Revista DACIA nr. 2 - 1925

Transcript

Revista DACIA nr. 2 - 1925
DONATIA
PROF. ION NESTOR
Î/ORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DÏ TRAIANO·)
La seconda guerra dacica donava all'impero la sicurezza di un confine, l'annullamento di un aspro e possente nemico. Un largo campo oltre Danubio si apriva alla civiltà latina ; libère d'ogni preoccupazione, coscienti dei loro nuovi doveri le province a sud
del grande f'iume entravano a grandi passi nell'intimo spirito di Roma. Al popolino romano e purtroppo anche ai vacui scrittori di storia traianea solo appariva un risultato più imrnediatamente tangibile. Lo imperatore tornava al Campidoglio, portando
seco dal paese dell'oro una immensa preda. Le notizie che abbiamo in proposito, sono certamente esageratc, ma rispecchiano la impressione colossale che del trionfo celebrato
dall iin|Miaimr >i «MM- in Roma «· in iiiih» L'impero. Dice Giovanni Lido, «' cita il medico
Critone che segui la campagna, che Traiano riporto cinque milioni di libbre d'oro e il
doppio d'argento, senza contarc la suppellettile, gli utensili e le armi e mezzo milione
di prigionieri atti a combattere 1 ). L'autorità di Critone, anche che sia da Giovanni
Lido rettamente invocata, non è d a w e r o sufficiente a provare la esattezza dicifre cosi
fantastiche. In ogni modo la ricchissima prcda 2) non solo bastô a offrire al popolo ro­
mane giuochi e spettacoli di non mai vista magnificenza e durata, ma rinsaldô l'erario e il fiseo, e constituai il fondo di riserva per le grandiose e molteplici opère pubbliche,
che l'imperatore inizio in Roma e in t u t t a l'estensione delPimpero.
Aulo Ccllio infatti ci conserva il ricordo che sui fastigi del Foro Traiano le statue
di bronzo dorate portavano l'iscrizione: Ex Manubiis, ossia attestavano d'essere state
fuse con la preda dacica 3 ).
I giuochi offerti al popolo durarono, con splendore non mai altre volte raggiunto,
ben centoventitrè giorni; diecimila gladiatori e undicimila belve scesero nell'arena 4 ).
Mostruosa ricreazione dovuta in parte all'iperbolico carattere soldatesco e spagnolo
dell'imperatore, in parte alla morbosa psicologia della popolazione urbana, cui la prodigalità di ogni sorta di feste strepitose e fantasmagoriche, e l'avidità insaziabile di
esse avevano fatto perdere ogni senso di misura.
Apparve perô anche una nuova e più nobile forma di festa e di gioia. Nei gabinetti
numismatici di Londra, di Vienna e di Parigi esistono tre esemplari, uno in argento
) Notre ami, M. Roberto Paribeni, nous a fait
le grand plaisir de nous offrir pour la Dacia un
des chapitres encore inédits de son important ou­
vrage manuscrit sur l'empereur Trajan, ayant
pour titre: «Optimus Princeps. Saggio sulla storia
c sui tempi deliimperatore Traiano», couronné en
1921 par l'Académie Nationale Italienne dei Lincei
du grand prix royal d'Archéologie. Il nous est
1 Dacia II 1925.
agréable de l'en remercier ici aussi au nom de la
direction de cette revue [V. P.].
J
) De Magislratibus II, 28.
2
) Veggasi adesso l'articolo di J . Carcopino, nella
Dacia I , 1924, p . 34 sqq. Les richesses des Daces.
3
) Noctes Atticae X I I I , 24.
4
) Cas. Dio. 68,15. I giuochi fastosissimi dati da
Tito per inaugurare il Colosseo d u r a r o n o 100 giorni.
www.cimec.ro
ROBERTO PARIBEN1
e due in bronzo di un medaglione r e c a n t e da un lato la testa di T r a i a n o , e dall'altro
l'imperatore a cavallo p r e c e d u t o da u n a figura fenmiinile di Abbondanza o <|j Félicita
col cornucopia c il caduceo, e seguito da tre soldai i, cou la leggenda nell'alto del c a m p o :
Adventus Augusti.
Le sue dimensioni maggiori di quelle delPordinaria m o n e t a in a r .
gento o in bronzo, il fatto che i due esemplari in bronzo sono e e r r h i a t i e la stessa rarità
loro n o n lasciano alcun d u b b i o , che si t r a t t i di u n a coniazione s t r a o r d i n a r i a ernessa
al di fuori dell'ordinaria monetazione.
A b b i a m o d u n q u e il vero c proprio caso délia medaglia c o m m é m o r a i i v a . ed è proprio con questi pezzi del nostro i m p e r a t o r e che si inizia la série indubbia délie medaglie
c o m m e m o r a t i v e r o m a n e 1 ) . I pezzi non sono d a t a t i , m a solo circoscritti Ira il 103 e il
111 dal titolo di Consul Quintum. Ora t r a il 103 e il 111 nessuna migliore occasione puô
essersi d a t a di celebrare la v e n u t a in R o m a di T r a i a n o , che quella del ritorno trionfale
dalla seconda guerra dacica. Sicchè io credo per la m e n o probabile che questo m o n u m e n t o cosi bello e ad u n t e m p o cosi n o b i l m e n t e contegnoso debba rieordarci a p p u n t o
q u e s t o lieto a v v e n i m e n t o .
Ai l e t t e r a t i a p p a r v e r o le guerre daciche degno soggctlo di poema epico (Plin. E p i s t .
V I I I - 4), m o n u m e n t i c o m m e m o r a t i v i , talora solenni e grandiosi, si dedicarono a n c h e
in l o n t a n e province 2 ) e perfino a l l ' a r t e popolare e alla piccola i n d u s t r i e a r r i v a r o n o i
riflessi del g r a n d e trionfo. Un f r a m m e n t o di coppa di t e r r a sigillata, t r o v a t o a Blain
in F r a n c i a reca in rilievo T r a i a n o sul carro trionfale e l'iscrizione incompleta Decibale*).
A m b a s c i a t o r i di popoli lontani v e n n e r o a p r e s e n l a r e congratulazioni e omaggi al
vittorioso i m p e r a t o r e ; t r a gli altri si p r e s e n t a r o n o persino a m b a s c i a l o r i indiani, già
da R o m a v e d u t i s o t t o A u g u s t o 4 ) , ma che a T r a i a n o d o v e t t e r o riuscire parlieolarm e n t e graditi. Già infatti n e i r a n i m o di lui esaltato dalla v i t t o r i a v e n i v a n o a colorirsi
cari sogni giovanili di m a r c e trionfanti l o n t a n o , l o n t a n o , verso gli arcani, affascinanti
paesi corsi da Alessandro Magno, e quasi i n t r a v e d u t i d u r a n t e i bivacchi di Siria nel
tremolio dell'aria, oltre le gialle arène del deserto, oltre le cime dell'Antilibano, ncvrxu*
s o t t o il torrido sole.
Brève s o g n o ; p r i m a di pensare ad altro occorreva organizzare la c o m p i u t a conq u i s t a di D a c i a , sicchè n o n solo s a l d a m e n t e stabile n e fosse il possesso, m a a p p a r e c c h i a t a la regione a ricevere i benefici délia civiltà, ed a p o t e r al più presto, poste in
valore t u t t e le sue risorse, ridursi a forma di v i t a r o m a n a 6 ) .
Il p r i m o espediente fu quello di p r o v v e d e r e per la iiuova terra l'elemcnto u o m o ,
é n o r m e essendo s t a t o per le uccisioni, la riduzione in servitù, l'esilio, la emigrazione,
*) Il célèbre medaglione d'oro di Augusto, trov a t o a Pompei non pare che abbia nessun intendimento storico; se mai puô averlo qualcuno
dei pezzi d'argento di Domiziano (Gnecchi:
I medaglioni Romani I t a v . 21, n. 1 — 5 ) sulla
questione délia essenza e délia definizione del
medaglione, cfr. K e n n e r : II medaglione Romano
in Riv. Ital. di numism. 1889, p. 83,243; Gnecchi:
op. cit. I, p. X X V e segg.
2
) Cfr. C. I. L. X I I , 105, 106, e specialmente
le grandi porte scolpite deU'Artemision di Efeso
coi ricordi allegorici délia vittoria, portate poi
da Cottantïno a Bisanzio per ornare il palazzo
del senato (Legrand in Revue des éludes grecques
I X , p. 89).
3
) Bull, de la Soc. des Antiquaires
de France
1870, p. 1 1 3 ; 1872, p. 8 4 ; Froehner: La colonne
Traiane, p. X I V ; Déchelette: Les vases cêramiques ornés, I, p. 214.
4
) Res gestae Divi Augusti; C. I. L., III, |>- 796
lin. 50, cfr. Gardthausen:
Augustus.
6
) Cfr. P â r v a n : Câteva cuvinte eu privire la
organizatia provinciei Dada Traiana, Biicuresti,
1906.
www.cimec.ro
I.'ORDINAMENTO DELLA CONQLISTA DI TRAIAXO
lo s p o p o l a m e n t o délia regione, n e , d a t a l'asprezza délia l o t t a c o m b a t t u t a , p o t e n d o s i
c o n t a r e sul lealismo e sulla b u o n a v o l o n t à dei Daci r i m a s t i .
T r a i a n o seguendo sistemi già s p e r i m e n t a t i nella politica r o m a n a , diede i m m e d i a t o
inizio ad operazioni censuarie, e fatte eseguire misurazioni di t e r r e d e m a n i a l i , n e fece
concessioni ai v e t e r a n i ] ) e condusse poi n u o v e g e n t i di sicura fedeltà a d a b i t a r e sul
n u o v o paese r o m a n o . L ' i n v i t o impériale ad i m m i g r a r e in D a c i a d o v e t t e essere accolto
con favore, s p e c i a l m e n t e per la ricca fama di aurifera délia n u o v a provincia. Dice
E u t r o p i o , che l ' I m p e r a t o r e t r a s s e a p o p o l a r e la Dacia g r a n d i masse di u o m i n i ex toto
orbe romano 3 ) . V e r a m e n t e i d o c u m e n t i epigrafici r i n v e n u t i si riferiscono per lo più a d
O r i e n t a l i , o perche costoro a b b i a n o lasciato più n u m e r o s e m e m o r i e p e r essere p i ù abit u a t i a scrivere, o p e r c h e v e r a m e n t e da essi fosse s t a t o t r a t t o il c o n t i n g e n t e maggiore
dei n u o v i coloni.
Si h a n n o iscrizioni p o s t e c o l l e t t i v a m e n t e da G a l a t i , Asiani, P a l m i r e n i , Siriani,
B i t i n i 3 ) e di q u e s t i g r u p p i ciascuno d o v e v a essere a b b a s t a n z a n u m e r o s o . Vi sono poi
n u m e r o s e dediche a divinità orientali, intesa q u e s t a parola nel senso più a m p i o , ossia
c o m p r e n d e n d o v i a n c h e P E g i l t o 4)
Si h a n n o pero a n c h e ricordi di P a n n o n i e D a l m a t i 5 ) e forse di Africani G ), e iscri­
zioni v o t i v e alla Dea Caelestis di Cartagine 7 ) , alla D e a N e h a l e m n i a , a E p o n a di Gallia 8 ) .
Di dediche a divinità daciche solo d u e d u b b i e 9 ) e poche a l t r e di formula generica evid e n t e m e n t e p o s t e da n o n Daci 1 0 ). D o c u m e n t i n e g a t i v i di c r u d a efficacia p e r p r o v a r e
') Lactant: De mort, persec. 23; cfr. Mommsen
Masquardt: Manuel des antiq. rom. X , p. 268;
Lachmann: Die rômische Feïdmesser, II, p. 96;
C. I. L. I I I , 1004.
2
) V I I I , 6. cfr. Cas. Dio. 6 8 , 1 4 ; Aurel. Victor
Caes. 15.
3
) Galati, C. I. L. I I I , 860, 1394; Asiatici, C. I.
L. I I I , 870, cfr. Bull. Ist. 1848, p . 1 3 5 ; Palmi­
reni, C. I. L. III, 7728: Sacerdos Creatus a Palmyrenis ; (sono perô forse i soldati dei numerus omonimo?); Siriani, C. I. L., I I I , 7761, 7 9 1 5 ; Bitini,
C. L L., I I I , 1324.
4
) Abbiamo m o n u m e n t i e dediche a Divinità
Egizie: Iside e Serapide (C. L L., I I I , 881, 882:
973, 1341, 1342, 1428, 7768 — 7771, 8029).
Asiatiche: Iupiter Tavianus (C. I. L., I I I , 860,
1088); luppiter Erusenus (C. I. L., III, 859); Sardendis (C. 7. L., I I I , 7762); Dolichenus (C. I. L.,
I I I , 1302, 7630, 7645, 7659, 7660, 7760, 7761,
7834, 7835, 7997,14490) ; Mater Deum (C. I. L., I I I ,
110, 1102); Mater Troclimene (C. I. L., I I I , 7766).
