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Business Guide
CROAZIA
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CROAZIA
Superficie
56.594 km2
Popolazione
4,4 milioni ab.
Lingua
Croato
Religione
Cattolica
Forma istituzionale
Repubblica parlamentare
Capitale
Zagreb
Principali città
Split, Rijeka, Osijek
Suddivisione amministrativa
20 Contee (Županije) + Grad Zagreb
Moneta
Kuna (HRK)
PIL pro capite (PPA-2011)
10.246 €
Rischio paese Coface (2011)
A4 (min A1 – max D)
Indice della libertà economica (The
Heritage Foundation, 2011)
59,2 (min 0 - max 100)
Export dell’Italia (2011)
2.306 mln €
Import dell’Italia (2011)
1.660 mln €
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Pag. 2
Business Guide - CROAZIA
SOMMARIO
SOMMARIO
3
1. INVESTIMENTI STRANIERI
13
1.1.
13
1.1.1.
1.1.2.
1.1.3.
SETTORI DI INVESTIMENTO
L'INVESTIMENTO STRANIERO È CONSENTITO IN TUTTI I SETTORI? SE NO, QUALI SONO QUELLI ESCLUSI O
SOGGETTI A LIMITAZIONI?
13
QUALI SONO LE AUTORITÀ COMPETENTI AD AUTORIZZARE GLI INVESTIMENTI STRANIERI?
13
ESISTONO SETTORI PER I QUALI SONO RICHIESTE SPECIALI AUTORIZZAZIONI? SE SI, QUALI SONO LE
AUTORITÀ COMPETENTI A CONCEDERE TALI AUTORIZZAZIONI?
1.2.
REGIMI AGEVOLATIVI
1.2.1.
ESISTONO LEGGI CHE AGEVOLANO GLI INVESTIMENTI STRANIERI?
1.2.2.
16
16
IL REGIME AGEVOLATIVO È APPLICABILE IN TUTTO IL PAESE? SE NO, PER QUALI AREE O ZONE FRANCHE È
APPLICABILE?
1.2.3.
14
19
IL REGIME AGEVOLATIVO SI SOSTANZIA IN FINANZIAMENTI A CONDIZIONI AGEVOLATE RISPETTO AL
MERCATO?
19
1.2.4.
IL REGIME AGEVOLATIVO SI SOSTANZIA IN SGRAVI FISCALI?
20
1.2.5.
IL REGIME AGEVOLATIVO CONSENTE DI RIDURRE IL COSTO DEL PERSONALE?
20
1.2.6.
ESISTONO AGEVOLAZIONI PER CHI INVESTE IN PARTICOLARI AREE O REGIONI DEPRESSE O
SOTTOSVILUPPATE?
21
1.2.7.
ESISTONO AGEVOLAZIONI PER CHI INVESTE IN SETTORI O COMPARTI IN CRISI?
25
1.2.8.
ESISTONO AGEVOLAZIONI COLLEGATE ALLA CRESCITA OCCUPAZIONALE PRODOTTA DALL’INVESTIMENTO?
26
1.2.9.
ESISTONO AGEVOLAZIONI COLLEGATE ALLA CAPACITÀ DI PRODUZIONE E/O ESPORTAZIONE CHE VERRÀ
GENERATA DALL’INVESTIMENTO?
26
1.2.10. ESISTONO AGEVOLAZIONI PER INTERVENTI DI RECUPERO REALIZZATI SU AZIENDE IN CRISI O IN
RISTRUTTURAZIONE?
1.3.
TUTELA DEGLI INVESTIMENTI
1.3.1.
ESISTONO LEGGI CHE REGOLAMENTANO GLI INVESTIMENTI STRANIERI?
1.3.2.
26
26
26
ESISTONO LEGGI CHE IMPEDISCONO CHE CON PROVVEDIMENTI SUCCESSIVI VENGA PEGGIORATO IL
TRATTAMENTO CUI L'INVESTITORE STRANIERO ERA STATO ASSOGGETTATO AL MOMENTO DELLA
REALIZZAZIONE DELL'INIZIATIVA?
27
1.3.3.
ESISTE UN’AGENZIA/AUTORITÀ NAZIONALE PER LA PROMOZIONE DEGLI INVESTIMENTI STRANIERI?
27
1.4.
PARTECIPAZIONE AGLI INVESTIMENTI
1.4.1.
COME È DISCIPLINATA LA PARTECIPAZIONE AGLI INVESTIMENTI DELL’INVESTITORE STRANIERO?
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27
27
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1.4.2.
L'INVESTITORE STRANIERO PUÒ POSSEDERE IL CONTROLLO DI MAGGIORANZA DELL'INVESTIMENTO, ANCHE
SENZA DOVERSI ASSOCIARE A PARTNER LOCALI?
28
1.4.3.
LA PARTECIPAZIONE PUÒ RIMANERE STRANIERA A TEMPO INDETERMINATO?
28
1.5.
CONTENZIOSI E ARBITRATI
1.5.1.
A QUALE DISCIPLINA È ASSOGGETTATO IL CONTENZIOSO DERIVANTE DA INADEMPIMENTO CONTRATTUALE?
28
1.5.2.
PER QUALI ISTITUTI GIURIDICI È VIETATA L’APPLICAZIONE DEL DIRITTO STRANIERO?
28
1.5.3.
È POSSIBILE CHE LE PARTI DI UN CONTRATTO DEFERISCANO LE CONTROVERSIE DA ESSO NASCENTI A GIUDICI
ORDINARI DI UNO
1.5.4.
28
È POSSIBILE CHE LE PARTI DI UN CONTRATTO DEFERISCANO LE CONTROVERSIE DA ESSO NASCENTI AD UN
ARBITRATO?
1.5.5.
STATO STRANIERO?
28
A QUALSIASI TIPO DI ARBITRATO O SOLO AD ALCUNE TIPOLOGIE?
29
SONO IN VIGORE NEL PAESE LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI SUL RICONOSCIMENTO DELLE SENTENZE
ARBITRALI?
29
1.6.
SISTEMA GIUDIZIARIO
1.6.1.
COME È ORGANIZZATO L’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO NEL PAESE?
30
1.6.2.
QUAL È IL SISTEMA GIURIDICO CHE VIGE NEL PAESE?
30
1.6.3.
E’ POSSIBILE CHE GLI AVVOCATI STRANIERI POSSANO RAPPRESENTARE IN QUANTO TALI I PROPRI CLIENTI DI
FRONTE AI GIUDICI DEL
PAESE?
30
30
1.6.4.
ESISTE TRA IL PAESE E L’ITALIA UNA CONVENZIONE BILATERALE PER L’ASSISTENZA GIUDIZIARIA?
31
1.7.
PRIVATIZZAZIONI
1.7.1.
QUALE È IL REGIME DELLE PRIVATIZZAZIONI?
31
1.7.2.
QUALI SONO LE AUTORITÀ COMPETENTI IN MATERIA DI PRIVATIZZAZIONE?
43
1.8.
REGIME DELLA PROPRIETA’
1.8.1.
QUAL È IL REGIME DELLA PROPRIETÀ?
31
44
44
2. SOCIETÀ E CONTRATTI
48
2.1.
SOCIETA’ – FORME GIURIDICHE
48
2.1.1.
IN QUALI FORME GIURIDICHE PUÒ ESSERE COSTITUITA UNA SOCIETÀ NEL PAESE?
2.2.
SOCIETA’ – COSTITUZIONE
2.2.1.
COME SI COSTITUISCE UNA SOCIETÀ NEL PAESE? QUALI SONO LE MODALITÀ DI REGISTRAZIONE?
56
2.2.2.
QUALI SONO LE AUTORITÀ COMPETENTI ALLA REGISTRAZIONE, E QUALE DOCUMENTAZIONE È RICHIESTA?
60
2.2.3.
LE SOCIETÀ COSTITUITE NEL PAESE POSSONO AVERE SEDI ALL'ESTERO?
60
2.2.4.
COME SI COSTITUISCE UNA SUCCURSALE, FILIALE O SEDE DI RAPPRESENTANZA DI UNA SOCIETÀ STRANIERA?
48
56
QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE RISPETTO ALLA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ NUOVA NEL PAESE
OSPITANTE?
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60
Pag. 4
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2.3.
SOCIETA’ DI CAPITALE
2.3.1.
COME AVVIENE LA SOTTOSCRIZIONE DELLE QUOTE DI UNA SOCIETÀ DI CAPITALE?
2.3.2.
QUALI SONO LE MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CAPITALE IN DENARO? E’ CONSENTITO VERSARE E
61
61
MANTENERE IL CAPITALE SOCIALE IN VALUTA ESTERA?
61
2.3.3.
E’ POSSIBILE VENDERE O TRASFERIRE QUOTE A/DA ALTRE SOCIETÀ?
61
2.3.4.
COME VENGONO RIPARTITI GLI UTILI?
61
2.4.
BILANCIO E LIBRI CONTABILI
2.4.1.
QUALI SONO I PRINCIPALI OBBLIGHI IN MERITO ALLA FORMAZIONE DEL BILANCIO E ALLA TENUTA DEI
REGISTRI E DEI LIBRI CONTABILI?
ESISTE L’OBBLIGO DI CERTIFICARE IL BILANCIO?
2.4.2.
ENTRO QUALI SCADENZE DEVE ESSERE PRESENTATO IL BILANCIO?
2.5.
ACCESSO ALLE CARICHE
2.5.1.
LO STRANIERO PUÒ ESSERE SOCIO DI CAPITALE? ANCHE CON UNA QUOTA SUPERIORE AL 50%?
2.5.2.
LO STRANIERO PUÒ ESSERE MEMBRO DEL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE? ANCHE PRESIDENTE O
62
62
62
63
63
AMMINISTRATORE UNICO?
63
2.5.3.
LO STRANIERO PUÒ ESSERE MEMBRO DEL COLLEGIO SINDACALE? PUÒ ESSERE REVISORE DEI C ONTI?
63
2.6.
BORSA VALORI
2.6.1.
ESISTE NEL PAESE UNA BORSA VALORI?
2.7.
AUTORITA’ ANTITRUST
2.7.1.
ESISTONO NEL PAESE AUTORITÀ GARANTI DELLA CONCORRENZA E SU QUALI SETTORI ESERCITANO IL
63
PROPRIO CONTROLLO?
2.8.
2.8.1.
63
64
64
CONTRATTI
65
IL PAESE HA ADERITO ALLA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI CONTRATTI DI VENDITA
(VIENNA, 1980)?
65
2.8.2.
E’ DISCIPLINATA LA RESPONSABILITÀ PER DANNI DA PRODOTTI DIFETTOSI?
65
2.8.3.
ESISTE UNA REGOLAMENTAZIONE CHE DISCIPLINA IL CONTRATTO DI FRANCHISING?
66
2.8.4.
ESISTE UNA REGOLAMENTAZIONE CHE DISCIPLINA IL CONTRATTO DI MEDIAZIONE?
66
2.9.
CONTRATTO DI AGENZIA
2.9.1.
ESISTE UNA REGOLAMENTAZIONE CHE DISCIPLINA IL CONTRATTO DI AGENZIA?
INTERNAZIONALE DI MERCI
2.9.2.
67
QUAL È LA COMMISSIONE PERCENTUALE SUL PRODOTTO VENDUTO NORMALMENTE RICONOSCIUTA A UN
AGENTE COMMERCIALE?
2.9.4.
66
QUAL È LO STATUS DELL’AGENTE COMMERCIALE? È CONSIDERATO UN LAVORATORE INDIPENDENTE O UN
DIPENDENTE DELL'AZIENDA PER LA QUALE LAVORA?
2.9.3.
66
67
OLTRE ALLA COMMISSIONE PERCENTUALE SUL PRODOTTO VENDUTO, L'AGENTE HA DIRITTO AD ALTRE
INDENNITÀ O COMPENSI?
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68
Pag. 5
Business Guide - CROAZIA
2.10.
MARCHI
68
2.10.1. ESISTE UNA REGOLAMENTAZIONE CHE DISCIPLINA I MARCHI E IL LORO USO?
68
2.10.2. QUALI SOGGETTI POSSONO RICHIEDERE LA REGISTRAZIONE DI UN MARCHIO?
69
2.10.3. QUALI TIPI DI MARCHI POSSONO ESSERE REGISTRATI? QUALI SONO I REQUISITI PER OTTENERE LA
REGISTRAZIONE?
QUALI SONO LE CAUSE DI DECADENZA DEL MARCHIO REGISTRATO?
69
2.10.4. PRESSO QUALE ORGANISMO VENGONO REGISTRATI I MARCHI? A CHI CI SI RIVOLGE PER FAR VALERE I PROPRI
DIRITTI CIRCA LA TUTELA DEL MARCHIO?
2.10.5. A QUALI ACCORDI INTERNAZIONALI SULLA PROTEZIONE DEI MARCHI IL PAESE ADERISCE?
2.11.
BREVETTI
69
70
70
2.11.1. ESISTE UNA REGOLAMENTAZIONE CHE DISCIPLINA I BREVETTI E IL LORO USO?
70
2.11.2. QUALI SOGGETTI POSSONO RICHIEDERE LA REGISTRAZIONE DI UN BREVETTO?
71
2.11.3. QUALI DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE POSSONO ESSERE BREVETTATI? QUALI SONO I REQUISITI PER
OTTENERE LA REGISTRAZIONE?
QUALI SONO LE CAUSE DI DECADENZA DEL BREVETTO REGISTRATO?
71
2.11.4. PRESSO QUALE ORGANISMO VENGONO REGISTRATI I BREVETTI? A CHI CI SI RIVOLGE PER FAR VALERE I
PROPRI DIRITTI CIRCA LA TUTELA DEL BREVETTO?
72
2.11.5. A QUALI CONVENZIONI INTERNAZIONALI SULLA PROTEZIONE DEI BREVETTI IL PAESE ADERISCE?
73
3. REGIMI DI IMPORT-EXPORT E DEI FLUSSI FINANZIARI
74
3.1.
74
3.1.1.
REGIME DI IMPORT-EXPORT
QUAL È LA CLASSIFICAZIONE DOGANALE DELLE MERCI? QUAL È IL REGIME DOGANALE DI IMPORTAZIONE DI
MERCI NEL
3.1.2.
PAESE? QUALI SONO I DAZI ALL’IMPORTAZIONE?
IL REGIME DOGANALE PREVEDE FRANCHIGIE O RIDUZIONI DEI DAZI O DELLE IMPOSTE A FAVORE DI
PARTICOLARI PRODOTTI?
3.1.3.
75
ESISTONO CONTINGENTAMENTI, DIVIETI, RESTRIZIONI ALL’IMPORTAZIONE O MISURE DI EFFETTO
EQUIVALENTE?
3.1.4.
74
CI SONO IMPOSTE ADDIZIONALI DA PAGARE ALL’IMPORTAZIONE?
76
ESISTE L'OBBLIGO DI ACQUISTARE NEL PAESE PRODOTTI O MACCHINARI CHE SIANO PRODOTTI SUL MERCATO
LOCALE?
76
3.1.5.
ESISTE UN REGIME PER LA TEMPORANEA ESPORTAZIONE/IMPORTAZIONE, E PER QUALI OPERAZIONI?
76
3.2.
AREE COMMERCIALMENTE STRATEGICHE
3.2.1.
ESISTONO ZONE CHE OFFRONO INCENTIVI, TRATTAMENTI PREFERENZIALI ED AGEVOLAZIONI FISCALI E
DOGANALI
? COME VI SI ACCEDE? QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI PREVISTE?
3.3.
DOGANE
3.3.1.
QUALI SONO LE AUTORITÀ DOGANALI COMPETENTI? GLI UFFICI DOGANALI DEL PAESE HANNO COMPETENZA
78
78
87
TERRITORIALE RIGUARDO ALLA RESIDENZA DELL’IMPORTATORE, OPPURE LA SCELTA OVE SDOGANARE LA
MERCE È LIBERA?
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87
Pag. 6
Business Guide - CROAZIA
3.3.2.
QUALE DOCUMENTAZIONE È RICHIESTA DALLE PROCEDURE DOGANALI?
3.3.3.
SONO PREVISTI CONTROLLI DEI REQUISITI TECNICI DEI PRODOTTI DA EFFETTUARSI IN DOGANA AL MOMENTO
DELL’IMPORTAZIONE?
3.3.4.
87
88
QUALE LEGISLAZIONE VIENE APPLICATA RELATIVAMENTE ALL’IMBALLAGGIO E ALL’ETICHETTATURA DELLE
MERCI?
88
3.4.
ACCORDI COMMERCIALI
3.4.1.
E' STATA STIPULATA UNA CONVENZIONE PER EVITARE LA DOPPIA IMPOSIZIONE FISCALE CON L'ITALIA?
88
3.4.2.
ESISTE TRA IL PAESE E L'ITALIA UNA CONVENZIONE BILATERALE PER LA PROTEZIONE DEGLI INVESTIMENTI?
89
3.4.3.
ESISTONO ALTRI ACCORDI DI CARATTERE ECONOMICO E COMMERCIALE SOTTOSCRITTI CON L’ITALIA?
89
3.4.4.
QUALI SONO I PRINCIPALI ACCORDI DI CARATTERE ECONOMICO E COMMERCIALE SOTTOSCRITTI CON
L’UNIONE
3.4.5.
88
EUROPEA?
89
ESISTONO ALTRI PAESI O AREE GEOGRAFICHE CON I QUALI IL PAESE POSSIEDE ACCORDI PREFERENZIALI DI
COMMERCIO E QUALI SONO LE CONDIZIONI PREFERENZIALI?
3.5.
FLUSSI FINANZIARI
3.5.1.
QUAL È IL REGIME DI IMPORTAZIONE DEI CAPITALI E DELLE RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE PER GLI
89
92
INVESTIMENTI?
92
3.5.2.
QUAL È IL REGIME DI ESPORTAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE?
92
3.5.3.
QUALI SONO LE AUTORITÀ COMPETENTI IN MATERIA DI IMPORT/EXPORT DI RISORSE FINANZIARIE?
93
3.5.4.
PER QUANTO RIGUARDA I PRODOTTI O SERVIZI DERIVANTI DALL'INVESTIMENTO, È POSSIBILE LA
RIESPORTAZIONE ANCHE DEL TOTALE DELLA PRODUZIONE?
OCCORRE CHE UNA PARTE DELLA PRODUZIONE
SIA VENDUTA SUL MERCATO LOCALE?
93
4. REGIME FISCALE
94
4.1.
QUADRO NORMATIVO E PRINCIPALI IMPOSTE E TASSE
94
96
4.2.
LE IMPOSTE SULLE PERSONE GIURIDICHE
4.2.1.
QUALI SONO I SOGGETTI PASSIVI D’IMPOSTA?QUAL È IL REGIME FISCALE PER LE STABILI ORGANIZZAZIONI?
4.2.2.
QUAL È L’ALIQUOTA D’IMPOSTA APPLICABILE? QUALI I REDDITI SOGGETTI A TASSAZIONE E QUELLI ESENTI O
ESCLUSI DALL’IMPOSTA?
4.2.3.
ESISTONO REDDITI SOGGETTI A TASSAZIONE IN PIÙ ANNI?
96
96
ESISTONO CRITERI TERRITORIALI PER L’APPLICAZIONE DELLE IMPOSTE DIRETTE SULLE PERSONE
GIURIDICHE?
97
4.2.4.
SONO PREVISTE AGEVOLAZIONI FISCALI PER GLI INVESTITORI?
97
4.3.
TASSAZIONE DELLE ATTIVITA’ D’IMPRESA
4.3.1.
QUAL È IL LIVELLO ORDINARIO DI TASSAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI IMPRESA PER LE SOCIETÀ DI PERSONE E
PER LE SOCIETÀ DI CAPITALE?
97
QUAL È IL LIVELLO DI TASSAZIONE PER LA MICROIMPRESA E L’IMPRESA
AGRICOLA?
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97
Pag. 7
Business Guide - CROAZIA
4.3.2.
QUALI SONO I COSTI INDEDUCIBILI? QUALI SONO I COSTI DEDUCIBILI E LE MODALITÀ DI DEDUZIONE?
4.3.3.
QUALI SONO LE ALIQUOTE DI DEDUZIONE RELATIVE ALL’AMMORTAMENTO FISCALE ORDINARIO? QUALI SONO
I BENI FISCALMENTE NON AMMORTIZZABILI?
98
ESISTE UN AMMORTAMENTO FISCALE ANTICIPATO?
98
4.3.4.
ESISTONO ALTRE IMPOSTE, TASSE NAZIONALI E LOCALI APPLICABILI ALL’ATTIVITÀ DI IMPRESA?
99
4.4.
LE IMPOSTE SULLE PERSONE FISICHE
4.4.1.
QUAL È IL REGIME DELLE IMPOSTE SULLE PERSONE FISICHE? QUALI SONO LE CATEGORIE DI REDDITO
ASSOGGETTATE ALLA TASSAZIONE?
4.4.2.
4.5.
IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO
4.5.1.
COM’È DISCIPLINATA L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO?QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE CON LA
NORMATIVA ITALIANA?
102
103
103
QUALI SONO LE ALIQUOTE IVA APPLICATE ALLA CESSIONE DI BENI E ALLA PRESTAZIONE DI SERVIZI E QUALI
LE EVENTUALI ESENZIONI?
SONO PREVISTE PARTICOLARI AGEVOLAZIONI IN MATERIA DI IVA? ESISTONO
CONDIZIONI DI INDETRAIBILITÀ DELL’IMPOSTA?
4.5.3.
100
QUALI SONO LE ALIQUOTE APPLICATE? COME VENGONO TASSATI I DIVIDENDI? COME VENGONO TASSATE LE
CESSIONI DELLE PARTECIPAZIONI?
4.5.2.
100
103
QUALI CRITERI TERRITORIALI VENGONO ADOTTATI PER L’APPLICAZIONE DELL’IVA? ESISTONO CESSIONI DI
BENI O PRESTAZIONI DI SERVIZI ESCLUSE PERCHÉ EXTRA TERRITORIALI?
107
4.5.4.
QUAL È IL TRATTAMENTO DELLE IMPORTAZIONI/ESPORTAZIONI AI FINI DELL’IVA?
107
4.5.5.
QUALI SONO I PRINCIPALI ADEMPIMENTI CONTABILI RELATIVI ALL’IVA?
107
4.5.6.
QUALI SONO GLI UFFICI COMPETENTI IN MATERIA DI IVA?
107
4.6.
ALTRE IMPOSTE INDIRETTE E TASSE NAZIONALI E LOCALI
4.6.1.
QUAL È IL REGIME FISCALE DELLE ACCISE?QUALI SONO LE ALIQUOTE APPLICATE?
108
4.6.2.
COME È DISCIPLINATA L’IMPOSTA DI REGISTRO?QUALI SONO GLI ATTI SOGGETTI A TASSAZIONE?
110
4.6.3.
QUALI SONO LE PRINCIPALI TESSE A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE?
110
4.6.4.
QUALI SONO LE ALIQUOTE APPLICATE?
112
108
5. RAPPORTI DI LAVORO
113
5.1.
113
5.1.1.
RECLUTAMENTO DEL PERSONALE
QUAL È IL REGIME DI RECLUTAMENTO DEL PERSONALE LOCALE? C’È LIBERTÀ DI SCELTA NEL RECLUTAMENTO
DEL PERSONALE?
5.2.
REMUNERAZIONE DEL PERSONALE
5.2.1.
COME VIENE FISSATA E QUALE È LA STRUTTURA DELLA REMUNERAZIONE DEL PERSONALE? ESISTONO PREMI
113
116
DI PRODUZIONE?
116
5.2.2.
QUAL È L'AMMONTARE DELLA INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO?
118
5.2.3.
QUAL È L'INCIDENZA MEDIA DEGLI ONERI SOCIALI IN FUNZIONE DEL SALARIO LORDO ANNUO?
119
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Pag. 8
Business Guide - CROAZIA
5.2.4.
QUALI SONO LE CAUSE CHE POSSONO DETERMINARE IL LICENZIAMENTO?
120
5.3.
PERSONALE STRANIERO
5.3.1.
A QUALE NORMATIVA È ASSOGGETTATO IL PERSONALE STRANIERO?
121
5.3.2.
COME VIENE FISSATA LA REMUNERAZIONE DEL PERSONALE STRANIERO?
123
121
6. SERVIZI ALLE IMPRESE
124
6.1.
BANCHE
124
6.1.1.
QUALI SONO LE PRINCIPALI BANCHE COMMERCIALI OPERANTI CON L'ESTERO?
126
6.1.2.
QUALI SONO LE PRINCIPALI BANCHE COMMERCIALI PARTECIPATE DA BANCHE STRANIERE?
131
6.1.3.
QUALI SONO LE BANCHE STRANIERE CHE POSSIEDONO FILIALI O RAPPRESENTANZE NEL PAESE?
131
6.2.
APERTURA DI CONTI ALL’ESTERO
6.2.1.
QUALI SONO LE DISPOSIZIONI CHE REGOLANO L’APERTURA DI CONTI PRESSO BANCHE STRANIERE O LOCALI
DA PARTE DI SOGGETTI (PERSONE FISICHE O GIURIDICHE) STRANIERI?
6.2.2.
POSSONO APRIRE CONTI PRESSO BANCHE ESTERE IN VALUTA ESTERA?
6.3.1.
132
OPERAZIONI BANCARIE
133
LE BANCHE STRANIERE POSSONO CONCEDERE PRESTITI ED EROGARE FINANZIAMENTI ALLO STESSO MODO
DELLE BANCHE LOCALI?
6.3.2.
132
I SOGGETTI (PERSONE FISICHE O GIURIDICHE) STRANIERI POSSONO APRIRE O DETENERE CONTI IN VALUTA
ESTERA SU BANCHE LOCALI?
6.3.
132
I SOGGETTI NAZIONALI (PERSONE FISICHE O GIURIDICHE) POSSONO APRIRE E DETENERE CONTI IN VALUTA
STRANIERA SU BANCHE LOCALI?
6.2.3.
132
133
LE BANCHE DEL PAESE POSSONO CONCEDERE CREDITI E/O FINANZIAMENTI NEL BREVE, MEDIO E LUNGO
TERMINE O SOLTANTO IN UNA DI TALI CATEGORIE?
133
6.3.3.
LE BANCHE ORDINARIE POSSONO ACQUISIRE PARTECIPAZIONI DIRETTE AL CAPITALE DI IMPRESE?
133
6.3.4.
ESISTONO OPERAZIONI O CATEGORIE DI OPERAZIONI RISERVATE AD UNA BANCA O A UN GRUPPO DI BANCHE
SPECIFICAMENTE ABILITATE?
6.4.
6.4.1.
134
LINEE DI CREDITO
134
ESISTONO BANCHE NAZIONALI DI SVILUPPO CON CAPACITÀ DI ACQUISIRE PARTECIPAZIONI DIRETTE IN
INVESTIMENTI REALIZZATI IN JOINT VENTURE TRA PARTNER LOCALI E STRANIERI?
134
6.4.2.
ESISTONO BANCHE NAZIONALI DI SVILUPPO O ISTITUTI FINANZIARI CHE EROGANO LINEE DI CREDITO?
134
6.4.3.
QUALI SONO LE PRINCIPALI LINEE DI CREDITO INDIRETTE (ON LENDING) MESSE A DISPOSIZIONE DEGLI
OPERATORI ECONOMICI DALL’ITALIA?
6.4.4.
COME VI SI ACCEDE?
135
QUALI SONO LE LINEE DI CREDITO INDIRETTE (ON LENDING) MESSE A DISPOSIZIONE DEGLI OPERATORI
ECONOMICI IN AMBITO INTERNAZIONALE?
COME VI SI ACCEDE?
6.5.
ASSICURAZIONI
6.5.1.
QUALI SONO LE PRINCIPALI COMPAGNIE DI ASSICURAZIONI OPERANTI NEL PAESE?
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135
137
137
Pag. 9
Business Guide - CROAZIA
6.6.
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
6.6.1.
QUALI SONO LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI NEL PAESE E LE LORO COMPETENZE?
139
6.6.2.
ESISTE UNA ASSOCIAZIONE DEGLI IMPORTATORI NEL PAESE?
140
6.6.3.
QUALI SONO I PRINCIPALI IMPORTATORI CHE OPERANO NEL PAESE?
140
6.7.
CAMERE DI COMMERCIO
6.7.1.
QUALI SONO LE CAMERE DI COMMERCIO, DELL’INDUSTRIA E DELL’ARTIGIANATO OPERANTI NEL PAESE E
QUALI SONO LE RISPETTIVE COMPETENZE?
7.
QUADRO ECONOMICO
139
146
146
154
7.1.
LA CROAZIA IN CIFRE
154
7.2.
STRUTTURA DELLE IMPORTAZIONI
156
7.2.1.
QUAL È LA STRUTTURA DELLE IMPORTAZIONI PER SETTORE MERCEOLOGICO E PER PAESE DI PROVENIENZA
(IN PARTICOLARE DALL’ITALIA)? QUAL È IL TREND RISPETTO AGLI ANNI PRECEDENTI?
7.3.
STRUTTURA DELLE ESPORTAZIONI
7.3.1.
QUAL È LA STRUTTURA DELLE ESPORTAZIONI PER SETTORE MERCEOLOGICO E PER PAESE DI DESTINAZIONE
(IN PARTICOLARE IN ITALIA)? QUAL È IL TREND RISPETTO AGLI ANNI PRECEDENTI?
7.4.
7.4.1.
INVESTIMENTI STRANIERI
156
158
158
161
QUANTE SONO LE SOCIETÀ STRANIERE O MISTE (COSTITUITE TRA SOGGETTI STRANIERI E SOGGETTI
NAZIONALI) IMPEGNATE NEL
PAESE PER SETTORE E PER PAESE DI PROVENIENZA?
7.4.2.
QUAL È L’ENTITÀ DEGLI INVESTIMENTI STRANIERI NEL PAESE?
7.5.
ANDAMENTO DEI CAMBI
7.5.1.
QUAL È STATO NEGLI ULTIMI DUE ANNI IL CORSO DEI CAMBI DELLA MONETA NAZIONALE RISPETTO ALLE
PRINCIPALI DIVISE MONDIALI?
161
161
164
164
7.6.
RISCHIO PAESE
165
7.6.1.
COM’È VALUTATO IL “RISCHIO PAESE” DAI PRINCIPALI ORGANISMI E OSSERVATORI INTERNAZIONALI?
165
7.6.2.
POSIZIONE SACE
166
8. PRINCIPALI COSTI DI ATTIVITÀ
168
8.1.
AVVIO ED ESERCIZIO ATTIVITA'
168
8.2.
IMMOBILI
170
8.3.
COSTO DEL LAVORO
171
8.4.
UTILITIES
173
8.4.1.
ELETTRICITÀ
173
8.4.2.
ACQUA
177
8.4.3.
GAS, GASOLIO
178
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Pag. 10
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8.4.4.
TELECOMUNICAZIONI
179
8.5.
TRASPORTO
8.5.1.
TRASPORTO SU GOMMA
184
9.5.2. TRASPORTO FERROVIARIO
185
8.5.2.
TRASPORTO MARITTIMO E FLUVIALE
186
8.5.3.
TRASPORTO AEREO
187
8.5.4.
OPERAZIONI DOGANALI
187
184
9. FIERE ED ESPOSIZIONI
189
9.1.
ENTI FIERISTICI
189
9.1.1.
QUALI SONO I PRINCIPALI ENTI FIERISTICI DEL PAESE?
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189
Pag. 11
Business Guide - CROAZIA
1.
Investimenti stranieri
1.1.
SETTORI DI INVESTIMENTO
1.1.1. L'investimento straniero è consentito in tutti i settori? Se no, quali
sono quelli esclusi o soggetti a limitazioni?
L'investitore estero, a condizione di reciprocità, può costituire o partecipare
alla costituzione di società commerciali in Croazia, ottenendo diritti ed assumendo
obblighi alle stesse condizioni previste per i cittadini croati.
Per investitore straniero si intende ogni persona giuridica la cui sede sociale è
registrata al di fuori del territorio della Repubblica Croata oppure ogni persona fisica,
cittadino straniero, che acquisti quote o azioni in società od in esse investa su base
contrattuale.
Sebbene per gli investitori stranieri le possibilità di operare sul mercato croato
siano molto ampie, persistono tuttora delle restrizioni che limitano l’intervento
del capitale straniero in alcuni settori sensibili o strategici, regolamentati da
apposite leggi “settoriali ”.
Gli investimenti stranieri non sono consentiti nelle attività di pesca marina,
acquisizione di terreni agricoli.
Persistono altresì delle restrizioni in merito alle quote che possono essere
detenute dagli investitori stranieri: nelle compagnie aeree la partecipazione straniera è
limitata a quote di minoranza, mentre due terzi dei membri della direzione e del
comitato di sorveglianza devono essere cittadini croati con la residenza in Croazia.
Rif legislativi: Legge sulle Società Commerciali della Repubblica di Croazia,
G.U. n. 111/1993, n. 34/99, n. 118/03, 107/07, 146/08 e 137/09 che
disciplina gli investimenti stranieri.
1.1.2. Quali sono le autorità competenti ad autorizzare gli investimenti
stranieri?
Conformemente a quanto disposto dalla Legge sulle Società commerciali in
materia di costituzione di società nella Repubblica Croata (art. 620 comma 1),
l’investitore straniero è equiparato all’investitore locale e la società costituita in loco
viene considerata, a tutti gli effetti, persona giuridica di diritto croato. In linea di
massima non è richiesta alcuna autorizzazione da parte delle autorità competenti
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Pag. 13
Business Guide - CROAZIA
croate per gli investimenti stranieri. Fanno comunque eccezione i settori indicati al
punto 2.1.3.
1.1.3. Esistono settori per i quali sono richieste speciali autorizzazioni?
Se si, quali sono le autorità competenti a concedere tali
autorizzazioni?
Per investire in alcuni settori, gli investitori stranieri devono ottenere apposite
autorizzazioni:
Settore
Autorità
Assicurazioni
Agenzia Croata per il controllo dei servizi finanziari
(HANFA)
Banche
Banca Nazionale della Croazia
Poste e Telecomunicazioni
Ministero del mare, del trasporto e dell’infrastruttura
Traffico aereo e ferroviario
Ministero del mare, del trasporto e dell’infrastruttura
Attività editoriali ed informazioni
pubbliche
Ministero della Cultura
Per quanto riguarda il mercato dei capitali, la partecipazione alla Borsa di
Zagabria implica il rispetto della Legge sul mercato dei capitali, del regolamento
dell’Agenzia croata per la supervisione dei servizi finanziari e delle regole della Borsa.
Va ribadito che gli investitori stranieri non sono soggetti a limitazioni per la
costituzione di società di intermediazione finanziaria in Croazia. Per partecipare
direttamente
al
mercato
dei
capitali,
a
prescindere
dall’ovvia
possibilità
di
partecipazione tramite società di investimento esistenti, gli investitori stranieri sono
tenuti a costituire una società di diritto croato registrata presso il tribunale
commerciale per le sole operazioni sui titoli e devono richiedere un’apposita
autorizzazione all’agenzia Croata per il controllo dei servizi finanziari.
Il 01.01.2009. è entrata in vigore la nuova Legge sul mercato dei capitali
(G.U. 88/08, 146/08, 74/09), armonizzata con tutte le direttive europee.
Oltre alla borsa, quale mercato organizzato dei titoli la legge prevede anche il
Mtf – Muultilateral trading facilities (Sistemi di scambio organizzati) e l’Otc – Over the
Counter Market.
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Pag. 14
Business Guide - CROAZIA
Il capitale sociale minimo per le società di investimento va da 200.000 a
6.000.000 Kune e dipende dal tipo di attività che la società di investimento vuole
esercitare. Oltre all’importo minimo del capitale sociale, le società di investimento
devono adempiere alle disposizioni del Regolamento sulla liquidità delle società di
investimento (G.U. 5/09) e tutta una serie di regolamenti che disciplinano vari campi
dell’attività delle società di investimento.
Agenzia croata per il controllo dei servizi finanziari
Hrvatska agencija za nadzor financijskih usluga (successore legale della
Direzione per la sorveglianza delle società di assicurazione)
Miramarska 24b - 10000 Zagreb
www.hanfa.hr/
Tel.: 00385 1 6173200
Fax: 00385 1 4811406
[email protected]
Persona di contatto: Ante Samodol – Presidente
Banca Nazionale della Croazia
Trg hrvatskih velikana 3 - 10002 Zagreb
www.hnb.hr/
Tel. centr.: 00385 1 4564555
Fax: 00385 1 4610551
Ministero del mare, del trasporto e della infrastruttura
Prisavlje 14 - 10000 Zagreb
www.mmpi.hr/
Tel. centr.: 00385 1 6169111
Fax: 00385 1 6169475
Ministero della Cultura
Runjaninova ulica 2 - 10000 Zagreb
www.min-kulture.hr/
Tel. centr.: 00385 1 4866666
Fax: 00385 1 4866280
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Pag. 15
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ZAGREBACKA BURZA D.D. - Borsa di Zagabria
Ivana Lučića 2a - 10000 Zagreb
www.zse.hr/
Tel.: 00385 1 4686800
Fax: 00385 1 4677680
Persona di contatto: Sig. Zeljko Kardum
1.2.
REGIMI AGEVOLATIVI
1.2.1. Esistono leggi che agevolano gli investimenti stranieri?
Poiché gli investitori stranieri sono equiparati a quelli nazionali, essi godono
delle stesse agevolazioni riservate agli investitori nazionali (Legge sulle Società
Commerciali, G.U. 111/1993; 34/99, 118/03, 107/07, 146/08 e 137/09). Il Governo
croato ha invece la facoltà di stabilire per decreto l'esenzione dall'imposta sull’utile o
dalla riduzione dell'aliquota per determinati contribuenti, al fine di promuovere la
ricostruzione e lo sviluppo di determinate aree (zone devastate dalla guerra, aree
sottosviluppate o sottopopolate, ecc.), ai sensi della Legge sulle aree di particolare
tutela dello Stato (G.U. 86/08, 57/11).
La Legge sulla promozione degli investimenti è stata pubblicata sulla G.U.
138/06 ed è entrata in vigore il 1˚ gennaio 2007. Il decreto attuativo della Legge sulla
promozione degli investimenti è stato pubblicato nel 2007 (G.U. 64/07).
Gli incentivi previsti dalla Legge sulla promozione degli investimenti
riguardano:
•
attività di produzione e lavorazione;
•
centri di sviluppo ed innovazione (sviluppo di prodotti ad alta
tecnologia);
•
attività strategiche di supporto (centri per supporto ai clienti, call
center, centri multimediali e informatici, centri logistici e centri di
distribuzione, centri di sviluppo di software).
Gli incentivi hanno la seguente tipologia:
1) sgravi fiscali (vedi la tabella successiva);
2) sgravi doganali;
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Pag. 16
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3) rimborso
delle
relativamente
spese
ai
relative
nuovi
posti
all’assunzione
di
lavoro
di
creati
nuovi
occupati
dall’investimento
incentivato (a fondo perduto);
4) rimborso delle spese di formazione (a fondo perduto);
5) incentivi per l’apertura e sviluppo di centri di sviluppo tecnologico ed
innovazione e per le attività strategiche di supporto;
6) grandi progetti di investimento di interesse economico particolare.
Tabella relativa alle agevolazioni – sgravi fiscali
Dipendenti
assunti
Imposta sull’utile
Periodo (anni)
300.000 - 1.500.000
10
10%
10
1.500.000 - 4.000.000
30
7%
10
4.000.000 - 8.000.000
50
3%
10
Oltre 8.000.000
75
0%
10
Importo Euro
La
richiesta
dell’economia,
del
deve
lavoro
essere
e
presentata
dell’imprenditoria
preventivamente
che
valuterà
se
al
Ministero
l’investimento
programmato è ecologicamente sicuro e se persegue uno o più dei seguenti scopi:
•
apporto di nuove attrezzature e di tecnologie moderne;
•
introduzione di nuove metodologie di produzione e di nuovi prodotti;
•
creazione di nuovi posti di lavoro e formazione dei dipendenti;
•
modernizzazione e sviluppo dell’attività;
•
sviluppo della produzione a più elevato valore aggiunto;
•
incremento delle esportazioni;
•
aumento dell’attività economica nelle aree con un tasso di sviluppo
economico e un tasso di occupazione inferiori alla media nazionale;
•
sviluppo dell’offerta di nuovi servizi;
•
risparmio energetico;
•
sviluppo dell’informatizzazione;
•
collaborazione con le istituzioni finanziarie internazionali;
•
adeguamento dell’economia croata agli standard europei.
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Pag. 17
Business Guide - CROAZIA
Le acciaierie e il comparto della produzione di fibre sintetiche non possono
beneficiare degli incentivi.
Per i grandi progetti di investimento di cui al punto 6 (vedi sopra) sono
previsti particolari incentivi a fondo perduto, meglio specificati nell’art. 12 della Legge
sulla promozione degli investimenti. Si tratta degli investimenti che superano il valore
di 15.000.000 Euro e prevedono l’apertura di almeno 100 posti di lavoro. L’art. 5
prevede che nel computo del valore dell’investimento non rientrino i valori dei terreni,
delle costruzioni preesistenti e delle attrezzature usate che vengono conferiti nel
capitale sociale. Secondo l’art. 6 della suddetta legge, l’importazione delle attrezzature
nuove che formano l’investimento è esente dal pagamento degli oneri doganali (le
attrezzature sono elencate nella tariffa doganale sotto le voci: 84, 85, 86, 87 (salvo le
autovetture) 88, 89 e 90 della Legge sulla tariffa doganale. Lo stesso articolo prevede
che le esenzioni doganali previste dalla Legge decadranno al momento dell’adesione
della Croazia all’UE.
Si noti che la Legge prevede meccanismi di controllo dell’ammontare
complessivo degli incentivi, ovvero l’indice di intensità dell’incentivo non può superare
i limiti previsti. Gli incentivi, generalmente, sono limitati all’importo di 200.000 Euro
per società in tre esercizi fiscali, conformemente alla normativa europea. Inoltre, la
società che beneficia degli incentivi deve partecipare per il 25% all’investimento con
propri fondi e garantire la conservazione dei posti di lavoro.
Per quanto concerne l’imposta sull’utile esistono particolari agevolazioni per le
aree
la
cui altitudine,
inclinazione del terreno,
condizioni climatiche
o altre
caratteristiche naturali/geomorfologiche rappresentano situazioni di svantaggio per la
vita e il lavoro degli abitanti.
La Legge sulle aree di montagna (G.U. 12/02, 32/03, 117/03, 42/05 e 90/05,
80/08) prevede le seguenti agevolazioni:
Periodo di sfruttamento delle
agevolazioni
Aliquota dell'imposta
sull'utile
Sconto rispetto all'aliquota
ordinaria
2008-2010
15%
25%
A partire dall'esercizio 2011
20%
0%
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Pag. 18
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Il Regolamento sulle modalità di ottenimento delle agevolazioni fiscali da parte dei
contribuenti fiscali nelle aree di montagna (G.U. 53/09 e122/10) definisce i limiti degli
importi di agevolazioni che è possibile ottenere.
La condizione generale per poter usufruire delle agevolazioni di cui sopra è lo
svolgimento dell’attività nelle aree di montagna (l’elenco dettagliato delle aree
eleggibili è riportato sotto), l’impiego di più di 5 dipendenti assunti a tempo
indeterminato di cui almeno il 50% con residenza e domicilio nelle aree di montagna
per almeno 9 mesi all’anno.
La normativa prevede un eccezione a quanto riportato nella precedente
tabella: gli imprenditori che svolgono un’attività agricola e di pesca nelle aree di
montagna, saranno soggetti ad un’imposta sull’utile pari al 15% fino all’entrata della
Repubblica di Croazia nell’UE.
L’art. 3 della suddetta legge elenca le città e i comuni con lo status di
comune/città nell’area di montagna:
•
Città: Buzet, Čabar, Delnice, Imotski, Lepoglava, Ogulin, Orahovica,
Senj, Sinj, Trilj, Vrbovsko e Vrgorac;
•
Comuni: Bistra, Budinšćina, Cerovlje, Čavle, Dicmo, ðurmanec, Fužine,
Gračišće, Jelenje, Jesenje, Kalnik, Kaptol, Karlobag, Klana, Klis, Lobor,
Lokve, Lovreć, Lupoglav, Ljubešćica, Matulji, Motovun, Mrkopalj, Muć,
Novi Golubovec, Podbablje, Primorski Dolac, Radoboj, Ravna Gora,
Skrad, Stubičke Toplice, Šestanovac e Vinodolska općina.
