il sudoku di latino
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il sudoku di latino
1 7 9 3 6 4 6 7 1 5 8 Patrizia Marti 4 9 7 Il latino, un gioco da ragazzi! 9 3 9 3 2 3 7 4 6 il sudoku di latino 5 4 1 3 8 6 1 1 per la scuola secondaria superiore 1 9 7 2 Hanno collaborato alla realizzazione del testo: Elena Burchianti, che ha riveduto e corretto i materiali didattici e ha supervisionato la sperimentazione del Sudoku del latino presso il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Siena; Letizia Vaccarella, che ha curato la produzione grafica dei Sudoku, ha collaborato alla scelta dei contenuti e ha avuto parte attiva nella sperimentazione nel Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Siena. Ringraziamenti Si ringraziano le Prof.sse Annamaria Romaldo, Patrizia Selis e Maria Stella Damiani per aver partecipato con interesse e dedizione alla sperimentazione del Sudoku. Un ringraziamento particolare al dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Prof. Antonio Vannini, per il sostegno al progetto e i preziosi suggerimenti. 1 © Pearson Italia spa Patrizia Marti Indice Il Sudoku di latino 1. Introduzione 3 2. Il Sudoku tradizionale 2.1 Strategie e tipi di intelligenza “in gioco” 6 13 3. Il Sudoku del latino 20 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare 24 Le competenze lessicali 4.2 Le competenze morfosintattiche 4.2.1 Il Sudoku tematico dei complementi 4.2.2 Il Sudoku organizzato secondo i temi trattati per quadrimestre 25 32 32 35 5. Esperienze didattiche 5.1 Il metodo 5.2 I risultati 43 43 45 6. Conclusioni 47 Riferimenti bibliografici 50 Postfazione 51 4.1 2 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 1. Introduzione Il Sudoku di latino 1. Introduzione «Sono sempre stata convinta dell’esistenza di molte affinità e analogie tra latino e matematica. La matematica non ha solo il fine di insegnare a “fare i conti”, ma ha un fine formativo di educazione a ragionare in maniera logica, a risolvere problemi, a impostare argomentazioni articolate e logicamente concatenate, a saper spiegare il proprio pensiero. La matematica forma un’abitudine mentale, il gusto di pensare, riflettere, sviluppando il senso critico. Certamente fondamentale è conoscere regole e formule che, con l’esercizio, vengono applicate in maniera quasi automatica. Tuttavia, per risolvere problemi impegnativi, lo studente deve saper provare il gusto della scoperta, arrivando da solo alla soluzione come a una conquista. Il latino condivide con la matematica molte finalità educative: allo studio del latino come strumento per conoscere le radici della nostra civiltà, si accompagna l’aspetto della traduzione, della lettura e comprensione del testo, con una struttura logica da analizzare e comprendere, tramite riflessioni e sforzo intellettuale. Per svolgere correttamente una traduzione è fondamentale, come nella matematica, la conoscenza della teoria (lessico, grammatica, analisi logica e del periodo...), ma spesso non basta. Per arrivare a una traduzione corretta è necessario uno sforzo pari a quello della risoluzione di un problema matematico che richiede ulteriori intuizioni per giungere alla soluzione.» Queste le considerazioni della mamma, insegnante di matematica, di una studentessa della seconda del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Siena, intervistata al termine della sperimentazione del Sudoku per l’apprendimento del latino. Il progetto è nato per rispondere a un’esigenza concreta e ricorrente: avvicinare gli studenti di scuola secondaria superiore al latino, favorendo l’apprendimento del lessico, della grammatica, della sintassi. Il problema non è certo nuovo, e si collega direttamente con il tentativo di innovare e integrare la didattica del latino, tradizionalmente imperniata sull’oralità e sul libro di testo, con attività di carattere multidisciplinare, più vicine agli stili di apprendimento che gli studenti vanno acquisendo nella società contemporanea. L’obiettivo è quello di progettare e sperimentare strumenti integrativi e non sostitutivi dei percorsi di apprendimento che, oltre a sviluppare ragionamento logico, senso critico e creatività nel problem solving, contribuiscano alla formazione culturale degli studenti, senza distinzione tra cultura classica e cultura scientifica, 3 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 1. Introduzione Il Sudoku di latino tendendo a un concetto di cultura integrata e multidisciplinare tra materie diverse presenti nel curriculum scolastico. Il Sudoku del latino è un approccio all’istruzione e all’apprendimento del latino che pone l’accento sull’importanza di sviluppare strumenti e oggetti che facilitino lo sviluppo di specifici apprendimenti, assegnando allo studente un ruolo attivo in attività di respiro multidisciplinare. L’idea di base è che la mente per apprendere ha bisogno di costruire materiali, soluzioni, di fare esperienze concrete e condividere ciò che si è realizzato con altri. La costruzione di una soluzione attraverso il ragionamento per prove ed errori sviluppa la discussione, la capacità di analisi, il confronto, l’esposizione e dunque anche la capacità di smontare e ricostruire la soluzione stessa. Il Sudoku del latino offre un compito ermeneutico e una sfida intellettuale. Le parole e i numeri di cui si compone, forniscono indicazioni per ricostruire una struttura logico-concettuale i cui mattoni vanno comunque cercati nell’esperienza personale di apprendimento: non esiste trasmissione diretta di significato, la soluzione va cercata, costruita ed esercitata. Questa concezione dell’apprendimento come processo di costruzione attiva e contestualizzata di conoscenza si ripercuote sui “modi” dell’insegnamento che devono incentivare esperienze formative autentiche e motivare l’apprendimento. I materiali didattici assumono in questa luce un’importanza fondamentale nel rispondere alle molte sfide dell’apprendimento del latino: motivazione, sfida intellettuale, strutturazione, memorizzazione, sensibilità al contesto. Il Sudoku del latino cerca di rispondere a queste esigenze proponendo un tipo di apprendimento basato sul problem solving, cioè un su problema che stimola alla formulazione di ipotesi e a successivi tentativi di verifica, e sulla scoperta guidata dove la funzione di guida può essere esercitata dal docente ma anche da compagni di studio in quel momento più esperti o capaci (peer tutoring). In questo modo si facilitano processi spontanei di condivisione di conoscenze, di emozioni e di esperienze, che rendono il percorso di apprendimento un processo di comunicazione, caratterizzato da un’esperienza intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti. Consideriamo per esempio il problema del lessico latino: la polisemia e la sensibilità al contesto del lessico rappresentano certamente aspetti di complessità che lo studente che si accinge a tradurre deve gestire: comprendere la funzione sintattica e grammaticale, individuare il lemma correttamente, cercare attivamente 4 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 1. Introduzione Il Sudoku di latino o ricordare il significato, il suo campo semantico e il contesto in cui è inserito, il genere letterario del testo di riferimento. La traduzione dunque si articola lungo un processo decisionale fatto di elementi transitori che vengono successivamente confermati o riveduti. È un’attività di problem solving che richiede la capacità di formulare ipotesi provvisorie, scartarle attraverso un procedimento ipotetico, ammetterle quando sono verificate, procedere per congetture e confutazioni. Un procedimento che ha tutte le caratteristiche del procedere scientifico, con fasi di analisi, scelta e adattamento della strategia da adottare, controllo, rigore. Da qui l’idea di progettare una strumento formativo che metta in gioco ragionamento scientifico e abilità linguistiche allo stesso tempo, ma anche situazioni di condivisione o competizione che possano stimolare e motivare l’apprendimento. 