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Periodico Slp-Cisl Milano, anno 9 Marzo 2009, numeri 83- 84
Federazione Lavoratori
POSTE CISL
MILANO
Periodico del Sindacato Lavoratori Poste CISL, via Tadino 18 – 20124 - Milano. Direttore Cono Fusca, Coord.
Redazione Paolo Zebra, Direttore Resp.le Antonio Casablanca, Aut. Trib. Milano n. 219 del 10 Aprile 2001 – Stampato
dalla tipografia “La Terra Promessa” - Novara – Spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Milano
Verso il V Congresso Territoriale
L'evoluzione dei mercati postali e le
strategie del nostro Sindacato
di Cono Fusca
Siamo ormai vicinissimi all'appuntamento organizzativo
più importante, abbiamo appena ultimato il percorso precongressuale con le assemblee sui posti di lavoro che ci ha
consentito di rinnovare tutte le Strutture Sindacali.
Il giorno 13 Marzo 2009, presso la UST di Milano, si
svolgerà il V° Congresso Territoriale SLP-CISL che vedrà
la partecipazione del Segretario Generale Mario Petitto.
L'appuntamento congressuale dell'SLP-CISL si colloca a
ridosso della recente consultazione elettorale delle R.S.U,
che ha già dato una chiara certificazione del rispettivo
livello di rappresentatività alle varie organizzazioni e che
ha visto svettare l'SLP-CISL di Milano con il 39,50 % di
consensi (un dato senza precedenti storici sul territorio di
Milano).
Come sempre, il nostro Congresso rispetta la scadenza del
quadriennio, anzi, stavolta si terrà con congruo anticipo,
visto che il precedente Congresso del 2005 si è svolto a
Stresa nei giorni 18 e 19 Marzo.
Oltre alla più generale consultazione delle RSU, la
puntuale verifica democratica degli iscritti, in ogni tornata
congressuale, è per noi un fatto importantissimo; solo così
possiamo essere legittimati a rappresentare i lavoratori
aderenti all’SLP-CISL di Milano. Il nostro esempio
congressuale non è seguito con scrupolo dalle altre
Organizzazioni sindacali di categoria. Rileviamo, infatti,
con rammarico, una crescente tendenza ad una negativa
autoreferenzialità. Sul territorio milanese, si assiste, a
seconda del momento e degli interessi in campo, a
stranissimi “travasi” di personaggi sindacali che da una
sigla vengono direttamente “collocati” nelle posizioni
“guida” di un'altra , senza alcuna considerazione per le
opinioni dei rispettivi iscritti.
Insomma una democrazia stabilita a tavolino che usa gli
“iscritti” come “merce di scambio” su un becero mercato
che ha fatto smarrire a molti il confine politico, culturale,
valoriale ed etico tra le Organizzazioni, catapultando tutti
su una realtà mercificata alla stregua degli scaffali di un
grande magazzino. Per noi della CISL, da sempre, la
partecipazione degli iscritti al Congresso è un grande e
irrinunciabile risultato, che dà tono allo storico prestigio
della nostra organizzazione sindacale e che fa la differenza
SOMMARIO
Linee del Congresso del 13 Marzo
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CISL firma la “Riforma Contrattuale”
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“PosteVita” nel caos, ci vuole più etica
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Businnes Postel / accordo sugli orari
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Congedi parentali, novità sulle normative 6
Continuavano a chiamarlo Prioritario...
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PostaTarget, il ventaglio “Creative”
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Sicurezza a Borromeo, partono i lavori
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Proroga al 31 delle conciliazioni ex Ctd
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Colbacchi sindacali e vecchie pratiche
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quando “il rappresentare” diventa un’arte sempre più
difficile. Possiamo dire che, anche in questa occasione, è
stato sottoposto a verifica e rinnovato tutto il nostro
apparato sindacale sul territorio. L’Organizzazione può
quindi contare su presenza effettiva nei luoghi di lavoro ed
impegno concreto degli attivisti, ma soprattutto sulla forte
tensione ideale dei responsabili delle S.A.S., che insieme
alle nostre R.S.U. sono il tessuto connettivo e l’anima
dell’SLP di Milano.
Il Congresso è per noi un momento di grande riflessione e
di rilancio; ci dà la possibilità di dare uno sguardo al
passato per renderci conto di chi eravamo, di quali risultati
il nostro lavoro ha prodotto in questi quattro anni e di
ripartire con rinnovato entusiasmo ed energia.
Ci consente di affrontare i delicatissimi temi attuali che
partendo dalla realtà globale e nazionale già riverberano i
loro effetti sul territorio di Milano, il più industrializzato ed
avanzato della penisola sotto tutti i punti di vista, meno che
nella qualità della vita.
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E gli argomenti da approfondire non mancano di sicuro:
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la crisi globale che ha investito un Paese come
l'Italia già in una situazione difficile, o meglio, in
recessione;
la crisi che investe i mercati postali nel loro
insieme;
il 2010 e la completa liberalizzazione dei mercati
postali;
I processi di liberalizzazione del mercato postale e
la necessità di definire un quadro di regole in grado
di rispondere alle esigenze di tutti i lavoratori e
delle imprese del settore;
la discussione sulla privatizzazione dell’Azienda,
momentaneamente accantonata, ma destinata a
tornare sul tappeto;
la sicurezza del lavoro come priorità tra le politiche
dell'SLP attraverso un nuovo ruolo delle RSU e
delle RLS e le condizioni in cui si trovano oggi ad
operare i lavoratori postali, in quasi tutti i settori
dell’Azienda che sono diventate sempre più
difficili e preoccupanti;
Il benessere lavorativo ed organizzativo che deve
accompagnare la carriera di ogni dipendente in
Poste Italiane.
la grave situazione del Recapito dopo i numerosi
interventi ed accordi degli ultimi anni che non sono
riusciti a dare solidità organizzativa e prospettive
di mercato. Al contrario l’applicazione che
l’Azienda ha poi fatto degli accordi li ha resi
inutili, e controproducenti;
la situazione dei centri della rete logistica e delle
connesse reti di trasporto postale dopo svariati
interventi di razionalizzazione e riorganizzazione.
la situazione delle aziende del Gruppo Poste dopo
la firma del CCNL di Poste italiane del luglio 2007
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che ha esteso e reso esigibile il contratto nei
confronti di tutti i lavoratori ivi applicati;
la situazione della sportelleria da sempre
considerata il vero e proprio asset strategico
dell’Azienda nella sfida quotidiana con la
concorrenza e la necessità che il settore venga
meglio tutelato riducendo drasticamente i più
pesanti fattori di stress dei lavoratori
le funzioni e le articolazioni commerciali, con
l’antagonismo tra le diverse strutture e livelli di
vendita, lo scollamento tra i dirigenti del settore e
la diretta provenienza esterna di molti di essi,
l’atteggiamento spesso dubitativo e supponente nei
confronti delle risorse aziendali interne.
la disparità nelle remunerazioni, le pressioni e gli
atteggiamenti al limite della persecuzione per il
raggiungimento di budget impegnativi che
alimentano stress e demotivazione;
l'incidenza dei processi di riorganizzazione
aziendale che hanno modificato pesantemente i
carichi, le responsabilità e le modalità di lavoro del
personale di Staff mentre permane la loro
penalizzazione con la discriminazione economica
del Premio di Risultato;
La situazione dei Quadri che devono essere
maggiormente tutelati e considerati come soggetti
portatori di interessi diversi e diversificati ed
acquisire piena consapevolezza del proprio ruolo.
Il contratto di settore come elemento strategico di
rappresentanza dei diritti dei lavoratori e di
governo dei processi di organizzazione del lavoro
nel nuovo mercato postale liberalizzato per
difendere e tutelare al meglio gli interessi collettivi
dello sviluppo e della crescita del nostro comparto
senza lasciare indietro i colleghi delle Agenzie di
Recapito private, in primis i colleghi di TNT;
Le nuove strategie per la ricomposizione dell’unità
sindacale
Il rilancio della funzione “propulsiva” delle RSU
alla luce del recente rinnovo che ha visto un
successo senza precedenti delle liste CISL;
Le politiche previdenziali attraverso il sostegno
convinto alla previdenza complementare e con un
crescente coinvolgimento dei giovani;
Le recenti novità introdotte dal protocollo del 22
gennaio
2009
nonché
dagli
imminenti
provvedimenti sul diritto di sciopero.
I temi da sottoporre al dibattito, quindi non mancano e
richiedono una concreta partecipazione di tutti i delegati. Il
Congresso sarà anche un'occasione importante per fare una
scrupolosa verifica della nostra attività per capire quali
sono stati i punti di forza o di criticità del nostro operato e,
insieme, fare uno sforzo di progettualità per il futuro,
rendendolo disponibile per chi opererà in qualsiasi livello
di responsabilità dell’SLP nei prossimi 4 anni. Nel
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contempo ritengo doveroso esprimere, a nome di tutta la
Segreteria uscente , il più sincero ringraziamento a tutti gli
amici delle S.A.S., delle R.S.U. e del
Consiglio
Territoriale che con grande impegno hanno garantito in
questi quattro anni elevato livello e notevole qualità
all’attività sindacale svolta sul territorio. Nei quattro anni
appena trascorsi, riteniamo di aver agito onestamente,
senza risparmiare fatiche ed impegni, (secondo le nostre
possibilità) per tutelare gli iscritti CISL di Milano, la
Categoria dei lavoratori delle Poste nel suo insieme, e per
diffondere i valori fondamentali dell’SLP-CISL.