Siriache: luppiter Heliopolitanus (C. I. L., III,
1353, 1354, 7728) Azizus o Bonus Puer Phosphorus (C. I. L. I I I , 875, 1 1 3 0 - 1 1 3 8 ) ; Balmarcodes
(C. I. L., I I I , 7680) ; Nabarzes (C. I. L., I I I , 7938);
Malagbel, Bellahamon, Manavat, Benefal, Dea Syria
(CL
vedi
L., III, 7864,7954 — 7956,12578, 12580;
sul Santuario Siriaco di Sarmizegetusa ;
Arch. Epigr. Mitt. aus Oest., VI, p. 109 ;VIII, p. 45.
Palmirene: Iaribolos (C. I. L., III, 1108).
Persiane: Mitra (C. /. L., III, 968, 899 — 901,
1013,1109-113, 1119-1123, 1357, 1436, 1437,
7662, 7685, 7729, 7730, 7776-7782, 7922-7950,
8083, 8041, 12581, 14466. Sul Mitreo di Sar­
mizegetusa, cfr. Studniczka in Arch. Epigr. Mitt.
aus Oest., VII, p. 200); Coûtes (C. I. L., III, 994.
7922).
Traci: Dio Cavalière (Teglas in Arch. Ertesito,
1908, p. 82.
5
) C. I. L., III, 864, 942, 1323.
e
) Da loro potrebbero esser tratti i soldati dei
numéro dei Mauretani Tibiscenses, C. I. L., III,
1 3 4 3 ; V I I I , 9368.
7
) C. I. L., I I I , 993.
8
) C. I. L., I I I , 788, 7750, 7904. E ' forse gallico anche luppiter
Bussumarius
dell'iscrizione
12415?
' ) L'una è u n a menzione di luppiter
Cernenius che si voile considerare corne u n a romanizzazione di una divinità indigena Dierna (C. I. L.,
III, Tabulae ceratae 1, cfr. De la Berge, op. cit.,
p . 59, n. 3). L ' a l t r a è l'iscrizione a
Sarmandus
che si crede divinità Dace, solo perche ricordata
da un'unica iscrizione di Dacia (C. / . L., I I I , 964.)
10
) Sono le iscrizioni C. I. L., I I I , 996, 1063,
1351, 7853 che invocano i DU Deaeque Daciarum
et Terra ; / . O. M. et Terra Dacia ; DU Deaeque
et Dacia.
www.cimec.ro
KOBEKTO P A B Î B E M
il vuoto fatto dai Romani nella regione. Abbondano anche le iscrizioni a Nemesis e à
Mars Ultor *), che attestano corne il sentimento roniano fosse che i Daci avevano gravemente offeso l'impero, più che altro forse con la crndele sorte fatta soffrire al prigionire Longino, e ne avevano essi chiamato su di se la vendetta.
A segnare in modo certo i confini délia nnova provincia si dovette provvedere
non con un trattato, chè il Regno Dace fu considerato come del tutto cessato, ne il Senato ehbe questa volta, come alla fine délia prima guerra, visita di ambasciatori
Daci che chiedessero pace, ma con la opportunité di una stabile occnpazione e di una
facile difesa.
Ne si dava il caso di un confine naturale netto e chiaramente segnato, cosi come
era stato il Danubio tra la Mesia e la Dacia. Questa determinazione di frontière do­
vette farsi perlanto lentamente, man mano che la provincia si organizzava, e si aprivano vie, e si costruivano fortezzc. Sicchè la questione dei confini che è stata
molto discussa, specialmente per la difficoltà di porre d'accordo un passo di
Tolemeo con uno di Eutropio, mi pare che esca dai limiti cronologici che mi sono
imposti 2 ).
Capoluogo délia provincia rimase l'antica capitale del regno Sarmizegetnsa (mod.
Grâdiste-Varhely) che fu ordinata a forma romana di vivere civile, ricevette sin dallo
inizio i diritti di colonia, come ci è attestato dai prezioso documento autentico di fondazione fortunataraente conservatosi 8 ).
EX AVCTORITATE IMP. CAE
SARIS. DIVI. NERVAE. F.
TRAIANI. AVGVSTI
CONDITA COLONIA
DACICA
PER
TERENTIVM SCAVRIANVM
LEG. EIVS. PR. PR.
») Cfr. C. 1. L., I I I , 1124, 1358, 1547, 1492,
12467, 14214, 14357, 14358 e Cagnat: Année
Epigraphique,
1914, n. 122; P â r v a n in Analelc
Acad. Romane, X X X V I , 1913, p. 61 etc.
2
) Tolemeo dà con sufficiente minuzia i con­
fini délia Dacia ( I I I , 8, cfr. Forbiger: Handbuch
der allen Geogr., I I I , 1101). Eutropio invece
( V I I I , 2) assegna alla provincia di Dacia un
perimetro di mille miglia romane, che scmbra
essere molto minore di quello dato da Tolemeo.
E ' probabile perô, che vcro contraste tra i due
non vi sia, e che il primo intenda parlare del
paese abitato dai Daci, l'altro del t r a t t o di esso
ridotto a provincia (cfr. De La Berge, op. cit.,
p. 5 5 ; Brandis in Pauly-Wissowa: Real Enc.
s. v. Dacia, Col. 1951 ; Feliciani in De Ruggiero:
Diz. Epigr. s. v. Dacia, p. 1442). S'intende pure,
che la cifra rifcrita da Eutropio c una di quelle
cifre rotonde, che non hanno se non un valore
approssimativo. Ad ogni modo la provincia ro­
mana venne ad occupare i paesi correspondent]
alla Transilvania e al Banato di TemifOara, a
parte deU'Unghcria a levante délia Theiss, a
parte délia Calizia Méridionale, délia Bucovina,
délia Moldavie a ovcst del Pruth, e délia Va?
lacchia (cfr. Kiepert: Formae Orbis antiqui, tav.
X X X I I I ; Forbiger: Handbuch, I I I , p. 1102; De
l.a Berge, op. cit., p. 57).
3
) C. / . L., I I I , 1443. Una lettura interpunt a t a délie silabe VM al principio delTultima linea
aveva fatto pensarc alla legione V Maeedonica
chc avrebbe dovuto dare il suo dirello concorso
alla fondazione délia colonia. Si t r a t t a invece
délia desinenza del nome del governattore SceurianOf
1
www.cimec.ro
LORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DI TRAIANO
Il governatore ricordato è quel Decimo Terenzio Scauriano clie figura corne legato
délia nuova provincia in un diploma militare del 15 Febbraio 110 l ) . La fondazione
délia colonia pertanto segui subito dopo le campagne. La città, anche quando altre
la superarono in ampiezza e numéro di popolazione, e quando forse il governatore stesso
délia provincia trasferl altrove la sua sede 2 ), rimase sempre la più illustre e la più venerata délie città romane di Dacia, corne prova il nome di Metropolis ripetutamente
datole nelle iscrizioni 3 ).
Anche Tierna (mod. Orsova) al passaggio del Danubio, poco a monte di Drobeta,
pare abbia avuto da Traiano il titolo di colonia juris italici. Lo afferma Ulpiano, ne
v'è ragione di non crederlo, per quanto manchi sino ad ora una conferma epigrafica 4 ).
Infatti dovcndosi popolare il nuovo territorio con cittadini o sudditi di altre provincie,
era necessario offrire a costoro al più presto tute le migliori condizioni di vita sociale,
e quanto più fosse possibile di città regolarmente costituite.
Altri centri abitati che da Traiano cbbero la prima forma di costituzione romana
furono:
Napoca (mod. Cluj) che Tolemeo chiama già colonia, ma che viceversa sembra
essere divenuta municipio soltanto con Adriano 5 ). Anche prima di lui perô vi fu da
Traiano condotta una via, e le furono attribuiti altri centri abitati.
Potaissa (mod. Turda) per la quale il diritto di colonia venne solo con Settimio Severo 6 ), ma che già sin dal 109 ebbe la sua via costruita e misurata
dai Romani, che la collegava con Napoca. L'iscrizione che ad essa si riferisce 7 ),
chiama la città Potaissa Napocae, facendo intendere che Potaissa era allora un
vicus aile dipendenze amministrative délia respublica di Napoca. La strada era
stata costruita dalla cohors I Flavia Ulpia Hispanorum Milliaria Civium Romanorum
Equilata.
Apulum (mod. Alba-Iulia). Presso il campo délia legione X I I Gemina cola stabilito si agglomerarono ben tosto abitanti civili. Non pochi documenti parlano di canabae délia legione, e taie denominazione continua ancora nell'anno 160 8 ). Che perô
all'ordinamento civile si sia provveduto già vivcnte Traiano, lo lascia desumere la tribu,
- x) C. I. L., I I i , Dipl. X X V . Anche l'iscrizione
di Marcus Opellius Adiutor duumviro di Sarmi­
zegetusa, che è semplicemente chiamata colonia
Dacica, si riferisce evidentemente a un tempo,
in cui non vi erano altre colonie in Dacia, ossia
ad età Traianea (cfr. C. I. L., I I I , p. 228 e 942).
E ' forse anche Traianeo il frammento C. I. L.,
I I I , 7968. Il nome più récente è Colonia Ulpia
Traiana Augusta Dacica Sarmizegetusa (Rev. Archm
1913, I , p . 462).
*) Ad Apulum C. I. L·., I I I , p. 182.
, C. / . L., I I I , 1175, 1456, 1428, 1440, 1441,
e t c . ; cfr. Kiraly: Colonia Dacica
Sarmizegetusa,
Budapest, 1891 ; Antonescu, Cetatea Sarmizegetusa
reconstituitâ, Jassy, 1906.
*)De Censibus, I, p. 169; Dig. L. 15, I, 8—9;
cfr. P â r v a n : Stiri noua din Dacia Malvensis in
Analele Academiei Romane, X X X V I , p. 42.
3
5
) Ptol. I I I , 8, 7 ; cfr. invece C. I. L., I I I ,
14465, Municipium
Arlium Iladrianum
Napoca.
I più antichi documenti che diano a Napoca il
titolo di Colonia sono degli anni 185—192 (C. I. L.,
I I I , 865, 1141). L'iscrizione C . / . L., I I I , 963 la
chiama Colonia Aurélia Napoca, facendo suppore, che sia stato Marco Aurelio a concederle
il titolo.
e
) Dig. L, 15, I, 8—9.
') C. I. L., I I I , 1627.
8
) La tabella cerata contenente u n a t t o di
garanzia di una donna venduta d a t a t a al 4 Ottobre 160 (C. I. L., I I I , p. 959) è segnata kanabis
legionis X I I I Geminae. Napoca era allora già
Municipio cfr. C. I. L., I I I , 1100 Decurio Colo·
niae Dacicae, Decurio Municipii
Napocae, De­
curio Kanabarum legionis XIII
Geminae,
5
www.cimec.ro
ROBERTO PARIBEN1
cui sono ascritti gli Apulensi, cioè la Papiria che la tribu degli Ulpii e délie foudazioni di
Traiano ] ) .
Costruzioni e lavori si compiono in età traianea a Drobeta per opéra délia cohors
1 Cretum 2 ), corne aU'altra testata del grande ponte sul Danubio si costrui il castello
di Pontes 3 ).
Per i provvedimenti militari abbiamo pure qualehe notizia. Terminale le operazioni militari, le truppe furono per gran parte ritirate; rimase délie legioni la X I I I Gemina che fu quella che presidiô poi costantemente la Dacia. Forse per qualehe tempo
si fermo anche la legione V Macedonica 4 ). Una congrua forza militare era necessaria
non solo per impedire ritorni offensivi, per quanto poco probabili, dei Daci, ma anche
per ricevere, indirizzare, tutelare le masse degli immigrati che la politica impériale
destinava alla riuova provincia, corne finalmente per tutti i lavori di assicurazione del
paese con strade e forti, opère aile quali attendevano i soldati. Al tempo di Adriano
la legione X I I I Gemina compi dei lavori presso Heviz 6 ), ma non sappiamo, se avesse
cola il campo, che poi vediamo definitivamente stabilito ad Apulum almeno fino dal
142 6 ), probabilmente pero anche prima.
Per quanto riguarda le truppe ausiliarie, la sorte ci ha conservato un diploma del
17 Febbraio dell'anno 110, col quale si dà il congedo ai vecchi soldati di due aie e di
dieci coorti poste agli ordini del legato di Dacia Decimo Terenzio Scauriano. Le aie
sono la I Civium Rnmanorum e la / Augusta Ituraeorum; le coorti sono la I Augusta
Ituraeorum Sagittariorum, la I Britannica Milliaria Civium Romanorum, la I Hispanorum Pia Fidelis, la I Thracurn Civium Romanorum, la I Ituraeorum, la / Flavia Ulpia
Hispanorum Milliaria Civium Romanorum, la 77 Gallorum Macedonica, la / / / Campestris
Civium Romanorum, la IV Cypria Civium Romanorum, la VIII Raetorum Civium Ro­
manorum. Sono pure ricordati nello stesso diploma un corpo irregolare di pedites sinRisiedono anche in Dacia dal tempo délia conquista la ala II
gulares Britannici7).
