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Moda •Antica
Progetto a cura di
 Cita Alice
 Manfredini Martina
 Morra Nives
 Zecchin Sara
alunne della classe 1^M
indirizzo MODA
Egizi e Greci
a confronto
EGIZI
L’ABBIGLIAMENTO
Dai tessuti ritrovati nelle sepolture si deduce
che il lino era la stoffa più utilizzata per
realizzare abiti, bende, cinture o tuniche.
Gli egizi attribuivano un grande valore alla
bellezza e alla moda.
Il lino veniva utilizzato per produrre vesti di
uso domestico e biancheria per la casa.
Il lino, a seconda del trattamento cui era
sottoposto, assumeva colorazioni che
andavano dal grezzo al bianco splendente, la
colorazione più apprezzata ed utilizzata;
tuttavia sono stati ritrovati tessuti con
colorazioni brillanti.
Per tinteggiare i tessuti venivano utilizzate
sostanze di origine vegetale, dalle quali si
ricava un rosso porpora e, successivamente,
il verde ed il blu. In base alla pianta lavorata
si otteneva un colore blu intenso dalle foglie e
dalla radice si otteneva il colore rosso, il
giallo, oltre i colori di origine animale come
il rosso.
Il modo di vestire degli antichi
egizi rispecchiava la posizione
sociale alla quale si
apparteneva.
Operai ed artigiani normalmente
indossavano un semplice
perizoma o un corto
gonnellino; le donne vestivano
tuniche arricchite da cinture e
leggeri manti, queste vesti
aderenti erano sorrette da due
bretelle che arrivavano sotto il
seno.
Nel corso del tempo la moda si
arricchisce di dettagli
preziosi, sopra le semplici
tuniche le donne indossarono
degli abiti trasparenti dai
colori vivaci, mentre nel
nuovo regno viene alla luce la
moda di plissettare le tuniche.
. Gli abiti per entrambi i sessi diventarono leggeri con
ampie maniche, gli uomini vestirono gonnellini
lunghi fino al ginocchio, gli scribi aggiunsero al
perizoma un gonnellino plissettato sul davanti,
gli operai o i soldati indossarono un grembiule
di cuoio mentre i sacerdoti ed i visir aggiunsero
alle tuniche di semplice lino delle pelli di
pantera portate su una spalla.
Poco usati erano i sandali, generalmente di cuoio o
papiro per le classi più umili , nel nuovo regno
vennero prodotti in oro per i re che li indossavo
anche con una punta ricurva come le calzature
dei sultani.
I primi abiti reali sono costituiti da un perizoma
indossato sotto una corta e stretta gonna
trattenuta in vita con una fascia decorata con
motivi a zig zag, sulla parte anteriore il
gonnellino era piegato in modo che la stoffa
realizzasse una forma trapezoidale e
posteriormente il vestito reale era arricchito di una
coda animale (bovina o di leone).
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Nella tomba del faraone
Tutankhamon sono stati ritrovati
diversi capi del suo guardaroba che
comprendeva anche:
27 guanti di stoffa finemente decorata
con un laccio al polso,
perizomi triangolari di lino,
sandali d’oro
una tunica decorata con scene di
caccia, grifoni e sfingi.
Da ricordare anche un corsetto ritrovato a
Menfi appartenuto a Ramesse III,
decorato con una fascia policroma
lunga alcuni metri ed il ricco corredo
di stoffe rinvenuto nella tomba
dell’architetto Kha.
Complemento indispensabile della persona ben
vestita erano i braccialetti di perle di vetro
colorate ai polsi per gli uomini,
ai polsi e alle caviglie per le donne.
Sia gli uomini che le donne di rango
indossavano il collier detto usekh,
composto da piu' giri di perle, o le catenine
d'oro a cui erano sospesi numerosi pendenti.
Un segno di distinzione era l'anello a sigillo, il
cui ampio castone recava inciso il nome del
proprietario oppure formule beneauguranti;
si trattava di sigilli personali utilizzati per
timbrare documenti e garantirne
l’autenticita'..
Questi sigilli erano sempre composti da una
pietra incisa, e di solito raffiguravano,
assieme alla “firma” del proprietario, nel
timore di perderla, la pietra veniva bucata,
fatta attraversare da un cordone e appesa o al
braccio o al collo.