5 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino 2. Il Sudoku tradizionale Il nome “Sudoku” è un acronimo di Suji Wa Dokushin Ni Kagiru, traducibile con “i numeri devono rimanere unici”. È un gioco che ha radici lontane e una popolarità molto recente. Precursori del Sudoku sono i quadrati magici, che risalgono a più di tremila anni fa, ai tempi della dinastia cinese Shang. Lo Shu, il primo quadrato magico cinese risale al duemila a.C., ai tempi della dinastia Shang. Si tratta di un quadrato numerico derivato dalle incisioni sul dorso di una tartaruga trovata, secondo la leggenda, da un pescatore nelle acque del fiume Giallo. La tartaruga dal dorso intarsiato fu offerta in dono all’imperatore, e i suoi scienziati di corte, nell’analizzarne le caratteristiche si accorsero che il suo carapace aveva una struttura straordinaria: un quadrato di numeri con somma costante 15 su ogni riga, colonna o diagonale. Lo Shu, fu considerato un dono del grande fiume Giallo e diventò uno dei simboli sacri dell’Antica Cina, rappresentazione dei misteri e del fascino della matematica e dell’universo. Figura 1 4 9 2 3 5 7 8 1 6 Lo Shu Più tardi, nel 76 d.C., fu ritrovato a Pompei il Latercolo pompeiano, un quadrato con una matrice 5x5 che non conteneva numeri ma lettere collocate in modo da formare SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, letteralmente “Il seminatore, col suo aratro, tiene con cura le ruote”. Sulla traduzione della frase tuttavia non è possibile dare un’interpretazione definitiva dal momento che Arepo non è un termine strettamente latino, e si ipotizza possa essere il nome di un carro celtico. Alcuni congetturano che Arepo sia il nome del seminatore, e in questo caso la traduzione cambierebbe in “Arepo, il seminatore, tiene con cura le ruote”. Tuttavia Il fatto straordinario che caratterizza questo quadrato è che la frase è un palindromo che può essere letto in modi diversi, sulle righe, le colonne, da sinistra a destra e viceversa, dall’alto in basso e viceversa. La frase risultante è sempre la stessa. 6 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino Esempi di questo quadrato, chiamato genericamente quadrato del Sator, sono stati rinvenuti in un numero sorprendentemente vasto di siti archeologici, collocati un po’ ovunque in Europa. S A T O R A R E P O T E N E T O P E R A R O T A S Figura 2 Latercolo pompeiano In tempi molto più recenti, nella seconda metà del 1700, il matematico Leonhard Euler inventò una nuova generazione di quadrati magici, i cosiddetti quadrati latini e i quadrati greco-latini. Il nome di questi quadrati deriva dal fatto che venivano utilizzate lettere dell’alfabeto latino o di quello greco oppure, nelle versioni più complesse, quelle latine e quelle greche insieme. Si tratta di matrici, di vario ordine, tipicamente da 2 a 10, in cui le prime lettere dell’alfabeto (latino o greco o entrambi) compaiono su righe e colonne in modo che non ci siano ripetizioni. la Figura 3 è rappresentato un esempio di quadrato latino di ordine 4, che può essere teoricamente risolto da 576 combinazioni diverse di quadrati. A B C D B A D C C D A B D C B A Figura 3 Il quadrato latino 7 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino Il quadrato latino è più semplice del Sudoku perché non prevede i quadrati interni, ma consente un numero molto elevato di soluzioni. Nel Sudoku invece, è necessario che la soluzione sia univoca, ovvero non devono sussistere due o più soluzioni differenti, nel qual caso il gioco viene considerato non valido. La versione moderna del quadrato latino, chiamata “Numbers in Place” viene progettata negli anni ’70, dall’architetto statunitense Howard Garns, e pubblicata dal Dell Pencil Puzzles and Word Games. Alcuni anni dopo, nell’aprile del 1984, il gioco viene introdotto in Giappone dalla società di giochi Nikoli. È soltanto nel 1997 che Wayne Gould scopre il Sudoku in Giappone, progetta un software per generare i diagrammi in modo automatico, e nel 2004 propone al Times di pubblicare nelle sue pagine la prima griglia Sudoku. Da allora molti altri quotidiani e riviste lo hanno adottato e il gioco gode di grande popolarità. Il Sudoku, come sappiamo, è un diagramma di 81 caselle, nove per lato, in cui sono inseriti in ordine sparso numeri dall’1 al 9. Le caselle sono solo parzialmente riempite di numeri e il compito del giocatore consiste nel completare il diagramma, inserendo in tutte le caselle i numeri mancanti dall’1 al 9, in modo tale che in tutte le colonne, in tutte le righe e nei quadrati interni (3x3) del diagramma figurino tutti i numeri, e nessuno di essi compaia più di una volta. 8 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino 1 7 9 3 6 4 1 9 3 6 7 9 2 3 7 6 1 Figura 4a 8 4 9 7 3 8 6 4 1 1 9 7 2 1 5 4 5 3 Un esempio di Sudoku classico Se dovessimo risolvere il Sudoku in Figura 4a potremmo adottare diverse strategie come si vedrà più avanti. Per semplicità proviamo a ragionare per righe e colonne concentrandoci sui primi tre riquadri orizzontali in alto. Come si vede il numero 7 è presente in tutti e tre i riquadri e in tutte le righe e quindi non può essere aggiunto. Invece il numero 1 è presente solo nei primi due riquadri e l’unica posizione che può occupare nel terzo è quella della cella centrale tra il 5 e il 7. 9 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino 1 7 9 3 6 4 1 9 3 6 7 9 2 3 7 6 1 Figura 4b 8 1 4 9 7 3 8 6 4 1 1 9 7 2 1 5 4 5 3 I primi 3 quadranti in orizzontale Procediamo ora a esaminare gli ultimi tre quadranti in verticale (in grigio in Figura 4c). Anche qui il numero 1 è in ogni riquadro e in ogni colonna, quindi non devono esserne aggiunti altri. Il numero 8 invece non è presente nell’ultimo riquadro in basso a destra ed esiste soltanto una posizione in cui può essere collocato. 10 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino 1 7 9 3 6 4 1 9 3 6 7 9 2 3 7 1 5 4 1 Figura 4c 3 8 1 4 9 7 3 8 4 6 5 6 1 8 1 9 7 2 Gli ultimi 3 quadranti in verticale A questo punto nella settima colonna mancano solo due numeri, il 2 e il 5, ed esiste una sola alternativa per la loro collocazione. 11 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino 1 7 9 3 6 7 5 8 2 1 4 7 4 1 9 9 3 5 9 3 2 3 7 4 6 1 5 4 6 1 Figura 4d 3 8 6 1 8 1 9 7 2 Completamento della colonna 7 Questo Sudoku è molto semplice da risolvere. Per i Sudoku di complessità maggiore esistono altre strategie di soluzione che verranno illustrate in seguito. 12 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino 2.1 Strategie e tipi di intelligenza “in gioco” Consideriamo come è fatto il diagramma di un normale Sudoku: i nove quadrati 3x3 (sottogriglie) sono detti “regioni”, i numeri già presenti (la quantità massima per rendere il gioco divertente è stata fissata in 30 cifre nell’insieme della caselle) sono detti significativamente “dati” (givens). Il giocatore deve per prima cosa analizzare/trovare i numeri già presenti nel diagramma, i numeri “dati”, e far emergere quelli nascosti, o non ancora visibili, i dati virtuali. Nel risolvere questo problema il giocatore può far riferimento ad alcune strategie di gioco: scanning (ovvero ripercorrere più volte visivamente la griglia e la posizione dei numeri dati, e delle caselle vuote), marking up (annotare i numeri utili alla soluzione), analisi logica (fatta di inferenze sulla possibile collocazione dei numeri mancanti). Tipicamente durante lo scanning il giocatore assume una visione olistica del diagramma, cercando di capire l’occorrenza dei numeri nelle righe e nelle colonne. Lo sguardo coglie rapidamente le occorrenze e le assenze e dirige l’attenzione nelle zone in cui sarà più verosimile fare inferenze corrette. Lo scanning è una competenza che il giocatore esperto acquisisce con l’uso e che gli permette di cogliere in modo quasi esperienziale situazioni potenzialmente complicate, che richiedono che si tenga conto simultaneamente del posizionamento di un numero su righe, colonne, regioni. Esercita il colpo d’occhio e la capacità di sviluppare rapidamente un modello mentale del compito da risolvere. Con il solo scanning si può arrivare a risolvere la gran parte dei Sudoku di livello semplice. Il marking è una strategia che viene adottata tipicamente in schemi di gioco definiti di media o elevata difficoltà. Questa strategia consiste nell’annotare in alto nelle caselle le possibili “contingenze multiple”, cioè i numeri che potrebbero essere collocati in una casella ma al momento non ci sono sufficienti indizi per posizionarli in modo certo. 