Continueremo, comunque e da qualsiasi livello di
responsabilità, ad affermare e realizzare sui luoghi di
lavoro i principi di democrazia, solidarietà, giustizia,
autonomia, assieme al valore etico e civile del lavoro
finalizzato alla costruzione del benessere comune. (Cono
Fusca)
Il 22 gennaio 2009 le Parti Sindacali e il Governo
hanno firmato la nuova piattaforma dei contratti,
anche senza CGIL
Riforma contrattuale:
“Siglato un accordo storico”
il segretario generale della Cisl
Raffaele Bonanni dice sì
”E' un obiettivo storico proposto da tanti anni dalla Cisl”.Il
commento del segretario generale della Cisl, Raffaele
Bonanni, dopo la firma dell'accordo raggiunto con Governo
e Confindustria sul nuovo modello contrattuale.
”Diverrebbe una data ancora piu' importante se
anche la Cgil aderisse”, ha aggiunto Bonanni, che si e'
definito “orgoglioso di aver contribuito a riformare un
modello contrattuale” che “risponde ai problemi, quelli
ereditati e quelli che arrivano da questa crisi”.
A seguito della firma dell'accordo intervenuto con il
governo la Segreteria Confederale della Cisl ha diffuso il
seguente comunicato: “La CISL con tutte le altre
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organizzazioni sindacali, salvo la CGIL, ha sottoscritto con
il Governo e le associazioni datoriali l'accordo quadro per
la riforma degli assetti contrattuali, dopo otto mesi di
trattativa ai diversi livelli, sulla piattaforma presentato nel
maggio 2008 da CGIL - CISL e UIL.
La sottoscrizione dell'accordo da parte della CISL è
motivata dal fatto che le principali richieste della
piattaforma delle confederazioni sindacali sono state
accolte nell'accordo quadro sottoscritto. In particolare
spiega la nota l'accordo prevede:un nuovo modello
contrattuale per tutti i settori privati e pubblici basato sulla
durata triennale dei contratti, con l'unificazione della parte
economica e normativa e su due livelli di contrattazione,
nazionale e aziendale o territoriale un nuovo indicatore di
inflazione previsionale triennale, (Indice dei Prezzi al
Consumo Armonizzato - IPCA - corretto dall'inflazione
derivante da energia importata) più elevato e credibile del
tasso di inflazione programmata fissato dal Governo e
quindi maggiormente in grado di tutelare il potere
d'acquisto delle retribuzioni contrattuali. Questo nuovo
indicatore verrà assunto anche dal Governo per i contratti
del settore pubblico;un meccanismo di recupero certo, alla
fine del triennio contrattuale, degli scostamenti tra
l'inflazione prevista e quella effettiva,misurata con il nuovo
indicatore; la copertura dei nuovi contratti dalla data di
scadenza dei precedenti; la piena legittimità della
contrattazione di secondo livello,aziendale o territoriale per
redistribuire gli incrementi di produttività anche ai
lavoratori, con aumenti salariali integrativi che saranno
incentivati attraverso la detassazione e la decontribuzione;
la previsione nei futuri CCNL, di un elemento retributivo di
garanzia,nelle realtà dove la contrattazione di secondo
livello non viene effettuata; la possibilità di definire
attraverso la contrattazione, lo sviluppo della bilateralità
per migliorare le tutele a favore dei lavoratori; la
definizione delle regole per la certificazione della
rappresentanza delle OO.SS., per via negoziale, da
completare ora con un'ulteriore intesa entro tre mesi.
“L'accordo quadro sottoscritto, prosegue la nota, che
sostituisce il precedente accordo del 23 luglio '93, favorirà
lo sviluppo di relazioni sindacali basate sulla negoziazione
e la partecipazione dei lavoratori agli obiettivi di
miglioramento delle attività delle imprese, dei servizi, della
pubblica amministrazione e conferma l'originalità del
sistema contrattuale italiano, mantenendo un ruolo
importante e definito dal CCNL, sviluppando nel contempo
la contrattazione aziendale e territoriale.
Un nuovo assetto contrattuale e il rafforzamento delle
relazioni sindacali partecipative assumono un valore ancora
maggiore in presenza della grave crisi economica ed
occupazionale, di fronte alla quale è necessaria una grande
mobilitazione di tutte le risorse disponibili da parte del
Governo e delle Regioni per tutelare i redditi dei lavoratori,
estendendo gli ammortizzatori sociali a tutti i settori e ai
lavoratori precari e per sostenere l'attività economica dei
settori e delle imprese e con esse la prospettiva
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dell'occupazione. La CISL è ora impegnata, anche
nell'ambito delle proprie assemblee congressuali alla più
ampia e tempestiva informazione di questo importante
accordo tra i propri iscritti, e tra i lavoratori con l'intento di
rafforzare la capacità e la prospettiva del sindacato
confederale per una maggiore tutela dei lavoratori nel
nostro paese”.
Con l'inizio del 2009 prende avvio fattivamente un
nuovo tassello del sistema integrato con le
Istituzioni Pubbliche
Milano, i certificati anagrafici
si possono ritirare anche agli
Uffici Postali
La data ufficiale è stata il 15 dicembre dell'anno appena
passato ma fattualmente è con l'inizio di gennaio, appena
dopo il periodo festivo che è iniziata la collaborazione,
ventilata da mesi, tra il Comune di Milano e Poste Italiane
per quanto riguarda la richiesta e il rilascio di certificati
dell'anagrafe. Il progetto “di e-Government”consente a
chiunque sia residente nel territorio cittadino di poter
ottenere certificazioni e duplicati cartacei ufficiali senza
dover per forza recarsi agli sportelli comunali specifici. Un
accordo per molti versi innovativo volto a snellire
determinati procedimenti burocratici e venire incontro
maggiormente alle esigenze del cittadino. Stefano Pillitteri,
Assessore alla Qualità, Servizi al Cittadino e
Semplificazione, Servizi Civici del Comune di Milano, e
Enrico Menegazzo, Responsabile di Poste Italiane per
l’Area Territoriale della Lombardia, hanno presentato
prima di Natale il piano organizzativo che viene permesso
oggi anche grazie alle soluzioni tecnologiche esclusive di
Poste Italiane. Presso tutti gli Uffici postali dotati di
Sportello Amico primi mesi del 2009 saranno attivati circa
170 Uffici Postali di cui 77 nella città di Milano e i restanti
in provincia), i cittadini milanesi potranno recarsi per
richiedere i vari certificati di residenza, stato di famiglia,
cittadinanza, stato libero e cumulativi e di stato civile, di
nascita, matrimonio, decesso. Documenti che potranno
essere prodotti con timbro digitale a garanzia di completo
valore legale. E' decisamente all'avanguardia il nuovo
programma che prende avvio si inserisce all'interno di
un'offerta multicanale atta a rendere più dialogante il
rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione. In
prospettiva inoltre è al varo una rete per poter avere le
certificazioni anche online, tramite email, con il telefono
fisso, a voce o via fax, mediante telefono mobile, con un
sms o a voce e richiedere anche la consegna del documento
cartaceo nel luogo scelto dal cittadino. (P.Z.)
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Consumatori, televisione e stampa all'attacco...
PosteVita. Cos'è l'Etica nel
tourbillon finanziario
La tempesta finanziaria non ha risparmiato neanche Poste
Italiane e precisamente le Polizze Vita di Poste Vita poiché
Classe 3A e Valore Reale, collocate dal 07/01/2002 al
09/02/2002, e Ideale, collocata dal 18/03/2002 al
20/04/2002,
con
decorrenza
decennale,
hanno
rispettivamente perso il 45% e il 70%, secondo le ultime
quotazioni pubblicate sul sito internet di Poste. Purtroppo
questa vicenda ha coinvolto 70 mila risparmiatori che si
sono visti recapitare a casa ,tramite lettera, una proposta di
“ristrutturazione” che consente di ricevere almeno il
capitale investito ed ottenere un rendimento irrisorio del
5%, prolungando però l’investimento. Tale vicenda ha
generato, com’era prevedibile, un forte malcontento tra i
piccoli risparmiatori che confidavano sull’affidabilità della
nostra Azienda e sul basso rischio dichiarato dall’emittente.
