da rivolgere alle autorità del Lussemburgo e non all’attuale presidente della Commissione. Alla fine, annotano le agenzie di stampa, è stato «salvato» dalle sirene del test settimanale del sistema antincendio della Commissione, che scattano ogni giovedi alle 13, e che gli hanno permesso di chiudere il «briefing» settimanale del servizio del portavoce dell’esecutivo Ue. Gli accordi fiscali segreti tra il Lussemburgo e 343 società multinazionali, tra cui Apple, Amazon, Ikea, Pepsi e Axa, mirati a minimizzare i prelievi fiscali, sono stati rivelati da 40 media internazionali sulla base di documenti segreti ottenuti dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (Icij). Gli accordi, stretti tra il 2002 e il 2010, rappresentano miliardi di euro di entrate fiscali perse per gli Stati in cui le società realizzano i loro utili. A gennaio il consorzio aveva rivelato le posizioni degli alti dirigenti cinesi nel paradiso fiscale nel cuore dlel’Europa. Nell’inchiesta, durata sei mesi e ribattezzata «Luxembourg Leaks» o «LuxLeaks», l’Icij ha avuto accesso a 28mila pagine e documenti di «tax ruling» (ossia di trattative tra multinazionali e sistemi fiscali di singoli Paesi) che mostrano come le grandi imprese «si appoggiano sul Lussemburgo e le sue norme fiscali morbide, ma anche sulle deficienze delle norme internazionali, per trasferirvi utili al fine di non vederli tassati, o tassati in misura molto esigua» ha scritto Le Monde. Firme false, oggi il Tar del Piemonte decide su Chiamparino Si è conclusa l’udienza al Tar del Piemonte in cui si è discusso il ricorso presentato dalla Lega per presunte irregolarità nella raccolta delle firme di tre delle liste che alle scorse elezioni regionali sostenevano l’attuale governatore Sergio Chiamparino. Ma il tribunale amministrativo si è riservato la decisione per oggi. Parallelamente al processo amministrativo è in corso presso la procura, sulla stessa vicenda, un’indagine penale a seguito di un esposto dell’europarlamentare della Lega Mario Borghezio. © Riproduzione riservata di Pierre de Nolac Renzi: «Mi tirano le uova? Io adoro le crepes». Buongustaio. *** Renzi e l’Ue: «L’Italia deve pretendere rispetto». Anche perché ha pagato tanto. *** Renzi ha incontrato i sindacati brianzoli. Il giorno dopo aver visto Berlusconi. *** Draghi: «Pronti a nuove misure». Arriva un’altra dieta. *** Ora è più facile divorziare. Ma rimane sempre l’articolo 18. *** Sciolto il parlamento. In Libia, non in Italia. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 7 Novembre Novembr 2014 PRIMO PIANO 5 Il caso illuminante della Pd Alessandra Moretti e le aspirazioni dell’altra Pd, Pina Picierno Parlamento Ue come una cuccetta Il seggio viene usato solo come se fosse un trampolino DI GIOVANNI BUCCHI on c’era bisogno dei repentini cambi di poltrona di Alessandra Moretti (Pd) per dimostrare che la maggioranza dei politici italiani si serve delle istituzioni a uso e consumo della propria carriera personale, con buona pace dei contribuenti che pagano i loro lauti stipendi. Tuttavia il caso dell’ex vicesindaco di Vicenza, passata in un men che non si dica da portavoce di Pier Luigi Bersani a fedelissima del premier Matteo Renzi con tanto di candidatura a capolista nel Nord-Est alle ultime europee, fa riflettere. La Moretti è a caccia del record: in soli 22 mesi cambiare ben tre istituzioni diverse, impegnando gran parte del tempo in campagne elettorali per farsi eleggere a suon di promesse che non potrà mai mantenere, invece che in attività istituzionale. Riepiloghiamo: febbraio 2013 elezione alla Camera dei deputati, maggio 2014 elezione al Parlamento europeo, novembre 2014 primarie in Veneto con quasi scontata candidatura a presidente di Regione nel marzo 2015. Lei non fa una piega, anzi. «Non tradisco il mio mandato: sto lavorando per portare il Veneto in Europa» ha detto qualche giorno fa. Poi la sparata: «Non cerco poltrone, mi stanno scomode». Facile replicare che con tutte quelle che cambia, viene quasi da crederle. Ma tant’è. Il problema però non è la Moretti, bensì il sistema della politica odierno dove un mese equivale a un anno se lo confrontiamo alle tempistiche della Prima Repubblica, e i politici – come Silvio Berlusconi ha insegnato – sono costretti a stare quotidianamente in campagna elettorale per non perdere consenso. Detto ciò, l’Europarlamento si conferma ancora una volta come il principale treno di passaggio per esponenti di partito da piazzare momentaneamente su una poltrona che vale quasi 20mila euro lordi al mese tra stipendio, indennità e rimborsi di ogni tipo, oltre che un trampolino di lancio per chi deve ancora spiccare definitivamente il volo. Proprio come la Moretti, ma i casi sono tanti, e trasversali. Restando alle renzine del Pd, Pina Picierno non fa eccezione: è stata catapultata anche lei dal premier in Europa come capolista nel Mezzogiorno in attesa di incarichi ben più rilevanti, che lei però s’è ormai giocata a suon di gaffe televisive e nemici interni. Doveva essere la candidata di punta dei 30-40enni renziani per le primarie regionali in Campania, pure lei con l’ambizione di fare la presidente di Regione. Molto probabilmente non lo farà, ma non certo per- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N ché vuole mantenere il patto con gli elettori che l’hanno mandata a Bruxelles. Discorso analogo per Andrea Cozzolino, ex assessore regionale in Campania, appena rieletto al Parlamento Ue ma già candidatosi alle primarie regionali del Pd, quindi pronto a lasciare lo scranno dopo nemmeno un anno. Restando al Sud, è emblematico il caso di Michele Emiliano: l’ex sindaco di Bari, che già da cinque anni scalpita per fare il governatore della Puglia, era pronto a candidarsi in Ue al solo scopo di iniziare un anno prima la sua campagna elettorale per le regionali, tanto che, quando Renzi lo ha gentilmente defenestrato dal ruolo di capolista per piazzarci la Picierno, lui ha rifiutato la corsa spiegando che non gliene importava un bel niente di andare in Europa ma solo di guidare il Pd nel Mezzogiorno per garantirsi esposizione mediatica. E che dire, sempre restando alla Puglia, di Raffaele Fitto? Ha fatto carte false per convincere Silvio Berlusconi a candidarlo in Europa nel maggio scorso, al solo scopo di raccogliere quasi 300mila preferenze al Sud per mostrare i muscoli e lanciare la scalata a Forza Italia. D’altronde, frequenta molto spesso i luoghi della politica italiana, meno quelli europei, visto che secondo nei dati di VoteWatch del settembre scorso figurava tra gli europarlamentari più assenteisti. A fargli compagnia nei bassifondi di quella classifica c’erano anche il suo nemico interno a Fi, il braccio destro di Berlusconi, quel Giovanni Toti finito a Bruxelles solo per testarsi sulle preferenze e vantare qualche incarico, oltre al leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che aveva bisogno di riaffermare la sua leadership con un successo personale ma adesso preferisce girare il Meridione che non nei corridoi dell’Ue. Infine, ma la lista potrebbe essere ancora lunga, un altro politico appena (ri)eletto al Parlamento europeo è già pronto ad abbandonare la poltrona per altri lidi, con buona pace di tutte le promesse fatte in campagna elettorale: è Sergio Cofferati, l’ex leader della Cgil tentato dalla corsa alle primarie del Pd in Liguria, scioglierà la riserva questo fine settimana. Non resta quindi che avanzare una modesta proposta a questi politici: usate pure il Parlamento e le altre istituzioni come porte girevoli dalla quali entrare e uscire a vostro piacimento, tanto ormai nessuno più vi ferma. Però almeno risparmiateci la predica sulle nobili motivazioni dei vostri spostamenti, non raccontateci la solita storiella che vi sacrificate mettendo al primo posto il bene del partito o del Paese. È la vostra carriera, ammettete che vi interessa innanzitutto quella. Peccato solo che sia fatta con i soldi dei cittadini. © Riproduzione riservata SEGUE DALLA PRIMA PAGINA qualcosa di molto simile a uno scandalo. Si tratta dell’intesa segreta che il Lussemburgo avrebbe concordato negli scorsi anni (quando Juncker era primo ministro) con 340 multinazionali, praticamente d’ogni origine, per garantir loro una fiscalità vantaggiosa in cambio dell’installazione – anche sostanzialmente fittizia – di una sede entro i confini del granducato. Nella lista ci sono due grandi nomi della finanza francese, che vengono più o meno apertamente criticati dai media transalpini per questo loro comportamento di presunta furbizia fiscale: il gigante delle assicurazioni Axa e quello bancario Crédit Agricole. nuovo esecutivo comunitario. Eccolo dichiarare: «Con Juncker presidente della Commissione di Bruxelles, l’armonizzazione fiscale europea non sarà per domani». Parole che riguardano di rimbalzo anche il membro francese di questo organismo, Pierre Moscovici, che fa, proprio dell’armonizzazione fiscale, un punto chiave del suo programma in quanto nuovo commissario agli Affari economici e monetari, alla Fiscalità e all’Unione doganale. Emmanuelli, vecchio compagno di partito di Moscovici, esprime in pratica seri dubbi sul fatto che – sotto la guida di Juncker – proprio Moscovici sia in grado di realizzare le proprie promesse. Il governo socialista francese è imbarazzato e i deputati della sinistra del partito colgono al volo l’occasione per attaccarlo. Henri Emmanuelli, personaggio simbolo della sinistra socialista, non ha peli sulla lingua. Eccolo dichiarare: « L’ex primo ministro di un paradiso fiscale non doveva essere scelto per guidare la Commissione europea». Per lui, è la Commissione stessa a trovarsi in difficoltà per «l’Affare lussemburghese». E soprattutto per lui non c’è dubbio sul fatto che il granducato si sia comportato da «paradiso fiscale» proprio sotto la guida di Juncker, per di più ammantando i propri comportamenti ambigui sotto una coltre di segretezza. La polemica sul granducato e sui comportamenti passati di Juncker si sta insomma trasformando anche in una polemica franco-francese e persino in una polemica interna al Partito socialista, lacerato in uno scontro tra la maggioranza (fedele al presidente della repubblica François Hollande) e la sinistra, che, a più riprese, si è astenuta in occasione di voti parlamentari caldeggiati dal governo. Proprio in questi giorni, Hollande, intervenuto ieri sera, nel corso di una trasmissione televisiva sul canale privato Tf-1, ha festeggiato in sordina i suoi due anni e mezzo di potere, ossia la metà del proprio mandato all’Eliseo. La sua situazione è disastrosa sul piano della popolarità: l’ultimo sondaggio dice addirittura che sono appena il 12% i connazionali a tributargli la propria fiducia. Alberto Toscano Henri Emmanuelli, che in passato è stato presidente della Commissione finanze dell’Assemblea nazionale, ha ben poca fiducia nell’azione di Juncker alla testa del © Riproduzione riservata PUNTURE DI SPILLO I DI GIULIANO CAZZOLA l suo nome era Barack Obama/ ma lo chiamavan Drago/ i clan democrat di Chicago/ dicevan che era un mago. Povero Obama, ha perso il referendum sulla sua presidenza. I repubblicani hanno stravinto nelle elezioni di medio termine non per meriti loro ma per demeriti suoi. Eppure Obama aveva attuato – nelle condizioni date – tutte quelle politiche (compresa una fuga precipitosa dall’Iraq) che la sinistra vorrebbe aver fatto e fare anche in Europa. *** Con l’elezione di Silvana Sciarra la Cgil entra alla Consulta. *** Se ci fosse qualcuno che, per motivi particolari suoi, aborrisse l’idea di far parte della Corte Costituzionale e volesse essere strasicuro di non correre quel rischio, potrebbe riuscirci semplicemente così: candidandosi, alla prima occasione, per Forza Italia e facendo circolare, tra i gruppi parlamentari, che il suo sponsor è Gianni Letta. *** Sul Corriere della Sera giganteggia una foto di Simone Baldelli, detto il Lumacone, a fianco di Maria Elena Boschi radiosamente Callipigia: ambedue si coprono la bocca con le dita per evitare la lettura labiale della loro conversazione. Stanno concordando una complicata procedura parlamentare oppure…. gatta ci cova ? *** Solidarietà a Marianna Madia Botticelli. Ha diritto di sorbire un cono gelato senza dover essere sot- toposta a pesanti ironie. *** Sappiamo che fine ha fatto Dudù. Sta bene, ma è convalescente da una delicata operazione. Sarà il primo barboncino trans gender. Vladimir Luxuria lo ha convinto. *** La Francescheide: «Un Sommo Pontenfice, mio predecessore, venne accusato di aver taciuto l’Olocausto durante il Nazismo. Per questo motivo si è giocato l’aureola. Non mi accuseranno, un giorno, di aver tollerato una nuova persecuzione dei cristiani in tutto il mondo e offerto l’altra guancia all’Islam?» *** Chapeau: il ministro degli Interni Alfano, nella replica alla Camera sulla mozione di sfiducia, non ha esitato a dire la verità: la carica, i lavoratori della Thyssem se la sono cercata. Formiche.net 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 6 Venerdì 7 Novembre 2014 PRIMO PIANO Per il premier Renzi. Se cede lì, rischia di essere trascinato via dai suoi oppositori Il Jobs Act è la linea del Piave E nella Ue deve riservarsi l’arma del diritto di veto DI DOMENICO CACOPARDO ide, la «palude» europea, quel generone che, da decenni, occupa Berliamont e le istituzioni comunitarie conducendo una prospera vita (parassitaria) a spese dei cittadini del continente, nell’osservare la giacca troppo stretta di Matteo Renzi che, a ogni ingresso nel palazzo, abbottona come per allacciare una corazza virtuale a difesa dagli strali che, immancabilmente, gli saranno indirizzati. E, aggiunge la «palude», faceva così Silvio Berlusconi. A questa giacchetta ho pensato diverse volte anche io: sempre blu (la divisa degli yuppini anni ’80, una cosa retrò non rottamata) ha gli spacchi laterali. Avrei voluto mandare un messaggio privato al nostro premier: «Gli spacchi sono da mise sportiva, non da primo ministro. Lasci perdere il look americanoide. Per le occasioni serie, gli spacchi li deve abbandonare. Anche perché è il primo ministro italiano, patria della moda e deve comportarsi di conseguenza. Non come la signora Prodi che, in un memorabile viaggio a Tokyo con incontro con l’imperatore, si combinò come una suffragetta di sagrestia bolognese.» Ma, oltre le note di colore, la sensazione è che la luna di miele sia terminata e che la dura tirata d’orecchi di Jean- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it R Claude Juncker sia il non occasionale controcanto delle crescenti difficoltà italiane. Poiché Renzi è un ragazzo intelligente, si dev’essere reso conto degli errori commessi in Europa, di sostanza e di forma. La forma, a torto tanto disprezzata, è, spesso, espressione di sostanza: e gli attacchi verbali, solo verbali, alla Commissione vecchia e agli euroburocrati, Matteo Renzi in sé giusti, sono rimasti isolati. L’unico alleato, l’inglese David Cameron, era meglio perderlo che trovarlo. Nella velleitaria idea di mettere in campo uno schieramento mediterraneo alternativo a quello del Nord, è stato grave fidarsi di François Hollande: un incapace di suo, pronto a buttarci a mare (come sempre la Francia) quando, utilizzando l’ombra della minaccia di una rottura dell’asse carolingio con la Germania, ci ha abbandonati al nostro destino, costringendoci a un ac- cordo peggiore di quello da lui ottenuto sulla legge di stabilità 2015. La Spagna –e chi la conosce, sa bene che gli spagnoli sono più simili ai tedeschi che agli italiani- ha fatto corsa per i fatti suoi, forte delle riforme dure e impopolari adottate e degli immancabili risultati di risanamento e di rilancio ottenuti. Oggi, al nostro premier resta una sola arma in mano ed è il diritto di veto. Poiché l’Unione decide all’unanimità, se l’Italietta si mette di traverso, si aprono problemi di difficile soluzione anche per Juncker. Ma occorre aspettare l’occasione giusta e operare con ruvida, rocciosa decisione. È il «roccioso» che manca a Renzi. E poi, l’eventuale passaggio dell’ambasciatore Sannino alla direzione di un settore europeo sarebbe per la presenza e l’operatività italiana a Bruxelles un colpo mortale. Gli si facciano ponti d’oro, gli si riconosca un assegno ad personam, gli si diano serie assicurazioni (ma chi le può dare? Napolitano?) sul futuro, ma gli si chieda il sacrificio di continuare a essere il perno della nostra presenza nell’Unione. Vista anche la totale, irrecuperabile inesistenza della Mogherini. «Vero, Matteo? Hai commesso una sciocchezza.» La situazione si fa ancora IL CORSIVO Agli anziani manca il fiato I giovani ne hanno troppo È naturale che l’anziano freni e il giovane acceleri. . Agli anziani manca il fiato, i giovani ne hanno anche troppo. Non fanno eccezione Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Già provato dalle corvée dei servizi sociali, il leader di Forza Italia non ha fretta, diversamente dal suo socio al 50 per cento nell’impresa del Nazareno, di varare una nuova legge elettorale. Anche perché poi finisce che magari si va a votare in primavera; e allora comizi, interviste, magistrati che gli vogliono chiudere il becco, i talk show impazziti, Scalfari sdegnato, Travaglio una furia. Avesse vent’anni, d’accordo, o anche solo quaranta, come il premier fiorentino, Berlusconi non direbbe di no a una bella prova elettorale, da uomo a uomo, bandana contro scravattatura. Ma al momento Papi non ha nessuna voglia di fare il galletto con un tizio che ha la metà dei suoi anni (meglio farlo con una tizia che ha un quarto dei dei suoi anni). più fosca, osservando il declino di Mario Draghi, ormai in urto insanabile con l’ala germanica della Bce. Nel confronto che si svolge dietro le quinte tra l’alta finanza americana (di cui Draghi è espressione) e la Germania, qui, in Europa, la strada sembra segnata. E colui che divenne governatore della Banca d’Italia, dopo una felice vicepresidenza in Goldman Sachs (con la delega anche per l’Italia), e dopo il discutibile governo del processo di privatizzazione dell’industria pubblica (caso strano primo advisor proprio Goldman Sachs) sull’onda di una stolida e irresponsabile unanimità (ignara ancora una volta dei conflitti d’interesse), oggi deve fare i conti con il pri- mo vero avversario della sua carriera, la Bundesbank. Anche in Italia, tutta la carne messa al fuoco langue su una griglia sempre più fredda. Il medesimo Sblocca Italia, largamente mutilato, sembra più un grido di desiderio che una realtà. Di legge elettorale si parlerà con le «Candele greche» (autentica affermazione di un sindacalista Cisl da tempo scomparso). Sul terreno c’è il Jobs act. Due giorni fa, Renzi ha ribadito il rifiuto di ripensamenti e marce indietro. Basterebbe che il proposito fosse mantenuto perché il tenue filo che regge il riformismo renziano non si spezzi. Per ora. www.cacopardo.it SERVONO TAGLI REALI ALLA SPESA PUBBLICA, NUOVA GIUSTIZIA E SISTEMA ELETTORALE: FACCIAMOLI Cresce la disoccupazione giovanile e i migliori emigrano. Restano gli svogliati che aspettano la manna e lasciano i posti agli immigrati DI L PIETRO BONAZZA a medicina è la scienza che cura le malattie, seguendo il percorso logico causa-effetto cioè: partendo dalla manifestazione di un male, si cerca di risalire alla causa (diagnosi) per individuare una terapia. La guarigione non è garantita e si muove nel campo della speranza. Se il medico è impreparato o distratto potrebbe scattare una sua responsabilità professionale. Domanda: che avviene in macroeconomia? Si constata che è in atto una depressione, si risale alle cause (diagnosi), ma non si deduce la terapia. L’Italia è un paese incoerente, perché ha posto l’obiettivo di una crescita, necessaria per combattere il degrado e la disoccupazione; ha diagnosticato con certezza le cause, ha anche individuato le terapie, ma poi non intende andare in farmacia a comperare le medicine o di sottoporsi al bi- sturi del chirurgo per eliminare i bubboni. Individuare i colpevoli non serve, perché siamo tutti colpevoli in varie misure e pecchiamo di egoismo, che non è mancanza di carità, ma l’obiettivo prioritario di pensare al proprio “particulare”, come diceva Guicciardini. Una nazione non sta in piedi senza una visione dell’interesse nazionale. I partiti politici, i sindacati, i potentati, le lobby, sono espressioni di questo tipo di rapporti che tendono alla parcellizzazioni degli interessi coltivati all’insegna dello slogan “ognuno per sé e Dio per tutti”. Dal “Dio per tutti” discende l’ideologia che la colpa è sempre degli altri: la Ue, la Bce, la Germania e gli altri paesi nordici, l’America plutocratica, il fallimento della globalizzazione, l’invasione dei migranti, il terrorismo arabo, ecc. Certo, queste cause non sono prive di peso, ma dar loro il carico di tutti i nostri mali non serve. Invece, i panni sporchi si lavano in casa e se si sono individuate tre priorità: tagli reali della spesa pubblica, giustizia e sistema elettorale, non resta che attuarle con urgenza. Non ci siamo resi conto che la tecnologia, più che la scienza, corre a velocità accelerata, soprattutto nelle telecomunicazioni, che hanno reso piccolo il mondo. Invece, l’Italia continua a perdersi in ciance giornalistiche e televisive. A ciò si aggiungano preconcetti ideologici radicati anche nell’economia teorica, tutta presa: a inventare modellini matematici inutili, perché irreali; a raffrontare Pil annuali. Intanto, la disoccupazione giovanile dilaga e i migliori emigrano; restano gli svogliati, che aspettano la manna dal cielo e lasciano posti agli immigrati. Qui, però, non siamo più nell’economia, ma nella sociologia. Nella prima si impongono alcune considerazioni: sono finite le illusioni che la politica economica del colpetto qui e uno là (fine tuning) possa ancora incidere, se mai ci sia riuscita in passato, sulle leggi dell’economia politica; è finita anche la teoria ciampiano-prodiana della concertazione; è doveroso da parte del governo contrastare, per quanto possibile, le fasi negative del ciclo economico, ormai mondializzato. Si sentono tante affermazioni del tipo: fuori dall’euro, fuori dalla Ue, dimenticando i costi di un nostro abbandono. Sul punto, ha ragione l’attuale premier; che, senza tanti complimenti, spara sulla burocrazia di Bruxelles e le pretese egemoniche tedesche, rivendicando autonomia decisionale e rispetto del nostro Paese, ma sempre in un contesto Ue. Meglio vestire la sola camicia, che cappotti eleganti con il cappello in mano da mendicanti. Il resto è mera demagogia anche all’interno di quel che resta dei partiti tradizionali. Torniamo alla metodologia della medicina. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 7 Novembre Novembr 2014 PRIMO PIANO 7 In un momento invece in cui tutti dovrebbero cercare di usare soprattutto la ragionevolezza Landini è solo un incendiario Come se il precedente Cofferati-Biagi insegnasse nulla DI DOMENICO CACOPARDO l grigiore sembra tornare a impadronirsi dell’Italia, dopo alcuni mesi in cui la speranza e una piccola dose di ottimismo avevano attenuato lo scoraggiamento. C’è una notizia che rivela, ancora una volta, qual è lo spirito dei tempi nostri: un giovane immigrato senegalese blocca due borseggiatori che hanno attaccato una turista francese di 29 anni. La folla interviene, lo ferma e fa fuggire i malviventi, uno dei quali, però, viene catturato dai Carabinieri. Siamo, manco a dirlo, a Napoli, la meno redimibile delle città irredimibili d’Italia, per incurie passate e presenti e per un’ostilità verso lo Stato che si manifesta ogni volta che c’è un confronto tra delinquenti e forze dell’ordine. Il controllo del territorio, il presupposto della legalità, è tanto aleatorio da far considerare «off limits» per Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, diverse zone della città. Qui viene venerato un giocatore di calcio, Diego Armando Marado- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I Maurizio Landini na, noto per i suoi rapporti con gli spacciatori della città e per la colossale evasione fiscale. In un Paese normale, sarebbe oggetto di generale esecrazione. Qui no. Occorre rassegnarsi: nonostante una storia culturale da grande capitale europea, nonostante isolate aree di sviluppo, nonostante non manchino coloro che onorano la legalità e il «genius loci» (leggasi il libro di Paolo Isotta, La virtù dell’elefante), per ora e chissà per quanti decenni si tratta di una città perduta all’Europa. A livello nazionale, mentre nelle aziende sono innumerevoli gli accordi per affrontare con realismo la crisi, il grigiore e il pessimismo si stanno affermando per opera, soprattutto, della Cgil che, da qualche decennio, ha scelto d’essere il vessillifero della conservazione. Con essa, la Fiom, diretta da quell’altro campione degli interessi dei lavoratori che si chiama Maurizio Landini. Un gioco rischioso questo, e proprio la Cgil, rimasta scottata per le azzardate dichiarazioni di Sergio Cofferati che precedettero l’assassinio di Marco Biagi, dovrebbe essere consapevole che il gioco al massacro che sta giocando porta a sviluppi imprevedibili, di sicuro all’arretramento della classe operaia, quel poco che esiste ancora. La Storia lo insegna. Matteo Renzi ha incontrato Landini il giorno dopo gli scontri di Roma, nel corso della manifestazione dei lavoratori della Thyssen di Terni. Ne era uscito un comunicato rassicurante, sia per la definizione della dinamica (e delle responsabilità) degli scontri, nel senso che il governo, di riffe o di raffe era pronto, come sempre, a gettare la croce addosso alla polizia, sia per il cosiddetto impegno a ridimensionare il numero dei licenziandi. Il giorno dopo, Landini ha tradito il clima di «appeasement» e ha annunciato uno sciopero generale di categoria che precederà lo sciopero generale a cui sta lavorando Susanna Camusso con i suoi. La pretesa è una politica industriale e del lavoro che dovrebbe determinare la crescita dell’occupazione. Sanno però, benissimo, i due che mancano i quattrini e non ci sono gli strumenti legali, accettabili dall’Unione europea. Segno, questo, che non c’è da fidarsi di questi leader sindacali che perseguono fi ni politici personali, il primo fra tutti quello di far cadere l’attuale governo. Se non ci fossero altre ragioni, basterebbe questa per dichiarare solidarietà alla compagine ministeriale capeggiata da Renzi e per esortarla ad andare avanti, con chiarezza. Le mezze parole che circolano sulla possibilità di un intervento della Cassa depositi e prestiti nel capitale della Thyssen ternana dovrebbero essere smentite con sdegno, visto che aprirebbero la strada alla riedizione delle partecipazioni statali e a uno scontro finale con l’Europa. Oggi, 2014, non ci sono scorciatoie: per sopravvivere, dobbiamo accettare un generale ridimensionamento dei tenori di vita. Un lungo periodo di sacrifici, quali non li abbiamo visti nemmeno durante la guerra. Dovrebbe Matteo Renzi («il presidente bambino») suscitare quel sentimento di coesione nazionale che in momenti drammatici abbiamo sperimentato con successo, proprio per neutralizzare i nemici della Patria. Perché di questo si tratta, di far sopravvivere la Nazione, dando un futuro alle giovani generazioni. Che Renzi ne sia capace è tutto da verificare, anche per le pause di tensione e le ingenuità nelle quali spesso incorre. Ma, sulla piazza, non c’è altri che lui e a lui dobbiamo rivolgerci. www.cacopardo.it © Riproduzione riservata IL CAMEO DI RICCARDO RUGGERI Abbiamo leader bravi nelle campagne elettorali, inetti nella gestione che, per timore di essere pugnalati, si circondano di mezzecalzette DI F RICCARDO RUGGERI in da piccolo sono stato innamorato dell’America, poi ci ho lavorato, ci sono vissuto, tuttora la frequento (quest’anno ci ho scritto pure un libro). La amo ancora, ma da quando andò al potere Bill Clinton, e la banda di liberal che lo ha circondato (Obama e Paul Krugman compresi), l’America mi fa paura. Da allora mi sono sempre più avvicinato, culturalmente (non mi occupo di politica) alla Germania, alla Signora Merkel, guardo con simpatia a Putin e a Xi (di cui non condivido nulla), sperando che continuino ad opporsi all’arroganza di costoro. Il Partito Democratico, anni fa, ha trovato un modello di business per andare al potere, e rimanerci. Ha scelto l’alleanza (il termine corretto sarebbe sudditanza) con «Finanza», «Big Data», «Media» (Hollywood compreso), cioè «quattrini» per il finanziamento, «elettori giovani», nativi e immigrati, «TV e giornali: l’immagine» che li supportano. Ai repubblicani restano «Armamenti» e «Petrolio» e gli «elettori vecchi», bianchi e pensionati. Insomma, «Nuovo» vs «Vecchio», lo stesso modello che Cameron e Renzi hanno copiato, e stanno ca- sugli sgozzamenti dei califfi, invalcando. quietanti resoconti sul secret serAd ogni elezione americana vice della Casa Bianca, incapace di seguo lo stesso schema di analisi per capire come andrà a finire. proteggere Obama, e così via. Il New Yorker, più raffinato, Quest’anno ho scelto Jeremy W. sottolinea pure la Peters del New York «strategia meridioTimes e John Casnale», concepita per sidy del raffinato sottrarre ai DemoN e w Yo rk e r , p e r cratici negli Stati avere le previsioni del Sud lo storico più corrette. zoccolo duro biancoGià venti giorni conservatore. fa costoro avevano Il NYT e lo Yorprevisto, con ricche ker dimenticano analisi, la sconfitta dei Democratici, che di dire che Obaavrebbe assunto la ma è otto anni che forma di débacle. vive di chiacchiere, Quando intuiscodiscorsi meravigliono che la sconfitta si, grandi promesse, avrà dimensioni risultati scadenti. drammatiche, queNon è che sia Barack Obama sto tipo di giornapeggio degli altri listi usano una tecleader occidentali, nica di esposizione particolare, tutti questi non hanno statura da basata sulla trasformazione degli statisti, sono concepiti e attrezzaelettori avversari in «perfetti idioti come macchine comunicazionati» (lo stesso avviene in Italia per li per raccattare voti, e fingere di i leghisti). governare, muovendosi in contiPreannunciano che gli elettori nuazione, trasferendo energia (in voteranno contro Obama, non perrealtà, fuffa e cipria). ché sia stato un Presidente inetTanto qualsiasi cosa facciano è to, ma perché la propaganda degli irrilevante, perché il modello proavversari (i soliti Fratelli Koch) cede con l’auto pilota nella strautilizza metodi sconci, come far tegia concepita da Commissione credere che il virus Ebola possa Ue-Bce per superare la Grande mutare e diventare trasmissibile Crisi «impoverire la classe media, per via aerea, enfasi e immagini sedare quella povera». All’inizio gli elettori credono a loro, dopo anni di inettitudine i nodi vengono al pettine, e li disarcionano. E avanti un altro (tanto di candidati così ce ne sono a bizzeffe). Grazie al NYT e al New Yorker mi sono portato avanti nel lavoro, per cui, nei prossimi giorni, potrò evitare di leggere queste stesse analisi sui media italiani. In realtà, questo modello è, in tutto l’Occidente, fuori controllo, al potere si succedono individui brillanti nelle campagne elettorali, inetti nella gestione, oltretutto per timore di essere pugnalati si circondano di altri inetti (questi anche supponenti), il ciclo si autoalimenta e porta al disastro. Gli elettori se ne accorgono solo a fine mandato e li cassano, odiandoli pure. Come nel caso di Obama, che oltretutto era colto, perbene, bello, nero. In chiusura una chicca. Essendomi occupato di agricoltura mi sono cari gli Stati del Middle West, tra questi lo Iowa. Qua ha vinto una giovane donna, Joni Ernest, cresciuta in una fattoria, castrando maiali. Metafora meravigliosa per la spending review statale e una minaccia per i burocrati e i porci (maschi) di Washington. [email protected] @editoreruggeri 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 8 Venerdì 7 Novembre 2014 PRIMO PIANO I parlamentari grillini usano la possibilità di 110 viaggi gratis l’anno per gli amici Gita a Bruxelles a spese nostre Anzichè denunciare le spese pazze se ne approfittano bile giudizio di chi li invita arrivano qui. Non ci sono regole, n gita a Bruxelles. A spese quindi la scelta cade nell’endell’Ue, cioè nostre. È già tourage dei parlamentari, una tramontato il rigore calvi- sorta di free benefit di cui dinista promesso da Beppe spongono per omaggiare questo Grillo nelle piazze? Ovvero e quello. Anziché denunciare queste quello che vale per l’Italia, col taglio agli emolumenti, ai spese pazze europee, i grillini rimborsi, alle auto blu, non hanno pensato bene di approvale per l’Europa? Già alcuni fittarne. Salvo poi la richiesta, parlamentari grillini guarda- da parte Ue, a Inghilterra e no con invidia ai loro colleghi Italia di alzare il contributo da planati a Bruxelles: loro sì che versare all’Unione. Non sarebfanno gli onorevoli senza trop- be meglio una cura dimagranpi divieti. La conferma arriva te della struttura, a cominciare da questi viaggi premio, che già dalle spese insensate come quecrearono polemiche all’interno ste? Intendiamoci, la vergogna del movimento, e non solo, a è di tutti i gruppi politici, ma metà ottobre, quando inco- in primo piano finiscono i grillini perché minciarono i sventolano, pellegrinaggi s L’ultimo tour di M5s in europei a spei Italia, la a sbafo è partito bandiera delse pubbliche. b la Beppe Grillo, l diversità e da Rimini, guidato del rigore. spesso assai d dall’europarlamentaA orgasollecito sul re M5s Marco Affronnizzare l’ulproprio blog n te. La Ue rimborsa timo tour, nel rintuzzare t le spese di viaggio quello partito comportamenq aereo, il soggiorno da ti (e dissensi) d Rimini, è stato il parlaquesta volta s ed i pasti. Avvicina mentare euronon è intervem gli amici all’Europa peo nuto ed ecco p di questa città, Marco allora un nuoc vo gruppo di aderenti al M5S Affronte. Lui ha posto la quee di amici degli amici grillini stione in assemblea, ha ottepartire da Rimini alla volta di nuto l’ok dai presenti, molti Bruxelles per qualche giorno di dei quali hanno poi parteciparelax e (ovviamente) per meglio to al viaggio, e ha organizzato. conoscere la realtà dell’Unione Alle critiche risponde così: «Per europea. Per fortuna che Grillo quest’anno ho scelto di invitare e i suoi sono euroscettici. Sem- i consiglieri del M5S del nostro bra proprio che siano meno territorio, più gli attivisti. L’ scettici quando c’è da salire idea è avvicinarli all’ Europa su un aereo e soggiornare a perché capiscano meglio cosa Bruxelles senza tirare fuori di possa io fare da qui e per dare loro strumenti per lavorare metasca propria un euro. Ogni parlamentare eu- glio per il territorio. Dal prosropeo può portare in gita a simo anno l’obiettivo primario Bruxelles 110 persone l’anno, saranno le scuole». Dal prossimo anno. Intanto, interamente spesate. Poiché i parlamentari sono 715 il bi- via coi militanti. Con l’Ue che lancio dell’Ue paga ogni annoi rimborsa le spese del viaggio 78.650 ospiti che a insindaca- aereo, il soggiorno e i pasti. «Ma DI GIORGIO PONZIANO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I Marco Affronte noi mangeremo alla mensa del parlamento europeo», precisa l’eurodeputato nelle vesti di tour operator, che aggiunge: «Lasciatemi solo dire che non è una gita e che il movimento è diverso non perché non usa i soldi pubblici, ma perché lo fa in modo consapevole e costruttivo». Capito, Grillo? E ancora: «il mancato uso dei fondi europei è un tallone d’Achille per l’Italia. Negli ultimi 5 anni abbiamo utilizzato poco più della metà delle risorse messe a disposizione dall’Europa e il saldo è molto negativo ai danni dei contribuenti italiani». Perciò bisogna spendere e lui ci si mette d’impegno. La voce di bilancio Ue per gli ospitati supera i 7 milioni di euro l’anno Un altro free benefit degli europarlamentari sono le auto blu, ce sono 35 a loro disposizione. Se in Italia sono aborrite dai grillini, a Bruxelles loro ci salgono su, anche se al j’accuse rispondono che è vero ma lo fanno in gruppo: «Si tratta sostanzialmente», è scritto in una nota ufficiale dell’eurogruppo 5stelle, «di una navetta collettiva messa a disposizione di tutti i deputati per gli spostamenti da e verso il parlamento. In tal modo, con un sistema di car sharing euro di asilo per i bimbi? Che si riducono di fatto i costi che, pago delle settimane extra per invece, comporterebbe l’uso in- l’asilo a Cosenza? Sapete che pago i viaggi di andata e ritorno tensivo e singolo di taxi». Anche la rendicontazio- dei miei familiari da Bruxelles ne, tanto sbandierata da a Lamezia? Sapete che queste Grillo, non sembra puntuale. spese sono nel nostro stipendio Ogni parlamentare europeo che al netto della donazione di percepisce un’indennità mensi- mille euro mensile al movimenle netta di 6.250 euro a cui van- to è di circa 5 mila euro? O forse no aggiunti 4.299 euro di forfait i miei figli dovrebbero rimanere per le spese postali, di ufficio, in Italia ed io dovrei rinunciare eccetera, a cui si somma un’in- a vederli, perché il M5S è sacridennità giornaliera (quando vi ficio? O forse ancora il M5S è sono le sedute) di 300 euro e per i single?». Da parte sua un’altra parun rimborso di 4.243 euro l’anno per spese (documentate) di lamentare grillina, Daniela viaggi inerenti il proprio man- Aiuto, ha imbarcato per Brudato e che non comprendono le xelles già una cinquantina di spese di viaggio per raggiun- persone del suo collegio elettorale, gere Bruxelles a compreso l’ex-sindadalla propria Un altro fringe beneco pidiessino residenza, quefit a vantaggio degli di ste vengono lid Lanciano, Filippo Paquidate a parF europarlamentari o lini, che te (in business sono le auto blu. ammette: «Sì, per l’aereo, in a Ce ne sono ben 35 sono andato prima classe s con autista. E i grila Bruxelles, per il treno, lini, che a Roma si ma 0,50 euro a m non sono battono perché siano più sindaco chilometro per p né l’auto). Una n iscritto al abolite, a Bruxelles le Pd, montagna di P ho votato utilizzano alla grande per Daniela soldi. p insieme a tutAl meetup in grillino (il circolo 5stel- ta la mia famiglia, la conosco le) di Cosenza che ha chiesto perché sono l’avvocato di suo all’eurodeputata locale Laura suocero». Tutti insieme appassionaFerrara di pubblicare il rendiconto compensi/spese, lei ha tamente a Bruxelles. Quelli di risposto piccata: «Vi siete mai Rimini sono tornati ieri, felici e domandati perché a noi non sia contenti. Il loro accompagnatostato chiesto il dimezzamento re, Marco Affronte, sì è ritrovato dello stipendio? Avete mai europarlamentare dopo avere provato a pensare che possa fatto l’assistente del capogrupesserci una ragione? Bene, po regionale emiliano Andrea provo a darvene io qualcuna Defranceschi. Per gli scherzi con il tanto agognato scontrino. della politica, Defranceschi, che Oggi ho comprato biscotti Muli- ha avuto un ruolo importante no grancereale. 2,89 euro, una nella sua elezione, si ritrova ora bottiglia d’olio Dante, euro 6,5, espulso dal movimento, mentre pacco 500 gr di pastina Barilla, il suo aiutante è seduto sul segeuro 1,59…... E in Italia? Forse gio a Bruxelles. E organizza le costano la metà se non ancor visite guidate. meno. E sapete che pago 700 Twittert: @gponziano SOTTO A CHI TOCCA Evitiamo il toboga anni 70, usando il massimalismo come: repressione, pestaggi, violenze poliziesche e pari deliri lessicali. Abbiamo già dato M DI ISHMAEL agari il presidente della repubblica esagera, e l’ordine pubblico non è così sotto minaccia come dice. Forse il Quirinale sta soltanto cercando d’attirare l’attenzione del paese sul rischio islamista, che l’Italia condivide con tutti gli altri paesi occidentali, ma del quale non sembra preoccuparsi abbastanza. Da noi, causa antiche demagogie, c’è sempre una tendenza a banalizzare i problemi: se qualcuno salta su a dire che anche in Italia, come ovunque, l’infiltrazione di culture islamiste è uno di quei problemi che ci mettono poco a diventare incubi, subito qualcun altro si mette a strillare e a denunciare il razzismo, il «lepenismo», il neonazismo e via straparlando. Che a sollevare la questione, per una volta, non sia un politico acchiappavoti, ma un presidente della repubblica che per le ovvie ragioni non ha più ambizioni politiche, non consente ai demagoghi di dare del demagogo a chi non lo è — o lo è poco. Anche se, come tutti speriamo, non dovesse succedere niente, è bene che il paese non stia troppo sereno. È una di quelle situazioni in cui un po’ di paranoia non guasta. È bene tenere gli occhi aperti. A stare in campana, però, non devono essere soltanto servizi segreti e polizia, che immagino siano sempre e comunque sul chi vive. Anche i politici dovrebbero fare la loro parte. Evitando, per esempio, di confondere l’allarme islamista, che c’è e ha una sua natura, nell’allarme «clandestini» e nell’allarme «ebola», che sono tutt’altra cosa. Dovrebbero fare la loro parte anche tivù e giornali: meno spazio si dà alle vetrine elettorali estreme, più si rilanciano le opinioni razionali, e meglio è. Napolitano, oltre che di terrorismo islamico, ha alluso anche a frange eversive neosessantottesche, insurrezionalisti, nostalgici della lotta armata, centri sociali fuori controllo. Anche qui è opportuno che politica e informazione non mettano l’audience e l’opinionismo chic al primo posto. Negli ultimi giorni — il «caso Cucchi», le cariche di Roma — si è tornati a raccontare i rapporti tra cittadini e polizia, tra piazza e ordine pubblico, come si raccontavano negli anni settanta, con la lingua di legno della retorica massimalista: repressione, pestaggi, violenza poliziesca. Evitiamo di scivolare giù per questo toboga. Abbiamo già dato. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 7 Novembre Novembr 2014 PRIMO PIANO 9 B. vuol rilanciare Fi a partire da marzo. Per l’europarlamentare Fi non si può aspettare tanto Fitto vuol svegliare Berlusconi E la dirigenza si fa con le primarie, non coi familiari sostengono le sue istanze. Anche se l’europarlamentare rifugge l’etichetta di corrente l futuro si costruisce e ribadisce di voler condurre la sua battaglia all’interno da subito». No, non è il claim del partito. Prossimi appuntamenti della Leopolda 6 ma il messaggio che Raffa- - Ma il programma parallelo ele Fitto affida al suo blog di fatto va avanti. Il calendaper dare una mossa al suo rio fittiano prevede, per domenica, una manifestazione partito. al Teatro Santa Cinque mesi Chiara per il per il ribelle 25mo anniverdi Forza Itasario della calia sono troppi, duta del Muro il rilancio che di Berlino in Berlusconi incui «aprire una tende far partigrande discusre da marzo con sione sulla nouna «kermesse stra visione di da sogno», come politica interha rivelato al nazionale». Foglio, deve iniMentre gioveziare adesso. dì 27 novembre Le kermesse l’evento «Per fi ttiane - Ecco Raffaele Fitto l’alternativa in allora perché Fitto lancia le sue di ker- Italia e in Europa» dovrebbe messe, che a Fi piaccia op- essere l’occasione per indicare gli obiettivi del futuro pure no. Ieri è stata organizzata la centrodestra. Le battaglie - Un centroprima: una conferenza stampa a Montecitorio in cui è sta- destra che, Fitto lo ripete da ta illustrata una contromano- mesi, non può che fare una vra alla legge di stabilità del feroce opposizione al governo Renzi, deve puntare sul governo. Una proposta che prevede rinnovamento della classe 40 miliardi di tasse in meno dirigente con le primarie e grazie a una serie di tagli alle sulla ricomposizione del polo spese e consta di 12 pacchet- moderato. E possibilmente evitare ti di emendamenti, e relative battaglie che le sono estracoperture. È stata di fatto la prima nee, magari «proposte da uscita pubblica della mi- conoscenti o familiari», come noranza fittiana, vista la quelle sui matrimoni gay. Sveglia Centrodestra presenza al suo fianco di 15 deputati e 17 senatori che - Fitto non si fa intimidire http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI M ICHELE A RNESE E FABRIZIA A RGANO «I dalle ramanzine del suo leader o dalle critiche del cerchio berlusconiano. Prova ne è la sua partecipazione alla Leopolda blu, l’evento milanese dello scorso 18 ottobre, osteggiato dai piani alti di Forza Italia che avrebbero posto il veto sulla presenza di esponenti azzurri all’iniziativa. Laboratorio Puglia - E non sembra seguire la linea Arcore-Roma neppure sulle Regionali. Mentre l’alleanza prediletta dal Cavaliere è quella con la Lega, l’ex governatore lavora su un «laboratorio Puglia», cercando di costruire un’alleanza a Bari che comprenda anche Ncd e Udc. Con un candidato ovviamente scelto dalle primarie, lo strumento che Berlusconi ha sconfessato non più tardi di stamattina in un’intervista al Quotidiano Nazionale. E in Puglia c’è chi assicura che, nonostante ci sia già un candidato fittiano alla presidenza della Regione, Francesco Schittulli, l’europarlamentare non esclude di poter calare la carta unitaria di Mario Mauro. Formiche.net INDISCREZIONARIO tempo ed ha partecipato a un seminario a DI PUCCIO D’ANIELLO porte chiuse dal titolo «Idrocarburi, da problema a risorsa nazionale». Il seminario orRomano Prodi superstar, a Roma. Se l'alganizzato dal magazine di approfondimento tro giorno l'ex premier ha ricevuto a palazzo economico, Startmag.it di Michele GuerrieBarberini il premio intitolato alla memoria ro e Valerio Giardinelli, si è svolto di Vittorio De Sica «per la nella sede romana dell'Associazione società», per «essere stato e Civita, con vista sull'altare della Paper essere anche oggi l'inteltria. Diversi gli operatori che hanno ligente indicatore e realizzapreso parte alla sessione di approfontore della linea da seguire in dimento che ha coinvolto esperti di politica soprattutto, ma ansicurezza e di ambiente, economisti, che in economia», ieri è stato giuristi. Tra i presenti il consigliere protagonista all'Accademia del ministro dell'Ambiente Galletti, nazionale dei Lincei con il Mauro Libè, il presidente di Assoconvegno internazionale mineraria Giuseppe Tannoia, il «Dove va l'Europa?», per presidente di Assoelettrica Chicco valutare il passato e creaTesta. Vicari ha sottolineato che è re prospettive per il futuro. Romano Prodi intenzione del governo velocizzare e Senza dimenticare la sua semplificare le pratiche di autorizzasempre cara Nomisma che zione relative all'upstream, per non perdere i presentava ieri il «Rapporto Nomos & Khaos» rilevanti investimenti che sono in attesa da sulle prospettive economico strategiche curaanni sul territorio italiano. Il direttore geneto dall'Osservatorio Scenari Strategici e di rale della direzione Risorse minerarie FranSicurezza di Nomisma, e precisamente dal co Terlizzese ha avuto modo di mostrare ai generale Giuseppe Cucchi. presenti lo scenario che riguarda l'attività di * * * ricerca di idrocarburi offshore nel Mediterraneo. Nel frattempo la Croazia non prevede A poche ore dall'approvazione del decreto limite alla ricerca off shore di petrolio e gas, Sblocca Italia, il sottosegretario con delega che da noi deve stare entro le 12 miglia. all'oil&gas, Simona Vicari, non ha perso IN CONTROLUCE L’ozio è il padre dei vizi ma anche degli hobby più estremi come l’abbattimento dei candidati papisti (cioè di Papi) alla Consulta DI A DIEGO GABUTTI destra, dopo che una sentenza di tribunale non ha condannato il solo Berlusconi ma l’intera Forza Italia ai servizi sociali, il tempo non passa mai. Finiscono a riposo, cullati dai titoli di giornale, anche quei pochi ai quali restava ancora qualcosa da fare, vedi per esempio Loris Verdini. Per ammazzare la noia, mentre Renzi governa e si diverte come un matto a litigare con tutti, con Gianni Cuperlo come con JeanClaude Juncker, il presidente della Commissione Ue, la destra gioca con l’iPad in parlamento. Ogni tanto alza gli occhi da Minecraft o da Angry Birds e impallina un altro candidato berlusconiano alla Consulta. Quello urla, poi stramazza, e la destra ripiomba nella noia. Diventata inutile, ma non ancora superflua, perché il boy scout deve poter contare su qualche alleato, visto che la vecchia guardia è sempre meno affidabile, Forza Italia non ha più un ruolo. Non è una forza di governo, né aspira a diventarlo. Non ha neanche più una strategia da quando, messa alle corde da eurocrati e magistrati, ha dovuto cedere quella che aveva a Renzi e alla sinistra fiorentina, che adesso ne detiene il copyright. Aveva una Weltanschauung, una visione del del mondo: il liberalismo un po’ così, le belle ragazze, la misericordia fiscale, le barzellette, il jogging mattutino, la politica estera sempre un po’ così, la bandana. E adesso ha una Fidanzata (che mette il becco negli affari di partito) e Vladimir Luxuria a cena in rappresentanza del popolo gay. Mentre Renzi, molto più sobriamente, ha una moglie, sua coetanea, e non si sogna neppure d’invitare a cena Vladimir Luxuria, che non rappresenta i gay ma a malapena se stesso, e che oltretutto è un avanzo di sinistra radi- cale, la destra ha le improvvisate strategiche di Francesca Pascale e le interviste al Giornale di Giovanni Toti, che mette in guardia Matteo Salvini, segretario leghista col vento in poppa, dalla «deriva lepenista» e soprattutto dal sogno proibito di scalzare il Faraone di Arcore dal suo trono. Toti, che frequenta casa caimana in qualità di «consigliere politico», dovrebbe capire che una deriva lepeniana, per quanto rozza, è pur sempre qualcosa di pratico, e comunque qualcosa, rispetto al nulla e alla noia che impera a destra, dove si sbadiglia e si guarda l’orologio, in attesa che apra il bar della buvette, mentre il partito di maggioranza fa tutto da se, governo e opposizione. Ma Toti, che mastica poco di politica, non è lì per elaborare strategie, né per studiare e contrastare quelle altrui. È lì per lodare il Capo e per impedire che gl’infedeli ne contestino l’autorità o ne turbino la pace. È un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo. Così la destra rimane al palo, dove ormai da più di tre anni, cioè da quando l’Europa ha mandato il Boss in pensione, i suoi parlamentari aspettano che passi ’a nuttata, come i reduci nei drammoni sciuè sciuè d’Eduardo De Filippo. Ma stanno perdendo la pazienza. Sono stufi d’aspettare che capiti qualcosa. Non succede mai niente, a parte l’annuncio di qualche nuova inchiesta ogni tanto, o un’altra intervista alla Fidanzata. Oltre che padre dei vizi, l’ozio è anche il padre degli hobby più estremi, tipo l’impallinamento continuato e molesto dei candidati papisti (nel senso di Papi) alla Consulta. E può mettersi peggio. Qualcuno potrebbe prendere esempio dalla sinistra-sinistra, proclamarsi Vecchia guardia e rifiutarsi, come Bersani e soci, di scavarsi la tomba da sé. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 10 Venerdì 7 Novembre 2014 PRIMO PIANO Ma in particolare a Berlusconi che si sente erodere parte del suo elettorato tradizionale Matteo Salvini fa paura a tutti Anche perché ambisce essere il n.1 del centro destra DI CESARE MAFFI anciata alla grande da Libero, la candidatura di M a t t e o Salvini a capeggiare la coalizione (per ora, non coalizzata) di centro-destra ha finora ottenuto un deciso risultato: l’esasperata contrarietà di Forza Italia, partendo da Silvio Berlusconi («Salvini, al netto della propaganda, deve ancora dimostrare di saper fare qualcosa», ha bruscamente dichiarato ieri al Quotidiano Nazionale) e giù giù per un ampio numero di esponenti. C’è, però, un abisso fra la gonfiatura giornalistica, le ambizioni dello stesso Salvini, le prospettive mirabolanti indicate o auspicate, da un lato, e la realtà, dall’altro lato. Il segretario della Lega ambisce a portare il partito a un livello raggiunto soltanto una volta, nel 1996: una percentuale a due cifre. È consapevole che quel successo fu dovuto alla con- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L Matteo Salvini trapposizione netta ai due maggiori schieramenti: né col Polo né con l’Ulivo (accomunati dallo spregiativo «Pulivo»): gli elettori ostili all’una e all’altro blocco premiarono la protesta del Carroccio. Salvini, quindi, punta, non già a presentare una Lega ambiziosa di governare, e quindi inserita in un’alleanza potenzialmente aspirante alla vittoria, ben- sì a esaltare il ruolo contestatore del Carroccio. I temi scelti per la propaganda lo legano, almeno all’esterno, a svariati partiti della destra antieuropeista presenti (sovente con successo) in altri Paesi. Nello stesso tempo deve dimostrare la propria forza e il proprio seguito, giungendo ad accreditarsi come possibile numero uno del centro-destra depurato del centro (nei confronti di Angelino Alfano il mondo leghista dimostra un accanimento che rasenta l’odio personale). Non ci sono possibilità che egli possa arrivare veramente a svolgere un tale ruolo. Però, sul piano dell’immagine, la trovata gli giova: si presenta come un nuovo Cav, nel senso di federatore dei moderati (termine, come appare evidente, che poco si presta alla politica propugnata dal leghismo). È indubbio che questo dinamismo riesca a inte- ressare ampi strati di cittadini. Lo dimostra un fatto: i sondaggi, dopo il voto europeo, hanno segnato un costante incremento delle simpatie suscitate dallo spadone di Alberto da Giussano. Ciò significa che segmenti forzisti, grillini stanchi, astensionisti cronici guardano alla ribellione della Lega. Controprova: da Forza Italia arrivano critiche al segretario leghista Matteo Salvini per le sue ambizioni, causate anche dalla stizza di vedere il movimento berlusconiano arrancare sotto il deludente risultato europeo. Altra controprova: pure da Fratelli d’Italia si sbracciano nel distinguersi da Salvini, rimarcando le differenze che allontanano un partito «nazionale» da una forza politica «secessionista». La concorrenza, insomma, si avverte sia nel centro-destra sia a destra. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 7 Novembre Novembr 2014 PRIMO PIANO 11 Conlitto di interesse di Daniela Maroni, eletta in Regione Lombardia nella lista Maroni La benzinaia regolamenta le pompe Cura una legge regionale che riguarda la sua attività DI GOFFREDO PISTELLI na Maroni, eletta nella lista Maroni, in conflitto di interessi in quanto relatrice di una legge regionale che riguarderà il suo lavoro e il suo settore, essendo vicepresidente di un’associazione di categoria, quella dei benzinai. Dal Pirellone, sede a Milano del parlamentino regionale lombardo, nella depressione generale indotta dal Patto di stabilità, che ha drasticamente ridotto le norme con impegni di spesa, le vibrazioni politiche sono rare. Un po’ di pathos l’ha seminato l’altro giorno un blitz della maggioranza sulla legge di consumo di suolo, approvata in modo espansivo, facendo gridare l’opposizione alla «colata di cemento in arrivo». E allora la storia della Daniela Maroni, comasca, classe 1956, della Lista Maroni, praticamente una Maroni al quadrato, diventa un piatto ricco per le cronache milanesi. Quelle di Repubblica, severissime, http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it U hanno bollato ieri la vicenda con un titolo tranchant: «La legge sui carburanti? La fa la benzinaia». Maroni ha infatti una pompa di benzina giù in Brianza, a Giussano (MonzaBrianza) che, oltretutto, si presterebbe ad altri accostamenti,per essere la patria di quell’Alberto che sta nel simbolo stesso del padanissimo governatore. La consigliera è in effetti esercente del settore e vicepresidente della federazione dei benzinai di Confcommercio per la Lombardia e la maggioranza l’ha scelta come relatrice della legge, di iniziativa della stessa presidenza Maroni, che regolerà in regione l’apertura di nuove pompe. Il problema starebbe qui: la norma prevede la sistematica introduzione del Gpl nei nuovi impianti, in modo da favorire il carburante ecologico ma la gestione dell’impianto di erogazione del gas liquido, con Daniela Maroni una serie di prescrizioni che si porta dietro, sarebbe onerosa per i benzinai. Di qui le accuse delle opposizioni sul conflitto di interessi della Maroni: gravando i nuovi impianti di questo obbligo, di fatto si disencentiverebbero nuove aperture, ergo nuova concorrenza per lei e i suoi associati. Non solo, la Maroni avrebbe presentato in commissione un emendamento per calcolare, con criteri ancora più restrittivi, il rapporto fra pompe di metano e pompe di GPL sul territorio, con riferimento a quello provinciale anziché regionale, in modo da imporre queste ultime. Sopratutto il consigliere Pd Mario Barboni, s’indigna e grida allo scandalo, mentre l’assessore alfaniano Mauro Parolini, delega al commercio, fa spallucce, rimarcando la finalità ecologica, con la quale si volevano diffondere ancora di più i carburanti non inquinanti. Col ché si realizza un’altra singolare situazione, sfuggita alla cronaca di Repubblica: chi governa in Lombardia, ossia il centrodestra, vuole diffondere i carburanti non inquinanti, che pure tanto piacciono ai suoi lettori, e il Pd se ne lamenta. Perché il problema non riguarda d’altra parte solo i benzinai ma anche i consumatori. Mentre, in questi anni, si sono incen- tivate le vendite delle autovetture a Gpl, tanto che a Milano entrano nell’area C, quella sottoposta a ticket, senza pagare, le pompe dotate di quel carburante sono poche. Chi viva in provincia di Como, come la consigliera maroniana Maroni, per fare rifornimento di gas liquido deve andare sull’autostrada Milano-Chiasso, pagandone il pedaggio, oppure deve fare una quindicina di chilometri e raggiungere Erba (Co). E anche in Brianza, dove la Maroni fa l’imprenditrice, gli impianti presenti, soprattutto lungo la superstrada MilanoLecco, sono sempre presi d’assalto da automobilisti assetati di gas. E forse, l’enfasi sulla Maroni al quadrato e sul suo supposto conflitto di interessi, finisce per oscurare appunto gli interessi degli automobilisti-consumatori e le ragioni dell’ambiente perché, alla lunga, la gente si stancherà di girovagare o fare lunghe file alla pompa per fare il pieno. Tornando a gasolio e benzina. © Riproduzione riservata TORRE DI CONTROLLO Lo Sblocca Italia regala 16 miliardi alle autostrade con la proroga delle concessioni, ma la Ue non ci sta DI TINO OLDANI el decreto Sblocca Italia ci sono cose buone, come la riforma del sistema idrico (vedi ItaliaOggi del 4 novembre), e altre che lo sono assai meno. Tra queste, spicca un regalo di ben 16 miliardi a un limitato gruppo di autostrade, per la maggior parte controllate dal gruppo Gavio, per le quali l’articolo 5 del decreto consente di prorogare, senza alcuna gara, la durata delle concessioni. Sulla faccenda, durante l’iter legislativo, hanno avuto da ridire non solo i partiti che in Parlamento si oppongono al governo di Matteo Renzi, ma anche il Comitato per la legislazione della Camera: il provvedimento, a suo dire, non aveva i requisiti previsti per un decreto legge. E la Commissione europea ha chiesto al governo alcuni chiarimenti, prima di aprire una procedura d’infrazione per il mancato rispetto delle norme sulla concorrenza. Per tutta risposta, il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha tirato diritto, dicendo che «il decreto non si tocca, perché assicura nuovi investimenti e non prevede rincari tariffari». Le cifre in ballo sono piuttosto consistenti. L’economista Giorgio Ragazzi, ex dirigente del Fondo monetario internazio- N nale e della Banca mondiale, ha pubblicato sul sito lavoce.info una simulazione dei vantaggi finanziari che i concessionari di alcune autostrade otterrebbero dal decreto. Moltiplicando il margine operativo lordo (mol) del 2013 per il numero degli anni in più assicurati dalla proroga, ha ottenuto i seguenti risultati. L’Autobrennero, la cui concessione scade nel 2014, otterrebbe una proroga al 2045 (31 anni in più): moltiplicando il mol del 2013 per 31 anni, avrebbe in totale un guadagno lordo assicurato di 4 miliardi 743 milioni di euro. Le Autovie venete, con 21 anni di proroga della concessione, si assicurerebbero 1 miliardo 533 milioni. Mentre cinque autostrade del gruppo Gavio (Torino-Piacenza, Torino-Milano, Autostrada dei fiori, Salt ligure toscana, Sav), grazie a nuove proroghe tra 11 e 26 anni, metterebbero insieme un margine lordo di 9 miliardi 644 milioni. Commenta Ragazzi: «È una cifra imponente, circa 16 miliardi, quasi la metà della manovra annunciata da Renzi. Solo una piccola parte di questi flussi di cassa serviranno a coprire i costi degli investimenti già effettuati e non ancora ammortizzati. Per il resto, il beneficio della proroga viene giustificato dal governo come compenso per i nuovi investimenti, cir- ca 11 miliardi, che le concessionarie si sarebbero impegnate a fare. Pare però che il beneficio delle proroghe superi di gran lunga il costo dei nuovi investimenti, tanto più che poi, quando si realizzano, i pedaggi vengono aumentati per coprirne i costi». Risultato: vi è il rischio di pagare due volte il costo degli investimenti, prima con la proroga delle concessioni, e poi con l’aumento dei pedaggi. Un doppio regalo alle concessionarie, sostiene Ragazzi, senza alcun introito per lo Stato. Proprio per le evidenti anomalie, l’articolo 5 dello Sblocca Italia ha avuto un iter tormentato in Parlamento. Dopo i rilievi della Commissione Ue, l’intransigenza del ministro Lupi ha dovuto cedere il passo a una riscrittura profonda del testo. Ma non è detto che ciò basti per ottenere il disco verde da Bruxelles. La Commissione Ue aveva rilevato che «l’articolo 5 sembra consentire la realizzazione di significative modifiche a contratti di concessione esistenti, riguardanti in particolare i lavori da realizzare nell’ambito del rapporto concessorio e il livello delle tariffe, oltre a proroghe significative della durata delle concessioni esistenti». Innovazioni tutt’altro che in regola con le norme Ue, poiché «le modifiche apportate alle dispo- sizioni di un contratto pubblico in corso di validità costituiscono una nuova aggiudicazione, quando presentino caratteristiche sostanzialmente diverse». E una nuova aggiudicazione, va da sé, richiede una gara pubblica per il rilascio della concessione. Gara di cui nel decreto non c’è traccia, visto che la esclude con la proroga. Le società concessionarie appoggiano il decreto Sblocca Italia, poiché lo considerano fondamentale per coprire il costo dei futuri investimenti. Una tesi che per Ragazzi non sta in piedi: «Gestire un’autostrada è un’attività molto semplice e senza rischi imprenditoriali. Tutti gli interventi sono finanziati a debito, e i debiti ripagati con i pedaggi. Eppure, attraverso le proroghe, si perpetuano le rendite per le società concessionarie, alle quali viene già assicurato, con il sistema tariffario, un rendimento elevato (9-10% almeno) sul capitale investito». Tra i commenti postati sul sito lavoce.info, uno sottolinea che «un solo ticket di andata e ritorno sulla Milano-Torino o sulla TorinoAosta costa come un intero anno di percorrenza sulle autostrade svizzere, mentre in Germania sono gratis». Spiace dirlo, ma sulle autostrade non si è cambiato verso. © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 12 Venerdì 7 Novembre 2014 PRIMO PIANO Se fosse preso in parola l’invito del Papa sulla gratuità dei ricorsi alla Sacra Rota Ci smenano gli avvocati rotali Perdendo, in media, circa duemila euro a causa intentata DI ANTONINO D’ANNA u s c i t a d i Pa p a Francesco sulla gratuità dei ricorsi alla Rota Romana, il tribunale supremo che si occupa delle sentenze definitive di annullamento matrimoniale, ha scontentato gli avvocati rotali. I quali non sarebbero pronti per veder diminuire un giro d’affari già in diminuzione grazie alla mentalità divorzista ormai diffusa e che rende in media circa 2000 euro a causa. Per annullare un matrimonio occorre un periodo di circa due anni per grado e si richiedono almeno due sentenze concordi. Facciamo un esempio, grazie alle pagine del Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo (www.terl. it): si paga un contributo alle spese processuali (minimo rispetto ai veri costi del processo, sostenuti invece dalla Cei, Conferenza Episcopale http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’ Papa Francesco Italiana), più l’onorario del Patrono, e cioè l’avvocato. La parte attrice ha un contributo fi sso di 525 € mentre il/la convenuta che sta in giudizio da sola non deve niente; se si costituisce in giudizio con un proprio Patrono paga il contributo al 50%, e cioè 262,50 €. Il Patrono percepisce per il primo e secondo grado di giudizio insieme (se quest’ultimo si conclude con un decreto di conferma del primo) da un minimo di 1.575 € ad un massimo di 2.992; per il secondo grado di giudizio, se invece si rende necessario riprendere dettagliatamente l’esame della causa, allora si va da un mi- nimo di 604 € ad un massimo di 1.207. Il tutto al netto di oneri fiscali e previdenziali, che vanno aggiunti, ossia Iva al 21% e Cassa forense al 4%: in questo caso la tariffa massima tocca quota 3.765,13 € e la minima 1.887,60 €, contributo fisso escluso. Se però si ha un reddito inferiore ai 12.000 € l’anno si può chiedere la tariffa minima, oppure il patrocinio gratuito. Se si ottiene dal Tribunale il Patrono Stabile, che non è gratuito patrocinio, ma è un avvocato in organico al Tribunale assegnato per esigenze pastorali o economiche, si è tenuti al solo contributo alle spese processuali. Il secondo grado si svolge presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Ligure; Milano è secondo grado per Piemonte e Triveneto. Quando le sentenze tra primo e secondo grado sono discordi, si ricorre alla Rota Romana. Chi invece chiede la di- spensa per il matrimonio rato e non consumato, deve sempre il contributo da 525 euro al Terl se è parte «oratrice», e cioè che introduce la causa, a cui si aggiunge un contributo di circa 1.000 euro che si deve alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; il convenuto non deve niente in ambo i gradi. Al Terl tocca la fase istruttoria, mentre quella decisoria è competenza di Roma. Questi i dati Terl: al 1° gennaio di quest’anno pendevano 225 cause di prima istanza, delle quali 4 iniziate nel 2011, 67 nel 2012, 154 iniziate nel 2013. Per la seconda istanza 92, delle quali 3 iniziate nel 2011, 11 nel 2012, 78 nel 2013. Dal picco di 478 cause pendenti tra primo e secondo grado nel 2010, il 2013 ha visto una brusca discesa a quota 317, ossia circa il 36% in meno. Fedeli, fate i vostri conti. © Riproduzione riservata LO HA DIMOSTRATO IL CENTRO STUDI LEONARDO3 CHE HA ALLESTITO A MILANO UNA MOSTRA SPECIFICA Le invenzioni di Leonardo erano spesso schizzi di prototipi di altri e alcune delle sue macchine, tipo la bicicletta, non funzionavano DI I MARIO GARGANTINI l Centro Studi Leonardo3, che ha allestito, nel cuore di Milano, nella Sala del Re in piazza Scala, la mostra «Il Mondo di Leonardo», ha adesso deciso di prolungare l’esposizione per tutta la durata di Expo 2015 per consentire al pubblico internazionale di apprezzare in modalità interattiva e multimediale la poliedrica produzione tecnologica e artistica del grande toscano. Non solo; proprio per uscire dalle immagini standardizzate della sua opera, nel corso della manifestazione vengono proposti modelli e ricostruzioni leonardesche su particolari tematiche come quella di un’apposita sezione dedicata ad alcuni strumenti musicali. L’ha impostata Edoardo Zanon, uno dei fondatori di Leonardo3 e particolarmente sensibile al discorso musicale, dato anche il suo diploma in chitarra classica (che si aggiunge alla Laurea in Disegno Industriale al Politecnico di Milano). «C’è un problema di fondo nel divulgare le opere di Leonardo: nell’ultimo secolo, quando si è iniziato a pubblicare i suoi lavori, c’è stato un grandissimo interesse per la sua figura e la sua opera. Ci siamo accorti però che, soprattutto negli ultimi anni, le numerose iniziative a lui dedicate propongono sempre un Leonardo un po’ stereotipato, soffermandosi principalmente su alcune sue realizzazioni come architetto o progettista di macchine da guerra e di macchine stravaganti. Il rischio allora è che il pubblico si faccia un’immagine del personaggio legata a poche realizzazioni e sempre solo a quelle. Analizzando bene le fonti, ci siamo accorti che molte di queste macchine non sono progetti inediti del genio da Vinci, non sono sue «invenzioni»; sono piuttosto suoi disegni, sue «fotografie» di oggetti, macchine, strumenti de suo tempo e che lui, da acuto osservatore ritraeva annotandone le caratteristiche e sottolineando qualche dettaglio interessante. Quindi bisogno fare molta attenzione quando si accostano le raccolte di disegni leonardeschi e bisogna distinguere tra oggetti progettati da lui e altri solo «disegnati»». All’interno del Codice Atlantico ad esempio, fa notare Zanon, più della metà dei bellissimi disegni che occupano le oltre 1200 pagine sono disegni che potremmo dire enciclopedici, documentaristici e sono frutto, non tanto della sua genialità creatrice «quanto della sua abilità di disegnatore e, diciamolo pure, della sua attività di marketing, per mostrare la sua abilità ai potenziali committenti». Tra l’altro va detto che tra le sue autentiche invenzioni, non poche sono sbagliate, cioè non funzionano; come ad esempio la celebre «bicicletta»; in molti casi, lui stesso era consapevole dei difetti progettuali dei suoi disegni, che però riproduceva come tali, senza preoccuparsi più di tanto della potenzialità ingegneristica. «Quello che tentiamo di fare nelle nostre mostre è di proporre un Leonardo «autentico»; il quale emerge maggiormente in alcune pagine dove gli appunti e gli schizzi si accavallano in modo disordinato seguendo, evidentemente, il corso movimentato dei suoi ragionamenti e della sua ideazione. Capita quindi al visitatore delle nostre mostre di vedere riprodotte e spiegate delle macchine inedite che spesso si rivelano ancor più interessanti di quelle celebri e arcinote». Eccoci allora agli strumenti musicali. Anche qui c’è da fare una premessa; cioè che la musica e il teatro erano àmbiti dei grande importanza per l’epoca e quindi, facilmente, progettisti e architetti si dedicavano a realizzazioni in quei settori. Anche Leonardo ha speso moltissime energie e molto tempo nella ideazione di strumenti e macchine per la musica e il teatro. Zanon ci mostra un modello di quella che viene solitamente citata come «l’automobile» di Leonardo e che invece molto probabilmente altro non era che una macchina teatrale utilizzata per portare in scena delle strutture durante le rappresentazioni; o ancora, il «leone» (l’unica macchina della quale la paternità di Leonardo è attestata storicamente del Vasari) era uno strumento teatrale realizzato per gli spettacoli frequenti alla corte di Francia. Sugli strumenti musicali poi c’è un piccolo equivoco di fondo. «Il mondo accademico tende a raggruppare tutti gli strumenti musicali ideati da Leonardo nel progetto detto della «viola organista». In realtà, Leonardo, oltre a questo,ha progettato molti altri strumenti musicali. La domanda che sorge spontanea a questo punto è: ma Leonardo li ha mai costruiti? «È un interrogativo ricorrente. In effetti non esistono prove; quello che posso dire è che quando un progettista entra in alcuni dettagli costruttivi così profondi è impossibile che non abbia fatto almeno qualche tentativo e che non abbia realizzato almeno dei prototipi; in molti casi, i manoscritti di Leonardo danno proprio questa impressione: ci sono pagine in cui i disegni, o meglio alcuni particolari, vengono ripetuti con piccole modifiche; segno di ripensamenti derivanti da prove pratiche. È quello che oggi si chiama reverse engineering». E nei secoli successivi nessuno ha mai provato a realizzarli? «Bisogna dire che Leonardo non ha mai scritto un trattato su questi temi, come avrebbe desiderato; non ha fatto in tempo! L’ha fatto nel codice del volo; e lì si vede che non è un manoscritto come gli altri: è un piccolo quaderno ordinato, ben impaginato, nato dal desiderio di consegnare ai posteri le cose che aveva capito. Per il resto c’è stato un black out di trasferimento di informazioni, fino a quando, più di un secolo fa, tutti questi disegni sono riemersi». Ora alle ricostruzioni ci hanno pensato quelli di Leonardo3; e l’hanno fatto a seguito di lunghi studi e con la produzione di prototipi preliminari, affidando la costruzione del modello finale a esperti liutai, rispettivamente: Marco Casiraghi, Michele Sangineto e Mario Buonoconto. Ilsussidiario.net 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 7 Novembre Novembr 2014 PRIMO PIANO PERISCOPIO LETTERE L’avevo detto a Marianna Madia: non è che se mangi il gelato finisci automaticamente in prima pagina sull’Economist. Filippo Merli Chiude un cinema porno. Ma se… A Milano è stato posto in vendita a circa 400 mila euro il Pussycat, l’ultimo storico cinema porno, situato alla fine del Giambellino. Ormai, dice, per certe cose la gente va su Internet. O se proprio vuole, compra Chi in edicola. Diana Machegni Ma che linguo è mai questo? http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 13 Abbasso il burocratese! Evviva l’Italiano! La Camera dei deputati, guidata da una donna, Laura Boldrini, e «comunicata» da una giornalista donna, Anna Masera, non può pensare di uccidere impunemente la lingua italiana in nome di una insulsa «politica di genere». Nel descrivere un evento che si svolge a Montecitorio, gli uffici guidati dalle due signore hanno così definito due alti burocrati dello Stato: «la Direttora del Dipartimento Finanze Ministero Economia e Finanze, Fabrizia Lapecorella, la Direttora Agenzia Entrate, Rossella Orlandi». Direttora? Ma che lingua è? Anzi, che linguo è, visto che il burocratese è maschio? Roberto Miliacca Ricomincia la solita solfa C’è una grande novità nel panorama editoriale italiano. Il prossimo libro di Bruno Vespa per Mondadori è fortemente autobiografico: «Italiani voltagabbana. Dalla Prima guerra mondiale alla Terza repubblica sempre sul carro del vincitore». E per dire addio per sempre allo stanco rituale dell’anticipazione quotidiana auto-promozionale sulle parole del «vincitore» di turno si comincia con Renzi (che rivendica la cancellazione dell’articolo 18). Domenica Mossello Paradisi iscali in Europa Quasi 350 multinazionali, da Amazon a Ikea passando per Deutsche Bank e non mancano gli italiani. Troppi furbetti aiutati a pagare meno tasse in Lussemburgo. Frode o no, difficile che paghi qualcuno se ti ostini a sparare nel mucchio. Paolo Melzi L’accomodante fermezza di Morando Conciliante, il viceministro dell’Economia Enrico Morando ha detto che sul tfr e i fondi pensioni «siamo pronti a valutare, con la massima attenzione e disponibilità, le critiche e le obiezioni che ci sono pervenute». Naturalmente, ha poi precisato, «le valutazioni da parte del Governo saranno effettuate nel rispetto dei saldi di finanza pubblica indicati nella legge di stabilità». Insomma, è così e basta. Lucio Sironi E allora come stanno le cose? La Svezia riconosce formalmente lo Stato di Palestina. Israele definisce la decisione «deplorevole» e, per protesta, richiama il suo ambasciatore a Stoccolma. E dire che ci avevano spiegato in tutte le salse che Israele non è contro lo stato palestinese, ma solo contro Hamas. Luigi Chiarello Saldi cattolici sul matrimonio Non sapendo come risolvere la questione divorzio, sulla quale la Chiesa cattolica non può tornare indietro, il Papa, adesso, di fatto, introduce il divorzio cattolico. Annalia Martinelli Un chiaro e forte messaggio Riguardo alla lettera a ItaliaOggi della signora Chiegni riguardo alla mozione, da me presentata, sulle illecite trascrizioni, compiute da alcuni sindaci, dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero devo precisare che non è stato compiuto nessun atto che esula dal nostro mandato di Consiglieri regionali che è quello di rappresentare l’intera comunità lombarda e quindi anche qui cittadini che vivono ad esempio a Milano, città il cui sindaco ha deciso di “firmare autografi” compiendo un atto, questo sì, illegittimo. La nostra mozione non è «carta straccia», bensì un chiaro e forte messaggio di sostegno al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e un richiamo al rispetto delle leggi e della nostra Costituzione. Luca Del Gobbo Capogruppo del Nuovo Centrodestra DI PAOLO SIEPI Obama ha problemi nel Partito democratico e in SeP nato ha bisogno della destra n per far passare le sue leggi. p Visto dall’Italia, non è tutto V questo dramma. MF. q dirama le nuove regole per i Il Viminale dira cortei. «Non farli». Spinoza. Il Fatto. «Manganellate agli operai». «Proprio come ai tempi del telefono a gettone». Ellekappa. la Repubblica. Emilio Fede voleva diffamare i vertici Mediaset con false foto porno. Ma ne trovava solo di autentiche. Il Fatto. Franceschini vorrebbe ricostruire l’area del Colosseo. Per le prossime primarie del Pd. Il Fatto. Il Sessantotto è il surrogato del desiderio di molte persone di fare la guerra. Per parecchi cittadini lo stato di belligeranza è una situazione particolarmente gratificante. Il soldato in guerra può sfogare i suoi istinti aggressivi commettendo impunemente più di un omicidio e per di più al termine delle sue aggressioni, riceve gloria e onori, giungendo addirittura a essere considerato un eroe della patria perché ha ecceduto in aggressioni e omicidi dei nemici. Armando Plebe, Tornerà il comunismo?. Piemme, 1973. Se si vuol far riprendere l’occupazione bisogna modificare incisivamente la prassi consolidata seguita dalle organizzazioni imprenditoriali da decenni per affrontare le crisi occupazionali aziendali: quella che consiste nel fingere che i rapporti di lavoro continuino indefinitamente, mettendo i lavoratori in freezer per anni, con la cassa integrazione. Oggi, Cisl e Uil hanno capito che occorre cambiare sistema; una parte della Cgil e una parte della Confindustria, su questo punto, sono invece in grave ritardo. Proprio su questo terreno il governo vuole portare a compimento mpimento la riforma degli ammortizzatori sociali delineata nella riforma Fornero nel 2012; quella che Squinzi, non per caso, definì elegantemente «una boiata». Pietro Ichino, giuslavorista. la Repubblica. Un lusso senza esclusiva non è più un lusso. Ma il capitalismo vive di un assurdo: vendere in esclusiva a tutti. Geminello Alvi. Il capitalismo. Marsilio. Quando poi, come chiunque, Adriano Celentano si è q un po’ appannato (la ripetiu tività nuoce al talento), ha ti ccompiuto un miracolo. Ha quasi smesso di fare l’unica q cantare, e ha cominciacosa che sapesse fare, f to a fare l’unica ccosa per cui è negato: parlare. Il verbo è inappropriato. Più che parlare, Celentano mormora frasi sconnesse in un linguaggio primitivo, tanto da sembrare a tratti un po’ alticcio e meritevole d’essere ribattezzato il ragazzo della via Ciuk. Spesso perde il filo del discorso, non ricorda ciò che stava dicendo, è costretto a lunghe pause per chiarirsi le idee. Chi ascolta osserva la sua mimica facciale, che tradisce uno sforzo enorme di concentrazione, e immagina che egli stia per rivelare chissà quali sconvolgenti verità. Invece dalla bocca gli escono solo luoghi comuni frusti, concetti da prima elementare. Che però hanno molta presa sul pubblico più sprovveduto e fanno comodo a chi poi li utilizza, amplificandoli, per propaganda politica. Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e cattivi. Marsilio. Chiusa fra i monti, a due passi dall’Abruz- zo, dalle sue leggende buie e dalle sue pagane magie (che ancora inducono a offrire vipere vive alla madonna e a gettar confetti sulle bianche bare dei bambini) Ascoli Piceno appare come una provincia ancora autentica, ruspante, gelosamente conservata sotto vuoto, leggere attentamente le istruzioni (se si vuole essere ammessi). Luca Goldoni, Viaggio in provincia, Roma inclusa. Mondadori, 1984. L’esercito russo non ha osato disperdere le madri dei soldati che sono stati fatti scomparire dopo che sono morti in Ucraina. Così che, mentre Putin nega, e solo le foto della Nato testimoniano lo sconfinamento russo in Ucraina, proprio dalla Russia si leva la più forte accusa. È la voce delle madri, che, da millenni, accompagna ogni guerra in privati strazi, in pianti silenziosi; ma che oggi, sul s web, trova un megafono che mai aveva avuto. Così c che un manipolo di donne c nell’immensità della Russia n riesce a fare sentire le sua r voce, pretendendo almeno di v sapere che si è in guerra, e s perché. Paradossale, forse, che nel risveglio Paradoss guerresco ai confi con ni occidentali del gigante dell’Est, a sollevarsi, tanto da essere ascoltate, siano delle inermi madri. La potenza del web si coniuga, questa volta, con qualcosa di veramente molto antico: la voce delle madri, che da sempre restano ad aspettare. Solo trent’anni fa non c’erano i cellulari, e simili attese si consumavano lente intorno al passaggio del postino, la mattina; e il suo andare oltre un giorno dopo l’altro doveva essere per le donne, a casa, come un aspra folata di freddo addosso (esattamente come il nulla di quei cellulari muti, dal confine con l’Ucraina). Marina Corradi. Avvenire.it. Ieri nonostante fosse novembre faceva un u caldo tipo fine agosto. Mi sono licenziato t dal posto di lavoro. Sono andato a fare il bagno al Po. a Che C bello, l’acqua era tiepida d e abbastanza pulita. La spiaggia, bellissima. Dove ho s fatto il bagno è lunga 2 km e f larga 300 m. Uno spiaggione. l Sabbia fine e bianca. Poi sono S o andato a fare il bagno al Ticino. Bellissimo. Dopo un’oretta alla foce del Nure (torrente che finisce sul Po). Poi sul Trebbia e in un altro fiume che è vicino a casa ma che non so il nome. Bellissimo. W il global warming. Dispiace dirlo però. Anche perché giro in bicicletta e sono responsabile (solo poco) del global warming. Le bistecche di manzo le mangio però. Maurizio Milani. Il Foglio. L’artrite lo aveva curvato e, in testa, non gli era rimasto che un ciuffetto di peli diritti, da annegato. Nantas Salvalaggio, Un uomo di carta. Rizzoli, 1968. Arrampicato in cima al cielo, l’aereo guarda giù dove si distende Pechino, questa cosa enorme, geometrica, questo disegno, questo rigido ideogramma che ricorda, in qualche modo, Torino. Giorgio Manganelli, Cina e altri orienti. Adelphi. Le sedie sparse e i tavoli di fòrmica hanno l’aria depressa di chi ha assistito a troppi dibattiti. Maurizio Ferrini, L’ultimo comunista. Mondadori, 1992 The only italian artist of the new millenium with such a strong international profile. Tiziano Ferro. Tweet di autopresentazione. RAZZISTA - Fabbricante di missili. Dizionario satirico. D’incredibile c’è solo la ccredulità umana. Roberto Gervaso. Il Messaggero. G © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 14 Venerdì 7 Novembre 2014 PRIMO PIANO È una bella notizia per i consumatori che però provoca un terremoto planteario Petrolio, prezzo in caduta libera A ko la Russia e non conviene estrarre lo shale gas Usa http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI MARIO LETTIERI* E PAOLO RAIMONDI ** a questione petrolio è di indubbia portata globale anche se i riverberi locali incidono non poco sui territori, nelle economie e sulla stessa salute dei cittadini residenti nelle regioni interessate alle estrazioni. Di conseguenza anche le ricerche e le estrazioni in Basilicata dipenderanno dal mercato globale, le cui oscillazioni tendono al ribasso. Mentre la domanda ristagna a causa della perdurante crisi industriale ed economica in Europa e del rallentamento delle economie del Far East, in primis quella cinese, l’offerta è cresciuta molto. A ciò si aggiunga che gli Usa, con la produzione di shale gas, hanno notevolmente aumentato l’estrazione di greggio (+80%). Va tenuto anche presente che al disotto del 70 dollari al barile l’estrazione di shale gas non è più conveniente. Anche i significativi risultati dovuti alla cresciuta efficienza energetica, all’aumento delle energie rinnovabili, ai risparmi nei consumi e alla migliore produttività dei settori incidono notevolmente. Bisogna ricordare che il petrolio è sempre stato un’arma formidabile per mutare e condizionare le vicende e gli assetti geopolitici globali. Perciò la storia mondiale del petrolio è tristemente segnata, oltre che dai danni all’ambiente e alla salute, da guerre, colpi di stato, corruzione e assassinii. Anche oggi non pochi esperti ed analisti del settore sottolineano che, dietro la decisione di far scendere il prezzo del petrolio, ci sarebbe anche l’intenzione dell’Arabia Saudita, condivisa con gli alleati americani, di colpire le economie della Russia e dell’Iran. Si tenga in considerazione infatti che le entrate petrolifere rappresentano il 60% delle entrate del governo dell’Iran e il 50% di quelle della Russia. Una simile mossa venne fatta nel 1985 sempre dall’Arabia Saudita che, per un certo periodo di tempo, abbassò il prezzo del petrolio di 3,5 volte aumentando nel contempo la produzione di ben 5 volte. Gli sceicchi non dovettero rinunciare ai loro fasti, ma di conseguenza, nei grandi giochi della geopolitica mondiale, l’Urss venne messa in ginocchio. Certamente il petrolio ha determinato non poco lo sviluppo economico, soprattutto dei Paesi dell’Occidente. Né si può ignorare il fatto che nei Paesi del terzo mondo, e non solo, le popolazioni, «affamate non solo di lavoro», e L i governanti, spesso corrotti, hanno accettato estrazioni indiscriminate e subito le scelte delle varie compagnie petrolifere. In questo quadro macro si inserisce anche il caso Basilicata che registra già estrazioni per circa 100 mila barili al giorno a fronte di concessioni all’Eni e alla Total per complessivi 150 mila barili. Il Governo, con la Regione, anziché imporre uno sviluppo ecocompatibile, ha previsto nel decreto «Sblocca Italia» una certa gratificazione finanziaria, ma ha tolto alla Regione ogni potere in merito. A pensar male si fa peccato, diceva Giulio Andreotti, ma spesso ci si indovina e noi riteniamo che il rischio che il bel e salubre territorio lucano possa diventare una groviera sia reale. A meno che al «casinò planetario» dei mercati finanziari il petrolio continui a perdere terreno. Nelle ultime settimane, infatti, il prezzo del greggio è sceso del 20-25 %. Il brent è sceso fino a toccare i 73/75 dollari al barile! Chiaramente sono cambiamenti che non si possono addebitare alla legge della domanda e dell’offerta sul libero mercato. A giugno, il prezzo era di circa 100 dollari al barile e nello stesso spazio di tempo non vi sono stati crolli della domanda del 20% o simili riduzioni delle capacità produttive della Cina e di qualche altro grande Paese. D’altra parte è noto che anche le impennate del prezzo del petrolio fino ad oltre i 150 dollari al barile nei mesi precedenti la crisi del 2007-8 erano frutto di speculazioni selvagge fatte con derivati finanziari e non delle variazioni nella domanda e nell’offerta globali. Si ricordi in ogni caso che le Ioc (International Oil Companies) per riuscire a pagare le spese di investimento per ricerca ed esplorazione e garantire i dividendi ai propri soci devono avere un prezzo che non scenda sotto i 90 dollari al barile. Da ultimo, last but not least, si rammenti che c’è l’urgenza di nuove e più efficaci politiche rivolte alla riduzione delle emissioni a livello planetario. In merito l’Onu, pochi giorni fa, ha lanciato ai governi un allarme, affermando che «se vogliamo evitare danni gravi diffusi e irreversibili al clima, bisogna ridurre il consumo di combustibili fossili.» Il monito vale per tutti, ma crediamo valga anzitutto per i Paesi cosiddetti sviluppati , Usa ed Europa in primis. *Sottosegretario all’Economia del governo Prodi **Economista CARTA CANTA Belle soddisfazioni per Montezemolo e figlio A DI ANDREA GIACOBINO utunno ricco per Luca Cordero di Montezemolo e il figlio Matteo. Qualche giorno fa, infatti, hanno incassato pro-quota il maxidividendo di 26 milioni di euro che è stato distribuito da Charme Management di cui sono azionisti rispettivamente, con il 50% tramite la cassaforte Fisvi Tre e col 38,4% attraverso la holding personale Emmediemme. Charme Management è il veicolo che con il 10% di azioni C del fondo lus- trimonio netto di 315,2 milioni, a formare il quale contribuisco riserve per circa 314 milioni. Oltre a 368,7 milioni di debiti verso soci, la holding di Caltagirone è indebitata verso banche per complessivi 488,8 milioni, Edoardo Caltagirone Luca Cordero di Montezemolo semburghese di private equity Charme Investments, di fatto lo controlla e lo gestisce: gli altro soci di Montezemolo papà e figlio sono i manager Tommaso Beolchini col 10% e Simone Cavalieri con il restante 1,5%. Il cedolone, a valere su circa l’intero utile, è stato distribuito da Charme Management dopo il bilancio chiuso per la prima volta alla fine dello scorso luglio e che percepisce la cessione del 58,6% di Poltrona Frau all’americana Haworth, avvenuta nello scorso febbraio. La quotata era a sua volta controllata dal veicolo lussemburghese e così Charme Management ha potuto contabilizzare un acconto degli utili mentre allo stesso tempo il fondo del Granducato ha eliminato le commissioni di gestione riservate alla società italiana. Edoardo Caltagirone va a gonie vele Il terzo bilancio consolidato conferma la solidità di Edoardo Caltagirone, fratello minore del più noto Francesco Gaetano. La sua capogruppo Fonte, infatti, raggruppa oltre una trentina di società che operano nella costruzione e vendita di immobili che presentano a fine 2013 un valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro (550,3 milioni di terreni e fabbricati e lavori in corso per 529,5 milioni) e hanno garantito ricavi per 56,3 milioni, in lieve calo dai 62,1 milioni del’esercizio precedente segnando così un risultato finale negativo per 4,1 milioni che tuttavia nell’esercizio civilistico hanno invece comparire un utile di oltre 4,4 milioni (interamente accantonato) quasi raddoppiato dai 2,7 milioni di profitto del 2012. La solidità del gruppo Fonte, che lo scorso anno ha pagato oltre 8,4 milioni di Imu, è comunque testimoniata da un pa- la stragrande maggioranza dei quali però a lungo termine. «L’equilibrio finanziario», si legge perciò nella relazione sulla gestione, «risulta assicurato dal carattere autoliquidante della maggior parte dei finanziamenti contratti e, quindi, da un servizio del debito complessivo garantito dalle iniziative immobiliari intraprese». Scomponendo i ricavi, quelli rivenienti dall’attività di locazione rimangono stabili e in linea con la media dell’ultimo triennio. Fra le più importanti realizzazione di Caltagirone figurano il quartiere Caltacity e le Residenze I giardini delle rose a Milano Sesto San Giovanni, il centro commerciale sito nel Parco Leonardo a Roma, le iniziative in zone Ponte di Nona e Via Cassia e l’avanzato progetto di sviluppo urbanistico del comune di Monterosi che prevede, oltre a ville e appartamenti, la costruzione di due campi di golf. Amber cresce nello scalo di Venezia Il finanziere Joseph Oughourlian, numero uno del fondo attivista Amber, punta ad un posto nel consiglio d’amministrazione di Save, la quotata che controlla lo scalo aereo veneziano di Tessera e che sta studiando un polo con Catullo, l’aeroporto di Verona, dove è recentemente entrata con il 35%. Questa è la finalità delle ultime operazioni borsistiche di Amber che nelle scorse settimane rastrellando pacchetti di azioni Save venduti dalla Provincia di Venezia (la cui quota è scesa al 5,8%), per un controvalore di 233 mila euro, si è avvicinata al 20%. Va detto, peraltro, che il controllo di Save resta saldamente in mano alla Marco Polo Holding, che fa capo alla Finint di Andrea De Vido ed Enrico Marchi, presidente e amministratore delegato della quotata stessa. Il consiglio d’amministrazione di Save scadrà nella prossima primavera e Amber, che nei mesi scorsi ha criticato aspramente l’operato di Marchi ma non l’entrata in Catullo, si sta posizionando per quell’appuntamento. E non è escluso incrementi ulteriormente la sua quota, visto che la Provincia di Venezia, per ragioni di Patto di Stabilità, dovrà alienare entro l’anno un altro 1,39%. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Venerdì 7 Novembre 2014 15 Una scoperta senza precedenti avvenuta sotto i più grandi ediici del Centro America Le grandi piramidi del Messico Ritrovamenti che rivoluzionano la storia precolombiana DI ETTORE BIANCHI na scoperta senza precedenti è avvenuta in Messico, nella città di Teotihuacan, dove si trovano le più grandi piramidi del Centro America. Sotto questi antichi edifici sono stati rinvenuti almeno 70 mila oggetti tra cui ossa, conchiglie, semi, recipienti, coltelli, specchi, statuette. Un ritrovamento che potrebbe rivoluzionare la storia precolombiana. Per gli archeologi è una vera manna. Essi hanno sempre cercato di saperne di più sull’antica civiltà che si estendeva, fino al VI-VII secolo dopo Cristo, dall’attuale Guatemala fino al cuore del Messico. Un impero durato quasi nove secoli, di cui non esistono più tracce, neppure le stanze funerarie. Nessun’altra civiltà di quell’area geografica ha conservato così tanti segreti. Ora, a dieci anni dalla scoperta fortuita di un tunnel al centro del sito delle piramidi, gli studiosi sono a un passo, Il sito archeologico di Teotihuacan http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it U se non dalla verità, almeno dall’entrare in possesso di elementi che gettino un po’ di luce. Dopo cinque anni di scavi meticolosi, Sergio Gomez, archeologo dell’Istituto nazionale di antropologia e storia e responsabile del progetto, è arrivato in fondo alla galleria lunga un centinaio di metri, trovandosi a tu per tu con una camera chiusa nella quale spera di trovare le prime sepolture di un governatore di Teotihuacan. Per arrivare a quel punto, Gomez si è avvalso dell’aiuto di numerosi esperti. Come chiarisce Victor Manuel Velasco, geofisico all’università messicana di Unam, gli archeologi possono essere talvolta molto tradizionali e conservatori, mentre Gomez ha scelto la tecnologia di punta. Ancora prima di cominciare a scavare, alcune analisi termiche e geospaziali hanno consentito di rappresentare le principali caratteristiche del tunnel: la lunghezza approssimativa, la larghezza, la presenza di vari piani e di cinque locali. Poi c’è stata l’elaborazione di due robot esploratori: è la prima volta che ciò accade in America Latina. Le loro telecamere hanno svelato le prime immagini di questo luogo sacro, chiuso da 1.800 anni, permettendo soprattutto di identificare diversi ostacoli, come i 18 muri di pietra realizzati per bloccare l’ingresso delle camere, arrivando quindi a elaborare una strategia esplorativa. Infatti il tunnel, che raggiunge i 18 metri di profondità, è un ambiente ostile con le sue crepe gigantesche, i gas tossici, il calore opprimente e l’oscurità totale. Nel frattempo si affacciano le prime ipotesi sull’antica civiltà precolombiana. Velasco si domanda se davvero Teotihuacan abbia avuto bisogno di qualcuno che la governasse. Egli sostiene che la più grande delle cinque stanze contiene i resti del primo, ultimo e unico sovrintendente dell’antico territorio: così, se i greci crearono la democrazia, gli abitanti di Teotihuacan costruirono la città perfetta. Una società dotata di una forma amministrativa notevole, ma che era priva di re, monarchi o altri rappresentanti politici. Una tesi non inverosimile, ma che non poggia ancora su argomenti abbastanza forti. Comunque sia, quell’antica civiltà potrebbe riservarci molte sorprese, una volta trovata la chiave di volta per interpretarne lo sviluppo storico. © Riproduzione riservata NON SOLTANTO LO HA DEBELLATO, MA HA ANCHE DATO ALLA LUCE UNA BAMBINA, ZOE C’è pure una donna guarita dallo stesso cancro ritenuto inguaribile che ha colpito Brittany DI L ALESSANDRA NUCCI a decisione della giovane e bella Brittany Maynard, 29 anni, di comunicare a tutto il mondo la sua volontà di avvalersi del suicidio assistito previsto dallo stato dell’Oregon è la notizia che ha campeggiato sui titoli di tutti i giornali, ed è giusto che sia così. Però, paradossalmente, l’attuazione di questa drammatica scelta finisce per rendere ancora più clamorosa la vicenda di un’altra donna americana, Heather Knies, che allo stesso gravissimo tumore è sopravvissuta. A Heather Knies, di Phoenix, nell’Arizona, a 26 anni erano stati diagnosticati non uno, ma due tumori al cervello, al quarto stadio. Le dettero sei mesi di vita, non di più. La sua condizione era paragonabile a quella di Brittany, che domenica scorsa ha deciso di mettere fine alla sua vita. Ma, al contrario della Maynard, la Knies affrontò due operazioni al cervello presso l’Istituto neurologico Barrow dell’ospedale di San Giuseppe, a Phoenix, e una successiva terapia chemioterapica e radiologica. Il risultato è che non solo ha sconfitto il tumore, ma è anche divenuta madre di una bella bambina di nome Zoe. Oggi la Knies ha 33 anni, vive una vita normale, in famiglia e al lavoro, a tempo pieno. Certo, sta sul chi vive e fa gli esami del caso ogni tre mesi, ma a tutt’oggi il suo cervello non conserva traccia della terribile malattia. previsto anche nel vicino Washington, nel Vermont, nel Montana e nel New Mexico. La differenza fra eutanasia e suicidio assistito sta in chi è deputato a somministrare il farmaco mortale: l’eutanasia prevede che lo somministri il medico o altra persona terza, mentre il suicidio assistito impone al paziente stesso di assumere il farmaco e decidere quando farlo. Quando le fu diagnosticato il primo tumore, nel 2005, Heather Knies faceva la segretaria in un ambulatorio medico. Un giorno, mentre era al volanHeather Knies assieme a suo marito e alla iglia Zoe te sulla via di casa, Nel Nord Europa, ebbe dei problemi invece, l’eutanasia è mente rattristata dalla decisione alla vista. La risonanza magnetica legale e sempre più facile da ottenedi Brittany Maynard di darsi la evidenziò un tumore al cervello di re. In Olanda, dalle prime prudenmorte. Non la giudica per essersi grado non elevato, che fu rimosso tissime legalizzazioni nel 2001, si tolta la vita, ma vuole offrire la sua con un’operazione chirurgica seguiè arrivati al permesso di eutanasia testimonianza come speranza per ta da chemioterapia. Ma, meno di per i neonati disabili, per i bambini altri ammalati. «Tutti hanno il diritun anno dopo, le fu trovato un altro malati terminali dai 12 anni in su e tumore, molto peggiore del primo: to di scegliere», è il suo commento. «Io per i malati psichiatrici. Fra questi un glioblastoma di quarto stadio, voglio solo che chi si trova ad affronultimi, il numero di chi ha scelto tare una malattia mortale sappia che uno dei tumori più maligni, quello di morire nel 2013 è triplicato riun’altra possibilità esiste, e che si può che uccide il numero maggiore di spetto all’anno prima (45 rispetto anche lottare e sopravvivere». persone sotto i 40 anni. Tuttavia ai 14 del 2012). L’eutanasia negli Stati Uniti è tutun ulteriore intervento chirurgico, In Belgio dal 2005 esiste un kit tora proibita, ma il suicidio assistito seguito da radioterapia, è stato rifai-da-te acquistabile in farmacia; è stato legalizzato nel distretto della solutivo. E mentre era in cura ha recentemente sono stati introdotti capitale e in cinque conosciuto e sposato il furgone per il suicidio assistito stati: oltre all’Oreil suo attuale maria domicilio, la clinica di eutanasia Le due pagine di «Estero gon, dove la Maynard to, da cui nel 2012 per i depressi e la raccomandazio- Le notizie mai lette in si era spostata dalla ha avuto Zoe. ne dei medici di sistemare le eunativa California per tanasie direttamente accanto ai Italia» sono a cura di potersi avvalere di La Knies si ditrapianti. Sabina Rodi questa procedura, è chiara immensa© Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 16 Venerdì 7 Novembre 2014 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Lo dice il tedesco Helmut Kohl nel suo libro Aus Sorge um Europa, preoccupazioni per l’Europa Isolare la Russia, errore fatale Per la Germania (export -17% in 8 mesi) e per la Eu http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it da Berlino ROBERTO GIARDINA elmut Kohl è preoccupato, e la sua Germania pure, mentre siamo alla vigilia della gran festa per il 25° anniversario della caduta del Muro. I macchinisti in sciopero, fino a lunedì, hanno scelto con cattiveria la settimana meno opportuna, impedendo a migliaia di tedeschi di accorrere nella capitale per partecipare all’evento. I treni fermi non sono colpa della politica internazionale ma contribuiscono ad aumentare il malcontento. E invece di celebrare la caduta delle barriere, tutti insieme, Est e Ovest, a causa dell’Ucraina si è tornati in piena guerra fredda, con conseguenze per l’economia tedesca. I disoccupati continuano a scendere (2,8 milioni, mai così pochi dall’unificazione), ma i dati potrebbero essere migliori. Si calcola che almeno in 50 mila abbiano già perso il posto a causa della sanzioni volute da Obama. H Un quarto di secolo dopo, l’Europa non è diventata quella che si sperava, e il Cancelliere della riunifi cazione dà la colpa ai suoi successori, che commettono errori imperdonabili, e si dimostrano troppo obbedienti nei confronti degli Stati Uniti. Ha appena presentato a Francoforte il suo saggio «Aus Sorge um Europa», preoccupazioni per l’Europa, e l’eco è stata notevole. È intervenuto, Jean Claude Juncker, vecchio amico e presidente della Commissione europea, che si è detto incerto tra parlare del libro o fare la laudatio dell’autore. La pensa come lui. Kohl condanna le azioni intraprese contro Putin. E in questo è completamente d’accordo con il suo successore Schröder. Ma Gerhard viene criticato, e preso poco sul serio, perché lavora per la russa Gazprom (un milione di dollari all’anno). Contro Kohl non si può insinuare nulla. È stata una lunga strada per giungere a buoni rapporti con Mosca, scrive, e ora si rovina tutto a causa degli Usa. Da vecchio democristiano ribadisce l’insostituibile amicizia con l’America ma, aggiunge, agli amici bisogna dire quando sbagliano. Escludere la Russia dal G8 è stato semplicemente stupido: non si fa sedere al tavolo la controparte, e come vogliano giungere a un accordo? Isolare la Russia è un errore fatale. Fu lui nel ’98, poco prie agevolati ma di perdere dal Kgb, la Cancelleria, guidato da a far entrare Andropov. la Russia nel Bahr andò G8. Ma Kohl a Mosca e critica anche da KissinSchröder e ger, che l’Spd: la Gresi mostrò cia non doveapertamenva mai essere te contrario ammessa nelall’apertula zona euro, ra. «Sono fu un errore venuto a dei socialdei n f o r m a rmocratici e la, non a delle sinistre c o n s u l t a re u r o p e e. L e la» replicò sanzioni nelsecco e corL’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, al centro, la storia non tese Bahr. alla presentazione del suo ultimo libro, Aus Sorge Um hanno mai Eppure la Europa, preoccupazioni per l’Europa, ritratto raggiunto il Repubblica fra la seconda moglie, Maike Richter e il presidente loro scopo, e federale di della Commissione europea, Jean-Claude Juncker a pagarne il allora era prezzo sono gli europei, al corda, fu intrapresa da Wil- molto più debole della Gerprimo posto la Germania. Al ly Brandt, con la sua Ostpo- mania di Frau Merkel. libro di Kohl ha dato grande litik nel ’69, la politica di spazio la «Bild Zeitung». Il distensione verso l’Est. Il suo Perché i tedeschi e popolare quotidiano sa di braccio destro Egon Bahr l’Europa non reagiscono andare incontro a quel che scrisse a Breznev chieden- con maggior energia alle dipensano i suoi lettori. do un incontro. Il Cremlino rettive che giungono da Warispose di sì, e i rapporti fu- shington? Si sono indignati i La strada che Kohl ri- rono in seguito controllati politici, anche i suoi compa- Per incrementare il turismo delle famiglie gni di partito, ma l’opinione pubblica è in maggioranza per Kohl, 84 anni, da 16 anni in pensione. Le sanzioni cominciano a pesare sul pil tedesco. Ribellandosi al governo, una delegazione di manager delle più grandi industrie si è recata a Mosca per incontrare Putin. La Merkel si è adirata: è stata informata, ma non le hanno chiesto il permesso. Nei primi otto mesi dell’anno, l’export verso la Russia ha raggiunto i 20,3 miliardi di euro, una perdita di quattro miliardi pari al 16,6 per cento. E va sempre peggio. In agosto, rispetto al 2013, si è perso il 26,3. La perdita più forte si è registrata nel settore auto (meno 27,3) seguito dalle macchine utensili (meno 22,6). La sconfitta di Obama al senato ha fatto rialzare la testa ai tedeschi: «Ora facciamo da noi», è il tenore delle lettere alla «Bild» e agli altri giornali e riviste. © Riproduzione riservata In attesa della crescita dei prezzi Dubai investe Petrolio stoccato sul divertimento su navi al largo D ubai continua a investire nel turismo che quest’anno gli ha portato 12 milioni di visitatori. E adesso ha deciso di corteggiare le famiglie moltiplicando i parchi a tema: vuole competere con Orlando e Singapore ed essere un paradiso per i turisti musulmani che dovranno arrivare dal Golfo Persico, Asia e Africa. L’obiettivo è arrivare a quota 20 milioni di turisti nel 2020 quando ospiterà l’Esposizione Universale. L’emiro Sheikh Mohammed bin Rashid al Maktoum ha deciso di mettere a disposizione 25 milioni di metri quadrati per questi nuovi parchi che richiederanno investimenti per circa 2,7 miliardi di dollari (2,178 miliardi di euro) per costruire resort e attrazioni. La società di sviluppo immobiliare legata alla famiglia reale di Dubai, Meraas Holding, ha già messo in programma tre parchi a tema e un hotel che dovranno aprire nel 2016. E nell’operazione ha già coinvolto grossi big del settore come Six Flags Entertainment corp. e Merlin Entertainments Plc’s Legoland che prevede di creare 15 mila modellini utilizzando 60 milioni di mattoncini. Inoltre, il gruppo locale di investimento, Ilyas & Mustafa Galadari Group, o Img, ha concesso licenze a Time Warner Inc. Cartoon Network e Walt Disney Co. Marvel Studios per creare il più grande centro multitematico di intrattenimento coperto del mondo. Un obiettivo ambizioso ma raggiungibile, ebbe a riconoscere al Maktoum l’anno scorso quando presentò la sua visione turistica di Dubai per incrementare il fatturato nei prossimi otto anni. Tuttavia, i nuovi progetti immobiliari faraonici stanno riaccendendo le preoccupazioni degli analisti circa la possibilità di una nuova bolla, dopo quella del 2009 che ha lasciato sul campo molte vittime, anche perché alcuni progetti sono in ritardo e cercano finanziatori. È vero che nel 2008, ha aperto Atlantis The Palm, un complesso turistico che comprende un parco acquatico di 42 ettari, ma, invece, è stato messo in stand-by Dubailand, 100 chilometri di parchi a tema e residenze. Intanto, il turismo delle famiglie stimola gli alberghi di fascia media: le stanze passeranno da 80 mila a 120 mila nei prossimi cinque anni in collaborazione con Colliers International. E brand come Hilton, Starwood e Hyatt stanno sviluppando nuovi alberghi con operatori locali. © Riproduzione riservata C’ è un modo alterna- successivi. Acquistando barili tivo di fare affari di petrolio e vendendo immecon il petrolio. Con- diatamente le opzioni è possisiste nel comprare bile conseguire un utile. milioni di barili di greggio per Gli addetti ai lavori, che ammassarlo sulle petroliere tengono d’occhio questo modo che vanno su è giù per l’Oceano, di agire, ritengono che il fein attesa che improvvise flut- nomeno indichi un eccesso di tuazioni dei prezzi si traducano offerta a livello globale e che in buoni guadagni. A entrare i prezzi, già ai minimi da due in questo business sono colossi anni, siano destinati a scendere come Sinopec, Vitol e Mercuria Energy. Le grandi navi, lunghe fino a 400 metri, immagazzinano il petrolio finché l’affare non sia stato concluso. La quantità di oro nero interessata, secondo gli esperti del La petroliera TI Europe settore, è balzata da zero a 25-50 milioni ulteriormente. Colpa della dedi barili da aprile a oggi. Essa bolezza della domanda. corrisponde al fabbisogno di Tra le aziende che stanno un paio di giorni da parte de- seguendo questa strategia gli Stati Uniti. Il periodo mi- vi è il colosso cinese Sinopec, gliore per fare questa scelta è che, stando ai bene informati, quello, tuttavia raro, in cui le avrebbe noleggiato la super pequotazioni sul mercato spot troliera TI Europe, ancorata al (compravendita attuale) sono largo della costa orientale della inferiori rispetto a quelle dei Malesia, dove il greggio sarebfuture, laddove si scommette be stato immagazzinato. sui prezzi del greggio nei mesi © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PAOLO PANERAI IL NUOVO http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it MILIONE ITALIA&CINA COME VINCERE E FARE AFFARI SFRUTTANDO L’AMICIZIA E I LEGAMI MILLENARI TRA LE DUE CULTURE Edizione speciale rilegata € 18.00 Il libro che racconta e aiuta a comprendere la Cina moderna attraverso le parole del suo fondatore Deng Xiaoping NELLE MIGLIORI LIBRERIE 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 23 Venerdì 7 Novembre 2014 Diritto & Fisco http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DECRETO GIUSTIZIA/ Ok deinitivo dalla camera. Ma molte norme sono differite Divorzio in comune da Natale Novanta giorni per la negoziazione assistita da legali DI ANTONIO CICCIA ncora un mese e poi per separazioni e divorzi si può andare in comune. Senza dover passare dal tribunale. Il decreto legge 132/2014 sulla riforma della giustizia, approvato defi nitivamente ieri dalla camera, dirotta i coniugi in crisi da palazzo di giustizia a palazzo municipale. Ma la norma è, seppure di poco, differita nella sua operatività al trentesimo giorno successivo all’entrata in vigore della legge di conversione. Non è l’unico caso di slittamento dell’operatività delle nuove disposizioni. In effetti il provvedimento d’urgenza in più punti individua un lasso di tempo ristretto per l’effettivo cambiamento della disciplina, lasciando agli interessati e soprattutto a magistrati e avvocati il tempo di prepararsi. Un aspetto questo che, secondo alcuni, però, contrasta con la natura del decreto legge, per definizione destinato a introdurre norme di eccezionale urgenza. Ma al di là di questioni che, al massimo, saranno valutate dalla Corte costituzionale, esaminiamo il calendario della riforma. Il differimento dell’entrata in vigore si verifica, innanzi tutto, per separazioni e divorzi in comune: il fallimento della relazione coniugale A La degiurisdizionalizzazione in sintesi TRASFERIMENTO IN SEDE ARBITRALE DI PROCEDIMENTI PENDENTI - Possibile trasferire, trasferire su istanza congiunta delle parti al giudice, dalla sede giudiziaria a quella arbitrale le cause civili in corso dinanzi al tribunale o in grado d’appello. Il trasferimento è, tuttavia, escluso per le cause già assunte in decisione; per quelle che hanno ad oggetto diritti indisponibili e, salvo speciici casi, per le cause in materia di lavoro. Il lodo pronunciato ha, a tutti gli effetti, il valore di sentenza. NEGOZIAZIONE ASSISTITA - Introdotto un ulteriore strumento di composizione stragiudiziale delle controversie ovvero la convenzione di negoziazione assistita da uno o più avvocati. La convenzione, che consiste in un accordo amichevole tra le parti inalizzato a risolvere in via amichevole la controversia, non incontra limiti di materia, esclusi i diritti indisponibili e i contenziosi in materia di lavoro. Prima di agire in giudizio bisogna preventivamente invitare il convenuto alla stipula della convenzione di negoziazione per le domande giudiziali relative a controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti e per le domande di pagamento, a qualsiasi titolo, di somme non superiori a 50 mila euro. SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI DI SEPARAZIONE E DIVORZIO - Oltre che davanti ad avvocati, viene garantita la possibilità di concludere dinanzi al sindaco un accordo di separazione o di scioglimento del matrimonio o di cessazione degli effetti civili o di modiica delle condizioni di separazione o di divorzio. La procedura non è possibile in presenza di igli minori, di igli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave ovvero economicamente non autosuficienti. FUNZIONALITÀ DEL PROCESSO CIVILE DI COGNIZIONE - Sono delimitati i casi in cui il giudice può compensare le spese tra le parti, al ine di evitare il cosiddetto abuso del processo. È consentito il passaggio d’uficio dal rito ordinario a quello sommario nel processo civile. È ridotto il periodo di sospensione feriale dei termini processuali (da 45 a 31 giorni) e la durata delle ferie dei magistrati e degli avvocati dello stato, che sono portate da 45 a 30 giorni. TUTELA DEL CREDITO E PROCESSO ESECUTIVO - Aumentato (dall’1% all’8,15%) il tasso di interesse moratorio in pendenza di un contenzioso civile o di un procedimento arbitrale. Introdotto a carico del creditore, l’obbligo di depositare, nei processi esecutivi per espropriazione forzata, la nota di iscrizione a ruolo. Modiicati vari aspetti della disciplina dell’espropriazione forzata, potenziando per esempio la ricerca con modalità telematiche dei beni del debitore da pignorare (anche quando l’autorità giudiziaria deve ricostruire l’attivo e il passivo nelle procedure concorsuali o deve adottare provvedimenti in materia di famiglia o di gestione dei patrimoni altrui). Si prevede l’impignorabilità dei depositi bancari o postali a disposizione delle rappresentanze diplomatiche e consolari straniere. Introdotto l’obbligo di deposito telematico di una serie di rapporti periodici e inali nell’ambito di procedure esecutive, concorsuali e di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA - Introdotte misure per ridurre i tempi di scopertura dei posti vacanti, all’esito delle procedure di tramutamento orizzontale (cioè i trasferimenti successivi all’assegnazione di sede dopo il tirocinio iniziale e che non prevedono né il conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi né il conferimento delle funzioni ai magistrati di prima nomina). Ripristinati gli ufici del giudice di pace di Ostia nel comune di Roma e di Barra nel comune di Napoli. DISPOSIZIONI FINANZIARIE - Per garantire la copertura inanziaria, laddove si dovessero registrare minori entrate rispetto alle previsioni, è rimesso a un decreto del ministro della giustizia l’aumento,nella misura necessaria, del contributo uniicato. si potrà uffi cializzare davanufficializzare davan ti al sindaco, senza doversi necessariamente rivolgere a un legale e, soprattutto, senza dover andare in tribunale. Il rinvio vale anche per la negoziazione assistita obbligatoria, le cui disposizioni diventeranno effi caci trascorsi 90 giorni sempre dall’entrata in vigore della legge di conversione. Si tratta della possibilità di risolvere le controversie (sui sinistri stradali e sui crediti fino a 50 mila euro) a mezzo di trattative ufficiali affidate agli avvocati, i quali asseverano l’eventuale accordo raggiunto, che è equiparato alla sentenza. Ci vorranno 30 giorni (dall’entrata in vigore della legge di conversione) per la modifi ca al regime della compensazione delle spese: la novità si applicherà ai procedimenti introdotti a decorrere dal termine iniziale. Qui si tratta dell’affermazione generale della regola per cui chi perde paga, con limitatissime eccezioni (e senza più spazio per la discrezionalità giudiziale). Anche un’altra modifica processuale necessita di una vacatio di 30 giorni: si tratta del passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione e si prendono a riferimento i procedimenti introdotti da quella data. Qui l’esigenza è di accelerare la definizione del processo civile, passando a un rito più snello e rapido, anche su impulso d’ufficio del giudice. Da notare che quando il decreto legge si riferisce a procedimenti iniziati fa riferimento ai procedimenti iniziati in primo grado. Un’altra misura per disincentivare chi vuole abusare del processo è rappresentata dall’innalzamento del tasso di interesse maturato durante lo svolgimento del giudizio: il debitore moroso non deve sfruttare il processo per finanziarsi a carico del creditore, ma se condannato a pagare dovrà anche sborsare gli interessi delle transazioni commerciali (attualmente è l’8,15%). Anche qui la novità produrrà effetti per i procedimenti iniziati a decorrere dal trentesimo giorno successivo all’entrata in vigore della legge di conversione. Stessa decorrenza differita riguarda molte disposizioni sul procedimento esecutivo. © Riproduzione riservata Il testo del decreto convertito sul sito www.italiaoggi.it/ documenti 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 24 6HHHHHHH .* (*&., FOCUS 1DB<:FFB 38GB?7 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Speciale a cura di Gian Marco Giura )9 21;4< 48 3<;3<>?< D-<65@75> 8; '0+* #!"$E =5>:5@@5 1995 ?3A<95 8@1981;5 54 5?@5>5 48 >5198CC1>5 =><65@@8 8;?85:5 8; B8?@1 4599F5?=<?8C8<;5 3FG9:AF> CDBF7<BA>EF> ' xpo Milano 2015, affrontando un tema d’importanza fondamentale quale il cibo, costituisce una straordinaria opportunità per lanciare dall’Italia un messaggio culturale ed educativo legato alla sana alimentazione partendo dal coinvolgimento diretto e partecipativo delle scuole italiane ed estere. La scuola, infatti, è uno dei protagonisti più attesi della manifestazione: gli studenti rappresentano complessivamente il 10% del totale dei visitatori attesi, costituendo quindi la più grande «community» che EXPO Milano 2015 sarà in grado di ospitare. Come ha spiegato in un suo recente intervento il ministro Maurizio Martina, «è stata messa in campo una serie di interventi per fare della scuola la protagonista assoluta di Expo 2015, avviando dei percorsi che consentiranno di lavorare sui contenuti dell’esposizione, sui corretti stili di vita e su una sana alimentazione». Rientra in questa strategia il bando di concorso dal titolo «Together in EXPO 2015», rivolto alle Istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado, che si colloca in modo strategico all’interno del panorama internazionale dell’esposizione. Il bando punta a far incontrare e comunicare fra di loro le scuole italiane ed estere che condivideranno i progetti realizzati insieme. Ciò accade attraverso l’uso di una piattaforma a forte impronta social, in lingua italiana, inglese e francese, che presenta materiali didattici e contributi di esperti attraverso video, infografiche e documenti interattivi. Alla piattaforma si accede collegandosi all’indirizzo web: http://www.togetherinexpo2015.it. Le scuole potranno con- frontarsi fra loro, conoscere i rispettivi contesti agroalimentari, sviluppare insieme idee e progetti da presentare all’esposizione. Tra le progettualità che saranno incentivate sul portale, una specifica sezione relativa ai progetti dedicati agli orti scolastici. Il portale sarà collegato alle iniziative promosse sul sito Expo, nello specifico alle notizie relative ai Paesi partecipanti al Padiglione Italia. Gare online animeranno la presenza delle classi sul sito. Per partecipare è sufficiente collegarsi al sito, entrare nella sezione che si chiama Partecipa, registrarsi seguendo le istruzioni e quindi entrare nella community. Le scuole vincitrici esporranno i progetti nello spazio dedicato all’interno del Padiglione Italia. Nel medesimo luogo saranno mostrati anche i progetti premiati fra quelli iscritti al bando «La scuola per EXPO 2015», le cui iscrizioni sono scadute il 6 ottobre. Il bando ha come obiettivo la valorizzazione di elaborati basati sull’utilizzo delle tec- nologie digitali su temi che vanno dal diritto ad un’alimentazione sana e sufficiente per tutto il pianeta alle scienze e tecnologie per la sicurezza e la qualità alimentare. %9 B81 89 912<>1@<>8< D/8B18< ,3A<91E + adiglione Italia avrà uno spazio dedicato alle scuole italiane e straniere vincitrici dei concorsi del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e Policultura-Expo, come espressione dell’eccellenza dei giovani talenti provenienti dal mondo scolastico. Lo spazio si chiamerà «Vivaio Scuola» e sarà realizzato in accordo con il MIUR e con il ministero dell’Agricoltura. Al suo interno verrà sviluppato un laboratorio continuo di esperienze didattiche interdisciplinari e innovative in cui per 184 giorni verranno presentati dai giovani e dai loro docenti i progetti selezionati dai concorsi nazionali e internazionali e dagli uffici scolastici. Non mancheranno momenti di formazione sulle tecnologie e mostre multimediali promosse dall’Unione Europea e dal Museo della Scienza con Confindustria sul «cibo dei desideri». +4+/)2'2+ 4).'4+(+ 1)2 -) 3(50-) +A;7AI>7#,BE:C=>A: !%#& 7AA>" ) ngressi Ovest (metro/treno)– Padiglione Zero; Cluster a scelta (tra Cacao, Riso, Caffè, Frutta e Legumi, Spezie) Children Park; Paese a scelta (compreso nel tratto tra Padiglione 0 e Children Park). (Tempo previsto 4 ore). Oppure, dopo il Children Park; Padiglione Italia, due Paesi a scelta (compresi nel Ovest e e tratto t atto tra t a Ingresso ge Padiglione Italia) Padigl propongono che p attività per at bambini (6/8 b ore). or Ingresso Sud (bus)–Cluster a (bus)– scelta (tra CereaIsole, li e Tuberi, Tu e BioZone Aride A Mediterraneo), Parco della Biodiversità, Padiglione Italia, Paese a scelta (compreso nel tratto tra ingresso Sud e Padiglione Italia) (4 ore). Oppure, dopo il Bio-Mediterraneo, Children Park, due Paesi a scelta (compresi nel tratto tra ingresso Sud e Children Park) che propongono attività per bambini (6/8 ore). Ingresso Est (bus/navetta)–Paese a scelta (compreso nel tratto tra ingresso Est e ingresso Sud o tra ingresso Est e Children Park); Cluster a scelta (tra Bio-Mediterraneo, Isole, Zone Aride, Padiglione Italia (4 ore). Oppure, dopo le Zone Aride si prosegue con Cereali e Tuberi); Padiglione Italia; Cluster Frutta e Legumi; Children Park (6/8 ore). 1D>@7D>7#1B@>A7 !&#$$ 7AA>" ) ngressi Ovest (metro/treno) (metro/treno)–Padiglione Zero; 1/2 cluster a scelta tra Riso, Cacao, Caffè, Frutta e Legumi, Spezie; 1/2 paesi nel tratto tra ingresso Ovest e Padiglione Italia, Kinder+Sport Village; Padiglione Italia. Ingresso Sud (bus)–Itinerario Ovest: 1/2 cluster a scelta tra Cereali e Tuberi, Isole, Zone Aride e Bio-Mediterraneo; Padiglione Italia; Kinder+Sport Village; Padiglione Zero. Itinerario Est: Regioni; Padiglione Italia; 1/2 cluster a scelta tra Cereali e Tuberi, Isole, Zone Aride e Bio-Mediterraneo; Parco della Biodiversità; 1/2 paesi a scelta; Kinder+Sport Village. Ingresso Est (bus/navetta)–1/2 paesi nel tratto tra ingresso Sud e Children Park; 1/2 cluster a scelta traa Bio-Me-diterraneo, o, Isole, Zone one Aride, Cereali reali e Tuberi; Padiglione Italia; ia; Regioni; Kinder+Sport port Village; Parco Biodiversità. Ingresso Est (bus/navetta)–Padiglione Italia; 1/2 cluster Bio-Mel t a scelta lt ttra Bi M diterraneo, Isole, Zone Aride, Cereali e Tuberi; 1/2 paesi a scelta tra Ingresso Ovest e Padiglione Italia; Padiglione Zero Per il 1° ciclo delle scuole primarie, si consiglia il Children Park, per il 2° lo spazio Ferrero + Sport e la Cascina Triulza. Tutti i dati e le informazioni contenuti nel presente focus sono stati forniti da EXPO 2015, che ne garantisce la correttezza e veridicità, a soli ini informativi 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it %(#*) 0@>:9BB> 27C><5 25 @ 76993,34/ 78/56:+843 -644/1+5.693 +44?+77693:6 93:6! ,/5/03-3+5.6 -69> ./44/ +1/<64+=3653 -2/ 9656 9:+:/ 78/.39769:/ .+44?681+53==+=365/ *;F 8;A?>=;6;<; ; 6;:<;9BB; ?9@ <9 A7C><9 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ' e scuole possono già prenotare i biglietti per la visita a EXPO Milano 2015 scegliendo gli itinerari maggiormente consoni alle loro classi. Per gli studenti che visiteranno l’Esposizione con la propria classe il biglietto costerà 10 euro per ogni singolo, un’offerta riservata ai gruppi scolastici provenienti dall’Italia o dall’Estero di almeno 15 studenti delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado. Ogni biglietto scuola consente l’accesso gratuito di un insegnante/educatore ogni 12 studenti oppure per ogni studente disabile. È un’agevolazione rilevante se si considera che, facendo la media ponderata tra listino pre e post opening della manifestazione, il prezzo medio al pubblico si aggira sui 28 euro. Già da ora le classi possono prenotare le visite le visite didattiche collegandosi al sito dedicato, raggiungibile all’indirizzo internet www. expo2015.org/it/biglietti, entrando nell’apposita sezione dedicata che si chiama Biglietti Scuole e si trova a metà dell’home page. Qui si trova un form da compilare con i dati relativi alla scuola ed alle classi interessate che va mandato cliccando sul tasto invia. In caso si verifichino disguidi tecnici, lo stesso modulo si può inviare all’organizzazione utilizzando l’indirizzo di posta elettronica [email protected], così da portare a termine in modo efficace le prenotazione. L’uffi- cio preposto prenderà in carico la prenotazione e, non appena i biglietti saranno disponibili, contatterà la scuola che ha fatto richiesta per confermare e completare l’acquisto. Sul sito dedicato alle scuole www.progettoscuola.expo2015.org è possibile sciogliere qualsiasi dubbio in chat con la mascotte Foody, in funzione di operatore virtuale, e acquisire informazioni e materiali per partecipare attivamente al programma e approfondire i temi durante le lezioni in classe. La gita scolastica costituirà per le classi il momento «clou» dell’anno, l’occasione perfetta per approfondire, attraverso percorsi te- matici a loro dedicati, il tema fuori dalle mura scolastiche ed entrare in contatto con la cultura e la tradizione degli oltre 140 Paesi partecipanti. All’Esposizione Universale sono attesi 1,3 milioni di studenti da tutt’Italia e 700 mila dall’estero. Per rendere la loro esperienza il più utile possibile, sono stati sono stati organizzati degli itinerari tematici (indicati in calce a questa e alla pagina precedente) che suggeriscono le tappe più interessanti coerentemente con il momento in cui gli studenti si trovano all’interno del percorso di formazione scolastico. Volontari per un giorno Al fine di coinvolgere in modo diretto i ragazzi nell’evento, EXPO Milano 2015 dà la possibilità a circa 2.500 studenti delle scuole secondarie di II grado della Lombardia di diventare «Volontari per un giorno». Gli studenti prescelti presidieranno le aree di maggior interesse per le scuole, fornendo agli altri studenti in visita didattica al sito espositivo sia informazioni in merito ai contenuti dei padiglioni, sia informazioni di servizio. Ogni scuola potrà iscrivere un gruppo di otto studenti più il docente accompagnatore, effettuando l’iscrizione collegandosi all’indirizzo internet http:// www.exposcuolavolontariato. it, compilando l’apposita scheda e inviandola entro i termini d’iscrizione che sono fissati per il 21 novembre 2014. $+44+ )<3==/8+ ;5 7861/::6 35 " 4351;/ & l Progetto Scuola non si limita all’Italia ma prevede anche iniziative che coinvolgono altri Paesi. La Svizzera, per esempio, tramite l’Ambasciata in Italia, con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il sostegno didattico del Liceo Niccolò Machiavelli in Roma ha realizzato un progetto quadrilingue (italiano, tedesco, francese, inglese) rivolto ai giovani fra i 14 e i 18 anni per sensibilizzarli sulle nuove sfide globali negli ambiti proposti dall’Expo. Si basa su due elementi: tre schede didattiche da usare in classe su spreco, educazione e sicurezza alimentare, agricoltura sostenibile e patrimonio agroalimentare oltre ad un concorso (www.expoitaliasvizzera. it) che prevede lo sviluppo di un concept di App per smartphone, tablet o android attinente uno dei temi delle schede didattiche. Il gruppo vincitore, la cui App sarà sviluppata, avrà in premio un viaggio per visitare l’Expo 2015. FONTE: STIME INTERNE EXPO 2015 +3+.)1'1+ 3)-'3+(+ 0)1 ,) 2(4/,) 297>=85@;5 !