Voce della Comunità Pastorale - Comunità pastorale S. Crocifisso
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Voce della Comunità Pastorale - Comunità pastorale S. Crocifisso
LA Voce DELLA omunità C SETTEMBRE 2016 MEDA LA COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO CROCEVIA DI PARTENZE ED ARRIVI DON PIERO DON MATTIA DON CLAUDIO DON FABIO VIVIAMO QUESTI MOMENTI COME IN UNA IMPROVVISATA STAZIONE DOVE ARRIVI E PARTENZE SI SUSSEGUONO, DOVE UN SALUTO È AL TEMPO STESSO DI BENVENUTO E DI ADDIO, DOVE NEL NOSTRO CUORE C’È POSTO PER TUTTI, NUOVI E CONOSCIUTI PASTORI, IN UN TURBINIO DI SENTIMENTI IN APPARENZA CONTRASTANTI: IL VELO DI TRISTEZZA AL PENSIERO DI CHI CI LASCIA, LA GIOIA PER I NUOVI ARRIVI. LEGGIAMO CON FEDE QUESTI AVVENIMENTI, FIDUCIOSI CHE «DIO NON TURBA MAI LA GIOIA DEI SUOI FIGLI SE NON PER PREPARARNE LORO UNA PIÙ CERTA E PIÙ GRANDE». *photo: Vittorio Crippa LA PAROLA DEI SACERDOTI UNA COMUNITÀ… LASCIA IL SEGNO L’odore della fede H a fatto subito breccia nel cuore di tutti un’immagine usata da papa Francesco durante l’omelia della prima Messa crismale da lui celebrata come papa nel giovedì santo del 2013, con la quale invitava i preti ad essere «pastori con l’odore delle pecore». Si potrebbero dire molte cose su quest’immagine; io vorrei sottolineare un particolare forse banale, ma che mi sta accompagnando in questo periodo di passaggio da Meda al nuovo incarico in seminario. Il particolare è questo: sono le pecore che lasciano l’odore sul pastore e non viceversa. Il pastore indubbiamente ha un compito e una responsabilità che non devono però portarlo a lasciare una sorta di imprinting sulle pecore (come se dicesse: “Sono mie” oppure “Sto lavorando per farle diventare così”). Al contrario, sarà un pastore esemplare a immagine del Buon Pastore quanto più saprà ricevere, accogliere e lasciar depositare su se stesso l’odore della vita delle pecore. In altri termini, quest’immagine lanciata da papa Francesco mi sembra che dica chiaramente che un bravo prete/pastore è colui che prende un odore e non che lo lascia, colui che si lascia segnare da una comunità, non che lascia il segno…. Questa riflessione mi porta a spostarmi dalla domanda un po’ imbarazzante: “Cosa ho fatto durante questi anni a Meda?”, al mettermi invece in una prospettiva decisamente più vera e fruttuosa, ovvero quella di chiedermi come questi anni a Meda mi hanno segnato, quale odore mi hanno lasciato addosso… altrimenti vuol dire che non sono stato pastore! E fortunatamente qualche segno me lo sento impresso: per esempio la bellezza di lavorare insieme con altri preti, suore, educatori e catechisti/e, scoprendo come questo porti in realtà a condividere anche molto di più dei semplici incontri; l’entusiasmo visto in tanti ragazzi (ma non solo in loro) che spinge ad impegnarsi nonostante le fatiche e ricorda quella semplicità evangelica che non si può mai perdere nella vita; la cura, l’attenzione e la generosità di tante persone non ostentata né invadente, ma seminata con fiducia… in attesa che dia frutto a suo tempo. Questo (e molto altro, che in un articolo per l’informatore è però difficile scrivere) l’odore che sento che la Comunità di Meda ha lasciato su di me, per cui ringrazio il Signore chiedendogli anche la grazia di saperlo degnamente custodire perché ne possano respirare anche tutti coloro che incontrerò nel mio nuovo incarico. Ma la preghiera è anche perché le “pecore di Meda” possano continuare ad avere un odore capace di dare vita, di segnare i suoi pastori (nuovi e rimasti) e di far respirare la bellezza del Vangelo di Gesù a chi vive in questo territorio. Così che tutti potremo continuare a gioire dicendo come S. Paolo: «Siano rese grazie a Dio, il quale sempre ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde ovunque per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza!» (2Cor 2,14). Don Mattia LA SANTA SPERANZA Una virtù che apre le porte ad altre virtù Riportiamo le parole pronunciate da don Piero nell’omelia della Santa Messa di giovedì 8 settembre N on mi pare opportuno aggiungere altre parole oltre a quelle già scritte nella mia lettera di saluto pubblicata sulla Voce della Comunità. Solamente un rinnovato e affettuoso ringraziamento per tutte le vostre preghiere che hanno accompagnato la mia recente convalescenza dopo l’incidente. Raccogliamo ora qualche traccia di riflessione dalla Parola di Dio appena proclamata. Nella pagina del Cantico e del Siracide si fa l’elogio della sapienza con queste espressioni: «Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza; [...] in me ogni speranza di vita e virtù». Mi colpisce questo tema della «santa speranza… di vita e di virtù». Il vero uomo sapiente è quello che vive di speranza in 2 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA ogni circostanza della vita: in quelle negative, difficili, faticose, e in quelle positive, felici, gioiose. Ho ripensato in questi mesi all’importanza di mantenere viva la speranza anche di fronte a situazioni poco piacevoli; è una virtù santa, da chiedere come dono al Signore, e quando si manifesta è capace di rasserenare una vita e fare spazio alle altre virtù cristiane, a partire dalla fede e dalla carità. Questa speranza la ritroviamo anche nella pagina di Paolo ai Romani quando conclude: «Se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi». Siamo abitati dallo Spirito del Risorto, non viviamo più secondo la carne, cioè secondo il peccato che tende alla morte, ma viviamo secondo lo Spirito che tende alla vita e alla pace. Don Piero SPECIALE SALUTI A DON PIERO E DON MATTIA IL SALUTO DEL CONSIGLIO PASTORALE A DON PIERO È sempre difficile scrivere un saluto per un sacerdote che lascia una parrocchia. Si rischia di dire cose banali, magari anche un po’ retoriche. Ancora più difficile è salutare don Piero: l’annuncio della sua decisione ha lasciato in molti di noi il rammarico di avere avuto troppo poco tempo per conoscerlo; il suo carattere schivo, la sua discrezione e timidezza hanno fatto sì che solo chi ha avuto occasione di condividere con lui momenti di progettazione o discussione abbia potuto davvero apprezzare le sue qualità umane e spirituali. Siamo rimasti perplessi e disorientati di fronte a questo suo passare così rapido nella vita della nostra Comunità. Eppure, nulla avviene per caso. E proprio il verbo “passare” richiama con insistenza alla mente un versetto del Vangelo di Marco: «Passeranno i cieli, passerà la terra, ma la mia parola non passerà». Nel suo breve percorso con noi, tutti quanti, dai più vicini a coloro che lo hanno incontrato anche solo nella celebrazione domenicale, hanno potuto riconoscere e apprezzare la fedeltà di don Piero alla Parola, che fa tacere le chiacchiere umane: nelle sue omelie, così precise nella lectio della Parola di Dio, nell’attenzione alla liturgia, perché le celebrazioni fossero sempre dignitose e perché tutto, dai gesti, alle preghiere, ai canti, fosse finalizzato al porre l’Eucarestia al centro della vita della Comunità. Basterebbe questo insegnamento per farci considerare particolarmente prezioso il periodo pur breve che don Piero ha trascorso con noi; ciascuno, poi, ha i suoi motivi e le sue ragioni per esprimere la propria personale gratitudine, nella consapevolezza che ogni incontro lascia un segno. Con questi stessi pensieri ci prepariamo a conoscere don Claudio e don Fabio, che si apprestano a camminare con noi. Il nostro augurio è che possano trovare una comunità aperta e disponibile ad ascoltare le loro idee, i loro insegnamenti e consigli, ma, soprattutto, che si sentano accolti e sostenuti dalla stima e dall’affetto di tutti. • IL SALUTO DEGLI EDUADO A DON MATTIA G li EduAdo “veterani” se la ricordano ancora la prima riunione con quel Mattia che, all’epoca, non era ancora “don Mattia”. Era una domenica pomeriggio di quattro anni fa (più o meno), orario aperitivo. Obiettivo: conoscersi e scegliere il tema del percorso Adolescenti che di lì a poco sarebbe iniziato. Tante altre riunioni sono seguite a quella prima e tante cose sono cambiate nel nostro gruppo EduAdo: Mattia è diventato “don”, ci sono state un po’ di lauree, diverse partenze e diversi arrivi, qualcuno di noi ha “messo su famiglia” e qualcun altro ha gettato le basi per farlo. Insomma, durante questi quasi quattro anni siamo cambiati e siamo cresciuti, ma una cosa è rimasta uguale: l’affiatamento tra tutti noi, con i “nuovi” che non si sentono “nuovi” per tanto e gli “ex” che rimangono EduAdo per sempre. E cosa c’entra don Mattia in tutto questo? Beh, lui ha giocato un ruolo fondamentale nel rendere un gruppo così variegato coeso e affiatato, lui che accoglie sempre tutti con un sorriso, sempre disponibile ad ascoltare i nostri problemi e pronto a suggerci una soluzione. Mai di cattivo umore anche quando si vede che è stanco o che qualcosa non è andato per il verso giusto, è stato – ed è! – per noi un “amico” ideale. E le stesse qualità lo rendono anche un “capo” ideale. Il primo a mettersi in gioco (i filmati delle sfide a Just dance lo dimostrano… ti ricordi, don?!), sempre pronto alla battuta e allo scherzo sia con noi che con i ragazzi, da grande mediatore con la sua calma sa trovare ogni volta la giusta chiave di lettura per le diverse situazioni o i piccoli problemi che abbiamo affrontato in questi anni. Sempre pieno di idee e iniziative, la sua presenza durante le riunioni è stata per noi più che fondamentale: quando non sapevamo come uscirne o trovavamo ogni pretesto per distrarci, ecco che puntualmente interveniva lui, che con lucidità, diplomazia e fermezza sapeva suggerirci la migliore soluzione o “richiamarci all’ordine”. Insomma, “lavorare” con don Mattia è stata… una passeggiata e noi EduAdo non avremmo potuto chiedere di meglio. Per cui… grazie, don Mattia!!! EduAdo 3 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA IL SALUTO DI DON CLAUDIO VENGO A VOI CON GIOIA Il suo augurio? Lavorare tutti come strumenti di una grande orchestra S ono molto contento di poter esprimere, prima ancora del mio arrivo, i miei affettuosi saluti a tutti voi della Comunità Pastorale Santo Crocifisso. Quando in giugno mi è stato chiesto di assumere l’incarico di responsabile e parroco delle parrocchie di Meda, certo non sono mancati la trepidazione e meno che meno un certo timore; devo dire però che mi sono subito affidato — pensando al titolo della Comunità Pastorale — al Crocifisso sentendo la Sua forza. Ho così accettato senza remore il nuovo compito che il Vescovo ha voluto affidarmi. Sono stato ordinato presbitero dal Card. Martini nel 1994 e ho svolto il compito di vicario parrocchiale prima a Sesto S. Giovanni e poi a Basiglio Milano 3. Dal 2008 Parroco a San Bovio in Peschiera Borromeo con il servizio anche di Decano. Fin da seminarista ho sempre partecipato almeno una volta all’anno ad alcuni pellegrinaggi a Lourdes con ammalati nell’Associazione Oftal di cui sono assistente. L’Arcivescovo in questi ultimi anni mi ha incaricato di seguire anche la realtà Diocesana dell’associazione delle Confraternite del SS. Sacramento, come suo delegato. La liturgia della nostra Chiesa ambrosiana l’ho sempre considerata come mezzo importante non solo per la lode a Dio, ma anche per la formazione e la vita di comunità. Ecco, vengo a voi carissimi con gioia e timore. Con gioia perché mi è dato di partecipare alla ricchezza che ho già intravisto nella Comunità pastorale Santo Crocifisso; con timore perché è pur sempre un nuovo inizio. Aiutatemi a compiere il mio servizio «con gioia e non gemendo» (Ebr 19,17). Devo dire poi che avendo già incontrato il grande supporto della “diaconia” ho percepito, come si dice, una buona ECCO, VENGO A VOI CARISSIMI CON GIOIA E TIMORE. CON GIOIA PERCHÉ MI È DATO DI PARTECIPARE ALLA RICCHEZZA CHE HO GIÀ INTRAVISTO NELLA COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO; CON TIMORE PERCHÉ È PUR SEMPRE UN NUOVO INIZIO. AIUTATEMI A COMPIERE IL MIO SERVIZIO «CON GIOIA E NON GEMENDO» (EBR 19,17) squadra di fraternità. Meglio, mi è parso in piccolo di intravedere ciò che è la nostra Comunità Pastorale. Mi è così tornata alla mente in questi giorni una considerazione che faceva un po’ di anni fa Papa Benedetto XVI ringraziando alcuni musicisti: «Il suonare insieme da solisti richiede dal singolo non solo l’impegno di tutte le sue competenze tecniche e musicali nell’esecuzione della propria parte, ma nel contempo sempre il ritirarsi nell’attento ascolto degli altri: solo se questo riesce, se ciascuno non mette in mostra se stesso, ma servizievolmente si inserisce nell’insieme e si mette a disposizione, per così dire, come strumento, affinché il pensiero del compositore possa divenire suono e così raggiungere il cuore degli ascoltatori, solo allora l’interpretazione è veramente grande». Ecco, mi auguro di venire tra voi così e di impegnarci insieme ad essere strumenti per comunicare il pensiero del grande Compositore, così da far risuonare la melodia consolante di una trascendente sinfonia d’amore. Un caro saluto a ciascuno con lo sguardo rivolto al Crocifisso, confidando nella protezione di Maria nascente apparsa a Fatima e del grande apostolo Giacomo. Il vostro Parroco Don Claudio Carboni 4 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA IL SALUTO DI DON FABIO LA VALIGIA DI DON FABIO Ricordi e strumenti per il nuovo cammino nella nostra Comunità I n queste settimane sono alle prese con libri da inscatolare, vestiti da spostare, scegliere cosa portare con me e cosa invece buttare; ritrovo fogli e oggetti sepolti da tempo sotto altre cose e che mi ricordano esperienze, iniziative, idee di questi anni… C’è anche una valigia un po’ speciale, una sorta di “valigia virtuale” nella quale immagino di mettere alcune “cose” che racchiudono l’esperienza di questi primi anni da prete vissuti a Carnate e che mi aiutano a lanciarmi nella nuova esperienza a Meda. Cosa metto in questa valigia? UNA BIBBIA. Si potrebbe dire: “Ovvio per un prete!”