13 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino Figura 5 Strategia di marking Il marking up è una strategia cognitiva molto ricca che stimola il ragionamento strategico (valutare le le conseguenze del posizionamento di un numero rispetto alla totalità degli altri), le competenze visuo-spaziali (tenere sotto controllo non solo i numeri dati ma anche quelli annotati) e il ragionamento logico fino al calcolo di tre contingenze collegate (se un numero compare in una casella non comparirà più né nella riga, né nella colonna e neanche nel sotto-quadrante a cui la casella appartiene). L’analisi logica permea ogni fase della ricerca della soluzione, intervenendo anche durante il marking up. Il meccanismo tipico è il ragionamento ipotetico che procede nella forma classica del «what if?»: cosa succede se inserisco il 3 in questa casella? L’analisi logica serve anche a escludere alcune possibilità e a selezionarne altre come certamente corrette. Per diventare buoni giocatori di Sudoku, ci si può aiutare adottando una serie di tecniche che possono aiutare il giocatore meno esperto ad acquisire la compe- 14 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino tenza di gioco. Nessuna delle tecniche consigliate ha davvero a che fare con la matematica, ma tutte invece richiedono abilità logiche e strategiche. Alcune tecniche mirano a trovare la soluzione della cella analizzando le righe, colonne e sottogriglie e calcolando tutti i possibili candidati delle caselle. Altre tecniche mirano alla sola cancellazione di alcuni candidati da alcune celle ben definite. I candidati di una cella sono i numeri che sono ammessi come soluzione nella medesima, ossia è la lista dei 9 numeri esclusi quelli già presenti nelle righe, colonne e sottogriglie, e quelli eliminati da successive elaborazioni. Facciamo alcuni esempi di tecniche di soluzione. Per eliminazioni successive Figura 6 Strategia “per eliminazioni successive” È la tecnica che prevede che si possa cancellare il contenuto delle celle. Si inizia scrivendo in ogni casella libera tutti i numeri ammessi e non ammessi, dopo aver 15 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino eliminato dalle nove cifre quelle già presenti nella riga, nella colonna e nella regione 3x3 a cui la casella appartiene. Si esamina successivamente la tabella alla ricerca di scelte obbligate e si procede alla cancellazione successiva delle scelte effettuate dalle corrispondenti celle della colonna, della riga e della regione. In altre parole si va a inserire la soluzione in una cella quando questa ha un solo possibile candidato. Per zone proibite Figura 7 Strategia “per zone proibite” Si esamina la disposizione di uno dei numeri nei vari quadranti per controllare se, in quadranti dove non è presente, la sua presenza impedisca tutte le altre posizioni meno una, che quindi deve essere quella giusta per quel numero. Per esempio se un “sei” impedisce la presenza di altri “sei” nelle caselle vuote e rimane una sola casella “permessa”, poiché deve esistere un “sei” per ogni quadrante, si deduce che il “sei” di quel quadrante sia posizionato proprio lì. 16 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino Interazioni tra quadranti, righe e colonne Figura 8 Interazioni tra quadranti, righe e colonne Per applicare questa tecnica è sufficiente verificare solo i numeri candidati all’inserimento nelle sottogriglie (o blocchi), controllando i numeri già presenti sulle righe e sulle colonne che lo intersecano. Se il candidato è già presente sulla stessa riga o sulla stessa colonna, si può procedere all’eliminazione dei candidati dalla sottogriglia che stiamo analizzando in quel momento. Nel Sudoku in alto, i numeri nelle celle evidenziate in verde chiaro sono i numeri già inseriti all’inizio nello schema, mentre quelli piccoli sono i candidati possibili della cella. Se andiamo a osservare la prima sottogriglia notiamo che il candidato 7 è presente solo nelle caselle evidenziate in rosa, che si trovano entrambe sulla secon- 17 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino da colonna. In quella sottogriglia il 7 è obbligato a stare nella seconda colonna. Questa informazione è sufficiente per procedere all’eliminazione del candidato 7 dalla seconda colonna dalle celle che non appartengono alla prima sottogriglia (le celle evidenziate in giallo chiaro). Interazioni tra blocchi Figura 9 Interazioni tra blocchi Questa tecnica analizza i candidati delle celle a gruppi di due sottogriglie orizzontali o verticali tra di loro. Nell’esempio in alto vengono analizzate la sottogriglia centrale e quella centrale in alto. Nell’immagine notiamo che il 3 è presente in due sole colonne tra le due sottogriglie prese in analisi. Se nella sottogriglia più in alto il candidato 3 sta nella quarta 18 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 2. Il Sudoku tradizionale Il Sudoku di latino colonna, nella sottogriglia più in basso il candidato 3 dovrà risiedere obbligatoriamente nella quinta colonna. Nel secondo caso il candidato 3 sta nella sottogriglia più in alto, nella quinta colonna, obbligando nella sottogriglia centrale l’inserimento del 3 nella quarta colonna. In tutti i casi possibili il 3 viene escluso dalla possibilità di essere inserito nelle celle evidenziate in giallo. Per questo motivo, l’informazione che un candidato, tra due sottogriglie sia presente in due sole colonne, ci consente di eliminare il candidato dalle celle in quelle colonne, che però non appartengono alle sottogriglie che abbiamo appena analizzato. Se le due sottogriglie che andiamo ad analizzare sono orizzontali tra di loro dobbiamo verificare che i candidati siano presenti in due sole righe. Se le sottogriglie sono verticali tra loro, come nell’esempio, dobbiamo verificare solo che tra loro siano su due sole colonne. 19 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 3. Il Sudoku del latino Il Sudoku di latino 3. Il Sudoku del latino Al contrario di quanto spesso si afferma, il Sudoku è un gioco di logica e non di matematica, e non ha a che fare con i numeri, almeno non nell’accezione del calcolo. Le proprietà dei numeri non vengono mai utilizzate e neppure viene mai utilizzato il fatto che siano dei numeri. Per rendersi conto della cosa basta pensare che il gioco sarebbe esattamente identico se anziché i primi nove numeri si usassero le prime nove lettere dell’alfabeto oppure nove simboli diversi tra loro (non c’è nemmeno bisogno che tra i simboli sussista un ordine). Oppure… parole della lingua latina… Allo stesso modo, il Sudoku del latino è un gioco di logica non di calcolo: per risolverlo non è sufficiente conoscere le regole, ma sono necessari ragionamento e intuizione che rappresentano le vere qualità del matematico. E come ogni gioco ha l’ambizione di stimolare, motivare e incuriosire gli studenti ma al tempo stesso stimolare l’acquisizione di conoscenze fondamentali per l’apprendimento della lingua. Il Sudoku del latino è creato su uno schema classico, una griglia 9x9 suddivisa in macroaree (3x3), ma la differenza con il Sudoku classico è che ogni cella è divisa in due parti, una delle quali può contenere un numero e l’altra un lessema latino. La quantità di numeri e lessemi dati e il loro posizionamento nella griglia, decide il livello di difficoltà del Sudoku. Le parole inserite nello schema corrispondono a una predeterminata categoria lessicale, grammaticale, argomentativa ecc. ogni categoria ha una corrispondenza univoca con uno dei numeri presenti nella griglia. Si consideri come esempio il quadrante del Sudoku del latino in Figura 10. 5 lex pulcher 6 3 4 similis Figura 10 1 2 de caelo Quadrante di un Sudoku del latino La griglia è composta di caselle divise in due parti: nella parte in alto compaiono i numeri in quella in basso le parole. Ogni casella può comparire vuota in entrambe 20 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 3. Il Sudoku del latino Il Sudoku di latino le parti oppure riempita solo da una delle sue componenti, il numero o la parola (Figura 10). Il livello di riempimento iniziale decide della difficoltà del Sudoku. Nella sua versione semplificata, oltre allo schema da riempire viene fornita una lista di lessemi da posizionare nella griglia del Sudoku. Per esempio, alla griglia mostrata in Figura 10 è possibile associare la seguente lista di lessemi. ■ qui ■ velocior ■ clementia ■ similis ■ pulcher ■ duc ■ de caelo ■ lex ■ terrore Il giocatore dovrà capire la corrispondenza tra i numeri e la categoria lessicale, grammaticale, semantica ecc. a cui ognuno dei termini appartiene, e quindi il gioco consiste nel collocare i lessemi nel posto giusto della griglia. La parte di Sudoku in Figura 10 potrebbe essere risolta come segue. 