Pannoniorum, la cohors II Hispanorum, la cohors V Gallorum, la cohors II Flavia Cornmagenorum, che sono ricordate da vari documenti epigrafici 8 ).
Molto probabilmente oltre a queste, anche altre aie e coorti ausiliarie presidiavano
la Dacia, nei primi tempi per assicurare la conquista, e nei succesivi per coprire la
frontiera che raggiunse man mano estensioni maggiori, e non fu mai protetta da ostacoli nalurali. Per questo la Dacia ebbe forlificazioni più numerose forsc che le altre
provincie, lo Ackner nella sola Transilvania ha risconlrato ventitre fortezze romane,
' ) Cfr. contro C. I. L., I I I , p. 182 Kubitschok:
Impcrium
Romanum tributim description, p.229.
Più tardi Apulum fu municipio e colonia; cfr.
C. I. L., I I I , p. 183.
2
) Arch. Epigr. Mitt. aus Oest., X I X , p. 219,
3
) Procop. : De aedif., IV, 6 ; K a n i t z : Hômische
Studien in Serbien, p . 44.
4
) La legione V Macedonica è probabilmente
ricordata dal nome Macedonica (castra Macedo­
nica?) che il Geografo R a v e n n a t e dà ad una
stazione tra O p t a t i a n a (moderno Magyar Korbo)
e Napoca. L'indicazione puô convenire aile rovine di un campo romano presso Szuczag (C. / . L.,
I I I , p. 168). Tegole con le sigle di questa legione
si rinvennero presso Salinae (mod. Vârfalvai
G". / . L., p. 935) per esse dimostrandosi, che i
Romani avevano subito presidiato i distretti mi·
nerari ; cfr. Teglas: Zur Frage nach der ersten
Besetzung Daciens in Hermès, 1909, p . 618.
5
) C. I. L., I I I , 9 5 3 ; questa iscrizione e l'ultra
di C. I. L., I I I , p. 941 dell'anno 131 contengono
le più antiche menzioni délia legione in Dacia.
e
) Cfr. C. / . L., I I I , p. 182.
7
) C. / . L., I I I , Dipl. X X V .
8
) Cfr. Bull. Corr. Hell. IV, p. 507 ; C. L L.,
I I I , 1371, 6273, 12632, 14216.
6
www.cimec.ro
LORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DI TRAIANO
il Tocilesco ha riconosciuto dodici castelli lungo il fiume Aluta, e altri ne ha identificati il Martian l). Non tutti questi campi e castelli saranno stati costruiti, o anche
solo progettati da Traiano, ne i document! epigrafici o i dati degli scavi ci consentono sicure deduzioni. Per molti dei castelli dell'Aluta sono attestati dalle iscrizioni
lavori di Adriano 2 ). E ' pertanto évidente, che il fiume Aluta fu nel concetto di Traiano.
e nella attuazione che se ne fece da lui e dal successore, preso come prima linea di
confine orientale délia nuova provincia.
Anche per questo oltre che per moite altre ragioni non si puo credere, che ahbia
nulla a che fare con la conquista e con le fortificazioni Traianee il grande Vallo che per
la lunghezza di circa 700 km. taglia in due nel senso délia latitudine la Romania attuale,
partendo da Hinova a Sud di Turn-Severin fino quasi a Brâila, sebbene il nome popolare datogli sia Colea lui Troian, cioè la via di Traiano. E Topera fortificatoria, che
il Tocilesco preferirebbe credere anteriore a Traiano, fondandosi sulTunico argomento
délia costituzione in municipio di Drobeta per opéra dei Flavi, argomento che vedemmo
errato (v. Paribeni, Optimus Princeps, I, p. 205) è forse piuttosto una più tarda difesa
contro invasori settentrionali, ai quali si erano dovuti già abbandonare i monli di Tran-
eilvania.
Anche le linee di fortificazione più a Levante delTAluta che giungono da Rusi
de Vede sino quasi a Brasov (Kronstadt) 3 ), non pare possano attribuirsi alla Dacia
Traianea, ma bensi a periodo più tardo, quando la occupazione si estese, e la provincia
fu divisa in due 4 ).
A ponente doveva pure essere protetta la provincia, visto che il paese degli Iazyges separandola dalla Pannonia Inferiore, interrompeva Tunità dei territorio Roniano. Stazioni militari sono note cola a Tierna e presse ad Mediam δ ). Era inoltre pro­
tetta la regione montuosa délia provincia, la Transilvania propriamente detta, specialmente con forti di sbarramento che dominano i corsi d'acqua e le valu d'accesso alTaltipiano, circondando a distanza il campo legionario di Apulum e la colonia di Sarmizegetusa 6 ). Le fortificazioni più settentrionali lungo il fiume Somes (Szamos) e il vallo
turrito riconosciuto dal Torma come limes dacicus settentrionale tra Kis Sebes presso
il Cris (Koros) e Tiho sullo Somes 7 ), possono probabilmente esser dovute a un alteriore
stadio délia occupazione romana.
') Ackner in Jahrbuch der central Commission
zur Erforschung der Baudenkmale,
I, p. 65,100;
Tocilescu: Fouilles et recherches archéologiques en
Roumanie, Paris, 1900, p. 120. Dieci campi sono
ricordati dalla Tabula Peutingeriana, dall'Itinerarium Antonini e dal Geografo Ravcnate, e di
questi si hanno i nomi antichi cioè: Romula
(niod. Reçca), Acidava (Enusesti), Rusidava
(Drâgâsani), Pons Aluti (Ionesti-Govori), Buridava (Slavitesti-Eoroneasa), Castra Traiani (Gura
Vàii), Arutella (Rivolari), Praetorium (Racovi^aCopâceni), Pons Vctus (Câineni), Caput Stenarum
(Roija). Altri due sono a Slâveni e a Islaz (To­
cilesco, l. c, cfr. Arch. Epigr. Mitt. aus Oest.,
XV, p. 1 2 ; X V I I , p. 82 e 225; X I X , p. 81);
cfr. C. / . L., I I I , p. 161, 165, 166, 167, 168, 215,
220, 1375, 1377, 1379, 1386, 1387, 1423; e finalmente M a r s a n : Urme din râsboaiele Romanilor eu
Dacii, Cluj, 1921.
2
) Arch. Epigr. Mitt. aus Oest., X V I I , p. 225.
J
) Tocilesco, op. cit., p. 123.
4
) Taie divisione sembra già compiuta da
Adriano secondo il diploma militare dei 129
(C. I. L., I I I , p. 876).
5
) Cl. h., I I I , 8010; 8 0 7 4 , - 1 0 .
6
) J u n g : Fasten, p. 137.
7
) Ungarische Revue,
1882, p. 278; la carta
redatta dal Torma è in Értekezêsek a torténelmi
Tudomanyok korébol, I X , 1882; cfr. perô C. I. L.,
I I I , 7633 e Rhein. Mus. X L V I I I , p. 240.
7
www.cimec.ro
ROBERTO PARIBENJ
A l t r a c u r a p r e c i p u a d c l H m p c r a t o r e d o v e t t e essere la i m m é d i a t e a p e r t u r a ai vie,
p r i m o s t r u m e n t o di sicura d o m i n a z i o n e . e fonte p r i m a di c o m m c r c i o e di v i t a . La g r a u diosa opéra del p o n t e s t a b i l e sul D a n u b i o m o s t r a v a di p e r se la c h i a r a visionc che T r a iano e b b e del p r o b l e m a . E quelle che poi furono le t r e principal» a r t e r i e délia n u o v a
j>rovincia, si p u o m o s t r a r e con c e r t e z z a , che furono già t r a c c i a t e d a l c o n q u i s t a t o r e
di essa.
L a T a b u l a P e u t i n g e r i a n a ce le indica con le sue s t a z i o n i , u u a è la via che d a Vim i n a c i u m , a t t r a v e r s a n d o il D a n u b i o presso L e d e r a t a , v a a T i b i s c u r n ; p a s s a essa p e r
Aizis e B e r z o v i a , fu percio la s t r a d a p e r c o r s a da T r a i a n o nella p r i m a g u e r r a e s i s t e m a t a ,
corne m o s t r a n o i rilievi délia c o l o n n a , m e n t r e si p r o c e d e v a nella a v a n z a t a ' ) .
L a seconda via era quella che p a r t i v a dal g r a n d e p o n t e , r a g g i u n g e v a la vallc dello
A l u t a , e a t t r a v e r s o il p a s s o di T u r n u R o ç u r a g g i u n g e v a A p u l u m . DeU'origiue t r a i a u c a
di q u e s t a via ci f a n n o certi n o n solo il p u n t o di p a r t e n z a , m a a n c h e il n o m e di u u a délie
sue s t a z i o n i : C a s t r a T r a i a n a 2 ) . L ' a l t r a , la più l u n g a e la p r i n c i p a l e via che u n i v a i c c u t r i
più g r a n d i : Tibiscurn, S a r m i z e g c t i i s a , A p u l u m , P o t a i s s a , N a p o c a , P o r o l i s s u m fu p u r e
a p e r t a da T r a i a n o , n o n solo p e r c h e e r a l ' u n i c a via che c o n d u c e v a a S a r m i z e g e l u s a ,
o c c u p a t a fin dalla p r i m a g u e r r a , m a a n c h e p e r c h e v ' è c e r t a d o c u m e n t a z i o n c epigrafica délia c o s t r u z i o n e del t r a t t o più a v a n z a t o t r a P o t a i s s a c N a p o c a d e l l ' a n n o 109 : ').
L ' a p e r t u r a di q u e s t e t r e v i e in cosi b r è v e t e m p o in u n p a e s e in p a r t e m o n t u o s o
e boscoso, in p a r t e p i a n o e p a l u d o s o è u n a p r o v a di più délia g r a n d e euergia esplicala
d a U ' i m p e r a t o r e p e r p o r r e p r e s t o in v a l o r e il p a e s e , e p o r t a r l o a l l ' a l t c z z a délie al tre p r o vincie r o m a n e .
F u r o n o a n c h e l a r g a m e n t e s f r u t t a t e le vie f l u v i a l i ; la Marisia, l ' A l u t a . corne il D a ­
n u b i o e la S a v a , si affollarono di navicellai, che si raccolsero a n c h e in collegi l ) .
Con s o m m a r a p i d i t à fu o r g a n i z z a t o lo s f r u t t a m e n t o délie m i n i è r e , le q u a l i secondo
il c o n c e t t o r o m a n o sono corne i boschi e i pascoli p r o p r i e t à dello S t a t o : Ager
Publicus.
I n r e p u b b l i c a p e r o lo S t a t o a mezzo dei censori n e a v e v a v e n d u t a o a f f i t t a t a n o n p o c a
p a r t e . I n q u e s t o n o s t r o t e m p o i n v e c e le m i n i è r e e r a n o q u a s i t u t t e , p e r a c q u i s t o , p e r
confisca o p e r a l t r a v i a , v e n u t e in p o t e r e d i r e t t o del fisco i m p é r i a l e , o del p a t r i m o n i o
p r i v a t o del p r i n c i p e 5 ) . Nella n u o v a p r o v i n c i a le m i n i è r e v e n n e r o p u r e a d i p e n d e r c dir e t t a m e n t e d a U ' i m p e r a t o r e , corne quelle che e r a n o s t a t e p r o b a b i l m e n t e p r o p r i e t à del
sovrano dace.
*) Le stazioni di q u e s t a s t r a d a , secondo la
Tabula P e u t i n g e r i a n a , di oui seguo anche la
grafia, sono Viminacio, L e d e r a t a , Λρο FI., Arcid a v a , Centum P u t e a , Bersovia, Ahihis, Caput
Bubali, Tivisco.
- ) L e stazioni secondo il docuincuto citato nella
n o t a précédente sono: D r u b e t i s , A m u t r i a , Pelendova, Castris Novis, R o m u l a , Acidava, Kusid a v a , P o n t e Aluti, B u r r i d a v a , Castra T r a i a n a ,
Arutela, Praetorio, P o n t e Vetere, S t e n a r u m , Cedonia, Acidava, Apula.
3
) C. / . L., I I I , 1627. Le stazioni, secondo la
T a b u l a Peutingeriana, sono: Tierna, Ad Mediain,
P r a e t o r i o , Ad Pannonios, Gaganis, Masclianie,
Tivisco, ^gnavie, P o n t e AugUSti, Sarinizegetusa,
Ad Aipiiis. IN·..., Gcrinizara. B l a n d i a n a , Apula,
Brncla, Salinis, Pataviesa, Napoca, Optatiana,
Lnngiana, Cersic, PorolÎSSO. Si è pensato, che la
via fosse ricordala anche nelle iscrizioni: ('.. ï. />..
