N° 141 SET.-NOV. 2015 - TRIMESTRALE DI FRATELLI
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N° 141 SET.-NOV. 2015 - TRIMESTRALE DI FRATELLI
N° 141 SET.-NOV. 2015 - TRIMESTRALE DI FRATELLI DIMENTICATI - SPED. IN ABB. POSTALE ART. 2, COMMA 20/C, LEGGE 662/96 - DCI DI PD7 - COPIA OMAGGIO - CONTIENE I.R. I FRATELLI DIMENTICATI EDITORIALE NOTIZIE Regala un Sostegno a Distanza, sarà il modo migliore per vivere un Felice Natale! Puoi anche contribuire alla realizzazione di progetti a favore dei bambini. In copertina: Nepal Direttore Responsabile Giovanni Tonelotto Coordinatore editoriale Daniela Cattaneo CALENDARIO 2016 Promuovere un cambiamento I.R. alla rivista “I Fratelli Dimenticati” n. 141 I.R. al periodico “I Fratelli Dimenticati” n. 133 Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero di Chiara De Zan, volontaria Per non essere banale vieni da noi per i tuoi “pensieri” di Natale. Sommario Editoriale Pag.3 La nostra Fondazione » 9 Curiosità dal Mondo » 14 Lettere dai Benefattori » 16 S.O.S. aiuto » 19 Dalle Missioni » 21 Il cappello magico » 28 Viaggi Missionari del Sorriso » 30 Microprogetti »33 Redazione Lorena Pavan Tel. 049.940.27.27 Fax 049.597.28.08 India. Il mio viaggio in una terra straordinaria Editrice Fondazione Fratelli Dimenticati onlus Presidente Gino Prandina Sede Legale 35013 Cittadella (PD) Via P. Nicolini, 16/1 Settembre-Novembre 2015 n. 141 Trimestrale di promozione umana e divulgazione religiosa Registrazione Tribunale di Padova n. 1081 del 13.09.88 2016 Fratelli Dimenticati sta vivendo un forte cambiamento e vuole condividerlo con tutte le persone che ci credono. 15U0386_Calendario_2016_2.indd 1 03/07/15 08:22 Sono state stampate 29.800 copie Fotografie dall’archivio della Editrice: se riprodotte citare la fonte. Fotocomposizione e stampa Europrint srl - Quinto (TV) Chiuso in redazione Luglio 2015 2 - I FRATELLI DIMENTICATI Abbiamo aderito a: Difficile descrivere in poche parole il significato di un viaggio in India. È una terra dalle mille sfaccettature, capace di meravigliare e sconcertare allo stesso tempo, capace di scuotere nel profondo e suscitare ogni tipo di emozione e sensazione. Solo una cosa, in India, non può accadere: rimanere nell’indifferenza. Il mio viaggio di tre settimane mi ha portata attraverso zone dell’India molto distanti tra loro e, proprio per questo, anche molto diverse. L’India è un paese immenso e le differenze tra una zona e l’altra del suo territorio possono essere grandissime. L’aggettivo “indiano” descrive una realtà che non esiste: l’India è un insieme di culture e tradizioni talmente variegate che è impossibile racchiuderle all’interno di un’unica parola. Un viaggio in una terra straordinaria, dunque, in compagnia di persone straordinarie, che dedicano la propria vita a lottare per i diritti di chi vive nella povertà più estrema. Un viaggio durante il quale ho avuto modo di visitare diverse comunità in cui Fratelli Dimenticati porta avanti il Sostegno a Distanza, e ho potuto vedere con i miei occhi realtà che fino a quel momento conoscevo solo attraverso i racconti di altre persone. Cercherò, in queste righe, di mettere ordine fra il miscuglio di pensieri ed emozioni che questo viaggio mi ha lasciato, cercando di trasmettere anche solo una piccola parte di quello che un incontro ravvicinato con l’India è in grado di suscitare. MUMBAI La prima parola che si affaccia alla mia mente pensando a Mumbai è: caos! Caos fin dal primo momento in cui si mette piede a terra, all’uscita dall’aeroporto, dove decine di persone urlano e si sbracciano, cercando di attirare l’attenzione dei viaggiatori di cui sono in attesa. Una folla di persone tra cui sai che ci sono due suore che ti stanno aspettando, due Helpers of Mary, che ti ospiteranno nei giorni seguenti. Ma è difficile riconoscerle se non sai che in India le suore indossano il sari, abito tipicamente indiano e completamente diverso da quello delle nostre suore. Caos del traffico, su strade in cui il concetto di “corsia” non si è probabilmente neanche mai affacciato