+*@58>"#-5D -5;A !$$#$% " & ngressi Ovest (metro/treno)– Padiglione Zero; due/tre cluster a scelta; uno/due Paesi a scelta; Padiglione Italia; Padiglione Ue; un’area tematica a scelta tra Future Food District e della BiodiParco de versità. versità Ingresso Sud (bus)– S Itinerario Pa d iO ve st: s glione Ue; Regioni; Padiglione Italia; Ital due/tre cluster a scelta in direzione ovest; direzi uno/due a scelta uno/d paesi in direzioovest; Padine ove glione Zero. Ingresso Sud (bus)–Itinerario Est: Padiglione Ue; Regioni; Padiglione Italia; due/tre cluster a scelta in direzione est; uno/due Paesi a scelta in direzione est; Parco della Biodiversità; Slow Food. Ingresso Est (bus/navetta)– Parco della Biodiversità; Padiglione Italia; Regioni; Padiglione Ue; Future Food District; due / tre Cluster a scelta in direzione ovest; uno / due Paesi a scelta in direzione ovest. Si consiglia la visita allo spazio Ferrero + Sport e alla Cascina Triulza (in base al palinsesto eventi delle singole ONG). & 297>=85@;5 !++*@58>"#*C@E !$%#$& " ngressi Ovest (metro/treno)– Padiglione Zero; due/tre cluster a scelta; uno/due Paesi a scelta; Padiglione Italia; Padiglione Ue; un’area tematica a scelta tra Future Food District e Parco della Biodiversità. Ingresso Sud (bus)–Itinerario Ovest: Padiglione Ue; Regioni; Padiglione Italia; due/tre cluster a scelta in direzione ovest; uno/due a scelta paesi in direzione ovest; Padiglione Zero Ingresso Sud (bus)–Itinerario Est: Padiglione Ue; Regioni; Padiglione Italia; due/tre cluster a scelta in direzione est; uno/due paesi a scelta in direzione est; Parco della Biodiversità; Slow Food Ingresso Est (bus/navetta)–Parco della Biodiversità; Padiglione Italia; Regioni; Padiglione Ue; Future Food od District; due / tre cluster a scelta in direzione ovest; t; uno / due Paesi a scelta in direzione ovest. Si consiglia la viisita della Cascina ina Triulza (in base se al palinsesto eventii delle singole ONG). Oltre alla visita didattica, potrebbero esserci sserci eventi e spettacolii previsti fino alla sera. a. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 26 Venerdì 7 Novembre 2014 G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ Lo prevede lo schema di dpr approvato dal Consiglio dei ministri SENTENZA I figli sono tutti uguali Stretta Ue su requisiti Legittimi o naturali, addio alla distinzione d’appalto DI BEATRICE MIGLIORINI ddio alla distinzione tra figli legittimi e naturali. E il primo passaggio è la cancellazione con un tratto di penna di tutte le norme che contengono questa espressione. Al loro posto potrà essere utilizzata solo ed esclusivamente la dicitura “figli nati fuori dal matrimonio”. A partire dall’atto di nascita e dalle relative annotazioni, quindi, dovranno essere indicate le generalità di entrambi i genitori che riconoscono il figlio nato fuori dal matrimonio e non più il figlio naturale. Questo il contenuto della bozza dello schema di Dpr recante il regolamento di attuazione dell’art. 5, comma 1, legge 219/2012 in materia di riconoscimento dei figli naturali. Il testo, licenziato dal Consiglio dei ministri lo scorso 30 ottobre (si veda ItaliaOggi del 31 ottobre 2014), è ora al vaglio del Consiglio di stato chiamato, quindi, ad esprimere il parere in merito ad un impianto normativo che si pone l’obbiettivo di eliminare le restanti distinzioni tra figli legittimi e figli naturali attraverso il riordino dell’ordinamento dello stato civile http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A così come disciplinato dal dpr n. 396/2000. Partendo dalle iscrizioni e dalle trascrizioni, il testo prevede che debbano essere inseriti all’interno dell’archivio informatico contenuto in ciascuna anagrafe gli atti di riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio. Allo stesso tempo, poi, all’interno dell’atto di nascita e delle relative annotazioni dovranno essere inseriti non solo, luogo, anno, mese, giorno e ora di nascita ma anche le generalità, la cittadinanza sia dei genitori che rendono la dichiarazione di riconoscimento del figlio nato nel matrimonio nonché di quelli che rendono la dichiarazione di riconoscimento del figlio nato fuori dal matrimonio. A scomparire, di conseguenza, l’obbligo a carico dell’ufficiale di stato civile di annotazione della legittimazione per susseguente matrimonio. Quando, invece, contemporaneamente alla celebrazione del matrimonio gli sposi dichiarano di riconoscere i figli nati fuori dal matrimonio, la dichiarazione è inserita nell’atto stesso. Sempre sul fronte del riconoscimento, la bozza di regolamento prevede che chi intende riconoscere un figlio nato fuori dal matrimonio davanti all’ufficiale dello stato civile deve dimostrare che nulla osta al riconoscimento ai sensi di legge. Cade, poi, la dicitura di figli incestuosi sostituita da quella di “figli nati da persone tra le quali esiste un vincolo di parentela in linea retta all’infinito o in linea collaterale nel secondo grado ovvero di vincolo di affinità in linea retta”. Si abbassa, inoltre da 16 a 14 anni, il limite di età in base al quale il figlio nato fuori dal matrimonio può essere ricevuto dall’ufficiale dello stato civile in mancanza del consenso del genitore che lo ha riconosciuto per primo o della sentenza del tribunale per i minorenni che tiene luogo del consenso mancante. Infine, chiarimenti in arrivo anche sul fronte del cognome. Il figlio maggiorenne che subisce la variazione del cognome , a seguito della variazione di quello del genitore da cui il cognome deriva, nonché il figlio nato fuori dal matrimonio, avrà la possibilità di scegliere, entro un anno dal giorno in cui ne viene a conoscenza, di mantenere il cognome portato precedentemente. © Riproduzione riservata Il testo del decreto sul sito www.italiaoggi.it/documenti BREVI Promuovere l’integrazione sociale e combattere le discriminazioni di qualsiasi natura. Con questo obiettivi è nato il Fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione, istituito dal Dipartimento pari opportunità della Presidenza del consiglio e gestito in collaborazione dal Consiglio nazionale forense e dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento. Il Fondo, che consente alla vittime di discriminazione di accedere alla tutela giurisdizionale grazie alla anticipazione delle spese legali, che saranno restituite, attraverso un meccanismo di rotazione, in caso di sentenza favorevole, è stato presentato ieri a Roma nell’ambito della iniziativa europea “Shaping the future of Equality policies in the Eu” e del Villaggio Antidiscriminazione allestito da Unar il 6/7 novembre. Confimprese esprime la propria soddisfazione per la formulazione definitiva dell’art.18 del decreto Sblocca Italia, che permette alle parti di un contratto di locazione con canone annuo superiore ai 250 mila euro di derogare a tutte le disposizioni oggi poste dalla legge 392/78 a protezione del conduttore quali contratti lunghi (6+6 anni), la possibilità di rinnovo automatico e di recesso per gravi motivi, l’indennità di fine locazione e la possibilità di cedere l’azienda. Il tema delle locazioni commerciali interessa in Italia 34 mila alberghi, 4 milioni tra retailer e company, 272mila bar, ristoranti e pizzerie. Lo dichiara il presidente Mario Resca. Confedilizia, l’Organizzazione storica della proprietà immobiliare, dice basta a questo scempio e scende in campo con la campagna “Volantino selvaggio? Mai più!”: campagna per far conoscere ai cittadini il diritto a non vedersi invasa la propria cassetta postale da mille, inutili e fastidiosi fogli pubblicitari. Nella settimana che va da lunedì 10 a domenica 16 novembre, sarà infatti possibile recarsi, per ogni interessato, presso la locale Associazione della Confedilizia – presente in ogni capoluogo di provincia e nei maggiori centri urbani, il cui indirizzo può essere chiesto alla Sede centrale tel. 06.679.34.89 oppure reperito su internet all’indirizzo www.confedilizia.it – per avere consulenze su come difendersi dal volantinaggio selvaggio indesiderato. Sono quasi 645 mila i servizi fiscali offerti dall’Agenzia delle Entrate a contribuenti e professionisti campani che si sono recati, nel 2013, presso gli uffici territoriali della Regione, 11mila in meno rispetto al 2012. Il 2013 registra una contrazione dell’afflusso di pubblico presso le strutture delle Entrate presenti in Campania ed un aumento dei servizi erogati online: meno file, grazie all’incremento nell’uso delle nuove tecnologie per i contribuenti campani che, nel corso di questi ultimi anni, hanno dimostrato una crescente propensione all’uso della telematica nei rapporti con il Fisco. Il disegno di legge sul prestito ipotecario vitalizio va approvato rapidamente. Lo ha affermato il vicedirettore generale dell’Abi, Gianfranco Torriero, secondo cui «la proposta di legge all’esame del Senato è condivisibile e recepisce le riflessioni espresse da numerose associazioni dei consumatori e dall’Abi: l’articolato rappresenta il giusto equilibrio tra le esigenze di trasparenza, consapevolezze e di tutela dei consumatori e la necessità di creare un prodotto che sia economicamente e finanziariamente sostenibile dal mondo bancario». La multa che le autorità Usa infliggeranno alla banca ticinese BSI per via dell’evasione fiscale dei suoi clienti americani verrà pagata da Generali, probabilmente nel primo trimestre del 2015. Lo ha dichiarato ieri il responsabile finanziario del gruppo assicurativo italiano, Leone Alberto Minali, in una conferenza stampa con gli analisti. «Abbiamo inviato tutti i documenti al Dipartimento di Giustizia americano», ha spiegato Minali. «Adesso, dopo le elezioni di mid-term c’è la possibilità di qualche cambiamento al vertice del Dipartimento. Quindi attendiamo di vedere che cosa succede. Ci aspettiamo comunque di pagare la multa nel primo trimestre del 2015». Lo scorso 14 luglio il cda di Generali ha approvato la cessione dell’intera partecipazione in Bsi al Banco Btg Pactual per 1,5 miliardi di franchi svizzeri. L’intesa dovrebbe essere finalizzata entro la prima metà del 2015. L’accordo con Btg Pactual prevede che il prezzo di acquisto di Bsi possa essere adeguato anche «in base all’eventuale onere economico di Bsi derivante dal tax amnesty programme del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti riguardante gli istituti bancari finanziari svizzeri». Tancredi Cerne DI ANDREA MASCOLINI Obbligatorio escludere da un appalto pubblico l’impresa che non ha prodotto la dichiarazione attestante il possesso dei requisiti di partecipazione alla gara. Lo afferma la sentenza della Corte di giustizia del 6 novembre 2014 (causa C-42/13) con un dispositivo che sembra andare in senso diametralmente opposto a quanto previsto di recente dal legislatore italiano con il decreto 90/2014, che consente previo pagamento di una sanzione di sanare entro dieci giorni l’irregolarità producendo il documento mancante (vedi Italia Oggi del 6 novembre 2014 sul vademecum Anac). A questo punto si porrebbe quindi anche una questione di compatibilità comunitaria della novella apportata dall’articolo 39 del decreto 90/2014, che potrebbe essere ritenuta non in linea con le norme europee. La sentenza europea risolve una questione pregiudiziale posta dal Tar Lombardia rispetto alla conformità alla direttiva appalti 2004/18 dell’esclusione di un concorrente per omessa produzione dell’ autodichiarazione sull’assenza di condanne definitive, senza possibilità di rettifica dell’omissione. La Corte ricorda che la stazione appaltante è tenuta ad escludere dall’appalto un operatore che non abbia comunicato un documento o un’informazione la cui produzione era prevista a pena di esclusione. Tale obbligo rientra nel principio di parità di trattamento e nell’obbligo di trasparenza che ne deriva. Il principio di parità di trattamento impone infatti che tutti gli offerenti dispongano delle stesse possibilità nella formulazione dei termini delle loro offerte e implica quindi che queste siano soggette alle medesime condizioni per eliminare i rischi di favoritismo e di arbitrarietà da parte della stazione appaltante. L’esclusione del concorrente che non aveva prodotto una dichiarazione sull’assenza di sentenze passate in giudicato è quindi conforme alla direttiva che ammette tale esclusione «anche qualora, a una data successiva alla scadenza del termine stabilito per il deposito delle offerte, una siffatta dichiarazione sia stata comunicata all’amministrazione». 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 7 Novembre N 2014 I M P O S T E E TA S S E 27 Il dipartimento delle inanze sugli oneri derivanti dal Common reporting standard Arriva il cartellino rosso fiscale Alle banche il compito di etichettare tutti i correntisti DI BEATRICE MIGLIORINI arte il conto alla rovescia per il cartellino fiscale. Ad ogni correntista, nel biennio 2016-2017, verrà infatti attribuita una sorta di etichetta che lo renderà identificabile presso l’amministrazione finanziaria. E ad attribuire la targa saranno proprio gli intermediari finanziari. A questi, infatti, sarà demandato il compito di trasmettere alle autorità fiscali nazionali tutte le informazioni relative a saldi di conto, contro valori di vendita delle attività finanziarie, interessi, dividendi e tutti i dati dell’investitore stesso sia persona fisica, sia persona giuridica, per tutti i rapporti in essere prima e dopo il 31 dicembre 2015. Il tutto anche al fine di individuare i capital gain sulle compravendite di attività finanziarie. Non solo. A carico degli intermediari anche il compito di effettuare una sorta di valutazione preventiva sulla qualità del correntista in modo che l’amministrazione finanziaria sia già in possesso di un bussola per orientare eventuali controlli. Questi contenuti del Common reporting standard (Crs), un accordo globale elaborato dall’Ocse (a cui aderiranno entro il 2018 circa 90 paesi) che porrà fine al segreto bancario, illustrati, ieri, da David Pitaro, membro del dipartimento delle politiche fiscali per il Ministero dell’economia e delle finanze, nel corso del seminario per il Contrasto all’evasione fiscale che si è svolto presso la Commissione finanze della Camera. Nel corso dell’intervento, Pitaro ha sottolineato come «uno dei punti di forza del sistema è quello di essere standardizzato e, quindi, di essere in grado da un lato di intercettare un gran numero di redditi, di consistenze e di capitali infruttiferi, dall’altro lato di impedire agli investitori di nascondersi dietro i veicoli». A fungere da facsimile al modello unico globale, la normativa Fatca. «L’adesione dell’Italia alla normativa Fatca ha permesso di dare vita ad un rapporto che connette direttamente le amministrazioni finanziare tra loro, che è esattamente l’obiettivo per il quale nasce il Crs. Quest’ultimo, inoltre», ha concluso Pitaro, «in base agli ultimi accordi sottoscritti dall’Ecofin, dovrà entrare a regime all’interno della legislazione europea a partire dal 1 gennaio 2016 e, per farlo, sarà necessario revisionare la direttiva sulla cooperazione amministrativa, perché dovrà comunque essere garantito il rispetto della privacy» (si veda ItaliaOggi del 30 ottobre 2014) http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P Rossella Orlandi David Pitaro Saverio Capolupo Lotta all’evasione interna. Abuso di diritto per indirizzare i controlli. La codificazione del principio, infatti, renderà possibile fare una distinzione tra ipotesi di natura penale o meno. L’attesa, comunque, non sarà lunga. A chiarirlo nel corso del Seminario, il direttore dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi. «Avere dei chiarimenti sull’abuso di diritto ci permetterà di avere dei canoni di certezza per distinguere tra quelle che sa- ranno qualificate come ipotesi di abuso e quelle situazione che, invece, risultano rilevanti ai fini penali. L’abuso di diritto, che a breve troverà spazio con un dlgs ad hoc della delega fiscale», ha sottolineato la Orlandi, «è ad oggi ancora un principio, non c’è una norma che lo regolamenti e non è quindi definito a livello procedurale». Sempre nell’ottica della lotta all’evasione, il direttore delle Entrate ha posto la sua attenzione sugli studi di settore e sulla trac- ciabilità dei pagamenti. Per quanto riguarda gli studi di settore «è necessaria una loro rivisitazione. Devono, infatti, essere letti con una chiave diversa facendo un maggior valutazione dell’efficacia preventiva dello strumento che deve guidare il contribuente sia nella fase di conoscenza sia nella selezione da parte del fisco. Per quanto riguarda, invece, la tracciabilità dei pagamenti», ha concluso il direttore, «è necessario che sia incrementata sempre di più per superare sia il limite degli scontrini fiscali sia dei continui blitz sul territorio». Studi di settore all’attenzione anche di Rete imprese Italia, secondo cui sono stati uno strumento utile. «Siamo convinti», ha spiegato nel corso dell’incontro Andrea Trevisani, responsabile per la fiscalità di Confartigianato, «che gli studi di settore siano stati uno strumento efficace che ha portato ad un maggior livello di copliance ma possono ulteriormente essere migliorati». A chiedere chiarezza in merito all’abuso di diritto è anche la Guardia di finanza tramite il Comandante generale Saverio Capolupo. «Non ritengo che debba essere perseguita la strada penale», ha sottolineato il numero uno delle Fiamme gialle, «ma dobbiamo evitare che restino schiacciati i piccoli contribuenti da un lato e l’erario dall’altro lato. Se vogliamo distinguere tra evasione fiscale e abuso di diritto bisogna prevedere una sanzione amministrativa piena che tuteli anche lo stato». SEMPLIFICAZIONI FISCALI/ SOCIETÀ SPORTIVE ED ENTI NON PROFIT IN REGIME SPECIALE Servizi di sponsorizzazione con Iva più leggera trasmissione radiofonica. Resta fermo l’obbligo di fatturazione per le prestazioni di sponsorizzazione, per le cessioni o concessioni di diritti di ripresa televisiva e di trasmissione radiofonica e per le prestazioni pubblicitarie. L’ambito soggettivo e oggettivo del regime speciale, in realtà, è molto più ampio di quanto non dica l’art. 74, in quanto possono avvalersene, su opzione e per qualsiasi attività commerciale esercitata: - gli enti indicati nell’art. 1 della legge n. 398/91, ossia le associazioni Il regime speciale sportive e relative L’articolo 74, sesto comma, del dpr sezioni non aven633/72, prevede per le imprese di inti scopo di lucro, trattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al dpr n. affiliate alle federazioni sportive 640/1972, un regime speciale, applicanazionali o agli bile salvo opzione per il regime normaenti nazionali di le, secondo il quale l’Iva si applica sulla promozione sporstessa base imponibile ed è riscossa tiva riconosciuti ai sensi delle leggi con le stesse modalità stabilite per vigenti, che svolgono attività sportive l’imposta sugli intrattenimenti, con dilettantistiche e che nel periodo d’imuna riduzione pari al 50% a titolo di posta precedente hanno conseguito detrazione forfettaria. Se nell’esercizio dall’esercizio di attività commerciali delle suddette attività sono effettuate proventi per un importo massimo di anche prestazioni di sponsorizzazio250 mila euro; ne e cessioni o concessioni di diritti - la generalità delle associazioni senza di ripresa televisiva e di trasmissione fini di lucro e le associazioni pro loco radiofonica, comunque connesse alle (dl n. 417/1991; attività stesse, l’imposta si applica con - le società sportive dilettantistiche cole predette modalità, ma la detrazione stituite in forma di società di capitali, è forfettizzata in misura pari: purché non persegua- a un decimo per le no fini di lucro (legge operazioni di sponsoIl testo del dlgs sul n. 289/2002); rizzazione sito www.italiaoggi. - associazioni bandi- a un terzo per le cesstiche e cori amatoriasioni o concessioni di it/documenti li, filodrammatiche, di ripresa televisiva e di Iva più leggera sulle prestazioni di servizi di sponsorizzazione rese dalle associazioni sportive dilettantistiche e dagli enti senza scopo di lucro in genere che si avvalgono del regime speciale della legge n. 398 del 1991, nonché dalle imprese del settore dell’intrattenimento che si avvalgono del regime forfetario dell’art. 74, dpr 633/72: l’imposta da versare all’erario sarà pari alla metà di quella riscossa, anziché al 90% come stabilito fino ad oggi. La novità è contenuta nell’art. 29 del dlgs «semplificazioni fiscali», che a breve dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. musica e danza popolare legalmente costituite senza fini di lucro (legge n. 350/2003). La modifica del dlgs L’articolo 29 del decreto semplificazioni prevede la soppressione, all’interno delle disposizioni del sesto comma dell’art. 74, dpr 633/72, dei riferimenti alle prestazioni di sponsorizzazione e della relativa misura di forfettizzazione dell’Iva di un decimo, con la conseguenza di riportare la detrazione forfetaria delle prestazioni in esame alla percentuale del 50% prevista in linea generale. Questo, come si legge nella relazione di accompagnamento, anche allo scopo di parificare, per i soggetti in regime 398/1991, il trattamento delle prestazioni di sponsorizzazione con quelle di pubblicità, eliminando così il contenzioso collegato alle difficoltà di distinguere, in concreto, le une dalle altre. Pertanto, quando la modifica entrerà in vigore (aspetto, questo, non disciplinato dalla norma, sicché si potrebbe ipotizzare il differimento al 1° gennaio 2015 in base alla legge n. 212/2000), le imprese e gli enti che fatturano le prestazioni di sponsorizzazione in regime speciale verseranno all’erario non più il 90%, ma la metà dell’Iva addebitata ai loro clienti. Franco Ricca © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it FOCUS Il franchising al Salone milanese tra microcredito e crowdfunding http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Apre oggi la 29esima edizione della manifestazione, la più importante fiera europea del settore dopo Parigi. Che quest’anno punta molto sui servizi dedicati agli attori del settore: dal sostegno alle start-up alle informazioni per reperire le risorse necessarie all’apertura di un punto vendita U na vetrina privilegiata per chi vuole aprire e sviluppare la propria impresa, con oltre 200 marchi alla ricerca di affiliati per ampliare le proprie reti: è il Salone Franchising Milano 2014, che apre le porte oggi a FieraMilanoCity con la 29esima edizione e che fino al 10 novembre, oltre a vedere la presenza di un nutrito gruppo di franchisor, offrirà un’ampia panoramica con le ultime tendenze dell’universo franchising, retail e distribuzione. Organizzato da Rds con la collaborazione di Fiera Milano e con il patrocinio della Regione Lombardia, la più importante fiera europea del settore dopo quella Parigi è l’appuntamento perfetto per chi ha un’idea, un sogno da realizzare e per chi desidera fare impresa. Il settore, del resto, continua a crescere nonostante la difficile situazione economica generale: dal 2008 al 2013 il giro d’affari è cresciuto del 5,5%, con un fatturato di 23,5 miliardi di euro, pari all’1,3% del PIL italiano. E sono cresciuti anche i marchi del franchising, con un aumento del 14,2%, arrivando a un totale di 940 catene con 51mila punti vendita, il 6,5% del totale del commercio al dettaglio italiano. FRANCHISING FACTORY, MICROCREDITO E CROWDFUNDING Se i franchisor sono il cuore del Salone, non mancano però strumenti e servizi dedicati a tutti gli attori del settore. Ecco allora iniziative come la Franchising Factory per il sostegno alle start-up, il microcredito per il franchising e il crowdfunding. Oltre alla strada del classico finanziamento bancario, che di questi tempi è sempre più difficile da ottenere, e al supporto delle associazioni di settore per accompagnare i potenziali franchisee al reperimento delle risorse per l’apertura dei punti vendita, stanno infatti diventando sempre più popolari queste nuove forme di reperimento capitali. Novità alle quali il Salone dedica diversi momenti di approfondimento: dall’incontro su “Microcredito e franchising dei mestieri, trasformare il proprio talento in impresa”, a cura di Etimos Foundation e Microcredito per l’Italia, in programma oggi alle 16, al servizio di consulenza gratuita Franchising Factory, sviluppato con Federfranchising e rivolto ai potenziali franchisor e franchisee. Nell’ambito di questa iniziativa, al Desk Microcredito i professionisti del settore saranno a disposizione dei visitatori per chiarire ogni dubbio sulle opportunità e le soluzioni di finanziamento per le nuove imprese. Non poteva poi mancare il tema del crowdfunding, che sarà approfondito sabato 8 novembre alle 11 presso l’area della Franchising School (la libera scuola del franchising con moduli gratuiti aperti a tutti): si parlerà delle modalità di crowdfunding, di come valutare questa opzione come metodo di finanziamento integrativo per l’apertura di un franchising e dei passi da intraprendere prima di affrontare una campagna di crowdfunding. UNO SGUARDO OLTRE I CONFINI Oltre che di innovazione, al Salone si parlerà anche di espansione all’estero. E dopo la presenza lo scorso anno della delegazione cinese, il focus di questa edizione è la Turchia, presente al Salone con uno spazio dedicato: ITA – Italian Turkish Association, un ponte tra due mercati per favorire il processo di integrazione sia economica che socioculturale tra l’Italia e la Turchia. Proprio Ankara, tra le economie in rapida crescita, è infatti quella che presenta le migliori opportunità per le imprese italiane: oltre alla maggiore vicinanza geografica e culturale col nostro Paese rispetto ai BRICS, il mercato turco presenta significative prospettive di sviluppo, collegate soprattutto a una classe media in espansione che dimostra di apprezzare fortemente il Made in Italy. E per guardare oltre i confini nazionali con cognizione di causa, il Salone ospiterà “Come esportare una rete italiana all’estero”, sezione dedicata alla formazione. L’evento tratterà temi indispensabili per chi intenda guardare all’estero, spiegando ad esempio quali aziende sono adatte per uno sviluppo oltreconfine e illustrando le modalità per costruire un piano di crescita internazionale. IL PROXIMITY MARKETING Il Salone Franchising Milano sarà anche l’occasione per conoscere e sperimentare il proximity marketing, strumento hi-tech al servizio del retail. Grazie alla partnership con Qui Con (piattaforma software che permette di creare un legame veloce tra lo store e l’utente finale) al Salone saranno presenti i nuovi Beacon che, grazie al rilevamento della posizione dell’utente negli ambienti chiusi, permetteranno di inviare a espositori e visitatori informazioni ad hoc e personalizzate durante i quattro giorni della fiera. L’IDENTIKIT DEL VISITATORE DEL SALONE Dei 13.527 visitatori che nel 2013 hanno affollato il Salone Franchising Milano, il 28% aveva già una propria attività professionale e imprenditoriale, il 21% era composto da negozianti, e, dato in forte crescita, il 26% erano manager e impiegati fuoriusciti o determinati a uscire da aziende. Il 25%, infine, erano giovani o addetti tecnici che cercavano occasioni di autoimpiego per mettersi in proprio. Dall’analisi dei dati emerge poi come il 33% degli aspiranti franchisee ambisse ad aprire attività nel settore dell’abbigliamento, accessori, calzature e articoli per la persona, benché il settore con le maggiori prospettive di crescita sia l’alimentare, con un peso tendenziale sul totale del giro di affari generato dal franchising pari al 17%, contro un attuale del 4%. FieraMilanoCity – viale Scarampo, Porta Teodorico 6 dalle 9.30 alle 18.30 (lunedì sino alle 16) www.salonefranchisingmilano.com I dati e le informazioni sono fornite dall’azienda, che ne garantisce la veridicità 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 30 Venerdì 7 Novembre 2014 I M P O S T E E TA S S E Il garante della privacy ha dato il via libera alla modulistica per l’Indicatore L’Isee lunare pronto al debutto In 70 pagine patrimoni e redditi passati al setaccio DI CRISTINA BARTELLI n modello Isee lunare di 70 pagine, suddiviso in sei profili incassa il via libera del garante privacy. Il modello della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) ha infatti ricevuto parere favorevole, ieri, da Antonello Soro, il garante per la protezione dei dati personali dopo che il ministero del lavoro ha implementato la modulistica per l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) con le indicazioni in tema di sicurezza dei dati personali. Resta, secondo l’indicazione dello stesso Soro, da siglare il disciplinare, prima dell’avvio tecnico contenente le misure di sicurezza per il funzionamento del sistema informatico dell’Isee. «Un sistema complesso e articolato», scrive Soro, «che raccoglie e gestisce una mole rilevante di dati, anche molto delicati». Dati che, a scorrere le circa 70 pagine tra modulistica e istruzioni, che ItaliaOggi è in grado di anticipare, mettono ai raggi X la vita patrimoniale e reddituale del richiedente. http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it U AFFRANCAMENTI Finanziari con codici tributo Arrivano i codici tributo per l’affrancamento dei valori degli strumenti finanziari, posseduti al di fuori dell’esercizio di impresa commerciale alla data del 30 giugno 2014, mediante l’esercizio di un’opzione per l’applicazione di un’imposta sostitutiva sui redditi diversi sopra citati, maturati fino alla medesima data. La risoluzione 96/2014 dell’Agenzia delle entrate aggiorna i codici tributo alla luce della nuova finestra introdotta con il dl 66/2014: «1133»«Imposta sostitutiva sui redditi diversi di cui all’art. 67, c. 1, lett. da c-bis) a c-quinquies) del Tuir a seguito dell’opzione per l’affrancamento-art. 3, commi 15 e 16, del dl 24 aprile 2014, n. 66 - regime dichiarativo»; «1135»denominato «Imposta sostitutiva sui redditi diversi di cui all’art. 67, c. 1, lett. da c-bis) a c-quinquies) del Tuir a seguito dell’opzione per l’affrancamento - art. 3, commi 15 e 16, del dl 24 aprile 2014,n. 66 - regime amministrato». Cambia, in particolare, la procedura per il rilascio della certificazione. Il richiedente una volta presentati i dati autocertificati dovrà attendere dieci giorni entro i quali l’Inps controverificherà e completerà la domanda con le informazioni in suo possesso. Il decreto di approvazione dei modelli precisa la procedura per l’integrazione del modello nel caso in cui il dichiarante rilevi inesattezze negli elementi dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate. Il richiedente può, infatti, compilare e sottoscrivere un modello integrativo con la rettifica dei dati, entro dieci giorni dal ricevimento dell’attestazione Inps, corredandolo con i documenti riferiti alla situazione inesatta. Nel caso, però, della controverifica InpsAgenzia delle entrate permanga la discordanza tra quanto dichiarato dal cittadino e quanto rivelato negli archivi, l’attestazione dovrà riportare i dati acquisiti dall’anagrafe tributaria e dall’Inps. «L’attestazione», specifica il decreto, «definitiva è valida ai fini dell’erogazione della prestazione anche nel caso di permanenza delle discordanze, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione atta a dimostrare la completezza e veridicità dei dati indicati nel modulo integrativo». Con una condizione: i nominativi dei dichiaranti, per cui permangano discordanze sono comunque comunicati alla guardia di finanza per la programmazione delle verifiche. Ora il modello è pronto per arrivare in Gazzetta Ufficiale entro la prossima settimana per garantire il rispetto della tabella di marcia, più volte annunciata dal ministro del welfare Giuliano Poletti, e entrare in vigore dal 1° gennaio 2015. Da un unico modello Isee, quello attuale, la modulistica si implementa e arricchisce di ben sei tipologie di Isee pa- rametrate sulle prestazioni sociali richieste. Il modello, che secondo il ministero del lavoro sarà quello più comunemente utilizzato, è quello denominato Dsu Mini che consente di fornire le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale di tutto il nucleo familiare. Questo consentirà il calcolo standard e ordinario dell’Isee. Ma se l’Isee serve per altre situazioni il discorso cambia e cambia anche il modello Isee da compilare. Debutteranno infatti l’Isee Università, per le prestazioni per il diritto allo studio universitario, l’Isee socio-sanitario, per, ad esempio, l’assistenza domiciliare per le persone con disabilità, l’Isee sociosanitario-residente, l’Isee minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi e infine l’Isee corrente che consiste in un Isee aggiornato ai redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi quando si siano verificate rilevanti variazioni di reddito. © Riproduzione riservata Nei porti turistici l’Iva scende al 10% Terremoto fiscale in Lussemburgo Nei porti turistici l’Iva scende al 10%. Ma solo fino alla fine del 2014. Poi, salvo nuovi interventi legislativi, si tornerà all’aliquota piena (22%). Costo dell’operazione per l’erario: 2 milioni di euro, da finanziare prelevando la somma dalle sanzioni incassate dall’Antitrust. È quanto prevede il dl Sblocca-Italia, definitivamente convertito in legge e in attesa di pubblicazione in G.U. (si veda ItaliaOggi di ieri). Il decreto risponde alle istanze che da anni provengono dal settore della nautica. I marina resort, cioè le strutture organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti all’interno delle proprie barche ormeggiate nello specchio acqueo appositamente attrezzato, saranno equiparati agli altri servizi ricettivi su terra: alberghi, motel, campeggi, villaggi turistici, agriturismo, affittacamere, case per ferie, ostelli, rifugi alpini, bed and breakfast. L’equiparazione ha natura temporanea, in quanto avrà effetto dalla data di entrata in vigore della legge di conversione fino al 31 dicembre 2014. Inoltre, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovrà fissare i requisiti dei porti turistici agevolabili. Sul punto, il servizio studi del senato ha evidenziato che «andrebbe al riguardo valutata l’opportunità di specificare la forma dell’atto con il quale il ministero deve individuare i requisiti nonché i termini per l’adozione dell’atto stesso». Il rischio, infatti, è che il beneficio fiscale resti in vigore per pochissimo tempo, per lo più in un periodo dell’anno dove il turismo nautico è molto limitato. La disparità fiscale sul fronte dell’Iva tra marina resort e strutture a terra, secondo le associazioni di categoria, in passato ha penalizzato la nautica da diporto. Tanto che alcune regioni (tra cui Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) si erano già mosse autonomamente per disporre l’equiparazione tra porti e strutture ricettive all’aperto. Nelle scorse settimane era stata ipotizzata l’estensione dell’agevolazione a tutto il 2015, da inserire nella legge di stabilità (si veda ItaliaOggi del 9 settembre 2014). Nel ddl presentato al parlamento, tuttavia, la norma non c’è. Valerio Stroppa Terremoto fiscale in Lussemburgo. Il governo del granducato avrebbe siglato accordi segreti con 340 società multinazionali, 31 delle quali italiane, per spostare enormi flussi finanziari pagando tasse minime. Lo ha rivelato un’inchiesta de «The International Consortium of Investigative Journalism (Icij)» diffusa in contemporanea in 26 paesi. Molti i nomi noti presenti nell’elenco messo a punto da una squadra di 80 giornalisti analizzando 548 comfort letters emesse dalle autorità lussemburghesi tra il 2002 e il 2010: da Amazon a Ikea, da Deutsche Bank a Procter & Gamble. Ma anche Pepsi, Gazprom, l’americana Abbott Laboratories, Bayerische Landesbank, Carlyle Group, Glaxo Smith Klin, Eon Group e Finmeccanica tanto per citarne alcuni. «Le pratiche fiscali dei tax ruling applicate dal Lussemburgo sono conformi alle leggi internazionali, tanto che queste non sono proprie solo del granducato ma le praticano anche altri paesi europei», si è difeso il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, mentre il ministro delle finanze Pierre Gramegna ha spiegato che i tax ruling «danno una certezza alle imprese su come saranno trattate fiscalmente. Operazione assolutamente compatibile con gli standard comunitari e con quelli dell’Ocse». Sarà anche vero. Fatto sta che nei mesi scorsi la Commissione europea aveva aperto già quattro inchieste sui tax ruling applicati in modo non conforme alle norme sugli aiuti di stato: due indagini sul Lussemburgo, una relativa ad Amazon e l’altra a Fiat Finance and Trade, una sull’Olanda per Starbucks, e una sull’Irlanda riguardante Apple. «Tutti i paesi membri della Ue hanno studiato schemi fiscali per attrarre le aziende e la Commissione è il custode del rispetto delle regole della concorrenza», ha spiegato il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas. «Il ruolo della Commissione è indagare su questi accordi per verificare che rispettino le regole comunitarie e Juncker è determinato a far rispettare le regole a tutti». Il presidente della Commissione europea, all’epoca degli accordi fiscali era premier del granducato. Tancredi Cerne © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Venerdì 7 Novembre N 2014 I M P O S T E E TA S S E Da sinistra, Eduardo Ursilli, Agostino Nuzzolo, Paola De Martino, Marino Longoni, Piermario Barzaghi, Richard Murphy 31 Da sinistra, Giuseppe Marino, Vincenzo J. Cavallaro, Duilio Liburdi, Marino Longoni, Debora Alberici, Piermario Barzaghi, Fabrizio Vedana http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Tutto esaurito al Tax day di ItaliaOggi-Kpmg. Nel mirino le operazioni internazionali Tax planning alla resa dei conti In Lombardia il gettito fiscale viene dalle grandi imprese rescono i controlli sulle medie e grandi aziende. Anzi sono proprio questi contribuenti a garantire gran parte delle imposte recuperate con gli accertamenti. I dati della Lombardia, la regione che da sola produce quasi un terzo del gettito, sono eloquenti. Dal 1° gennaio 2014 ad oggi sui medi e grandi contribuenti sono già stati effettuati circa 2.700 controlli, su una platea di 18 mila soggetti. Tali controlli hanno già prodotto 850 milioni di incasso con sostanziale adesione del contribuente (per acquiescenza, definizione della lite o conciliazione). I dati, aggiornati a ieri, sono stati forniti dal direttore regionale, Eduardo Ursilli nel corso della seconda edizione del tax day organizzata da ItaliaOggi e Kpmg al centro svizzero di Milano, che ha fatto registrare il tutto esaurito. Oggetto dell’attività investigativa le operazioni di transfer pricing, le esterovestizioni, le stabili organizzazioni. Il direttore Ursilli ha precisato che la maggior parte dei soggetti controllati sono stati selezionati a seguito di un’attenta analisi del rischio condotta anche sulla base delle risultanze dell’attività di tutoraggio. Il tema del convegno era: «Dal tax planning alla compliance». La pianificazione fiscale aggressiva sembra infatti aver fatto il suo tempo e le aziende più strutturate sono alla ricerca di un rapporto più sereno con le tematiche fiscali. Anche perchè l’opinione pubblica non è più disposta ad accettare che imprese come Google, attraverso complesse strutture societarie (double irish structure), riescano (dato 2012) a pagare un’aliquota d’imposta reale del 2,4% su tutte le attività svolte fuori dagli Usa. L’Italia, in questo contesto, viene percepita dagli investitori stranieri come un paese con politica fiscale aggressiva, non tanto per le alte aliquote d’imposta, quanto piuttosto per l’esistenza di una norma come quella sull’abuso di diritto, per il ricorso frequente a norme fiscali retroattive, e soprattutto per l’applicabilità di sanzioni penali anche al di fuori delle frodi fiscali. C Le Entrate correggono anche a favore del contribuente Un credito di imposta che compete al contribuente può essere riconosciuto anche dopo il decorso del termine massimo previsto dalla legge per la presentazione di una istanza di rimborso. E, questo, anche dopo che, con riferimento alla medesima fattispecie, l’Agenzia delle entrate aveva precedentemente annullato degli avvisi di accertamento non fondati. È il contenuto di un provvedimento adottato da un ufficio dell’Agenzia delle entrate della Lombardia nel mese di ottobre scorso e la cui ricostruzione è stata fornita nell’ambito del convegno di ieri. La fattispecie concreta era, nella sostanza, quella relativa all’iniziale errata imputazione di un reddito di fabbricati a fronte di più contratti di locazione attribuiti a un contribuente che, dunque, si era visto notificare un avviso di accertamento poi annullato in autotutela da parte dell’Agenzia delle entrate. Nello stesso tempo, oltre l’annullamento, il contribuente faceva anche presente che l’errore, in realtà, era stato commesso a proprio danno in quanto emergeva dal modello 730 l’assoggettamento a tassazione di un reddito non dovuto. Ciò posto, successivamente all’annullamento, la direzione regionale delle Entrate della Lombardia ha comunicato al contribuente il riconoscimento di un credito di imposta anche se, da un punto di vista tecnico, l’errore riguardava un periodo di imposta rispetto al quale il termine per la presentazione dell’istanza di rimborso di cui all’art. 38 del dpr n. 602 del 1973 era decorso. In sostanza, l’adozione del provvedimento di specie costituiva un riconoscimento di una capacità contributiva non correttamente identificata, a danno del contribuente, e ricostruita sulla base, di fatto, dei principi costituzionali al di là delle specifiche disposizioni di legge in termini di dichiarazione integrativa pro contribuente ovvero di presentazione delle istanze di rimborso. La vicenda rappresenta sicuramente un buon esempio di dialogo tra amministrazione e contribuenti fermo restando che, da un punto di vista normativo, dovrebbe essere comunque ampliata la possibilità che il contribuente ponga rimedio agli errori commessi a suo danno in sede dichiarativa. Sondaggio: il fisco frena gli investimenti «Esiste un oggettivo disallineamento tra le aspettative delle imprese, su come dovrebbe essere un sistema fiscale moderno e competitivo, e la realtà effettiva di tutti i giorni, che mostra invece un fisco inadeguato alle sfide competitive del Paese. Questo gap è ancora più ampio se ci confrontiamo con la platea degli investitori esteri, quegli stessi che da un po’ non si vedono più alle nostre latitudini, nonostante le tante opportunità d’investimento». È questa per Richard Murphy, managing partner per i servizi Tax & Legal di Kpmg, la principale chiave di lettura che emerge dal sondaggio Lorien Consulting realizzato su un campione di 150 aziende, che è stato presentato in occasione della seconda edizione del Tax day, organizzato da Kpmg e ItaliaOggi. «Le aziende puntano il dito contro lo Stato», prosegue Murphy, «sia per quanto riguarda la politica fiscale sia sotto il profilo della certezza del diritto. In questa prospettiva si coglie ancora un clima di contrapposizione che può essere superato solo se si inizia concretamente a collaborare su casi concreti e si superano le reciproche diffidenze». Infatti, per il 74% degli intervistati, lo Stato è incapace di impostare una politica fiscale «seria». Pressione tributaria troppo elevata (46%), incapacità di gestire efficacemente il sistema dei tributi (7%) complessità e opacità (22%) sono le accuse principali. Passando ad aspetti più strutturali, il 95% delle aziende ritiene che il sistema tributario italiano rappresenti un freno agli investimenti dall’estero. Per il 54% degli interpellati un sistema tributario relativamente instabile e di incerta evoluzione - sotto il profilo dell’interpretazione e dell’evoluzione normativa - sta bloccando le decisioni operative delle aziende, che nel dubbio preferiscono restare alla finestra. Passando poi alla dimensione internazionale, ancora una volta, secondo il 95% delle aziende del campione il framework normativo di riferimento non appare adeguato per fronteggiare le tematiche fiscali transnazionali di elevata complessità riconducibili alla globalizzazione dei modelli di business. Sul fronte della lotta al tax planning dannoso, il 58% delle aziende punterebbe sulla trasparenza nei rapporti con le amministrazioni finanziarie, a condizione di potersi muovere in un contesto di certezza e stabilità normativa e di prevedibilità degli sviluppi futuri, laddove per il 22% occorrerebbe disporre di un sistema fiscale sovranazionale che garantisca certezza e omogeneità. Attribuzione cause dell’evasione/elusione fiscale .