8 5 1 lex pulcher qui 6 3 9 duc 4 similis Figura 11 clementi terror e 2 a 7 de caelo velocior Soluzione del quadrante del Sudoku in Figura 10 Come si può vedere, a singoli numeri corrispondono determinate categorie lessicali, grammaticali, semantiche, che saranno 9, dal momento che nel Sudoku i numeri disponibili sono quelli da 1 a 9. Più in dettaglio, nel Sudoku in Figura 11 abbiamo le seguenti corrispondenze che lo risolvono: 1 = pronomi relativi (es. qui); 2 = comparativi (es. velocior); 3 = complementi di mezzo (es. clementia); 21 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 3. Il Sudoku del latino Il Sudoku di latino 4 = aggettivi della seconda classe (es. similis); 5 = aggettivi della prima classe (es. pulcher); 6 = imperativi (es. duc); 7 = complementi di luogo (es. de caelo); 8 = nomi della terza declinazione (es. lex); 9 = complementi di causa (es. terrore). Esistono varie strategie per risolvere il Sudoku. Il giocatore potrà tentare di completare per prima la parte numerica (come nel gioco classico) per poi capire la corrispondenza tra numero e parole (1= pronomi relativi; 2= comparativi; 3= complementi di mezzo ecc.) aiutandosi con le parole già presenti. I giocatori più esperti potranno fare a meno della lista delle parole, aggiungendo i lessemi che conoscono e che corrispondono alle varie categorie, oppure aiutandosi con il vocabolario. In questo caso il Sudoku potrà avere più di una soluzione in termini di entrate lessicali collocate all’interno della griglia, ma la corrispondenza tra numeri e categorie dovrà essere univoca. Analogamente si potrebbe costruire un Sudoku relativo ai tempi verbali in italiano, in cui si debbano collocare le seguenti entrate. ■ mangerei ■ avendo visto ■ ho letto ■ viaggiando Quello che segue è l’esempio di un solo quadrante. Figura 12 Quadrante di un Sudoku dei tempi verbali in italiano 22 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 3. Il Sudoku del latino Il Sudoku di latino La soluzione di questo quadrante potrebbe essere la seguente. Figura 13 Soluzione del quadrante del Sudoku dei tempi verbali in italiano in Figura 12 Con le seguenti corrispondenze tra numero e categoria grammaticale verbale: 1 = condizionale presente; 2 = gerundio; 3 = passato remoto; 4 = congiuntivo presente; 5 = infinito; 6 = gerundio passato; 7 = futuro; 8 = indicativo presente. Come nel Sudoku classico, anche nel Sudoku del latino il giocatore deve necessariamente mettere in gioco, oltre alle strategie di scanning, marking up e analisi logica (e le eventuali tecniche di soluzioni associate), anche altre competenze logicolinguistiche che può acquisire ed esercitare attraverso il gioco: capacità mnemonica (es. ricordare il lessico corrispondente a certe categorie), ragionamento logicodeduttivo (es. al numero 3 corrispondono gli avverbi di moto a luogo), ragionamento strategico (il dato linguistico può aiutarmi a risolvere i dato numerico e viceversa). Va anche notato che mentre il Sudoku tradizionale non coinvolge alcun tipo di “intelligenza culturale”, il Sudoku del latino implica una specifica competenza linguistica associata alla conoscenza della cultura latina che vengono a sovrapporsi in modo naturale alla pura agilità mentale senza contenuti offerta dai numeri. La vecchia ruggine tra conoscenza classica e scientifica, “pure brain” e intelligenza culturale, rapidità mentale ed erudizione, si dissolve nel Sudoku del latino, che si alimenta di entrambe per giungere alla soluzione del gioco. Chi calcola rapidamente e agilmente risolverà prima la parte numerica del Sudoku, chi ha maggiori competenze linguistiche le sfrutterà per risolvere la parte relativa alla lingua, gli esperti sapranno sfruttare le opportunità via via offerte dal posizionamento di numeri e parole articolando le strategie di soluzione ora sul piano linguistico, ora su quello numerico. 23 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino 4.L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il biennio scolastico che prevede lo studio del latino ha alcune finalità disciplinari che possono essere riassunte nei seguenti punti: ■ la conoscenza della lingua come un sistema di meccanismi lessicali, morfologici e sintattici che ne regolano il comportamento; ■ la comprensione delle relazioni e delle dipendenze tra la lingua latina e quella italiana, e l’individuazione dei rapporti di derivazione e di mutuazione esistenti tra la lingua latina e le lingue neolatine (processi di trasformazione grammaticale e influssi del latino sui linguaggi settoriali); ■ la ■ il comprensione della civiltà latina mediante lo studio della lingua; rafforzamento e miglioramento delle competenze metalinguistiche generali. A queste finalità corrisponde l’acquisizione di alcune competenze1 che possiamo riassumere come segue: ■ c ompetenze ■ ■ ■ lessicali essenziali: lessico essenziale finalizzato sia alla comprensione del testo che all’analisi morfosintattica, e categorie semantiche essenziali per comprendere la cultura latina; c ompetenze morfologiche: cinque declinazioni dei sostantivi; verbi attivi passivi e deponenti, aggettivi della prima e seconda classe, pronomi, comparativi e superlativi, congiunzioni coordinanti e parti invariabili del discorso; c ompetenze sintattiche: funzione e uso dei pronomi e dei connettivi testuali, uso dei casi, proposizioni infinitive e subordinate (narrativa, temporale, causale, condizionale, interrogativa indiretta, comparativa, concessiva, completive (con ut e quod), forme nominali del verbo, perifrastiche, periodo ipotetico; c ompetenze storico-geografiche light. Sebbene ogni contesto scolastico articoli la propria offerta formativa e alcune differenze possano essere rilevate nei piani didattici, spesso dipendenti semplicemente dal libro di testo che si è deciso di adottare, tuttavia il Sudoku del latino può contribuire efficacemente all’acquisizione e al rinforzo di alcune di queste competenze senza per questo modificare in modo drastico la programmazione curriculare. 1 Per un approfondimento sui profili in uscita del biennio si veda A. Balbo, Insegnare latino. Sentieri di ricerca per una didattica ragionevole, UTET Università, Torino 2007. 24 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino L’insegnante infatti può decidere le modalità di svolgimento del Sudoku a seconda degli obiettivi didattici (es. come supporto alla memorizzazione di lessico presentato a lezione, come invito alla scoperta di nuovo lessico che sarà poi oggetto di una traduzione successiva, come riconoscimento di termini su cui si è da poco lavorato, come rinforzo all’acquisizione di particolari categorie grammaticali). Potrà inoltre decidere quali e quanti i termini riproporre nel Sudoku, per esempio solo alcuni memorizzati di recente, nell’ultima lezione, nell’ultimo mese, per dare un orientamento pratico e non solo di obiettivi didattici all’esercitazione. La difficoltà dell’esercizio può essere facilmente modificata aumentando il numero delle caselle vuote sia nella parte lessicale che in quella numerica. 4.1 Le competenze lessicali Docenti di qualsiasi disciplina spesso riscontrano una scarsa padronanza del lessico della lingua madre da parte degli studenti di qualsiasi ordine liceale. Il latino non sfugge a questa tendenza. I vocaboli conosciuti sono pochi e spesso vengono tenuti a mente solo per far fronte a una verifica ma senza alcuno sforzo di memorizzazione a lungo termine, ritenendo che l’uso del vocabolario sia sufficiente. Pur essendo l’apprendimento del lessico fondamentale in ogni lingua, a oggi esistono pochissimi strumenti didattici a supporto dell’apprendimento del lessico. Eppure, analizzando le performance degli studenti, ci si accorge che tra gli errori commessi più frequentemente ci sono proprio gli errori lessicali: difficoltà nella ricerca dell’accezione corretta tra più valenze di un termine, errato riconoscimento di parti diverse del discorso, erroneo reperimento del nominativo soprattutto nella terza declinazione. Più in generale gli studenti hanno difficoltà a formarsi un vocabolario sufficientemente ampio da consentire loro di affrontare la traduzione. Molto spesso la traduzione diventa una riproduzione in italiano della struttura della frase latina, senza alcuna individuazione dei valori semantici del testo. Altre volte le parole vengono indovinate per assonanza con l’italiano, con i problemi che possiamo immaginare. Per consolidare le conoscenze lessicali è possibile utilizzare dei Sudoku di complessità crescente. 25 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Si consideri come esempio il Sudoku che segue. Figura 14 Un Sudoku lessicale di difficoltà bassa Questo Sudoku può essere somministrato dall’insegnate in vari modi: 1. chiedendo agli studenti di inserire le seguenti parole mancanti, identificando le categorie semantiche di appartenenza; 2. chiedendo agli studenti di risolvere il Sudoku facendo ricorso al lessico appreso in classe; 3. utilizzando il vocabolario non per tradurre ma per cercare attivamente vocaboli appartenenti alle categorie individuate dai numeri. 