. In realtà non la considero una cosa ovvia: veramente in questi anni nella mia vita e in quella delle persone che ho incontrato ho toccato con mano come la Parola di Dio sia luce che orienta il cammino dell’esistenza, consolazione in momenti difficili e dolorosi, speranza là dove sembra non si possa ripartire, gioia perché annuncia un Dio che ci ama da sempre e per sempre. Spero che sia sempre questa Parola a guidarmi anche nel mio ministero a Meda, nel cammino in Oratorio con i ragazzi e negli incontri quotidiani che avrò la grazia di fare. UN PANE, di quelli rotondi, grandi, fragranti. Mi ricorda l’importanza della condivisione e della fraternità. Di quella condivisione semplice che nasce nel condividere la tavola oppure altri momenti quotidiani e che conduce alla condivisione più profonda dei vissuti, delle esperienze, delle gioie e delle speranze che sono nel cuore di ciascuno. Il pane ricorda l’Eucarestia: quel dono attorno al quale nasce, cresce e prende forma il nostro essere discepoli di Gesù e comunità, dal quale la nostra fraternità trova senso e ragione. Mi auguro che, negli anni in cui starò a Meda, possa realmente condividere la vita con i ragazzi, i giovani e gli adulti che incontrerò ogni giorno oppure anche solo qualche volta. UN ALBUM DI FOTOGRAFIE. Ci sono i volti delle persone che ho incontrato negli anni vissuti a Milano, con la mia famiglia, a scuola, nella mia parrocchia… quelli dei miei amici e compagni di seminario, delle persone che ho incontrato nelle parrocchie alla domenica… poi i volti degli amici della Comunità Pastorale “Madonna del Carmine”, con cui ho condiviso tante esperienze intense in questi anni, in particolare negli oratori di Usmate e Carnate. E poi ci sono ancora tante pagine bianche da riempire: sicuramente saranno ricche di foto belle come quelle che le precedono; ma anche uniche, come unica sarà l’esperienza dei prossimi anni a Meda. UN PC E UN MAZZO DI CARTE. Due oggetti “opposti” che mi ricordano le varie possibilità di incontro. Un pc per usare facebook, taggare foto, condividere stati o post o anche inviare mail, stendere calendari, convocare riunioni… e anche condividere impressioni sugli avvenimenti, progetti per i cammini, materiale su cui riflettere. Ma un pc è limitante e spersonalizzante se mancano le carte: sedersi attorno a un tavolo, chiacchierare del più e del meno, giocare insieme, passare anche una serata facendosi compagnia. Sogno un oratorio dove si possano fare cammini di crescita cristiana seri, condivisi, pensati, progettati, ma anche stare insieme per scoprire la bellezza della compagnia che nasce dalla condivisione semplice di una chiacchierata attorno a un tavolo e scende poi in profondità, a toccare temi importanti per la vita di ognuno. Nella valigia c’è ancora spazio per tutto ciò che in questo momento non immagino e che scoprirò come importante nel vivere l’esperienza di prete a Meda. Sono certo che sarà un’esperienza unica e intensa! Quindi… Cominciamo! Don Fabio NELLA VALIGIA C’È ANCORA SPAZIO PER TUTTO CIÒ CHE IN QUESTO MOMENTO NON IMMAGINO E CHE SCOPRIRÒ COME IMPORTANTE NEL VIVERE L’ESPERIENZA DI PRETE A MEDA. 5 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA PER RIFLETTERE DA SPETTATORI A PROTAGONISTI Mettersi in gioco di fronte ai tragici eventi degli ultimi mesi S tiamo passando un’estate di timore e preoccupazioni non solo per episodi di terrorismo che hanno provocato numerose vittime, ma anche per le notizie che giungono dai fronti di questa “guerra a pezzi”, dove molti innocenti, tra i quali molti bambini, trovano la morte. Ed ora si è aggiunto anche il dramma del terremoto tra i Paesi del Centro Italia. Di fronte a questi drammi e, soprattutto, a quest’odio diabolico ci si interroga. Forse la prima domanda che ci facciamo è quella che si fanno molti credenti e non: “Dov’è Dio in questi momenti?”. Se l’è fatta anche Voltaire dopo il terribile terremoto di Lisbona del 1755: «O Dio è onnipotente, e allora è cattivo, oppure Dio è impotente, e allora non è il Dio in cui gli uomini credono», si rispondeva. Ma un’altra domanda si impone: “Dov’è l’uomo con la sua dignità e la sua responsabilità?”. Non è che avendo abbandonato Dio l’uomo ha cancellato dal suo cuore anche la voce di Dio che è la coscienza? Di fronte a queste situazioni qual è l’atteggiamento da assumere? 6 Per molti bisogna contrastare la violenza opponendo altra violenza e operando una intransigente chiusura dei nostri confini. Ma mi sembra una risposta non adeguata, né tantomeno cristiana. Illuminanti mi sembrano invece le parole pronunciate dal Card. Scola durante la S. Messa celebrata domenica 17 luglio a Lorentino di Calolziocorte (Lc) a pochi giorni dalla strage di Nizza, dal tentato golpe in Turchia e dal disastro ferroviario in Puglia, quando suggeriva di passare da spettatori a protagonisti e affermava: «I drammi che si sono susseguiti in questi giorni ci hanno turbato fino a toglierci il fiato. Come possiamo reagire a questi terribili fatti? Anzitutto passando da spettatori di questi drammi a attori responsabili. È decisivo per porre rimedio a queste tragedie non limitarci a trovare chi ne è colpevole – cosa che è comunque da fare – ma mettersi in gioco». E continuava: «La vita non è fatta solo di lavoro, vita familiare, riposo, divertimento, cura del corpo. La tragica realtà che la cronaca ci consegna ci domanda di diventare protagonisti per costruire una civiltà nuova. E questo avviene ad esempio amando in COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA famiglia, educando i figli in modo nuovo, affrontando il lavoro e il problema della disoccupazione in modo solidale. Dobbiamo cambiare nel quotidiano, così da rigenerare la nostra Chiesa e da costruire vita buona nella società… Questa convinzione deve spingere ognuno di noi ad assumere un impegno ecclesiale e sociale diretto. Non possiamo più essere solo clienti della Chiesa o solo spettatori critici della vita sociale. Non basta solo conclamare a parole i valori». Papa Francesco è ancora più esplicito quando afferma che «solo la misericordia vince la violenza, sradica il terrore, genera pace e rende la Terra più umana». E perché questo non sia confuso con un pericoloso buonismo ci esorta ad una vera conversione che significa «pazienza, giustizia, equilibrio, dialogo, incorruttibilità, solidarietà con i poveri e i poverissimi in una dedizione senza fine». Potrebbero essere riflessioni e spunti per continuare ad educarci al pensiero di Cristo e a fare della famiglia un soggetto di evangelizzazione. Don Angelo TERREMOTO NEL CENTRO ITALIA SOLIDARIETÀ E FEDE E adesso, Signore, che si fa? Eppure qualcosa ci dice che le campane torneranno a suonare LA TRAGEDIA DEL TERREMOTO NEL CENTRO ITALIA Per questa domenica (da noi è stata anticipata a domenica 11 settembre) la Conferenza Episcopale Italiana ha promosso in tutte le Chiese d’Italia una Colletta straordinaria a favore delle popolazioni vittime del terremoto di mercoledì 24 agosto. Le cronache di queste settimane hanno messo in luce il dramma di quanti hanno subito lutti, feriti e immensi disagi. Grande è stata la solidarietà di tutta la Nazione. Scavando un po’ in questo dolore non sono parse banali alcune affermazioni del Vescovo di Ascoli, mons. Giovanni d’Ercole, in occasione dei funerali delle vittime del versante marchigiano, di cui proponiamo alcuni stralci: «“E adesso, Vescovo, che si fa? Qui abbiamo perso tutto o quasi e tu dove stai?”. Apparentemente non c’è risposta. Eppure, se guardate appena sotto le lacrime, nessuno più di noi può testimoniare che il terremoto, come la malattia, il dolore e la morte, può strapparci tutto eccetto l’umile corag- gio della fede. Ecco perché queste solite cose possono essere la scialuppa di salvataggio per non affogare nella disperazione e mai come ora possono ridare luce alla nostra speranza. Provate a pensarci: se una ripartenza sarà mai possibile, ripartiremo insieme da queste solite e piccole cose: le sorgenti non perdono mai la parola. Senza quella sorgente di speranza che è la fede saremmo sul lastrico della miseria più nera». E qui il Vescovo di Ascoli ha proposto una bella pagina di Guareschi su don Camillo alle prese con la drammatica alluvione del fiume “amico” Po che, uscito dagli argini, aveva sommerso le case e travolto ogni cosa. «Don Camillo parlò a lungo nella chiesa devastata e deserta e intanto la gente, immobile sull’argine, guardava il campanile. E continuò a guardarlo e, quando dal campanile vennero i rintocchi dell’Elevazione, le donne si inginocchiarono sulla terra bagnata e gli uomini abbassarono il capo. La campana suonò ancora per la Benedizione. Adesso che in chiesa tutto era finito, la gente si muoveva e chiacchierava a bassa voce: ma era una scusa per sentire ancora le campane». È l’augurio che facciamo agli abitanti di Amatrice, Accumoli, Pescara, Arquata del Tronto e degli altri centri colpiti: che tanta sia la solidarietà, che lo Stato e tutte le Istituzioni facciano seriamente e efficacemente la loro parte per ridare al più presto dignità al loro vivere quotidiano. Ma accanto a tante legittime aspettative materiali non manchi la fede nella bontà e giustizia di Dio. Perché siamo certi che anche ad Amatrice e dintorni, come a Brescello per don Camillo, le campane torneranno presto a suonare per onorare la memoria di tante vittime (diverse giovanissime) e pregare nella speranza cristiana di riabbracciarle nel “nuovo mondo”, là dove la Madonna ci ha dato appuntamento tutti riuniti. Anche qui i segnali di speranza non mancano: che dire infatti della statua della Madonna rimasta miracolosamente intatta tra le macerie di una nicchia di Pescara del Tronto?! E. N. 7 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA ESTATE 2016 RACCONTI DI UN’ESTATE Grandi e piccoli dei nostri Oratori in vacanza in Austria SECONDO TURNO – PRIMA E SECONDA MEDIA Il 20 luglio di buon mattino siamo partiti da Meda con due pullman carichi di sessantacinque ragazzi di prima e seconda media, otto animatori, tre cuochi e Don Mattia. Destinazione: Imst, meta raggiunta dopo cinque ore di viaggio. Arrivati alla casa che ci avrebbe ospitati, siamo stati accolti dai ragazzi del primo turno, che presto sarebbero tornati a Meda. Dopo un rapido pranzo al sacco e l’assegnazione delle camere, abbiamo svolto un’attività per introdurre il tema della vacanza: il “mettersi in cammino”. Abbiamo trascorso in montagna una bellissima settimana e, nonostante il tempo non sia stato sempre dei migliori, siamo comunque riusciti a fare due escursioni, a visitare un pomeriggio la città di Imst e a provare il divertentissimo ottovolante. Senza però trascurare dei momenti di preghiera e la Messa, per la quale i ragazzi a turno preparavano delle intenzioni per cui 8 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA pregare e un pensiero sulle letture, mentre il momento serale era dedicato a giochi di squadra organizzati dagli animatori. L’ultimo giorno abbiamo ricevuto tutti un portachiavi a forma di scarpetta come conclusione del percorso svolto durante la settimana, per ricordarci che siamo tutti “in cammino”. Questa esperienza è stata sicuramente indimenticabile sia per i ragazzi che per gli animatori: il vivere a stretto contatto per una settimana e il condividere con gli altri nuove esperienze ci ha aiutato a conoscerci meglio, a conoscere nuove persone e ad instaurare forti legami di amicizia con esse; inoltre la collaborazione nei servizi quotidiani ci ha aiutato a renderci più responsabili e attenti ai bisogni degli altri. Infine i ragazzi hanno apprezzato la presenza degli animatori al loro fianco perché li hanno aiutati a crescere e a maturare, essendo stati un esempio per loro. Davide ESTATE 2016 PREADO E ADO Quest’anno noi ragazzi tra la terza media e la terza superiore, accompagnati da don Mattia, suor Gianfranca e alcuni educatori, abbiamo trascorso otto giorni in Austria, vicino alla città di Imst. Siamo partiti carichi di entusiasmo il giorno 27 luglio e, dopo un viaggio lungo sette ore, siamo arrivati all’hotel Landhaus Linser, dove abbiamo trascorso il resto della vacanza. A giorni alterni o siamo rimasti in casa, senza mai annoiarci grazie alle attività proposte dai nostri educatori, o siamo andati a fare delle bellissime escursioni. Durante una di queste abbiamo avuto l’occasione di provare “l’ottovolante più lungo del mondo”, un percorso su dei vagoncini che scende lungo il pendio della montagna. Un altro giorno siamo andati in visita a Innsbruck, raggiungendo la città con il treno. Una volta lì abbiamo pranzato al sacco nel giardino reale e, dopo aver fatto un po’ di shopping, abbiamo celebrato la Messa in una chiesa del centro. Grazie ai nostri cuochi volontari i pasti erano uno dei momenti più buoni… ehm, belli della giornata. I giorni purtroppo sono trascorsi troppo velocemente: il 3 agosto il nostro gruppo ha fatto ritorno a Meda. È stata un’esperienza molto bella, anche grazie ai momenti di preghiera e di riflessione insieme, che ci hanno permesso di crescere interiormente e spiritualmente. Ado AGGIUNGO ANCHE LA MIA DA SUORA! È il primo campo che vivo con gli Ado e con gli educatori di Meda! Posso dire che ho osservato molto e camminato ogni giorno al loro fianco. Per cammino intendo i passi che si sono fatti per dare colore e spessore alle relazioni e all’amicizia, agli interventi educativi e alla fiducia reciproca, al tentativo di accorgerci che il Signore cammina accanto a noi e desidera che ci giochiamo al meglio, con “spessore e tenacia”. Il tema che è stato proposto come strumento per crescere come ragazzi che “camminano” ha avuto come titolo: On the road. Abbiamo voluto offrire ai ragazzi l’opportunità di comprendere che dentro l’esistenza non si sta, come dice Papa Francesco “sul divano”, ma in cammino e svegli, coraggiosi. Porto nel cuore le giornate belle e le fatiche del diventare grandi di ciascuno; ho iniziato così a conoscerli in modo più personale, gustando la loro allegria e curando le loro ferite… le vesciche in modo particolare!!! Abbiamo lasciato loro come segno una scarpetta, affinché possano ricordare che il cammino iniziato al campo continua nella vita di tutti i giorni con lo spessore bello e tenace di chi vuole essere protagonista nella Vita. Questa è la preghiera che tutti abbiamo consegnato al Signore Gesù: Guida i miei passi, guida i miei desideri, guida le mie scelte perché siano di spessore e “alte”. Guidami tu, anche quando sbaglio. Fa’ che lungo la strada, giorno dopo giorno, io impari a ricevere e a dare, ad accogliere e condividere, per essere un buon “compagno di cammino” per le persone che incontro. Grazie per l’accoglienza e la gioia che ho potuto gustare nei giorni di campo e che certamente colorerà anche il cammino che ci viene incontro. Suor Gianfranca 9 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA ESTATE 2016 BEATO IL CUORE CHE PERDONA L’esperienza dei nostri giovani alla GMG di Cracovia E d eccoci qui, sul pullman, a raccontare di un’impervia, avventurosa e fantastica esperienza. Tutto è incominciato giovedì 28 luglio davanti all’Oratorio Santo Crocifisso: settantasei ragazzi provenienti da Meda, Seveso e Cesano Maderno pronti a partire per questa straordinaria avventura. Dopo un viaggio di ben 1360 km, e la bellezza di diciannove ore trascorse in pullman, siamo giunti in quella che sarebbe stata la nostra “casa” per i successivi quattro giorni: la “pittoresca” località