<F8==@ 7< AB8CC<@?8 DB<5ED4B<4 8=8F4D@ &(! -E=DEB4 7< B8?<D8?G4 74 A4BD8 78< 6@?DB<5E8?D< B<CA8DD@ 4:=< @55=<:;< DB<5ED4B< 1!'-,+*-#%()(.$ #/('*&'2 $&! -@>A=8CC<DH"@A46<DH 78==4 ?@B>4D<F4 $$! 1!'-,+*-#%()(.$ 264BC4 899<6<8?G4 #$''/"((&)&,-+".&*)$ %&)").&"+&" ,=DB@ ".#.+2 437 )! $! Il regime fiscale italiano freno per gli investimenti dall’estero )70/2./ $%" ,../660 4*1/215 &'! )3.-0,- ( $%" +,,-22. 4*1/215 %'! /@=D@ (%! 1@6@ '! 87; ,554CD4?G4 %$! 0*2*&-& $)& *+ 0&(*,& '*1$"+& /.11" 0"//0&1&-2"0& 3- '0&-. !#(&*("$%%$)*$'+$ Sviluppi futuri incerti e decisioni operative 18B ?E==4 *! 0@? C@ $! &0+*-)* #$" ())*//+ 1'.,/.2 %! )70/2./ ( $%" ,../660 4*1/215 $#! /@=D@ #'! 76; 1@6@ %(! ,554CD4?G4 %+! (%)%#'# "$# &+%'"#()#**! 0*(3"0%. "(+* 14*+3//* '3230* %&++" -.0,"2*4" '*1$"+& 12" #+.$$"-%. +& %&$*1*.-* ./&0"2*4& %&++" !3" "5*&-%" !#(&*("$%%$)*$'+$ 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it */54325,-01068 ,70/2.,1/ &#! 32 Venerdì 7 Novembre 2014 D I R I T TO E I M P R E SA Ancora al palo gli aiuti alle nuove imprese a tasso 0, che sostituiscono l’autoimprenditorialità Invitalia ha in cassa un miliardo In pancia all’agenzia i fondi non spesi per giovani e donne http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Zfu L’Aquila, esami doppi Doppio controllo del MiSe per l’accertamento della corretta fruizione delle agevolazioni concesse alle piccole e micro imprese localizzate nella Zona franca urbana dell’Aquila. I controlli anche a campione sono di tipo documentale e tramite ispezioni in loco. Questo è quanto stabilito nel decreto del ministero dello sviluppo economico datato 20 ottobre 2014 e in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. I controlli documentali sono eseguiti dalla divisione XI della direzione generale per gli incentivi alle imprese del MiSe, con il supporto dell’ Invitalia, sulla totalità delle imprese beneficiarie delle agevolazioni. I predetti controlli, effettuati laddove possibile attraverso l’acquisizione diretta di dati e informazioni dalle banche dati pubbliche, hanno ad oggetto la verifica dei seguenti elementi il numero dei dipendenti, l’ubicazione della sede locale, la condizione di impresa non attiva nel settore del trasporto su strada, la non appartenenza ai settori della pesca, dell’acquacoltura, del carbone e della trasformazione di prodotti agricoli, il rispetto dei limiti previsti per le agevolazioni de minimis, la sussistenza del requisito dichiarato di nuova o recente costituzione (riserva di scopo), la sussistenza della condizione dichiarata di impresa operante in una determinata subporzione di territorio della Zfu (riserva di scopo). I controlli in loco sono espletati a campione presso le imprese beneficiarie delle agevolazioni entro il 31 dicembre 2015. L’universo di riferimento per l’identificazione del campione delle imprese da sottoporre ai controlli in loco è costituito dall’insieme delle imprese che hanno beneficiato delle agevolazioni. Il campione, rappresentativo del predetto universo di riferimento, è individuato con una metodologia mista, sulla base di criteri di ordine casuale e di criteri di rafforzamento dei controlli relativi a particolari categorie di imprese, anche tenuto conto delle indicazioni emerse dalle risultanze dei controlli documentali. DI CINZIA DE STEFANIS loccato ancora nella cassa dell’Invitalia un miliardo di euro di finanziamenti per giovani e le donne che vogliono mettersi in proprio. Parliamo delle nuove «imprese a tasso zero» che dovrebbero prendere il posto della vecchia autoimprenditorialità. È con la legge 27 dicembre 2013, n. 147 ( pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre 2013 n. 302 c.d. legge Stabilità 2014) che è stato stanziato il miliardo di euro per le nuove tipologie imprenditoriali. Il nuovo regime di aiuto sarà infatti operativo solo con l’emanazione di un nuovo regolamento di attuazione da parte del Ministero dello sviluppo economico e dell’economia, con il quale verranno anche indicate le modalità di presentazione delle domande. Il regolamento è attuativo dell’articolo 19 del decreto legge 23 dicembre 2013, n. 145 (c.d. destinazione Italia) che ha modificato gli articoli da 1 a 7 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185 (titolo I au- B toimprenditorialità) prevedendo finanziamenti per le Pmi a prevalente o totale partecipazione giovanile e femminile . In concreto, i soldi ci sono, ma sono ancora bloccati. Allo stato attuale il regolamento è stato firmato dai due dicasteri dello sviluppo economico e dell’economia. Ed è stato inviato al consiglio di stato per ricevere il consueto parere della sezione consultiva che ancora non è arrivato. Per poi procedere verso la corte dei conti e approdare finalmente in gazzetta ufficiale. Rilevanti saranno le novità della misura, che finalmente si rivolgerà non solo ai giovani fino a 35 anni, ma anche alle donne indipendentemente dall’età. Inoltre si estenderà all’intero territorio nazionale e non prevederà più l’erogazione di contributi a fondo perduto, ma solo la concessione di mutui agevolati a tasso zero, per investimenti fino a 1,5 milioni di euro (per singola impresa). A MPLIAMENTO. Il nuovo incentivo sarà esteso sull’intero territorio italiano mentre l’autoimprenditorialità era riservato al solo mezzogiorno e alla carta degli aiuti di stato a finalità regionale 2007/2013 e dal decreto del ministero del lavoro 14 marzo 1995. BENEFICIARI. L’autoimprenditorialità era rivolta a imprese composte in maggioranza (di soci o di capitali) da giovani tra 18 e 35 anni. Era finalizzata alla creazione di nuove società o all’ampliamento di quelle esistenti. L’incentivo «nuove imprese a tasso zero» sarà indirizzata alle nuove attività imprenditoriali. L’accesso alle agevolazioni verrà riconosciuto alle nuove imprese: - che abbiano forma societaria la cui compagine sia composta per oltre la metà da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni ovvero donne (in quest’ultimo caso senza limiti di età); - costituite da non più di 6 mesi dalla data di presentazione della domanda; - che abbiano la dimensione di micro o piccola impresa e, cioè, fino a un massimo di 15 dipendenti. Oltre 5 mln alla pesca Più formazione e indicatori per spendere i fondi europei Stanziati oltre 5,4 mln di euro a valere sul Fondo europeo per la pesca 20072013 per la concessione di contributi per progetti di interesse comune nel settore ittico nei territori delle regioni convergenza (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Le agevolazioni sono destinate alle organizzazioni di produttori, ai consorzi di imprese di pesca e/o acquacoltura, alle pmi operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura, agli enti pubblici, all’associazioni riconosciute del settore della pesca e dell’acquacoltura, agli enti scientifici pubblici e privati, alle organizzazioni sindacali del settore e associazioni ambientaliste. Tutto questo lo prevede il decreto del ministero delle politiche agricole del 2 luglio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 novembre 2014 n. 255. Il contributo a fondo perduto, a valere su risorse complessive pari a 5.462.234 euro, è pari 100%del costo sostenuto per la realizzazione dell’iniziativa nel caso in cui si finanzino interventi rientranti negli obiettivi 1, 3, 7, 9, 10, 11, 12. La copertura, invece, è pari all’80% per i restanti progetti, elencati nei punti 2, 4, 5, 6, 8, 13. La spesa massima ammissibile, ad ogni modo, è pari a un milione di euro. Formazione sull’utilizzo degli strumenti finanziari, sviluppo di indicatori per valutarne l’efficacia e di capacità di selezionare quelli migliori per le imprese medie e piccole. Con un occhio di riguardo, soprattutto in Italia, a consolidare soluzioni come i minibond. Sono queste alcune delle idee guida per l’utilizzo degli strumenti finanziari previsti dai fondi strutturali europei presentate ieri a Bruxelles al Comitato delle Regioni. L’iniziativa è del Fin-En (www.finen.eu), network formato da 13 autorità nazionali e regionali di altrettanti Stati membri dell’Ue, che hanno messo a frutto l’esperienza maturata nella gestione di differenti forme di capitali di rischio, confidi e linee di garanzia per un valore di 3,5 miliardi di euro per i fondi strutturali 2007-2013. Capofila di Fin-En è l’italiana Finlombarda, la finanziaria per lo sviluppo della Regione Lombardia. Dopo tre anni di lavoro Fin-En ha messo insieme buone pratiche ch e «lezioni» per le imprese e le autorità nazionali e regionali di tutte Europa. Tra n le esperienze da tenere a mente c’è l’attenta valutazione delle start-up. «Spesso a soli due anni dal finanziamento il 7580% di queste imprese chiude», racconta a ItaliaOggi il presidente di Finlombarda Ignazio Parrinello, «bisogna essere quindi Ig essere sicuri che da quell’idea può emergere esse un’impresa sostenibile. Noi stiamo mettendo a punto un modello lombardo, in cui le start-up vengono accompagnate nella loro crescita da altre imprese già affermate nel settore». E poi, la diversificazione delle fonti di finanziamento: «Il sistema imprenditoriale italiano», prosegue Parrinello, «è finanziato all’80-85% dalle banche e questo crea anomalie, si devono indirizzare le imprese verso altre fonti di finanziamento, come i minibond». La Commissione europea, da parte sua, vuol fare tesoro dell’esperienza. «Ne abbiamo bisogno», ha detto Stefan Appel, della Dg politiche regionali, «per sfruttare al massimo gli strumenti finanziari per lo sviluppo». Per il periodo di programmazione dei fondi strutturali 201420, la Commissione ha chiesto alla Banca europea degli investimenti di istituire una piattaforma tecnica dedicata agli strumenti finanziari per i finanziamenti europei (Sie), che includono politiche di coesione, Fondo sociale europeo, sviluppo rurale e fondo pesca. Angelo Di Mambro, Bruxelles Gli estetisti con la Scia Le imprese possono avviare le attività di acconciatore e di estetista con la presentazione della Scia al comune competente per territorio, al quale spetta la verifica possesso dei requisiti professionali, salvi gli adempimenti e le verifiche di competenza delle stesse commissioni provinciali dell’artigianato per l’eventuale riconoscimento della qualificazione artigiana. L’avvio dell’attività di acconciatore, a seguito delle modifiche introdotte dalla legge 17 agosto 2005, n. 174 (disciplina dell’attività di acconciatore) e dal dlgs 6 agosto 2012, n. 147, è soggetto alla sola segnalazione certificata di inizio attività. Nella vigente disciplina sono venuti meno i compiti di accertamento e certificazione dei requisiti professionali in precedenza attribuiti alle commissioni provinciali per l’artigianato, mentre la verifica dei requisiti professionali dichiarati nella Scia è ora trasferita ai comuni, in attuazione del primo comma dell’articolo 118 della costituzione. È questo quanto chiarito dal MiSe con il parere del 27 ottobre 2014, prot. 188379, emanato in risposta a una commissione provinciale per l’artigianato che aveva formulato all’amministrazione un quesito inerente l’accertamento dei requisiti professionali necessari ai fini dell’accesso all’esercizio dell’attività di acconciatore. Ricordano i tecnici del MiSe che la disciplina dell’attività artigianale in parola è stata integralmente riformata ad opera della legge 17 agosto 2005, n. 174 (disciplina dell’attività di acconciatore), la quale ha unificato sotto la denominazione di «attività di acconciatore» le attività di barbiere e di parrucchiere per uomo e per donna di cui alla legge 161/1963, ha introdotto nuove modalità per l’accesso al suo esercizio, individuando nuovi criteri per il conseguimento della necessaria abilitazione professionale e infine ha attribuito alle regioni il compito di disciplinare l’attività professionale di acconciatore, in conformità ai principi fondamentali. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L AVO R O E P R E V I D E N Z A Venerdì 7 Novembre 2014 Vener 33 Circolare dell’Inps con le istruzioni per la presentazione delle istanze in via telematica Agricoli, assunzioni incentivate Dal 10 novembre le domande per il bonus (fino a 5 mila €) DI ia libera agli incentivi per le imprese agricole che assumono giovani al di sotto dei 35 anni. Per accedere al beneficio, come si legge nella circolare Inps n. 137/2014, occorre inoltrare apposita domanda, a partire dal prossimo 10 novembre. Di cosa si tratta. L’articolo 5, comma 4, del decreto legge n. 91/2014 (convertito in legge n. 116/2014) introduce, a decorrere dal primo luglio 2014, un nuovo incentivo per le assunzioni dei lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che si trovino in una delle seguenti condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi ed essere privi di diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Le assunzioni devono essere effettuate nel periodo compreso tra il 1° luglio 2014 e il 30 giugno 2015. Per i lavoratori che hanno prestato attività lavorativa a V http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’incentivo LEONARDO COMEGNA Chi ne ha diritto Quando spetta La misura La domanda Il datore di lavoro agricolo (art. 2135 del codice civile) Per le assunzioni tra il 1° luglio 2014 e il 30 giugno 2015 a tempo indeterminato o a termine (durata almeno triennale e con garanzia di almeno 102 giornate annue), anche a part-time, di giovani tra 18 e 35 anni d’età privi d’impiego regolarmente retribuito da sei mesi ovvero privi di diploma d’istruzione secondaria di II grado È pari a 1/3 della retribuzione erogata al neo-assunto per la durata di 18 mesi Il bonus è riconosciuto a domanda, da presentarsi a partire dal 10 novembre tempo determinato (in sigla Otd) nel settore agricolo, la circolare precisa che sono da considerare «svantaggiati», in quanto «privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi», coloro che non hanno prestato attività lavorativa nel semestre precedente l’assunzione e coloro che, pur avendo prestato attività lavorativa nel semestre precedente, hanno lavorato per un numero di giornate inferiore a 100 nei 12 mesi antecedenti l’assunzione. Misura e durata. L’incentivo in argomento spetta sia per le assunzioni a tempo determinato che per le assunzioni a tempo indeterminato, anche a tempo parziale. Per le assunzioni a tempo determinato il contratto deve presentare i seguenti requisiti: avere una durata almeno triennale; garantire al lavoratore un periodo di occupazione minima di 102 giornate annue ed essere redatto in forma scritta. Altro requisito richiesto è quello secondo cui le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra il numero di giornate lavorate nei singoli anni successivi all’assunzione e il numero di giornate lavorate nell’anno precedente all’assunzione. L’incentivo è pari a 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fi ni previdenziali per un periodo complessivo di 18 mesi, entro il tetto annuo di 3 mila euro per i lavoratori assunti a tempo determinato e 5 mila euro per gli assunti a tempo indeterminato. Il beneficio viene riconosciuto al datore di lavoro unicamente mediante compensazione con i contributi dovuti. La domanda. Per accedere all’incentivo è necessario inoltrare all’Inps specifi ca istanza a partire dal 10 novembre, esclusivamente in via telematica accedendo al modello di comunicazione «GIOV/AGR (dl 91/2014)» disponibile all’interno del «Cassetto previdenziale aziende agricole». In proposito è bene ricordare che il beneficio è riconosciuto dall’Istituto in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino a esaurimento dei fondi stanziati. © Riproduzione riservata PEREQUAZIONE AUTOMATICA Pensioni, un euro e mezzo in più al mese sei Busta paga solo un pochino se volte il trattamento minimo. più pesante per i pensionati m Inoltre, il nuovo sistema di a partire dal prossimo gend rivalutazione non avviene naio. Si tratta della cosiddetn più per scaglioni, come MINIME prima. In sostanza, questo ta perequazione automatica p significa che le riduzioni, (l’ex scala mobile) stimata si Categoria Provvisorio Effettivo quando previste, riguardain un +0,3%. E come se non qu Pensione sociale € 368,88 € 368,51 no bastasse, nel 2015 i penn l’intero assegno e non solo la parte eccedente la soglia sionati (non succedeva dal Assegno sociale € 447,61 € 447,17 garantita 2010) partono con un debito ga Gli nei confronti dell’Inps, dal G aumenti 2015. Dato per Trattamento minimo € 501,38 € 500,88 scontato che l’indice d’inflamomento che l’aumento atsc zione di quest’anno si fermetribuito in via provvisoria zi SUPERIORI AL MINIMO rà allo 0,3%, gli aumenti di a gennaio 2014 (+1,3%) è gennaio 2015, saranno quinrisultato inferiore al dato ge Importo della pensione Aumento provvisorio Aumento deinitivo di così articolati: definitivo fornito dall’Istat al dicembre 2013 * +0,3% (ossia l’aliquota inper il 2013 (1,1%). Ciò vuol tera) per gli importi di pendire che occorrerà anzitutto te Fino a € 1.486,29 + 1,2% (100% Istat) + 1,1% (100% Istat) sione mensile sino a 1.503 procedere a conguaglio negasi Da € 1.486,29 a € 1.981,72 + 1,08% (90% Istat) + 1,045% (95% Istat) euro, tivo dello 0,1%. L’indice defieu tre volte il trattamento minimo di dicembre 2014; nitivo dell’inflazione 2014 si m Da € 1.981,72 a € 2.477,16 + 0,90% (75% Istat) + 0,825% (75% Istat) * +0,285% (95% dell’indice potrà naturalmente conosceIstat) per gli importi comprere solo a fine dicembre. Nel Is Da € 2.477,16 a € 2.972,58 + 0,60% (50% Istat) + 0,55% (50% Istat) si tra 1.503 e 2.004 euro; frattempo l’ente deve prepa* +0,225% (75% dell’indice) rarsi al rinnovo dei mandati 0,48% Aumento isso di di pagamento per il nuovo p gli importi compresi tra (40% dell’indice Istat) per Oltre € 2.972,58 2.004 e 2.505 euro; anno, sulla base di un dato 2 17,84 euro sino a 2.972.58 euro * +0,15% (50% dell’indice) provvisorio che dovrà essere per indicato nel corso del mese di p gli importi compresi tra euro. redditi, introdotta dalla volte il minimo e al 75% oltre cinque 2.505 novembre da un apposito decreto reto del privi di altri redditi 2 505 e 3.006 3 ministro dell’economia, di concerto riforma Dini (legge n. 335/1995) in volte il minimo. Con la legge di Sta- Per le pensioni di ammontare supecon il ministro del lavoro. Il cui va- sostituzione della «vecchia» pensione bilità 2014 (art. 1, comma 483, legge riore a 3.006 euro, la rivalutazione lore, stando ai nostri calcoli (basati sociale: passa da 447,17 a 448,51 euro n. 147/2013), le regole attuali preve- sarà dello 0,1355% (il 45% dell’indice sugli ultimi dati Istat), dovrebbe es- al mese (un euro in più fa sempre co- dono, per il biennio 2015-2016, che Istat) e si fermerà comunque a 3.006: sere pari allo 0,3%, indice costruito modo!). Mentre la pensione sociale, la perequazione automatica venga un aumento di fisso di 4,05 euro. sulla base del dato medio registrato ancora prevista per i titolari della attribuita al 100% per i trattamenti Certamente un bel colpo per le casse stessa alla data del 31 dicembre 1995, complessivi fino a tre volte il tratta- dell’Inps. Un’inflazione media 2014 lo scorso settembre. mento minimo (1.500 euro mensili); prossima allo zero, con la conseguenTrattamenti minimi. Con l’in- raggiunge 369,62 euro al mese. cremento dello 0,30% l’importo del Superiori al minimo. Prima della al 95% per quelli da tre a quattro te sterilizzazione degli aumenti delle trattamento minimo sale da 500,88 riforma Monti-Fornero, l’adeguamen- volte il minimo; al 75% per quelli pensioni per il prossimo anno, proa 502,38 euro al mese. Con l’aggior- to pieno all’inflazione riguardava da quattro volte a cinque volte il durrebbe, secondo alcune stime, un namento Istat, sale anche l’assegno tutte le pensioni fino a tre volte il minimo; al 50% per quelli da cinque risparmio secco di circa due miliardi sociale, la rendita assistenziale cor- trattamento minimo e scendeva al a sei volte il minimo e al 45% per i di euro. Leonardo Comegna risposta agli ultrasessantacinquenni 90% per gli importi fra tre e cinque trattamenti complessivi superiori a Conguagli anno 2014 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 34 Venerdì 7 Novembre 2014 PROFESSIONI Le proposte del Cnn al vaglio del ministro della giustizia Andrea Orlando I notai contro l’arretrato ACCORDO CNPI Dati Uni accessibili In campo per ridurre il carico dei tribunali ai periti DI SIMONA D’ALESSIO osto al sole per i notai (e non soltanto per gli avvocati) nella velocizzazione della macchina giudiziaria: pronti ad assumere, fra l’altro, «in modo esclusivo gli atti in materia successoria, e la tenuta del registro successioni». E consapevoli che il «pacchetto» di deleghe è, per stessa ammissione del ministro Andrea Orlando, «al vaglio» del dicastero di via Arenula. Nel giorno in cui l’aula di Montecitorio dà il via libera definitivo al decreto 132/2014 (contenente la riforma del processo civile e un ventaglio di misure per lo smaltimento dell’arretrato), il Consiglio nazionale del Notariato celebra a Roma il proprio 49° Congresso, incassando un’importante apertura dal guardasigilli che, se da un lato sottolinea come le proposte ricevute dalla categoria per deflazionare il carico dei tribunali siano in corso di valutazione, dall’al- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it P tro, però, chiede loro che ci si adoperi per non «precludere l’accesso del cittadino alla giustizia», anche perché, ricorda, «abbiamo tre volte e mezzo la domanda della Germania, che pure ha 20 milioni di abitanti più di noi». Una collaborazione, dunque, proficua, incentrata anche sul «grande contributo offerto alla valorizzazione della competitività dell’Italia», cui i circa 5.000 notai in esercizio (ma sono in fase di svolgimento due concorsi per un totale di 400 posti da assegnare) concorrono con un «ruolo centrale nella certezza degli atti e giuridica, nonché nella circolazione dei beni». Il ministro puntualizza come adesso sia in gioco «il destino nazionale fuori dal quale non sono tutelabili neanche gli interessi delle varie categorie. Bisogna fronteggiare la crisi giurisdizionale soprattutto nel civile, dove c’è stata una caduta verticale che ha fatto cadere il senso di legalità nel paese», conclude Orlando. Andrea Orlando Maurizio D’Errico, presidente del Consiglio nazionale del Notariato, dal canto suo ribadisce la volontà di sostenere altri incarichi: si è, infatti, pronti ad «assumere l’area della giurisdizione volontaria», comprendendo «le nomine e le autorizzazioni ad negotia, o stando in giudizio», nonché «il ricevimento delle prove testimoniali e la redazione dei verbali di con- statazione di fatti, soprattutto nella fase antecedente al processo». E a svolgere le funzioni di giudice onorario. Un’ulteriore richiesta viene sottoposta a Orlando: serve un restyling della «disciplina del tirocinio professionale e dell’accesso, proponendo che fin dal periodo universitario siano previsti corsi di specializzazione in ambito notarile. per facilitare il percorso formativo degli aspiranti professionisti». Nel frattempo, vi sono «contatti» con l’Autorità nazionale anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone, per «avviare protocolli in ordine a criteri di valutazione e trasparenza delle amministrazioni pubbliche in occasione di atti negoziali e procedure in materia di appalti»; in tema di antiriciclaggio, si rammenta come «oltre il 90% delle segnalazioni viene dal Notariato, che recentemente, d’intesa con il ministero dell’economia e la Guardia di finanza, ha pubblicato specifiche linee guida». © Riproduzione riservata Si è insediato ieri a Roma il nuovo Consiglio nazionale BREVI «Non è affatto detto che vengano stabilite sanzioni per chi non si dota del Pos». È quanto dichiara in una nota (si veda ItaliaOggi di ieri) il sottosegretario al ministero dell’economia, Enrico Zanetti, che sottolinea: «Un tavolo tecnico sta valutando vari aspetti tra cui logicamente anche questo, ma ci sarà poi una decisione politica che, come avviene in democrazia, implicherà un consenso maggioritario in questa direzione. Per quanto riguarda il sottoscritto, ribadisco con chiarezza la nostra netta contrarietà all’eventuale applicazione di sanzioni per chi non utilizza il Pos». Pronta la versione inglese della circolare n. 16/E dell’Agenzia delle entrate, con i chiarimenti sulle nuove regole fiscali finalizzate a incoraggiare lo sviluppo e il finanziamento di start-up innovative e incubatori certificati. Il testo completo è disponibile sul sito internet dell’Agenzia, all’indirizzo www. agenziaentrate.it e sul sito del ministero dello sviluppo economico, all’indirizzo www.mise. gov.it. Marina Calderone alla guida dei consulenti nostro obiettivo», ha spiegato ancora la CalBENEDETTA PACELLI derone, «è quello di diventare sempre più quei arina Calderone riconfermata alla professionisti di cui l’impresa ha necessità per tutte le scelte strategiche presidenza dei conlegate alla valorizzazione del sulenti del lavoro. capitale umano e alle nuove Per il prossimo sfide legate a un necessario triennio 2014-2017, quindi, ripensamento del nostro tesla Calderone continuerà a tesuto socio-economico a seguinere il timone della categoria to della crisi». Tra gli obiettivi che guida dal 2005. Durante poi, quello di contrastare la la cerimonia di insediamento concorrenza nella consulenza che si è svolta ieri, presso la del lavoro e allo stesso tempo sede di Roma del Consiglio nadi implementare l’assistenza zionale, è avvenuta la nomina agli iscritti anche in materia dell’ufficio di presidenza comfiscale e tributaria. In generaposto, accanto alla presidente, le, comunque, i consulenti del da Vincenzo Silvestri in qualavoro continueranno a svolgelità di vicepresidente, Sergio re il loro ruolo di ausilio al paGiorgini segretario e Annaese attraverso l’interlocuzione maria Giacomin nel ruolo di Marina Calderone tecnica e critica con governo e tesoriere. Per la Calderone parlamento: «Siamo una voce si tratta del quarto mandato consecutivo da quando quasi dieci anni fa pre- libera ma qualificata che mette a disposizione se le redini della categoria che, ha ricordato, del paese l’esperienza maturata nella gestione «opera ogni giorno a servizio dello stato e dei di 7 milioni di rapporti di lavoro». Non è un cittadini». Nel suo discorso programmatico la caso che tra i nuovi impegni ci sarà quello presidente ha spiegato come il prossimo trien- di accompagnare «la riflessione sulla riforma nio sarà caratterizzato dal grande impegno su del lavoro e dei decreti collegati, sulla manotemi «del lavoro, delle semplificazioni e della vra di stabilità e sul supporto alle aziende in valorizzazione della figura del consulente del un mondo del lavoro in forte difficoltà». Dopo lavoro quale professionista tecnicamente ed aver citato le attività di supporto e di consoeticamente preparato». Proprio quello della lidamento professionale, che il Cno persegue qualificazione professionale sarà un punto assieme alle sue due Fondazioni, all’Ancl Sincentrale dell’impegno della consiliatura, an- dacato unitario e all’Enpacl, la Calderone ha che «per proporre un modello ai giovani che si ricordato il compito primario dei consulenti affacciano al mercato del lavoro». Del resto «il del lavoro: promuovere la cultura del lavoro nuovo percorso del consulente del lavoro pas- etico attraverso la semplificazione e la salsa dalla costruzione di ulteriori competenze vaguardia degli interessi del cittadino e del e dal mantenimento di quelle già ottenute. Il paese, di cui gli ordini sono custodi. DI M DI GIOVANNI GALLI Consultazione gratuita della banca dati Uni e acquisto di singole norme tecniche a condizioni vantaggiose. È il frutto di un accordo siglato ieri tra il Consiglio nazionale dei periti industriali e l’Uni, l’ente italiano di normazione, che permetterà a 45 mila professionisti iscritti all’albo dei periti industriali di accedere alla banca dati Uni e di poter scaricare le norme a costi ragionevoli. Dopo l’ingresso del Cnpi nel consiglio direttivo di Uni, quindi con l’intesa siglata ieri dai due presidenti Giampiero Giovannetti (Cnpi) e Pietro Torretta (Uni), prosegue la collaborazione tra i due soggetti fi nalizzata a consolidare la conoscenza della normazione tecnica, che è ormai uno strumento essenziale allo sviluppo delle attività professionali. Il servizio consentirà ai periti industriali la consultazione, tramite collegamento internet, dei testi integrali delle norme tecniche, continuamente aggiornate, selezionate e garantite sulla base del catalogo vigente al momento della consultazione. Inoltre sarà concesso ai periti industriali un accesso base presso la sede di ogni collegio provinciale e, senza costi aggiuntivi, la possibilità di visualizzazione in multi-utenza per mezzo di accessi temporanei a distanza. Gli iscritti poi potranno godere di un altro importante vantaggio: l’opportunità di procedere al download delle norme, previo pagamento di un prezzo forfettario di soli 15 euro (più Iva) per singola norma e indipendentemente dal prezzo di listino. «Si tratta di un’iniziativa di grande importanza», ha commentato il presidente del Cnpi Giampiero Giovannetti, «che punta ad accrescere la conoscenza tecnica, strumento essenziale per lo sviluppo delle attività professionali. Con questo accordo, inoltre, offriamo ai nostri iscritti un servizio concreto che mette a disposizione una preziosa banca dati a condizioni economiche vantaggiose». © Riproduzione riservata 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it CON L’ADESIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it CON IL PATROCINIO DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 36 Venerdì 7 Novembre 2014 93A7 ' 399:D6:53F:>=7 3??3;C: ' 4:;3=5: 7=C: ?D44;:5: .KIOJD CG .@MNDHEL@JBK CG 9KNNK 7G@QQ@ -DLNKJBGJG# & )*%'' .@MNDHEL@JBK CG 9KNNK !73" ,PPGMK CG F@L@ S .32 =)++%(*&..,> http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it A[LYZU 8TZL PTKPJL VXUJLK[XH HVLXZH JUT HNNP[KPJH_PUTL H MH¥UXL KLRR!UMMLXZH LJUTUSPJHSLTZL VPb ¥HTZHNNPUYH VLX PR @XUQLJZ 9PTHTJPTN VLX RH NLYZPUTL KLR YLX¥P_P LTLXNLZPJP PTZLNXHZP$ MPTHRP__HZP HRReLMMPJPLTZHSLTZU LTLXNLZPJU KP LKPMPJP LK PSVPHTZP KP VXUVXPLZ` JUS[THRL$ HP YLTYP KLRRe HXZ& +($ JUSSH + KLR 7&<NY ).+'*((. 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Compartimento della viabilità per la Basilicata AVVISO ESITO DI GARE Avviso di ESITO GARE DALLA PZLAV007/14 ALLA PZLAV018/14 esperite il 29.07.2014 mediante procedura aperta per L’ESECUZIONE DELLO SGOMBRANEVE E TRATTAMENTO ANTIGHIACCIO, TRIENNIO 2014 - 2017 intero territorio regionale Criterio di aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera b) del D. Lgv. 163/2006 GARA - PZLAV007-14 - Importo dei servizi € 567.472,04 Offerte valide 1 - Impresa aggiudicataria ECOLOGIA & SERVIZI SRLS con sede in VAGLIO DI BASILICATA (PZ) Ribasso del -3,50% GARA - PZLAV008-14 Importo dei servizi a base d’appalto € 271.401,19 Offerte valide 3 Impresa aggiudicataria BISCIONE SRL con sede in POTENZA - Ribasso del -30,00% GARA - PZLAV009-14 - Importo dei servizi € 123.365,77 - Offerte valide 1 - Impresa aggiudicataria GARDAUNIA SRL con sede in FOGGIA - Ribasso del -9,50% GARA - PZLAV010-14 Importo dei servizi € 296.070,86 Offerte valide 1 - Impresa aggiudicataria ECOLOGIA & SERVIZI SRLS con sede in VAGLIO DI BASILICATA (PZ) Ribasso del -3,50% GARA - PZLAV011-14 Importo dei servizi € 296.070,86 Offerte valide 1 - Impresa aggiudicataria ES di FRANCO NOLÈ SNC con sede in RUOTI (PZ) - Ribasso del -1,00% GARA - PZLAV012-14 - Importo dei servizi € 567.472,05 Offerte valide 2 - Impresa aggiudicataria ECOLOGIA & SERVIZI SRLS con sede in VAGLIO DI BASILICATA (PZ) Ribasso del -6,50% GARA - PZLAV013-14 Importo dei servizi € 271.401,18 Offerte valide 1 Impresa aggiudicataria ECOLOGIA & SERVIZI SRLS con sede in VAGLIO DI BASILICATA (PZ) Ribasso del -2,50% GARA - PZLAV014-14 Importo dei servizi a base d’appalto € 271.401,18 Offerte valide 1 Impresa aggiudicataria EDILSTRADE SNC DI SANTORO CANIO & GIUSEPPE con sede in BELLA (PZ) - Ribasso del -0,50% GARA - PZLAV015-14 Importo dei servizi € 419.436,63 Offerte valide 1 - Impresa aggiudicataria EDIL STRADE SNC dei F.LLI DONNOLI con sede in GUARDIA PERTICARA (PZ) - Ribasso del -0,22% GARA - PZLAV016-14 Importo dei servizi € 296.079,57 suddiviso in € 292.119,57 per servizi ed € 3.960,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso Offerte valide 1 - Impresa aggiudicataria CARUSO ROCCO SRL con sede in PISTICCI (MT) - Ribasso del -32,82% GARA - PZLAV017-14 Importo dei servizi € 111.035,28 Offerte valide 1 - Impresa aggiudicataria RUBOLINO ANTONIO con sede in S. COSTANTINO A. (PZ) - Ribasso del -1,50% GARA - PZLAV018-14 Importo dei servizi € 197.392,18 Offerte valide 3 - Impresa aggiudicataria LABANCA ROCCO con sede in MOLITERNO (PZ) - Ribasso del -10,10%. DATA INVIO SULLA GUUE 28/10/2014. IL CAPO COMPARTIMENTO ing Francesco CAPORASO VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA Tel. 0971/608111 - 0971/56531 • sito internet www.stradeanas.it D=:>=7 Kc35@D:BC> XVH QL 3F:7=67 3BB>5:3C7 HQQc3A73 E3BC3 7<:;:3 =>A6 53?>8:;32 3F:7=63 >B?763;:7A3 3A5:B?763;7 B&<&=& KP A799:> 7<:;:3 B7AE:F:> 3??3;C: EPHQL D<47AC> :$ -( ,*)*+ A799:> 7<:;:3 CLQ& (-**'*1.0(( ` 8H[ (-**'*1.0,0 ?nTW]P¥]L]L 7bTPWOL &TW Z^LUT]c OT NLYX UL& LT ¥PW¥T OPU :'?R¥'*/,()/ P ¥'V'P T' [PWOP WX]X NSP UL Y[XNPO^[L LYP[]L YP[ UL QX[WT]^[L ][TPWWLUP OT OT& ¥YX¥T]T_T YP[ PVXOTWLVTNL NXVYX¥]L OL , UX]]T d ¥]L]L LRRT^OTNL]L YP[ UnTVYX[]X NXVYUP¥¥T_X OT l 1*+',0)%)) T_L P¥NU'NXW L]]X W'*,)) OPU ++(*)(*LUUP OT]]P P YP[ T ¥TWRXUT TVYX[]T TWOTNL]T WPUUnL__T¥X TW]PR[LUP ][L¥VP¥¥X LUUL =HE> P LUUnHCH9; TW OL]L +,(*)(*- OT¥YXWTMTUP ¥^U ¥T]X TW]P[WP]3 ```' L¥VW'[P'T]' CP[ TWQX[VLbTXWT [T_XURP[¥T LT [TQP[TVPW& ]T ]PUPQXWTNT P OT QLa OT N^T ¥XY[L' >U :T[P]]X[P OPU F;EI>J>B 7CC7?G> :[' 3QLWWHSKVT 4LVXPSLQQP <:=:BC7A> 67;;7 :=8A3BCADCCDA7 7 67: CA3B?>AC: ?VTZZLKPXTVHXT PSXLVVLNPTSHQL ULV QL >>&??& 5HRUHSPH L <TQPWL % BLKL2 ZPH <HVJOLWL 5HRUTKPWTQH S& *) 0()++ % =HUTQP CLQ2 #+1 (0)-.1**(( % 8H[2 #+1 (0)--)1*+, BXH¥PTSL YSPJH HUUHQXHSXL 5TRYSL KP 3JLVVH !=3" 7WXVHXXT 3ZZPWT KP HNNPYKPJH¥PTSL KP HUUHQXT % ;HZTVP @TWT¥]P[X OPUUP >WQ[L¥][^]]^[P P OPT G[L¥YX[]T & C[X__P& OT]X[L]X >W]P[[PRTXWLUP BB' CC' 9LVYLWTL&@XUT¥P & F]LbTXWP HWTNL 7YYLU]LW]P & 9XV^WP OT 7NP[[L "A7# ITL @L[NSP¥P 9LVYXOT¥XUL +*4 1)*,, ALYXUT >G7?>7 GPU' $,2 )1*./2+,-)3 NL[UX'_T]LUP6VT]'RX_'T] <La3 $,2 )1*..*2+,- ```'Y[X__POT]X[L]X&XXYYNLVYLWTLVX& UT¥P'T]' ?L_X[T ETZ^LUT NLbTXWP LVMTPW]LUP NPW][X ¥]X& [TNX PVP[RPWbL VXW^VPW]LUP NL¥]PUUX 9XV^WP OT 7NP[[Lk4 >VYX[]X NXVYUP¥¥T_X TW]P[_PW]X ;^[X ,'.2.'*,.%/)53 *# TVYX[]X UL_X[T L VT¥^[L ¥XRRP]]X L [TML¥¥X ;^[X ,'-1)'12*%-.4 +# TVYX[]X XWP[T ¥TN^[Pb& bL ;^[X **-'+--%*. 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Consulenti in campo C’è il fisco semplificato Via libera al Modello 730 precompilato DI CELESTE VIVENZI l consiglio dei ministri ha approvato in data 30 ottobre 2014 il decreto delegato per la semplificazione fiscale (che è pertanto diventato legge) e una delle disposizioni contenute nella norma riguarda proprio la presentazione, a decorrere dal 2015, del modello 730 precompilato. Da segnalare che il decreto delegato in oggetto ha previsto che i soli soggetti autorizzati alla compilazione del modello 730 precompilato sono i seguenti: consulenti del lavoro, dottori commercialisti e Caf. Come noto per i redditi 2014 e secondo un percorso graduale, l’Agenzia delle entrate renderà disponibile ai contribuenti interessati il modello 730 precompilato prelevando i dati dichiarativi dalle proprie banche dati e utilizzando le informazioni comunicate da soggetti terzi secondo la seguente tabella: - entro il 28 febbraio di ogni http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I anno le banche, assicurazioni, fondi pensioni ecc. dovranno trasmettere i dati relativi agli oneri detraibili e deducibili (interessi passivi per mutui, premi assicurativi e contributi previdenziali); - entro il 7 marzo dovranno essere presentate le certificazioni dei sostituti d’imposta, con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e di pensione e ai redditi di lavoro autonomo occasionali; - entro il 15 aprile l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei contribuenti sul sito internet, mediante i servizi telematici, la dichiarazione compilata; - entro il 7 luglio la dichiarazione precompilata dovrà essere accettata ovvero inviata con le integrazioni. In materia di certificazione unica e di modello 730 precompilato appare interessante segnalare le seguenti problematiche: - in materia di Certificazione unica (Cu) è utile ricordare agli addetti ai lavori che per ogni certificazione unica omessa, tardiva o errata si applica la sanzione di cento euro e che la sanzione non si applica se si provvede entro i cinque giorni successivi alla scadenza di cui sopra all’invio dei dati corretti; - certamente i nuovi adempimenti rischiano di creare una situazione molto pesante per gli addetti ai lavori e sembrerebbe pertanto coerente la richiesta di spostare ad altra data la comunicazione della certificazione unica relativa ai lavoratori autonomi (tale comunicazione è infatti estranea all’operazione modello 730 precompilato); - il modello 730 precompilato prevede pesanti responsabilità per i soggetti abilitati alla trasmissione (visto infedele) fino alla richiesta del pagamento, in luogo del contribuente, delle imposte/ sanzioni ed interessi dovuti dal contribuente (tale problematica richiede alcune osservazioni: «Ma per riprendersi gli importi sborsati il professionista dovrà dare il via a una causa civile nei confronti del contribuente?; che assicurazione per la responsabilità civile dovrà sottoscrivere il professionista e soprattutto quanto costerà?); - i compensi previsti per l’assistenza fiscale: si ricorda che allo stato attuale il compenso per i soggetti abilitati è di 14 euro; la delega fiscale ha disposto che i nuovi compensi siano fissati con apposito provvedimento e ci si augura che i nuovi importi tengano in considerazione il nuovo ruolo degli intermediari. Balza infine all’occhio come, almeno per prossimo anno, l’operazione modello 730 funzionerà solo in un numero limitato dei casi (massimo 25%) in quanto la dichiarazione precompilata è sicuramente sprovvista di alcuni dati basilari (si pensi infatti che soltanto dal 2016 saranno disponibili le spese mediche in quanto i medici, odontoiatri, aziende sanitarie locali e ospedaliere, istituti di ricovero, presidi di specialistica ambulatoriale, altri presidi e strutture accredi- tate dovranno trasmettere al sistema tramite la tessera sanitaria i dati relativi) e pertanto solo poche dichiarazioni potranno essere accettate dai contribuenti con la conseguenza che gli operatori abilitati dovranno mettere mano a molte dichiarazioni e assumersi le responsabilità conseguenti. Concludendo l’intervento diventa fondamentale per tutti gli addetti ai lavori risolvere le problematiche appena segnalate unitamente all’auspicio che i software necessari per assolvere ai nuovi adempimenti siano messi a disposizione dei professionisti nei primi giorni dell’anno prossimo. Pagina a cura DELL’UFFICIO STAMPA E RELAZIONI ESTERNE DELL’ANCL, ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSULENTI DEL LAVORO Tel: 06/5415742 www.anclsu.com L’APPROFONDIMENTO Maxisanzione per il lavoro nero. Come evitarla non necessita di comunicazione preventiva e, come disposto dalla circolare n. 38/2010, la Direzione generale del ministero aveva precisato quanto segue: «Il personale ispettivo provvederà a irrogare la maxisanzione in assenza della documentazione utile a una verifica circa la pretesa autonomia del rapporto». Il ministero, a seguito di numerose richieste di chiarimento, con la nota n. 16920 del 9 ottobre 2014, ha chiarito che a far pulire l’ufficio un po’ più spesso. Insisto in presenza di «valida sino in Cassazione, confidando nella umana documentazione fiscasolidarietà dei supremi giudici. Macché! La le» non è applicabile la scivolata incriminata – dicono gli Ermellini – maxisanzione in oggetto può capitare in ufficio così come può capitare (per documentazione si a casa o per strada: ergo, non vi è alcuna reintende il versamento sponsabilità del datore di lavoro tenuto conto delle ritenute d’acconto che tale rischio non è diverso da quello che tramite modello F24, le incombe su ogni altro soggetto che si sposti a relative rilevazioni conpiedi per ragioni non di ufficio (Corte di castabili e la dichiarazione sazione, sentenza n. 22280/14). Quindi: io mi su mod. 770). tengo le lesioni, l’Inail si tiene il risarcimento, In conclusione anche il e la donna delle pulizie si tiene la riduzione lavoro autonomo per il dell’orario, perché da ora – su ordine del capo quale sia stata emessa – verrà una volta al mese. regolare ritenuta d’acRenzo La Costa conto, trascritta nella documentazione fiscale obbligatoria, non può es/K+0,/ 35/ 4-22.412.1 sere considerato lavoro +"$*","*%! (!