1.2.2. Il regime agevolativo è applicabile in tutto il Paese? Se no, per
quali aree o zone franche è applicabile?
Le agevolazioni summenzionate sono applicabili in tutta la Croazia, mentre
per le zone franche e le zone di speciale interesse statale e la città di Vukovar (si veda
paragrafo 2.2.4) esistono aliquote separate.
1.2.3. Il regime agevolativo si sostanzia in finanziamenti a condizioni
agevolate rispetto al mercato?
Gli investitori stranieri sono equiparati agli investitori nazionali e godono delle
stesse agevolazioni riservate a questi ultimi.
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Pag. 19
Business Guide - CROAZIA
Rif. Leg.: Legge sulle Società Commerciali, G.U. 111/1993; 34/99, 118/03,
107/07, 146/08e 137/09).
1.2.4. Il regime agevolativo si sostanzia in sgravi fiscali?
La Legge sulle aree di particolare tutela dello Stato (Zakon o podrucjma
posebne drzavne skrbi, G.U. 86/08, 57/11) definisce le aree (zone/gruppi di comuni)
di particolare interesse e tutela statale e le misure di incentivazione previste per la
ricostruzione e lo sviluppo delle stesse. Tali misure consistono in sgravi fiscali e
agevolazioni doganali (si veda paragrafo 2.2.6.).
1.2.5. Il regime agevolativo consente di ridurre il costo del personale?
Con l’entrata in vigore delle Modifiche ed integrazioni alla Legge sull’imposta
sull’utile (G.U. 57/06) – 01.01.2007, anche questa agevolazione fiscale è stata abolita
e sostituita dai programmi e misure elencati in seguito.
Inoltre, in base alla Legge sull’incentivo statale per la formazione e per
l’educazione (G.U. 109/07 e 152/08) il datore di lavoro può ulteriormente diminuire la
base imponibile detraendo i costi dell’educazione dei dipendenti. Tale incentivo
dipende dalla grandezza dell’impresa e dalla tipologia dell’educazione (ad esempio
nella media e piccola impresa la base imponibile può essere ulteriormente diminuita
per il 70% dei costi dell’educazione generale – educazione generale è l’educazione che
può servire al dipendente anche presso gli altri datori di lavoro).
A partire dal 1˚ gennaio 2009, con l’entrata in vigore della Legge sui
contributi (G.U. 84/08, 152/08, 94/09, 18/11) le paghe dei dipendenti assunti per la
prima volta saranno esentate dal versamento dei contributi sulla paga (17,2%) ovvero
pagheranno solo i contributi pensionistici.
La base imponibile si può ridurre utilizzando diversi programmi del Governo
croato e dell’Ufficio di collocamento croato, indirizzati a:
•
Motivare le assunzioni;
•
Cofinanziare e finanziare la formazione;
•
Cofinanziare le assunzioni delle persone che sono disoccupate per un
lungo periodo di tempo ecc..
All’interno degli scopi sopra elencati si trovano i seguenti programmi di
incentivazione ed agevolazione:
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Pag. 20
Business Guide - CROAZIA
1. cofinanziamento
delle
assunzioni
delle
persone
giovani
senza
esperienze lavorative
2. cofinanziamento delle assunzioni delle persone disoccupate di lungo
periodo
3. cofinanziamento delle assunzioni delle persone più anziane
4. cofinanziamento delle assunzioni delle persone che appartengono ai
gruppi particolari
5. cofinanziamento della formazione per il datore di lavoro identificato.
Esistono altri due programmi che non sono considerati come agevolazioni
fiscali:
1. cofinanziamento della formazione;
2. lavori pubblici.
1.2.6. Esistono agevolazioni per chi investe in particolari aree o regioni
depresse o sottosviluppate?
La Legge sulle aree di particolare tutela dello Stato (Zakon o podrucjima
posebne drzavne skrbi, G.U. 86/08, 57/11) definisce le aree (zone/gruppi di comuni)
di particolare interesse e tutela statale e le misure di incentivazione previste per la
ricostruzione e lo sviluppo delle stesse. Tali misure consistono in sgravi fiscali e
agevolazioni doganali.
Le aree si distinguono in tre gruppi:
I gruppo:
Comuni danneggiati o occupati durante la guerra fino al 1995 e ubicati in
prossimità del confine di Stato - il cui capoluogo non dista dal confine più di 15 km in
linea d’aria e non conta più di 5.000 abitanti (in base al censimento del 1991):
Antunovac, Beli Manastir, Bilje, Bogdanovci, Borovo, Cetingrad, Civljane, Čeminac,
Darda, Donji Kukuruzari, Donji Lapac, Draž, Dubrovačko primorje, Dragalić, Dvor,
Erdut, Ernestinovo, Gvozd, Hrvatska Dubica, Hrvatska Kostajnica, Ilok, Jagodnjak,
Jasenovac, Kijevo, Kneževi Vinogradi, Lovas, Majur, Markušica, Negoslavci, Nijemci,
Nuštar, Petlovac, Plitvička Jezera, Popovac, Rakovica, Slunj, Stara Gradiška, Stari
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Pag. 21
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Jankovci, Šodolovci, Tompojevci, Topusko, Tordinci, Tovarnik, Trpinja, Vojnić, Vrlika,
Vukovar, Župa dubrovačka.
Nel primo gruppo si trovano anche i seguenti Comuni e Città:
•
Osijek: centri abitati: Klisa, Nemetin, Sarvaš e Tenja.
•
Vinkovci: centro abitativo: Mirkovci.
II gruppo:
Comuni, Città e centri abitati danneggiati ed occupati durante la guerra fino al
1995 ed esclusi dal primo gruppo: Barilović, Benkovac, Biskupija, Brestovac, Čačinci,
Drniš, ðulovac, Ervenik, Glina, Gornji Bogićevci, Gospić, Gračac, Grubišno Polje,
Hrvace, Jasenice, Josipdol, Kistanje, Knin, Konavle, Krnjak, Lasinja, Lipik, Lišane
Ostrovičke, Lovinac, Mikleuš, Novigrad, Novska, Obrovac, Okučani, Otočac, Pakrac,
Petrinja, Plaški, Polača, Poličnik, Posedarje, Promina, Ružić, Saborsko, Sirač, Skradin,
Stankovci, Ston, Sunja, Škabrnja, Tounj, Udbina, Velika, Velika Pisanica, Veliki
Grñevac, Voćin, Vrhovine i Zemunik Donji.
Nel secondo gruppo si trovano anche i seguenti Comuni e Città:
•
Daruvar: centri abitati: Markovac i Vrbovac;
•
Dubrovnik:
centri
abitati:
Bosanka,
Brsećine,
Dubravica,
Donje
Obuljeno, Čajkovica, Čajkovići, Gornje Obuljeno, Gromača, Kliševo,
Knežica,
Komolac,
Ljubač,
Mokošica,
Mravinjac,
Mrčevo,
Nova
Mokošica, Orašac, Osojnik, Petrovo Selo, Prijevoj, Pobrežje, Rožat,
Šumet, Trsteno i Zaton;
•
Karlovac: centri abitati: Banska Selnica, Banski Moravci, Blatnica
Pokupska, Brezova Glava, Brežani, Broñani, Cerovac Vukmanićki,
Donja Trebinja, Donji Sjeničak, Gornja Trebinja, Gornji Sjeničak,
Ivanković Sela, Ivošević Selo, Kablar, Kamensko, Karlovac – parti
Gornje Mekušje, Sajevac i Turanj, Klipino Brdo, Kljaić Brdo, Knez
Gorica, Lipje, Manjerovići, Okić, Popović Brdo, Ribari, Skakavac,
Slunjska
Selnica,
Slunjski
Moravci,
Tušilović,
Udbinja,
Utinja
i
Vukmanić;
•
Sisak: centri abitati: Blinjski Kut, Klobučak, Letovanci, Madžari, Staro
Selo i Vurot;
•
Slatina: centri abitati: Golenić, Ivanbrijeg i Lukavac;
•
Virovitica: centri abitati: Jasenaš;
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Pag. 22
Business Guide - CROAZIA
•
Vodice: centri abitati: Čista Mala, Čista Velika i Grabovci;
•
Zadar: centri abitati: Babindub i Crno.
III gruppo:
In questo gruppo sono classificati i Comuni valutati come sottosviluppati. Le
valutazioni sono fatte secondo i seguenti tre criteri:
1. criterio dello scarso sviluppo economico
2. criterio delle difficoltà strutturali
3. criterio demografico.
1. In base al criterio dello scarso sviluppo economico:
•
Babina Greda, Bebrina, Bednja, Cestica, Cista Provo, Dekanovec,
Donja Voća, Drenovci, Gornja Rijeka, Garčin, Gradina, Gundinci,
Gunja, Klakar, Levanjska Varoš, Oprisavci, Podgorač, Podravska
Moslavina,
Podturen,
Pojezerje,
Proložac,
Punitovci,
Satnica
ðakovačka, Semeljci, Sikirevci, Slavonski Šamac, Sopje, Trnava,
Unešić, Velika Kopanica, Voñinci, Vrbanja, Vrbje, Zrinski Topolovac.
2. In base al criterio delle difficoltà strutturali:
•
Cernik, Galovac, Kula Norinska, Lećevica, Lokvičići, Oriovac, Otok
(Contyea di Spalato e Dalmazia), Otok (Contea di Vukovar e Srijem),
Pakoštane,
Runovići,
Starigrad,
Suhopolje,
Vladislavci,
Zagvozd,
Zažablje.
3. In base al criterio demografico:
•
Bednja, Berek, Bosiljevo, Brinje, Brod Moravice, Crnac, Čañavica,
Čaglin, Generalski Stol, Grožnjan, Ivanska, Kraljevec na Sutli, Lanišće,
Netretić, Oprtalj, Perušić, Pisarovina, Pokupko, Prgomet, Ribnik,
Unešić, Zagorska Zela, Žumberak.
Gli imprenditori/le imprese residenti nelle aree del I gruppo e nella Città di
Vukovar fruiscono delle seguenti agevolazioni:
Periodo di sfruttamento
delle agevolazioni
Aliquota dell’imposta
sull’utile
Sconto rispetto
all’aliquota ordinaria
2008-2010
0%
100%
2011-2013
5%
75%
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Business Guide - CROAZIA
2014-2016
15%
25%
A partire dall'esercizio 2017
20%
0%
La condizione generale per poter usufruire delle agevolazioni di cui sopra è lo
svolgimento dell’attività nelle aree menzionate, avere più di 5 dipendenti assunti a
tempo indeterminato di cui più del 50% ha la residenza ed il domicilio nelle aree per
almeno 9 mesi all’anno.
Ad eccezione di quanto riportato nella tabella sopra, gli imprenditori che
svolgono l’attività di agricoltura e di pesca nelle aree appartenenti al I gruppo e nella
città di Vukovar sono esentati del pagamento dell’imposta sull’utile fino all’entrata
della Repubblica di Croazia nell’UE.
Gli imprenditori/le imprese residenti nelle aree del II gruppo usufruiscono
delle seguenti agevolazioni:
Periodo di sfruttamento
delle agevolazioni
Aliquota dell’imposta
sull’utile
Sconto rispetto
all’aliquota ordinaria
2008-2010
5%
75%
2011-2013
15%
25%
A partire dall'esercizio 2014
20%
0%
La condizione generale per poter usufruire delle agevolazioni di cui sopra è lo
svolgimento dell’attività nelle aree menzionate, avere più di 5 dipendenti assunti a
tempo indeterminato di cui più del 50% ha la residenza ed il domicilio nelle aree
menzionate per almeno 9 mesi all’anno.
Ad eccezione di quanto riportato nella tabella sopra, gli imprenditori che
svolgono l’attività di agricoltura e di pesca nelle aree appartenenti al II gruppo pagano
l’imposta sull’utile nella misura del 5%.
Gli imprenditori residenti nelle aree del III gruppo fruiscono delle seguenti
agevolazioni:
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Periodo di sfruttamento
delle agevolazioni
Aliquota dell’imposta
sull’utile
Sconto rispetto
all’aliquota ordinaria
2008-2010
15%
25%
2011-2013
17%
13%
A partire dall'esercizio 2014
20%
0%
La condizione generale per poter usufruire delle agevolazioni di cui sopra è lo
svolgimento dell’attività nelle aree menzionate, avere più di 5 dipendenti assunti a
tempo indeterminato di cui più del 50% ha la residenza ed il domicilio nelle aree
menzionate per almeno 9 mesi all’anno.
Ad eccezione di quanto riportato nella tabella sopra, gli imprenditori che
svolgono l’attività di agricoltura e di pesca nelle aree appartenenti al III gruppo
pagano l’imposta sull’utile nella misura del 15%.
1.2.7. Esistono agevolazioni per chi investe in settori o comparti in crisi?
Per le agevolazioni agli imprenditori che operano nel settore di agricoltura e di
pesca si veda sopra.
Vista la notevole presenza di settori industriali con produzioni labor intensive,
la Legge sulla paga minima prevede un periodo di transizione nell’applicazione della
stessa della durata di 4 anni per i seguenti settori:
•
tessile;
•
lavorazione del legno;
•
calzaturiero e lavorazione pelle.
I settori elencati sopra godono di un adeguamento graduale all’importo della
paga minima. L’applicazione graduale prevede i seguenti sconti per i datori di lavoro:
•
1° anno di applicazione (dalla paga di luglio 2008) i datori di lavoro
sono obbligati a pagare il 94% della paga minima prevista dalla Legge
sulla paga minima ovvero 2.814,00 Kune;
•
2° anno di applicazione i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
96% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima;
•
3° anno di applicazione i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
97% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima;
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•
4° anno di applicazione i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
98% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima.
1.2.8. Esistono agevolazioni collegate alla crescita occupazionale
prodotta dall’investimento?
Sì, oltre a quelle menzionate in 2.1.3. la Legge sulla promozione degli
investimenti prevede contributi a fondo perduto per l’apertura di nuovi posti di lavoro.
Il contributo ammonta da 1.500,00 a 3.000,00 Euro per ogni posto di lavoro, in
dipendenza del tasso di disoccupazione nella Contea dove vengono aperti i nuovi posti
di lavoro. I posti di lavoro devono essere mantenuti per cinque anni.
1.2.9. Esistono agevolazioni collegate alla capacità di produzione e/o
esportazione che verrà generata dall’investimento?
Non definite dalle leggi, però lo Stato tramite i ministeri e/o agenzie spesso
propone bandi specifici.
1.2.10. Esistono agevolazioni per interventi di recupero realizzati su
aziende in crisi o in ristrutturazione?
No.
1.3.
TUTELA DEGLI INVESTIMENTI
1.3.1. Esistono leggi che regolamentano gli investimenti stranieri?
Legge sulle società commerciali, G.U. 111/93, 34/99, 118/03, 107/07,
146/08 e 137/09; Legge sugli incentivi agli investimenti in G.U. 73/00. Legge sulla
promozione degli investimenti, pubblicata sulla G.U. 138/06 ed entrata in vigore il 1˚
gennaio 2007.
Legge sull’imposta sull’utile in G.U. 177/04, 90/05, 57/06, 148/08 e 80/10
(146/08 in vigore con la data di entrata nell’UE).
La Croazia ha sottoscritto numerosi accordi sulla promozione e protezione
degli investimenti, quello con l’Italia è stato sottoscritto il 05.11.1996 ed è in vigore
dal 12.06.1998. L’accordo è stato pubblicato sulla G.U. degli accordi internazionali
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04/97, mentre l’entrata in vigore è stata pubblicata sulla G.U. degli accordi
internazionali 10/98.
1.3.2. Esistono leggi che impediscono che con provvedimenti successivi
venga peggiorato il trattamento cui l'investitore straniero era
stato assoggettato al momento della realizzazione dell'iniziativa?
Sì (art. 49 della Costituzione della Croazia).
1.3.3. Esiste un’agenzia/autorità nazionale per la promozione degli
investimenti stranieri?
All’interno del Ministero dell’economia, lavoro e imprenditoria esiste la
Direzione per la promozione degli investimenti e delle esportazioni e all’interno della
Direzione esiste il Dipartimento per la promozione degli investimenti.
Ministero dell’economia, lavoro e imprenditoria
Dipartimento per la promozione degli investimenti
Ulica Grada Vukovara 78
Tel.: 00385 1 6106924
Fax: 00385 1 6109178
Persona di contatto: Sanja Rendic - Miocevic
www.mingo.hr
1.4.
PARTECIPAZIONE AGLI INVESTIMENTI
1.4.1. Come è disciplinata la partecipazione agli investimenti
dell’investitore straniero?
Gli artt. 619 e 620 della Legge sulle società commerciali definiscono
l’investitore straniero e di seguito lo equiparano a quello locale.
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1.4.2. L'investitore straniero può possedere il controllo di maggioranza
dell'investimento, anche senza doversi associare a partner locali?
Visto che gli investitori stranieri sono equiparati a quelli croati, l’investitore
straniero gode delle stesse condizioni di quello locale. Uniche eccezioni sono i settori
dove la partecipazione degli stranieri è limitata o vietata (si veda il paragrafo 2.1.).
Non esistono limiti percentuali riguardo al controllo dell'investimento nelle
società di capitali (ad eccezione dei settori indicati nel paragrafo 2.1.3.).
1.4.3. La partecipazione può rimanere straniera a tempo
indeterminato?
Sì, eccetto per gli investimenti per i quali è stata data concessione da parte
del Governo o del Parlamento Croato (investimenti nei beni demaniali, nei terreni
agricoli e nelle foreste concessioni oltre 20 anni).
1.5.
CONTENZIOSI E ARBITRATI
1.5.1. A quale disciplina è assoggettato il contenzioso derivante da
inadempimento contrattuale?
Il contenzioso derivante da inadempimento contrattuale è sottoposto alla
procedura ordinaria, salvo che il contratto non preveda espressamente una forma
particolare (arbitrato) o una sede differente (tribunale competente).
1.5.2. Per quali istituti giuridici è vietata l’applicazione del diritto
straniero?
Per i contenziosi tra due persone giuridiche croate e nel caso in cui l’oggetto
del contenzioso (immobile) sia sito in Croazia.
1.5.3. È possibile che le parti di un contratto deferiscano le controversie
da esso nascenti a giudici ordinari di uno Stato straniero?
Sì, se una delle parti è straniera.
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1.5.4. È possibile che le parti di un contratto deferiscano le controversie
da esso nascenti ad un arbitrato? A qualsiasi tipo di arbitrato o
solo ad alcune tipologie?
Sì. Esistono due corti arbitrali presso la Camera di commercio Nazionale a
Zagabria; una (Stalno izabrano Sudiste) che si occupa di dirimere anche le
controversie nascenti tra un soggetto straniero ed uno locale (G.U. 150/02 e 65/04) e
l’altra (Sud casti) che dirime le controversie nascenti tra soggetti giuridici locali
(G.U.66/06, 114/06, 129/07, 8/08). L’arbitrato si usa prevalentemente per le dispute
di carattere internazionale. Internamente si fa ricorso quasi esclusivamente al
Tribunale.
Rif. Leg.: Legge sull’arbitrato G.U. 88/01).
Esiste inoltre il Centro di conciliazione cui funzionamento è regolamentato
dalla Legge sulla conciliazione (G.U. 18/2011)
1.5.5. Sono in vigore nel Paese le Convenzioni internazionali sul
riconoscimento delle sentenze arbitrali?
La Croazia ha sottoscritto la Convenzione di Washington del 1991, la
Convenzione di Ginevra del 1961, in vigore dal 26.07.1993 e la Convenzione di New
York sul riconoscimento e l'esecuzione delle sentenze internazionali arbitrali del
10.06.1958.
La Croazia ha ratificato inoltre le seguenti convenzioni internazionali sul
riconoscimento e l’esecuzione in Croazia delle sentenze arbitrali internazionali:
•
Protocollo di Ginevra sulle clausole arbitrali (contratti internazionali n.
4/59 e 4/94);
•
Convenzione sull’arbitrato (contratti internazionali 9/93);
•
Convenzione
sull'arbitrato
commerciale
internazionale
(contratti
internazionali n. 11/63 e 4/94);
•
Convenzione sul riconoscimento ed esecuzione delle decisioni arbitrali
internazionali (contratti internazionali n. 11/81 e 4/94);
•
Convenzione sull’esecuzione delle decisioni arbitrali internazionali
(contratti internazionali n. 4/59 e 4/94);
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•
Convenzione dell’Aja sulla risoluzione amichevole dei contenziosi
internazionali (Contratti internazionali n. 15/98).
1.6.
SISTEMA GIUDIZIARIO
1.6.1. Come è organizzato l’ordinamento giudiziario nel paese?
Nel procedimento civile, vista la competenza stabilita dalla Legge sul
procedimento civile e dalla Legge sui tribunali, i tribunali di primo e secondo grado, e
di istanza suprema sono:
•
tribunale municipale (općinski sud) → tribunale di contea (županijski
sud) → tribunale supremo (vrhovni sud)
•
tribunale
commerciale
(trgovački
sud)
→
tribunale
commerciale
superiore (visoki trgovački sud) → tribunale supremo (vrhovni sud)
Nel procedimento penale, vista la competenza determinata dalla Legge sul
procedimento penale e dalla Legge sui tribunali, i tribunali di primo e secondo grado, e
di istanza suprema sono:
•
tribunale municipale (općinski sud) → tribunale di contea (županijski
sud) → tribunale supremo (vrhovni sud)
•
tribunale di contea (županijski sud) → tribunale supremo (vrhovni
sud).
In determinati casi elencati dalla legge, il tribunale di contea è competente in
primo grado, sia in pratiche civili, che penali.
1.6.2. Qual è il sistema giuridico che vige nel Paese?
Il sistema giuridico croato appartiene alla Civil Law.
1.6.3. E’ possibile che gli avvocati stranieri possano rappresentare in
quanto tali i propri clienti di fronte ai giudici del Paese?
No. In Croazia l’assistenza legale può essere prestata solo dagli avvocati
iscritti all’Ordine degli avvocati della
Croazia (Hrvatska odvjetnicka komora).
Menzioniamo le principali condizioni per diventare avvocato:
•
cittadini croati con laurea in giurisprudenza (conseguita in Croazia)
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•
superamento dell’esame di Stato.
Questo vuol dire che gli avvocati stranieri non possono rappresentare i loro
clienti davanti ai tribunali e altri organi dello stato croato.
Comunque, in materia di arbitrato, visto che la Legge sull’arbitrato non lo
vieta, gli avvocati stranieri possono rappresentare i loro clienti nelle procedure di
arbitrato in Croazia.
1.6.4. Esiste tra il Paese e l’Italia una convenzione bilaterale per
l’assistenza giudiziaria?
Sì, la Convenzione bilaterale tra la Croazia e l’Italia per la reciproca assistenza
giudiziaria in materia civile e amministrativa è stata firmata a Roma il 03.12.1960 ed è
entrata in vigore il 19.01.1967.
1.7.
PRIVATIZZAZIONI
1.7.1. Quale è il regime delle privatizzazioni?
All’inizio degli anni ‘90 il Governo croato aveva deciso di ristrutturare tutto il
settore industriale e commerciale intraprendendo un processo di trasformazione delle
aziende sociali. Tale processo - regolato da un’apposita Legge che prevedeva la
trasformazione delle aziende sociali in società per azioni o società a responsabilità
limitata - aveva coinvolto 2.650 aziende. Il processo, salvo qualche caso eccezionale
dovuto a cause belliche, si era concluso alla fine del 1992 gettando le basi per l’inizio
di un sostanziale processo di privatizzazione.
Per attuare il programma di privatizzazione venne varata la Legge sulla
Privatizzazione (quella attualmente vigente è pubblicata in G.U. 21/96 del 14.03.1996
e le successive modifiche ed integrazioni in G.U. 71/97 e 73/00) ed istituito il Fondo
per la Privatizzazione diretto dal Ministero della Privatizzazione (il Ministero della
Privatizzazione è stato in seguito accorpato al Ministero dell’Economia, oggi Ministero
dell’Economia, del lavoro e dell’imprenditoria. Attualmente esiste solo il Fondo croato
per la privatizzazione, il cui futuro non è stato definito dal governo).
La prima fase della privatizzazione in Croazia ha visto il coinvolgimento di
dipendenti ed ex dipendenti cui sono state offerte azioni/quote a condizioni
vantaggiose (sconti e pagamento a rate), mentre le rimanenti azioni sono confluite nel
portafoglio del Fondo per la Privatizzazione (circa 2/3 delle rimanenti quote/azioni) e
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del Fondo Pensionistico (circa 1/3). Le piccole e medie aziende si sono privatizzate in
via praticamente autonoma (acquisto da parte di dipendenti ed ex dipendenti), mentre
per i grossi complessi industriali il processo è risultato complesso e lungo, a causa
della “resistenza passiva” attuata dal management che si è spesso opposto alla
frammentazione delle aziende in unità più piccole.
Alla fine del 1992 i suddetti Fondi e le banche che avevano acquisito azioni
(per lo più sotto forma di conversione di debiti) hanno messo in vendita le proprie
azioni/quote adottando i seguenti metodi:
A) Vendita di azioni / quote
Dal portafoglio del Fondo per la Privatizzazione tramite :
•
quotazioni in borsa;
•
aste pubbliche;
•
bando di gara per raccolta pubblica di offerte.
Dal portafoglio del Fondo pensionistico e da quello delle banche tramite:
•
bando di gara;
•
negoziazione diretta.
B) Investimenti di capitale su base contrattuale (ricapitalizzazione)
L’investimento può essere effettuato in denaro, beni o diritti a seguito di
accordi diretti con la società locale.
C) Capitalizzazione dei debiti, i.e. conversione dei debiti in investimenti diretti
(debt-equity-swap)
Nel periodo 1992-1993 gli investitori stranieri hanno preferito il debt-equityswap e la ricapitalizzazione, mentre nel periodo 1994-1995 la modalità predominante
è stata l’acquisto di aziende o pacchetti azionari da parte di “investitori strategici”.
Comunque lo stato continua a vendere i pacchetti azionari ai partner
strategici. Nel mese di luglio 2003 l’offerta dell’azienda petrolifera ungherese MOL è
stata valutata la migliore dal Governo croato, per cui alla stessa sono state vendute il
25% più un’azione della azienda petrolifera statale – INA. Il valore complessivo dalla
transazione era di 505 milioni di Dollari.
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Attualmente nel portafoglio dello Stato sono rimaste quote di 1.112 società. Il
capitale sociale di tutte le società ammonta complessivamente a 177 mld di Kune di
cui 21,8 miliardi di Kune è il valore delle quote di proprietà statale.
Il Fondo ha costituito la società Club Adriatic d.o.o. la quale si occupa della
gestione degli immobili ad uso turistico. Attualmente tale società gestisce 1.100
camere in alberghi e villaggi turistici e 2.079 posti nei campeggi.
Vendita
di
azioni
o
quote
del
portafoglio
del
Fondo
per
la
Privatizzazione
La partecipazione di aziende straniere al processo di privatizzazione gestito
dal Fondo per la Privatizzazione è stata poco numerosa. A tutto il 1997 sono stati
effettuati complessivamente 60 investimenti stranieri per un valore totale di
228.075.548 Euro, soprattutto da Austria (26%), Svizzera (22%) e Svezia (16%), i
dati non includono gli investimenti effettuati dai cittadini croati (persone fisiche)
residenti fuori dalla Croazia; il valore complessivo di questi investimenti nel processo
di privatizzazione ammonta a 150 milioni di DEM. L’Italia si colloca al nono posto; le
aziende italiane hanno effettuato soltanto 3 investimenti (uno del 1992 e due nel
1993), intervenendo nel processo di privatizzazione per un totale di 3.610.743 Euro.
Nel 1998 il Fondo per la Privatizzazione ha praticamente vuotato il proprio
portafoglio detenendo ancora quote di minoranza (da 0% a 50%) in ca. 600 aziende e
una quota di maggioranza (dal 50% al 99,99%) in sole 30 aziende.
Nella tabella di seguito si trovano i risultati dell’attività del Fondo ottenuti nel
periodo 1993–2003:
1993-1999
Bandi pubblici
Numero di società
Valore nominale
Pagato
Non pagato
342
2,5 mld Kune
1,667 mln Kune
840 mln Kune
Borsa
Numero di società
Valore nominale
Pagato con i crediti valutari
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287
2,047 mld Kune
1,818 mld Kune
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dei cittadini
Contanti
230 mln Kune
TOTALE
3,7 mld Kune
2000-2003
Bandi pubblici
Numero di società
35
Valore nominale
1,26 mld Kune
Prezzo realizzato
542 mln Kune
Borsa di Zagabria
Numero di società
469
Valore nominale
1,063 mld Kune
Prezzo realizzato
58 mln Kune
Borsa di Varazdin
Numero di società
830
Valore nominale
2,6 mld Kune
Prezzo realizzato
753 mln Kune
TOTALE
1,353 mld Kune
Nella tabella seguente sono riportati gli investimenti più importanti fatti
dall’inizio del 2000 fino a settembre 2008:
Investitore
Descrizione
Heidelberg Cement
Acquisto di quote dell’Istra Cement
35 mln Kune
Daimler-Chrysler
(Euroline)
Costruzione del Centro Daimler-Chrysler a
Zagabria
20 mln DEM
Ministero Affari Esteri del
Canada
Progetto di sminamento
Società slovena di
sviluppo
Acquisto dell’ELAN dalla Privredna Banca
14 mln DEM
Agenzia TDA
Finanziamento dello studio per un nuovo
impianto nella raffineria Urinj
500.000 USD
CIE des Levures
Lesaffre-Fra
Acquisto della ditta Kvasac d.o.o. di Pliva d.d.
12 mln Euro
OPIC-Agenzia del
Governo USA
Annuncio del finanziamento di 13 progetti che
necessitano di ulteriori studi
1,2 mlrd USD
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Importo
2 mln USD
Pag. 34
Business Guide - CROAZIA
Unione Europea
Finanziamento del ritorno dei profughi serbi, la
strada Adriatico-Ionica, ecc…
EBRD
Investimento nell’infrastruttura turistica delle
ditte Istraturist d.d. e Jadranturist d.d.
Hypovereinsbank
Credito a Pliva d.d per la fornitura del materiale
granulare e della Biotecnologia da AeromaticFidler
96 mln Kune
Exim banca (Turchia)
Finanziamento della costruzione di un albergo e
di un campo da golf nella contea DubrovackoNeretvanska.
100 mln USD
Regent Europe Ltd.
(Regeinvest d.d.)
Acquisto del 10% di quote della Dalmatinska
Banka d.d.
Cca. 220 mln
Kune
Regent Europe Ltd.
Ha annunciato investimenti che ammontano a
100 mln USD
Edwin Roth
Finanziamento del progetto di ricostruzione e
costruzione di autentiche case dalmate
80 mln DEM
Deutsche Investitions
und
Entwicklungsgesellschaft
Aumento di capitale del cantiere navale Viktor
Lenac
58,24 mln USD
N.V.
Beleggingmaatschappij
Ela III Tondach (gruppo
Ziegelwerke)
Aumento di capitale del Ceter di Dakovo
26 mln Kune
Gleinstatten Int. Lutimex
Aumento di capitale della Fabbrica di filati di
Fiume
40 mln Kune
Unicredito
Ottenimento del 63% delle quote della Splitska
Banka*
48,4 mln USD
Regent Europe Ltd.
Ottenimento dell’87,15% delle quote di
Istarska Banka
20,9 mln USD
Endicott
Acquisto del 71,41% delle azioni di Hoteli
Cavtat
25,28 mln Euro
Essential finance
International Milano
Acquisto del villaggio turistico Crvena Luka
(Zadar)
31,45 mln Kune
Walter Wolf, Austria
Acquisto del pacchetto azionario (64,2%) di
Puris
19 mln DEM
Amga, Udine
Acquisto del 17% delle quote della società
municipale fornitrice del gas a Fiume Energo
d.o.o.
Gruppo Anker, Italia
Acquisto dell’albergo Lafodija, isola Lopud
Mecelj, Russia
Acquisto delle quote dell’Acciaieria di Sisak**
Ros Maris, Malta
Acquisto dell’albergo Internacional, isola Hvar
2,5 mln Euro
Jareb & Schloch
Acquisto del 56% delle azioni dell’azienda
turistica Vodicanka, Vodice
21 mln Kune
Acquamarin, società
croata a capitale
ungherese
Azienda turistica Jelsa, isola Hvar
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134 mln Euro
60 mln DEM (da
200 mln Euro)
29 mln Kune
28 mln kn
Pag. 35
Business Guide - CROAZIA
Phoenix International,
Geramania
Acquisto azioni della società Farmacia d.d.
MOL, Ungheria
Acquisto del pacchetto azionario (25%) di INA
d.d.
Orco Property Group,
Luxembourg
Acquisto del pacchetto azionario (55%) della
società turistica Suncani Hvar d.d.
Same Deutz Fahr Group,
Italia
Acquisto del pacchetto azionario (86%) della
società per la produzione delle attrezzature
agricole Djuro Djakovic
8,4 mln Euro
Gruppo Tulipan, (società
croata partecipata da
Jurgen Berth Steinke –
Germania)
Acquisto del pacchetto azionario (70,73%)
della società alberghiera Kastelanska Rivijera
18 mln Kune
Property Landmark,
Gran Bretagna
Aumento di capitale della Fabbrica Dalmazia,
Dugi Rat
8,5 mln Euro
Gruppo Sociètè
Generale, Francia
Ottenimento delle azioni di HVB Splitska Banka
d.d.
cca. 900 mln
Euro
Veneto Banca, Italia
Ottenimento del 91,91% delle quote di
Gospodarsko-kreditna Banka (adesso Veneto
Banka d.d.)
Banco Popolare di
Verona e Novara
Ottenimento del 78,43% delle quote di Banka
Sonic d.d. (adesso Banco popolare Croatia d.d.)
23,7 mln Euro
Barr Pharmaceuticals,
Inc.
Ottenimento del 92% delle quote di Pliva d.d.
2,5 mlrd USD
Commercial Metals
International
Ottenimento del 100% delle quote di Valjaonica
Cijevi Sisak
37 mln Kune
Bilfinger Berger Power
Services
Acquisto del pacchetto azionario (50% + 1
azione) della ðuro ðaković montaža d.d.
63 mln Kune
505 mln USD
...
* la partecipazione è stata già venduta
** il contratto è stato sciolto e le azioni sono state di nuovo passate al Fondo
Attualmente il Fondo per la privatizzazione, per la vendita delle quote oppure azioni,
utilizza due metodi:
o
bandi pubblici (raccolta pubblica delle offerte): nei casi dove il
Fondo
per
la
privatizzazione
dispone
con
la
quota
di
maggioranza nelle società;
o
offerte tramite la borsa: nei casi dove il Fondo per la
privatizzazione dispone con pacchetti di minoranza.
Con la data 31 marzo 2011 è entrata in vigore la decisione del Governo con la quale il
Fondo per la privatizzazione cessa con la propria attività e le sue funzioni vengono
prese dalla Agenzia per la gestione del patrimonio di stato.
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Business Guide - CROAZIA
Privatizzazione di società pubbliche
Il processo di privatizzazione finora realizzato ha coinvolto una sola società
pubblica: Telekom. Per quanto riguarda le società pubbliche:
•
INA – Industrija nafte d.d. (società petrolifera) e
•
Hrvatska elektroprivreda d.d.
(Ente
croato distribuzione energia
elettrica).
Nella G.U. 32/02 sono state pubblicate le Leggi sulla privatizzazione delle due
grandi
società
pubbliche
menzionate
sopra
–
INA
e
HEP.
Come
già
detto
precedentemente il 25% più una azione della società petrolifera è stato venduto
all’ungherese MOL (prima fase della privatizzazione conclusa nell’anno 2003).
Nell’anno 2005 il 7% delle azioni è stato concesso senza compenso al Fondo dei
combattenti di guerra. Nell’anno 2006 sulla borsa è stato offerto e venduto il 17%
delle azioni, mentre nella recente vendita agli attuali ed ex dipendenti della società è
stato venduto un ulteriore 7% delle azioni. Nell’anno 2008 l’ungherese MOL ha
lanciato l’offerta pubblica per l’acquisto delle azioni dell’INA (30,16% delle azioni – che
non sono proprietà del Governo Croato e MOL). Dopo questa operazione MOL aveva il
44,3% delle azioni nell’INA. Attualmente le azioni sono divise tra MOL (47,155%),
Governo Croato (44,836%) e investitori privati e istituzionali (8,009%).
Per quanto riguarda la privatizzazione della HEP, con la Legge sulla cessazione
dell’applicazione
della
Legge
sulla
privatizzazione
della
HEP
(G.U.
21/10)
la
privatizzazione è stata interrotta.
La società italiana Edison ha stipulato con INA (aprile 2002) il contratto sulla
collaborazione nelle ricerche, sfruttamento e produzione sulle piattaforme posizionate
nell’Adriatico.
Va ribadito che la legge recita che la decisione sull’effettiva privatizzazione di
ogni singolo ente dovrà essere deliberata direttamente dal Governo della Croazia su
proposta dei ministeri competenti.
La prima fase della privatizzazione della Telecom croata è stata conclusa
nell’ottobre del 1999 quando la Deutsche Telekom ha acquistato il 35% del pacchetto
azionario per un importo complessivo di 850 milioni di USD. La seconda parte della
privatizzazione si è svolta nell’ottobre del 2001 quando è stato venduto un ulteriore
16% delle azioni per un valore complessivo di 500 milioni di Euro. Questa fase è stata
conclusa nel settembre 2007. Nell’anno 2008 si è dato corso alla vendita dell’ulteriore
7% delle azioni ai dipendenti ed ex dipendenti della società. Attualmente le azioni
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Pag. 37
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sono divise tra Deutsche Telekom (51,0%), Governo Croato (3,6%), investitori privati
e istituzionali (38,4%) e il Fondo dei combattenti di guerra (7,0%).
La privatizzazione della società Croatia Osiguranje d.d. (società che copre il
58,5% del mercato croato delle assicurazioni) avrebbe dovuto essere già completata
ma il Governo non ha accettato le offerte pervenute dalle compagnie assicurative
Allianz AG e Triglav.
Al concorso per la concessione per la terza rete della TV nazionale è stata
scelta l’offerta del consorzio composto da RTL ed alcune società croate.
E’ stata inoltre portata a termine la gara per la concessione della terza rete
mobile. L’unica offerta pervenuta è quella della società Tele 2 d.o.o., un consorzio
composto da alcune società croate e dalla società Tele 2, gestore della rete mobile
svedese. Tale operatore ha iniziato a svolgere l’attività nel terzo trimestre 2005. Per
quanto riguarda concessioni UMTS, ad oggi sono state rilasciate tre concessioni.
Privatizzazione dei cantieri navali
Attualmente non ci sono bandi per la privatizzazione.
Privatizzazione del sistema bancario
Il capitale straniero (soprattutto quello italiano, tedesco ed austriaco) è
fortemente
presente
nel
sistema
bancario
croato.
Sono
state
concluse
le
privatizzazioni della Rijecka, Splitska, Istarska, Privredna Banka, Dalmatinska Banka,
Sisacka Banka. La Trgovacka, la Bjelovarska e la Cakovecka Banka sono state
acquistate dall’Erste Bank di Wienna (40%) e dalla Steiermarkische Bank di Graz
(40%) che hanno creato una sola banca, la Erste Steiermarkische Banka. Sono state
inoltre privatizzate la Dubrovacka Banka, la Zagrebacka Banka, Medjimurska Banka e
la Convest Banka.
Dopo una sorta di incauto acquisto della Rijecka Banka da parte della
Bayerische Landesbank, quest’ultima ha ceduto allo Stato le azioni (59,9%) dopo la
scoperta di forti debiti. Lo Stato ha venduto poi la Rijecka all’austriaca Erste Bank. Per
l’85% delle azioni, la Erste Bank ha pagato 55 milioni di Euro e si è impegnata a
ricapitalizzare la banca con altri 100 milioni di Euro. Dopo il 1˚ agosto 2003 Erste
Steiermarkische Bank ha sede a Fiume e comprende dunque, oltre alle banche
menzionate prima, anche la Rijecka Banka con la quale è stata fusa.
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Il primo istituto di credito italiano presente in Croazia è stata la Cassa di
Risparmio di Trieste. Una più forte presenza italiana sul mercato bancario croato è
stata raggiunta con la privatizzazione della Privredna Banka di Zagabria, di cui il
gruppo Intesa San Paolo ha acquistato il 76,3% delle azioni. La parte rimanente è
posseduta dalla BERS. Tramite il pacchetto azionario di Privredna Banka, gruppo
Intesa San Paolo possiede anche le altre banche del gruppo: RiAdria Banka, Laguna
Banka (incorporate), Krapinsko-Zagorska Banka e Medjimurska Banka.
Unicredito italiano è diventato proprietario della Splitska Banka acquistando il
63% delle azioni per un totale di 48,4 milioni di Euro, ed ha poi rivenduto le quote a
Bank Austria (membro del gruppo tedesco HVB) e successivamente al gruppo francese
Sociètè Generale. Tramite Bank Austria Creditanstalt Unicredito assieme con Allianz
AG possiede la Zagrebacka Banka. Il 1° luglio 2004 la Varazdinska Banka d.d. è stata
incorporata alla Zagrebacka Banka. Il 30 giugno la Dresdner Bank Croatia è stata
incorporata alla Zagrebacka Banka d.d. e il 26.02.2005 la Banca Popolare di Verona e
Novara ha acquistato il 78,43% delle azioni della Banco Popolare Croatia d.d..
Il
30.06.2008 le azioni in possesso della Banca Popolare di Verona e Novara erano il
99,44%. Il 26.03.2006 il Gruppo Veneto Banca ha acquistato il 76% delle azioni di
Veneto Banka d.d., di cui possiede l’intero capitale dal 30.06.2008. A maggio 2007 la
Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ha acquistato il 77,35% delle quote
della Banka Kovanica d.d., dal 30.06.2008 la partecipazione è al 90,32%.
Attualmente, i gruppi controllano il 50% ca. del mercato bancario croato.
Charlemagne Capital (adesso SEEF Holding Ltd.), dopo l’acquisto delle singole
banche: Istarska, Sisacka e Dalmatinska, ha proceduto alla fusione delle stesse ed è
nata un’unica banca denominata Nova Banka d.d.. La Dubrovacka Banka d.d., che è
posseduta al 100% da Nova Banka d.d. è stata incorporata alla Nova Banka d.d. il 1°
ottobre 2004. Nova Banka d.d. è stata acquisita dall’istituto bancario ungherese OTP e
adesso si chiama OTP Banka Hrvatska d.d.
Le uniche due banche che sono rimaste di proprietà dello Stato, la Croatia
Banka e la Hrvatska Postanska Banka probabilmente si fonderanno. La Kvarner Banka
è stata acquistata nel febbraio 2007 da BKS Bank e dal 01.09.2008 ha assunto la
nuova ragione sociale BKS Bank.
Il sistema bancario croato è composto da 32 banche: 15 sono di proprietà
straniera, 14 di proprietà privata croata e le rimanenti 2 sono ancora di proprietà dello
Stato.
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Settore turistico
Va rilevato che il settore turistico nel primo decennio delle privatizzazione non
ha registrato sostanziali investimenti. Tra il 1993 fino alla prima metà del 2001 il
valore complessivo degli investimenti esteri diretti nel settore turistico risultava pari
ad appena il 2,68% degli IDE.
Due villaggi turistici sono gestiti da un’imprenditore italiano, uno a Medulin e
un’altro a Valbandon (Pula), quest’ultimo è aperto dall’anno 2000 ed è costruito su un
terreno in concessione.
L’imprenditore italiano Piovesana a settembre 2007 ha venduto le azioni di
Arenaturist d.d. (una della più importanti società turistico-alberghiere in Istria) alla
banca d’affari Goldman Sachs.
Una nuova presenza degli imprenditori italiani in Istria è stata realizzata
dall’imprenditore Filippo Horstmann che ha acquistato a Rabac un campeggio e un
complesso di tre alberghi per un valore complessivo di 15 milioni di DEM.
