Diapositiva 1 - Dipartimento di Studi aziendali e giuridici

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Diapositiva 1 - Dipartimento di Studi aziendali e giuridici
Scuola di Economia e Management
DISAG- Dipartimento di Studi aziendali e Giuridici
Corso di Diritto Europeo della Banca e della Finanza (EGIF)
Prof.ssa Antonella Brozzetti
a.a. 2015-2016
Le riforme delle strutture delle sedi
di negoziazione: profili evolutivi
a cura del Dott. Francesco Ciardi
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• La disciplina dei mercati e degli intermediari
finanziari è stata oggetto di continue e profonde
trasformazioni sin dai primi anni ’90.
Direttiva MIFID
(Market in Financial
Instruments
Directive) –
2004/39/CE
Direttiva ISD
(Investment Service
Directive) –
93/22/CEE
Direttiva MIFID II –
2014/65/UE
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• Alla direttiva ISD (93/22/CEE) va lasciato il merito di
aver introdotto una prima cornice normativa
riguardante l’organizzazione e lo svolgimento dei
servizi di investimento da parte degli intermediari .
Principio del mutuo
riconoscimento
(Art. 14)
Le imprese di investimento
possono svolgere servizi in
uno stato UE diverso da
quello di origine tramite il
rilascio di un’autorizzazione
dall’autorità competente
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• Nonostante i meriti riconosciuti alla direttiva ISD,
quest’ultima non era esente da lacune e problemi
che resero impossibile il perseguimento dell’obiettivo
principale ovvero di realizzare un’integrazione del
mercato dei servizi di investimento.
1. Cambiamento
della
figura/numero
degli investitori;
2. Strumenti
finanziari;
3. Mercati finanziari
Armonizzazione minima:
troppa discrezionalità
per gli stati membri di
disciplinare l’assetto
organizzativo dei mercati
e le norme di
comportamento degli
intermediari finanziari.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• I problemi precedentemente citati hanno portato
all’emanazione di una nuova direttiva: la MIFID
(2004/39/CE). Quest’ultima rientra tra le direttive
emanate nell’ambito del PASF (Piano di azione per i
servizi finanziari) del 1999.
Procedura
Lamfalussy
(4 livelli)
Armonizzazione
minima VS
Armonizzazione
massima
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• La procedura Lamfalussy è volta al superamento di
problematiche relative alle decisioni legislative
formulate a livello della CE; in particolare si cercava
di accelerare le tempistiche dei procedimenti
legislativi, di superare la pubblicazione di norme non
idonee e di evitare ritardi da parte degli stati membri
riguardo la ricezione delle norme della CE.
Armonizzazione
massima
•Normativa
dettagliata
•Gold Plating
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• La direttiva 2004/39/CE (MIFID) è stata emanata
nel 2004 ed è entrata in vigore solo a partire da
novembre 2007, data in cui è stata recepita da tutti
gli stati membri dell’UE.
• La nuova regolamentazione, nel suo complesso, è
composta dalla direttiva 2004/39/CE e dalle misure
di 2° livello: la direttiva di attuazione 2006/73/CE e
il regolamento n. 1287/2006.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
Obiettivi
principali
Maggiore concorrenza e
competitività nei mercati, tali da
perseguire un quadro normativo
unico (Level Playing Field)
Integrazione e miglior
funzionamento dei
mercati finanziari
Solida tutela degli
investitori
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
Novità introdotte dalla Direttiva MIFID:
1. Nuovi servizi e attività di investimento rispetto alla
ISD:
– “ricezione e trasmissione degli ordini riguardanti uno o più
strumenti finanziari”,
– “l’esecuzione di ordini per conto dei clienti”,
– “la negoziazione per conto proprio”,
– “la gestione di portafogli”,
– “l’assunzione a fermo di strumenti finanziari e/o collocamento di
strumenti finanziari sulla base di un impegno irrevocabile”,
– “la consulenza in materia di investimenti”,
– “il collocamento di strumenti finanziari senza impegno
irrevocabile” e
– “la gestione dei sistemi multilaterali di negoziazione”.
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2. Classificazione della clientela e la c.d. modularità:
–
–
–
Cliente al dettaglio
Cliente Professionale
Controparti Qualificate
Principio di
adeguatezza
Principio di
appropriatezza
Execution Only
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La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
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3. Informativa al cliente: dovere di comunicare
informazioni utili al cliente per capire se un servizio di
investimento oppure un determinato prodotto siano
adatti alla sua situazione, in modo tale da “prendere
le decisioni in materia di investimenti con cognizione
di causa”.
