Flero, il paese infausto 4 - GianMarco Dosselli Scrittore

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Flero, il paese infausto 4 - GianMarco Dosselli Scrittore
Flero, il paese infausto 4
Il palazzo del Regno disunito
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Anno 2015 parte bene con le “cacche” dei cani. Un anno fausto per questi innocenti
quadrupedi, un anno insulso (come i precedenti) per chi, sfortunato girovago, mette
dentro piede. Constato, però, che il 2015 è iniziato con abbondanti “cagate” canine;
cosa potrebbe esser stato? Diarrea canina? Colica canina? Menefreghismo del
padrone? L'ultima domanda è quella esatta. Per cui... invio una segnalazione alla
Polizia Urbana. Per non farvi star male, un solo esempio fotografico su tre delle
realizzate: (non è un biscotto Doria)
Una mia mail segnalata al Comune, una risposta ottenuta e un altro mio intervento;
eccovele: “Il tratto di marciapiedi “ricurvo” (20 mt circa) che parte dall'abitazione
privata di via Paolo VI nr. 27 sino all'ingresso condominiale di via Garibaldi nr. 48 è
quotidianamente invaso dalle grosse defecazioni canine e lì restano esposte fino alla loro
“seccatura” per vederne “rifiorire” delle altre, così continuamente... senza sosta; pare quel
tratto di marciapiedi fosse una ispirazione paradisiaca per i quattro zampe tramutandolo in
una adeguata latrina: chissà perché! Non credo in animali di grossa stazza che circolano
solitariamente. Chiedo se possibile inserire un dispenser a metà tratto del marciapiedi
sopra indicato finché il cervello squinternato del proprietario del cane acquisti un briciolo
d'intelletto, oppure inserire una telecamera di sorveglianza all'altezza dall'orto che si trova
sulla parte opposta della carreggiata, per filmare e riconoscere i responsabili del
menefreghismo oppure il minimo ridicolo, ossia un cartello di monito. Eppure tra cento
problemi una soluzione deve pur esistere. Grazie della cortese attenzione. Cordialmente.”
“Sig. Dosselli buongiorno,
prendo atto della sua segnalazione. Purtroppo il mio ufficio può ben poco di fronte
all'inciviltà della gente. Personalmente, quando vedo i padroni di cani a passeggio, a volte
(purtroppo quando ho tempo) mi fermo a chiedere se sono in possesso di mezzi idonei alla
raccolta delle feci (come prevede il regolamento di Polizia Urbana), e questi mi mostrano,
non senza una palese insofferenza da parte di qualcuno, chi un sacchetto di plastica, chi
una paletta di cartone e chi un semplice fazzoletto di carta. L'alternativa è aspettare che
l'animale "produca" ed attendere che il padrone raccolga. E' successo che, in mia
presenza, il proprietario abbia recuperato con disgusto gli escrementi del proprio animale.
Credo, dalla sua espressione, che l'abbia fatto solo perché mi trovavo lì e lo stavo
osservando. In mia assenza dubito che sarebbe successo.
L'Amministrazione comunale, sensibile al problema, ha già posizionato nei parchi alcuni
dispenser di kit per la raccolta degli escrementi e, a quanto mi riferiscono, vengono
assiduamente utilizzati; segno che la civiltà non è del tutto decaduta. Comunque sia, ho
chiesto all'Ufficio Tecnico di valutare l'installazione di un dispenser anche su via Paolo VI.
Distintamente Il comandante la P.L.- Comm. Davide Vallieri Polizia locale”
“Il primo cittadino interviene sul tema della pulizia del paese, auspicando l'impegno di tutti i
fleresi”. L'articolista termina con un “...sempre più convinta che la sua non sia solo
boutade.” Invece è una battuta assai perfetta. La gente flerese non ama troppo pulire il cesso
degli altri: i tanti baldi disoccupati locali sarebbero disponibili con scope, ramazze e un
compenso dal Comune (un aiuto anche prelibato per chi ha portafogli vuoto); in più il
sindaco chiami (non “dovrebbe chiamare”) i quattro vispi profughi messi in un
appartamento comunale (per sei mesi e anche rinnovabile) a ripulire il cesso all'italiana
invece di lasciarli lì con vari iPod e consolle a trascorrere il tempo e a dormire, mangiare,
bere, digerire e scoreggiare! Collaborino, in cambio della nostra (coglionazza) gratitudine.
