EDITORIALE
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EDITORIALE
ANNO XIX Numero 169 Periodico della Parrocchia SANTI PIETRO E PAOLO, via Dante 25 - Opera Tel. 02/57600310, [email protected], www.santipietroepaolo-opera.it EDITORIALE NEL VIA VAI DEL REGNO 19 Settembre 2010 Il nuovo anno pastorale Mettiamo al centro la Liturgia Iniziamo il cammino dell’anno orientandoci Nell’estate che sta passando con il piano pastorale che abbiamo stilato, al centro del quale quest’anno c’è la Liturho incontrato diversi luoghi gia. Tutto il compito formativo della Pare realtà di solitudini rocchia si incentrerà e troverà un riferimenvolontarie o forzate. to primario nella catechesi che porteremo Una mi ha scioccato, a avanti durante i tempi forti dell’Avvento e Westmalle, vicino ad della Quaresima e con esperienze spirituali Anversa (Belgio): arrivato importanti, come gli esercizi in Parrocchia e all’Abbazia con una fuori. Le persone che aiuteranno hanno uno tempistica miracolosa spessore e una preparazione degne di nota, chiedo ad un trappista la disponibilità a proporci una come don Giuseppe Busoni, presidente dei liturgisti italiani, padre Davide Magni, gemeditazione sulla vita suita, suor Laura Gusella o don Franco Bromonastica. Per tutta risposta velli e Luca Moscatelli, già conosciuti e mi sento rispondere: “La apprezzati dalla nostra comunità. nostra predicazione è il silenzio. Se vuole una meditazione vada da altri”. La Liturgia è una delle realtà più importanti, non la sola, della vita della Chiesa e dun- que della nostra comunità cristiana. Vivendo bene la liturgia esprimiamo sempre meglio la nostra fede, ma anche il nostro desiderio di donarci, il grido di speranza che si apre nei nostri cuori, e così la nostra fede cresce e anche il volto della comunità cristiana esprime sempre meglio ciò che le sta a cuore, Gesù e il suo Vangelo, e ciò che è motivo di missione e di testimonianza, ovvero che questo Vangelo raggiunga tutti. Ci impegniamo a non vivere la liturgia come staccata dalla realtà e dalla vita quotidiana, o semplicemente come ritualità, magia o folklore, quanto piuttosto come espressione profonda e interiore di credenti e di comunità credente che celebra una comune speranza nel Dio che è vivo, presente oggi, che ci ha lasciato un memoriale da rinnovare e una promessa che ci dà speranza. Solitudine e comunione non Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha accolto si escludono a vicenda. Sono le dimissioni per raggiunti limiti d’età interdipendenti e presentate da Don Carlo Romagnoni, complementari. parroco di San Benedetto in Noverasco. Una persona può essere Dal 1° ottobre, dunque, anche la comunità parrocchiale sola, nel senso che non è di San Benedetto nell’immediata compagnia sarà servita dal nostro pastoral team di altri; e tuttavia, se vive e si formerà una comunità pastorale. un’intensa e creativa vita spirituale, nelle proprie diversi livelli. ardenti di preghiera. profondità scopre un Il solitario è uno che cerca indissolubile vincolo di con la grazia di Dio di In questo via vai che è il comunione con gli altri. acquisire la pace interiore; mondo e, perché no, anche il regno di Dio manteniamo Abbazia, monastero, eremo, e in questo modo aiuta gli altri. Coloro che coltivano vive: la comunione, così galera, comunità protetta, un’intensa solitudine come suggerisce abba famiglia, ritiro, clausura, hanno sull’intera comunità Lukios (‘Detti dei padri del reclusione, esercizio che li circonda un effetto deserto’): «Se non impari spirituale, preghiera non creativo che supera ogni prima a vivere con gli altri, significano necessariamente calcolo; possono aiutare gli non sarai capace di vivere isolamento, solitudine, altri direttamente agendo da in solitudine come lontananza e disinteresse. padri e madri spirituali, dovresti»; e la solitudine, Quanti sono compartecipi come pure con la loro con san Serafino: della nostra umanità possono essere fisicamente preghiera nascosta aiutano «Acquisisci la pace interiore moltissimi altri ai quali la e migliaia attorno a te assenti, eppure sono loro esistenza è totalmente troveranno la salvezza». spiritualmente presenti. don olinto La comunione esiste a molti sconosciuta e sono fiamme FESTA apertura anno oratoriano Domenica 19 settembre Ore 10.30 S.Messa sul piazzale dell’oratorio e saluto a Marinella Ore 11.30 Lancio palloncini e apertivo Ore 12.30 Pranzo comunitario Ore 15 Giochi ragazzi Ore 16.30 Jam’n’dreams Ore 18 Salamelle, patatine. Piano bar e karaoke