4. Best Execution: dovere di eseguire gli ordini impartiti
dai clienti alle migliori condizioni possibili, in modo
tale da perseguire il miglior risultato possibile.
L’intermediario deve quindi tener conto di una serie di
fattori importanti e deve scegliere la piattaforma di
esecuzione più opportuna al fine di rispettare tale
obbligo nel caso in cui il cliente non abbia comunicato
informazioni
specifiche
per
l’esecuzione
dell’operazione.
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5. Conflitti di interesse e incentivi
6. Abolizione dell’obbligo di concentrazione: apertura
ad una maggiore competizione tra le varie sedi di
negoziazione.
7. Trasparenza pre e post-negoziazione: introduzione di
una nuova disciplina della trasparenza pre e postnegoziazione solo per le azioni ammesse a
negoziazione su un mercato regolamentato, lasciando
comunque aperta la possibilità per gli stati membri di
estendere il quadro normativo anche agli altri
strumenti diversi dalle azioni. Una disciplina di grado
diverso era prevista anche per gli internalizzatori
sistematici.
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8. Segnalazione delle operazioni (Transaction
Reporting): tutte le imprese di investimento sono
chiamate a fornire le informazioni e i dati relativi
alle operazioni concluse su strumenti finanziari,
ammessi
alla
negoziazione
sulle
sedi
regolamentate, alle rispettive autorità nazionali
competenti. L’obbligo è valido per tutte le
operazioni che sono state o non sono state
concluse su un mercato regolamentato.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• In tema di mercati finanziari, l’abolizione della
regola di concentrazione è stata probabilmente la
novità più eclatante e anche terreno di scontro tra
autori diversi.
Favorevoli
alla regola
Non
Favorevoli
alla regola
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• Favorevoli: si sosteneva che l’obbligo di concentrazione
degli scambi fosse un mezzo tale da garantire
condizioni favorevoli di liquidità per il mercato e in
grado anche di migliorare il processo di “price
discovery”, che altrimenti sarebbero stati entrambi
oggetto di esiti negativi qualora l’obbligo fosse stato
abolito, in quanto <<la compresenza di strutture
differenti che offrono lo stesso tipo di servizio (o servizi
molto simili) […] solleva il problema della
frammentazione del mercato>>; infatti non è detto che
tutte le sedi di negoziazione partecipino al processo di
formazione dei prezzi e ciò potrebbe provocare degli
esiti negativi sullo stesso e in generale sulla liquidità.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• Non Favorevoli: l’abolizione dell’obbligo di
concentrazione può migliorare la competitività e
garantire l’entrata nel mercato di diversi prestatori
di servizi di investimento. In questo modo si evita
una situazione di monopolio che secondo alcuni
autori comporterebbe costi di transazione più alti e
servizi di qualità scadente.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• Al di là delle varie posizioni sul tema, non c’è però
alcun dubbio che il venir meno dell’obbligo di
concentrazione, pur permettendo di introdurre nuove
tipologie di sedi di negoziazione (trading venues), allo
stesso tempo comporterebbe una frammentazione del
mercato.
• La MIFID si basa su un’impostazione che da un lato
favorisce la concorrenza, e quindi, determina la
conseguente frammentazione degli scambi tra le sedi di
negoziazione, dall’altro lato, per evitare che tale effetto
abbia conseguenze negative sul corretto e ordinato
funzionamento dei mercati, impone stringenti obblighi di
trasparenza pre e post negoziazione.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
Mercati
regolamentati
• sistema multilaterale, amministrato e/o gestito dal
gestore del mercato, che consente o facilita l'incontro - al
suo interno ed in base alle sue regole non discrezionali - di
interessi multipli di acquisto e di vendita di terzi relativi a
strumenti finanziari, in modo da dare luogo a contratti
relativi a strumenti finanziari ammessi alla negoziazione
conformemente alle sue regole e/o ai suoi sistemi […]
Sistemi
multilaterali di
negoziazione
• sistema multilaterale gestito da un'impresa di
investimento o da un gestore del mercato che consente
l'incontro - al suo interno ed in base a regole non
discrezionali - di interessi multipli di acquisto e di vendita
di terzi relativi a strumenti finanziari […]
Internalizzatori
sistematici
• un'impresa di investimento che in modo organizzato,
frequente e sistematico negozia per conto proprio
eseguendo gli ordini del cliente al di fuori di un mercato
regolamentato o di un sistema multilaterale di
negoziazione
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
Multiple Trading e
maggiore
concorrenza tra le
varie sedi di
negoziazione
Passaporto unico
europeo
Riduzione costi di
transazione
Integrazione del
mercato
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• Premesso che l’attuale direttiva 2004/39
(MIFID) sia stata il principale fattore di
integrazione dei mercati europei negli ultimi
anni, va sottolineato che la nuova MIFID II
risponde ad esigenze manifestatesi nel
momento più critico della recente crisi
finanziaria, durante la quale sono state
riscontrate debolezze nel funzionamento e
nella trasparenza dei mercati finanziari, da un
lato, e carenze nella tutela degli investitori,
dall’altro lato.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
Sviluppo del
panorama
finanziario
Proliferazione
delle negoziazioni
over the counter
Scarsa
trasparenza
Trading
algoritmico
Scarso sviluppo
della figura dell’IS
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
Direttiva 2014/65/UE
•MIFID II
Regolamento n. 600/2014
•MIFIR
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• Secondo la timeline prevista, tale pacchetto
regolamentare dovrà essere recepito non oltre il 3
luglio 2016 e la sua applicazione integrale dovrà
avvenire non oltre il 3 gennaio 2017.