D'altra parte dell'ansa di un fiume immaginario, se la sozzura nei giardini e il vandalismo
facile (vedi fotografia sotto) sono provocati anche dai ragazzi così per sfizio o per
ammazzare il noioso passatempo, nelle aule scolastiche (anche quelle liceali) non necessita
l'intervento di una psicologa, di un sociologo o di quattro pecorelle striminzite a dialogare
loro con dolcezza (“Mi raccomando... Siate educati... Sii comprensivi... I vostri genitori
predicano... L'educazione fa l'uomo saggio... ecc. ecc.”) bensì tutt'altro di diverso: imprecare
e dannarli, battere un pugno sulla cattedra in modo da far sobbalzare portapenne e registri,
gridare a tutto fiato un “Porca-puttana, volete smettere di far cazzate! Solo i veri squinternati
compiono certi misfatti contro la comunità” e altre minacce da far pisciare loro dentro le
mutande! Certo, è chiaro che non tutti sono marioli; ci sono bravi ragazzi, corretti e
composti, ma giusto che essi vedano quanto scagliare vituperi contro i loro compagni
maldestri. N.b. Fino a qualche anno fa, in Inghilterra era ancora in uso la ferula, poi è stata
abolita. Peccato, oggidì serve in Italia. Spero solo che il Ministero dell'Istruzione capisca il
valore e l'uso della bacchetta.
Alt, un momento... non ho finito con il tema del vandalismo. Ogni paese ha i suoi
piccoli vandali, sappiamo bene, ma stavolta uccidere una grossa oca del parco è
cosa infame. Domenica 18-01-2015 è stata raccolta nella zona dell'ex mercato, con
la presenza dei VV.UU. la carcassa di un'oca cignoide, dalla protuberanza di
cartilagine di color rosso. Massacrata? Avvelenata? Autopsia in corso. Per nessuno
dei concittadini è morte naturale (eh no, la vecchiaia porta a una fine della vita!),
dato che di questo periodo il parco era stato preso di mira ad atti di vandalismo:
cestini porta-rifiuti divelti (vista l'immagine precedente) oltre alle sozzure lasciate in
giro.
Altro ancora, nei pressi di due ponticelli del “Sentiero della Pace” vivono anatre
(dapprima una ventina, ora ridotte) anch'esse prese di mira. Una confessione
ricevuta via telefono (io non faccio nomi): “in alternanza, da quattro-cinque sere, tra
le 21.30 e 22.30, si udiva i versi disperati dei volatili”; certo, a tal ora sono di
riposo, non vanno a starnazzare casualmente né a “sprecare” fiato al buio e al
freddo del parco. Sono state ovviamente molestate; e, quell'ora, è l'ora in cui la
banda di vandali è sempre adunata in quel posto. Una domanda la pongo: l'esercito
ridotto di anatre, perché mai? Si è appurato (da altra fonte, non mia ipotesi o idea)
che i pali di sostegno delle pianticelle piantumate del parco venivano estirpati
provvisoriamente per molestare i volatili; e dopo, come bravi eroi, i pali rimessi al
loro posto come se nulla fosse accaduto.
A proposito dell'articolo sopra menzionato (foto)“Flero, il degrado avanza, il
sindaco invoca “la leva”... settimane dopo ecco quel che si nota dal sito del
Comune: “Domenica 1 marzo. L'Associazione Sentinelle dell'Ambiente di Flero
invita tutti i cittadini e non, a prestare il proprio aiuto nella pulizia dell'area verde di
via Fermi che da tempo versa in condizioni precarie.” Macchine a attrezzi forniti dal
Comune.(foto sotto)
Lodevole iniziativa, senza dubbio, ma per la “ripulita” s'è vista un'atmosfera opaca
e la richiesta di cercare amici-collaboratori neppure viene considerata. Nessun
ampio consenso di volontari: solamente venti persone a un dipresso (per lo più
"sentinelle"), anziane, le cui mani sanno di lavori superbi fatti nella loro vita!
