Maggio 2013. Numero 34.
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Maggio 2013. Numero 34.
Max fornisce le vitamine necessarie alla crescita TRENTAQUATTRO 21 MAGGIO 2013 STORIA Christine Granville al servizio di Sua Maestà IDEE A proposito di tecnologia ILLUSTRAZIONI Tamara de Lempicka A destra: Giovane fanciulla con i guanti (1930) Max Keefe è un mensile gratuito, creato, impaginato e diffuso da Roberto Mengoni MAXKEEFE STORIE E AVVENTURE IMMAGINARIE Per la Polonia e Sua Maestà La spia che amava La storia di Christine Granville, nata Krystyna Skarbek, agente speciale britannico contro il nazismo. Quando lei nacque da una famiglia aristocratica polacca, Venere apparve in cielo e lei fu soprannominata “la vesperale”. Amava il rischio, l’avventura, la vita all’aria aperta, e inoltre era femminile, sexy e magnetica. Partecipò al primo concorso di bellezza in Polonia, giungendo seconda ma guadagnandosi l’appellattivo di “stella della bellezza”. Ebbe due mariti, amò altri uomini con passione, non spezzò il cuore a nessuno, a tanti salvò la vita. Fu al servizio di Sua Maestà britannica contro i nazisti in Polonia, Ungheria, Egitto e Francia, forse la prima donna in servizio attivo. Odiava le armi e il suo peggiore incubo era il ritorno della pace. L’uomo della sua vita, Andrzej Kowerski, l’aspettava in Belgio nel giugno 1952 per coronare il matrimonio dopo una vita di intrighi e 1 azione. L’avrebbe attesa inutilmente. Quella sera stessa, un uomo mediocre l’uccise con un colpo al cuore. Da poco aveva compiuto quarantaquattro anni. La vita degli agenti segreti è spesso ricca di leggende. Christine non è da meno. Qualche tempo dopo la sua morte, uno dei suoi amanti più devoti, il conte polacco Ledochowski propose ad Andrzej di creare il “club dei salvati da Christine”. Andrzej aveva già creato un club del genere con gli amici della divisione delle operazioni speciali dell’esercito britannico. Il suo nome originale, prima di diventare cittadina britannica, era Krystyna Skarbek. Intorno alla sua nascita, Krystyna inventò molte leggende ma la realtà è che venne al mondo in Russia nel 1908, appartenente ad una famiglia aristo- cratica polacca. Nel 1930 si presentò al primo concorso per Miss Polonia, una deliziosa brunetta civettuola e fiduciosa in sé stessa. Il concorso le procurò il primo marito, Gustav Gettlich, un imprenditore che commerciava in FIAT. Pochi anni dopo Kyrstyna era separata e si godeva la vita nella spensierata Varsavia degli anni trenta. In confronto a quello che accaduto prima, erano momenti felici. Da una dozzina d’anni la Polonia era tornata indipendente dopo centovent’anni di oppressione. Un breve intervallo di relativa libertà che sarebbe terminato tragicamente nel 1939. In questi anni Krystyna si divertiva, faceva sport e amava il suo nuovo marito, l’imponente, brillante e spregiudicato Jerzy Gizycki, diplomatico e mezza spia, selvaggio ed inquieto come lei. Tutti i numeri arretrati su www.robertomengoni.it MAXKEEFETRENTAQUATTRO21maggio2013 2 Tamara de Lempicka Il turbante verde (dettaglio), 1929. tedeschi e sovietici era già considerevole. Nel corso degli anni della guerra Lo scoppio della guerra sorprese i due l’armata nazionale (Armia Krajowa), in Africa dove Jerzy era incaricato di fedele al governo in esilio, avrebbe ragaprire un consolato polacco. Il blitzkrieg giunto il numero di 400.000 unità comhitleriano ridusse il loro paese ad un battenti, fornendo un contributo signifimucchio di cenere in pochi giorni. Ma cativo alla guerra contro i nazisti. la Polonia non si arrese. A Londra fu Ma fu grazie anche a uomini e donne creato il governo in esilio guidato dal come Krystyna e Andrzej che fu possigenerale Sikorski che aveva a disposibile sostenere una rete clandestina in zione ancora la marina polacca e un Polonia di informatori, giornali, sabotaimponente forza armata in Medio tori e spie. oriente e che avrebbe preso le redini del Nel corso del 1940 Budapest divenne movimento clandestino in Polonia. una città sempre più difficile dove opeTornati