La lettera del vicario Anno pastorale Di che cosa siamo fatti? Per una vita più santa “Siamo fatti di passato” sostengono alcuni grandi maestri del pensiero moderno. Se non sbaglio, intendono dire che la nostra libertà è un’illusione. Quello che siamo, il nostro modo di pensare, di reagire, di decidere non è frutto di una libera scelta, ma dipende dalla composizione chimica dei nostri organi, dipende dai genitori che abbiamo avuto, dall’ambiente in cui siamo cresciuti. Andiamo avanti come spinti dalle spalle da un insieme di forze, di esperienze e di condizionamenti che pesano su di noi e decidono per noi. Guardare a San Carlo, nel quarto centenario di canonizzazione, e agli esempi di santità per crescere nella Fede, è l’invito dell’arcivescovo alla chiesa ambrosiana contenuto nella lettera pastorale Santi per vocazione. Eccone una sintesi, nell’articolo di Luisa Bove (da “Il Segno”) “Siamo fatti di presente – sembra il dogma dei nostri giorni – scordati il passato, non preoccuparti del futuro: la vita è adesso”. Se non sbaglio, questa idea suggerisce che noi siamo quello che decidiamo di essere. Non c’è una legge che può costringerci a fare qualche cosa, non ci sono valori che possono convincerci a comportarci in un certo modo. Il bene e il male dipendono da me: quello che io scelgo lo faccio diventare bene per me. Posso dire oggi “sì” e domani “no”, posso cambiare parere se non sono più convito di una cosa, se non mi piace più. Siamo dunque liberi, una libertà assoluta, che non va da nessuna parte: niente spinge, niente attira. Abitiamo il presente. Per quello che capisco io, l’idea cristiana della persona umana si può esprimere così: “Siamo fatti di futuro”. Il nostro nome è rivelato dalla vocazione a conformarci al Signore, per condividere la sua gloria. Siamo come pellegrini in cammino verso la rivelazione di Dio: quando lo vedremo così come egli è, noi saremo simili a Lui. Il nostro passato è importante: è il nostro patrimonio e forse anche la nostra povertà, ma noi potremmo anche non essere prigionieri del passato, perché Dio conosce il segreto del perdono e offre la possibilità della conversione. Il nostro presente è importante: è il tempo che passa come occasione per decidere, è l’esercizio di una libertà che facendo delle scelte disegna qualche cosa di sé, decide se andare verso la gioia o verso la rovina. Ma la nostra casa è il futuro, la nostra vita è una vocazione, noi andiamo avanti attratti dalla promessa che Gesù ha solennemente pronunciato: vado a prepararvi un posto nella casa del Padre mio. Anche in un mondo che sembra appesantito dal passato, imprigionato nel presente, disperato per quanto riguarda il suo futuro, i cristiani alzano il capo e guardano lontano: credono alla promessa e perciò continuano il cammino. Mentre si avvia un nuovo anno pastorale, la cosa più importante è tenere fisso lo sguardo su Gesù: “Mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo”(Fil 3,12). Don Mario il Vicario [email protected] La parola d’ordine che accompagnerà il prossimo anno pastorale sarà «santità». L’arcivescovo Dionigi Tettamanzi invita tutta la Chiesa ambrosiana a vivere un cammino sulle orme di san Carlo di cui il mese prossimo si celebrerà il quarto centenario di canonizzazione. «Questo anniversario - scrive il Cardinale nella sua lettera pastorale “Santi per vocazione” - è un’occasione perché la memoria di san Carlo non si riduca alla commemorazione di un vescovo […]». «La sintesi della vita di un cristiano si dà in un’esistenza santa», continua l’Arcivescovo […]. Questo significa che «non possiamo coltivare uno stile di vita che eviti ogni disciplina personale contro l’orgoglio e l’egoismo». Tutti abbiamo una responsabilità come credenti nei confronti della Chiesa e come cittadini nei confronti della società, quindi non possiamo ignorare le esigenze del Vangelo da una parte e le necessità della gente. […] Così l’Arcivescovo denuncia il grande divario che separa ricchi e poveri, e invita i fedeli a «vivere la vera carità» e a «cercare il bene comune», perché la gioia cristiana «va oltre il sentimento del momento e non è solo un benessere temporaneo». Non a caso le prime pagine della lettera pastorale sono dedicate a una rilettura in filigrana della parabola dell’evangelista Luca sul buon samaritano (Lc 10, 25-37). «Il santo - insiste l’Arcivescovo – è colui che in maniera esemplare, umile e coraggiosa, superando infinite difficoltà, si compromette di persona e sa vivere la carità di Cristo, vedendone