EDITORIALE

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EDITORIALE
ANNO XIX
Numero 169
Periodico della Parrocchia SANTI PIETRO E PAOLO, via Dante 25 - Opera
Tel. 02/57600310, [email protected], www.santipietroepaolo-opera.it
EDITORIALE
NEL VIA VAI DEL REGNO
19 Settembre 2010
Il nuovo anno pastorale
Mettiamo al centro la Liturgia
Iniziamo il cammino dell’anno orientandoci
Nell’estate che sta passando con il piano pastorale che abbiamo stilato,
al centro del quale quest’anno c’è la Liturho incontrato diversi luoghi
gia. Tutto il compito formativo della Pare realtà di solitudini
rocchia si incentrerà e troverà un riferimenvolontarie o forzate.
to primario nella catechesi che porteremo
Una mi ha scioccato, a
avanti durante i tempi forti dell’Avvento e
Westmalle, vicino ad
della Quaresima e con esperienze spirituali
Anversa (Belgio): arrivato
importanti, come gli esercizi in Parrocchia e
all’Abbazia con una
fuori. Le persone che aiuteranno hanno uno
tempistica miracolosa
spessore e una preparazione degne di nota,
chiedo ad un trappista la
disponibilità a proporci una come don Giuseppe Busoni, presidente dei
liturgisti italiani, padre Davide Magni, gemeditazione sulla vita
suita, suor Laura Gusella o don Franco Bromonastica. Per tutta risposta
velli e Luca Moscatelli, già conosciuti e
mi sento rispondere: “La
apprezzati dalla nostra comunità.
nostra predicazione è il
silenzio. Se vuole una
meditazione vada da altri”. La Liturgia è una delle realtà più importanti, non la sola, della vita della Chiesa e dun-
que della nostra comunità cristiana. Vivendo bene la liturgia esprimiamo sempre meglio la nostra fede, ma anche il nostro desiderio di donarci, il grido di speranza che si
apre nei nostri cuori, e così la nostra fede
cresce e anche il volto della comunità cristiana esprime sempre meglio ciò che le sta
a cuore, Gesù e il suo Vangelo, e ciò che è
motivo di missione e di testimonianza, ovvero che questo Vangelo raggiunga tutti. Ci
impegniamo a non vivere la liturgia come
staccata dalla realtà e dalla vita quotidiana,
o semplicemente come ritualità, magia o
folklore, quanto piuttosto come espressione
profonda e interiore di credenti e di comunità credente che celebra una comune speranza nel Dio che è vivo, presente oggi, che ci
ha lasciato un memoriale da rinnovare e una
promessa che ci dà speranza.
Solitudine e comunione non
Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha accolto
si escludono a vicenda. Sono
le dimissioni per raggiunti limiti d’età
interdipendenti e
presentate da Don Carlo Romagnoni,
complementari.
parroco di San Benedetto in Noverasco.
Una persona può essere
Dal
1°
ottobre,
dunque, anche la comunità parrocchiale
sola, nel senso che non è
di San Benedetto
nell’immediata compagnia
sarà
servita
dal nostro pastoral team
di altri; e tuttavia, se vive
e
si
formerà
una comunità pastorale.
un’intensa e creativa vita
spirituale, nelle proprie
diversi livelli.
ardenti di preghiera.
profondità scopre un
Il solitario è uno che cerca
indissolubile vincolo di
con la grazia di Dio di
In questo via vai che è il
comunione con gli altri.
acquisire la pace interiore; mondo e, perché no, anche il
regno di Dio manteniamo
Abbazia, monastero, eremo, e in questo modo aiuta gli
altri. Coloro che coltivano
vive: la comunione, così
galera, comunità protetta,
un’intensa solitudine
come suggerisce abba
famiglia, ritiro, clausura,
hanno sull’intera comunità Lukios (‘Detti dei padri del
reclusione, esercizio
che li circonda un effetto
deserto’): «Se non impari
spirituale, preghiera non
creativo
che
supera
ogni
prima a vivere con gli altri,
significano necessariamente
calcolo; possono aiutare gli non sarai capace di vivere
isolamento, solitudine,
altri direttamente agendo da in solitudine come
lontananza e disinteresse.
padri e madri spirituali,
dovresti»; e la solitudine,
Quanti sono compartecipi
come pure con la loro
con san Serafino:
della nostra umanità
possono essere fisicamente preghiera nascosta aiutano «Acquisisci la pace interiore
moltissimi altri ai quali la
e migliaia attorno a te
assenti, eppure sono
loro
esistenza
è
totalmente
troveranno la salvezza».
spiritualmente presenti.
don olinto
La comunione esiste a molti sconosciuta e sono fiamme
FESTA
apertura
anno oratoriano
Domenica
19 settembre
Ore 10.30
S.Messa sul piazzale
dell’oratorio e saluto a
Marinella
Ore 11.30
Lancio palloncini e
apertivo
Ore 12.30
Pranzo comunitario
Ore 15
Giochi ragazzi
Ore 16.30
Jam’n’dreams
Ore 18
Salamelle, patatine.
Piano bar e karaoke
La lettera del vicario
Anno pastorale
Di che cosa siamo fatti?