Neppure è risentita né suggerita al richiamo o all'appello del sindaco con questa sua
“Leva Civica”!
Flero (come altri luoghi territoriali) ha in ogni dove la sua sozzura nei parchi, sulle
rive dei fossati, sui bordi delle strade... per opera di turpi incivili e imbecilli; ed è
giusto che venga ripulito dalla immondizia “a cielo aperto” puntando l'optimum
della organizzazione, ossia chiedere l'intervento dei profughi (che hanno già riempito
la nostra Provincia) a collaborare nei servizi per la pulizia e la manutenzione di
parchi, piste ciclabili e strade. È tanto facile; basta compilare un protocollo di
volontariato firmato da Prefettura, Comune e Caritas. Profughi non per sfruttare o
calpestare la loro persona né dare senso di travagliamento; sappiamo che sono
vittime di guerra con storie patite e difficili (ma pieni di soldi per pagare gli scafisti),
e non li riconosciamo come attaccabrighe e vogliosi alla ricerca o pretese di vestiti
nuovi, cibo migliore, appartamenti esclusivi gratis, iPod per giochi, sigarette, kit per
telefonia mobile e quant'altro di pregevole: a quest'ultima categoria dobbiamo
insegnare a rigare dritto, altrimenti potrebbe incontrare indici di dispregi anche da
parte degli “anfitrioni” del cazzo.
I nostri “ospiti” son giovani; vengono dal Mali, Gambia, Libia, Siria... e li
coccoliamo già abbastanza, li assecondiamo nelle strutture della rete alloggiativa di
Caritas e altre Associazioni. Ci contraccambino, tutti insieme, “affettuosamente” per
noi. Dice un sacerdote bergamasco, don Claudio Visconti: “«Rimanere inattivi
durante il giorno, dato che si tratta di ragazzi poco più che ventenni e in salute,
sarebbe compromettente per loro. Inoltre, vedere che le persone che accogliamo si
danno da fare per la comunità e hanno voglia di mettersi in gioco con impegno, è un
motivo per aprirsi in modo più dolce all’accoglienza».
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Su Facebook un mio commento: “Chi quel genio della "tecnica edilizia" s'è
permesso di creare il marciapiedi alto (assai) dalla base della carreggiata?” È in
centro paese, all'ingresso della piazza. Scrive anche la “regina” del paese (mi
riferisco al sindaco): “Dosselli, ma è il marciapiedi riqualificato nel 2010? Chiedo
perché il Comune non è più intervenuto da allora in zona e si tratterebbe di rifare un
lavoro. Inoltre bisogna chiedere alla Polizia Locale se le strisce pedonali devono per
forza avere dall'altro lato la romanina. Perché se cosi fosse, mi pare strano che si
possa realizzare in curva. Magari basta spostare le strisce sul primo pedonale utile.
Parlate voi con la polizia locale? È anche il modo per collaborare. Grazie.”
Non trovo corretto che il sindaco di fronte all'evidenza di un problema che riguarda
i cittadini esprima la sua "disponibilità" invitando i cittadini a collaborare recandosi
dai vigili ad evidenziare la problematica del caso. Se il sindaco ritiene che ci possa
essere un problema reale è giusto, oltre che doveroso, che debba essere egli stesso a
segnalare il problema a chi di dovere. Detto questo, non trovo nemmeno
giustificativo il fatto per cui il lavoro sia stato fatto nel 2010, nel 2011 o in tempi più
recenti. Se il problema c'è, chi di dovere deve prenderne atto e mettere tutto il
necessario per risolverlo. Quindi, visto che la sindachessa ha ritenuto opportuno
intervenire in prima persona, se ritiene che quello evidenziato è effettivamente un
problema reale per alcuni concittadini, ritengo che gli debba competere anche
l'attivazione degli organi preposti per la risoluzione del problema.