X , 2600 (via Traiana Pata&ino) v in Eph. Epigr.
I V , 2 0 0 ; ma forse a t o r t o .
*) Ackner, Millier: liomischc
înschriften in Da·
cien, 54, 523, 793 = C. I. L., I I I , 1209; 7 4 8 5 ;
Patsch in Jahreshefte, 1905, p. 139.
5
) Mommsen, M a r q u a r d t : Manuel, X. p . 3 1 7 ;
Hirschfeld: Vcrwaltungsgeschichte,
p. 188; cfr.
Dubois: triministratioii tlvs carrières dans le monde
romain, Paris, 1908.
8
www.cimec.ro
LORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DI TRAIANO
Sin dal primo momento, durante ancora la vita di Traiano, troviamo in Dacia
documento délia presenza di un procuratore délie Fodinae Aurariae che è un liberto,
probabilmcnte greco asiatico dell'imperatore : Marcus Ulpius Hermias a ). L'organizzazicne cosi pronta del lavoro potè esser fatta, perche appena occupati i luoghi di estrazione, si p r o w i d e a portare dalle provincie vicine e specialmente dalla Dalmazia, forse
anche con una specie di coscrizione, persone già esperte e adatte allô scopo 2 ).
Traiano del resto sembra essersi occupato assai attivamente di minière, e precisamente nelle provincie finitime alla Dacia troviamo ricordo di Metalla Ulpiana, in
Dalmazia, in Pannonia e in Mesia (Dardania), sia che la cstrazione dei minerali sia in
quei luoghi cominciata sotto Traiano, sia che Traiano abbia in qualche modo riordinalo i lavori 3 ).
I distretti auriferi di Dacia erano intorno ad Ampelum (mod. Zlatna) dove pare
risiedesse il procuratore 4 ), presso Brucla (mod. Aiud), dove è memoria di un collegium
aururiurum δ ), presso Alburnus Maior (mod. Rosia) dove si rinvennero le famose barre
d'oro bollate ϋ ), e finalmente presso Apulum 7 ).
Del personale inferiore addetto aile aurariae di Dacia sono ricordate il Subprorurator. il tabularius, Yadiutor tabnîariorum, il dispensator, un subsequens librariorum,
un ab instrumentis tabnîariorum, i leguli o raccoglitori di sabbie aurifère e poi la familia,
ossia gli schiavi 8 ). Non facendosi ricordo nella série abbastanza numerosa délie iscrizioni riferentisi aile minière d'oro daciche di appaltatori, o conductores, sembrerebbe
da ritenere, che esse fossero esercitate direttamente dai funzionari imperiali, a meno
che a qualche cosa di lavoro privato non dovesse alludere un collegium aurariarum
ricordato in un'iscrizione (C.I.L. I I I - 941).
Al pari délie minière d'oro che diedero ricco prodotto, e che alimentarono nei temp
susseguenti le zecche di Sirmium, di Siscia, di Thessalonica, ecc. dovette essere regolata la estrazione dei minerali di ferro e del sale. Probabilmente queste secondarie imprese furono date in appalto. Di ferro nell'antica provincia fanno ricordo solo due iscrizioni, l'una frammentata e diincerto senso, Paîtra menzionante due conductores ferrariarum i quali sono quasi certamente Dalmati 9 ). Si hanno pero testimonianze di antichi
strumenti da lavoro estrattivo trovati presso Also Telek, ossia nel centro dei distretti
minerari ora esercitati, presentemente conservât! nel museo di Deva.
x
) C. / . L., 111, 1312. H e r m i a s d o v e t t e essere
investito délie sue funzioni, subito dopo la conq u i s t a , perche ebbe t e m p o di esercitare il suo
ufficio, e mori p r i m a del suo impériale p a t r o n o .
2
) Questo mi p a r e d e b b a intendersi d a un'is­
crizione t r o v a t a ad A m p e l u m , nella quale u n
D a l m a t a si dice adsignatus ex municipio
Splono ;
se si riflette che A m p e l u m è il centro dei distretti
auriferi di Dacia, e che la Dalmazia aveva anch'essa le sue aurariae (C. I. L., I I I , 1322, altri
d a l m a t i ibid., 132, 1997 ; Plin. Nat. HisL, X X X I I I ,
67). Anche il Vicus Pirustarum,
che sorgeva
presso Alburnus
Maior ricorda i Pirusti, popolazione D a l m a t a n o t a per abilità nei lavori di
minière ( J u n g : Rumer und Romanen, p . 107).
3
) Sono
da
confrontarsi
specialmente
singolari série di m o n e t e che cominciano a p p u n t o
da T r a i a n o , e che s e m b r a n o b a t t u t e precisam e n t e per gli usi délie singole minière: con le
leggende: Metalla Ulpiana Delmatica,
Metallum
Ulpianum
Pannonicum,
(Metalli)
Dardanici (cfr.
E c k h e l : Doctrina Numorum,
V I , p . 4 4 5 ; Mowat
in Revue de Numismatique,
1894, p . 412).
*) C.I.L.,
I I I , 1311, 1312.
■>) C. I. L., I I I , 941.
°) C. 7. L., I I I , p . 213 e 1443.
7
) C. L L., I I I , 1088.
e
) Feliciani in De R u g g i e r o : Diz. Epigr. s. v,
Dacia, p . 1447.
», C. / . L., I I I , 1128; per l'altra Teglas in Klio,
1909, p . 375.
quelle
9
www.cimec.ro
ROBERTO PARIBEN1
Per le saline centro principale délia produzionc d o v e v a essere il Iuogo d e t t o
a p p u n t o Salinae presso la nioderna T a r d a . Anche altri béni demaniali corne i pascoli
furoiio d a t i in a f f i t t o ' ) , e fu pure s f r u n t t a t a u n ' a l l r a richczza délia D a c i a : le a c q u e
medicali e le sorgenti calde, corne p r o v a n o il n o m e di Ad Aquas, e la figura di g r a n d e
edificio t e r m a l e che l'accompagna nella T a b u l a P e u t i n g e r i a n a , presso le sorgenti calde
délia odicrna Câlan, e il gran n u m é r o di iscrizioni votive a Esculapio e Igea t r o v a t c presso
Apulum 2 ).
Quasi nulla si sa d e l l ' o r d i n a m e n t o civile d a t o alla nuovo p r o v i n c i a ; il governatore fu un legatus Augusti scelto da principio t r a gli ex pretori, per q u a n t o nei primissimi anni dopo la conquista l'esercito o c c u p a n t e sia s t a t o p r o b a b i l m e n t e superiore aile
forze o r d i n a r i a m e n t e c o m a n d a t e da u n pretorio. E fino a Marco Aurelio non p a r e vi
siano s t a t i m u t a m e n t i nella dignità e nella classe dei g o v e r n a t o r i .
Unico fu anche p r o b a b i l m e n t e da principio il procuralor,
incaricato d e l l ' a m m i nistrazione finanziaria délia provincia, più t a r d i c'è memoria di t r e
procuratores, ai quali sono aile volte a t t r i b u i t e a n c h e funzioni più ampie p u r a m e n t e finanziarie 3 ) .
E ' n o t o , che i R o m a n i lasciarono aile provincie u n a certa forma di a u t o n o m i e e
di partecipazione al governo con l'assemblea provinciale. 11 modello e l'idea délia istituzione erano v e n u t i dai κυινά délie regioni greche c greco-orientali, m a n o n credo,
che unico m o t i v o ad a d o t t a r l e fosse la subdola e ipocrita v o l o n t à di i m p o r r e il proprio
dominio, senza che gli assoggettati se ne accorgessero t r o p p o . Noi critici m o d e r n i aile
volte crediamo di n o n essere a b b a s t a n z a intelligenti e a b b a s t a n z a furbi, se n o n v e d i a m o
in ogni cosa u n secondo fine, u n o scopo recondito, u n o scaltro espediente. Ora a m e
p a r e , che d o v r e m m o r i s p e t t a r e molto di più il populo che h a p a r l a t o la più alta parola
di giustizia e di d i r i t t o sinura rivelatasi al inondo. A un taie pupolo si deve riconoscere
più che ad ogni altro u n senso di r e t t i t u d i n e morale intimo e profondo, e t u t t e le illum i n a t e , nubili liberalità di che essu diede p r u v a nel guvernu del m u n d u , n o n possono
essere t u t t e abilità politiche ed espedienti di governo, m a p a r t o n o da ben più alti e imm u t a b i l i principi. E solo nell'altezza délie concezioni, nel sacro r i s p e t t o del giusto,
n o n nell'espediente si p u o t r o v a r e la ragione délia lunga e gloriosa v i t a l i t à dell'impero.
Non si £a, se nella libéra Dacia esisteva u n a qualche istituzione analoga aile dicte
o κοινά, n e si p u o dire, che, se fosse esistita, a v r e b b e resistito alla profonda crisi del
paese, e alla quasi c o m p l é t a dispersione délia sua popolazione. I n ogni m o d o a n c h e
là dove n o n fossero m a i s t a t e tali assemblée, il costituirle era n o n solo u n postulai o
di giustizia d i s t r i b u t i v a , m a a n c h e u n elemento di alto valore per la pacificazione de
paese. I n f a t t i l'assemblea o concilium provinciae composto di delegati délie città provinciali si o c c u p a v a p r i n c i p a l m e n t e del culto di R o m a e di A u g u s t o , a v e v a in cura il
t e m p i o o l'ara relativa, ed era presieduta dal sacerdos provinciae
eletto a p p u n t o per
la esplicazione di taie culto. Ma p o t e v a a n c h e discutere la c o n d o t t a del g o v e r n a l o r e ,
e anche accusarlo al S e n a t o o a l l ' i m p e r a t o r e 4 ) .
3
) Feliciani, /. c , p. 1446.
) Cfr. in proposito il buon lihro del Guiraiid:
Les assemblées provinciales,
Paris, 1887.
*) Cfr. conductorcs pascui et salinarum, C. I. L.,
I I I , 1363.
2
) C.I.L.,
I I I , 9 7 2 - 9 8 7 , 1079, 12558, 14468.
3
10
www.cimec.ro
I.ORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DI TRAIANO
O r a e n t r a v a nelle d i r e t t i v e deU'impero nel p r i m o secolo avère in ogni provincia
il COnciHum x). e p e r la Dacia p o s s i a m o esser sicuri, che n o n a p p e n a le eondizioni di rip o p o l a m e n t o lo resero possibile, forse v i v e n t e a n c o r a T r a i a n o , il concilium
si costitui,
t a n t o più che m u t a t o p r o f o n d a m e n t e il c a r a t t e r e délia popolazione délia n u o v a provincia
con la dispersione dei D a c i , e con l'immigrazione di n u o v i elementi, non era affatto
a t e m e r s i , che il concilium
avesse a divenire u n focolare di i r r e d e n t i s m o .
L e m e m o r i e epigrafiche che n e a b b i a m o , sono n a t u r a l m e n t e t u t t e più t a r d e 2 ) .
Le b a r r i è r e doganali si v e n n e r o c o n s t i t u e n d o u n poco alla v o l t a , e i t e n t a t i v i fattj
per r i n t r a c c i a r n e e d e t e r m i n a r n e il percorso, h a n n o p e r l'oscurità g r a n d e délia m a t e r i a
r a g g i u n t o scarsi r i s u l t a t i , e tali che forse n o n possono riferirsi alla età che noi s t u d i a m o 3 ) .
S u b i t o d o p o la c o n q u i s t a invece si l e v a n o t r u p p e dalla n u o v a provincia. V e d e m m o ,
che d u r a n t e la g u e r r a alcune t r i b u daciche si a r r e s e r o ; fu giudicato o p p o r t u n o d a r loro
subito u n a p r o v a di fiducia, d i m o s t r a r e , che il loro t r a t t a m e n t o n o n d o v e v a esser diverso d a quello degli altri provinciali, e ad u n t e m p o creare dei legami di a t t a c c a m e n t o
col n u o v o S t a t o , c o n c e d e n d o loro di p r e n d e r e le a r m i e c o n t r i b u i r e alla difesa di esso.
F u r o n o cosi c o n s t i t u i t e u n a ala I Ulpia Dacorum, e u n a cohors I Ulpia Dacorum. L ' u n a
e P a î t r a p e r o n o n e b b e r o s t a n z a in D a c i a , m a in Oriente 4 ) .
Che q u e s t i d u e corpi siano s t a t i c o n s t i t u i t i da T r a i a n o , n o n v ' h a alcun d u b b i o ,
sono n o t e p e r o a n c h e a l t r e cohortes Dacorum, e se si deve riferire aile guerre partielle
di T r a i a n o l'iscrizione C. I . L. I I I , 600 che ricorda u n a cohors III Dacorum
equitata,
a n c h e q u e s t a s a r e b b e di costituzione t r a i a n e a , e d o v r e b b e anzi r i c h i a m a r e la istituzione
a n c h e di u n a cohors
II.