“Fortunatamente” Poste Italiane è intervenuta accollandosi
le differenze tra i valori attuali di questi titoli e le nuove
condizioni proposte ai clienti. In poche parole l’Azienda
ha proposto, ai sfortunati sottoscrittori di queste polizze, di
spostare i propri risparmi verso un altro prodotto,
garantendo a scadenza il capitale e un rendimento del 5%
ma con un allungamento della durata dell’investimento di
altri tre anni, che sommati agli altri dieci anni trascorsi si
arriva ad un totale di tredici anni. Comunque sia l’Azienda
nel 2002 aveva iniziato, imprudentemente, ha vendere
prodotti finanziari per così dire “creativi”, contenenti
strumenti derivati, mettendo sul mercato contratti
assicurativi denominati Index Linked ( i premi versati
venivano investiti in obbligazioni indicizzate a indici di
Borsa o panieri di azioni), che contenevano anche Cdo
sintetici (Collateralized Debt Obligation = titoli emessi in
seguito ad un’opera di cartolarizzazione di asset
incorporanti rischio di credito), e garantivano stabilità e
affidabilità poiché, il prodotto puntava a restituire a
scadenza almeno il valore dell’inflazione, più un eventuale
rendimento aggiuntivo legato alla variazione degli indici di
borsa. Ma così non è stato in quanto la recente crisi
finanziaria ha coinvolto alcuni di questi prodotti con
pesanti conseguenze che Poste Italiane cerca di arginare
proponendo ai “fiduciosi” e rassegnati risparmiatori ,
questa ristrutturazione o trasformazione che sia da un
prodotto ad un altro. Recentemente il Consiglio di
Amministrazione dell’Azienda ha affrontato la questione
chiedendo all’Ad Massimo Sarmi, per il futuro investimenti
semplici, com’era dettato dalla tradizione di Poste Italiane,
la cui clientela tipica era ed è composta per lo più da
piccoli risparmiatori con limitate conoscenze finanziarie e
che sicuramente non vogliono rischiare di vedere sfumare i
risparmi di una vita. (Cristina Galbiati, Segretaria
responsabile BancoPosta)
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Dopo l'Accordo sugli orari, in
Postel si passa a un periodo di
sperimentazione
Concluso il confronto a fine dicembre 2008 fra l'Azienda
Postel e le OO.SS. Nazionali relativo all'adozione di un
nuovo orario denominato “multiperiodale” negli
stabilimenti del gruppo Postel, con l'inizio dell'anno nuovo
si cerca ora di verificare in tutti i suoi nodi la buona
operatività dei suoi presupposti controfirmati. Il verbale di
Incontro, recepisce la gran parte delle istanze avanzate dal
Sindacato ed è frutto della sintesi unitaria scaturita dal
coordinamento nazionale delle RSU del gruppo Postel.
Ecco i punti salienti che si sono generati dalle riunioni:

Affermazione in premessa della volontà aziendale
di risolvere i nodi operativi ed organizzativi
esistenti e conferma della volontà di difendere i
livelli occupazionali e gli attuali insediamenti
produttivi.

Coinvolgimento nel progetto di tutte le componenti
aziendali (commerciali, marketing, produzione e
pianificazione)

“Businnes Postel”,
gestire in outsourcing volumi
massicci di corrispondenza
Società con socio unico, Postel Spa rappresenta
la branca leader del Gruppo Poste Italiane per i
grandi lotti di “lettere elettroniche” a costi ultra
Introduzione sperimentale per sei mesi dell'orario concorrenziali. Produce, imbusta e recapita...
multiperiodale nei centri di Melzo,.Pomezia,
Multedo e Siena con settimane a 36, 40 e 44 ore.
(viene così rigettata la posizione aziendale che
aveva preteso l'introduzione anche di settimane a
32 e 48 ore).

Introduzione dell'Osservatorio tecnico paritetico
con verifica e monitoraggio, nei siti e a livello
Nazionale, del funzionamento degli orari
concordati.

Confronto con le RSU dei siti sulle eventuali
modifiche dell'articolazione delle settimane

Riconoscimento dell'Elemento di produttività pari a
Euro 8,80 lordi per ogni giorno di effettiva
presenza nelle settimane a 44 ore

Conferma e rispetto del dettato contrattuale in
merito alle prestazioni straordinarie

Verifica
congiunta
nell'Osservatorio
circa
l'applicazione, nelle settimane a 36 ore, di turni a 6
giorni e a 5 giorni

Impegno a definire entro gennaio 2009 il nuovo
Premio di risultato e i lavori della Commissione
Paritetica sugli Inquadramenti,
Sarà ora compito delle rappresentanze cercare con i
coinvolgimento dei lavoratori dei centri di vagliare la
fattività dei contenuti per una valutazione attenta degli
importanti risultati ottenuti dal negoziato. (P.Z.)
Non è facile delineare il profilo di questa società così
frastagliata nelle sue diramazioni e alleanze produttive e
commerciali e ai continui riassetti tesi ad aumentare le
sinergie e i benefici economici e industriali. Si pensi per
esempio alla recente doppia e rabdomantica scissione degli
asset tra Postel Spa e PostelPrint Spa a metà del
2007.Esistono dall'altra parte vincoli a cui il Gruppo deve
sottostare con le proprie “controllate” in termini di spazio
per la concorrenza nel libero mercato, per non incappare
nelle multe salate degli organismi garanti dell'Antitrust.
La “posta elettronica ibrida”, quel tipo di corrispondenza
cioè che si è imposta definitivamente in questa tarda
modernità come il modello principale per l'invio di
comunicazioni e dati sensibili di documenti ad ampio
raggio da parte di enti e grandi aziende, estremamente
snella nelle sue procedure da piattaforma integrata di
comunicazione e quindi molto contenuta nei costi, non può
escludere con la propria posizione tuttora dominante i
principi di concorrenza per altri potenziali nuove imprese
postali. Ecco il motivo per cui spesso può essere labirintico
rintracciare tutte le fila visibili e invisibili di una società
dove può transitarci perfino la Tnt. Con sede direzionale a
Genova, via Manara 2 e uffici legali a Roma, in viale
Massaia 31, Postel, nata negli anni Novanta è infatti ad
oggi leader indiscussa per la possibilità di inviare grandi
volumi di corrispondenza cosiddetta “ibrida”, proprio per la
“rete” data dal grande capitale infrastrutturale di Poste
Italiane, la sua capillarità, i suoi centri, il suo personale.
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Postel rappresenta per i grandi clienti un must
fondamentale. Ricevendo tutti i dati (con testi e grafica) per
via telematica dai computer delle aziende, questa società
postale è in grado di comporre, stampare, imbustare e
consegnare direttamente ai destinatari finali tramite i
servizi di recapito di Poste Italiane le migliaia di lettere
create digitalmente. Negli appositi centri disseminati nelle
aree geografiche considerate strategiche (a cui se ne
aggiungono altri che possono risultare distrettualmente
interessanti di società terze) questa produzione di
documenti da spedire, risulta come se ne può dedurre
altamente dinamica e astuta nell'evitare “teoricamente” il
più possibile costi di smistamento meccanizzato (i bancali
di “omogenea” che vi possono transitare dovrebbero essere
una percentuale, se non addirittura carichi di lotti da
“trabalzare”) e di “viaggi in aereo”, così da mantenere
contenute le spese per il cliente. Concorrenziale, la lettera
elettronica di grandi numeri si effettua in formato
“landscape”(che gestisce anche i bollettini di conto
corrente), e “portrait”, ma in entrambi i casi è possibile la
modalità fronte e retro ed un eventuale progettazione
grafica.. Schematizzando al massimo il processo: si va dal
Centro Gestione Postel in cui arriva il “messaggio dei
dati”tramite file su internet o su CD-rom all'instradamento
automatizzato al Centro di stampa Postel più vicino al
destinatario dove con stampanti ad alta definizione viene
trasferito su carta e personalizzato con il logo e la firma che
il mittente ha depositato al momento dell'abbonamento (a
questo riguardo, Postel ha approntato misure di sicurezza
come quelle del servizio anti-falsificazione“Secure Paper”).
Dopo l'avvenuta stampa si passa all'imbustamento
automatizzato e sempre in maniera automatica imbustate,
dotate di un codice a barre per lo smistamento veloce e
consegnate all'Sda e lungo la filiera fino ai portalettere.
Una, cento o migliaia di lettere seguono lo stesso
procedimento esecutorio, veloce e sicuro. Banche,
compagnie di assicurazione, industrie, enti pubblici, editori,
grandi organizzazioni commerciali e in genere chi produca
ingenti quantità di informazioni da comunicare a un grande
bacino di utenza. Vi sono poi anche comunicazioni più
sofisticate, quelle di marketing, in cui è importantissima la
qualità del documento, la stampa in Hig Light Color ed in
Quadricromia permettono una personalizzazione più attenta
e supportata da immagini in alta risoluzione in grado di
soddisfare esigenze particolari (vuoi quelle pubblicitarie di
ditte o quelle che come le Onlus o le Associazioni varie che
vogliono avere nelle buste un richiamo fotografico
immediato della natura del proprio messaggio). Accanto
alla “stampa massiva dei lotti Postel” (Massiva e Target in
verde chiaro; Prioritaria in blu) c'è anche un servizio
“Assicurate” (verde scuro) e di “Raccomandate”(in rosso),
estensione continuative del principale modus operandi. Un
servizio plurimo quest'ultimo, con vari tipi: Raccomandate
semplici, Raccomandate indescritte con ricevuta di ritorno,
Raccomandate descritte con ricevuta di ritorno (Atti
Giudiziari). La tracciatura, ovviamente, si integra con il
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sistema informatico di Poste Italiane. Come dire: “mi
scindo, ma non mi spezzo”. Il giocoliere delle
privatizzazione porta le società separate ad essere
strettamente interlacciate, anche se poi formalmente amano
definirsi “clienti per clienti”. Stessi contratti per tecnici e
operatori assunti, contratti a termine per precari delle
cooperative, una strisciante flessibilità oraria e un ambiguo
taglio sulle figure della produzione ogni volta che si
perdono clienti importanti. Ma, i premi...quelli eh eh! Ci
sono sempre, a Melzo come in via Cassala.(P.Z.)
