Cos`è lo studio previsionale di clima acustico?

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Cos`è lo studio previsionale di clima acustico?
Cos'è lo studio previsionale di clima acustico?
La valutazione previsionale di clima acustico viene richiesta in base all’articolo 8 della legge
quadro sull’inquinamento acustico n.447/95, la relazione conclude uno studio con misure
fonometriche che analizzi il clima, ovvero 'fotografi' la situazione del livello sonoro esistente
in un’area specifica e faccia una serie di verifiche tecniche.
Molte regioni hanno dato specifiche suppletive sull'argomento: la Lombardia per esempio le ha
specificate nella legge regionale n.10 del 10 agosto 2001 con specifiche nel dgr VII/8313 dell'8
marzo 2002.
Di fatto questo studio previsionale impone di controllare che il clima della zona non sia
acusticamente inquinato, viene richiesto dai comuni per il rilascio della concessione edilizia di:
scuole e asili nido, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici urbani ed extraurbani e
nuovi insediamenti residenziali prossimi a opere potenzialmente inquinanti (p.e. strade,
fabbriche - le opere e costruzioni per cui viene richiesto lo studio previsionale di impatto
acustico)
Si ricorda che le opere acusticamente inquinanti sono: 'aeroporti e simili, strade di tipo A
(autostrade), B (strade extraurbane principali), C (strade extraurbane secondarie), D (strade
urbane di scorrimento), E (strade urbane di quartiere) e F (strade locali), discoteche, circoli
privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi, impianti sportivi e
ricreativi, ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia'.
Lo studio di clima acustico deve essere eseguito da un tecnico competente in acustica
ambientale riconosciuto da una Regione Italiana.
Nel caso di spazi per la musica professionali si possono effettuare delle verifiche ulteriori sul
clima acustico che vanno oltre quanto richiesto dalla legge: queste sono importanti nella
valutazione di una nuova location, per capire la qualità di sale già esistenti, fare valutazioni su
ampliamenti o l'aggiunto di muove iniziative e attività, etc.
Cos’è uno studio previsionale di impatto acustico?
L'analisi previsionale di impatto acustico viene richiesta in base all’articolo 8 della legge quadro
sull’inquinamento acustico n.447/95, la relazione conclude uno studio che analizzi e
preveda l’effetto del suono generato da un’attività o infrastruttura sul territorio
circostante.
Molte regioni hanno dato specifiche supplettive sull'argomento: la Lombardia per esempio le ha
specificate nella legge regionale n.10 del 10 agosto 2001 con specifiche nel dgr 8313 dell'8
marzo 2002.
Di fatto questa relazione previsionale di impatto viene richiesta per il rilascio della
concessione edilizia di nuovi impianti e infrastrutture produttive, sportive e ricreative e per
postazioni di servizi commerciali polifunzionali.
Viene chiesta anche al momento delle domande
all’esercizio di attività produttive e ricreative.
di
licenza
o
di
autorizzazione
Deve essere redatta da un tecnico competente in acustica ambientale riconosciuto da una
Regione Italiana.
Misura fonometrica attività industriale
Misura fonometrica infrastruttura stradale
La norma stessa è molto esplicita e chiede questo tipo di analisi per la realizzazione, la
modifica o il potenziamento di: aeroporti e assimilabili, la maggior parte delle strade, le
discoteche e circoli o locali pubblici rumorosi, gli impianti sportivi e le ferrovie o assimilabili.
Viene richiesta sempre più spesso dai comuni anche per attività commerciali, come le sale
prova musicali a uso pubblico, i bar e ad altre attività potenzialmente rumorose, sia all'aperto
che al chiuso, anche se sono temporanee come le feste parrocchiali.
La relazione deve contenere già al suo interno le misure necessarie a contenere il livello
di rumore entro i valori ammessi dalla legge se dallo studio di impatto si prevede che il
rumore generato dall’attività andrà oltre.
Detto semplicemente la relazione chiude uno studio tecnico che deve dimostrare che
l'attività in questione non disturberà il vicinato, perchè sono state prese e attuate tutte le
precauzioni necessarie.
Essa è il completamento di uno studio che parte a monte: dalle misure fonometriche per
definire il clima acustico della zona, l'analisi delle sorgenti sonore e uno studio di fattibilità di
bonifica e di tutte le strade e soluzioni utilizzabili per ottimizzare il progetto di bonifica a
garantire che l'impatto sulla zona sarà inferiore ai limiti di legge.
Cosa sono i requisiti acustici passivi degli edifici?