il volto in quello del povero». Il buon samaritano, commenta ancora Tettamanzi, «si china sulle piaghe dell’uomo di ogni tempo, di ogni razza e di ogni condizione». Anche i cristiani devono chinarsi sulle persone che hanno bisogno «di aiuto, di giustizia, di onestà», non possono «ignorare né trascurare» le ferite della società di oggi. Lo stesso san Carlo si è occupato degli ultimi, degli appestati, e nel vederli soffriva profondamente, ma ritrovava forza e coraggio nel Signore con il quale aveva «una vera relazione personale. Ma san Carlo, ha portato dedizione, amore e speranza non solo nella comunità cristiana ma in tutta la città di Milano colpita dalla peste. Si è rivolto a tutti e ha saputo andare anche fuori le mura». Questo «allargare gli orizzonti» e avere «mille relazioni quotidiane» è «una sfida per i cristiani di oggi e per la cura pastorale delle nostre comunità». […] E conclude: «Prego perché sia dato a me, a tutti i fedeli della Chiesa diocesana, di vivere questo anno pastorale come un tempo per camminare verso una vita più santa, verso una Chiesa più giovane e coraggiosa, più povera e libera, più dedita alla missione Zero poverty Lo scandalo della povertà “La povertà è uno scandalo”. Inizia con questa affermazione il documento della Caritas Europa a commento della campagna promossa per questo 2010, “anno di lotta alla povertà e all’esclusione sociale”. E forse c’era bisogno che questa affermazione venisse posta all’inizio di qualsiasi ragionamento. Se non vogliamo solo disquisire sulla povertà degli altri, bisogna che si sconfigga qualsiasi atteggiamento rassegnato (sarà sempre così) o colpevolizzante (se la sono voluta). Ha senso assumere un impegno di lotta alla povertà solo se abbiamo il coraggio di riconoscerla come scandalosa. Ogni essere umano ha diritto ai mezzi per vivere una vita decorosa e ha diritto a ricevere assistenza quando si trova in condizioni di infermità, di disabilità, anzianità, disoccupazione, vedovanza e qualunque altra situazione involontaria di privazione. […] Coloro che ogni giorno fanno i conti con i volti di Il dramma del Pakistan Sfortunato il Paese che ha bisogno della Jolie Nel mese di agosto Cina, India e Pakistan sono state devastate da piogge torrenziali: le inondazioni hanno sommerso e distrutto interi villaggi. In particolare in Pakistan le ultime notizie contano 1600 morti e 10 milioni di persone senza casa. Per il governo pakistano è il più grave disastro naturale nella storia del Paese, per l’Onu una catastrofe peggiore dello tsunami che ha colpito l’Oceano Indiano nel 2004. L’Alto Commissariato per i rifugiati ha lanciato l’allarme e aperto, come altre organizzazioni umanitarie, la raccolta di fondi. Eppure, e questo è l’aspetto che colpisce di tutta questa tragedia, ben poco è arrivato nelle nostre case. E inevitabilmente anche le donazioni e gli aiuti umanitari giunti fin qui sono stati molto inferiori rispetto al necessario. È inutile fare classifiche su quali eventi recenti siano stati più drammatici, ma è un fatto che i lutti delle famiglie pakistane abbiano avuto molto meno risalto sui media rispetto al terremoto di Haiti, tanto per citare un caso. Viene da chiedersi come mai. La lontananza? Il minor flusso di informazioni? Eppure, all’inizio di settembre, quando nei villaggi di fango si è presentata Angelina Jolie e nelle agenzie è rimbalzata la foto di un bambino di due anni attaccato a un biberon vuoto e coperto di mosche, qualche titolo si è visto e alcuni nomi importanti del giornalismo italiano hanno scritto bellissimi corsivi. Se per la miopia di certi media c’è stato bisogno della Jolie e di un bambino che strappa il cuore, così non può essere per chi voglia avere uno sguardo più lungo sull’orizzonte delle vicende umane. Perché come Reza (il bimbo di due anni di cui sopra), che ha perso tutto e vive chi bussa ai nostri Centri di ascolto possono testimoniare come tale benessere poggi su tre pilastri: il lavoro, la famiglia, il supporto socio-assistenziale dello Stato. Pilastri sui quali abbiamo scarsa possibilità di intervento. Ma questo non ci esime dal dovere di farci delle idee corrette che si trasformino in occasioni di riflessione e di approfondimento culturale all’interno delle nostre comunità parrocchiali. Se abbiamo a cuore un qualche cambiamento della nostra società è necessario che “dal basso” scaturiscano quelle istanze che giungano a provocare scelte politiche adeguate. […] Vi andiamo a chiedere quattro obiettivi: 1. sradicare la povertà infantile