“Congedi Parentali”,
le più recenti novità sulle
disposizioni in riferimento alla
modulistica
Dal 1 gennaio 2009, in riferimento alle nuove disposizioni
previste dalla manovra estiva e per la precisione la legge
133/08, Poste Italiane e le Società del Gruppo nelle quali
trova applicazione il Contratto Collettivo Nazionale per il
personale di Poste Italiane S.p.A., sono obbligati a versare i
contributi per la maternità all'INPS per tutto il personale
dipendente ivi compreso il personale dirigente. Quindi le
prestazioni sono a carico dell'INPS che diventa così
l'istituto di riferimento per i congedi di maternità/paternità
e i congedi parentali. Nel dettaglio a partire da tale data la
lavoratrice o il lavoratore dovranno presentare domanda per
il congedo di maternità/paternità all'INPS di zona (riferita
alla residenza del lavoratore) compilando un apposito
modello INPS SR01 che troverete anche presso la
Segreteria Territoriale di Milano. Una copia della domanda,
protocollata e timbrata dall'INPS, dovrà essere consegnata
all'ufficio delle Risorse Umane. Bisogna tener presente che
la domanda va presentata prima della data d'inizio del
congedo. Per coloro che hanno iniziato il congedo nel 2008
con prosecuzione nel 2009, devono provvedere, al più
presto, a presentare la domanda in questione e comunque
non oltre l'anno di prescrizione decorrente dal giorno
successivo alla fine del periodo indennizzabile. Per i
congedi parentali la domanda va sempre presentata
all'INPS utilizzando un diverso modello ossia INPS SR23,
indicando anche i periodi di congedo parentale già
eventualmente fruiti, compresi quelli antecedenti il 1
gennaio 2009. Per eventuali informazioni gli iscritti e le
iscritte possono contattare il coordinamento donne della
Segreteria Territoriale di Milano. (Cristina Galbiati,
Coordinamento Donne)
Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 9 Marzo 2009, numeri 83 - 84
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Periodico Slp-Cisl Milano, anno 9 Marzo 2009, numeri 83- 84
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Per un lessico più familiare..., con la “crisi” anche
la moda del gergo anglofono segna il passo
“Ritorno al passato”,
finalmente si abbandonano
gli 'inglesismi' nelle
“Uffici Postali all'arrabbiata”
comunicazioni interne/esterne come gli impiegati di sportello
Era ora. Poste Italiane è tornata ad utilizzare la lingua
devono pararsi dal
italiana per quanto concerne le comunicazioni interne e
quelle destinate al pubblico e alla clientela. Un “ritorno al
malcontento dei clienti in fila
passato”, dunque, visto che l’azienda alcuni anni fa,
precisamente nel 2006, introdusse un uso massiccio della
terminologia inglese nel lessico aziendale, provocando
spesso imbarazzanti incomprensioni tra le varie strutture
aziendali. Di conseguenza per ovviare a tale “disguido” si è
voluto “privilegiare” la “chiarezza” e “l’immediatezza”
per una comprensibile informazione, facendo della lingua
italiana la priorità nelle comunicazioni interne ed esterne,
mentre la terminologia inglese resta valida con l’estero.
Ecco le nuove nomenclature per le funzioni di business:
-
SERVIZI POSTALI: Business Unit Express and
Parcels;
- CORRIERE ESPRESSO E PACCHI: Business Unit
Express and Parcels;
- FILATELIA: Business Unit Philately;
- BANCO POSTA: Business Unit Banco Posta;
- MERCATO PRIVATI: Retail Market;
- CLIENTI AFFARI: Business Customers;
- SERVIZI AL CLIENTE E QUALITA’: Customer
Services and Qualità.
Questo cambiamento, peraltro in positivo, consentirà di
usare un lessico più comprensibile anche per i clienti in
modo tale da poter dialogare utilizzando la lingua madre,
poiché i cambiamenti vanno fatti gradualmente
e
soprattutto preparando anche i propri dipendenti tramite
appropiati corsi di lingua inglese poiché spesso si trovano
in difficoltà, loro malgrado, quando si sentono porre da un
cliente straniero la fatidica domanda : “Excuse me. Do you
speak English?”. (Cristina Galbiati, Segretaria Slp-Cisl)
Si incendiano subito, appena la normale fila allo sportello
inizia a paventare il rischio della ressa. Il rischio, è ovvio,
di dovere attendere oltre misura il proprio turno, quando
magari si pensava di fare una scappata in un lampo rubato
ad altro, al proprio lavoro come al disbrigo di altre
faccende. Col bigliettino del proprio numero strofinato
nervosamente tra i polpastrelli delle dita e gli sguardi
animati dall'ira. A Milano, poi, si sa, tutti hanno fretta,
perfino gli studenti e i pensionati. Cosicché la febbre sale, i
mormorii divengono sempre più alti, finché il cliente più
esagitato dalla propria incontenibile maleducazione decide
di dare il là, raccogliendoli tutti e partendo all'attacco. E
allora apostrofa a voce alta i nostri colleghi che cercano,
dietro lo sportello di fare il possibile un pò con imbarazzo,
un pò con rabbia soffocata per accelerare i servizi di
ognuno (anche se sappiamo come “ognuno” quando è
arrivato il suo turno se lo vuole godere con calma,
indifferente alla folla che si è lasciato ormai alle spalle).
“Fannulloni!...Vi dovrebbero licenziare tutti!...E' ora di
finirla!....Voglio parlare con il direttore, me lo chiami
immediatamente!”ecc. Non succede così dappertutto, certo.
E menomale, se no saremmo davvero alla frutta. Però dove
succede di frequente, cioè in molti di quegli uffici che
raccolgono varie zone, l'aria è pesante, lo stress al culmine
del possibile. Ed è per questo che crediamo che non sia
giusto rimanere in questa situazione senza che si provveda
a trovare misure adeguate per farvi fronte. Ora, il problema
è ancora una volta quello di un mancato rafforzamento da
tempo degli organici laddove c'è maggiore richiesta di
servizi e ampi carichi di lavoro. E' necessario come ha
ribadito ancora di recente il Segretario Nazionale Mario
Petitto ridisegnare la mappa del settore Sportelleria in Città
e Provincia, come tutta la Lombardia e nel resto del Paese.
Ce tutta una serie di inadempienze aziendali attribuibili ad
una gestione troppo centralistica e poco attenta alle
esigenze dei territori. In particolare sul disagio provocato
dalla costante carenza di personale l'Azienda persegue la
sua miope politica di riduzione di costi, penalizzando le
professionalità e mortificando la nostra dignità. (P.Z.)
Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 9 Marzo 2009, numeri 83 - 84
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Periodico Slp-Cisl Milano, anno 9 Marzo 2009, numeri 83- 84
Alcune brevi considerazioni su un “prodotto” su
cui si avevano riposti molti obiettivi
Continuavano a chiamarlo
“Prioritario”..., ma quando
arrivava c'era chi si faceva il
segno della Croce e chi
gridava Alleluja
Quando tre anni fa entrò in pieno vigore la “seconda
rivoluzione della posta prioritaria” la promessa-manifesto
di Massimo Sarmi era che da quel punto in avanti le lettere
sarebbero state tutte unificate con un identico francobollo
color oro che oltre a costare di più arrotondandosi
furbamente su un costo maggiore avrebbe garantito una
griglia ferrea di ricevimento. Si voleva far passare il
concetto di un servizio che avrebbe sposato la piena
efficienza e che spedendo una busta entro le ore 17.00
sarebbe arrivata il giorno successivo (J+1) città per città, al
secondo giorno (J+2) città per provincia, entro il terzo
giorno (J+3) per le missive indirizzate a tutte le località del
territorio nazionale. Oggi, nessuno può negare che si
trattava di un grande bluff che voleva giustificare una
riorganizzazione complessiva del recapito, che in teoria
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poteva anche essere una filosofia affascinante, moderna per
come era intrisa di modelli superbamente dinamici e
trasparenti, appunto “rivoluzionari” rispetto all'idea
storicizzata delle Poste nell'immaginario collettivo, ma, che
in pratica risultava problematica sotto molti aspetti per una
sua realizzazione plausibile soprattutto nei risultati di
professionalità,
qualità,
puntualità.