alla mente dei guidatori. Il suono incessante dei clacson, utilizzato senza parsimonia ad ogni sorpasso, ad ogni manovra, o semplicemente per segnalare la propria presenza nel mondo. Le mucche, gli animali sacri della religione induista, che passeggiano anche lungo le strade più trafficate, o riposano sugli spartitraffico, e sembrano provare un particolare piacere nell’attraversare la strada all’improvviso, creando ingorghi di ogni sorta. Un giro in un motorisciò, il risciò a motore, può essere quanto di più simile ad una corsa contro la morte. È incredibile come questi piccoli mezzi di trasporto riescano a trovare varchi in cui infilarsi in mezzo al traffico anche dove un comune mortale non vedrebbe altro che un invalicabile muro di macchine. Caos è anche il dedalo di stradine e l’ammasso di baracche che costituiscono gli slum, i quartieri dove vivono gli abitanti più poveri di Mumbai, spesso in condizioni di vita a dir poco disumane, con difficoltà ad avere accesso anche ai servizi più basilari: acqua corrente, energia elettrica, cure mediche... Ma non serve entrare in un vero e proprio slum per rendersene conto, le tracce di povertà si possono vedere un po’ ovunque. Basta uscire dal centro, con i suoi bei I FRATELLI DIMENTICATI - 3 palazzi e i negozi per i turisti, per trovare in ogni quartiere piccole zone in cui la gente vive in capanne di lamiera coperte di teli cerati, mentre grossi topi si aggirano indisturbati dentro e fuori le abitazioni. Altre persone invece vivono proprio sul marciapiede, o al lato della strada, in tende improvvisate fatte di vecchi stracci, o al riparo di un cavalcavia. Caos olfattivo è il miscuglio di odori di ogni genere, caos è la vivace atmosfera dei mercati e il caos è creato anche dalla semplice esistenza, in una stessa città, di quasi 20 milioni di abitanti. Trovarsi in mezzo a tutto questo può disorientare, può sconvolgere, può lasciare sconcertati e senza punti di riferimento. Ma c’è un qualcosa che riesce comunque a farti stare bene anche in mezzo al caos e a farti sentire a tuo agio anche nelle situazioni più sconcertanti. E questo qualcosa sono proprio gli indiani. La loro calma, la loro grande accoglienza, il loro senso dell’ospitalità, a volte così smisurato da mettere quasi in imbarazzo. Il loro saper sorridere anche nelle sventure più grandi, una capacità che la maggior parte di noi, inclusa la sottoscritta, non riesce nemmeno a concepire. Nei giorni passati a Mumbai sono stata ospitata dalle Helpers of Mary, le suore che gestiscono diversi progetti della zona finanziati dalla Fondazione Fratelli Dimenticati. I loro uffici si trovano ad Andheri, un quartiere periferico di Mumbai. Un quartiere che conta da solo un milione e mezzo di abitanti! La maggior parte di questi vive sotto la soglia della povertà. Le persone che vivono per strada, senza alcun tetto sopra la Andheri testa, si possono incontrare ad ogni angolo. La struttura delle Helpers of Mary è una specie di oasi serena in mezzo a tanta miseria. Al suo interno si trova anche una scuola, un ospedale e una casa di accoglienza per anziani. Le Helpers of Mary hanno scelto di dedicare la loro vita a tutte quelle persone costrette a lottare quotidianamente per la propria sopravvivenza. Come gli abitanti di Madh Island, un quartiere di pescatori la cui sopravvivenza è legata alla vendita del Bombay Daak, pesce tipico di Mumbai che comincia a diventare ormai sempre più raro. O gli abitanti degli slum, le baraccopoli di Mumbai, le più estese di tutta l’India. O le tante persone emarginate dalla società perché affette da malattie come la lebbra o l’AIDS. A tutte queste persone le Helpers of Mary offrono un sostegno costante e la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita. Ma, soprattutto, offrono ai bambini la possibilità di ricevere un’istruzione e di acquisire gli strumenti per costruirsi un futuro diverso. GUJARAT In compagnia di suor Nancy, una giovane suore dall’aria dolce, con un sorriso rassicurante sempre sulle labbra, e a Padre Christudas, l’energico ed