baciami, stupido! - Arte da Mangiare
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baciami, stupido! - Arte da Mangiare
BACIAMI, STUPIDO! Il bacio nel cinema da Valentino a Muccino raccontato in 100 (e più) manifesti cinematografici 8-14 novembre 2010 Atelier Gluck Arte Via Cristoforo Gluck 45 – Milano Info: 331/9963519 – www.ateliergluckarte.org – INGRESSO LIBERO “Baciami, stupido!” è una mostra che propone un originalissimo viaggio nella Storia del Cinema e del costume attraverso un percorso che ha nel bacio, elemento immancabile in ogni pellicola, il suo filo conduttore. Cento (e più) baci di celluloide raccontati dalla grafica accattivante di manifesti originali, locandine, fotobuste e foto di scena di grandi capolavori o film dimenticati che testimoniano in quanti modi registi, attori e sceneggiatori hanno raccontato sul grande schermo il bacio dagli anni Trenta ad oggi. La mostra è organizzata e curata dall’Associazione Atelier Gluck Arte, con il contributo di Agema Corporation, ed espone pezzi provenienti dalle collezioni di Piero Lessio e Vitale Elia. In più due originalissime opere di Oronzo Ricci ispirate ai manifesti di “Via col vento” e “La maja desnuda”. Molti dei manifesti esposti sono in vendita. Il bacio, sia esso appassionato o buffo, rubato o conquistato, distratto o appassionato, è da sempre elemento immancabile di ogni film. Non vi è infatti pellicola in cui non venga dato un bacio, anche come dimostrazione di affetto familiare, intima amicizia o ardente promessa d’amore. L’Associazione Atelier Gluck Arte, mettendo a disposizione del pubblico i pezzi più preziosi di due straordinarie collezioni private, dedica una singolare esposizione per raccontare il bacio cinematografico attraverso la suggestione sempre magica del manifesto: più di cento pezzi da collezione saranno esposti formando un percorso che porterà il visitatore alla scoperta dei baci noti e meno noti che hanno puntellato la storia della Settima Arte. Un viaggio che permette al visitatore di toccare con mano come sia cambiata la grafica, il costume e la comunicazione del cinema in oltre ottanta anni: dai baci che stanno per essere dati a quelli appena dati, ma mai mostrati, dei manifesti pre anni Sessanta, dove il tocco delle labbra era ancora troppo scabroso per essere spiattellato sul manifesto, a quelli espliciti e ammiccanti del cinema più moderno. E ce n’è davvero per tutti i gusti: quello maschio (già dato o appena dato?) di Rhett Butler a Rossella O’Hara che anima di passione il bellissimo manifesto di “Via col vento” (1939) a quello mitico con cui Cary Grant manda in giuggiole Ingrid Bergman in “Notorious, l’amante perduta” (1946) di Alfred Hitchcock, che la mitologia reclama come il più lungo della storia del cinema in barba alla censura che vietava ai baci di durare più di tre secondi… due minuti e mezzo in cui i due protagonisti si scambiano un’infinita serie di piccoli baci senza mai staccarsi uno dall’altro, inframmezzando battute velocissime e perfino una telefonata! Dal fotogramma del primissimo, tremolante, bacino della storia del cinema, immortalato nel 1896 nientemeno che da Thomas Alva Edison in un corto di pochi secondi intitolato “The Kiss” (proiettato in mostra), a quello travolgente che fa vibrare d’amore i protagonisti sul manifesto di “Moulin Rouge” (2001). Dal bacio adolescenziale, esploratore, che campeggia sui manifesti di “Paradise” (1982) e “Laguna blu” (1980) a quello innocente e tenerissimo, anche ugualmente adolescenziale, che Lilli finisce per stampare sul naso di Vagabondo gustando uno spaghetto galeotto (1955). Baci in costume: Stewart Granger, dai manifesti di “Lord Brummel” (1954) e “Scaramouche” (1952) sembra sfidare con un elengantissimo bacio da damerino quelli più maschi che Kirk Douglas e Charlton Heston schioccano dalle locandine di “Spartacus” (1960) e “Cleopatra” (1963), fino a Orlando Bloom in “Troy” (2004). Ci sono i baci psicocomplessati di “Baciami ancora” (2010) e “Parlami d’amore” dei Muccino (2008) contrapposti a quelli estivi, spensierati e leggeri dei musicarelli “Nel blu dipinto di blu” (1959) e “Sapore di mare” (1982). A proposito di baci musicali: non sfuggono quello di “Un americano a Parigi” (1951) quasi dato da Gene Kelly a Leslie Caron. E sempre per restare in ambito musicale, c’è anche il bacio di Giuda, quello vero, in “Jesus Christ Superstar” (1973). Ci sono poi i baci tra bellissimi: Brad Pitt bacia Julia Robert sul manifesto di “The Mexican” (2001), Rock Hudson bacia Elizabeth Taylor su quello de “Il Gigante” (1956) e Tom Cruise bacia Nicole Kidman in “Eyes Wide Shut” (1999), Matt Damon bacia Penelope Cruz in “Passione ribelle” (2000), Al Pacino bacia Michelle Pfeiffer in “Paura d’amare” (1991), Clint Eastwood bacia Meryl Streep in “I Ponti di Madison