-%)(!&" «in nero», pur a fronte -6/ )<6=>:4:<: ):7:80:" &'( della riqualificazione del$$%&' ,:8/ la prestazione di lavoro come rapporto di lavoro , #(!'&$')&% subordinato, non doven# #(!'&$''(' dosi pertanto procedere, ' D:<C:E:C=7*7@8>DF!8A? +3< 7/ 53=>6:93 3 7!/88696=></A6:93 237 ;3<=:9/73 2377/ >?/ /A6392/" nel caso di specie, all’ap/4462/>6 =38;<3 /2 ?9 1:9=?739>3 237 7/@:<: 6=1<6>>: /77!:<2693# ,A@DF>E7 >7 D:9: B=J G=8=@7 7 E: DF plicazione della relativa */ =?/ 8A?B:E:@I7 =/<B 7/ >?/ 9=;;:C:@I7! HHH!7@8>DF!8A?"40.25.23/.21 maxisanzione. L’art. 4 della legge n. 138-2010 l’applicazione della maxisanzione prevede l’applicazione della ma- in presenza di riqualificazione del xisanzione «in caso di impiego di rapporto lavorativo in sede ispettilavoratori subordinati senza pre- va di prestazioni di lavoro autonoventiva comunicazione di instau- mo occasionale. razione del rapporto da parte del Nella pratica la fattispecie alla quale datore di lavoro privato», a meno le aziende ricorrono maggiormente che «dagli adempimenti di carattere è la collaborazione occasione fino a contributivo precedentemente assolti, si evidenzi COSÌ È DECISO comunque la volontà di non occultare il rapporto, anche se trattasi di differente qualificazione». La «maxisanzione» consiL’ambiente di lavoro non è un proprio un granste in una multa pecuniaché: c’è il collega che tempera la matita fuori ria con una componente dal contenitore, fogli di carta per terra che il fissa ed una variabile commesso non vuole raccogliere perché non con la possibilità della è di sua competenza, cestini ricolmi di carta sospensione dell’attività perché la donna delle pulizie viene una volta aziendale se i lavoratori la settimana dovendo economizzare, finestre irregolari siano pari o che si aprono all’improvviso con l’effetto masuperiori al 20% dei lagico di mischiare le pratiche da una scrivania voratori regolari. all’altra. Capita che in questo bell’ambiente, Il decreto legge n. ho patito un autentico ruzzolone, cadendo lun145/2013 ha previsto go lungo sul pavimento dopo essere scivolato l’inasprimento delle su una matita anch’essa giacente per terra. Il sanzioni sul lavoro nero 67% di lesioni permanenti mi induce a chiedestabilendo i seguenti re il risarcimento all’Inail per responsabilità importi: da euro 1.950 a del datore di lavoro, che perlomeno imparerà euro 15.600 euro per la parte fissa, ed euro 195 euro al giorno per la parte variabile (non è prevista la possibilità di definire la sanzione attraverso la procedura della diffida). euro 5 mila per la sua caratteristica di non assoggettamento a contribuzione previdenziale (nel caso di specie il reddito va dichiarato fiscalmente dal percettore unitamente alla ritenuta d’acconto subita). Ai sensi dell’art. 2222 del codice civile il lavoro autonomo occasionale Effetto domino Il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con la nota n. 16920 del 9 ottobre 2014, ha fornito alcuni chiarimenti circa 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 38 Venerdì 7 Novembre 2014 ISTITUTO NAZIONALE REVISORI LEGALI Entra nella fase operativa l’accordo Inrl-Sdl sui contenziosi con il sistema bancario Regioni, emergenza contabile Con i revisori legali maggiori controlli nelle autonomie ntra nella fase operativa l’accordo siglato dall’Inrl con la Sdl, la società specializzata nell’assistenza legale a soggetti e aziende nei contenziosi con il sistema finanziario-bancario. Venerdì 21 novembre prossimo, infatti, si terrà a Roma presso la sede dell’Inrl, dalle ore 10.30, la prima riunione operativa di tutti i revisori legali componenti del gruppo di lavoro previsto dall’accordoquadro Inrl-Sdl, col quale si attiverà su tutto il territorio nazionale la fattiva collaborazione con Sdl dei revisori legali iscritti all’Istituto che saranno chiamati a svolgere consulenza contabile nelle controversie che interesseranno singoli soggetti o aziende con il sistema bancario italiano, contribuendo così a contrastare in modo efficace anche i diffusi casi di anatocismo. «Nei tempi previsti», ha sottolineato il presidente dell’Istituto Virgilio Baresi, «attiviamo un accordo dove per la prima volta la figura di libero professionista del revisore legale agisce per ristabilire quei principi di etica economica nei rapporti tra imprese e istituti bancari e finanziari, in un delicatissimo momento della vita economica del paese». I vertici Inrl, poi, comunicheranno a breve l’altro incontro previsto con tutti i delegati regionali e provinciali dell’Istituto, nel corso del quale verranno fi nalizzate le nuove operatività e organizzazione con Dre ed Equitalia, nonché le modalità dell’accordo con Sdl. La presidenza Inrl, tra pochi giorni invierà a tutti gli iscritti una circolare che illustrerà in modo molto circostanziato, le importanti delibere assunte dal recente Consiglio nazionale, compresa la nomina a socio onorario di Benedetto Mineo, amministratore delegato di Equitalia e revisore legale. Viene http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it E A sinistra, Virgilio Baresi (Inrl) e Benedetto Mineo (Equitalia). Sopra, il Consiglio nazionale Inrl al lavoro. fi n d’ora preannunciata la fi ssazione per il 19 dicembre prossimo, a Roma, del Consiglio nazionale al quale seguirà il Memorial Day, voluto e dedicato dal presidente al fondatore dell’Istituto, Modesto Bertolli, con celebrazione della SS. Messa per poi concludere la giornata con la cena amicale e con scambio di auguri. Prosegue, intanto, l’attività relazionale dell’Inrl con i referenti istituzionali ed a proposito dell’emergenza contabile che ha avuto recentemente il massimo risalto sui media, con l’allarme della Corte dei conti sui bilanci delle Regioni, la metà dei quali risultano essere irregolari se non addirittura truccati, i vertici dell’Inrl rilanciano l’urgenza dell’operato dei revisori legali reso obbligatorio dalla legge. «Siamo al fianco del massimo organo della Magistratura contabile», ha infatti evidenziato il presidente dell’Inrl Virgilio Baresi, «nel ribadire l’assoluta necessità di regolarizzare il monitoraggio contabile nelle Regio- ni per dar seguito a quella istanza di risanamento economico, più volte richiamato dallo stesso Governo Renzi. I revisori legali», ha sottolineato Baresi, «sono pronti a fare la loro parte, ispirando a quei principi di terzietà e di trasparenza ribaditi dall’Unione europea e recepiti dalla legislazione nazionale. Sono anni che l’Inrl chiede a viva voce un attento controllo contabile delle Regioni che annualmente amministrano centinaia di miliardi di euro. E negare oggi, da parte della Corte dei conti, la certificazione dei bilanci a Campania e in parte a Liguria, Piemonte, Sicilia e Provincia di Bolzano, è un fatto gravissimo che spiega da solo quanto ormai sia urgente un pronto intervento di revisori legali per un severo monitoraggio nei bilanci regionali, con forti risparmi di risorse economiche, indispensabili per la ripresa del sistema-paese». L’emergenza contabilità delle Regioni è resa ancor più evidente da alcuni significativi passaggi della relazione della Corte dei conti, tra cui quello dove si annota che in quasi tutte le Regioni si è riscontrata una «irregolarità contabile complessiva che pone a rischio le certificazioni dei bilanci». Per i vertici dell’Inrl si tratta della presa d’atto di una situazione contabile insostenibile e soprattutto inaccettabile, per la quale solo il ricorso ad un severo controllo esterno potrà generare una inversione di rotta e di condotta. Altro terreno d’azione dell’Inrl e sul quale si è registrata una rilevante evoluzione, è quello della rappresentanza tributaria dopo una sentenza del Tribunale di Palermo ha riconosciuto i diritti del revisore legale negli enti pubblici, con la piena abilitazione ad essere presenti nei Ctu sul territorio nazionale. Il prezioso contributo del consulente legale dell’Istituto, Giovanni Cinque, ha reso possibile questo esito, primo concreto passo verso l’accoglimento, su base nazionale, delle istanze di rappresentanza tributaria da tempo avanzate dall’Inrl. Nei giorni scorsi, inoltre, il presidente dell’Inrl ha in- REVISORI NEWS I requisiti per l’esonero dall’esame Tra le più frequenti interrogazioni che stanno pervenendo al Mef, vi è quella relativa ai requisiti per l’esonero dall’esame di revisore legale. Il Mef a tal proposito ricorda che la legge 15 del 27 febbraio 2014, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2014, che ha modificato l’articolo 4 del dlgs n. 39 del 2010, al quale è stato aggiunto comma 4-bis, ha previsto l’esonero dall’esame di idoneità ai soggetti che hanno superato gli esami di stato di cui agli articoli 46 e 47 del decreto legislativo 28 giugno 2005, n. 139. L’esonero delle esame di idoneità potrà essere riconosciuto se in conformità alle disposizioni di un decreto del ministro della Giustizia, sentito il ministro dell’Economia e delle finanze, da adottare entro venti giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, senza la previsione, per i candidati, di maggiori oneri e di nuove sessioni di esame. Le istruzioni operative ed il modulo per l’iscrizione, senza il sostenimento del relativo esame, nel Registro dei revisori legali saranno messi in linea non appena emanato il decreto attuativo, previsto dalla legge n. 15 del 2014, che fissa i requisiti per l’esonero dall’esame di idoneità professionale. Coloro che avranno superato gli esami di stato dei citati articoli 46 e 47 del decreto legislativo 139/2005 potranno chiedere l’iscrizione al Registro solo se in possesso dei requisiti di onorabilità previsti dall’articolo 3, comma 1 del dm 20 giugno 2012, n. 145; se in possesso di un titolo di laurea almeno triennale, tra quelli individuati dall’articolo 2 del dm 20 giugno 2012, n. 145 e se hanno già svolto il tirocinio triennale previsto, disciplinato dal regolamento di cui all’art. 3 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. www.revisionelegale.mef.gov.it contrato i vertici dell’Anfi, l’Associazione nazionale finanzieri italiani che vanta una rete di oltre 200 filiali sul territorio italiano e rappresentanze al Ministero di giustizia, per vagliare tempi e modalità di una futura e proficua collaborazione reciproca. Altro incontro di grande rilevanza si è tenuto con i vertici di Confimprese per valutare l’opportunità di porre in essere un accordoquadro che permetta alle 60mila imprese rappresentate dalla confederazione di avvalersi della consulenza professionale dei revisori legali iscritti all’Istituto. Nei prossimi giorni, poi, i vertici Inrl proseguiranno gli incontri con i referenti istituzionali dopo aver ottenuto il pieno sostegno da parte del sottosegretario al Ministero di giustizia Cosimo Maria Ferri: previsto infatti un incontro con il viceministro del Mef, Luigi Casero, per fare il punto sullo stato dei lavori delle Commissioni, alle quali partecipano i rappresentanti dell’Inrl, per redigere gli ultimi decreti attuativi. Sul versante europeo, infine, i vertici dell’Istituto incontreranno a breve il neo Commissario Ue ai servizi finanziari Jonathan Hill, per analizzare le recenti proposte di uniformare la figura professionale del revisore legale all’interno dei 28 paesi-membri dell’Ue. Pagina a cura di INRL Istituto nazionale revisori legali Sede: Via Gonzaga 7, 20121 - Milano Tel. 02 669.84.967 - Fax 02 700.38.329 Uff. Rappresent.: Via Uffici del Vicario 49 Roma Rue de L’industrie 42 - Bruxelles email: [email protected] www.revisori.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it SPECIALE PACCHETTO PROFESSIONI Venerdì 7 Novembre 2014 39 Si terrà oggi l’XI edizione del tradizionale convegno dei commercialisti Anc e Fci A Pisa il confronto sulle riforme Semplificazioni fiscali e futuro dei professionisti ai raggi X alla riforma fiscale al ruolo e alle responsabilità del commercialista nella complessa attuazione normativa. E ancora, dal calo degli iscritti all’albo unico alle prospettive pensionistiche dei professionisti in esercizio. Sono questi i principali argomenti che animeranno le tre tavole rotonde del tradizionale incontro e confronto tra politica e professioni economiche a tutela del cittadino, «Pacchetto Professioni 2014» giunto alla sua XI edizione. Il convegno è in programma oggi a Pisa presso l’audi- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it D torium «Concorde» dell’Hotel Galilei ed è organizzato dalla Fondazione Commercialistitaliani e dall’Associazione nazionale commercialisti. La manifestazione aperta anche alla cittadinanza, che vede ogni anno la presenza di oltre 800 partecipanti, ospiti e relatori di primo piano del mondo politico e istituzionale, si articolerà in quattro momenti distinti. La mattina saranno trattate tematiche rivolte principalmente ai problemi interni alla categoria e delle professio- ni in genere, mentre nel pomeriggio sarà la volta di argomenti di più ampio respiro e che coinvolgono principalmente la collettività e il cittadino contribuente. Tutti gli argomenti saranno affrontati ponendo al centro l’analisi anche critica delle questioni ma sempre con lo spirito di proporre solu- MARCO CUCHEL (ANC) zioni dettate dall’esperienza maturata sul «campo» e dalle specifiche competenze che contraddistinguono la professione. Non solo contraddittorio però. Nell’ottica di offrire agli intervenuti una formazione di altissima qualità, l’XI edizione si concluderà con un seminario pomeridiano dal titolo «Analisi degli ultimi provvedimenti in ambito fiscale» tenuto da Paolo Parisi, professore di diritto tributario presso la Scuola superiore di economia e finanze «Ezio Vanoni». In particolare, l’evento si pone l’obiettivo, oltre di dare voce ai disagi sempre maggiori che i commercialisti trovano nello svolgimento della propria attività professionale, di approfondire argomenti fiscali e di suggerire proposte migliorative per tutti cittadini, mettere in evidenza le contraddizioni (legate anche alle eccessive responsabilità degli intermediari fiscali) e le ingiustizie presenti nel panorama fiscale italiano, partendo dal presupposto che anche alle iniquità c’è rimedio. MICHELE CININI (FCI) Commercialisti vessati... ... quanto i contribuenti Domanda. Dott. Marco Cuchel, diploma? Ecco, questa è sicuramenpresidente dell’Associazione na- te una priorità per la categoria, sozionale commercialisti, l’XI edizio- prattutto per il suo futuro. D. L’Anc ha una sua idea al rine del Pacchetto Professioni vede anche la partecipazione del nuovo guardo? R. Da anni sosteniamo che il comvertice del Consiglio nazionale dei parto delle professioni dottori commercialisti economico-contabili nee degli esperti contacessita di una riforma bili dopo un periodo che faccia chiarezza di commissariamento sulle competenze riserdel Cndcec. Quali sono vando ai commercialisti secondo lei le priorità delle attività in esclusidella Categoria? va. Tributaristi e comRisposta. Sono divermercialisti non fanno se. Partendo dall’attualo stesso lavoro eppure lità delle semplificazioni il legislatore gradualfiscali e in vista dell’inmente, vedasi la legge troduzione del modello di stabilità per il 2014 730 precompilato trovo Marco Cuchel e la riforma fiscale, ha assurdo e inaccettabile ampliato i compiti dei ritenere che gli intermediari debbano rispondere della con- primi. Questo non è corretto e crea dotta del contribuente che assisto- solo confusione nei contribuenti ma no. Appare evidente o quantomeno anche di coloro i quali hanno affronsarebbe opportuno che lo fosse al tato un percorso difficile per conselegislatore che far pagare all’inter- guire un’abilitazione professionale. mediario l’imposta che dovrebbe es- Per non parlare degli effetti negativi sere corrisposta dal contribuente, sulla previdenza di categoria. D. Cioè? in caso di visto di conformità infeR. Meno iscritti agli albi vuol dire dele, rappresenta una mostruosità normativa inaccettabile, che ignora anche meno entrate per la previil principio sul quale, costituzional- denza di categoria. Anche in premente, si base il sistema impositi- senza di un sistema contributivo, vo fiscale, secondo cui le imposte la questione demografica ha un suo sono personali in virtù del fatto che peso determinante. D. A Pisa ci sarà anche la prima ciascuno è tenuto a concorrere alle spese pubbliche in ragione della partecipazione in veste di presidente della Cassa ragionieri di propria capacità contributiva. Luigi Pagliuca. La questione deD. Quali altre priorità? R. È di questi giorni il report del- gli accessi per la Cnpr continua a la Fondazione di ricerca dei dottori essere centrale… R. Sì, la riforma dell’albo unico commercialisti che mette in evidenza il calo degli iscritti all’albo unico. ha comportato per i ragionieri un È un dato che ci fa riflettere molto. problema di non poco conto cancelA mio avviso c’è da chiedersi quale lando il titolo di ragioniere ipoteimpatto sta avendo la legge 4/2013 cando il futuro demografico della sul riconoscimento delle associa- Cassa. Certamente con Pagliuca zioni di professionisti non regola- capiremo come intende affrontare mentati sul nostro albo. Il legisla- la questione. D. È preoccupato? tore, infatti, ha dato la possibilità R. Sono più preoccupato per l’ulai tributaristi di strutturarsi come delle fotocopie degli ordini. Il punto tima sentenza della Cassazione che è che, in un mercato in cui non ci ha fatto salvi, ancora una volta, i sono esclusive per noi, perché un diritti acquisiti di alcuni profesgiovane dovrebbe intraprendere sionisti che non hanno accettato il faticoso percorso per diventare alcune riforme impedendo a Cassa commercialista (laurea, tirocinio, ragionieri di salvaguardare il fuesame di stato) quando per diven- turo pensionistico di tutti gli altri tare consulenti tributari basta un colleghi. Domanda. Rag. Michele Cinini, sito dell’Agenzia delle entrate dove, presidente della Fondazione Com- nella sezione Strumenti, si trova lo mercialistitaliani, cosa ne pensa scadenzario. Ci si accorge, per esemdella riforma di semplificazione pio, che le scadenze da gennaio a ottobre del 2014 sono racchiuse in 716 fiscale? Risposta. Voler semplificare il fisco pagine! Nell’anno 2013 le pagine erano 920. Non servono come migliorare il rapporto menti. Più volte abbiamo con i cittadini è un ritorrichiamato l’attenzione nello che abbiamo sentito del Legislatore sulle inpiù volte ma, dopo aver finite scadenze fiscali scritto le parole, nessuno ed abbiamo richiesto lo è finora riuscito a musisfoltimento, vero e non a carle. Anzi, costringere i parole, degli obblighi bucontribuenti a cimentarsi rocratici. Più volte nelle nell’impresa di compilare disposizioni legislative è miriadi di moduli e mostata prevista l’introdudelli, spesso illegibili, per zione di semplificazioni al ottemperare ad altretfine di ridurre il peso della tanti adempimenti fiscali Michele Cinini burocrazia che grava sulle è diventata una costante imprese e più in generale del fisco italiano. Quasi un punto di impegno. L’interesse del sui contribuenti. Spesso però, dopo gettito, infatti, non può prescindere essere inizialmente intervenuti in tal dal diritto del contribuente di essere senso, sono state introdotte nuove e messo in condizioni di adempiere; e più complicate disposizioni. Qualcosa adempiere significa innanzitutto ca- non torna. A dimostrazione di quanto pire cosa fare e non dover spendere abbiamo detto, basta pensare che atmilioni di ore per farlo. Ci accorgia- tualmente esistono 888 scadenze in mo che la burocrazia costa miliardi 250 giorni lavorativi dell’anno, cioè di euro all’anno. Un punto del pil una scadenza ogni 2 ore, 16 minuti trasformato in carta. Questa esage- e 12 secondi!!! In nessun altro Paese, razione però, non rappresenta solo un crediamo, esiste qualcosa di simile. D. E lo Statuto del contribuente costo di risorse umane e di euro, ma costituisce anche un deterrente allo che fine ha fatto? R. Ancora una volta calpestato ansviluppo ed alla produzione e, oltre ad allontanare potenziali investitori che dal governo Renzi e come tutti gli internazionali, contribuisce pesante- altri precedenti governi. Siamo stanmente alla perdita di competitività chi di subdole giustificazioni di esigenze di cassa a favore dell’erario, che delle aziende italiane. D. Infatti, chiarezza, semplicità, siano trovate altre risorse in entrata. certezza, sembrano parole scono- Inaccettabile dopo che approvano la legge delega fiscale a marzo 2014 con sciute… R. Esatto. Mentre in Francia esi- la quale all’art. 1 considerano fondastono circa 6 mila leggi in materia mentali le norme sulla irretroattività fiscale e in Spagna 8 mila, in Italia previste dallo statuto ora leggere la la normativa fiscale raggiunge le 120 legge di stabilità 2015 con norme remila leggi. Un vero e proprio labirinto troattive. O abrogano tali articoli, con normativo che richiede ai contribuen- tanto di scuse nei confronti del paese, ti innumerevoli adempimenti e ore di o abrogano art. 1 legge delega riforma lavoro. E le cose non migliorano nella fiscale, la quale dimostra che il primo prassi amministrativa. Le circolari principio è disatteso e quindi comprodell’Agenzia delle entrate, emanate va ulteriormente l’inaffidabilità del fisco italiano... che non rispetta i patti al 25 settembre 2014 sono state 28. D. C’è poi il tema delle scadenze presi con i cittadini e che quindi non fiscali molto caro alla sua Fondazio- esiste certezza. Se le cose rimarranno ne che ne monitora costantemente cosi, qualsiasi decreto legislativo attuativo della delega fiscale, non sarà l’aumento… R. Sugli adempimenti fiscali, per mai considerato una vera riforma farsi un’idea è sufficiente visitare il fiscale. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 40 Venerdì 7 Novembre 2014 SISTEMA CAMERALE L’Italia scala la classiica per lo Starting business, grazie anche al sistema camerale È boom delle pratiche nei Suap Accessi triplicati al servizio digitale offerto dalle Cdc DI LOREDANA CAPUOZZO ono triplicate in meno di un triennio le pratiche gestite dai Suap che le Camere di commercio offrono in collaborazione con i comuni. A fine ottobre, infatti, hanno superato quota 250 mila gli adempimenti eseguiti dalle imprese attraverso la piattaforma www.impresainungiorno.it realizzata dal Sistema camerale. Un punto singolo di contatto che permette davvero ad ogni imprenditore di assolvere, in modo semplice e senza spreco di tempo, agli obblighi previsti dalla legge per avviare un’attività. Perché gli sportelli camerali per le attività produttive prevedono una procedura unica, completamente digitale e uniforme sul tutto il territorio. Così da quando, meno di tre anni fa, lo strumento è entrato a regime, gli adempimenti completati utilizzando la piattaforma sono aumentati in maniera esponenziale, passando da una media mensile di poco più di 3.400 unità nel 2012 a una supe- http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it S riore alle 12.500 nei primi dieci mesi di quest’anno, con una punta record di 15.087 lo scorso mese. Un successo determinato anche dal numero crescente di Comuni che hanno avviato nel tempo una collaborazione con le Camere di commercio per utilizzare i servizi messi a disposizione dalla piattaforma camerale. Tanto che oggi sono oltre 3.200 gli sportelli gestiti, in delega o in convenzione, dal Sistema camerale, vale a dire ben il 40% dei Suap presenti su tutto il territorio italiano. Basti pensare che in Trentino-Alto Adige il 100% dei comuni usufruisce dei servizi offerti dal portale impresainungiorno mentre in Veneto ben il 90% ha già fatto lo stesso. Ma in termini assoluti a guidare la classifica regionale degli sportelli attivi è la Lombardia con 688 comuni che si avvalgono del Suap delle Camere di commercio, seguita dal Veneto con 520 comuni e dal Piemonte con 334. Un segno evidente dell’utilità di questo strumento che dopo essere stato adottato, in una prima fase, soprattutto gli enti comunali di piccole e medie dimensioni, si sta facendo strada anche presso i grandi comuni. Tanto è vero che sono sempre di più i capoluoghi di provincia da Nord a Sud del Paese che hanno deciso di collaborare con la locale Camera di commercio e usufruire dei vantaggi della piattaforma digitale, con l’obiettivo di offrire un servizio più efficiente alle numerose imprese stabilite nel loro territorio. Venezia, Verona, Enna, Bolzano, Monza Brianza, Mantova, Chieti, Siracusa e Lecce ne sono un valido esempio. Ma la lista è assai più lunga. È dunque anche attraverso i Suap gestiti dalle Camere di commercio che si accelera il processo di modernizzazione del nostro Paese. Un obiettivo al quale ha dimostrato di saper contribuire in modo molto efficace anche ComUnica che grazie alla velocità con la quale si completano gli adempimenti relativi alla registrazione delle nuove imprese, ha permesso al Belpaese di passare dalla 61esima alla In campo per l’innovazione nelle pmi Favorire un dialogo diretto tra i nodi specializzati del sistema e le stazioni sperimentali per l’industria, da un lato, e il mondo delle ricerca pubblica e privata, dall’altro: è questo l’obiettivo delle attività di Unioncamere per l’innovazione nelle piccole e medie imprese. Un obiettivo che l’Unione intende perseguire anche attraverso lo sviluppo di partnership che hanno dato vita a preziose collaborazioni come quelle con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Area Science Park di Trieste, la Fondazione Cotec, l’Associazione italiana per la ricerca industriale (Airi), Enea. L’ente cura il rapporto annuale dell’Osservatorio brevetti, marchi e design, quest’anno realizzato in collaborazione con SI.Camera. Come emerge dalla nuova edizione dell’Osservatorio, nel periodo 2004-2013 l’Epo ha pubblicato circa 40mila domande di brevetto europeo attribuibili a un soggetto italiano, con una riduzione media annua dello 0,5%. Questo tipo di know how si è rivelato utile per avviare il progetto di marketing della ricerca pubblica con Cotec e Cnr, poi esteso al Politecnico di Milano e all’università di Tor Vergata. La Vetrina dei brevetti pubblici è stata anche un’occasione per riallacciare un rapporto concreto di collaborazione del sistema camerale con i grandi enti di ricerca del paese. Nei confronti dell’Enea, in particolare, si è avviata una collaborazione per lo sviluppo dei progetti di Simbiosi industriale, già avviati concretamente in Sicilia e in Emilia-Romagna. Unioncamere inoltre aderisce allo Stakeholder forum del Co-location Centre South (Europe) della Knowledge and innovation community (Kic) sulle Raw Materials, lo strumento privilegiato dall’Istituto europeo di innovazione e tecnologia per affrontare i nodi critici di alcune materie prime strategiche (non energetiche e non agroalimentari). Qui la collaborazione con l’Enea si traduce nei supporti regolamentari e tecnici per realizzare alcune parti del programma, e per contattare le imprese e i gruppi che detengono in Italia le tecnologie più avanzate nelle materie prime più interessanti per lo sviluppo possibile di questa Kic. Il rapporto con l’Enea e il supporto di Dintec hanno consentito di avviare il ciclo dei Tutorial meeting (Tm) Airi – Unioncamere, in cui il mondo della ricerca pubblica e privata si confronta direttamente con quello delle pmi interessate, anche grazie alle conoscenze di mercato necessarie. Dopo il seminario del 18 giugno scorso all’Enea a Roma (sulle moderne tecnologie per i Raee, con l’aiuto di Ecocerved), si è tenuto l’altro ieri il secondo Tm con l’Airi e il Cnr di Milano, sulle tecnologie emergenti per il packaging nell’agroalimentare e nel biomedicale. Per completare le attività di Unioncamere in questo campo, si ricordano infine: 1) l’impegno già avviato con Cotec, Cna, le più grandi banche italiane e tre Unioni regionali delle camere di commercio (Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) sulla valutazione degli asset immateriali delle imprese, per adattare i parametri utilizzati al riguardo dal sistema creditizio italiano nei confronti delle imprese minori; 2) il progetto di Roadshow con il ministero dello sviluppo economico per il sostegno alle start up innovative. Realizzato con Si.Camera e InfoCamere, esso è partito dalla camera di Reggio Emilia il 4 luglio scorso e toccherà le città di Torino, Genova, Trento, Treviso, Campobasso, Salerno e Bari entro la fine dell’anno. Marco Conte, dirigente dell’Area innovazione e ambiente di Unioncamere 46esima posizione nella sezione Starting a business del Doing Business 2015. Anche per merito del Sistema camerale, quindi, l’Italia ha fatto un balzo in avanti di quindici posizioni nella classifica internazionale stilata dalla Banca mondiale per far nascere un’impresa. Perché grazie a questa procedura le nuove imprese si registrano on line e assolvono gli adempimenti dichiarativi verso Registro delle imprese, Inps, Inail e Agenzia delle entrate. Basta presentare su un modello informatico unificato, indirizzato (per via telematica o su supporto informatico) alla sola Camera di commercio competente per territorio, per dialogare, infatti, con un solo soggetto in rappresentanza della Pubblica amministrazione, appunto la Camera stessa, che provvede a comunicare contestualmente all’Agenzia delle entrate mentre all’Inps e all’Inail una volta perfezionata l’iscrizione nel registro delle imprese. E lo fa con estrema celerità e in modo del tutto trasparente come certifi ca il Doing Business 2015. Ed è proprio da ComUnica che provengono oltre il 20% delle pratiche gestite ad oggi dai Suap camerali, cioè parliamo di situazioni in cui l’impresa nasce (si registra) e senza soluzione di continuità, completa anche l’adempimento Suap avviando immediatamente l’attività. Sono questi solo alcuni dei preziosi strumenti messi a disposizione del Sistema camerale per semplificare la vita delle imprese. Perché rendere più agevole e fl uido il dialogo tra mondo imprenditoriale e pubblica amministrazione è da sempre uno degli obiettivi chiave alla base dell’azione delle Camere di commercio. E i risultati dimostrano che ci sanno fare. Pagina a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione di Unioncamere Piazza Sallustio 21 00187 Roma www.unioncamere.gov.it Ragazzi in azienda per studiare il lavoro È già tempo di bilanci per il Job Day, la «Giornata del lavoro e del fare impresa» promossa da Unioncamere e realizzata nel mese di ottobre dalle camere di commercio che hanno partecipato al progetto Scuola elevata al lavoro. Da Sondrio a Crotone, da Cagliari ad Ancona: sono oltre un migliaio gli studenti e più di 150 le aziende coinvolti nell’iniziativa camerale che ha attraversato in lungo e in largo lo Stivale per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro e dell’impresa, attraverso la sperimentazione sul campo di una professione. E, magari, scoprire una vocazione. Tecnicamente il Job Day nasce sull’esperienza del «job-shadowing», un metodo di orientamento ampiamente consolidato nei paesi anglo-sassoni e che permette allo studente di fare un’esperienza «ravvicinata» di mestieri e professioni osservando un lavoratore nel suo ambiente di lavoro. In Italia, grazie al Sistema camerale, l’hanno già testata 3 mila ragazzi delle scuole superiori tra il 2012 e il 2013. E nei giorni scorsi, dicevamo, un altro migliaio di studenti ha avuto l’opportunità di andare nelle imprese per seguire e osservare da vicino per un’intera giornata un «lavoratore in azione», imprenditore, professionista, artigiano o manager. Un successo sostenuto dai numeri ma non solo. Perché a dircelo sono anche le tante testimonianze raccolte su www.facebook. com/progettoscuolalavoro di studenti, mentor aziendali e tutor scolastici. Come quella di Eleonora Siddi studentessa del liceo G. Siotto Pintor di Cagliari che ha trovato il suo Job Day «una bella opportunità. È interessante», ha aggiunto, «vedere come le persone davvero lavorino». Un’esperienza che ha riscosso largo consenso anche nelle aziende che hanno ospitato gli studenti. Come dimostra il racconto di Adolfo Caldarelli amministratore della Criadon, un’impresa di Perugia attiva nell’energia rinnovabile, che ha creduto nella valenza dell’iniziativa sin dal principio perché «studiare e confrontarsi con chi lavora è fondamentale oggi per migliorare il proprio percorso formativo e finalizzarlo al mondo del lavoro». È così con iniziative concrete che il Sistema camerale mostra il suo impegno per diminuire il divario tra formazione e lavoro e contribuire ad avvicinare i giovani al mondo dell’impresa. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 41 Venerdì 7 Novembre 2014 Enti locali IL VOS STRO FUTU URO SA ARÀ C CO OS SÌ È IN EDICO OLA & Federalismo IL GIORNALE DELLE AUTONOMIE http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Renzi all’assemblea Anci di Milano. Fassino confermato alla guida dell’associazione La Local tax ne fa fuori cinque Addio a Imu, Tasi, Tosap, affissioni e passi carrai DI FRANCESCO CERISANO uori l’addizionale Irpef, dentro Imu, Tasi, Tosap, imposta sulle affissioni e sui passi carrai. Nel nuovo assetto della fiscalità locale che porterà dal 2015 all’istituzione della local tax, i comuni rinunceranno allo loro quota di imposta sulle persone fi siche che andrà allo stato in cambio del gettito dell’Imu sugli immobili di categoria D che farà il percorso inverso, concentrando così nelle mani dei sindaci tutta la tassazione immobiliare. All’assemblea Anci che si è aperta ieri a Milano il presidente del consiglio Matteo Renzi ha alzato il velo sull’imposta locale unica che dovrebbe essere inserita nel corso del passaggio parlamentare della legge di stabilità. Il premier ha annunciato un obiettivo ambizioso: dal 2016, dopo un primo anno di rodaggio, anche per la nuova tassa comunale (sulla falsariga di quanto accadrà dal 2015 per le imposte sui redditi con il 730 precompilato) i cittadini riceveranno direttamente i conti a casa. E non dovranno più districarsi, come accaduto quest’anno con la Tasi, tra migliaia di delibere per conoscere aliquote e detrazioni da applicare. Le parole di Renzi hanno confermato che l’istituzione della local tax, (quale che sia il nome che poi il governo concretamente attribuirà al nuovo tributo) costituirà la principale apertura offerta ai sindaci sulla legge di stabilità. L’unico nodo ancora da sciogliere sarà l’individuazione di un meccanismo perequativo, sul passaggio dell’addizionale comunale Irpef allo stato, che consenta di attenuare le inevitabili disparità reddituali sul territorio. La riforma della fiscalità locale annunciata dal premier piace all’Anci che però chiede che i sindaci diventino fi nalmente «titolari di tributi certi e in esclusiva». «Va superato l’attuale sistema di compartecipazione tra Stato, regioni e comuni il cui esito è che a noi sindaci si chiede di imporre tributi e percepirli senza che l’intero F Matteo Renzi gettito ci venga devoluto», ha osservato nella sua relazione introduttiva il sindaco di Torino, Piero Fassino confermato alla guida dell’associazione dei comuni. L’ennesimo giro di giostra della fiscalità locale giustifica, a parere di Fassino, la proroga fino al 31 dicembre 2015 dell’affidamento della Piero Fassino riscossione a Equitalia. Ma dal 2016 «bisognerà realizzare un sistema di riscossione certo e efficiente» per gestire il quale l’Anci si candida come partner di Equitalia e dell’Agenzia delle entrate. Sui tagli della legge di stabilità, Renzi ha confermato alcuni impegni presi martedì nell’incontro con l’Anci: utilizzo anche per il 2015 degli oneri di urbanizzazione per pagare la spesa corrente e riduzione da 1,3 a 600/700 milioni del saldo patto. Difficile invece che possano esserci alleggerimenti sul taglio di 1,2 miliardi alla spesa corrente. Gli obiettivi di risparmio, ha detto Renzi, non mutano, Si sovrappongono regole confuse e interpretazioni errate Il patto di stabilità inciampa sul bonus DI M MATTEO BARBERO entre la politica discute del suo progressivo superamento a partire dal prossimo anno, il Patto di stabilità interno rischia di fare una strage in quello corrente. Il problema nasce dalla sovrapposizione di regole mal scritte e interpretate in modo discutibile. L’esempio più lampante è quello del bonus da 1 miliardo per agevolare i pagamenti in conto capitale messo a disposizione dalla l 147/2013. Quest’ultima prevedeva l’obbligo tassativo di utilizzarlo entro il 30 giugno, ma a termine ormai scaduto il Miniero dell’economia e delle finanze ha chiarito che per beneficiare dell’intero sconto occorreva avere pagato almeno il doppio del suo importo (si veda ItaliaOggi del 2/8/2014). Il decreto «Sblocca Italia» (dl 133/2014) ci ha messo una pezza, concedendo tempo fino a fine anno per effettuare tutti i pagamenti. Ma si tratta di una soluzione solo parziale, specialmente per i comuni di minori dimensioni, che (strozzati da obiettivi impossibili) contavano di pagare solo nei limiti della quota loro assegnata. A complicare ulteriormente le cose, nei giorni scorsi è intervenuto nuovamente il Mef, che rispondendo al quesito posto da un comune (ItaliaOggi del 4/11/2014) ha ulteriormente precisato che i maggiori pagamenti necessari per usufruire del suddetto bonus non possono essere assistiti dagli spazi finanziari concessi attraverso il Patto verticale e quello orizzontale. Secondo tale lettura, quindi, non è ammesso il cumulo fra il bonus statale e i cd Patti di solidarietà. È un’indicazione tutt’altro che pacifica, che avrebbe dovuto essere esplicitata in modo chiaro ed erga omnes. Invece, nulla del genere si trova né nel decreto sul monitoraggio, né nella circolare annuale della Rgs sul Patto (la n. 6/2014). Quest’ultima, invece, chiarisce molto bene cosa accadrà negli enti che non riusciranno a dimostrare di avere correttamente utilizzato tutti gli spazi finanziari loro concessi: il loro obiettivo di Patto verrà peggiorato di una quota pari agli spazi inutilizzati. Il che porterà diverse amministrazioni a sforare, mentre molte altre, per centrare i targets, saranno costrette a bloccare tutti i pagamenti da qui alla fine dell’anno. Ecco perché forse la politica, prima di occuparsi del Patto di domani, dovrebbe farsi carico dei problemi posti da quello di oggi. fermo restando che i municipi avranno piena autonomia su come operare i tagli. «Noi vi diamo gli obiettivi, voi vi organizzate come vi pare, assumendovi le responsabilità di fronte ai cittadini» ha ammonito Renzi che ha rivendicato come l’allenamento di un miliardo del patto di stabilità contenuto nella manovra «riduca dell’80% gli obiettivi a carico dei comuni». Tutto sta nel fare bene i conti. Sarà attraverso il riconoscimento di maggiori spazi di autonomia ai comuni che Renzi cercherà di indorare la pillola dei tagli. «Siamo disposti ad abolire tutti i vincoli che in questi anni hanno ingabbiato l’azione dei sindaci, a cominciare dal rapporto tra spesa di personale e spesa corrente e dal rapporto tra interessi passivi e spesa corrente» , si è sbilanciato il premier. Per dare nuova linfa agli investimenti il presidente del consiglio ha confermato che il governo si farà carico (fino a 3 miliardi di spazio Patto) del pagamento degli interessi sui mutui contratti dagli enti locali. Mentre per incentivare le dimissioni immobiliari, verrà abolita la norma che attualmente impone ai comuni di devolvere il 10% di quanto ricavato dalle vendita del proprio patrimonio alla riduzione del debito pubblico. ©Riproduzione riservata Supplemento a cura di FRANCESCO CERISANO [email protected] 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 42 Venerdì 7 Novembre 2014 ENTI LOCALI Riforma in vigore dal 1° gennaio. Non convince l’inclusione di entrate libere nei calcoli Fondo vincolato, occhio ai furbi La nuova contabilità può favorire l’elusione del Patto http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI Pagina a cura MATTEO BARBERO e nuove regole della contabilità armonizzata, che tutti gli enti territoriali dovranno applicare dal prossimo 1° gennaio, pongono alcune incertezze in merito all’utilizzo del fondo pluriennale vincolato che possono dare luogo a comportamenti elusivi del Patto di stabilità interno. Il fondo rappresenta senza dubbio la principale novità imposta dal nuovo principio di competenza finanziaria «potenziata» e uno dei principali adempimenti necessari per adeguarsi alla nuova architettura contabile. Esso rappresenta un accantonamento iscritto sia in entrata che in spesa dei nuovo schemi di bilancio, al fine di correlare le entrate di competenza di un esercizio con le relative spese impegnate nel medesimo esercizio ma imputate (in quanto esigibili) in esercizi successivi. In pratica, quando un’entrata viene a scadenza prima della spesa correlata, deve essere «parcheggiata» sul fondo, per svolgere la sua funzione di copertura quando la spesa medesima diventerà a sua volta esigibile. Il principio contabile sulla L competenza finanziaria potenziata, al punto 5.4.2, chiarisce che, di norma, il fondo è formato solo da entrate correnti vincolate e da entrate destinate al finanziamento degli investimenti. Il perché è ovvio: come detto, deve esserci fra entrate e spese una correlazione forte, tale da giustificare l’accantonamento (che rende indisponibili le risorse per altre finalità, appunto vincolandole ma senza farle confluire in avanzo. Vi sono, però, alcune eccezioni, nelle quali si consente che anche entrate libere possano alimentare il fondo La più importante è quella prevista per il primo anno di applicazione della riforma: in tal caso, il fondo è determinato dalla differenza (se positiva) fra i residui passivi e quelli attivi cancellati e reimputati ad esercizi successivi in baso alle nuove regole contabili. In tale operazione si prescinde dalla natura vincolata o destinata delle entrate che alimentano il fondo. A regime, invece, la regola dovrebbe applicarsi in generale, tranne che