Per una vita più santa
“Siamo fatti di passato” sostengono alcuni grandi maestri
del pensiero moderno. Se non sbaglio, intendono dire che
la nostra libertà è un’illusione. Quello che siamo, il nostro
modo di pensare, di reagire, di decidere non è frutto di una
libera scelta, ma dipende dalla composizione chimica dei
nostri organi, dipende dai genitori che abbiamo avuto,
dall’ambiente in cui siamo cresciuti. Andiamo avanti come
spinti dalle spalle da un insieme di forze, di esperienze e di
condizionamenti che pesano su di noi e decidono per noi.
Guardare a San Carlo, nel quarto centenario di canonizzazione, e agli esempi di santità per crescere nella Fede, è
l’invito dell’arcivescovo alla chiesa ambrosiana contenuto
nella lettera pastorale Santi per vocazione. Eccone una
sintesi, nell’articolo di Luisa Bove (da “Il Segno”)
“Siamo fatti di presente – sembra il dogma dei nostri giorni
– scordati il passato, non preoccuparti del futuro: la vita è
adesso”. Se non sbaglio, questa idea suggerisce che noi
siamo quello che decidiamo di essere. Non c’è una legge
che può costringerci a fare qualche cosa, non ci sono valori
che possono convincerci a comportarci in un certo modo. Il
bene e il male dipendono da me: quello che io scelgo lo
faccio diventare bene per me. Posso dire oggi “sì” e domani “no”, posso cambiare parere se non sono più convito di
una cosa, se non mi piace più. Siamo dunque liberi, una
libertà assoluta, che non va da nessuna parte: niente spinge,
niente attira. Abitiamo il presente.
Per quello che capisco io, l’idea cristiana della persona umana si può esprimere così: “Siamo fatti di futuro”. Il nostro nome è rivelato dalla vocazione a conformarci al Signore, per condividere la sua gloria. Siamo come pellegrini
in cammino verso la rivelazione di Dio: quando lo vedremo
così come egli è, noi saremo simili a Lui.
Il nostro passato è importante: è il nostro patrimonio e forse anche la nostra povertà, ma noi potremmo anche non
essere prigionieri del passato, perché Dio conosce il segreto del perdono e offre la possibilità della conversione.
Il nostro presente è importante: è il tempo che passa come
occasione per decidere, è l’esercizio di una libertà che facendo delle scelte disegna qualche cosa di sé, decide se
andare verso la gioia o verso la rovina.
Ma la nostra casa è il futuro, la nostra vita è una vocazione,
noi andiamo avanti attratti dalla promessa che Gesù ha solennemente pronunciato: vado a prepararvi un posto nella
casa del Padre mio. Anche in un mondo che sembra appesantito dal passato, imprigionato nel presente, disperato per
quanto riguarda il suo futuro, i cristiani alzano il capo e
guardano lontano: credono alla promessa e perciò continuano il cammino.
Mentre si avvia un nuovo anno pastorale, la cosa più importante è tenere fisso lo sguardo su Gesù: “Mi sforzo di
correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo”(Fil 3,12).
Don Mario il Vicario
[email protected]
La parola d’ordine che accompagnerà il prossimo anno
pastorale sarà «santità». L’arcivescovo Dionigi Tettamanzi
invita tutta la Chiesa ambrosiana a vivere un cammino sulle orme di san Carlo di cui il mese prossimo si celebrerà il
quarto centenario di canonizzazione. «Questo anniversario
- scrive il Cardinale nella sua lettera pastorale “Santi per
vocazione” - è un’occasione perché la memoria di san Carlo non si riduca alla commemorazione di un vescovo […]».
«La sintesi della vita di un cristiano si dà in un’esistenza
santa», continua l’Arcivescovo […]. Questo significa che
«non possiamo coltivare uno stile di vita che eviti ogni disciplina personale contro l’orgoglio e l’egoismo». Tutti
abbiamo una responsabilità come credenti nei confronti
della Chiesa e come cittadini nei confronti della società,
quindi non possiamo ignorare le esigenze del Vangelo da
una parte e le necessità della gente. […] Così
l’Arcivescovo denuncia il grande divario che separa ricchi
e poveri, e invita i fedeli a «vivere la vera carità» e a
«cercare il bene comune», perché la gioia cristiana «va
oltre il sentimento del momento e non è solo un benessere
temporaneo».
Non a caso le prime pagine della lettera pastorale sono dedicate a una rilettura in filigrana della parabola
dell’evangelista Luca sul buon samaritano (Lc 10, 25-37).
«Il santo - insiste l’Arcivescovo – è colui che in maniera
esemplare, umile e coraggiosa, superando infinite difficoltà, si compromette di persona e sa vivere la carità di Cristo,
vedendone il volto in quello del povero». Il buon samaritano, commenta ancora Tettamanzi, «si china sulle piaghe
dell’uomo di ogni tempo, di ogni razza e di ogni condizione». Anche i cristiani devono chinarsi sulle persone che
hanno bisogno «di aiuto, di giustizia, di onestà», non possono «ignorare né trascurare» le ferite della società di oggi.
