voltapagina… - IC POGGIALI SPIZZICHINO
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Anno 1 Numero 1 Marzo 2013 …VOLTAPAGINA… La Redazione: classe seconda I (Sede di Via Odescalchi) Istituto Comprensivo Comprensivo Statale “Aristide Leonori” Anno scolastico 2012 / 2013 Cari lettori, siamo felici di farvi sfogliare il primo numero di Voltapagina, il giornale della nostra scuola, e speriamo che per voi sarà un piacere leggerlo come lo è stato per noi scriverlo. Noi della seconda I, che siamo la redazione, ci riuniamo almeno una volta alla settimana sotto la direzione della professoressa Simeoni, che ci insegna Italiano. Abbiamo deciso, anche perché siamo troppi, di non presentarci subito a voi. Per conoscerci veramente, dovrete avere la pazienza di leggerci e seguirci con attenzione. Ci facciamo da soli in bocca al lupo e a voi diciamo: “Buona lettura!”. Spunti di riflessione GLI ALTRI SIAMO NOI Vogliamo aprire questo numero raccontandovi della mostra - gioco interattivo, intitolata appunto “Gli altri siamo noi” (allestita dal Settore Intercultura della Caritas), che siamo andati a vedere il 21 novembre 2012. Proveremo ad essere dei bravi giornalisti e… ve lo assicuriamo… il nostro articolo vi piacerà. Quando abbiamo sentito la parola “mostra”, abbiamo pensato subito a una cosa noiosa; e invece ci siamo ricreduti. È stata un’esperienza divertente e anche educativa, perché abbiamo avuto modo di riflettere su ciò che facciamo. Tutto è iniziato quando siamo arrivati in una scuola posta dall’altra parte di Roma rispetto alla nostra (perciò abbiamo preso il pullman insieme alla 2^ h). Ci hanno subito portato in un’aula dove abbiamo visto un video su come siamo diversi ma, allo stesso tempo, uguali. La mostra vera e propria si svolgeva in circa cento pannelli, tutti pieni di domande che all’apparenza potevano sembrare semplici, ma che in realtà non lo erano perché bisognava tener conto che non sempre è come si pensa e a volte ciò che si crede è solo una “voce” messa in giro da qualcuno. Inoltre c’erano anche dei semplici, ma divertenti, giochi da fare che nascondevano un significato da comprendere, anche perché tutta questa mostra (disposta come se fosse un labirinto che bisognava percorrere tutto per uscire) serviva per non avere pregiudizi o almeno far riflettere i visitatori su questo argomento. Andando a questa mostra abbiamo capito molte cose: - non bisogna giudicare le persone prima di aver visto come sono davvero; - non si deve generalizzare e valutare le persone solo per la loro provenienza; - non va bene trattare una persona in modo diverso solo perché è diversa da te; - è possibile esprimere sempre la propria opinione, senza aver paura del giudizio degli altri. Qualcuno di noi ha detto che non dimenticherà mai quella giornata; qualcuno ha detto di essere dispiaciuto che la mostra sia durata solo un paio d’ore; qualcuno ha detto che è stato bello imparare giocando; qualcuno l’ha interpretata come un viaggio interiore per una convivenza più serena, senza pregiudizi e conflittualità, nel mondo intero, ma anche nelle scuole, dove spesso accadono gravi episodi di razzismo. Noi della seconda I Ancora spunti di riflessione DICIAMO STOP AL RAZZISMO Il razzismo è un problema di ieri e di oggi. Già in passato si facevano schiave le persone di altre religioni o di diverso colore della pelle. Oppure si affidavano a queste persone gli incarichi e i lavori più difficili da svolgere. Anche gli antichi romani uccisero i cristiani solo perché la loro religione era diversa; poi ci furono gli stermini degli indios e degli africani, e poi quello degli ebrei. Ma questo accade anche oggi, e spesso agli immigrati riserviamo lavori pesanti e sottopagati, e li costringiamo a vivere in segreto e ai margini dalla società. Quindi, se ciò accade con persone di un determinato paese, di un certo colore della pelle, di una certa religione o di una cultura differente da quella del