GRECI
L’ABBIGLIAMENTO
L'abbigliamento dell'antica Grecia era
generalmente costituito da un
rettangolo di stoffa drappeggiato intorno
al corpo, sia nell'abbigliamento maschile
che in quello femminile.
Negli anni cambiarono soltanto i tessuti ed i
materiali utilizzati ed il modo in cui essi
venivano indossati, a seconda del quale
era possibile distinguere la diversa
classe sociale.
Moda
Maschile
L'abito degli uomini
greci era il chitone,
lunga tunica, cucita
su un lato e fermata
sulle spalle
da bottoni.
Gli uomini liberi lo
indossavano fissato
su entrambe le
spalle, e spesso con
l'illusione di due
piccole maniche.
Gli schiavi invece ne
indossavano una
versione meno
pregiata, e fissata
su una sola spalla,
in modo da
riconoscere la loro
condizione e
permettere loro
maggiore comodità
nel lavoro.
La versione
destinata ai
bambini invece era
lasciata libera senza
cintura, così come
quella indossata dai
soldati al di sotto
delle corazze.
Materiale
maggiormente
diffuso era la lana,
e soltanto in rare
occasioni il lino.
L'himation era il
mantello
utilizzato al di
sopra della tunica,
semplicemente
appoggiato sulla
spalla e fatto
ricadere sul
fianco.
Privo di cuciture o
spille i modi in
cui l'himation
poteva essere
drappeggiato
erano
innumerevoli, e
spesso indicativi
della posizione
sociale e della
professione di chi
lo indossava.
Il tribonio di
provenienza spart
ana era un
mantello più
ruvido e più
grezzo, che
lasciava scoperte
le gambe, e fu
adottato come
divisa distintiva
dei filosofi.
Moda
Femminile
Non esistevano grandi
differenze fra
l'abbigliamento
maschile e quello
femminile.
Abito delle donne greche
era invece il peplo,
rettangolo di stoffa
che veniva
drappeggiato
intorno al corpo
sino a formare una
sorta di tunica, che
lasciava le braccia
scoperte, e veniva
fermato in vita da
una cintura.
Comunemente il
peplo veniva
rimboccato al di
sopra della
cintura.
Il peplo divenne
una specie di
mantello o camicia
da notte o abito
casalingo, tuttavia
fu continuato ad
essere usato come
abito unico dalle
donne spartane.
I colori più diffusi
di tale abito erano
quelli naturali come
il bianco o
lo zafferano.
Accessori:
• calzature
Principale, e diffusissimo, modello di
calzature greche erano i pedῖlon, una
primitiva forma di sandali, costituita da
un plantare di cuoio, ritagliato sulla
forma del piede, a cui era assicurato
tramite una serie di fasce che arrivavano
sino al collo del piede.
• Tale calzatura si evolse in sandali più
elaborati e resistenti, che nelle varianti
femminili potevano persino essere
colorati. L'evoluzione dell'arte calzolaia
portò alla realizzazione di scarpe
aperte tipicamente maschili, da cui ne
derivarono altre, la cui allacciatura
giungeva sino al ginocchio, ed erano
tipiche della divisa militare. Fino ad
arrivare ai primi modelli di scarpe
chiuse, sia maschili che femminili.
• copricapo
I copricapo nell'antica Grecia avevano
una funzione veramente pratica, erano
principalmente utilizzati per proteggere
l'indossatore dai raggi del sole, durante
il lavoro nelle campagne, o per
proteggere dal freddo.
Il ἀlwpekίς era realizzato
in pelle di volpe. Il pῖloς era un
copricapo in feltro destinato ai più
poveri. La kausίa era un lungo cappello
di feltro piatto. Il berretto frigio era un
copricapo a cono con la punta
ripiegata in avanti.
L'unico cappello destinato alle donne
era invece il krήdemnon. Il polos era
un copricapo a cilindro o quadrangolare
impegnato in cerimonie.
• Intimo
• Pochissime notizie sono giunte relative
all'utilizzo di biancheria intima nella
Grecia antica.
• Si sa per certo che le donne utilizzassero
una fascia di tessuto a mo'
di reggiseno, chiamata stròphion.