Lo stesso san Carlo si è occupato degli ultimi, degli appestati, e nel vederli soffriva profondamente, ma ritrovava
forza e coraggio nel Signore con il quale aveva «una vera
relazione personale. Ma san Carlo, ha portato dedizione,
amore e speranza non solo nella comunità cristiana ma in
tutta la città di Milano colpita dalla peste. Si è rivolto a
tutti e ha saputo andare anche fuori le mura». Questo
«allargare gli orizzonti» e avere «mille relazioni quotidiane» è «una sfida per i cristiani di oggi e per la cura pastorale delle nostre comunità». […] E conclude: «Prego perché
sia dato a me, a tutti i fedeli della Chiesa diocesana, di vivere questo anno pastorale come un tempo per camminare
verso una vita più santa, verso una Chiesa più giovane e
coraggiosa, più povera e libera, più dedita alla missione
Zero poverty
Lo scandalo della povertà
“La povertà è uno scandalo”. Inizia con questa affermazione il documento della Caritas Europa a commento della campagna promossa per questo 2010, “anno di lotta
alla povertà e all’esclusione sociale”. E forse c’era bisogno che questa affermazione venisse posta all’inizio di
qualsiasi ragionamento. Se non vogliamo solo disquisire
sulla povertà degli altri, bisogna che si sconfigga qualsiasi atteggiamento rassegnato (sarà sempre così) o colpevolizzante (se la sono voluta). Ha senso assumere un impegno di lotta alla povertà solo se abbiamo il coraggio di
riconoscerla come scandalosa.
Ogni essere umano ha diritto ai mezzi per vivere una vita
decorosa e ha diritto a ricevere assistenza quando si
trova in condizioni di infermità, di disabilità, anzianità,
disoccupazione, vedovanza e
qualunque altra situazione
involontaria di privazione.
[…] Coloro che ogni giorno
fanno i conti con i volti di
Il dramma del Pakistan
Sfortunato il Paese che ha bisogno della Jolie
Nel mese di agosto Cina,
India e Pakistan sono state
devastate da piogge torrenziali: le inondazioni hanno
sommerso e distrutto interi
villaggi. In particolare in Pakistan le ultime notizie contano 1600 morti e 10 milioni
di persone senza casa.
Per il governo pakistano è il
più grave disastro naturale
nella storia del Paese, per
l’Onu una catastrofe peggiore dello tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano nel
2004. L’Alto Commissariato
per i rifugiati ha lanciato
l’allarme e aperto, come altre
organizzazioni umanitarie, la
raccolta di fondi.
Eppure, e questo è l’aspetto
che colpisce di tutta questa
tragedia, ben poco è arrivato
nelle nostre case. E inevitabilmente anche le donazioni
e gli aiuti umanitari giunti fin
qui sono stati molto inferiori
rispetto al necessario. È inutile fare classifiche su quali
eventi recenti siano stati più
drammatici, ma è un fatto
che i lutti delle famiglie pakistane abbiano avuto molto
meno risalto sui media rispetto al terremoto di Haiti,
tanto per citare un caso.
Viene da chiedersi come mai.
La lontananza? Il minor flusso di informazioni? Eppure,
all’inizio di settembre, quando nei villaggi di fango si è
presentata Angelina Jolie e
nelle agenzie è rimbalzata la
foto di un bambino di due
anni attaccato a un biberon
vuoto e coperto di mosche,
qualche titolo si è visto e alcuni nomi importanti del
giornalismo italiano hanno
scritto bellissimi corsivi.
Se per la miopia di certi media c’è stato bisogno della
Jolie e di un bambino che
strappa il cuore, così non può
essere per chi voglia avere
uno sguardo più lungo
sull’orizzonte delle vicende
umane. Perché come Reza (il
bimbo di due anni di cui sopra), che ha perso tutto e vive
chi bussa ai nostri Centri di ascolto possono testimoniare
come tale benessere poggi su tre pilastri: il lavoro, la famiglia, il supporto socio-assistenziale dello Stato. Pilastri
sui quali abbiamo scarsa possibilità di intervento. Ma
questo non ci esime dal dovere di farci delle idee corrette
che si trasformino in occasioni di riflessione e di approfondimento culturale all’interno delle nostre comunità
parrocchiali. Se abbiamo a cuore un qualche cambiamento della nostra società è necessario che “dal basso” scaturiscano quelle istanze che giungano a provocare scelte
politiche adeguate. […] Vi andiamo a chiedere quattro
obiettivi: 1. sradicare la povertà infantile in Europa per
rompere il circolo vizioso che espone un bambino povero
oggi ad essere con alta probabilità un adulto povero domani; 2. assicurare un livello minimo di protezione sociale per tutti, attraverso un reddito di base garantito anche
ai più bisognosi; 3. aumentare l’erogazione di servizi sociali e sanitari, specie alloggi sociali; 4. garantire a tutti
un lavoro dignitoso. Non sappiamo quanto riusciremo ad
incidere a livello europeo. Di certo sappiamo che noi abbiamo bisogno di crescere nella consapevolezza che per
combattere e prevenire la povertà la partecipazione sociale è lo strumento più efficace.
Don Roberto Davanzo, dir. Caritas Ambrosiana
per strada, ci sono almeno
altri tre milioni di bambini
destinati a morire lontano
dagli obiettivi fotografici.