collinare di Wieclawska, a una ventina di km da Cracovia, ci ha accolti con distese di campi, tende e tanto fango! La sistemazione nelle nostre umide “suite” è stata rapida perché il papa già ci attendeva in città per la Via Crucis. Carichi di entusiasmo, armati di zaino e di lunghe mantelle, ci siamo affrettati a prendere il treno verso Cracovia. Nella soleggiata città si respirava aria di condivisione, gioia ed energia, il vento soffiava sulle tante bandiere e si udivano parole e canti da ogni angolo del mondo. Raggiunto il parco di Błonia, è calata l’atmosfera di preghiera ed ecco l’inizio della Via Crucis: diverse lingue echeggiavano nel prato, ma ognuna con la stessa intenzione. Concluso il momento di raccoglimento, ci siamo dispersi per le vie di Cracovia cercando un posto in cui cenare: la musica nelle piazze travolgeva tutti i giovani, unendoli in canti e balli. È giunta l’ora di rincasare, ma il ritorno è stato più difficoltoso del previsto: la sta- 10 zione era invasa dai giovani pellegrini, che con tanta stanchezza spingevano cercando di accaparrarsi un angolino di un lungo treno colmo di persone. Le ospitali tende e i nostri coinquilini ragni e formiche ci hanno augurato una serena notte. È arrivato un nuovo giorno. Il sole splendeva ed eravamo pronti al momento più intenso della GMG: il pellegrinaggio verso Campus Misericordiae. Dopo navetta, treno e tram, finalmente è iniziato il cammino! I cori, i canti, i vivaci colori delle bandiere hanno reso la strada meno faticosa. Al calar del sole, dopo 22 km percorsi a piedi, eccoci arrivati al campo dove il Papa accoglieva tutti i pellegrini. La serata è stata momento di incontro per i giovani del mondo, superando timidezze e barriere linguistiche. Nonostante le luci dei lampioni e le chiacchiere dei vicini di “sacco a pelo”, la stanchezza era tanta e addormentarsi non è stato difficile. COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Le chiare luci del mattino ci hanno svegliato: le prime ore del giorno sono state teatro non solo di scambi di sorrisi, ma anche di oggetti tipici, fotografie e firme. Sotto il sole sempre più caldo, si è celebrata la Messa, alla fine del quale è stata annunciata la città ospitante la prossima GMG: Panama. Conclusa la celebrazione, abbiamo pranzato insieme in attesa di lasciare il campo. Dopo aver cenato in un centro commerciale, ci siamo recati al nostro alloggio, dove ci attendevano le nostre tende allagate. Si è concluso così un altro giorno. Nella giornata successiva abbiamo avuto il piacere di visitare la città di Cracovia e nel pomeriggio i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau per mantenere vivo il ricordo di milioni di vittime. Per un’ultima volta siamo tornati nel nostro “accampamento”, dove è nato un clima di festa e allegria, nel quale il calore delle nostre voci unite in cori è stato accompagnato da quello di un falò. L’indomani abbiamo preparato i nostri bagagli, pronti per raggiungere Vienna. Abbiamo impiegato la mattina visitando il Santuario della Divina Misericordia e, dopo aver dato un ultimo saluto al centro spirituale di Cracovia, ci siamo avviati verso la capitale austriaca, dove ci attendevano una fresca doccia e un caldo e morbido letto. Giunti in serata, abbiamo avuto modo di assaggiare piatti tipici austriaci insieme a un boccale di birra. Risvegliarsi in un letto pareva una favola e la voglia di rimanere coricati era tanta, ma la giornata era intensa, quindi ESTATE 2016 bisognava sbrigarsi! La prima giornata a Vienna è stata dedicata alla visita della città e per i più spendaccioni… a un po’ di shopping! Dopo aver assaggiato una gustosa torta Sacher e un delizioso caffè viennese, ci siamo diretti verso il nostro ostello per la cena. Da buoni festaioli ci siamo gustati “Vienna by night”: dopo il rituale giro sulla ruota panoramica, ci aspettava il luna park… dopo tutto la notte era ancora giovane… È arrivato l’ultimo risveglio estero: l’ultima tappa che abbiamo affrontato prima di partire per l’Italia è stata la residenza imperiale. I ragazzi della GMG ED ORA… CI TROVIAMO A SCRIVERE DI GIORNI CHE MAI DIMENTICHEREMO… «Quello che porto a casa da questa GMG sono una nuova forza e una nuova fiducia. Le parole del Papa hanno acceso una fiamma che m’impegnerò a tenere accesa e a far crescere». Elisa «La nota più sonora della GMG è stata la visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Ho fatto la visita con un piccolo gruppo, leggendo e traducendo per loro i pannelli esplicativi. Il fatto di dover ripetere ad alta voce le parole mi ha costretto a fare i conti più seriamente con i fatti lì accaduti. Le parole del Papa: «Installate bene la connessione più stabile, quella di un cuore che vede e trasmette il bene senza stancarsi» erano ancora fresche nelle mie orecchie e, davanti ai resti del male e dell’orrore di cui l’uomo è stato e ancora è capace, mi sono davvero resa conto dell’importanza di tenere gli occhi bene aperti e fissi al bene, anche quando è difficile da trovare, per poterlo portare in ogni angolo buio della nostra vita». Maria Chiara «Ciò che porto a casa da Cracovia sono le mie scarpe. Quelle scarpe indossate il giorno 28 luglio una volta alzato dal divano e mai tolte fino alla fine del mio viaggio. Quelle scarpe che sono state a contatto con la pioggia, il sole, i sorrisi, le gioie, le preghiere, i canti popolari, i giovani, le bandiere con i colori di tutto il mondo, l’accoglienza e la fratellanza del popolo polacco, con il nostro grande amico Papa Francesco con il quale abbiamo professato la nostra fede in Gesù Cristo davanti alla Croce di legno della GMG. Quel bel paio di scarpe che a rivederle oggi sono tutte consumate, ma a dirla tutta preferisco attribuire loro l’aggettivo “vissute”». Viktor «La GMG per me è stata l’occasione per stringere nuove amicizie e per condividere con altri giovani un’esperienza di fede e di vita. Da tempo cercavo l’opportunità di incontrare ragazzi della mia età che condividessero le mie stesse passioni: nonostante i momenti di difficoltà dovuti all’organizzazione degli alloggi e ai faticosi spostamenti in treno, siamo riusciti a creare un gruppo unito che ha saputo reagire e divertirsi in ogni momento vissuto insieme. L’immagine della GMG che più mi è rimasta nel cuore è quella delle migliaia di candele accese durante la veglia con Papa Francesco: migliaia di piccoli lumini accesi per lo stesso motivo, uniti in un momento di preghiera, che acquistano la forza per tenere acceso il proprio fuoco interiore. Spero che la forza e la fiducia che Papa Francesco ha dato a noi giovani quella sera possano essere motore di cambiamento e di miglioramento». Laura «L’incontro con il Papa è stato molto intenso. Un primo momento significativo è stato l’accensione delle candele, un’immagine molto forte che porterò sempre dentro di me. Inoltre molto sentito è stato l’incoraggiamento a scoprire la nostra vita, viverla pienamente, assaporare ogni suo gusto, godere di ogni suo momento. Dopo questa esperienza sono una persona diversa. Non oserei dire migliore, ma piuttosto mi sento cresciuta, ho trovato risposte sulla mia fede e risposte su me stessa, ne esco speranzosa nel fatto che la fiammella che simbolicamente abbiamo acceso bruci dentro di noi e riscaldi i cuori delle persone che ogni giorno incontriamo nel nostro cammino». Silvia 11 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA ESTATE 2016 - GRUPPO FAMIGLIE A CARPEGNA TUTTO CIÒ CHE ABBIAMO AVUTO DA QUESTA VACANZA È DONO DI DIO Belle vacanze che hanno fatto pulizia nei nostri cuori, cementato nuove amicizie e fatto conoscere luoghi incantevoli Q uest’anno Carpegna (provincia di Pesaro e Urbino) ha ospitato le vacanze dei gruppi famiglie di Meda, Seveso e Limbiate con il gruppo cucina dell’oratorio di Madonna di Fatima. In tutto eravamo ottantacinque persone, accompagnati da don Tommaso e suor Paola. Vacanze stupende, intense, in cui abbiamo pregato, visto sia l’alba che il tramonto, visitato luoghi come San Marino, San Leo e Pennabilli, festeggiato compleanni e donato testimonianza del sacramento del matrimonio ad una futura coppia, Elisa e Davide, che in ottobre si sposerà. Abbiamo giocato, cantato, suonato e recitato. Vi consigliamo di vedere il film Se Dio vuole. Soprattutto abbiamo meditato le letture dell’enciclica Amoris Laetitia di Papa Francesco, per capire che amarsi come coppia vuol dire pazienza, rispetto, ascolto, perdono, speranza, non adirarsi e non vantarsi. Parole che fanno pulizia nei nostri cuori e ci fanno rinvigorire. Don Tommaso ci ha fatto una bellissima sorpresa: mentre stavamo visitando la Pieve di S. Giovanni Battista di Carpegna è venuto a salutarci don Claudio con sua madre. Marcella, Ivano e Fabio «NON POTREMO INCORAGGIARE UN CAMMINO DI FEDELTÀ E DI RECIPROCA DONAZIONE SE NON STIMOLIAMO LA CRESCITA, IL CONSOLIDAMENTO E L’APPROFONDIMENTO DELL’AMORE CONIUGALE E FAMILIARE» Papa Francesco prattutto l’accoglienza da parte delle famiglie “storiche”. Quest’anno ci siamo sentiti da subito protagonisti per costruire insieme agli altri un clima cordiale e fraterno. E abbiamo visto che stare bene insieme per un’intera settimana non è affatto scontato, ma è il risultato di tanti semplici gesti quotidiani di attenzione e accoglienza gli uni verso gli altri. Elena, Marco, Silvia, Marta, Lorenzo, Tecla ______ Trasferta a Carpegna: nuova trasferta per alcuni volontari del gruppo cucina di Madonna di Fatima al seguito di don TESTIMONIANZE ______ La vacanza a Carpegna per noi è stata l’occasione per conoscere nuove persone e approfondire amicizie. Ci siamo messi in gioco su temi di fede e di vita quotidiana, sentendoci parte di una chiesa domestica. Anche i nostri figli hanno avuto modo di fare nuove amicizie e di vivere in un clima di comunità, confrontandosi con altri adulti al di fuori della propria famiglia. Donatella, Adelchi, Riccardo, Sara e Andrea ______ Anche quest’anno la vacanza con le famiglie è piaciuta moltissimo ad ognuno di noi. L’anno scorso eravamo alla prima esperienza e abbiamo sperimentato so- 12 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Tommaso e delle famiglie di Seveso, Meda e Limbiate. Con due nuovi aiutanti e i mariti delle chef, tra colazioni e cene abbiamo avuto la gioia di conoscere nuove famiglie che si sono aggiunte. Non è stato sempre semplice, ma se — come ha detto il don — «la fatica è il contenitore della felicità», direi che abbiamo fatto il pieno. Oltre a nuove famiglie abbiamo visto luoghi incantevoli e ne porteremo con noi il ricordo. Un grande grazie a tutti per la calorosa accoglienza. Fulvia e Vittorio, Patrizia e Giuseppe, Angelina e Savino e Renata GRUPPI DI ASCOLTO PRESENTAZIONE G. DI A. 2016-2017 Le parabole, tema dell’anno dei gruppi di Ascolto C on il prossimo mese di ottobre riprendono gli incontri dei Gruppi di Ascolto della parola. Il nostro cammino avrà come titolo: «E uscì a seminare» Parlare in parabole. Quest’anno metteremo l’accento sul cap. 13, il discorso centrale del Vangelo di Matteo, ovvero il discorso in parabole. È l’occasione opportuna per mettere a fuoco che cosa sia una parabola, come funziona, come possiamo leggerla oggi. Gesù amava parlare in parabole e i Vangeli ci regalano alcuni gioielli narrativi e teologici, diventati ormai perle che si LE PARABOLE CHE TRATTEREMO NEI SETTE INCONTRI Primo incontro: IL SEMINATORE Mt 13, 1-9 Secondo incontro: «PERCHÈ PARLI CON PARABOLE?» Mt 13, 10-17 Terzo incontro: «VOI DUNQUE ASCOLTATE» Mt 13, 18-23 Quarto incontro: LA ZIZZANIA Mt 13, 24-30 Quinto incontro: IL GRANELLO DI SENAPE E IL LIEVITO Mt 13, 31-33 Sesto incontro: IL TESORO E LA PERLA Mt 13, 44-46 Settimo incontro: LA RETE Mt 13, 47-52 stagliano fra i classici della letteratura di tutti i tempi. La parabola è un racconto fittizio, tuttavia le parabole che ci propone Gesù pur essendo inventate sono tutte verosimili. Infatti in esse Gesù ci rivela il suo sguardo sul mondo, la realtà che anche noi abbiamo sotto gli occhi. Una realtà fatta di natura e cultura legata a tutte le dimensioni umane come cercare, lavorare, commerciare, piantare, pescare, tutte quelle realtà che lui vedeva sul lago di Galilea, tutte le persone che conosceva, che incontrava, che lo avevano seguito; in queste realtà Gesù vede come c’è già il regno di Dio. Attraverso esempi concreti tratti dalla vita quotidiana Gesù ci dice la novità dell’annuncio del Vangelo, la novità del regno di Dio. Queste sono parabole che ci aprono alla speranza perché ci dicono che il regno c’è, è qui, agisce, lavora, è grande, è pieno di novità, potremmo dire che è la grande fortuna che può capitare all’uomo. Attraverso questo ascolto possiamo entrare in questa bellissima pagina che è il discorso di Gesù. MINISTRI STRAORDINARI DELL’EUCARESTIA I due nuovi Ministri Straordinari della Comunione Eucaristica – Tina Cairoli e Adolfo Meda – con don Piero durante la Messa delle ore 10.30 a San Giacomo. 