L'altezza massima del cordolo di delimitazione del marciapiede verso la carreggiata
stradale deve essere di 15 centimetri, i dislivelli di 2,5 centimetri e raccordati con
angolo smussato [...]” Ebbene: l'altezza del cordolo del marciapiedi in questione è di
24 cm! Quel che chiedo io, il genio o l'impresa per il rifacimento del marciapiedi
(lasciamo stare l'anno dell'era Prandelli) non s'era ravveduto della imperfezione?
Della trasgressione al regolamento? Della irregolarità messa in evidenza pure nel
centro del paese e combaciata con strisce pedonali? Imperfetto l'intervento della
sindachessa con quei editti di “andare alla polizia locale”; non è da lei compiere
questi proclami. Il sindaco è “gestore” dei fatti del paese, non la distributrice di
biglietti d'invito. Piuttosto chiedo: gli addetti al servizio della direttrice
dell'Urbanistica non hanno competenza controllare i difetti (in questo caso) delle
condizioni dei marciapiedi pubblici e trovarne soluzioni?
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Cambiando aria, ma sempre di quella mefitica, sorge in me una linea di rimostranza.
Sono molto restio ad assistere gli spazzini a rovistare, con guanti, l'interno del
contenitore e gettarlo nel loro mezzo “raccoglitore”, ma il sacchetto resta; sia esso
vuoto o con qualche residuo non raccolto, emana, comunque, odori peggio delle
carogne. Dal momento della raccolta differenziata (iniziata nel novembre 2014)
avevo incolpato gli spazzini perché meno propensi alla raccolta dei rifiuti, ma così
non era. Una mattina di luglio, una scoperta: “spiato” un cinofilo che, una volta
prelevato i residui canini nel proprio giardino, con il piccolo sacchetto ciondolante
in una mano (come fosse vassoio con pastine) andava a gettarlo nel cestino sopra
menzionato. Eh no, questa cosa non s'ha da fare, amico!
Anche altri certi cestini sparsi in paese lasciavano odori marcescibili! Ma allora, i
titolari dei “quattro zampe” che cosa ne fanno dei residui quotidiani dei propri
animali? Le regole della raccolta “porta a porta” dicono chiaro e tondo che le
“deiezioni di animali” vanno nei sacchi indifferenziati, e se una volta la settimana
per il ritiro da parte della “a2a” è una sofferenza per chi ha “certi scarti di cattivo
odore”... esiste “l'Isola ecologica” dove gettarli oppure nei sette-otto dispenser (per
residui canini) sparsi in ogni dove del paese. Siate coerenti, per cortesia! Chiedo
ordine e rispetto anche a coloro che poggiano sulla cima dei porta-rifiuti esposti nei
parchi o zone meno frequentate, dei voluminosi sacchetti dei quali, un pomeriggio di
fine giugno, ho individuato in uno di essi delle sagome di pannolini (o pannoloni).
L'immagine fotografica: uno dei tanti cestini "indecenti" nel paese; dove il pieno è
troppo, i sacchetti con residui canini appoggiati alla bell'e meglio al paletto.
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Altra aria da cambiare, stavolta l'argomento è il prodotto della natura: l'acqua. La
cosiddetta “Casa dell'acqua pubblica”, un impianto per l'erogazione di acqua sia
gassata che naturale è ancora a pagamento, dopo due anni e mezzo dalla sua
installazione. Per “pagare” l'acqua serve una carta prepagata da acquistare presso
edicole e in alcuni esercizi commerciali. Motivo: spese di gestione e manutenzione
dell'impianto a una società. Il Comune si è ben prodigato a “spendere” cifre da
capogiro per i pannelli fotovoltaici, il ripristino dell'Auditorium, la “rinascita” del
campo sportivo, la creazione del parco sgambettamento cani, l'erogazione dei buoni
lavoro, sistemazione prossime opere pubbliche sino al 2017... ma chiedere ai
concittadini cinque centesimi per ogni litro d'acqua (anche se trattasi di un non
dispendio per famiglia) per “pagare” la società che cura l'impianto mi sembra più
comico che dolente. Quanto tempo il Comune intende ancora far pagare il “dono
della natura”?