A d o t t e n e r e la sicurezza c o m p l é t a délia n u o v a provincia fu pero necessaria a n c o r a
u n a g u e r r a . Gli J a g i z i che si e r a n o t e n u t i in b u o n e relazioni con R o m a , m a che n o n
p a r e avessero preso p a r t e alla guerra c o n t r o i Daci, n o n o t t e n n e r o la restituzione di
quella p a r t e dei loro territorio che Decebalo ave va loro preso. Videro percio m a l volentieri l'estendersi dei dominio R o m a n o a n c h e sulle loro a n t i c h e t e r r e , e siccome forse
t e n t a r o n o di esplicare in q u a l c h e m o d o il loro m a l c o n t e n t o , ebbero a p r o v a r e la forza
délia a r m i r o m a n e .
A d r i a n o , promosso d o p o la g u e r r a a g o v e r n a t o r e délia P a n n o n i a Inferiore, e b b e
l'incarico di m u o v e r e c o n t r o di loro, e senza m o l t a difficoltà li v i n s e 5 ) . L a c a m p a g n a
d o v e t t e esser b r è v e e facile, p e r c h e A d r i a n o n o n n e ricavo speciali o n o r a n z e , n e T r a i a n o
assunse n u o v e salutazioni imperiali. Il territorio degli J a z i g i n o n fu s t a b i l m e n t e occup a t o ; essi r i m a s e r o in u n o s t a t o di clientela verso l'impero r o m a n o .
Ma p o r t a t a la p r o p r i a a t t e n z i o n e ai paesi D a n u b i a n i e Balcanici, T r a i a n o n o n si
c o n t e n t é di o r d i n a r e la n u o v a c o n q u i s t a di D a c i a . A l t r i v a s t i territori t r a il corso infe­
riore dei D a n u b i o , l'Egeo S e t t e n t r i o n a l e e il Mar N e r o , n o m i n a l m e n t e già s o t t o p o s t i
a l l ' i m p e r o , e r a n o pero di f a t t o a n c o r a assai poco fusi nella m a s s a di esso, e poco risent i v a n o la c u l t u r a e la v i t a r o m a n a .
*) I. Krascheninnikoff ha mostrato, come a
diffondere l'uso dei concilia nelle provincie occi­
dental! abbia provveduto in spécial modo Vespasiano (Lber die Einfiihrung des provincialen
Kaiserkultus in Rôm. Westen, in Philologus, 1897,
p. 147.
-) C. I. L., III, 1209, 1412, 1433, 1454, 1513.
3
) Cfr. Domaszewski in Arch. Epigr. Mitt. aus
Oest., X I I I , p . 142.
4
) De Rnggiero: Diz. Epigr. s. v.
Dacorum
(alae, cohortes).
5
) Vita Hadriani,
II
www.cimec.ro
3.
ROBERTO PARIBEN1
L ' i m p e r a t o r e era s t a t o t r a t t o verso le foei del D a n u b i o dalle vieende délia guerra.
E s p o n e m m o nel n a r r a r e délia p r i m a e a m p a g n a , corne ad un certo m o m e n t » T r a i a n o
d o v e t t e accorrere a rcspingere u n a l t a c c o di Daei e di S a r m a t i i quali a v e v a n o valieato il D a n u b i o e invasa la Mesia Inferiore. Dai rilievi délia colonna non possiamo ded u r r e , dove l'impresa t e r m i n a t a felicemenle per l î o m a ebbe luogo, ma per buotia sorte
un altro m o n u m e n t o ei p e r m e t t e di c o n g e t t u r a r l o .
JNella regione méridionale délia Dobrugia non lungi d a l l ' u l t i m o gomilo del Da­
n u b i o verso S e t t e n t r i o n e , circa v e n t i chilometri a sud di R a s o v a tra i piecoli villaggi
di Adamclissi e Enigea è il nucleo interno di un grandioso m o n u m e n t o di forma torreg
g i a n t e . Nella alta p i a n u r a desolata il r u d e r c a p p a r e i m m e n s o , e domina t u t t o il paese,
o m n i p r é s e n t e corne la cupola di S. Pietro in C a m p a g n a K o m a n a .
A v e v a quel povero m o n u m e n t o fornito già ai villaggi e ai cimiteri vicini gran
copia di piètre e di materiale da costruzione, q u a n d o per primo richiamô l'attenzione
dei d o t t i su di esso nel 1837 u n giovane ufficiale prussiano che era s t a t o c b i a m a t o quale
i s t r u t t o r e délia artiglieria t u r c a : il futuro maresciallo dell'impero germanico Alfred von
Moltke. Il quale con notevole a c u m e coinprcse la n a t u r a del m o n u m e n t o e la gente
e il t e m p o , cui d o v e v a essere a t t r i b u i t o 1 ) . Dopo di lui altri ne p a r l a r o n o , e in spécial
modo l'ingegnere francese Micbel incaricato di u n a missione in Dobrugia nel 1856*).
Ma il merito di avère a c c u r a t a m e n t e esplorato e posto in luce il m o n u m e n t o s p e t t a al
d o t t o r u m e n o Gregorio Tocilesco il quale t r a il 1882 e il 1890 vi esegui scavi, e con gran
cura si diede a rintracciare e a recuperare i f r a m m e n t i dispersi per ogni dove nei vil­
laggi e nei cimiteri m u s s u l m a n i dei dintorni, e sino nei magazzini di Cinili-Kiosk a Const a n t i n o p o l i . E t a n t e furono le p a r t i r e c u p e r a t e , cbe con l'aiuto del Benndorf e specialniente d e l l ' a r c h i t e t t o N i e m a n n se n e p o t è dare la descrizionc, la illustrazione e la ricostruzione più compléta e quasi s i c u r a 3 ) .
L'altezza t o t a l e del m o n u m e n t o si calcola fosse di circa m e t r i 32, il d i a m e t r o alla
base di m. 38,62. Nello s t a t o a t t u a l e la rovina forma u n nucleo cilindrico in m u r a t u r a ,
massiccio, costruito a piccole p i è t r e 4 ) . Il corpo cilindrico si solieva da un b a s a m e n t o
circolare a sette gradini periferici. Sopra q u e s t a specie di zoccolo comincia il r i v c s t i m e n t o
del cilindro con sei filari di grandi parallelepipedi lisci di calcare. Il s e t t i m o filare
forma fregio, o r n a t o com'è di foglie d ' a c a n t o a spirale e di teste di lupo a bocca a p e r t a ,
simili al draco délie insegne m i l i t a r i Daciclie.
Sopra questo fregio si a l t e r n a n o , a guisa di una trabeazione dorica a m é t o p e e triglifi, pilastri scanalati e lastre con figure in rilievO riferibili a scène militari di m a r c e
e di c o m b a t t i m e n t i . Le lastre d o v e v a n o essere c i n q u a n t a q u a t t r o , di cui c i n q u a n t a più
o m e n o c o n s e r v a t e sono s t a t e r e c u p e r a t e . Segue u n a seconda fascia di fregio con semplice decorazione végétale, u n a cornice semplicc e u n p a r a p e t t o fornito di mcrli ancb'essi
decorati con figure di prigioneri dalle m a n i a v v i n t e dietro il tergo.
*) Briefe iiber Zustànde in der Tiirkei in dvn
Jahren 1835-1839,
lettera del 2 Novembre 1837.
2
) Les travaux de défense des Romains dans la
Dobroudcha in Mémoires de la Soc. des Antiquaires
de France, vol. 2 5 ; cfr. Revue Arch., 1857, X X V I ,
p. 755.
3
) Benndorf, Niemann, Tocilesco: Das Monu­
ment von Adam-Klissi,
Wien, 1895. Qualche correzione al restanro deU'insienic in Stndnicka:
Tropaeum Traiani, p. 6, fig. 1.
4
) Délia eccellenza délia nialta fanno fcde i
nnmerosi e tnti vani tentativi di penelrare nel-
l'internoi ecavando cunicolî o pozzi, <· adoperando
anche persino le polverï «la mina.
\·:
www.cimec.ro
LORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DI TRAÎANÔ
Su tutto questo corpo cilindriro si éleva un tetto a tronco di cono coperto di lastrè
di calcare intagliate e disposte a guisa di embrici, sul vertice una base a doppio anello
sosteneva un grande podio esagonale, sul quale troneggiava un trofeo, di cui pure moite
parti furono rinvenute. Aveva esso la forma consueta di un grande ceppo d'albero,
cui si figurava imposto un elmo, una corazza, due scudi, due gambiere. Ai piedi erano
statue colossali di prigionieri ritti o giacenti.
Il concetto, il disegno d'insieme, la linea, la proporzione délia mole rivelano la
mente ideatrice di un architetto valoroso, ma l'esecuzione délie sculture e degli ornati
è oltre ogni dire rozza e puérile. E di una strana e singolare rozzezza e puerilità, che
rivelano non solo compléta inesperienza, ma assenza di elementi vitali, impotenza di
evolversi in meglio. Nei rilievi romanici ad esempio che tanto richiamano il nostro mo­
numento, non mancano figure altrettanto goffe e ridicole, ma si sente, che se ne potrà
trarre qualche cosa, che quell'arte non sarà stérile, e che avrà un seguito.
L'apparizione di questi strani rilievi pose in non poco imbarazzo gli studiosi di
storia dell'arte. Il Tocilesco e il Benndorf. fondandosi sui resti d'iscrizione del basamento
del trofeo con dedica di Traiano a Marte Ultore, non esitarono a dichiarare Traianeo
il monumento 1 ). Il Furtwàngler osservo giustamente, che un altro monumento romano
presentava decorazioni scultorie di analoga rozzezza: l'arco di Augusto a Susa, ma invece di trarre da questa osservazione la conseguenza, che in tutti i tempi vive più o
meno coperta accanto alla grande arte un'arte idiota, si persuase, che anche il monu­
mento di Adam-Clissi dovesse attribuirsi alla stessa età. E affatico Tingegno a cercar
prove per rafforzare una tesi cosi debolmente fondata. Délia iscrizione, data la sua
incompletezza, si sbarazzo presto, proponendo di leggervi, che Traiano avesse restaurato, non eretto il monumento. E riferi il trofeo alla vittoria di Marco Licinîo Crasso
sui Geti e sui Bastarni dell'anno 28 a Cr. 2 ).
A conclusioni assai diverse giunse il Riegl che, seguito dal Domaszewski, attribui
il monumento al tempo di Constantino 3 ).
E siccome quando di un problema semplice si vuol fare un enigma, tutti si credono un pochino in dovere di trovare una soluzione nuova, il Cichorius pensô, che il
monumento dovesse -cssere stato eretto da Domiziano in memoria di Cornelio Fusco
vinto e tagliato a pezzi col suo esercito da Decebalo, che Traiano vendicata la sconfitta, e recuperata l'aquila délia legione X X I Rapax, vi avrebbe aggiunta l'iscrizione
Marti Ultori e che finalmente Costantino avrebbe restaurato il monumento, aggiungendovi quelle brutte figure che tanto avevano sconcertato gli storici dell'arte 4 ).
Ora tanto svariate ipotesi, mosse almeno da principio da quell'incerto e delicato
mezzo di investigare la verità, che è il criterio stilistico, non solo dovettero sbarazzarsi
dell'iscrizione, o torcerne il significato, ma si trovarono a urtare contro nuove scoperte.
Alcune iscrizioni mostrarono, che una città romana, le cui rovine appaiono a poca
1
) L. c. cfr. in seguito Tocilesco: Fouilles et
recherches en Roumanie, p . 5 ; Benndorf in Jahres·
hefte, I , 1898, p . 122.
-) FurtMiingler, Intermezzi,
Leipzig, 1896, p.
51 seg.
3
) Riegl in Λίίίί. des ost. Muséums fiir Kunst
uml Industrie, 1896, p . 1; Domaszewski in Rhein.
Muséum, 1905, p. 158 e in Pauly-Wisowa: Real
Enc, I I I , I, col. 378.
*) Cichorius: Rômische Denkmàler in der Do~
brugia, 1904; id.: Die Reliefs des Denkmals
von
Adam-Klissi
in Beitrâge Curt W'achsmuth dar~
gebracht, 1892, p. 1.
13
www.cimec.ro
HOBERTO PARIBENI
distança dal monumento, aveva portato il nome di Tropaeum Traiani ] ) . Non cra anche
questo un argomento senz'altro decisivo, ma certo grandemente favorevole alla primitiva ipotesi del Tocilesco e del Benndorf. Ancora nelle vicinanze del trofeo frammenti di un edifizio di pianta quadrata e di un'altra grande iscrizione che ne ricopriva
i lati, ricordano i nomi di coloro che combattendo con Traiano, caddero per la Patria 2 ).
Sono ricordati in quel frammento d'iscrizione soldat i délie coorti pretorie, legionari
di incerta legione, e ausiliari délia courte I I dei Batavi e di altre coorti ignote.