Pro memoria
Il Fondo Famiglia-Lavoro
intende aiutare famiglie e
persone italiane e straniere
Siamo ancora in tempo ad
che abitano sul territorio
aiutarne qualcuno.
della diocesi ambrosiana, in
difficoltà per mancanza o
E abbiamo diverse strade:
precarietà del lavoro a causa
-Alto Commissariato delle
Nazioni Unite per i Rifugiati, della crisi economica.
Come donare?
www.unhcr.it
C/c bancario: int. Arcidiocesi
-Agire Onlus, www.agire.it
di Milano, Agenzia 1 di Mila- Unicef, www.unicef.it
no del Credito Artigiano
- Croce Rossa Italiana,
Iban IT
www.cri.it
03Z03512016020000000024
- Caritas, www.caritas.it
05 causale “Fondo Famiglia- Medici Senza Fontiere Lavoro”.
www.medicisenzafrontiere.it C/c postale n 312272, int.
Elisa Cassola Arcidiocesi di Milano, causa-
Il saluto di Marinella
BUON CAMMINO
A TUTTI!
Sembrerà strano questo titolo,
ma “Buon cammino!” è quello che mi sento dire in questi
giorni, dopo aver saputo del
mio trasferimento a Desio,
per un nuovo incarico nella
nascente
unità
pastorale,composta da cinque parrocchie. Il mio ringraziamento
per i cinque anni vissuti in
questa comunità di Opera, è
proprio quello di augurare
“Buon cammino a tutti!” Mi
avete accolto molto bene,
abbiamo condiviso momenti
di preghiera, di fede e di vita
quotidiana; avete corrisposto
a quello che mi auguravo di
vivere venendo tra voi. Ora
però è tempo di camminare,
di andare avanti e in questi
anni tante persone sono venute a dare la propria disponibilità per “fare qualcosa in parrocchia”, tante ne vengono
ancora, e tante continuano ad
impegnarsi per la comunità.
aprirci alla comunione e alla ne e nella calma sta la vostra
condivisione, verso il bene salvezza,
nell’abbandono
che è per tutti.
confidente sta la vostra forza”(Is 30, 15)».
Domenica 2 settembre, quan- E allora, con una Parola così,
do, in Chiesa, hanno dato come si fa a non camminare
l’annuncio del mio trasferi- guardando avanti?
mento, una frase della Parola Grazie per tutto e per semdel giorno mi ha colpito: pre. E buon cammino a tutti!
«Dice il Signore Dio, il Santo
Marinella
di Israele: “Nella conversio-
Tutto questo mi fa pensare
che, a volte, ci diciamo che la
Chiesa, oggi, è “un po’ malata”, ma ho l’impressione che
finché c’è qualcuno disposto
a dare qualcosa di suo, anche
piccolo, per la comunità, c’è
speranza di guarire un po’
tutti dalle nostre chiusure, per
Giovedì 28 ottobre 2010
ore 21.00 - Opera
Partecipiamo al
Sinodo del Medio Oriente
La sfida: il Vangelo che dialoga
con la partecipazione del
vescovo emerito di Aleppo
Armando Bortolaso
e del collaboratore per i rapporti con l’islam
Diocesi di Milano
Don Gianpiero Alberti
Organizziamo insieme i
Pellegrinaggi 2011
in BELGIO
abbazie e monasteri
5 giorni in Aprile-Maggio
ci troviamo sabato 30 ottobre
ore 21 in oratorio
in BRASILE
(Padri Scalabriniani di Rio de Janeiro)
2/3 settimane a fine Luglio inizio Agosto
ci troviamo sabato 6 novembre
ore 21 in oratorio
tutto da stabilire insieme
Cammini di catechesi
per giovani e adulti
in preparazione ai sacramenti
“Far risuonare la parola di Dio nel proprio cuore per le decisioni importanti della vita”
Catechesi per il BATTESIMO adulti:
Per diventare cristiani
La proposta è personalizzata con un cammino di
due anni
Catechesi per CRESIMA adulti:
Per vivere nella forza dello spirito santo
Iniziamo mercoledì 2 febbraio 2011
Dalle ore 21.00 alle 22.15 (per 10 incontri)
Celebrazione cresima sabato 30 aprile 2011 alle
ore 18
Catechesi in preparazione a MATRIMONIO
cristiano:
Per consacrarsi nell’amore
Iniziamo giovedì 7 ottobre 2010
Dalle ore 21.00 alle 22.30 (per 10 incontri)
Rivolgersi personalmente a don Olinto
CAMMINO DI CATECHESI PARROCCHIALE
2010-2011
Avvento, Ore 21, in Chiesa
Mercoledì 17 Novembre
La forza dello Spirito nella Liturgia.
In ascolto del Concilio Vaticano II
con don Giuseppe Busani
Mercoledì 1 Dicembre
Liturgia fonte di comunione.
In ascolto del celebrare
con don Giuseppe Busani
Martedì 7 Dicembre
“Sarà per voi un memoriale”.
In ascolto dell’esodo
con Luca Moscatelli
Martedì 14 Dicembre
Il culto spirituale del cuore.