13 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA DOMENICA 24 LUGLIO — FESTA DI SAN GIACOMO APOSTOLO LA FESTOSA ACCOGLIENZA A DON CLAUDIO GALIMBERTI Il richiamo alla fedeltà del Signore anche nei momenti di prova e difficoltà «Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini» frequenti piovaschi del mese di luglio hanno risparmiato la festa patronale di San Giacomo di domenica 24 luglio, svoltasi in un clima di amicizia e sobrietà nel comune cammino di fede di una comunità peraltro già “impegnata” su altri legittimi fronti di vacanze, cosa che ha condizionato le presenze, soprattutto nel pomeriggio. Molto partecipata e affollata è stata comunque la Messa delle ore 10.30 presieduta da don Claudio Galimberti, che ricordava il quarantesimo anniversario di ordinazione presbiterale. Nel saluto di benvenuto don Tommaso ha ricordato le prove che hanno toccato la nostra Comunità pastorale in questi mesi, interrogandosi su quale strada ci sta portando il Signore. Nel ringraziamento don Claudio ha voluto assicurare che questi quarant’anni di sacerdozio gli hanno testimoniato la fedeltà del Signore anche nelle circostanze più difficili e che «Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini». Nell’omelia, ricordando i quarant’anni di ordinazione, ha spiegato che «… avremmo dovuto essere in due perché eravamo in due quel giorno: io e don Antonio Citterio. Però sapete che don Antonio non sta tanto bene e quindi non ha potuto essere qui presente. Lo ricordiamo però nella nostra preghiera e, al ringraziamento, aggiungo anche una richiesta di preghiera per me. Ci ha abituati Papa Francesco a chiedere preghiere per lui, anche per me c’è bisogno di preghiera perché, come dice il Vangelo, possiamo avere “Il centuplo quaggiù e la vita eterna insieme a molte tribolazioni”. Ecco, non bisogna cancellare quella frase che Luca non mette, ma Matteo sì. Insieme a tanti problemi, a tante fatiche, che sono le fatiche che in ogni famiglia ci sono (anche le nostre parrocchie, che sono famiglie di famiglie, famiglie grandi, hanno i loro problemi), però con la grazia del Signore c’è anche la prima parte, …il centuplo quaggiù». Don Claudio ha ricordato la figura di Giacomo, «fratello di Giovanni, uno dei dodici chiamati a diventare apostoli di Gesù. Giacomo è il primo a morire per il Vangelo, ucciso intorno all’anno 40 da Erode Agrippa a Gerusalemme. […]. Da San Giacomo possiamo imparare molte cose: la prontezza ad accogliere la chiamata del Signore anche quando ci chiede di lasciare la “barca” delle nostre sicurezze umane; l’entusiasmo nel seguirlo sulle strade che Egli ci indica, al di là di ogni nostra illusoria presunzione; la disponibilità a testimoniarlo con coraggio, se necessario fino al sacrificio supremo della vita. […] Il cammino soprattutto interiore di San Giacomo, dal monte della Trasfigurazione al monte dell’agonia, simbolizza tutto il pellegrinaggio della vita cristiana, fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio». Don Claudio ci ha indicato la strada da seguire: «Seguendo Gesù, come San Giacomo, sappiamo che, anche nelle difficoltà, andiamo sulla strada giusta. È la Parola di Dio che oggi ci richiama a meditare su questa scelta sapiente, a questa sapienza del cuore in contrasto con la falsa sapienza del mondo. Sapienza e stoltezza sono le parole che si rincorrono in questa I 14 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA liturgia domenicale. […] È la sapienza di Dio che oggi Paolo nella lettera ai Corinzi contrappone alla sapienza del mondo, che stoltamente mette la sua fiducia soltanto nei beni della terra e nel vanto degli uomini: sono progetti “vani”, dice Paolo. Vani nel senso del vuoto, un pauroso vuoto di umanità. Sembra che il nostro mondo soffra molto di questo vuoto di valori. La conseguenza è questo ribollire di infelicità, di violenza, di terrorismo che si alimenta di false visioni teologiche, è questo spremere la vita, pensando che tutto sia nella nostra disponibilità… E allora per i soldi si compie ogni nefandezza e si trasgredisce ogni regola, distruggendo la nostra umanità. Dio ce ne guardi. Ci guardi da questa stoltezza. Ci apra alla sua sapienza. Quella sapienza del cuore che ha guidato San Giacomo per tutta la sua vita di apostolo del Signore». Nel successivo rinfresco nel salone dell’oratorio tante persone si sono poi strette intorno a don Claudio. Nel pomeriggio si è svolto un combattuto torneo di bocce, in cui i meno grandi non hanno sfigurato di fronte ai più esperti. Gradita è stata anche la partecipazione di don Tommaso, che l’anno scorso aveva fatto coppia con don Piero che sarebbe stato certamente della partita senza il grave incidente. Molto apprezzato è stato poi il giro-pizza serale e l’assaggio di squisite torte, nell’ambito di un servizio sempre ben curato dai responsabili del bar dell’oratorio. Lunedì 25 luglio, festa liturgica di S. Giacomo, si è svolta la tradizionale benedizione delle autovetture impartita da don Ernesto, che ringraziamo unitamente a tutti coloro che hanno organizzato e animato i diversi momenti della Festa. E.N. (con la collaborazione di Carla e Marina) RITORNANDO ALLA FESTA DELLA PARROCCHIA DI SAN GIACOMO DI DOMENICA 4 OTTOBRE 2015 DEI PALLONCINI MARATONETI SONO ARRIVATI MOLTO, MOLTO LONTANO… Hanno portato un messaggio di amicizia, pace, solidarietà N ella mattinata di domenica 4 ottobre 2015 una breve schiarita, dopo una vigilia — meteorologicamente parlando — molto incerta, aveva favorito il lancio di un centinaio di palloncini, liberati in cielo dai ragazzi/e dopo la S. Messa delle ore 10.30 in occasione della festa parrocchiale dell’anno scorso. Contenevano, tra l’altro, l’invito a rispondere a coloro a cui fossero arrivati superando le avversità atmosferiche, segnalando la località del ritrovamento. Così tre palloncini, spinti da un vento gagliardo in alta quota e dal brillante lavoro di pompaggio dei nostri valenti addetti, che hanno potuto contare nell’occasione su una congrua quantità di gas nelle bombole, hanno percorso una distanza incredibile (più di 230 chilometri in linea d’aria), valicando la nostra regione per arrivare in Trentino e in Veneto (su nella provincia di Belluno), lungo una ben precisa direttrice NordEst. Ecco l’elenco delle località di arrivo con i nomi dei ritrovatori e dei ragazzi/e mittenti: Grauno (Trento) da Martino, Giorgia e Miriana Pedot a Emanuela Cappelletti Levico Terme (Trento) da Victor e Veronika Puecher a Miriam Schiavolin Lentiai (Belluno) da [email protected] a Francesca Rigamonti Riportiamo un collage di questi tre biglietti, che saranno esposti anche in oratorio durante la prossima festa del 2 ottobre, quando ci sarà la premiazione dei ragazzi lanciatori dei palloncini ritrovati. Complimenti a tutti i ragazzi, ma soprattutto a chi ha indovinato venti e correnti facendo arrivare così lontano questi piccoli segni di umanità. E.N. 15 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA PIANO PASTORALE FAMIGLIA SOGGETTO DI EVANGELIZZAZIONE Programma Pastorale della Comunità Santo Crocifisso per l’anno 2016-2017 S ollecitati dal nostro Arcivescovo, vorremmo mettere al centro della vita della nostra Comunità Pastorale le famiglie, perché diventino “soggetti di evangelizzazione”. Ci sostiene da un lato l’evento provvidenziale dei due Sinodi dedicati alla famiglia e l’esortazione di papa Francesco Amoris Laetitia, dall’altro la nostra stessa esistenza permeata di vissuti familiari. Compiamo tre passi: • dare un volto alle nostre famiglie; • comprendere in che modo la comunità cristiana può sostenere il compito delle famiglie di trasmettere la fede; • scegliere modalità e stili concreti per aiutare le famiglie della nostra Comunità a divenire testimoni della gioia del Vangelo. LA “FAMIGLIA” NON ESISTE In modo paradossale dobbiamo riconoscere che non esiste — per fortuna — un modello unico di famiglia che possa essere preso a esempio. Le tante famiglie cristiane, che hanno chiesto al Signore la benedizione del proprio amore fin dal 16 giorno del matrimonio, presentano così tante sfaccettature che risulta impossibile farne una descrizione “media”. Al tempo stesso non possiamo ignorare il fatto che molte persone vivono un’esperienza di “famiglia” che esula dai canoni standard del “un uomo e una donna, in una casa, con dei figli generati da loro o al più adottati”. Non sta a noi giudicare queste situazioni (per questo ci riferiamo al Magistero ecclesiale), quanto prendere atto che tanti fratelli e sorelle che incrociamo per i battesimi o l’iniziazione cristiana o anche solo all’Oratorio estivo o per un funerale vivono “ordinariamente” esperienze familiari molto diverse dagli standard “cattolici”. Potrebbe esserci d’aiuto parlare di famiglie al plurale, provando a descriverle con participi passati che ne esprimono la caratteristica: • famiglie benedette dal Sacramento del Matrimonio; • famiglie allietate dalla nascita dei figli; • famiglie provate dal lutto, dalla malattia, dalla mancanza di lavoro; • famiglie scacciate dalla propria terra; COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA • famiglie ferite da separazioni o tradimenti; • famiglie ricostituite in seguito a precedenti esperienze familiari… Abbiamo bisogno di esercitarci in questo sguardo ampio, accogliente, davvero “cattolico” (cioè universale), capace di vedere in ciascuno un dono e una possibilità per la nostra vita. COME LA COMUNITÀ (“FAMIGLIA DI FAMIGLIE”) PUÒ SOSTENERE LE SINGOLE FAMIGLIE A partire dalla Lettera pastorale Educarsi al pensiero di Cristo abbiamo proposto come tema dell’Anno Pastorale 2016-17 la «famiglia come soggetto di evangelizzazione». Ma che cosa significa ciò? L’Arcivescovo scrive esplicitamente che «non significa coinvolgere i membri come attori di iniziative pastorali, ma mobilitare la “famiglia in quanto famiglia” alla testimonianza evangelica attraverso gli aspetti normali e costitutivi della sua vita quotidiana» (p. 61). Rendere la famiglia soggetto di evangelizzazione vuole dire farle prendere coscienza di tutte le potenzialità, di tutto il bene di cui è portatrice e incentivarla affinché si diffonda la logica del Vangelo, contrastando l’egoismo, la “desertificazione” del mondo. Alla famiglia viene chiesto semplicemente di testimoniare ogni giorno la bellezza di stare insieme e di stringere relazioni positive con tutti, creando la fraternità. Sono due gli atteggiamenti da custodire. Il primo lo suggerisce l’Arcivescovo quando spiega l’importanza del confronto con la realtà: «Il discepolo di Cristo è pronto a imparare da chiunque e da ogni situazione. La potente espressione dell’Apostolo: “Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono” (1Ts 5,21) dice con chiarezza cosa sia l’autentico “atteggiamento critico”: non sterile e spesso narcisistica opposizione, ma indefesso tentativo di cogliere il bene, ovunque e comunque si presenti, lasciando cadere ciò che non è tale» (p. PIANO PASTORALE affidiamo alle singole commissioni del Consiglio Pastorale alcuni stili da custodire e perseguire nel proporre le diverse iniziative durante l’anno. Come icona evangelica possiamo riprendere quella molto “domestica” del discepolo come “sale del mondo” (cf Mt 5,13) o “lievito nella pasta” (cf Mt 13,33). La testimonianza cristiana ha sempre la forma del perdersi, del mischiarsi, dello sciogliersi perché tutta la società acquisti il sapore del Vangelo. MEDA 52). Il Vangelo è già in atto nelle nostre famiglie: pensiamo all’esperienza del generare e custodire la vita, dell’accudire i malati, lo sforzo generoso e appassionato di tanti onesti lavoratori, la cura per la vita sociale, l’impegno generoso nella parrocchia… Dobbiamo scovare tutte queste tracce di bene, purificarle dalle contaminazioni che inevitabilmente si trovano e rilanciarne il positivo. Il secondo atteggiamento è presente nel magistero di papa Francesco. Nell’esortazione Evangelii gaudium ha affermato che «il tempo è superiore allo spazio» (n. 222). Ha poi spiegato questo concetto: «Dare priorità allo spazio porta a diventar matti per risolvere tutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione. Significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli. Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi». Dobbiamo dunque immaginare i processi che possano aiutarci a comprendere sempre meglio il Vangelo e a raccontarlo agli altri. E il papa terminava raccomandando di non agire con ansia, ma avendo ben chiari gli obiettivi: «Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici» (n. 223). MODALITÀ CONCRETE Per camminare insieme per formare una comunità come “famiglia di famiglie” L’esperienza maggiormente “familiare” che le nostre comunità cristiane da sempre pongono in atto è quella dell’eucaristia domenicale. In modo insuperabile durante la Messa il popolo santo di Dio è convocato nella sua interezza, in tutte le condizioni, a tutte le età. La Messa deve diventare maggiormente “a misura di famiglia”, a partire dalla disposizione dell’ambiente, che sia accogliente anche per i più piccoli, dall’animazione musicale alla portata di tutti, senza dimenticare un’atten zione perché a tutti sia permesso di partecipare attivamente e fruttuosamente (come ci chiede il Concilio) alla Messa. Le famiglie non sono tutte uguali e in famiglia spesso si devono accogliere modalità diverse di pensare e atteggiarsi. Anche la nostra Comunità deve esercitarsi nel differenziare le proposte, cercando di raggiungere e coinvolgere tutti. Al tempo stesso, la pastorale deve essere ripensata a misura della famiglia, cercando di proporre occasioni in cui possa partecipare in modo unitario. Anche nella catechesi dell’Iniziazione Cristiana sono da valorizzare momenti comuni tra genitori e figli, che permettano una ripresa e un dialogo in famiglia. Offrire occasioni di preghiera semplice, che vedano insieme le diverse generazioni (giovani, adulti e anziani), sapendo valorizzare e rispettare le diverse sensibilità e le modalità di preghiera (cfr. l’esperienza della preghiera di Taizè). Da promuovere momenti domestici di preghiera, anche semplicemente per ringraziare e fare memoria del bello ricevuto e condiviso. La famiglia è il luogo in cui si racconta e ci si racconta e così facendo si insegna a leggere il tempo presente. Esercitarsi nel raccontare e nell’ascoltare reciproco può essere un bel modo per portare anche in comunità lo stile familiare. Troppe volte le esperienze fatte vengono archiviate nel “passato” e non riescono ad essere feconde nel presente. Tenere traccia di quanto vissuto permette di arricchirsi reciprocamente. In quest’ottica la comunicazione andrebbe curata maggiormente, studiando le modalità più idonee affinché il messaggio che si vuole trasmettere arrivi a tutti e trasmetta il calore e l’entusiasmo del vivere insieme. In un’ottica di valorizzazione è da ripensare anche il ruolo degli strumenti di formazione e informazione della Comunità. Mettere al centro la famiglia chiede anche di avere il coraggio di chiamare per nome le difficoltà che le nostre famiglie incontrano. Non sempre infatti l’esperienza quotidiana è piacevole o confortante: ne sono prova le tante forme di fuga dalla casa e dalla vita familiare. Curare il fatto che dietro ai singoli che vengono coinvolti nella Comunità ci sono sempre le loro famiglie. La richiesta di un aiuto o di un servizio per l’intera Comunità non può mai prescindere dal rispetto e dalla valorizzazione dei doveri familiari. La famiglia è soggetto di evangelizzazione quotidianamente, anche a sua insaputa, in quanto elemento “di frontiera” nel mondo, in perenne confronto con la società che la circonda e con cui interagisce. Quindi, oltre che “di formazione”, ha bisogno “di supporto” e “di considerazione” nel suo ruolo. In famiglia si impara volentieri il sacrificarsi per il bene dell’altro. Considerare gli altri membri della Comunità come “familiari” ci permette di metterci a servizio gli uni degli altri con maggiore fiducia in modo spontaneo e gratuito. Le famiglie possono condividere stili di vita di sobrietà e solidarietà, che suggeriscano maggiore coerenza col Vangelo nel compiere scelte di carità, giustizia e misericordia. Si possono rilanciare i Gruppi Famiglia, invitando i partecipanti ai corsi in preparazione al matrimonio a proseguire il cammino. Anche gruppi spontanei possono formarsi, per riprendere o approfondire qualche contenuto offerto a tutti in incontri o assemblee. • 17 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 18 