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8 INTERNI
Sabato 12 settembre 2015 il Giornale
LO SCONTRO ITALIA-INDIA
Ecco le prove indiane a favore dei marò
Sul «Giorno» i documenti di Nuova Delhi al Tribunale del mare. Dalle munizioni alle testimonianze, l’accusa non regge
Fausto Biloslavo
Gli indiani si incastrano da
solisulcasomarò.Fragliallegaticonsegnatialtribunaledelmare di Amburgo, che ha sospeso
la giurisdizione di Delhi sul caso,c’èpurel’autopsiasuiduepescatoriuccisi.L’Indiaconsidera
MassimilianoLatorreeSalvatore Girone colpevoli, senza processo,diaversparatodeliberatamente. Peccato che la misura
del proiettile estratto dal corpo
diunadelleduevittime,Valentine Jelestin, non corrisponda a
quellodelcalibroNatodeifucili
mitragliatoriBerettaindotazioneai marò. Lo rivela il quotidiano il Giorno grazie agli allegati
indiani ottenuti da Luigi Di Stefano, uno dei periti della strage
di Ustica, che ha seguito fin dall’inizio l’odissea dei fucilieri di
MarinadelreggimentoSanMarco.
L’anatomo patologo K. S. Sasikala esaminò i cadaveri e poi
fu «silenziato» dalle autorità indiane. Il documento del suo referto è l’allegato numero 4. Nellasecondapaginavienedescrittoilproiettileestrattodalcervello di Jelestin. Il patologo misura
l’ogivalunga31millimetri.L’impatto può averla rimpicciolita,
ma si avvicina molto di più al
proiettile calibro 7,62 dell’Ak
47, il fucile mitragliatore russo,
che è lungo 39 millimetri. Uno
schiacciamento di 8 millimetri
risulta compatibile.
Imaròavevanoindotazioneil
BerettaAr70/90cheutilizzapallottole Nato calibro 4,56 di 45
millimetri. Difficile, se non impossibile che il colpo si rimpicciolisca di ben 14 millimetri. La
circonferenzadelproiettilefatale misurata dall’esperto indiano è di 20 millimetri alla base e
23 nella parte più larga. Anche
queste misure sono poco compatibiliconlecartucceusatedai
marò. Se fosse stato veramente
unkalashnikovaduccidereipescatoril’accusaaifucilieridiMarina decade completamente.
L’Ak 47 viene usato dalla guardia costiera dello Sri Lanka, che
hapiùvoltesparatoeammazzato pescatori indiani accusati di
gettare le reti al di fuori delle loro acque.
Altraassurditàsonoledeposizioniidenticheallegatedagliindianididuepescatoricheerano
abordoconlevittime.Ilcomandante del peschereccio Freddy
Bosco ed il marinaio Kinserian
dichiaranosenzaombradidubbio,che alle16.30del15febbraio2012illoropeschereccio«finì
sotto il fuoco non provocato e
improvviso dei marinai MassimilianoLatorreeSalvatoreGiro-
nedellaEnricaLexi».Ovviamenteavevanoindividuatoimaròpistoleri e storpiano il nome del
mercantileitalianodifesodaifucilieri perle minacce di attacchi
dei pirati alla stessamaniera dimenticandola«e»finale.Unverbale fotocopia, che ribadisce la
linea ufficiale: i marò sono colpevolidei«tirimalvagi»chehan-
no provocato la «tragica morte
deicariamiciecolleghiValentine,aliasJelastin,eAjeshBinke».
Fraidocumentiindianisiscopre che il Gps del St. Anthony, il
peschereccio colpito, è stato
consegnatodalcomandanteBosco alla polizia, assieme ad un
computer malridotto, non all’arrivo nel porto del Kerala con
iduecadaveri,mabenottogiorni dopo, il 23 febbraio. A pensar
malec’eratuttoiltempopermanomettere i dati registrati dall’apparecchio. Non è mai stato
chiarito perché lo stesso Bosco,
una volta sceso a terra, davanti
alle telecamere indiane, abbia
dichiarato che la sparatoria era
avvenuta alle 21.00, di sera e
Gli elementi nuovi
Il giallo dei proiettili
Ilproiettileestrattodalcadavere di una delle vittime misura
31millimetri, troppopocoper i
45 millimetri delle Beretta
Le versioni fotocopia
Le deposizioni allegate dagli
indiani dei due pescatori che
eranoabordoconlevittimesono perfettamente identiche
Gli orari non tornano
Lasparatoriasarebbeavvenuta alle 16.30 locali del 15 febbraio 2012. Ma un teste dice
che è scoppiata alle 21.30
VERITÀ PIÙ VICINA
I due marò italiani
Salvatore Girone
e Massimiliano Latorre
[Ansa]
nonalle16.30,nelmezzodelpomeriggio.
Un altro dettaglio interessante, che salta fuori dai documenti, è l’apparizione del vero proprietariodelSt.Anthony,uncertoPrabhu.Iltitolaredecidediaffondarloperdendoinspiegabilmente una fonte di guadagno.
«Misteri ed incongruenze sono
tanti-spiegaDiStefanoailGiornale - In sole 5 paginette la polizia del Kerala dimostra, dopo
aver ispezionato la petroliera
italiana, il peschereccio colpito
evistolesalme,cheLatorreeGirone hanno sparato e ucciso.
Questo è un castello di carte».
Fragliallegatiufficialiindiani
non manca la fantasiosa ricostruzione della presunta fuga e
caccia alla nave fantasma, che
hasparatoaipescatori.Inrealtà
la Lexie aveva fatto subito marcia indietro verso il porto di Kochiquandogliindianil’hannorichiesto. Il risultato è che i marò
subiscono questa odissea da
«1.300giorni»,come hatwittato
ieri il deputato di Forza Italia,
ElioVito.Un’«ingiustaeillegale
detenzione da parte dell’India scrive - alla quale i vari governi
italiani che si sono succeduti,
daMonti a Renzinonhanno saputo mettere fine. Vergogna!
Vergogna! Vergogna! #marò liberi».
dobbiamo combattere
“ Perché
per salvare la nostra civiltà
“
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STOP ALL’ISLAMizzazione!
Islam. Siamo in guerra
È la Terza guerra mondiale. È il Jihad, la guerra santa islamica. È ora
di prendere atto che o si combatte per vincere o saremo sottomessi
all’islam. È fondamentale riconoscere che la radice del male è l’islam.
Il terrorismo islamico dei tagliagole e dei taglialingue sta dilagando
sull’altra sponda del Mediterraneo e si sta consolidando dentro casa
nostra. Il nostro principale nemico è la nostra ignoranza, ingenuità, viltà.
La conquista di Roma è stata annunciata da Maometto.
È ora di salvare la nostra civiltà prendendo le distanze dall’islam come
religione, senza discriminare i musulmani come persone. Svegliamoci!
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