P.s. Argomento trattato anche in una lettera inviata a Bresciaoggi ed edita il
27/07/2015.
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Roberto Manieri: “A Flero inciderà molto il peso delle civiche. Per questo è
difficile parlare di Pd di Flero dato che l'elemento di punta, il sindaco, non è certo
un modello renziano. È inevitabile in tutte le distanze macroscopiche che solo una
civica può esprimere con tutte le derive ambientaliste di questa maggioranza.
Proprio l'atteggiamento di questi giorni serve come chiave di lettura: il sindaco si
spertica parlando di risorse del territorio, Monte Netto e cibi genuini quando i dati
reali del locale sono evidenti. In piazza nemmeno ci sono le fogne e la puzza sale dai
tombini dell'acqua piovana, nel consorzio dei vini del Monte Netto c'è una sola
azienda flerese (Pratum Coler) della moglie di un consigliere della stessa civica che
regge la Pedersoli e l'amministrazione investe risorse importanti per realtà a questo
punto nemmeno rappresentanti dell'economia flerese ma semmai dei comuni vicini. il
famoso Pd di Flero come potrebbe condividere questa distonia?
Per forza di cose si deve parlare di civiche.
Non dimentichiamoci che alla civica della maggioranza ha poi portato gli strategici
170 voti di preferenze personali il passaggio dalla precedente maggioranza Prandelli
alla civica di sinistra di Nadia di Enrica Fracassi.
Pedersoli ha vinto quindi per qualche decina di voti di differenza e quelle preferenze
hanno dunque inciso. Dunque nessuna strategia nazionale di partiti ma voto alla
persona e patrimoni di singoli soggetti che cambiano di volta in volta il consenso
come l'appartenenza.
Anche sulla scorta dell'emotività possono cambiate gli esiti. Ora a breve arriverà il
notiziario della Civica di quanto hanno fatto: la solita prosopopea che non sortirà
gran che, ma esemplificativo della realtà che ci aspetta nell'ultimo anno prima del
voto. Una gran cassa utile quando d'inverno ci si stringe al caminetto. Quella carta
stampata su esibita carta ecologia brucia bene...”
Gianmarco Dosselli: “Al di là delle munificenze comunali per il Monte Netto e vini
per i ciuchì, di quella lodevole locandina "... E quindi uscimmo a vedere le stelle",
l'annuncio del 10 agosto è incompleto. In essa è citata: "Partenza in bicicletta dai
Municipi di Flero, Poncarale e Capriano del Colle. Dotarsi di torcia, bici con fanali
e giubbino ad alta visibilità." Tutto qui! La realtà: la biciclettata flerese composta da
11/12 persone (sindaco e marito compresi) è stata scortata da un furgone dei vigili
comunali! Mi piacerebbe sapere il significato della presenza dei vigili al soccorso
dei ciclisti: protezionismo?, devozione?, protoquàmquam (arie di persone
importanti)? Così anche per altri Comuni partecipanti?”
Maggio 2016: al voto, al voto, al voto!
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VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA
GIUNTA COMUNALE
N. 148 ANNO 2015
SEDUTA DEL 30/11/2015 ORE 22:30
OGGETTO: ADESIONE DEL COMUNE DI FLERO ALLA PRESENTAZIONE DI UN
PROGETTO SPRAR PER IL BIENNIO 2016/2017 CON ENTE CAPOFILA IL
COMUNE DI COLLEBEATO - A Flero arriveranno 9 richiedenti asilo, 4 in un
appartamento di via Mazzini e 5 in un appartamento di via Coler. Ma gli
appartamenti del Comune non erano sfitti perché non a norma? Oppure erano sfitti
perché rifiutati a qualche concittadino? Oppure li avranno messi a norma con i
10mila euro che non si potevano spendere per trattenere, a Flero, il Centro prelievi
Synlab ?
