QUANDO SI SVEGLIO`, IL DINOSAURO ERA ANCORA

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QUANDO SI SVEGLIO`, IL DINOSAURO ERA ANCORA
QUANDO SI SVEGLIO', IL DINOSAURO ERA ANCORA LI’.
QUANDO SI SVEGLIO'... IL DINOSAURO ERA ANCORA LI’.
-Prof, mi può spiegare cosa è l'ordine e cosa è il disordine?
- Bella domanda, Camilla, davvero complicata la risposta.
- No, è molto semplice, perché tutto ciò che per me è ordine, per gli altri è
disordine?
-Sei sicura? Domandiamo al Neri cosa è l'ordine per lui , o alla Scalzi cosa
è il disordine
per lei. Potresti chiederlo ai 7 miliardi di persone che sono sulla terra,
nessuno ha lo stesso
concetto di ordine e disordine.
-Ma secondo lei?
- Ti potrei dire che tante cose che in passato si pensava fossero in
un ordine preciso, anzi
un immutabile ordine, come la struttura degli atomi, elementi base di
ogni materia esistente
nell'universo, è completamente in disordine.
Struttura primitiva : nucleo con protoni e neutroni, elettroni su orbite
fisse,
ciò dava un senso di sicurezza, d'ordine, eppure nulla di tutto ciò è più
lontano dalla realtà, nulla è più lontano dalla verità.
Nel 1927 Heisenberg afferma il concetto di Indeterminazione:
non è possibile stabilire la posizione dell'elettrone, ma solo la zona più
probabile di energia in cui
è possibile trovarlo con maggiori probabilità.
ALLORA IL DISORDINE E' PIU' CERTO DELL'ORDINE E' PIU'
VICINO ALLA VERITA'.
- Prof. Lei mi sta confondendo, in questo modo nulla è certo, tutto è
relativo.
Potrei svegliarmi tra mille anni e trovare un DINOSAURO accanto a
me.
- Perchè no, Camilla, hai affermato una grande verità...tutto è relativo,
anche il tempo.
Più la scienza va avanti e più scopre che il vero principio verso cui tende
il mondo è il CAOS,
L'ENTROPIA.
- Allora prof. Perché l'uomo tende sempre all'ordine? Va contro natura?
- Noi umani siamo degli egocentrici, crediamo che tutto ruoti intorno a
noi, non vogliamo
assolutamente accettare che” NULLA SI CREA, NULLA SI
DISTRUGGE, MA TUTTO SI
TRASFORMA”....IL CAOS E' TRASFORMAZIONE.
Basterebbe accettare questo per vivere in armonia con noi stessi,
con la natura, con l'universo intero.
SINOSSI
In una scuola che ora non c'è più, un bel mattino di circa 40 anni fa, una
ragazza curiosa e piena di dubbi , pose un'apparente semplice domanda ad
un professore, ma nemmeno questo esiste più.
Era una scuola particolare, dove gli studenti non studiavano sui libri tutte
le nozioni scritte da vari autori o esperti di varie discipline ma ponevano
domande e gli insegnanti le ponevano a loro.
Tutto il sapere, tutta la conoscenza nasceva dai dubbi e dai quesiti che si
ponevano, le loro discussioni erano aperte a tutti, come in un'assemblea
permanente, alla fine di ogni discussione tutto veniva trascritto su
quaderni , tutta la collana dei quaderni era distribuita col titolo : IL
DUBBIO.
C'era il professore Alberti che trasformava tutto in una realtà relativa,
dove tutti i riferimenti e i saldi principi su cui si basavano le antiche
conoscenze venivano smembrati, ridotti in polvere,
per poi riscriverli tutti insieme partendo dal futuro, ritornando al passato.
Verificavano esperimenti scientifici partendo dalle ultime scoperte per
ritornare alle prime ipotesi
poste da scienziati agli albori della fisica, della chimica della matematica,
come su un nastro di una pellicola cinematografica, il film della storia
ritornava indietro,
fino ad arrivare alla preistoria, all'era glaciale prima dell'estinzione dei
dinosauri.
Durante uno di questi esperimenti, la smaterializzazione avvenne
realmente, quello che sembrava un normale percorso di ricostruzione del
passato, si trasformò in una macchina del tempo,
Camilla, sempre affascinata dalle ere geologiche più remote, si trovò in
una sorta di miscelatore di DNA, vide la riformazione del suo corpo come
riflesso in uno specchio, non sapeva se era un incubo, vedeva uccelli con
becchi strani ed ali enormi, serpenti giganti, terrorizzata cercò riparo su
un albero e si addormentò, sicura che al risveglio si sarebbe ritrovata nel
suo letto blu.
Ma alle prime luci dell'alba, tra le foglie vide spuntare un muso grazioso,
il primo animale non terrificante, un piccolo dinosauro erbivoro era lì, che
fortuna, pensò.
Tra il tempo e lo spazio non vi era più distinzione e Camilla in questo
viaggio a ritroso si trovò accanto un dinosauro. Ovviamente tutto ciò
spaventò Camilla, ma ricordò ciò che ripeteva sempre il professore Alberti,
il tempo non è lineare , è un cerchio su cui ci sono tutti gli infiniti punti
della nostra vita, chiudere gli occhi rilassarsi, ripercorrerli tutti e fermarsi
dove più ci piace, ecco il segreto per ritornare.
Concetta Mirabella
QUANDO SI SVEGLIO'... IL DINOSAURO ERA ANCORA LI’.
Sole arrivò trafelata, come al solito, difronte al bar del suo appuntamento,
un'occhiata al cellulare per vedere che ora fosse: le dodici e dieci, era in
ritardo. Fece una smorfia e vagò lo sguardo sui clienti seduti ai tavolini
nella piazza, Giacomo non era ancora arrivato e, chissà se sarebbe venuto.
L' altra mattina sul cuscino, accanto a lei, aveva trovato quel portachiavi
in cuoio rosso a forma di dinosauro e quello strano invito per l'aperitivo di
oggi. Se non fosse stato per quel regalo stupido, assurdo ma, soprattutto
illogico, mai e poi mai si sarebbe recata all'appuntamento, avrebbe
incasellato quella storia nel "lascia il tempo che trova", invece, la sua
curiosità e fedeltà all'assioma "a tutto c'è una spiegazione" l'aveva portata
lì, anche se in ritardo.
Fra i tavolini ne scelse uno defilato per, se fosse arrivato, poter parlare in
pace e forse godere di una compagnia non "considerata". Si sedette, con
calma cercò il pacchetto delle sigarette, l'accendino, riguardò l'ora: le
dodici e dodici, se anche non fosse venuto, si sarebbe dedicata un'ora e
quaranta di ozio e, sorridendo a questa opportunità, ordinò un succo di
pompelmo guardando le mille scenette della piazza.
- Sei come le puttane, di no non lo dici proprio a nessuno!- nessuna
risposta
- Guarda Sole dico a te!- disse irata la vocetta dell'altra lei, Sole respirò
lentamente un anello di fumo ed alzando lo sguardo verso il cielo
sorridendo disse a se stessa
- Perlomeno una di noi gode!
- Ci manca solo che tu ti metta a fare anche la spiritosa... guarda che io ti
parlo seriamente! –
-Me ne sono accorta e, sono tutt'orecchi... secondo te cosa dovrei fare?-Intanto pensare a te stessa, e dopo moooolto dopo agli altri…come fanno
tutti… e ti ho sentito, quando hai pensato che potevi oziare quasi due ore
come di una conquista!-.
-Perché a te non piace oziare?-
-Mi ascolti per piacere invece di dire…cazzate! Certo che mi piace, quello
che ti volevo dire è che, una come te, dovrebbe avere la nausea dell’ozio.
Invece sei al servizio di tutti e l’ozio diventa un lusso che fra impegni veri,
presi a caso per far piacere agli amici, aiuti a destra e a manca arrivi in
fondo alla giornata e non hai avuto un minuto per te.-.
-Beh... non si vive da soli su un'isola deserta, dobbiamo relazionarci con il
prossimo, aiuto perché essere d'aiuto ti fa sentire utile, spero, un giorno,
che se avrò bisogno verrò aiutata!-Sei intelligente ma, i furbi sono un'altra cosa!...- Con un bel sorriso sulle
labbra, facendo lo slalom fra i tavoli Giacomo ad alta voce interrompe il
dialogo di Sole con se stessa: -Ciao scusa il ritardo!-...
