Una giornata in Decibel - "Ferraris"
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Una giornata in Decibel - "Ferraris"
Margherita Arioli1 Una giornata in Decibel Ogni giorno sentiamo e ascoltiamo tantissimi rumori diversi. Ma quanto forti, o deboli, sono questi suoni? Per avere un’idea generale dei suoni che potremmo incontrare, ripercorriamo una tipica giornata di un adolescente, precisando la potenza di alcuni suoni, utilizzando l’unità di misura Decibel (dB). Innanzi tutto si deve precisare che cosa sono i Decibel: il Decibel è un’unità di misura che viene usata in molti campi della tecnica, in acustica la sua applicazione più importante è per misurare il livello di pressione sonora (ma viene usato anche per quantificare l'intensità, la potenza sonora, etc.). La soglia dell’udibile per l’orecchio umano è 0 dB mentre la soglia del dolore è 120-130 dB. Ecco, allora, che inizia la nostra tipica giornata. Il primo rumore che sentiamo è il tanto odiato trillo squillante della sveglia, che tenta ogni mattina di farci alzare dal letto con 80 dB. Poi, appena usciti da casa, tutti ci dirigiamo verso la fermata del pullman, quando la città è ancora quasi del tutto addormentata. Ci rendiamo subito conto che i 30-40 dB dell’ambiente cittadino notturno non bastano per svegliarci. Allora, per combattere il sonno, la maggior parte di noi, sceglie le nostre adoratissime cuffie che, con i loro (in media) 95 dB, danno un’energia più efficace della caffeina. A questo punto, però, siamo solo all’inizio dei nostri Decibel quotidiani. Infatti, poi, si arriva a scuola. Qui, nei corridoi, tra chiacchere e distributori automatici che sfornano caffè in continuazione, ci sono sì e no 60-65 dB (al pari di un ristorante affollato). Poi in classe è un po’ difficile quantificare i Decibel che ci possono essere; infatti, dipende da che tipologia di professori ci sono. Se c’è il classico prof. ‘fra le nuvole’, che pensa solo a parlare e non si preoccupa minimamente di essere ascoltato, i Decibel potrebbero essere intorno ai 50 (come in un ufficio quieto), poiché gli alunni si sentono liberi di dialogare tra loro. Se invece c’è un prof. ‘cane poliziotto’, sembra quasi di essere in una chiesa o in un 1 Studentessa della classe III E, a.s. 2013/14. teatro vuoti, quindi i Decibel potrebbero essere intorno ai 35. Poi, quando l’insegnante riesce magicamente a sentire i 25-30 dB di un sussurro che si scambiano due compagni, tutte le orecchie degli alunni vengono irritate dai 90 dB dell’urlo a pieni polmoni del professore. Al termine dei Decibel scolastici ci si ritrova di nuovo per la città. Camminando in direzione del pullman i Decibel del traffico cittadino sono circa 70-80. In questo caso, però, il rumore può aumentare per diverse cause, come ad esempio il passaggio di un camion pesante (80 dB) o di un’ambulanza o auto della polizia con la sirena accesa (120 dB), oppure ancora un cantiere dove c’è il solito insopportabile martello pneumatico con i suoi 90 dB. Una volta arrivati a casa ci dovrebbero essere circa 50 dB, ma, a mio avviso, questo dato varia parecchio da famiglia a famiglia e da situazione a situazione. Infatti, basta pensare che un aspirapolvere genera 70 (fastidiosissimi) dB, e una radio a, non troppo alto volume, 60. Se poi si è una famiglia di musicisti, il caso è ancora più diverso. Un pianoforte varia dai 60 ai 100 dB, un violino dai 55 ai 95, una tromba dai 42 ai 95 e una chitarra acustica circa 70. Mentre (per la gioia dei vicini e dei coinquilini), una batteria acustica o un complesso rock (in un locale chiuso) producono 100-110 dB. Con tutti questi esempi si può ben capire com’è variabile il dato dei Decibel domestici. Alla fine della giornata abbiamo sentito tantissimi suoni diversi: intensi, deboli, piacevoli, fastidiosi e così via. Tra tutti questi rumori, però, quello più irritante di tutti non lo abbiamo ancora sentito. Bisogna, infatti, andare a letto e aspettare di essere quasi addormentati. Il sonno ci sta quasi del tutto avvolgendo e il solo rumore che sentiamo, sono i regolari 20 dB del nostro respiro, quando d’un tratto i 10 dB di una fastidiosissima zanzara vicino all’orecchio ci svegliano e ci impediscono di addormentarci di nuovo. Quel flebile rumore produce 10 dB, ma in quei momenti sembrano, in realtà, i 140 di un’auto di Formula 1, o i 250 che ci sono all’interno di un tornado. Infatti, pare quasi di trovarsi ai piedi del Krakatoa durante l’esplosione del 1883 (che generò un boato di ben 300 dB)! Come si può notare, in tutti i casi analizzati in questo testo, le fonti dei suoni sono più di una. Infatti, ci tengo a precisare come fare a quantificare i Decibel nel caso della presenza di più suoni: se in una stanza ci sono più rumori, ad esempio uno più debole e uno più forte, per sapere quanti Decibel ci sono in totale non bisogna sommare i valori dei due suoni. In questo caso verrà percepito principalmente il secondo, con l’aggiunta di un certo numero di Decibel che dipende dal primo rumore (più alto è il primo, minore sarà l’aggiunta di Decibel). Se invece i due suoni sono uguali i Decibel totali saranno quelli del singolo rumore con l’aggiunta di 3dB. In altre parole, se aggiungiamo 3 dB a un suono, il nostro orecchio lo percepirà come raddoppiato.