26 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino In pratica il Sudoku è costruito su nove categorie semantiche che corrispondono ai numeri da 1 a 9 della griglia. Le categorie semantiche del Sudoku presentato sopra sono associate ai numeri nel modo che segue. Figura 15 Figura 16 Soluzione del Sudoku lessicale Le categorie lessicali che risolvono il Sudoku in Figura 15 27 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Quindi nelle caselle con il numero 1 deve corrispondere un termine legato alla guerra, in quelle con il numero 2 deve corrispondere un animale, in quelle con il 3 un termine legato alla famiglia ecc. Allo stesso modo nelle caselle con un termine legato alla categoria semantica “cariche pubbliche” deve corrispondere il numero 4, a quelle relative a “sentimenti” il numero 5 ecc. Il Sudoku lessicale non è stato creato in maniera arbitraria. I termini utilizzati nel diagramma sono per l’80% termini ad alta occorrenza nei testi classici e per il restante 20% termini ritenuti importanti per la comprensione della cultura latina. Infatti lo studio della semantica e la competenza lessicale rivestono un ruolo fondamentale nell’apprendimento del latino, in particolare l’apprendimento del lessico è un aspetto ineludibile per l’acquisizione di qualsiasi lingua. Tuttavia, invece di memorizzare lunghe liste di vocaboli, difficili da ricordare, il Sudoku del latino, nella sua versione lessicale, sfrutta la motivazione al gioco e il ragionamento logico per arricchire il vocabolario in modo significativo e persistente. L’enfasi sul lessico tuttavia non è a discapito della semantica: accanto ai termini ad alta frequenza vengono riportati termini ritenuti importanti per comprendere la cultura latina, e associarla anche ad altre aree disciplinari. Per esempio il Sudoku lessicale riportato sopra contiene la categoria semantica “architettura”, che include termini che non sono ad alta frequenza nei testi latini, ma che gli studenti incontrano di frequente nei loro studi di storia dell’arte o di storia. Questo facilita le connessioni epistemologiche tra diverse discipline. La frequenza dei termini è stata verificata a partire dal Dizionario Frequenziale Latino, scritto da F. Grifoni e T. Bucci e pubblicato su www.discipulus.it. L’idea di promuovere un apprendimento lessicale basato su un percorso frequenziale, fu introdotta da Jean-Yves Guillaumin, nell’articolo intitolato “Nuove proposte per il latino: l’apprendimento del lessico”. L’autore a partire dal Dictionnaire fréquentiel et index inverse de la langue latine, di L. Delatte, É. Evrard, S. Govaerts, U. Denooz, afferma che la conoscenza delle 1600 parole che ricorrono con maggior frequenza in un corpus di testi latini fra il I a.C. e il I d.C. consente di comprendere circa l’80% del lessico di qualsiasi passo scritto in lingua latina. A partire dal Dictionnaire fréquentiel et index inverse de la langue latine, Guillaumin redige insieme a G. Cauquil, il Vocabulaire de Base du Latin alphabétique, fréquentiel, étymologique, che presenta una novità importante rispetto al Dictionnaire fréquentiel: l’utilizzazione dell’etimologia per suddividere le parole in diverse famiglie secondo la radice indoeuropea. Si ha qui un primo riconoscimento del fatto che oltre all’occorrenza lessicale, per comprendere la lingua è fondamentale acquisirne le categorie 28 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino semantiche. Nel tempo sono stati prodotti dizionari frequenziali del latino in varie lingue, in particolare in inglese e francese. Per esempio, Paul Bernard Diederich, ha prodotto un vocabolario essenziale di latino basato sulla frequenzialità composto da circa 1400 lemmi, The Frequency of Latin Words and Their Endings, The University Of Chicago Press, Chicago, Illinois, 1939 (http://users.erols.com/whitaker/freq.htm). Anne Mahoney ha ristretto ancora il corpus alle prime 1000 parole latine in ordine di frequenza, http://www.perseus.tufts.edu/~amahoney/latin_vocab.pdf . Gli scientifici strumenti più efficaci dei cosiddetti “lessici fondamentali” rimangono tuttavia, oltre al vocabolario di G. Cauquil e J.-Y. Guillaumin, disponibile anche in edizione italiana a cura di F. Piazzi, Cappelli, Bologna 2000; anche E. Riganti, Lessico latino fondamentale, Patron, Bologna, 1989. In sostanza dunque il Sudoku lessicale contiene sia termini ad alta frequenza che termini “culturalmente significativi”. Sostantivi come triclinium e peristylium, pur non essendo ad alta occorrenza, sono importanti per comprendere la civiltà di Roma. L’importanza dello studio del lessico frequenziale combinato a quello “culturalmente rilevante” è largamente riconosciuta. Tra i metodi proposti per questo tipo di apprendimento, c’è quello delle “schede lessicali” proposto da M. P. Pieri. Il metodo consiste nella costruzione di schede contenenti una lunga lista di informazioni su singole entrate lessicali. Tra queste: la radice del termine, la traduzione in italiano, il suo contesto di occorrenza, termini appartenenti allo stesso campo semantico, gli affini e gli antonimi, esiti terminologici in altre lingue. Sebbene questo metodo eliciti una grande quantità di informazioni legate al lessico e ai suoi collegamenti con la civiltà latina e le lingue contemporanee, tuttavia necessita di molto tempo per essere applicato con successo, e le schede sono spesso impegnative e macchinose da costruire. Il Sudoku del latino propone un’attività più semplice e mirata, che eredita dal gioco enigmistico il coinvolgimento, la motivazione alla soluzione, la competizione e anche una certa componente ludica. Per risolvere un Sudoku del latino mediamente si impiegano tra i 25 e i 50 minuti (si veda il capitolo successivo sulla sperimentazione), e quindi può essere senza difficoltà completato nell’ora di lezione. Lo studente può decidere di adottare la strategie che preferisce: risolvere prima il Sudoku numerico, poi quello linguistico, oppure aiutarsi talvolta con i numeri talvolta con le parole. Il gioco si considera risolto quando lo studente è in grado di spiegare la soluzione, e cioè di esplicitare la corrispondenza tra numeri e parole. 29 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Il Sudoku del latino può essere somministrato sia come attività di gruppo, sia come esercizio a casa. In entrambi i casi la soluzione verrà illustrata in classe ai compagni. A differenza dell’uso classico del Sudoku come gioco solitario, il Sudoku della latino può essere utilizzato in classe con un approccio di tipo dialogico, dando modo a tutti di confrontarsi. L’attività può continuare in modo ancora più stimolante: dividere gli studenti in gruppo e chiedere a ogni gruppo di creare un Sudoku per un altro gruppo. Questa attività è particolarmente divertente perché mette in gioco una serie di meccanismi interessanti: la competizione, l’affinità (fare un Sudoku difficile per un gruppo antagonista, e più semplice per un gruppo alleato), la discussione, la negoziazione, l’uso creativo del vocabolario, il peer-to-peer teaching. Lo stesso Sudoku può poi essere somministrato a vari livelli di difficoltà. Si vedano a titolo esemplificativo, le due versioni che seguono del Sudoku in Figura 15. Sudoku di difficoltà media in cui è maggiore il numero di caselle vuote: Figura 17 Sudoku lessicale di difficoltà media 30 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Sudoku di difficoltà elevata: Figura 18 Sudoku lessicale di difficoltà alta 31 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino 4.2Le competenze morfosintattiche Il Sudoku del latino può essere tematico, e cioè trattare una sola categoria morfosintattica (es. i complementi), oppure può contenere diverse categorie raggruppate secondo un criterio temporale che ricalca l’organizzazione in quadrimestri della didattica del biennio. Vediamo alcuni esempi. 4.2.1 Il Sudoku tematico dei complementi Il Sudoku che segue contiene 9 categorie diverse di complementi che lo studente deve individuare con le stesse modalità già descritte per il Sudoku del lessico. Le categorie di complementi sono: moto a luogo, moto da luogo, causa, stato in luogo, tempo, mezzo, compagnia, agente e modo. 9 clementia cum furore 2 ab oris 8 a militie 4 Romae tecum 5 sex menses de caelo 8 a sacerdote in memoria 1 ad silvam 9 prae dolore cum amicitia a patre 3 prae superbia 6 cum sorore 3 terrore 1 in Europam 4 in urbe 2 a lacu 3 cras mane magna celeritate industria ob inopiam 4 ruri 2 ex aris 5 illo tempore a legato 9 cum diligentia propter gloriam 6 per ancillam 7 eacum 3 dolore 8 a rege Capris rus 9 cum laetitia 7 cum Caesare 6 per militem Bononia 5 a pueritia 7 6 per agricolam aviditate 7 mecum 8 a consule 9 magna peritia 2 rure 1 in tenebris 4 in silva 4 apud villam 7 cum fratre meo vobiscum 5 8 a puero 2 prae nive Figura 19 1 2 e nemore 4 7 1 cum multis ad urbem floribus 3 propter bellum duas noctes 9 5 magna ante horam audacia tertiam 6 cithara 8 a magistro 6 divitis 1 in insulam 4 in platea domo magna cura Sudoku dei complementi 32 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Come gli altri questo Sudoku può essere somministrato dall’insegnate in vari modi: 1. chiedendo agli studenti di inserire le seguenti parole mancanti, identificando le categorie semantiche di appartenenza; 2. chiedendo agli studenti di risolvere il Sudoku facendo ricorso alle cono- scenze apprese in classe; 3. utilizzando il vocabolario non per tradurre ma per cercare attivamente vocaboli appartenenti alle categorie morfosintattiche individuate dai numeri. 