In ascolto dei profeti
con Luca Moscatelli
Quaresima, ore 21, in Chiesa
Lunedì 14 Marzo
La comunità che celebra
con Laura Gusella
Lunedì 21 Marzo
Tutti servi
con Laura Gusella
Lunedì 28 Marzo
Lo spirito della creatività
con don Pierangelo Sequeri
don luigi Garbini
Esercizi spirituali a Concenedo (Lecco)
Venerdì 18 Febbraio - Domenica 20 Febbraio
Parola e pane per il cammino di salvezza.
Impariamo l’anno liturgico.
Con Don Franco Brovelli
Esercizi spirituali in Parrocchia
Domenica 10 Aprile 2011 Messe ore 11.15 e 18.00
13/14/15 Aprile 2011, Ore 19 – 22 in Chiesa
Esercitazioni spirituali di preghiera.
Impariamo a pregare.
Con Padre Davide Magni
Una particolare attenzione per coppie e famiglie… non manchiamo!
SABATO 2 OTTOBRE
DOMENICA 3 OTTOBRE
Ritiro spirituale
presso l’Abbazia di Viboldone a San Giuliano Milanese
Programma
Sabato 2 ottobre
Giornata di formazione e studio per l’equipe familiare
Ore 8.30: Partenza dall’Oratorio - arrivo a Viboldone – sistemazione
Ore 9.00: Preghiera – Presentazione della giornata – Riflessioni sulle prospettive annuali
Ore 10.30: “La famiglia d’appoggio” con Massimo Vicedomini
Condivisione
Ore 11.45: Ripresa linee di lavoro
Ore 12.15: Ora Media con la Comunità Monastica
Ore 12.30: Pranziamo insieme con quello che c’è !
Ore 14.30: Ripresa lavori con la coppia Paolo e Maria Zambon (Equipe Familiare Diocesana)
sul tema: “Verso una spiritualità della famiglia privilegiata e rinnovata”
Ore 16.00: Ripresa lavori e conclusioni
Ore 17.00: Ritorno a casa.
DOMENICA 3 OTTOBRE:
Giornata di ritiro per tutte le coppie/famiglie
“Spiritualita’ coniugale e familiare”
Ore 8.30: Partenza dall’Oratorio - arrivo a Viboldone – sistemazione
Ore 9.00: Preghiera - – Presentazione della giornata
Ore 9.15: 1^ Meditazione sul tema con Angelo Radaelli (dell'Equipe Diocesana)
Ore 10.00: S. Messa – al termine: 2^ Meditazione
Ore 11.45: Silenzio
Ore 12.30: Condivisione del pranzo
Ore 14.00: Scambio tra famiglie
Ore 15.00: Ripresa a gruppi
Ore 16.15: Prospettive per l’anno che inizia
Ore 17.00: Ritorno ad Opera
N.B.: Per questa giornata stiamo cercando di organizzare un babysitteraggio.
Aiutateci!
Le nostre vacanze
Con i ragazzi
Uno scambio che fa crescere
L'esperienza della vacanza comunitaria è senz'altro un'esperienza di quelle che
lasciano il segno nel percorso di crescita di un giovane, che sia esso educatore
o ragazzo.
Per la prima volta si abituano ragazzi anche di età differenti a vivere insieme,a
comunicare, a rendersi partecipi di un progetto che li responsabilizza e li coinvolge; sta all'educatore fare sì che tutte queste cose siano portato a
compimento dal singolo ragazzino e dal gruppo nello stesso momento.
Vivere per una settimana a contatto con persone a cui devi insegnare e
da cui devi imparare vuol dire essere pronto a trarre da ogni situazione
un insegnamento ed essere pronto un istante dopo a tramandarlo.
Secondo me è un'esperienza che va vissuta al massimo, che necessita
di attenzione, rispetto e volontà in un campo nel quale da un anno al
seguente ti trovi a stare dall'altra parte del banco, ora sei tu che devi
dare l'esempio. Questo è quello che spinge, muove e sollecita un educatore a vivere un’esperienza del genere, ovviamente con le difficoltà
annesse, che possono essere superate con l'accoppiata vincente di entusiasmo e volontà.
Fabio, educatore medie
In viaggio con la comunità
Sulle orme di Gesù
Ore 18 di mercoledì 8 agosto, appuntamento in oratorio del
gruppo che andrà in Terrasanta. Come tutte le occasioni del
genere l' insieme è formato da persone che si conoscono
bene ed altre meno ma abbiamo fatto amicizia in fretta e
creato un bel gruppo. A parte il nostro don Danilo, ci ha fatto
da guida don Gianpiero, che, oltre il punto di vista religioso dei vari siti, ci spiegava anche 1'aspetto storico/
archeologico da parte degli Arabi e degli Israeliani. 13 ore da
casa all'albergo (Opera - Nazareth) di cui tre ore di volo, poi i
trasferimenti e non si sa quanto tempo per i controlli aeroportuali e di dogana.