a Londra, Jerzy e Krystyna si rare, a causa della crescente presenza misero al servizio del neocostituito SOE nazista nella polizia e nell’esercito un(Special Operations Executive). Non fu gherese. Krystyna ed Andrzej vennero facile superare la diffidenza dei militari arrestati nel gennaio 1941 e sottoposti ma Krystyna aveva ogni qualità per un ad ore ed ore di estenuanti interrogatoagente speciale: freddezza, spregiudica- ri. Krystyna, attrice consumata, finse di tezza e determinazione che si manifeessere malata di TBC dopo essersi morstavano nei momenti di maggiore risa la lingua fino a sanguinare, spavenschio. tando i tedeschi. Entrambi furono rilaNel dicembre 1939 Krystyna fu trasciati per motivi umanitari ma l’Unghesferita a Budapest. Qui incontrò un ria non era più un luogo sicuro per loro. amico conosciuto da bambina, Andrzej L’ambasciata britannica organizzò Kowerski, con cui nacque immediataquindi la fuga. Da Budapest giunsero in mente un legame destinato a durare per Jugoslavia poi in Bulgaria, Turchia, Sianni. ria e Palestina, fino a raggiungere il In un inverno triste e di disperazione, Cairo. Qui i due rimasero vittima degli mentre la Germania schiacciava sotto intrighi interni della resistenza polacca un tallone di ferro e di umiliazioni la e solo dopo diverso tempo riuscirono a Polonia, Krystyna assunse il ruolo di ritornare nel servizio attivo. corriere tra l’Ungheria e il suo paese. In effetti Krystyna avrebbe dovuto Partendo da Budapest, raggiungeva la mordere il freno per molto tempo. DoSlovacchia, da dove attraversava a piedi po un lungo addestramento, il suo moi monti Tatra per raggiungere la stazio- mento giunse nel luglio 1944 quando ne sciistica polacca di Zakopane, ben venne paracadutata in Francia per ragnota a Krystyna. Era un lavoro pericogiungere, sull’altipiano del Vercors, vilosissimo in cui lei dimostrò più di una cino a Grenoble, un gruppo di agenti volta grandi capacità di resistenza e britannici comandati da un brillante prontezza di riflessi. ufficiale, Francis Cammaerts. Erano le In Polonia la resistenza agli occupanti settimane convulse dopo lo sbarco in Normandia. La missione di Cammaerts era quella di impegnare i tedeschi con continue azioni di sabotaggio in attesa dell’invasione alleata da sud. Krystyna si trovò immediatamente confrontata con la massiccia offensiva nazista contro i partigiani del Vercors, una delle più feroci operazioni condotte in Francia, che si concluse con centinaia di morti, soprattutto civili, e inenarrabili atrocità. Krystyna e Cammaerts, nel frattempo divenuti amanti, furono costretti a fuggire. Nelle successive settimane Krystyna operò sulle Alpi tra i partigiani italiani e quelli francesi, e prendendo contatto con le milizie polacche al servizio forzato di Hitler, riuscendo a convincerle a passare dalla sua parte. Il 13 agosto 1944 Francis Cammaerts ed altri due agenti furono arrestati dalla Gestapo e condannati immediatamente a morte. Krystyna non si perse di animo. Partì da sola verso Digne per trattare direttamente con i nazisti. Nella migliore delle situazioni, sarebbe stata arrestata e fucilata con gli altri, ma Krystyna aveva una naturale capacità di affabulare gli interlocutori. Spacciandosi per la moglie di Cammaerts, riuscì ad agganciare un agente della Gestapo, convincendolo, dietro il pagamento di una somma ingente, a metterlo in contatto con il funzionario responsabile dell’arresto di Cammaerts, il collaborazionista belga Waem. Mentre iniziava l’invasione alleata nel sud della Francia, Krystyna terrorizzò Waem sull’arrivo della vendetta dei partigiani e, in cambio di un salvacondotto, lo costrinse a liberare i suoi compagni. La liberazione arrivò ad appena due ore dalla fucilazione. Fu una delle azioni più incredibili compiute da Krystyna, che sarebbe stata celebrata a lungo. Tutti i numeri arretrati su www.robertomengoni.it Pochi giorni dopo gli alleati liberavano Grenoble e Digne, ponendo di fatto fine al lavoro del SOE nella regione. Negli stessi giorni il governo polacco in esilio