in Europa per rompere il circolo vizioso che espone un bambino povero oggi ad essere con alta probabilità un adulto povero domani; 2. assicurare un livello minimo di protezione sociale per tutti, attraverso un reddito di base garantito anche ai più bisognosi; 3. aumentare l’erogazione di servizi sociali e sanitari, specie alloggi sociali; 4. garantire a tutti un lavoro dignitoso. Non sappiamo quanto riusciremo ad incidere a livello europeo. Di certo sappiamo che noi abbiamo bisogno di crescere nella consapevolezza che per combattere e prevenire la povertà la partecipazione sociale è lo strumento più efficace. Don Roberto Davanzo, dir. Caritas Ambrosiana per strada, ci sono almeno altri tre milioni di bambini destinati a morire lontano dagli obiettivi fotografici. Pro memoria Il Fondo Famiglia-Lavoro intende aiutare famiglie e persone italiane e straniere Siamo ancora in tempo ad che abitano sul territorio aiutarne qualcuno. della diocesi ambrosiana, in difficoltà per mancanza o E abbiamo diverse strade: precarietà del lavoro a causa -Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, della crisi economica. Come donare? www.unhcr.it C/c bancario: int. Arcidiocesi -Agire Onlus, www.agire.it di Milano, Agenzia 1 di Mila- Unicef, www.unicef.it no del Credito Artigiano - Croce Rossa Italiana, Iban IT www.cri.it 03Z03512016020000000024 - Caritas, www.caritas.it 05 causale “Fondo Famiglia- Medici Senza Fontiere Lavoro”. www.medicisenzafrontiere.it C/c postale n 312272, int. Elisa Cassola Arcidiocesi di Milano, causa- Il saluto di Marinella BUON CAMMINO A TUTTI! Sembrerà strano questo titolo, ma “Buon cammino!” è quello che mi sento dire in questi giorni, dopo aver saputo del mio trasferimento a Desio, per un nuovo incarico nella nascente unità pastorale,composta da cinque parrocchie. Il mio ringraziamento per i cinque anni vissuti in questa comunità di Opera, è proprio quello di augurare “Buon cammino a tutti!” Mi avete accolto molto bene, abbiamo condiviso momenti di preghiera, di fede e di vita quotidiana; avete corrisposto a quello che mi auguravo di vivere venendo tra voi. Ora però è tempo di camminare, di andare avanti e in questi anni tante persone sono venute a dare la propria disponibilità per “fare qualcosa in parrocchia”, tante ne vengono ancora, e tante continuano ad impegnarsi per la comunità. aprirci alla comunione e alla ne e nella calma sta la vostra condivisione, verso il bene salvezza, nell’abbandono che è per tutti. confidente sta la vostra forza”(Is 30, 15)». Domenica 2 settembre, quan- E allora, con una Parola così, do, in Chiesa, hanno dato come si fa a non camminare l’annuncio del mio trasferi- guardando avanti? mento, una frase della Parola Grazie per tutto e per semdel giorno mi ha colpito: pre. E buon cammino a tutti! «Dice il Signore Dio, il Santo Marinella di Israele: “Nella conversio- Tutto questo mi fa pensare che, a volte, ci diciamo che la Chiesa, oggi, è “un po’ malata”, ma ho l’impressione che finché c’è qualcuno disposto a dare qualcosa di suo, anche piccolo, per la comunità, c’è speranza di guarire un po’ tutti dalle nostre chiusure, per Giovedì 28 ottobre 2010 ore 21.00 - Opera Partecipiamo al Sinodo del Medio Oriente La sfida: il Vangelo che dialoga con la partecipazione del vescovo emerito di Aleppo Armando Bortolaso e del collaboratore per i rapporti con l’islam Diocesi di Milano Don Gianpiero Alberti Organizziamo insieme i Pellegrinaggi 2011 in BELGIO abbazie e monasteri 5 giorni in Aprile-Maggio ci troviamo sabato 30 ottobre ore 21 in oratorio in BRASILE (Padri Scalabriniani di Rio de Janeiro) 2/3 settimane a fine Luglio inizio Agosto ci troviamo sabato 6 novembre ore 21 in oratorio tutto da stabilire insieme Cammini di catechesi per giovani e adulti in preparazione ai sacramenti “Far risuonare la parola di Dio nel proprio cuore per le decisioni importanti della vita” Catechesi per il BATTESIMO adulti: Per diventare cristiani La proposta è personalizzata con un cammino di due anni Catechesi per CRESIMA adulti: Per vivere nella forza dello spirito santo Iniziamo mercoledì 2 febbraio 2011 Dalle ore 21.00 alle 22.15 (per 10 incontri) Celebrazione cresima sabato 30 aprile 2011 alle ore 18 Catechesi in preparazione a MATRIMONIO cristiano: Per consacrarsi nell’amore Iniziamo giovedì 7 ottobre 2010 Dalle ore 21.00 alle 22.30 (per 10 incontri) Rivolgersi personalmente a don Olinto CAMMINO DI CATECHESI PARROCCHIALE 2010-2011 Avvento, Ore 21, in Chiesa Mercoledì 17 Novembre La forza dello