201411104 - Ordine dei Medici di Ferrara

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201411104 - Ordine dei Medici di Ferrara
04 novembre 2014
Il Resto del Carlino
Medicina, i quiz sono una ‘malattia’
Tutto da rifare per 214 laureati
SONO 214. Hanno speso soldi, hanno studiato, ci hanno creduto. Sono i 214 laureati in
Medicina che hanno passato le feste di Halloween nella nostra città, aggrappati alla
speranza di superare il test per la scuola di specializzazione. Sono i 214 ‘traditi dal
sistema’, è proprio il caso di dirlo: nel senso che è stato il sistema dei quiz per le selezioni
a fare cilecca. Il Ministero ha infatti rilevato una «grave anomalia» nella somministrazione
delle prove scritte del 29 e 31 ottobre che riguardavano rispettivamente le scuole dell’area
medica e quelle dell’area dei servizi clinici. «Il caos è sotto gli occhi di tutti — attacca il
preside di facoltà, Leonardo Trombelli — Un vero scempio per la medicina e per la
formazione».SI TORNA sui banchi. Il 7 novembre. Tutto in gran parte da rifare. Il Ministero
ha ammesso «un errore nella fase di codifica delle domande durante la fase di
importazione di queste ultime nel data-base utilizzato per la generazione dei quiz». A
causa di questo errore, sono stati invertiti i quesiti delle prove del 29 ottobre con quelli del
31 dello stesso mese. L’inversione ha riguardato esclusivamente le 30 domande comuni a
ciascuna delle due aree: medica e dei servizi clinici. Nessuna anomalia invece nei 10
quesiti specifici per ciascuna tipologia di scuola. Così come non si registrano problemi
nelle prove del 28 ottobre (quella con i 70 quiz comuni a tutti i candidati) e del 30 ottobre
(quella dell’area chirurgica). Il Ministero, preso atto di quanto accaduto, ha stabilito di
annullare e ripetere le prove oggetto dell’errore determinato dal Cineca, ovvero i 30 quiz
comuni all’area medica e i 30 all’area dei servizi clinici. Sono 8.319, in tutta Italia, i
candidati che hanno sostenuto le prove di tutte e due le aree, 2.125 hanno affrontato
esclusivamente l’area medica e 798 solo quella dei servizi clinici. Tutti i candidati che si
sono trovati a sostenere una prova invertita saranno chiamati a ripeterla.A FERRARA gran
parte dei 214 giovani medici dovrà sostenere la prova anche il 7 novembre. Ieri il ministro
Stefania Giannini ha firmato il decreto che dispone l’annullamento delle sole prove oggetto
di inversione e l’indizione di quelle nuove. I quiz annullati saranno ripetuti in un’unica
giornata e nelle sedi già utilizzate il 29 e 31 ottobre. Il fatto è che l’errore in questione non
è il primo, e che a farne le spese, stavolta, è stato il primo concorso nazionale per
l’ammissione alle specializzazioni mediche che, almeno nelle intenzioni del governo,
dovrebbe incoraggiare meritocrazia e trasparenza rispetto alle precedenti selezioni in
ambito locale. Insomma il ministro indica responsabilità, chiarisce, difende le sue scelte e
promette di sanare le falle del sistema. Esclude che questo errore possa mettere in
discussione il concorsone nazionale per le specializzazioni di medicina. «Il test nazionale
— spiega il ministro — è il risultato di una valutazione negativa delle prove locali, che in
più occasioni aveva dato adito a falle molto gravi. Il test nazionale è la migliore scelta per
la qualità e la sicurezza dell’accesso alle scuole». Vero, ma i 214 giovani medici il 7
saranno ancora alle prese con il ‘super’ quiz.
Musica e danza in campo a favore dell’Ant
LA musica e la danza scendono in campo a favore dei progetti della Fondazione Ant
(Associazione nazionale tumori). Succederà al teatro Fanin di San Giovanni in Persiceto
dove, domani sera alle 20,45, l’Accademia del Bel Canto porterà in scena l’opera ‘Il fiore
che mi hai gettato.... Carmen je t’aime’. Il palco verrà inondato di luci e suoni con momenti
che spazieranno dal musical, alla lirica e alla musica leggera. L’ Accademia del Belcanto,
guidata dal mezzosoprano centese Monica Minarelli che ne rappresenta la direzione
artistico-vocale, ha sempre proposto concerti, musica in scena, per condividere
l’entusiasmante esperienza del bel canto e nel contempo promuovere iniziative benefiche.