• Su un piano generale, la revisione della MIFID mira
ad estendere il suo campo di applicazione ad una
più vasta gamma di operazioni grazie ad una
riorganizzazione complessiva dei mercati finanziari.
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
Negoziazione
su sedi
regolamentate
Requisiti
organizzativi
uniformi per le
sedi
Obbligo di
negoziazione
delle azioni e
dei derivati
OTF: Sistemi
organizzati di
negoziazione
Revisione della
disciplina degli
internalizzatori
sistematici
Mercati di
crescita per le
PMI
Revisione della
trasparenza
La Direttiva MIFID: dalla disciplina previgente alla
proposta di revisione
• In conclusione, nonostante i lavori sulla MIFID 2 siano
ancora in corso, si può confermare che questa revisione
non vuole sminuire ciò che è stato il contributo
dell’attuale direttiva MIFID (come detto il principale
fattore di integrazione dei mercati europei negli anni
recenti), ma, al contrario, si tratta di un vero e proprio
processo di manutenzione ordinaria della normativa di
base, ormai superata visti i continui sviluppi di mercato
e, in generale, del panorama finanziario. L’intento
principale, pertanto, è quello di assicurare la continuità
nel perseguimento degli obiettivi originari ed evitare
un disallineamento tra quadro normativo ed
operatività dei mercati finanziari.
Evoluzione delle strutture di mercato
• Tra i tanti obiettivi che la nuova direttiva
2014/65/EU si pone, un posto d’onore è
riservato alla riorganizzazione del regime delle
sedi di negoziazione. La MIFID 2, oltre a
prevedere un regime in cui simili funzioni di
negoziazione devono essere soggette a regole
simili, cerca di assicurare che le negoziazioni
avvengano su sedi organizzate.
Evoluzione delle strutture di mercato
Sistemi
multilterali
Sistemi
bilaterali
Mercati
regolamentati
Internalizzatori
sistematici
Sistemi
multilaterali di
negoziazione
Over the
counter (OTC)
Sistemi
organizzati di
negoziazione
Mercati di
crescita per le
PMI
Evoluzione delle strutture di mercato
• Oltre a garantire requisiti organizzativi uniformi
tra mercati regolamentari e sedi di negoziazione
alternative, si interviene anche sui requisiti di
trasparenza pre e post-negoziazione. Entrambi
gli interventi mirano ad evitare che possano
affermarsi
mercati
paralleli
tali
da
compromettere l’integrità dei mercati finanziari.
Evoluzione delle strutture di mercato
Mifid
• Regime di trasparenza pre‐trade e
post‐trade per le sole azioni ammesse a
negoziazione sui mercati regolamentati
EU
• Facoltà dei singoli Stati Membri di
applicare il regime di trasparenza a
strumenti finanziari diversi dalle azioni
Mifid 2
• Estensione a strumenti equity‐like
• Estensione a prodotti non‐equity
• Requisiti di trasparenza identici per
MR, MTF e OTF, ma calibrati in base
allo strumento oggetto di negoziazione
• Trasferimento dalla MIFID al MIFIR
Evoluzione delle strutture di mercato
• Mentre la disciplina dei mercati regolamentati
rimane pressoché identica a quella dell’attuale
MIFID, qual è l’impatto della MIFID 2 sugli MTF?
• Gli MTF, nel corso degli anni di applicazione
della direttiva 2004/39, hanno comportato il
fenomeno del multiple trading ossia che uno
stesso strumento finanziario viene negoziato su
più sedi. In particolare gli MTF sono riusciti a
“scalzare” i MR, accaparrandosi un’elevata
quota del mercato azionario.