Quando si parla di requisiti acustici passivi negli edifici (R.A.P.) si faceva riferimento al
principale Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che norma l'acustica in edilizia, e
in dettaglio l'isolamento acustico, nel nostro paese: il DPCM del 5 dicembre 1997, scritto in
applicazione della legge quadro sul rumore numero 447 del 1995.
Con questo decreto finalmente sno stati imposti dei valori di isolamento acustico
minimo da rispettare nelle costruzioni e abitazioni Italiane. Esso si riferisce alle partizioni fra
unità abitative distinte (muri e solette, sia per passaggio aereo che strutturale), alla facciata
della costruzione (isolamento dall'esterno verso l'interno) e al livello di disturbo arrecato dagli
impianti (p.e. ascensori, rumore delle tubazioni, etc.).
Nel luglio 2009 è stata ratificata una legge che sospende l'applicazione del decreto nelle
vendite tra privati.
I limiti di legge
Si sono definiti 7 tipi di costruzione: le abitazioni sono assimilate agli alberghi, ricordiamo che,
tra i 5 parametri nominati per le case, viene richiesto un potere fonoisolante fra le distinte
unità abitative di 50 dB, si richiede che la facciata isoli almeno 40 dB. Viene posto un limite per
contenere il calpestio (si deve misurare un Livello di pressione sonora normalizzato inferiore a
63 dB) che può infastidirci dal piano di sopra, assicura un limite di livello di pressione sonora
basso per il rumore generato dagli impianti (LAS = 35 dB).
Questi valori permettono una buona privacy e un discreto silenzio nella maggior parte delle
situazioni nel nostro paese.
Per tutte le altre tipologie di costruzioni vengono richiesti valori più stringenti (p.e. scuole,
locali pubblici, etc.), se desiderate approfondire i dati richiesti dalla legge vi rimandiamo
al testo del decreto.
L’applicazione di tale norma è lasciata alle amministrazioni comunali: pur essendo una norma
del 1997 in realtà solo negli ultimi anni è stata fatta valere sulle nuove costruzioni e purtroppo
ancora oggi esistono dei comuni che non la considerano quando viene chiesta l’autorizzazione
a costruire o l'agibilità (esponendosi a dei rischi legali).
Dove viene fatta valere la norma, le imprese edili che costruiscono il nuovo devono produrre
una relazione firmata da un tecnico che dichiari quali tecnologie costruttive sono state
selezionate e ne abbia verificato la loro idoneità con uno studio preventivo, a volte viene
richiesto il collaudo a lavori finiti con delle misurazioni in opera, per le ristrutturazioni spesso
è richiesta solo una autocertificazione firmata dal progettista che si assume la responsabilità
del rispetto dei limiti di legge. I dettagli di applicazione delle norme sono espressi nelle norme
tecniche di attuazione delle zonizzazioni acustiche dei singoli comuni.
La responsabilità del non rispetto di tale norme può cadere quindi sul progettista,
sull’impresa edile, sulla direzione lavori, sull’acquirente se rivende l’abitazione senza
verificarle, persino sul comune se non ha fatto rispettare il decreto dopo l'attuazione del
decreto.
Numerose sentenze di vario grado hanno stabilito che il non rispetto dei requisiti acustici
passivi può causare un deprezzamento superiore al 20% del valore dell’immobile e i danni
pagati sono stati pari a tali somme: in tal caso l'acquirente ha fatto eseguire delle misure di
verifica in opera che hanno dimostrato la non idoneità dell'edificio ai limiti del sopracitato
decreto.
Recentemente sono state date nuove indicazioni legate alle compravendite fra privati.
Il nostro consiglio per gli acquirenti e per le imprese è quindi di verificare che i parametri
acustici siano stati controllati a più riprese: la singola relazione pre-progettuale di cui si è
parlato all'inizio è solo l'inizio di un processo di controllo che, se eseguito tutto (verifiche
progettuali, assistenza alla direzione lavori, misure in due o tre fasi) in realtà incide poco sui
costi di costruzione (uno o due punti percentuali sul costo complessivo), si ricordi
che bonificare a lavori finiti situazioni compromesse può costare invece decine di volte di
più.
Gli interventi richiesti solo per l'isolamento termico raramente sono sufficienti a raggiungere i
risultati richiesti per l'isolamento dei suoni e del rumore: tecnici acustici e termici devono
lavorare assieme per un risultato migliore.
Come succede all’estero da decenni, in Italia il consulente e progettista acustico sta finalmente
entrando nel team di progetto edilizio, dando supporto ecollaborando con tutte le altre
figure professionali coinvolte (architetti, strutturisti, impiantisti, direzione lavori, etc.).