L’INTENTO comune dei suoi componenti è di coniugare amicizia e passione per
quest’arte, rendendo l’Accademia uno dei più raffinati e vivaci ensembles di musica
operistica presenti sul territorio, giovando della professionalità ed energia del Coro Amici
del Belcanto. Alla serata, organizzata in collaborazione con la ‘Compagnia del
Governatore delle antiche terre del gambero’ ed il ‘Mondo del ballo’, saranno presenti molti
artisti di fama. Il maestro Amedeo Salvato accompagnerà e dirigerà l’opera al pianoforte,
coadiuvato dal maestro Michele Bui. Un contributo sull’incasso della serata sarà offerto,
come detto, alla Fondazione Ant, che impiegherà i fondi raccolti per sostenere l’attività di
assistenza oncologica gratuita per gli ammalati di tumore e per la realizzazione del Centro
Oncologico Ant ‘Giuseppina Melloni’ di Pieve di Cento.
La Nuova Ferrara
Test da rifare. Ministro, siamo inferociti»
Sono inferociti gli ‘aspiranti specializzandi’ che a causa di uno scambio nei test
somministrati ai candidati del concorso nazionale per l’ingresso nelle Scuole di
specializzazione, dovranno rifare il test. Una rappresentanza dei laureati in medicina ieri è
venuta in redazione ad illustrare «alcuni degli effetti che ricadranno su di noi». La prova
bis coinvolgerà oltre 11mila candidati a livello nazionale che dovranno riaffrontare l’esame
sui quiz ‘invertiti’. «Innanzitutto - hanno commentato i laureati giunti in redazione - un esito
diverso della prova avrà effetti anche sugli altri candidati non interessati alla ripetizione del
test, perchè inciderà sulle prime e sulle seconde scelte che vengono espresse dai
candidati. Qui c’è in gioco il nostro posto di lavoro (la borsa di studio) non solo un titolo».
Poi ci sono «i problemi logistici, perché molti candidati sono dovuti rientrare nella regione
di residenza per fare il test, percorrendo centinaia di km e ora dovranno tornarci». Uno dei
medici («anche senza specializzazione siamo comunque abilitati a svolgere alcune
funzioni») ha contestato l’organizzazione della prova: «Ci siamo preparati con un percorso
di studi improntato al vecchio concorso, inoltre non avevamo a disposizione una
bibliografia. Sono stati anche rifatti i criteri dei punteggi e molti candidati si sono ritrovati
con punti decurtati (la laurea ad esempio ora vale solo un punto)». Critiche anche alla
«non congruenza delle sedi, delle commissioni e della preparazione dei commissari»,
mentre qualcuno «è riuscito anche a usare il tablet (vietato) durante l’esame. È mancato
un controllo tempestivo da parte del ministero».
«Posso prenotare una visita?». «Ripassi»
Nel giorno in cui la Regione Emilia Romagna stanzia un pacchetti di milioni per accorciare
le liste d’attesa nella sanità e la campagna elettorale per il massimo scranno di viale Aldo
Moro sale di tono, si scopre che per alcune specialità (visite ed esami) a Ferrara non è
possibile prenotare perché le agende sono chiuse. Succede per l’Oculistica pediatrica, per
la Densitometria ossea, per l’Holter cardiaco e l’Oct, quattro branche incluse nella
rilevazione periodica effettuata dalla ‘Nuova Ferrara’ grazie alla collaborazione dell’utenza.
Il confronto con le agende rilevate nove mesi fa presenta alcuni segni positivi ma anche
espliciti segnali di sofferenza. A partire dalla Cardiologia pediatrica per la quale ieri lo
specialista era disponibile fra 563 giorni (maggio 2016). Un dato emblematico che si
aggiunge alle agende che ieri risultavano inaccessibili (per chi possiede una richiesta di
prenotazione significa ripresentarsi allo sportello Cup a distanza di giorni sperando che gli
appuntamenti siano sbloccati, quasi un mettersi in coda per poter ‘prenotare la
prenotazione’). Per l’Oculistica pediatrica ieri non si era registrato alcun miglioramento
rispetto allo scorso febbraio, quando l’agenda però era ancora aperta e in via Gandini, a
Ferrara, era possibile accedere all’ambulatorio dopo 343 giorni. Per la Densitometria
ossea, esame al centro di un’annosa contesa fra utenza e aziende sanitarie sull’efficacia
stessa dell’esame, a febbraio si poteva avere un appuntamento dopo 2 anni e 10 mesi ma
ieri non era possibile fissare alcuna data. La stessa risposta si otteneva per l’Holter
cardiaco, cioè l’elettrocardiogramma monitorato 24 ore su 24, e per l’Oct (macula).