Spirito nella Liturgia. In ascolto del Concilio Vaticano II con don Giuseppe Busani Mercoledì 1 Dicembre Liturgia fonte di comunione. In ascolto del celebrare con don Giuseppe Busani Martedì 7 Dicembre “Sarà per voi un memoriale”. In ascolto dell’esodo con Luca Moscatelli Martedì 14 Dicembre Il culto spirituale del cuore. In ascolto dei profeti con Luca Moscatelli Quaresima, ore 21, in Chiesa Lunedì 14 Marzo La comunità che celebra con Laura Gusella Lunedì 21 Marzo Tutti servi con Laura Gusella Lunedì 28 Marzo Lo spirito della creatività con don Pierangelo Sequeri don luigi Garbini Esercizi spirituali a Concenedo (Lecco) Venerdì 18 Febbraio - Domenica 20 Febbraio Parola e pane per il cammino di salvezza. Impariamo l’anno liturgico. Con Don Franco Brovelli Esercizi spirituali in Parrocchia Domenica 10 Aprile 2011 Messe ore 11.15 e 18.00 13/14/15 Aprile 2011, Ore 19 – 22 in Chiesa Esercitazioni spirituali di preghiera. Impariamo a pregare. Con Padre Davide Magni Una particolare attenzione per coppie e famiglie… non manchiamo! SABATO 2 OTTOBRE DOMENICA 3 OTTOBRE Ritiro spirituale presso l’Abbazia di Viboldone a San Giuliano Milanese Programma Sabato 2 ottobre Giornata di formazione e studio per l’equipe familiare Ore 8.30: Partenza dall’Oratorio - arrivo a Viboldone – sistemazione Ore 9.00: Preghiera – Presentazione della giornata – Riflessioni sulle prospettive annuali Ore 10.30: “La famiglia d’appoggio” con Massimo Vicedomini Condivisione Ore 11.45: Ripresa linee di lavoro Ore 12.15: Ora Media con la Comunità Monastica Ore 12.30: Pranziamo insieme con quello che c’è ! Ore 14.30: Ripresa lavori con la coppia Paolo e Maria Zambon (Equipe Familiare Diocesana) sul tema: “Verso una spiritualità della famiglia privilegiata e rinnovata” Ore 16.00: Ripresa lavori e conclusioni Ore 17.00: Ritorno a casa. DOMENICA 3 OTTOBRE: Giornata di ritiro per tutte le coppie/famiglie “Spiritualita’ coniugale e familiare” Ore 8.30: Partenza dall’Oratorio - arrivo a Viboldone – sistemazione Ore 9.00: Preghiera - – Presentazione della giornata Ore 9.15: 1^ Meditazione sul tema con Angelo Radaelli (dell'Equipe Diocesana) Ore 10.00: S. Messa – al termine: 2^ Meditazione Ore 11.45: Silenzio Ore 12.30: Condivisione del pranzo Ore 14.00: Scambio tra famiglie Ore 15.00: Ripresa a gruppi Ore 16.15: Prospettive per l’anno che inizia Ore 17.00: Ritorno ad Opera N.B.: Per questa giornata stiamo cercando di organizzare un babysitteraggio. Aiutateci! Le nostre vacanze Con i ragazzi Uno scambio che fa crescere L'esperienza della vacanza comunitaria è senz'altro un'esperienza di quelle che lasciano il segno nel percorso di crescita di un giovane, che sia esso educatore o ragazzo. Per la prima volta si abituano ragazzi anche di età differenti a vivere insieme,a comunicare, a rendersi partecipi di un progetto che li responsabilizza e li coinvolge; sta all'educatore fare sì che tutte queste cose siano portato a compimento dal singolo ragazzino e dal gruppo nello stesso momento. Vivere per una settimana a contatto con persone a cui devi insegnare e da cui devi imparare vuol dire essere pronto a trarre da ogni situazione un insegnamento ed essere pronto un istante dopo a tramandarlo. Secondo me è un'esperienza che va vissuta al massimo, che necessita di attenzione, rispetto e volontà in un campo nel quale da un anno al seguente ti trovi a stare dall'altra parte del banco, ora sei tu che devi dare l'esempio. Questo è quello che spinge, muove e sollecita un educatore a vivere un’esperienza del genere, ovviamente con le difficoltà annesse, che possono essere superate con l'accoppiata vincente di entusiasmo e volontà. Fabio, educatore medie In viaggio con la comunità Sulle orme di Gesù Ore 18 di mercoledì 8 agosto, appuntamento in oratorio del gruppo che andrà in Terrasanta. Come tutte le occasioni del genere l' insieme è formato da persone che si conoscono bene ed altre meno ma abbiamo fatto amicizia in fretta e creato un bel gruppo. A parte il nostro don Danilo, ci ha fatto da guida don Gianpiero, che, oltre il punto di vista religioso dei vari siti, ci spiegava anche 1'aspetto storico/ archeologico da parte degli Arabi e degli Israeliani. 