SINOSSI
Sole è una professionista quarantenne che, amici e conoscenti hanno
sempre considerata, se non bipolare, perlomeno strana. Ha l'abitudine di
starsene in disparte, all'apparenza è timida, forse influenzata da quello
che gli altri pensano di lei, ma non riesce a fare a meno di discutere di
tutto con se stessa, si ritiene la “sua migliore amica” anche se quasi mai è
in accordo con lei, andando indietro nei ricordi quest'amica immaginaria
l'ha sempre sentita al suo fianco e si meraviglia che gli altri non
comprendano che non tutti i giorni sono uguali e che il suo umore è
instabile perché non esiste il tran tran se tutti i giorni ci si rinnova e
questo in lei provoca scariche di adrenalina in positivo ed in negativo.
Quando vede tutto nero, anche il suo nome le fa ombra ed amando la notte
rimprovera sua madre di non averla chiamata Luna. Le sue relazioni sono
brevi al contrario delle sue amicizie che sono le stesse da sempre. Lei
crede che Giacomo sia una delle sue conoscenze occasionali, ma non è
così... Sole scoprirà di avere un ovaio poli cistico e l'intervento le
dimostrerà che lei ha sempre saputo la verità...
Alessandra Pianigiani
QUANDO SI SVEGLIO'... IL DINOSAURO ERA ANCORA LI’.
Quando si svegliò, il dinosauro era ancora li, monumento di legno fatto di
migliaia di pezzi che aveva costruito durante la notte precedente.
In realtà aveva cominciato il pomeriggio, nascosto nel garage perché
nessuno lo vedesse armeggiare con colla e legnetti.
Si alzò dal divano dismesso che gli era servito come giaciglio ed andò al
piano di sopra.
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Gigi, svegliati, è mattina...
Ho ancora sonno papà....
Non avrai più sonno quando vedrai chi è venuto a trovarci!
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Dove andiamo?
Attento agli scalini...
Mi prendi in braccio?
Ecco fatto. Ma quanto pesi? Sei diventato un gigante! Eccoci arrivati:
adesso chiudi gli occhi e riaprili quando te lo dico io. Non fare il
furbetto. Non spiare. Uno, due, tre...vai! Puoi aprire!
Uhhhhh! Ma è è è è è...un dinosauro!!! Grande come quelli veri! Ma
come ha fatto ad arrivare fin qui?
Hai visto che bello?
E' uguale a quello della collezione delle figurine...
E' solo un pochino più magro, si vede lo scheletro!!!
Bello bellissimo, papà. Posso invitare i miei amici a vederlo?
Certo! Dovremmo dargli un nome, però.
Chiamiamolo Sauro come il nonno.
Bel nome, direi! Allora fra due settimane, di sabato, tutti a fare
merenda con Sauro il Dinosauro. Invitiamo anche il nonno, che fra
preistorici si intendono!!!
SINOSSI
Paolo si è separato da suo moglie e dopo un lungo conflitto fra loro, in cui
non è stato possibile vedere il figlio , il giudice ha deciso che potrà vedere
Gigi due fine settimana al mese.
Durante il primo fine settimana che Gigi passerà con lui, Paolo vuole
fare qualcosa di speciale per renderlo indimenticabile.
Gigi ha una passione per gli animali preistorici, in particolare per i
dinosauri. Ne colleziona le figurine e pupazzi, conosce tutti i cartoni
animati in cui sono protagonisti, tutte le storie che li riguardano.
Passando davanti ad un negozio di modellismo, Paolo vede una scatola
contenente mille e cinquecento pezzetti di legno che, opportunamente
costruiti, diventano lo scheletro di un dinosauro a grandezza naturale.
Decide quindi che quella sarà la sorpresa che renderà indimenticabile il
primo fine settimana di quiete dopo la tempesta.
Gloria Turi
QUANDO SI SVEGLIÒ IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ
- Ecco, bravo, e ora come si fa?
Luca alzò lo sguardo e guardò il fratello con aria costernata.
-Eh? mi rispondi? ora che si inventa? anzi che Inventi te, perché è tutta
colpa tua. Chi glielo spiega al babbo? e poi c'è da sentire come si
arrabbia.... accidenti.
Antonio si mise a girare in cerchio per la stanza, nel panico.
-Magari nessuno lo nota, può sembrare una razza di cane...
- Di cane?? si, con le ali verdi e i denti aguzzi. ma sei scemo? lo vedi o no?
Luca si accucciò davanti al cucciolo di dinosauro, che lo guardava
impaurito. Iniziò a accarezzargli la testa.
- Che cucciolotto... guarda quanto è tenero.
- Tenero?? è un dinosauro, diventerà grosso e ci mangerà tutti.
-Senti Antonio, non ti agitare. lo abbiamo fatto venire qua con questa
macchina, e adesso allo stesso modo lo rimandiamo a casa. Non ti
preoccupare. Penso a tutto io. Ora siediti in questa poltrona, comoda , e
dormi un pochino. Quando ti svegli avrò già rispedito il dinosauro a casa
sua.
Antonio, rassicurato dal fratello maggiore, si mise a sedere nella poltrona
e subito si rilassò: di certo Luca, che capiva nelle cose del babbo, avrebbe
sistemato tutto. Ma certo, il fratello aveva preso tutto il sangue freddo e
l'inventiva del genitore; alla fine, se trafficando con quella macchina era
riuscito a fare arrivare da chissà dove addirittura un dinosauro, allo
stesso modo e con la stessa disinvoltura lo avrebbe fatto andare via. Non
c'era da preoccuparsi. Si fidava di Luca, il suo fratellone maggiore.
Piano piano, forse per la tensione o per la voce rassicurante di Luca che
gli ripeteva "dormi, dormi che ci penso io" alla fine Antonio si addormentò.
Quando si svegliò, il dinosauro era sempre lì, che lo guardava con occhio
vitreo.
SINOSSI
Giovanni è un inventore e ha scoperto la macchina del tempo. E' vedovo e
ha due figli: Luca, il più grande, trafficone, che gli somiglia per l'inventiva
e l'originalità delle idee, e Antonio, bambino pratico e fifone.
Giovanni ha parlato della sua scoperta ai figli, facendo giurare a Luca che
non avrebbe mai azionato la macchina senza di lui. Per ulteriore
precauzione di solito chiudeva con un grosso lucchetto il suo laboratorio,
che si trovava nel giardino di casa. Un pomeriggio però si scordò del
lucchetto e Luca, che da giorni monitorava gli spostamenti del padre in
attesa di una sua disattenzione, visto il lucchetto aperto, aspettò che il
padre se ne andasse e trascinò il fratello nel laboratorio. Subito azionò la
macchina. Dopo un sacco di suoni e luci un piccolo dinosauro apparve
nella stanza.
Mariateresa Malatesta
QUANDO SI SVEGLIÒ, IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ.
“ Cazzo Vale, so’ due ore che ti chiamo!”
“Sì, vabbè, la solita esagerata! Saranno dieci minuti … un quarto d’ora, al
massimo! Mo’ manco una doccia in pace, una si può fa’!”
“Hai ragione, scusa... È che m’è successa una cosa pazzesca… Non ci
crederai …”
“Nooo! Non mi dire che quel coglione di Fabio s’è dato ‘na mossa!”
“Seeeee, quello forse tra dieci anni …”
“O anche nella prossima vita. Stronzi si nasce, stronzi si crepa. Ricordalo!
Ma allora, mi dici che diamine è successo?”
“Mhmm… Prometti di non ridere?”
“E va bene …”
“Giura!”
“Ok, ok … mo’ parla, però!”
“Ehm… C’è un… di… no… sauro… in salotto!”
“Cosa hai detto, scusa?”
“C’è un dinosauro in salotto!”
“E dai, Franci! Sbronza a quest’ora! Non ci si può mica ridurre così per un
cretino!”
SINOSSI
Francesca è commessa part-time, baby-sitter nel week-end e dog-sitter
all’occorrenza. Il suo sogno è però quello di sfondare nel mondo dell’arte e
diventare pittrice a tempo pieno. Tuttavia, le sue opere, tele di grosse
dimensioni che raffigurano creature fiabesche, riscuotono un consenso
piuttosto tiepido. Dopo qualche esposizione fallimentare e un paio di
cocenti rifiuti da galleristi, ecco prospettarsi finalmente la prima
occasione di guadagno: un facoltoso imprenditore le commissiona dei
quadri per arredare la sua villa al mare. Francesca si mette all’opera: il
committente ha precisato di non volere fatine e folletti, ma piuttosto
animali fantastici, che tanto piacciono al suo figlioletto di cinque anni.