Vicino a Zadar, un'altra azienda italiana – Essential Finance International di
Milano ha acquistato il vilaggio turistico Crvena Luka, il valore d’acquisto è di 31,45
milioni di Kune.
Il 13.11.2000 è stato firmato il contratto (valore 20 milioni di USD) per il
rinnovamento dell’albergo Imperial a Dubrovnik che in seguito farà parte della catena
Hilton.
La società turistica spagnola Endicott Compagnia de Turismo ha comprato dal
Fondo croato per la privatizzazione il 71,45% delle azioni della società alberghiera
Hoteli Cavtat di Cavtat per 25,28 milioni di Euro. Tale partecipazione è stata
aumentata con le azioni provenenti dall’OPA all’80,81%.
Sono state completate le privatizzazioni della società Hoteli Haludovo d.d.
sull’isola di Veglia (Krk). Nell’agosto del 2002 è stato venduto il pacchetto azionario
del 66,82% della società Hoteli Primosten per un valore complessivo di 1,6 milioni di
Kune. Il compratore è la società di diritto croato Diamant marina posseduta da
investitori ungheresi.
Alla fine dell’anno 2003, la società austriaca Real 4 You/Magnum ha
acquistato 3 alberghi ad Abbazia: Palma, Astoria e Opatija.
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La società Aesterna Alex, partecipata di capitale russo, ha acquistato la
società alberghiera Baska Voda.
Come già indicato, il gruppo lussemburghese Orco Property Management ha
acquistato il pacchetto azionario del 55% della società Suncani Hvar, proprietaria di
una catena alberghiera situata sull’isola di Lesina. Questa operazione di privatizzazione
è il primo esempio dell’applicazione del sistema di partnership tra lo Stato ed il
privato.
Privatizzazione tramite voucher
Una massiccia parte del portafoglio del Fondo per la Privatizzazione è stato
riservato per la seconda fase del processo di privatizzazione in cui sono stati emessi
voucher a favore di determinate categorie della popolazione che, in base alla legge
sulla privatizzazione, hanno avuto il diritto ad acquisire gratuitamente partecipazioni
nelle aziende prescelte. Va ribadito che, a causa della nota situazione venutasi a
creare negli anni novanta in Croazia, è stato adottato il modello di privatizzazione con
voucher che ha visto coinvolto soltanto il 5% della popolazione croata (invalidi di
guerra, famiglie dei combattenti e civili deceduti o dispersi, profughi, altre persone
penalizzate dalla guerra ecc.). la distribuzione dei voucher è stata realizzata in tre fasi,
da giugno a settembre del 1998, e ha coinvolto azioni di ben 471 società croate. Il
valore ufficiale complessivo di tali aziende è stato stimato in poco meno di 7 miliardi di
USD, mentre sono state messe a disposizione del programma di acquisizione dei
voucher azioni aventi un valore di ca. 2 miliardi di USD. Tra le azioni più appetibili
messe in lizza vengono rilevate quelle appartenenti al settore turistico (23%) seguite
da quelle dell’industria (16%), del settore chimico (13%), agro alimentare (9%) e del
commercio (8%). Da rilevare che i beneficiari della privatizzazione tramite voucher
hanno potuto aderire al processo in via autonoma oppure dare mandato ad uno dei
sette Fondi d’investimento gestione voucher (PIF-Privatizacijski investicijski fondovi) la
cui costituzione è stata approvata da apposita Legge varata nell’ottobre del 1997. Alla
privatizzazione tramite voucher hanno aderito complessivamente 13.853 beneficiari in
forma autonoma. I sette fondi (Pleter, Expandia, Velebit, Sunce, Dom, SNF e
Slavonski PIF) successivamente si sono trasformati in fondi chiusi. Nella tabella
sottostante si trova l’evidenza del numero dei fondi di investimento suddivisi in
categorie.
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Fondi d'investimento aperti
Con offerta pubblica
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
04/2011
41
56
72
100
126
130
130
124
41
56
62
83
98
103
103
101
Contanti
12
13
15
15
17
20
20
19
Obbligazioni
10
15
14
14
14
10
10
7
Misti
11
15
18
18
19
20
21
20
8
13
15
36
48
53
52
55
9
16
26
25
25
23
1
3
3
3
Azionari
Con offerta privata
Contanti
Obbligazioni
1
1
1
1
1
1
Misti
6
6
9
10
10
9
Azionari
2
9
15
15
11
10
1
1
2
2
2
Fondi d'investimento aperti
venture capital
2
5
6
7
9
11
10
8
8
Con offerta pubblica
4
4
4
4
4
4
4
4
Con offerta pubblica investimenti
immobiliari
1
2
3
5
7
6
4
Fondi d'investimento chiusi
4
Fonte: HANFA (Agenzia croata per la supervisione dei servizi finanziari)
Mercato dei capitali
La privatizzazione ha posto le basi per lo sviluppo del mercato dei capitali in
Croazia che in una prima fase vedeva operare due borse valori: la Borsa di Zagabria e
la Borsa di Varazdin.
La Borsa di Varazdin è nata dalla trasformazione del Mercato
Over-The-Counter di Varazdin, con approvazione della Commissione di titoli il
03.07.2002 (G.U. 79/02), mentre la Borsa di Zagabria è stata fondata nel 1918 chiusa
nel 1946 da parte del regime comunista e inaugurata nuovamente nel 1991 quale
istituzione privata fondata da venticinque banche commerciali e due compagnie
d’assicurazione.
Alla fine di dicembre 2006 è iniziato il processo formale di fusione della borsa
di Zagabria con la borsa di Varazdin. Dopo la finalizzazione di tale processo conclusa il
16.03.2007, in Croazia esiste solo una borsa, la quale svolge l’attività sotto la ragione
sociale Zagrebacka burza d.d. con sede a Zagabria.
Riferimenti normativi sulla privatizzazione:
1) Legge sulla privatizzazione (G.U. 21/96, 71/97, 73/00)
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2) Legge sui Fondi di investimento della privatizzazione – PIF (G.U. 109/97,
114/01)
3) Legge sul Fondo della privatizzazione (G.U. 84/92, 70/93, 76/93, 19/94,
52/94, 87/96)
4) Legge sulla privatizzazione della Telecom croata (G.U. 65/99, 68/01)
5) Legge sulla privatizzazione dell’INA (G.U. 32/02)
6) Decisione sulle modalità della vendita, sul prezzo, termini e condizioni
della vendita delle azioni di INA tramite il bando pubblico con le agevolazioni
particolari ai cittadini croati (G.U. 104/06, 113/06, 122/06, 129/06)
7) Decisione sulle modalità della vendita, sul prezzo, termini e condizioni
della vendita delle azioni di INA ai dipendenti ed ex-dipendenti della società e
delle società del gruppo (G.U. 77/07, 94/07, 104/07)
8) Legge sulla cessazione dell’applicazione della Legge sulla privatizzazione
della HEP (G.U. 21/10)
9) Regolamento sulla partecipazione dei PIF nella privatizzazione con i
voucher (G.U. 125/97)
10) Interpretazione dell’articolo 24 della Legge sulla privatizzazione (G.U.
16/98)
11) Legge sull’acquisto delle società per azioni (G.U. 109/07, 36/09)
12) L’omologa della Commissione delle azioni per il passaggio delle azioni dal
Fondo della privatizzazione al Ministero dei lavori pubblici, ricostruzione e
costruzione (G.U. 96/00)
13) Legge sulla revisione della trasformazione e della privatizzazione (G.U.
44/01, 143/02, 115/05)
14) Legge sul mercato delle carte di valore (G.U. 84/02, 138/06)
15) della vendita delle azioni di T-HT tramite il bando pubblico con le
agevolazioni particolari ai cittadini croati (G.U. 91/07, 94/07).
1.7.2. Quali sono le autorità competenti in materia di privatizzazione?
Il Ministero della Privatizzazione è stato soppresso e le sue funzioni sono
esercitate dal Ministero dell’Economia, del lavoro e dell’imprenditoria. Per informazioni
può essere contattato il seguente riferimento presso il Fondo per la privatizzazione:
Agenzia per la gestione del patrimonio di stato
Ivana Lučića 6 - 10000 Zagabria
Tel.: 00385 1 6343111
Club Adriatic d.o.o
Ivana Lučića 6 - 10000 Zagabria
Tel.: 00385 1 6111271
Fax: 00385 1 6111254
Persona di contatto: Ivica Prevolšek, direttore
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1.8.
REGIME DELLA PROPRIETA’
1.8.1. Qual è il regime della proprietà?
Il diritto di proprietà in Croazia è tutelato dalla Costituzione e da apposite
leggi: Legge sul diritto di proprietà ed altri diritti reali, Legge sulle Concessioni, Codice
Marittimo, Legge sui terreni agricoli, ecc..
La normativa vigente definisce persona fisica straniera chi non è in possesso
della cittadinanza della Repubblica di Croazia (ove non diversamente prescritto),
mentre per persona giuridica straniera si intende un’entità la cui sede non è registrata
sul territorio della Repubblica di Croazia (ove non diversamente prescritto dalla legge).
Si sottolinea a tale proposito che la società costituita in Croazia con capitale straniero
viene considerata, a tutti gli effetti, persona giuridica croata e non persona giuridica
straniera.
Non ci sono limitazioni per quanto concerne il diritto di proprietà di beni
mobili.
Immobili ad uso abitativo, commerciale ed industriale:
La materia è definita dalla Legge sul diritto di proprietà ed altri diritti reali
(G.U. 91/96, 73/00, 114/01, 79/06, 141/06, 146/08, 38/09 e 153/09), entrata in
vigore il 01.01.1997.
Dal 1° febbraio 2009 i cittadini dell'UE hanno lo stesso trattamento dei
cittadini croati nella compravendita di immobili. Questo deriva dalle disposizioni di cui
all'articolo 60 dell'Accordo di stabilizzazione ed associazione (ASA) tra la Repubblica di
Croazia e le Comunità Europee e i loro Stati membri entrato in vigore il 1° febbraio
2005. Tramite la modifica e integrazione della Legge sul diritto di proprietà ed altri
diritti reali pubblicata sulla G.U. 146/08 (art. 358) tale diritto è stato dato ai soli
cittadini dell'UE, mentre per gli altri stranieri rimarranno in vigore le norme vigenti
(necessario il consenso del Ministro di Grazia e Giustizia). La liberalizzazione non
riguarda i terreni agricoli né ambiti di protezione naturale. Per le zone agricole, la
Croazia ha chiesto una moratoria di 12 anni dalla data dell'entrata nell'UE, per
mantenere le limitazioni vigenti all'acquisto di tali immobili. Con la liberalizzazione del
mercato degli immobili per i cittadini membri Ue la Croazia eliminerà l’ultima barriera
oggi esistente alla libera circolazione dei capitali, una delle libertà fondamentali interne
all’UE.
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Pag. 44
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La persona fisica o giuridica straniera non può essere titolare di immobili
ubicati in zone di interesse particolare per la sicurezza della Repubblica di Croazia, ove
non diversamente prescritto dalla legge. Per la persona straniera che è diventata
titolare di immobili in zona che successivamente è stata proclamata di interesse
particolare per la sicurezza della Repubblica di Croazia, cessa il diritto di proprietà di
tale immobile con diritto al risarcimento. Altresì, il risarcimento è previsto qualora la
persona straniera non possa diventare titolare dell’immobile ereditato ubicato nelle
zone successivamente proclamate di interesse particolare per la sicurezza della
Repubblica di Croazia.
Le concessioni sui beni demaniali vengono rilasciate in conformità con la
Legge sui beni demaniali e porti marittimi (G.U. 158/03, 141/06, 38/09).
I beni demaniali sono di esclusiva proprietà statale. Per utilizzare immobili e
terreni situati sulla riva del mare è necessario ottenere la concessione dello Stato
croato oppure della regione che amministra i beni demaniali per conto dello Stato. Le
concessioni sui beni demaniali possono avere una durata da 5 anni fino ad un
massimo di 99 anni.
Le concessioni per lo sfruttamento economico dei beni demaniali vengono
assegnate mediante bando pubblico in base alle offerte pervenute:
•
la concessione per lo sfruttamento del bene demaniale e per l’utilizzo e
la costruzione degli immobili di importanza per la contea viene
conferita dall’assemblea della Contea per un periodo massimo di 20
anni (tale termine può essere prolungato per ulteriori 10 anni, con
l’autorizzazione del governo);
•
la concessione per lo sfruttamento del bene demaniale e per l’utilizzo e
la costruzione degli immobili di rilevanza statale viene rilasciata dal
governo per un periodo massimo di 50 anni;
•
la concessione per la costruzione di immobili nuovi di rilevanza statale,
che richiedono investimenti elevati e che non produrranno benefici
economici prima di 50 anni, viene conferita dal governo con il
consenso del Parlamento per un periodo maggiore ai 50 anni;
Per quanto riguarda, lo sfruttamento delle materie prime minerali e
l’ottenimento della concessione per tale attività, l’autorità competente è il Ministero
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dell’economia, del lavoro e dell’imprenditoria - Direzione energetica e mineraria -,
oppure l’organo competente della Contea (durata massima della concessione: 40
anni).
Nel valutare la richiesta di concessione l'organo competente esamina in
particolare:
•
reputazione/referenze professionali del richiedente
•
capacità di realizzazione della concessione
•
convenienza dell'offerta (sia tecnica che finanziaria)
•
impatto ambientale.
In caso di parere favorevole, viene stipulato un contratto di concessione.
Per ciascuna concessione deve essere versato allo Stato un canone annuale.
Per quanto riguarda le concessioni in generale il riferimento normativo è la
Legge sulle concessioni (G.U. 125/08).
Terreni agricoli (Legge sui terreni agricoli G.U. 152/08, 21/10):
Il terreno agricolo è considerato un bene di interesse della Repubblica di
Croazia ed è conseguentemente tutelato. Le persone fisiche e giuridiche straniere non
possono diventare proprietari del terreno agricolo né possono acquisirlo tramite
investimento di capitale o acquisto di persona giuridica locale, ad eccezione dei casi
regolati da accordi internazionali.
Quale “terreno agricolo” dalla Legge vengono considerate le seguenti
superfici: campi da arare, orti, prati, pascoli, frutteti, uliveti, vigneti, canneti, vivai di
pesci e paludi come pure altri terreni che possono essere utilizzati per la produzione
agricola.
Il terreno agricolo di proprietà dello Stato, in base alle disposizioni della Legge
sui terreni agricoli, può essere:
•
venduto tramite bando pubblico o tramite trattativa privata (solo nei
casi in cui l'acquirente può provare che tale vendita è di interesse della
Repubblica di Croazia). La decisione viene emanata dal Governo;
•
dato in affitto (per il periodo massimo di 20 anni);
•
dato in affitto a lungo termine (per il periodo massimo di 50 anni).
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Il terreno agricolo incolto di proprietà privata può essere dato in affitto a terzi,
con obbligo di versamento del canone di affitto al proprietario.
Il prezzo iniziale per la vendita, l'affitto e l'affitto a lungo termine dei terreni
agricoli è determinato dal Regolamento sul prezzo base del terreno agricolo di
proprietà della Repubblica di Croazia nel bando per la vendita e per l’affitto, prezzo
base per il bando per affitto a lungo termine e per la concessione di vivai di pesci
(G.U. 52/10).
Per poter disporre dei terreni agricoli è previsto l'istituto di bando pubblico. La
legge prevede il diritto di prelazione a favore di alcune categorie (per es. proprietario
dell'azienda agricola familiare iscritto nel Registro delle aziende agricole familiari, altre
persone fisiche e giuridiche che intendono svolgere attività agricola).
A partire dal 1 luglio 2010, la procedura di vendita dei terreni agricoli di
proprietà delle persone fisiche e giuridiche (quindi terreni agricoli privati) verrà seguita
dall’Agenzia per i terreni agricoli, istituto pubblico costituito in base alle disposizioni
della Legge sui terreni agricoli.
Con la Decisione sulla superficie massima di proprietà dello stato Croato che
può essere venduta ad un’unica persona fisica o giuridica (G.U. 55/10) è definito che
superficie massima che può essere venduta ad un singolo soggetto è di 200 ha.
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2.
Società e contratti
2.1.
SOCIETA’ – FORME GIURIDICHE
2.1.1. In quali forme giuridiche può essere costituita una società nel
Paese?
L'investitore straniero, a condizione di reciprocità, può costituire o partecipare
alla costituzione di società commerciali in Croazia, ottenendo diritti ed assumendo
obblighi alle stesse condizioni e con le stesse posizioni previste per le persone locali.
In Croazia gli investimenti stranieri possono avvenire in denaro, beni o diritti.
Gli investitori stranieri (persone fisiche o giuridiche) possono:
•
investire capitali su base contrattuale;
•
investire capitali in una società;
•
investire capitali in una banca o compagnia di assicurazione;
•
avviare un'attività artigianale e/o operare in qualità di commerciante
individuale;
•
acquisire il diritto di sfruttamento delle risorse naturali e di altri beni
(mediante concessioni);
•
partecipare a transazioni B.O.T. ("Build-Operate-Transfer") e B.O.O.T.
(Build-Own-Operate-Transfer).
Nel diritto croato le società si distinguono in società di persone e società di
capitali.
Società di persone sono:
•
Società in nome collettivo (javno trgovačko društvo)
•
Società in accomandita semplice (komanditno društvo)
Società di capitali sono:
•
Società per azioni (dioničko društvo)
•
Società
a
responsabilità
limitata
(društvo
s
ograničenom
odgovornošću).
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La Legge sulle società commerciali definisce inoltre: la società anonima (Tajno
društvo) e l’associazione di interesse economico (Gospodarsko interesno udruženje).
Rif. Leg.: Legge sulle società commerciali (G.U. n. 111/93 art. 2, 118/03 art.
2, 107/07, 146/08 e 137/09).
Società in nome collettivo
La società in nome collettivo è la società in cui due o più persone, fisiche o
giuridiche, si associano per l'esercizio in comune di un'attività economica continua e i
soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali. La società è
costituita con contratto (non necessariamente in forma di atto notarile) e registrata
nel Registro delle Imprese.
Se non pattuito diversamente, le quote conferite dai soci devono essere
equivalenti. I conferimenti possono essere effettuati in denaro, beni, natura, diritti,
propria attività o in altri servizi o beni.
Il socio non può, salvo autorizzazione degli altri soci, esercitare un'attività
concorrente ne assumere la qualità di socio con responsabilità illimitata in un'altra
società.
I rapporti finanziari principali sono: il bilancio, il conto economico e le note
integrative. In caso la società sia classificata quale media o grande in base ai criteri
definiti dalla Legge sulla contabilità, è tenuta a redigere anche il rapporto sul cash flow
e rapporto delle modifiche sul capitale.
La società deve tenere il libro giornale, il libro principale, i libri ausiliari e i libri
degli inventari.
Visto che si tratta di società di persone e non di capitali gli organi non
esistono.
Le cause di scioglimento sono le seguenti:
•
decorso del termine
•
delibera dei soci
•
sentenza del tribunale che dichiara la nullità dell'iscrizione nel registro
•
fallimento della società
•
apertura della procedura fallimentare di un socio
•
morte di un socio o scioglimento nel caso di persona giuridica, se non è
pattuito diversamente
•
recesso di un socio
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•
decisione del tribunale.
Società in accomandita semplice
La società in accomandita semplice è la società in cui due o più persone si
associano per l'esercizio di un'attività economica sotto una ragione sociale comune.
Almeno uno dei soci (socio accomandatario) deve rispondere solidalmente e
illimitatamente per le obbligazioni sociali mentre soci accomandanti rispondono
limitatamente alla quota conferita.
Alla società in accomandita semplice si applicano le disposizioni relative alla
società in nome collettivo, se non diversamente previsto.
L'atto costitutivo deve indicare i soci accomandatari e i soci accomandanti.
L'amministrazione
della
società
può
essere
conferita
soltanto
ai
soci
accomandatari. I soci accomandanti non possono compiere atti di amministrazione. Il
socio accomandante non può opporsi alle delibere o agli atti dei soci accomandatari se
non quando eccedono l'ordinaria amministrazione. Il socio accomandante ha diritto ad
avere comunicazione dei rapporti finanziari annuali e di controllarne l'esattezza,
consultando i libri e gli altri documenti della società.
Il divieto di concorrenza previsto per i soci nella società in nome collettivo non
si applica ai soci accomandanti.
La rappresentanza della società spetta a ciascun socio se non è stato escluso
dalla rappresentanza nel contratto sociale.
I rapporti finanziari principali sono: il bilancio, il conto economico e le note
integrative. In caso la società sia classificata quale media o grande in base ai criteri
definiti dalla Legge sulla contabilità, è tenuta a redigere anche il rapporto sul cash flow
e rapporto sulle variazioni del capitale.
Le cause di scioglimento sono le seguenti:
•
decorso del termine
•
delibera dei soci
•
sentenza del tribunale che dichiara la nullità dell'iscrizione nel registro
•
fallimento della società
•
apertura della procedura fallimentare di un socio, se non è pattuito
diversamente.
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Business Guide - CROAZIA
Società anonima
La società anonima si costituisce a seguito di stipula di contratto in base al
quale un socio anonimo effettua un investimento nella società di un altro imprenditore.
La quota di partecipazione del socio anonimo può essere apportata in denaro, beni o
diritti e diventa parte della proprietà dell’imprenditore.
La società anonima non ha status di persona giuridica e nella società
dell’imprenditore non appaiono né il nome né la società del socio anonimo. Le attività
vengono effettuate esclusivamente dall’imprenditore che si assume tutti i diritti e gli
obblighi derivanti.
Il socio anonimo può chiedere in visione copia delle relazioni finanziarie per
accertare il corretto svolgimento dell’attività e può avere accesso ai libri contabili.
La quota relativa al profitto e alle perdite spettanti al socio anonimo è regolata
da contratto; in caso contrario si considera la quota adeguata alle specifiche situazioni.
Se non diversamente prescritto, il socio anonimo partecipa con le medesime quote alla
ripartizione dell’utile e delle perdite derivanti dall’attività della società anonima. Nel
contratto deve essere espressamente indicato il diritto del socio anonimo ad ottenere
la propria quota dell’utile; sempre da contratto il socio anonimo può essere esentato
dall’obbligo di sopportare eventuali perdite.
La morte del socio anonimo non comporta la cessazione della società, che
cessa invece di esistere nei seguenti casi:
•
decorso del termine previsto da contratto;
•
realizzazione dello scopo per cui la società anonima è stata costituita
oppure in caso di impossibilità, indipendentemente dalla durata del
contratto (a tempo determinato o indeterminato);
•
morte dell’imprenditore o scioglimento della persona giuridica;
•
cessazione dell’attività dell’imprenditore;
•
avvio di procedura fallimentare.
Società per azioni
Viene definita società per azioni una società i cui membri (azionisti)
partecipano al capitale azionario, diviso in azioni. La denominazione sociale deve
contenere l'indicazione di società per azioni (d.d.). I soci non rispondono per le
obbligazioni sociali. La società può avere anche solo un azionista e può essere
costituita da una o più persone fisiche o giuridiche locali o straniere.
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La società deve costituirsi con un capitale non inferiore all’ammontare di
200.000 Kune. I conferimenti al capitale sociale possono essere effettuati in denaro o
in natura. Il valore nominale minimo delle azioni non può essere inferiore
all’ammontare di 10 Kune e deve essere espresso in numero intero divisibile per 10.
Prima della registrazione della società, almeno ¼ del valore nominale di
ciascuna azione deve essere versato presso una banca croata; qualora le azioni siano
emesse per un ammontare superiore a quello del valore nominale, deve essere
versato l’intero importo eccedente. In caso di conferimento in natura, l’investimento
deve essere stabilito per contratto prima della registrazione della società. La
valutazione del conferimento viene certificata da un perito nominato dal tribunale.
Le azioni possono essere solo nominative. Le azioni sono nominative se
vengono emesse prima del versamento dell’intero valore nominale o se hanno valore
superiore a quello nominale: ogni versamento relativo ad azioni nominative viene
registrato sul certificato azionario.
Le azioni possono essere ordinarie o privilegiate. Le azioni ordinarie
attribuiscono il diritto di voto in Assemblea, il diritto a percepire i dividendi deliberati e
il diritto ad una quota del patrimonio della società. Le azioni privilegiate assegnano
invece il diritto ad un ammontare fisso di dividendi nonché la precedenza nella
distribuzione dei dividendi e nella liquidazione del patrimonio della società. Le azioni
privilegiate possono essere emesse con o senza diritto di voto.
Gli organi della società per azioni sono i seguenti:
1) Assemblea dei Soci - modifica lo statuto, approva i cambiamenti
(aumenti/riduzioni) del capitale sociale, approva il bilancio (rapporti
finanziari)
e
decide
sulla
distribuzione
degli
utili
e
l’eventuale
liquidazione della società, elegge il Collegio Sindacale, ecc.;
2) Collegio Sindacale – Comitato di sorveglianza - nomina i membri del
Consiglio di Amministrazione e ne controlla l'operato. Inoltre, nel corso
dell'Assemblea dei Soci, riferisce sui rendiconti finanziari annui e sulle
proposte di distribuzione degli utili. Ha il diritto di verificare tutti gli
aspetti dell'attività societaria;
3) Organo Amministrativo – rappresenta la società e gestisce l’attività
della società. Se i membri dell’Amministrazione hanno limiti nella
gestione dell’attività, salvo le limitazioni che risultano dalla Legge. Se
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l’atto costitutivo prevede i limiti, tali limiti non hanno valore nei
confronti dei terzi, ma l’amministratore risponde all’assemblea.
Con l’ultima modifica della Legge sulle società commerciali le società possono
scegliere se continuare ad avere due organi (Amministrazione e Comitato di
sorveglianza oppure possono scegliere di unire questi due organi in uno – Consiglio di
amministrazione) E’ stata quindi prevista la possibilità di sostituire il Comitato di
sorveglianza e
l’Amministrazione con un
unico organo chiamato Consiglio
di
amministrazione composto da almeno tre membri di cui uno è direttore esecutivo. Il
numero massimo dei membri di Consiglio di amministrazione è fissato dall’articolo 254
della suddetta Legge.
I rapporti finanziari principali sono: il bilancio, il conto economico e le note
integrative. In caso la società sia classificata quale media o grande in base ai criteri
definiti dalla Legge sulla contabilità, è tenuta a redigere anche il rapporto sul cash flow
e rapporto sulle variazioni del capitale.
Le cause di scioglimento sono le seguenti:
•
decorso del termine previsto dallo statuto
•
decisione dell’Assemblea dei Soci
•
sentenza del tribunale che dichiara la nullità dell'iscrizione nel registro
•
aggregazione o fusione con altra società
•
decisione
del
tribunale
di
respingere
l’avvio
della
procedura
fallimentare per l’impossibilità di coprire – con la massa fallimentare –
le spese derivanti dalla procedura fallimentare stessa
•
apertura della procedura fallimentare
•
liquidazione della società.
Per lo scioglimento e la liquidazione della società è necessaria (se non
diversamente stabilito dall’atto costitutivo) una delibera a maggioranza di almeno ¾
dei voti, redatta in forma di atto notarile.
Società a responsabilità limitata
La tipologia di investimento più diffusa in Croazia è la società a responsabilità
limitata (d.o.o.). Le caratteristiche essenziali di questo tipo di società sono le seguenti:
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•
la società a responsabilità limitata ha il capitale sociale (capitale
nominale);
•
il capitale è diviso in più parti (conferimenti);
•
nella costituzione, ogni socio partecipa al capitale con un solo
conferimento; i conferimenti non sono necessariamente uguali;
•
la società può essere costituita da una sola persona;
•
i soci non sono illimitatamente responsabili per gli obblighi della
società.
La società a responsabilità limitata viene costituita mediante dichiarazione di
costituzione (se il socio fondatore è unico) oppure, in caso di più soci fondatori,
mediante contratto sociale (contratto sociale concluso tra i fondatori rappresentati
eventualmente da mandatari).
La dichiarazione di costituzione/contratto sociale assume la forma di un atto
notarile e deve contenere determinati elementi previsti dalla legge (nome e cognome
o ragione sociale, residenza/sede dei fondatori, ragione sociale e sede della società,
oggetto dell’attività della società, totale del capitale sociale e conferimenti dei singoli
fondatori con l’indicazione di eventuali beni e/o diritti, particolari diritti ed obblighi dei
fondatori nei confronti della società, ecc.). Il capitale minimo richiesto per la
costituzione di una società a responsabilità limitata è pari all’ammontare di 20.000
Kune almeno la metà di tale importo deve essere depositato prima dell'iscrizione (ogni
socio deve versare almeno un quarto della propria quota di partecipazione). Le quote
di partecipazione dei fondatori (non necessariamente eguali) devono essere registrate
interamente e possono essere costituite da denaro, beni e diritti espressi nel loro
valore monetario. Il valore minimo di una quota è pari all’ammontare di 200 Kune
espresso in numero intero divisibile per 100.
Gli organi di una Srl sono:
•
Direzione - organo di gestione composto da uno o più direttori. La
Legge sulle Società stabilisce solo in parte le attività svolte dalla
Direzione (gestione scrupolosa e aggiornata dei libri contabili e delle
partite del patrimonio; convocazione dell’assemblea, ecc.), mentre
l’organizzazione interna ed il funzionamento della Direzione sono
stabiliti da contratto o da apposito atto della Direzione. La Direzione
deve essere autorizzata a rappresentare la società;
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•
Assemblea - organo supremo della srl, che decide in materia di
rapporti finanziari della società, ripartizione del reddito/profitto e
copertura
delle
perdite,
nomina
e
revoca
dei
membri
dell’amministrazione della società;
•
Comitato di sorveglianza – generalmente organo facoltativo della srl.
L’esistenza del Comitato di sorveglianza è obbligatoria:
-
per le società con oltre 300 dipendenti;
-
in caso di disposizioni particolari che regolano determinate attività e
richiedono la costituzione del comitato di sorveglianza;
-
se il capitale sociale della società è superiore a 600.000 Kune e la
società ha oltre 50 soci;
-
se la società gestisce società per azioni o società a responsabilità
limitata che
devono avere
obbligatoriamente un comitato
di
sorveglianza oppure se la società partecipa nel loro capitale con più
del 50% e in ognuno dei due casi il numero dei dipendenti in una o
in tutte le società nel complesso è superiore ai 300;
-
se la società è socio accomandatario della società in accomandita
semplice e il numero dei dipendenti nella società e nella società in
accomandita semplice insieme considerate è superiore a 200.
I rapporti finanziari principali sono: il bilancio, il conto economico e le note
integrative. In caso la società sia classificata quale media o grande in base ai criteri
definiti dalla Legge sulla contabilità, è tenuta a redigere anche il rapporto sul cash flow
e rapporto delle modifiche sul capitale.
Le cause di scioglimento sono le seguenti:
•
decorso del termine stabilito dall’atto costitutivo/contratto sociale
•
delibera dei soci
•
aggregazione o fusione con altra società
•
sentenza del tribunale che dichiara la nullità dell'iscrizione nel registro
•
decisione
del
tribunale
di
respingere
l’avvio
della
procedura
fallimentare per l’impossibilità di coprire – con la massa fallimentare –
le spese derivanti dalla procedura fallimentare stessa
•
apertura della procedura fallimentare
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•
liquidazione della società.
Per lo scioglimento e la liquidazione della società è necessaria (se non
diversamente stabilito dall’atto costitutivo) una delibera a maggioranza di almeno ¾
dei voti, redatta in forma di atto notarile.
Imprenditore individuale
Una persona fisica straniera ha facoltà di operare come imprenditore
individuale nel territorio della Repubblica di Croazia, a patto che possieda un permesso
di lavoro e sussista la condizione di reciprocità. Prima di avviare l’attività, il soggetto
in questione deve ottenere il relativo permesso d’esercizio (previsto dalla legge
sull’artigianato) e provvedere a registrarsi presso il Registro artigianale.
2.2.
SOCIETA’ – COSTITUZIONE
2.2.1. Come si costituisce una società nel Paese? Quali sono le modalità
di registrazione?
Per costituire una società in Croazia la persona giuridica straniera è tenuta a
presentare l’originale del certificato camerale (vecchio non più di 30 gg nel momento
in cui viene presentato al Tribunale commerciale Croato) del Registro delle imprese del
Paese in cui ha sede, mentre per le persone fisiche è necessario il passaporto o la
carta d’identità. Con l’inizio dell’emissione del codice fiscale croato, sia le persone
giuridiche straniere sia le persone fisiche straniere in qualità dei soci (oppure persone
fisiche anche direttori) delle società croate devono chiedere ed ottenere dall’ufficio
delle entrate il codice fiscale croato.
È necessario inoltre stilare un atto costituivo/contratto sociale autenticato da
notaio. Tale documento va inoltrato al Tribunale commerciale della città in cui avrà
sede la società onde procedere all'iscrizione nel Registro delle Imprese in Croazia.
L’atto costitutivo/contratto sociale deve contenere i seguenti elementi:
•
nome, cognome ed indirizzo ovvero ragione sociale e sede del/i
fondatore/i
•
ragione sociale e sede della società
•
attività della società
•
importo del capitale sociale
•
durata della società
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•
diritti ed obblighi dei soci.
Per quanto riguarda la ragione sociale della società va sottolineato che deve
essere in lingua croata; essa può contenere alcune parole straniere se tali parole:
•
fanno parte del nome, della ragione sociale del socio;
•
non sono traducibili nella lingua croata;
•
provengono da lingue morte.
Nella ragione sociale deve essere inoltre indicata la forma giuridica della
società (d.d. per le società per azioni, d.o.o. per le società a responsabilità limitata).
Ai sensi della Legge di modifica ed integrazione della Legge sul Registro
Tribunale, pubblicata in G.U. 54/05 entrata in vigore il 27.04.2005, le attività che
possono essere svolte da parte di soggetti locali non sono più distinte come riportato
sulla “Classificazione Nazionale delle Attività”, pubblicato in G.U. 52/03, ma vengono
iscritte liberamente, fermo restando le limitazioni nell’iscrizione delle attività per le
quali, in base alle leggi specifiche, bisogna adempiere alle condizioni previste delle
legge specifica. Il nuovo codice delle attività, pubblicato sulle G.U. 58/07 e 72/07, è
entrata in vigore il 1° gennaio 2008. All’atto della registrazione della società è
necessario indicare l’attività principale che verrà svolta, nonché eventuali attività
secondarie.
Una volta redatto l’atto costitutivo/contratto sociale, si deve notificare
l’iscrizione nel Registro delle Imprese presso il Tribunale Commerciale.
Onde procedere alla notifica di iscrizione nel Registro delle Imprese presso il
Tribunale Commerciale, la richiesta va corredata dai seguenti documenti:
•
atto costitutivo/contratto sociale
•
certificato attestante il versamento del capitale sociale
•
elenco dei soci fondatori
•
elenco degli amministratori/membri dell’amministrazione, incluse le
autorizzazioni di rappresentanza legale
•
firme depositate dei membri della direzione
•
in caso il fondatore sia persona giuridica l’originale del certificato del
Registro delle imprese del Paese in cui ha sede, con l’apostille e
traduzione giurata in lingua croata
•
documento che attesti il versamento delle tasse dovute.
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Se il socio fondatore è persona fisica straniera, davanti al notaio deve
presentare il passaporto o la carta d’identità in corso di validità.
Dopo aver regolarmente registrato la società nel Registro delle Imprese
presso il Tribunale commerciale circondariale, è necessario aprire un conto corrente
previa presentazione dei seguenti documenti:
•
certificato comprovante l’avvenuta registrazione della società;
•
numero
statistico
e
codice
dell’attività
(ambedue
rilasciati
dal
CROSTAT, in un unico documento).
Le modifiche ed integrazioni della Legge sulle Società (G.U. 34/99) entrate in
vigore il 17.04.1999 prescrivono che la società, onde poter svolgere la propria attività,
debba stipulare un contratto di lavoro a tempo indeterminato con almeno un membro
della direzione, mentre le società che dispongono di filiali devono assumere, per ogni
singola filiale, almeno un dipendente a tempo indeterminato.
Questa decisione è stata abolita con la sentenza della corte costituzionale del
23.05.2000. pubblicata sulla G.U. 52/00.
È comunque sempre opportuno ricorrere all'intervento di un legale croato per
facilitare l'espletamento delle procedure burocratiche.
Uffici di rappresentanza
L’apertura di uffici di rappresentanza è regolata attraverso l’art. 52 della
Legge sul commercio (G.U. 87/08) e dal Decreto sulle condizioni per la costituzione e
per l’attività degli uffici di rappresentanza delle persone estere in Croazia (G.U.
21/09).
L’ufficio
di
rappresentanza
viene
iscritto
nel
registro
del
Ministero
dell’Economia, del lavoro e l’imprenditoria e può svolgere solo attività di ricerche di
mercato e di rappresentanza della persona estera che l’ha costituito.
Filiali
La normativa vigente stabilisce che la persona giuridica straniera può aprire, a
condizione di reciprocità, una o più filiali in Croazia. La materia è regolata dalla Legge
sulle società commerciali, articoli 613-618. Il principio di reciprocità non viene
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richiesto come condizione per le persone giuridiche straniere aventi sede nei paesi
membri della WTO, per le quali viene applicato il principio della nazione più favorita.
La filiale di una persona giuridica straniera è parte “integrante” della stessa e
non ha status di persona giuridica. Nel caso in cui la società fondatrice della filiale non
abbia sede in un paese membro dell’UE oppure non faccia parte del Contratto sull’area
economica europea, prima della costituzione della propria filiale in Croazia deve
provare la propria esistenza da almeno 2 anni.
La filiale deve essere iscritta nel Registro delle filiali delle società straniere
tenuto presso il Tribunale commerciale. La domanda d’iscrizione deve contenere i
seguenti dati:
•
ragione sociale, sede e descrizione dell’attività del fondatore (persona
giuridica straniera);
•
sede dell’ufficio in Croazia;
•
principali dati sul responsabile dell’attività dell’ufficio in Croazia (nome,
cognome, numero civile ovvero numero del passaporto per le persone
straniere).
La domanda di iscrizione può essere presentata sia direttamente dalla
persona straniera sia da un mandatario/procuratore/delegato e deve essere corredata
dalla seguente documentazione, presentata in originale e tradotta ed autenticata da
un perito traduttore:
•
decisione dei fondatori sull’apertura della filiale in Croazia;
•
certificato attestante l’esistenza della ditta straniera (estratto dal
Registro od altro documento valido);
•
copia autenticata dal notaio della dichiarazione della costituzione, del
contratto sociale o dello statuto della società (casa madre);
•
copia autenticata dal notaio dell’ultimo bilancio della società (casa
madre);
•
decisione sulla nomina del responsabile/direttore dell’ufficio;
•
documento che attesti il versamento delle tasse dovute.
Il fondatore della filiale è tenuto ogni anno, nel termine di 15 giorni
dall’avvenuta approvazione, a consegnare il proprio bilancio al tribunale commerciale
croato presso il quale è registrata la filiale.
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2.2.2. Quali sono le autorità competenti alla registrazione, e quale
documentazione è richiesta?
L’autorità
competente
è
il
Ministero
dell’Economia,
“Direzione
per
il
Commercio ed il Mercato” per gli uffici di rappresentanza ed il Tribunale commerciale
per le filiali.
Documentazione richiesta:
Ufficio di rappresentanza
•
La Scheda d’iscrizione deve contenere: ragione sociale, sede e oggetto
sociale
del
fondatore,
denominazione
e
sede
dell’ufficio
di
rappresentanza in Croazia, dati della persona/persone responsabile/i
dell’ufficio in Croazia, descrizione delle attività che svolgerà l’ufficio in
Croazia;
•
decisione dei fondatori sull’apertura dell’ufficio in Croazia;
•
certificato attestante l’esistenza della ditta straniera (estratto dal
Registro o altro documento valido);
•
documento che attesti il versamento delle tasse dovute.
Tutta la documentazione deve essere presentata in originale con allegata la
traduzione giurata in lingua croata.
2.2.3. Le società costituite nel Paese possono avere sedi all'estero?
Le imprese possono trasferire la sede all'estero previa autorizzazione del
Ministero delle Finanze. Il trasferimento della sede all’estero cancella lo status di
soggetto giuridico croato.
2.2.4. Come si costituisce una succursale, filiale o sede di
rappresentanza di una società straniera? Quali sono le principali
differenze rispetto alla costituzione di una società nuova nel
Paese ospitante?
Per la costituzione della filiale bisogna inoltrare la richiesta presso il Tribunale
commerciale competente presentando la documentazione elencata sotto il titolo Filiali
in 3.2.1., mentre per la costituzione di un ufficio di rappresentanza la richiesta alla
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quale si allega la documentazione elencata nel punto 3.2.3. va presentata al Ministero
dell’economia, del lavoro e l’imprenditoria.
La costituzione di un ufficio di rappresentanza o di una filiale comporta la
responsabilità totale a carico della casa madre (visto che tali forme non sono persone
giuridiche croate), mentre se si costituisce una nuova società la responsabilità è solo
di tale società croata.
2.3.
SOCIETA’ DI CAPITALE
2.3.1. Come avviene la sottoscrizione delle quote di una società di
capitale?
La sottoscrizione avviene al momento della costituzione della società presso il
notaio.
2.3.2. Quali sono le modalità di versamento del capitale in denaro? E’
consentito versare e mantenere il capitale sociale in valuta
estera?
Prima di richiedere l’iscrizione della società presso il Tribunale commerciale
bisogna versare su un conto transitorio di una banca locale l’importo minimo di
capitale sociale della società a responsabilità limitata – 20.000 Kune (o almeno al
metà).
L’importo del capitale sociale iniziale deve essere versato in valuta locale
quindi non è consentito mantenerlo in valuta estera, mentre l’importo di un eventuale
aumento di capitale sociale può essere mantenuto in valuta estera.
2.3.3. E’ possibile vendere o trasferire quote a/da altre società?
Sì.
2.3.4. Come vengono ripartiti gli utili?
L’assemblea dei soci o degli azionisti delibera la ripartizione degli utili.
L’art. 167 della Legge sulle società commerciali al comma 3 stabilisce che le
azioni privilegiate dànno al proprietario diritti particolari quali: riscossione del
dividendo di importo prestabilito o calcolato percentualmente sul valore nominale
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dell’azione, diritto di percepire per primi il dividendo e diritto di prelazione nella
liquidazione del capitale sociale.
2.4.
BILANCIO E LIBRI CONTABILI
2.4.1. Quali sono i principali obblighi in merito alla formazione del
Bilancio e alla tenuta dei registri e dei libri contabili? Esiste
l’obbligo di certificare il bilancio?
Le regole contabili e di tenuta delle scritture sono stabilite nella Legge
contabile. Questa prevede che tutte le società “grandi” (quotate in borsa oppure che si
preparano ad essere quotate in borsa) devono redigere un bilancio d’esercizio in
conformità agli standard contabili internazionali IFRS. Gli altri soggetti possono
scegliere tra applicare tali standard o gli standard croati HSFI. Gli Standard croati sulla
compilazione dei bilanci sono stati pubblicati sulla G.U. 30/08, 4/09 ma si applicano
già dai bilanci dell’esercizio 2008.
Rif. Leg.: Legge sulla contabilità G.U. 109/07.
Attualmente tutte le società per azioni (S.p.A. ovvero d.d.) hanno l’obbligo di
revisione annuale del bilancio, mentre le società a responsabilità limitata e le società
in accomandita hanno l’obbligo di revisione solo nel caso in cui il loro fatturato,
nell’esercizio precedente superi 30.000.000 Kune. L’obbligo di revisione vale per gli
istituti bancari, le assicurazioni, i fondi di investimento, i fondi pensionistici, come pure
per le società collegate se la società principale ha l’obbligo di revisione.
Rif. Leg.: Legge sulla revisione G.U. 146/05.
2.4.2. Entro quali scadenze deve essere presentato il bilancio?
Il bilancio annuale deve essere presentato entro il 31.03 dell’anno successivo
cui si riferisce, mentre il bilancio fiscale deve essere presentato entro il 30.04.
La documentazione, che viene pubblicata sulle pagine Internet del Registro
dei rapporto finanziari annuali, deve essere consegnata a FINA entro il 30.06 dell’anno
successivo.