infaticabile responsabile dei progetti di Sostegno a Distanza di Fratelli Dimenticati in India, il mio viaggio mi ha portata dalle strade brulicanti di vita di Mumbai alle colline e alle campagne dello stato del Gujarat, 4 - I FRATELLI DIMENTICATI circa 300 km a nord della megalopoli. Queste zone dalla bellezza mozzafiato sono abitate da diverse etnie tribali, che vivono in villaggi estremamente isolati. Per raggiungerli può essere necessario fare un’ora di jeep su strade sterrate in mezzo al nulla, o altrettanta strada nel bel mezzo della giungla. I popoli che abitano queste terre vivono in un modo sicuramente molto diverso a quello a cui siamo abituati, con uno stile di vita molto più in sintonia con la natura ed i suoi cicli. Uno stile di vita che, spesso, è però difficile da mantenere. Frequenti sono le pressioni del governo e le sue rivendicazioni sui territori occupati dai villaggi, che mette i loro abitanti nella condizione di poter essere sfrattati da un momento all’altro, trovandosi improvvisamente senza un luogo in cui vivere. A questo si aggiungono calamità naturali o scarse precipitazioni che si traducono in scarsità di raccolti. Sempre più persone sono costrette a spostarsi per cercare lavoro nelle città più vicine, o nei tanti campi di canna da zucchero, trovando impieghi precari e sottopagati. Spesso gli uomini stanno via a lavorare per tutta la settimana, vivendo in piccole tende improvvisate accanto al luogo di lavoro, mentre nel villaggio rimangono solamente le donne e i bambini. Padre Thomas e altri confratelli e consorelle hanno scelto di vivere in questi luoghi, spesso in grande isolamento, per dare la possibilità a tutti i bambini di ricevere un’istruzione. L’istruzione può dare a queste persone delle nuove prospettive e dei nuovi mezzi per migliorare le loro condizioni di vita, per non essere più costretti a sottostare a condizioni di sfruttamento. Agli adulti si cerca inoltre di insegnare a risparmiare e gestire in modo corretto il denaro che guadagnano. Questi popoli, infatti, non si sono ancora abituati all’utilizzo dei soldi, uno strumento lontano dalla loro cultura e rischiano di sperperare quel poco che guadagnano in acquisti sbagliati, invece che investire in ciò che è più utile alla loro sopravvivenza. Nei villaggi le persone vivono in case molto semplici, senza porte, con i muri costruiti col fango. Non ci sono mobili né elettrodomestici e i loro pochi averi vengono conservati su dei ripiani, oppure per terra. Spesso all’interno delle case c’è una stanza adibita a stalla, dove possono riposare le mucche e altri animali, che costituiscono un bene estremamente prezioso. È emozionante vedere come queste persone, nonostante le innumerevoli difficoltà che devono quotidianamente affrontare, ti accolgono sempre con un sorriso, invitandoti all’interno delle loro case e non mancando mai di offrirti qualcosa da bere e da mangiare, pur possedendo così poco. Ho un ricordo che si è bene impresso nella mia mente, il ricordo di una sera trascorsa in un villaggio nel mezzo della giungla, vicino al paese di Dadhwada. Un cielo stellato fra i più belli mai visti, senza l’inquinamento luminoso delle città. Tutt’attorno, niente case, niente costruzioni, solo alberi a perdita d’occhio. E le donne del villaggio che intonavano tipici canti tribali, la loro voce che risuonava melodiosa, in sintonia con la natura che ci circondava. Un canto semplice, eppure bellissimo, segno di una tradizione che sempre rimane viva. Il canto di chi riesce ad affrontare la vita con un sorriso anche in mezzo alle difficoltà. JHARKHAND Il Jharkhand non è certo quella che si può definire una zona turistica dell’India. Questo Stato, situato a centro nord-est, è nato 15 anni fa, distaccandosi dal vicino Bihar, di cui precedentemente faceva parte. Nelle principali guide turistiche al Jharkhand non vengono dedicate più di 2 facciate e nella gran parte di esse questo Stato non è nemmeno citato! Non a caso, nel volo che mi ha portata da Mumbai a Ranchi, capitale del Jharkhand, ero l’unico volto