aveva ordinato l’insurrezione di Varsavia per liberare la capitale polacca prima dell’arrivo delle forze sovietiche. Stalin colse l’occasione per liberarsi della resistenza nazionalista e non mosse un dito mentre i nazisti devastavano casa per casa la capitale polacca in 63 giorni di feroci combattimenti. Varsavia sarebbe stata “liberata” dall’Armata rossa solo nel gennaio del 1945, iniziando una nuova occupazione non meno crudele della precdente. Krystyna tentò in ogni modo di essere mandata in Polonia ma le missioni programmate vennero tutte cancellate dopo il dicembre 1944. A questo punto il suo ruolo attivo era esaurito. L’attendevano “gli orrori della pace” come disse lei stessa. Priva di mezzi, incapace di riadattarsi alla vita civile e di ottenere un impiego stabile nel governo, Krystyna, divenuta ufficialmente cittadina britannica come Christine Granville, si guadagnò da vivere con lavori di ogni genere. Nel 1947 giunse la decorazione di “Officer of the British Empire”, la più alta mai data ad una donna fino ad allora. Ma non fu sufficiente. Krystina lasciò Londra per l’Africa. Nel 1951 salì a bordo di un translantico come cameriera, dove Tamara de Lempicka divenne l’oggetto Autoritratto, 1929 delle sgradite attenzioni di una triste figura, un marinaio di nome Dennis Muldowney. Idee Il 15 giugno 1952 Krystyna sarebbe Un giorno, un secolo fa dovuta partire per il Belgio per riconA proposito di tecnologia giungersi definitivamente con Andrzej in un matrimonio lungamente atteso. Alle sette di mattina di un giorno di Quella mattina l’aereo non partì per un novembre del 1980, Maria, una ragazza guasto al motore. Krystyna rimandò la di vent’anni, ascolta nella concavità del partenza al giorno dopo. Nella sua suo letto il suono della sveglia meccanisquallida camera d’albergo londinese, ca che lei stessa ha caricato la sera prima. Un secondo primo del trillo si era Krystyna ricevette la visita di Muldowsvegliata con un dolce sogno. ney. Ormai stanco della sua insistenza, Krystyna cercò di mandarlo via, facenSi alza in cerca della radio per sentire do scattare la cieca rabbia dell’uomo. le notizie ma prima delle sette e mezza Muldowney estrasse un coltello e lo non trova nulla. Inutile accendere la conficcò direttamente nel cuore di Kry- televisione. Fino all’una non ci sono styna. Ciò che non erano riusciti a fare i programmi. Dopo esservi vestita con nazisti, aveva potuto la mediocrità della abiti economici confezionati a Biella e violenza maschile. truccata con prodotti fabbricati in VeneLa storia di Krystyna Skarbek o Christie to, esce di casa, facendo pochi passi a piedi in cerca dell’edicola, dove compra Granville è raccontata da Clare Mulley in il giornale, che intende leggere con at“The Spy Who Loved” (MacMillan 2012, tenzione, pagina dopo pagina, mentre solo in inglese). 3 sorbisce un cappuccino nel bar del quartiere. Purtroppo non riesce a leggere neppure un articolo. E’ interrotta continuamente dal barista con gli ultimi pettegolezzi del quartiere, dall’avvocato insonne, dal maniaco che l’abborda tutte le mattina ma che è inoffensivo, e da Giuseppe, che la saluta timidamente, e che, malgrado abbia un chiaro interesse per lei, non riesce a parlarle. Ci vorrebbe un qualche aiuto per fargli superare la paura delle donne. Un robot che parli per lui, fantastica Maria. E’ molto carino e gentile Giuseppe. Un giorno, in un eccesso di coraggio le ha fatto vedere una fotografia di quando era bambino e una pagina ritagliata del Messaggero che parlava della sua recente vittoria ad una gara di ciclismo. Maria pensa che attraverso la cugina della fioraia, che è zia di un’amica di Tutti i numeri arretrati su www.robertomengoni.it MAXKEEFETRENTAQUATTRO21maggio2013 zia di viaggi (lo fa da un mese ormai) per organizzare quel viaggio di nozze a Parigi e dimenticherà l’appuntamento. Sono tre mesi che ci sta provando. Ma è così difficile andare in Francia? Andare all’estero. Togliersi per un periodo da questo quartiere soffocante dove Maria non può fare un passo da sola senza