Paese che le ospita, si pensa che quelle persone siano da evitare, e così si crea il razzismo. Tante volte le persone straniere si comportano male non perché lo vogliono, ma perché nessuno offre loro un lavoro, dato che la gente non si fida; noi pensiamo però che gli stessi dubbi che si hanno su una persona di colore si potrebbero avere anche verso un italiano. Insomma, noi siamo fieri che in Italia facciamo entrare persone che al loro Paese stanno peggio che da noi, perché pensiamo che il mondo sia di tutti! Certamente, invece di convivere con queste persone nella stessa città, o nello stesso quartiere senza neanche guardarle, bisognerebbe aiutarle perché potrebbero trovarsi in difficoltà o essere prese di mira da qualcuno. Il razzismo può essere una tortura per chi lo subisce, ma gli altri a volte non se ne rendono conto, perché la maggior parte della gente pensa solo a se stessa, e non a chi soffre. Non c’è cosa più brutta del razzismo. Già dalla parola si può intuire che è una cosa brutta, perché contiene la parola “RAZZA”. Noi uomini non siamo come gli animali che si dividono in razze, noi siamo tutti uguali! Ci possiamo dividere in provenienza e nazionalità, ma non in razze! Ormai siamo nel 2013 e sembra assurdo credere, anche se è vero, che non abbiamo trovato rimedio a questa cosa! Forse la punta massima di razzismo, almeno nei tempi più recenti, si è toccata con un “mostro” di nome Adolf Hitler. Si stenta a credere alla carneficina avvenuta nei campi di concentramento, perché sembra impossibile che si siano commessi crimini tanto assurdi! Ma ci sono stati testimoni, quasi sempre sopravissuti per pura fortuna, che hanno raccontato tutti le stesse cose. Su questo tema hanno fatto molti film che noi abbiamo visto, tra cui “IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE”, “L’ISOLA IN VIA DEGLI UCCELLI”, “LA VITA È BELLA”: siamo sicuri che almeno uno di questi film lo abbiate visto anche voi! Abbiamo chiesto alla nostra amica e compagna di classe Vanessa Ricciardone, che ha dei parenti in Polonia e ha avuto la possibilità di andare a visitare il campo di concentramento “Auschwitz”, cosa poteva raccontarci. Queste sono le sue parole al riguardo: ˂˂Andare a visitare Auschwitz è stata un’esperienza molto significativa per me: vedere tutto ciò che apparteneva ai bambini, alle donne e agli uomini che sono stati lì, vedere quei vestiti così piccoli, quei pettini tutti rovinati, quelle foto della gente ormai dimagrita all’osso. Ma una delle cose che più mi ha impressionato è stata quella di entrare in una stanza e vedere una tonnellata di capelli da vendere. Tutti quei capelli, con le acconciature ancora fatte, erano solo una piccola parte dei capelli tagliati! Ho visto cose così orribili, che la mia testa ha faticato molto a realizzare che fosse una dolorosa verità. Tra le cose che ho visto, ho notato le camere, piccole, fredde e buie, con i letti tutti rovinati. Ho visto le camere a gas, la ferrovia dove passava il treno che portava gli Ebrei a quell’orribile destinazione, inoltre ho visto anche il muro della morte, dove la gente veniva fucilata dietro la testa. Ero invasa dalla tristezza, è stata un’esperienza orribile!˃˃. Se pensiamo al fatto più grave, ci viene in mente la follia di Hitler, ma ci sono anche piccole cose che si vedono comunemente: per esempio, non giocare con un bambino perché è più scuro di te, oppure trattare in modo diverso le persone che fanno-parlanovestono-pensano diversamente dalla massa. Ognuno è libero di fare-parlare-vestire- Quando siamo andati alla mostra, “Gli altri siamo noi” le operatrici ci hanno chiesto di pensare come vuole e nessuno deve permettersi di giudicarlo! su un foglietto un insulto razzista che Il razzismo si crea perché ci crediamo diversi; in fondo tutti abbiamo un cuore per scrivere avevamo sentito nei confronti di qualcuno: io capire che l’odio verso gli altri è inutile, e che l’odio si crea solo per