I migliori risultati si ottengono dove il consulente supporta anche la direzione lavori
verificando a più riprese la qualità e la corretta posa dei materiali, e quando si effettuano delle
misure in corso d’opera e alla fine lavori.
Gli ambienti per la musica.
Alle attività per il pubblico viene richiesto il rispetto dei limiti per la categoria F della tabella A
del decreto con valori di isolamento superiori.
In realtà viene solitamente richiesto anche uno studio previsionale di impatto acustico sul
territorio circostante che può rendere ancora più stringenti i requisiti per gli edifici sotto esame
se le sorgenti sonore in esso contenuti sono ad elevato livello di emissione (detto
semplicemnete ad alto 'volume').
Il nostro supporto
Questi servizi alla progettazione, le misure di verifica, così come la redazione delle
relazioni per la previsione del rispetto dei requisiti e le perizie di controllo, fanno parte
dei
numerosi servizi
che
offriamo ai
professionisti,
alle
imprese
e
ai
privati
cittadini, contattateci per domande o per chiederci il nostro supporto.
La nostra specializzazione parte dalla conoscenza approfondita degli spazi per la musica, dove i
livelli di isolamento superano i 60 dB e arrivano fino agli 80 dB
Classificazione acustica degli edifici
Il gruppo UNI 'classificazione acustica degli edifici' ha concluso i suoi lavori ed entro settembre
2010 e' prevista la pubblicazione della nuova norma tecnica sull'acustica degli edifici.
Essa avrà inizialmente un carattere di tipo volontario e in seguito verra' emesso un decreto
che riordini la materia anche dal punto di vista legislativo.
Nell’ inizio 2010 è scaduto infatti il termine della sospensione del precedente DPCM 5/12/97 sui
requisti acustici passivi decisa nel luglio 2009; è indiscussione dal legislatore una correttiva che
proroghi ulteriormente la suddetta legge facendo chiarezza sui alcuni dei punti più discussi
mentre si inizierà a valutare la redazione di un nuovo decreto di riferimento che dovrà tener
conto di questa norma tecnica sulla classificazione acustica.
A oggi la bozza UNI che è stata diffusa su internet prevedeva che le metodologie di
classificazione acustica per i nuovi edifici seguissero ancora tutte le moderne norme
tecniche progettuali di calcolo (serie UNI EN 12354 e UNI/TR 11175), che venissero
previste delle verifiche sulla posa in opera e dei collaudi (misure) in opera sia in fase
di lavori che in fase finale.
Il meticoloso lavoro tecnico ha diviso gli edifici in 4 classi di prestazione di isolamento acustico
per prestazioni ottime, buone, basilari e modeste in base alle capacità dei pacchetti di
isolamento e del rumore degli impianti (classe I, II, III, IV).
Lo staff di suonoevita è a vostra disposizione per domande in merito e offre l'esperienza e i
servizi dello studio di ingegneria specializzato sul suono e il rumore in edilizia e nell'ambiente
Novità sulla legislazione dei requisiti acustici passivi
degli edifici.
E' in corso di ulteriore modifica l'applicazione del DPCM del 5/12/1997 che normava i
requisiti di isolamento acustico degli edifici nei rapporti tra venditori e acquirenti di
abitazioni.
Il Governo aveva delega per produrre le nuove norme entro sei mesi dall'attuazione della legge
ufficializzata il 14 luglio 2009, ma è oggi in fase di discussione una legge analoga che proroghi
quella delega e faccia luce su alcuni punti controversi.
Secondo l'interpretazione dell'ANIT della legge del 2009 i comuni dovranno comunque
richiedere il rispetto del DPCM in questione, soprattutto se esplicitamente richiesto nelle
norme attuative del loro piano di zonizzazione acustica o dai loro regolamento d'igiene.
La legge infatti non parla di sospensione per quel che riguarda i rapporti tra pubblico e privato,
come per esempio nella burocrazia che viene richiesta in fase di domanda del permesso di
costruire.
Si noti inoltre che la legge del 2009 in questione non è retroattiva, ovvero tutte le pratiche
iniziate prima del 14 luglio seguono la vecchia regolamentazione.
A oggi le informazioni reperibili su internet dicono che l'intenzione del governo sia di rendere
con una prossima legge del 2010 completamente inapplicabile il decreto nei contenziosi
tra venditori e acquirenti anche per pratiche precedenti il luglio 2009, così ha scritto in risposta
a un'interrogazione parlamentare del febbraio 2010.