Velleità
e
funambolismi, prima o poi si scoprono per quello che sono
e non per quello che vorrebbero essere per magia. Come
apparecchiare una tavola da favola senza posate e bicchieri,
pensando che magari qualche ospite possa provvedere
senza che gli altri convitati se ne accorgano. Costruire un
cambiamento
innovativo
implica
un'adeguamento
strutturale nel tessuto primario che possa reggere nel tempo
e che sia razionale e solido. Così, ci si ritrova oggi come
Azienda e come Lavoratori che vi fanno parte in una
situazione che non ci si deve vergognare a dirlo,
“destrutturata”, con un'immagine “postale”screditata e
tante professionalità avvilite. Nessuno ci crede più alla
lettera prioritaria che arriva il giorno seguente. Tutti dicono
la posta è la posta, e forse è anche peggio di prima. Perché
prima arrivava dopo qualche giorno e si sapeva che
arrivava. La filiera del servizio seguiva un criterio un po
più lento ma di qualità. Con un pizzico di pazienza e con la
posta ordinaria di 45 centesimi di bollo entro qualche
giorno il postino la portava con il suo buongiorno
sorridente. Oggi il “diktat dei pezzi”, la convulsione
febbricitante di far partire (spesso, spessissimo per far
ritornare e far nuovamente ripartire dopo una seconda o
terza lavorazione, in un gioco cretino di numeri pazzi...)
della posta prioritaria “cieca” perché ha dei binari
volutamente non intelligenti (si pensi a quel vizio idiota del
baro di “truccare” la matematica qualitativa dei volumi che
si è fatta vera e propria ossessione compulsiva, con l'aiuto
dei soliti ignoranti leccaculo che servono sempre) crea
continuamente e senza false illusioni tanti inevitabili
“tappi”e “ingorghi”in tutta la rete distributiva. E mentre i
capi si coprono l'un con l'altro con la piccola mantella del
gessato gangeristico, la colpa ricade sull'operato dei
lavoratori, che dovrebbero eseguire la contraddizione in
termini delle tele di ragno degli ingegneri progettisti. Con
rassegnazione e preoccupazione seguono le disposizione
del loro mansionario in un contesto che non sta
funzionando.
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La spedizione delle lettere è un servizio sociale, pagato
all'Azienda profumatamente (circa 300 milioni di euro
all'anno per il servizio universale) da tutti i cittadini che vi
contribuiscono con le tasse vincola Poste al capitolato
dell'appalto che garantisce tempistiche certe. Gli 850 mila
pezzi postali che circolano in Milano e Provincia ogni
giorno, passando dai centri di smistamento agli otto centri
di distribuzione cui fanno capo le 690 zone di recapito
devono essere “veri”. La gente che si vede recapitare la
posta in una qualche maniera si infuria con il postino che
talvolta arriva a dover fingere di essere un trimestrale
(anche se in realtà ha vent'anni di esperienza alle spalle), e
non può comprendere tutti i sotterfugi tattici che si
vorrebbero strategia vincente nell'ibridare i percorsi di
questo benedetto “prioritario”. Ed è del 30 dicembre scorso
l'ennesimo articolo al vetriolo pubblicato su un settimanale
(“L'Espresso”) intorno agli scriteriati risultati della ormai
famosa riorganizzazione del recapito. Poste Italiane è
messa sotto accusa per la bassa qualità dell'intera catena
(“di Sant'Antonio”) del traffico della corrispondenza. Si
susseguono nei media, della carta stampata, della
televisione, sui blog di internet le lamentele sempre più alte
da parte questa volta non più di singole folle ma di enti
pubblici, comuni, associazioni dei consumatori che si
organizzano affinché la loro voce non venga ascoltata solo
nelle aule dei tribunali ma giunga a Montecitorio
confluendo in vere proprie interrogazioni parlamentari. “Il
problema di Poste Italiane è lo stesso di Trenitalia: latitano
i controlli del rispetto degli standard qualitativi...mentre per
energia e telecomunicazioni esistono delle authority che
oltre a fissare i criteri fungono da strumenti di verifica e
controllo , per le poste tutto questo manca. E' ancora il
ministero che dovrebbe controllare in teoria. Ma in pratica
non avviene”. Quando i vertici di Poste Italiane si
decideranno a rivedere questo fantomatico “Prioritario”
riportandolo a un più giusto equilibrio? (P.Z.)
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Nuovi prodotti-feticcio messi in circolo da
Poste Italiane, la pubblicità si fa 'Direct Mail'
“Fantasia alle Lettere”:
il ventaglio “Creative” della
PostaTarget
PostaTarget, ovvero bassi investimenti e plus molto
importanti per tutte le aziende clienti, soprattutto in tempo
di crisi. Sicuramente uno dei prodotti più appetibili per
quell'aspetto che riguarda l'immagine pubblicitaria. E' la
grande prateria ancora poco battuta degli avvisi via posta;
una tipologia di prodotto che ora si apre in un ventaglio di
immaginazione che tende all'infinito. La nuova gamma di
servizi disponibili si trasforma, infatti, il “messaggio
promozionale” rivolto a un target definito di persone a cui
destinarsi passa da tre a sei, per permettere a ciascuna
azienda (o privato) di utilizzare quello più in linea con le
proprie esigenze. I loro nomi di battesimo sono
“Postatarget Gold”; “Catalog”; “Creative” (ex Postatarget
tradizionale); “Magazine”; “Basic” e “Card”. L'offerta di
Poste Italiane per il direct mailing, quindi, avanza, in un
panorama globale che appare favorevolissimo verso questo
tipo di strumenti, si pensi solo all'importanza che da sempre
ha avuto negli Stati Uniti. E, per l'interesse che riveste in,
ora, in Italia, adesso soprattutto che è nata una
collaborazione gravida di buoni auspici tra Poste Italiane e
la Nielsen Company, il colosso delle ricerche analitiche di
mercato. Partendo, infatti, da una statistica premonitrice di
base, cioè che il 22% dei messaggi spediti per posta allarga
la prospettiva dei risultati concreti per l'azienda che
promuove i propri prodotti (quindi più di altre forme di
comunicazione come radio, affissioni e perfino internet), è
facile capire quale possa essere l'attenzione manageriale
che si vuole avere sugli investimenti PostaTarget. Tanto da
farla diventare più ampia e duttile. La “Gold”, per esempio,
è rivolta ai mailing più preziosi (viene trattato come
Prioritario e fatto consegnare il più rapidamente possibile).
PostaTarget “Catalog”, focalizza la spedizione di cataloghi
con costi addirittura minori rispetto a quelli che c'erano in
passato. PostaTarget Magazine e Postatarget Creative (ex
PostaTarget tradizionale) si propongono su un arco di
differenti possibilità, a cui ora si aggiungono alle versioni
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“Basic” e “Card”. Dopo sette anni, il supporto creato da
Poste italiane nel 2001 per spedire messaggi promozionali
indirizzati si fa in sei diventando una gamma tutta nuova di
buste e formati tra i più variopinti mai visti. Lettere nere
inchiostro gommate e dalla filigrana a pelle di serpente, o
marroni, e ancora celesti, gialle, rosa, ghepardate o zebrate.
Lettere dai formati prima impensati, quindi quadrate,
oppure dalle punte arrotondate, con loghi in rilievo e
ghirigori, farfalle e tessuti fiorati, con effetto-velluto o
effetto-raso e finanche con piccoli strati di peluche. Lettere
profumate, con allegati piccoli gadget, Dvd Cd, Carte
Fedeltà, buoni sconto o campioncini d'ogni sorta (anche
con generi alimentari, liquidi, polveri). Certo, perché le
Aziende a cui è rivolto il piano sono variegate e si
occupano praticamente di tutto, dal settore dei profumi alle
griffe di vestiario alla moda disegnato dagli stilisti e la
tecnologia di massa alla promozione di beni di lusso (auto,
gioielli, vernissage e aste d'Arte), dalle case editrici . É
l'evoluzione postmoderna in piccolo e medio formato (ma
sempre meccanizzabile) della classica e austera busta del
Novecento, buona per ogni occasione come non lo
potrebbe essere più oggi, almeno per il tempio della
pubblicità entrata dalle porte di Bisanzio nell'epoca barocca
del Multimediale. Le potenzialità del “direct mailing” si
moltiplicano consentendo a Poste Italiane di sfruttare al
al meglio lo strumento del proprio “sistema integrato” tra le
braccia del suo Recapito. Alle Aziende è dato così
realizzare campagne di comunicazione sofisticate e
attraenti, capaci con la loro diversificazione che si può
sbizzarrire in soluzioni cartotecniche particolarmente
originali di lasciare il segno nell'immaginario con
un'identificazione proficua nella direzione dei loro
obiettivi. Se si pensa poi alla tariffe lo “sforzo”diventa
progressivamente conveniente con l'aumento significativo
dei volumi. La consegna del prodotto è prevista entro 5
giorni lavorativi dall'invio nei Centri di Impostazione
Territoriali e Provinciali di Poste. PostaTarget, con le sue
campagne semplici ma di grandi dimensioni riesce a
catturare l'attenzione di target specifici, sviluppando
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vendite, aumentando il marketing relazionale e la
fidealizzazione tra le Aziende e i suoi clienti, acquisendo al
contempo informazioni utili al miglioramento dell'offerta.
Un “ponte di collegamento”, veloce, riconoscibile e
personalizzato (attraverso il ricorso a varie agenzie
specializzate nel décor tecnico-comunicativo) che oggi vale
a Poste Italiane un ulteriore ramo di ricerca di funzioni
sempre più avanzate dei suoi servizi postali e ormai di
comunicazione in generale. (P.Z.)