Evoluzione delle strutture di mercato
• Questi sono i motivi che hanno condotto il
legislatore europeo a prevedere requisiti
organizzativi uniformi tra MR e MTF in modo tale
che gli standard operativi siano identici.
• In particolare:
1. Adozione di dispositivi per gestire solidamente le
operazioni del sistema,
2. Misure per gestire i conflitti di interesse,
3. Obbligo di comunicare alle autorità competenti
una descrizione del sistema e le caratteristiche del
suo funzionamento,
Evoluzione delle strutture di mercato
4. Obblighi di comunicazione in casi di
sospensione o ritiro di strumenti finanziari
dalla negoziazione,
5. Misure per gestire rischi che potrebbero
provocare un malfunzionamento del mercato,
6. Cooperazione e scambio di informazioni tra
gestori del mercato riguardanti la negoziazione
di un certo strumento finanziario.
Evoluzione delle strutture di mercato
Resilienza
dei sistemi
Gestione
volumi di
ordini
Negoziazioni
ordinate
Interruttori
di circuito
Evoluzione delle strutture di mercato
• Si aggiunge che negli ultimi anni si sono affermati
i sistemi di trading algoritmico e ad alta
frequenza, che consentono di ridurre la latenza,
ossia l’intervallo di tempo necessario tra la
trasmissione di un ordine e la sua esecuzione.
• Nonostante gli studi non confermino ancora
l’effetto positivo sulla liquidità e sui mercati da
parte di questi sistemi, si è reso necessario
introdurre misure normative e di vigilanza
specifiche.
Evoluzione delle strutture di mercato
Negoziazione
algoritmica
• trading di strumenti finanziari che
attraverso l’utilizzo di un algoritmo di
sistema permette di decidere in modo
automatico su molti aspetti
dell’esecuzione degli ordini, come: avvio,
prezzi, quantità e gestione degli stessi con
l’aiuto o meno della figura umana […]
Evoluzione delle strutture di mercato
High
frequency
trading
• Trading ad alta frequenza è una sottocategoria
specifica di trading algoritmico, al cui interno “sono
racchiuse” varie tecniche di negoziazione algoritmica,
che dovrebbero possedere minimo le seguenti
caratteristiche:
• Capacità di implementare misure volte alla riduzione
della latenza di rete e impianti relativi agli inserimenti
degli ordini con particolare riferimento alla coubicazione, all’hosting di prossimità e all’accesso
elettronico diretto (DEA).
• Capacità di saper fare a meno dell’uomo per quanto
riguarda i vari aspetti relativi all’avvio e alla gestione
degli ordini,
• Capacità di saper sostenere un elevato flusso
infragiornaliero di ordini e quotazioni comprese le
loro cancellazioni.
Evoluzione delle strutture di mercato
• Per i motivi precedentemente indicati, la MIFID 2
stabilisce che i mercati regolamentati e le altre
sedi di negoziazione adottino misure e procedure
adeguate volte ad evitare condizioni di
negoziazione anormali di mercato tramite questi
sistemi algoritmici.
Evoluzione delle strutture di mercato
OTF: Sistema
organizzato
di
negoziazione
• un sistema multilaterale diverso da
un mercato regolamentato o
sistema
multilaterale
di
negoziazione
che
consente
l’interazione tra interessi multipli
di acquisto e di vendita di terzi
relativi a obbligazioni, strumenti
finanziari strutturati, quote di
emissione e strumenti derivati, in
modo da dare luogo a contratti […]
Evoluzione delle strutture di mercato
OTF
Negoziazioni
organizzate
Non equity
Discrezionalità
del gestore del
mercato
Evoluzione delle strutture di mercato
Discrezionalità
Inserimento o ritiro
di un ordine dal
sistema
Decisione di non
abbinare un ordine con
un altro disponibile nel
sistema
Evoluzione delle strutture di mercato
Negoziazione matched
principal per prodotti non
equity quando il cliente
acconsente al processo
SI
NO
Negoziazione in conto
proprio, salvo per i titoli
di stato per i quali non
esiste un mercato liquido
Evoluzione delle strutture di mercato
• La negoziazione matched principal è un tipo di
transazione nella quale l’intermediario si interpone
tra l’acquirente e il venditore in modo da non
essere mai esposto al rischio di mercato durante
l’intera esecuzione dell’operazione eseguendo,
appunto, un incrocio (un matching) simultaneo di
ordini sui medesimi strumenti finanziari ma con
segno opposto (da un lato comprare e, dall’altro,
vendere). In questo modo le uniche utilità
percepite dall’intermediario sono rappresentate
delle commissioni, onorari o dalle spese di
transazione.