E' inutile ricordare che ciò va a favore di chi costruisce e a sfavore di chi compra, va in controtendenza con i miglioramenti che erano stati ottenuti nel mondo dell'edilizia negli ultimi 12
anni rispetto all'edilizia dei decenni precedenti e va in opposizione con la nuova norma tecnica
sulla
classificazione
acustica
che
alla
sua
nascita
sarà
solo
una
norma
volontaria.
Si noti poi che i requisiti acustici passivi richiesti dal DPCM 5/12/1997 che si vuole eliminare
erano i meno stringenti d'Europa.
La speranza è che la certificazione acustica degli edifici studiata dalla UNI e oggi in fase di
conclusione venga tradotta in legge rapidamente con un testo che tuteli sia gli acquirenti che i
costruttori e i progettisti: l'unica certezza oggi è che una volta pubblicata la nuova norma
tecnica essa sarà solo volontaria fintanto che il legislatore non sistemi il disordine attuale.
Il nostro consiglio a chi vuole comprare una casa nuova a breve è quindi di prestare
attenzione: se l'isolamento acustico è una vostra priorità conviene aggiungere una clausola a
tutti i contratti di acquisto in cui si eplicitino i valori di isolamento che si desidera siano
rispettati (come minimo quelli del decretoche stanno sospendendo: R'w>=50 dB con le
abitazioni adiacenti; D'nT,w>=40 dB per facciata e tetto se il sottotetto è abitabile; L'n,w<=63
dB per i rumori da calpestio), meglio se si prevedesse già un collaudo di verifica a opere finite.
Una volta pubblicata la norma UNI sulla classificazione acustica degli edifici sarà opportuno
selezionare i costruttori che seguiranno la normativa e costruiranno case in classe I o II.
Facciamo notare che gli studi di isolamento termico e la classificazione energetica attualmente
molto pubblicizzati non garantiscono di per sè l'isolamento dal rumore.
Come verificare che i requisiti di isolamento in edilizia
siano stati rispettati?
A oggi la legge Italiana non obbliga i collaudi acustici in edilizia, delega alle regioni e ai
comuni la possibilità di chiederlo o meno, è invece obbligatoria dal gennaio 1998 la redazione
di uno studio previsionale per la selezione delle tecnologie più adatte a rispettare i limiti di
isolamento acustico in base ai calcoli previsionali nel caso di nuove abitazioni. Questa relazione
viene
chiesta
al
momento
della
domanda
di
rilascio
di
concessione
edilizia.
Detto in parole semplici oggi è ancora raro che vengano eseguite dal costruttore a opere in
corso e a
opere finite delle misure che
verifichino il
rispetto dei
limiti
di legge.
NB Nel luglio 2009 ci sono state alcune importanti novità sul decreto. Di fatto
l'obbligatorietà del rispetto dei limiti del DPCM del 5/12/1997 è oggi impugnabile in tribunale
solo per concessioni edilizie richieste tra il gennaio 1998 e il luglio 2009, per le concessioni
successive al luglio 2009 l'obbligo del rispetto è certo solo se esplicitamente chiesto dal
comune nelle sue norme d'igiene o nelle norme tecniche attuative del piano di zonizzazione
acustica.
Avere dei certificati di prova in opera della costruzione in realtà garantisce la qualità
dell’immobile, il mercato immobiliare Italiano sta iniziando a recepire queste metodologie solo
da poco e si sta muovendo rapidamente verso una norma tecnica di classificazione volontaria
degli edifici in base alle loro qualità acustiche: esse aiuteranno ad ammodernare tutto l’indotto
e a dare più garanzie ai clienti come sta già avvenendo con le richieste sulla certificazione
energetica, sarà tutto più consono al livello europeo quando verrà recepita l'analoga
metodologia di classificazione acustica.
Il nostro consiglio ai costruttori, ai progettisti e a chi vuole comprare casa è quello di richiedere
comunque la relazione dello studio preventivo a supporto dei progettisti e della d.l. (che
applichi le norme EN 12354 e UNI TR 11175) e fare di eseguire poi delle verifiche strumentali:
dati i recenti sviluppi legali tutte le parti in gioco (progettisti, costruttori, venditori, acquirenti e
il comune stesso) sono interessate al rispetto dei valori stessi.
Sorgente sonora dodecaedrica
Come già detto in altri interventi la posa in opera incide molto sul risultato finale
dell’insonorizzazione. Quando chi abita percepisce insufficiente l’isolamento acustico (si
capiscono le parole dei vicini affianco, il calpestio dei vicini di sopra è esagerato, etc. ) è
altamente probabile che i limiti non siano stati rispettati.