Aile obiezioni del resto avevano sempre vigorosamente risposto il Tocilesco e il
Benndorf 3 ). Non solo, ma finalmente anche il criterio stesso stilistico, causa prima
dell'errore, applicato non tanto in seguito ad impressione generica, quanto a minuziosa
analisi del monumento, e specialmente dei motivi architettonici, condusse un valente
studioso a ritenere traianea l'opéra 4 ) . Sicchè ora non vi è seconde me ragione ulteriore
di esitazioni, ne mi pare che mai avrebbe dovuto porsi in dubbio, che alcuna volta è
sulle métope riprodotto il ritratto di Traiano.
Conquistato perô questo punto fermo, alcuni ne trassero conseguenze troppo vaste.
Gli a w e n i m e n t i che avrebbero dato origine al monumento, si sarebbero secondo al­
cuni verificati all'inizio délia seconda guerra, anzi di là, dopo aver percorso mezzo il
Méditerranée, avrebbe preso le mosse Traiano per conquistare definitivamente la Dacia ft).
Dicemmo già, quanto inverosimile sia questa ipotesi e questo itinerario ; è molto più
opportuno ammettere, che il monumento si riferisca non a t u t t a la guerra dacica, ma
all'episodio délia invasione in Mesia, quando durante la prima campagna alcune tribu
daciche e altri germano-sarmatiche, scosse dal rumori délia grande guerra in Dacia,
e per essa t r a t t e a sperare in facili prede irruppero nella parte meno guardata e più lont a n a délia provincia.
Ne si oppone a questa ipotesi il fatto che l'iscrizione del trofeo porti la data del
109, quando cioè la prima campagna dacica era finita da un pezzo. Anche il principio
délia seconda sarebbe lontano da quelFanno, e d'altra parte anche l'altro insigne mo­
numento délia guerra, la colonna traiana, reca la data del 113.
Sono pure, come già dicemmo, da correggersi le opinioni del Benndorf e del To­
cilesco in un altro punto, nell'attribuzione cioè a Traiano del vallo che dal gomito del
Danubio, a Nord di Adam-Klissi va verso Costanza 6 ). Ogni paesano rumeno ripete,
che quella grandiosa fortificazione è opéra di Traiano, ma le ragioni portate dal Petersen e dallo Schuchardt fanno ritenere quasi certo, che essa sia opéra posteriore, in
parte almeno attribuibile a un cornes Traiano, générale di Valente contro i Visigoti 7 ).
Chiamato adunque laggiù dalle nécessita di guerra, Traiano s'interesso vivamente
aile condizioni délia romanità in quelle regioni, vide, quanto dcbole e malsicura fosse
x
) C. I. L., I I I , 12470.
) C. I.L.,
I I I , 14214; p . 2316 4 ».
3
) Benndorf in Arch. Epigr. Mitt. aus Oesterreich, X V I I , p . 1 0 5 ; X I X , p . 1 8 1 ; Jahreshefte,
I,
p . 132. Tocilesco: Fouilles et recherches, p . et seg.
Nella polemica e n t r ô a n c h e il P c t e r s e n in Rom.
Mitt., 1896, p . 3 0 2 ; 1903, p . 68.
*) S t u d n i c z k a : Tropaeum
Traiani,
Leipzig,
1904. Le obbiezioni del Furtwiingler in Jlerl.
Philologische
Wochenschrift,
1904, p . 1000 sono
2
piîi acri che suasive.
6
) Benndorf, Tocilesco: Das
Monument
von
Adam-Klissi,
p . 15.
e
) Essi propongono anche di riconoscere quel
vallo nelle scène 95 e 96 délia Colonna T r a i a n a ;
cfr. Das Monument
von Adam-Klissi,
p . 124.
7
) Cfr. D e L a B e r g e : Trajan,
p . 6 3 , n. 7 ;
P e t e r s e n in Rom. Mitt., 1896, p . 1 0 7 ; S c h u c h a r d t
in Jahrbuch des Inst., 1901, p . 116.
www.cimec.ro
Il
LORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DI TRAIANO
spesso Tazione di governo che si esercitava, e si propose di rafforzarla vigorosamente.
Null'altro purtroppo che un mutamento nel titolo del governatore, e pochi muni
geografici ci lasciano indovinare qualche cosa dell'opera veramente vasta ed energica
spiegata da Traiano. A dir vero la regione pianeggiante délia Mesia Inferiore più vicina al Ponto Eusino, quella che si chiamô anche Scythia Minor, aperta già aile correnti
commercial! per la navigazione del Mar Nero e del Danubio, ha rivelato aile esplora­
zioni e agli studi più recenti anche per età antèriori ai provvedimenti traianei, tracce
di civiltà cosi schiettamente latine e cosl larghe e vivaci, che dobbiamo ritenere abbia
in esse la romanità trovato un terreno straordinariamente favorevole '). Più chiusa
era rimasta invece tra gli aspri suoi monti la regione del Mons Haemus e la Tracia.
Ed appunto la più appariscente e la più comprensiva délie riforme fu la riorganizzazione délia provincia di Tracia. Dal litorale Egeo di questa regione che solo era posseduto dai Romani al finire délia repubblica, la occupazione e la espansione erano procedute lentamente verso il settentrione e verso il Mar Nero. Per un certo tempo la Tracia
romana era stata una proprietà privata di Agrippa, dal quale l'aveva ereditata la casa
impériale. Qualche città greca délia costa aveva conservato i suoi ordinamenti e i suoi
privilegi, ma nel resto del paese ogni forma civile di aggruppamento mancava ancora.
Traiano si préoccupé con singolare energia di creare corne prime basi di civiltà
romana i comuni. Non meno di undici cita furono fondate o aumentate, o dotate di
privilegi. E per ottenere una più rapida penetrazione di civiltà, si pensô di valersi délie
forme greche di costituzione, le quali erano più note e meglio adatte al paese, e meglio
assimilabili per la maggiore diffusione in esso di elementi greci e grecizzati.
Pur di ottenere rapidamente, che la barbarica κώμη divenisse πόλις fu pertanto
sacrificato un po' lo schietto amor proprio latino. Anche Augusto del resto a ricordo
délia sua più grande vittoria aveva fondato in Epiro una città greca: Nicopolis.
La condizione giuridica di tali città non è pero del tutto ben chiara, esse non sono
colonie romane, e non sono città autonome. Battono moneta con leggenda greca, perche
greca è la loro lingua ufficiale, le monete non hanno ne i titoli ne i simboli délie colonie
romane, ma non hanno il carattere di coniazioni autonome, perche ammettono il nome
del governatore délia provincia. E ' dunque una categoria nuova di città, cui imprime
carattere la fondazione da parte dell'imperatore 2 ).
Da non pochi segni appare, come a favorire queste fondazioni di città si ebbe ricorso, non meno che per la Dacia, a una notevole immigrazione specialmente di ele­
menti orientali 3 ). Come si rileva da uno sguardo all'atlante, le nuove città furono dis­
poste con la più felice intuizione in luoghi strategicamente e commercialmente impor­
tant!, sicchè assicurato ne fosse il fiorire, e rafforzato per esse il dominio.
*) La ricerca e la illustrazione di tali memorie
si deve in particolar modo a Vasile P â r v a n che
ha compiuto ampie esplorazioni a Histria, a
U l m e t u m , a Tomi, e ne ha reso conto in numerose memorie délia Accademia R o m a n a di Buca­
rest (Analele,
vol. dal X X X I V al X X X I X ,
1 9 1 2 - 1 9 2 0 ; Memoriile série I I I , vol. I I , 1923)
riassumendo poi hrillantemente i risultati sto-
rici dei suoi scavi in un volume:
Inceputurile
vietii Romane la gurile Dunârii, Bucarest, e in
un articolo: / primordii délia civiltà romana aile
foci del Danubio in Ausonia, X , p. 187 seg.
2
) Cfr. Pick: Miïnzen von Dacien und Moesien,
I, p . 184.
3
) Vedinele prove nella Ucrizioni délie singole
città in C. I. L., I I I .
15
www.cimec.ro
ROBERTO PARIBEN1
Le città di Tracia che Traiano fondô o favori, sono:
Nicopolis ad Mestum — Per lungo tempo non c stato possibile dislricare la questione délie città dal nome Nicopolis che Traiano ha fondato. Ora grazie aile éeplorazioni compiute d'ordine dello Zar Ferdinando di Bulgaria, e agli studi del Seure e
del Perdrizet si puo stabilire, che le Nicopoli traianee, sorte a ricordo délia guerra dacica, furono due: l'una ai confini délia Mesia inferiore: Nicopolis ad Istrum, l'altra nella
Tracia méridionale: Nicopolis ad Mestum, e che una terza Nicopolis di Mesia sul Danubio,
quella che corrisponde alla modcrna Nikopol è invcce di fondazione molto più tarda ').
La Nicopoli di Tracia reca nelle sue monete, la cui série comincia da Commodo,
l'iscrizione Ονλπ[ίας] Νικοπόλεως πρός Μέστω. La sua posizione è stata dal Mendel e dal
Perdrizet stabilita in un'angusta valleta tra il Pr;m-Dag e il Dospad-Dag, propaggini
dei monti di Rodope, sulle rive del fiume Mesta, di fronte alla moderna Nevrokop 2 ).
La nuova città sorgeva sullo via che dall'importante centro romano di Philippi muoveva
verso nord 3 ), e corne poteva essere agevolata nei suoi commerci da questa via, cosi
poteva offrire ai viaggiatori un luogo di riposo, prima di lasciarli inoltrare nell'aspra
regione dei monti di Rodope, ed anche costituire un freno a un eventuale ridestarsi
di abitudini brigantesche tra gli abitanti di quei monti.
Nicopolis ad Istrum — Il nome che essa ha preso non solo presso alcuni scrittori,
ma anche nelle monete e nelle iscrizioni Ονλπία Νεικόπολις πρός "Ιοτρον aveva condotto
gli studiosi a identificarla con la odierna Nikopol sul Danubio. E ' ora invece sicuro, che
Nikopol occupa il luogo di una Nicopolis fondata da Eraclio dopo la vittoria sul re persiano Cosroe nel 629, e che la Ulpia Nicopolis ad Istrum corrisponde alla odierna StariNikup ai piedi dei Balcani nella vallata dello J a n t r a 4 ). Il nome completo con l'appellativo Ulpia è dato in quattro iscrizioni greche e in un diploma militare 5 ). La sua posi­
zione era strategicamente e commercialmente importantissima, presso i più célébrât!
valichi dei Balcani verso la pianura danubiana (passo di Ternova, e colle di Scipka),
sicchè poteva far sentire la sua influenza sui Traci délia montagna e sui Mesi délia pianura,
ed eventualmente opporsi ad invasori trans-danubiani. La città appartenne da principio
alla provincia di Tracia, poi fu ascritta alla Mesia Inferiore tt). La sua costituzione
é greca, come greca è la sua lingua ufficiale. La popolazione è mista di Traci, di veterani
romani, di provinciali chiamati da altre regioni deU'impero. Abbondano tra questi ultimi i Bitini 7 ). La tribu cui essa è ascritta, non è la Papiria, come le altre fondazioni
' ) Gli editori del Corpus Inscr. Latinarum
non
erano riusciti a trarsi d'impaccio. E' ora da
vedersi: S e u r e : Nicopolis
ad Istrum in Revue
Arch., 1907, I I , p . 257 e P e r d r i z e t in Corolla
Numismatica
in honour of Barclay Head, Oxford,
1906, p . 217.
2
) L. c. nella n o t a précédente.
3
) U n milliario di q u e s t a via d'epoca perô più
t a r d a fu pubblicato dal Perdrizet in Bull. Corr.
Ilell., 1900, p . 547.
4
) L'identificazione è d o v u t a al K a n i t z : Donau,
Bulgarien und der Balkan, I 2 , p . 1 8 5 ; cfr. Pick:
Afiïnzen von Dacien und Moesien, p . 3 2 8 ; S e u r e :
Nicopolis
ad Istrum in Rev. Arch.,
1907, I I ,
p.257.
·) Arch. Epigr. Mitl. aus Oest., X , p . 243. c
X V I I , p . 1 8 0 ; Revue Arch., 1907, I I , p . 414 e
4 1 5 ; il diploma L X X X V I rilasciato al pretoriano
M. Aurelius M. f. Ulpia.... Nicopoli fu pure trov a t a a N i k u p , pereiô è probabile, che la Nico­
polis sia questa ad Istrum, e non quella ad Mestum.
e
) Come c i t t à di Tracia la ricorda Tolemeo
( I I I , 1, 7) e confermano m o n e t e e iscrizioni (cfr.
Seure in Rev. Arch., 1907, I I , p . 264, m . 4).
P a s s o ' alla Mesia Inferiore neH'età dei Severi.
I confini tra Mesia e Tracia furono segnati da
Adriano.
7
) Seure, 7. c , p . 275.
LS
www.cimec.ro
LORDINÀMENTO DELLA CQNQ1 ISI V M TRAIANO
di Traiano, ma la Sergia, la tribu di Adriano. quasi che Traiano non sia giunto a terni inare il suo assetto di questa città.