MISSIONI CHI ERA IN GRADO DI CITARE VERSI DEL CORANO È STATO RISPARMIATO, GLI ALTRI SONO STATI TORTURATI La testimonianza di un nostro missionario del PIME sulla strage di Dacca in Bangladesh di venerdì I luglio ad opera di sei terroristi bengalesi, che ha visto la morte di venti persone, tra cui nove nostri connazionali. Pubblichiamo la corrispondenza ricevuta dal nostro concittadino Aquilino Longoni dall’amico padre Quirico Martinelli, missionario del PIME in Bangladesh da più di quarant’anni. Attualmente è parroco a Mirpur, sobborgo di Dacca (una metropoli di tredici milioni di abitanti). Vi leggiamo parole di dolore e di speranza dalla stessa comunità musulmana. (E.N.) «PERDONATECI!» Così c’era scritto in mezzo ad una collana di fiori posta, insieme a tanti altri fiori, all’ingresso del ristorante ove, venerdì scorso, hanno perso la vita venti persone, di cui nove nostri connazionali… Così tante persone che ci incontravano per la strada, musulmani, indù e cristiani, ci esprimevano il loro grande dolore! Un nostro vicino di casa musulmano ci diceva: «Noi siamo gente semplice: non sappiamo come spiegarci tanta crudeltà, siamo sconvolti…». Sono passati otto giorni da quella terribile notte e solo ora riesco a scrivere alcune righe per tutti voi. Un grande, immenso dolore… che ha lasciato tutti senza parole che possano spiegare o dare un senso… Noi, missionari e suore che siamo qui in Bangladesh da tanti anni, così come tanti italiani che lavorano qui anche loro da tanto tempo, siamo sempre stati amati e rispettati, in un paese al 90% musulmano. Nelle nostre scuole e nei nostri ospedali la maggioranza sono musulmani. Anche nei momenti più difficili di disordini e di scioperi violenti potevamo muoverci senza timore: alcuni episodi di violenza capitati di recente ci erano sembrati solo dei casi isolati… Tanti nostri connazionali che vivono e COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA lavorano qui da parecchi anni non solo danno lavoro a tanta gente con le loro fabbriche, ma aiutano tanti progetti sociali nella scuola e nella sanità e amano questo paese e la sua gente! … E UNA GRANDE SPERANZA! «Darei tutto per avere mio figlio indietro, ma so che ha fatto la scelta giusta: non avrebbe mai perdonato se stesso, se avesse abbandonato le sue amiche là dentro!». Così ha dichiarato la madre di Faraaz Hossain, lo studente che, pur avendo avuto la possibilità di andarsene, è rimasto per non abbandonare le sue due amiche ed è stato ucciso insieme a loro. I terroristi erano studenti di famiglie benestanti. Anche Faraaz era uno studente di una famiglia benestante: ha fatto però la scelta giusta ed eroica! La speranza di noi tutti è che tanti giovani possano fare le scelte giuste e dare un futuro a questo paese! Per questo preghiamo con fiducia, e speriamo sempre in bene, nonostante tutto! Un grande abbraccio. p. Quirico MOVIMENTO TERZA ETÀ UNA GUIDA PER I GIOVANI Ripartono gli incontri formativi A nche il Movimento Terza Età si associa a tutta la Comunità nel salutare don Piero e don Mattia, assicura loro la preghiera per il nuovo ministero a cui sono stati assegnati e dà il benvenuto a don Claudio e a don Fabio, assicurando la preghiera, la disponibilità e l’affetto per la loro venuta tra noi, sicuri che, come i predecessori, sosterranno e collaboreranno per la crescita e la promozione umana e cristiana dei propri aderenti e degli anziani della Comunità. «Il compito degli uomini è di “percepire la chiamata di Dio e poi accogliere la sua volontà”. Ma per accoglierla senza esitazione occorre chiedersi quale sia la volontà di Dio nella nostra vita e capire cosa piace a Lui: “A Dio è gradita ogni opera di misericordia, perché nel fratello cha aiutiamo riconosciamo il volto di Dio che nessuno può vedere”» (cfr Gv 1,18) (dal discorso di Papa Francesco in occasione della Santificazione di Madre Teresa di Calcutta). Da questa frase e dal titolo del prossimo Piano Pastorale della nostra Comunità Famiglia soggetto di evangelizzazione il Movimento Terza Età propone il calendario delle iniziative per l’anno pastorale 2016-2017, prendendo come icona la figura tratta dal Libro dei Maccabei dove si cita: «Un tale Eleàzaro, uomo già avanti negli anni …, facendo un nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia, … ma specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, … diceva: non è affatto degno della nostra età fingere, con il pericolo che molti giovani, … per colpa della mia finzione, … si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla mia vecchiaia… mi mostrerò degno della mia età e lascerò ai giovani un nobile esempio…». Il tema delle Opere di Misericordia, della Famiglia soggetto e della vecchiaia sono le linee su cui abbiamo stilato il calendario. Le iniziative che presentiamo sono rivolte in particolare agli aderenti, ma sono un invito a partecipare (dove e quando è possibile) ai momenti di formazione, catechesi, convivialità, gioia, gite culturali, ecc. anche ai membri della sua famiglia; in particolare è auspicabile un coinvolgimento delle giovani generazioni, ben sapendo quanto le persone anziane (nonne e nonni) sono importanti per la loro educazione e per la loro crescita. Per questo ben vengano, e saranno accolti con gioia, i nipoti o i membri della famiglia che vorranno essere vicini ai nonni durante gli incontri proposti. • CALENDARIO INIZIATIVE 2016 – 2017 2016____________________________ SG T 11 OTTOBRE - MARTEDÌ - ORE 14.30 GRUPPO DI ASCOLTO – 1° Incontro. (S. Giacomo) 20 OTTOBRE - GIOVEDÌ - ORE 14.30 Parrocchia S. Giacomo: in bar CATECHESI, incontro sul tema: “ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE” relatore Vermondo Busnelli e, al termine, castagne per tutti Auguri ai compleanni di Ottobre. SG 8 NOVEMBRE - MARTEDÌ - ORE 14.30 GRUPPO DI ASCOLTO – 2° Incontro. (S. Giacomo) T 17 NOVEMBRE - GIOVEDÌ - ORE 14.30 Parrocchia Madonna di Fatima: CATECHESI Incontro con i responsabili UNITALSI Auguri ai compleanni di Novembre. T 3 DICEMBRE - SABATO Giornata di ritiro spirituale in preparazione al Natale don Marco Begato Parrocchia Don Bosco - Brescia SG 13 DICEMBRE - MARTEDÌ - ORE 14.30 GRUPPO DI ASCOLTO – 3° Incontro. (S. Giacomo) T 14 GENNAIO - SABATO Visita Mostra Presepi a Soave e Verona con pranzo presso Ristorante “Girò” – Lavagno (VR) SMN 26 GENNAIO - GIOVEDÌ - ORE 14.30 Incontro e lotteria (Oratorio S. Crocifisso) SG9 MAGGIO - MARTEDÌ - ORE 14.30 GRUPPO DI ASCOLTO – 6° Incontro. (S. Giacomo) T 10 GIUGNO - SABATO Gita al Santuario Madonna del Sangue di Re (VB) T 4 FEBBRAIO - SABATO (S. AGATA) Cena presso Parrocchia Madonna di Fatima SG 13 GIUGNO - MARTEDÌ - ORE 14.30 GRUPPO DI ASCOLTO – 7° Incontro. (S. Giacomo) SG 14 FEBBRAIO - MARTEDÌ - ORE 14.30 GRUPPO DI ASCOLTO – 5° Incontro. (S. Giacomo) T 23-24-25 GIUGNO Viaggio Torino e le bellezze del Piemonte T 16 FEBBRAIO - GIOVEDÌ - ORE 14.30 Parrocchia S. Giacomo: incontro in bar CATECHESI, pomeriggio insieme per nonni e nipoti (gare ping-pong, calcetto, freccette, carte, ecc.) Auguri ai compleanni di Febbraio T 29 GIUGNO - GIOVEDÌ - ORE 15.00 Incontro di chiusura anno sociale Auguri ai compleanni di Maggio e Giugno T 13 LUGLIO - GIOVEDÌ - ORE 15.15 Incontro e merenda con gli anziani della “Casa di Riposo G. Besana”. 23 FEBBRAIO - GIOVEDÌ - ORE 15.15 Incontro e merenda con gli anziani della “Casa di Riposo G. Besana”. T 14 SETTEMBRE - GIOVEDÌ - ORE 14.30 Parrocchia S. Giacomo: incontro in bar CATECHESI presentazione Calendario iniziative 2017-2018. Auguri ai compleanni di Luglio, Agosto e Settembre. T SMN 23 MARZO - GIOVEDÌ - ORE 14.45 Incontro (Oratorio S. Crocifisso) T 2017____________________________ T SG 10 GENNAIO - MARTEDÌ - ORE 14.30 GRUPPO DI ASCOLTO – 4° Incontro (S. Giacomo) SG 12 GENNAIO - GIOVEDÌ - ORE 14.30 Tombolata in bar (S. Giacomo) e Auguri ai compleanni di Dicembre e Gennaio T 1 APRILE - SABATO Giornata di ritiro spirituale in preparazione alla Pasqua a Lovere presso l’Oasi Capitanio 27 APRILE - GIOVEDÌ - ORE 14.30 Parrocchia S. Maria Nascente (Oratorio S. Crocifisso): incontro con don Tommaso sul tema: “LE OPERE DI MISERICORDIA” al termine Auguri ai compleanni di Marzo e Aprile 6 MAGGIO - SABATO Gita a Mantova ____ Durante l’anno (al martedì a S. Giacomo), sarà proposta la visione di foto riguardanti le varie iniziative svolte dal MTE ____ Madonna di Fatima - Tutte le terze domeniche del mese alle ore 14.45 presso la Parrocchia Madonna di Fatima, momento di preghiera e, a seguire, tombolata a premi e festeggiamenti dei compleanni del mese. Tutti i primi giovedì del mese alle ore 15.00 presso Parrocchia Madonna di Fatima, Rosario Perpetuo. 19 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 20 9 SETTEMBRE 1956 – 9 SETTEMBRE 2016: 60° DI CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SANTA MARIA NASCENTE IL CUORE DI UN PAESE CRISTIANO Qui c’è il dito di Dio L a Chiesa di Meda ha ricordato domenica 11 settembre, con la presenza dell’Arcivescovo card. Angelo Scola alla solenne Concelebrazione Eucaristica delle ore 10.30, il sessantesimo di consacrazione della chiesa dedicata a Santa Maria Nascente. Ci sembra doveroso ricordare, seppur brevemente, soprattutto ai più giovani, la storia della costruzione di quella che allora era la chiesa parrocchiale di tutta Meda, una storia che assomiglia a una lunga marcia che prende concretamente avvio il 23 luglio 1939 con la posa della prima pietra quando parroco è da poco don Marcello Gianola, che dà subito inizio al progetto studiato lungamente sotto il predecessore don Francesco Corti. Una marcia durata diciassette anni (6.151 giorni), intervallata dalla bufera della Seconda Guerra Mondiale e da serie difficoltà finanziarie, coronamento di tanti sacrifici a cui un popolo laborioso e tenace, “con costanza e fede”, si sottomise. Così don Gianola riviveva quei momenti: «La storia di questi diciassette anni io non ve la racconto perché è passata giorno per giorno sotto i vostri occhi e siete stati voi stessi testimoni della generosità e della costanza della nostra popolazione. Io dico soltanto che siamo arrivati fino a questo punto non solo perché siamo andati adagio, ma anche perché c’è venuta incontro la Divina Provvidenza. Io non saprei spiegare altrimenti come abbia fatto a mettere assieme tutti i capitali che sono passati per le mie mani. Qui c’è il dito di Dio. Siamo arrivati in porto perché “se non c’è il Signore a fabbricare la casa, lavorano per niente quelli che la costruiscono”. Non ultima prova dell’intervento divino è anche il fatto che in diciassette anni si può dire che non è mai successa alcuna disgrazia nel cantiere. Ho, dunque, pieno diritto oggi di esclamare: “Venite! Godiamo assieme la Festa della nostra Chiesa Nuova”. Potete andare orgo- COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA gliosi di quanto fatto per assicurare alle generazioni future la presenza di Dio in mezzo a noi». Questa è dunque l’atmosfera che ha trovato l’Arcivescovo mons. Giovanni Battista Montini domenica 9 settembre 1956 al suo arrivo per la consacrazione della chiesa, momento considerato non come un punto di arrivo, ma come punto di partenza verso una vita più cristiana, più morale, più religiosa. Sessant’anni sono trascorsi da quel giorno. Tanta acqua è passata tra le acque del Tarò portando con sé nuovi costumi, tradizioni, sentimenti, consuetudini. Ma qualcosa di quell’entusiasmo di fede e devozione per un cammino di popolo tanto intenso e sofferto si poteva notare ancora questa domenica 11 settembre 2016, quando abbiamo fatto memoria della storia di fede di tante persone che ci hanno lasciato invitandoci a continuare a coltivare il sogno di una vita cristiana. E la grande folla di questa domenica ci dice che quel sogno, pur nelle nostre fragilità e infedeltà, continua perché «Se io sogno da solo, il mio sogno è soltanto un sogno, ma se sogniamo insieme il sogno diventa realtà». E allora continuiamo a sognare insieme, in un cammino comune sotto la protezione di Maria Nascente. E.N. 9 SETTEMBRE 1956 – 9 SETTEMBRE 2016: 60° DI CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SANTA MARIA NASCENTE LA VIGNA DEL SIGNORE NELL’EPOCA DEL CAMBIAMENTO L’omelia del cardinal Scola in occasione del Sessantesimo di consacrazione della chiesa di Santa Maria Nascente C arissime sorelle e carissimi fratelli in Cristo Gesù, devo dire anzitutto a voi tutti, in particolare a don Claudio — e con lui saluto tutti i presbiteri e le religiose che sono qui presenti e faccio l’augurio a chi ricorda gli anniversari, come auguro a tutte le famiglie che ricordano in questo tempo il loro anniversario di matrimonio ogni cosa buona — che tanta è la gratitudine da parte dell’Arcivescovo per questo bell’invito. Infatti non c’è nulla che l’Arcivescovo per la sua natura di padre e di pastore senta come più commovente e più decisivo per tutta la sua talora complicata azione pastorale, quanto il celebrare la domenica l’eucaristia con il suo popolo e sono per questo particolarmente lieto di poterlo fare oggi su invito diretto in occasione di questa memoria del Sessantesimo anniversario di edificazione di questo bellissimo tempio. […] Celebriamo oggi un’azione, un atto — perché con un atto, un’azione avete lasciato tutti le vostre case […] — perché chiamati qui, convocati da Gesù, per vivere quello che per noi cristiani è il cuore della vita, la sostanza della vita e ciò che dà alla vita senso e perciò gusto, genuinità, bontà e bellezza. […] La parola di Dio oggi ci aiuta a guardare dentro di noi in profondità per poter ritrovare vigore cristiano e quindi […] attraverso la vita di tutti i giorni trovare il gusto e la bellezza di comunicare a tutti i nostri fratelli uomini per chi e perché siamo cristiani. Lasciamoci guidare brevemente dalla parola di Dio. Abbiamo sentito la lettura del profeta Isaia [Is 5,1-7], il quale utilizza un racconto […] per descrivere la delusione di amore di Dio nei confronti del popolo eletto: «Voglio cantare per il mio diletto il mio cantico d’amore per la sua vigna». Fin da quei tempi antichi, fin dal VI sec. a.C., Isaia poteva parlare così, in questi termini, del rapporto del popolo con Dio e soprattutto del rapporto di Dio con il popolo. In nessun’altra religione […] il rapporto tra Dio e il popolo è personalizzato nei termini dell’amore. E l’amore è esemplificato in questo testo di Isaia dalla cura che l’amante, Dio stesso, mette nell’edificare la vigna, simbolo della costruzione del popolo di Dio. […] Probabilmente qualche generazione fa […] quando già si avvertiva il cambiamento di questa città e le si domandava una chiesa più adeguata, ancora c’era il ricordo della cura che una vigna domanda, dell’attenzione tralcio per tralcio. E il Signore ce la