la convinzione di ho scritto quello cantato allo stadio contro un essere diversi. E, per concludere questo articolo, vi vorremmo riportare una frase calciatore di nome Eto’o. Adesso io non posso sul giornale della scuola, perché scritta in un compito in classe da uno di noi: “Finché il colore della pelle sarà più riscriverlo contiene molte parolacce, ma credo che molti di importante dei colori degli occhi, il razzismo ci sarà sempre”. voi lo conoscano. Non riesco a capire perché Agnese, Alice, Camille, Claudio, Damiano, Emanuele, Greta, Ideale, Martina, Matteo B., Roberto, Vanessa l’abbiano insultato. Lui, dopo aver sentito le brutte parole, si è messo a piangere e ha voluto cambiare campionato, andando in Russia. Leonardo Altri spunti di riflessione La storia di Miriam SETTIMIA SPIZZICHINO Ciao, mi chiamo Miriam, ho quattordici anni e sono nata in Congo. Ho perso i miei genitori per la malaria, quando avevo solo tre anni. Grazie ai miei zii sono in vita: mi hanno portato subito a Roma. Lì è ricominciata la mia vita. A scuola mi hanno subito preso tutti in giro: per il colore della pelle, perché non ero italiana, perché mi dicevano che ero infetta per la storia dei miei genitori, e mi insultavano dicendo cose brutte. La mia vita era uno schifo! Mi minacciavano, mi rubavano i soldi e la merenda, e mi picchiavano; ai miei zii naturalmente non raccontavo niente, per non farli preoccupare. L’unico che mi è stato d’aiuto è stato Gesuino, il mio migliore amico, e non solo, visto che mi piaceva un po’. Moro, occhi verdi: tutte le ragazze gli correvano dietro, e lui veniva ad aiutare me! Poi arrivò il giorno più brutto della mia vita, in cui un ragazzo della scuola mi spaventò davvero: mi urlava cose brutte e mi insultava perché ero straniera. Io, spaventata, corsi a casa e raccontai tutto ai miei zii, che, preoccupati, andarono a cercarlo. Avevo paura per loro e mi rifugiai da Gesuino, che mi accolse con affetto e si occupò di me, tranquillizzandomi. Intanto i miei zii mi cercavano per tutta Roma. Io mi ero innamorata di lui e lui di me. Quando mi sentii pronta, confidai ai miei zii i miei sentimenti e tornai da loro. Abbiamo finito gli studi e siamo cresciuti. Poi un giorno abbiamo saputo che quel ragazzo si era messo nei guai perché organizzava agguati contro gli stranieri. Ora io ho ritrovato il mio equilibrio, mentre lui deve fare i conti con il carcere e con la sua coscienza. Greta, Ludovica, Ideale, Mattia No al razzismo!!!!!!!!!!!! Cari lettori! Noi della II h vogliamo parlarvi della gita che abbiamo fatto, giovedì 24 gennaio di quest’anno, al teatro San Carlo Lwanga. Abbiamo assistito, la nostra classe e l’altra seconda della scuola, allo spettacolo “Roma-Auschwitz. Andata e ritorno”, del regista/attore Roberto Bencivenga, sulla triste storia di Settimia Spizzichino, una ragazza romana, ebrea. Prima Settimia viveva felicemente con la sua famiglia, finché la guerra e i tedeschi arrivarono a Roma. All’inizio si limitavano a impossessarsi dell’oro degli ebrei, poi ci sono statele leggi razziali, e poi, a soli ventidue anni, con la sua famiglia Settimia fu portata via da casa sua (solo il padre riuscì a scappare). Fu separata dagli altri familiari: restò solo con la sorella Giuditta, e insieme furono portate ad Auschwitz, dove Giuditta morì, e poi Settimia fu trasferita a Bergen-Belsen. Settimia in quei mesi (circa un anno e mezzo) ha perso tutto, molti dei suoi familiari e soprattutto la dignità che andrebbe riservata a ogni essere umano. La vita nei campi di sterminio era molto dura: il mangiare era scarso e i deportati erano persino capaci di picchiarsi per un tozzo di pane. Inoltre, il lavoro era duro e il deperimento era veloce. Ma lei riuscì a sopravvivere a tutto: alla fatica, alla malnutrizione, alle malattie (è stata anche usata, nel blocco esperimenti, come cavia umana!). Con la sua determinazione, con il suo coraggio e con la sua voglia di vivere, Settimia