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Business Guide - CROAZIA
2.5.
ACCESSO ALLE CARICHE
2.5.1. Lo straniero può essere socio di capitale? Anche con una quota
superiore al 50%?
Il cittadino straniero può essere socio anche al 100% di capitale.
2.5.2. Lo straniero può essere membro del Consiglio
d’Amministrazione? Anche Presidente o Amministratore unico?
Sì, è richiesto solo il permesso di lavoro nel caso in cui sia stato instaurato un
rapporto di lavoro stabile con l'impresa. Altrimenti, se la persona fisica trascorre più di
90 giorni in Croazia bisogna che sia munita del permesso business.
2.5.3. Lo straniero può essere membro del Collegio Sindacale? Può
essere Revisore dei Conti?
Sì. In Croazia non esiste Collegio sindacale ma un organo simile – il Comitato
di sorveglianza che ha potere direttivo e non solo di controllo.
Per la legge croata i revisori possono essere solo persone fisiche oppure ditte
croate con una persona fisica croata come socio con certificato di revisore dei conti.
2.6.
BORSA VALORI
2.6.1. Esiste nel Paese una Borsa Valori?
La privatizzazione ha posto le basi per lo sviluppo in Croazia del mercato dei
capitali in cui operano la Borsa di Zagabria e la Borsa di Varazdin.
Alla fine di dicembre 2006 è iniziato il processo formale di fusione della Borsa
di Zagabria con la Borsa di Varazdin. Dopo la finalizzazione di tale processo, conclusa
il 16.03.2007, in Croazia esiste solo una borsa, la quale svolge l’attività sotto la
ragione sociale Zagrebačka burza d.d. con sede a Zagabria.
In data 31.05.2011 la Borsa di Zagabria contava 33 soci.
La funzione di regolamento e di supervisione del mercato dei capitali è svolta
dall’Agenzia croata per la supervisione dei servizi finanziari.
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Business Guide - CROAZIA
Gli investitori stranieri non sono soggetti a limitazioni per la costituzione di
società di intermediazione finanziaria in Croazia. Per partecipare direttamente al
mercato dei capitali, a prescindere dall’ovvia possibilità di partecipazione tramite i
broker esistenti, gli investitori stranieri sono tenuti a costituire una società di diritto
croato registrata presso il tribunale commerciale per le sole operazioni sui titoli e
devono richiedere un’apposita autorizzazione all’agenzia Croata per il controllo dei
servizi finanziari.
Il 01.01.2009 è entrata in vigore la nuova Legge sul mercato dei capitali (G.U.
88/08, 146/08, 74/09), armonizzata con le tutte le direttive europee. Il periodo dal
01.01.2009 al 30.06.2009 è previsto per l’adeguamento degli attuali operatori alle
nuove regole.
Oltre alla borsa, quale mercato organizzato dei titoli la legge prevede anche il
Mtf – Muultilateral trading facilities (Sistemi di scambio organizzati) e l’Otc – Over the
Counter Market.
Il capitale sociale minimo per le società di investimento è da 200.000 a
6.000.000 Kune e dipende dal tale tipo di attività che la società di investimento vuole
esercitare. Oltre all’importo minimo del capitale sociale, le società di investimento
devono adempiere alle disposizioni del Regolamento sulla liquidità delle società di
investimento (G.U. 5/09).
Ci sono, inoltre, tutta una serie di regolamenti che regolano la gestione del
rischio, l’informativa ai clienti, la classificazione dei clienti, il capitale di garanzia, ecc..
ZAGREBACKA BURZA D.D. – Borsa di Zagabria
Ivana Lučića 2a – 10000 Zagreb
www.zse.hr
Tel.: 00385 1 4686800
Fax. 00385 1 4677680
2.7.
AUTORITA’ ANTITRUST
2.7.1. Esistono nel Paese autorità garanti della concorrenza e su quali
settori esercitano il proprio controllo?
Sì.
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Agencija za zastitu trzisnog natjecanja – Agenzia per la protezione
della concorrenza sul mercato
Agencija za zastitu trzisnog natjecanja
Savska cesta 4 - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 6176448
Fax: 00385 1 6176450
[email protected]
www.aztn.hr
In Croazia sono in vigore la Legge sulla protezione della concorrenza (G.U.
122/03) e tutta una serie di decreti specifici nel loro complesso conformi alle
normative europee (es. Decreto sugli accordi di valore minore, Decreto sull’esenzione
totale degli accordi di trasferimento di know-how, ecc.).
2.8.
CONTRATTI
2.8.1. Il Paese ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite sui
contratti di vendita internazionale di merci (Vienna, 1980)?
Sì, in vigore dal 08.10.1991.
2.8.2. E’ disciplinata la responsabilità per danni da prodotti difettosi?
La responsabilità per danni da prodotti difettosi è disciplinata dalla Legge sui
rapporti obbligatori (contrattuali) (G.U. 35/05, 41/08) art. 423.
La legge che disciplina la sicurezza generale dei prodotti è pubblicata sulla
G.U. 30/09. Ci sono inoltre tutta una serie di regolamenti che regolano le
caratteristiche dei prodotti che vengono venduti sul mercato croato (es. regolamento
sui prodotti di cristallo, regolamento sul contrassegno dei prodotti tessili, regolamento
sul contrassegno dei materiali utilizzati per la produzione delle scarpe, regolamento
sulla correttezza sanitaria dei prodotti di uso generale, regolamento sulla correttezza
sanitaria e sicurezza dei giocatoli, regolamento sulla correttezza sanitaria dei materiali
e oggetti che sono in contatto diretto con gli alimentari ecc.).
La Legge sulla tutela dei consumatori è stata pubblicata sulla G.U. 79/07 e la
modifica della stessa sulla G.U.125/07, 79/09 e 89/09.
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La legge definisce gli obblighi dei commercianti rispetto ai prodotti e servizi
venduti.
Con la Legge sono definiti gli elementi della dichiarazione. E’ stato modificato
il termine “deklaracija” nel termine “obavijest o proizvodu” ovvero informativa sul
prodotto.
Le disposizioni sulle svendite includono sia i saldi sia la vendita promozionale
nel senso che tali prodotti devono riportare il prezzo prima e dopo il saldo e che
devono essere fisicamente divisi dagli altri prodotti (art. 19 – 23).
La Legge obbliga i commercianti a dare la possibilità di sottoporre i reclami
scritti, presso il punto vendita, tramite posta, fax o posta elettronica; i commercianti
sono tenuti a rispondere al più tardi entro 15 giorni dal ricevimento del reclamo.
Inoltre, il comma 2 dell’art. 8 prevede l’obbligo di tenere l’evidenza dei reclami dei
consumatori per un anno dal ricevimento del reclamo.
2.8.3. Esiste una regolamentazione che disciplina il contratto di
franchising?
Con la Legge sul commercio (G.U. 49/03) è stato introdotto per la prima volta
nell’ordinamento croato il Contratto di franchising. Tuttavia, la regolamentazione di
tale contratto rimane solo parziale ed alcuni elementi dello stesso sono stati stabiliti e
consolidati dalla prassi.
2.8.4. Esiste una regolamentazione che disciplina il contratto di
mediazione?
La Legge sui rapporti obbligatori (G.U. 35/05, 41/08) regola la mediazione
agli art. 835-848.
2.9.
CONTRATTO DI AGENZIA
2.9.1. Esiste una regolamentazione che disciplina il contratto di agenzia?
Il contratto di agenzia è disciplinato da alcuni articoli della Legge sui rapporti
obbligatori (G.U. 35/05, 41/08 art.i 835-848).
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Alcune attività di intermediazione prevedono che l’agente commerciale abbia
superato uno specifico esame; per esempio l’intermediario nelle assicurazioni deve
superare l’esame presso l’Agenzia croata per la supervisione dei servizi finanziari (G.U.
45/06 e 76/06) e l’agente immobiliare deve superare l’esame in base al Regolamento
sull’esame dell’agente di intermediazione immobiliare (G.U. 56/08).
Il ruolo di agente può essere svolto anche dalle persone giuridiche che devono
essere
iscritte
presso
il
Tribunale
commerciale
nel
registro
delle
imprese.
L’iscrizione/registrazione può essere fatta sia in forma di società sia in qualità di
commerciante individuale – in quest’ultimo caso la domanda per l’iscrizione deve
essere presentata di persona.
Dopo la registrazione, il commerciante individuale stipula con il proprio
mandante il contratto di rappresentanza commerciale (Contratto di Agenzia) in forma
scritta.
Con
il
contratto
l’agente/rappresentante
si
obbliga
a
promuovere
la
conclusione di contratti tra il suo mandante e le persone terze mentre il mandante si
impegna a pagare al rappresentante un determinato compenso (provvigione) per ogni
contratto concluso. I compensi dell’agente non sono determinati dalla legge ma sono
oggetto di contrattazione. L’agente non è dipendente del mandante.
La differenza sostanziale tra la normativa croata ed il Codice Civile italiano
risiede nel contenuto del diritto di esclusiva: la norma croata prevede infatti la
possibilità per il mandante di avere più rappresentanti/agenti nella stessa zona,
mentre l’agente non può rappresentare più mandanti nella stessa zona e per lo steso
ramo di attività senza l’assenso del mandante.
2.9.2. Qual è lo status dell’agente commerciale? È considerato un
lavoratore indipendente o un dipendente dell'azienda per la quale
lavora?
Il contratto di agenzia può essere stipulato da persone giuridiche o persone
fisiche registrate presso il Registro degli artigiani. L’agente non è considerato
dipendente dell’azienda per la quale lavora.
2.9.3. Qual è la commissione percentuale sul prodotto venduto
normalmente riconosciuta a un agente commerciale?
Dipende dal settore merceologico.
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Es.: vendita delle polizze vita: 3-5%, vendita delle polizze obbligatorie: 1%,
vendita catalogo prodotti cosmetici: 20%, vendita prodotti vari di largo consumo:
10%.
2.9.4. Oltre alla commissione percentuale sul prodotto venduto, l'agente
ha diritto ad altre indennità o compensi?
L’agente o rappresentante commerciale non ha diritto al rimborso delle spese
sostenute per svolgere l’attività regolare, ma ha diritto di chiedere il rimborso per le
spese straordinarie sostenute per il mandante o richieste dal mandante (art. 808).
2.10. MARCHI
2.10.1. Esiste una regolamentazione che disciplina i marchi e il loro uso?
Il sistema croato dei diritti industriali contiene le seguenti leggi:
•
Legge sui brevetti (G.U. 173/03, 87/05, 76/07, 30/09, 128/10,
49/11);
•
Regolamento sui brevetti (G.U. 117/07, le disposizioni riguardanti gli
art. 30 e 31 del regolamento entreranno in vigore con l’entrata della
Croazia nell’UE, 3/11);
•
Regolamento sulla tenuta del registro dei brevetti per le invenzioni
segrete (G.U. 87/05)
•
Legge sui marchi (G.U. 173/03, 76/07, 30/09, 49/11);
•
Regolamento sui marchi (G.U. 117/07, art. 41–44 entreranno in vigore
con l’entrata della Croazia nell’UE);
•
Legge sul design industriale (modelli, campioni, ecc. G.U. 173/03,
76/07, 30/09, 49/11);
•
Regolamento sul design industriale (G.U. 72/04, 117/07, art. 5 di
quest’ultima modifica del Regolamento entrerà in vigore con l’entrata
della Croazia nell’UE);
•
Legge sulla denominazione di origine geografica di prodotto o servizio
(G.U. 173/03, 186/03, 76/07, 49/11);
•
Regolamento sulla denominazione di origine geografica di prodotto o
servizio (G.U. 173/03, 72/04, 117/07);
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2.10.2. Quali soggetti possono richiedere la registrazione di un marchio?
Qualsiasi persona fisica/giuridica locale/straniera può ottenere un marchio. Le
persone straniere devono essere rappresentate da un avvocato croato o da un
rappresentante
autorizzato,
il tutto secondo le disposizioni della
Legge sulla
rappresentanza nell’ambito della proprietà industriale (G.U. 54/05, 49/11).
2.10.3. Quali tipi di marchi possono essere registrati? Quali sono i
requisiti per ottenere la registrazione? Quali sono le cause di
decadenza del marchio registrato?
Con il marchio si possono proteggere i segni quali: parole, lettere, numeri,
abbreviazioni, grafiche, le combinazioni di colori e le loro sfumature, le forme
tridimensionali, le forme dei prodotti o le loro confezioni. Tale protezione è
condizionata al fatto che tali segni o combinazioni siano differenti.
Secondo gli art. 45, 46 e 49 della Legge sul marchio (G.U. 173/03, 76/07,
30/09, 49/11) le cause di decadenza del marchio sono raggruppate
nelle seguenti
categorie:
•
rinuncia;
•
revoca;
•
annullamento.
2.10.4. Presso quale organismo vengono registrati i marchi? A chi ci si
rivolge per far valere i propri diritti circa la tutela del marchio?
La protezione del marchio viene regolarmente acquisita con la registrazione
dello stesso presso l’Istituto statale per il diritto intellettuale attraverso regolare
richiesta. Il marchio può essere richiesto anche come marchio “tale quale” in accordo
con la Convenzione di Parigi.
Una volta che l’Istituto statale per il diritto intellettuale, attraverso le
procedure di verifica, determina che il marchio adempie a tutti i requisiti formali e
sostanziali, concederà la protezione del marchio che verrà iscritto, assieme al suo
detentore, al Registro dei Marchi. La concessione del marchio verrà pubblicata nella G.
U. dell’Istituto statale per il diritto intellettuale.
Se i diritti provenienti dalla registrazione del marchio vengono lesi, il
proprietario può fare causa presso il foro competente.
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2.10.5. A quali accordi internazionali sulla protezione dei marchi il Paese
aderisce?
La Croazia ha siglato i seguenti accordi in merito alla protezione dei marchi:
•
Accordo di Madrid sulla registrazione internazionale dei marchi (G.U. –
contratti internazionali 12/08)
•
Accordo di Nizza sulla classificazione internazionale dei prodotti e dei
servizi per la registrazione del marchio (G.U. – contratti internazionali
6/65, 51/74, G.U. – contratti internazionali 12/93, 3/99)
•
Accordo di Vienna sulla costituzione della Classificazione internazionale
degli elementi figurativi dei marchi (G.U. - contratti internazionali
9/04, 2/06).
•
Contratto di Singapore sul diritto di marchio (G.U. – contratti
internazionali 9/10, 3/11)
Per registrare il marchio internazionale secondo l’Accordo di Madrid, la
registrazione del marchio non si pubblica sulla G. U. dell’Agenzia per la protezione
della proprietà intellettuale ma sulla G. U. dell’Organizzazione mondiale della proprietà
intellettuale.
2.11. BREVETTI
2.11.1. Esiste una regolamentazione che disciplina i brevetti e il loro uso?
In Croazia sono in vigore la Legge sui brevetti (G.U. 173/03, 87/05, 76/07,
30/09, 128/10, 49/11) ed il Regolamento sui brevetti (G.U. 117/07, 3/11; le
disposizioni riguardanti gli art. 30 e 31 del regolamento entreranno in vigore con
l’entrata della Croazia nell’UE).
Con gli emendamenti del marzo 2009 alla Legge sui brevetti, per quanto
concerne la procedura di estensione e validazione dei brevetti europei dell’Accordo di
Londra, i soggetti interessati non devono sottoporre la traduzione in croato dell’intero
testo del brevetto ma solo la traduzione della rivendicazione del brevetto.
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2.11.2. Quali soggetti possono richiedere la registrazione di un brevetto?
Qualsiasi persona fisica/giuridica locale/straniera può ottenere un brevetto. Le
persone straniere devono essere rappresentate da un avvocato croato o da un
rappresentante
autorizzato,
il tutto secondo le disposizioni della
Legge sulla
rappresentanza nell’ambito della proprietà industriale (G.U. 54/05, 49/11).
2.11.3. Quali diritti di proprietà industriale possono essere brevettati?
Quali sono i requisiti per ottenere la registrazione? Quali sono le
cause di decadenza del brevetto registrato?
Gli oggetti che possono essere brevettati sono le nuove invenzioni applicabili
in qualsiasi ramo dell’industria e che hanno un livello dell’invenzione. Sono esclusi:
1) invenzioni, teorie scientifiche e metodi matematici;
2) lavorazioni estetiche;
3) regole, direzioni o metodi per svolgere le attività intellettuali, giochi o
per svolgere i lavori;
4) presentazioni
delle
informazioni
definite
dal
contenuto
di
tali
informazioni;
5) i programmi di computer.
Dalla protezione che offre il brevetto sono ugualmente esenti:
1) invenzioni delle sorti animali e vegetali o le procedure per creare
piante o animali; le invenzioni microbiologiche ed i prodotti che
derivano da tali invenzioni si possono brevettare;
2) corpo umano, diversi gradi di sua formazione e di suo sviluppo o
semplice scoperta di uno dei suoi elementi, incluso ritaglio o parte del
ritaglio del gene;
3) invenzioni che si riferiscono ai procedimenti diagnostici o chirurgici o ai
procedimenti di cure che si applicano direttamente sul corpo umano o
sugli animali, eccetto i prodotti, soprattutto le materie e miscele che
vengono utilizzate nei procedimenti di cui sopra;
4) invenzioni il cui utilizzo commerciale sarebbe contro la morale e
l’ordine pubblico, e non solo per il fatto che tale utilizzo è vietato dalla
legge o da altre norme.
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La richiesta per ottenere la registrazione deve contenere:
•
richiesta per l’ottenimento;
•
descrizione dell’invenzione;
•
richiesta del brevetto;
•
disegni relativi all’invenzione ed alla richiesta del brevetto;
•
riassunto sull'invenzione.
La richiesta così formulata verrà pubblicata nella G. U. dell’Istituto statale per
il diritto intellettuale entro 18 mesi dalla data di presentazione. Entro i sei mesi
successivi alla pubblicazione, il richiedente può richiedere all'Istituto statale per il
diritto intellettuale di ottenere la verifica completa dell'invenzione. Nel caso in cui non
venga presentata tale richiesta entro il periodo previsto, la notifica viene considerata
ritirata ed il procedimento verrà archiviato.
Una volta provata la brevettabilità dell'invenzione attraverso le procedure
sopra descritte, il brevetto verrà rilasciato e registrato al Registro Brevetti. La
promulgazione del brevetto sarà pubblicata sulla G. U. dell’Istituto statale per il diritto
intellettuale al più tardi entro 3 mesi dalla data dell’ottenimento.
Secondo gli artt. 75 e 76 della Legge sui brevetti 173/03, 87/05, 76/07,
30/09, 128/10, 49/11) le cause di decadenza del brevetto registrato sono le seguenti:
1) se non viene versata la tassa e il rimborso per le spese;
2) se l’intestatario rinuncia alla registrazione del brevetto, tramite
apposita dichiarazione autenticata dal notaio.
2.11.4. Presso quale organismo vengono registrati i brevetti? A chi ci si
rivolge per far valere i propri diritti circa la tutela del brevetto?
La richiesta per l'ottenimento dei brevetti deve essere inoltrata all'Istituto
statale per il diritto intellettuale.
Istituto
statale
per
il
diritto
intellettuale
(Drzavni
Zavod
za
Intelektulano Vlasnistvo Republike Hrvatske)
Ulica grada Vukovara 78 - 10000 Zagabria
Tel.: 00385 1 6106000
Fax: 00385 1 6112017
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Se i diritti provenienti dalla registrazione del marchio vengono lesi, il
proprietario può far causa presso il foro competente.
2.11.5. A quali convenzioni internazionali sulla protezione dei brevetti il
Paese aderisce?
•
Accordo di Budapest sul riconoscimento internazionale dei depositi di
mircroorganismi per le necessità della procedura relativa ai brevetti
(G.U. - contratti internazionali 11/99, 4/00, )
•
Accordo di Strasburgo (G.U. - contratti internazionali 11/99, 4/00,
1/03).
•
Accordo tra il Governo croato e l’Organizzazione europea per i brevetti,
sulla
collaborazione
in
campo
dei
brevetti
(G.U.
-
contratti
internazionali 14/03, 2/04).
•
Convenzione sul riconoscimento dei brevetti europei e gli atti con i
quali viene modificata la stessa (G.U. – contratti internazionali 8/07,
1/08)
•
Accordo
sulla
modifica
dell’articolo
65
della
Convenzione
sul
riconoscimento dei brevetti europei (G.U. - contratti internazionali
8/07, 4/08)
•
Contratto sul diritto dei brevetti (G.U. - contratti internazionali 10/04,
3/05)
•
Accordo di collaborazione nel campo dei brevetti (G.U. - contratti
internazionali 3/98, 10/98, 3/01, 4/02, 15/02, 1/03, 18/03, 3/05,
3/06, 5/08, 12/08)
•
Accordo sulla reciproca tutela della segretezza dei brevetti che si
riferiscono alla difesa e per le quali sono state sottoposte le richieste di
registrazione del brevetto (G.U. - contratti internazionali 2/10, 4/10).
La Croazia è membro dell’organizzazione OMPI - WIPO.
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Pag. 73
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3.
Regimi di import-export e dei flussi finanziari
3.1.
REGIME DI IMPORT-EXPORT
3.1.1. Qual è la classificazione doganale delle merci? Qual è il regime
doganale di importazione di merci nel Paese? Quali sono i dazi
all’importazione?
La classificazione doganale delle merci è contenuta nella Tariffa doganale della
Repubblica di Croazia. Nella Tariffa doganale è stata interamente adottata la
terminologia e la codifica della Nomenclatura Combinata UE, completata con
terminologia e segni numerici della merce di importanza per l’economia nazionale.
L’importazione nel Paese è libera. Esistono certe restrizioni in forma di quote,
contingenti, permessi di importazione, speciale controllo di merce (controllo di qualità,
controllo sanitario, veterinario, fito-patologico) per certi tipi di merce.
Tutti gli importatori all’atto dell’importazione sono tenuti a presentare il
certificato di origine della merce attestante il Paese in cui la merce è stata prodotta.
Per tutelare la produzione locale è stato stabilito un sistema di dazi
differenziato, sia a seconda della tipologia del prodotto (materie prime, prodotti
intermedi, prodotti finiti), sia a seconda dell’esistenza o meno di una produzione locale
dei prodotti importati. I dazi alle importazioni variano pertanto dallo 0% al 18% a
seconda della voce/sottovoce doganale. I dazi doganali per le materie prime ed i
prodotti intermedi sono abbastanza bassi (0-5%). I prodotti industriali importati, sono
gravati da un dazio con una media del 4%, per pesce e prodotti di pesce una media
dell’8%, e per prodotti dell’agricoltura si applica un dazio con una media del 16%. Per
alcuni prodotti agro-alimentari esiste inoltre l’obbligo di pagare un dazio anche in base
all’unità di misura della merce (espresso in Kune per unità di misura).
Nella G.U. 73/02 e 33/03 è stato pubblicato il Decreto sulla protezione della
produzione locale dall’importazione eccessiva. Tale decreto, in base all’art. 78 della
Legge sul commercio, rimane in vigore fino all’entrata della Croazia nella UE.
Inoltre, ci sono le quote per l’importazione dei prodotti agro-alimentari
provenienti dai paesi membri della WTO e dai paesi con i quali la Croazia ha stipulato
l’Accordo sullo scambio libero e l’Accordo sulla stabilizzazione e l’adesione e si tratta di
quote con dazio doganale ridotto.
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Pag. 74
Business Guide - CROAZIA
Il 30.11.2000 la Croazia è diventata il 140° membro della WTO, tale fatto ha
portato molti e continuativi cambiamenti che riguardano le tariffe doganali. Infatti, la
tariffa doganale viene modificata una volta all’anno, e per certi prodotti (in gran parte
agricoli) viene cambiata a seconda della necessità, generalmente di stagione.
Rif. Leg.: Legge Doganale (G.U. 78/99, 94/99, 117/99, 73/00, 92/01, 47/03,
140/05, 138/06, 60/08, 45/09 e 56/10). La tariffa doganale per l’anno 2011
(G.U. 138/10), Decreto sull’applicazione della legge doganale (G.U. 161/03,
69/06, 5/07, 70/08, 76/09, 29/11).
3.1.2. Il regime doganale prevede franchigie o riduzioni dei dazi o delle
imposte a favore di particolari prodotti?
Esenzione dal dazio doganale
1) Esenzione dal pagamento del dazio doganale regolata dalle norme
doganali: esenzione in base ai contratti internazionali, per bagagli
personali e spedizioni gratuite, decorazioni e attestati, merce importata
per ragioni umanitarie, per persone invalide, documenti ecc. La merce
esente dai dazi doganali non può essere venduta o alienata, rimane
sotto controllo doganale per il periodo prescritto della Legge.
2) Esenzione dal pagamento del dazio doganale regolato dai contratti
internazionali – Diverse esenzioni vengono regolate dai contratti
internazionali, convenzioni e accordi.
3) Esenzione dal pagamento del dazio doganale conforme ai regolamenti
fuori sistema doganale – altre ragioni: economiche, sociali, umanitarie,
ecc..
Attuali agevolazioni doganali:
•
Esenzione dal pagamento dei dazi doganali per gli investimenti
stranieri (legge sull’incentivazione di investimenti G.U. 138/06 art. 6);
•
Esenzione dal pagamento dei dazi doganali per le importazioni
temporanee di merci;
•
Per l’equipaggiamento importato in Croazia in base ad un contratto di
leasing, il dazio doganale si applica su base annua su un imponibile
pari al 20% del valore complessivo dell’equipaggiamento.
Altre agevolazioni: il Governo della Croazia può prescrivere dazi doganali
inferiori a quelli stabiliti dalla Tariffa doganale anche nei seguenti casi:
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Pag. 75
Business Guide - CROAZIA
•
per le importazioni di merci non prodotte in Croazia o prodotte in
quantità non sufficiente a soddisfare il fabbisogno dell’industria e/o
della popolazione, ovvero in caso di carenze nel corso dell’anno;
•
per adempiere agli obblighi del WTO ed altri obblighi internazionali.
3.1.3. Esistono contingentamenti, divieti, restrizioni all’importazione o
misure di effetto equivalente? Ci sono imposte addizionali da
pagare all’importazione?
Sì.
Rif. Leg. per l’anno 2011: La tariffa doganale per l’anno 2011 (G.U.
138/10)
Nel Decreto sulla determinazione delle merci che vengono esportate ed
importate in base ai permessi (G.U. 77/10) sono elencate le merci la cui importazione
e/o esportazione sono sottoposte all’ottenimento del permesso.
All’importazione di alcuni prodotti oltre al pagamento del dazio bisogna pagare
anche le accise o le tasse sul lusso (autoveicoli, barche, caffè, alcool, sigarette prodotti di lusso: profumi, pellicce, ecc.).
Per determinati prodotti è necessario ottenere il certificato di qualità,
certificato
sanitario,
veterinario
e
fito-patologico
presso
le
istituzioni
croate
autorizzate.
3.1.4. Esiste l'obbligo di acquistare nel Paese prodotti o macchinari che
siano prodotti sul mercato locale?
No, non esiste l'obbligo di acquistare nel Paese prodotti o macchinari che
siano prodotti sul mercato locale.
3.1.5. Esiste un regime per la temporanea esportazione/importazione, e
per quali operazioni?
Sì, la materia è regolata dalla Legge Doganale (G.U. 78/99, 94/99, 117/99,
73/00, 92/01, 47/03, 140/05, 138/06, 60/08, 45/09, 56/10), dalla Direttiva
sull’applicazione della legge doganale (G.U. 161/03, 69/06, 5/07, 70/08, 76/09,
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Business Guide - CROAZIA
29/11) e dalla Convenzione di importazione temporanea - Convenzione di Istanbul
(G.U. - Contratti internazionali 16/98). La Convenzione di Istanbul definisce i
procedimenti di importazione temporanea tramite 12 addendum:
1) documenti per importazione temporanea (ATA Carnet);
2) prodotti destinati per esposizione sulle mostre, fiere ecc.;
3) attrezzatura professionale;
4) imballaggio;
5) merce per attività produttive;
6) prodotti per educazione, scienza e cultura;
7) bagagli personali dei viaggiatori;
8) materiali di promozione turistica;
9) merce importata nella zona confinaria;
10) merce importata per ragioni umanitarie;
11) mezzi di trasporto;
12) animali;
13) merce importata con esenzione parziale dei dazi doganali e IVA.
Nei primi 11 addendum la merce viene restituita non modificata all’estero.
Nell’ultimo la merce è usata dal beneficiario di importazione temporanea perciò si deve
pagare dazio e IVA per l’uso della stessa.
Esempio: Importazione temporanea Addendum E
Il caso di importazione temporanea di un bene può ravvisarsi per esempio
quando deriva da un contratto di affitto o di comodato in via temporanea del bene
medesimo.
L’importazione temporanea non può eccedere i 24 mesi.
Trascorso tale termine il bene deve essere importato o restituito. In caso di
restituzione viene considerato come prezzo base il prezzo di ingresso del bene (fattura
proforma) e viene calcolata una percentuale di utilizzo pari al 3% al mese. Qui di
seguito formuliamo un esempio per meglio specificare quanto sopra riportato:
Alla dogana bisogna presentare i seguenti documenti:
1) fattura proforma;
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Business Guide - CROAZIA
2) garanzia rilasciata dalla banca croata per l’importo riguardante la
dogana (eventuale) e l’IVA del 23% sul valore della fattura proforma +
la dogana;
3) contratto di locazione.
Terminato il periodo di utilizzo se si vuole restituire il bene si fa il seguente
calcolo: utilizzo di 24 mesi: 24% x 3% x 23% x valore dato dalla fattura proforma.
Se al termine si importa il bene, si deve pagare sia l’IVA (PDV) che la dogana
interamente.
Normativa:
Convenzione
sull’importazione
temporanea
(Contratti
internazionali: 16/98, 1/03, 8/03). Vengono inoltre applicate tutta una serie di altre
convenzioni internazionali sull’importazione temporanea che trattano solo un gruppo di
merci. Ad esempio è in vigore la Convenzione sulla A.T.A. per l’importazione
temporanea dei beni (Contratti internazionali: 13/63 e 3/95).
3.2.
AREE COMMERCIALMENTE STRATEGICHE
3.2.1. Esistono zone che offrono incentivi, trattamenti preferenziali ed
agevolazioni fiscali e doganali ? Come vi si accede? Quali sono le
agevolazioni previste?
In generale esistono due tipi di zone dedicate all’imprenditoria:
•
zone franche come territorio sotto regime doganale nelle quali gli
imprenditori godono anche delle agevolazioni fiscali descritte in
seguito.
•
zone imprenditoriali le quali non offrono nessun vantaggio fiscale
ma sono attrezzate (in particolare: infrastrutture) in modo che
l’imprenditore possa partire in tempi brevi con l’attività a prezzi
convenienti.
La Legge sulle Zone Franche (G.U. 44/96, 92/05, 85/08) definisce la Zona
Franca come parte integrante del territorio della Repubblica di Croazia, debitamente
recintata, nell’ambito della quale si possono svolgere attività a condizioni speciali. Le
Zone Franche possono essere costituite nei comprensori dei porti marittimi e fluviali,
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Pag. 78
Business Guide - CROAZIA
negli aeroporti, lungo le principali arterie stradali internazionali o in altri luoghi che
dispongano delle condizioni richieste.
Nelle Zone Franche si possono produrre merci, lavorare merci, immagazzinare
merci all’ingrosso, svolgere attività strategiche di supporto all’attività aziendale,
costituire centri di sviluppo e di innovazione, prestare servizi salvo quelli bancari e
altre attività monetarie come pure i servizi di assicurazione e riassicurazione dei beni e
delle persone.
Nuove Zone Franche possono essere costituite sulla base di concessioni
rilasciate a una o più persone giuridiche locali, a seguito di un apposito bando di gara
o di una raccolta pubblica di offerte, ed approvate dal Governo della Croazia. Le
operazioni per il rilascio della concessione sono gestite dal
Ministero dell’Economia,
del lavoro e dell’imprenditoria della Croazia (Direzione per l’incentivazione degli
investimenti e promozione dell’esportazione, Reparto per lo sviluppo delle zone
franche, dei cluster e per il sostegno all’esportazione). Il diritto di concessione, una
volta approvato dal Governo della Croazia, non è trasferibile senza il consenso
dell’autorità competente.
La legge distingue tra concessionari (esclusivamente persone giuridiche locali)
e utilizzatori della Zona Franca, che possono essere persone fisiche e giuridiche sia
locali che straniere. Il concessionario e l’utilizzatore sono tenuti a sottoscrivere un
contratto che regoli i diritti e gli obblighi reciproci.
L’utilizzatore che costruisce o partecipa alla costruzione di infrastrutture
all’interno della Zona Franca per un importo superiore a 1.000.000 Kune è esentato
dal pagamento dell’imposta sull’utile per i primi cinque anni di attività.
Tutti gli altri utilizzatori della Zona Franca sono tenuti a versare un’imposta
sul reddito pari al 50% della quota prescritta. Per lo svolgimento di determinate
attività considerate di particolare interesse per la Repubblica di Croazia possono – in
via eccezionale e su specifico intervento del Governo – essere stabiliti maggiori
incentivi.
Per la merce in Zona Franca non destinata alla vendita sul mercato locale
oppure utilizzata o consumata in conformità alle disposizione di legge, vige l’esenzione
da dazi ed imposte. La merce può rimanere in Zona Franca per un periodo di tempo
illimitato, fatta eccezione per alcuni prodotti che, eventualmente, possono venir
appositamente definiti. La merce che lascia la Zona Franca può essere esportata o
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riesportata dalla Croazia oppure importata in Croazia, nel qual caso è d’obbligo il
versamento di dazi e imposte.
Con le ultime modifiche ed integrazioni della Legge sulle zone franche (G.U.
85/08) sono state modificate le agevolazioni fiscali.
L’esenzione dal pagamento dell’imposta sull’utile effettuato in zona franca
viene limitato alla fine dell’anno 2016.
Per quanto riguarda la riduzione nel pagamento dell’imposta sull’utile
(precedentemente pari ad uno sconto del 50% sull’aliquota ordinaria e pari
all’esenzione totale per le zone franche operanti nella città di Vukovar) ci sono state
alcune modifiche.
Le zone franche sono state suddivise in tre gruppi:
•
I gruppo: Zone franche del Nord-Ovest della Croazia
•
II gruppo: Zone franche della Croazia centrale e orientale
•
III gruppo: Zone franche dell’Adriatico.
In seguito riportiamo le agevolazioni per ogni gruppo.
I gruppo: Zone franche del Nord-Ovest della Croazia
Periodo di sfruttamento
delle agevolazioni
Aliquota dell’imposta
sull’utile
Sconto rispetto
all’aliquota ordinaria
2008-2010
10%
50%
2011-2013
15%
25%
A partire dall'esercizio 2014
20%
0%
II gruppo: Zone franche della Croazia centrale e orientale e
III gruppo: Zone franche dell’Adriatico
Periodo di sfruttamento
delle agevolazioni
Aliquota dell’imposta
sull’utile
Sconto rispetto
all’aliquota ordinaria
2008-2013
10%
50%
2014-2016
15%
25%
A partire dall'esercizio 2017
20%
0%
Zone franche situate nella Città di Vukovar
Periodo di sfruttamento
delle agevolazioni
Aliquota dell’imposta
sull’utile
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Sconto rispetto
all’aliquota ordinaria
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2008-2010
0%
100%
2011-2013
5%
75%
2014-2016
15%
25%
A partire dall'esercizio 2017
20%
0%
Delle otto zone doganali operanti in Croazia al tempo della Iugoslavia, solo 2
si sono conformate alla nuova legge, ottenendo il nullaosta per continuare ad operare:
le Zone Franche di Rijeka-Luka e Zagreb-Jankomir.
In Croazia sono attualmente operative 13 Zone Franche:
SLOBODNA ZONA ZAGREB
Concessionario: ROBNI TERMINALI ZAGREB d.o.o.
Rappresentante del concessionario: “ZONA CON” d.o.o.
Robni terminali - Jankomir 25 - 10090 ZAGREB
Tel.: 00385 1 3496571
Fax: 00385 1 3871401
www.rtz.hr
e-mail: [email protected]
Persona di contatto: Sig. Marko Curkovic
Superficie: 79.860 m2
La Zona Franca di Zagabria è situata all'interno dell'area industriale di
Jankomir ad ovest della periferia di Zagabria. La zona dispone di un'area di
ca. 10 ettari e verrà destinata alla produzione industriale e al reimballaggio
per l’esportazione. L’attuale numero degli utenti della Zona è 125.
SLOBODNA ZONA LUKE RIJEKA
Fondatore: Lucka uprava RIJEKA
Lucka Uprava Rijeka - Riva 1 - 51000 RIJEKA
Tel.: 00385 51 351115
Fax: 00385 51 351114
Persona di contatto: Sig. Bojan Hlaca
www.portauthority.hr/rijeka/info_slobodna_zona.shtml
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Superficie: 1.635.000 m2
E’ situata all'interno dell'area portuale. Lo sviluppo della zona è orientato al
potenziamento delle attività portuali, produttive e commerciali. Sono presenti
anche tre società italiane.
Alla zona franca di Luka Rijeka (porto di Fiume) appartiene anche la località
geograficamente staccata (distanza di ca. 70 Km) che si chiama Brsica. Il
numero degli utenti attuali è 9.
SLOBODNA ZONA KUKULJANOVO
Concessionario : Industrijska zona d.o.o.
Industrijska zona bb -51233 ŠKRLJEVO
Sede: Primorje 39 - 51222 BAKAR
Tel.: 00385 51 253060
Fax: 00385 51 253061
[email protected]
Persona di contatto: Sig. Srecko Markovic
www.ind-zone.hr
Superficie: 28.000 m2
La Zona Franca di Kukuljanovo è situata a 17 km dal porto di Rijeka e fa parte
della zona industriale della città di Bakar. La zona è vicina all'autostrada
Rijeka - Zagabria. Attualmente è utilizzata da 5 imprese.
KRAPINSKO-ZAGORSKA SLOBODNA ZONA
Concessionario: KRAPINSKO-ZAGORSKA SLOBODNA ZONA d.d. KRAPINA
Frana Galovica 15 - 49000 KRAPINA
Tel.: 00385 49 373351
Fax: 00385 49 373361
Persona di contatto: Sig. Branko Kunstek
www.kzsz.hr
Superficie: 70.000 m2
E’ situata sulla strada principale tra Zagabria e Maribor (SLO). La Zona Franca
è adibita a scopi produttivi (lavorazione di metalli, tessile, mobili, ecc.) ed è
dotata di infrastrutture. Attualmente la zona è utilizzata da 14 utenti.
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SLOBODNA ZONA OSIJEK
Rappresentante del concessionario: SLOBODNA ZONA OSIJEK d.o.o.
Istocno predgradje bb - 31000 OSIJEK
Tel.: 00385 31 586027
Fax: 00385 31 586016
Persona di contatto: Sig. Zeljko Mandic
www.szo.hr
Superficie: 270.000 m2
La zona è collegata alle principali strade dirette in Ungheria e ai fiumi Drava e
Danubio. Attuali utenti della Zona: 4.
SLOBODNA ZONA OBROVAC
Non è in funzione.
SLOBODNA ZONA LUKE PULA
Fondatore: Lucka uprava Pula
Kandlerova 42 - 52100 PULA
Tel.: 00385 52 383160
Fax.: 00385 52 383162
Persona di contatto: Sig. Mladen Cerni
www.lup.hr
[email protected]
Superficie: 73.000 m2
Attualmente utilizzata da 19 utenti.
SLOBODNA ZONA SPLITSKO-DALMATINSKA
Concessionario: SPLITSKO-DALMATINSKA ZONA d.o.o.
Ulica Domovinskog rata br. 2 - 21000 SPLIT
Tel. cell.: 00385 98 433513
Fax.: 00385 21 300085
Persona di contatto: Sig. Ivan Milos
Altri dati non disponibili.
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Pag. 83
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SLOBODNA ZONA LUKE PLOCE
Fondatore: LUCKA UPRAVA PLOCE
Trg Kralja Tomislava 21
Tel.: 00385 20 603180
Fax: 00385 20 670271
Persona di contatto: Sig. Svemir Zekulić
www.port-authority-ploce.hr
e-mail: [email protected]
Superficie: 2.145.892 m2
Utenti attuali: 3
SLOBODNA ZONA BUJE
Non è in funzione.
SLOBODNA ZONA ðURO ðAKOVIĆ
Dr. Mile Budaka 1 - Slavonski brod
Fondatore: ðuro ðaković d.d.
Tel.: 00385 35 218621
Fax: 00385 35 218807
Persona di contatto: mr. Josip Salentic
www.freezone-dd-sb.htnet.hr
Superficie: 262.493 m2
Utenti attuali: 27
PODUNAVSKA SLOBODNA ZONA VUKOVAR
Vijeca Europe 28 - Vukovar
Tel.: 00385 32 416871
www.podunavska-freezone.hr
Fondatori: Fondo per la ricostruzione e lo sviluppo della città di Vukovar e Filir
d.o.o.
Superficie: 21.080 m2
Utenti attuali: 20
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SLOBODNA ZONA VARAŽDIN
Trg Kralja Tomislava 1 - Varazdin
Tel.: 00385 42 213 700
Fax: 00385 42 210720
www.slobodna-zona.hr
Superficie: 600.000 m2
Utenti attuali: 1
SLOBODNA ZONA RIBNIK
Ribnik bb - Ribnik
Tel.: 00385 47 601838
Fax: 00385 47 601839
Superficie: 32.000 m2
Utenti attuali: 7
SLOBODNA ZONA LUKE SPLIT
Concessionario: Lucka uprava Split
Gat Sv. Duje 1 - Split
Tel.: 00385 21 390222
Fax: 00385 21 390239
Persona di contatto: Joško Berket Bakota
www.portsplit.com
Superficie: 259.900 m2
Utenti attuali: 23
SLOBODNA ZONA BJELOVAR
Concessionario: Poslovni park Bjelovar d.o.o.
Trg Eugena Kvaternika 6 - Bjelovar
Tel./fax: 00385 43 221590
Tel./fax: 00385 43 221588
www.poslovni-park.hr
Superficie: 21,88 ha
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Autorità competente:
MINISTARSTVO GOSPODARSTVA, RADA I PODUZETNISTVA – UPRAVA ZA
POTICANJE
ULAGANJA
I
IZVOZ.
Direzione
per
l’incentivazione
degli
investimenti e incentivazione dell’export presso il Ministero dell’Economia, del
lavoro e l’imprenditoria della Croazia
Ulica Grada Vukovara 78 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 6106923
Fax: 00385 1 6109118
[email protected]
Persona di contatto: Sig.ra Zdenka Mesic
Le società che operano nella zona franca godono delle seguenti agevolazioni:
Agevolazioni fiscali:
•
come riportato sopra;
•
se l’imprenditore costruisce nella zona franca delle infrastrutture che
hanno un valore superiore ad 1 milione di Kune si applica un’esenzione
dal pagamento dell’imposta sull’utile per i successivi 5 anni;
•
l’imprenditore che svolge attività nella zona franca non è contribuente
dell’imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda la merce che non
si vende sul mercato croato e quella che si consuma nella zona.
Agevolazioni doganali:
•
l’importazione dei beni nella zona è esente dal pagamento della
dogana (sempre per la merce che non si vende sul mercato croato);
•
la merce può rimanere nella zona franca per un periodo illimitato
(salvo i prodotti alimentari ed agricoli).
Altre agevolazioni:
•
sulla merce che si importa nella zona franca non si applicano le quote,
i contingenti, i permessi di importazione, le restrizioni commerciali o
valutarie.
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Business Guide - CROAZIA
Zone imprenditoriali
Oltre alle sopra indicate zone franche, in quasi tutte le Contee croate esistono
una o più zone imprenditoriali.
Le Contee nelle quali sono state fondate più zone imprenditoriali sono quelle
di Osjecko – Baranjska (11), quella istriana e la Medjimurska (9 zone ognuna).
Lo svolgimento delle attività nelle zone imprenditoriali non dà diritto a
nessuna agevolazione di tipo fiscale, ma lo Stato e le amministrazioni locali, tramite la
costruzione di infrastrutture e altre condizioni generali nelle zone imprenditoriali,
permette alle piccole e medie imprese di accedere all’infrastruttura di base a prezzi
agevolati.