“Posta Time/Data Certa”
Slp-Cisl richiede una convocazione urgente
con l'Azienda sui nuovi servizi introdotti
alla chetichella sul Recapito
Venuti a conoscenza solo tramite i lavoratori coinvolti
dell'avvio del nuovo servizio fatto gestire con l'ausilio dei
palmari, la nostra Organizzazione Sindacale, tramite il
Segretario Regionale Giuseppe Marinaccio, ha inoltrato
immediatamente ai vertici di Poste Italiane la richiesta di
un incontro per far chiarezza su qualcosa che da subito si è
mostrata oscura nel suo innestarsi “a sorpresa” su un
tessuto di lavorazioni già di per sé critico per via delle
recenti sperimentazioni non del tutto felicemente risolte
(tecnologia obsoleta, problemi legati alla copertura di
banda, inadeguatezza di tempi per la “consegna multipla”,
ecc.). Slp-Cisl vorrà capire quindi le modalità previste in
lungo termine per questa “nuova tracciatura”, in modo tale
da prevenire strati di “ricadute negative”con effettodomino. L'utilizzo del palmare per i nostri colleghi postini,
dopo effervescente periodo iniziale di entusiasmi, si sta
rivelando nel giro di boa di pochi mesi alquanto distante
dall'essere consolidato in termini qualitativi. Ecco perché
siamo rimasti esterrefatti dalla superficialità e
dall'approssimazione dell'innesto maldestro di questa
“Posta Time” e/o “Data Certa”. La domanda principale che
sorge spontanea è: come farà un portalettere di zona a
garantire l'”azzeramento” di tutta la corrispondenza in
arrivo compresi tutti i cosiddetti “oggetti a firma”? Non
tenendo conto nei suoi risvolti pratici dei fattori che
riguardano la necessaria taratura dei tempi di gestione della
corrispondenza (compresa quella dei CMP), il riequilibrio
delle zone e quelli con i programmi informatici Ptl degli
impianti meccanizzate, le operatività ancora tutte da tastare
che riguardano la tracciatura pezzo per pezzo (entrata,
consegna, scarico). Che manchi una “grande visione” del
Recapito non è un mistero almeno da due anni, che però,
addirittura, una poco efficacie e troppo teorica
“ingegneria”plani così pericolosamente verso il tonfo
sembra un triste sberleffo alla qualità e l'impegno del
nostro lavoro, già pressato a dismisura con sollecitazioni
che mettono a dura prova la pazienza. L'augurio è il
fulmine di una “data certa” non porti a un' accumulo di
“giacenze certe”. (P.Z.)
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Periodico Slp-Cisl Milano, anno 9 Marzo 2009, numeri 83- 84
“Una pistola per Ringo”. Cosa
non va nell'introduzione dei
palmari per i portalettere
Circa sei mesi partiva la sperimentazione del postino
telematico grazie all'utilizzo dell'innovazione del palmare
per la consegna degli oggetti a firma, raccomandate e atti
giudiziari. Al CPD di Milano-Baggio la nuova introduzione
microtecnologica sembrava effettivamente un valido aiuto
alle attività del portalettere, qualcosa di simile d'altra parte
agli strumenti di altre neo-agenzie di recapito (vedi Posta
Certa-TNT). Nei mesi estivi, i sei/sette lavoratori di Poste
Italiane su cui si era scelto di attivare questo servizio, a cui
le OO. SS. avevano dato effettivo credito firmando con
l'Azienda il Protocollo d'Intesa (anche perché ciò conteneva
la promessa di una “certificazione della consegna”e di
conseguenza maggiori garanzie per eventuali nuove
commesse e nuovi Grandi Clienti), inizialmente avevano
nella propria borsa al massimo una decina di
“pezzi”registrati. Ovvio, che il palmare andasse a
meraviglia, almeno per quanto riguarda le funzionalità di
massima (anche se lento, tanto da convincere
dell'opportunità di cambiarne il modello con un altro). Poi,
però, quando a metà ottobre si decise di estendere a raggi
sempre più larghi la “sperimentazione telematica”, dopo un
corso previsto di due giorni per tutti gli operatori coinvolti
nel progetto, le cose hanno iniziato a traballare. Nel senso
che il postino si è trovato di fronte a grosse difficoltà
tecniche e operative nel gestire l'intero quantitativo di
arrivo di corrispondenza da recapitare, all'interno delle sei
ore di lavoro del turno giornaliero. Cosa succede, in
sintesi? Prima di ogni altra cosa, c'è da dire che, tenendo
conto della riorganizzazione del servizio (riduzione delle
zone di recapito, con conseguente allargamento delle
“gite”) il palmare risulta essere, nonostante i nuovi modelli
messi in campo, è così lento da non essere di aiuto al
portalettere ma al contrario intralciarlo sul lavoro. Per
esempio, il lavoratore si trova ad impiegare al mattino,
quando è ancora in ufficio, circa mezz'ora per “caricare”
sulla memoria del palmare, una cinquantina di pezzi. Se va
tutto bene. Ora, essendo un congegno elettronico quindi
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esposto a varie possibilità di interferenze, guasti,
malfuzionamento, ed avendo monitoraggio tecnico
occasionale, i tempi possono allungarsi. Anche al momento
della consegna per ogni pezzo si allunga, se si tiene conto
che si deve recapitare con una serie di operatività (codice
sul palmare, stampa di effettuata consegna/ o avviso di
mancata consegna). Se si pensa che la logica dei pezzi può
prevedere un numero illimitato di consegne, si può dedurre
quanto tempo supplementare occorra per l'intera “gita”.
All'interno delle ore del turno il portalettere deve prevedere
che al rientro e prima di andar via, deve scaricare tutte le
raccomandate non consegnate e “quadrare”. Slp-Cisl in
perfetta sintonia con ogni iniziativa dell'Azienda che porti a
modernizzare e migliorare il lavoro, richiede con ogni
mezzo a sua disposizione che vengano perfezionati gli
strumenti in armonia con il quadro generale delle
operatività del settore, tenendo conto degli eventuali
consigli che possano arrivare da chi effettivamente opera,
sotto il sole e sotto la pioggia. (Umberto Fiorita, Segretario
Sindacale Resp.le Recapito)
Nuovi servizi del recapito di
Poste Italiane:
i “Messi Notificatori”
Nel mese di Novembre Poste Italiane si è aggiudicata la
gara dell'Amministrazione milanese per l'affidamento dei
servizi postali di notifica. L'appalto sarà operativo
presumibilmente entro il mese di febbraio ed avrà la durata
di tre anni, rinnovabili. L'oggetto dell'appalto riguarda i
seguenti servizi: produzione e gestione completa dei
verbali di accertamento di infrazione/ordinanzeingiunzione di pagamento di sanzioni di tipo
amministrativo; nonché le Notifiche del Comune di Milano
dei verbali di accertamento di pagamento di sanzioni
amministrativo-tributarie e delle infrazioni a regolamenti e
ordinanze. Per l'espletamento di queste attività l'Azienda ha
messo in essere delle apposite squadre di portalettere
totalmente dedicate, attraverso opportuni colloqui con
quanti hanno voluto aderire all'interpellanza apposita e una
serie di corsi formativi specifici. I “Messi Notificatori”,
circa una cinquantina di unità, saranno dotati da subito di
“Terminale Portalettere”(in pratica, lo stesso palmare
entrato in uso nel recapito). I tre “centri” nevralgici che
avranno il compito di servire tutto il territorio della Città
sono il CPD Milano-Isola, CPD Milano-Precotto e CPD
Milano Baggio. (Umberto Fiorita, Segretario Sindacale)
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Nonostante la non rosea situazione del recapito,
ormai visto nel suo insieme, il colosso olandese
ricorre alla “politica dei tagli”
Ora, anche TNT Post nel
ciclone dei disservizi sul
recapito in appalto
Non sono più soltanto le forze di recapito di Poste ad
essere ormai costantemente prese di mira dalla stampa per
il malcontento e i disservizi sempre più diffusi, legati da
un anno e mezzo a questa parte, alle ricadute pesanti della
filosofia riorganizzativa di Poste Italiane. E la cosa non può
e non deve rallegrarci affatto. Come Sindacato conosciamo
il valore del lavoro dei nostri colleghi dalla blusa
arancione. Un lavoro molto simile al nostro, quando non
gemellare, fatto di responsabilità e sacrifici, per gli orari,
per le difficoltà cui occorre far fronte quotidianamente nel
gestire in strada prodotti e modalità sempre nuove.
Sappiamo quindi che la colpa non è loro se anche TNT
Post viene nominata sempre più spesso per effetti negativi
che si riversano sulla natura stessa del loro operato. Su
internet si inizia a perdere il conto dei blog dove una
moltitudine di cittadini si lamenta delle lettere, plichi, che
arrivano in ritardo o che “si perdono” in viaggio.