13 ore da casa all'albergo (Opera - Nazareth) di cui tre ore di volo, poi i trasferimenti e non si sa quanto tempo per i controlli aeroportuali e di dogana. L’Israele è una terra che ha il suo fascino, non molto lontana dalle nostre città di mare; a parte i vari checkpoint e qualche moschea ci si sentiva quasi a casa. Interessante 1' itinerario scelto, praticamente andavamo a visitare i luoghi vissuti da Gesù incluso la casa di Maria dove ebbe la visita dell'arcangelo Gabriele; Betlemme dove nacque; Cana dove cominciò i suoi segni per manifestare la sua gloria; il lago di Tiberiade scelto da Gesù per il suo primo ministero nei vari villaggi posti sulle sue rive; il fiume Giordano che ci ricorda il battesimo di Gesù presso Betania; il monte Tabor, luogo della trasfigurazione; Gerusalemme che sorge su colline a circa 700 mt slm, con i suoi circa 700.000 abitanti e le tre grandi religioni monoteiste presenti in modo incisivo: non dimentichiamo che tutte hanno origine da Abramo ed hanno in comune l’antico testamento. In quanto capitale, per gli ebrei, è sede del governo di Israele, del parlamento e dei vari ministeri. Ci sono le zone arabe, le ebree e quelle cristiane. Si possono ammirare, magari in raccoglimento, il cenacolo dove più volte Gesù con i suoi Apostoli si riunì ed istituì l'Eucarestia, la lavanda dei piedi. Inoltre qui apparve per la prima volta Gesù risorto, e si ebbe anche 1'effusione dello Spirito Santo. La basilica della Dormizione di Maria, il Gallicantu, il Monte degli Ulivi, il Getsemani, la Via dolorosa lungo la quale Gesù ha fatto la sua via crucis, ed infine la basilica del Santo Sepolcro, con incluso il Golgota. Abbiamo visitato anche il deserto con Gerico, il mar Morto e Qumran dove sono stati trovati nel 1947 alcuni rotoli e pergamene che ci riportano parte dell'Antico Testamento. Siamo stati anche in tanti altri posti interessantissimi dal punto di vista archeologico o sociale. Insomma ad un Cristiano di fede è consigliabile questo pellegrinaggio. Magari non in estate… Pino Gianì, pellegrino in Terra Santa Testimonianze La profezia di Raimon Panikkar Il sacerdote e filosofo di orgine indiana è morto lo scorso 26 agosto, all’età di 91 anni. Le sue riflessioni sul futuro del cammino spirituale dell'umanità, nel ricordo di padre Luciano Mazzocchi, della cappellania giapponese […] Un grande pensatore, quale Raimon Panikkar, ha sempre saputo apprezzare i tentativi di ricerca che andava scoprendo tra la gente comune. Li considerava come un incoraggiamento e la conferma che il dialogo oggi è dovere storico. Personalmente, il beneficio maggiore che ho ricevuto da Raimon Panikkar è quello di avermi guidato a discernere con chiarezza ciò che è dialogo fecondo di verità e ciò che è banale sincretismo. La frase che apre il suo sito internet è la seguente: «Sono partito cristiano, mi sono scoperto hindù e ritorno buddhista, senza cessare per questo di essere cristiano». […] Le affermazioni di Panikkar si comprendono dalla serietà e, direi, dalla luminosità e gioiosità del suo stile di vita. Il dialogo intrareligioso non era una merendina consumata coi fratelli di altre religioni nei salotti dei convegni; era il pane della sua vita quotidiano. Era lui stesso in cammino. Dialogare è vivere la pienezza della vita. Raimon Panikkar era vero cristiano secondo il battesimo che la madre gli aveva fatto conferire ancora infante, vero indù secondo l'appartenenza religiosa di suo padre, vero buddista secondo una intima scoperta che avvenne lungo il suo pellegrinaggio esistenziale. Questo comportamento, che scandalizza non pochi, in lui era reale e concreto. In lui i tre patrimoni religiosi si erano sciolti, come i tanti alimenti, opposti come sapore e natura quali il sale e lo zucchero, che noi mangiamo e che il corpo assorbe, divenendo quell'unica energia che sostiene i tanti sforzi che la vita richiede. Il sincretismo non è l'accostamento di elementi differenti, ma la non digestione degli stessi. Per digerire le esperien- Piccolo grande uomo Il ricordo personale del filosofo nella parole di una persona che l’ha seguito a lungo e, infine, incontrato Conosco Raimon Panikkar e il suo pensiero da diversi anni, un incontro che non è certamente arrivato a caso sulla via della mia personale ricerca, e proprio quest’anno ho seguito un corso tenuto a Milano da docenti dell’Università di Bergamo proprio sull’approfondimento del Suo pensiero. Questo corso ha suscitato in me l’urgenza di poterlo incontrare, ed ho avuto la fortuna di avere con Lui un colloquio personale nella sua casa di Tavertet in Spagna a luglio, insieme ad Ermanno, mio marito. Ho potuto così guardare questo piccolo grande uomo e parlargli stringergli la mano così lunga e sottile, come si è descritto lui un povero uomo vecchio e malato, eppure con un sorriso e una luce negli occhi che