33 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Soluzione del Sudoku dei complementi 6 9 clementia cum furore 3 terrore 4 in urbe 1 in templum 7 cum fratre meo 2 a lacu 3 5 cras mane 8 ab hoste 2 ab oris 5 nocte 8 a militie 9 magna celeritate 6 industria ob inopiam 4 ruri 4 Romae 7 tecum 1 Mediolanum 2 ex aris 5 illo tempore 8 a legato 9 cum diligentia 3 propter gloriam 6 divitis 5 sex menses 2 de caelo 9 cum amore 6 per ancillam 7 eacum 1 domum 3 dolore 8 a rege 4 Capris 8 a sacerdote 4 in memoria 6 per agricolam 5 die 3 aviditate 2 e nemore 1 rus 9 cum laetitia 7 cum Caesare 1 ad silvam 3 prae dolore 7 mecum 8 a consule 9 magna peritia 4 domi 6 per militem 2 Bononia 5 a pueritia 9 cum amicitia 8 a patre 2 rure 1 ad tenebras 4 in silva 5 duas noctes 7 sine amicis 6 per legatos 3 propter bellum 6 1 in insulam 2 domo 4 in platea 9 magna cura agente modo ab hoste cum furore 3 prae superbia temperantia 4 apud villam 7 vobiscum 8 a puero 7 cum sorore 1 in Europam 5 sub vesperum 3 prae nive 2 e casa Figura 20 moto a moto da luogo luogo in a templum lacu ad ab oris 9 5 magna ante horam audacia tertiam 6 cithara causa stato in tempo mezzo rus ad terrore in urbe Cras mane clementia cum fratre meo ob inopiam ruri nocte industria ex aris propter de caelo dolore e nemore aviditate Bononia Romae prae rure propter Capris in memoria domi magna illo domo prae in silva e casa prae nive a legato cum diligentia sex per menses ancillam die a pueritia eacum a rege cum amore per cum a cum agricolam Caesare sacerdote laetitia per mecum a consule magna sine amicis a patre duas per noctes legatos peritia cum amicitia a puero magna tertiam in platea sub vesperum Figura 21 tecum apud villam ante horam temperantia vobiscum superbia Europam divitiis celeritate militem bellum insulam in a milite tempore dolore tenebras in cum multis floribus silvam ad compagnia luogo gloriam domum 8 a magistro Soluzione del Sudoku dei complementi urbem Mediolanum 7 1 cum multis ad urbem floribus audacia cithara cum a magistro sorore magna cura Categorie che risolvono il Sudoku dei complementi 34 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino 4.2.2Il Sudoku organizzato secondo i temi trattati per quadrimestre Come anticipato sopra, il Sudoku del latino può essere tematico o contenere diverse categorie raggruppate secondo un criterio temporale che ricalca l’organizzazione in quadrimestri della didattica del biennio. Una possibile organizzazione didattica degli argomenti affrontati nel primo anno del biennio potrebbe essere quella che segue. Figura 22 Esempio di argomenti trattati nel primo anno del biennio A partire da questa organizzazione della didattica si possono creare molti tipi di Sudoku del latino. In quello che segue, riportiamo la struttura di tre Sudoku con categorie miste: il Sudoku 1 ricalca gli argomenti della prima parte del primo quadrimestre del primo anno; il Sudoku 2 ricalca gli argomenti a cavallo tra il primo e il secondo quadrimestre del primo anno; il Sudoku 3 gli argomenti della seconda parte del secondo quadrimestre. 35 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino SUDOKU 1 1a declinazione 2a declinazione pluralia tantum 1a declinazione indicativo presente attivo indicativo presente passivo indicativo imperfetto attivo indicativo imperfetto passivo pronomi personali verbo essere SUDOKU 2 3a declinazione 1° gruppo* 3a declinazione 2° gruppo* indicativo perfetto attivo indicativo perfetto passivo indicativo futuro attivo indicativo futuro passivo pronomi personali pronomi possessivi pronomi relativi * Si noti che i nomi della terza declinazioni si possono suddividere in tre gruppi. SUDOKU 3 4a declinazione 5a declinazione indicativo piuccheperfetto attivo indicativo piuccheperfetto passivo congiuntivo imperfetto attivo congiuntivo perfetto attivo pronomi indefiniti pronomi ed aggettivi interrogativi pronomi ed aggettivi dimostrativi Figura 23 Al primo gruppo appartengono i nomi imparisillabi con un’unica consonante prima dell’uscita in -is del genitivo singolare, es. consul, consulis. Al secondo gruppo appartengono i nomi parisillabi maschili e femminili, come navis, navis, e i nomi imparisillabi con due consonanti prima dell’uscita in -is del genitivo singolare, es. mons, montis. Il terzo gruppo comprende nomi neutri uscenti al nominativo singolare in -e, -al, -ar, come per esempio mare, maris. Contenuti dei Sudoku per il primo biennio 36 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino A questa organizzazione didattica è possibile affiancare i seguenti Sudoku. Sudoku misto 1: primo quadrimestre del primo anno Figura 24 Sudoku misto del primo quadrimestre del primo anno Parte opzionale da dare allo studente come aiuto: “Inserisci le parole mancanti”: eras copia tenebas scriba bellum vita moneor vos deliciae custodiebar equus fuerunt Si noti che nel Sudoku in Figura 24 le entrate lessicali sono espresse in forma di lemma mentre quelle verbali sono coniugate nelle diverse persone al fine di esercitare la conoscenza completa di tutte le persone. Lo stesso dicasi per i pronomi personali che sono espressi nei diversi casi. 37 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Soluzione del Sudoku misto per il primo quadrimestre del primo anno Figura 25 Soluzione del Sudoku misto per il primo quadrimestre del primo anno Categorie che risolvono il Sudoku misto per il primo quadrimestre del primo anno Figura 26 38 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Sudoku misto 2: secondo quadrimestre del primo anno 8 noster 7 3 monuisti 5 laudabo 4 actus sunt 6 4 monebor vocatus est 1 homo 2 6 legar 9 legerunt quae 2 facultas 1 laus 8 suum 5 monebit eam 4 deleti sumus laudavi 9 qui 2 opes 7 1 genus 9 quod 2 sors 5 audietis 6 legeris 8 tua 1 consul 4 puniti sunt 6 mea 3 audivit 5 illud 6 2 3 amavi 8 tuus 1 data est 5 appellabo 7 quas 2 mons 7 illos 6 cuius 8 nostrum 3 dormivimus 1 virtus confidentur 9 quos meus 1 omen 4 deceptus est laudabuntur 4 ornatus est 5 lugebis 2 sortes 3 5 oboediet 8 sua 7 illa 1 dux 4 moniti estis 9 quam 4 lecti sunt 1 ius 6 pugnabor 2 Figura 27 7 illarum fecerunt 9 cui mens 6 dicabar 5 portabo 3 momordisti 7 eos 8 vester Sudoku misto per il secondo quadrimestre del primo anno Parte opzionale da dare allo studente come aiuto: “Inserisci le parole mancanti”: eius dixi pars legent lex defendet audietur eo aedes eorum finis quem 39 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Soluzione del Sudoku misto per il secondo quadrimestre del primo anno 8 noster 3 monuisti 7 eius 5 laudabo 6 4 monebor vocatus est 4 actus sunt 3 legerunt 1 homo 2 aedes 6 legar 9 quem 7 eorum 9 quae 2 facultas 1 laus 8 suum 5 monebit 1 genus 9 quod 2 sors 5 audietis 6 legeris 8 tua 7 eam 4 deleti sumus 3 laudavi 7 illud 1 consul 8 mea 3 audivit 5 legent 4 puniti sunt 6 audietur 9 qui 2 opes 6 laudabuntur 2 finis 3 amavi 8 tuus 1 lex 9 quas 4 data est 5 appellabo 7 eo 4 ornatus est 5 lugebis 9 cuius 2 mons 7 illos 6 portabor 8 nostrum 3 dormivimus 1 virtus 2 sortes 3 dixi 6 confidentur 9 quos 8 meus 7 illarum 5 defendet 1 omen 4 deceptus est 5 oboediet 8 sua 7 illa 1 dux 4 moniti estis 3 fecerunt 9 cui 2 mens 6 dicar 9 quam 4 lecti sunt 1 ius 6 pugnabor 2 pars 5 portabo 3 momordisti 7 eos 8 vester Figura 28 terza Soluzione del Sudoku misto per il secondo quadrimestre del primo anno indicativo indicativo indicativo pronomi aggettivi pronomi declinazio. declinazio. perfetto terza perfetto futuro futuro personali possessivi relativi 1°gruppo passivo attivo passivo laudabo 2°gruppo indicativo attivo homo aedes legerunt actus sunt laus facultas monuistis vocatus est monebit legar eius noster quem monebor eorum suum quae genus sors laudavi deleti sumus audietis legeris eam tua quod consul opes audivit puniti sunt legent audietur illud mea qui lex finis amavi data est appellabo laudabuntur eo tuus quas virtus mons dormivimus ornatus est lugebis portabor illos nostrum cuius omen sortes dixi deceptus est confidentur illarum meus quos moniti estis oboediet dux mens fecerunt ius pars momordisti lecti sunt defendet portabo dicar illa sua quam pugnabor eos vester cui Categorie che risolvono il Sudoku misto per il secondo quadrimestre del primo anno Figura 29 40 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Sudoku misto 3: primo anno Figura 30 Sudoku misto per il primo anno Parte opzionale da dare allo studente come aiuto: “Inserisci le parole mancanti”: 41 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 4. L’uso del Sudoku nell’attività curriculare Il Sudoku di latino Soluzione del Sudoku misto per il primo anno Figura 31 Soluzione del Sudoku misto per il primo anno quarta quinta indicativo declinaz. declinaz. indicativo congiunti. pronomi pronomi e pronomi e piuccheper. piuccheper. perfetto imperfetto indefiniti aggettivi aggettivi attivo attivo interrogativi dimostrativi passivo congiunti. attivo fructus dies legeram vocata eras amaverim delerem aliquid quis hic cultus acies audiverant deleti eramus monuerim ageremus quidam qualis iste tribus facies monueras acti erant legeritis puniret aliqua quisnam haec lacus glacies laudaveram puniti eramus audiveritis deciperent quadam quercus res portaveram deceptus erat laudaverit specus fides pugnaverat laudata erant audiverimus moneres cornu spes monuerant quid quem istum domus species portaveratis auditae eratis delectaverit legeretis quavis quocum hoc visus segnities audiveras quemquam utra Figura 32 monitum eram legerit lectum erat portaverit vocaremus laudarem audirem uter illud quis quantus istud quisquam quot ille ista Categorie che risolvono il Sudoku misto per il primo anno 42 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 5. Esperienze didattiche Il Sudoku di latino 5.Esperienze didattiche Il Sudoku del latino è stato sperimentato per la prima volta nella seconda classe del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Siena, durante il secondo quadrimestre dell’anno scolastico 2007/08 sotto la supervisione della Prof.ssa Burchianti, insegnante di Lettere. La produzione del materiale didattico è stata curata dalla Dott.ssa Vaccarella che ha affiancato l’insegnante durante le esercitazioni. 