essere chiamata, salutata, invocata, fischiata, fermata. Maria sogna spesso di visitare Londra, Berlino, Gerusalemme, arrivare in India, vedere Tokyo. In una rivista di viaggi c’era un servizio sulla vita delle ragazze in Giappone. Sa che non potrà mai andarci. Non avrà mai abbastanza soldi per il viaggio. Lei non sa l’inglese, anche se le piacerebbe imparare. C’è una scuola privata vicina, non costa tanto, ma gli orari sono impossibili per lei che lavora la sera per mantenersi agli studi. Dopo il cinema, se i suoi amici riusciranno ad arrivare in tempo e dopo essere tornati lentamente a casa discutendo su tutti i profondi significati del film, si butterà nel letto per leggere un libro che parla dell’Asia e del buddismo. Non ci capisce molto. Ci sono molti concetti Tamara de Lempicka La camicia rosa I (1927) Giuseppe, potrebbe fargli avere un messaggio di incoraggiamento. Mentre studia a casa sottolineando pazientemente sulla carta i passaggi più importanti del testo di biologia, Maria ascolta i noiosi programmi del mattino della RAI. Per fortuna da qualche anno ci sono le radio libere. Forti i Clash. Niente male neanche gli Spandau Ballet. Finalmente anche in Italia si può sentire qualcosa di diverso da Lucio Dalla e Claudio Baglioni. A un certo punto la radio la stufa e Maria mette sul giradischi l’ultimo LP di John Lennon e Yoko Ono appena comprato, Double Fantasy. Bellissimo. Peccato che al ventesimo ascolto il disco cominci ad avere un sacco di fruscii. Più tardi esce in bicicletta ascoltando i rumori della città. Le piace vedere i bambini che giocano per strada a calcio, tra gli androni e in mezzo alle automobili, sorvegliati distrattamente dalle madri che conversano sulle panchine, con Grand Hotel in mano, le buste della spesa e il lavoro a maglia. Quando sarà più grande, Maria non farà quella vita. Avrà un lavoro serio e non farà la 4 casalinga. Andrà via da quel quartiere dove tutti si conoscono. Certo, la sera d’estate è bello ritrovarsi sotto casa, tra il fresco dei platani, ma a volte Maria è stanca di ricevere tante attenzioni. Il macellaio all’angolo le fa lo sconto e l’occhiolino. Il barbiere e i suoi clienti anziani guardano sempre sotto l’orlo della sua gonna. Non hanno mai visto delle gambe, pare. Il vigile ignora la spazzatura lasciata per strada, le auto in divieto di sosta, ma si accorge sempre del profumo che indossa e le fa un complimento a volte galante, più spesso ricoperto di una patina di viscido. Questa sera vorrebbe andare al cinema. Ha consultato le locandine alla latteria perché le informazioni sul Messaggero sono sempre sbagliate. Poi deve chiamare Virginia, Maddalena, Marco, Giovanni, Luca e Matteo. Passerà una ora al telefono per mettersi d’accordo e sa come andrà a finire. Darà un appuntamento davanti al cinema alle dieci. Matteo non troverà la strada. Luca dimenticherà l’ora. Maddalena senza auto non saprà che autobus prendere. Giovanni dovrà passare prima all’agen- sconosciuti. A casa ha un’enciclopedia vecchia ed eurocentrica. Dovrà andare alla biblioteca pubblica e cercare qualche libro utile per capire meglio. Tutte le sere Maria si addormenta sognando un mondo dove tutto sarà più facile. Dove Giuseppe potrà parlarle senza vergogna. Dove non sarà difficile incontrarsi con gli amici per andare al cinema. I giornali dicono che in America i ricchi usano già i telefoni portatili. Così sarebbe più facile trovarsi, anche perdendosi. Sarà un bel mondo. Dove fare un viaggio sarà facile come scendere al bar sotto casa. Maria è sicura che la tecnologia libererà le persone. Come dicono gli scrittori di fantascienza, nel duemila forse non ci saranno robot parlanti, ma i computer ci aiuteranno a lavorare meglio, lasciandoci più tempo per divertirsi e per stare insieme. Sì, sarebbe meraviglioso avere un computer per viaggiare nel mondo restando nel suo quartiere dove tutti si conoscono e non si resta mai soli. Maria si addormentò dimenticando di caricare la sua nuovissima sveglia “made in China”. Tutti i numeri arretrati su www.robertomengoni.it