I profughi nella “mia” Flero! Ma veramente profughi? Con altri, tra noi da tempo, si
conteranno 13 africanini del cazzo! In generale in questa sconsolata Italia da
mezzesega, vedo profughi "baldanzosi e nerboruti", che negli alberghi a tre/quattro
stelle se ne stanno a crogiolare: ecco il motivo per cui sono scappati. Ma anche da
noi, in via Mazzini (li ho visti in tre, un pomeriggio, scendere allegramente dal bus,
con le loro cuffiette auricolari, ben vestiti. Viaggi gratis, probabilmente?) Ma 'sti tipi
astuti hanno, almeno, un pensiero per i loro familiari sofferenti, impauriti e rimasti
senza cibo né medicine? Hanno pensiero per la turbe di anziani e di bambini, dei
miserabili, cenciosi e piagati, scacciati e segregati come i più orrendi tra i reietti,
peggio di animali, per la propria gente che vive nel fango, nelle grotte, nei tukul o
nelle case probabilmente distrutte o sequestrate? “Sfamare, abbeverare, vestire,
soccorrere, ecc.” come vuole il Vangelo, d'accordo; ma dove sta il vero “sfamare,
abbeverare, vestire, soccorrere” per coloro che vogliono donne, iPod, sigarette, case
gratis, soldi, cellulari, pc, moschee... e noi sottometterci alle loro esigenze?
Racconta un abitante di Cosio Valtellino: “L’amministrazione comunale chiama i
giornali e fotografa gli immigrati con scopa e rastrello in mano. Ma è tutta una
farsa: la verità è che i profughi passano il giorno a non fare nulla”, e scrolla la testa
indicando un gruppetto di africani seduti sulle panchine.
P.S. Durante l'ultimo conflitto i partigiani non scapparono all'estero, bensì
imbracciarono i fucili e sconfissero il Duce e il fascismo! Altro che questi astuti
“profughi”, più furbi di noi!
Sciura sindaco degli ultimi mesi allo scranno stile buonista e komunista; ecco gli
sfortunati che avrei voluto a Flero e aiutarli; non quelli dell'immagine più sotto che,
dopo avere pagato al massimo 2.300 dollari agli scafisti, qui da noi tra godurie,
masturbazioni, profilattici, coccole e servizi fatti con guanti bianchi.
Maggio 2016. Aria di elezioni amministrative. Sparirà la Giunta komunista
rompicoglioni? La locandina VERA, avversaria della lista komunista è la seguente:
Ci tengo essere il peggiore tra i fleresi, il più cattivo (se non antipatico), il più
perfido... A maggio spazzare via la sinistroide Giunta, che tanto nulla ha fatto; il
peggiore esempio è stato il togliere il Centro prelievi. Scrive su Fb un ex vice
sindaco: “Il Centro prelievi Synlab è un centro convenzionato con ASL, accreditato
dal Ministero a livello nazionale e dalla Regione Lombardia per cui è un Centro
privato a supporto della ASL. E' evidente che qualsiasi Amministrazione comunale ha
la facoltà di favorire o facilitarne l'insediamento sul proprio territorio comunale.
Evidentemente l'Amministrazione comunale di Flero non ha saputo (o voluto) trovare
le giuste motivazioni per evitare il trasferimento altrove.”
Vengo ad appurare che in un dolce e pacifico paesino della pianura, Alfianello, è
“fruibile il nuovo Centro prelievi". L' Amministrazione comunale ha dovuto investire
circa 10mila euro per l'adeguamento e il ripristino dei locali [...] per rendere
agevole il servizio d'assistenza soprattutto agli anziani, spesso costretti a chiedere
aiuto ai parenti per essere accompagnati nei paesi limitrofi per quella che oramai è
considerata una semplice formalità.