3.3.
DOGANE
3.3.1. Quali sono le autorità doganali competenti? Gli uffici doganali del
Paese hanno competenza territoriale riguardo alla residenza
dell’importatore, oppure la scelta ove sdoganare la merce è
libera?
Ministarstvo financija - Carinska uprava
Katančićeva 5 - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 6102333
Fax: 00385 1 6154186
La scelta dove sdoganare la merce importata generalmente è libera, ma per
alcune tipologie di merce sono state richiesti uffici doganali obbligatori (G.U. 119/33 e
189/03).
3.3.2. Quale documentazione è richiesta dalle procedure doganali?
I documenti che si devono presentare alle autorità doganali all’importazione
della merce sono: la fattura di provenienza della merce, certificato di origine della
merce ed eventualmente altra documentazione in base alla tipologia della merce
(permessi sanitari ecc.).
La dichiarazione (bolla doganale – jedinstvena carinska deklaracija) può
essere presentata solo dalle ditte specializzate che svolgono attività di spedizione
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Business Guide - CROAZIA
internazionale sotto le condizioni della Legge sui rapporti obbligatori (G.U. 35/05,
41/08), art. 849-868.
3.3.3. Sono previsti controlli dei requisiti tecnici dei prodotti da
effettuarsi in dogana al momento dell’importazione?
Sì, nel caso in cui la merce da importare debba venire controllata si applicano
le norme del Regolamento sul prelevamento dei campioni e sulle etichette doganali
(G.U. 63/92, 51/95), il quale prescrive la procedura e le quantità da prelevare.
L’elenco delle merci per le quali si rende necessario il certificato di qualità si trova
nella G.U. 127/99, 143/05 nel Decreto sulla determinazione dei prodotti per i quali è
necessario il certificato di qualità. Il tariffario è stato pubblicato sulla G.U. 111/00.
3.3.4. Quale legislazione viene applicata relativamente all’imballaggio e
all’etichettatura delle merci?
La legislazione applicata varia a secondo della tipologia della merce importata.
L’imballaggio è soggetto agli stessi regolamenti doganali come la merce con la quale
viene importato, ad eccezione dell’imballaggio di ritorno (addendum B3 Convenzione
di importazione temporanea).
3.4.
ACCORDI COMMERCIALI
3.4.1. E' stata stipulata una convenzione per evitare la doppia
imposizione fiscale con l'Italia?
L’accordo Italia-Croazia per evitare le doppie imposizioni in materia di
imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali del 27.10.1999 è
entrato in vigore il 15.09.2009. La sua applicazione ha generalmente luogo
dal 01.01.2010. L’accordo sostituisce così la Convenzione firmata tra l’ex
Iugoslavia e l’Italia, entrata in vigore il 03.07.1985.
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Business Guide - CROAZIA
3.4.2. Esiste tra il Paese e l'Italia una convenzione bilaterale per la
protezione degli investimenti?
Sì. Accordo sulla promozione e protezione degli investimenti con protocollo,
firmato a Zagabria il 05.11.1996. Legge italiana 47 del 02.03.1998 di ratifica, in
vigore dal 12.06.1998 (G.U. 63/98).
3.4.3. Esistono altri accordi di carattere economico e commerciale
sottoscritti con l’Italia?
Sì, il Memorandum sul consenso per la cooperazione nel campo delle piccole e
medie imprese sottoscritto in data 25.03.2003., pubblicato sulla G.U. contratti
internazionali 01/04 in applicazione dal 15.03.2004.
3.4.4. Quali sono i principali accordi di carattere economico e
commerciale sottoscritti con l’Unione Europea?
Il 29.10.2001 a Lussemburgo la Croazia ha sottoscritto con l’Unione Europea
l’Accordo di stabilizzazione ed associazione ASA e nel giugno 2004 la Croazia ha
assunto lo status di paese candidato. L’ASA è entrato in vigore il 1° febbraio 2005
ed il 03.10.2005 sono stati formalmente aperti i negoziati d’adesione. I negoziati sono
si son chiusi a fine 2009.
3.4.5. Esistono altri Paesi o aree geografiche con i quali il Paese possiede
accordi preferenziali di commercio e quali sono le condizioni
preferenziali?
Il 30.11.2000 la Croazia è diventata a pieno diritto il 140° membro del WTO
(G.U. 13/00 e 14/00), a partire da tale data sono iniziate ad applicarsi le nuove tariffe
doganali riguardanti i prodotti alimentari e agricoli con dazi diminuiti dal 30 al 21,2%.
Dal 1° marzo 2003 la Croazia fa parte del CEFTA Central-European Free Trade
Agreement (oltre alla Croazia: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Moldova,
Montenegro, Serbia, Kosovo).
Accordi di libero scambio
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Pag. 89
Business Guide - CROAZIA
Stato
Data di applicazione
U.E.
01.01.2002
EFTA
Islanda
Liechtenstein
Norvegia
Svizzera
01.08.2002
01.01.2002
01.04.2002
01.01.2002
CEFTA
Albania
Bosnia ed Erzegovina
Montenegro
Moldova
Macedonia
Serbia
UNMIK Kosovo
22.08.2007
22.11.2007
22.08.2007
22.08.2007
22.08.2007
24.10.2007
22.08.2007
Turchia
01.07.2003
Fonte: Ministero dell’economia, del lavoro e dell’imprenditoria
Accordi bilaterali in merito al divieto della doppia imposizione
Gazzetta ufficiale
Contratti
internazionali
Oggetto del contratto
Data
applicazione
Albania
13/95
reddito/patrimonio
01.01.1998
2.
Armenia
13/09
reddito
01.01.2011
3.
Austria
3/01
reddito/patrimonio
01.01.2002
4.
Belgio
06/03
reddito/patrimonio
01.01.2005
5.
Bielorussia
3/04
reddito/patrimonio
01.01.2005
6.
Bosnia Erzegovina
2/05
reddito/patrimonio
01.01.2006
7.
Bulgaria
3/98
reddito/patrimonio
01.01.1999
8.
Estonia
08/03
reddito
01.01.2005
9.
Rep. Ceca
8/99
reddito/patrimonio
01.01.2000
10.
Cile
10/04
reddito
01.01.2005
11.
Francia
7/04
reddito
01.01.2006
12.
Germania
9/06
reddito/patrimonio
01.01.2007
13.
Giordania
11/05
reddito
01.01.2007
14.
Grecia
18/97
reddito/patrimonio
01.01.1999
15.
Indonesia
non ancora pubblicato
reddito
Nr.
Stato
1.
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Pag. 90
Business Guide - CROAZIA
16.
Iran
10/04
reddito/patrimonio
17.
Irlanda
16/03
reddito/patrimonio
01.01.2004
18. Italia
10/00
reddito
01.01.2010
19.
Israele
11/06
reddito/patrimonio
01.01.2007
20.
Sud Africa
17/97
reddito/patrimonio
01.01.1998
21.
Canada
12/99
reddito/patrimonio
01.01.2000
22.
Cina
3/01
reddito
01.01.2002
23.
Corea
7/06
reddito/patrimonio
01.01.2007
24.
Lettonia
3/01
reddito
01.01.2002
25.
Lituania
3/01
reddito
01.01.2002
26.
Ungheria
11/97
reddito/patrimonio
01.01.1999
27.
Kuwait
15/02
reddito/patrimonio
01.01.2004.
28.
Macedonia
13/95
reddito/patrimonio
01.01.1997
29.
Malesia
6/03
reddito
01.01.2005
30.
Malta
7/99
reddito
01.01.2000
31.
Mauritius
10/03
reddito
01.01.2004
32.
Moldova
03/06
Reddito/patrimonio
01.01.2007
33.
Paesi Bassi
3/01
reddito/patrimonio
01.01.2002
34.
Polonia
13/95
reddito/patrimonio
01.01.1997
35.
Romania
11/96
reddito/patrimonio
01.01.1997
36.
Russia
11/96
reddito/patrimonio
01.01.1998
37.
San Marino
10/05
reddito
01.01.2006
38.
Slovacchia
11/96
reddito/patrimonio
01.01.1997
39.
Slovenia
8/05
reddito/patrimonio
01.01.2006
40.
Spagna
3/06
Reddito/patrimonio
01.01.2007
41.
Svizzera
8/99
reddito/patrimonio
01.01.2000
42.
Turchia
5/99
reddito
01.01.2001
43.
Ucraina
11/97
reddito/patrimonio
01.01.2000
44.
Jugoslavia
3/03
reddito/patrimonio
01.01.2005
45.
Siria
12/08
reddito
01.01.2010.
Fonte: Ministero delle Finanze
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Pag. 91
Business Guide - CROAZIA
Accordi bilaterali dell’ex-Iugoslavia recepiti dalla Croazia
(G.U. 53/91)
Nr.
Paese
1.
Danimarca
2.
Finlandia
3.
Norvegia
4.
Svezia
5.
Regno Unito
Fonte: Ministero delle Finanze
3.5.
FLUSSI FINANZIARI
3.5.1. Qual è il regime di importazione dei capitali e delle risorse
finanziarie necessarie per gli investimenti?
Il regime di importazione di capitali e risorse finanziarie per gli investimenti in
Croazia è libero. L'autorizzazione della Banca Nazionale di Croazia è obbligatoria solo
nel caso di addebitamento all'estero del credito.
Banca Nazionale della Croazia (Hrvatska Narodna Banka)
Trg hrvatskih velikana 3 - 10000 Zagabria
Tel.: 00385 1 4564555
Fax: 00385 1 4610591
3.5.2. Qual è il regime di esportazione delle risorse finanziarie?
All'investitore straniero è garantito il libero rimpatrio del capitale investito sia
in caso di cessione del conferimento che in caso di trasferimento del patrimonio netto
a seguito di fallimento dell'impresa in cui lo straniero ha investito il proprio capitale.
Il trasferimento degli utili e dei dividendi è libero. Prima del trasferimento
degli utili all’estero bisogna saldare tutti i debiti verso lo Stato (tasse, contributi,
imposte) e averne un relativo attestato.
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Pag. 92
Business Guide - CROAZIA
3.5.3. Quali sono le autorità competenti in materia di import/export di
risorse finanziarie?
Banca Nazionale della Croazia (Hrvatska Narodna Banka)
Trg hrvatskih velikana 3 - 10000 Zagabria
Tel.: 00385 1 4564555
Fax: 00385 1 4610591
3.5.4. Per quanto riguarda i prodotti o servizi derivanti
dall'investimento, è possibile la riesportazione anche del totale
della produzione? Occorre che una parte della produzione sia
venduta sul mercato locale?
Si può riesportare la totalità della produzione senza limiti.
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Pag. 93
Business Guide - CROAZIA
4.
Regime fiscale
4.1.
QUADRO NORMATIVO E PRINCIPALI IMPOSTE E TASSE
Il sistema fiscale croato, introdotto il 01.01.1994, riconosce parità di status a
tutti i contribuenti (nazionali ed esteri) persone fisiche e giuridiche.
L’attuale sistema fiscale comprende le seguenti imposte:
•
imposta sull’utile (profitto) delle persone giuridiche - IRPEG;
•
imposta sul reddito delle persone fisiche - IRPEF;
•
imposta speciale sulle paghe, sulle pensioni e sugli altri redditi;
•
imposta sul valore aggiunto – IVA, in croato PDV;
•
accisa (su alcuni beni di consumo);
•
imposta sul trasferimento di proprietà;
•
imposta sul gioco di azzardo;
•
compenso per i servizi prestati nelle reti della telefonia mobile;
•
altre imposte di competenza delle amministrazioni locali.
Imposta sull’utile delle persone giuridiche
Imposta sul reddito delle persone fisiche
Imposta sul valore aggiunto
20%
12-40%
23%, 10%, 0%
Legge generale sulle imposte (G.U. 147/08, 18/11)
Legge sull’imposta sull’utile (G.U. 177/04, 90/05, 57/06, 146/08, 80/10)
Regolamento sull’imposta sull’utile (G.U. 95/05, 133/0, 156/08, 146/0,
123/10)
Legge sulle aree di particolare tutela statale (G.U. 86/08, 57/11)
Decisione sulla conferma dell’appartenenza dei comuni alla terza fascia delle
aree di particolare tutela statale (G.U. 138/02)
Regolamento sulle agevolazioni fiscali e doganali sulle aree di particolare
tutela statale (G.U. 57/96)
Regolamento sulle modalità di ottenimento degli sgravi fiscali per i
contribuenti dell’imposta sull’utile nelle aree di montagna (G.U. 53/08)
Regolamento sulle modalità di ottenimento degli sgravi fiscali per i
contribuenti dell’imposta sull’utile nella città di Vukovar (G.U. 53/08)
Regolamento sulle modalità di ottenimento degli sgravi fiscali per i
contribuenti dell’imposta sull’utile nelle aree sotto particolare tutela dello
Stato (G.U. 53/08)
Legge sull’imposta sul reddito (G.U. 177/04, 73/08, 80/10)
Regolamento sull’imposta sul reddito (G.U. 95/05, 96/06, 68/0, 146/08,
2/09, 9/09 – correzione, 146/09, 123/10)
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Pag. 94
Business Guide - CROAZIA
Legge sul compenso per i servizi prestati nelle reti della telefonia mobile
(G.U. 94/09)
Legge sul finanziamento delle amministrazioni locali (G.U. 117/93, 33/00,
73/00, 59/01, 107/01, 117/01, 150/02, 147/03, 132/06, 73/08) - regola tra
l’altro:
• sovrattassa sul reddito (prirez na porez na dohodak) - Art. 46 della
suddetta Legge, Decisioni relative alle singole città);
• tassa sui consumi (art. 31-34)
• imposta sulla pubblicità (art. 39-41)
• imposta sulle successioni e donazioni (art. 8-10)
• imposta sui veicoli stradali a motore (art. 17-19)
• imposta sui natanti (art. 20-22)
• imposta sull’organizzazione di manifestazioni sportive e di svago (art. 2327)
• imposta sulle case da villeggiatura (art. 35-38)
• imposta sulle società e le denominazioni generiche (art. 42)
Legge sull’imposta sui trasferimenti di proprietà (G.U. 69/97, 153/02, 22/11)
Regolamento sul contenuto del modulo per la dichiarazione dell'imposta sui
trasferimenti di proprietà (G.U. 28/01, 148/09)
Legge sull’IVA (G.U. 47/95, 106/96, 164/ 98, 105/99, 54/00, 73/00, 48/04,
82/04, 90/05, 76/07, 94/09)
Regolamento sull’IVA (G.U.149/09)
Legge sui giochi d’azzardo (G.U. 87/09)
Legge sull’imposta speciale sul caffè (G.U.31/11)
Regolamento sull’imposta speciale sul caffè e sulla manipolazione con i bolli
del monopolio per la marcatura di caffè (G.U. 31/11)
Legge sull’imposta speciale sulle bevande analcoliche (G.U. 136/02 - testo
emendato)
Regolamento sull’imposta speciale sulle bevande analcoliche (G.U. 59/94,
109/96, 119/01)
Legge sull’imposta speciale sulle automobili, altri veicoli a motore, natanti e
aeroplani (G.U. 136/02 – testo emendato, 44/03, 95/04, 94/09, 21/10)
Legge sull’imposta speciale sui prodotti di lusso (G.U. 136/02 – testo
emendato)
Regolamento sull’imposta speciale sui prodotti di lusso (G.U. 112/99, 119/01,
/25/09, 26/09 correzione, 73/09)
Legge sulle accise (G.U. 83/09)
Regolamento sulle accise (G.U. 1/10)
Regolamento sull’applicazione della Legge sulle accise sui derivati del petrolio
che si riferisce a eurodiesel blu per l’agricoltura, pesca e maricoltura (G.U.
1/10, 44/10, 65/10 – correzione, 78/10, 131/10, 144/10, 4/11, 44/11)
Decreto sull’importo delle accise per UNP (G.U. 4/10)
Decreto sull’importo delle accise per le sigarette (G.U. 102/10)
Decreto sull’importo delle accise per i motori a petrolio e gas liquido (G.U.
2/11)
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Pag. 95
Business Guide - CROAZIA
4.2.
LE IMPOSTE SULLE PERSONE GIURIDICHE
4.2.1. Quali sono i soggetti passivi d’imposta?Qual è il regime fiscale per
le stabili organizzazioni?
Sono considerati soggetti passivi d'imposta, secondo l’articolo 2 della Legge
sull’imposta sull’utile:
•
le persone giuridiche che svolgano un'attività economica allo scopo di
realizzare utile attraverso la produzione e/o la vendita di beni o servizi
sul mercato;
•
gli imprenditori la cui principale attività sia costituita dalla gestione del
capitale, nonché le filiali di imprenditori esteri;
•
le persone fisiche che ricavino utili dallo svolgimento di attività
artigianali e che scelgano di versare l'imposta sugli utili in sostituzione
dell'imposta sul reddito, a condizione che tengano la loro contabilità
secondo la normativa contabile aziendale;
•
le persone fisiche (imprenditori) che nell'anno precedente abbiano
registrato entrate superiori a 2.000.000 Kune, oppure ricavato un
reddito di oltre 400.000 Kune, o che abbiano un patrimonio durevole di
oltre 2.000.000 Kune, o ancora abbiano più di 15 dipendenti.
4.2.2. Qual è l’aliquota d’imposta applicabile? Quali i redditi soggetti a
tassazione e quelli esenti o esclusi dall’imposta? Esistono redditi
soggetti a tassazione in più anni?
•
Imposta sull’utile
•
Imposta annuale sulla società (importo massimo 2.000,00 Kune).
La base imponibile è l’utile il quale viene accertato secondo la normativa
contabile come differenza tra i ricavi e i costi. I crediti di imposta possono essere
riportati per un massimo di 5 anni.
L’imposta è calcolata sugli utili realizzati sia in Croazia che all'estero, mentre
l’imponibile per le filiali di società straniere è costituito unicamente dagli utili prodotti
in Croazia.
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Pag. 96
Business Guide - CROAZIA
L'aliquota applicata è del 20% sull'imponibile accertato. L’imposta si calcola
alla fine di ogni anno solare. Nel corso dell’anno si devono effettuare pagamenti
anticipati, in base ai risultati della contabilità e dei rendiconti finanziari.
Non esistono redditi soggetti a tassazione in più anni.
4.2.3. Esistono criteri territoriali per l’applicazione delle imposte
dirette sulle persone giuridiche?
Si veda il par. 5.3.4.
4.2.4. Sono previste agevolazioni fiscali per gli investitori?
Il Governo croato può – per decreto – stabilire l'esenzione di determinati
contribuenti dall'imposta sull’utile o la riduzione dell'aliquota, al fine di promuovere la
ricostruzione e lo sviluppo di certe aree (zone danneggiate dalla guerra, aree
sottosviluppate o sotto-popolate, ecc.), come previsto nella Legge in GU. 86/08, 57/11
(si veda il paragrafo 2.2.4).
Per i contribuenti residenti in queste aree, è prevista la riduzione della base
imponibile dell’imposta sull’utile, a condizione che:
1) il contribuente fiscale abbia residenza/sede nelle località menzionate;
2) occupi a tempo indeterminato almeno 6 persone delle quali almeno
50% hanno la residenza nelle zone citate per un periodo di almeno 9
mesi dell’anno solare.
4.3.
TASSAZIONE DELLE ATTIVITA’ D’IMPRESA
4.3.1. Qual è il livello ordinario di tassazione delle attività di impresa
per le società di persone e per le società di capitale? Qual è il
livello di tassazione per la microimpresa e l’impresa agricola?
Le società di capitali sono sottoposte a tassazione delle attività secondo le
norme della “Legge sull’imposta sull’utile”, mentre le persone fisiche, soci delle società
di persone (come anche gli artigiani) pagano le imposte secondo le norme della “Legge
sull’imposta sul reddito”. E’ possibile che il contribuente richieda e che l’Ufficio delle
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Pag. 97
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entrate approvi che il contribuente paghi l’imposta sull’utile e non l’imposta sul
reddito.
4.3.2. Quali sono i costi indeducibili? Quali sono i costi deducibili e le
modalità di deduzione?
L’art. 7 della Legge sull’imposta sull’utile (G.U. 177/04, 90/05, 57/06, 146/08,
80/10) contiene l’elenco dei costi deducibili e delle modalità di deduzione.
4.3.3. Quali sono le aliquote di deduzione relative all’ammortamento
fiscale ordinario? Quali sono i beni fiscalmente non
ammortizzabili? Esiste un ammortamento fiscale anticipato?
Le massime aliquote di ammortamento sono elencate nell’art. 12 della Legge
sull’imposta sull’utile (G.U. 177/04, 90/05, 57/06, 146/08, 80/10) e si tratta delle
aliquote fiscalmente deducibili.
I beni non ammortizzabili sono le attrezzature il cui valore non supera le
3.500 Kune, il costo d’acquisto di tali beni è fiscalmente deducibile nell’arco dell’anno.
Aliquote di ammortamento
Bene
Aliquota annuale
Aliquota max. annuale
5%
10%
Animali e autoveicoli
20%
40%
Immobilizzazioni,
attrezzature, autoveicoli
(salvo le autovetture),
macchinari
25%
50%
Hardware, software, cellulari
e reti informatiche
50%
100%
Altro, non menzionato sopra
10%
20%
Edifici e navi
Fonte: art. 12 Legge sull’imposta sull’utile
A partire dal 1 luglio 2010, con entrata in vigore delle Modifiche ed integrazioni della
legge sull’utile pubblicate sulla gazzetta ufficiale nr. 80/10 sono stati aggiunti dei ricavi
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Pag. 98
Business Guide - CROAZIA
minimi da realizzare utilizzando beni quali immobili destinati al turismo, natanti e
aerei.
Se sulle posizioni delle immobilizzazioni a lungo termine la società ha evidenziato
natanti, aerei, appartamenti e case di villeggiatura, l’ammortamento di tali beni è
fiscalmente deducibile se la società adempie alle seguenti condizioni:
è registrata per lo svolgimento dell’attività di noleggio o di trasporto con
i natanti e aerei, ovvero per l’attività di locazione dell’appartamento e
case di villeggiatura;
utilizzando natanti e aerei nell' esercizio fiscale realizza ricavi che
ammontano ad almeno il 7% del valore d’acquisto dei beni
utilizzando appartamenti e case di villeggiatura nell' esercizio fiscale
realizza ricavi che ammontano ad almeno 5% del valore d’acquisto dei
beni
La società che non adempie alle condizioni di cui sopra nell'esercizio fiscale (non
realizza i ricavi utilizzando i beni) è tenuta ad aumentare la base fiscale per l’importo
dell’ammortamento e tutti i costi relativi all’utilizzo del bene.
4.3.4. Esistono altre imposte, tasse nazionali e locali applicabili
all’attività di impresa?
Tassa
della
camera
di
commercio:
tale
pagamento
viene
effettuato
mensilmente ed il suo costo varia da un minimo di 55 Kune ad un massimo di 5.000
Kune a seconda della grandezza della società.
Inoltre le persone giuridiche pagano in base al fatturato un contributo per le
foreste e un contributo per l’ente turistico croato nella misura di 0,0525 % sul
fatturato totale.
Esistono due tipi di contributi che vengono calcolati sull’ammontare del
fatturato delle imprese che svolgono certe attività (definite dalle rispettive leggi:
Legge sul pagamento dei contributi agli enti turistici e Legge sulla protezione e sulla
conservazione dei beni culturali ):
•
contributo per l’ente turistico (da 0,0080% a 0,20% sul fatturato
totale, oppure, se la società svolge più attività, questi sono calcolati
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Pag. 99
Business Guide - CROAZIA
solo sul fatturato dell’attività per la quale è prescritto il pagamento del
contributo)
•
contributo per i beni culturali (0,05% sul fatturato totale, oppure, se la
società svolge più attività, questi sono calcolati solo sul fatturato
dell’attività per la quale è prescritto il pagamento del contributo).
Esistono, inoltre, tutta una serie di tasse e contributi (particolarmente quelli
che riguardano la gestione delle acque e i servizi comunali) i quali devono essere
pagati dai soggetti proprietari o utenti degli immobili, in dipendenza dalle superfici
degli stessi e dell’attività d’impresa.
Gli importatori sono tenuti a pagare il contributo per lo smaltimento
dell’imballaggio pari agli importi riportati nella tabella seguente:
Materiale di imballaggio
Kune/tonnellata
Pet
410
Vetro
150
Barattoli in alluminio
410
Barattoli in ferro
225
Imballaggio multistrato
750
Carta/Cartone
375
Legno
150
Tessuto
150
Altri materiali polimeri
750
4.4.
LE IMPOSTE SULLE PERSONE FISICHE
4.4.1. Qual è il regime delle imposte sulle persone fisiche? Quali sono le
categorie di reddito assoggettate alla tassazione?
Sono tenute a versare l'imposta sul reddito tutte le persone fisiche (croate e
straniere) che realizzino un reddito in Croazia.
La base imponibile è costituita dal reddito totale realizzato dal contribuente
mediante lavoro dipendente (stipendi, pensioni), attività autonoma (artigianato, libere
professioni, attività agricole e silvicole), redditi da proprietà e da diritti patrimoniali, da
cui vengono detratte le seguenti ritenute fiscali:
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Pag. 100
Business Guide - CROAZIA
•
ritenute personali, nella misura di 1.800 Kune/mese;
•
ritenute per il mantenimento del coniuge, dei figli e/o del familiare a
carico: aliquota dello 0,40 sulla ritenuta personale di cui al primo punto
ovvero 600 Kune. Per il secondo figlio la ritenuta fiscale è dello 0,42,
per il terzo dello 0,59, per il quarto dello 0,84, per il quinto figlio
dell’1,17 per ogni ulteriore figlio a carico l’aliquota aumenta: 2,09;
2,67; 3,34; 4,09; 5,00;
•
ritenute per il mantenimento del familiare disabile: fattore 0,25 su
1.500 Kune;
•
eventuali perdite fiscali dell'anno precedente.
Sono esenti dal pagamento dell'imposta sul reddito (art. 9 della Legge
sull’imposta sul reddito) ad esempio:
•
varie forme di assistenza sociale;
•
interessi derivanti da depositi di risparmio in valuta e in Kune e gli
interessi maturati su conti correnti in valuta e in Kune;
•
dividendi;
•
pensioni fino a 3.200 Kune al mese.
Nel caso di redditi da lavoro dipendente, si detraggono i contributi versati
sugli stipendi ricevuti.
Se il reddito è realizzato dallo svolgimento di attività artigianali o libere
professioni, la base imponibile è data dalla differenza tra le entrate e le uscite
verificatesi durante l'esercizio.
Attività dell'agricoltura e foresteria comprende lo sfruttamento dei beni
naturali e la vendita ovvero lo scambio dei frutti ricavati da tali attività in forma non
lavorata. Le persone fisiche le quali svolgono attività dell'agricoltura sono contribuenti
dell'imposta sul reddito.
Nel caso di reddito derivante dallo sfruttamento di diritti patrimoniali
(locazione di beni mobili ed immobili) la base imponibile viene determinata sulle
entrate complessive diminuite di una quota forfetaria a titolo di spesa pari al 30%.
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Pag. 101
Business Guide - CROAZIA
Con l’entrata in vigore delle modifiche ed integrazioni alla Legge sul reddito
(G.U. 150/02 ed il Regolamento 02/03), sono state introdotte nel sistema fiscale e
contributivo croato tutta un serie di novità. La novità più importante è l’introduzione
dell’obbligo di pagamento dei contributi per il fondo sanità e fondo pensionistico anche
per i compensi percepiti nello svolgimento delle libere professioni.
Lo stesso calcolo dei contributi viene applicato sui contratti di collaborazione
coordinata e continuativa.
4.4.2. Quali sono le aliquote applicate? Come vengono tassati i
dividendi? Come vengono tassate le cessioni delle partecipazioni?
Secondo le modifiche ed integrazioni della Legge sull’imposta sul reddito
entrata in vigore il 01.07.2010, le aliquote progressive sono le seguenti:
1) l’aliquota del 12% sarà applicata sulla base imponibile fino a 3.600
Kune mensili
2) l’aliquota del 25% sarà applicata sulla base imponibile eccedente 3.600
kn fino a 10.800 Kune mensili
3)
l’aliquota del 40% sarà applicata sulla base imponibile oltre 10.800
Kune mensili.
Inoltre, tutti i Comuni e le Città possono applicare una sovrattassa sul reddito
– addizionale comunale (prirez na porez) variabile dal 1% al 18%. Esempi:
Città
%
G.U.
Dubrovnik
15,00
2/02, 4/03, 2/08
Karlovac
12,00
3/02
Osijek
13,00
115/01, 153/09
7,50
87/01
Rijeka
12,00
108/01, 45/07, 147/10
Split
10,00
93/01
Zagreb
18,00
87/01, 103/01
Varazdin
10,00
2/94, 4/97, 140/02
Vinkovci
10,00
81/05
8,00
36/10, 146/10, 14/11
12,00
115/01
Pula
Slavonski Brod
Velika Gorica
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Pag. 102
Business Guide - CROAZIA
Sibenik
10,00
94/01
Tale sovrattassa addizionale comunale può essere applicata rispettando i
seguenti
criteri
riportati
nelle
modifiche
alla
Legge
sul
finanziamento
delle
amministrazioni locali che è entrata in vigore in data 01.07.2001:
•
comuni fino al 10%
•
città con meno di 30.000 abitanti: fino al 12%
•
città con oltre 30.000 abitanti: fino al 15%
•
Zagabria: fino al 30%.
Con le modifiche alla legge sopra menzionata alle amministrazioni locali è
stata data la possibilità di introdurre le seguenti tasse:
•
addizionale comunale (già menzionato prima)
•
tassa sul consumo (massimo applicabile 3%)
•
tassa sulle case di villeggiatura (da 5,00 Kune a 15,00 Kune per mq)
•
250,00 Kune per ettaro)
•
tassa sulla ragione sociale (massimo applicabile 2.000,00 Kune
all’anno)
•
4.5.
tassa per l’utilizzo delle aree pubbliche.
IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO
4.5.1. Com’è disciplinata l’Imposta sul Valore Aggiunto?Quali sono le
principali differenze con la normativa italiana?
L'Imposta sul Valore Aggiunto (porez na dodanu vrijednost, PDV) è stata
introdotta in Croazia a partire dal 01.01.98 e ha sostituito due imposte: l’imposta
sull’immissione al consumo e l’imposta sulla vendita di beni e servizi.
4.5.2. Quali sono le aliquote IVA applicate alla cessione di beni e alla
prestazione di servizi e quali le eventuali esenzioni? Sono previste
particolari agevolazioni in materia di IVA? Esistono condizioni di
indetraibilità dell’imposta?
Dal 1˚ agosto 2009 l'aliquota ordinaria è del 23% secondo le modifiche
della legge sull’imposta sul valore aggiunto, pubblicate in G.U. 94/09 del 01.08.2009.
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Pag. 103
Business Guide - CROAZIA
Nel contesto del processo di adesione della Croazia all’UE, il 1˚
gennaio 2010 entrerà in vigore una serie di modifiche ed integrazioni della
Legge sull’imposta sul valore aggiunto (G.U. 87/09), così da consentire una
parziale armonizzazione con l’Acquis Communaitaire e con la direttiva
2006/112 dell’UE. L’armonizzazione definitiva con tutte le normative europee
in materia dovrà essere fatta con la data di entrata della Croazia nell’UE.
Riassunto delle principali modifiche ed integrazioni della Legge sull’imposta sul
valore aggiunto:
•
non sarà più possibile detrarre il 30% dell’IVA derivante dalle fatture
per la rappresentanza, né il 70% dell’IVA derivante dalle fatture per
l’acquisto di autovetture;
•
l’imprenditore estero il quale fornisce merci e servizi all’interno della
Croazia e ivi non ha sede, unità locale stabile organizzazione, diventerà
obbligatoriamente contribuente IVA in Croazia e dovrà nominare un
proprio rappresentante fiscale il quale per lo stesso provvederà al
calcolo d’IVA e garantirà per il versamento della stessa (salvo il caso in
cui il ricevente croato del servizio è tenuto a calcolare e pagare l’IVA
sul valore del servizio acquistato). L’imprenditore estero diventa
contribuente anche nel caso in cui acquista i beni in Croazia e in
Croazia li vende;
•
sono state modificate alcune disposizioni in merito alle esenzioni del
pagamento dell’IVA (trattasi di beni e di servizi di interesse pubblico);
•
sono state abolite alcune esenzioni dal pagamento dell’imposta sul
valore aggiunto (ad es. donazioni dall’estero) mentre sono state
aggiunte alcune nuove esenzioni;
•
inserimento del nuovo codice fiscale sulle fatture (OIB a posto di MB);
•
è stato definito il diritto di rimborso dell’IVA calcolata da parte degli
imprenditori croati agli imprenditori esteri (in precedenza tale diritto
esisteva solo per le esposizioni nelle fiere svoltesi in Croazia.
Tramite modifica pubblicata sulla G. U. 90/05, con applicazione dal 1° gennaio
2006, per il turismo viene applicata l’aliquota del 10%. L’ultima modifica entrata in
vigore il 1° agosto 2007 aggiunge un’altra categoria tassata con l’aliquota del 10%:
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giornali e riviste cui vengono pubblicate giornalmente e periodicamente, salvo le
riviste che contengono principalmente annunci o servono per gli annunci (G.U. 76/07).
Si considera quale periodo d’esercizio fiscale l’anno solare, mentre il periodo
di conguaglio si protrae dal primo all’ultimo giorno del mese. È obbligatorio
consegnare la dichiarazione ai competenti Uffici delle Imposte entro la fine del mese
successivo del periodo di conguaglio.
Sono esenti dall’IVA alcuni beni e servizi, tra cui alcuni servizi di assistenza
sociale, la locazione di immobili abitativi, le prestazioni bancarie ed assicurative, le
cure mediche. Sono inoltre esenti da IVA:
Servizi postali
Cure mediche
Servizi dei tecnici dentari e fornitura degli impianti dentistici
Trasporto delle persone malate
Servizi delle associazioni dei cittadini
Servizi relativi all’assistenza sociale
Servizi relativi alla protezione dei bambini e della gioventù
Servizi di istruzione
Cessione del personale delle istituzioni religiose
Servizi dei enti non profit
Servizi in cultura
Servizi e fornitura dei beni relativi all’organizzazione dei eventi
umanitari
Canone tv e radio pubblica
Servizi di assicurazione
Finanziamenti
Transazioni relative ai conti correnti e libretti di risparmio
Transazioni relative alle valute, monete
Transazioni relative alle azioni, quote ed altre carte di valore
Servizi di gestione dei fondi d’investimento particolari
Organizzazioni dei giochi d’azzardo
Locazione degli appartamenti residenziali
Esportazione
Consegne nelle zone franche
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Consegne (eccetto petrolio e derivati di petrolio) acquistate dai
passeggeri e esportati dalla Croazia (importo minimo 740,00 kn)
consegna di beni e servizi a corpi diplomatici e consolari, a
condizione di reciprocità
consegne di beni e servizi alle organizzazioni internazionali e ai loro
soci
consegne di beni e servizi per le necessità degli eserciti dei stati
membri della Nato
esenzioni particolari in base ai contratti internazionali e programmi
di aiuto
consegna di beni destinati al trasporto internazionale (navi, aerei..)
L’aliquota 0% viene applicata sulle seguenti categorie:
•
pane;
•
latte;
•
libri con contenuto scientifico, scolastico, educativo, culturale (anche
CD ROM, cassette e video cassette con lo stesso contenuto);
•
medicamenti in base alla lista dell’Ente croato per la sanità;
•
impianti in base alla lista dell’Ente croato per la sanità;
•
riviste scientifiche;
•
organizzazione di rappresentazione di film in pubblico.
Rimborso dell’Imposta sul Valore Aggiunto per gli imprenditori
stranieri
Gli imprenditori stranieri che espongono in fiere nel territorio della Repubblica
di Croazia e che non hanno sede, residenza, amministrazione né unità lavorativa in
Croazia, hanno diritto al rimborso dell’IVA. Il rimborso dell’IVA riguarda servizi e
forniture realizzati su loro richiesta da imprenditori locali: affitto dell’area espositiva;
erogazione nell’area espositiva di corrente elettrica, acqua, gas, riscaldamento, aria
condizionata; allacciamenti telefono e telecomunicazioni; allestimento, costruzione e
ricostruzione dello stand espositivo; attrezzature necessarie all’allestimento e spese di
parcheggio.
La richiesta per il rimborso dell’IVA deve essere inoltrata al Ministero delle
Finanze – Amministrazione delle Imposte - Sede di Zagabria, entro sei mesi dal
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momento in cui si sono verificate le condizioni per il rimborso. L’imprenditore straniero
deve comprovare il proprio status di contribuente fiscale allegando un certificato
rilasciato dall’Ufficio Imposte del Paese in cui è registrato: il certificato si deve riferire
al periodo per il quale viene richiesto il rimborso e non deve risalire ad oltre sei mesi.
La richiesta può essere inoltrata, su delega dell’imprenditore straniero, anche
da un suo rappresentante – procuratore, contribuente fiscale in Croazia.
La richiesta può essere presentata solo per importi superiori a 1.000 Kune.
Rif. Leg.: Regolamento sull’Imposta sul Valore Aggiunto (G.U. 149/09).
4.5.3. Quali criteri territoriali vengono adottati per l’applicazione
dell’IVA? Esistono cessioni di beni o prestazioni di servizi escluse
perché extra territoriali?
Le Zone Franche sono esentate.
4.5.4. Qual è il trattamento delle importazioni/esportazioni ai fini
dell’IVA?
Non è previsto il pagamento di IVA all’esportazione, mentre si paga l’IVA sulle
importazioni.
4.5.5. Quali sono i principali adempimenti contabili relativi all’IVA?
La dichiarazione dell’IVA mensile ed il relativo pagamento devono essere
eseguiti entro la fine del mese successivo a quello di riferimento. Il rendiconto annuale
dell’IVA va presentato (con relativo pagamento in caso di differenze) entro il 30.04
dell’anno successivo.
4.5.6. Quali sono gli uffici competenti in materia di IVA?
Ministero delle finanze (Ministarstvo financija)
Direzione per le entrate (Porezna uprava)
Katanciceva 5 - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 01 435333
Fax: 00385 01 424523
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4.6.
ALTRE IMPOSTE INDIRETTE E TASSE NAZIONALI E LOCALI
4.6.1. Qual è il regime fiscale delle accise?quali sono le aliquote
applicate?
ACCISE
Su alcuni prodotti grava, all'atto della fornitura, un’accisa (trošarina). I
prodotti sottoposti a questa sovrattassa sono i seguenti:
•
caffé;
•
bevande (sciroppi, polveri e pastiglie solubili per la preparazione di
bevande
analcoliche,
vari
tipi
di
bevande
analcoliche,
bevande
alcoliche);
•
sigarette;
•
carburanti (derivati del petrolio);
•
automobili, motocicli;
•
natanti;
•
aeroplani.
Il pagamento delle accise avviene con le seguenti modalità1:
•
caffè: l’accisa varia a seconda del tipo del prodotto (caffè torrefatto o
non; con o senza caffeina; estratti di caffè, ecc.) e varia da 5,00 a
20,00 Kune/kg;
•
bevande alcoliche ed
analcoliche: sono attualmente soggetti al
versamento delle accise i prodotti alle seguenti voci doganali:
2106.903,
2106.904,
2202.10,
2202.901,
2202.904,
2202.903,
2203.00, 2204.30, 2205, 2206, 2207 (ad eccezione dei prodotti di cui
alla sottovoce 2207.20) e 2208. L’ammontare delle accise è di 60,00
Kune/ per litro di alcol assoluto presente nel liquido alla temperatura di
20º C. Ad eccezione dell’alcol contenuto nel vino, dove l’accisa non si
paga.
•
•
sigarette: 180 kn per 1000 pezzi oppure metodo proporzionale 33%
del prezzo di vendita al dettaglio;
1
Suscettibile di variazioni.
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•
automobili e motocicli: secondo i cambiamenti riportati nella G.U.
136/02, 95/04, 94/09, 21/10 le tasse speciali sull’importazione delle
automobili (nuove e usate) e motocicli non vengono più calcolate sulla
base della potenza del motore bensì sulla base del valore doganale
aumentato dal valore del dazio. Lo stesso vale per i natanti e velicoli,
come base viene preso il valore del bene. Le tasse speciali sono
riportate nella tabella seguente:
Valori espressi in Kune croate
Base – prezzo d’acquisto
da
Tassa speciale
a
0
50.000
13%
50.000
100.000
6.500 +18% per importi oltre 50.000
100.000
150.000
15.500 +23% per importi oltre 100.000
150.000
200.000
27.000 +28% per importi oltre 150.000
200.000
250.000
41.000 +33% per importi oltre 200.000
250.000
300.000
57.500 +38% per importi oltre 250.000
300.000
350.000
76.500 +43% per importi oltre 300.000
350.000
400.000
98.000 +48% per importi oltre 350.000
400.000
450.000
122.000 +53% per importi oltre 400.000
450.000
500.000
148.500 +58% per importi oltre 450.000
500.000
•
177.500 +63% per importi oltre 500.000
prodotti di lusso (prodotti di oreficeria, orologi, metalli preziosi,
abbigliamento e calzature di pelliccia e di pelle di rettili), prodotti
pirotecnici, armi (pistole, fucili, ecc.): a partire dal 01.11.1999 è stata
istituita la sovrattassa del 30% sul valore dei beni di lusso che viene
applicata sul prezzo di vendita (al netto di IVA locale).
•
RCT: 15% sulle polizze per la responsabilità civile per le autovetture
(G.U. 107/01)
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4.6.2. Come è disciplinata l’imposta di registro?quali sono gli atti
soggetti a tassazione?
Oggetto della tassazione con la tassa di registro sono le acquisizioni del diritto di
proprietà sugli immobili siti in Croazia. Quale acquisizione s’intende: compravendita,
permuta, ereditare, ricevere in dono, conferimento nella società, esclusione dalla
società, acquisizione per uso campione, ottenimento nella procedura di liquidazione o
fallimento, acquisizione in base alla sentenza del tribunale e ogni altro modo di
acquisizione del diritto di proprietà.
4.6.3. Quali sono le principali tesse a livello nazionale e locale?
Imposte statali: imposta sul valore aggiunto, imposta sull’utile, imposte
speciali, accise.
Imposte conteali: imposta sull’eredità e doni, imposta sulle autovetture,
imposta sui natanti, imposta sulle macchine per i giochi.
Imposte comunali: adizionale comunale, imposta sui consumi, imposta sulle
case da villeggiatura, imposta sulla ragione sociale, imposta sull’utilizzo delle aree
pubbliche.
Imposte comuni (si dividono tra lo stato, contee e comuni nella percentuale
prestabilità): imposta sul reddito e imposta di registro.
IMPOSTA SUI TRASFERIMENTI DI PROPRIETÀ
L’imposta viene versata a seguito del decreto che rilascia l’Ufficio delle entrate
competente in base all’ubicazione dell’immobile.
L'imposta è pari al 5% del valore di mercato (o del valore stimato dalle
autorità fiscali) del bene immobile.
IMPOSTA SUI GIOCHI D'AZZARDO
La Legge sui giochi d’azzardo (G.U. 87/09) definisce quattro gruppi di giochi
d’azzardo:
•
giochi del lotto: lotterie, lotto, toto, bingo, ecc.;
•
giochi d’azzardo: giochi a scommessa in tutte le forme, giochi svolti
nelle case da gioco (roulette, boulle, chemin de fer, black jack, trente
quarante, bacart, carps, ecc.);
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•
scommesse: tutti i tipi di scommesse;
•
giochi sulle slot-machines (multiplayer).
La Lotteria della Croazia S.r.l. (Hrvatska lutrija d.o.o.) organizza i giochi
classici in base ad un contratto di concessione stipulato con il Governo croato.
L’organizzazione dei giochi speciali nelle case da gioco è un diritto esclusivo
della Repubblica di Croazia e può essere trasferito tramite concessione. Il periodo
massimo per il quale si può ottenere la concessione è 15 anni. Il diritto ad organizzare
giochi d’azzardo in locali adibiti a club ed il diritto ad organizzare giochi a scommessa
rientrano
nelle
competenze
del
Ministero
delle
Finanze
che
rilascia
apposite
autorizzazioni.