mette tutta. Ma l’esito non è buono: «Mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi». Allora Jahvè interviene […], ma bisogna che il popolo ritrovi la strada della giustizia e non pratichi quella di spargere sangue e di sollevare appunto con l’ingiustizia le grida degli oppressi che arrivano fino al trono del Signore. Lascio a ciascuno di voi di ritornare […] su quanto questo brano *photo: Massimo Simula ci aiuti a comprendere il travaglio, la fatica, la fragilità delle nostre società […] in questo cambio d’epoca. Come ha detto il Santo Padre a Firenze, la nostra non è un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento di epoca. Fatti troppo radicali stanno succedendo a livello del potere dell’uomo su se stesso, attraverso la democrazia, la bioingegneria genetica, la civiltà delle reti. La storia ci consegna un mescolamento di popoli che ci mette alla prova a tal punto che sta succedendo qualcosa che non è mai potuto succedere prima nella storia e l’elemento di rottura e discontinuità tra l’epoca moderna e questa nostra epoca che per ora chiamiamo postmoderna è molto forte. E allora il rischio di ricadere in situazioni di ingiustizia, oppressione, allontanamento da Dio è molto forte. E qui lascio alla vostra meditazione […] una prima domanda: che peso ha nella nostra vita la fede? Facciamo almeno al mattino e alla sera il segno di croce per ricordare l’amore della Trinità […] e ricordarlo attraverso la croce di Cristo che ha dato la vita per noi? La seconda lettura ci viene in soccorso. Ci dice che se noi contiamo sulla fede, se noi ritroviamo nel cuore e nella mente la presenza di Gesù, se noi impariamo a “dare del tu” a Gesù e man mano che gli anni passano […], “dare del tu” a Gesù diventa naturale come il respiro, allora neanche la legge ci può condannare, perché a renderci giusti nonostante tutti i nostri limiti e tutti i nostri peccati […] è Gesù stesso che è morto e risorto per noi, per rinnovare il nostro cuore, la nostra mente, le nostre persone, i nostri rapporti primari, l’edificazione della comunità cristiana con le debite distinzioni, l’edificazione della società civile […]. San Paolo utilizza un’espressione che veramente impressiona: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me». Non è questo un annullamento della personalità; è stabilire un rapporto tale con Gesù per cui tra il gesto che stiamo compiendo ora in chiesa, […] tra il gesto eucaristico e ciò che si svolge nella vita di tutti i giorni […] un nesso diventa possibile e noi non siamo più dei cristiani divisi che partecipano ancora così numerosi come oggi […] al gesto liturgico, ma che poi quando escono di chiesa rischiano di dimenticarsi del “per chi vivono”. Non sono più io che vivo, ma è Gesù che vive per me perché Cristo vive in me e questa vita che io vivo nel mio corpo mortale la vivo nella fede del figlio di Dio che mi ha amato che mi ama […]. Dovremmo uscire da questa eucarestia, dalla Santa Messa pieni di letizia e di gioia perché Gesù ci ha riabbracciato ancora una volta […]. Lungo l’anno pastorale che sta per cominciare riprenderemo una riflessione su quella che il beato Paolo VI […] ha definito il fossato, la rottura che i cristiani del nostro tempo hanno attuato tra la fede e la vita. Per questo abbiamo dedicato due anni di 21 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 9 SETTEMBRE 1956 – 9 SETTEMBRE 2016: 60° DI CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SANTA MARIA NASCENTE proposta pastorale a rieducarci, a pensare, ad amare secondo Gesù, avere la mentalità di Gesù, il pensiero di Gesù, i sentimenti di Gesù. Proprio oggi potete trovare pubblicate sull’Avvenire […] delle indicazioni pratiche, perché lungo la visita pastorale di quest’anno possiamo riprendere questo approfondimento che dà alla vita cristiana la sua pienezza e strappa le nostre comunità al rischio della noia, ma soprattutto rende belli e gustosi i nostri rapporti, quelli primari, a cominciare dalla famiglia, dall’educazione dei figli, per finire alla comunità cristiana e alla costruzione di un’amicizia civile anche dentro questa società plurale. Il santo Vangelo ci dà la chiave per ritrovare questo rapporto così potente con Gesù, questo distacco dal narcisismo a cui la nostra epoca ci condanna, questa pratica dell’io, ma non più io. […] [Mt 21, 28-32]. Qual è la parola chiave di questo testo, che diventa attuale anche per noi oggi e che dobbiamo praticare? È la parola che è legata al «“Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e andò». Ecco, nel grande anno della misericordia, ecco l’importanza del Giubileo […]. Ecco la decisività della regolarità del sacramento della Riconciliazione, ecco la capacità di non far scendere la sera senza domandare perdono al marito, alla moglie, ai figli se in qualcosa abbiamo sbagliato; ecco l’importanza di prendere l’iniziativa per superare piccoli conflitti che hanno bloccato la vita della comunità per cercare la strada della concordia e della comunione. Il mettersi davanti a Gesù — come ci diceva San Giovanni Paolo II accompagnandoci con il suo testo al Conclave dell’ultima volta — nudi vuol dire tutto: essere trasparenti […], ma veri nel rapporto con l’altro, non menzogneri. […] Carissimi, il vostro Arcivescovo pieno di gratitudine per questo invito vi lascia queste raccomandazioni, sicuro e certo che voi le metterete in pratica soprattutto con l’aiuto della Vergine santissima. Facciamo riferimento al santo Rosario, preghiera molto utile e semplice ma molto potente come ogni preghiera. […] Lentamente fa entrare nella nostra vita tutti i santi misteri della persona Gesù, della persona stessa di Maria e dei santi e soprattutto del santo popolo che noi siamo e che voi rappresentate in questa città operosa, che ha da dare molto — come tutta la provincia — alla rigenerazione del nostro Paese che tanto amiamo. O verrà dalla provincia questa rinascita o difficilmente potrà venire da una politica lasciata a sé sola. Mi raccomando di prendere molto sul serio questo invito. Amen. LA BELLEZZA DELLA VOCAZIONE E LA RISPOSTA GENEROSA DELLA CHIAMATA Cinquant’anni di professione religiosa Giovedì 8 settembre festeggiate a Santa Maria Nascente sr. Maria Paola Tersilla Busnelli, sr. Maria Franca Colombo e sr. Mariagina Busnelli L a festa patronale di Santa Maria Nascente in Meda è stata l’occasione per festeggiare gli anniversari di sacerdoti e religiosi. Giovedì 8 settembre anche tre suore hanno condiviso con la nostra comunità i loro cinquant’anni di professione religiosa. Tre ragazze che nel lontano 1964, con coraggio, lasciarono alle spalle la loro amata comunità di Meda per seguire la voce dello Spirito, che le chiamava alla sequela di Gesù, al servizio di giovani e AUGURI PADRE ZAMUNER Un ricordo e un augurio va anche a padre Lino Zamuner per il suo cinquantesimo di ordinazione, avvenuta il 19 dicembre 1966 Dopo aver celebrato la sua prima Messa al Ceredo il giorno di Natale, è stata la volta di condividere questa gioia anche con i parrocchiani medesi, la comunità in cui i suoi familiari erano arrivati già negli anni ‘50. E così il giorno di Santo Stefano dello stesso anno ha potuto celebrare la Messa in quello che lui definisce il “Duomo” di Meda, mentre ancora era parroco don Giovanni Fusi. Dopo anni in missione in Colombia, Padre Zamuner prosegue ora il suo apostolato presso la Missione Consolata di Torino. Un augurio per questo importante anniversario e una preghiera per la sua pronta guarigione! 22 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA di poveri. Sono Suor Maria Paola Tersilla Busnelli, Suor Maria Franca Colombo e Suor Mariagina Busnelli. Le prime due sono entrate nella congregazione di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, che ha dedicato la sua vita a persone malate, abbandonate, particolarmente bisognose e senza distinzione alcuna, riconoscendo in loro il volto di Cristo. Offrono il loro servizio educativo, sanitario, pastorale con competenza e generosa dedizione, diventando “strumento” della Divina Provvidenza al servizio di emarginati. Suor Mariagina è Figlia di Maria Ausiliatrice, della grande Famiglia Salesiana istituita da S. Giovanni Bosco, il grande Educatore. San Giovanni Paolo II lo chiamava Padre e Maestro della Gioventù perché introdusse nella sua congregazione lo Spirito di famiglia, attuando la pedagogia della santità, vissuta nella gioia e nella festa. Il suo metodo pedagogico è stato emulato dai più grandi educatori di tutto il mondo per la sua efficacia, fondata sulla valorizzazione di ciò che di positivo e di bello è nascosto in ogni giovane, anche il più sfortunato. La partecipazione di queste tre suore medesi alla celebrazione eucaristica della nostra festa patronale è stata una bella testimonianza di gioia e riconoscenza e l’occasione per ringraziare il Signore del dono di queste belle vocazioni, che nel silenzio, nella preghiera e nell’operosa carità diffondono tanto bene nel mondo. MGB SESSANTESIMO DI PROFESSIONE RELIGIOSA SR. CARMELITA, 60 ANNI DI GRAZIA! Una vita spesa al servizio degli altri in Sud America A Comonte di Seriate (BG) il 03 maggio 1956 faceva la professione religiosa con i voti definitivi la nostra sr. Carmelita Amigoni. Entrata in convento nell’Istituto delle Suore della Sacra Famiglia il 12 settembre 1953 (accompagnata da don Abramo Quadri) poco più che ventitreenne (è infatti nata il 17 agosto 1930), è partita nel 1967 in missione per il Brasile (ad Itapevi, periferia di S. Paulo) come infermiera in un “ospedale da campo”. In Santuario nella testimonianza del settembre del 2006 in occasione del cinquantesimo di professione religiosa raccontava quanto siano state utili per salvare la vita di molti neonati le due incubatrici inviate dal Gruppo Missionario dietro sua richiesta! Si trovava allora a Dracena, sempre nello Stato di S. Paulo ai confini del Mato Grosso, dove è rimasta per quindici anni, svolgendo servizio con responsabilità nei settori di Pronto Soccorso, Pediatria, Maternità, Chirurgia ed anche nella formazione del personale infermieristico. Sr. Carmelita, missionaria per più di quarant’anni, è andata dove c’era bisogno della sua grande esperienza e la Madre Generale la inviava sicura sempre della pronta risposta! Sempre alle dipendenze della casa di Itapevi è passata quindi in una comunità del Paranà-Peabirù-Ande (sempre in Brasile) ed in Uruguay, a Montevideo, insegnando in scuole di Educazione Infantile catechesi pastorale parrocchiale e formazione delle giovani che si sentivano chiamate alla vita religiosa. Alla fine di luglio alcuni componenti della Commissione Missionaria sono stati ad Almenno San Salvatore (BG), la comunità dove si trova attualmente sr. Carmelita, portando i saluti di tutta la Comunità Pastorale di Meda. Nel suo dolce raccontare rispondeva così alle nostre domande: «È tutto nelle mani della Divina Provvidenza. Viviamo e aiutiamo dipendendo dalle donazioni che purtroppo, rispetto alle necessità di sopravivenza, sono molto poche». È importante notare che il Brasile non è quello che mostra la televisione o la propaganda delle agenzie turistiche… Dietro a queste bellezze esistono milioni di esseri umani che muoiono di fame…. Sr. Carmelita è stata festeggiata domenica 28 luglio a Comonte di Seriate con gli anniversari di altre consorelle ed ha partecipato alla festa patronale dell’8 settembre. Ringraziamo il Signore di averci dato una presenza così preziosa e preghiamo che possa continuare a testimoniare la sua grande fede. La Commissione Missionaria UN LIBRO AL MESE IN MEDATECA DALLA LEUCEMIA SI PUÒ GUARIRE NOI RAGAZZI GUARITI di Giuseppe Masera e Momcilo Jankovic, Milano (Ancora, 2008) I l libro che viene proposto questo mese è uscito nel 2008 e narra storie di coraggio, determinazione e amore per la vita di tanti bambini colpiti dalla leucemia ed ora adulti. Si parla del viaggio dalla malattia alla guarigione e anche del cambiamento che quest’ultima ha provocato nei tanti guariti. L’avvio di questa storia risale alla seconda metà degli Anni Sessanta, quando inizia la ricerca per combattere la leucemia, allora considerata malattia incurabile, presso la Clinica Pediatrica di Monza (S. Gerardo), incoraggiata dai risultati che si ottenevano nei Centri più famosi negli USA. Si descrive il dipanarsi (e il successivo concretizzarsi) del sogno di numerosi insigni medici, infermieri, operatori sanitari volontari, tutti trascinati dagli sguardi dei bambini leucemici ad un impegno grande, generoso come solo può avvenire quando ci si trova impegnati alle frontiere della vita. Ecco in sintesi alcune delle centootto testimonianze raccolte nel libro: «La mia è una storia di determinazione, mia e dei miei dottori, e di amore, dato e ricevuto con il cuore, che mi ha fatto crescere in modo speciale», Francesca. «La malattia è stata un’ottima maestra di vita, che ho imparato ad apprezzare», Carlo. «Come persona sono più combattiva di molte altre. Ma la mia forza arriva da lontano», Viviana. «Vivo una vita del tutto normale, con la gioia di essere mamma», Roberta. «Come si fa a non mettercela tutta a guarire quando si incontrano persone così speciali, medici e infermieri che si prendono cura di te!», Annalisa. «Quello che desidero dire a tutti coloro che si trovano nel grigiore della malattia è di continuare a credere nella guarigione», Sonia. «La capacità di vivere intensamente, di impegnarsi a superare gli ostacoli, di cogliere la bellezza della vita sono i doni di quell’esperienza», Viviana. «La guarigione è stata una conquista della medicina e dell’amore», Daniela. «Ho incontrato persone davvero speciali, maestri di altruismo e umanità che hanno ridonato alla mia vita la gioia e la speranza per il futuro», Lucia. Tante testimonianze che ci insegnano che la speranza non deve spegnersi mai. Rosangela M. 23 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA RISTRUTTURAZIONE OSC RINNOVO SALONE OSC Rinnovare gli spazi senza esserne servi C’ è un’espressione della Evangelii Gaudium che mi piace tantissimo e che Papa Francesco riprende spesso, ogni volta declinandola in maniera specifica rispetto al contesto in cui la utilizza. L’espressione è: «Il tempo è superiore allo spazio». In Evangelii Gaudium, ponendola tra i principi che guidano la costruzione di popoli in armonia e fondati sulla ricerca del bene comune, la spiega in questi termini: «Questo principio permette di lavorare a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati. Aiuta a sopportare con pazienza situazioni difficili e avverse, o i cambiamenti dei piani che il dinamismo della realtà impone. È un invito ad assumere la tensione tra pienezza e limite, assegnando priorità al tempo. Uno dei peccati che a volte si riscontrano nell’attività sociopolitica consiste nel privilegiare gli spazi di potere al posto dei tempi dei processi. Dare priorità allo spazio porta a diventar matti per risolvere tutto nel momento presente, per tentare di prendere possesso di tutti gli spazi di potere e di autoaffermazione. Significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli. Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi. Il tempo ordina gli spazi, li illumina e li trasforma in anelli di una catena in costante crescita, senza retromarce. Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci» (Francesco, Evangelii Gaudium n. 223). C’è un modo di rinnovare che è, nonostante il richiamo alla novità, «conservativo», cioè preoccupato alla fine solo di far stare in piedi ancora le cose così come sono sempre state, nel modo migliore possibile, sostanzialmente con l’intenzione che nulla cambi. Come si fa con i monumenti, con le 24 opere d’arte, con gli archivi della memoria. C’è un modo di essere comunità cristiana e di vivere la Chiesa che, mentre apparentemente mostra di rinnovarsi cambiando veste, linguaggi, modalità, resta radicalmente conservativo nella sostanza. È quel modo di chi non è preoccupato di attivare processi evangelici, di praticare il discernimento, di essere fedele al tempo presente rispettando il principio dell’incarnazione, ma intende anzitutto preservare piccoli poteri, posizioni personali, abitudini trite. Lo si smaschera facilmente perché chi gioca in conserva è sempre sulla difensiva e ha il «no» sempre in canna e bello carico. Michel de Certau diceva che il vero mistico è colui che non smette mai di camminare e la Chiesa non può essere tale se non resta costantemente in cammino, in perenne e autentico rinnovamento. D’altronde si sa: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, tu va’ e annuncia il Regno» (Lc 9, 60). Serve un salone risistemato? Dipende. Tutto serve e nulla può servire. A chi cammina può servire, a chi vuol tenere le posizioni no. Tanto paradossale quanto reale. Chi pensa ancora a presidiare spazi come fossero fortini finirà col trovarsi rinchiuso in una sorta di riserva indiana per gli ultimi rimasti. Chi pensa ancora che le persone debbano servire a riempire gli spazi e a valorizzarli finirà per fare il custode di monumenti dei quali, come si sa, non resterà pietra su pietra. Chi invece, fedele al Vangelo, mette al centro la persona, la sua libertà, la sua piena realizzazione umana, la sua santità, si trova a costruire il Regno, insieme al suo Autore. È quello che ancora ci ricorda Papa Francesco in Amoris Laetitia quando affronta il tema dell’educare, declinando ancora una volta l’espressione «il tempo è superiore allo spazio»: «L’ossessione non è educativa, e non si può avere un controllo di tutte le situazioni in cui un figlio potrebbe trovarsi a COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA passare. Qui vale il principio per cui «il tempo è superiore allo spazio». Vale a dire, si tratta di generare processi più che dominare spazi. Se un genitore è ossessionato di sapere dove si trova suo figlio e controllare tutti i suoi movimenti, cercherà solo di dominare il suo spazio. In questo modo non lo educherà, non lo rafforzerà, non lo preparerà ad affrontare le sfide. Quello che interessa principalmente è generare nel figlio, con molto amore, processi di maturazione della sua libertà, di preparazione, di crescita integrale, di coltivazione dell’autentica autonomia. Solo così quel figlio avrà in se stesso gli elementi di cui ha bisogno per sapersi difendere e per agire con intelligenza e accortezza in circostanze difficili. Pertanto il grande interrogativo non è dove si trova fisicamente il figlio, con chi sta in questo momento, ma dove si trova in un senso esistenziale, dove sta posizionato dal punto di vista delle sue convinzioni, dei suoi obiettivi, dei suoi desideri, del suo progetto di vita» (Francesco, Amoris Laetitia nn. 261-262). Se ancora si pensa all’oratorio come quello spazio per cui: «Almeno so dov’è mio figlio… Così i ragazzi non stanno in giro… L’importante è che sia in un ambiente sicuro»; se la molla della creatività pastorale è la paura degli ambienti vuoti; se l’intenzione educativa è ancora solo quella di “fidelizzare il cliente religioso” fin da piccolo… non si fa altro che andare nella direzione esattamente opposta a quella indicata dal Papa. Finendo per esser servi delle pietre, servendosi delle persone. Se invece il rinnovamento di un ambiente oratoriano mette in moto meccanismi per cui una comunità radicalmente si ripensa nel suo modo di essere fedele al Vangelo e nello stile con cui si impegna per ascoltare e incontrare i più giovani nel loro “luogo esistenziale”, si servono le persone. E delle pietre ci si serve, solo finché serve. Don Cristiano RISTRUTTURAZIONE OSC “MILLE SCATTI PER DON GINO” DALL’ORATORIO DI VIA SANTA MARIA A QUELLO DI VIA GENERAL CANTORE DA DOMENICA 25 SETTEMBRE A DOMENICA 2 OTTOBRE 2016 NEL SALONE POLIFUNZIONALE DELL’ORATORIO SANTO CROCIFISSO I l sottotitolo dà l’esatta misura della mission della mostra: raccontare attraverso le immagini settant’anni di vita dell’oratorio maschile (1897-1965). Il titolo invece pone l’attenzione sulla figura di don Gino Lattuada: sacerdote, leader per generazioni di giovani. La corposità e se si vuole la solidità della mostra è accertata dalle centinaia di fotografie raccolte in sessanta cartelloni, frutto di un grande lavoro di ricerca. Ma andiamo con ordine, seguendo passo dopo passo il cammino espositivo. I primi due cartelloni propongono la bella figura del giovane Filippo Redaelli (1872-1952), braccio destro del parroco Trabattoni e “fondatore”, animatore dell’oratorio stesso. Un grande! “Nell’albo d’onore” sono trascritti i nomi e i periodi di reggenza e di guida dei parroci e coadiutori che si sono succeduti dal 1897 al 1965: quattro parroci e nove coadiutori. Fanno seguito le fotografie dei suddetti sacerdoti. Va aggiunto l’elenco dei presidenti dell’oratorio (della Gioventù di Azione Cattolica). L’oratorio di via Santa Maria è raccontato attraverso le mura e gli spazi di condivisione; le innumerevoli gite che hanno portato fiumi di ragazzi ad attraversare le città della Lombardia, del Nord Italia, scendere a Roma ed espatriare verso la Francia di Lourdes e la Germania. Trovano grande spazio alcuni momenti di vita sociale e sportiva quali il carnevale, il calcio, la ginnastica e la naja. A proposito, che spettacolo vedere questi ragazzi in divisa militare! La seconda parte della mostra è incentrata sul nuovo oratorio. Dalla posa della prima pietra (1960), ai giorni dell’inaugurazione ufficiale (1963), per poi esibire le varie parti dell’edificio con i suoi servizi religiosi, sportivi ed educativi. Interessante lo spazio dedicato alla tre giorni romana con la FOM nel Domenica 25 Settembre 20 16 - ore 11 1964 e la chiusura con l’addio di don Gino e l’arrivo di don Sergio nel 1965. Un’occasione da non perdere! Felice Asnaghi 25 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA UN PO’ DI STORIA IL DIARIO DEL SACRESTANO (SETTIMA PARTE) di Felice Asnaghi T utte le cappelle barocchi e lampade a tre, cassette con reliquie al Crocifisso e reliquiari alla Madonna. Mettere tutte le reliquie sulla credenza, suonare otto campane, ma alla messa in canto delle 9,30 il parroco ha voluto sette campane e i paramenti di tela. Al mezzogiorno preparare la tomba esagonale con tutte le alzate e dieci candele per il vespero dei Morti. Dopo il primo vespero levare tutti i santi. Fatta l’ufficiatura dell’Ottava dei morti e preparare parato in nero e moschetto in nero coi nostri paramenti. Per il vespero preparare di bianco e nero. Cambiata l’ora legale. Il secondo giorno dell’ufficio dell’Ottava, 2 novembre. Commemorazione di tutti i defunti e in particolare ai parroci defunti. Panno bianco, stola, rocchetto e cappello. San Carlo Borromeo, 4 novembre. Messa in canto, suonato otto campane e alla sera vespero. Messa per i benefattori della Chiesa nuova. Festa di Cristo Re, 8 novembre. L’altare tutto in bianco di prima classe. Candelabri belli barocco, santi e mezzi busti, cassette con le reliquie, tre belle lampade e tappeto bello. Candelabri alle cappelle laterali, lampade, “palio”, messa in terza (N.d.A. a volte l’altare per la festa, o in occasione di un funerale, di un matrimonio, l’addobbo era di prima o di seconda classe e quindi, non essendoci il tempo di cambiare paramenti per un’ufficiatura di terza classe, si lasciavano i precedenti con qualche piccolo cambiamento). All’altare mettere il triangolo bello e suonare otto campane. L’adorazione solenne. Nel 1943 doveva seguire la processione delle donne alle ore 10:45, ma non si è fatta perché è piovuto. Le balaustre parate di prima, al mezzogiorno porre il triangolo per l’ora di adorazione e il vespero solo con il parroco. Prima di Avvento. Moschetto nero. Nel 1942 Parato tutto di rosso con i nostri paramenti usate ventidue candele. Il signor parroco ha fatto mettere i fiori sull’altare. Triduo Sante Quarantore. Preparare le candele per l’offerta della cera. Nel 1944 alla sera esposizione del Santissimo, rosario, litanie del Sacro Cuore, un po’ di predica e orazione letta dal mio libro e canto con benedizione. Al mattino esposizione, messa con predica e benedizione. Messa per i reduci di prigionia. Messo i bracci sui pilastri della chiesa. Novena della Madonna. Parare come nel mese di maggio con “palio”, tappeto e lampade e candelabri belli. Benedizione col Santissimo se il parroco vuole! 7 dicembre. Moschetto bianco, altare di prima in bianco. Messa in canto ore 6:00. Paramenti di terza con santi, cassette e vespero serale. Suonate sette campane. Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, 8 dicembre. Nel 1942 altare in bianco di prima classe, lampade di seconda e candelabri, paramenti di seconda, tappeto rosso bello non tutto e moschetto bianco. L’anno dopo sono stati messi anche i santi, mezzi busti, cassette sull’altare della Madonna. Suonate cinque campane. Orazione della Madonna letta dal mio libro. Novena del Santo Natale 1942. Sette del mattino suonare sette campane. Altare addobbato come il primo venerdì del mese. Benedizione in terza fare esposizione del Santissimo. Moschetto rosso e candelabri fino a Natale. Ma anche moschetto bianco. Ultimo giorno della Novena cantare “Mi pento o mio Dio”. Santo Natale e Santo Stefano, 25-26 dicembre. Moschetto bianco, paramenti di prima, candelabri, barocco, lampade a tre, santi grandi, cassette con reliquie. Altari laterali mettere santini, candelabri e lampade belle. Vesperi senza predica e benedizione col Santissimo. Suonare sette campane. Alla prima messa delle cinque il parroco fa la predica, quella successiva delle 10:45 è cantata. 14. 5 gennaio 1999, concerto con la corale parrocchiale e la banda Santa Cecilia. Altare addobbato con moschetto rosso. 26 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA 31 dicembre. Per il canto del Te Deum mettere il moschetto rosso e paramenti rossi sulla credenza, paramenti di seconda. Levare il bambino per mettere il triangolo per l’esposizione del Santissimo la sera e il primo venerdì del mese. (continua) I PROSSIMI APPUNTAMENTI FESTA DI APERTURA DEGLI ORATORI DOMENICA 25 SETTEMBRE, FESTA DI APERTURA DEGLI ORATORI: SARÀ UN MOMENTO DI FESTA PER LA NOSTRA COMUNITÀ E PER DARE IL BENVENUTO UFFICIALE A DON FABIO SABATO 24 SETTEMBRE ORE 19.30: presso l’Oratorio Madonna di Fatima pizzata per ragazzi dalla quarta elementare alla seconda media (prenotazioni presso la segreteria dell’Osc entro giovedì 22 settembre). A seguire proiezione delle fotografie del primo e secondo turno della vacanza a Imst della scorsa estate. DOMENICA 25 SETTEMBRE ORE 10 (PER SMN), ORE 10.30 (PER SG) E ORE 11 (PER MDF): S. Messa di consegna del Mandato educativo per catechisti, educatori, insegnanti ed allenatori (per gli educatori della Pastorale giovanile la S. Messa di riferimento sarà quella delle ore 10 a SMN). ORE 11: Inaugurazione ufficiale del Salone dell’Oratorio Santo Crocifisso e della Mostra Mille scatti per don Gino. ORE 12.45: pranzo comunitario presso l’Oratorio Santo Crocifisso. Sarà un pranzo di condivisione: il primo piatto verrà offerto dall’Oratorio, mentre il secondo verrà portato da casa e condiviso con gli altri partecipanti. Prenotazioni presso la segreteria dell’Osc entro venerdì 23 settembre. ORE 15.30: pomeriggio di giochi in Osc; a seguire preghiera e merenda insieme. ORE 18.30: presso l’Oratorio di San Giacomo pizza party e serata per adolescenti, 18/19enni e giovani. Prenotazioni presso la segreteria dell’Osc entro venerdì 23 settembre. FESTA DEI NONNI 2016 CON INAUGURAZIONE DEL SECONDO LOTTO SABATO 1 OTTOBRE ORE 17.00: S. Messa nel parco. A seguire inaugurazione secondo lotto e Aperitivo. ORE 20.00: Cena su prenotazione. DOMENICA 2 OTTOBRE ORE 16.00: Concerto bandistico del corpo musicale La Cittadina e Tombolata. VENERDÌ 7 OTTOBRE ORE 21.00: Serata di Piano Bar con la Battisti band. SABATO 8 OTTOBRE ORE 12.00: Pranzo d’inaugurazione con nonni e parenti. ORE 16.30: Pomeriggio di divertimenti per bambini e nonni. DOMENICA 9 OTTOBRE ORE 16.00: Esibizione della scuola di danza classica, moderna e hip hop Giselle. IN SERATA: Risottata per tutti a conclusione della settimana di festa. Sabato 1 e domenica 2 ottobre sarà anche possibile effettuare visite guidate alla nuova struttura 27 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA I PROSSIMI APPUNTAMENTI 43ma FESTA PARROCCHIA SAN GIACOMO PROGRAMMA SABATO 24 SETTEMBRE Nel pomeriggio pellegrinaggio (a piedi, bicicletta, pullman, auto) al Santuario della Madonna dei Miracoli di Cantù (Co) con S. Messa alle ore 17.00 e coro Musiké. VENERDÌ 30 SETTEMBRE Ore 20.30: S. Messa. A seguire momento di preghiera secondo il metodo di Taizé. SABATO I OTTOBRE In parrocchia, nel pomeriggio, possibilità per ragazzi e adulti di accostarsi al sacramento della Penitenza. ORE 20.30: S. Messa vigiliare. A seguire apertura della Pesca di beneficenza. DOMENICA 2 OTTOBRE ORE 10.30: S. Messa solenne concelebrata presieduta da don Mattia Colombo. Lancio dei palloncini con messaggio. ORE 12.30: Pranzo comunitario in oratorio. ORE 13.30: Torneo open di pallacanestro a quattro squadre nel decennale di costituzione della squadra di pallacanestro. ORE 16.00: Inaugurazione mostra Terzo Concorso Fotografico. LUNEDÌ 3 OTTOBRE Secondo giorno della festa parrocchiale: ricordiamo i nostri defunti. ORE 8.45: S. Messa. ORE 21.00: Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da don Luigi Pedretti nel cinquantesimo di ordinazione presbiterale. Chiusura della Pesca di Beneficenza con estrazione dei biglietti vincenti della