per le risorse destinate a finanziare il trattamento incentivante ed accessorio del personale liquidate nell’esercizio successivo a quel- lo di competenza economica ed ai compensi ai legali esterni. Dovrebbe trattarsi di eccezioni tassative, ma l’art. 3, comma 4, del dlgs 126/2014 contiene una norma che sembra andare in senso contrario. Essa dispone che, in occasione del riaccertamento ordinario (quello che si deve fare annualmente in sede di rendiconto) «la reimputazione degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell’entrata degli esercizi successivi, l’iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputati». Tale previsione non pare circoscritta alle sole entrate vincolate e destinate, in contrasto con quanto affermato dal principio contabile. La differenza non è di poco conto, specialmente rispetto al Patto di stabilità interno: mentre, infatti, il fondo pluriennale vincolato di parte corrente è rilevante ai fini del saldo, al contrario dell’avanzo (nel quale, stando al principio contabile, dovrebbero confluire le entrate libere non ancora utilizzate). Il punto merita un chiarimento, anche per evitare comportamenti elusivi dei vincoli di finanza pubblica. Ancora dubbi sui terreni che non pagheranno l’Imu Si sono perse le tracce del decreto ministeriale che dovrebbe individuare i comuni montani nei quali i terreni agricoli continueranno a non pagare l’Imu. A poco più di un mese dalla scadenza per il versamento della seconda rata dell’imposta municipale, quindi, l’incertezza continua a regnare sovrana. E a rimetterci rischiano di essere ancora una volta i municipi. L’art. 22, comma 2, del dl 66/2014 ha previsto che, con un decreto del Viminale, siano individuati i comuni nei quali, a decorrere da corrente anno di imposta, si applica l’esenzione per i terreni agricoli sulla base della loro altitudine, diversificando eventualmente i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola. Dal provvedimento è atteso un maggior gettito pari a 350 milioni di euro, che saranno recuperati dalle assegnazioni del fondo di solidarietà a favore dei comuni esclusi dall’ambito di applicazione dell’esenzione. Ma dopo un passaggio in Conferenza Stato-città ad agosto, il testo è sparito dalla circolazione. Poiché il varo non è avvenuto in tempo utile per produrre effetti già in vista della scadenza del 16 giugno per il versamento della prima rata, l’intera partita è stata rinviata alla scadenza prevista per il versamento del saldo, ossia al 16 dicembre. Entro tale data, tutti i contribuenti i cui terreni saranno ubicati nei comuni non più inclusi nel nuovo elenco (che sostituirà quello allegato alla circolare del Mef n. 9/1993) dovranno pagare l’intera imposta dovuta per il 2014. Ricordiamo che, in base alle regole attuali, in montagna l’Imu non è dovuta né sui terreni agricoli né su quelli diversi (ad esempio quelli incolti). Per contro, l’art. 22 sembra nuovamente circoscrivere l’esclusione ai soli terreni «agricoli». Il ritardo allarma soprattutto i sindaci, che definitiva approvazione, «muove evitemono di perdere ridentemente dall’esigenza di affidarsorse: mentre, infatti, ne la redazione al soggetto ritenuto i tagli al fondo saranno maggiormente a conoscenza dei dati automatici, le maggiori economici e tecnici necessari alla entrate tributarie ricompilazione del piano, fermo reschiano di essere aleastando il potere dell’organo comunatorie: in effetti, si tratle di farne proprie le conclusioni con ta di portare alla cassa l’atto approvativo». Peraltro, l’orgacontribuenti che finora no consiliare ha anche il potere di non hanno mai pagato modificarne il contenuto con né l’Imu né l’Ici. un’adeguata motivazione. Non a caso, l’Anci, Infine, per i giudici l’obbligo già all’indomani della di motivazione della delibera è pubblicazione del dl 66, stato assolto con il rinvio alla aveva espresso «forti documentazione contabile del preoccupazioni per l’ulgestore, dalla quale è dato riteriore instabilità che levare il pareggio tra costi del esso induce nel sistema servizio e gettito della tassa, di determinazione delmessa a disposizione di tutti le risorse comunali». In gli interessati. particolare, sui terreni La delibera comunale sul agricoli e sulla relativa punto è stata ritenuta motistruttura proprietaria vata, ancorché per gli atti genon sono disponibili nerali sia la legge sul procedimento dati certi e l’innovazioamministrativo (241/1990) sia lo Stane introdotta dall’art. tuto dei diritti del contribuente (leg22 costituisce un rischio ge 212/2000) non richiedono la motirilevante per i comuni vazione. In questo senso, peraltro, si di minor dimensione deè espresso il Tribunale amministratimografica e con ampie vo regionale per la Toscana, prima seestensione territoriali, zione, con la sentenza n. 127/2013. Lo sui quali una determistesso principio è stato ribadito dal nazione inesatta delle Tribunale amministrativo regionale nuove basi imponibili della Lombardia, sezione staccata di può risultare di grande Brescia, con la sentenza n. 945/2013. impatto sulle risorse. Con queste pronunce i giudici amPer questo, era stato ministrativi hanno precisato che il chiesto di rinviare tutto comune non è tenuto a motivare le al 2015. Ma se così fosscelte su aliquote e tariffe. se, il buco si aprirebbe Sergio Trovato nei conti dello Stato. Tares, l’ente può predisporre il piano economico-finanziario È legittimo il piano economico-finanziario della Tares predisposto dal comune anziché, come prevede la legge, dal gestore del servizio. La stessa regola vale quest’anno per la Tari. Inoltre, non sussiste il vizio di motivazione della delibera comunale e del piano finanziario allegato se dalla documentazione contabile messa a disposizione di tutti i contribuenti interessati emerge il pareggio tra i costi del servizio di smaltimento dei rifiuti e il gettito del tributo. Lo ha affermato il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna, seconda sezione, con la sentenza n. 816 del 15 ottobre scorso. Per i giudici amministrativi, la disciplina Tares che attribuiva al gestore del servizio il compito di predisporre il piano finanziario non individuava «un riparto di competenze rigido e potenzialmente idoneo, in caso di inosservanza, a determinare l’illegittimità per motivi formali di tale atto». Le associazioni di consumatori, la Confesercenti e altri enti avevano contestato la violazione dell’art. 14, comma 23, del dl salva Italia (201/2011), in quanto il piano economico e finanziario in base al quale erano state approvate le tariffe Tares anziché redatto e elaborato dal soggetto incaricato del servizio (nella specie la società Nuoro Ambiente Spa), come previsto dalla norma sopra citata, era invece stato predisposto dallo stesso consiglio comunale, che ex lege l’aveva poi approvato. In effetti, anche per la Tari spetta al gestore redigere il Pef. Il comma 683 della legge di Stabilità (147/2013), infatti, allo stesso modo demanda al consiglio comunale o ad altra autorità competente il potere di approvare, entro il termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, le tariffe della Tari in conformità al piano finanziario redatto dal soggetto che svolge il servizio. Va ricordato che nel piano finanziario sono individuati e classificati i costi che devono essere integralmente coperti con le entrate derivanti dalla tassa rifiuti. In questo piano devono essere indicati tutti i costi del servizio, di gestione, d’uso del capitale, fissi e variabili, nonché le eventuali riduzioni e agevolazioni. I costi vanno ripartiti tra utenze domestiche e non domestiche. Secondo il Tar, la ratio di attribuire al gestore del servizio il compito di predisporre il Pef e al consiglio comunale la competenza sulla sua 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it ENTI LOCALI Venerdì 7 Novembre Novembr 2014 43 LEGGE DI STABILITÀ/ A rischio anche gli ufici di informazione e assistenza per i turisti Province, addio alla formazione Senza assunzioni flessibili impossibile organizzare i corsi Pagina a cura LUIGI OLIVERI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI rischio i corsi di formazione professionale gestiti direttamente dalle province e gli altri servizi sociali, per il lavoro e per il turismo. Il disegno di legge di Stabilità per il 2015, oltre ad apportare tagli alle spese correnti delle province in proporzione di decine di volte più elevati di quelli di regioni e comuni, di fatto, impone un divieto totale ed assoluto di effettuare assunzioni a qualsiasi titolo, anche flessibili. Ciò impedirà alle province di portare regolarmente a termine le funzioni e le attività caratterizzate da un elevato utilizzo di personale a tempo determinato o con altre forme diverse da quelle a tempo indeterminato, già vietato dal 2012. I primi a soffrirne saranno i corsi di formazione professionale. Molte regioni, a seguito dell’attuazione del dlgs 112/1998, hanno conferito alle province la diretta erogazione di corsi di formazione professionale, compresi quelli dell’area A giovani, funzionali all’acquisizione della qualifica professionale triennale, che, come è noto, costituisce uno dei canali alternativi a quello dell’istruzione. I centri di formazione professionale sono sostanzialmente vere e proprie scuole e sono caratterizzati dai medesimi problemi operativi e gestionali: in particolare le supplenze del personale docente, dovute ai frequenti casi di assenza. O agli altrettanto frequenti casi di docenti che abbandonano la docenza in corso d’anno, se chiamati da altri istituti scolastici, poiché si tratta di docenti per lo più inseriti nelle graduatorie permanenti. Il divieto assoluto di assumere imposto trasversalmente e alla cieca dal disegno di legge finanziaria impedirebbe alle province di reperire il personale supplente o da assumere al posto dei rinunciatari. Con pregiudizio, dunque, per la regolare conclusione dell’anno formativo. Una misura di corretto contenimento della spesa di personale, dunque, finirebbe per riverberarsi contro gli allievi, violando il diritto allo studio ed alla formazione, riconosciuto dalla Costituzione. Molte province potrebbero anche trovarsi in forte difficoltà anche per la gestione dei centri per l’impiego, in quanto è acclarata la presenza ingente di personale flessibile, a termine, interinale o con co.co.co., per rafforzare le fin troppo esigue forze lavorative presenti: è ben noto che in Italia operino nei servizi per il lavoro poco più di 7 mila dipendenti, a fronte dei circa 100 mila della Germania. Altro settore che certamente risentirebbe in maniera molto forte del divieto assoluto di effettuare assunzioni flessibili è il turismo. In molte regioni, le province hanno la gestione diretta degli uffici di informazione e assistenza ai turisti, nei quali ovviamente opera personale flessibile in rapporto alle esigenze stagionali. In assenza di una revisione del divieto assoluto di assunzioni, molti di questi uffici non potrebbero che chiudere, assestando un altro colpo all’immagine turistica dell’Italia. Il default sarà certo nel 2016 Per le province è certo il dissesto finanziario nel 2016, se non verranno riscritte le regole sugli equilibri dei bilanci. L’Unione delle province italiane ha tracciato nei giorni scorsi al governo un quadro che più chiaro non potrebbe essere: per effetto delle manovre finanziarie di questi anni e, soprattutto, del disegno di legge di stabilità, al netto delle spese per il personale ed investimento, la spesa per servizi passerà da poco più di 3 miliardi del 2014, a 2 nel 2015, a 1 nel 2016 e si azzererà nel 2017. Nel solo 2015, la riduzione media della spesa corrente per le province sarà del 51%. La legge di Stabilità 2015 per le province prevede misure draconiane di riduzione della spesa, che impongono loro di versare al bilancio dello Stato 1 miliardo. In realtà, dunque, non diminuisce la spesa nel suo insieme, ma quella per servizi ai cittadini. Il versamento allo Stato diverrà di 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017, quando la spesa complessiva delle province sarà di circa 6 miliardi, dei quali circa 2 per personale (se nel frattempo non sarà stato trasferito o licenziato), 2,7 per spese in conto capitale e 1,2 miliardi per mutui e rimborsi prestiti. È evidente che nessuna provincia può chiudere i bilanci pluriennali in pareggio e già nel 2015 si manifesterà il disequilibrio strutturale della situazione corrente di bilancio, oltre al default degli equilibri di cassa ed allo sforamento generalizzato degli obiettivi del patto di stabilità interno. In sostanza, le province si troveranno nella situazione prevista dall’articolo 244 del dlgs 267/2000, cioè l’impossibilità di garantire «l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili». La cosa particolare, però, è che la procedura di dissesto è conseguenza di una mala gestio dell’amministrazione. Nel caso delle province, invece, il generalizzato disequilibrio finanziario non è cagionato da errori o scorrettezze nella gestione, ma direttamente dallo Stato, attraverso le sue disposizioni normative. Se, allora, non si cambiano le regole sul dissesto, si attiverebbero procedure semplicemente lunari e paradossali nei confronti di enti indotti al default per cause a loro non imputabili. Sarebbe tutto da vedere come potrebbero le procure della Corte dei conti accertare le responsabilità degli amministratori, come prevede l’articolo 248, commi 5 e 5-bis, del Tuel, se la causa del dissesto non è la mala gestio, ma la legge: chi imputerebbero, il Parlamento? Ancora, i circa 56 mila dipendenti provinciali rischiano seriamente di essere licenziati o collocati in disponibilità sempre non in conseguenza di errori nella gestione degli enti di appartenenza, ma per le scelte legislative. In effetti, se i tagli sulle province saranno effettuati con le modalità e nelle misure indicate dal disegno di legge finanziaria, il Governo e il Parlamento otterranno, tramite il dissesto forzato a carico delle province, l’obiettivo di indurre a decine di migliaia di licenziamenti, senza doversi addossare la responsabilità di deciderli loro: infatti, l’attivazione del dissesto farebbe apparire come autori degli inevitabili licenziamenti le province stesse. Sarebbe, allora, più corretto e coerente prevedere nei confronti delle province una procedura speciale di liquidazione o, quanto meno, di riduzione graduale della spesa, connessa alla perdita delle funzioni. In effetti, la riforma Delrio aveva previsto, sia pur malamente, tale evenienza. Ma, il Legislatore non vuole attendere gli esiti della riforma, anche perché è evidente che la semplice traslazione delle funzioni dalle province a regioni o comuni ben difficilmente porterebbe a tagli di 3 miliardi: le funzioni, infatti, dovrebbero essere accompagnate dalle dotazioni di personale e finanziarie necessarie per svolgerle. Si dimostrerebbe, dunque, che la riforma Delrio, sul piano economico e finanziario, non conseguirebbe alcun risultato utile. Alla mobilità dei dipendenti non si applica il dl Madia Alla mobilità dei dipendenti delle province non si applica il decreto Madia, il dl 90/2014. La disciplina dei trasferimenti dei lavoratori che saranno interessati (ancora non si sa come) dai trasferimenti delle funzioni provinciali, infatti, trova integralmente ed esclusivamente regolazione nella legge 56/2014. A seguito della presentazione della legge di stabilità 2015 che prevede tagli alla spesa delle province dimostratamente insostenibili e in nessun modo collegabili agli effetti della riforma Delrio in quanto solo lineari e forfettari, si iniziano a evidenziare le conseguenze difficilmente controllabili di una serie di riforme mal congegnate. Molti osservatori insistono nell’indicare che ai dipendenti provinciali da mandare in mobilità verso gli enti che subentrerebbero alle province nella gestione delle funzioni non fondamentali si applicherebbe la nuova disciplina della mobilità obbligatoria, quella entro i 50 chilometri per intendersi, introdotta dal dl 90/2014. Le cose, tuttavia, non stanno così. Il nuovo comma 2 dell’articolo 30 del dlgs 165/2001, come modificato dalla riforma Madia, costituisce una norma «generale» sulla mobilità dei dipendenti pubblici, volta principalmente a semplificare i trasferimenti da una sede all’altra delle medesime amministrazioni. Tra amministrazioni diverse occorrerebbero specifiche e preventive convenzioni. Nel caso delle mobilità dei dipendenti provinciali, in assenza di dette convenzioni, che fin qui nessuno ha intravisto, la mobilità obbligatoria della riforma Madia nemmeno si può applicare, visto che i dipendenti transiterebbero senz’altro verso altre amministrazioni. Non basta. Punto centrale della mobilità obbligatoria dell’articolo 30, comma 2, novellato, è l’incentivo economico riconosciuto agli enti che acquisiscono personale in mobilità. Si tratta di risorse corrispondenti al cinquanta per cento del trattamento economico spettante al personale trasferito, per evitare che l’effetto della mobilità riduca le quote individuali di trattamento accessorio dei dipendenti dell’ente di destinazione. Per assicurare queste risorse incentivanti la mobilità, il decreto Madia ha introdotto una sorta di fondo di rotazione, dell’ammontare di 30 milioni a decorrere dal 2015. I dipendenti provinciali da trasferire oscillano, secondo le stime possibili, tra i 12 mila e i 15 mila. Il costo medio dei dipendenti provinciali è circa 30 mila euro l’anno. Facendo brevi e facili conti, si comprende che il fondo potrebbe assicurare incentivi alle amministrazioni per non più di 1.000 dipendenti e, dunque, risulterebbe del tutto insufficiente e inutile per la riforma delle province. La regolazione del trasferimento dei dipendenti provinciali, invece, sta tutta nell’articolo 1, comma 96, lettera a), della legge Delrio. Si prevede che il personale trasferito mantenga la posizione giuridica ed economica, con riferimento alle voci del trattamento economico fondamentale e accessorio, in godimento all’atto del trasferimento, nonché l’anzianità di servizio maturata. Per assicurare che l’ente destinatario non si veda ridotte le disponibilità per la spesa di personale, la citata norma impone alle province di trasferire le risorse che finanziano il trattamento economici dei dipendenti provinciali agli enti di destinazione. Ciò, in modo che le risorse destinate a finanziare le voci fisse e variabili del trattamento accessorio, nonché la progressione economica orizzontale vanno a costituire specifici fondi, distinti da quello contrattuale previsto per la generalità dei dipendenti, e destinati esclusivamente al personale trasferito. Pertanto, la legge 56/2014 prevede una disciplina totalmente diversa e un finanziamento del 100% della spesa del personale da trasferire, stimabile, se i dipendenti da mandare in mobilità fossero 12 mila, in 360 milioni di euro, più gli oneri, per giungere a più di 400 milioni. Il che significa, per le province, un ulteriore taglio alle proprie disponibilità, che si aggiunge al taglio a regime, nel 2017, di 3,585 miliardi conseguente ai dl 66/2014 e alle disposizioni della legge di Stabilità, se rimarrà confermata nell’attuale testo, che condanna senza appello le province al default. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 44 Venerdì 7 Novembre 2014 A G E VO L A Z I O N I La Commissione promuove un ricco ventaglio di iniziative. A cominciare dal progetto Cosme Pioggia di fondi Ue sugli enti Finanziati gemellaggi, turismo, agricoltura e pesca Pagina a cura ROBERTO LENZI http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it DI a Commissione europea è sempre più vicina agli enti locali che promuovono azioni positive su svariati fronti. Non solo gemellaggi e scambi di buone pratiche, gli enti locali possono finanziare anche iniziative sul fronte del turismo, oltre che dell’agricoltura e della pesca e di altre tematiche. Tra i bandi di contributo di prossima scadenza segnaliamo un invito relativo al programma Cosme, che si pone l’obiettivo di sostenere il settore turistico, due bandi sul fronte della pesca e dell’agricoltura, un bando a favore del settore della partecipazione democratica. I bandi vengono lanciati periodicamente e possono essere reperiti sui siti internet delle direzioni generali di riferimento presso la Commissione europea. L Cosme per il turismo Il bando si propone di incrementare il flusso turistico nelle aree di interesse nei periodi di media e bassa stagione. I progetti devono fare particolare riferimento al target dei giovani e degli anziani. Gli obiettivi del bando sono di sostenere l’estensione della stagione turistica, contribuendo in tal modo a migliorare la competitività, l’occupazione e la crescita delle pmi, nonché di promuovere la cooperazione transnazionale tra il più ampio numero possibile di attori lungo la catena turistica. Inoltre, il bando vuole facilitare partenariati pubblico-privati europei e rafforzare in anziani e giovani il sentimento di cittadinanza europea attraverso l’aumento della mobilità intraUe. Finanzia la progettazione di prodotti turistici ad hoc, oltre alla realizzazione di test pilota del prodotto e l’analisi dei risultati ottenuti. Le domande devono essere presentate entro il 15 gennaio 2015. Le risorse stanziate ammontano a 1,8 milioni di euro e il contributo copre fino al 75% dei costi ammissibili. Contributi per informare gli agricoltori La Commissione europea sostiene iniziative di informazione riguardanti la Politica agricola comune (Pac) per il 2015. Obiettivo delle azioni di informazione è, in particolare, contribuire a spiegare, attuare e sviluppare la Pac e a sensibilizzare l’opinione pubblica sui suoi contenuti e obiettivi. Per i cittadini, i temi prioritari riguarderanno argomenti generali relativi alla Pac e dovrebbero concentrarsi sui suoi tre elementi centrali: sicurezza alimentare, gestione sostenibile delle risorse naturali e sviluppo delle zone rurali. Queste azioni sono volte a informare un gran numero di persone sui temi fondamentali della nuova Pac. Le azioni destinate agli operatori rurali dovrebbero concentrarsi sull’esecuzione delle misure introdotte nel quadro della recente riforma della Pac e sulle questioni specifiche riguardanti le iniziative strategiche avviate dopo la riforma della Pac, come «l’agricoltura biologica». Sono finanziabili azioni di informazione da realizzare tra il 1° maggio 2015 e il 30 aprile 2016. Gli enti locali possono presentare richiesta di contributo entro il 5 gennaio 2015. Le risorse a disposizione ammontano a 3 milioni di euro e si traducono in contributo del 50% delle spese ammissibili. Ai disabili 10 milioni Sardegna, aiuti al Tpl Fondi per monitorare le attività di pesca Il bando finanzia attività di monitoraggio e raccolta dati sulle attività di pesca. Il budget stanziato dalla Commissione europea è di 800 mila euro. Possono presentare progetti anche gli enti locali e il Mediterraneo è uno dei mari a cui può far riferimento l’analisi. La scadenza per presentare domanda è fissata al 15 gennaio 2015. Il ministero del lavoro e delle politiche sociali finanzia la sperimentazione del modello di intervento in materia di vita indipendente e inclusione nella società delle persone con disabilità. Le proposte dovranno pervenire al ministero entro il 21 novembre 2014. Le linee guida sono pubblicate sul sito istituzionale www.lavoro.gov.it del ministero del lavoro e delle politiche sociali. I progetti devono prevedere il supporto al contestuale rafforzamento del diritto del cittadino con disabilità e del dovere del sistema dei servizi di elaborare in accordo e condivisione, una progettazione personalizzata e la definizione di un budget integrato di progetto. A tale proposito, il decreto invita a sviluppare le progettazioni in un contesto di accordi di collaborazione fra le diverse filiere amministrative (sociale, sanitaria, istruzione e università, di inserimento lavorativo) al fine di implementare interventi che permettano progettazioni integrate. Le proposte devono essere presentate dalle Regioni e dalle Province autonome. Il finanziamento non può eccedere l’80% del costo complessivo, fino a 80 mila euro. La Regione Sardegna ha stanziato oltre 2,7 milioni di euro per sostenere i comuni nell’acquisto di mezzi per il trasporto locale oltre che di mezzi per la manutenzione del territorio. Lo prevede il bando del Piano di sviluppo rurale della misura 321 «Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale». Grazie al bando, i comuni singoli o associati che manifestano interesse potranno acquistare macchine e mezzi per la tutela ambientale, per la cura, e per il ripristino, la manutenzione e la tutela del territorio. Questi possono essere mezzi polifunzionali, macchine operatrici e mezzi fuoristrada cinque posti con vano di carico per attrezzature e strumenti di lavoro. Gli enti potranno acquistare automezzi con un massimo di nove posti per l’implementazione del trasporto locale, anche a richiesta, allestiti per il trasporto dei disabili. Ciascun Comune può presentare un’unica manifestazione di interesse. La manifestazione d’interesse dovrà essere presentata entro le ore 18 del 10 novembre 2014. Promuovere la cittadinanza europea Nell’ambito del programma comunitario Justice, è stato lanciato un bando per finanziare progetti che promuovano la cittadinanza europea. Lo stanziamento di 1,5 milioni di euro è destinato a finanziare progetti transnazionali e / o nazionali che contribuiscono a promuovere e valorizzare il esercizio dei diritti derivanti dalla cittadinanza dell’Unione. Gli enti locali devono proporre attività per migliorare le conoscenze e le competenze sulle norme comunitarie in materia di libera circolazione e identificare e promuovere lo scambio e la diffusione delle migliori pratiche. Il bando scadrà il 4 febbraio 2015. a cura di STUDIO R.M. VIA V. MONTI 8, 20123 MILANO 02 22228604 - FAX 0247921211 VIA C. MASSEI 78, 55100 LUCCA TEL. 058355465 - FAX 0583587528 TEL. WWW.STUDIORM.EU SKYPE: STUDIORMMILANO !-)+*'11"1'+*& %&' .'./&)' $+*/"#'(' & #'("*$' ,0##('$' "-&/1 46221351 *13/&5-71 )( 12)3&5-71 &+.- #05- '10 4)37-9- -0!,164) ) (- &*6&0'&/)051! +3&9-) &( 60 5)&/ )42)351 '1/21451 &0',) (& $&+-10-)3- 2317)0-)05- (& #05- +-: 42)3-/)05&513"&..5)42)3-)09& &77-&5& 0). &$%& '10 -. "-2&35-/)051 (- #'101/-& ) ,&0&+)/)05 ()..5.0-7)34-5: (- --4& 0)..5&//-51 (). -31+)551 3*)()3&.-4/1 )''1605&/-.-514! +3&9-) &. .&7131 '1/2-651 46- 5&71.- (- 06/)314- #05- +1'&.42)3-/)05&513- ) 010! 231210-&/1 4)37-9- &.5&/)05) 06&.-6'&5- 2)3 &**3105&3) &()+6&5&/)05) .) 231/.)/&5-',) ) .) 12213560-5: '100)44) &..5)053&5& -0 7-+13)! (&. %2 +)00&-1 &$%'! ()..& $-*13/& ()..5)3/10-99&9-10) ()- 4-45)/'105&/-.- )8 ".+4" 0" %%(#%%" noi siamo pronti, e tu? 1405!214/ #')$ &(*%%% ! ,63541::,:154/+-/4865789.1/48125-,21"18 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it O S S E RVATO R I O V I M I NA L E Venerdì 7 Novembre 2014 Ve 45 Il Viminale ha chiarito che la materia rientra nelle prerogative statali Giunte, decide la legge Sul numero degli assessori lo statuto non conta n caso di mancato adeguamento statutario alla vigente normativa in materia di composizione della giunta, si deve applicare la norma transitoria di cui all’ art. 47, comma 5, del dlgs n. 267/2000, che prevede, per i comuni con popolazione compresa tra 10 mila e 100 mila, che la giunta sia composta nella misura massima di sei assessori? http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it I L’art. 11, comma 7 della legge 3 agosto 1999, n. 265, confluito nell’art. 47 del Tuel n. 267/2000, ha modificato la disciplina dettata dalla legge n. 142/90 in tema di composizione delle giunte, demandando allo statuto la determinazione del numero degli assessori sulla base di un nuovo sistema di calcolo ancorato all’entità numerica dei consiglieri piuttosto che alla fascia demografica di appartenenza dell’ente locale, come previsto in precedenza Tali disposizioni sono state, inoltre, integrate dalla citata disciplina «transitoria», di immediata applicazione fino all’adozione di una specifica norma statutaria. I parametri indicati dal richiamato art. 47, comma 5, si sostituivano automaticamente alle disposizioni statutarie esistenti Nel caso di specie, lo statuto comunale è stato modificato successivamente all’entrata in vigore della legge 265/99, tant’è che l’ente si è adeguato, individuando il numero massimo di dieci assessori che corrispondono esattamente ad un terzo dei consiglieri spettanti al comune secondo la previsione dell’originario comma 1 dell’art. 47. I successivi interventi normativi del legislatore, finalizzati a disciplinare la composizione numerica delle giunte (art.2, comma 23 della legge n. 244/2007; art. 2, comma 185, della legge n. 191/09, come modificato dall’art. 1, comma 1-bis, del LO SCAFFALE DEGLI ENTI LOCALI Autore – Marcello Quecchia Titolo – Fattura elettronica negli enti locali e nelle altre pubbliche amministrazioni Casa editrice – Maggioli, Rimini, 2014, pp. 164 Prezzo – 36 euro Argomento - L’obbligo di fatturazione elettronica per i rapporti commerciali con la pubblica amministrazione comporta una profonda riorganizzazione degli uffici e delle procedure. Il volume edito dalla Maggioli analizza la normativa e la prassi di riferimento e approfondisce i numerosi obblighi e adempimenti degli enti, precisandone le relative scadenze. Viene quindi trattata tutta la materia attinente alla conservazione delle fatture elettroniche, anche con riferimento ai riflessi fiscali. Vengono definiti con precisione il formato e il contenuto obbligatorio delle fatture elettroniche, nonché i rapporti con il sistema di interscambio, che funge da esclusiva interfaccia tra il fornitore e la pubblica amministrazione. Vengono analizzate le verifiche che effettua il sistema di interscambio e le tipologie di messaggi che il sistema stesso fornisce ai fornitori e alle pubbliche amministrazioni. Anche per le aziende private fornitrici saranno necessari dei profondi cambiamenti gestionali: la p.a. dovrà infatti informarle per tempo sugli obblighi e sui relativi adempimenti. Il libro affronta quindi tutti i passaggi che devono essere effettuati per essere pronti a gestire con tranquillità ed efficienza le nuove procedure, proponendo al lettore numerosi schemi degli atti a tal fine necessari, tra l’altro in formato completamente modificabile nel cd-rom allegato al volume. Autori – Aa.vv. Titolo – Testo Unico degli enti locali Casa editrice – Cel editrice, Pescara, 2014, pp. 475 Prezzo – 31 euro Argomento – Il volume raccoglie il testo integrale del decreto legislativo n. 267/2000 e successive modifiche e integrazioni, meglio noto come Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Grazie al suo comodo formato, il libro può essere conservato sempre a portata di mano e consente al lettore una veloce consultazione del testo normativo di riferimento per l’amministrazione e la gestione degli enti locali. Gianfranco Di Rago LE RISPOSTE AI QUESITI SONO A CURA DEL DIPARTIMENTO AFFARI INTERNI E TERRITORIALI DEL MINISTERO DELL’INTERNO dl n. 2/2010 convertito nella legge n. 42/2010, che ha ridotto il numero massimo degli assessori a un quarto dei consiglieri; art. 16, comma 17, del dl n. 138/2011, convertito in legge n. 148/2011; art. 1, comma 135, della legge n. 56/2014), hanno inciso in maniera significativa sull’autonomia delle amministrazioni locali, in quanto immediatamente precettivi, sia in carenza di una modifica espressa del Tuel che in assenza dell’adeguamento statutario da parte dell’ente interessato, e rendono, ormai, sostanzialmente inapplicabile sia il comma 1 che il comma 5 dell’art. 47 del dlgs n. 267/2000. In merito, la circolare del ministero dell’interno n. 2379 del 16/2/2012, ha chiarito che la determinazione numerica degli assessori rientra nella materia «organi di governo» dei comuni rimessa, ai sensi dell’art. 117, comma 2, lett. p) della Costituzione, alla potestà legislativa esclusiva dello stato. Pertanto le dispo- sizioni statutarie, allorché incompatibili con intervenute modifiche normative, non trovano applicazione anche in relazione a quanto disposto dall’art. 1, comma 3, del Tuel n. 267, per il quale «l’entrata in vigore di nuove leggi che enunciano espressamente i principi che costituiscono limite inderogabile per l’autonomia normativa dei comuni e delle province abroga le norme statutarie con essi incompatibili. I consigli comunali e provinciali adeguano gli statuti entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore delle leggi suddette». Nella fattispecie, lo statuto del comune prevede un numero massimo di dieci assessori, pertanto il mancato adeguamento dello stesso alla più recente normativa rende comunque applicabile il parametro massimo previsto dalla legge che consente, ai comuni della medesima fascia demografica, la presenza di un numero massimo di sette assessori. AVVISO AL PRIMO DEI NON ELETTI L’avviso di convocazione della prima seduta del consiglio comunale, in caso di dimissioni di un consigliere, avrebbe dovuto essere notificato anche al candidato risultato primo dei non eletti, chiamato a surrogare il consigliere dimessosi, successivamente alla proclamazione dei risultati ? In merito alla regolarità della convocazione della prima adunanza del consiglio comunale, con la circolare del ministero dell’interno n. 5 del 13 settembre 2005 stabilisce che i consiglieri surroganti non devono essere convocati per la seduta in cui si procede alla surroga, in quanto i medesimi entrano in carica, ai sensi dell’art. 38 del decreto legislativo n. 267/2000, solo «dopo l’adozione della delibera di surroga». CONCORSI Campania Piemonte Coordinatore unico a tempo determinato. Comune di Baronissi (Sa), un posto Scad:1/12/2014.Tel. 089/828211.G.U. n. 85 Dirigente amministrativo. Comune di Benevento, un posto. Scadenza: 13/11/2014. Tel. 0824/772270. G.U. n. 80 Dirigente tecnico. Comune di Benevento, un posto. Scadenza: 13/11/2014. Tel. 0824/772270. G.U. n. 80 Istruttore amministrativo. Comune di Mondovì (Cn), un posto. Scadenza: 1/12/2014. Tel. 0174/559211. Gazzetta Ufficiale n. 85 Lazio Funzionario amministrativo contabile e informatico. Comune di Saracinesco (Roma), un posto. Scadenza: 1/12/2014. Tel. 0774/791004. G.U. n. 85 Liguria Dirigente del settore economico finanziario. Comune di Finale Ligure (Sv), un posto. Scadenza: 27/11/2014. Tel. 019/6890311. G.U. n. 84 Lombardia Collaboratore amministrativo. Comune di Curno (Bg), un posto. Scadenza: 4/12/2014. Tel. 035/603058. G.U. n. 86 Funzionario tecnico. Comune di Gorgonzola (Mi), un posto. Scadenza: 13/11/2014. Tel. 02/95701209. G.U. n. 80 Istruttore informatico. Comune di Samarate (Va), un posto. Scadenza: 13/11/2014. Tel. 0331/221416. G.U. n. 80 Puglia Agente di polizia urbana part-time. Comune di Villa Castelli (Br), un posto. Scadenza: 24/11/2014. Tel. 0831/869209. G.U. n. 83 Sardegna Istruttore direttivo a tempo parziale. Comune di San Teodoro (Ot), un posto. Scadenza: 17/11/2014. Tel. 0784/8600. G.U. n. 81 Istruttore direttivo pedagogista part-time. Comune di Portoscuso (Ci), un posto. Scadenza: 20/11/2014. Tel. 0781/5111411. G.U. n. 82 Istruttore direttivo tecnico a tempo parziale. Comune di Orgosolo (Nu), un posto. Scadenza: 20/11/2014. Tel. 0784/400900. G.U. n. 82 Toscana Istruttore direttivo tecnico. Comune di Cecina (Li), un posto. Scadenza: 1/12/2014. Tel. 0586/611627. G.U. n. 85 Umbria Collaboratore contabile a tempo parziale. Comune di Giove (Tr), un posto. Scadenza: 13/11/2014. Tel. 0744/992928. G.U. n. 81 Marche Veneto Istruttore direttivo amministr. Comune di Grottammare (Ap), un posto. Scadenza: 4/12/2014. Tel. 0735/739210. G.U. n. 86 Istruttore amministrativo a tempo parziale. Comune di Barbona (Pd), un posto. Scadenza: 17/11/2014. Tel. 0425/607093. G.U. n. 81 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 46 Venerdì 7 Novembre 2014 SERVIZI PUBBLICI LOCALI Il dlgs 33/2013 va esteso a tutti i soggetti che operano con risorse pubbliche Obblighi di trasparenza per tutti Le partecipate devono applicare le norme anticorruzione DI ALESSANDRO MANETTI* Anac ha recentemente reso pubblico un report sugli esiti dell’attività di vigilanza in materia di trasparenza, che evidenzia gli inadempimenti in cui sono incorsi molti enti pubblici tenuti ad osservare le disposizioni del dlgs 33/2013. Le verifiche sono state attivate sia d’ufficio, che in seguito alle 258 segnalazioni ricevute dall’Autorità dall’inizio dell’anno fino al 24 ottobre scorso. Ogni segnalazione è stata soggetta a una verifica della sua fondatezza mediante accesso al sito web istituzionale dell’amministrazione segnalata; successivamente, nei casi in cui si sia reso necessario, l’Autorità ha chiesto all’ente inadempiente di adeguarsi alle previsioni di legge entro un termine prestabilito. Nel 55% dei casi è stato rilevato un completo adeguamento alle prescrizioni, nel 30% dei casi un adeguamento parziale e nel rimanente 15% un mancato adeguamento. Secondo quanto previsto dal Piano nazionale anticorruzione, la trasparenza rappresenta uno strumento essenziale per assicurare i valori costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento delle pubbliche amministrazioni, così come sanciti dall’art. 97 della Costituzione, per favorire il controllo sociale sull’azione http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it L’ amministrativa e per promuovere la diffusione della cultura della legalità e dell’integrità nel settore pubblico. La trasparenza è quindi un metodo fondamentale per il controllo da parte del cittadino e/o utente delle decisioni della pubblica amministrazione e, quindi, è uno strumento di deterrenza contro la corruzione, concetto che comprende tutte quelle situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Le situazioni rilevanti sono dunque più ampie della fattispecie penalistica che è disciplinata negli artt. 318 e seguenti del codice penale. Spesso però si commette l’errore di considerare la lotta alla corruzione e gli obblighi di trasparenza come obiettivi non collegati fra loro; in realtà, invece, essi sono intrinsecamente uniti, in quanto gli obblighi di trasparenza previsti dal dlgs 33/2013, insieme alle disposizioni sulle incompatibilità e inconferibilità degli incarichi di cui al dlgs 39/2013, sono il mezzo principale, ancorché non esclusivo, attraverso il quale si persegue l’obiettivo della lotta alla corruzione sancito dalla legge 190/2012. È quindi del tutto logico che l’obiettivo della lotta alla corruzione non debba essere per- seguito solo dalle amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2 del dlgs 165/2001, ma anche da tutti quei soggetti che operano prevalentemente con risorse pubbliche a prescindere dalla forma giuridica che assumono, come enti pubblici economici, enti di diritto privato in controllo pubblico, società partecipate dalle amministrazioni pubbliche e da quelle da esse controllate. Tuttavia, anche a causa di un testo normativo piuttosto articolato e di non immediata comprensione, nonostante le interpretazioni fornite dalla Civit (oggi Anac) e dal dipartimento della funzione pubblica con la circolare n. 1 del 14/02/2014, solo recentemente molti organismi partecipati dalle amministrazioni pubbliche hanno iniziato ad assumere le iniziative necessarie per dare concreta attuazione alle disposizioni anticorruzione. Una recente spinta verso l’adeguamento è giunta dalle prefetture che, in base del protocollo sottoscritto fra l’Anac e il ministero dell’interno, hanno invitato gli enti locali a fornire chiarimenti in merito all’adozione da parte dei loro organismi controllati degli atti previsti dalla legge 190/2012. Inoltre, l’art. 19, comma 5 del dl 90/2014, convertito con modificazioni dalla legge 114/2014, ha previsto che, salvo che il fatto costituisca reato, in caso di omissione dell’adozione dei piani triennali di prevenzione della corruzione, dei programmi triennali di trasparenza o dei codici di comportamento, l’Anac applica una sanzione amministrativa compresa fra € 1.000 e € 10.000, che verrà comminata al termine del procedimento individuato dal regolamento dell’Autorità che è stato approvato lo scorso 9 settembre. Inoltre, l’art. 24-bis del dl 90/2014 ha risolto i dubbi che erano sorti in merito all’ambito soggettivo di applicazione degli obblighi sulla trasparenza, riconfermando di fatto quanto già sostenuto dal dipartimento delle funzione pubblica nella circolare n. 1/2014 sopra richiamata. Il nuovo art. 11 del dlgs 33/2013, riformato dal dl 90/2014, prevede che le regole sulla trasparenza devono essere applicate dalle pubbliche amministrazioni individuate all’art. 1, comma 2 del dlgs 165/2001, ivi comprese le Autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione, ma anche ai seguenti soggetti: I) enti di diritto pubblico non territoriali nazionali, regionali o locali, comunque denominati, istituiti, vigilati, finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l’incarico, ovvero, i cui amministratori siano da questa nominati; II) limitatamente all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea, agli enti di diritto privato in controllo pubblico, ossia, alle società e agli altri enti di diritto privato che esercitano funzioni amministrative, attività di produzione di beni e servizi a favore delle amministrazioni pubbliche o di gestione di servizi pubblici, sottoposti a controllo ai sensi dell’art. 2359 del codice civile da parte di pubbliche amministrazioni; III) enti nei quali siano riconosciuti alle pubbliche amministrazioni, anche in assenza di una partecipazione azionaria, poteri di nomina dei vertici o dei componenti degli organi, limitatamente all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea; iv) società a partecipazione pubblica minoritaria, limitatamente all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea (a questi soggetti si applicano solo le disposizioni dell’art. 1, commi 1533 della legge 190/2012). È quindi logico aspettarsi che anche il complesso mondo delle società a partecipazione pubblica, siano esse strumentali, di gestione dei servizi pubblici locali o di altra tipologia, finirà, seppur con qualche ritardo, per adeguarsi alla normativa vigente in materia di anticorruzione e trasparenza. *dottore commercialista e revisore legale in Prato La tassa sui telefonini si paga necessariamente assieme alla bolletta Con una recentissima sentenza della Corte di cassazione, i giudici di legittimità hanno ritenuto dovute e pertanto legittime, le sanzioni relative alla Tassa di concessione governativa (Tcg) sui cellulari, comminate nel caso di