bianco in mezzo a passeggeri esclusivamente indiani. Il Jharkhand è uno Stato ricco di foreste, anche se negli ultimi anni moltissime aree sono state disboscate per fare spazio alle miniere di carbone e altri minerali di cui il sottosuolo è particolarmente ricco. Questa ricchezza di risorse, tuttavia, va a vantaggio di pochi ricchi, mentre la maggior parte della popolazione vive sotto la soglia della povertà. I FRATELLI DIMENTICATI - 5 A Ranchi, Fratel Kuldeep e tanti altri confratelli e collaboratori marianisti portano avanti il progetto REDS (Ragpickers Education & Development Scheme), il cui scopo è quello di garantire un’istruzione ai piccoli ragpickers, bambini che vivono negli slum e che, per sopravvivere, sono costretti a lavorare ogni giorno raccogliendo, differenziando e rivendendo la spazzatura che trovano a terra. Tante volte avevo sentito parlare di questa realtà, tante volte avevo visto video e foto che la rappresentavano, tante Classe centro REDS volte ne avevo parlato a mia volta durante i numerosi incontri e laboratori didattici proposti da Fratelli Dimenticati nelle scuole... ma nessun racconto può suscitare le sensazioni che si provano vedendo la situazione con i propri occhi. Nessuna foto potrà farti sentire l’odore pungente dei mucchi di spazzatura che si trovano ad ogni angolo, spazzatura che riempie strade e fossi, o che viene ammassata accanto alle baracche fatiscenti in cui i ragpickers vivono, in attesa di essere differenziata. Una vita in mezzo alla spazzatura. Una vita esposti al rischio di malattie o a quello di farsi del male maneggiando oggetti taglienti e materiale pericoloso. L’odore della spazzatura impregna anche i vestiti dei bambini che frequentano i 12 centri REDS dislocati nei diversi slum della città, delle stanze in cui i bambini possono seguire lezioni scolastiche. Ma il degrado del posto in cui vivono e delle loro condizioni di vita non tolgono il sorriso dal loro volto, né la loro capacità di gioire e stupirsi per le piccole cose. Una semplice fotografia basta a donare loro allegria. Ti accerchiano, ti spronano a scattare delle foto e, quando si osservano sul piccolo schermo della macchina digitale, scoppiano in fragorose risate... e ne chiedono ancora! Tutti loro vivono negli slum, in baracche fatiscenti, in condizioni spesso inumane, ma ti invitano a entrare nelle loro case mostrandotele con orgoglio, senza vergogna. Ti mostrano con il sorriso sulle labbra le stanze piccole e buie, senza mobili, senza servizi, così piccole e strette che sembra impossibile che possano essere la dimora di esseri umani. Ma per loro anche quelle baracche fatiscenti, quegli spazi angusti, significano un tetto sopra la testa. Per chi non ha nulla, anche solo questo può significare moltissimo. Tutti questi bambini meriterebbero la possibilità di una vita migliore, ed è quello che il progetto REDS cerca loro di dare. Oltre all’istruzione, si lavora anche per cercare di aiutare i più grandi a formarsi professionalmente, in modo che possano inserirsi più facilmente nel mercato del lavoro. È una strada lunga e difficile da percorrere e le persone da aiutare sono davvero tantissime, ma con pazienza e determinazione, e con l’aiuto di tanti benefattori, si stanno ottenendo ottimi risultati. Il 28% della popolazione del Jharkhand è di origine tribale. Nel territorio di questo stato vivono molte etnie differenti, ognuna con le proprie tradizioni. Anche i seminaristi e i sacerdoti che gestiscono il progetto REDS sono tutte persone di diverse etnie indigene. Anche se non vivono nei villaggi di provenienza dei loro gruppi etnici e, come tanti altri, sono cresciuti nella realtà della città, è bello vedere come conservino comunque in maniera molto forte il senso di appartenenza alla propria cultura tradizionale, facendo sì che questa non vada perduta. E proprio per questo è stato possibile tornare una sera alla sede centrale del progetto REDS, 6 - I FRATELLI DIMENTICATI dove ero ospite, e trovarmi nel mezzo di una festa di compleanno di uno dei sacerdoti, con una trentina