L’Israele è una terra che ha il suo fascino, non molto lontana
dalle nostre città di mare; a parte i vari checkpoint e qualche
moschea ci si sentiva quasi a casa. Interessante 1' itinerario
scelto, praticamente andavamo a visitare i luoghi vissuti da
Gesù incluso la casa di Maria dove ebbe la visita dell'arcangelo Gabriele; Betlemme dove nacque; Cana dove cominciò i suoi segni per manifestare la sua gloria; il lago di Tiberiade scelto da Gesù per il suo primo ministero nei vari
villaggi posti sulle sue rive; il fiume Giordano che ci ricorda il
battesimo di Gesù presso Betania; il monte Tabor, luogo della trasfigurazione; Gerusalemme che sorge su colline a
circa 700 mt slm, con i suoi circa 700.000 abitanti e le tre
grandi religioni monoteiste presenti in modo incisivo: non
dimentichiamo che tutte hanno origine da Abramo ed hanno in comune l’antico testamento. In quanto capitale, per
gli ebrei, è sede del governo di Israele, del parlamento e dei
vari ministeri. Ci sono le zone arabe, le ebree e quelle cristiane.
Si possono ammirare, magari in raccoglimento, il cenacolo
dove più volte Gesù con i suoi Apostoli si riunì ed istituì l'Eucarestia, la lavanda dei piedi. Inoltre qui apparve per la prima
volta Gesù risorto, e si ebbe anche 1'effusione dello Spirito
Santo. La basilica della Dormizione di Maria, il Gallicantu, il
Monte degli Ulivi, il Getsemani, la Via dolorosa lungo la
quale Gesù ha fatto la sua via crucis, ed infine la basilica del
Santo Sepolcro, con incluso il Golgota.
Abbiamo visitato anche il deserto con Gerico, il mar Morto e Qumran dove sono stati trovati nel 1947 alcuni rotoli e
pergamene che ci riportano parte dell'Antico Testamento.
Siamo stati anche in tanti altri posti interessantissimi dal punto
di vista archeologico o sociale. Insomma ad un Cristiano di
fede è consigliabile questo pellegrinaggio. Magari non in
estate…
Pino Gianì, pellegrino in Terra Santa
Testimonianze
La profezia di Raimon Panikkar
Il sacerdote e filosofo di orgine indiana è morto lo scorso 26 agosto, all’età di 91 anni. Le sue riflessioni sul futuro del
cammino spirituale dell'umanità, nel ricordo di padre Luciano Mazzocchi, della cappellania giapponese
[…] Un grande pensatore, quale Raimon Panikkar, ha sempre saputo apprezzare i tentativi di ricerca che andava scoprendo tra la gente comune. Li
considerava come un incoraggiamento
e la conferma che il dialogo oggi è
dovere storico.
Personalmente, il beneficio maggiore
che ho ricevuto da Raimon Panikkar è
quello di avermi guidato a discernere
con chiarezza ciò che è dialogo fecondo di verità e ciò che è banale sincretismo.
La frase che apre il suo sito internet è
la seguente: «Sono partito cristiano, mi
sono scoperto hindù e ritorno buddhista, senza cessare per questo di essere
cristiano». […]
Le affermazioni di Panikkar si
comprendono dalla serietà e, direi, dalla luminosità e gioiosità
del suo stile di vita. Il dialogo
intrareligioso non era una merendina consumata coi fratelli di altre religioni nei salotti dei convegni; era il pane della sua vita
quotidiano. Era lui stesso in cammino. Dialogare è vivere la pienezza della vita. Raimon Panikkar era vero cristiano secondo il
battesimo che la madre gli aveva fatto
conferire ancora infante, vero indù
secondo l'appartenenza religiosa di suo
padre, vero buddista secondo una intima scoperta che avvenne lungo il suo
pellegrinaggio esistenziale. Questo
comportamento, che scandalizza non
pochi, in lui era reale e concreto. In lui
i tre patrimoni religiosi si erano sciolti,
come i tanti alimenti, opposti come
sapore e natura quali il sale e lo zucchero, che noi mangiamo e che il corpo assorbe, divenendo quell'unica energia che sostiene i tanti sforzi che la
vita richiede.
Il sincretismo non è l'accostamento di
elementi differenti, ma la non digestione degli stessi. Per digerire le esperien-
Piccolo grande uomo
Il ricordo personale del filosofo nella parole di una persona che l’ha seguito a lungo e, infine, incontrato
Conosco Raimon Panikkar e il suo pensiero da diversi anni, un incontro che non è certamente arrivato a caso sulla
via della mia personale ricerca, e proprio quest’anno ho
seguito un corso tenuto a Milano da docenti dell’Università
di Bergamo proprio sull’approfondimento del Suo pensiero. Questo corso ha suscitato in me l’urgenza di poterlo
incontrare, ed ho avuto la fortuna di avere con Lui un colloquio personale nella sua casa di Tavertet in Spagna a luglio, insieme ad Ermanno, mio marito.
Ho potuto così guardare questo piccolo grande uomo e parlargli stringergli la mano così lunga e sottile, come si è descritto lui un povero uomo vecchio e malato, eppure con un
sorriso e una luce negli occhi che difficilmente si vedono
in un ragazzo o uomo giovane ed aitante. Ho sentito il calore e la dolcezza di chi è arrivato alla fine con passione
vivendo fino in fondo ogni cosa bella o brutta, ogni gioia o
ogni sofferenza senza fuggire, nel suo stare come uomo tra
ze più sante dell'umanità, quali il Vangelo, i Veda o i sutra buddisti, l'uomo
deve approfondire e qualificare la propria sensibilità umana, al punto di sperimentare dentro la sua umanità il palpito religioso dell'altro. Così l'uomo
deve superare i suoi limiti culturali e di
appartenenza religiosa per accogliere
come parte di sé l'esperienza altrui;
contemporaneamente l'esperienza
dell'altro accolta dentro di sé conferma
e conforta lo sforzo compiuto per superare i limiti della propria cultura e
appartenenza religiosa. […].