County” (1995), Peter O’Toole bacia Katharine Hepburn in “Il leone d’inverno” (1968), Shirley Maclaine bacia Yves Montand in “La mia geisha” (1962), Gene Kelly bacia Natalie Wood in “Vertigine” (1958), Robert Redford bacia Michelle Pfeiffer in “Qualcosa di personale” (1996), Paul Newman bacia Joanne Woodward in “Dalla terrazza” (1960), Cary Grant bacia Grace Kelly in “Caccia al ladro” (1955), i nostrani Alberto Sordi e Monica Vitti si stanno per baciare in “Polvere di stelle” (1973), Tom Hanks e Meg Ryan si baciano in “C’è posta per te” (1998), omaggio del cinema all’amore virtuale. C’è il bacio nuziale che suggella la promessa d’amore di Mozart a Costanza nella locandina di “Amadeus” (1984) di Milos Forman. Spazio anche ai baci meno classici… in “SpiderMan” (2002) l’Uomo Ragno (Tobey Maguire) bacia la fanciulla appena salvata (Kristen Dunst) penzolando a testa in giù da una ragnatela, mentre James Bond (Roger Moore) fa il cascamorto con la bondgirl di turno in “Agente 007 – Moonraker, operazione spazio” (1979) e il Visconte di Valmont (Colin Firth) bacia un perlaceo fondoschiena sul manifesto del bellissimo “Valmont” (1989) di Milos Forman. Spazio anche ai classicissimi: dal bacio non dato de “La dolce vita” (1960) di Fellini a quello oleografico dipinto (ed è proprio il caso di dirlo) da Visconti in “Senso” (1954) ispirato alla notissima tela di Hayez, fino al giovanile ardore del “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli (1968). E ancora: “Il laureato” (1967), “Pearl Harbour” (2001), “Beautiful Mind” (2001), “Rosmary’s Baby” (1968), “Blade Runner” (1982). Per non dimenticare il bacio gay che si è coraggiosamente conquistato la fotobusta del pluripremiato film israeliano “Yossi and Jagger”(2002) ben tre anni prima del più pudico “I segreti di Brokeback Mountain”. Il posto d’onore spetta al manifesto della divertente commedia di Billy Wilder “Baciami stupido” (1964) che dà il titolo alla mostra e che, paradossalmente, non sfoggia un bacio! Il percorso si conclude con un omaggio dovuto a un grande film italiano che termina proprio con la sequenza che resta forse il più emozionate tributo al bacio nel cinema di tutti i tempi, “Nuovo Cinema Paradiso” (1988) di Giuseppe Tornatore. Grazie alla preziosa collaborazione di The Walt Disney Company sarà proiettato un montaggio che raccoglie i più bei baci dell’universo disneyano: Belle e la Bestia, Aladdin e Jasmine, Filippo e Aurora, Biancaneve e Cenerentola e i loro bellissimi Principi, fino al divertentissimo bacio che trasforma la bella Tiana in una ranocchia nel recente “La Principessa e il Ranocchio”. A completare l’esposizione sono due opere dell’artista Oronzo Ricci. "Tensione" è tratta da un fotogramma del film "La maja desnuda" del 1958, protagonisti sono Anthony Franciosa e Ava Gardner (olio su tela nel 2003). La seconda è invece ispirata al manifesto di “Via col Vento”, eseguita ad olio su tela. Tutti i manifesti esposti in mostra sono acquistabili. Lunedì 8 novembre 2010, ore 18.30 – Inaugurazione della mostra L’inaugurazione della mostra si terrà lunedì 8 novembre alle ore 18.30. Laura Susan canterà la canzone “Sinceramente baciami” scritta appositamente per l’occasione, mentre lo scrittore Vladimir Swarovski interverrà spiegando "Che cos'è il Bacio alla Francese": quasi una chiacchierata sul bacio più famoso al mondo, ma il più sconosciuto dalla lingua italiana, storia di un equivoco sorto negli anni venti a Parigi, e risolto poco meno di un secolo fa a Firenze da Vladimir Swarovski. Vladimir Swarovski è l'eteronimo da scrittore di Oronzo Ricci. Molte foto disponibili Enrico Ercole 349/5422273 Anche AGEMA CORPORATION ha voluto dare il suo contributo a questa mostra così importante ed originale. Fondata nel 1930, già dagli albori della pubblicità italiana questa azienda ha sempre lavorato a fianco dei più celebri talenti creativi italiani, fornendo loro non solo i migliori supporti di stampa, ma anche un contributo attivo e concreto durante tutte le fasi di progettazione. Nell’arco degli anni AGEMA CORPORATION ha allargato sempre più il suo raggio d’azione, supportando ed incentivando le nuove espressioni artistiche con la sua esperienza ed il suo know-how. Così ad AGEMA GRAFICHE, si sono via via aggiunte AGEMA ROSSO, che lavora nell’ambito dell’advertising, AGEMA ORO, specializzata in eventi ed entertainment e AGEMA BLU, che si occupa di web e video. Oggi AGEMA CORPORATION è orgogliosa di essere al fianco di Atelier Gluck Arte nel progetto Baciami, stupido! Questa presenza rafforza la sua intenzione di essere sempre più parte attiva nel sostenere e promuovere la grande cultura italiana nel nostro Paese e in tutto il mondo. Ma, soprattutto, conferma il fatto che AGEMA CORPORATION da più di ottant’anni è una realtà tutta italiana veramente... al bacio!