Otturatori per capezzoli - quello che dice la ricerca
Transcript
Otturatori per capezzoli - quello che dice la ricerca
Otturatori per capezzoli: quello che dice la ricerca Da L’Abstract Elevage, Francia Gli studi eseguiti sugli effetti degli otturatori interni presentano risultati interessanti. Le ricerche più recenti, eseguite in Gran Bretagna, mostrano che il loro impiego all'asciutta è vantaggioso in quanto limita la comparsa di nuove infezioni e quella di mastiti cliniche durante la lattazione. 36 l principio dell'otturatore interno non è nuovo, risale agli anni '70. Ma in quell'epoca, la prevalenza di agenti patogeni infettivi e la diffusione degli antibiotici avevano limitato l'interesse verso questa tecnica (Huxley et al., 2002; Berry e Hillerton, 2002). A partire da allora, i lavori di ricerca sono continuati e nel frattempo il prodotto si è evoluto. Gli otturatori oggi si presentano come un'alternativa interessante rispetto alla terapia antibiotica alla messa in asciutta di vacche sane. I risultati di studi eseguiti all'estero sono incoraggianti. In animali non infetti, l'otturatore viene applicato nel canale del capezzolo alla messa in asciut ta. L'otturatore funziona come un tappo artificiale, paragonabile al tappo di cheratina presente nei capezzoli chiusi: non è altro che una barriera fisica che svolge una funzione preventiva nei confronti delle possibilità di contagio. La sua applicazione richiede molta cura ed igiene. Questa nuova tecnica presenta un interesse evidente: vari studi hanno dimostrato che i capezzoli, qualificati come aperti (cioè senza tappo di cheratina), che perdono latte all'asciutta, sono maggiormente esposti alle infezioni durante il periodo di asciut ta (Berry e Hilterton, 2002). Gli otturatori sono una soluzione: il loro effetto protettivo si rivela particolarmente marcato nei confronti dei germi ambientali, cioè germi opportunisti che, penetrando attraverso lo sfintere I del capezzolo, raggiungono la cisterna ed invadono la ghiandola mammaria. La ghiandola a riposo è particolarmente esposta all'infezione. Uno studio recente dimostra che, all'asciutta, il 12,8% dei quarti viene colpito da una nuova infezione entero-bat terica (Huxley et al., 2002). L'inizio e la fine dell'asciutta sono i due momenti maggiormente a rischio (Bradley et al., 2002). Sul mercato sono disponibili vari prodotti barriera, che hanno la funzione di limitare l'esposizione del capezzolo alle aggressioni batteriche, ma il loro effetto è limitato, essenzialmente a causa della cattiva tenuta sul capezzolo (Berry e Hilterton, 2002; Hux ley et al., 2002). L'otturatore interno è interessante poiché è più resistente: assicura una protezione fisica contro le nuove infezioni intramammarie durante l'asciutta e si propone come alternativa alla terapia antibiotica all'asciutta per le vacche sane (Huxley et al., 2002; Bradley et al., 2003). Questo otturatore interno è già disponibile in alcuni paesi europei sotto il norme di Orbeseal (della Pfizer). La sua formula contiene il 65% di sottonitrato di bismuto, senza antibiotico (Berry e Hillerton, 2002). In precedenza, in Irlanda, era disponibile un otturatore contenente il 25-37% di sottonitrato di bismuto (Osmonds Teat Seal del gruppo Cross Vetpharm), la cui applicazione doveva essere associata alla somministrazione di cloxacillina. Efficaci come gli antibiotici Qual è l'impatto dell'impiego di otturatori interni sulla comparsa di nuove infezioni all'asciutta e su quella di mastiti cliniche nella lattazione seguente? Ecco il tema di questa ricerca che si interessa più specificamente ai germi ambientali, nelle condizioni degli allevamenti britannici. Il confronto è stato eseguito rispetto ad un trattamento antibiotico per via intramammaria. L'otturatore studiato conteneva il 65% di sottonitrato di bismuto su una base di paraffina, senza antibiotici. Nelle vacche i cui canali sono stati "chiusi" con un otturatore interno sono stati riscontrati significativamente meno quarti affetti da nuove infezioni