difficilmente si vedono in un ragazzo o uomo giovane ed aitante. Ho sentito il calore e la dolcezza di chi è arrivato alla fine con passione vivendo fino in fondo ogni cosa bella o brutta, ogni gioia o ogni sofferenza senza fuggire, nel suo stare come uomo tra ze più sante dell'umanità, quali il Vangelo, i Veda o i sutra buddisti, l'uomo deve approfondire e qualificare la propria sensibilità umana, al punto di sperimentare dentro la sua umanità il palpito religioso dell'altro. Così l'uomo deve superare i suoi limiti culturali e di appartenenza religiosa per accogliere come parte di sé l'esperienza altrui; contemporaneamente l'esperienza dell'altro accolta dentro di sé conferma e conforta lo sforzo compiuto per superare i limiti della propria cultura e appartenenza religiosa. […]. Il dialogo intrareligioso è vero pellegrinaggio dentro il mistero di Dio, dove i molti sgorgano dall'uno e all'uno ritornano. […] Raimon Panikkar testimonia che i popoli possono far fronte al male e costruire la giustizia e la pace. Lo possono attingendo le energie che scorrono nelle falde profonde delle loro tradizioni. E le condividono. Nella condivisione, ogni tradizione profuma attorno la sua unicità. […] E' il carisma del Vangelo, che guida ad amare l'esistenza così com'è, con pazienza e fiducia. la terra e Dio come parte del tutto e sentendosi profondamente parte di questo tutto. Nessun libro che potrò leggere nemmeno dei suoi potrà mai darmi il messaggio delle sue parole e del suo sguardo quando ci siamo lasciati, come sacerdote Cattolico le sue parole sono state “il Signore Vi benedica , non posso dirvi di più, niente può servirvi oltre questo”, poi ha unito le sue mani nel segno di benedizione degli Indù ed ha aggiunto “il Signore sostenga il cammino che avere intrapreso”. Siamo usciti dalla sua casa senza parlare l’emozione era troppo grande, senza aver fatto una foto, senza un suo autografo, la foto e l’autografo erano dentro di noi nei nostri occhi e nel nostro cuore. Oggi dopo la sua scomparsa ancora più di quel giorno. È morto in un caldo giorno di agosto, chi gli era accanto ci ha raccontato in serenità, lasciando come indicazione di voler essere cremato e che le Sue ceneri fossero divise in due parti, una parte in un’urna da seppellire in Spagna e l’altra parte da versare su una foglia e lasciar scivolare questa foglia sulle acque del Gange il grande fiume dell’India, terra di origine dei suoi avi. Con tutto il mio affetto, Rosella Cineforum Departures, ovvero una sinfonia d’amore per violoncello Un raro esempio di delicatezza e sensibilità nel trattare uno degli argomenti più difficili per il cinema (e la vita): la morte. Scioltasi l'orchestra nella quale suonava il violoncello, il giovane Daigo insieme alla moglie Mika lascia Tokyo e si trasferisce in campagna. Qui, letto un annuncio per un lavoro di aiutante, si presenta e, dopo appena uno sguardo, Sasaki, titolare dell'agenzia, lo assume. A questo punto Daigo scopre che il suo lavoro avrà a che fare con la preparazione cerimoniale dei corpi prima della cremazione… In giapponese si chiama "nokanshi", ossia preparatore di corpi per una ditta di pompe funebri. Si tratta di un rito che richiede molta grazia, una cerimonia fatta di piccoli gesti e di movimenti leggiardi. Mettendo al centro della storia un tema arduo come quello della morte, il copione lo svolge in un'ottica del tutto originale e, per più motivi, imprevedibiPoesia le: perché Daigo, il protagonista, cresce a poco a poco nella consapevolezza di un lavoro scelto all'inizio per caso e quasi controvoglia; perché l'impegno a onorare il defunto e a rispettare il dolore dei congiunti diventa lezione di vita per se stesso e la propria situazione; perché il mistero della morte del corpo diventa viatico per una maggiore apertura verso il rispetto della vita e l'equilibrio tra la natura e l'essere umano. Pur lavorando su nobili e antiche tradizioni nazionali, il regista riesce a comporre uno spartito dal respiro ampio e senza limiti geografici, unendo la musica che il giovane suona e che all'inizio perde a quella dell'aria e degli spazi, del volgere delle stagioni, del dipanarsi dei sentimenti: raggiungendo momenti di impalpabile umanità dentro una vita vissuta nella pienezza degli affetti. Parabola delicata e toccante, il film si segnala per la capacità di dire cose importanti con tono piano e quasi colloquiale, mai urlato né polemico e, dal punto di vista umano, é da valutare come raccomandabile e certamente poetico. Oscar meritatissimo