di invitati, tutti di etnia indigena.. e vederli ad un certo punto tirare fuori tamburi e strumenti tradizionali e cominciare a cantare e a ballare in cerchio una canzone tradizionale indigena, che tutte le tribù del Jharkhand conoscono! Ballare assieme a loro è stata una grande opportunità per entrare a contatto con queste tradizioni, attraverso un mezzo – la musica – in grado di creare vicinanza e unire tutti i popoli della terra, senza nessun confine. Anche nel Jharkhand ho avuto modo di visitare alcuni piccoli villaggi, sperduti in mezzo alla campagna o alla giungla. È un ambiente diverso rispetto al Gujarat, con problematiche differenti. Come le cariche di elefanti che attaccano i villaggi, distruggendo case e raccolti. Oppure i piccoli gruppi di guerriglieri maoisti che rendono molto pericoloso il passaggio in alcune zone dopo il tramonto. Tuttavia, i sorrisi e il grande senso di ospitalità di questa gente è lo stesso che ho trovato dall’altro lato dell’India. Nel nostro mondo moderno occidentale spesso ci dimentichiamo del grande valore che hanno i contatti umani. La nostra società è improntata sull’individualismo e la competizione e più abbiamo e meno siamo disposti a condividere... lo facciamo per cultura, in maniera automatica. Le persone che non hanno quasi nulla, invece, comprendono il reale valore dei legami umani, l’importanza dell’aiutarsi l’un l’altro ad affrontare una vita che riserva ogni giorno delle prove molto ardue. Non potrebbero darci una lezione di vita più grande. NEW DELHI Capitale dell’India. Altra megalopoli, altra marea umana, altro caos. Forse un po’ più contenuto rispetto a quello di Mumbai, ma pur sempre caos. A New Delhi il mio viaggio ha assunto alcuni aspetti un po’ più turistici: dall’imponente Taj Mahal, ai templi induisti, agli splendidi resti archeologici del periodo imperiale musulmano, posso dire di aver svolto il mio dovere di visitatrice della capitale indiana! Come a Mumbai, anche a New Delhi gli animali sono ovunque, anche in pieno ambiente urbano. Gli indiani sorridevano sempre di fronte al mio stupore ogni volta che immortalavo con una foto una mucca in mezzo al traffico cittadino! Per noi città e natura sono due mondi separati, per loro ambiente urbano e ambiente naturale sono fusi in un’unica, caotica entità! Animali in città I FRATELLI DIMENTICATI - 7 Le grandi città sono per definizione degli ambienti dinamici, ricchi di possibilità, sempre in pieno fermento. Ma, in mezzo a tutto questo movimento, ci sono anche tante persone che vivono ai margini, i poveri, gli invisibili, quelli che per la società semplicemente non esistono. Tanti, troppi di questi sono bambini. Padre George e i suoi confratelli gestiscono a New Delhi Ashalayam, una casa di accoglienza per bambini di strada. Sono bambini orfani, o scappati a situazioni familiari difficili, o bambini che, arrivati a New Delhi con la loro famiglia, si sono persi nell’immensità della megalopoli. Gli operatori del centro fanno tutto il possibile per rintracciare i loro genitori ma, in alcuni casi, questo non è in nessun modo possibile. I bambini entrano allora a far parte della grande famiglia di Ashalayam, dove trovano l’affetto e il calore che non possono più trovare nella loro famiglia naturale. Ho vissuto una settimana a stretto contatto con i 70 bambini e ragazzi ospiti del centro. Ho sentito le loro storie, ho osservato le loro giornate, ho toccato con mano l’entusiasmo che li spinge ad andare avanti, a cercare di crearsi un futuro. Con alcuni di loro rapportarsi non è così semplice. La vita di strada ti cambia per sempre, fa sì che diventi molto difficile poter dare la propria fiducia a qualcuno. Gli operatori del centro sono impegnati ogni giorno per cercare di capire i bisogni dei ragazzi e trovare la giusta chiave di comunicazione per poter entrare in pieno contatto con loro. Anarjeet è un ragazzo di 23 anni che vive ad Ashalayam da quando ne aveva Bambini ospiti di Ashalayam 6. È stato una delle mie guide attraverso le strade di New Delhi. Un ragazzo