Uccelli dalle piume d’oro, gatti a tre code e persino dinosauri a pois
prendono forma sotto le dita di Francesca. Tutto è pronto per la consegna,
quando, nel dare gli ultimi ritocchi, la ragazza viene allarmata
dall’abbaiare agitato del suo Bonny. Nel soggiorno, dietro il divano,
“qualcosa” tenta invano di nascondersi. Si tratta del dinosauro azzurro coi
pallini gialli dipinto due giorni prima. Al vedere ciò, Francesca sviene.
Tuttavia, quando si sveglia, il dinosauro è ancora lì. E non è il solo. Bonny
sta inseguendo attorno al tavolo un gatto a tre code, mentre una decina di
uccelli variopinti volano in cerchio per la stanza. In preda al panico, la
ragazza chiede aiuto a Valeria, la sua migliore amica. Insieme riescono ad
ottenere il controllo della situazione, anche perché le creature fantastiche
si rivelano estremamente docili e persino timorose della presenza umana.
E’ a Valeria che, dopo qualche giorno, viene un’idea: ci penserà lei,
profondamente amante degli animali, a prendersi cura di queste creature
speciali a tempo pieno, mentre Francesca, che ha perso ormai l’incarico
del suo prestigioso committente, si occuperà dell’organizzazione di
spettacoli per bambini. In breve tempo, le due ragazze diventano le
animatrici più ricercate sulla piazza. In due anni d’alacre attività i
guadagni sono notevoli e consentono loro non solo di comprare casa, ma
addirittura di progettare l’apertura di un negozio di animali e di una
galleria d’arte. E, proprio allora, ecco un fulmine a ciel sereno: gli animali
fantastici non si trovano più. Una fuga pare poco probabile, ma non da
escludere. Che sia un furto? Dopo vane ricerche, Francesca torna a casa e
viene ancora una volta allertata da Bonny, che abbaia forsennatamente
nel suo studio. Ed eccole lì, tutte le sue creature, di nuovo al loro posto,
nelle loro grandi cornici colorate. Francesca ha un mancamento. Al suo
risveglio, il dinosauro è ancora lì, attaccato alla parete.
Stefania Gargano
IL DINOSAURO
“I patti sono patti e vanno rispettati!”
“Lo so, ma non è stata colpa mia.”
“E di chi, allora? Avevi promesso che non avresti detto niente, ma come al
solito, ti sei cacato sotto” – lo accusò Gianna.
A Michele veniva da piangere e non trovò altro da dire che:
“Scusa, non lo farò mai più.”
“Non me ne importa niente. Ora il dinosauro lo prendo io e non lo rivedi
più!”
“No, per piacere, – si raccomandò Michele con aria sconsolata – il
dinosauro no, lui non lo toccare, lascialo, è mio, ti do quello che vuoi.”
“Non voglio niente! Volevo solo che te ne stavi zitto o che dicessi che non
sapevi niente. Era così difficile? E poi me l’avevi promesso!” – gli urlò
Gianna, guardandolo con disprezzo.
“La mamma voleva sapere dov’eri a dormire e mi faceva tutte le domande
e mi batteva forte il cuore, e sono diventato tutto rosso mentre ho detto
che non lo sapevo. Allora lei l’ha capito che dovevi essere con lui” –
farfugliò Michele, mentre il groppo in gola diventava incontenibile.
“Bravo! Ora, per colpa tua, non posso uscire per tutta la settimana e
Filippo non lo posso vedere più. Lo capisci che casino hai fatto?”
Michele rimase fermo, seduto sul letto, mentre le lacrime gli scorrevano
sul viso e guardò sua sorella prendere il dinosauro e uscire dalla camera.
Quando fu solo si disperò e pianse, affondando la faccia nel cuscino per
non farsi sentire. Poi crollò sotto il peso della disperazione e si
addormentò, scivolando nella consolazione del sonno.
Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì.
SINOSSI
Michele è un bambino di sette anni e sua sorella Gianna ne ha il doppio di
lui.
Sono così distanti di età, che non hanno molto da spartire, ma c’è sempre
stata tra loro una grande complicità oltre al forte legame affettivo.
Gianna è sempre stata molto protettiva con lui e l’ha aiutato mille volte
nei momenti di difficoltà con la mamma, con cui vivono da soli da tre anni,
ossia da quando lei si è separata dal padre.
Anche in questo frangente Gianna si è fatta in quattro per aiutare
Michele ad affrontare la nuova situazione.
Gianna ha saputo stargli vicino, sostenendolo e consolandolo e Michele ha
pianto tante volte tra le sue braccia, quando la mamma e il babbo
litigavano o non lo sapevano capire.
Ormai si è creato tra loro un legame molto forte che li unisce e li protegge
dal resto del mondo.
Nell’ultimo anno Gianna ha conosciuto Filippo, un ragazzo più grande di
lei, quasi ventenne, ed è nato l’amore. Anche Gianna adesso ha qualcuno
che la capisce, la consola, la trova bella e intelligente, anche se ha solo
quattordici anni, e soprattutto la ama per quello che è.
Inizia per lei un periodo di scoperte e anche di segreti e sotterfugi per
sfuggire al controllo e ai divieti di sua madre che non approva
assolutamente questo rapporto.
Tra Gianna e Michele si rinsalda ancora la complicità e ognuno sente
sempre più di poter contare pienamente sull’altro.
Un giorno Gianna ha bisogno di una copertura per un’uscita notturna con
Filippo e si affida a suo fratello, sapendo che lui non la tradirebbe mai.
Per lei sembra tutto molto semplice: quando mamma si è addormentata,
lei uscirà di nascosto e rientrerà al mattino presto prima che la mamma si
sia risvegliata. Se per caso qualcosa andasse storto, ecco la necessità della
complicità di Michele, che deve solo cadere dalle nuvole e poi ci penserà lei
stessa a trovare una scusa al rientro, del tipo mi son dovuta svegliare
presto per studiare e sono scesa a fare due passi per svegliarmi, ma è
quasi certa che non ce ne sarà bisogno.
Ma Gianna non ha fatto i conti con la tenera età di Michele e sul potere
che la mamma ha comunque su di lui e sulla sfiga che a volte è lì dietro
l’angolo che ti aspetta. La mamma si sveglia prima del solito per un brutto
sogno che non la fa riaddormentare e così passando dal corridoio per
andare in cucina a farsi un caffè, con la coda dell’occhio nota che
all’attaccapanni non c’è il giaccone rosso di Gianna. E’ un attimo, il
pensiero corre veloce e la mamma si precipita in camera della figlia che
infatti è vuota. Viene colta dal panico, ma in pochi secondi l’istinto la
guida alla camera di Michele, forse nella speranza di trovarla lì per
qualche strano motivo, ma così non è. Preoccupata e incredula non trova
altro da fare che svegliare Michele e chiedere a lui se sa qualcosa. Lui
preso alla sprovvista, ancora insonnolito e senza aver avuto il tempo di
connettere e alzare le sue difese, non regge all’interrogatorio di sua
madre, lasciando trapelare la verità, pur senza fare esplicite ammissioni.
Al suo rientro Gianna è scoperta e non trova niente di plausibile da
opporre alla convinzione di sua madre.
Da qui il dialogo tra i due fratelli e la vendetta di Gianna di togliere a
Michele il suo giocattolo preferito, il dinosauro, e al quale atto, sentendosi
in colpa, lui non può neanche opporsi più di tanto.
Durante la notte, però, a Gianna è sbollita la rabbia e mentre Michele
dorme, entra piano piano in camera sua e rimette il dinosauro sul letto, al
suo fianco, sfiorandogli la guancia con un bacio leggerissimo per non
svegliarlo e si ferma per qualche minuto a guardarlo incantata dalla
bellezza che hanno i bambini quando dormono.
Lei sa che qualsiasi cosa succederà nelle loro vite, quel sentimento
d’amore che lega lei e suo fratello non potrà mai essere distrutto, non
potrà esserci mai niente o nessuno capace di questo.
Serena Petreni Maggio 2014
QUANDO SI SVEGLIÒ, IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ
– Ti è piaciuto? – chiese Meggy al dinosauro che si alzava e abbassava
con ritmo regolare alla sua destra.
– mmhh … – un mugolio disarticolato le rispose con un tono che le
sembrò affermativo.
Ma Meggy dopo l’amore aveva sempre voglia di parlare e riuscì a
trattenersi solo per pochi secondi:
– Sei stato veramente bravo, era tanto che non arrivavo a un secondo
orgasmo così lungo e intenso. Dicono che i muscoli vanno a discapito del
sesso, ma nel tuo caso …
– strhh …
– Hai ragione bello. E poi devo essere sincera la tua pelle d’ebano mi ha
stregata. Quando ho capito che sulla schiena portavi una tessera
fondamentale del Disegno, non ho saputo resistere. Le istruzioni erano
precise: T.Rex su fondo nero.