Il dialogo intrareligioso è vero pellegrinaggio dentro il mistero di Dio, dove i molti sgorgano dall'uno e all'uno
ritornano. […] Raimon Panikkar testimonia che i popoli possono far
fronte al male e costruire la giustizia e la pace. Lo possono attingendo le energie che scorrono
nelle falde profonde delle loro
tradizioni. E le condividono. Nella condivisione, ogni tradizione
profuma attorno la sua unicità.
[…] E' il carisma del Vangelo,
che guida ad amare l'esistenza
così com'è, con pazienza e fiducia.
la terra e Dio come parte del tutto e sentendosi profondamente parte di questo tutto.
Nessun libro che potrò leggere nemmeno dei suoi potrà
mai darmi il messaggio delle sue parole e del suo sguardo
quando ci siamo lasciati, come sacerdote Cattolico le sue
parole sono state “il Signore Vi benedica , non posso dirvi
di più, niente può servirvi oltre questo”, poi ha unito le sue
mani nel segno di benedizione degli Indù ed ha aggiunto
“il Signore sostenga il cammino che avere intrapreso”.
Siamo usciti dalla sua casa senza parlare l’emozione era
troppo grande, senza aver fatto una foto, senza un suo autografo, la foto e l’autografo erano dentro di noi nei nostri
occhi e nel nostro cuore. Oggi dopo la sua scomparsa ancora più di quel giorno. È morto in un caldo giorno di agosto,
chi gli era accanto ci ha raccontato in serenità, lasciando
come indicazione di voler essere cremato e che le Sue ceneri fossero divise in due parti, una parte in un’urna da seppellire in Spagna e l’altra parte da versare su una foglia e
lasciar scivolare questa foglia sulle acque del Gange il
grande fiume dell’India, terra di origine dei suoi avi.
Con tutto il mio affetto, Rosella
Cineforum
Departures, ovvero una sinfonia
d’amore per violoncello
Un raro esempio di delicatezza e sensibilità nel trattare uno
degli argomenti più difficili per il cinema (e la vita): la
morte. Scioltasi l'orchestra nella quale suonava il violoncello, il giovane Daigo insieme alla moglie Mika lascia
Tokyo e si trasferisce in campagna. Qui, letto un annuncio
per un lavoro di aiutante, si presenta e, dopo appena uno
sguardo, Sasaki, titolare dell'agenzia, lo assume. A questo
punto Daigo scopre che il suo lavoro avrà a che fare con la
preparazione cerimoniale dei corpi prima della cremazione…
In giapponese si chiama "nokanshi", ossia preparatore di
corpi per una ditta di pompe funebri. Si tratta di un rito che
richiede molta grazia, una cerimonia fatta di piccoli gesti e
di movimenti leggiardi. Mettendo al centro della storia un
tema arduo come quello della morte, il copione lo svolge in
un'ottica del tutto originale e, per più motivi, imprevedibiPoesia
le: perché Daigo, il protagonista, cresce a poco a poco nella
consapevolezza di un lavoro scelto all'inizio per caso e
quasi controvoglia; perché l'impegno a onorare il defunto e
a rispettare il dolore dei congiunti diventa lezione di vita
per se stesso e la propria situazione; perché il mistero della
morte del corpo diventa viatico per una maggiore apertura
verso il rispetto della vita e l'equilibrio tra la natura e l'essere umano. Pur lavorando su nobili e antiche tradizioni
nazionali, il regista riesce a comporre uno spartito dal respiro ampio e senza limiti geografici, unendo la musica che
il giovane suona e che all'inizio perde a quella dell'aria e
degli spazi, del volgere delle stagioni, del dipanarsi dei
sentimenti: raggiungendo momenti di impalpabile umanità
dentro una vita vissuta nella pienezza degli affetti.
Parabola delicata e toccante, il film si segnala per la capacità di dire cose importanti con tono piano e quasi colloquiale, mai urlato né polemico e, dal punto di vista umano,
é da valutare come raccomandabile e certamente poetico.
Oscar meritatissimo per la miglior opera straniera. Storia e
interpreti che riconciliano con la vita.
Diocesi di Milano—Zona Pastorale VI—Melegnano
Opera d’agust
Opera d’agust
Cume te se bela
te paret nanca quela
Me ricordi quan te seret
Un piccul paes de tant ann fa
Vuraria fermà el temp e
Dag la ma a tutti i person
Che te incuntret e te veur ben.
Sari su i eucc e sansa riflessiun
Pensi che fors’el temp el s’è fermà
Cume te se bela Opera
ma cume tuch i ann
agust l’è passà.
Pu tropp la vita le fada inscì
La cumincia tutti i dì
Opera l’è na realtà
E mi chi veuri restà
Perché ghe tanta brava gent
Cha la laura cun gran cuscensa.