gentile, educato, rispettoso. Grazie all’aiuto di Ashalayam è riuscito a completare i suoi studi e ora frequenta la facoltà di Informatica all’università. È molto felice delle possibilità che la vita gli sta offrendo, anche se nel suo sguardo serio si intravede l’ombra di un passato che lo segnerà per sempre. Mentre mangiamo seduti su una panchina in una piccola piazza di New Delhi, il suo sguardo si fa improvvisamente più scuro. Nella piazza, diversi mendicanti vestiti di stracci chiedono l’elemosina ai passanti. Anarjeet mi dice che, tanti anni fa, quando era bambino, anche lui era uno di loro. Anche lui viveva per strada, ad un’età in cui i bambini sono piccoli anche per andare a scuola e dovrebbero pensare solo a giocare e divertirsi. Anche lui chiedeva l’elemosina per guadagnare pochi spiccioli per sopravvivere, senza nessun adulto che si prendesse cura di lui. Non si ricorda nulla della sua vita precedente, quando ancora viveva nello stato del Bihar assieme alla sua famiglia, se non qualche flash. Le ferite del passato fanno ancora male, ma Anrjeet guarda avanti, ed è grato per quello che ora ha. Non dimenticherò mai la fierezza di quello sguardo e la grande forza interiore di questo ragazzo, provato dalla vita ma in grado di riscattarsi e di guardare al futuro. Le realtà con cui sono entrata in contatto durante questo viaggio sono dure, a volte ai limiti della sopportazione umana. Ma è stato bello vedere come i tanti progetti in atto stiano un po’ alla volta restituendo a tante persone la possibilità di vivere in maniera migliore. È grazie all’impegno di persone come suor Nancy, come Padre Christu Das, come Padre George e tanti altri, che gli invisibili possono finalmente far sentire la propria voce e ritrovare la speranza, quella speranza che la vita sembrava aver loro negato. I FRATELLI DIMENTICATI LA NOSTRA FONDAZIONE La storia di Mana di Padre S. Christu Das Mana è una ragazza che appartiene alla tribù Warli, nella sua famiglia sono in tre figlie e lei è la sorella maggiore. Ha studiato ad Ashadeep, Fulwady, fino alla classe 12a e poi per 8 mesi ha proseguito con un corso professionale di taglio e cucito a Baruj in un istituto di suore. È tornata al villaggio d’origine dove ora insegna sartoria alle donne. L’aula polifunzionale del villaggio ha sei macchine da cucire e sono in 15 donne a frequentare le lezioni. Il corso dura 3 mesi e imparano a realizzare borse, vestiti, pantaloni corti e alla fine abiti completi per ragazze e ragazzi. Contribuiscono con una quota mensile di Euro 1,41. Questo è il primo gruppo. C’è la possibilità che queste donne guadagnino qualcosa con il mestiere imparato dall’entusiasta Mana. Lei guadagna 21,13 Euro al mese. Sta cercando di acquistarsi una macchina per cucire indumenti per il villaggio. È bassa, è molto intelligente e sprizza sicurezza da tutti i pori. Ha il desiderio di istruire le più giovani e vuole che i bambini del villaggio si emancipino tramite l’istruzione. Nel tempo libero insegna anche ai bambini senza alcun compenso. Vuole restituire quanto ha ricevuto tramite questo servizio per i più giovani. Aiuta inoltre la famiglia con i suoi piccoli guadagni soprattutto il fratello, Nitesh, che frequenta ingegneria a Baroda. Il programma di sostegno a distanza ha fatto meraviglie nella sua vita e sarà eternamente grata ai sostenitori e alla Fondazione Fratelli Dimenticati. La sua determinazione mentre cresce nella vita è di aiutare gli altri e di prendersi cura della famiglia che avrà una volta sposata. Mana è un modello nel villaggio per il cambiamento di atteggiamento che l’istruzione produce quando si è aperti ai miracoli. Bambina a lezione 8 - I FRATELLI DIMENTICATI I FRATELLI DIMENTICATI - 9 LA NOSTRA FONDAZIONE LA NOSTRA FONDAZIONE MALARIA? NO GRAZIE Notizie da Burudih-Kochang Notizie da Dorma di Padre Alphonse Aind SJ di Padre Bigit Bage Cari amici, è finito l’inverno ed è iniziata l’estate. Ci sono stati dei bei acquazzoni che hanno abbassato la temperatura e dato sollievo dal caldo torrido, ma a causa della pioggia le coltivazioni