I muscoli e i tendini d’acciaio fino ad allora sopiti sotto il tatuaggio si
tesero con scatto felino:
– Puttana!
Ma era troppo tardi. Il braccio di Meggy era già teso quando D.K. Max
si girò come una furia verso di lei. La mano impugnava la piccola Smith &
Wesson calibro 375 Magnum, che un attimo prima aspettava nella sua
borsetta Louis Vuitton, previdentemente lasciata accanto al letto.
Fu proprio alla testa del famoso rapper che Meggy appoggiò la canna,
mentre già tirava il grilletto. Un tuono e una pioggia rossa colorò la
camera.
Meggy mise la sicura al revolver, lo ripose nella borsetta e da questa
estrasse il bisturi.
– E adesso passiamo alla parte divertente del lavoro.
SINOSSI
Meggy è una giovane bella ragazza di provincia, di uno stato del
profondo sud degli USA, Arkansas o Texas, una notturna. Per il suo clan
ricerca i tatuaggi che tutti insieme arriveranno a formare il Disegno. I
tatuaggi appartengono ai capi dei diurni. Notturni e diurni combattono
tra loro la tradizionale lotta dei vampiri, (se avete visto qualche film è
chiaro che non sanno fare altro) e mentre i notturni (i capitalisti
caritatevoli) rappresentano coloro che vogliono mantenere il gregge
umano come tale, ovvero sfruttandolo, ma senza metterne in pericolo la
sopravvivenza, i diurni rappresentano le nuove leve (i neoliberisti del
morso) che drogati dal sangue non si limitano a pascere il gregge, ma lo
distruggono rischiando l’estinzione del cibo e di loro stessi (uomini e
vampiri). Il disegno consentirà ai notturni di scoprire i segreti dei diurni e
averne la meglio.
La polizia (umana), nella persona del tenente Angel McNamara, dà la
caccia al serial killer che colleziona pelle umana (?), rigorosamente
tatuata. Il dinosauro è solo uno dei tanti tatuaggi sui quali il tenente si
trova ad indagare muovendosi tra gli alti gradi della polizia corrotti e i
politici appartenenti ai due clan di vampiri (questa è davvero banale).
Sulla sua strada troverà Meggy …
Quale sarà il destino dei Vampiri? E quello dell’umanità? E quando
l’ultimo uomo sentirà bussare alla porta…
Stefano Vallini
QUANDO SI SVEGLIÒ, IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ
- Kolim, che il Dio raggiunga i suoi avi è compito nostro, siamo i più
giovani fra i guerrieri!
Incitò Maturami.
-Ci porterà acque amare e fuochi dal cielo, uccidere uno degli Dei
scomparsi, non sarà buono per il cammino.
Kolim era saggio e il fumo del suo sobi lo aiutava a calmare lo spirito.
-Sono giorni che i nostri piedi dimorano nella caverna, mancano frutti
verdi e carne, le donne non hanno latte, il fuoco non ha più legna, il fumo
non ci proteggerà più!
Era Teru, che nel cerchio dei guerrieri non riusciva mai a stare seduto, ma
sempre in ginocchio, pronto a scattare in piedi.
-Allora che il castigo degli Dei morti sia per me, solo su me. Sarà per
domani ,al cielo bianco, prima che il sole ci veda; Skofi e le altre donne
dovranno essere ancora appoggiate ai figli, coperte dalle pelli; le bestie
ben legate. Dopo ci bagneremo col sangue del Dio, per chiedere
purificazione e forza. Solo altri 10 saranno con noi, non di più! I più
anziani verranno all’ora della scortificazione.
-Le punte di pietra sono pronte da giorni, il cordame è legato, Kolim, sarà
la nostra prova per l’attraversamento dei mari, vedrai.
Maturami usò parole sicure perché erano giorni che aspettava questo
momento.
Un buio pesto sopraggiunse e coprì le luci anche dei corpi avvolti gli uni
agli altri; Kolim cantò dentro di sé il canto del perdono prima della
battaglia; Skofi che era donna piccola ma saggia, lo unse quando la
raggiunse nelle pelli: le braccia, le gambe, il cuore e la testa, col grasso
sacro donato dalle sue ave, per proteggere le parti vitali, aveva capito, più
che sentito, tutto.
Quando si svegliò il dinosauro era ancora lì.
SINOSSI
Titolo: Kolim
Scenario: era cenozoica, quarta delle cinque grandi suddivisioni della
storia geologica della Terra, 65 milioni di anni fa . La fauna e la flora e
la distribuzione dei mari e dei continenti hanno circa le caratteristiche
attuali, mentre sono scomparsi o si sono fortemente ridotti i gruppi
importanti di animali predominanti nel Mesozoico, come la maggior parte
degli dei Rettili, quali i Dinosauri e gli Pterodattili, e, tra gli Invertebrati,
le Ammoniti, Belemniti, Rudiste ecc. Le piante si sono evolute
notevolmente attraverso una progressiva riduzione delle Crittogame e
delle Gimnosperme, tra le quali si sono diffuse le Conifere .
Asia Centrale, ,successivamente America del Nord zona dove si trova
l’attuale Alaska.
Personaggi principali Kolim giovane di 18 anni; Skofi sua moglie 13 anni;
Paui la bambina 6 mesi.
Vivono in Asia in una caverna composta da tre corridoi, insieme a 20
persone; decidono di andarsene attraversando territori in cui incontrano
animali come il Dinosauro del dialogo, ormai in via di estinzione,
viaggiano insieme ad altri gruppi di uomini e donne nomadi, decidendo di
affrontare
una
navigazione fra i
ghiacci,
questa
fortemente voluta
da Karim che ormai
andava per i 24
anni ma ostacolata da
Skofi già incinta di
un
altro
bambino.
Durante
la
navigazione,
in una
imbarcazione ben
salda,
costruita
assieme agli altri
uomini che condividono
la
stessa
avventura a loro volta
con imbarcazioni
simili, avviene una tempesta più forte delle altre, nella quale Skofi muore
e con lei anche la bambina Paui, Kolim invece, viene salvato dai compagni
e raggiungono l’America del nord dove si uniscono a una tribù di una
specie di indiani boreali. Vivrà tutta la vita con loro, diventando il loro
sciamano o sacerdote date le sue doti spiccate di saggezza e così il vecchio
saggio raggiungerà i 101 anni, non scordando mai il dolore e la colpa
della morte delle due donne a lui care. Morirà un giorno a pescare nelle
acque tranquille travolto da un’onda anomala, mentre lotta per
riemergere, mette fuori la testa dalle acque ed è un giovane australiano di
15 anni che fa surf, ai giorni nostri, travolto da un’onda gigantesca e
rimasto sott’acqua quasi fino all’asfissia, durante la quale vede di essere
un vecchio che lotta e che ricorda una mattina presto davanti a un grande
fuoco, un freddo intenso, di aver visto uno degli ultimi dinosauri.
Elisabetta Casagli
QUANDO SI SVEGLIÒ, IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ
1° versione
Quando aprì gli occhi Il Dinosauro era ancora lì.
Le sue braccia possenti circondavano il cuscino e la testa voltata dall’altra
parte mostrava solo la cresta dei capelli che si ergeva in crescendo dalla
nuca in su.
- Dormi?
Lui voltò pigramente la testa e socchiuse gli occhi azzurrissimi e sottili
sotto la prominenza delle sopracciglia.
- Mhm …
Allora lei prese a sbaciucchiargli il mento, le labbra, il naso.
- La mattina lo prendi un caffè? Lo metto su?
- Sì … sì, come vuoi te.- La voce ancora impastata di sonno.
Angelina accarezzava la sua pelle ricercando le impressioni della notte, la
seta che non si poteva indovinare sotto il tatuaggio, che disegnava il suo
corpo quasi interamente e gli attribuiva un ispessimento e una
colorazione da rettile ancestrale.
- Vado!
Fu riacchiappata alla vita, lui le accarezzò i montarozzi evidenti degli
ossicini lungo la schiena.
- Che fretta c’hai?!
Ridacchiarono e si coccolarono ancora per qualche secondo, poi,
abbracciati, guardarono dalla finestra.
- Un gran quartiere – disse lui- dei gran palazzi, cazzo! E ‘sto parco è
tranquillo?
- Sembra di sì, i tipi come te non ci sono ancora arrivati.
- Bè, godetevelo finché potete, perché noi invaderemo tutta ‘sta cazzo
di città!