Un Comune di 2.530 abitanti ha il benservito per la sua gente! Flero, invece, con i
suoi 8.650 abitanti (popolazione anziana elevata) ne è stato privato dalla cazzo
Giunta sinistroide lo scorso anno, per risparmiare gli “sprecati” 10.000 mila €/anno
ed evitando di “trovare la soluzione o imponendosi con l'Asl”. E, intanto, tutti noi
scomodamente recarsi, per gli esami, in un paese limitrofo o nel caotico centro
cittadino, o accompagnare i familiari anziani perché la sindachessa della Presolana
e “di tutti i fleresi” se ne sbatte di noi! Cara Giunta flerese, mi sa che spendere tal
cifra annuale per la salute dei cittadini è cosa sofferente, inaccettabile. Mentre di
quei stessi contributi per mettere bella faccia al paese (notte bianca, cene comunali
come quelle fatte in Villa Grasseni, monte Netto per le stelle cadenti, manifestazioni
delle aziende produttrici di vini del Montenetto il cui patrocino è costato assai,
rinfreschi di varie occasioni, botti artificiali per finale festa Polenta; centinaia di
sciarpe per ragazzi calcio, ecc. ecc. e, magari, preservativi per certi maniaci) sono
stati salubri, gaiosi. Vero, imperatrice?
Un consigliere di minoranza già vi disse: “Si buttano via centinaia di migliaia di euro
per altre storie. Per altre cose che interessano all’Amministrazione i soldi si trovano.
Per 10.000 euro per rispondere e dare un servizio ai cittadini non si trovano. Ma io, se
fossi in voi, mi vergognerei.”
All'accostarsi delle elezioni comunali accade che l'imperatrice Pedersoli, accortasi
del calo dei consensi del Pd flerese (così le affermò pure la segreteria cittadina) ha
trovato la cosiddetta “ancora della salvezza”: far riaprire il Centro. Ghet capit la
furba, stile “boldriniana”!
A proposito di “boldriniane” partigiane, osservate (due immagini sotto) lo sventolio
dei vessilli patriottici (o semi-patriottici) dalle finestre del palazzo giallo (“giallo” di
colore, non che esso sia cinese):
Certo, la bebè Repubblica italiana ordinò e proclamò il 25 aprile come giorno
festivo, e a tutti i Comuni il dovere di commemorare l'anniversario annuale.
Cerimonie alla grande fino all'inizio del Terzo Millennio, quando poi la consistenza
festiva statale iniziò a perdere consensi. Oggi i Comuni di ibrida politica hanno le
sue “posizioni”: l'estrema destra quasi ignora; il centro destra la pratica in sordina;
il centro sinistra la esegue in pompa magna; l'estrema sinistra bacia il culo ai
liberatori alleati. Flero? Beh, un Comune del centro sinistra che sente l'obbligo di
farsi valere con una sindachessa che.... Mi fermo; andiamo avanti con il mio punto di
vista dall'altro angolo della festa partigiana.
Un vessillo amato dal Comune: “La cosa più importante della nostra vita è aver
scelto la nostra parte.” Vero” Ecco la “vostra parte”:
Da tali immagini dei vessilli comunali esposti mi vedo anche uscire dal seminato, ma il
“succo” resta quello flerese. Ecco la voglia dello sventolare al pubblico a una finestra del
palazzo rosa, voluto dalla imperatrice Pedersoli, del poster imbecille che tocca l'articolo 3
della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Ma certamente, sciura sindaco, per sua comodità... Nel 1946 se i padri della Costituzione
avessero saputo delle troppe diversità religiose, di sesso, di opinioni politiche, ecc. del
Terzo Millennio, l'articolo 3 sarebbe stato ben altro! Che cosa ne sapevano essi a
quell'epoca deserta, desolata, nuda e cruda, in macerie, in mancanza di tante cose e in
mancanza di un popolo straniero? L'articolo 3 buttato a casaccio per fare belle le pagine
della Costituzione? Non esiste pari convivenza, da nessuna parte. L'Italia sarà manomessa,
e l'articolo 3 sarà gettato nelle fogne da parte non italiana. La imminente Eurabia farà
dell'Italia un nuovo articolo 3, comprendente l'islamofobia (dichiarata crimine contro
l'umanità), esattamente ciò che fanno gli islamisti in nome di Allah.
Un lungo post apparso su Facebook, invita i musulmani a venire in Italia per rafforzare la
comunità. A scrivere è una comunità islamica con circa 80mila iscritti.