da Escherichia coli, da enterobatteri e da patogeni maggiori. Su scala individuale, le differenze risultano signi- I primi studi concernenti questo otturatore sono neozelandesi. Laggiù, l'impiego di otturatori interni si è rivelato interessante per prevenire l'insorgere di nuove infezioni all'asciutta e di mastiti cliniche nella lattazione successiva. I risultati sono confrontabili con quelli ottenuti con gli abituali trattamenti antibiotici all'asciutta e sono significativa- Risultati di ricerca ficative solo per Escherichia coli e per gli enterobatteri. Non ci sono state differenze significative riguardo al numero di nuove infezioni causate da altri batteri, né alla gravità o al numero di mastiti cliniche. Alla asciutta, il 2,9% dei quarti otturati sono stati infettati da un nuovo agente patogeno, rispetto al 3,5% dei quarti non otturati ma trattati con un'iniezione di antibiotico. Il tasso di guarigione all'asciutta non è stato significativamente diverso (63% con l'otturatore contro il 70% con l'antibiotico). Da: Huxley J., M. Green, L. Green e A. Bradley, 2002. "Evaluation of the efficacity of an internal teat sealer during the dry period". Journal of Dairy Science, 85, mente migliori rispetto all'assen za di trattamento (Berry E. e J. Hilterton, 2002 (vedi box "0,27 volte meno ... "); il tutto, ovvia mente, nelle condizioni locali (Huxley et al., 2002; Woolford et al. 1998; Bradley et al., 2003). Più recentemente, uno studio inglese ha dimostrato che, durante il periodo di asciutta, per prevenire la comparsa di 0,27 volte meno rischi di nuove infezioni I ricercatori hanno confrontato le infezioni intramammarie e le mastiti cliniche di diversi gruppi di vacche, alcune con otturatore, altre senza nessun trattamento. La ricerca è stata eseguita in quattro allevamenti: in un allevamento ha riguardato tutte le vacche, nelgi altri tre solo quelle con bassa conta cellulare. Nelle 197 vacche del gruppo "con otturatore", durante l'asciutta non è stata registrata nessuna mastite clinica, contro 6 casi su 204 vacche per il gruppo senza trattamento. Le nuove infezioni al parto sono state significativamente più numerose per il gruppo non trattato (62 casi contro 21). Le vacche i cui canali sono stati otturati hanno avuto 0,27 volte meno rischi di presentare una nuova infezione al parto. Nei quarti infettati al parto, nei primi 100 giorni dopo il parto, la frequenza delle mastiti cliniche è risultata significativamente più elevata nel gruppo senza trattamento. Nelle vacche non trattate, i patogeni riscontrati più frequentemente sono stati lo Streptococcus uberis o lo Staphylococcus aureus. Nelle vacche trattate le infezioni provenivano da coliformi. I quarti otturati, infettati da Corynebacterium spp o da stafilococchi coagulase negativi, non sono protetti da nuove infezioni e presentano un maggior rischio di infezione da Staphylococcus uberis. Da: Berry E. e J. Hillerton, 2002. "The Effect of an intramammary Teat Seal on new intramam- nuove infezioni e più specificamente quelle causate dai coliformi, lo stesso prodotto era significativamente migliore rispetto ad un prodotto ad azione prolungata contenente cefalonio, in vacche non infettate da un agente patogeno maggiore alla messa in asciutta (Huxley et al., 2002). (Vedi box "Efficaci quanto gli antibiotici"). L'impiego di un otturatore interno per tutti i quarti alla messa in asciutta limita il numero di nuove infezioni al parto, di mastiti cliniche durante l'asciutta e di mastiti cliniche nei 100 giorni successivi al parto. Questi risultati rimettono in discussione una questione fondamentale della messa in asciutta, quella del trattamento antibiotico per tutte le vacche, senza nessuna distinzione (Huxley et al., 2002). L'otturatore n Titolo originale: "Obtu trayons au tarissemenrer les Per concessione di: Let" cahiers de "L'abstract s suppl. n. 5, maggio 20élevage", Copyright: Les Editions03 Boisbaudry, 35577 Ce du Sévigné Cedex, Francssonia mary infections." Journal of Dairy Science, 85, 2512-2550 37