La abbracciò più forte, fingendo di minacciarla.
- Non mi fai paura, continuerò a rientrare tardi la sera …
- Attenta a non portare brutta gente in casa …!
- Stai tranquillo, so difendermi da me, e capisco chi c’ho di fronte …
- Allora, ‘sto caffè? – tagliò corto lui.
2°versione
Quando aprì gli occhi Il Dinosauro era ancora lì.
- Dormi?
- Mhm …
Allora lei prese a sbaciucchiargli il mento, le labbra, il naso.
- La mattina lo prendi un caffè? Lo metto su?
- Sì … sì, come vuoi te.- La voce ancora impastata di sonno
- Vado!
Fu riacchiappata alla vita, lui le accarezzò i montarozzi evidenti degli
ossicini lungo la schiena.
- Che fretta c’hai?!
Ridacchiarono e si coccolarono ancora per qualche secondo, poi,
abbracciati, guardarono dalla finestra.
- Un gran quartiere – disse lui- dei gran palazzi, cazzo! E ‘sto parco è
tranquillo?
- Sembra di sì, i tipi come te non ci sono ancora arrivati.
- Bè, godetevelo finché potete, perché noi invaderemo tutta ‘sta cazzo
di città!
La abbracciò più forte, fingendo di minacciarla.
- Non mi fai paura, continuerò a rientrare tardi la sera …
- Attenta a non portare brutta gente in casa …!
- Stai tranquillo, so difendermi da me, e capisco chi c’ho di fronte …
- Allora, ‘sto caffè? – tagliò corto lui.
Angelina, allontanandosi, ricercò nella memoria le impressioni della
notte, la seta della pelle di lui che non si poteva indovinare sotto il
tatuaggio, che disegnava il suo corpo quasi interamente e gli attribuiva un
ispessimento e una colorazione da rettile ancestrale. Completava l’effetto
la cresta dei capelli che si ergeva in crescendo dalla nuca in su e che ora si
stagliava fiera contro la luce del giorno.
SINOSSI
Il Dinosauro è un giovane, intorno ai venticinque anni, che vive in una
grande città, in un quartiere degradato. Ha avuto un’infanzia difficile,
all’insegna dell’abbandono da parte della famiglia, e un’adolescenza
ribelle ai tentativi di affido e rieducazione. Ha trovato una sorta di
accoglienza e d’identità nel gruppo dei coetanei uniti in una gang
metropolitana che vive di piccoli furti e taglieggiamenti, in un rapporto
limitrofo e non semplice con la grande criminalità. Il suo soprannome, Il
Dinosauro, deriva dal tatuaggio che disegna su schiena, braccia, collo le
fattezze del rettile preistorico. Nel suo gruppo tutti i componenti sono
tatuati con figure di animali preistorici, e questo è diventato il loro segno
identitario.
Angelina è una ragazza di estrazione borghese, ma nella sua famiglia
benestante non ha trovato un mondo affettivo che la rendesse soddisfatta
e serena; la sua inquietudine viene espressa attraverso il difficile rapporto
con il cibo che la rende quasi anoressica, con un corpo sottile e fragile.
Incontrandosi, i due giovani sentono che al di lì delle apparenze del corpo,
che entrambi hanno disegnato o forgiato in certo modo forzandolo, c’è
un’interiorità diversa: più tenera e ferita nel Dinosauro, più forte e
determinata in Angelina, che si è opposta all’inaffettività familiare. Per
questo si riconoscono e nasce fra di loro un amore. Il Dinosauro scopre con
Angelina un mondo volitivo diverso da quello della prevaricazione, lei è
attratta dall’emotività dell’altro che non chiede che di uscire allo scoperto.
Il Dinosauro entra in conflitto con il suo mondo, perché il cambiamento
diventa all’ordine del giorno, e questo potrebbe solo significare la fuga
verso un altro luogo. A suo modo egli ha però un codice d’onore nei
confronti dei compagni, che è difficile lasciare quando ci sono intese e
accordi per traffici che non puoi disattendere senza rischiare la vita.
Perciò Il Dinosauro deve superare il problema e, una volta deciso, riuscire
ad andarsene senza conseguenze.
Decidono che Angelina se ne andrà per prima: Parigi, ad esempio, un
luogo dove poter ricominciare.
Lui la raggiungerà. Ci riuscirà?
Lucia Burzi
QUANDO SI SVEGLIÒ IL DINOSAURO ERA ANCORA LI’.
Il Marmitta aveva appena socchiuso gli occhi quando intravide, nella luce
appena rischiarata d’alba, la faccia squadrata e la barba lunga del
Dinosauro. Gli tornò in mente la sera precedente e sul corpo sentì
un’ondata di dolore. Il naso gli pulsava ed era come se avesse quattro
chiodi conficcati nel petto.
- i’ che ci fai qui? - chiese al Dinosauro con voce roca.
- volevo sentì i’che dice ‘l dottore che esce da i’ turno.
- vien via, torna a casa.
- tanto la Tina la m’ha chiuso fori stanotte –si lamentò il Dinosauro.
Il Marmitta provò a ridere, ma il naso martellava ancora di più e il filo
della flebo gli teneva stretto il braccio.
- la tu signora l’è terribile. La mi garba un monte.
- Te la darei un poino, poi lo senti che sugo.
- Quell’altri du’ bischeri? – chiese il Marmitta.
- Lo Scimmia è telato dritto a casa, subito dopo il casino. Gl’è riuscito d’un
fassi vede’. L’ha fatto pel su figliolo. Tra du’ settimane, prende i voti al
convento di Camaldoli, te lo ricordi? Un lo volea fa vergogna’, proprio
l’ultimi giorni.
- Allora, bisogna ‘ncomincia’ a pensa’ uno scherzo pe’ Camaldoli.
- Un fa’ i’ grullo. A Camaldoli ci si va in giacca e cravatta e si sta boni.
- Maremma, come tu se’ timorato.
- No, so’ rispettoso.
- E Bottone?
- Bottone lo sai, il mercoledì mattina l’è impegnato colla Rosina. Il su’
marito esce presto pe’ anda’ a caccia. Le beccacce devan’esse tutte sua.
- Un mi fa ride’. Piuttosto, come so’ l’infermiere in questo reparto? Ancora
un l’ho viste.
- Quella di stanotte, bona. Con quelle calze bianche, il cardigan di lana e
quell’occhi stanchi …
- Zitto, che sangue la mi fa’!
SINOSSI
In un paese della provincia toscana, quattro buontemponi in pensione
(soprannominati il Dinosauro, Bottone, il Marmitta e lo Scimmia) si
ritrovano ogni giorno al bar Centrale. Passano il tempo a preparare
scherzi, fare battute, prendere in giro chicchessia e ridere di tutto.
L’ultima trovata risale al martedì. Il paese è in piena campagna elettorale
per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco.
Dopo cena uno dei candidati ha organizzato nella sala della Pubblica
Assistenza, la presentazione della sua lista, con tanto di stampa e due
onorevoli arrivati da Roma per l’occasione.
Con l’aiuto del figlio del Dinosauro, hacker di provincia, riescono a
sostituire il video con la presentazione dei candidati con uno scaricato da
Youporn.
Quando in sala, si spengono finalmente le luci, parte il primo applauso di
incoraggiamento e tutti gli sguardi sono rivolti allo schermo che dovrebbe
proiettare le facce dei dodici candidati. Invece sul telo prendono forma
tette da capogiro, perizomi e tacchi a spillo mentre due donne si avvolgono
al palo in una sfrenata lap-dance, al sottofondo di disco-music e gemiti.
Per alcuni momenti tutti si guardano intorno (qualcuno, per la verità, non
riesce a staccare gli occhi dalle immagini). Il tecnico informatico, nel
panico, non riesce a disattivare il video. Intanto, il Dinosauro, il
Marmitta, Bottone e lo Scimmia, che non sono riusciti a tenersi alla larga,
sono fuori, quando nel silenzio generale si sente scoppiare la risata del
Marmitta.
A questo punto, un paio dei rappresentanti più giovani, attirati dalle
risate escono fuori e li vedono correre. Non gli è difficile raggiungerli. Il
Marmitta spiega loro che alla fine un po’ di umorismo fa bene e che con
Youporn prenderanno più voti che con la faccia dell’onorevole. Un cazzotto
in piena faccia, il primo dei tanti, gli spegne la luce sulla serata.
Lucia Cosci
QUANDO SI SVEGLIÒ IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ.
Quando si svegliò il dinosauro era ancora lì.
Merda, pensò Cheryl.
Sembrava assopito ma teneva stretta nella mano destra la sua calibro 22.