Raccomandate che arrivano dopo due settimane, mittenti
gestiti in maniere poco ortodosse, il mancato ritrovamento
nelle caselle postali delle cartoline per i ritiri nei TNT Point
o negli altri uffici concordati con Poste Italiane quando si
tratta di appalti vinti dalla nostra Società. E poi call center
sbrigativi pacchi provenienti dall'estero fatti passare sempre
attraverso la tassazione doganale (TNT ci guadagnerebbe
40 euro di agente di dogana per ogni pezzo), ecc. Ed è il
“Corriere della Sera” del 27 gennaio scorso a riportare che
a Milano e paesi circostanti la posta, ora vista nel suo
controverso organigramma arriva in ritardo per colpa delle
esternalizzazioni. Rivelando pubblicamente fatti incredibili
come quelli di ritrovamento di corrispondenza
abbandonata, bollette che arrivano oltre i limiti
immaginabili (in via Chiossetto a due passi dal Duomo
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bollette di pagamento e fatture con scadenza 12 dicembre
2008 sono arrivate dopo il 25 gennaio, giusto il tempo di
pagarle con più di un mese di ritardo con mora). Fatti
riconducibili alle giacenze presso l'Act ex Carlo D'Angelo,
restituite a Poste dopo la giusta revoca dell'appalto. Nel
marasma generale però si rischia di affondare tutti nella
vergogna (e nel disservizio perenne). L'ex TNT gestisce in
città e provincia circa due terzi di corrispondenza dei
“grandi clienti”; non è cosa da poco. Pare che però, adesso,
a fronte della crisi voglia riorganizzare anch'essa il proprio
organico che prevede un centinaio di tagli in tutto lo
stivale, di cui sessanta solo sul territorio delle zone di
Milano. Si tratterebbe di esuberi ancora poco chiari, forse
riguardanti personale impiegato negli uffici, forse anche dei
fattorini-portalettere. E pare anche che in questo clima di
precarietà in tutto il settore complessivo del recapito, la
preoccupazione per possibili iniziative di pseudo subappalti
presso cooperative terze non sia puro allarmismo.
Occorrerà vigilare e comprendere quale scenario si stia
profilando per l'immediato futuro. (P.Z.)
Il Sindacato invita TNT a
bloccare le procedure sui tagli
occupazionali per evitare un
“recapito debole”
Negli incontri programmati di dicembre tra le delegazioni
sindacali e la dirigenza dell'Azienda TNT nella sede Fise
(Federazione Italiana imprese di Servizi) si sono espresse
forti preoccupazioni per quanto riguarda le ripercussioni
che potrebbero darsi sulle prospettive occupazionali in
relazione alle linee strategiche di fermezza che si profilano
per far fronte alle difficoltà del mercato postale nella sua
treccia di difficoltà non solo nella geografia nazionale, ma
anche su quella che si estende su tutta l'Europa. “Tagliare”
sul personale, attualmente, in un contesto difficile e “in
trasformazione” significa portare il Recapito su un livello
ancora più “debole”. Per questo con TNT è in atto una
vertenza in una dialettica che attende ancora che vengano
definiti con chiarezza i dati che riguardano l'analisi circa le
attività svolte, il monitoraggio sulla qualità di personale e
sugli straordinari per ogni singola filiale, nonché la
consistenza e la destinazione dei futuri investimenti. Entro
il marzo quindi si avrà un quadro più esaustivo. (P.Z.)
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CSI, al via i lavori per
migliorare la salute sul lavoro
dopo le tante sollecitazioni
delle Rls Cisl
Alla fine c'è l'abbiamo fatta. Dopo un anno abbondante di
richieste da parte delle nostre rappresentanze, nelle persone
di Eugenio Zucco e Prospero Faranna, finalmente i lavori
prospettati per migliorare gli aspetti della sicurezza e della
salute dei lavoratori del Centro Scambi Internazionale si
faranno. Nella riunione periodica del giorno 23 dicembre
2008, elencando con forza e per l'ennesima volta le criticità
esistenti nel CSI, il Dirigente, dottor Rosario Fava si è
convinto della necessità delle nostre richieste avanzate a
più riprese per mezzo di lettere ufficiali e incontri. Una
riunione importante perché ha fatto in modo che dopo un
sopralluogo di verifica del Responsabile dell'ALT
Lombardia, nel tavolo del 26 gennaio di questo anno nuovo
si è convenuto con le Rls di un imminente pacchetto di
interventi atti a risolvere parte delle problematiche inerenti
soprattutto la ribalta e la questione degli sbalzi di
temperatura. A breve saranno predisposti le “paratie
mobili”, grandi pannelli di plastica trasparente che
permettono di non passare l'aria fredda dell'esterno verso
gli ambienti del Centro. Verranno acquistati altri otto
“sollevatori manuali” per le lavorazioni del “taglio” della
corrispondenza in arrivo dall'estero e di stoccaggio dei
bancali di partita omogenea (quattro sono stati messi
prontamente a disposizione già dalla metà di gennaio).
L'impegno dell'Azienda inoltre prevede nel giro di pochi
mesi gli essenziali lavori migliorativi e funzionali nelle
banchine della ribalta. Inoltre, si avrà la tanto sospirata
installazione della “barriera d'aria calda”. L'impegno e la
costanza nel portare avanti la richiesta di concrete soluzioni
a problemi all'interno dell'ambiente di lavora viene ripagato
con risultati di fatto.
Immobili, ristrutturazioni e
richieste al CMP Borromeo
Dopo tante segnalazioni al Direttore Massimo Gagliardini,
Responsabile del CMP Borromeo, si sono riusciti ad
ottenere le autorizzazioni previa sollecitazione anche del
Polo Immobiliare per una serie di ristrutturazioni di parti
sensibili dello stabilimento. Si tratta della sostituzione di
dieci “porte a flap”trasparenti comprese di telaio nuovo
(nella zona cosiddetta “Acquario” e nella sezione
“Voluminoso Manuale”). I nostri Rappresentanti per la
Sicurezza hanno ribadito poi nella stessa riunione del 26
gennaio altri urgenti interventi, come la sostituzione delle
plafoniere e dei neon nella sezione di Videocodifica; la
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ristrutturazione dei servizi igienici del piano terra (zone
Accettazione Grandi Utenti, Posta registrata e Manuale
Piccolo); una disinfestazione periodica in tutti gli spazi
della fabbrica. Il rifacimento strutturale di interventi di
muratura esterni, nelle banchine e nella pavimentazione
alla ribalta “F” e nella stessa il rinnovo dei radiatori
attualmente bucati; chiusure delle porte inutilizzate con
montaggio di gard rail. L'Rsu Eugenio Zucco ha insistito
per quanto riguarda la lunga banchina “E” sull'installazione
di due teloni su ambo i lati, con funzione di proteggere da
vento e intemperie. All'interno del Centro, zona della
lavorazione manuale del Bacino (Pavia, Lodi, Cremona) la
sostituzione nella parte perimetrale dei condizionatori non
funzionanti con dei nuovi “Fan coil”. In previsione delle
stagioni primaverili ed estive si è richiesto di escogitare un
piano per la climatizzazione dell'intero reparto
Smistamenti (e alcune stanze degli Uffici Amministrativi).
Per meglio rendere sicuri gli spazi intorno agli impianti
della meccanizzazione è stato poi segnalato il problema
relativo alla montatura di piastre di acciaio a copertura
giunti pavimenti e delle misure di prevenzione intorno a fili
e quadri elettrici. L'elenco di segnalazioni raccolte e
inoltrate come nostre richieste coincidano d'altra parte con
la relazione dei preposti dell'Azienda per la sicurezza. Con
uno sguardo positivo all'immediato futuro siamo convinti
che proseguendo una dialettica intelligente si possa
giungere a miglioramenti sempre più visibili. (P.Z.)
Un diritto per tutti che deve essere gestito con più
trasparenza e meno sotterfugi
Lo “Straordinario-fantasma”,
cosme le bande di Sartana
fanno sempre cappotto...
Da più parti e sempre più frequentemente e forte giungono
le rimostranze di lavoratori che vedono uno squilibrio nella
gestione dello “straordinario” o “lavoro supplementare”.
Nel senso che appare, soprattutto nei centri di produzione
un uso disinvolto nel suo ricorso e in particolare
sbilanciato nella sua applicazione, dando ad alcuni la
possibilità di accedervi mentre ed altri lo si nega abilmente
con quelle forme ambigue quali liste occulte che non
devono essere fatte trapelare o squadrette furbe. Un diritto
per tutti lo si trasforma così in un sotterfugio premiale per
pochi lavoratori, magari considerati più affidabili (ma il
giudizio può essere capovolto, a piacere a seconda di chi
guarda in merito alla cosa). Non potendolo negare
apertamente, glielo si tiene nascosto. Salvo poi inventarlo
per incanto all'ultimo momento e come un fantasma porlo
in essere con una catena di telefonate informali, cosicché
gli altri colleghi lo scoprono casualmente il giorno dopo,
nel caso per esempio si tratti di un turno domenicale di
straordinario. Il come mai di questo procedere sicuramente
Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 9 Marzo 2009, numeri 83 - 84
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poco trasparente, preventivo fino alla collusione, antiparitario per eccellenza e che spesso si origina quando il
responsabile dell'ufficio lo ha scelto come metodo (magari
scavalcando ogni gerarchia e rivolgendosi a una sua
accolita di lavoratori che diviene così la sua “guardia
pretoriana”), lo si può spiegare per quell'insana tentazione
di considerare porzioni dell'Azienda come dittarella
propria. Spesso è una stanca e poco felice ripetizione di un
contesto ereditato, una tradizione paesana o giù di lì. Fatto
sta che lo “straordinario-fantasma”, come comodo
rubinetto premiale e lecca-lecca, è un meccanismo
altamente nocivo, perché nella sua lampante disparità di
trattamento intossica la collettività del lavoro, divide, rende
velenose le relazioni tra un lavoratore e l'altro e tra il
lavoratori e i capi, e, per inciso, disincentiva chi crede di
avere anche altri motivi per non rendere ottimali le proprie
prestazioni lavorative “normali”. Una psicologia positiva e
una buona norma vorrebbero invece che le scelte sui nomi
da interpellare per lo “straordinario”, venissero dettate da
criteri di parità e turnazione (sulla base di stesse mansioni),
correttezza del comunicato (e non “la voce da orecchio a
orecchio”), saggezza nel metro di giudizio dal adottare
nell'amministrazione del “supplementare” in base ad
eccezionali eventi di criticità e non a costanti livelli di
sottoimplementazione di personale. Come al solito si
devono dare con razionalità delle regole di garanzia. Su un
piano generale e uno individuale evitando disparità.