La società che organizza i giochi di cui sopra è tenuta a:
•
avere un certo importo di capitale sociale (da 1.000.000 a 4.000.000
di Kune);
•
adempiere alle condizioni tecniche: lo spazio, numero di posti gioco
ecc.;
•
autorizzazione del Ministero delle Finanze;
•
compenso per l’organizzazione dei giochi (variano in base alla tipologia
del gioco organizzato).
Altre condizioni riguardano: il deposito di garanzia presso una banca con la
sede in Croazia, l’ammontare minimo dei contanti in casa etc.
L’Imposta sui premi vinti nei giochi d’azzardo viene pagata sulla base che
eccede l’importo di 30.000,00 kn fino a 500.000,00 kn applicando l’aliquota del 15%,
mentre sugli importi che eccedono l’importo di 500.000,00 kn si applica l’aliquota del
20%.
IMPOSTE LOCALI
I comuni, le città e le contee possono stabilire il pagamento di alcune imposte
a livello locale, in base alla Legge sul finanziamento delle amministrazioni locali (G.U.
117/93, 33/00, 73/00, 59/01, 107/01, 117/01, 150/02, 147/03, 132/06, 73/08).
Soggetti passivi di tali imposte sono le persone fisiche e giuridiche croate e
straniere.
•
Sui soggetti che prestano servizi alberghieri e di ristorazione grava la
tassa sui consumi, applicata al prezzo di vendita delle bevande
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all'interno dei locali. L'aliquota è variabile e può arrivare ad un
massimo del 3%;
•
Sui soggetti che espongono messaggi pubblicitari in luoghi pubblici
grava l'imposta sulla pubblicità, l’importo della quale viene deliberato
autonomamente dalle città o dai comuni;
•
Tutte le città ed i comuni possono istituire una sovrattassa sul reddito
(si veda il paragrafo dedicato all'imposta sul reddito delle persone
fisiche), l’aliquota massima è del 18%;
•
Imposta sulle successioni e donazioni: le persone fisiche e giuridiche
che ereditano o ricevono in dono una proprietà situata in Croazia sono
soggetti ad un’imposta del 5%; l’imposta si applica al momento del
trasferimento; gli eredi di primo grado sono esenti dall’imposta;
•
Imposta sui veicoli stradali a motore: le persone fisiche e giuridiche
proprietarie di autoveicoli e motocicli registrati sono tenute al
versamento di un’imposta il cui ammontare varia in base alla potenza
del veicolo e all’anno di fabbricazione;
•
Imposta sui natanti: le persone fisiche o/e giuridiche proprietarie di
natanti sono tenute al versamento di un’imposta il cui ammontare
varia in base alla lunghezza del natante, all’allestimento e alla data di
produzione;
•
Imposta sull’organizzazione di manifestazioni sportive e ricreative: pari
al 5% dell’importo derivato dalla vendita dei biglietti d’ingresso;
•
Imposta sulle case di villeggiatura: l’ammontare dell’imposta viene
stabilito dal Comune e può variare, da 5,00 a 15,00 Kune/mq su base
annua;
•
Imposta su società e denominazioni: l’importo annuo viene stabilito dal
Comune, non può comunque superare 2.000 Kune per singola società.
4.6.4. Quali sono le aliquote applicate?
Le
aliquote
applicate
dipendono
dall’atto
soggetto
ad
imposizione
e
dall’amministrazione comunale interessata.
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5.
Rapporti di lavoro
5.1.
RECLUTAMENTO DEL PERSONALE
5.1.1. Qual è il regime di reclutamento del personale locale? C’è libertà
di scelta nel reclutamento del personale?
In base alla normativa vigente, il datore di lavoro può liberamente reclutare il
personale (mediante trattative dirette, bandi di concorso, ecc.). La Legge sul Lavoro
prevede che il rapporto di lavoro possa essere stipulato a tempo determinato o a
tempo indeterminato; in ambedue i casi si può trattare di lavoro a tempo pieno o a
tempo parziale. In ogni caso il contratto deve essere stipulato in forma scritta. Qualora
dovesse trattarsi di lavoro a tempo parziale il dipendente può prestare servizio presso
diversi datori di lavoro. Lo stipendio
e i relativi contributi vengono
versati
proporzionalmente al numero di ore lavorative, salvo nei casi dove lo stipendio lordo
accordato risulta inferiore al minimo previsto; in questo caso i contributi sanitari sono
comunque quelli previsti per lo stipendio lordo minimo. Le ferie annuali minime
spettanti di diritto rimangono “intere” (4 settimane) anche se si stipula il contratto di
lavoro part-time.
La Legge sul Lavoro stabilisce inoltre l'obbligo per i datori di lavoro di
emanare un regolamento sui rapporti di lavoro (se il datore di lavoro impiega più di 20
o più dipendenti).
Nel caso in cui il contratto non sia stato stipulato in forma scritta, il datore di
lavoro è comunque obbligato a rilasciare al dipendente il certificato di stipula del
contratto di lavoro. Il datore di lavoro è obbligato a consegnare al dipendente anche la
copia del modulo relativo alla registrazione del contratto di lavoro presso gli istituti
previdenziali.
Nel caso in cui l'imprenditore non abbia né stipulato il contratto né rilasciato
un attestato scritto e se entro un anno non comprovi il contrario, qualsiasi rapporto di
lavoro con il dipendente verrà considerato quale contratto a tempo indeterminato.
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Pag. 113
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Nel reclutamento del personale il datore di lavoro è tenuto a rispettare le
disposizioni della Legge sull’uguaglianza dei sessi (G.U. 82/08) e la Legge sul divieto
della discriminazione (G.U. 85/08).
La Legge sul Lavoro prescrive inoltre quanto segue:
•
il datore di lavoro ed il dipendente possono concordare condizioni e
modalità di lavoro diverse da quelle prescritte dalla Legge sul Lavoro,
se più convenienti per il dipendente;
•
non possono essere impiegate persone al di sotto dei 15 anni;
•
il dipendente ha diritto alle ferie ordinarie (minimo 4 settimane). Se il
servizio viene prestato in ambienti nocivi alla salute i cui effetti non
possono essere evitati nemmeno con l’uso di misure protettive, tali
dipendenti hanno diritto ad un periodo di ferie ordinarie di 5 settimane.
Il numero di giorni di congedo di regola aumenta progressivamente
con il numero di anni di servizio prestato.
•
le ferie annuali devono essere retribuite in base al salario medio degli
ultimi tre mesi lavorativi;
•
il dipendente ha diritto ad un permesso retribuito in alcuni casi
straordinari (matrimonio, nascita dei figli, decesso del coniuge, figli,
genitori o genitori del coniuge, malattie gravi del coniuge, figli o
genitori, trasloco, ecc). Il numero massimo di giorni viene stabilito dal
regolamento sul lavoro ma di regola è pari a 7 giorni all’anno;
•
le ore lavorative settimanali sono fissate a 40 (G.U. 17/01) (ivi incluse
le pause/intervalli);
•
il lavoratore soggetto ad orario continuato di un minimo di 6 ore al
giorno ha diritto ad una pausa remunerata della durata minima di 30
minuti;
•
il lavoro notturno è proibito nel settore industriale per i minorenni e,
salvo le eccezioni e con le modalità previste dalla Legge sul lavoro, per
le donne;
•
le donne lavoratrici hanno diritto alla maternità dai 45 giorni
precedenti alla data del parto (indicata dal certificato medico di
gravidanza) fino al primo anno di vita del bambino o, su richiesta della
madre, per i primi sei mesi.
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Rif. Leg.: Legge sul Lavoro (G.U. 149/09)
La nuova Legge sul lavoro pubblicata sulla gazzetta ufficiale nr. 149/09 ed entrata in
vigore il 1 gennaio 2010, salvo le disposizioni degli articoli che riguardano il libretto di
lavoro, ha portato solo alcune modifiche alla normativa di lavoro:
−
−
il datore di lavoro è obbligato a tenere l’evidenza di tutti i dipendenti e
le loro ore lavorate (lavoro ordinario, lavoro straordinario, permessi
retribuiti, ferie, giorni non lavorativi);
come nella legge precedente, il lavoro a tempo determinato è
l’eccezione ed è permesso stipulare contratti a tempo determinato solo
nei casi in cui il termine del rapporto di lavoro è determinato in anticipo
ed è definito secondo i motivi oggettivi;
−
il rapporto di lavoro a tempo determinato, nonostante quanto riportato
sopra, non può superare il periodo di tre anni per il singolo dipendente
ovvero trascorso il terzo anno, il rapporto di lavoro automaticamente
passa a tempo indeterminato.
−
il lavoro straordinario è limitato a 8 ore alla settimana, 32 al mese e
180 all’anno;
−
i datori di lavoro il cui lavoro è organizzato in turni, ha la possibilità di
organizzare il lavoro in modo che l'orario di lavoro non sia disposto
ugualmente nelle settimane. In tale caso l’orario di lavoro viene
accertato quale orario di lavoro settimanale nel periodo di 4 mesi, dove
l’eccesso oltre l’orario massimo di 40 ore alla settimana viene pagato
quale straordinario e non può superare le 12 ore al mese (prima di
attuazione verificare il regolamento sul lavoro ed il contratto collettivo
in applicazione);
−
nel caso in cui il lavoro in turni include anche il lavoro notturno, il
datore di lavoro deve assicurare che il dipendente che ha lavorato nel
turno notturno la settimana seguente sia impiegato nel lavoro
pomeridiano o mattutino;
−
il dipendente ha diritto come minimo a 4 settimane di ferie all’anno;
−
il datore di lavoro presso il quale il lavoro è organizzato in 5 giorni della
settimana deve concedere ai dipendenti minimo 20 giorni di ferie
all’anno, mentre quello presso il quale il lavoro è organizzato in 6 giorni
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alla settimana deve concedere ai dipendenti minimo 24 giorni di ferie
all’anno.
−
il libretto di lavoro verrà sostituito dall’evidenza digitale, per cui il
libretto di lavoro i datori di lavoro dovranno restituire ai dipendenti nel
termine di 3 mesi dall’entrata della Croazia nell’UE.
5.2.
REMUNERAZIONE DEL PERSONALE
5.2.1. Come viene fissata e quale è la struttura della remunerazione del
personale? Esistono premi di produzione?
I rapporti di lavoro sono regolati dalla Legge sul Lavoro e dai contratti
collettivi validi per alcuni settori (settore edile, calzaturiero, del legno e dei mobili,
agenzie di viaggio, cantieri navali, impieghi statali). I contratti collettivi che si
estendono a tutti anche se non sottoscritti dal datore di lavoro sono quelli del
commercio, del turismo e gli alberghi, delle agenzie turistiche, dell’edilizia, della
lavorazione legno e carta e degli artigiani, settore edile.
In base alla normativa vigente il datore di lavoro è tenuto a remunerare i
lavoratori con uno stipendio che di regola comprende:
•
stipendio base definito in classi a seconda della complessità del
servizio/lavoro prestato. Per “complessità” si intende l’importanza delle
mansioni all’interno dell’azienda, il grado di educazione richiesto, il
grado di responsabilità, l’esperienza lavorativa necessaria, il grado di
creatività ed iniziativa;
•
incentivo stabilito in base ai risultati conseguiti;
•
retribuzione per anzianità di servizio (0,5% all’anno per ogni anno di
servizio iscritto nel libretto di lavoro);
•
retribuzione a seconda delle condizioni di lavoro.
L’importo mensile dello stipendio base minimo lordo viene stabilito con la
Legge sulla paga minima (G.U. 67/08, 65/09). L’importo minimo lordo si calcola una
volta all’anno nel mese di giugno, in base ai dati del CROSTAT (paga minima aumenta
dell’incremento del PIL nell’anno precedente) e costituisce la base per il calcolo ed il
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versamento dei contributi al Fondo pensione e al Fondo malattia per l’acquisizione dei
relativi diritti. L’importo minimo lordo dal 1˚ giugno 2010 al 31 maggio 2011 ( è pari a
2.814 Kune per i dipendenti non qualificati, mentre per le altre categorie di dipendenti
la base minima per il versamento dei contributi viene calcolata con l’ausilio dei
seguenti coefficienti:
Categoria
Coefficiente
Operai qualificati
2.814,00 Kune x 1,4
Diploma di scuola media
2.814,00 Kune x 1,6
Laurea breve
2.814,00 Kune x 2,1
Titolo universitario
2.814,00 Kune x 2,2
Vista la significativa intensità lavorativa di alcuni settori industriali, la Legge
sulla paga minima prevede un periodo di transizione di 4 anni per i seguenti settori:
•
industria tessile
•
industria di lavorazione del legno
•
industria calzaturiera e lavorazione pelle.
I settori elencati sopra godranno dell’applicazione graduale dell’importo della
paga minima. L’applicazione graduale prevede i seguenti sconti per i datori di lavoro:
•
1° anno di applicazione (dalla paga di luglio 2008): i datori di lavoro
sono obbligati a pagare il 94% della paga minima prevista dalla Legge
sulla paga minima ovvero 2.583,43 Kune;
•
2° anno di applicazione: i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
96% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima;
•
3° anno di applicazione: i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
97% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima;
•
4° anno di applicazione: i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
98% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima.
Nel rispetto dell’importo minimo di base e delle disposizioni dei contratti
collettivi che, in alcuni settori, vincolano tutti i datori di lavoro, le singole aziende sono
libere di stabilire i propri costi del lavoro. In realtà si riscontrano notevoli differenze tra
gli stipendi dei dipendenti di aziende anche appartenenti allo stesso settore
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merceologico. A volte gli stipendi superano di gran lunga il minimo previsto, ma ci
sono pure casi in cui le aziende non riescono a soddisfare neanche tali importi.
Per le mansioni che esulano dalla scala retributiva distinta in classi, le parti
contraenti (datore di lavoro e dipendente) concordano l’importo dello stipendio
mediante trattativa diretta.
I criteri che regolano gli incentivi (premi) vengono stabiliti sulla base delle
norme
che
disciplinano
i
vari
tipi
di
lavoro.
I
dipendenti
devono
essere
precedentemente informati sui criteri che verranno applicati per la valutazione dei
risultati del lavoro.
Lo stipendio base viene di regola aumentato dello 0,5% per ogni anno di
servizio effettivamente prestato, a prescindere dal datore di lavoro. Tuttavia questo
non è un obbligo legale derivante dalla Legge sul lavoro, ma nei casi in cui è
obbligatoria l’applicazione dei contratti collettivi l’obbligo deriva da questi ultimi.
Rif. Leg.: Legge sul Lavoro (G.U. 149/09) Legge sulla paga minima (G.U.
67/08)
Il datore di lavoro è libero di stabilire i criteri per il pagamento dei premi.
L’importo massimo sul quale non si pagano le imposte è di 2.500 Kune all’anno (G.U.
68/07). Oltre le 2.500 Kune annue per dipendente si pagano i contributi obbligatori e
imposta sul reddito.
5.2.2. Qual è l'ammontare della indennità di fine rapporto?
Le disposizioni base sull’indennità di fine rapporto sono contenute nella Legge
sul Lavoro (art. 119), che recita:
•
in caso di cessazione del rapporto di lavoro dopo un periodo minimo di
due anni di servizio ininterrotto (ad eccezione dei casi di licenziamento
motivato dal comportamento del dipendente), il dipendente ha diritto
all’indennità di fine rapporto;
•
l’indennità di fine rapporto non può essere inferiore ad un terzo di una
mensilità media versata al dipendente nei 3 mesi precedenti alla
cessazione
del
contratto
di
lavoro,
per
ogni
anno
di
servizio
effettivamente prestato presso tale datore di lavoro.
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La legge non prevede particolari disposizioni nel caso in cui il trattamento di
fine rapporto venga richiesto unilateralmente dal dipendente – tale caso può essere
disciplinato nel contratto di lavoro e/o nel contratto collettivo.
5.2.3. Qual è l'incidenza media degli oneri sociali in funzione del salario
lordo annuo?
Gli oneri previdenziali quali Fondo pensione e Fondo malattia sono obbligatori
per tutte le categorie lavorative e vengono calcolati dal lordo (a carico del datore di
lavoro) ovvero sul lordo (a carico del dipendente). Nella prassi quotidiana si verifica
comunque la situazione per cui i datori di lavoro, a seguito del calcolo degli oneri,
effettuano il versamento sia degli oneri a loro carico che quelli a carico del dipendente.
Per facilitarne la comprensione, di seguito si riporta una “scheda tipo” dello
stipendio in Croazia calcolata su un ipotetico stipendio lordo di 7.894 Kune (relativo a
paga media per il mese di marzo 2011).
%
STIPENDIO LORDO
In Kune
7.894,00
Contributi dalla paga (a carico del dipendente):
20
1.578,80
Fondo pensione I livello
15
1.184,10
Fondo pensione II livello
5
394,70
REDDITO
6.315,20
Ritenute erariali a carico del dipendente:
Quota non imponibile = 1.800 Kune
Base per il calcolo delle ritenute erariali: (6.315,20,40-1.800,00)
4.515,20
* Fino a 3.600,00 cioè l’importo non imponibile moltiplicato per 2
12
432,00
* Sulla differenza della base imponibile maggiore a 3.600,00 fino a
10.800,00 Kune al mese
25
228,80
* Sulla differenza della base imponibile maggiore a 10.800,00
Kune al mese
40
0,00
Totale ritenute erariali a carico del dipendente
Addizionale comunale (12% di 660,80 Kune)
660,80
12,00
STIPENDIO NETTO
79,30
5.575,10
Contributi sulla paga (a carico del datore di lavoro):
17,20
1.357,77
Contributo per il Fondo sanità
15,00
1.184,10
0,50
39,47
Polizza infortuni sul lavoro
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Fondo disoccupazione
COSTO DEL LAVORO (totale a carico del datore di lavoro)
1,70
134,20
9.251,77
12% - addizionale comunale in vigore a Fiume (per es. Zagabria – 18%)
Riforma del sistema pensionistico
Dal 1° Gennaio 2002, è partita la riforma del sistema pensionistico. Il
contributo destinato al fondo pensionistico statale viene versato in percentuale presso
due diversi fondi: il 14,5% rimane presso il Fondo pensionistico statale mentre
la
rimanente quota del 5% viene versata al fondo privato scelto dal dipendente.
Attualmente in Croazia operano 4 fondi obbligatori: Erste Plavi obvezni
mirovinski fond, AZ obvezni mirovinski fond, PBZ Croatia osiguranje obvezni
mirovinski fond e Raiffeisen obvezni mirovinski fond. Inoltre esistono 4 fondi
pensionistici volontari (Raiffeisen DMD, Allianz ZB DMD, Croatia osiguranje DMD, Erste
DMD), e 15 fondi pensionistici chiusi.
Le banche depositarie sono le seguenti: Hypo Alpe-Adria-Bank, Sociètè
Generale Splitska Banka e Hrvatska poštanska Banka.
5.2.4. Quali sono le cause che possono determinare il licenziamento?
Il licenziamento dei dipendenti è disciplinato dalla Legge sul Lavoro. Il datore
di lavoro può annullare il contratto di lavoro nel periodo concordato per la revoca del
contratto, se persistono cause giustificate e precisamente:
•
se cessa la necessità di determinate prestazioni (licenziamento
condizionato da lavoro);
•
se il candidato non è in grado di adempiere agli obblighi lavorativi per
motivi personali (licenziamento condizionato da motivi personali);
•
se il dipendente viola gli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro
(licenziamento condizionato dal comportamento del dipendente).
Nei casi di cui ai punti a) e b) il licenziamento è consentito soltanto se il
datore di lavoro non può impiegare il dipendente in altre mansioni e se le condizioni
sono tali da non consentire prospettive future in tal senso.
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In caso di grave lesione del rapporto di lavoro o di altre situazioni
particolarmente
gravi, il datore di lavoro può licenziare il dipendente anche senza
rispettare i termini previsti dal contratto. Il licenziamento straordinario può subentrare
soltanto entro 15 giorni dalla conoscenza dei fatti motivanti il licenziamento.
La lettera di licenziamento va stilata in forma scritta indicando le motivazioni
del licenziamento e va inviata al dipendente interessato. Il termine inizia a decorrere
dal giorno della consegna.
Il licenziamento non decorre nel periodo di gravidanza, puerperio, assenza per
cura di bambini, temporanea impossibilità al lavoro, ferie, assenza remunerata,
nonché in casi di assenza giustificata del dipendente.
Il datore di lavoro che impieghi oltre 20 dipendenti e preveda di dover
revocare - per motivi economici, tecnici od organizzativi - più del 10% dei contratti di
lavoro (minimo 5 dipendenti), è tenuto a realizzare un piano per il collocamento dei
dipendenti.
Rif. Leg.: Legge sul Lavoro, artt.106-124 (G.U. 149/09).
5.3.
PERSONALE STRANIERO
5.3.1. A quale normativa è assoggettato il personale straniero?
Il reclutamento di personale straniero in Croazia è disciplinato dalla Legge
sugli stranieri in G.U. 79/07, 36/09 in vigore dal 1˚ gennaio 2008. Tale legge ha
sostituito la legge sull’impiego degli stranieri. La legge stabilisce le condizioni in base
alle quali i cittadini stranieri (o apolidi) possono lavorare nella Repubblica di Croazia.
Una persona fisica straniera che desideri gestire la propria società in Croazia o
lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro croato o straniero, deve disporre di un
permesso di lavoro emesso dalla Stazione di polizia competente in base alla sede del
datore di lavoro. Il datore di lavoro non può stipulare un contratto di lavoro con un
cittadino straniero privo di tale permesso.
Il rilascio dei permessi di lavoro è limitato dalla quote stabilite dal Governo.
Sulla G.U. 19/11 sono state pubblicate le quote per l’anno 2010 suddivise per
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professione e contee. Dopo l’ottenimento del permesso di lavoro è indispensabile
ottenere il permesso di soggiorno/residenza temporaneo rilasciato dal Ministero degli
Interni. Il permesso temporaneo di residenza viene rilasciato per il periodo relativo al
contratto di assunzione (non superiore a 2 anni) e può essere prorogato diverse volte.
Il permesso di residenza permanente è concesso al cittadino straniero che da cinque
anni ha un permesso di residenza temporaneo. Inoltre lo straniero deve soddisfare le
seguenti condizioni:
1) possedere un passaporto valido;
2) disporre di mezzi finanziari adeguati per la vita;
3) disporre dell’assicurazione sanitaria;
4) conoscere la lingua croata ed i caratteri latini;
5) non rappresentare un pericolo per l’ordine pubblico, per la sicurezza
nazionale né per la salute pubblica.
Il permesso di lavoro viene rilasciato alla persona fisica straniera per la durata
del contratto di assunzione (max 2 anni). Se invece la persona fisica straniera ottiene
il permesso di residenza permanente, l’obbligo di chiedere il premesso di lavoro
decade.
I permessi business sono previsti per:
•
soci delle società con sede in Croazia;
•
artigiani con attività registrata in Croazia;
•
professioni libere in conformità con la legislazione croata;
•
persone che prestano servizi per conto di datori di lavoro esteri
(distacco).
Il permesso business alle prime due categorie sopra menzionate viene
rilasciato solo se la loro attività ha ricadute positive sull’economia croata, se vengono
applicate nuove tecnologie o nuove attrezzature e se vengono creati nuovi posti per la
forza lavoro locale.
Per le professioni libere la condizione è che le persone abbiano una qualifica
adeguata, mezzi finanziari e che la loro attività rappresenti un interesse per la Croazia.
Il permesso viene rilasciato, dopo la valutazione, dall’Ufficio di economia
conteale.
Anche gli aventi degli incarichi presso le società croate che comunque non
intendono passare in Croazia più di 90 giorni all’anno per l’espletamento di tale
incarico sono tenuti a richiedere alla stazione di polizia competente il rilascio del
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certificato con il quale viene accertato che possono fermarsi in Croazia per motivi di
lavoro fino a 90 giorni all’anno senza dover chiedere il permesso business.
I cittadini stranieri che lavorano in Croazia sono tenuti a stipulare una polizza
assicurativa obbligatoria, in osservanza delle disposizioni relative al Fondo pensioni e
alla previdenza sociale sanitaria.
La Croazia ha sottoscritto con l'Italia la Convenzione sulla previdenza sociale
entrata in vigore a partire dal novembre 2003.
5.3.2. Come viene fissata la remunerazione del personale straniero?
Il personale straniero viene pagato secondo le condizioni ed i termini stabiliti
nel contratto di lavoro e secondo le norme di legge croate.
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6.
Servizi alle imprese
6.1.
BANCHE
Introduzione nella legislazione croata delle nuove forme di istituti di credito
Legge sulle unioni di credito (G.U. 138/06, 25/09)
L'unione di credito è un’istituzione finanziaria, che ha ottenuto dalla Banca
Nazionale Croata la licenza per lo svolgimento delle attività indicate in seguito.
In conformità con quanto previsto nell’art. 3 della suddetta Legge, le unioni di
credito possono svolgere solo le seguenti attività:
1) ricevimento dei depositi da parte dei soci, solo in valuta locale;
2) affidamento dei mutui ai soci, solo in valuta locale;
3) svolgimento dell’attività di cambio valute, limitata ai soli soci;
4) assegnazione del supporto finanziario ai soci;
5) rilasciare garanzie per gli obblighi dei soci, solo in valuta locale.
L’unione di credito può essere costituita da 30 o più soci i quali soddisfano
una delle seguenti condizioni:
1) sono assunti presso lo stesso datore di lavoro, ovvero nella stessa
attività;
2) appartengono ad una certa categoria o professione;
3) risiedono nello stesso luogo (stessa contea);
4) sono collegate tra di loro in altro modo o da un comune interesse il che
garantisce il principio di reciprocità.
Inoltre, i soci delle unioni di credito possono essere solo gli artigiani con sede
in Croazia oppure le persone fisiche residenti in Croazia.
Il capitale sociale minimo ammonta a 500.000,00 Kune e deve essere versato
interamente in denaro. L’ammontare della quota del singolo socio e persone a lui
collegate è limitata al 5%.
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Sommati, gli investimenti delle unioni di credito in terreni, edifici, attrezzature
e allestimenti di vani a uso commerciale non possono superare il 30% del valore delle
quote totali e delle riserve.
Nota: con l’entrata in vigore della suddetta legge (01.01.2007) è cessata la validità
della Legge sulle cooperative di credito.
Legge sugli istituti di credito (G.U. 117/08, 74/09, 153/09)
La Legge sugli istituti di credito, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 117/08
ed entrata in vigore il 01.01.2009, definisce le condizioni per la costituzione, per lo
svolgimento dell’attività, per la cessazione e per il controllo degli istituti di credito
aventi sede in Croazia, come pure le condizioni alle quali le persone giuridiche aventi
sedi all’estero possono prestare i servizi bancari e/o finanziari in Croazia.
L’art. 2 della Legge definisce l’istituto di credito quale persona giuridica che ha
ottenuto la licenza dall’organo competente e che svolge le seguenti attività:
•
raccolta dei depositi o altri mezzi finanziari dal pubblico e affidamento
dei finanziamenti per conto proprio, oppure
•
Emissione dei mezzi di pagamento nella forma di moneta elettronica.
L’istituto di credito può essere organizzato quale: banca, banca di risparmio,
cassa di risparmio per le case oppure istituto per la moneta elettronica.
Il servizio bancario consiste in raccolta dei depositi o altri mezzi finanziari dal
pubblico e affidamento dei finanziamenti per conto proprio. Servizi finanziari principali
sono:
1) raccolta dei depositi di denaro o altri mezzi finanziari;
2) affidamento dei finanziamenti, dei prestiti, credito al consumo e mutui,
forfaiting;
3) factoring;
4) leasing finanziario;
5) commercio per conto proprio e per conto dei clienti con gli strumenti
del mercato dei capitali, carte valori trasferibili, mezzi di pagamento
stranieri, ufficio cambi, options e futures, strumenti valutari e quelli
con interesse;
6) gestione pagamenti interni ed esteri;
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7) attività relative agli affidamenti (per es. raccolta dati, analisi, rilascio
delle informazioni sulla posizione finanziaria);
8) emissione di altri strumenti di pagamento;
9) emissione di altri strumenti di pagamento e la gestione degli stessi;
10) noleggio delle casseforti;
11) intermediazione nella stipula dei contratti sul mercato del denaro;
12) partecipazione nell’emissione degli strumenti finanziari e prestazione
dei servizi relativi all’emissione delle carte valori in conformità con le
leggi che regolano il mercato dei capitali;
13) gestione del patrimonio dei clienti e consulenze;
14) attività relative al deposito degli strumenti finanziari come pure i
servizi relativi al deposito dei strumenti finanziari in conformità con le
leggi che regolano il mercato dei capitali;
15) consulenze alle persone giuridiche in merito alla struttura del capitale,
strategie e simili come pure i servizi relativi alle mergers & aquisitions
e acquisto delle azioni e quote nelle altre società;
16) servizi legati agli investimenti definiti dalle leggi in materia.
Il capitale sociale minimo per le diverse tipologie ammonta a:
•
banca: 40 milioni di Kune;
•
banca di risparmio: 8 milioni di Kune;
•
casse di risparmio per la casa: 20 milioni di Kune.
La forma degli istituti di credito obbligatoria è la società per azioni, le azioni
possono essere solo nominative e pagate per intero.
6.1.1. Quali sono le principali banche commerciali operanti con l'estero?
In Croazia attualmente operano 33 banche commerciali (altre 10 banche e 1
casse di Risparmio sono sotto procedura fallimentare, 3 casse di risparmio e 3 banche
sono in liquidazione). Delle 33 banche 15 sono di proprietà straniera, 16 di proprietà
privata croata o proprietà mista e le rimanenti 2 sono ancora di proprietà dello Stato
(Croatia Banka, Postanska Banka), 11 banche hanno capitale straniero superiore al
90%: (Erste and Steiermarkische Bank, Raiffeisen, Volksbank, Hypo Alpe-Adria Bank,
Privredna Banka Zagreb, Sociétè Generale Splitska Banka, Zagrebacka Banka,
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Primorska Banka, Veneto Banka, OTP Banka, Banco popolare Croatia). In tale ambito
va notato che la prima presenza italiana in Croazia è stata la Cassa di Risparmio di
Trieste che attraverso la costituzione di una società mista (ovviamente di diritto
locale) – Cassa di Risparmio di Trieste Banka d.d., operava attivamente e con
successo, ma con l’acquisto della Zagrebacka Banka, Unicredito ha deciso di unire le
due banche. Nel febbraio 2007, Unicredito ha conferito l’81,9% della Zagrebacka
Banka a Bank Austria Creditanstalt (94,98% proprietà Unicredito all’atto del
conferimento). Nell’ambito del processo di privatizzazione Intesa BSI ha acquisito la
quota di maggioranza della Privredna Banka di Zagabria mentre Unicredito quella della
Zagrebacka Banka. Attualmente i gruppi bancari italiani controllano oltre il 50% del
mercato bancario croato.
Il gruppo Veneto Banca possiede il 100% della Veneto Banka d.d., la Banca
Popolare di Verona e Novara il 91,44% delle azioni di Banco Popolare Croatia d.d. (, la
Cassa di risparmio di San Marino il 90,32% delle azioni della Banka Kovanica d.d..
La Banca Nazionale Croata ha avviato il processo fallimentare per 11 banche e
5 casse di risparmio: Agroobrtnicka Banka Zagreb, Alpe Jadran Banka Split, Cibalae
banka, Glumina Banka, Gradska Banka, Hrvatska gospodarska Banka, Ilirija Banka,
Komercijalna banka, Neretvansko gospodarska Banka, Trgovacko turistica banka,
Zupanjska Banka, Adria stedionica, Gospodarska stedionica, Invest stedionica,
Medjimurska stedionica, Stedionica Gros Banak, e Stedionica Mediteran. Altri 5 istituti
sono in processo di liquidazione: Krizevacka Banka, Primis Banka, Investicijskokomercijalna stedionica, Stedionica Dora, e Stedionica Zlatni vrutak.
Hibis stedionica, Marvil stedionica e Zagrebacka stedionica hanno perso la
licenza ma non hanno ancora avviato il processo di liquidazione.
Le principali banche croate sono le seguenti:
PRIVREDNA BANKA ZAGREB
Rackoga 6 – 10000 Zagreb (sede centrale)
Kralja Drzislava 5 – 10000 Zagreb (ufficio rapporti con l’estero)
Tel.: 00385 1 6360000
Fax: 00385 1 6360063
Persona di contatto: Sig. John Knezovic (Inglese)
Capitale al 76,59% straniero (Intesa BCI Holding International SA)
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ZAGREBACKA BANKA
Paromlinska 2 – 10000 Zagreb (sede centrale)
Tel.: 00385 1 6110500, 6104000
Fax: 00385 1 6110555
Persona di contatto: Sig.ra Marina Dijakovic (inglese)
Proprietà di Bank Austria Creditanstalt ed Allianz AG: 95,9%
ERSTE & STEIERMARKISCHE BANK D.D.
Jadranski trg 3a – 51000 Rijeka
Tel.: 00385 62 375000
Fax: 00385 62 376000
Persona di contatto: Sig.ra Sanja Jovanovic (inglese)
Il 1° agosto la Erste & Steiermarkische Bank è stata incorporata alla Rijecka
banka,
dopo
tale
incorporazione
il
nome
della
banca
è
Erste
&
Steiermarkische Bank d.d.
Proprietà di ESB Holding GMBH al 96,09%
OTP BANKA D.D.
Ulica Domovinskog rata 3 - 23000 Zadar
Tel.: 00385 23 201500
Fax: 00385 23 201708
Persona di contatto: Vesna Pavleka 00385 62 201747
Capitale straniero (Banca Ungherese OTP Bank RT 100%)
La nuova banca nata dall’incorporazione della Istarska Banka e Sisacka Banka
nella Dalmatinska Banka, sucessivamente Nova Banka d.d. (1° ottobre 2004)
ha incorporato anche la Dubrovacka Banka d.d. Dal 1° settembre la NOVA
BANKA D.D. svolge l’attività sotto la denominazione OTP BANKA d.d.
SOCIÈTÈ GENERALE SPLITSKA BANKA D.D.
R. Boskovica 16 – 21000 Split
Tel.: 00385 21 304304
Fax: 00385 21 547653
Persona di contatto: Sig. Neven Srdar (inglese)
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Tel.: 00385 21 304041
Proprietà di Societe Generale – 99,76%
Alla Splitska Banka è stata incorporata la HVB Croatia Bank. Nel giugno 2006
il Gruppo Sociètè Generale ha acquistato le quote di Unicredito.
MEDIMURSKA BANKA D.D.
Valenta Morandinija 37 - 40000 Cakovec
Tel.: 00385 40 370500, 370600
Fax: 00385 40 310971, 370623
Persona di contatto: Sig.ra Katica Legin (inglese)
Proprietà di Privredna Banka Zagreb (Gruppo Intesa BCI) al 96%
CREDO BANKA D.D.
Zrinjsko Frankopanska 58 – 21000 Split
Tel.: 00385 21 310410
Fax: 00385 21 380682
Persona di contatto: Sig.ra Monika Mratinovic (inglese)
HRVATSKA POSTANSKA BANKA D.D.
Jurisiceva 4 – 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 4804513
Fax: 00385 1 4810700, 4810773
Persona di contatto: Sig.ra Ivica Gerguric (tedesco)
ISTARSKA KREDITNA BANKA UMAG D.D.
E. Milosa 1 – 52470 Umag
Tel.: 00385 52 702300
Fax: 00385 52 702388
Persona di contatto: Sig.ra Ivana Frankovic (italiano, inglese)
BKS BANK D.D.
Mljekarski trg 3 – 51000 Rijeka
Tel.: 00385 51 353555
Fax: 00385 51 353566
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Persona di contatto: Sig.ra Helena Seifert (inglese)
Proprietà di BKS Bank AG al 99,79%
RAIFFEISENBANK AUSTRIA D.D.
Petrinjska 59 – 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 4566466
Fax: 00385 1 4811624
Persona di contatto: Sig.ra Zdenka Vuksan (tedesco, inglese)
Proprietà
di
Raiffeisen
International
Bank-Holding
AG
al
75%
e
Raiffesienbank Zagreb Beteiligungs GmbH al 25%
VOLKSBANK D.D.
Varsavska 9 – 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 4801300
Fax: 00385 1 4801365
Persona di contatto: Sig.ra Nikolina Jerkin (tedesco, inglese)
Proprietà di VB International AG al 98,18%
HYPO ALPE-ADRIA-BANK D.D.
Koturaska 47 – 10000 Zagreb
Tel: 00385 1 6103666, 6103.660
Fax: 00385 1 6103555
Persona di contatto: Sig.ra Vlatka Pacelt (inglese, tedesco)
Proprietà 100% straniera (Hypo Alpe-Adria-Bank International AG)
La Banca Nazionale Croata ha pubblicato recentemente i dati definitivi e
revisionati sui bilanci degli istituti bancari relativi all’esercizio 2009. I criteri
più rilevanti presi in considerazione sono stati: attivo; utile/perdite (al lordo
delle imposte); la crescita dell’attivo ed il capitale di garanzia.
Le prime 5 banche croate in base all’attivo al 31.12.2010
n.
Banca
1.
ZAGREBACKA BANKA d.d.
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Attivo (000 Kune)
96.159.942
Pag. 130
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2.
PRIVREDNA BANKA ZAGREB d.d.
67.937.204
3.
ERSTE & STEIERMÄRKISCHE BANK d.d.
50.717.699
4.
RAIFFEISENBANK AUSTRIA d.d.
40.534.712
5.
HYPO ALPE-ADRIA BANK d.d.
38.941.067
Fonte: Banca Nazionale della Croazia
Le prime 5 banche croate in base all'utile al 31.12.2010
(al lordo delle imposte)
n.
Banca
Utile (000 Kune)
1.
ZAGREBAČKA BANKA d.d.
1.558.596
2.
PRIVREDNA BANKA ZAGREB d.d.
1.035.505
3.
ERSTE & STEIERMÄRKISCHE BANK d.d.
757.940
4.
RAIFFEISENBANK AUSTRIA d.d.
449.957
5.
HYPO ALPE-ADRIA BANK d.d.
279.072
Fonte: Banca Nazionale della Croazia
6.1.2. Quali sono le principali banche commerciali partecipate da
banche straniere?
Erste & Steiermarkische Bank, Hypo Alpe-Adria-Bank, Privredna Banka
Zagreb, Raiffeisen Bank, Sociètè Generale-Splitska Banca, Volksbank, Zagrebacka
Banka, Banco Popolare Croatia, Veneto Banka, Banka Kovanica, OTP Banka, BKS
Bank, Banka Kovanica.
6.1.3. Quali sono le banche straniere che possiedono filiali o
rappresentanze nel Paese?
•
BKS Bank AG
•
Commerz Bank Aktiengesellschaft
•
Deutsche Bank AG
•
LHB Internationale Handelsbank AG
•
Union de Banques Arabes et Francaises - UBAF
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Pag. 131
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6.2.
APERTURA DI CONTI ALL’ESTERO
6.2.1. Quali sono le disposizioni che regolano l’apertura di conti presso
banche straniere o locali da parte di soggetti (persone fisiche o
giuridiche) stranieri?
Decisione sulle condizioni e modalità di apertura e tenuta dei conti correnti dei
non residenti presso le banche (G.U. 124/06, 131/06, 5/07 e 74/07).
6.2.2. I soggetti nazionali (persone fisiche o giuridiche) possono aprire e
detenere conti in valuta straniera su banche locali? Possono
aprire conti presso banche estere in valuta estera?
Le persone fisiche possono acquistare valuta straniera senza limiti in valore.
Con l’entrata in vigore della Legge sul sistema valutario (G.U. 96/03, 140/05, 132/06
e 150/08, 153/09, 145/09) il regime valutario è stato liberalizzato e alle persone
giuridiche croate sono consentite alcune possibilità in più:
•
la valuta straniera può essere acquistata non solo per effettuare i
pagamenti verso l’estero ma anche per tenere conti in valuta;
•
non ci sono più limiti per la conversione delle valute.
In base alla normativa vigente è consentito alle persone fisiche e giuridiche
nazionali aprire conti su banche estere.
I soggetti stranieri (persone fisiche o giuridiche) possono aprire o detenere
conti in valuta locale su banche locali?
Le persone fisiche o giuridiche straniere possono aprire conti per "nonresidenti" in valuta locale su banche croate.
6.2.3. I soggetti (persone fisiche o giuridiche) stranieri possono aprire o
detenere conti in valuta estera su banche locali?
Le persone fisiche straniere possono depositare valuta estera sul proprio
conto “non residente” in una banca locale senza limitazioni. Con l’entrata in vigore
della nuova Legge sul sistema valutario (G.U. 96/03, 140/05, 132/06 e 150/08,
153/09, 145/10 ) le persone fisiche straniere possono trasferire all’estero la valuta dal
loro conto anche senza una causale di pagamento.
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6.3.
OPERAZIONI BANCARIE
Le operazioni bancarie sono definite dalla Legge sui pagamenti (G.U. 133/09).
6.3.1. Le banche straniere possono concedere prestiti ed erogare
finanziamenti allo stesso modo delle banche locali?
Sì. Visto che le banche di proprietà straniera sono persone giuridiche croate,
sono autorizzate ad operare allo stesso modo di quelle locali (a condizione che abbiano
ottenuto l’autorizzazione dalla Banca Nazionale Croata). Gli uffici di rappresentanza
non possono svolgere l’attività sopra menzionata.
6.3.2. Le banche del Paese possono concedere crediti e/o finanziamenti
nel breve, medio e lungo termine o soltanto in una di tali
categorie?
Le banche croate concedono crediti e finanziamenti a breve (fino a 1 anno),
medio (fino a 5 anni) e lungo termine (oltre 10 anni). Le condizioni del credito
dipendono dalla banca che li concede e in misura particolare dalla solvibilità del
cliente.
6.3.3. Le banche ordinarie possono acquisire partecipazioni dirette al
capitale di imprese?
Le banche possono acquistare partecipazioni dirette al capitale delle imprese
ma il totale di tali partecipazioni non può superare il 30% del capitale di riserva. Se
l’acquisto di una partecipazione in un altro soggetto supera il 10% del capitale di
riserva la banca deve richiedere il consenso alla Banca nazionale croata. (Legge sugli
istituti di credito G.U. 117/08, 74/09, 153/09).
La decisione sulla limitazione degli investimenti delle istituzioni di credito nelle
istituzioni non finanziarie e nelle immobilizzazioni (G.U. 1/09, 75/09) prevede la
percentuale massima per l’investimento nella singola istituzione non finanziaria: 15%
del capitale di garanzia dell’istituzione di credito, complessivamente per tutti gli
investimenti dello stesso tipo il limite è di 30% del capitale di garanzia dell’istituzione
di credito. Questa decisione entra in vigore a partire dal 31.03.2010.
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6.3.4. Esistono operazioni o categorie di operazioni riservate ad una
banca o a un gruppo di banche specificamente abilitate?
Tipo operazioni
Banche abilitate
Finanziamento della ricostruzione e dello sviluppo delle
zone devastate o danneggiate dagli eventi bellici
HBOR - Hrvatska banka za obnovu
i razvitak Zagreb
Hrvatska Banka za obnovu i razvitak (HBOR)
Strossmayerov Trg, 9 – 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 4591620, 4569106
Fax: 00385 1 4591 721
Persona di contatto: sig.ra Koraljka Perutka Fabijanic
6.4.
LINEE DI CREDITO
6.4.1. Esistono banche nazionali di sviluppo con capacità di acquisire
partecipazioni dirette in investimenti realizzati in joint venture
tra partner locali e stranieri?
La Banca Croata per la Ricostruzione e lo Sviluppo (HBOR) fondata nel 1992
con capitale iniziale di 100 mln DEM è di proprietà dello Stato (si veda il par. 7.3.4).
6.4.2. Esistono banche nazionali di sviluppo o istituti finanziari che
erogano linee di credito?
Hrvatska banka za obnovu i razvitak (HBOR)
Strossmayerov Trg, 9 – 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 4591666, 4569106
Fax: 00385 1 4591721
[email protected]
Persona di contatto: sig.ra Koraljka Perutka Fabijanic
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6.4.3. Quali sono le principali linee di credito indirette (on lending)
messe a disposizione degli operatori economici dall’Italia? Come
vi si accede?