Serdica — Moderna Sofia, in Bulgaro Sredetz fu rtô/u; greca col nome di Ulpia Serdica, corne appare da monete e da iscrizioni ').
Pautalia — Mod. Kiistendil nella vallata dello Struma. aneh'essa ebbe eostituzione greca, e porto il nome di Ulpia Pautalia, ricordato da monete e da iscrizioni 2 ).
Anchialos — Mod. Ancbialo sulla costa del Mar Nero presso Apollonia all'ingresso
del Golfo di Burgas, porta in un'iscrizione e nelle monete il nome ΛιΟνλα,ιανιην'Λγχιαλέοη'
aveva importanza commerciale notevole, sia corne sbocco di vie dall'Egeo e dalla pianura danubiana al Mar Nero, sia per la sua ricca produzione di sale. Per questo, da
piccolo luogo 3) dipendente dalla maggiore Apollonia, Traiano ne fece una città indipendente e con propri magistrati 4 ). Le figure di Cibele, di Iside e Serapide, e il tempio di
quest'ultima divinità, rappresentato sulle monete, fanno pensare anche qui a una forte
immigrazione orientale 5 ).
Bizye — Mod. Λ iza presso Astai, in iscrizioni militari porta il nome di Ulpia Bizye.
e
le monete invece hanno semplicemente ΒΙΖΥΗΝΩΝ
).
Augusta Traiana — Ritennero alcuni fosse il nome che prese l'antica Beroe, quando
Timperatore l'arricchi di abitanti e diprivilegi 7 ). Beroe corrisponde al luogo délia odierna
Stara Zagora, ed anche essa era in posizione strategicamente notevole allô sbocco di
importanti passi dei Balcani e aU'incrocio di grandi vie. Vi ebbe luogo infatti la grande
battaglia cosi infelice di Decio contro i Goti nel 251. Il Kalopothakes fa rilevare perô
che in document! contemporanei si trovano ricordati sia Ulpia Beroe, sia Augusta
Traiana, e sarebbe perciô d'awiso che le due città siano state distinte, e che ambedue
abbiano provato i benefici di Traiano. Le monete hanno la leggenda Ανγονοτη Τραιανη.
e recano tra le altre divinità anche Cibele e Nemesis 8 ).
Topiros— Sulle monete che cominciano da Antonino Pio è detta Ulpia Topiros 9 ).
Memorie epigrafiche non se ne hanno.
l
) Cfr. le m o n e t e a cominciare da Marco Anrelio: E c k h e l : Doctrina
Numorum,
II, p. 46;
Catalogue of Coins of the Mus., Thracia, p . 171 ;
cfr. iscrizioni di militari: C. I. L., V I , 3 3 1 4 ; Eph.
Epigr., I V , 894, 2 2 ; 895, 1 6 ; Jahreshefte,
1911,
p . 130.
'-) Monete in E c k h e l : Doctrina
Numorum,
II,
p. 38 ; Catalogue of Coins of the Brit.
Mus.,
Thracia, p . 141 ; iscrizioni di soldati in C. I. L.,
V I , 2397, 2616, 2761, 2 7 7 2 ; Notizie Scavi, 1909,
p . 8 1 . Per la identificazione del luogo cfr. Jirecek
in Arch. Epigr. Mitt. aus Oest., X , p . 88.
*) L'iscrizione è d a t a dallo Jirecek in Arch.
Epigr. Mitt. aus Oest. 1886, p . 171, insieme anche
alla descrizionc migliore del luogo. P e r le m o n e t e ,
la cui série v a da A n t o n i n o Pio a Gordiano ; cfr.
Miinzer e S t r a c k : Antike Miinzen von
Thrakien,
I , p . 208.
4
) Cfr. nell'iscrizione c i t a t a ή βον?.ή xai ô
δήμοζ Ούλπιανών
Άγχιαλέων.
s
) Cfr. Miinzer e S t r a c k : Antike Miinzen von
Trakien, p . 207, 211, n. 418, p . 238 n. 482.
6
) P e r l'iscrizioni cfr. Ephem. Epigr., I V , 895,
lin. 20, 25, 31 ; per le m o n e t e : Catalogue of Coins
of Brit. Mus., Thracia. p . 88 ; Svoronos: Έψ.
Άρχ.
1889, p . 102.
7
) Per la i d e n t i t à di Augusta Traiana o Τρακινεων πόλις con Beroe, cfr. D u m o n t in B. C. H.
1878, p . 487. K i e p e r t : Formae Orbis
antiqui,
testo a tavola X V I I I . Per le ohiezioni del Kalo­
p o t h a k e s cfr. De Thracia provincia romana. Berlin,
1890, p . 28.
8
) F o u c a r t in Bull. Corr. Hell., V I , p . 179.
I n Catalogue of Coins of British Mus.,
Thracia,
p . 177 sono confuse insieme le m o n e t e di A u g u s t a
T r a i a n a con quelle di Traianopolis. Notevole sulle
m o n e t e di Caracalla la bella figurazione délia
p o r t a délia città (Catalogue cit., p . 178, n. 11).
8
) Catal. of Coins of Brit. Mus., Thracia, p. 1 7 5 ;
K a l o p o t h a k e s , /. c , p . 46.
17
2 Dacin II I9i5.
www.cimec.ro
KOBERTO PARÏBENl
Hadrianopolis — In mirabile posizione allô sbocco del Tonzos (mod. Tundscha)
nello Hebros (mod. Maritza) in luogo fertile, a cavallo délie vie che dall'Egeo e dal Bosforo salgono verso i Balcani. In alcune iscrizioni militari reca il nome di Ulpia Hadria­
nopolis, ed è percio probabilissimo, che se ne debba la prima costituzione a Traiano,
a simiglianza délie altre città Traianopolis, Plolinopolie, Marcianopolis ' ) .
Plotinopolis — Ventun miglio a sud di Hadrianopolis, secondo le indicazioni del
YItinerarium Antonini (pag. 175, 322) forse presso il luogo délia odierna Uziim-Koprii
sulla via che fiancheggia lo Hebrus (Maritza) a ) .
Traianopolis — Alla foce dello Hebrus presso la moderna Enos. La posizione fu
riconosciuta dal D u m o n t 3 ) .
Oltre queste nuove fondazioni sembra risorgessero vecchie città abbandonate.
Taie ad esempo Lysimachia nel Chersoneso presso la moderna Burnar che quando Plinio
scriveva la sua Historia Naturalis era distrutta e abbandonata (4. 11, 47) mentre dal
tempo di Traiano vi si trovano important] iscrizioni che fanno pensare fosse stata ripopolata (C.I.L. I I I , 726).
Con la fondazione o ampliamento di tante città dovette andare di pari passo la
apertura di strade. Non si rinvennero sinora cippi stradali col nome di Traiano, e non
è improbabile, che durante la vita deU'imperatore solo poche délie designate vie fossero
terminate e provviste délie numerazioni milliarie. In ogni modo è certo, che la gran­
diose arteria dal Reno e dal Danubio all'Egeo e al Mar Nero ebbe attuazione anche
in quest'ultima sua parte, e che parecchic délie città traianee: Traiana Augusta, Traia­
nopolis, Plotinopolis, Hadrianopolis seguivano e proteggevano questo sistema stradale 4 ).
Rinsanguata cosi vigorosamente la provincia di Tracia di uomini e dotata di civili istituzioni, Traiano provvide a costituirne una provincia affatto indipendente dalla
Mesia Inferiore, e a darle più nobile decoro di reggimento. Il governo, sino allora affidato a un procurator, fu attribuito a un legatus Augusli scelto tra gli ex pretori 5 ).
Il mutamento sembra avvenuto circa il 115; infatti nel 112 la città di Bizanzio
manda ancora un messo a riverire ogni anno il legato di Mesia Inferiore ; e un diploma
militare degli anni 113 —114 considéra ancora la Tracia aile dipendenze del legato di
Mesia e ). Viceversa si conoscono due legati di Tracia dell'età traianea Publius
Iuventius Celsus, che nel 116 pare abbia già lasciato la provincia e Aldus Platorius Nepos 7 ).
Col legato dovette venirne anche un aumento nelle milizie di occupazione, per quanto
pero non sembri, che vi sia mai stato in Tracia il presidio di una intera legione.
' ) Ephem. Epigr., I V , n. 894, c. 13, 1 4 ; 894
d. 1 1 ; 895, 17, 2 1 ; V, p. 186 cfr. P i c k : Antike
Mûnzen von Dacien und Moesien, I, p. 183, n. 4.
2
) D u m o n t in Bull. Corr. Hell. 1878, pag. 4 3 8 ;
K a l o p o t h a k e s De Thracia provincia romana, pag. 43.
s
) D u m o n t - H o m o l l e : Voyage Arch. en Thrace
in Archives des Missions
scientifiques,
1876, p .
174, 2 2 4 ; cfr. Bull. Corr. Hell., 190.0, p . 1 4 7 ;
1913, p . 147.
*) Sulle s t r a d e r o m a n e nei B a l c a n i ; cfr. J u n g :
Romer und Romanen,
I n n s b r u c k , 1877, p . 1 2 1 ;
K a n i t z : Serbien, p . 2 8 9 ; J i r e c e k : Ileerstrasse von
Belgrad nach Konstantinopel,
p. 5 e 1 5 9 ; idem
in Monatsberichte
der Berl. Akad., 1881, p . 447.
6
) L ' a v v e n i m e n t o fu rilevato per la prima
v o l t a dal Borghesi: Oeuvres I I I , p . 2 7 8 ; cfr.
M o m m s e n - M a r q u a r d t : Organisation
de
VEmpire,
in Manuel des antiq. rom., p . 199.
e
) Cfr. Plin. Epist. ad Traianum,
43, 4 4 ; per
la d a t a cfr. Mommsen, Morel: Etude sur
Pline,
p . 30. Il diploma p o r t a il n u m . X X X V I I I nella
série del Corpus.
' ) Il primo è ricordato in m o n c t e di P e r i n t o :
M i o n e t : Supplément,
I I , 4 0 1 , 1187, 1188; Liebe11.11■ i : Verivallungsgesch.,
p. 390 n. 3 ; l'altro in
C. / . L . , V, 877.
18
www.cimec.ro
L'ORDINAMENTO DKLLA CONQUISTA DI TRAIANO
Ma se la Tracia attrasse in modo specialissimo l'attenzione deU'imperatore, anche
le altre regioni vicine, le quali per la distanza da Roma avevano meno sentito l'opéra
del governo romano, ebbero prowedimenti analoghi, e più intenso fervore di opère.
Svolgendosi perô taie attività a nord del monte Haemus (Balcani), dove assai scarsamente erano giunte le influenze greche, le nuove città ebbero forma e costituzione più
schiettamente latine. Nella Mesia Inferiore Ratiaria ed Oescus, che erano già stati campi
militari, e sedi di legione, divengono colonie.
Che Ratiaria (mod. Arcer in Bulgaria) sulla sponda destra del Danubio preesistente
forse all'occupazione romana del paese, e poi sede di legione, o per lo meno di forte
distaccamento di truppe sia divenuta colonia per concessione di Traiano, lo mostrano
il nome Ulpia e la tribu Papiria, esemplificate in parecchie iscrizioni *).
Oescus (mod. Gigen) pure sul Danubio, quasi alla confluenza con l'Aluta, è
anch'essa ricordata corne Colonia Ulpia Oescus in molti document! 3 ).
La parte più orientale délia provincia verso la foce del Danubio e verso il Mar Nero
non aveva avuto finora forte occupazione militare. Certo non v'era mai stata una le­
gione. Traiano stabili i due campi legionari di Durostorum e di Troesmis, e nuovi castelli di truppe ausiliarie, due dei quali Ulmetum e Carsium sono stati di récente riconosciuti e ampiamente studiati dal Pârvan 3 ). Solo nel golfo di Burgas uno dei Flavi,
probabilmente Vespasiano, aveva fondato la Colonia Flavia Pacis Deultensium4). A
Traiano si debbono due nuove città: Tropaeum Traiani e Marcianopolis. La prima
sorse presso il grande monumento di Adam-Klissi, nella Dobrugia, e fu municipio
romano. Il merito di averla ritrovata spetta agli scavi del Tocilescu 5 ).
Marcianopolis (mod. Pravadi) a diciotto miglia a ponente di Odessus (mod. Varna),
fu cosi nominata dalla sorella deU'imperatore. Dovette essere città forte e ben situata,
perche, ad essa appoggiandosi Claudio II, riusci ad infliggere una clamorosa sconfitta
ai Goti. Le sue proprie monete ce la figurano infatti irta di alte torri, e gli itinerari la
mostrano appoggiata a un fiume (figurato anche nelle sue monete) e a cavallo di due vie
importanti, quella da Anchialos verso Durostorum e verso il Danubio e Paîtra verso
Odessos e le altre città délie coste del Mar Nero 6 ). Per la sua vicinanza aile città
délia Pentapoli Pontica ebbe, a differenza délie altre tre ora ricordate, costituzione greca.
