La Guida dei “Quasi da Paura” Mappa

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La Guida dei “Quasi da Paura” Mappa
Ulster Museum
Italian
Mappa
33
esplora/partecipa/divertiti
17
18
Legenda:
06
06 Finestra sul Nostro Mondo
13 Takabuti
(Vita e Morte nell’Antico Egitto)
23
17 Scoprire la Natura
18 Voli di Fantasia
(ne La Finestra sul Mondo)
23 Fossili ed Evoluzione
33 Galleria di Arte Applicata
di George & Angela Moore
13
06
Area di Benvenuto
Area Arte
Area Natura
Area Storia
La
Guida dei
“Quasi da Paura”
La Finestra sul Nostro Mondo
06
Vienici a trovare
anche allo “shop”,
al piano terra.
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Ingresso
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Se la paura non ti spaventa, ti piaceranno i
nostri curiosi esemplari. Un pesce gigante
soprannominato “mastino”, un avvoltoio
barbuto, un potente serpente e una maschera
della morte. Le cose da vedere sono tante e
bizzarre, “quasi da paura”. Ma non del tutto…
La maschera dei
danzatori di Kolam
Tarantola Messicana
dalle Ginocchia Rosse
Takabuti
Questa maschera in legno
dipinto viene indossata dai
danzatori di opere teatrali
tipiche delle aree rurali dello
Sri Lanka, chiamate Kolam.
Come per tante altre definizioni
associate alle tradizioni teatrali
dell’Asia meridionale, anche il
termine Kolam fa riferimento
al travestimento e alla mimica.
Questa maschera rappresenta
Naga Rasa, un demonio
serpente il cui potente veleno
può distruggere la vita umana
e animale. Gli attori indossano
questo tipo di maschere mentre
danzano, mimano e raccontano
storie ispirate a una moltitudine
di temi, dalla vita del villaggio ai
miti Hindu. La maschera esposta
fu donata nel 1856 da Sir James
Emerson Tennent di Tempo,
Contea di Fermanagh, Segretario
di Stato per lo Sri Lanka tra il
1845 e il 1850.
Guarda la maschera dei
danzatori di Kolam, in “Finestra
sul Nostro Mondo” (06).
Takabuti è una meravigliosa
rappresentante della grande
Civiltà Antica Egizia. La sua
mummia è stata uno dei pezzi
più popolari della mostra sin
dalla prima esibizione al pubblico
nel 1835. Più di duemila e
cinquecento anni fa, doveva
essere la dama di un’importante
casato vicino Tebe, nella Valle
del Nilo. Arrivata a Belfast grazie
a Thomas Greg di Holywood,
Contea di Down, venne svelata
il 27 gennaio 1835 alla presenza
dei membri della Belfast Natural
History & Philosophical Society.
Il Reverendo Dr Edward Hincks,
esperto nella decifrazione di
geroglifici egizi, informò
l’assemblea che la mummia
si chiamava Takabuti e che si
trattava di una facoltosa signora
deceduta tra i 20 e i 30 anni d’età.
Guarda Takabuti,
in “Takabuti, Vita e
Morte nell’Antico Egitto” (13).
Come i ragni, anche le tarantole
hanno otto zampe. Le due
appendici frontali più corte,
chiamate pedipalpi, vengono
usate durante l’alimentazione
e l’accoppiamento. Le zanne
fungono da siringhe per iniettare
veleno nella preda. La maggior
parte delle tarantole si nutre di
insetti, come grilli e cavallette,
ma alcune delle specie più
grandi si nutrono di rane, lucertole,
serpenti e topi di piccola taglia.
La cosiddetta “mangia-uccelli” in
realtà non si nutre normalmente
di uccelli. Contrariamente alle
credenze popolari, il morso di
una tarantola non uccide – a
meno che non si è allergici alle
tarantole. Un morso provoca un
dolore apparentemente simile a
quello di una puntura d’ape. Il
pelo di alcune tarantole può
essere irritante e pericoloso,
specialmente a contatto con
gli occhi. Le tarantole possono
trovarsi nelle regioni tropicali e
desertiche di tutto il mondo. Il
ragno più grande al mondo è la
Therafosi Blondi, una tarantola
mangia-uccelli sudamericana.