Talvolta in passato si faceva ricorso a veri e propri
quaderni che registravano di volta in volta nomi e presenze,
a testimonianza di una maggiore equità nella distribuzione
anche questo diritto. Tutti i lavoratori debbano avere la
facoltà infatti di essere interpellati su data, orario,
lavorazioni, secondo un'alternanza di occasioni (quando si
tratta di tanti lavoratori nello stesso ufficio per mansione
che ne prevedono un numero limitato, è ovvio). A
prescindere dalla simpatia o meno della persona, delle sue
caratteristiche fisiche o caratteriali, delle valutazioni se ne
non convalidate nell'assolvere in maniera plausibile gli
obiettivi nel lavoro di normale quotidianità. (P.Z.)
Proroga fino al 31 marzo per
le conciliazioni degli gli ex Ctd
Il punto è sempre quello del riequilibrio occupazionale in
relazione alle esigenze nei vari rami di Poste e di
completare l'annosa questione dei lavoratori precari ex Ctd.
E' per questo che l'Accordo del 10/7/2008 è stato prorogato
fino a tutto il mese di marzo per permettere a quanti erano
rimasti fuori di potere aderire alla conciliazione proposta da
Sindacato e Azienda. Una misura resa necessaria per
permettere il perfezionamento dell’iter conciliativo nei
confronti del maggior numero possibile di risorse. A tal
fine è stata convocato il Comitato di Monitoraggio per il
giorno 4 marzo p.v. Attualmente i dati pervenuti relativi
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alle volontà manifestate dagli ex CTD ricorsisti. Si sa che
hanno aderito 10.017 risorse; 54 hanno rinunciato alla
conciliazione; 9.055 hanno già perfezionato l’iter
conciliativo; 908 risultano ancora da definire.
Colbacchi Sindacali,
tra cene delle beffe e sindromi
di Solzenicyn
Nello scenario di crisi congiunturale dell'economia che
stiamo attraversando e che non risparmia naturalmente
neanche il nostro settore, sicuramente il panorama
sindacale così frastagliato e confuso nelle sue linee che ci
troviamo di fronte non aiuta, anzi. Occorrerebbe invece,
oggi, che ci dobbiamo preparare ad affrontare periodi di
non facili negoziazioni per la tutela e la tenuta della qualità
del nostro lavoro e dei nostri diritti, ricomporre un'unità
con le sigle minoritarie che negli ultimi due anni hanno
pensato, in contrasto con le nostre posizioni, di trovare
strade che sembravano facili ma che si sono rivelate
tortuose, per non dire vicoli ciechi. Slp-Cisl nel frattempo
non si è divertita fino ad adesso nell'affrontare anche con
durezza nella mezza-guerra con l'Azienda. Ed è per questa
drammaticità con cui noi ci siamo perduti in false promesse
che siamo stati ripagati da nuove iscrizioni lungo tutto il
2008 (4.000 su tutto il territorio nazionale). Ed è pure
perché crediamo fermamente nella dialettica e nella
mediazione, nella razionalità, che sappiamo che una
“dittatura delle minoranze”come quella che ogni tanto si
vuole tentare in antitesi alla nostra sigla maggioritaria sul
tavolo delle relazioni industriale, non giova né a medio né a
lungo termine, né alle loro organizzazioni né quantomeno
ai lavoratori tutti. Conquistare un nuovo tessuto unitario su
nuove convergenze è un obiettivo strategico importante per
trovare una barriera di ferro laddove la basilarità della
tenuta sindacale tutta è messa sotto assedio. I
“Colbacchi”sono di un'altra epoca, ormai tramontata. Le
sindromi alla Solzenicyn, cioè da perseguitati, pure; come
anche le cene alla socialista della Milano da bere. Quindi i
tatticismi tardeggiano ma non risolvono i problemi, sono
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solo obsoleti per un'epoca in velocità come la nostra. (P.Z.)
Zanna Bianca sulle nevi di
Peschiera Borromeo
L'assurda trascuratezza nel lasciare
pericolosamente strade e parcheggi
senza spalaneve e sale
E' successo anche questa volta, inevitabilmente. Come ogni
anno, o forse peggio. Con la forte nevicata che si è avuta il
6 di gennaio, giorno festivo dell' “Epifania”, e giorno di
straordinario per il grande Centro di smistamento postale di
Peschiera Borromeo. Le neve è fioccata come romanzi di
Jack London è l'area tutta intorno a Linate è diventata una
landa tutta ammontata di immacolato candore, con le cime
degli alti alberi che sembravano le foreste del Klondike.
Tutte bianche erano pure le vie di accesso degli automezzi
in prossimità delle ribalte e nei parcheggi e nei percorsi di
chi dopo aver posteggiato l'auto in qualche faticosa maniera
doveva recarsi all'entrata dello stabilimento. Ma a parte la
letteratura, anche questa volta, dicevamo, di fronte
all'emergenza non si è voluto o saputo prendere
energicamente tutte le iniziative del caso. Cioè, ricorrere
semplicemente al mezzo dello spalaneve e allo spargimento
del sale in tutta la planimetria dei percorsi stradali.
Quest'anno, in linea perfetta con la trascuratezza
dell'Amministrazione Comunale di Milano (che ha
permesso la paralisi viaria della città, tanto da far venire
poi i militari dell'esercito per recuperare i danni causati
dall'accumulo di neve), si è preferito adottare una
compromissoria e furbesca doppia marcia. Là, dove serviva
la palta di neve è stata subito fatta togliere da una ditta
esterna; il resto poteva avere tempo, la spalatura poteva
attendere. Non hanno atteso però ad arrivare di corsa in due
sfortunate occasioni le ambulanze, per la caduta per scivolo
di due ragazzi, uno lavoratore delle Poste, l'altro tecnico
Elsag. Non sono stati i soli due casi, ma i più
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pericolosamente seri. Qualcuno, scivolando ma senza farsi
male l'ha presa anche sul ridere, tanto era tragico/ridicola la
situazione! La pulizia del parcheggio la si è fatta di fatti
dopo che una pioggia battente mandata dalla Provvidenza
aveva risolto gran parte dei disagi per lo meno per quanto
riguarda la circolazione delle macchine e dei pulmannnavetta (per i furgoni e i Tir che si sono voluti muovere le
ribalte E e B erano state liberate sia per l'attracco che per la
viabilità). La sera del giorno dopo quello festivo, cioè del 7
gennaio la neve si è trasformata così in una gigantesca
granita alta non meno di dieci centimetri che ha ghiacciato i
piedi dentro qualunque tipo di scarpa, sia di chi entrava e
sia di chi usciva. Un inferno bianco. Difatti, moltissimi
lavoratori si sono guardati dal calzare “mon boot” da neve
e mettere le catene alle ruote delle loro auto. Non si sono
proprio presentati, sapendo già quello che li attendeva, la
stessa situazione analoga dell'anno scorso. Così sono
rimasti al calduccio, in malattia o in ferie date senza
problemi all'ultimo minuto. Meglio andare a tirare palle di
neve con figli e amici, piuttosto che scegliere
volontariamente il disagio. Magari sì, poteva starci il
giorno prima, con lo straordinario, ma certamente non
nell'orario normale di turno. Piombato in una malinconia
dopo-natalizia, nella convinzione di aver svolto prestazioni
oltre limite (ricordiamoci la saggezza antica dell'“post
coitum omne animal triste”), il Centro con tutte le sue
scontentezze interne che non fanno che aumentare forse si
illuderebbe ora di poter ritornare al suo sonnecchiante e
ben noto dondolio inerziale del mammut: prodotto entra,
prodotto esce. Tutto il resto si dimentica... Davvero? (P.Z.)
"Samurai", la mostra sulle
armature del Sol Levante
al Palazzo Reale
Erano cavalieri di ventura del Giappone feudale. I loro
copricapi di guerrieri, le loro katane, le loro frecce uno
spettacolo d'arte. Ora la mostra a Milano presso il Palazzo
Reale (dal 25 febbraio al 2 giugno) da la possibilità di
poterle vedere in tutto il loro esotico splendore. Elmi,
corazze, spade, pugnali, ma anche quadri e altre
raffigurazioni artistiche, per scoprire con i propri occhi le
storie e le leggende di un popolo magnetico e affascinante.
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