Aveva il costume aperto al pari dell’inguine. A Cheryl tornò in mente,
nello stordimento dei sex on the beach e della cocaina, quello che era
accaduto poco prima. Il dinosauro l’aveva fatta ballare sul tavolo di cucina
ai ritmi di Ricky Martin, poi l’aveva presa, sempre sul tavolo, con
quell’orribile maschera da animale preistorico, violento, offendendola,
picchiandola, dicendole cose che lei nemmeno riusciva a comprendere.
Cheryl provò a togliersi lentamente i sandali, per non fare rumore con i
tacchi. Ma uno swarovski degli orecchini cadde a terra tintinnando.
- Bellezza, dove cazzo credi di andare? - le ringhiò il dinosauro.
- Ne ho abbastanza. Lasciami andare - piagnucolò lei. Cosa vuoi ancora da
me?
- Amore, il bello, per quanto mi riguarda, deve ancora venire.
- Qua c’è un impianto di sicurezza di ultima generazione. Vedrai che
arriverà a momenti la polizia.
- Ah ah. Questa è buona. Pensi che siamo dei pivelli? Che siamo venuti
qui senza disattivarlo?
Intanto dalle altre stanze arrivarono grida di spavento. “Ti pregooooo”
qualcuno stava supplicando, “troia, crepa” fu la risposta, seguita da due
spari.
Cheryl si mise a piangere e il suo volto sembrava una colata di pece, mano
a mano che il trucco si squagliava nelle lacrime.
- Non ti è bastato scopare? – le urlò lei furiosa.
- Tesoro non siamo venuti per le vostre fighette. Certo ce l’avete fatto
venire duro con le schiene nude, profumate e fatte mentre vi dimenavate
con i vostri perizomi da cento dollari ficcati nel culo. Ma…
- Vuoi dei soldi – lo interruppe lei – la villa? Oltre alla piscina, c’è il
campo da golf, il bagno turco e la sauna. La voliera con i pappagalli e un
recinto con una tigre bianca e un puma.
- Baby, finiscila. E’ proprio per questo che siamo qui.
- Perfetto – squittì lei. Tirando su con il naso - chiamo subito mio padre, è
in Qatar, ti intesterà tutto, immediatamente.
- Ora basta – gridò il dinosauro, la voce ovattata dalla plastica della
maschera. – Hai meno cervello dei tuoi pappagalli. La vedi questa? – e le
mosse davanti la pistola – secondo te, cosa voglio?
Ma lei non fece in tempo a rispondere. Partì un colpo, dritto alla sua testa
e un fiotto rosso colò in mezzo al nero del viso.
SINOSSI
In Arizona è nata, all’inizio del ventunesimo secolo, una setta che porta il
nome “i dinosauri”. Il loro progetto iniziale è quello di un mondo più
semplice, un ritorno al primitivo: senza consumismo, senza soldi, senza
televisioni né stampa, senza il potere delle multinazionali. Con l’ingresso
di alcuni menti estremiste, il loro progetto è degenerato in una pulizia
umana, dalla decrescita economica alla follia collettiva.
La setta dei dinosauri, diffusasi in altri paesi del mondo occidentale, ha
già proceduto allo sterminio di due famiglie di armatori in Australia, la
strage di un gruppo di banchieri durante il giorno del Ringraziamento a
Boston, una bomba al meeting tedesco di una della più importanti case
farmaceutiche del mondo. La polizia non ha mai ricollegato questi eventi
alla setta.
Alcuni rappresentanti, travestiti da dinosauri, si introducono nella villa di
Cheryl per uccidere tutta la famiglia. Ma il padre, petroliere, è partito per
un imprevisto impegno d’affari e la moglie ha approfittato per scappare
nella loro villa californiana con l’amante. I dinosauri trovano così una
festa organizzata da Cheryl e un gruppo di amici. Dopo aver ucciso i
maschi ed essersi divertiti con le ragazze, ultimano il loro massacro.
Lucia Cosci
QUANDO SI SVEGLIÒ IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ.
Quando si svegliò il dinosauro era ancora lì.
― Speravo che fossi sparito ― disse Filippo riaprendo gli occhi.
― Non posso sparire nel nulla, sono la tua coscienza, ricordi?
Quello che ricordava erano poche immagini confuse di un incidente. Poi di
un risveglio in un posto sconosciuto e surreale dove quell’essere sembrava
tenerlo prigioniero.
― Non capisco ― sospirò ― se tu sei la mia coscienza, come dici, come mai
non ti ho incontrato prima?
―Semplice ―rispose il dinosauro ― Quel tirannosauro del tuo super-io mi
aveva stordito e poi
recluso. Ora che mi sono liberato vengo a
tormentarti.
― E perché? Cosa vuoi da me?
― Il mio compito è farti capire che finora non hai vissuto una vera e
propria vita. Non hai mai preso una decisione. Tua madre decide cosa devi
mangiare. Il tuo capo ti ordina cosa fare. Tua moglie decide quando e dove
andare in vacanza, come arredare la casa, perfino da quale parte del letto
devi dormire.
Sei un burattino, Filippo.
― Ma non ho fatto niente di male ― si lamentò Filippo.
― Hai fatto sempre e solo quello che ti hanno detto gli altri. Io urlavo dalla
mia prigione, ti dicevo che non andava bene ma tu niente, non mi
ascoltavi, non hai mai ascoltato la tua coscienza.
―E ora cosa vuoi da me?
Un folata di vento tiepido e puzzolente costrinse Filippo a indietreggiare.
Il dinosauro stava sbadigliando.
―Mamma mia come sei noioso ― disse. ― Questa volta devi prendere una
decisione. E devi farlo in accordo con me o non sopravvivrai.
SINOSSI
Filippo Ciriello è un banchiere, lavora presso la cassa di risparmio di una
piccola città del nord. Trascina una vita piatta e insignificante lasciando
decidere sempre agli altri. Suo padre ha deciso per lui gli studi e il lavoro.
Sua madre decide tuttora cosa deve mangiare perfino a colazione. Sua
moglie ha deciso come arredare la casa, dove passare le vacanze e cosa
fare del tempo libero. Filippo Ciriello non decide nemmeno come vestirsi:
il regolamento della banca lo fa per lui. Ma un giorno questa routine va in
crisi: dopo un incidente Filippo entra in coma e parla con la sua coscienza
che gli appare sotto forma di un dinosauro e gli spiega come, attraverso
una scelta coraggiosa, dovrà iniziare a prendere delle decisioni. Filippo
scoprirà così, di avere dei desideri e degli interessi che aveva sempre
represso e che lo porteranno, una volta uscito dal coma, a doversi
scontrare con gli altri ma questo gli renderà la vita più autentica e piena.
Angila
QUANDO SI SVEGLIO' IL DINOSAURO ERA ANCORA LI’
Quando si svegliò il dinosauro era ancora lì e il telefono della camera
squillava.
John, con gesto meccanico e senza distogliere lo sguardo vitreo dal fondo
del letto alzò la cornetta.
−
−
−
−
−
Ehi John sei pronto? N-on an-co-ra ma... dove sono, e... che ore sono, sono ancora in
tempo? Ehi amico ma come parli? sembri uscito dall'oltretomba, e di che
blateri sono le 7,30, ti aspetto giù alle 8,00 per la colazione, lo sai
che qui a New York non ti fanno entrare alle conferenze se arrivi in
ritardo. No-n pos-so muovermi, non ci crederai ma qui nella mia stanza c'è
un.. dinosauro Ah, ah, ah, ah, dai non scherzare , il primo viaggio senza tua moglie
e..., non so se è un bene o un male , ma sbrigati. -
Jonh sentì un click dall'altra parte delle cornetta, non ebbe tempo di
aggiungere altro, distolse solo un attimo lo sguardo per riattaccare e il
dinosauro non c'era più.
−
−
−
−
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−
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−
−
Ah eccoti finalmente, di la verità stavi ancora dormendo! No. ti assicuro che ero sveglissimo. E dai dinosauri nelle camere d'albergo inventale megl...C'era Jack, ti dico che c'era, non stavo dormendo, ecco guarda ora è
lì, al di la della strada, lo vedi, lo vedi ? No, ma dove ? Lì proprio lì, tra il chiostro dei giornali e l'angolo con la 21°. Ahhhh, si ora la vedo me è una dinosaura, e che curve, mi sta
facendo gli occhi dolci, caro mio mi sa che anche questa volta te la
soffio. Smettila di scherzare, sta svoltando, e sta guardando verso di noi, è
come se volesse che lo segua. E allora vai per questa volta te la lascio, ah,ah,ah, ma sbrigati. -
Senza dire niente e con uno balzo felino in un attimo John era già in
strada. Cominciò a correre in mezzo al traffico cercando di non distogliere
mai lo sguardo dal dinosauro. Rumori di frenate e clacson riecheggiavano
frenetici tra i grattacieli, e braccia fuori dai finestrini delle auto si
muovevano alte e oscillavano in direzione di John.