è riuscita a sopravvivere! Prima dell’arrivo degli alleati, un soldato nazista cominciò a sparare sui prigionieri ancora vivi, per eliminare le tracce di quello che in quel posto si era compiuto, ma Settimia ancora una volta trovò il modo di sopravvivere: si nascose sotto un mucchio di cadaveri. E così tornò a casa. La parola che chiude lo spettacolo è “Mamma”: tornata finalmente a casa, Settimia urla “Mamma”, perché spera che tutto sia stato solo un incubo e che ora può finalmente tornare alla normalità. E invece niente sarà più normale! Nello spettacolo c’è un personaggio che abbiamo trovato geniale: un attore, che poi è il regista Bencivenga stesso, impersona il “ricordo” che la avverte da subito che la perseguiterà e la farà soffrire per il resto dei suoi giorni. Dopo un’esperienza così, anche chi torna a casa non si libera dei suoi pensieri, delle immagini che tornano alla mente, dei ricordi delle situazioni vissute. E allora Settimia decide con tanto coraggio di raccontare, parola per parola, l’inferno che ha dovuto vivere, anche andando ad incontrare i ragazzi delle scuole. All’inizio nessuno le credeva, forse perché è difficile credere che una cosa così orribile sia accaduta realmente; ma lei non ha mai rinunciato a raccontare la sua storia di dolore. Lo spettacolo è emozionante e inquietante allo stesso tempo e fa capire le barbarie e l’orrore che vissero i deportati. È un grande omaggio a una donna che sopravvisse a tante atrocità. Dovremmo riflettere, e grazie alla giornata della Memoria istituita nel 2000 lo facciamo, su quanto possono aver sofferto gli ebrei per le torture subite, quasi sempre finite con la morte, e per le morti dei loro cari. La storia di Settimia è stata molto commovente, perché ha raccontato quello che è successo realmente, senza aggiungere nulla. Lo spettacolo ci è piaciuto molto e vorremmo che ciascuno di voi lo vedesse. E la domanda che oggi ci facciamo è sempre la stessa: perché nessuno li aiutò? Noi La storia che abbiamo voluto raccontare non abbiamo trovato risposta. E voi? sta nella nostra fantasia, ma sarebbe molto La seconda H bello che tutte le storie finissero bene come questa! I nostri giochi (\/) (°_°) (><) /\ /\ Acrostico Rebus GNO SORRI AL 7MBRE CHE TOR DOVREBBE ESSERE MOLTO PIÙ LUNGA MA SOTTO L’ NE ! O ighello O nchiostro O arta O egistro O pica O rte O aino O nglese O dissea O ote O ducazione Siete d’accordo? Ruzzle Cerca quante più parole è possibile. Poi calcola i punti e vedi quanto sei stato bravo. N S M I A T T R E O M L E E A A T S Parole da due lettere: 3 punti Parole da tre lettere: 5 punti Parole da quattro lettere: 10 punti Parole da cinque lettere: 15 punti Parole da sei lettere: 20 punti Parole da sette lettere: 25 punti Parole da otto lettere: 30 punti Parole da nove o più lettere: 40 punti Avete articoli, temi, racconti, storie interessanti da pubblicare? Contattateci e vi diremo come fare. Vi aspettiamo! N. B. Voltapagina è disponibile on line sul sito della scuola: wwww. wwww.scuolamauriziopoggiali.it w.scuolamauriziopoggiali.it INSERTO SPECIALE Adolescenza e dintorni (Inviati speciali: Agnese, Anas e Vanessa) Come inviati speciali della redazione, siamo andati a indagare nella scuola per scoprire quale fosse la ragazza perfetta per i nostri compagni, a partire dai giovani adolescenti delle classi prime, per arrivare poi ai quasiliceali. Abbiamo posto alcune domande, che servivano a specificare caratteristiche importanti del carattere o dell’aspetto fisico della ragazza perfetta. Abbiamo trovato molto interesse e voglia di partecipare da parte dei ragazzi: o perché piaceva l’argomento o forse perché era una buona scusa per saltare qualche minuto di lezione! Sicuramente i ragazzi delle prime e delle seconde sono stati più partecipi all’intervista; invece nelle terze abbiamo riscontrato più difficoltà all’inizio, ma poi sono stati anche loro gentili. 