Evoluzione delle strutture di mercato
Internalizzatori
sistematici
• Il principale problema del regime degli IS è che
molti operatori di mercato che negoziano in conto
proprio non sono riusciti a riconoscersi nella
definizione contenuta nell’attuale MIFID. In altri
termini, questi ultimi non sono riusciti a identificare
con precisione le condizioni al ricorrere delle quali
l’attività di un certo operatore possa o meno
qualificarsi come internalizzazione sistematica.
Evoluzione delle strutture di mercato
• Interventi della MIFID 2 e del MIFIR:
1. Modificano la definizione per introdurre criteri
quantitativi
2. Estendono il regime a nuovi strumenti finanziari
(equity‐like e non‐equity)
3. Revisionano/introducono i requisiti di trasparenza e
gli obblighi di quotazione
4. Estendono il regime a strumenti finanziari negoziati
su MTF e OTF
Evoluzione delle strutture di mercato
Definizione basata su criteri quantitativi
• «frequente e sistematico» : # di transazioni OTC
effettuate in c/proprio dall’impresa di investimento
rispetto alle operazioni concluse nello stesso periodo in
EU sullo strumento
• «sostanziale»:
a) % transazioni OTC effettuate in c/proprio dall’impresa di
investimento rispetto al totale delle negoziazioni
effettuate dall’impresa di investimento sullo specifico
strumento finanziario; oppure
b) % transazioni OTC effettuate in c/proprio dall’impresa di
investimento rispetto al totale delle negoziazioni in EU
sullo strumento finanziario
Evoluzione delle strutture di mercato
Frequente e sistematico per strumenti equity e equity-like
Strumenti
liquidi
• Criterio soddisfatto quando, negli ultimi 3
mesi, # di transazioni OTC effettuate in
c/proprio dall’impresa di investimento è pari
o maggiore al [0,25%‐0,5%] del totale delle
operazioni concluse nello stesso periodo in
EU sullo strumento in questione
Strumenti
illiquidi
• Criterio soddisfatto se lo strumento è
negoziato in conto proprio in media, negli
ultimi 3 mesi, almeno 1 volta al giorno
Evoluzione delle strutture di mercato
Sostanziale per strumenti equity e equity-like
Criterio
rispettato se
soddisfatto
almeno uno
dei seguenti
casi, ovvero
se:
• l’impresa negozia in c/proprio OTC, negli
ultimi 3 mesi, almeno una percentuale
compresa nell’intervallo [15% ‐25%] del
controvalore complessivamente negoziato
dall’impresa sullo strumento;
• l’impresa negozia in c/proprio OTC, negli
ultimi 3 mesi, almeno una percentuale
compresa nell’intervallo [0,25%‐0,5%] del
controvalore complessivamente negoziato
in ambito EU sullo strumento in questione
Evoluzione delle strutture di mercato
Strumenti non equity:
• ESMA propone di adottare – per entrambi i
criteri «frequente e sistematico» e
«sostanziale» ‐ la medesima metodologia
prevista per gli strumenti finanziari equity
• Soglie tuttavia dovrebbero essere diverse per
le diverse classi (e forse sotto‐classi) di
strumenti non‐equity
Evoluzione delle strutture di mercato
Evoluzione delle strutture di mercato
Mercati di crescita per
le PMI
• A integrazione delle recenti e numerose
iniziative proposte in sede comunitaria allo
scopo di fornire assistenza alle piccole e medie
imprese (PMI) nell’accesso al capitale, la MIFID 2
prevede la realizzazione di una nuova
sottocategoria di mercati: i mercati di crescita
per le PMI (mercati junior).
Evoluzione delle strutture di mercato
• I mercati di crescita per le PMI rientrano nella
categoria degli MTF, ovvero i gestori degli MTF
potranno richiederne la registrazione come
mercato di crescita per le PMI. Pertanto oltre al
rispetto di requisiti specifici per tali mercati, i
gestori saranno tenuti a rispettare anche la
maggior parte delle disposizioni previste per i
sistemi multilaterali di negoziazione ai sensi
della MIFID 2, in quanto i mercati di crescita per
le PMI saranno gestiti come gli MTF.
Evoluzione delle strutture di mercato
• In particolare:
1. La maggior parte degli emittenti ammessi alla
negoziazione su un mercato junior devono essere
PMI,
2. Rispetto di criteri nel momento dell’ammissione a
negoziazione e nella fase successiva da parte degli
emittenti,
3. Gli investitori devono essere adeguatamente
informati in merito agli strumenti finanziari,
4. Misure e procedure per evitare abusi di mercato.