Rientrò nell'albergo ansimante, gore di sudore avevano disegnato dei
cerchi sotto le ascelle sulla camicia celeste, le gocce che imperlavano il
viso scivolavano giù fino al collo. Appoggiò le mani sullo schienale della
sedia davanti a Jack senza guardarlo, per riprendersi assorto nei suoi
sbalorditi pensieri.
−
−
−
−
Almeno tutto questo ne è valsa la pena? hai combinato? Quando vi
vedrete? Sparito, sono riuscito a seguirlo fino a quando ha voltato l'angolo e
attraversato. Poi... risucchiato dal traffico, inghiottito dalla gente. John sei stanco, o stai prendendo troppo sul serio l'aggiornamento
professionale, forse faresti meglio a farti psicanalizzare te, invece di
studiare le nuove tecniche di psicanalisi di gruppo, riflettici, ma ora
andiamo, si sta facendo tardi. No..., non ne ho bisogno, volevo scherzare, ma mi è venuto male e
forse ho esagerato un pò, tutto qui. -
Seguendo Jack, John vide riflessa la sua immagine nel grande specchio
del' hall dell'albergo, la paura mista a interesse cristallizzati sul suo
volto, e il passo smarrito tradivano ciò che aveva appena detto.
SINOSSI
Washington 2013, John e Jack, amici da sempre, sono due professionisti
di successo. Si conoscono sin da piccoli, frequentano le stesse scuole senza
mai perdersi di vista, fino al termine dell'università, quando Jack sparisce
senza lasciare traccia.
Jack è sempre stato atletico e brillante, quasi sfacciato, riscuotendo molto
successo in società soprattutto con le donne. Sin dai tempi del college, il
primo ad essere notato era lui.
John corporatura robusta, gioviale,
dotato di un' innato fascino
misterioso, ha raggiunto una brillante posizione sociale, rimane più
nell'ombra rispetto all'amico, ma con la sua proverbiale flemma, piano
piano riesce ad emergere e ad ottenere quasi sempre ciò che vuole.
Jack ricompare per il matrimonio di John, che sposa Keily, sua compagna
già ai tempi del college, dalla quale non si separa mai, e con la quale ha
due figli.
Da quel ritrovarsi matura la decisione di aprire insieme uno studio
associato di psicanalisi , anche perché Jack ha bisogno di un amico fidato
al quale lasciare i suoi pazienti quando di tanto in tanto si allontana.
A giugno partono insieme per New York diretti al New York Hilton
Midtown per presenziare ad un convegno professionale di psicanalisi
comparata. Keily per la prima volta decide di non seguire il marito John,
che appare stanco e preoccupato, nonostante ostenti un'appagata
tranquillità.
Ma perché ogni tanto Jack sparisce, ha un segreto? E quale al punto di
non rivelare niente all'amico fidato?
E il dinosauro perché?. John è sicuro di averlo visto. La paura è mitigata
solo dalla sensazione di orgoglio per essere stato prescelto. Il dinosauro
vuole proprio lui, a Jack non si palesa.
Chi o casa è?, è un fantasma, un effetto ottico delle luci di New York
riflesse sui grattacieli?, o un dinosauro in carne ed ossa sputato dalle
viscere della terra?
Cosa vuole e perché lo ha scelto?, e chi lo ha mandato?
Perché appare e scompare e lo esorta a seguirlo? Cosa gli vuole dire?,dove
lo vuole condurre?
E New York, il suo traffico, la multietnica folla brulicante, lo aiutano a
nascondersi? O lo fagocitano come nemici impietosi pronti a schiacciarlo?
Nemico o amico? O messaggero?
Dal quel primo incontro nella stanza d'albergo, John e il dinosauro
iniziano a condurre una vita parallela creandosi tra i due un rapporto
tanto oscuro quanto complice.
Realtà o allucinazione?
E se fosse semplicemente il dinosauro che c' è dentro in ognuno di noi?
Elena Negro- maggio 2014
QUANDO SI SVEGLIO IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ.
“Aneurin svegliati !Aneurin svegliati! Aneurin… non è possibile!”
“Taliesin...purtroppo è possibile...abbiamo fallito la nostra missione...i
druidi hanno interpretato male l' Ogham craobh, e Esus non ci ha
aiutati!”
“Ma che Ogham craobh e Ogham craobh, che fallimento e fallimento,
Aneurin ti prego apri gli occhi!!”
“Taliesin saremmo dovuti morire, che amara sconfitta è ricaduta su di
noi!”
...Cionp...cionp...cionp...
“Taliesin prepara il fuoco, fra poco cominceremo a pregare Taranis per il
buon esito della battaglia e che ci accolga nell'aldilà.”
..Cionp...Cionp...Cionp...
“Taliesin finiscila...preparati!”
...Cionp..cionp..cionp..
“Aneurin è vivo, è vivo!!”
“Chi?”
“Caradok, il dinosauro! Guarda!”
“Oh per la barba del grande druido, ma è vero!!”
“Caradok e tu che ci fai qui?”
...Loc... Loc... Loc...
“Anuerin… Aneurin!! Te l’avevo detto di svegliarti!! Aneurin è vivo!! La
profezia si avvererà!!”
“Caradok! Caradok! L'Irlanda non sarà sottomessa! Esus ci ha aiutati!”
SINOSSI
Anno 370 A.C. I Germani guidati da Altfried il Sanguinario, sono sbarcati
lungo le coste nord occidentali dell'Irlanda. La situazione sembra
disperata finché i più potenti druidi grazie all'interpretazione di
un'antica Ogham craobh :
“Lì dalla stirpe del sole calante, lì dalla stirpe del freddo, due guerrieri
nell'irta selva andranno, un uovo prenderanno, 6 mesi devono passare, gli
dei il dinosauro aspettano, i germani il mostro verde temono.”
svelano a due giovani guerrieri Aneurin delle stirpe dell'Occidente (sol
calante) e Taliesin della stirpe del Nord (del freddo) che l'unico modo per
salvare l'Irlanda è dirigersi verso sud (l'irta selva) inoltrarsi nella Grande
Foresta Madre e riuscire a trovare un uovo di dinosauro (il mostro che i
Germani temono).
La missione non è delle più facili dal momento che i dinosauri non sono
grandi amici dell'uomo, nessuno di quelli che si siano addentrati nella
Grande Foresta Madre è mai tornato vivo. Il compito non è solo portare
via l'uovo, bisogna aspettare che si schiuda, prendersene cura e
addomesticarlo.
Solo così, quando i Germani penetreranno all'interno dell'Irlanda il
dinosauro potrà comunicare con la Grande Madre Quercia e gli dei che
verranno così in soccorso dei Celti.
Ai due giovani guerrieri vengono dati 6 mesi di tempo, non un giorno di
più o l'Irlanda rischia di diventare 'Terra di Conquista 'e l'antico Mondo
popolato da druidi, folletti, fate e maghi rischia di scomparire.
Tra mille peripezie, difficoltà e momenti di sconforto i due riescono a
giungere nella Grande Foresta Madre, rubare l'uovo e portarlo via. Ma il
compito richiede anche cura e attenzione, non è sufficiente averlo
preso,bisogna occuparsi a tempo pieno del cucciolo.
Un bel giorno..strip...strop...l'uovo si apre e dal suo interno esce un
bellissimo dinosauro, occhioni blu, muso rosa e scaglie cerulee.
Decidono di chiamarlo Caradok (che significa cucciolo), dapprima scettici e
perplessi col passare del tempo Aneurin e Taliesin imparano ad amare il
piccolino, e mentre loro addomesticano il dinosauro, Caradok insegna loro
la purezza dell'affetto incondizionato.
Sul finire del quinto mese i tre possono riprendere il viaggio verso Nord,
ma qualcosa d'inaspettato colpisce il loro cammino, Alarkis il grande
Vulcano dei monti Centrali erutta .
Aneurin cerca di salvare Taliesin che colpito da un piccolo lapillo rischia
di morire, Caradok è con loro fino a quando un violento terremoto li
separa. I due giovani cadono tramortiti a terra, i loro elmi sono stati
colpiti da alcuni sassi lanciati per aria dalla violenza del vulcano .Ma la
missione è fallita, le loro tribù sono destinate a scomparire. C'è un'ultima
speranza: loro saranno in prima fila nella battaglia, e forse muoveranno
gli dei a compassione, è un disperato tentativo per cercare di redimersi dal
misfatto accaduto.