1. Preferisci che la tua lei sia dolce o affascinante? - dolce 32% /affascinante 68% 2. Dai maggiore importanza al carattere o all’aspetto fisico? - carattere 32% / aspetto fisico 68% 3. D’aspetto la vorresti: - mora 42% / bionda 58% - alta 61% / bassa 39% 4. Come vorresti che fosse il suo carattere? - enigmatico 4% / sincero 96% - vivace e allegro 93% / timido e riservato 7% - spensierato 53% / molto riflessivo 47% 5. Immagini la tua lei italiana o straniera? - italiana 96% / straniera 4% 6. Se litigate, come ti comporti? - resti suo amico 85% / non vuoi più vederla 15% - la fai ingelosire 68% / ci fai pace? 32% - le tieni il muso 38% / chiarisci con lei 62% Gli inviati speciali della II i sono poi andati a intervistare le ragazze della scuola su come dovrebbe essere il loro ragazzo perfetto. Con tanta voglia di parlare e di curiosare sui fatti degli altri, abbiamo dato il via alle interviste. È stato davvero divertente! A volte ci siamo accorti di aver messo un po’ in imbarazzo le nostre intervistate, che non riuscivano a rispondere. Le domande poste alle ragazze erano uguali a quelle rivolte ai ragazzi, ma poi abbiamo notato che le risposte sono state a volte diverse … Un po’ per tutti la persona preferita dovrebbe avere alcune caratteristiche speciali nel carattere, e non dovrebbe essere una persona comune, uguale alle altre. 1. Preferisci che il tuo lui sia dolce o affascinante? - dolce 68% / affascinante 32% 2. Dai maggiore importanza al carattere o all’aspetto fisico? - carattere 70% / aspetto fisico 30% 3. D’aspetto lo vorresti: - moro 70% / biondo 30% - alto 82% / basso 18% 4. Come vorresti che fosse il suo carattere? - enigmatico 5% / sincero 95% - vivace e allegro 89% / timido e riservato 11% - spensierato 43% / molto riflessivo 57% 5. Immagini il tuo lui italiano o straniero? - italiano 75% / straniero 25% 6. Se litigate, come ti comporti? - resti sua amica 77% / non vuoi più vederlo 23% - lo fai ingelosire 64% / ci fai pace? 36% - gli tieni il muso 41% / chiarisci con lui 59% Adolescenza e dintorni (Inviati speciali: Camille, Cristina, Ideale e Valentino) Qui si aprono altre interviste. Questa volta non si parla di Amore, ma di Amicizia. Come l’altro gruppo di inviati speciali, anche noi abbiamo dovuto intervistare tutte le classi, dalle prime alle terze. Fare questa intervista è stato divertente, ma anche stancante. Dopo aver parlato con le ragazze delle prime due classi, avevamo ormai imparato a memoria le domande, ma non volevamo ritornare a fare lezione e, quindi, volentieri abbiamo continuato. Durante l’intervista ci sono state molte risate per via delle domande un po’ insolite. Poi, sempre come inviati speciali, abbiamo intervistato i ragazzi della scuola su come dovrebbe essere la loro migliore amica o il loro migliore amico. Ecco le domande che abbiamo fatto alle ragazze sulla loro Le percentuali delle risposte che abbiamo ricevuto migliore amica o migliore amico: dicono che l’amico/a perfetto/a deve essere: 1. In amicizia, la persona più importante la immagini di sesso maschile o femminile? - maschile 31% / femminile 69% 2. D’aspetto lo/la vorresti: - bello/a 87% / brutto/a 13% 3. Come vorresti che fosse il suo carattere? - allegro/a 100% / riservato/a 0% - enigmatico/a 11% / sincero/a 89% - estroverso/a 87% / introverso/a 13% 4. Approfitteresti mai di lui/lei per trarre un vantaggio personale? - sì 15% / no 85% 5. Se litigate, come ti comporti? - non lo/la cerchi 29% / lo/la cerchi subito 71% 1. In amicizia, la persona più importante la immagini di sesso maschile o femminile? - maschile 87% / femminile 13% 2. D’aspetto lo/la vorresti: - bello/a 86% / brutto/a 14% 3. Come vorresti che fosse il suo carattere? - allegro/a 82% / riservato/a 18% - enigmatico/a 6% / sincero/a 94% - estroverso/a 85% / introverso/a 15% 4. Approfitteresti mai di lui/lei per trarre un vantaggio personale? - sì 53% / no 47% 5. Se litigate, come ti comporti? - non lo/la cerchi 57% / lo/la cerchi subito 43%