estive sono rovinate e i contadini subiscono perdite ingenti. È la loro fonte di sostentamento. Sono scoraggiati. Il governo sta cercando di aiutarli a riprendere la normalità e il lavoro offrendo semi, concime e fondi per risollevarli. Gli studenti hanno lavorato sodo per riuscire al meglio, il risultato è del 100%. Gli insegnanti li hanno aiutati ad affrontare gli esami e ora sono pronti, grazie al loro duro lavoro, ad iniziare le classi 11a e 12a. Il preside e gli insegnanti sono contenti e li incoraggiano. Anche i bambini sostenuti vanno bene. Hanno tutti superato l’esame annuale. Per tutti gli studenti si tengono lezioni di recupero. Durante una funzione in parrocchia si sono esibiti in una danza di gruppo apprezzata da tutti. Provano a fare del loro meglio in ogni ambito. Di recente c’è stato il terremoto nel vicino Nepal, molte case sono state distrutte e molte persone hanno perso la vita. I bambini hanno contribuito con qualche offerta che abbiamo inviato per le opere di soccorso della popolazione colpita. Questa è la generosità dei nostri bambini del centro Dorma. Allo stesso modo in cui ricevono aiuto, anche loro allungano la loro mano per aiutare chi ha bisogno. Per prima cosa vi esprimo la mia più profonda gratitudine perché vi siete presi a cuore la salute dei nostri ragazzi donandoci le zanzariere. Burudih-Kochang si trova a 45 km da Khunti (Stato del Jharkhand). Dista 16 km da Bandgaon ed è collegato attraverso una strada che è per metà asfaltata. Bandgaon è l’unico mercato per ogni transazione commerciale. Settimanalmente vi si svolge un mercato ed è anche una succursale della polizia. La maggior parte delle persone dipende dal mercato di Bandgaon per acquisti e vendite. A Birbanki si svolge un altro mercato settimanale e si trova a 10 km da Burudih-Kochang. Solo poche persone frequentano questo mercato. C’è anche un piccolo mercato nel villaggio di Kochang ma qui non sono disponibili neanche beni primari, nemmeno i vestiti. Per vestiti e medicine le persone devono andare a Murhu che dista 34 km. L’area è priva di centri sanitari e medicinali. La maggior parte della popolazione dipende da medicinali forniti dal distretto, esorcismi e superstizioni. Questa è una zona molto soggetta a malaria. La maggior parte della popolazione è povera, analfabeta, dedita all’alcol e sotto la minaccia dei terroristi naxal. Non conoscono nemmeno le regole basilari per una buona igiene, per questo molto spesso si ammalano. A causa di tutte queste ragioni il tasso di morti premature è molto alto nella zona. Povertà e scarsa consapevolezza dell’importanza dell’istruzione, inducono i genitori a non mandare i figli a scuola. Burudih-Kochang è l’unica scuola buona ed economicamente accessibile in quest’area. Abbiamo anche un ostello, ma anche quello per gli stessi motivi di prima non viene frequentato. Ovviamente le tasse scolastiche sono le più basse perché le famiglie altrimenti non potrebbero affrontare tale spesa. Fanno molta fatica a mandare i figli a scuola e pochi bambini riescono ad usufruire dell’ostello che ha una capacità di 40 posti. Il vostro aiuto per fornire zanzariere agli ospiti dell’ostello è stata una boccata d’ossigeno che sta facendo comprendere ai ragazzi l’importanza dell’utilizzo della zanzariera. Le stanno usando per la notte e fino ad ora nessuno ha contratto la malaria o altre malattie. La consapevolezza dell’importanza dell’igiene personale e dell’uso della zanzariera stanno crescendo. Vi ringraziamo molto per il vostro prezioso aiuto. Distribuzione zanzariere Ragazzi del centro Dorma 10 - I FRATELLI DIMENTICATI I FRATELLI DIMENTICATI - 11 LA NOSTRA FONDAZIONE Notizie da Khondhar Perché fare regali inutili? Aiutaci a realizzare i sogni di tanti bambini! di Padre George Khalkho Cari amici, La scuola media che gestiamo comprende classi fino all’ottava e i bambini che la frequentano sono per la maggior parte tribali o di classi sociali basse. I nostri bambini provengono da famiglie veramente povere provenienti da zone rurali che non possono permettersi di