Ma gli Elfi della Terra di Confine decidono di aiutare Caradok e i due
giovani, il destino dell'Irlanda è nelle mani di tutti, tutti devono
impegnarsi nella missione.
Con l'aiuto dei Nani dell'Est riescono a curare il piccolo cucciolo ridotto in
fin di vita.
Una volta guarito viene condotto lì sul punto dove tre giorni prima i tre si
erano separati, i due giovani dormono da 3 notti intere, Un po' per gli
stenti, un po' per il forte colpo ricevuto, un po' per la disperazione per aver
perso Caradok, visto non solo come la salvezza dell'Irlanda, ma anche
come un tenero cucciolo da amare e proteggere. Finché Taliesin si sveglia
per primo e vede Caradok.
Ma il vulcano, il terremoto, e come fa Caradok a non riportare nessuna
ferita, nessun segno della tragedia avvenuta qualche giorno prima? Solo
desolazione e nel mezzo il cucciolo di dinosauro che sorride felice.
Caradok porta con sé un medaglione ceruleo, simbolo della dinastia elfica,
i due ancora non lo sanno, lo scopriranno dopo la fine della missione.
Felici ricominciano il cammino, i Germani sono avvisati non avranno
scampo.
Taliesin,Aneurin e Caradok: antichi nomi celtici;
Ogham craobh: scrittura magico religiosa celtica.
Esus: nella mitologia celtica corrisponde a Marte.
Taranis: nella mitologia celtica corrisponde a Giove.
MariaIrene Mero
QUANDO SI SVEGLIÒ IL DINOSAURO ERA ANCORA LÌ
Driiiiiin!!!
Quando il suono del telefono lo svegliò il dinosauro era ancora lì.
“Pronto, ispettore ci sono novità?
“Purtroppo no, ma vorrei farle alcune domande”
“Senta veramente penso di averle già raccontato tutto quello che so ma se
può servire venga pure quando vuole”
L'ispettore Martini riattaccò senza rispondere, lo faceva incazzare
ferocemente il tono di Carlo.
Ma come, rapiscono tuo figlio e tutto quello che hai da dire è che mi hai
già raccontato tutto.
Certe persone pensano che la polizia possa e debba far tutto da sola.
“Senta sono ancora l'ispettore Martini sto arrivando e vorrei parlare
anche con sua moglie quindi le dica di farsi trovare a casa”
“Va bene ispettore l'aspettiamo”
Riattaccò la cornetta e guardò con angoscia il dinosauro di plastica, non si
ricordava di averlo mai visto prima.
Forse era questo che avrebbe dovuto raccontare all'ispettore.
SINOSSI
Carlo è un giovane psichiatra di Padova lui e la moglie Laura vivono con il
figlioletto di 5 anni in una bella villetta alla periferia della città.
Da quando è nato Sergio le loro giornate sono diventate più vivaci anche
se più stressanti.
Il lavoro di Carlo in questo periodo di crisi si è intensificato, la triste
periferia del nordest ha subito una ferita difficilmente risanabile e gli
equilibri mentali della gente sono crollati di pari passo al loro benessere
economico.
La moglie con l'arrivo del figlio sembra essere completamente assorbita
dal suo nuovo ruolo di mamma ed ha lasciato il lavoro di segretaria per
dedicarsi alla famiglia.
I nonni vivono nella villetta accanto alla loro e questo permette ai due di
riuscire a ritagliarsi comunque qualche serata con gli amici approfittando
della disponibilità dei genitori che, volentieri, si prendono cura del nipote.
Una sera che la Carlo e Laura erano usciti a cena con amici nella villetta
dei due c'è stata una rapina.
Sembrava un classico furto invece la situazione degenera e i ladri
rapiscono Sergio.
L'ispettore Martini che si occupa del caso non ci vede chiaro e dopo
qualche giorno di indagini inizia a sospettare che il furto sia una
copertura e che nell' ambiente di lavoro dei due genitori ci potrebbe essere
qualche sospettato.
Intanto non arriva nessuna richiesta di riscatto.
…
Se volete vi racconto anche il finale.
Giovanna Lachi
QUANDO SI SVEGLIO' IL DINOSAURO ERA ANCORA LI'.
“Burt ...Burt “ cominciò a urlare “Burt ….dove sei, vieni, vieni qui
subitoooo!”
Burt aprì la cerniera della tenda e infilò dentro la testa “Calmati, sono
qui!”
“C'è ancora, io lo vedo, mi sta guardando.....o no!”
Bobby urlò ancora più forte e si raggomitolò dentro al sacco a pelo.
“Non c'è niente! Lui è solo nella sua testa....respira....respira a fondo...apri
gli
occhi...siamo solo io e te...”
“Lo vedo....sta camminando lento nella pianura...oh...ce ne sono degli
altri...sono
dappertutto...aiuto!”
Bobby è coperto di sudore, si stringe la testa fra le mani e comincia a
singhiozzare.
Burt si avvicina all'amico e lo abbraccia: “ sch....calmo...rilassati....è
l'effetto del fungo....ma quanto ne hai preso...?”
“Si, il fungo...”
“Ora passa, è solo un'allucinazione....calmati!”
SINOSSI
Bobby è un giovane paleontologo canadese che per completare la sua tesi
di specializzazione va in uno stato settentrionale del Messico, Coahuila,
dove nell'estate del 2013, nei pressi della città di General Cepeda, è stata
ritrovata la coda di 5 metri di un dinosauro che visse in quei territori 72
milioni di anni fa.
Dopo pochi giorni dal suo arrivo conosce in un bar della città Burt, un
ragazzo neworkese di qualche anno più grande che vive di espedienti,
piccoli commerci illeciti ,spaccio di sostanze stupefacenti, furtarelli.
Il giovane canadese piano piano è tirato dentro la vita trasgressiva di
Burt: comincia a frequentare gli stessi ambienti, entra in contatto con
personaggi improbabili ma soprattutto s'innamora di Daiana, compagna
occasionale di Burt.
Daiana è un'esotica creatura mezzosangue, più grande di una decina
d'anni di lui, e gestisce il bar in cui i due ragazzi si sono conosciuti.
Lei in un primo momento scherza sulle timide avance di Bobby e lo prende
in giro nelle sue conversazioni con il suo amante; ma piano piano comincia
ad essere attratta dal candore del ragazzo e ricerca la sua compagnia.
Burt intuisce l'interesse crescente della donna per l'amico e lo convince a
fare un viaggio con lui in una valle ai confini del deserto dove vive uno
sciamano famoso.
Con astuzia incanta Bobby con racconti sui poteri spirituali sciamanici, gli
fa leggere le storie di Castelaneda sullo sciamanesimo, gli parla dei
misteriosi funghi sacri e dei loro effetti allucinogeni.
Durante il viaggio l'assunzione di questi funghi provoca al giovane
canadese violente allucinazioni. Si ritrova catapultato in un luogo della
mente popolato da animali preistorici, un mondo parallelo in cui le
immagini dei mostri dei libri di storia si mescolano senza controllo alle
sue paure più profonde procurandogli un profondo stato d'angoscia che si
protrae per più giorni.
Alla fine, quando le allucinazioni si attenuano e poi scompaiono, i due
ritornano dal viaggio, ma nessuno dei due sarà più quello di prima.
Questa esperienza segna Bobby in maniera dolorosa e diventa una specie
di rito di passaggio.: il ragazzo lascia la prima parte della sua vita
“innocente” e fa i conti con i lati oscuri dell'esistenza. La preistoria
diventa metafora delle forze primigenie maligne e violente presenti
nell'uomo.
L'amore per Daina perde la sua “aura” spirituale e si trasforma in una
passione esclusivamente carnale che si consuma in fretta.
Il conflitto tra i due uomini protagonisti scoppia in maniera violenta
durante una lite in cui Bobby, finalmente lucido e privo del suo “candido
bozzolo” rinfaccia all'amico di averlo portato deliberatamente verso
territori pericolosi, mentre Burt gli rinfaccia la storia che ha avuto con la
sua donna.
I due vengono alle mani , arriva la polizia e sono arrestati In prigione uno
detenuto accoltella Burt per una vecchia storia di spaccio.
Bobby che viene espulso e torna a Toronto.
In aereo è seduto vicino ad una ragazza che sta leggendo “ A scuola dallo
stregone” di Castelaneda.
Beatrice Putti aprile 2014