Attualmente non sono disponibili linee di credito.
6.4.4. Quali sono le linee di credito indirette (on lending) messe a
disposizione degli operatori economici in ambito internazionale?
Come vi si accede?
FINANZIAMENTI DELLA BANCA MONDIALE
Dal punto di vista finanziario, la Banca Mondiale (WB) supporta lo sviluppo
della Croazia fin dal 1993, anno del suo ingresso nella WB. Tutte le attività della WB
(supporto finanziario; assistenza tecnica; consulenza e servizi di analisi) si basano
sulla Country Assistance Strategy (CAS), piano quadriennale concordato con il
Governo e altri stakeholders (ultimo: 2004-2008).
I prestiti della WB alla Croazia dal 1989 al giugno 2008 ammontano a 2,27
miliardi di Dollari per 38 operazioni. Al maggio 2011 sono attivi 17 Progetti per un
valore complessivo di 1,294 milioni di Dollari.
Progetti attivi – maggio 2011
Denominazione progetto
1
Economic Recovery Development
Policy Loan (ERDLP)
2
EU Natura 2000 Integration Project
3
Ammontare originario milioni Dollari
Maggio 2011
213
Febbraio 2011
28,8
Justice Sector Support Project
Aprile 2010
36,3
4
Export Finance Intermediaton LoanGEF
Agosto 2009
141,2
5
Coastal Cities Pollution Control
Project 2
Dicembre 2008
87,5
6
Rijeka Gateway II
Dicembre 2008
122,5
Development of Emergency Medical
Services and Investment Planning
Project
Settembre 2008
28,3
7
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8
Agricultural Pollution Control Project
Dicembre 2007
0
9
Revenue Administration
Modernization Project
Luglio 2007
68,0
10
Inland Waters Project
Maggio 2007
133,41
11
Croatia Rijeka Gateway – Additional
Financing
Maggio 2006
48,03
12
Trade and Transport Integration
Maggio 2006
75,3
13
Agricultural Acquis Cohesion Project
Febbraio 2006
30,14
14
Education Sector Development
Program Project
Settembre 2005
85,0
15
Science & Technology Project
Luglio 2005
40,0
Rijeka Gateway Project
Luglio 2003
156,5
TOTALE
1,294
Fonte: The World Bank Office, Croatia
FINANZIAMENTI DELLA BANCA EUROPEA PER LA RICOSTRUZIONE E
LO SVILUPPO (BERS)
La BERS supporta in Croazia la privatizzazione, lo sviluppo economico
territoriale, gli investimenti diretti esteri, il turismo, le infrastrutture municipali e
ambientali.
Al 1˚ maggio 2011 i finanziamenti riguardano cumulativamente 73 Progetti
del valore di 4,5 miliardi di Euro, per un finanziamento lordo di 6,5 miliardi di Euro.
Nel corso del 2011 sono stati attivati i seguenti Progetti:
•
North Western Regional Waste Water Project
•
Split Wastewater Project
•
Ombla HPP
•
ATM Modernisation Project
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6.5.
ASSICURAZIONI
6.5.1. Quali sono le principali compagnie di assicurazioni operanti nel
Paese?
CROATIA OSIGURANJE d.d.
Miramarska 22 – 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 6332000
Fax: 00385 1 6332020
Principale società di assicurazione in Croazia; dispone di 23 filiali e 28 punti di
vendita su tutto il territorio croato.
www.crosig.hr
[email protected]
Persona di contatto: Sig. Ivan Boric (inglese)
HELIOS VIENNA INSURANCE GROUP d.d.
Poljicka ulica 5 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 6116766
Fax: 00385 1 6116951
Persona di contatto: Sig.ra Maja Sentinella-Jervic (inglese)
Dispone di 5 filiali
www.helios.hr
[email protected]
GRAWE HRVATSKA d.d.
Ulica grada Vukovara 5 – 10 000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 3034000 , 00385 62 300301
Fax: 00385 1 3034500
Persona di contatto: Sig.ra Iva Naglic (tedesco, inglese)
Dispone di 4 filiali
www.grawe.hr
[email protected]
EUROHERC OSIGURANJE d.d.
Ulica grada Vukovara 282 – 10000 ZAGREB
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Tel.: 00385 1 6004209
Fax: 00385 1 6306920
Persona di contatto: Sig.ra Andrea Barbaric Lulic (inglese)
Dispone di 9 filiali
www.euroherc.hr
[email protected]
BASLER OSIGURANJE ZAGREB d.d.
Radnička cesta 37 b – 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 6405000
Fax: 00385 1 6405003
Persona di contatto: Sig.ra Maja Borosa (inglese)
Dispone di 11 filiali
http://osiguranje-zagreb.hr
[email protected]
MERKUR OSIGURANJE d.d.
Ulica grada Vukovara 237 – 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 6308333
Fax: 00385 1 6157130
Persona di contatto: Sig.ra Tamara Aye (inglese)
Dispone di 7 filiali
http://www.merkur.hr
[email protected]
UNIQA osiguranje d.d.
Savska cesta 106 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 6324200
Fax: 00385 1 6324250
Persona di contatto: Sig.ra Dragica Marjanovic (inglese, tedesco)
Dispone di 11 filiali
www.uniqa.hr
[email protected]
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KVARNER VIENNA INSURANCE GROUP d.d.
Osijecka 46 - 51000 RIJEKA
Tel.: 00385 51 227896
Fax: 00385 51 227971
Persona di contatto: Sig. Kristijan Gasparini (inglese, italiano, francese)
Dispone di 7 filiali
www.kvarner-vig.hr
[email protected]
GENERALI OSIGURANJE d.d.
Zavrtnica 17 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 4600444
Fax: 00385 1 4600600
Persona di contatto: Sig. Damir Vukic (inglese)
Dispone di 5 direzioni regionali e 17 filiali
www.generali.hr
[email protected]
6.6.
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
6.6.1. Quali sono le principali associazioni imprenditoriali nel Paese e le
loro competenze?
HRVATSKA UDRUGA POSLODAVACA (Associazione dei Datori di Lavoro)
Pavla Hatza 12 – 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 4897555
Fax: 00385 1 4897556
Direttore: Davor Majetic
Persona di contatto: dott.ssa Lidija Horvatic (tel. 4897558) – responsabile
rapporti estero
www.hup.hr
[email protected]
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6.6.2. Esiste una associazione degli importatori nel Paese?
Non esistono specifiche associazioni di importatori, ma solo società registrate
per
l'esportazione
e
l'importazione,
nonché
un
dipartimento
della
Camera
dell’Economia della Croazia che si occupa di attività commerciale.
6.6.3. Quali sono i principali importatori che operano nel Paese?
Principali società/gruppi commerciali in Croazia:
KERUM
Zrinsko-Frankopanska 68 - 21000 SPLIT
Tel.: 00385 21 409111
Fax: 00385 21 409124
Persona di contatto: Sig.ra Irena Sestic (inglese)
Catena alimentare presente specialmente in Dalmazia e sulle isole dalmate;
possiede 30 punti vendita.
BILLA
Jadranska avenija 2 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 6595100
Fax: 00385 1 6595101
Persona di contatto: Sig.ra Sanja Gojnic
Catena internazionale presente in Croazia con 20 ipermercati.
MERCATOR-H
Ljudevita Posavskog 5 – 10360 SESVETE
Tel.: 00385 1 6572000
Fax: 00385 1 6221179
Persona di contatto: Sig.ra Petra Grkovic
Possiede 11 centri commerciali ubicati a Dubrovnik, Metkovic, Split, Zadar,
Pula, Karlovac, Zagreb, Čakovec, Osijek, Djakovo, Samobor e Rijeka e 10
centri commerciali più piccoli.
PLODINE d.o.o.
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Ruziceva 29 - 51000 RIJEKA
Tel.: 00385 51 352825
Fax: 00385 51 371184
Persona di contatto: Sig.ra Sanja Šukalo (inglese)
Catena di ipermercati con 55 punti vendita
KONZUM
M. Cavica 1 A - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 2482222
Fax: 00385 1 2482525
Persona di contatto: Sig. Hrvoje Prkacin
Azienda leader nel settore della vendita al dettaglio di una vasta gamma di
prodotti di largo consumo (in particolare generi alimentari, bevande alcoliche
e no). La rete distributiva della KONZUM si estende prevalentemente nella
città di Zagabria e località limitrofe raggiungendo un numero complessivo di
163 unità, di cui un ipermercato a Zagabria (SUPER KONZUM) su una
superficie di ca. 4.000 mq, e un supermercato del tipo Cash & Carry nella
periferia di Zagabria. Ultimamente il gruppo Agrokor di cui la Konzum fa parte
ha aperto un nuovo ipermercato a Fiume. In totale possiede circa 700 punti
vendita
BRODOMERKUR
Poljicka cesta 35 - 21000 SPLIT
Tel.: 00385 21 301111,
Fax: 00385 21 460824
Persona di contatto: Sig.ra Senka Mrduljas - Pezzi
Società
commerciale
di
primaria
importanza
in
Dalmazia,
effettua
importazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio di un vasto assortimento
di prodotti; dispone di 52 punti vendita, ubicati a Spalato e dintorni.
IRIS
Kneza Branimira 24 - 10040 ZAGREB
Tel.: 00385 1 2961888
Fax: 00385 1 2924066
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Business Guide - CROAZIA
Persona di contatto: Sig.ra Vesna Bisevac
Azienda commerciale che dispone di una vasta catena di negozi nella città di
Zagabria e dintorni, specializzata nell’importazione e successiva vendita di
profumeria/cosmesi, prodotti da toilette, per l’igiene e di drogheria.
KEMOBOJA
A. Šenoe 30 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 2455281
Fax: 00385 1 2455281
Persona di contatto: Sig.ra Candrlic Sanja
Importante ditta commerciale che tratta vari settori tra cui quello chimico
(pitture e vernici di tutti i tipi), beni di largo consumo (con particolare
riferimento a prodotti per la pulizia della casa e da toilette), articoli casalinghi,
materiali edili, plastica, attrezzature/articoli antinfortunistici. Dispone di 40
punti vendita in Croazia di cui 35 ubicati nella città di Zagabria.
GETRO’
Ljudevita Posavskog 5 - 10360 SESVETE
Tel.: 00385 1 2030000
Fax: 00385 1 2008255
Ditta commerciale con che effettua l’importazione, il commercio all’ingrosso e
al dettaglio di una vasta gamma di prodotti di largo consumo inclusi i prodotti
alimentari. Con i propri centri distributivi a Osijek, Spalato, Fiume e Metkovic
copre tutto il territorio della Croazia rifornendo oltre 450 negozi e grandi
magazzini. La sede e l’amministrazione sono ubicati a Zagabria, dove si
trovano anche i punti vendita Cash & Carry: GETRO SESVETE, con una
superficie di ca. 9.000 mq e GETRO VRBANI, con una superficie di ca. 4.000
mq.
Altri centri sono stati aperti a Dubrovnik, Karlovac, Osijek, Split, Zadar,
Varaždin, Slavonski Brod e a Pola (totale 16 centri). Da dicembre 2009 Getro
e Mercator hanno firmato un accordo di alleanza strategica (Mercator ha preso
attività commerciale dalla Getro nel mercato croato).
CADORO
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Business Guide - CROAZIA
Vincenta iz Kastva 12 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 3010446
Fax: 00385 1 3010448
Persona di contatto: Sig. Darko Loncar
Dispone di un grande magazzino nella città di Zagabria, tratta mobili per
interni (importazioni e vendita al dettaglio).
ELEKTROPROMET
Avenija Dubrovnik 6 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 6502333, 6502.310
Fax: 00385 1 6528483
Persona di contatto: Sig. Lucic Josip
Importante ditta commerciale (importazioni, vendita all'ingrosso ed al
dettaglio) operante nel settore delle macchine e attrezzature elettriche,
macchine, attrezzature, materiale per la trasmissione e la distribuzione di
energia
elettrica,
materiale
da
installazione,
prodotti
e
impianti
per
illuminazione (anche industriale), vari prodotti elettrici ed elettronici per uso
industriale e no.
EXPORTDRVO
Marulicev trg 18 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 4560222
Fax: 00385 1 4829942
Persona di contatto: Sig. Kresimir Simatic
Importante azienda commerciale operante in svariati settori merceologici:
prevalentemente tratta mobili e articoli d’arredo, prodotti per l’illuminazione,
elettrodomestici ed articoli/attrezzature audio–video. Dispone di numerosi
punti vendita nelle principali città croate.
MAŠINOIMPEX
Kaptol 14 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 4920327
Fax: 00385 1 4920347
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Business Guide - CROAZIA
Persona di contatto: Sig. Vladimir Stazic
Ditta commerciale operante in vari settori merceologici con particolare
attenzione all’industria alimentare, chimica, grafica, per le quali tratta
l’importazione per clienti famosi. Vengono importati vari tipi di macchine,
attrezzature, accessori, dispositivi, pezzi di ricambio e prodotti intermedi.
Vanta una clientela di 1.700 operatori.
STANIC GRUPA
Magistrala Solin bb - 21000 SPLIT
Tel.: 00385 21 246700
Fax: 00385 21 245027
Persona di contatto: Sig. Slobodan Juracic
Ditta privata commerciale operante su tutto il territorio della Croazia (in
particolare generi alimentari) e della Bosnia ed Erzegovina. Dispone di ca.
7.000 acquirenti abituali in Croazia, di 1 grande magazzino a Zagabria e un
punto vendita a Spalato. Tratta importazioni, commercio all’ingrosso e al
dettaglio.
PP MAKSIMIR
Trg Sv. Šimuna 1 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 4696800
Fax: 00385 1 4574222
Persona di contatto: Sig Ivan Hrastic
Importante ditta commerciale con pluriennale presenza sul mercato croato.
Effettua importazione, commercio all’ingrosso e al dettaglio di una vasta
gamma di prodotti.
IN TREND
Sv. Dominika 3 - 20000 DUBROVNIK
Tel.: 00385 20 323936
Fax: 00385 20 416224
Persona di contatto: Sig. Tomislav Tomas
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Pag. 144
Business Guide - CROAZIA
Azienda commerciale (import-export, vendita all’ingrosso ed al dettaglio)
operante in svariati settori merceologici, in particolare quelli di largo
consumo.
LANTEA GRUPA
Ulica grada Gospića 1A - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 2700333
Fax: 00385 1 2700702
Persona di contatto: Sig. Drago Sojat
Ditta che effettua commercio con l'estero (importazioni ed esportazioni),
commercio all'ingrosso e al dettaglio (numerosi punti vendita) di prodotti del
settore tessile venduti in negozi specializzati: tessuti per abbigliamento,
tessuti per arredamento, abbigliamento e relativi accessori, biancheria intima,
biancheria per la casa, passamaneria, ecc..
ELEKTROMATERIJAL
Cambierieva 13 - 51000 RIJEKA
Tel.: 00385 51 650777
Fax: 00385 51 213670 / 212.699
Persona di contatto: Sig.ra Ljiljana Horvat
Azienda commerciale operante nel settore dei materiali e attrezzature
elettriche, apparecchi e accessori elettrici, elettrodomestici, materiale da
installazione, articoli d’illuminazione, prodotti elettrici vari, ecc. Dispone di
una catena di negozi ubicati principalmente nella zona del Quarnero, ma
anche nelle altre principali città croate.
INTERCOMMERCE EXPORT – IMPORT
Ernesta Miloša 20b - 51470 UMAGO
Tel.: 00385 52 703400
Fax: 00385 52 741392
Persona di contatto: Sig. Davor Kozlovic
Ditta commerciale (import-export, vendita all’ingrosso) che tratta vari settori
ed intrattiene anche contatti con ditte della Bosnia ed Erzegovina.
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Business Guide - CROAZIA
MAGMA
Bastijanova 52 - 10000 ZAGREB
Tel.: 00385 1 3656888
Fax: 00385 1 3656888
Persona di contatto: Martina Lovric
Società importatrice esclusiva per vari marchi di abbigliamento famosi.
Possiede 100 punti di vendita propri sparsi per tutta la Croazia.
6.7.
CAMERE DI COMMERCIO
6.7.1. Quali sono le Camere di Commercio, dell’Industria e
dell’Artigianato operanti nel Paese e quali sono le rispettive
competenze?
In Croazia opera la Camera dell'Economia Croata (Hrvatska Gospodarska
Komora) che annovera tra i propri soci la maggior parte delle aziende e delle società in
Croazia. La sede centrale è a Zagabria. I suoi compiti principali sono i seguenti:
•
partecipa alla formazione del sistema economico e al processo di
ristrutturazione;
•
organizza attività promozionali per l'economia croata all'estero e
intraprende relazioni d'affari con l'estero per conto dei partner locali;
•
sviluppa e stimola l'imprenditoria locale;
•
partecipa alla distribuzione dei contingenti doganali per le merci
importate;
•
partecipa alla distribuzione delle licenze internazionali nel trasporto su
strada;
•
rilascia certificati di origine della merce e altri documenti nel
commercio con l'estero su richiesta di partner locali e stranieri;
•
esamina ed informa sulla credibilità e solvibilità delle società locali e
straniere.
Presso la Camera dell'Economia Croata esiste il tribunale arbitrale competente
in materia di controversie commerciali internazionali.
La Camera dell'Economia Croata è suddivisa in 20 Camere di Commercio
regionali: Zagreb, Karlovac, Osijek, Pula, Rijeka, Split, Zadar, Dubrovnik, Sibenik,
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Pag. 146
Business Guide - CROAZIA
Sisak, Gospic, Bjelovar, Varazdin, Pozega, Cakovec, Slavonski Brod, Virovitica,
Vukovar, Krapina, Koprivinica.
Camera dell'Economia della Croazia (Hrvatska gospodarska komora –
H.G.K.)
Rooseveltov Trg 2 - 10000 ZAGREB
Presidente: Dr. Nadan Vidosevic
Persona di contatto: Sig.ra Dunja Konjevod (italiano)
Tel.: 00385 1 4561555
Fax: 00385 1 4828380, 4828365
[email protected]
Camera regionale di Pola (HGK –Zupanijska Komora Pula)
Carrarina 5 - 52000 PULA
Presidente: Dr. Šime Vidulin
Persona di contatto: Sig.ra Alida Perkov (italiano)
Tel.: 00385 52 378100
Fax: 00385 52 211875
[email protected]
Camera Regionale di Fiume (HGK – Zupanijska Komora Rijeka)
Bulevar oslobodenja 23 - 51000 RIJEKA
Presidente: Dr. Vinko Micetic
Persona di contatto: Sig.ra Sanda Filipovic (italiano, inglese)
Tel.: 00385 51 209111
Fax: 00385 51 216033, 216926
[email protected]
Camera Regionale di Bjelovar (HGK – Zupanijska Komora Bjelovar)
Preradoviceva 4/I - 43000 BJELOVAR
Presidente: Zlatko Kufner
Persona di contatto: Sig.a Mara Milinovic (inglese)
Tel.: 00385 43 274060
Fax: 00385 43 241908
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Business Guide - CROAZIA
[email protected]
Camera Regionale di Cakovec (HGK – Zupanijska Komora Cakovec)
I.G. Kovacica 2/II - 40000 CAKOVEC
Presidente: Rajko Saric
Persona di contatto: Sig. Silverije Petris (inglese e italiano)
Tel.: 00385 40 311160
Fax: 00385 40 311161
[email protected]
Camera Regionale di Koprivnica (HGK – Zupanijska Komora Koprivnica)
Josipa Vargovica 11 - 48000 KOPRIVNICA
Presidente: Dr. Miroslav Vitkovic
Persona di contatto: Sig.ra Suzana Vlahinja (inglese e tedesco)
Tel.: 00385 48 674560
Fax: 00385 48 674570
[email protected]
Camera Regionale di Karlovac (HGK - Zupanijska Komora Karlovac)
Kralja Tomislava 19 b - 47000 KARLOVAC
Presidente: Zlatko Kuzman
Persona di contatto: Sig.ra Daniela Peris (italiano)
Tel.: 00385 47 612111
Fax: 00385 47 614720
[email protected]
Camera Regionale di Krapina (HGK – Zupanijska Komora Krapina)
Trg Ljudevita Gaja 5 - 49000 KRAPINA
Presidente: Dr. Ivica Cerovecki
Persona di contatto: Sig. Vid Šanjug
Tel.: 00385 49 371883
Fax: 00385 49 371884
[email protected]
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Pag. 148
Business Guide - CROAZIA
Camera Regionale di Osijek (HGK – Zupanijska Komora Osijek)
Europske avenije 13 - 31000 OSIJEK
Presidente: Dr. Zoran Kovacevic
Persona di contatto: Sig.ra Ivana Erak (inglese)
Tel.: 00385 31 223800
Fax: 00385 31 223824
Camera Regionale di Otocac (HGK – Zupanijska Komora Otocac)
Kralja Zvonimira 16 - 53220 OTOCAC
Presidente: Dr. Joso Brajkovic
Persona di contatto: Sig.a Anka Kranjcevic (inglese, tedesco)
Tel.: 00385 53 773307
Fax: 00385 53 771001
[email protected]
Camera Regionale di Pozega (HGK – Zupanijska Komora Pozega)
Vukovarska 6 - 34000 POZEGA
Presidente: Luka Balenovic
Persona di contatto: Sig.ra Marija Rehnicer (inglese)
Tel.: 00385 34 273260
Fax: 00385 34 273360
[email protected]
Camera Regionale di Sisak (HGK – Zupanijska Komora Sisak)
Kranjceviceva 16 - 44000 SISAK
Presidente: Boris Mesaric
Persona di contatto: Sig.ra Brankica Grd (italiano e inglese)
Tel.: 00385 44 522583
Fax: 00385 44 521531
[email protected]
Camera Regionale di Slavonski Brod (HGK – Zupanijska Komora Slavonski
Brod)
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Pag. 149
Business Guide - CROAZIA
Matija Mesica 9, 35000 SLAVONSKI BROD
Presidente: Vlatko Blekic
Persona di contatto: Sig. Krešimir Rudec (inglese)
Tel.: 00385 35 448583
Fax: 00385 35 448591
[email protected]
Camera Regionale di Spalato (HGK – Zupanijska Komora Split)
Obala A. Trumbica 4 - 21000 SPLIT
Presidente: Dott.ssa Jadranka Radovanic
Persona di contatto: Sig.ra Goranka Kosta (inglese)
Tel.: 00385 21 321100
Fax: 00385 21 346956
[email protected]
Camera Regionale di Dubrovnik (HGK – Zupanijska Komora Dubrovnik)
Pera Cingrije 6 - 20000 DUBROVNIK
Presidente: Sig.ra Terezina Orlic
Persona di contatto: Sig.Ivo Grkovic (inglese)
Tel.: 00385 20 312099
Fax: 00385 20 312096
[email protected]
Camera Regionale di Sebenico (HGK – Zupanijska Komora Sibenik)
dr. fra Jerolima Milete 31 - 22000 SIBENIK
Presidente: Dr. Petar Skender
Persona di contatto: Sig.ra Magda Lakos - Mioc (inglese)
Tel.: 00385 22 311600
Fax: 00385 22 311610
[email protected]
Camera Regionale di Zara (HGK – Zupanijska Komora Zadar)
Spire Brusine 16 - 23000 ZADAR
Presidente: Sig. Dario Jurin
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Pag. 150
Business Guide - CROAZIA
Persona di contatto: Sig. Denis Ikic (inglese)
Tel.: 00385 23 211747
Fax: 00385 23 213923
[email protected]
Camera Regionale di Varazdin (HGK – Zupanijska Komora Varazdin)
Preradoviceva 17/II - 42000 VARAZDIN
Presidente: Dr. Cedomil Cesarac
Persona di contatto: Sig.ra Ksenija Miksaj (inglese)
Tel.: 00385 42 405400
Fax: 00385 42 405401
[email protected]
Camera Regionale di Virovitica (HGK – Zupanijska Komora Virovitica)
Trg Kralja Tomislava 6 - 33000 VIROVITICA
Presidente: Dr. Ivan Slamic
Persona di contatto: Sig. Milan Vandura (inglese)
Tel.: 00385 33 725150
Fax: 00385 33 722150
[email protected]
Camera Regionale di Vukovar (HGK – Zupanijska Komora Vukovar)
Zmajeva 1 - 32000 VUKOVAR
Presidente: Dr. Vinka Ivankovic
Persona di contatto: Sig. Jugoslav Holik (inglese)
Tel.: 00385 32 441157
Fax: 00385 32 441463
[email protected]
Camera Regionale di Zagabria (HGK – Zupanijska Komora Zagreb)
Draskoviceva 45 (c/o Hotel Sheraton) - 10000 ZAGREB
Presidente: Dr. Zlatan Frohlich
Persona di contatto: Sig.ra Davorka Car (inglese, spagnolo, tedesco)
Tel.: 00385 1 4606777
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Pag. 151
Business Guide - CROAZIA
Fax: 00385 1 4606803
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Pag. 152
Business Guide - CROAZIA
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Pag. 153
Business Guide - CROAZIA
7.
Quadro Economico
7.1.
LA CROAZIA IN CIFRE
QUADRO GENERALE
Superficie
56.594 km² (Italia: 301.340 km²)
Popolazione
4.429 mln. ab.- stime ufficiali 2009 (Italia: 58,13 mln. ab.)
Capitale
Zagreb – 790 mila ab. (Roma: 2.743.000 ab.)
Principali città
Split – 189 mila ab.
Rijeka – 144 mila ab.
Osijek – 115 mila ab.
Suddivisione
amministrativa
Valuta nazionale
21 contea, 127 città, 429 comuni
kuna
1€ = 7.29542 (02.01.2010)
Tasso di cambio
1€ = 7.193455 (30.06.2010)
1€ = 7.385173 (31.12.2010)
1€ = 7.431895 (31.05.2011)
Tasso di inflazione
1,1 (anno 2010)
Tasso di
disoccupazione
17,6% (anno 2010)
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Pag. 154
Business Guide - CROAZIA
QUADRO ECONOMICO
Prodotto Interno
Lordo (PIL)
PIL nominale (2010)
45,302 Mld. € (Italia: Mld. €)
PIL procapite (2010)
10.380 € (Italia: €, UE-27: €)
Agricoltura: 3,9%
Industria: 14,5%
Servizi: 66,8%
Origine del PIL (2009)
-1,2%
Tasso di crescita (2010)
2009
Produzione
industriale
Industria
manifatturiera
Industria chimica
Gomma e plastica
Mld.
€
13,2
Quota %
Var. % 09/08
82,5
-10,6
0,63
0,35
4
2,2
-9,8
-2,4
Esportazioni
In Mld. €
Commercio estero
TOTALE (di cui)
Unione Europea
Ex URSS
8,902
5,439
0,22
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Quota %
su
tot.Export
61
2,5
Var % 2010/2009
In
valuta
In €
locale
135,2
18,2
143,4
19,3
297,2
40
Pag. 155
Business Guide - CROAZIA
Importazioni
Var % 2010/2009
In Mld. €
Quota
% su
tot.
import
In
valuta
locale
In €
60
11,6
-4,45
-34,2
38,6
-0,6
-4,6
5,2
Commercio estero
TOTALE (di cui)
Unione Europea
Ex URSS
15,127
9,106
1,7
1993-2009
Investimenti Diretti
Esteri
Rischio Paese
2010
Totali: 24.035 Mld. €
Italia: 4,43 € (%)
Totali: 439,9 Mld. €
Italia:112,8 mln. € (25,6%)
M3
Fonte: CROSTAT
7.2.
STRUTTURA DELLE IMPORTAZIONI
7.2.1. Qual è la struttura delle importazioni per settore merceologico e
per Paese di provenienza (in particolare dall’Italia)? Qual è il
trend rispetto agli anni precedenti?
Struttura merceologica delle importazioni (SITC Rev. 3)
(.000 Euro)
TOTALE
2009
(I-XII)
2010
(I-XII)
Var. %
15.220.090
15.127.197
-0.6
Alimenti e bestiame
1.341.940
1.359.719
1.3
Bevande e tabacco
130.052
138.187
6.3
Materie prime grezze
244.966
254.954
4.1
2.565.993
2.835.519
10.5
58.478
56.547
-3.3
Prodotti chimici
1.885.158
2.137260
13.4
Prodotti classificati secondo il materiale
2.761.469
2.724.870
-1.3
Combustibili di origine minerale, lubrificanti
Grassi e oli animali e vegetali
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Pag. 156
Business Guide - CROAZIA
Macchine e mezzi di trasporto
4.337.163
3.879.755
-10.5
Prodotti finiti vari
1.878.201
1.735.895
-7.6
16.670
4.492
-73.1
Prodotti non menzionati altrove
Fonte: CROSTAT
Importazioni per Paesi di provenienza
(.000 Euro)
TOTALE, di cui:
2009
(I-XII)
2010
(I-XII)
Var. %
15.220.090
15.127.197
-0.6
9.544.707
9.106.033
-4.6
764.325
720.901
-5.7
455.572
409.659
-10.1
2.342.577
2.306.042
-1.6
2.059.611
1.892.799
-8.1
871.123
885.829
1.7
396.408
307.074
-22.5
385.493
327.234
-15.1
218.267
440.759
101.9
778.939
811.698
4.2
406.767
461.767
13.6
201.585
230.544
14.4
1.448.417
1.360.500
-6.1
- PAESI INDUSTRIALIZZATI
- Paesi dell’Unione Europea
Austria
Francia
Italia
Germania
Slovenia
- Paesi EFTA
- Altri Paesi industrializzati
Stati Uniti
Turchia
- PAESI IN VIA DI SVILUPPO
- Paesi CEFTA
Bosnia ed Erzegovina
Serbia
-Altri paesi europei in via di sviluppo
Federazione Russa
Fonte: CROSTAT
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Pag. 157
Business Guide - CROAZIA
7.3.
STRUTTURA DELLE ESPORTAZIONI
7.3.1. Qual è la struttura delle esportazioni per settore merceologico e
per Paese di destinazione (in particolare in Italia)? Qual è il trend
rispetto agli anni precedenti?
Struttura merceologica delle esportazioni (SITC Rev. 3)
2009
(I-XII)
2010
(I-XII)
Var. %
7.529.396
8.902.383
18.2
740.649
760.185
2.6
163.639
189.006
15.5
459.754
598.133
30.1
977.543
1.110.464
13.6
17.973
20.503
14.1
726.398
1.016.598
40
1.133.301
1.260.876
11.3
2.233.821
2.819.549
26.2
1.073.275
1.120.127
4.4
3.042
6.941
128.2
(.000 Euro)
TOTALE
Alimenti e bestiame
Bevande e tabacco
Materie prime grezze
Combustibili di origine minerale, lubrificanti
Grassi e oli animali e vegetali
Prodotti chimici
Prodotti classificati secondo il materiale
Macchine e mezzi di trasporto
Prodotti finiti vari
Prodotti non menzionati altrove
Fonte: CROSTAT
Esportazioni per Paesi di destinazione
(.000 Euro)
TOTALE
2009
(I-XII)
2010
(I-XII)
Var. %
7.529.396
8.902.383
18.2
4.560.613
5.432.124
19.3
405.341
471.403
16.3
1.432.164
1.660.493
15.9
132.474
199.733
50.8
- PAESI INDUSTRIALIZZATI
- Paesi dell’Unione Europea
Austria
Italia
Ungheria
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Pag. 158
Business Guide - CROAZIA
Germania
Slovenia
-Paesi EFTA
827.516
922.643
11.5
557.149
697.068
25.1
128.026
102.217
-20.2
168.850
222.028
31.5
1.601.885
1.665.439
4.0
965.852
1.033.934
7.0
400.793
349.179
-12.9
110.079
175.146
59.0
-Altri Paesi industrializzati
Stati Uniti
-PAESI IN VIA DI SVILUPPO
- Paesi CEFTA
Bosnia ed Erzegovina
Serbia
-Altri paesi europei in via di
sviluppo
Federazione Russa
Fonte: CROSTAT
Nel periodo gennaio-dicembre 2010 i trend del commercio estero della
Croazia si è leggermente discostato da quelli consolidati negli ultimi anni. In base ai
dati temporanei per l’anno 2010 si nota una leggere crescita delle esportazioni
(18,2%) e una leggera flessione delle importazioni (0,6%). Il saldo negativo del
bilancio commerciale è di 6,225 milioni di euro, rispetto ai 7,691 milioni di euro
nell’anno 2009. Il debito estero nell’anno 2010 raggiunge il 99,7% del PIL rispetto al
97,7% nell’anno precedente.
Per quanto concerne l’orientamento geografico degli scambi, i dati 2010 non
presentano particolari novità rispetto gli anni precedenti confermando una netta
prevalenza degli scambi con l’UE. L’UE si conferma il principale mercato di
destinazione dell’export croato con una quota del 61,09% del totale (69,4% nel
2009). Dal lato delle importazioni, il 60,19% dell’import croato ha origini UE (72,5%
nel 2009). Il leggero calo di entrambi i dati va ricondotto ai trend dell’ultimo trimestre
2008 quando i mercati sviluppati sono stati investiti dalla crisi finanziaria e reale.
Interscambio Italia-Croazia
L’interscambio commerciale tra la Croazia e l’Italia è – dal punto di vista
croato – molto dinamico. Negli ultimi anni l’Italia risulta infatti il principale partner
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Pag. 159
Business Guide - CROAZIA
commerciale della Croazia (per gli anni 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006,
2007, 2008, 2009 e 2010) contendendosi con la Germania questo primato.
Quota dell’Italia (%):
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Nell’import croato
17,1
16,0
16,7
16,1
17,0
14,9
15,2
Nell’export croato
22,8
21,2
23,1
19,2
19,2
19,1
18,6
Fonte: CROSTAT
Le forniture italiane verso la Croazia riguardano una gamma varia di prodotti,
tra cui prodotti di largo consumo (in particolare calzature, tessuti, abbigliamento,
giocattoli
e
prodotti
cosmetici),
alcuni
prodotti
siderurgici
e
lavorazioni
metalmeccaniche, vari tipi di macchinari (macchine agricole, macchine per la
lavorazione del legno, per la lavorazione della plastica, ecc.). Importanti sono anche i
prodotti alimentari, specialmente frutta ed ortaggi e vari tipi di pasta alimentare.
Per quanto riguarda gli acquisti italiani, prevalgono prodotti chimici e materie
plastiche (polimeri di PE, cloruro di vinile), legno grezzo e semilavorati di legno (faggio
e rovere), nonché alcuni prodotti di largo consumo (abbigliamento e calzature): nella
maggior parte dei casi si tratta di esportazioni a seguito di lavorazioni per conto terzi.
Nel corso del 2010 le importazioni croate dall’Italia risultano in lieve diminuzione,
mentre le esportazioni croate sono cresciute del 15,9%.
Esportazioni dell’Italia in Croazia – Aprile 2010
CTCI Rev. 4
0
Prodotti alimentari ed animali vivi
1
Bevande e tabacchi
2
Materie prime non commestibili, esclusi i carburanti
3
Combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi
4
Oli, grassi e cere di origine animale o vegetale
5
Prodotti chimici e prodotti connessi, n.c.a.
6
Prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia
prima
7
Macchinari e materiale da trasporto
8
Prodotti finiti diversi
9
Articoli e transazioni non classificati altrove nella C.T.C.I.
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.000
Euro
Var. %
41459,44
-29,52
1257,713
10,98
10217,8
20,05
62440,19
-17,63
597,815
34865,56
91801,98
26,39
168673,1
9,05
186197,6
34,82
119258,1
4,04
4009,873
1092,33
Pag. 160
Business Guide - CROAZIA
TOTALE
685913,7
8,68
Importazioni dell’Italia dalla Croazia – Aprile 2010
CTCI Rev. 4
.000 Euro
0
Prodotti alimentari ed animali vivi
1
Bevande e tabacchi
2
Materie prime non commestibili, esclusi i carburanti
3
Combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi
4
Oli, grassi e cere di origine animale o vegetale
5
Prodotti chimici e prodotti connessi, n.c.a.
6
Prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia prima
7
Macchinari e materiale da trasporto
8
Prodotti finiti diversi
9
Articoli e transazioni non classificati altrove nella C.T.C.I.
TOTALE
Var. %
16646,78
1,87
123,115
-5,63
70036,98
-11,99
79289,43
21,81
1900,728
-38,90
28817,36
36,09
65295,59
-8,95
115198,8
-31,27
99495,51
-16,66
4030,508
-32,77
480834,8
-11,90
Fonte ISTAT
7.4.
INVESTIMENTI STRANIERI
7.4.1. Quante sono le società straniere o miste (costituite tra soggetti
stranieri e soggetti nazionali) impegnate nel Paese per settore e
per Paese di provenienza?
Il numero complessivo di società commerciali registrate in Croazia nel mese di
marzo 2009 era pari a 129.500 di cui 99.500 attive. Il solo dato disponibile sul numero
di soggetti a capitale estero o misto pubblicato dalle fonti statistiche ufficiali riguarda
le succursali/filiali di società commerciali estere o di commercianti individuali esteri
che, nel mese di marzo 2009, risultavano essere 429, di cui 304 attive. Tali dati non
appaiono adeguati a rappresentare il quadro reale.
7.4.2. Qual è l’entità degli investimenti stranieri nel Paese?
Risulta
difficile
quantificare
il
numero
e
il
valore
complessivo
degli
investimenti stranieri effettuati in Croazia, poiché dal 01.01.1995, con l’entrata in
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Pag. 161
Business Guide - CROAZIA
vigore della Legge sulle Società, non è più necessario registrare gli investimenti presso
il Ministero dell’Economia.
Tuttavia, la Banca Nazionale segue i flussi e pubblica regolarmente i seguenti
dati:
Investimenti diretti esteri 1993-2010
Quote di
partecipazione
(milioni
Euro)
Utile
Altri investimenti
Totale
Mezzi
Obblighi
non
distribuito
Mezzi
Obblighi
1993
0,0
101,0
n.d.
n.d.
n.d.
101,0
1994
0,0
92,8
n.d.
n.d.
n.d.
92,8
1995
0,0
79,1
n.d.
n.d.
n.d.
79,1
1996
0,0
382,1
n.d.
n.d.
n.d.
382,1
1997
0,0
325,0
35,9
-7,1
126,4
480,2
1998
0,0
581,1
63,9
-12,8
217,6
849,7
1999
0,0
1.208,6
43,4
-0,6
116,9
1.368,3
2000
0,0
750,6
86,8
0,0
302,9
1.140,3
2001
0,0
910,8
187,9
0,1
414,5
1.513,3
2002
0,0
718,3
160,9
-0,3
323,3
1.202,2
2003
0,0
762,0
587,9
-1,5
440,9
1.789,2
2004
-0,2
319,9
291,7
-17,8
278,4
872,1
2005
0,0
793,0
570,5
0,0
63,2
1.426,7
2006
-0,1
1.710,2
701,2
18,1
271,5
2.700,9
2007
0,0
2.113,7
493,0
-2,6
992,4
3.596,6
2008
-0,1
1.800,8
509,5
-24,0
644,0
2.930,1
0,0
681,6
286,2
-32,1
1.160,3
2.096,0
0,0
237,3
73,8
-16,2
139,3
434,2
2009
2010 Q1
Fonte: Banca Nazionale
Complessivamente, tra il 1993 e il Marzo 2010 sono affluiti nel Paese IDE per
un valore complessivo di 23 miliardi di Euro. Secondo gli ultimi dati della Banca
Nazionale croata, la quota maggiore degli investimenti diretti esteri tra il 1993 e la
fine 2009 si è concentrata nel settore bancario (oltre 7,5 miliardi di Euro). Seguono
l’industria
chimica
con
1,6
miliardi
di
Euro,
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il
settore
delle
poste
e
delle
Pag. 162
Business Guide - CROAZIA
telecomunicazioni con 1,4 miliardi di Euro, la produzione di coke, derivati del petrolio e
combustibili nucleari con 1,4 miliardi di Euro. Per quanto riguarda i Paesi di
provenienza degli investimenti, dominano i paesi dell’Unione Europea, seguiti dagli
Stati Uniti. In particolare, l’Austria risulta il primo paese investitore con 5,8 miliardi di
Euro investiti, mentre alle sue spalle si collocano i Paesi Bassi (3,3 mld), la Germania
(2,4 mld), l’Ungheria (2,1 mld), la Francia (1,31 mld), il Lussemburgo (1,1 mld) e
l’Italia, con 921,6 mln di Euro.
La Banca Nazionale ha reso noto che nel 2009 l’afflusso di investimenti esteri
diretti ha raggiunto i 2,1 mld Euro, con una flessione di oltre 800 milioni di Euro
rispetto all’anno precedente, il 2008, e di oltre 1,5 miliardi rispetto al 2007, che è
stato un anno record con 3,6 miliardi di Euro di afflusso di IDE. La maggior parte degli
IDE nel Paese è giunta nel primo semestre, mentre nel secondo semestre l’afflusso si
è indebolito per effetto della crisi finanziaria internazionale. Per quanto riguarda i flussi
annuali per settore, nel 2009 l’afflusso maggiore (1,1 mld Euro) ha riguardato il
settore dell’intermediazione finanziaria, seguito dalla produzione di coke, derivati del
petrolio e combustibili nucleari (0,8 mld Euro), e il settore immobiliare (0,2 mld Euro).
Nel 2008 i principali paesi investirori sono risultati l’Austria (1,0 mld Euro), l’Ungheria
(0,9 mld di Euro, in particolare l’acquisizione della compagnia petrolifera ungherese
MOL di una quota dell’INA), e l’Olanda (0,35 mld Euro). Secondo le statistiche della
Hrvatska Narodna Banka l’Italia nel 2009 ha disinvestito 8 milioni di dollari.
Investimenti diretti esteri cumulati per paese (1993-marzo 2010)
Paese
1. Austria
2. Paesi Bassi
3. Germania
4. Ungheria
5. Francia
6. Lussemburgo
7. Italia
8. Slovenia
9. Gran Bretagna
10. Svizzera
Altri paesi
TOTALE
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Quota %
27,91
18,45
12,94
10,27
5,94
5,75
4,84
4,74
3,80
1,83
1,83
1,58
Pag. 163
Business Guide - CROAZIA
Fonte: Banca Nazionale
Investimenti diretti esteri cumulati 1993-2010
Settore
Quota %
Intermediazione finanziaria
48,57
Produzione di prodotti chimici
Telecomunicazioni
9,06
7,73
Produzione coke, derivati del petrolio e combustibili nucleari
Commercio immobiliare
7,10
6,55
Commercio all’ingrosso e rappresentanza in commercio
Commercio al dettaglio
5,00
4,48
Estrazione petrolio e gas
3,35
Alberghi e ristoranti
2,91
Produzione di alimentari e bibite
Altre attività
2,14
3,10
TOTALE
100,00
Fonte: Banca Nazionale
7.5.
ANDAMENTO DEI CAMBI
7.5.1. Qual è stato negli ultimi due anni il corso dei cambi della moneta
nazionale rispetto alle principali divise mondiali?
La nuova moneta croata Kuna (sigla internazionale: HRK) è in circolazione dal
01.06.1994, quando ha sostituito il Dinaro croato (HRD). La vecchia moneta è stata
cambiata in ragione di 1.000 HRD per 1 Kuna, senza provocare la svalutazione della
moneta.
La Kuna è convertibile a livello nazionale e può essere cambiata senza alcuna
limitazione nelle banche locali. Da inizio aprile 2005 la Kuna è stata inclusa nell’Euro
foreign exchange reference rates della Banca Centrale Europea.
Cambio medio della Kuna
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Pag. 164
Business Guide - CROAZIA
Valuta
HRK al
31.12.2007
HRK al
31.12.2008
HRK al
31.3.2009
HRK al
31.12.2009
HRK al
31.7.2010
1 USD
4,985456
5,155504
5,660151
4,979623
5.576640
1 CHF
4,412464
4,911107
4,920977
4,850202
5.353805
1 EURO
7,325131
7,324425
7,457249
7,292240
7.248517
Fonte: Banca Nazionale
Andamento del cambio della Kuna nel periodo
settembre 2002 – Luglio 2010
Periodo
1 Euro
1 USD
30.09.2003
7,470000
6,478636
30.04.2004
7,410000
6,249579
30.09.2004
7,540000
6,086154
31.03.2005
7,420000
5,730393
30.09.2005
7,380000
6,094318
31.03.2006
7,270000
5,991384
30.09.2006
7,330000
5,763935
31.03.2007
7,310000
5,452126
30.09.2007
7,240000
5,06514
31.03.2008
7,230000
4,541077
30.09.2008
7,040000
4,857234
31.12.2008
7,324425
5,155504
31.03.2009
7,457249
5,660151
31.12.2009
7,292240
4,979623
31.07.2010
7.248517
5.576640
Fonte: cambio d’acquisto della Privredna banka Zagreb d.d.