5.1 Il metodo Il Sudoku è stato somministrato sia come attività in classe che come esercitazione a casa, e progettato in modo da ricalcare gli argomenti via via sviluppati del programma scolastico e le versioni date come compito in classe. In sostanza il compito in classe, che prevedeva la traduzione di un testo, veniva anticipato da due serie di esercitazioni con il Sudoku (in classe in piccoli gruppi e a casa individualmente) e seguito da un Sudoku di consolidamento. Figura 33 Calendario della sperimentazione del Sudoku del latino Una volta completato il Sudoku, gli studenti dovevano illustrare ai compagni in classe la strategia seguita per la soluzione presentando le categorie linguistiche individuate. L’attività poteva prevedere anche delle esercitazioni alternative come quella di creare un Sudoku per il proprio compagno di banco e valutare insieme la soluzione. Alla sperimentazione hanno partecipato 24 studenti che avevano riportato la seguente votazione alla fine del primo quadrimestre: il 29% degli alunni (7/24) era riuscito a raggiungere la sufficienza nel compito scritto mentre il 58% non aveva 43 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 5. Esperienze didattiche Il Sudoku di latino raggiunto la sufficienza (14/24 di cui 11 non hanno raggiunto il 5). Figura 34 Percentuali di sufficienze, insufficienze e assenti Il dettaglio dei voti ottenuti alla fine del primo quadrimestre è il seguente: Figura 35 La media dei voti La griglia di valutazione utilizzata per misurare la correttezza della versione è quella normalmente utilizzata dall’insegnante di latino che, rispetto alle capacità di traduzione, valuta: ■ il saper cogliere il senso del brano; ■ saperlo interpretare il più possibile correttamente, individuandone l’articolazione morfosintattica; ■ saper cogliere l’esatto significato dei singoli termini e dei costrutti fraseologici in rapporto al contesto di cui fanno parte; ■ saper transcodificare opportunamente il testo latino in lingua italiana corrente, ricordando che tradurre significa trasferire da una civiltà linguistica all’altra contenuti prima e poi parole, e che tra le strutture di due lingue diverse non si determina, se non per strutture elementari, un rapporto di identità perfetta. A ogni errore viene assegnato un punteggio in negativo così articolato: c omprensione = da 1 a 5 punti; s truttura sintattica = da 2 a 3 punti; 44 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 5. Esperienze didattiche Il Sudoku di latino orfologia = da 1 a 2 punti. m Viene inoltre prevista l’assegnazione di un punteggio in positivo al fine di valorizzare le capacità di chi è stato in grado di rendere il testo in italiano in una forma particolarmente appropriata e scorrevole, o di risolvere positivamente passaggi più difficili dal punto di vista della struttura sintattica. Il punteggio positivo viene così articolato: s celte lessicali = da 1 a 3 punti; s truttura = da 1 a 3 punti. L’insegnate ha a disposizione 30 punti, una gamma che consente di assegnare un voto secondo la tabella che segue:18 punti (in positivo) su 30 rappresentano la sufficienza. Figura 36 Corrispondenza tra punteggio ottenuto (P.O.) e voto assegnato (V.A.) 5.2 I risultati A fronte di questa situazione di partenza è stata inserita la sperimentazione del Sudoku che è stata monitorata con tre valutazioni (compiti in classe) successive. I risultati sintetici sono riportati nelle figure che seguono. Figura 37 I risultati delle valutazioni 45 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 5. Esperienze didattiche Il Sudoku di latino Figura 38 Media della classe Al di là del risultato quantitativo piuttosto sorprendente (che comunque andrebbe replicato ed esteso), il dato qualitativo è per certi versi ancora più interessante. L’insegnante, gli studenti, i genitori, invitati a riflettere insieme sull’esperienza durante un focus group alla fine dell’anno scolastico, hanno riconosciuto alla sperimentazione una serie di valori: semplificazione della memorizzazione dei singoli lessemi organizzati in categorie, una riflessione metalinguistica spontanea e sistematica, un utilizzo attivo del dizionario utilizzato non per tradurre ma per cercare, un grande spirito di collaborazione e confronto all’interno della classe. Durante il secondo quadrimestre, gli studenti hanno spesso chiesto che venissero forniti loro dei Sudoku per prepararsi al compito in classe, una sorta di enigmistica mirata al ripasso e al consolidamento degli argomenti curriculari. Alla prima sperimentazione ne sono seguite altre, e il Sudoku del latino viene ormai utilizzato per il terzo anno consecutivo, al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Siena, da un numero crescente di docenti e studenti. La semplicità d’uso, la facilità di integrazione nei programmi curriculari, l’efficacia per l’apprendimento, ne fanno uno strumento versatile, utile e divertente. 46 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 6. Riferimenti bibliografici Il Sudoku di latino 6. Conclusioni L’accostamento tra il latino e il Sudoku potrebbe, di primo acchito, sembrare un fatto bizzarro. Il Sudoku del latino si fonda su una intuizione e una similitudine: come il traduttore, il giocatore si trova di fronte a scelte cruciali che ne segneranno il cammino, come il giocatore, il traduttore si trova davanti a una serie di ramificazioni e ogni decisione comporta un percorso e un risultato differente. La traduzione non è soltanto governata da regole ferree ma sfida l’ingegno e coinvolge processi logici. Essa comporta astrazione, manipolazione di simboli, un fondamentale “stare al gioco”. Il Sudoku del latino si fonda su una corrispondenza di numeri e oggetti linguistici che deve essere scoperta, interpretata e decifrata. Il giocatore/traduttore deve trasporre e associare il codice numerico a quello linguistico in una polisemia che non può trasgredire le regole del gioco. I due codici escludono ogni possibilità di somiglianza, e ciò implica ricerca, analisi, costruzione della soluzione per prova ed errore. Ciò che il codice numerico e quello linguistico hanno in comune nel Sudoku del latino è il concetto di struttura. Questo concetto è fondamentale sia nella componente logica che in quella linguistica del gioco. La struttura può essere riconosciuta solo acquisendo una capacità associativa che non è di tipo convenzionale, ma scaturisce da una scelta individuale che affonda le proprie radici nella conoscenza della lingua latina. Infatti mentre il Sudoku tradizionale ammette una e una sola soluzione, il Sudoku del latino consente elaborazione e soluzioni creative, un po’ come avveniva nel quadrato latino di Eulero. Il gioco coinvolge in una sfida intellettuale, che è al tempo stesso apprendimento, misura delle proprie capacità, competizione, compiacimento per il risultato. Esso dà vita a un intricato schema di interrelazioni tra lingua e numeri e ogni azione porta inevitabilmente a un risultato che impatta l’intero equilibrio dello schema. Il traduttore/giocatore affronta i punti di decisione, i nodi di questo intricato schema cercando di definire la strategia che lo porterà al risultato più desiderabile. A differenza della componente numerica in cui la soluzione è univoca, il Sudoku del latino nella sua parte linguistica attiva la ricerca di una soluzione più pertinente possibile con la prospettiva dell’equilibrio dello schema in entrambe le sue componenti. L’euristica finalizzata all’obiettivo che il Sudoku del latino sviluppa, è una attitudine mentale che il giocatore/traduttore acquisisce con l’esercizio. Ma il valore del 47 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 6. Riferimenti bibliografici Il Sudoku di latino gioco sta nel fatto che questa attitudine mentale può dar luogo a scoperte casuali (per esempio la scoperta di un termine sconosciuto emerso dalla ricerca attiva nel