per la miglior opera straniera. Storia e interpreti che riconciliano con la vita. Diocesi di Milano—Zona Pastorale VI—Melegnano Opera d’agust Opera d’agust Cume te se bela te paret nanca quela Me ricordi quan te seret Un piccul paes de tant ann fa Vuraria fermà el temp e Dag la ma a tutti i person Che te incuntret e te veur ben. Sari su i eucc e sansa riflessiun Pensi che fors’el temp el s’è fermà Cume te se bela Opera ma cume tuch i ann agust l’è passà. Pu tropp la vita le fada inscì La cumincia tutti i dì Opera l’è na realtà E mi chi veuri restà Perché ghe tanta brava gent Cha la laura cun gran cuscensa. Opera d’agust el resterà Un sogn un pù sfumà Che in dela memoria restarà. O Signur cume te se bela Opera d’agust. Mina Tufariello Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito Uno spazio e un tempo di incontro nella fede rivolto a persone separate - divorziate - risposate Se hai vissuto l’esperienza di una separazione o divorzio... Se desideri coltivare il tuo rapporto con il Signore... Se pensi che la Parola possa illuminare la tua vita... Se desideri condividere con i fratelli, nella comunità cristiana, un tratto di strada insieme… Questa proposta è proprio per te! Calendario e temi Mercoledì 27/10/10 Sedeva presso il pozzo (Giovanni 4, 5—30) Mercoledì 1/12/10 Subito egli si alzò… (Luca 5, 17— 26) Mercoledì 26/1/11 Signore, insegnaci a pregare… (Luca 11, 1—13) Mercoledì 23/2/11 Rallegratevi con me (Luca 15, 1— Errata Corrige 10) In uno degli scorsi numeri abbiamo pubbliMercoledì 30/3/11 cato la poesia Madonna dell’aiuto. Il tuo Gli corse incontro e lo baciò sguardo è la mia certezza, attribuendola (Luca 15, 11—32) erroneamente a Mina Tufariello quando Mercoledì 27/4/11 invece l’autrice è Mara Cavinato. Oggi con me sarai nel paradiso (Luca 23, 33—43) Mercoledì 25/5/11 Non ardeva forse in noi il nostro cuore? (Luca 24, 13—35) Mercoledì 29/6/11 Pace a voi! (Luca 24, 36—53) Come Dalle 21 alle 22.45 Accoglienza; Ascolto della Parola Silenzio; Confronto Intercessione Dove Associazione Mambre presso la Certosa di Vigano Piazza San Brunone, 18 20083 Vigano Certosino Tel.02.90843202 www.mambre.it Per informazioni: Ornella e Giulio Radaelli 02.95302804; 348.7080386 [email protected] don Carlo Mantegazza 02.57516136 [email protected] www.chiesadimilano.it/famiglia Calendario di Settembre-Ottobre 2010 19 20 21 dom 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 mer lun mar III DOM DOPO MARTIRIO BATT FESTA ORATORIO h 10.30 S.Messa h 16.30 Jam’n dreams h 16.30-18.30 Iscriz catechismo h 14.45 o h 21 Iscrizione I media h 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale h 18 CPAE h 16.30-18.30 Iscriz catechismo gio h 21 Coppie Leaders I corso ven h 11 Matrimonio h 14.45 o h 21 Incontro presentaz catech sab h 9 Commissione CPP Inizio catechismo dom IV DOM DOPO MARTIRIO BATT Inizio catechismo h 15 e 16.30 Battesimi lun h 11 Matrimonio mar Gruppo Antiochia a San Pietro Cusico mer gio ven h 17.30 Adorazione Eucaristica sab Ritiro Equipe Pastorale Familiare a Viboldone dom lun V DOM DOPO MARTIRIO BATT Ritiro Coppie e famiglie VIBOLDONE h 18 Equipe Pastorale Liturgica h 20.30 Rosario perpetuo mar mer Preghiera delle ore h.8.00 – Lodi h.19.15 – Vespro 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 SANTE MESSE Lun, Mart, Giov, Ven, h.17 Merc, h.18.45, Sab e prefestivi h.18 Festivi h. 8/10/11.15/18 al Santuario ferialli h.9 Festivi h.11:30 gio h 21Cammino preparazione al Matrimonio ven h 19.30 Incontro II-III media sab h 11 Matrimonio h 15.30 Preparazione Genitori Battesimo h 18 Santa Messa- Preghiera e cena comunitaria di ringraziamento dom lun VI DOM DOPO MARTIRIO BATT h 8.45 Castagnata a Castelveccana h 18 CPAE 19.30 Incontro giovani mar mer gio h 21Cammino preparazione al Matrimonio ven sab h 11 Matrimonio h 15.30 Preparazione Genitori Battesimo h 19 Incontro Adolescenti dom DEDICAZIONE DEL DUOMO h 15.30 Battesimi Castagnata in Oratorio Ecclesia lun h 21 Consiglio Pastorale Parrocchiale mar mer h 21Cammino preparazione al Matrimonio gio h 14.45 o h 21 Incontro genit catechismo h 21Cammino preparazione al Matrimonio ven h 19.30 Incontro II-III media sab h 9 Commissione CPP Veglia Missionaria a Treviglio dom I DOM DOPO DEDICAZIONE DUOMO Giornata Missionaria Mondiale Confessioni Giorni feriali: h. 7.30 – 9.00 e 17 – 19 Sabato: h.16.30 – 18.00 Domenica: mezz’ora prima della S. Messa DON OLINTO - DON DANILO - SEGRETERIA: 0257600310 – FAX 0253030329 AUSILIARIE DIOCESANE: 0257605484 – EMAIL: [email protected]