La pagina è quella del gruppo Rumiya Al-Mawu’, comunità musulmana. “Chiediamo a tutti
i Musulmani del mondo di raggiungerci in Italia, per rinforzare la nostra comunità ed
aiutarci a garantire un futuro migliore per tutti”. Un vero e proprio appello a venire nel
nostro Paese. Il tutto è corredato dalla foto del tricolore, una scritta in arabo sulla parte
centrale: “Inshallah“.
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Non per rispettare l'articolo 3: ma col cazzo se sarà “pari dignità per tutti”. L'Italia si
riempie di stranieri non per parità davanti alla legge. E “macinerà” l'articolo 19 che
afferma: “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi
forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico
il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.” Sì, vedrete quando un partito
musulmano italiano sarà al governo coi voti di tanti islamisti italianizzati (quando? Tra 20,
30, 40 anni?) come fonderà la nuova religione italiana. Chissà perchè Iran, Arabia Saudita,
Kuwait, ecc. non ospitano i loro fratelli religiosi!
Nel frattempo ospitiamoli senza conoscere la loro identità. Gli ospedali lanciano gli
allarmi: “Esistono problemi mentali tra i migranti. Centinaia di malati di mente per le
strade.”
Il presidente della Nigeria ci avvisa: “Italiani, attenti, tra i nigeriani arrivano dei
delinquenti.”
Sharia, moschee abusive, cristiani bistrattati, molte statue cristiane e crocifissi eliminati in
certi luoghi (i raid contro i simboli cattolici vengono messi a segno al grido“Maledetti
cristiani!” e le autorità non muovono un dito). Certo, “vogliono vogliono vogliono”...
vogliono donne per scoparsele, vogliono ricariche, telefonini, iPod, 3Mp, sussidi di 60
euro; oltre agli 80 euro al giorno che ci costano come vitto, alloggio, paghetta e sfizi. I
minori costano più del doppio dei ‘maggiorenni’, per questo le Coop e il governo ‘creano’
minorenni.
Sì, sventola, sventola pure ai quattro venti poster del cazzo!
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“Alla mattina appena alzata o bella ciao, bella ciao. Bella ciao ciao ciao, alla mattina
appena alzata, devo andare a lavorar!”
Alè alè ale.... cantatela pure, ma ricordatevi però delle 25.000 donne, che i partigiani
dell'epoca (“santi” e “puri”) le massacrarono con immenso piacere, pure le
bambine, come il caso di Giuseppina Gherzi (13 anni) colpevole di avere ricevuto un
complimento artistico da un fascista! Ohhhh, la peppa!, che cuore partigiano!
In conclusione... il simbolo reale per l'Italia
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Alt, rientriamo in Flero! Elezioni giugno 2016. In anteprima le tre (stop a quattro)
liste avversarie. Una lista di disturbo del signor Toffa, ambizioso d'essere sindaco:
Alleanza per Flero. Auguri per la solita manciata di voti.
Lista Alberti (centrodestra): apprezzata.
Ma... la sinistra? Oddio! È arrivata all'ultimo istante! L'“imperatrice” Pedesrsoli
ritorna come il fumo negli occhi! Una candidatura replay del sindaco “ombra” o
“invisibile” alla mercé dei fleresi. Si ripresenta colei che a ogni rara manifestazione
pubblica pareva (dicono) che parlasse d'un paio di scarpe vecchie.
I candidati consiglieri? Da come vedo la lista così composta, non saprei riconoscere
essa truccata da un risotto alla milanese; lista formatasi sotto “sudore e fatica”, sino
all'ultimo minuto, e “partorita” verso la fine del tempo appare agli occhi piatta
come il biliardo, ma avrà comunque i suoi voti. Ad ogni modo... i miei auguri. La
lista piddina ha una chiamata d'eccellenza: dopo il pirlo del papà di Pirlo Andrea,
vige la chiamata di un ex calciatore di serie “A”: Aimo Diana; alla Pedersoli
“replicante” necessiterebbe tirate di pallone nella sala consigliare, e lei stessa in
porta senza mai parare! La lista Pedersoli mi ricorda "Lista Peppone, lista
baffone”, insomma... “una cagata pazzesca”, come disse il fantozziano Villaggio.
Si accosta il 5 giugno....
(prosegue al prossimo aggiornamento)