vocabolario) e ispirazioni intuitive che vanno al di là del puro ambito grammaticale. Con il Sudoku del latino è possibile ottenere soluzioni plausibili anche se non perfette, che lasciano spazio per l’apprendimento e il miglioramento delle proprie capacità. In questi termini il gioco viene certamente risolto attraverso una ricerca esauriente della soluzione nella componente numerica del gioco, ma anche facendo ricorso a una serie approssimativa e creativa di alternative nella sue parte linguistica, un’abilità fondamentale che affina il giudizio e non lo confina nell’ambito rigido dell’applicazione delle regole. Il Sudoku del latino è uno strumento semplice e versatile ma non banale, che richiede impegno, ingegno, logica e creatività. Esso tenta di rispondere a un’esigenza concreta: avvicinare gli studenti di scuola secondaria superiore al latino, favorendo l’apprendimento del lessico e della grammatica. Il problema non è certo nuovo e, negli ultimi anni, molti hanno cercato di rispondere a questa esigenza progettando percorsi didattici e sperimentandoli concretamente nella scuola. Un ruolo decisivo nel percorso di innovazione della didattica del latino è stato svolto da un certo grado di diffusione delle tecnologie didattiche accompagnato dal riconoscimento del ruolo che la multimedialità può giocare nei processi di istruzione e apprendimento. Per definizione, l’educazione alla multimedialità prevede un uso attivo e creativo delle tecnologie in connessione con la formazione di alcune abilità generali, quali l’espressione e la comunicazione, la ricerca, l’elaborazione, la rappresentazione delle conoscenze in relazione alle diverse aree del sapere, la comunicazione interpersonale e la collaborazione sia in presenza che a distanza. Alcuni addirittura sostengono che una didattica veramente innovativa delle lingue classiche non possa prescindere dall’utilizzo di tecnologie informatiche (Natalucci, 2002). Di fatto negli ultimi dieci anni si è assistito a un proliferare di progetti che hanno prodotto materiali e strategie di istruzione e apprendimento delle lingue classiche attraverso l’uso di tecnologie informatiche. Tra questi l’accesso online a banche dati contenenti testi e immagini in lingua originale e in traduzione, ambienti per l’apprendimento cooperativo a distanza, percorsi didattici ipertestuali, accesso a repertori iconografici che consentono di reperire materiale fotografico e geocartografico a supporto delle lezioni. 48 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 6. Riferimenti bibliografici Il Sudoku di latino L’utilizzo di tali strumenti ha un indubbio vantaggio: educare gli studenti alla fruizione e all’analisi dei messaggi multimediali e all’uso di sistemi di comunicazione, già fortemente presenti nel loro quotidiano, per farne strumenti efficaci di studio e di crescita culturale. Tuttavia il potenziale delle tecnologie informatiche spesso sconta una difficoltà di uso concreto e sistematico nelle scuole determinata da una serie di problemi oggettivi quali: l’effettiva disponibilità delle risorse tecnologiche (spesso i laboratori informatici non sono sufficienti a coprire la richiesta), il livello di alfabetizzazione informatica dei docenti non sempre adeguato a gestire percorsi di istruzione multimediale, la difficoltà a reperire materiali per la didattica, l’impegno in termini di tempo da parte del docente nel preparare il percorso didattico, il tempo richiesto agli studenti per appropriarsi di contenuti più ricchi e coinvolgenti ma anche meno strutturati e più dispersivi. Nonostante la qualità dunque di alcune tecnologie didattiche e il chiaro valore aggiunto rispetto ai processi di apprendimento, l’uso delle tecnologie informatiche nell’insegnamento delle lingue classiche non è ancora pratica comune e consolidata. Il Sudoku del latino propone una didattica innovativa che però non richiede una strumentazione ad hoc per essere esercitata, non sostituisce ma integra gli attuali percorsi curriculari, non richiede un carico aggiuntivo nelle ore di lavoro richieste sia allo studente che al docente. Il Sudoku può essere completato, discusso e analizzato nell’ora di lezione. Come esercizio a casa richiede mediamente dai trenta ai cinquanta minuti per essere svolto. Non secondario quindi può essere il suo uso anche alla luce della riduzione delle ore di lezione del latino nei licei scientifici voluta dalla riforma Gelmini: il latino perde un’ora in seconda, terza e quarta (da 5-4-4 a 4-3-3) a favore della matematica, che guadagna un’ora dalla seconda alla quinta (da 4-3-3-3 a 5-4-4-4). A fronte di questa riorganizzazione, è necessario dunque che la scuola possa mettere in pista delle strategie didattiche alternative per svolgere i programmi, favorendo l’apprendimento in tempi più rapidi senza che questo sia a scapito della qualità. Il Sudoku del latino è un ausilio alla didattica e all’apprendimento di tipo integrativo e non alternativo o sostitutivo di altri materiali didattici. Le sue qualità coniugano multidisciplinarietà, learning by doing, ragionamento logico e metariflessivo, visione strategica con l’attività ludica e cooperativa per innovare la didattica e stimolare l’apprendimento della lingua latina. 49 © Pearson Italia spa Patrizia Marti 6. Riferimenti bibliografici Il Sudoku di latino Riferimenti bibliografici A. Balbo, Insegnare latino. Sentieri di ricerca per una didattica ragionevole, UTET Università, Torino 2007. G. Cauquil, J.-Y. Guillaumin, Vocabulaire de Base du Latin, alphabétique, fréquentiel, étymologique, ARELAB, Besançon 1984. L. Delatte, Ét. Evrard, S. Govaerts, J. Denooz, Dictionnaire fréquentiel et index inverse de la langue latine, LASLA, Liège 1981. P. B. Diederich, The Frequency of Latin Words and Their Endings, The University Of Chicago Press, Chicago, Illinois 1939 (http://users.erols.com/whitaker/freq.htm). F. Grifoni, T. Bucci, Dizionario Frequenziale Latino, www.discipulus.it. J.-Y. Guillaumin, Nuove proposte per il latino: l’apprendimento del lessico, in “Aufidus” , 1993, n. 20, pp. 101-110, in part. pp. 106-107. N. Natalucci, Mondo classico e mondo moderno. Introduzione alla didattica e allo studio delle discipline classiche. Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2002. M. P. Pieri La didattica del latino. Perché e come studiare lingua e civiltà dei romani Carocci, Roma 2005. E. Riganti, Lessico latino fondamentale, Patron, Bologna 1989 50 © Pearson Italia spa Patrizia Marti Postfazione Il Sudoku di latino Mi divertiva il latino, lingua escogitata da qualche enigmista. Tradurlo era cercare la soluzione. Erri De Luca «Il latino non si studia per imparare il latino.» L’affermazione gramsciana ha del provocatorio ma non più di tanto. Chi ha da insegnare latino o greco non ha la premura di chi insegni una lingua moderna, con la responsabilità di insegnare a parlare. Non che però il latino sfugga a quella fatica fisica che Gramsci vedeva sempre nello studio. Una fatica per la quale occorre un allenamento, con un aspetto di crescita muscolare e un aspetto di formazione alla tecnica della disciplina praticata. Di primo acchito, il richiamo all’allenamento e alla pazienza dell’analisi sembrerebbe orientare verso un approccio sistematico, fondato esclusivamente sulla descrizione delle strutture morfosintattiche, e conducente a un contatto filologico. La scientificità di questo orientamento è garantita intrinsecamente ma il rischio più forte può essere la sensazione di astrattezza: non potendo vedere il prodotto finito, si genera nell’allievo un senso di insuccesso consistente nel non saper applicare le nozioni apprese per cinque anni per la lettura di un testo complesso o piuttosto lungo in latino. Lo studio sistematico può però non essere in contraddizione con una pazienza a metà tra l’artigianale e l’enigmistico nell’acquisizione delle strutture della lingua latina. L’importante è che si sappia dare il senso della manipolazione di elementi teorici: non si tratta certo di degradare il latino a uno scimmiottamento dei classici, giustificato dall’efficacia didattica. L’artigianalità dell’analisi linguistica e la considerazione enigmistica delle difficoltà divengono concrete, poiché la tangibilità del latino non ha a che fare con la contemporaneità di una lingua parlata, ma ha molto a che fare uno statuto epistemologico assolutamente teorico. In questa dimensione si è potuto procedere alla sperimentazione di un metodo che tratti l’apprendimento della lingua latina come uno spazio enigmistico, caratterizzato dalla vigenza di regole e dalla integrazione tra logica e cultura classica. La manipolazione, nella nostra sperimentazione, ha fatto parte di un processo propedeutico, finalizzato alla concretezza del momento didattico. Antonio Vannini, preside del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Siena 51 © Pearson Italia spa