Qualcosa però si sta muovendo anche a Ferrara e sembra che a partire da ieri alcune
agende siano state “allargate” consentendo, anche se per un numero limitato di casi, di
avere la visita o l’esame entro pochi giorni. Resta da capire se si tratta di un’evoluzione
solo temporanea o permanente. A questo proposito potrebbe assumere una rilevanza
tutt’altro che marginale proprio l’atto approvato ieri dalla giunta regionale con cui viene
finanziato il prolungamento degli orari negli ambulatori diagnostici e specialistici nei giorni
festivi e prefestivi e nelle fasce serali. Un provvedimento sulla cui ricaduta è possibile
nutrire al momento solo aspettative. I miglioramenti, comunque, per alcune specialità sono
visibili, anche se i ‘pacchetti brevi’ hanno una consistenza limitata e una volta esauriti
comportano uno slittamento dei tempi di parecchie settimane o alcuni mesi.Vale per la
visita Oculistica, accessibile entro pochi giorni a Portomaggiore e a Copparo, dopodiché si
passa al 25 febbraio 2015 all’ex Sant’Anna. O la visita Dermatologica ai nevi, disponibile
dopo 7 giorni a Copparo; dopo però si salta ad aprile 2015 a Bondeno e al febbraio 2016
all’ex Sant’Anna. Una tempistica favorevole era riscontrabile ieri anche per la visita
endocrinologica di controllo (a 8 giorni il primo accesso disponibile) mentre per
l’appuntamento successivo si doveva aspettare fino a ottobre 2015 a Bondeno e a
novembre 2015 a Cento (a Cona l’agenda è chiusa). Tempi piuttosto ristretti per
l’Ecografia addome (7 giorni, ma poi si passa ad aprile 2015 al Delta), per la Risonanza
magnetica al rachide lombosacrale (29 giorni a Copparo, la metà che a febbraio scorso,
ma la prenotazione per Cona ieri era aperta per febbraio 2015), per l’Elettromiografia (una
settimana all’ex Sant’Anna, il pacchetto successivo era fissato per marzo 2015, a Cona) e
per la Colonscopia (solo 3 giorni per l’accesso più vicino nel tempo, poi si slitta a gennaio
e maggio ad Argenta e Cona). Va peggio, se il confronto viene fatto col 6 febbraio scorso,
per la visita cardiologica di base (senza elettrocardiogramma) che può essere prenotata
dopo 112 giorni al Delta (la data successiva è all’ex Sant’Anna il 21 maggio 2015) mentre
nove mesi fa l’attesa minima era di 29 giorni. L’agenda appare in sofferenza per la visita
gastroenterologica con quasi 8 mesi di attesa (Cona), la visita dermatologica generica
(quasi sei mesi a Bondeno e bisogna aggiungerne altri tre per l’ospedale di Cona). La
visita urologica ieri si poteva prenotare dopo 107 giorni a Bondeno (132 lo scorso
febbraio), l’ecocolordoppler agli arti inferiori dopo 172 giorni (Cona) ma a febbraio erano
ben 306. Un quadro che ricalca l’attesa per l’ecocolordoppler ai tronchi sovraortici: 185
giorni ieri contro i 306 di nove mesi fa. Lenta anche la prenotazione per il test da sforzo
cardiovascolare (235 giorni) e per la visita geriatrica (199 giorni). Ottimi i tempi per la
radiografia al torace (1 giorno), per l’ecografia alla mammella bilaterale (1 giorno), per l’Orl
(2 giorni) e attesa breve per l’esame del sangue (7 giorni).