lotteria. DOMENICA 9 OTTOBRE ORE 21.00: Premiazione dei vincitori del Terzo Concorso Fotografico. SABATO 15 OTTOBRE ORE 21.15: Rappresentazione teatrale a cura della Compagnia filodrammatica I Nuovi Istrioni che presenterà la commedia brillante in due atti Il letto Ovale di Ray Conney e John Chapman. DOMENICA 16 OTTOBRE ORE 15.30: Replica della commedia Il letto Ovale a cura della Compagnia filodrammatica I Nuovi Istrioni. SERATA A TEATRO CON “I NUOVI ISTRIONI” SABATO 15 E DOMENICA 16 OTTOBRE A conclusione delle iniziative promosse per il quarantatreesimo anniversario della parrocchia di San Giacomo la compagnia teatrale I Nuovi istrioni propone per sabato 15 ottobre alle ore 21.15, con replica nel pomeriggio di domenica 16 ottobre, la commedia brillante in due atti di Ray Conney e John Chapman dal titolo Il letto Ovale. Si tratta di una storia attorno alla quale ruotano doppi sensi, inganni e piccole ripicche e dove ogni personaggio finge di essere qualcun altro in un vortice dal ritmo incalzante, che troverà soluzione solo nel finale e che manterrà viva l’attenzione dello spettatore per tutta la sua durata. Una proposta che gli amanti del teatro non vorranno ancora una volta farsi sfuggire. Simona 28 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA I PROSSIMI APPUNTAMENTI PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI — O MADONNA BELLA — DI CANTÙ (COMO) SABATO 24 SETTEMBRE L’APPARIZIONE PER LA FINE DELLA CARESTIA I n preparazione alla 43ma festa parrocchiale di domenica 2 ottobre, per il pomeriggio di sabato 24 settembre è proposto un pellegrinaggio al Santuario della Madonna dei Miracoli di Cantù, nelle forme tradizionali a piedi e in bicicletta (circa 11 chilometri attraversando i comuni di Lentate sul Seveso, Novedrate, Figino Serenza), oltre che in pullman e con auto. La celebrazione della Messa è prevista per le ore 17,00 (in coincidenza con la Messa vigiliare che lì si tiene ordinariamente), con partenza a piedi alle ore 14.00, in bicicletta alle ore 14.30 e in pullman intorno alle ore 16.00. Il Santuario della Madonna dei Miracoli — o Madonna Bella — si trova all’ingresso di Cantù venendo da Figino Serenza o da Mirabello. È vicino al cimitero ed è punto di riferimento della devozione nella zona. Secondo la tradizione, nel 1543, fuori dalla porta di Campo Rotondo (ora piazza degli Alpini), era presente un pilastro su cui era impressa la sacra effige della Madonna Bella (da cui il nome), che le anime devote erano solite adorare; proprio qui nel 1550 circa Maria apparve a Angiolina della Cassina Novello, una fanciulla intenta a pregare presso l’immagine per la fine della carestia. Maria le disse di andare in paese e avvisare che era tempo di mietere; con grande stupore e felicità tutti andarono a raccogliere le messi miracolose e la miseria terminò. Presto la notizia si diffuse in tutta la zona, dando inizio al culto di Santa Maria Bella. I tanti miracoli che si raccontano la fecero diventare la Madonna dei Miracoli. L’immagine è ora conservata sopra l’altare e rappresenta Maria tra due angeli musicanti davanti ad un trono in legno tricuspidato in raffinato stile gotico. All’esterno della chiesa colpisce subito l’osservatore la bella facciata in stile barocco, ma con un gusto che risente anche del neoclassico; fu terminata nel 1900 per opera dell’architetto Zanolini ed è ricca di elementi decorativi: nella parte inferiore presenta delle lesene che la dividono in tre scomparti; nella parte superiore si trova la statua della Madonna Immacolata, custodita dentro una nicchia raggiata. All’interno presenta una struttura a tre navate, sormontate da volte a cupola in corrispondenza del transetto. Le vistose differenze all’interno del santuario sono dovute al crollo che nel 1837 interessò la struttura e costrinse ad una lunga e dispendiosa ristrutturazione. Nella seconda metà del 1800 un altro crollo portò alla ricostruzione dell’esterno del presbiterio. Alla protezione di Maria affidiamo il cammino della nostra parrocchia nell’ambito della realtà più ampia della Comunità pastorale S. Crocifisso e nell’Anno Giubilare dedicato alla Misericordia. E.N. MOSTRA - 3° CONCORSO FOTOGRAFICO D UN’OCCASIONE PER RIFLETTERE SUL MISTERO DEL CREATO omenica 2 ottobre alle ore 16.00 si inaugurerà la Mostra Fotografica relativa al Terzo Concorso Fotografico indetto in occasione della Festa della Parrocchia e riguardante tutta la Comunità Pastorale S. Crocifisso. Si leggerà insieme il testo, si osserveranno le foto attraverso la proiezione in gigantografia che si potranno ammirare anche in versione cartacea. Il tema proposto, tratto dal libro della Sapienza, ci parla di Dio che si fa conoscere anche attraverso la natura e proprio ragionando sulla natura si può risalire al Creatore. Un buon numero di persone si è iscritto al Concorso, anche se in misura minore rispetto allo scorso anno. Partecipare con le proprie foto è sempre utile per più ragioni: chi partecipa ha la possibilità di confrontare il proprio lavoro con quello di altri appassionati, di imparare dagli altri e di insegnare agli altri; chi partecipa deve concentrarsi per dare il meglio: ciò aiuta l’esplorazione e la comprensione del mondo che lo circonda; infine, ricevere un premio gratifica e spinge a migliorarsi, mentre perdere spinge a riflettere sui propri eventuali limiti e superarli. Il nostro concorso dà inoltre la possibilità si affacciarsi alla Sacra Scrittura interpre- tando secondo la propria sensibilità il mistero del creato. La giuria, composta da un rappresentante di ogni parrocchia della Comunità pastorale, da un socio del Circolo fotografico “Como” di Como e da un rappresentante dell’Ass. Amici dell’Arte, si riunirà giovedì 6 ottobre per stabilire i vincitori; le premiazioni avverranno domenica 9 ottobre alle ore 21,00. Le dodici migliori foto selezionate verranno pubblicate sul calendario della Comunità pastorale del 2017 e le prime tre classificate riceveranno anche un premio. Tutte le foto saranno conservate nell’archivio parrocchiale di S. Giacomo. A presto, B.C. ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA: 2 ottobre: ore 16.00 - 19.30 3 ottobre: ore 16.30 - 17,30 e ore 21.45 - 22.30 9 ottobre: ore 16.00 - 19.30 e ore 21.00 - 22.30 29 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA NOTIZIARI PARROCCHIALI COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFICSSO _______ USCITE (LUGLIO-AGOSTO 2016) Remunerazione sacerdoti (6), suore (5), dipendenti (2) € 16.600,33 SANTA MARIA NASCENTE _______ ANAGRAFE PARROCCHIALE (LUGLIO-AGOSTO 2016) BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 42) Angelica Marisol Aviles Bernabel Viola Chironna Christian Hordieiev MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 23) Gianluca Bottaro con Sara Arienti Simone Magni con Elena Busnelli Paolo Beraldo con Giulietta Proserpio Paolo Pitzurra con Greta Pignata Andrea Biffi con Chiara Citterio Marco Pizzi con Vera Allievi Luca Erba con Claudia Milesi Marco Lanza con Sara Desolei DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 66) Teresa Chiappero (a. 85) Jorge Rolando Riccio (a. 48) Luigi Buian (a. 75) Ada Zanetti (a. 81) Maria Corsi (a. 74) Angelo Zoia (a. 78) Vittorio Gorla (a. 76) Giuseppe Patricelli (a. 50) Ernesto N. Todeschini (a. 89) Virginia Chinello (a. 98) Renato Cassina (a. 88) Battista Candivi (a. 57) Olga Laboni (a. 83) Anna Barlassina (a. 87) Primo Erminio Scolaro (a. 83) Delfino A. Erbalato (a. 61) Speranza V. Salviato (a. 86) Rita Rosasco (a. 93) Raimondo Candian (a. 80) Alessandra Motta (a. 50) 30 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA _______ ENTRATE (LUGLIO-AGOSTO 2016) Offerte messe festive e feriali Offerte celebrazione Sacramenti Offerte candele e lumini Offerte varie Offerte per restauro ORGANO Santuario Offerte per ristrutturazione SALONE POLIVALENTE OSC TOTALE * di cui: in memoria di RITA ** di cui: in memoria di RITA per un novantesimo di compleanno *** di cui: in memoria di RITA Sponsorizzazione T-Shirt TOTALE OFFERTE PER ORGANO AL 31 AGOSTO 2016 TOTALE OFFERTE PER SALONE OSC AL 31 AGOSTO 2016 €13.148,48 € 1.730,00 €4.059,47 € 3.360,00 * € 2.205,45 ** € 10.977,00 *** €35.480,40 € 3.000,00 €2.000,00 €50,00 €5.000,00 €545,00 € 60.654,71 € 102.202,65 _______ USCITE (LUGLIO-AGOSTO 2016) Spese elettricità, gas metano e acqua Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria Spese liturgiche (paramenti, lumini, fiori, particole e vino Spese varie Spese manutenzione ordinaria Spese ristrutturazione SALONE POLIVALENTE OSC Attività caritative e missionarie TOTALE €7.038,62 € 766,32 €1.790,60 €6.073,17 € 4.553,65 € 84.720,00 €1.237,00 €106.179,36 NOTIZIARI PARROCCHIALI MADONNA DI FATIMA _______ ANAGRAFE PARROCCHIALE (LUGLIO-AGOSTO 2016) BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 12) -MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 4) Matteo Mascheroni con Francesca Crisafulli Giuseppe Nicolosi con Francesca Gaia Gubbiani DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 17) Carlo Vaghi (a. 75) Aldo Valenti (a. 88) Carmela Segato (a. 82) Giuseppina Orfano (a. 93) Mariagrazia Tucci (a. 73) Luigia Marelli (a. 85) Maddalena Luongo (a. 56) Rosa Canosa (a. 82) _______ ENTRATE (LUGLIO-AGOSTO 2016) Offerte messe domenicali e festive Offerte SS. Messe feriali Offerte Sacramenti Offerte varie TOTALE € 2.384,00 € 1.100,00 € 350,00 € 200,00 €4.034,00 Allacciamento fognatura Gas Luce TOTALE € 3.050,00 € 398,04 € 781,16 €4.229,20 _______ USCITE (LUGLIO-AGOSTO 2016) SAN GIACOMO _______ ANAGRAFE PARROCCHIALE (LUGLIO-AGOSTO 2016) BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 18) -MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. --) -DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 AGOSTO 2016: N. 26) Roberto Colombo (a. 36) Gaetano Caronni (a. 76) Aldo Colombo (a. 81) Linda Dalla Costa in Cattaneo (a. 62) Annita Mariani ved. Asnaghi (a. 92) _______ ENTRATE (LUGLIO-AGOSTO 2016) Offerte Messe domenicali e festive Offerte celebrazioni Sacramenti Offerte varie TOTALE € 3.746,10 € 250,00 € 785,52 € 4.781,62 Spese elettricità, gas, acqua Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria Spese liturgiche (fiori, particole, sussidi vari…) Spese varie Spese manutenzione straordinaria Spese manutenzione ordinaria TOTALE € 979,90 € 287,21 _______ USCITE (LUGLIO-AGOSTO 2016) € 1.680,76 € 383,00 € 463,60 € 920,39 € 4.714,86 31 COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA INFO COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA SANTA MARIA NASCENTE Ufficio Parrocchiale piazza della Chiesa 9 tel / fax: 0362 341425 e-mail: [email protected] orari di apertura: lun: 16.30-18.00 mar:18.00-20.00 mer:9.00-11.00 gio: chiuso ven:16.30-18.00 sab:9.00-11.00 dom. e festivi: chiuso MADONNA DI FATIMA Ufficio Parrocchiale via Madonna di Fatima 5 tel: 0362 70398 cell. don Angelo: 349 8467813 orari di apertura: lun. mer. gio. ven: 16.30-18.30 mar. sab. dom. e festivi: chiuso SAN GIACOMO Ufficio Parrocchiale via Cialdini 138 tel: 0362 71635 e-mail: [email protected] orari di apertura: lun:17.00-18.30 mar:17.00-19.00 mer:9.30-10.30 gio: chiuso ven:17.00-18.30 sab. dom. e festivi: chiuso ORATORIO SANTO CROCIFISSO piazza del Lavoratore 1 tel: 0362 70688 e-mail: [email protected] orari di segreteria: lun. mer. gio. ven: 16.00-19.00 sab: 10.00-12.00 WWW.PARROCCHIEMEDA.IT - per inviare avvisi, articoli, contributi: [email protected] (o presso gli uffici parrocchiali), consegna entro il 27 di ogni mese, indicare nominativo e numero di tel. -per inviare commenti: [email protected] DON CLAUDIO CARBONI Responsabile della Comunità Pastorale Piazza della Chiesa n. 9 tel: 036270632 - cell: 3397969005 e-mail: [email protected] DON TOMMASO CASTIGLIONI Vicario della Comunità Pastorale via Cialdini 138 tel: 0362 71635 - cell: 333 3862435 e-mail: [email protected] DON FABIO ERCOLI Vicario della Comunità Pastorale – Responsabile della Pastorale Giovanile Piazza del Lavoratore n. 1 tel: 036270688 - cell: 3403688457 e-mail: [email protected] DON ANGELO FOSSATI Vicario della Comunità Pastorale via Madonna di Fatima 5 tel: 0362 70398 - cell: 349 8467813 DON ERNESTO CARRERA Residente con incarichi pastorali via Cialdini 128 - tel: 0362 344924 DON LUIGI PEDRETTI Residente con incarichi pastorali Santuario Santo Crocifisso piazza Vittorio Veneto - tel: 0362 343248 SUORE DI MARIA BAMBINA suor Gianfranca Dessilani, superiora cell: 355 7119269 e-mail: [email protected] suor Costantina Terreni suor Domitilla Bonardi suor Gemma Medici suor Michela Ventrella via Matteotti 21- tel: 0362 347293 e-mail: [email protected] SUORE SERVE DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA Via L. Rho, 31 - tel: 0362 71723 SCUOLA PRIMARIA PARROCCHIALE SAN GIUSEPPE via Orsini 35 tel: 0362 70436 - fax: 0362 759305 www.scuolasangiuseppe.com [email protected] [email protected] orari di segreteria: lun. mer. ven: 12.30-15.00 mar: 8.10-9.00 / 15.00-16.30 gio:8.10-9.00 CENTRO DI ASCOLTO CARITAS via General Cantore 6 - tel: 346 6263971 orari di apertura: martedì mattina: 9.00-11.30 giovedì pomeriggio: 16.00-18.30 Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda, stampato in 800 copie da Salvioni Stampe. Questo numero è stato chiuso il 14 settembre 2016. Progetto grafico e impaginazione: Daniela Meda _________________________________________________________________________________ COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA Orari Sante Messe GIORNI FERIALI _____LUNEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (Oratorio Santo Crocifisso) (dal primo lunedì di giugno all’ultimo lunedì di settembre verrà celebrata in Santuario) _____MARTEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 20.30: Santa Maria Nascente _____MERCOLEDÌ 8.30: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (in Santuario) _____GIOVEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 15.30: Casa di Riposo 18.00: Santa Maria Nascente 20.45: Madonna di Fatima _____VENERDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) _____SABATO 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo GIORNI FESTIVI _____ SABATO VIGILIARE 17.00: Santa Maria Nascente (in Casa di Riposo) 18.00: Madonna di Fatima 18.30: Santa Maria Nascente 20.30: San Giacomo _____DOMENICA 8.00: Santa Maria Nascente 8.30: San Giacomo 9.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 9.00: Santa Maria Nascente (Santuario) 10.00: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 10.30: San Giacomo 11.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 11.30: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 17.00: Madonna di Fatima 18.30: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) 18.30: Santa Maria Nascente