Gipeto
Mastino dei mari
Teschio d’Avorio
Il Gipeto Gypaetus Barbatus,
anche detto Avvoltoio Barbuto,
è uno dei più rari predatori
d’Europa. Si può trovare nelle
alte zone montuose dell’Europa
meridionale, in Asia e nell’Africa
settentrionale. Come altri
avvoltoi, è un animale saprofago
e si nutre principalmente di
carcasse di animali morti. Un
comportamento tipico è quello
di lasciar cadere le ossa sulle
rocce da grandi altezze, per
frantumarle in parti più piccole e
più facili da ingoiare. Molti Gipeti
muoiono per intossicazione
alimentare dopo aver ingerito
carcasse usate come esca per
altri animali. Le esche avvelenate
rappresentano una grande
minaccia alla sopravvivenza di
questa specie. Questa femmina
di Gipeto lancia un attacco al
un gatto selvatico. È una delle
migliori preparazioni eseguite
nel gennaio del 1904 da una
ditta di imbalsamatura irlandese,
la Sheals di Belfast.
Lo Xiphactinus audax,
soprannominato “mastino dei
mari”, era uno dei più pericolosi
pesci predatori dell’antichità e
nuotava nelle acque dell’antico
mare che, 85 milioni di anni fa,
ricopriva il Kansas. Da adulto
misurava fino a 6 metri di
lunghezza e aveva denti giganti
come zanne: un mostro marino
dalle mascelle all’insù, capace
di catturare pesci e volatili marini
in modo insospettato. Molti dei
fossili di questi pesci giganteschi
sono stati ritrovati con all’interno
interi resti di prede fino a due
metri di lunghezza. Fossili di
Xiphactinus sono stati rinvenuti
negli strati di gesso del Chalk
Group, nell’Inghilterra meridionale,
depositatisi nella stessa epoca
della formazione delle dure rocce
calcaree dell’Ulster, per cui è
possibile pensare che pesci
come questo possano aver
un tempo anche nuotato
sull’Irlanda del Nord.
Questo impressionante testa
d’avorio è stata sapientemente
ricavata da una zanna di elefante,
probabilmente in Inghilterra nel
XVII secolo. Un teschio a metà
e un essere barbuto a metà,
anche detto “Momento Mori”.
Questa locuzione in latino
significa “Ricordati che devi
morire”, e veniva usata per
rammentare all’uomo la sua
mortalità, il che dimostra che,
già secoli or sono, si conosceva
il significato del detto “be afraid
– be very afraid!” (abbi paura
– abbi molta paura) Questo
teschio fa parte della collezione
di gioielli donata all’Ulster
Museum da Hull Grundy tra il
1975 e il 1984, anno della sua
morte. La Grundy cominciò a
collezionare gioielleria d’epoca
databile tra il XVI e il XX secolo
già all’età di undici anni,
pagandola con i soldi della
sua paghetta.
Guarda il Gipeto,
in “Voli di Fantasia” (18).
Guarda il Mastino dei Mari,
in “Fossili ed Evoluzione” (23).
Guarda la Tarantola Messicana
dalle Ginocchia Rosse, in
“Scoprire la Natura” (17).
Guarda il Teschio d’Avorio, in
“Galleria di Arte Applicata di
George & Angela Moore” (33).
Teschio d’Avorio
La maschera dei
danzatori di Kolam
Gipeto
Tarantola Messicana
dalle Ginocchia Rosse
Takabuti
Dopo tutta questa “quasi paura”, avrai forse bisogno di ristorarti un po’
per calmare i nervi. Il nostro ristorante offre una vasta scelta di piatti
locali appetitosi e salutari; mentre il nostro caffè è l’angolo perfetto
per una tazza di tè.
Teiera realizzata da Wedgewood, c1820.
Mastino dei Mari
A causa della natura temporanea di alcune delle nostre mostre e a seguito
di prestiti concessi ad altri musei, alcuni degli oggetti illustrati in questa guida
potrebbero non essere visibili durante la vostra visita.
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