7.6.
RISCHIO PAESE
7.6.1. Com’è valutato il “Rischio Paese” dai principali organismi e
osservatori internazionali?
Il rischio-paese è definibile come il rischio (perdita, danno o costo) cui ci si
espone, in un'attività commerciale o finanziaria all'estero, per effetto di eventi - di
natura politica, sociale ed economica - che si verifichino in un Paese straniero e che
siano in qualche misura dipendenti dalla volontà delle autorità di quel Paese. In
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Pag. 165
Business Guide - CROAZIA
pratica, l'analisi di country risk si chiede quale sia la probabilità che le autorità del
Paese non siano in grado di controllare le condizioni politiche, economiche e sociali del
Paese stesso, al punto di pregiudicare la capacità o la volontà di un debitore di far
fronte agli obblighi contratti verso un prestatore estero.
Moody’s
Standard & Poor’s
FITCH – IBCA
Baa3 (stabile)
BBB (negativo)
BBB- (stabile)
(Luglio 2010)
Coface
Il
Gruppo
“Coface”,
leader
mondiale
per
le
garanzie
sui
crediti
all’esportazione, grazie a un’eterogenea combinazione di indicatori finanziari, rating di
agenzie specializzate, valutazioni di operatori di mercato e le proprie esperienze di
pagamento, ha sviluppato un apposito indice di Country rating.
Secondo Coface la Croazia appartiene alla categoria A4 (min. A1 – max D).
The Heritage Foundation
L’Index of Economic Freedom analizza ogni anno il livello di “libertà
economica” in oltre 180 Paesi del mondo, attraverso 10 specifici indici (libertà di
business, di commercio, fiscale, monetaria, di investire, finanziaria, di lavoro, diritti di
proprietà, peso della governance, libertà dalla corruzione), poi riuniti in un indice
generale.
Gli indici vanno da 0 (minimo) a 100 (massimo) e comprendono 5 categorie di
Paesi: con libertà economica repressa (0-49,9), per lo più senza libertà (50-59,9),
moderatamente liberi (60-69,9), per lo più liberi (70,79,9) e liberi (80-100).
L’Indice 2010 per la Croazia è stato posto a 59,2, in significativo aumento.
7.6.2. Posizione SACE
La SACE, Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero, è autorizzata
ad assumere in assicurazione e riassicurazione le garanzie sui rischi di carattere
politico, catastrofico, economico, commerciale e di cambio ai quali sono esposti gli
operatori italiani nelle operazioni con l’estero (L. 24 maggio 1977 n. 227).
Nell’attività assicurativa svolta dalla SACE la Croazia viene posizionata nella
categoria OCSE 5/7, con categorie da 1 a 7 in ordine crescente di rischio.
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Pag. 166
Business Guide - CROAZIA
Nel 2010SACE ha elaborato un Indicatore di rischio politico (low: L1, L2, L3;
medium: M1, M2, M3; high: H1, H2, H3) sulla base di 3 tipologie di rischio: di
esproprio, di mancato trasferimento di capitali, di violenza politica.
Categoria di rischio paese definita in sede OCSE
5/7
Indice di rischio politico
M3
Categoria Consensus
1
Condizioni di assicurabilità, di cui:
Operazioni con garanzie sovrane
apertura
Operazioni con garanzia bancaria
apertura
Operazioni con controparti private/corporate
apertura
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Pag. 167
Business Guide - CROAZIA
8.
Principali costi di attività
Il Cambio medio €/kn della Banca Nazionale Croata in vigore in data 31
maggio 2011 è 1€ = 7,431895 kn
8.1.
AVVIO ED ESERCIZIO ATTIVITA'
Costi :
Costituzione della società a responsabilità limitata fino a 100.000,00 kn di
capitale sociale: le spese complessive (notarili, legali, tasse amministrative) costano
da 2.000,00 a 4.000,00 euro.
Registrazioni sociali: non ci sono costi relativi al solo fatto che la società
esiste. Esiste tutta una serie di compensi che variano dalla tipologia della società e
attività che svolge, dalla grandezza, dal fatturato realizzato, oppure dalla città o
comune dove è registrata la sede sociale (es. tassa sulla ragione sociale, compenso
annuale alla camera di commercio, compenso all’ente turistico, compenso per i boschi
etc.)
Contratti di compravendita: si applica la Tariffa sugli compensi e rimborsi
spese per i servizi prestati dagli avvocati oppure se il contratto viene steso dal notaio
allora la Tariffa sui compensi notarili. La tassa amministrativa per l’iscrizione del diritto
di proprietà presso i libri fondiari ammonta a 250,00 kn.
Apertura conto bancario: gli istituti bancari non applicano spese relative
all’apertura del conto bancario, applicano il compenso mensile il quale è solitamente
composto da una parte fissa e dalla parte variabile che varia dai movimenti effettuati
nel mese (numero e valore).
Permessi costruzione e annessi: Prima del rilascio del permesso di
costruzione deve essere pagato il compenso comunale, il compenso per le acque e la
tassa amministrativa. Tutti questi costi dipendono dalla zona dove il terreno è ubicato
e dalla tipologia di utilizzo del futuro immobile. Ad esempio per una casa di 130 mq
questi costi possono variare da circa 14.000,00 a 90.000,00 kn. Oltre a questi costi
bisogna pagare il progetto, le misurazioni del terreno, allacciamento all’energia
elettrica etc.
Chiusura attività
Per chiudere l’attività di una società di capitali tramite la procedura di
liquidazione vanno pagati i seguenti costi:
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Pag. 168
Business Guide - CROAZIA
−
costi notarili (decisione sull’inizio della procedura di liquidazione e a
seguito della procedura la cancellazione della società dal registro delle
imprese): circa 3.000,00 kn / 412 € ;
−
pubblicazioni
degli
inviti
ai
creditori
sulla
gazzetta
ufficiale
(3
pubblicazioni): 600,00 kn / 83 € ;
−
tasse giudiziarie e pubblicazioni obbligatorie: circa 1.800,00 kn / 247 €
(dipende da numero delle voci che vengono cambiate);
−
altre spese: nuovo numero statistico 55,00 kn, timbro 250,00 kn,
chiusura conti in banca (dipende dall’istituto bancario in questione varia
da 50,00 a 300,00 kn);
Durante la procedura di liquidazione la società deve continuare ad adempiere
agli obblighi fiscali, per cui avrà le spese di tenuta contabile, stesura dei bilanci
dell’esercizio regolare (dall’inizio dell’esercizio fino alla data di entrata nella procedura
di liquidazione), stesura dei bilanci finali. Da considerare anche il compenso
dell’avvocato che viene pattuito separatamente.
Contenziosi, liti giudiziarie, processi, ecc: Per quanto riguarda i costi da
sostenere nei procedimenti davanti al tribunale a riguardo dei costi legali è in vigore la
Tariffa sui compensi e rimborsi spese per i servizi prestati dagli avvocati (G.U.
148/09). Per quanto riguarda le tasse amministrative è in vigore la Legge sulle tariffe
giudiziali (G.U. 137/02). Per la determinazione del costo finale delle pratiche ambedue
le tariffe prendono in considerazione in valore dell’oggetto della lite giudiziaria. Ad
esempio, per la stesura delle querele e atti da depositarie, il compenso dell’avvocato
viene determinato come segue in base al Valore dell'oggetto della lite:
DA KUNE
A KUNE
PUNTI
(1 PUNTO = 10
kn)
0
2.500,00
25
2.500,00
5.000,00
50
5.000,00
10.000,00
75
10.000,00
100.000,00
100
100.000,00
250.000,00
250
250.000,00
500.000,00
500
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Pag. 169
Business Guide - CROAZIA
Se il valore dell'oggetto della lite supera l'importo di 500.000,00 kn e va fino
all'importo di 5,000.000,00 kn, l'avvocato oltre al compenso di 500 punti ha diritto a
calcolare 1 punto per ogni
1.000,00 kn. Oltre il valore di 5,000.000,00 kn fin
all'importo di 10,000.000,00 kn per ogni 2.000,00 kn l'avvocto ha diritto di calcolare il
1 punto. Per i valori che superano 10,000.000,00 kn per ogni 5.000,00 kn l'avvocato
ha diritto a calcolare 1 punto, ma non oltre i 10.000 punti.
8.2.
IMMOBILI
Costo terreno uso industriale: costo m2
Nelle zone industriali/imprenditoriali il prezzo varia in base alle infrastrutture
disponibili e ubicazione della zona industriale stessa, come pure dalla strategia della
singola città/comune verso gli investimenti. I prezzi sono disponibili sulla pagina
internet
del
Ministero
dell’economia,
del
lavoro
e
dell’imprenditoria:
http://zone.mingorp.hr/
Costo costruzione fabbricato industriale (edifici, impianti elettrici ecc.): costo m2
I costi per l’acquisto / affitto di un capannone variano a seconda della località
e dell’ubicazione (periferia, zona industriale, centro città, ecc.) della struttura.
Per un capannone ad uso industriale, completo di impianto elettrico e servizi
sanitari, il costo medio al mq è il seguente:
Città in regioni centrali:
- Zagreb
Città in regioni periferiche:
Pula (Istria)
Split (Dalmazia)
Costo di acquisto
Affitto mensile
800-1.400 Euro/m2
4-8 Euro/m2
600-1.000 Euro/m2
500-1.000 Euro/m2
3-4 Euro/m2
5-8 Euro/m2
Dati: maggio 2011
Affitto locali uso ufficio e acquisto locali uso ufficio: costo m2
Locazione locali ad uso
Acquisto locali ad uso
ufficio €/m2
ufficio €/m2
12
2.098
Rijeka
9
1.872
Pula
13
1.445
Split
10
2.067
Zadar
11
2.100
Zagreb
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Pag. 170
Business Guide - CROAZIA
-
Osijek*
1.350
Locazione capannoni e magazzini Zagreb - 7€/m2, bar, restaurant - 18€/m2
Dati: maggio 2011, fonte: www.crozilla.com portale per immobili, www.burzanekretnina.com
Affitto locali uso commerciale e acquisto locali uso commerciale: costo m2
Per locali adibiti ad uso ufficio di circa 150-200 mq, completi di impianto
elettrico e servizi igienici, il costo medio al mq è il seguente:
Città
Ubicazione
Costo di acquisto
Affitto mensile
Zagreb
Zagreb
Zagreb
Osijek
Osijek
2.000-3.500 Euro/m2
1.500-1.800 Euro/m2
1.200-1.500 Euro/m2
1.200-1.500 Euro/m2
1.000 Euro/m2
15-20 Euro/m2
12-15 Euro/m2
10-15 Euro/m2
4,50-7,50 Euro/m2
3-4 Euro/m2
2.000-3.000 Euro/m2
15-18 Euro/m2
Split
Centro città
Zone tram
Periferia
Centro città
Periferia
Centro o zona
residenziale
Periferia
10-15 Euro/m2
Rijeka
Centro città
Rijeka
Periferia
Pula
Pula
Centro città
Periferia
1.500-2.000 Euro/m2
1.500-3.500
Euro/m2
1.000-3.000
Euro/m2
1.200-2.000 Euro/m2
1.000-1.250 Euro/m2
Split
8.3.
15–20 Euro/m2
10-15 Euro/m2
15-18 Euro/m2
10-15 Euro/m2
COSTO DEL LAVORO
Salario minimo mensile di legge: L’importo mensile dello stipendio base
minimo lordo viene stabilito con la Legge sulla paga minima (G.U. 67/08, 66/10).
L’importo minimo lordo si calcola una volta all’anno nel mese di giugno, in base ai dati
del CROSTAT (paga minima aumenta dell’incremento del PIL nell’anno precedente) e
costituisce la base per il calcolo ed il versamento dei contributi al Fondo pensione e al
Fondo malattia per l’acquisizione dei relativi diritti. L’importo minimo lordo dal 1˚
luglio 2010 al 31 maggio 2011 è pari a 2.814,00 Kune (378,68 €) per i dipendenti non
qualificati, mentre per le altre categorie di dipendenti la base minima per il
versamento dei contributi viene calcolata con l’ausilio dei seguenti coefficienti:
Categoria
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Coefficiente
Pag. 171
Business Guide - CROAZIA
Operai qualificati
2.814,00 Kune x 1,4
Diploma di scuola media
2.814,00 Kune x 1,6
Laurea breve
2.814,00 Kune x 2,1
Titolo universitario
2.814,00 Kune x 2,2
Vista la significativa intensità lavorativa di alcuni settori industriali, la Legge sulla paga
minima prevede un periodo di transizione di 4 anni per i seguenti settori:
-industria tessile
-industria di lavorazione del legno
-industria calzaturiera e lavorazione pelle.
I settori elencati sopra godranno dell’applicazione graduale dell’importo della paga
minima. L’applicazione graduale prevede i seguenti sconti per i datori di lavoro:
1° anno di applicazione (dalla paga di luglio 2008): i datori di
lavoro sono obbligati a pagare il 94% della paga minima
prevista dalla Legge sulla paga minima ovvero 2.583,43 Kune;
2° anno di applicazione: i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
96% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima;
3° anno di applicazione: i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
97% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima;
4° anno di applicazione: i datori di lavoro sono obbligati a pagare il
98% della paga minima prevista dalla Legge sulla paga minima.
Salario lordo medio mensile per categorie:
I dati statistici croati non fanno la suddivisione tra le paghe medie dei
lavoratori che lavorano per i datori di lavoro privati e quelli statali. La statistica
contiene la media delle paghe suddivise per il settore. Il dato annuale non viene
pubblicato. Lo stipendio medio netto mensile a marzo 2011 era pari a 5.242 Kune –
710 € (risultati CROSTAT).
Stipendi mensili medi netti e lordi (marzo 2011)
Stipendio netto
kn(€)
TOTALE, di cui:
Agricoltura, foreste e pesca
Industria mineraria ed estrattiva
Industrie trasformatrici
Erogazione energia elettrica, gas, vapore e
climatizzazione
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5.242
4.481
6.089
4.529
Kn
Kn
Kn
Kn
(710€)
(607€)
(825€)
(613€)
6.403 Kn (867€)
Stipendio lordo
kn (€)
7.438 Kn (1.013€)
6.111 Kn (828€)
8.795 Kn (1.191€)
6.366 Kn (1.235€)
9.121 Kn (952€)
Pag. 172
Business Guide - CROAZIA
Fornitura dell’acqua, gestione acque di scarico e
rifiuti…
Edilizia
Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione
di automobili/motocicli
Trasporto e magazzinaggio
Alberghi e ristoranti
5.024 Kn (680€)
4.302 Kn (583€)
6.934 Kn (952€)
5.980 Kn (810€)
4.499 Kn (699€)
5.713 Kn (774€)
4.528 Kn (613€)
Informazioni e comunicazioni
7.262 Kn (984€)
6.798 Kn (921€)
3.433 Kn (465€)
6.427 Kn (870€)
8.092 Kn (1.096€)
6.364 Kn (862€)
11.002 Kn
(1.490€)
11.621 Kn
(1.574€)
7.633 Kn (1.034€)
10.368 Kn
(1.404€)
4.672 Kn (633€)
6.113
5.388
5.967
5.506
5.264
8.623 Kn (1.168€)
7.652 Kn (1.036€)
8.592 Kn (1.164€)
7.881 Kn (1.067€)
7.572 Kn (1.026€)
Attività finanziaria ed assicurazioni
Attività immobiliare
Attività professionali, scientifiche e tecniche
Attività amministrative e di supporto
Pubblica amministrazione e difesa/fondi
previdenziali
Istruzione
Salute e lavori sociali
Arte, divertimento e ricreazione
Altre attività / servizi vari
7.580 Kn (1.027€)
5.385 Kn (729€)
Kn
Kn
Kn
Kn
Kn
(828€)
(730€)
(808€)
(746€)
(713€)
Fonte: CROSTAT, Rapporto statistico mensile nr. 04/2011 pagine 33 e 35
8.4.
UTILITIES
8.4.1.
Elettricità
Costo connessione: Il prezzo per l’allacciamento alla rete elettro-energetica è
definito dalla Decisione sull’importo del compenso per l’allacciamento alla rete elettroenergetica e per l’aumento della potenza di allacciamento (G.U. 52/2006).
Il prezzo unitario è inteso al netto di IVA è ammonta a:
1. Allacciamento alla rete di bassa tensione:
Potenza di allacciamento fino ed inclusi 30 kW
CNN1 = 1.350,00
kn/kW (181,48€/kW)
Potenza di allacciamento oltre 30 kW
CNN2 = 1.350,00 kn/kW
(181,48€/kW)
2. Allacciamento alla rete di media tensione
CSN = 1.350,00 kn/kW
(181,48€/kW)
3. Allacciamento alla rete di alta tensione
CVN = 1.350,00 kn/kW
(181,48€/kW)
I prezzi di cui sopra valgono per tutto il territorio della Repubblica di Croazia salvo la
città di Zagreb dove i prezzi sono più alti e ammontano a:
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Pag. 173
Business Guide - CROAZIA
1. Allacciamento alla rete di bassa tensione
Potenza di allacciamento fino ed inclusi 30 kW
CNN1 = 1.700,00
kn/kW (228,53€/kW)
Potenza di allacciamento oltre 30 kW
CNN2 = 1.700,00 kn/kW
(228,53€/kW)
2. Allacciamento alla rete di media tensione
CSN = 1.700,00 kn/kW
(228,53€/kW)
3. Allacciamento alla rete di alta tensione
CVN = 1.700,00 kn/kW
(228,53€/kW)
Ente e/o enti erogatori:
HRVATSKA ELEKTROPRIVREDA (monopolio di Stato)
Avenija Vukovar 37 - 10000 Zagreb
Tel. centr.: 00385 1 6322111
Fax: 00385 1 6170430
www.hep.hr
HRVATSKA ELEKTROPRIVREDA ODS – Elektroprimorje Rijeka
Viktora Cara Emina 2 - 51000 Rijeka
Tel. centr.: 00385 51 204111
Sig.ra Knezevic: 00385 51 204136
Fax: 00385 51 336 731
Il costo complessivo dell’energia elettrica dipende dal consumo di energia e dalla
potenza e si differenzia in base al tipo di utenza (privata o industriale). I prezzi sotto
riportati attualmente in vigore. Dati IVA esclusa
Voce del tariffario
Categoria utente
Modello tariffario
Utenze BasSa
private tensione Blu
Compenso
per la
Potenza Energia di misurazione
operativa
scarto
e fornitura
Energia operativa
Tariffa
unica
Tariffa
alta
Tariffa
bassa
kn/kWh
(€/kWh)
kn/kWh
(€/kWh)
kn/kWh
(€/kWh)
kn/kW
(€/kW)
kn/kvarh
(€/kvarh)
kn/mese
(€/mese)
0,7042
(0,0948)
-
-
-
-
16,0000
(2,1529)
© INFORMEST CONSULTING - Tutti i diritti riservati
Pag. 174
Business Guide - CROAZIA
Bianco
0,7439
0,3769
(0,1001) (0,0507)
-
Arancione
0,9224
(0,1241)
Nero
0,3075
(0,0414)
-
-
16,0000
(2,1529)
-
-
-
-
-
-
5,4000
(0,7266)
-
Tariffario per i clienti privilegiati nel sistema di fornitura pubblica – in
applicazione dal 01.08.2010:
Voce del tariffario
Compe
nso per
la
Potenza Energia di
misuraz
operativa
scarto
ione e
fornitur
a
Energia operativa
Categoria utente
Modello
tariffario
Tariffa
unica
Tariffa
alta
Tariffa
bassa
kn/kWh kn/kWh kn/kWh
(€/kWh) (€/kWh) (€/kWh)
kn/kW
(€/kW)
kn/mes
kn/kvarh
e
(€/kvarh) (€/mes
e)
Voce del tariffario
Alta
tensione
Bianco
Tensione
media
Bianco
Blu
Bianco
Utenze
industriali
Basa
tensione
Rosso
Arancione
Giallo
(illuminazio
ne pubblica
Utenze
private
Basa
tensione Blu
-
0,38
(0,05)
0,36
(0,05)
56,55
(7,61)
0,15
(0,02)
92,00
(12,38)
-
0,49
(0,07)
0,42
(0,06)
69,95
(9,41)
0,15
(0,02)
92,00
(12,28)
0,79
(0,11)
-
-
-
0,15
(0,02)
70,70
(9,51)
-
0,83
(0,11)
0,42
(0,06)
-
0,15
(0,02)
70,70
(9,51)
-
0,56
(0,08)
0,45
(0,06)
82,53
(11,10)
0,15
(0,02)
70,70
(9,51)
-
-
-
-
-
-
0,74
(0,10)
-
-
-
-
47,70
(6,42)
0,7042
(0,0948)
-
-
-
-
16,00
(2,15)
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Pag. 175
Business Guide - CROAZIA
Bianco
0,7439
0,3769
(0,1001) (0,0507)
-
-
-
16,00
(2,15)
Arancione
0,9224
(0,1241)
-
-
-
-
-
Nero
0,3075
(0,0414)
-
-
-
-
5,40
(0,73)
Tariffario per i clienti privilegiati nel sistema di fornitura pubblica solo
utilizzo rete (per cui trattasi solo di una parte del prezzo) – in applicazione
dal 01.07.2010
Voce del tariffario
Potenza
operativa
Energia operativa
Categoria utente
Modello
tariffario
Tariffa
unica
Tariffa alta
Tariffa
bassa
kn/kWh
(€/kWh)
kn/kWh
(€/kWh)
kn/kWh
(€/kWh)
kn/kW
(€/kW)
Compen
so per la
Energia di
misurazi
scarto
one e
fornitura
kn/kvarh
(€/kvarh)
kn/mese
(€/mese
)
Voce del tariffario
Alta
tensione
Bianco
Tensione
media
Bianco
Blu
Bianco
Utenze
industriali
Rosso
Basa
tensione
Arancione
Giallo
(illuminazion
e pubblica
Utenze
private
Basa
tensione Blu
Bianco
-
0,04
(0,0054)
0,02
(0,0027)
12,78
(1,7196)
0,15
(0,0202)
57,00
(7,6696)
-
0,15
(0,0202)
0,08
(0,0108)
26,18
(3,5227)
0,15
(0,0202)
57,00
(7,6696)
0,27
(0,0363)
-
-
-
0,15
(0,0202)
35,70
(4,8036)
-
0,29
(0,0390)
0,15
(0,0202)
-
0,15
(0,0202)
35,70
(4,8056)
-
0,22
(0,0296)
0,11
(0,0148)
38,76
(5,2154)
0,15
(0,0202)
35,70
(4,8036)
0,47
(0,0632)
-
-
-
-
-
0,22
(0,0296)
-
-
-
-
12,70
(1,7089)
0,27
(0,0363)
-
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8,60
(1,1572)
0,29
(0,0390)
0,15
(0,0202)
8,60
(1,1572)
Pag. 176
Business Guide - CROAZIA
Arancione
0,47
(0,0632)
-
Nero
0,15
(0,0202)
5,00
(0,6728)
Dati maggio 2011
*Con tutti i modelli tariffari utenti pagano compenso per petizione dei fonti rinnovabili (0,005kn/kWh),
TA – tariffa alta (ora invernale: 07-21 h, ora legale: 08-22 h)
TB – tariffa bassa (ora invernale: 21-07 h, ora legale: 22-08 h)
8.4.2. Acqua
Ente e/o enti erogatori:
VODOOPSKRBA I ODVODNJA
Folnegovićeva 1 - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 6163000
Fax: 00385 1 6163100
www.vio.hr
Volumi/uso
costo
Volumi/uso
Costo
Utenze private
11,22 Kn/mc
(1,51€/mc)
Utenze industriali
28,69 Kn/mc
(3,86€/mc)
Dati ad maggio 2011 - IVA inclusa
VODOVOD I KANALIZACIJA RIJEKA D.O.O.
Dolac 14
Tel.: 00385 51 353222
Fax: 00385 51 353 207
www.kdvik-rijeka.hr
Volumi/uso
Costo
Volumi/uso
Costo
Utenze private
9,49 Kn/mc
(1,28€/mc)
Utenze industriali
16,97 Kn/mc
(2,28€/mc)
Dati ad maggio 2011 - IVA inclusa
Il prezzo dell’acqua varia notevolmente da comune a comune e viene fissato
autonomamente da ogni acquedotto
Costo connessione: il prezzo per la connessione non è forfetizzato e viene
definito in base ai lavori che devono essere eseguiti. Il prezzo finale viene determinato
tramite il contratto che utente finale firma con la società comunale preposta.
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Pag. 177
Business Guide - CROAZIA
8.4.3.
Gas, gasolio
Gas naturale:
Ente e/o enti erogatori:
GRADSKA PLINARA ZAGREB
Radnicka cesta 1 - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 6302333
Fax: 00385 1 6302495
www.plinara-zagreb.hr
Erogazione nella zona di Zagreb (utenze industriali e private).
HEP PLIN OSIJEK
Cara Hadrijana 3 - 31000 Osijek
Tel.: 00385 31 244676 244776
Fax: 00385 31 213199
www.hep.hr
Erogazione di gas naturale ad utenze industriali e private nella zona di Osijek
(Croazia orientale).
TERMOPLIN VARAZDIN
Spinciceva 78 - 42000 Varazdin
Tel.: 00385 42 231444
Fax: 00385 42 232636
www.termoplin.com
Erogazione di gas naturale ad utenze industriali e private nella zona di
Varazdin (Croazia settentrionale).
ENERGO d.o.o.
Dolac 14 - 51000 Rijeka
Tel.: 00385 51 353006
Fax: +385 51 353007
www.energo.hr
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Pag. 178
Business Guide - CROAZIA
PLINARA d.o.o. PULA
Industrijska 17
Tel.: +385 52 534944
Fax: +385 52 534804
www.plinara.hr
Costo utenze (in Kn/m3, IVA inclusa)
Località
Utenze private
Zagreb
Osijek
Varazdin
Rijeka
Pula
Utenze industriali
2,921 kn (0,39€)
2,66 kn (0,36€)
2,85 kn (0,38€)
3,095 kn (0,42€)
2,53 kn (0,34€)
3,820 kn (0,51€)
3,57 kn (0,48€)
n.d.
3,453 kn (0,46€)
3,68 kn (0,50€)
Dati ad maggio 2011
Costo connesione Pula – 8.000 kn + IVA (1.076,44€+IVA) fino a 5 m di tubi.
Oltre, 700 kn + IVA (94,19€+IVA) per m.
Costo connessione altri erogatori: il prezzo per la connessione non è
forfetizzato e viene definito in base ai lavori che devono essere eseguiti. Il prezzo
finale viene determinato tramite il contratto che utente finale firma con la società
erogatrice.
Gasolio riscaldamento:
Ente e/o enti erogatori:
INA TRGOVINA
Avenija V. Holjevca 10 - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 6450000
Fax: 00385 1 6452100
www.ina.hr
Gasolio riscaldamento
6.18 Kn/l (0,83€/l)
Dati ad maggio 2011 IVA inclusa
8.4.4.
Telecomunicazioni
Telefonia fissa:
Ente e/o enti fornitori:
T- Hrvatski telekom d.d.
Savska cesta 32 - 10000 Zagreb
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Pag. 179
Business Guide - CROAZIA
Tel.: 00385 1 4911000
Fax: 00385 14911011
www.ht.hr
Prezzo installazione – 500kn + IVA (67,28€+IVA)
ABBONAMENTO PER I SERVIZI TELEFONICI
Persone giuridiche – canone mensile
60,00 Kn (8,07€)
Persone fisiche – canone mensile
70,00 Kune (9,42€)
COSTI DELLA TELEFONIA
Chiamate entro Croazia (rete fissa)
Chiamate verso reti mobili nazionali
A¹
0,23 kn/min (0,0309€/min)
1,60 kn/min (0,22€/min)
B²
0,115 kn/min (0,0155€/min)
0,80 kn/min (0,11€/min)
¹ Costi di telefonia dalle ore 07.00 – alle ore 19.00 giorni lavorativi + sabato
² Costi di telefonia dalle ore 19.00 – alle ore 07.00, includendo le domeniche e giorni festivi dalle 0 – alle 24
ZONE
PAESI
TARIFFA
ORE 0 -24h
COSTO
EUROPA 1
Austria, Bosnia ed Erzegovina, Italia,
Repubblica Ceca, Ungheria, Germania,
Montenegro, San Marino, Serbia, Repubblica
di Slovacchia, Slovenia, Vaticano
1,85kn/min (0,25€/min)
EUROPA 2
Albania, Andorra, Belgio, Belarus, Bulgaria,
Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia,
Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia,
Lussemburgo, Moldova, Macedonia, Malta,
Monaco, Olanda, Spagna, Polonia, Norvegia,
Portogallo, Romania, Gran Bretagna,
Svizzera, Turchia, Ucraina
2,25kn/min (0,30€/min)
MONDO 1
Alaska, Algeria, Australia, Bahrain, Brasile,
Canada, Gibraltar, Georgia, Hawai, Libia,
Marocco, Messico, Portorico, Russia, USA
3,50kn/min (0,47€/min)
MONDO 2
Afganistan, Angola, Argentina, Armenia,
Bangladesh, Barbados, Bolivia, Egitto, India,
Filippine, Cina, Nepal, Tunisia...
7,00kn/min (0,94€/min)
SATELLITE
ZONA 1 - 5
12,00 – 44,00kn/min
(1,61 – 5,92€/min)
Dati ad maggio 2011 - IVA esclusa
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Pag. 180
Business Guide - CROAZIA
Chiamate verso rete mobile
Paese*
Tariffa (ore 0-24h)
Austria
Bosnia ed Erzegovina, Repubblica Ceca,
Italia, Serbia, Montenegro, Ungheria,
Repubblica di Slovacchia, Germania,
Slovenia
Polonia, Grecia, Portogallo
Francia
2,70kn/min (0,37€/min)
2,10kn/min (0,29€/min)
2,50kn/min (0,34€/min)
3,50kn/min (0,48€/min)
Dati ad maggio 2011 - IVA esclusa
* Sono elencati i Paesi i cui prezzi per le chiamate verso le reti mobili sono diversi dai prezzi delle chiamate
verso rete fissa. L’unità di calcolo delle unità consumate dipende dal pacchetto pattuito (1 min, 15 sec, 1
sec)
OT – Optima Telekom d.o.o.
Bani 75 a, Buzin - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 5492699
Fax: 00385 1 5492019
www.optima.hr
Prezzo installazione 450,00kn + IVA (60,55€ + IVA)
Persone giuridiche – canone mensile
55,00 Kn (7,40€)
Persone fisiche – canone mensile
55,00 Kn (7,40€)
COSTI DELLA TELEFONIA (Kune/min)
Chiamate entro Croazia
(rete fissa)
A¹
0,22 Kn/min
(0,0296€/min)
B²
0,11 Kn/min
(0,0148€/min)
Chiamate verso reti mobili nazionali
1,41 Kn/min (0,19€/min)
0,71 Kn/min (0,10€/min)
¹ Costi di telefonia dalle ore 07.00 – alle ore 19.00
² Costi di telefonia dalle ore 19.00 – alle ore 07.00, includendo le domeniche e giorni festivi dalle 0 – alle 24
ZONE
PAESI
TARIFFA ORE 0 -24h
COSTO
EUROPA 1
EUROPA 2
Austria, Bosnia ed Erzegovina, Italia,
Repubblica Ceca, Ungheria, Germania,
San Marino, Repubblica di Slovacchia,
Vaticano
Albania, Andorra, Belgio, Bulgaria,
Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia,
Grecia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo,
© INFORMEST CONSULTING - Tutti i diritti riservati
1,53kn/min (0,21€/min)
1,85kn/min (0,25€/min)
Pag. 181
Business Guide - CROAZIA
MONDO 1
MONDO 2
SATELLITE
Moldova, Olanda, Spagna, Polonia,
Norvegia, Portogallo, Romania, Gran
Bretagna, Svizzera
Alaska, Australia, Brasile, Hawaii,
Canada, Libia, Marocco, Messico,
Portorico, USA
Afganistan, Angola, Argentina, Armenia,
Bangladesh, Barbados, Bolivia, Egitto,
India, Filippine, Cina, Nepal, Tunisia
Zona 1 - 5
2,85kn/min (0,38€/min)
5,65kn/min (0,76€/min)
11,45 – 41,85kn/min
(1,54 – 5,63€/min)
Dati ad maggio 2011 - IVA (23%) esclusa
Chiamate verso rete mobile
Paese*
Tariffa (ore 0-24h)
Austria
Bosnia Erzegovina, Repubblica Ceca,
Italia, Serbia, Montenegro, Ungheria,
Repubblica di Slovacchia, Germania,
Slovenia
Polonia, Grecia, Portogallo
Francia
2,48Kn/min (0,33€/min)
1,94Kn/min (0,26€/min)
2,30Kn/min (0,31€/min)
3,20Kn/min (0,43€/min)
Dati ad maggio 2011 - IVA esclusa
* Sono elencati i Paesi i cui prezzi per le chiamate verso le reti mobili sono diverse dai prezzi delle chiamate
verso rete fissa
Telefonia mobile:
Ente e/o enti fornitori:
HT d.d.
Savska cesta 32 - 10000 ZAGREB
www.t-mobile.hr
VIPnet d.o.o.
Vrtni put 1 - 10000 ZAGREB
www.vipnet.hr
TELE2 d.o.o.
Ulica Grada Vukovara 269d - 10000 ZAGREB
www.tele2.hr
Operatore
Canone mensile
T mobile
Vip
Tele 2
48,00 Kn (6,46€) 30,00 Kn (4,04€) 48,00 Kn (6,46€)
© INFORMEST CONSULTING - Tutti i diritti riservati
Pag. 182
Business Guide - CROAZIA
Chiamate in rete
Chiamate altre reti Croazia
SMS
MMS
Data 1MB
0,90
1,98
0,40
1,98
5,00
Chiamate internazionali
(regione A - INMARSAT)
3,05-67,101 Kn 3,07 - 75,76 Kn
(0,41-9,03€)
(0,41-10,19€), 2,45 - 59,00 Kn
2,56 - 61,002 Kn 2,69 - 68,19 Kn
(0,33-7,94€)
(0,35 -8,38€)
(0,36-9,17€)
Chiamate verso Italia (regione A)
Kn
Kn
Kn
Kn
Kn
(0,12€)
(0,27€)
(0,05€)
(0,27€)
(0,67€)
3,051 Kn
(0,41€), 2,562
Kn (0,34€)
0,91
0,91
0,34
1,99
5,00
Kn
Kn
Kn
Kn
Kn
(0,12€)
(0,12€)
(0,05€)
(0,27€)
(0,66€)
4,541 kn
(0,61€), 4,042
Kn (0,54€)
0,39
1,39
0,33
0,99
0,20
Kn
Kn
Kn
Kn
Kn
3,45 Kn (0,46€)
¹ Costi di telefonia dalle ore 07.00 – alle ore 19.00
² Costi di telefonia dalle ore 19.00 – alle ore 07.00, includendo le domeniche e giorni festivi dalle 0 – alle 24
Dati maggio 2011, IVA inclusa.
Prezzi variano notevolmente da tariffa scelta, numero di utenti, tipologia di
contratto ecc.
Internet
Ente e/o enti erogatori:
HT d.d
Savska cesta 32 - 10000 ZAGREB
www.t-com.hr
Iskon Internet
Garićgradksa 18 - 10000 ZAGREB
www.iskon.hr
Optima telekom d.d.
Bani 75/a Buzin – 10000 ZAGREB
www.optima.hr
Kn (€) / h
Dial Up 07 – 19h (senza canone
mensile)
Dial Up 19 – 07h, domenica,
giornate festive (senza canone
mensile)
ADSL 4 Mbitps download Flat Rate
HT
ISKON
OPTIMA
10,80 Kn
(1,45€)
--
6,00 Kn
(0,81€)
5,40 Kn
(0,73€)
--
3,00 Kn
(0,40€)
226,01
130,06
88,72
© INFORMEST CONSULTING - Tutti i diritti riservati
(0,05€)
(0,19€)
(0,04€)
(0,14€)
(0,03€)
Pag. 183
Business Guide - CROAZIA
Kn/mese*
(30,41€/mese)
Kn/mese**
(17,50€/mese)
Kn/mese***
(11,94
€mese)
Dati ad maggio 2011 – IVA inclusa
* fino a 4 Mbps download e 256 Kbps upload
** fino a 3 Mbps download e 384 Kbps upload
*** 2 Mbps download e 256 Kbps upload
Prezzi dipendono dalla velocità e pacchetto dati incluso nel canone.
8.5.
TRASPORTO
8.5.1. Trasporto su gomma
Costo carburanti:
Ente e/o enti erogatori:
INA TRGOVINA
Avenija V. Holjevca 10 - 10000 Zagreb
Tel.: 00385 1 6450000
Fax: 00385 1 6452100
www.ina.hr
Prodotto
SUPER 95 ott.
Costo
9,74 Kn/l (1,31€/l)
EUROSUPER 95 BS (S≤0,01
pps)
SUPER plus 98
9,79 Kn/l (1,32€/l)
DIESEL
10,09 Kn/l (1,36€/l)
8,60 Kn/l (1,16€/l)
EURODIESEL BS (S≤0,01 pps)
9,04 Kn/l (1,22€/l)
Gas per auto (GPL)
5,01 Kn/l (0,67€/l)
Prezzi maggio 2011 IVA inclusa
Costo Taxi:
Per il servizio taxi non esiste la tariffa la quale determinerebbe prezzi minimi e
massimi. Il prezzo praticato dai tasisti varia, ad esempio a Rijeka spesso viene
praticato il prezzo di 30,00 kn fino alla distanza di 5 km. Il prezzo può essere
determinato diversamente, ad es: 19 kn importo fisso il quale viene aumentato per 7
kn per ogni chilometro.
Costo rent a car
Per giornata, senza limite di kilometraggio, IVA inclusa
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−
Piccole (Opel Corsa, Ford Fiesta, Fiat Punto Evo etc.) 390 – 770 kn (54106€)
−
Compatte (Opel Astra, VW Golf, Ford Focus etc.) 560 – 880 kn (77121€)
−
Medie (Opel Insignia, Ford Mondeo, Volkswagen Passat etc.) 800 – 1150
kn (110-158€)
Costo trasporto internazionale su camion e sbarco-imbarco merci:
Ente e/o enti fornitori:
TRANSEAST d.o.o.
Industrijska bb – 52431 Žminj
Tel.: +385 52 846 005
Fax: +385 846 850
E-mail: [email protected]
www.transeast.hr
Collegamento giornaliero con Milano, Padova, Trieste.
Collegamento settimanale Germania, Paesi Bassi e Belgio.
RALU logistika d.o.o.
Radnička cesta 47
10000 Zagreb
Tel.: +385 1 6285 205
Fax: +385 1 6285 225
[email protected]
www.ralu.hr
Trasporto, distribuzione e immagazzinaggio della merce fredda.
9.5.2. Trasporto ferroviario
Costo trasporto internazionale e sbarco-imbarco merci:
Ente e/o enti fornitori:
HŽ Cargo d.o.o.
Ulica Antuna Mihanovića 12 – 10000 Zagreb
Tel.: +385 1 4577 576
Fax: +385 1 4577 617
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E-mail: [email protected]
www.hznet.hr
8.5.2. Trasporto marittimo e fluviale
Costo trasporto internazionale e sbarco-imbarco merci:
Trasporto marittimo
Ente e/o enti fornitori:
ATLANTSKA PLOVIDBA d.d.
Od Svetoga Mihajla 1 – 20000 Dubrovnik
Tel.: +385 20 352 333
Fax: +385 20 356 148
E-mail: [email protected]
www.atlant.hr
JADROPLOV d.d
Obala Kneza Branimira 16 – 21000 Split
Tel.: +385 21 302 777
Fax: +385 21 398 382
E-mail: [email protected]
www.jadroplov.hr
LOŠINJPLOV
Splitska 2/4 – 51000 Rijeka
Tel.: +385 51 352 251
Fax: +385 51 319 003
E-mail: [email protected]
www.losinjska-plovidba.hr
TANKERSKA PLOVIDBA
B.Petranovića 4 – 23000 Zadar
Tel.: +385 23 202 202
Fax. +385 23 211 133
E-mail: [email protected]
www.tankerska.hr
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Trasporto fluviale
Ente e/o enti fornitori:
DUNAVSKI LLOYD SISAK
Rimska 28 – 44000 Sisak
Tel.: +385 44 527 611
Fax: +385 44 527 633
E-mail: [email protected]
www.dunavski-lloyd.hr
8.5.3. Trasporto aereo
Ente e/o enti fornitori:
CROATIA AIRLINES
Bani 75b, Buzin
10010 ZAGREB
Tel.: +385 1 6676555
Fax: +385 1 616 0152
www.croatiaairlines.com
8.5.4.
Operazioni doganali
Per il disbrigo delle pratiche di importazione ed esportazione le persone
giuridiche devono incaricare uno spedizioniere. Il costo del servizio di spedizione non è
definito dalla tariffa obbligatoria per cui varia dalla casa di spedizioni ed è soggetto
alla contrattazione. Il servizio è solitamente determinato nella percentuale dal valore
della merce da importare / esportare con dei valori minimi e massimi.
Oltre al compenso allo spedizioniere bisogna considerare anche il costo dei
controlli sanitari ed altri nel momento dell’importazione come pure le tasse doganali.
Il compenso per i controlli è determinato tramite il Tariffario dei costi di
svolgimento dei test nel laboratorio doganale (G.U. 111/00), mentre le tasse doganali
vengono determinate tramite il Regolamento sulle modalità di calcolo e sulla
procedura di incasso delle tasse doganali (G.U. 63/00). La tassa doganale ammonta a
10,00 kn / 1,40 € per ogni dichiarazione doganale.
Nella tabella sottostante si trovano elencate le voci di cui al Tariffario dei costi
di svolgimento dei test nel laboratorio doganale:
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Numero
Voce di calcolo
1
2
3
4
5
6
7
Esame della documentazione
Test organolettico
Preparazione del campione da esaminare
Analisi fisiche
Analisi chimiche
Analisi tramite uso degli strumenti
Opinione
sulla
classificazione
della
merce
all’interno della Tariffa doganale e determinazione
della base legale per la classificazione della merce
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Compenso (kn / €)
20,00
30,00
20,00
50,00
120,00
200,00
100,00
/
/
/
/
/
/
/
2,7
4,1
2,7
6,9
16,5
27,5
13,7
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9.
Fiere ed esposizioni
9.1.
ENTI FIERISTICI
9.1.1.
Quali sono i principali enti fieristici del Paese?
FIERA DI ZAGABRIA – ZAGREB FAIR
Avenija Dubrovnik 15 - 10200 Zagreb
Tel.: 00385 1 6503111
Fax: 00385 1 6550619
[email protected]
www.zv.hr
FIERA DI FIUME – RIJECKI SAJAM
Trg Viktora Bubnja 2 - 51000 Rijeka
Tel.: 00385 51 406777
Fax: 00385 51 406700
[email protected]
www.rijecki-sajam.hr
FIERA DI SPALATO – SAJAM SPLIT
Zoraniceva 61 A - 21210 Solin (Split)
Tel./fax: 00385 21 435530, 435533
[email protected]
www.sajamsplit.hr
FIERA DI BJELOVAR – BJELOVARSKI SAJAM
A. Starcevica 8 - 43000 Bjelovar
Tel.: 00385 43 238840
Fax: 00385 43 238841
[email protected]
www.bj-sajam.hr
Organizza diverse fiere nel campo dell’agricoltura
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FIERA DI OSIJEK – OSJECKI SAJAM
Samacka 9/II - 31000 Osijek
Tel./fax: 00385 31 302433, 302441
[email protected]
www.os-sajam.hr
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