Le misure acustiche per la verifica del rispetto dei requisiti acustici passivi degli edifici devono
essere eseguite per legge da un tecnico competente in acustica ambientale riconosciuto da una
delle regioni Italiane, con l’utilizzo di strumenti certificati (sorgenti sonore e di calpestio
apposite, fonometro in classe I di precisione) e seguendo le normative specifiche internazionali
(UNI EN ISO 140, 16032).
Come percepiamo la riduzione e l’aumento del livello
sonoro?
Premetto che la percezione del suono cambia molto da soggetto a soggetto, anche durante la
vita di una singola persona, e varia a seconda della frequenza, come gran parte dei concetti di
pscicoacustica questo discorso va fatto riferendosi a una risposta media su un campione di
numerose persone. Tuttii libri di testoci dicono che riusciamo a notare una minima
differenza di ‘volume’ solo aumentando o diminuendo il livello sonoro di 3 deciBel, siamo certi
di una differenza quando lo scarto è di 5 dB, il raddoppio invece è percepito con una
variazione di 10 dB.
Ricordiamo che l’udito non si comporta in maniera lineare, la scala logaritmica dei deciBel però
ci aiuta a descrivere il fenomeno con numeri semplici, ad ogni aumento di 10 deciBel il
segnale è percepito avere un 'volume' doppio.
Facciamo un excursus e prendiamo ad esempio il limite di isolamento imposto dal DPCM sui
requisiti acustici passivi degli edifici del 5-12-97 (in allegato) alle pareti divisorie tra due
abitazioni
adiacenti:
esso
è
di
50
dB,
pari
a
una
riduzione
in
termini
di percezione dell'intensità sonora a cinque volte la metà il valore originario, 2^-5 ovvero un
trentaduesimo, in termini di percentuale è come dire una riduzione di pressione sonora di quasi
il 97%.
Questo esempio ci serve a notare come sia in realtà fuorviante e sbagliato parlare di
percentuale di abbattimento o di isolamento di un suono: sono i decibel ha dare un
valore confrontabile con il comportamento del nostro udito.
Se guardiamo la tabella riassuntiva dei valori dei decibel notiamo che il valore di legge è più
che sufficiente ad abbattere suoni quotidiani ma fastidiosi come una sveglia o un televisore ad
alto volume, ma non sempre è abbastanza da risolvere il disturbo di suoni musicali o rumori di
carattere industriale che richiedono interventi speciali, soprattutto quando i possibili disturbati
sono a poca distanza.
Purtroppo questa realtà vale per la costruzione di case nuove o di ristrutturazioni, laddove il
comune di residenza obblighi il rispetto della legge in questione, ma non è diffusa nella vita
quotidiana di tanti Italiani che vivono e lavorano in condomini costruiti prima dell'applicazione
della legge stessa.
Quando ci siano dei dubbi e si vogliano avere delle certezze solo le misure del parametro R'w,
il potere fonoisolante apparente (in opera) della partizione, da il responso finale sul fatto che il
limite imposto dalla legge sia stato conseguito e rispettato.
Com’è la scala dei valori di pressione sonora in deciBel?
E’ utile avere a mente a che ‘volume sonoro’ si riferiscono i valori comunemente trovati sui
giornali, su internet, sui testi tecnici, misurati in deciBel (detti anche dB per contrazione). Si
riporta quì sotto una tabella con alcuni esempi di suoni presi dalla vita quotidiana, essi
permettono di avere un utile riferimento pratico ed empirico della scala dei valori coinvolti
(cliccateci sopra per vederla a dimensioni intere).
Si noti il livello di pericolosità per l'udito descritto sulla colonna colorata di destra: si ricorda
che la legge obbliga le protezioni sopra gli 85 dB medi sulle otto ore lavorative, esso è
quindi un limite da tenere ben presente se si vuole salvaguardare il proprio udito.
Molto spesso sono riportati i valori espressi in dB(A): i deciBel 'puri' (quelli registrati dai
fonometri in base alla definizione fisica di deciBel) vengono modificati e denominati in questo
modo per renderli vicini alla nostro modo di percepire il 'volume' sonoro, il nostro udito
infatti non percepisce tutte le frequenze con la stessa intensità, ma predilige quelle più
importanti per comprendere il parlato ed è meno sensibile alle basse frequenze.
La legge Italiana definisce i limiti di inquinamento acustico usando i valori di livello equivalente
espressi in dB(A).