Opera d’agust el resterà
Un sogn un pù sfumà
Che in dela memoria restarà.
O Signur cume te se bela
Opera d’agust.
Mina Tufariello
Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito
Uno spazio e un tempo di incontro nella fede
rivolto a persone separate - divorziate - risposate
Se hai vissuto l’esperienza di una
separazione o divorzio...
Se desideri coltivare il tuo rapporto
con il Signore...
Se pensi che la Parola possa illuminare la tua vita...
Se desideri condividere con i fratelli, nella comunità cristiana, un tratto
di strada insieme… Questa proposta
è proprio per te!
Calendario e temi
Mercoledì 27/10/10
Sedeva presso il pozzo
(Giovanni 4, 5—30)
Mercoledì 1/12/10
Subito egli si alzò… (Luca 5, 17—
26)
Mercoledì 26/1/11
Signore, insegnaci a pregare…
(Luca 11, 1—13)
Mercoledì 23/2/11
Rallegratevi con me (Luca 15, 1—
Errata Corrige
10)
In uno degli scorsi numeri abbiamo pubbliMercoledì 30/3/11
cato la poesia Madonna dell’aiuto. Il tuo
Gli corse incontro e lo baciò
sguardo è la mia certezza, attribuendola
(Luca 15, 11—32)
erroneamente a Mina Tufariello quando
Mercoledì 27/4/11
invece l’autrice è Mara Cavinato.
Oggi con me sarai nel paradiso
(Luca 23, 33—43)
Mercoledì 25/5/11
Non ardeva forse in noi
il nostro cuore? (Luca 24, 13—35)
Mercoledì 29/6/11
Pace a voi! (Luca 24, 36—53)
Come
Dalle 21 alle 22.45
Accoglienza; Ascolto della Parola
Silenzio; Confronto
Intercessione
Dove
Associazione Mambre
presso la Certosa di Vigano
Piazza San Brunone, 18
20083 Vigano Certosino
Tel.02.90843202
www.mambre.it
Per informazioni:
Ornella e Giulio Radaelli
02.95302804; 348.7080386
[email protected]
don Carlo Mantegazza
02.57516136
[email protected]
www.chiesadimilano.it/famiglia
Calendario di Settembre-Ottobre 2010
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mar
III DOM DOPO MARTIRIO BATT
FESTA ORATORIO
h 10.30 S.Messa
h 16.30 Jam’n dreams
h 16.30-18.30 Iscriz catechismo
h 14.45 o h 21 Iscrizione I media
h 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale
h 18 CPAE
h 16.30-18.30 Iscriz catechismo
gio
h 21 Coppie Leaders I corso
ven
h 11 Matrimonio
h 14.45 o h 21 Incontro presentaz catech
sab
h 9 Commissione CPP
Inizio catechismo
dom
IV DOM DOPO MARTIRIO BATT
Inizio catechismo
h 15 e 16.30 Battesimi
lun
h 11 Matrimonio
mar
Gruppo Antiochia a San Pietro Cusico
mer
gio
ven
h 17.30 Adorazione Eucaristica
sab
Ritiro Equipe Pastorale Familiare
a Viboldone
dom
lun
V DOM DOPO MARTIRIO BATT
Ritiro Coppie e famiglie VIBOLDONE
h 18 Equipe Pastorale Liturgica
h 20.30 Rosario perpetuo
mar
mer
Preghiera delle ore
h.8.00 – Lodi
h.19.15 – Vespro
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SANTE MESSE Lun, Mart, Giov, Ven, h.17
Merc, h.18.45,
Sab e prefestivi h.18 Festivi h. 8/10/11.15/18
al Santuario ferialli h.9 Festivi h.11:30
gio
h 21Cammino preparazione al Matrimonio
ven
h 19.30 Incontro II-III media
sab
h 11 Matrimonio
h 15.30 Preparazione Genitori Battesimo
h 18 Santa Messa- Preghiera e cena comunitaria di ringraziamento
dom
lun
VI DOM DOPO MARTIRIO BATT
h 8.45 Castagnata a Castelveccana
h 18 CPAE
19.30 Incontro giovani
mar
mer
gio
h 21Cammino preparazione al Matrimonio
ven
sab
h 11 Matrimonio
h 15.30 Preparazione Genitori Battesimo
h 19 Incontro Adolescenti
dom
DEDICAZIONE DEL DUOMO
h 15.30 Battesimi
Castagnata in Oratorio
Ecclesia
lun
h 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale
mar
mer
h 21Cammino preparazione al Matrimonio
gio
h 14.45 o h 21 Incontro genit catechismo
h 21Cammino preparazione al Matrimonio
ven
h 19.30 Incontro II-III media
sab
h 9 Commissione CPP
Veglia Missionaria a Treviglio
dom
I DOM DOPO DEDICAZIONE DUOMO
Giornata Missionaria Mondiale
Confessioni
Giorni feriali: h. 7.30 – 9.00 e 17 – 19
Sabato: h.16.30 – 18.00
Domenica: mezz’ora prima della S. Messa
DON OLINTO - DON DANILO - SEGRETERIA: 0257600310 – FAX 0253030329
AUSILIARIE DIOCESANE: 0257605484 – EMAIL: [email protected]