Le città greche délia costa del Mar Nero, le cinque che formavano il κοινόν délia
Pentapoli Pontica : Histria, Tomis, Kallatis, Dionysopolis, Odessos ebbero anch'esse
1
) Cfr. Premerstein in Jahreshefte,
I, Beiblatt,
1 4 9 ; Domaszewski in Neue Heidelb. Jahrbucher,
I, p. 198; cfr. perô Jahreshefte, IV, Beiblatt, 104,
C. I. L. I I I , 753 = 7429, 6294, 6295, 8089, p. 2 6 3 ;
per la tribu Papiria, Kubitschek: Imperium
Romanum tributim descriptum, p . 238.
2
) C. / . L., I I I , 753, 7426, 7430, 7431, p. 141
e 9 2 2 ; Rev. Arch. 1896, X X I X , p. 259; Domaszewski in Neue Heidelberg. Jahrbucher, 1891,
I, p . 198; Not. Scavi, 1924, p . 46.
3
; Per Ulmetum, cfr. P â r v a n : Analele Academiei Romane, X X X I V , X X X V I , X X X V I I (a.
1912 —1915), nel 140 il campo era già divenuto
un vicus con cives Romani et Bessi consistentes
(C. I. L., I I I , 14214, 26). Carsium fu fondato
nel 103 e destinato ad alloggiamento delVala II
Hispanorum et Aravacorum: P â r v a n : Descoperiri
noua în Scythia Minor in Analele, vol. X X X V
(1913), p. 541.
4
) Cfr. C. I. L., V I , 3828 dell'anno 82 e le monete, cfr. Tomaschek: Die alten Thraker, I I , 2,71.
6
) Arch. Epigr. Mitt. aus Oest., X V I I , p. 160,
108; X I X , p. 184; C. I. L., I I I . p. 2110; P â r v a n :
Cetatea Tropaeum, Bucarest, 1912.
e
) Sulla località cfr. Jirecek in Arch. Epigr.
Mitt. aus Oest., X , p. 1 9 1 ; cfr. la moneta con
la veduta délia città in Pick, l. c, I, p. 194,
n. 1167, tav. I I I , n. 17.
19
www.cimec.ro
l*
kOBERÏO l'MU Ml.M
favori d a T r a i a n o , p a r c a n z i l u t l o chc al t e m p o di T r a i a n o , la P c n t a p o l i P o n t i c a , sia
d i v e n u t a E s a p o l i , forse pcr avcrvi a c e e d u t o a n c h e Mescmbria ' ) . Il n o m e 7 : £ ώ κ Λ ς a p p a r e
d a p p r i m a su u n a iscrizione del t e m p o di A d r i a n o '-).
Odessos comincia con T r a i a n o la p r o p r i a coniazione m o n e t a r i a , T o m i sceglie p c r
t i p o dei rovesci délie sue m o n e t e il trofeo di A d a m - K l i s s i 8 ) , c h i a r a m e n t e e n c t t a m c n t c
significato, e l ' u n a e l ' a l t r a p o n g o n o in d a t i v o i n v e c e che s e c o n d o il solito in n o m i n a t i v o il n o m e d e U ' i m p e r a t o r e , q u a s i in u n a forma di d e d i c a 4 ) . E T o m i stessa e a l t r e c i t t à
di Mesia p o n g o n o s t a t u e e iscrizioni o n o r a r i e a T r a i a n o e ai suoi legati in riconoscenza
di o t t e n u t i v a n t a g g i 5 ) .
O l t r e a q u e s t e c i t t à f o n d a t e o n u o v a m e n t e c o s t i t u i t e , o l t r c alla o r g a n i z z a z i o n c
q u a s i m u n i c i p a l e di t e r r i t o r i i con a c a p o u n vicus o u n COSteUum, a l t r e m e m o r i e si h a n n o
di lavori e di benefici concessi d a U ' i m p e r a t o r e in Mesia Inferiore. S t r a d e i m p o r t a n t !
p a s s a n o pel n u o v o Castro di U l m e t u m , p r o b a b i l m e n t e d i r e t t e d a M a r c i a n o p o l i s p e r
T r o p a e u m a N o v i o d u n u m , da T o m i a C a r s i u m , d a H i s t r i a a C a p i d a v a 6 ) . D u e milliari
di d u e vie che escono dalla r e m o t a T o m i , p o r t a n o il n o m e di A d r i a n o "), sicchè p r o ­
b a b i l m e n t e le s t r a d e furono s t u d i a t e e p r o g e t t a t e s o t t o il p r e d e c e s s o r e .
.1 confini t r a la p r o v i n c i a di T r a c i a e quella di Mesia Inferiore furono e s a t t a m e n t e
s e g n a t i solo nel 136 dal successore di T r a i a n o , il cui n o m e a p p a r e su q u a t t r o cippi ter­
minai!, r i n v e n u t i p r e s o Nicopolis a d I s t r u m s ) .
A n c h e nella Mesia S u p e r i o r e , e p r e c i s a m e n t e nella regione di essa più a p p a r t a t a
e fuori di m a n o , t r o v i a m o t r a c c i e di fondazioni t r a i a n e e : la c i t t à di U l p i a n a , e la c i t t à
di Ulpia S c u p i . U l p i a n a r i c o r d a t a d a T o l e m e o (111, 9) e d a I o r d a n e s ( G e t i c a 56) a p p a r e
nella T a b u l a P e u t i n g e r i a n a e nel Geografo R a v e n n a t e col n o m e s t o r p i a t o in Viciano
o B e c l a n o . Ma iscrizioni n u o v a m e n t e t r o v a t e h a n n o r e s t i t u i t o la v e r a grafia, e permesso di identificarne il luogo presso la m o d e r n a Lipljan nella regione m e n o p o p o l o s a
e più selvaggia délia p r o v i n c i a . A n c h e q u i p o t e n t i r a g i o n i concorsero a d e c i d e r e la fondazione t r a i a n e a : il d o m i n i o cioè d a U ' a l t u r a di Lipljan délia p i a n u r a di K o s s o v o e délie
vie che da Naissus ( m o d . Nisch) d a l c u o r e cioè d e l l ' a t t u a l e S e r b i a , p o s s o n o p o r t a r e al
m a r e A d r i a t i c o . N o n solo m a a n c h e u n ' a l t r a r a g i o n e v ' e r a di p o r t a r l ' a t t e n z i o n e su
q u e s t o luogo, la esistenza cioè di g i a c i m e n t i auriferi nelle v i c i n a n z c <J). Scupi (la m o ­
d e r n a U s k u b ) è d e t t a Ulpia S c u p i , a q u a n t o io so, in u n a sola iscrizione m i l i t a r e 1 0 ) .
D a t a p e r o la sua g r a n d e i m p o r t a n z a s t r a t e g i c a p e r a v è r e il d o m i n i o délia valle
*) Pick, l. c , I, p. 71 e p. 593, n. 3.
) Perrot: Mémoires, p. 447. cfr. Pick. /. c,
I, p. 71, n. 3.
2
3
) P â r v a n : Histria, in Analele Academiei
Ro­
mane, X X X V I I I , 1916, p . 556 seg.
4
) Pick in Arch. Epigr. Mitt. aus Oest., X V ,
p . 3 2 ; P i c k : Miinzen, I, p. 521, 616, 635.
°) C. I. L., I I I , 7537, 7538, 777, 14451 (le
prime due e l'ultima di Tomi, Paîtra di Gherghitza presso Troesmis).
e
) Una carta di queste strade è delineata da
V. P â r v a n in Ulmetum, I, Analele Academiei
Ro­
mane, X X X I V (1912), t a v . X X V I ; cfr.
Ausonia
X , p . 206, n. 4.
7
) C. L L., I I I , 7613, 7615.
) C. / . L., 111,749, 7434, 7435, 12345, 12407;
Seure in Rev. Arch., 1907, I I , p . 2 6 8 ; cfr. Jahreshefte, I, Beiblatt, col. 187.
9
, Cfr. C. L L., I I I , 1685, 1686, 8169, pag.
1457; E v a n s în Archaeologia,
X L I X , pag. 5 8 ;
Domaszevsky în Arch. Epigr. Mit. aus Oest. X I I I ,
pag. 1 5 0 ; Gjorgjevic in Jahreshefte, I V ,
Beiblatt,
col. 95 e 167; S t u a r t J o n e s in Papers of the
8
Brit. School at Rome, V, p. 452; Mowat in Rev,
Num., 1894, p. 408; Jahreshefte. VI, Beiblatt,
col. 28.
10
) Ghislanzoni in Notizie Scavi, 1909, p. 81.
20
www.cimec.ro
L'ORDINAMENTO DELLA CONQUISTA DI TKAIANO
dell'Axius e lo sbocco daU'Illiria nella Macedonia, il favorirla e l'arricchirla puô bene
essere rientrato nel concetto traianeo.
L'Illirico, già più romano, non ebbe nuove città, ma nuove vie, e sviluppo di opère
pubbliche, délie quali già facemmo menzione più addietro.
La ripercussione di tanti avveninienti dovette giungere anche sulle sponde settentrionali del Mar Nero, dove il regno del Bosforo, e la città greca di Chersonesos avevano
già, per lo meno a cominciare dalla definitiva annessione délia Tracia nell'anno 46,
una dipendenza reale per quanto dissimulata dall'impero, e la missione di coprire la
provincia roinana e di proteggere la libéra navigazione nel Mar Nero. Talora guarnigioni romane tratte dall'esercito di Mesia ebbero residenza in quei remoti luoghi 1 ).
Re Bosporano era allora Tiberio Giulio Sauromata, che pare abbia governato dal 92
al 124, e che è ricordato come amico dell'Imperatore e del Popolo Romano in parecchie
iscrizioni, mentre invece tre lettere di Plinio fanno intravedere che qualche piccolo dissenso abbia potuto scoppiare tra il re e un liberto impériale Lycornas probabilmente
investito di funzioni finanziarie 2 ). Analoga concessione di clientela dovette esser fatta
ai Sarmati Rossolani. Conosciamo un loro re che pare abbia avuto la cittadinanza
romana da Adriano, a giudicare dal suo nome: P. Aelius Rasparaganus. Egli pero al
principio dell'impero di questo principe si lamenta de imminutis stipendiis ( Vita Hadriani, 6), sicchè è probabile che un assegno in danaro per determinati servizi gli
fosse stato attribuito dal précédente imperatore. Ed è perfettamente normale che
Adriano abbia voluto modificare quello che Traiano aveva fatto. Ne il re Rasparagano riusci
ad entrare nelle buone grazie di Adriano, perche lo vediamo poi esule coi suoi a Pola 3 ).
La coniazione di monete con la leggenda Dacia Provincia nell'anno 112 ci fa ritenere, che in quell'epoca il vasto programma fosse in gran parte esaurito 4 ).
Per esso Traiano riusciva a fondare nell'Europa Orientale una civiltà latina, cosi
corne Giulio Cesare e Auguste l'avevano fondata nella Occidentale. E si vivace e pro­
fonda fu la impronta di romanità, che corso di secoli e mutar di vicende non valsero
a cancellarla. Poco più di un secolo durô l'occupazione romana délia Dacia, ne molto
di più la cultura intensive di romanità nella Mesia Inferiore, tre o quattro generazioni
adunque in t u t t o ; eppure un intero popolo, attraverso secoli di miserie inaudite, di
servitù obbrobriose, di abbrutimento, di rilorno alla barbarie, vedendo inaridire e
spegnersi ogni sua fonte di vita e di ricchezza, distruggersi ogni cultura e ogni intellettualità, perdersi qualunque contatto, anche quello religioso, con la madré antica, ha
serbato illesa e vivida la nobile fiamma délia sua romanità, e in essa ha trovato la sua
estrema difesa per non perire. Il vago ricordo di essere stati Romani ha infranto, la
violenza slava, la tartara, l'ungherese e la turca, ha ricomposto a dignità di nazione
un disperso popolo di agricoltori e pastori crudelmente sfruttati dai signori stranieri,
e nelle pianure danubiane e sui monti di Transilvania Roma eterna ancor oggi è con
trépida passione acclamata madré grande, possente e benefica.
ROBERTO
1
PARIBENI
Pontus, Bithynia and the Bosphorus in Animal
of the Brit. School at Athens, X X I I , p. 1.
3
) C. I. L., V, 32, 33.
4
) Eckhel: Doctrina Numorum, VI, 428; Cohen,
Traianus.
) Cfr. Latyschew: Inscriptiones Ponti, IV, 118,
129. Rostowzew: liumische Besatzungen in der
Krim und das Kastvll Charax, in Klio, I I , p. 80;
") C. I. G. 2123, 2124, 2130; C. 7. L., I I I , 783.
cfr. Plin.: Epist., X , 63, 64, 6 7 ; cfr. Rostowzew:
21
www.cimec.ro