Regione, soldi per tagliare le attese e polemiche
Stabilizzare il personale sanitario e tecnico, investire nell’ammodernamento e nella
manutenzione del patrimonio strutturale e tecnologico, migliorare i tempi d’attesa. Sono
alcuni degli obiettivi che la Regione intende perseguire grazie ai 220 milioni di euro in più
disponibili nel 2014 rispetto al 2013 grazie all’incremento del fondo sanitario nazionale,
«alla conferma della stabilità dell’equilibrio economico-finanziario e all’efficienza nella
gestione delle risorse», come ha precisato ieri un comunicato di viale Aldo Moro. Soldi che
in parte saranno destinati ad investimenti per migliorare la sicurezza e l’accoglienza,
ammodernare gli edifici e le attrezzature tecnologiche e per «procedere alla
trasformazione dei contratti a tempo determinato in tempo indeterminato per un totale di
circa 1.000 posti». Stabilizzazione che riguarderà personale medico, infermieristico,
tecnico sanitario e operatori tecnici addetti all’assistenza, ma l’idea è «di superare
gradualmente le forme di precariato attualmente esistenti nella sanità regionale». A
Ferrara saranno versati 5 milioni e mezzo per l’Asl e 13.6 per l’azienda ospedaliera. Per
ridurre le liste d’attesa è previsto «il potenziamento della produzione diretta e l’aumento
delle prestazioni prodotte dal privato accreditato» ma anche «l’ampliamento
dell’accessibilità da parte dei cittadini con l’allargamento delle fasce orarie e dei giorni di
attività, prefestivi e festivi diurni, e la revisione degli ambiti territoriali di garanzia» per
garantire l’accesso del cittadino al centro più vicino. Previsto anche l’aumento dell’assegno
di cura per le persone con gravissima disabilità, da 34 a 45 euro al giorno. La proposta del
candidato Pd alle regionali, Stefano Bonaccini, che chiede l’apertura nei week end degli
ambulatori specialistici ha trovato orecchie attente in Regione, ma ha incontrato anche
parecchie critiche: dal M5S («aggrava il lavoro degli operatori»), dal centrodestra («In
Lombardia e nel Veneto tutto questo è realtà da mesi»), dell’Altra Emilia Romagna («solo
demagogia»), dell’Ncd-Udc («più spazio ai privati») e dell’Anisap (ambulatorietà privgata),
convinta che «nel Veneto il provvedimento ha solo fatto aumentare le spese».
Il cancro, la ricerca e la speranza di guarire
Domani alle 11 i protagonisti del mondo della ricerca sul cancro incontreranno nella Sala
Estense gli studenti delle discipline scientifiche «per condividere i più recenti progressi
dell’oncologia e per raccontare il ruolo della Ricerca nelle loro vite. Quando si parla di
ricerca sul cancro pensiamo a laboratori, microscopi, provette - spiega un comunicato
dell’Airc - Ma la ricerca è fatta prima di tutto dalle persone che con le loro storie di vita, di
speranza, di coraggio e di passione, saranno al centro degli Incontri con la Ricerca.
Ricercatori affermati parleranno del cancro e delle ultime scoperte; giovani ricercatori
spiegheranno da dove nasce la passione per il loro lavoro; persone che hanno superato la
malattia potranno testimoniare i progressi della ricerca; volontari e sostenitori
racconteranno l’impegno in favore degli altri». Ogni giorno in Italia ci sono mille nuovi casi
di cancro, precisa l’associazione, un problema che si ripete in centinaia di migliaia di
famiglie che affrontano la malattia. «Oggi sappiamo curare buona parte di quei mille tumori
grazie ai risultati della migliore ricerca selezionata per merito - prosegue l’Airc - E grazie
anche a tutti coloro che concorrono a sostenere la ricerca e che in maniera corale dicono
"Contro il cancro, io ci sono"». Promossi da Airc in occasione dei Giorni della Ricerca gli
incontri quest'anno, oltre a Ferrara, si svolgono in contemporanea il 5 novembre, anche
nelle Università di Bari, Firenze e Trento. A Ferrara intervengono i ricercatori Pier Paolo Di
Fiore dell’Università degli Studi e dello IEO di Milano e Paolo Pinton di Unife, insieme a
Lisa Vozza della Direzione scientifica di Airc e a Cristian Morisi, testimonial della ricerca.
Le conclusioni della mattinata sono affidate al rettore Pasquale Nappi. La conferenza vede
la partecipazione straordinaria di Daria Bignardi, che modererà i lavori.