tardivo versamento della stessa. La questione, pur riguardando un ampio tema, quello della Tcg sulla telefonia mobile, ormai ampiamente dibattuto anche da chi scrive su queste colonne, desta comunque un qualche interesse proprio perché inerisce un aspetto poco dibattuto, quale quello del termine del versamento della suddetta imposta. La sentenza in argomento, la n. 21777 della Corte di cassazione, V sezione, depositata il 15 ottobre scorso, affronta la fattispecie di alcuni avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle entrate nei confronti di Trenitalia, che contestavano il tardivo versamento della Tassa di concessione governativa., effettuato dopo la scadenza dei termini di pagamento della bolletta delle utenze di telefonia mobile. Secondo i supremi giudici, «a norma della nota 1 all’art. 21 della Tariffa annessa al dpr n. 641 del 1972 (così numerato dal dm 28 dicembre 1995, in sostituzione della precedente voce n. 131, introdot- dotta nel citato dlgs n. 259, art. ta con il dl n. 151 del 1991, art. 3, 160, sicché il rinvio operato dalla convertito con modificazioni dalla regola tariffaria deve attualmente legge n. 202 del 1991), la tassa intendersi riferito all’art. 160, delper la licenza o il documento so- la nuova normativa. «La tassa suddetta, compatibile stitutivo per l’impiego di apparecchiature terminali per il servizio col diritto comunitario (cfr. Corte radiomobile terrestre è «dovuta di giustizia ord. 12/12/2013 in Ccon riferimento al numero di mesi 335/13, Umbria Packaging srl), è, di utenza considerati in ciascuna quindi, dovuta dall’utente, che abbolletta, congiuntamente al cano- bia concluso un contratto di diritto privato col gestore della rete, unine di abbonamento». La Cassazione preliminarmen- tamente al canone d’abbonamente rammenta la debenza generale to, avendo quale suo presupposto dell’imposta, in virtù sia dell’in- l’impiego del telefono e non la forterpretazione autentica sancita nitura del servizio». Per entrare nello specifico tema dal legislatore nell’art. 2, comma 4 del dl n. 4 del 2014, convertito del termine del versamento, ad con modifi cazioni dalla legge n. avviso della Cassazione, la parole 50 del 2014, che in base alle argo- «congiuntamente», usata dal dianzi mentazioni riprese dalle Sezioni citato art. 21 - nota 1- della tariffa unite della stessa Corte di cas- della Tcg, «deve essere interpresazione nelle sentenze nn. 9560- tata secondo lo stesso significato lessicale dell’avverbio, che vale, 9566 del 2014. Infatti ad avviso della Cassazio- pure, ad indicare il termine per il ne, l’abrogazione del dpr n. 156 del relativo pagamento, termine che 1973, art. 318, ad opera del dlgs resta, appunto, determinato per n. 259 del 2003, art. 218, lett. s, relationem in riferimento a quello non ha fatto venire meno l’assog- previsto per il pagamento delle singettabilità dell’uso del «telefono gole bollette emesse dal gestore». Il contribuente cellulare» alla tassa aveva nel corso dei di cui all’art. 21 delPagina a cura di due gradi di giudila tariffa allegata al FINANZA PER LE zio (entrambi ad dpr n. 641 del 1972, NFRASTRUTTURE S. P .A. I esso favorevoli), in quanto la relativa invero, negato che previsione è ripro- il termine contrattuale del pagamento, stabilito pattiziamente tra il gestore e l’utente, riguardasse anche quello relativo al versamento della tassa dovuta; di diverso avviso invece si è espressa la Cassazione nel senso di ricondurre anche tale obbligo tributario nel termine stabilito tra le parti. Né per la Cassazione ha pregio, ai fini della fattispecie in esame, che il termine stabilito dal dm 24 settembre 1991, preveda un termine diverso per il versamento della tassa di concessione riscossa dal gestore e versata all’erario. Va rilevato che nel passato, invero si era invece ritenuto, da parte della Commissione tributaria regionale di Roma, non sussistere un termine perentorio, entro cui il contribuente era tenuto al versamento della Tcg, se questo tardivo pagamento fosse avvenuto nei 120 giorni successivi alla scadenza contrattuale indicata nella bolletta inviata all’utente. La sentenza ora commentata quindi, costituendo un importante precedente, ha quindi ulteriormente compromesso le possibilità di successo dei contribuenti nel contenzioso esistente ad oggi. Duccio Cucchi dottore commercialista e revisore contabile in Firenze 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 47 Venerdì 7 Novembre 2014 Mercati IN EDICOLA C CON & Finanza http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it Il presidente Draghi ribadisce la linea e mette a tacere le voci di fronda nel direttivo Bce prepara misure tempestive Da attuare in caso di ulteriore indebolimento nella Ue acquisti di asset-backed securities che durerà, come anche quello sui covered bond già iniziato, almeno due anni. «Tutte le perdite o i guadagni» derivanti dal programma di acquisto di Abs saranno «condivisi tra le banche centrali» della zona euro, ha precisato Draghi toccando un aspetto delicato del programma. Il presidente della Banca centrale europea ha anche riconosciuto che sull’economia della zona euro i rischi continuano a essere al ribasso e che quindi l’Eurotower deve essere «pronta ad agire». Nel complesso, ha fatto notare Draghi, le misure già annunciate finora, gli acqui- l presidente della Bce, Mario Draghi, sembra essere uscito rafforzato dall’ultimo direttivo della Banca centrale europea, portando a casa un voto unanime sul documento finale e una secca smentita alle voci di divisioni interne al board. Inoltre, ha ribadito che l’Eurotower sta facendo sul serio sugli stimoli monetari: da una parte ha dato il mandato al suo staff per preparare «in maniera tempestiva» nuove misure, da attuare, se sarà necessario, e, dall’altra, ha messo nero su bianco che gli acquisti di covered bond e Abs dovrebbero riportare il bilancio della Bce sui livelli di inizio 2012 (uno dei punti più controversi con la Germania). Nessuna rottura quindi all’interno del consiglio direttivo. «Non ci sono coalizioni, non esiste una divisione tra Nord e Sud», ha infatti detto Draghi nella conferenza stampa a commento delle decisioni prese, tra le quali quella, scontata, dei tassi fermi al minimo storico dello 0,5%. Al centro del meeting di politica monetaria c’è stato il programma di Abs della Bce. «Inizieremo presto ad acquistare asset-backed securities», ha infatti affermato Draghi. A chi gli ha chiesto invece se si fosse parlato anche della possibilità di comprare obbligazioni societarie, Draghi ha risposto che, visto il lungo confronto sul funzionamento del piano Abs, il board non ha discusso altre «misure specifiche». L’Eurotower ha in programma di iniziare questo mese gli I sti di covered bond e Abs e le operazioni di rifinanziamento di lungo termine mirate (Tltro) «aumenteranno il funzionamento della trasmissione della politica monetaria, sosterranno le condizioni di finanziamento nella zona euro, faciliteranno la concessione di credito all’economia reale e genereranno spillover positivi verso altri mercati». Inoltre, queste misure «allenteranno ulteriormente la posizione di politica monetaria in maniera più ampia e sosterranno le nostre forward guidance sui tassi di interesse chiave», ha concluso il numero uno della Bce. © Riproduzione riservata Ftse Mib sulle montagne russe. Poi chiude a -0,73% È stata una giornata nevrotica per gli altri listini: Ibex -0,15%, Ftse 100 Ubi banca -2,59% e Unicredit -0,96%. le borse europee, che hanno registrato +0,18%, Cac-40 +0,46%, Dax +0,66%. A Positivi Eni (+0,24%), Finmeccanicontinui e anche bruschi alti e bassi, metà seduta, a New York, il Dow Jones ca (+6,25%), dopo l’annuncio di una sull’onda di notizie che si sono sussegui- segnava +0,26%, l’S&P 500 +0,13%, il sorprendente revisione al rialzo delte nel corso delle contrattazioni. Il trend Nasdaq Composite -0,01%. la guidance 2014 e A2A (+1,22%). Quanto allo spread, è sceso dai 160 Sul resto del listino, bene Moleskinegativo è stato alimentato soprattutto dalle parole del presidente della Bce, punti dell’avvio al 2,43% a 154,4 pb, ne (+3,88%), ma soprattutto D’Amico Mario Draghi e dai dati dell’Ocse, che al 2,39%, dopo un minimo a 151 pb al (+8,49%). vedono l’Eurozona di nuovo a rischio 2,36%. Il Ftse Mib è stato appesantito Quanto all’euro, ha chiuso in ribasdeflazione. Per la verità, il discorso di anche da singoli temi come quello di so, ai minimi sul dollaro dopo le paroDraghi, all’inizio, è stato accolto con en- Tenaris (-3,77%) e di Azimut (-2,07%). le di Draghi. La moneta unica è scetusiasmo, visto che sono state smentite In rosso Yoox (-4,71%) e tutto il com- sa sotto la soglia di 1,24 sul biglietto le voci di spaccature all’interno della parto dei titoli bancari: Banco popo- verde toccando i livelli dell’agosto del Bce e che comunque ci sono segnali lare -2,38%, Banca Mps -3,62%, Bper 2008 e ha poi chiuso a 1,2425. Euro concreti che la Banca centrale europea -2,63%, Popolare Milano -4,57%, Intesa in lieve calo anche sullo yen a 142,64. sta studiano tutte le manovre possibili Sanpaolo -0,53%, Mediobanca -1,71%, Senza scosse il dollaro-yen a 114,82. per l’immediato futuro. Poi, Infine il petrolio, ancora in però, vista la mancanza di calo: a metà seduta, a New $)37,9,0 +3&56,50 (, fatti concreti, a Milano hanYork, il Wti segnava 77,81 no prevalso nuovamente le dollari al barile contro gli %655, , 13)99, (, &9,0/,! *0/(,! 4,'&7! .&5)3,) vendite. Il Ftse Mib ha chiu83,05 dollari del Brent a 13,.) 4, 10440/0 -)++)3) +3&56,5&.)/5) .)/53) so a 19.286 punti, -0,73%, Londra. 4, *03.&/0 46 888",5&-,&0++,",5#.)3'&5, '-,''&/(0 peggiore in Europa. Migliori © Riproduzione riservata 46- 3,26&(30 & ()453& Quotazioni Realtime TA S S I E VA L U T E Cambi Divisa Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali Valuta/ Euro U.i.c. prec. Var. ass. Cross su $ Tassi e dati macro Tassi Euro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta Corona Ceca 27,769 27,823 -0,0540 22,1850 Tasso ufficiale di riferimento 0,05 0,15 0,10 Corona Danese 7,4404 7,4426 -0,0022 5,9442 Rendistato Bankitalia(lordi) 1,78 - - Corona Norvegese 8,5165 8,574 -0,0575 6,8039 Tasso Inflazione ITA 0,10 -0,20 0,30 Corona Svedese 9,2027 9,2164 -0,0137 7,3522 Tasso Inflazione EU 0,30 0,30 0,00 1,453 1,4494 0,0036 1,1608 Indice HICP EU-12 120,30 119,90 0,40 Dollaro Australiano Dollaro Canadese Dollaro N Zelanda 1,4281 1,4281 - 1,1409 HICP area EURO ex tobacco 117,43 116,91 0,52 1,617 1,6135 0,0035 1,2918 Tasso annuo crescita PIL ITA -0,30 -0,30 0,00 Dollaro USA 1,2517 1,248 0,0037 - Tasso di disoccupazione ITA 12,30 13,60 -1,30 Fiorino Ungherese 310,02 309,05 0,9700 247,6792 Franco Svizzero 1,2045 1,2043 0,0002 0,9623 Rand Sudafricano 13,922 13,9 0,0220 11,1225 0,78615 0,7843 0,0019 0,6281 Yen Giapponese 143,33 143,21 0,1200 114,5083 Zloty Polacco 4,2214 4,2336 Sterlina GB -0,0122 3,3725 LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. È rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metà del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicità trimestrale. Inflazione. È la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat. Il primo quotidiano inanziario italiano E.O.N.I.A. Scadenza E.O.N.I.A. Scadenza 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi -0,032 -0,012 -0,021 -0,026 -0,026 -0,026 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 12 mesi -0,031 -0,035 -0,039 -0,042 -0,046 -0,051 Preziosi e metalli Den. Preziosi ($ per oncia) Oro 1147,05 Argento 15,51 Palladio 757,6 Platino 1207,7 Metalli ($ per tonn.) Aluminium 2061 Rame 6638 Piombo 1994,5 Nickel 15325 Let. 1147,4 15,56 760,7 1211 2060 6637 1994 15320 Den. Stagno 19650 Zinco 2221 Monete e Preziosi (quote in €) Sterlina (v.c.) 218,94 Sterlina (n.c.) 220,66 Sterlina (post 74) 220,66 Marengo Italiano 172,96 Marengo Svizzero 172,38 Marengo Francese 171,92 Marengo Belga 171,92 Let. 19645 2220,5 240,73 243,38 243,38 195,17 193,96 193,79 193,28 Euribor Irs Euribor Scadenza Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera 1 Sett. 2 Sett. 1M 2M 3M 6M 9M 12 M Fonte: EMMI -0,018 -0,009 0,009 0,045 0,081 0,184 0,258 0,337 Valori al 5/11/2014 Btp Btp Scadenza Rendimento 2Yr BTP 3Yr BTP 5Yr BTP 10Yr BTP 30Yr BTP 0,675 0,857 1,179 2,382 3,783 1 anno 0,169 0,209 2 anni 0,197 0,237 3 anni 0,245 0,285 4 anni 0,317 0,357 5 anni 0,411 0,451 6 anni 0,524 0,564 7 anni 0,653 0,693 8 anni 0,785 0,825 9 anni 0,913 0,953 10 anni 1,031 1,071 12 anni 1,231 1,271 15 anni 1,448 1,488 20 anni 1,661 1,701 25 anni 1,752 1,792 30 anni 1,795 1,835 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it 48 Venerdì 7 Novembre 2014 M E R CAT I E F I NA N Z A POLAR CAPITAL FUNDS Comparto Classe di Azioni Global Technology NAV EUR GBP USD Healthcare Opportunities EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD Chiara Vita S.p.A. Via Gaggia, 4 20139 Milano Valori al 19,28 05/11/2014 15,0600 05/11/2014 24,0600 05/11/2014 19,15 14,9700 10,8800 20,15 12,6100 2309,3000 12,22 10,2523 16,5042 12,5050 10,4927 16,8911 05/11/2014 05/11/2014 29/05/2012 06/11/2014 06/11/2014 06/11/2014 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 UNIT LINKED Valori al 06/11/2014 Ivy Gl.Investors Asset Strat.A EUR 1408,19 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it www.polarcapital.co.uk APF-Linea bilanciata APF-Linea europea APF-Linea mondiale APF-Linea nord america Seven Stars Invest 06/11/2014 06/11/2014 06/11/2014 06/11/2014 06/11/2014 Entra in Chiara Vita con il tuo Smartphone 54,9100 97,7500 59,6700 105,0000 135,1500 Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143 Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5 UNIDESIO 760071 12,146 31/10/2014 UNIDESIO 760129 12,108 31/10/2014 UNIDESIO 760180 11,6320 31/10/2014 UNIDESIO 760072 11,803 31/10/2014 UNIDESIO 760130 10,9080 31/10/2014 UNIDESIO 760182 9,0380 31/10/2014 UNIDESIO 760073 11,842 31/10/2014 UNIDESIO 760137 10,6610 31/10/2014 UNIDESIO 760183 11,279 31/10/2014 UNIDESIO 760074 12,546 31/10/2014 UNIDESIO 760139 11,865 31/10/2014 UNIDESIO 760185 11,2530 31/10/2014 UNIDESIO 760075 12,888 31/10/2014 UNIDESIO 760140 11,9260 31/10/2014 UNIDESIO 760186 11,1940 31/10/2014 UNIDESIO 760078 11,3440 31/10/2014 UNIDESIO 760147 11,8540 31/10/2014 UNIDESIO 760187 11,6030 31/10/2014 UNIDESIO 760080 11,5160 31/10/2014 UNIDESIO 760149 11,8140 31/10/2014 UNIDESIO 760189 11,6160 31/10/2014 UNIDESIO 760082 11,2340 31/10/2014 UNIDESIO 760150 11,8350 31/10/2014 UNIDESIO 760191 10,473 31/10/2014 UNIDESIO 760085 10,811 31/10/2014 UNIDESIO 760156 10,316 31/10/2014 UNIDESIO 760192 11,5770 31/10/2014 UNIDESIO 760088 11,6880 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 11,7080 12,1800 12,2340 UNIDESIO 760193 UNIDESIO 760091 UNIDESIO 760157 UNIDESIO 760198 8,7020 31/10/2014 UNIDESIO 760158 10,2610 31/10/2014 UNIDESIO 760201 11,263 31/10/2014 UNIDESIO 760159 11,7410 31/10/2014 UNIDESIO 760202 11,785 31/10/2014 UNIDESIO 760160 11,418 31/10/2014 UNIDESIO 760203 12,6300 31/10/2014 UNIDESIO 760163 10,1490 31/10/2014 UNIDESIO 760205 10,8770 31/10/2014 UNIDESIO 760095 10,607 31/10/2014 UNIDESIO 760096 10,9710 31/10/2014 UNIDESIO 760098 12,222 31/10/2014 UNIDESIO 760099 11,6320 31/10/2014 UNIDESIO 760102 11,251 31/10/2014 UNIDESIO 760167 11,309 31/10/2014 UNIDESIO 760206 10,8030 31/10/2014 UNIDESIO 760104 10,9610 31/10/2014 UNIDESIO 760169 12,733 31/10/2014 UNIDESIO 760210 11,694 31/10/2014 UNIDESIO 760105 10,7540 31/10/2014 UNIDESIO 760170 11,972 31/10/2014 UNIDESIO 760216 10,669 31/10/2014 UNIDESIO 760106 11,8320 31/10/2014 UNIDESIO 760173 11,4900 31/10/2014 UNIDESIO 760229 10,680 31/10/2014 UNIDESIO 760109 11,4250 31/10/2014 UNIDESIO 760174 11,8470 31/10/2014 UNIDESIO 760234 10,076 31/10/2014 UNIDESIO 760125 12,003 31/10/2014 UNIDESIO 760179 11,422 31/10/2014 UNIDESIO 760235 9,980 31/10/2014 www.aspecta.it UNIT LINKED - FONDI INTERNI MetLife Europe Limited Rappresentanza Generale per l’Italia Via Andrea Vesalio n. 6 00161 Roma Valorizzazione al: 05/11/14 MetLife Liquidità 1,000 MetLife Protezione in Crescita 80% 1,194 MetLife Protezione in Crescita 70% 1,283 MetLife Protezione in Crescita 90% 1,091 AZZOAGLIO CONSERVATIVO 6,649 31/10/2014 AZIONARIO GLOBALE 11,247 31/10/2014 AZZOAGLIO DINAMICO 5,380 31/10/2014 BILANCIATO 11,335 31/10/2014 CONSERVATIVE 10,450 31/10/2014 BOND MIX 10,653 31/10/2014 BALANCED 11,455 31/10/2014 GLOBAL EQUITY 13,500 31/10/2014 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,342 31/10/2014 AZZOAGLIO EQUILIBRATO 6,537 31/10/2014 UNIDESIO PRUDENTE 11,489 31/10/2014 UNIDESIO MODERATO 11,551 31/10/2014 UNIDESIO ATTIVO 11,657 31/10/2014 UNIDESIO VIVACE 11,322 31/10/2014 UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 11,092 31/10/2014 OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,512 31/10/2014 UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 10,869 31/10/2014 AZIONARIO EURO 8,590 31/10/2014 UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 13,886 31/10/2014 1,107 Alico P.P. Global 2027 05/11/14 1,139 05/11/14 1,011 Alico P.P. Global 2028 05/11/14 1,063 FTSE MIB 99,806 05/11/2014 05/11/14 0,989 Alico P.P. Global 2029 05/11/14 1,192 FTSE MIB 2010 99,413 05/11/2014 05/11/14 1,010 Alico P.P. Global 2030 05/11/14 1,167 EUROSTOXX 50 - 2010 100,535 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2017 05/11/14 1,040 Alico P.P. Global 2031 05/11/14 1,221 DUAL INDEX - 2012 99,472 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2018 05/11/14 1,078 Alico P.P. Global 2032 05/11/14 1,183 DUAL INDEX - 2013 96,592 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2019 05/11/14 1,111 Alico Prot.Trim. Eur 05/11/14 1,082 INDEX EURO DIVIDEND - 2013 98,932 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2020 05/11/14 1,126 Alico Prot.Trim. Usa 05/11/14 1,085 INDEX EuroCrescita 2014 92,014 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2021 05/11/14 1,181 Alico Gest.Bilanc.Glob 05/11/14 1,345 INDEX TOP DIVIDEND 2013 101,975 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2022 05/11/14 1,159 Alico Gest.Azion.Glob 05/11/14 1,373 INDEX TRENTA 2011 110,610 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2023 05/11/14 1,192 INDEX FOUR E 50 - 2011 106,749 05/11/2014 Alico P.P. Eur 2024 05/11/14 1,135 Alico P.P. Eur 2025 05/11/14 1,142 Alico P.P. Eur 2026 05/11/14 1,395 Alico P.P. Eur 2027 05/11/14 1,166 Alico P.P. Eur 2028 05/11/14 1,059 Alico Monet. Protetto 05/11/14 Alico P.P. Eur 2014 Alico P.P. Eur 2015 Alico P.P. Eur 2016 1,171 Alico Gest.Bilanc.Eur 05/11/14 Alico Gest.Azion. Eur 05/11/14 1,351 1,300 Alico Aper.Indiciz.Eur 05/11/14 0,964 Alico Aper.Indiciz.Usa 05/11/14 INDEX LINKED INDEX STOXX EUROPE - 2011 106,467 05/11/2014 EUROSTOXX 50 - 2012 105,795 05/11/2014 1,515 Alico Aper.Indiciz.Glo 05/11/14 1,229 Alico Aper.Indiciz.Ita 05/11/14 0,777 PIP - FONDI INTERNI PREVIMISURATO PREVIBRIOSO PREVIDINAMICO 13,420 12,508 13,441 30/10/2014 30/10/2014 30/10/2014 12,255 12,694 12,406 13,017 13,295 13,392 13,027 13,217 14,212 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 31/10/2014 FPA - LINEE LINEA 1 LINEA 1 - FASCIA A LINEA 1 - FASCIA B LINEA 2 LINEA 2 - FASCIA A LINEA 2 - FASCIA B LINEA 3 LINEA 3 - FASCIA A LINEA 3 - FASCIA B Helvetia Compagnia Italo-Svizzera di Assicurazioni sulla Vita S.p.A. Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano Entra in Helvetia con il tuo Smartphone Alico P.P. Eur 2029 05/11/14 Alico P.P. Eur 2030 05/11/14 1,188 Alico Liquidita’ 05/11/14 1,076 Alico P.P. Eur 2031 05/11/14 1,204 Alico R. Prudente 05/11/14 1,186 Alico P.P. Eur 2032 05/11/14 1,176 Alico R. Crescita 05/11/14 1,106 HELVETIA 4-30 109,40 05/11/2014 HELVETIA WORLD EQUITY 132,03 04/11/2014 Alico P.P. Usa 2014 05/11/14 1,023 Alico R. Multi Comm. 05/11/14 0,640 HELVETIA EUROCRESCITA 86,25 05/11/2014 HELVETIA EUROPE BALANCED 199,17 04/11/2014 Alico P.P. Usa 2015 05/11/14 1,041 Alico Multi Comm. 05/11/14 0,670 HELVETIA WORLD BOND 230,80 04/11/2014 Alico P.P. Usa 2016 05/11/14 1,082 Alico R. Peak Usa 2014 05/11/14 1,043 HELVETIA QUATTRO.10 96,46 05/11/2014 HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2013 100,22 05/11/2014 HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2014 95,22 05/11/2014 Alico P.P. Usa 2017 05/11/14 1,096 Alico R. Peak Usa 2015 05/11/14 Alico P.P. Usa 2018 05/11/14 1,153 Alico R. Peak Usa 2020 05/11/14 1,162 Alico P.P. Usa 2019 05/11/14 1,198 Alico R. Peak Usa 2025 05/11/14 1,242 Alico P.P. Usa 2020 05/11/14 1,208 Alico R. Peak Usa 2030 05/11/14 1,247 Alico P.P. Usa 2021 05/11/14 1,300 Alico R. Peak Usa 2035 05/11/14 1,234 Alico P.P. Usa 2022 05/11/14 1,240 Alico R. Peak Eur 2014 05/11/14 1,032 Alico P.P. Usa 2023 05/11/14 1,281 Alico R. Peak Eur 2015 05/11/14 1,065 Alico P.P. Usa 2024 05/11/14 1,180 Alico R. Peak Eur 2020 05/11/14 1,191 Alico P.P. Usa 2025 05/11/14 1,250 Alico R. Peak Eur 2025 05/11/14 1,258 Alico P.P. Usa 2026 05/11/14 1,525 Alico R. Peak Eur 2030 05/11/14 1,305 Alico P.P. Usa 2027 05/11/14 1,236 Alico R. Peak Eur 2035 05/11/14 1,221 Alico P.P. Usa 2028 05/11/14 1,167 Alico R. Peak Asia 2014 05/11/14 1,076 Alico P.P. Usa 2029 05/11/14 1,086 Alico R. Peak Asia 2015 05/11/14 1,115 Alico P.P. Usa 2030 05/11/14 1,286 Alico P.P. Usa 2031 05/11/14 1,322 Alico R. Peak Asia 2020 05/11/14 1,284 Alico R. Peak Asia 2025 05/11/14 1,407 Alico R. Peak Asia 2030 05/11/14 1,469 Alico R. Peak Asia 2035 05/11/14 1,434 Alico Sec. Acc. 2016 05/11/14 1,037 Alico Sec. Acc. 2017 05/11/14 1,089 Alico P.P. Asia 2014 05/11/14 1,112 1,185 Alico P.P. Asia 2015 05/11/14 1,144 Alico P.P. Usa 2032 05/11/14 1,296 Alico P.P. Global 2014 05/11/14 1,003 Alico P.P. Global 2015 05/11/14 0,987 Alico P.P. Global 2016 05/11/14 1,018 Alico P.P. Global 2017 05/11/14 0,976 Alico P.P. Global 2018 05/11/14 1,095 1,028 Alico P.P. Global 2019 05/11/14 Alico P.P. Global 2020 05/11/14 1,145 Alico P.P. Asia 2020 05/11/14 1,298 Alico P.P. Global 2021 05/11/14 1,204 Alico P.P. Asia 2025 05/11/14 1,392 Alico P.P. Global 2022 05/11/14 1,150 Alico P.P. Asia 2030 05/11/14 1,394 Alico P.P. Global 2023 05/11/14 1,196 Alico P.P. Asia 2035 05/11/14 1,434 Alico P.P. Global 2024 05/11/14 1,145 Alico Long Investment 05/11/14 0,769 Alico P.P. Global 2025 05/11/14 1,180 Alico Agriculture 05/11/14 0,518 Alico P.P. Global 2026 05/11/14 1,439 Alico Metals 05/11/14 0,538 INDEX LINKED UNIT LINKED - FONDI INTERNI ATTIVO SPECIFICO HELVETIA GLOBAL BALANCED 163,73 04/11/2014 HELVETIA GLOBAL EQUITY 110,65 04/11/2014 FPA - LINEE PIP - FONDI INTERNI LINEA GARANTITA 12,16 31/10/2014 LINEA BILANCIATO 13,31 31/10/2014 HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 12,01 04/11/2014 LINEA OBBLIGAZIONARIO 12,73 31/10/2014 HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 12,08 04/11/2014 LINEA AZIONARIO 10,00 31/10/2014 www.helvetia.it www.chiaravita.it Il resto, scopritelo da voi. + VELOCE + MODERNO + BELLO + RICCO + FACILE NEW DA USARE DA LEGGERE DA CONDIVIDERE NEI CONTENUTI DA NAVIGARE In collaborazione con www.metlife.it 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 15 OTTOBRE 2014 VALORE AL 15/10/2014 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it PRODOTTO INDEX Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 116,760 EMITTENTE TITOLO OBBLIGAZIONARIO MOODY | S&P | FITCH ABN AMRO BANK NV Baa1 | A- | A EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A CATTOLICA&AUTOBOX LA GARANZIA CHE PREMIA IL TUO STILE DI GUIDA E TI FA SENTIRE SEMPRE AL SICURO e in più... 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Diritti d’opzione tra 10 e 27/11 PRIMI 9 MESI Da 500 milioni per sostenere la crescita Il Tyre spinge Pirelli Aumento per Cattolica l cda di Cattolica assicurazioni ha deliberato di emettere massime 117.500.880 azioni del valore nominale di 3 euro ciascuna, da offrire in opzione agli azionisti al prezzo unitario di 4,25 euro per un totale di 499.378.740. Le azioni di nuova emissione saranno offerte nel rapporto di opzione di 21 ogni 10 possedute. L’aumento di capitale si inserisce, come spiega una nota del gruppo, «nelle iniziative del Piano d’impresa 2014-2017 di Cattolica, per sostenere la crescita del business, finanziare la trasformazione industriale e gli investimenti in innovazione e tecnologia, e cogliere opportunità di acquisizione e di partnership, in accordo a quanto annunciato il 19 settembre». Il prezzo di emissione è stato determinato tenendo conto, tra l’altro, delle condizioni di mercato in generale e applicando uno sconto del 37,01% sul prezzo teorico ex diritto delle azioni ordinarie Cattolica calcolato sulla base del prezzo di chiusura di borsa del alcune informazioni relative al terzo trimestre 2014, non ancora certificate, che saranno rese note in modo esteso il 12 novembre. I premi lordi del ramo Danni sono stati di 1,2 miliardi ( -2,7% rispetto al 30 settembre 2013). Il calo è in linea con quello al 30 giugno (-3,5%) e deriva dalla contrazione del premio medio Rca indotto dalla crescente competitività del mercato e alla debolezza della domanda. Nel ramo Vita, i premi lordi sono balzati a 2,9 mld, +46%, con conseguente incremento delle riserve tecniche complessive. Il combined ratio, a parità di perimetro di consolidamento, è stato del 91,5%, costante rispetto al 30 giugno; il combined ratio del gruppo, comprensivo del risultato del terzo trimestre di Fata, è stato del 92% circa. © Riproduzione riservata Autogrill si espande in Gran Bretagna Il gruppo Autogrill, attraverso HmsHost international, cresce nel Regno Unito, con un nuovo contratto settennale nell’aeroporto di Manchester: esso prevede l’apertura di nuovi locali e il rinnovo degli spazi nei quali già operava. A questo si aggiungono due nuovi contratti, di 7 e 9 anni, nello scalo di Londra-Stansted e nella stazione ferroviaria di Londra-Euston. Le attività genereranno ricavi per oltre 110 milioni di sterline. «Dopo l’ingresso, nell’ottobre 2013, nelle stazioni dell’Eurotunnel e il consolidamento del business nello scalo di East Midlands, queste operazioni danno un nuovo slancio al percorso di sviluppo nel mercato britannico, storicamente di difficile accesso per il gruppo», ha spiegato Walter Seib, a.d. di HmsHost international. «In pochi mesi abbiamo ampliato la nostra rete nel paese e ci prepariamo ora a cogliere le future opportunità di business». Salgono così a 37 i punti vendita gestiti nel Regno Unito, distribuiti in 7 aeroporti (Londra-Stansted, LondraHeathrow, Manchester, Belfast, Inverness, Jersey e East Midlands), 2 stazioni ferroviarie (King’s Cross e Euston) e nel versante inglese dell’Eurotunnel. © Riproduzione riservata Conti dei primi 9 mesi in decisa crescita per Pirelli: l’utile netto è salito del 16,2% a 300 mln e i ricavi a 4.528,7 mln, +6,5%. L’ebitda ante oneri di ristrutturazione è stato di 867,7 mln, +7,5%, il risultato operativo di 629,7 mln, +8,9%. Nel settore Tyre, di particolare rilievo è stata la crescita del segmento Premium, con volumi in aumento del 20,1%. La posizione finanziaria netta consolidata è stata passiva per 2.003,9 mln con una crescita limitata rispetto ai 1.935,2 mln del 30 giugno. Quanto ai target, Pirelli ha confermato un ebit post oneri di ristrutturazione a 850 milioni di euro, una posizione finanziaria netta di -1,2 miliardi di euro, una generazione di cassa ante dividendi superiore ai 250 mln. I ricavi sono stimati tra 6,1 e 6,2 miliardi di euro (6,2 mld la precedente stima). BREVI $66-5- "-2-66-5- (4! @JB 4BKBCPJB# ))&)+ $ )''0' =FEFDFQJN EJ >FHPBRF !;9" ?FK ')%)(%-'%-'%( $ 7BV ')%)-%0)%)'%+* $ JMGN2FQQFPFCFMFQQFPF%JR $ UUU%FQQFPFCFMFQQFPF%JR 4BOJRBKF >NDJBKF 5FKJCFPBRN [ *%-'.%/)/#''$ >NRRNQDPJRRN F @FPQBRN [ )%.,)%--,#'' 4%7% F <% 9@3 & =FH% 9LO% '/++'(''0-. $ 4%4%9%3%3% ;JKBMN =%6%3% )')-)++ $675)773 ,-00:)88/63 ,/ +3283+)9/32- )66-1*0-) 675)35,/2)5/) 9 QJHMNPJ BWJNMJQRJ QNMN DNMTNDBRJ JM BQQFLCKFB QRPBNPEJMBPJB OFP JK HJNPMN )+ MNTFLCPF )'(+ JM OPJLB DNMTNDBWJNMF# BKKF NPF ()%'' JM @JB 4BKBCPJB# )&3 B =FEFDFQJN EJ >FHPBRF# F NDDNPPFMEN# JM QFDNMEB DNMTNDBWJNMF# OFP JK HJNPMN ), MNTFLCPF )'(+ QRFQQN KSNHN F QRFQQB NPB OFP EJQDSRFPF F EFKJCFPBPF QSK QFHSFMRF1 &5,/2- ,-0 ./3523 (" <PNONQRB EJ QONQRBLFMRN EFK RFPLJMF EJ DIJSQSPB EFKKZFQFPDJWJN QNDJBKF BK *( EJDFLCPF EJ NHMJ BMMN F DNMQFHSFMRF LNEJGJDB EFKKZBPR% )- EFK TJHFMRF QRBRSRN QNDJBKF% :B KFHJRRJLBWJNMF BKKZJMRFPTFMRN JM 3QQFLCKFB F BKKZFQFPDJWJN EFK EJPJRRN EJ TNRN QNMN EJQDJOKJMBRJ EBKKB MNPLBRJTB# BMDIF PFHNKBLFMRBPF# TJHFMRF% 9M OBPRJDNKBPF KB KFHJRRJLBWJNMF Y BRRFQRBRB EB SMB DNLSMJDBWJNMF BKKB QNDJFRX# FGGFRRSBRB EBKKZJMRFPLFEJBPJN BCJKJRBRN BJ QFMQJ EFKKB EJQDJOKJMB BOOKJDBCJKF# JM DNMGNPLJRX BKKF OPNOPJF QDPJRRSPF DNMRBCJKJ JM GBTNPF EFK QNHHFRRN DSJ QOFRRB JK EJPJRRN EJ TNRN# QSKKB CBQF EFKKF FTJEFMWF PFKBRJTF BK RFPLJMF EFKKB HJNPMBRB DNMRBCJKF EFK QFRRJLN HJNPMN EJ LFPDBRN BOFPRN OPFDFEFMRF KB EBRB GJQQBRB OFP KZBQQFLCKFB NQQJB JK (* MNTFLCPF )'(+ !D%E% PFDNPE EBRF"% <FPRBMRN DNKNPN DIF PJQSKRFPBMMN RJRNKBPJ EFKKF BWJNMJ QNKN QSDDFQQJTBLFMRF B RBKF EBRB MNM BTPBMMN JK EJPJRRN EJ JMRFPTFMJPF F TNRBPF JM 3QQFLCKFB% :B ENDSLFMRBWJNMF PFKBRJTB BKKZBQQFLCKFB TFPPX LFQQB B EJONQJWJNMF EFHKJ BWJNMJQRJ OPFQQN KB QFEF KFHBKF EFKKB QNDJFRX JM >FHPBRF$ @JB 4BKBCPJB ))&)+ F QBPX DNMQSKRBCJKF QSK QJRN JMRFPMFR EFKKB QNDJFRX UUU%FQQFPFCFMFQQFPF%JR% 9 QNDJ ONRPBMMN DIJFEFPF DNOJB EFKKB ENDSLFMRBWJNMF BJ QFMQJ EJ KFHHF% 9K OPFQFMRF BTTJQN QBPX OSCCKJDBRN QSK QJRN JMRFPMFR EFKKB QNDJFRX B OBPRJPF EBK '. 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L’assemblea è stata fissata per il 20 novembre in prima convocazione e per il 26 in seconda, per la ratifica delle nomine dei vertici della nuova Alitalia e per il closing dell’operazione. James Hogan sarà il vicepresidente. Montezemolo non avrà deleghe operative, che saranno tutte attribuite all’a.d. Silvano Cassano. Il board ha anche richiesto il versamento dell’anticipo di 80 mln di prestito ponte sui 300 di aumento di capitale deciso quest’estate. Gli 80 mln comprendono anche i 25 mln della quota parte di Poste. F2i-Edison-Edf. Con circa 600 MW di capacità installata è nato il terzo operatore nel settore delle energie rinnovabili in Italia per contribuire al consolidamento e alla crescita del comparto. Si è completato infatti il trasferimento del capitale azionario tra F2i, Edison ed Edf énergies nouvelles, che è passato attraverso l’aggregazione in Edison energie speciali (Edens) degli impianti di Edens e di parte degli impianti di Edf in Italia. Soci di questa nuova realtà sono F2i, con una quota del 70%, e una holding partecipata da Edison ed Edf énergies nouvelles, per la rimanente parte del 30%. È stata inoltre configurata una management company, che fa capo al gruppo Edf, responsabile dei servizi di operation and maintenance per il nuovo polo dell’energia. F2i. Il cda dovrebbe riunirsi il 20 novembre e non è escluso che sul tavolo possa arrivare anche il dossier Metroweb. Secondo una fonte, il board del fondo guidato da Renato Ravanelli non ha ancora deciso cosa fare della quota detenuta in Metroweb. In pole position per rilevare il 54% del player della banda larga ci sarebbe Telecom Italia, ma anche Vodafone starebbe guardando il dossier. In collaborazione con Safilo ha chiuso i primi 9 mesi con un uti- le netto di 31,7 mln (21,8 mln nell’analogo periodo 2013). Le vendite sono cresciute da 841,8 a 867,5 mln, mentre l’utile netto adjusted è aumentato da 27,3 a 33,9 mln. L’ebitda è salito da 81,3 a 83,3 (il dato adjusted è passato da 88,7 a 86,3). «I risultati economici del terzo trimestre hanno confermato che stiamo procedendo correttamente lungo la direttrice incentrata sul nostro prodotto», ha dichiarato Luisa Delgado, a.d. del gruppo. Risanamento. Il gup di Milano, Roberta Nunnari, ha rinviato a giudizio Luigi Zunino, Franco Bonelli, Salvatore Mancuso e Oliviero Bonato, accusati di aggiotaggio e ostacolo all’autorità di vigilanza nell’ambito dell’inchiesta su Risanamento, società a sua volta indagata ai sensi della legge 231 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Il processo comincerà il 16 gennaio. Cariparma Crédit agricole. Nei primi 9 mesi ha conseguito un utile netto in crescita del 14% a 136 mln. La raccolta gestita è cresciuta del 16% rispetto a fine 2013. Nei 9 mesi sono stati collocati circa 5 miliardi di euro di prodotti. La gestione operativa è migliorata del 12%. Il cost-income è migliorato al 56,2%. Il Common Equity Tier 1 è stato dell’11,4% e il Tier Total del 13,7%. Banca Profilo ha chiuso i primi 9 mesi con un utile netto consolidato di 5 mln, +24%. I ricavi netti sono aumentati del 16,1% a 43,9 mln, con crescita nelle tre aree di business: private banking (+11,2%), finanza (+24,9%) e attività estera (+16,3%). Risultato della gestione operativa a 11,2 mln, +63%. Fastweb ha chiuso i 9 mesi con un ebitda di 370 mln euro (336 un anno fa). I ricavi sono stati di 1,230 mld (+1,4%), gli investimenti di 406 mln (+3,3%). Nel terzo trimestre, i ricavi sono stati di 403 mln (+5%), l’ebitda di 134 mln (+6%). Nei 9 mesi, il numero dei clienti ha superato quota 2 milioni, +5,5%. 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it M E R CAT I E F I NA N Z A Venerdì 7 Novembre 2014 51 GENERALI/ Il gruppo: nel 2014 risultato operativo migliore del ’13 Vita e Danni oltre attese Nei nove mesi sono aumentati dell’11% ei primi nove mesi, Generali ha riportato un utile netto di 1,588 miliardi di euro, in linea con gli 1,59 conseguiti nell’analogo periodo 2013. Il risultato è tuttavia cresciuto del 7,5%, non tenendo conto di alcuni effetti one off registrati nel corso del primo semestre, in particolare relativi alla dismissione di Bsi, che ha generato un impatto negativo per 113 mln rispetto agli utili generati dalle dismissioni dello scorso anno. Per quanto riguarda il segmento Vita, il risultato operativo si è attestato a 2,3 miliardi, +11%, malgrado il contesto di tassi contenuti. I premi sono aumentati del 9,6% a 35,7 mld, trainati dallo sviluppo dei prodotti linked (+39%). La raccolta netta del segmento è cresciuta del 41,7% a 9,1 mld. Il valore della nuova produzione è salito a 934 milioni (+42%) con i margini nbm al 25,5% (20,9%). Nel Danni il risultato operativo è cresciuto a 1,5 miliardi (+11,8%) grazie al calo della sinistralità e al http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it N contenimento delle spese. Il combined ratio è migliorato dell’1,4% al 93,6%. I premi sono rimasti stabili a 15,6 miliardi, sostenuti dalla raccolta in Germania (+2,7%). Per quanto riguarda il segmento finanziario, al 30 settembre le masse di terzi gestite da società bancarie e di gestione del risparmio del gruppo sono aumentate a 39,054 mld (36,535 mld a fine dicembre). Il capitale e le riserve di perti- nenza di Generali si sono attestati infine a 22,538 mld (+14%). Nel corso della conference call, l’a.d., Mario Greco, ha ricordato che, attraverso una comunicazione intragruppo, pochi giorni fa, Generali ha reso noto di aver assegnato a Valter Trevisani le attività assicurative e riassicurative del gruppo. Trevisani rileva alcune delle funzioni in precedenza affidate a Sergio Balbinot, l’ex chief insurance officier che, a sorpre- In crescita i conti Azimut nonostante i rimborsi Azimut holding ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto consolidato di 123,8 mln (110 nell’analogo periodo 2013). I ricavi sono cresciuti a 400,8 mln e il reddito operativo è salito a 130,2 mln. Il patrimonio ha toccato i 28,8 mld. La posizione finanziaria netta consolidata è stata positiva per 353,6 mln (287,9). Sono stati pagati dividendi per 93 mln, si è proceduto al rimborso delle rate del senior loan per 10 mln e al rimborso dell’ultima tranche del prestito «Azimut 2009-2016 subordinato 4%» per 17,6 mln. Infine, il cda ha approvato il nuovo piano industriale 20152019 che punta a un patrimonio di 50 mld a fine 2019. sa, era uscito dal Leone a inizio ottobre dopo oltre trent’anni trascorsi nel gruppo triestino, per entrare in Allianz. Generali «lavora con impegno per realizzare il piano strategico e si aspetta, a fine 2014, un risultato operativo migliore rispetto a quello dell’anno precedente», ha inoltre affermato il cfo, Alberto Minali, secondo cui i risultati del periodo sono stati ottimi. «Con questa situazione di capitale ci sentiamo» pronti a «rimuovere il vincolo del 40% che ci eravamo posti sul payout ratio e quindi ci attendiamo di corrispondere agli azionisti una cedola più alta». Il gruppo ha infine annunciato il lancio di un’offerta di riacquisto su tre serie di titoli ibridi in circolazione, con prima data call nel 2016 e 2017, emessi da Generali finance e garantiti da Generali. L’offerta, «che si attende fornirà liquidità agli attuali investitori», terminerà il 13 novembre. Il titolo ha chiuso ieri in borsa a 16,37 euro, -0,24%. © Riproduzione riservata Finmeccanica punta sulla redditività Incrementerà quelli per alta tensione Il nuovo piano Prysmian bene entro fine anno nei cavi telecom l nuovo piano industriale di Finmeccanica sarà completato entro la fine dell’anno. «A metà gennaio lo presenteremo al cda e subito dopo, alla fine del mese, lo presenteremo pubblicamente», ha annunciato l’a.d., Mauro Moretti, nel corso della conference call di presentazione dei risultati del terzo trimestre. Per Moretti, le azioni messe in atto nel settore trasporto stanno avendo «un impatto positivo sulla redditività. I risultati ottenuti» hanno consentito di «alzare le previsioni per ordini, ricavi ed ebita, mantenendo le guidance sul free operating cash flow». In Finmeccanica, ha ribadito l’a.d., «c’è bisogno di un forte cambiamento». E a giorni (il 17 novembre) Finmeccanica attende le offerte vincolanti per il settore trasporti. Dopo la presentazione delle offerte, «abbiamo bisogno di un mese, un mese e mezzo per decidere», ha spiegato Moretti agli analisti. Quanto alle commesse nel settore ferroviario, Moretti ha rassicurato: «Siamo nei tempi» per «la fornitura dei treni ad alta velocità a Fs». Sono i Frecciarossa 1000, costruiti da AnsaldoBreda per Fs. I Il gruppo è inoltre solido dal punto di vista finanziario e non ha bisogno di rifinanziarsi prima della fine del 2017. Il gruppo ha ribadito la «forte posizione di liquidità», con una vita media del debito di 8,2 anni. Per il 2014 Finmeccanica ha lasciato invariata la guidance sull’indebitamento netto, previsto intorno ai 4,3 miliardi. © Riproduzione riservata P rysmian ha chiuso i primi 9 mesi con un utile netto di 135 mln (109 nell’analogo periodo 2013). I ricavi si sono attestati a 5,014 mld (5,297), l’ebitda a 383 mln (-6,3%) e il risultato operativo a 281 mln (+4,5%). La posizione finanziaria netta è stata di 1,292 mld (1,193 mld a settembre 2013 e 805 mln a fine 2013). «I risultati dei primi nove Utili stabili e ricavi in calo nei 9 mesi di A2A A2A ha chiuso i 9 mesi con un utile netto di 159 mln euro, invariato rispetto allo stesso periodo 2013. I ricavi sono stati di 3,6 mld (-11%), l’ebitda di 783 mln (-6,7%), il risultato operativo netto di 419 mln (+2,9%). L’indebitamento finanziario netto consolidato è stato di 3,4 mld (3,8). L’energia elettrica venduta nei mercati all’ingrosso e al dettaglio è stata di 35,3 TWh (miliardi di kilowattora), +12%. Le vendite hanno interessato per 25,4 TWh il mercato nazionale e per 9,9 TWh i mercati esteri. Il gruppo Epcg ha prodotto 2,1 TWh (-26%), di cui 1 TWh da fonte termoelettrica (+7%) e 1,1 TWh da fonte idroelettrica (-41%). Le vendite di gas metano si sono attestate a 2.068 milioni di mc, +420 milioni di mc. Le quantità di rifiuti smaltiti sono state di 1,9 milioni di tonnellate (+1%). L’energia elettrica distribuita è stata di 8,1 TWh, -3%. Il cda ha poi approvato il rinnovo del programma di bond adottato il 19 settembre 2012, incrementando l’importo a 4 mld euro e l’emissione di bond non convertibili, per massimo 1 mld entro il 31 dicembre 2016. © Riproduzione riservata mesi evidenziano una sostanziale stabilità della redditività, se si esclude l’impatto negativo del progetto Western link», ha spiegato l’amministratore delegato, Valerio Battista. «La ripresa dei volumi nel business dei cavi telecom prosegue a ritmi anche superiori alle aspettative e anche il trend nel mercato dei cavi per le costruzioni si conferma in lieve miglioramento. Per il quarto trimestre è atteso, rispetto ai trimestri precedenti, un maggior contributo dal business dei cavi per l’alta tensione e dei cavi per l’industria petrolifera, oltre alla conferma della forte performance nel settore dei cavi sottomarini». «Su base geografica», ha continuato Battista, «si evidenzia il positivo trend di Nord America e Asia, che fanno da parziale controbilanciamento alla debolezza dello scenario in Europa e al deterioramento in Sud America. Il gruppo mantiene alta l’attenzione sul contenimento dei costi e sul continuo efficientamento del foootprint produttivo, orientandosi all’implementazione di una supply chain su base regionale in Europa». © Riproduzione riservata I fatti separati dalle opinioni Telefono 02/58219.1 - e-mail: [email protected] Direttore ed editore: Paolo Panerai (02-58219209) Direttore ed editore associato: Pierluigi Magnaschi (02-58219207) Condirettore: Marino Longoni (02-58219207) Vicedirettore: Sabina Rodi (02-58219339) Capo della redazione romana: Roberto Miliacca (06-6976028); Caporedattori: Gianni Macheda (02-58219220). Caposervizio: Franco Adriano (06-69760827); Giorgio Bertoni (02-58219321); Giampiero Di Santo (06-69760826); Alessandra Ricciardi (06-69760822). Vicecaposervizio: Cristina Bartelli (02-58219342); Franca Floris (0258219341); Roberto Gagliardini (02-58219795); Ignazio Marino (02-58219468). 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Accertamento Diffusione Stampa certificato n. 7397 del 10/12/2012 FONDAZIONE ENASARCO AVVISO DI GARA È indetta una gara d’appalto a procedura aperta in ambito U.E. ai sensi dell’art. 55 del d.lgs. 163/06, per l’affidamento dei servizi di pulizia ed igiene ambientale della Fondazione Enasarco. La gara sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi degli artt. 81 ed 83 del d.lgs.163/06. L’importo a base d’asta è pari ad Euro 1.680.000,00 oltre Iva, per un periodo di 36 mesi. Le offerte dovranno pervenire alla Fondazione Enasarco Servizio Bilancio - Ufficio Gare Beni e Servizi - Via Antoniotto Usodimare, 31 - 00154 Roma, improrogabilmente entro le ore 12.00 del giorno 16/01/2015. Il bando e il Disciplinare di gara con i relativi allegati sono disponibili sul profilo di committente: www.enasarco.it. Il Bando è stato trasmesso in data 03/11/2014 per la pubblicazione, alla G.U.U.E. - Lussemburgo. Roma lì 07.11.2014 IL PRESIDENTE Brunetto Boco 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it