acquistare le zanzariere. Al momento ci sono 75 bambini di cui 35 maschi e 40 femmine. Le bambine sono accudite dalle sorelle francescane, i bambini dal parroco. Padre Tomy ha distribuito 23 zanzariere ai bambini e ha detto che le restanti verranno consegnate il prossimo anno. I nostri bambini sono molto felici che alcuni di loro hanno ricevuto le zanzariere. Vi siamo molto grati per l’aiuto che ci date nell’acquisto di zanzariere. I bambini che frequentano l’ostello provengono da villaggi remoti. Anche Khondhar è una zona in cui la malaria è frequente e molte persone la contraggono ogni anno. Ora, tutti i bambini che possiedono la zanzariera la usano quotidianamente e nessuno di loro, quest’anno, ha contratto la malaria. I ragazzi che usano la zanzariera stanno insegnando ai compagni della scuola, dell’ostello e ai genitori, quanto importante sia il suo uso. Grazie per il supporto e speriamo che anche gli altri bambini possano ricevere presto la zanzariera. Mondo milioni di bambini nel A causa della povertà zione si e la scuola, la situa non possono frequentar anche audiolesi. aggrava se questi sono a mo destinato un’offerta abbia le Per questo Nata a favore per il progetto Fratelli Dimenticati di centro dei piccoli ospiti del dell’alfabetizzazione gesto sarà , convinti che il Nandanagar in India condiviso. e ai bambini per augurarti, insiem È un regalo speciale che, vitto istruzione, cure medi che potranno ricevere e alloggio, un BUON NATALE it www.fratellidimenticati. andanagar Aiuta i bambini audiolesi di N pensato di farti un Dimenticati, abbiamo o Natale con Fratelli In occasione di quest fortunati: meno ini bamb ai vita rtante per salvare la regalo speciale e impo la ZANZARIERA. ria e a poter seguire a non contrarre la mala o di stoffa li aiuterà Questo semplice pezz ni scolastiche. serenamente le lezio nità dove la una di quelle comu Verrà destinata ad quotidiano che causa lema prob un a malattia è ancor molte vittime. Malaria? bimbi indiani diciamo: Da parte nostra e dei Natale. Buon riamo augu e No, Grazie! it www.fratellidimenticati. ri Dona zanzariere per i dormito Quanto siamo riusciti a fare è anche grazie al tuo contributo! 12 - I FRATELLI DIMENTICATI Aiuta i bambini audiolesi di Nandanagar o dona zanzariere per i dormitori e riceverai le pergamene che attestano questo tuo gesto. Renderai felici non solo tutti i tuoi amici e parenti ... anche i bambini. I FRATELLI DIMENTICATI - 13 I FRATELLI DIMENTICATI CURIOSITÀ DAL MONDO CURIOSITÀ DAL MONDO KERALA CAPITALE DELLO STATO: Thiruvananthapuram SUPERFICIE: 38.863 km2 (Per fare un confronto: la superficie totale dell’India è di 3.166.944 kmq, quella dell’Italia è di 301.340 kmq!) LINGUA UFFICIALE: Malayalam (Lingua ufficiale); Tamil, Tulu, Konkani, Koraga, Inglese. Lo Stato del Kerala si trova nell’India sud-occidentale e prende il suo nome da Kera, la palma da cocco che in questa striscia di terra cresce ovunque. Il Kerala è uno degli Stati dell’India più avanzato in termini di benessere sociale e qualità della vita. Il livello del sistema scolastico e sanitario possono essere equiparati a quelli occidentali. Il Kerala è lo Stato indiano con il tasso di alfabetizzazione più elevato (oltre il 90% della popolazione), gode anche della percentuale più alta in termini di aspettativa di vita e del più basso tasso di mortalità infantile di tutta l’India. VOCABOL...INDIA! PANDIT parola sanscrita che significa erudito, viene usata come titolo onorifico. 14 - I FRATELLI DIMENTICATI Tante manine alzate con allegria verso di noi, tra voci, canti e risate di bambini. Ora provate ad immaginare la stessa scena immersa nel silenzio più completo. I bambini che frequentano il centro, infatti, sono audiolesi. Non sentono nulla, non conoscono il canto degli uccellini in primavera né la voce amorevole della mamma. Ma il loro non è un limite insuperabile: ricevono un’istruzione che stimola gli altri sensi e permette loro di diventare autonomi, ben inseriti nella società, capaci di usare la mani per lavorare, esprimersi, abbracciare. La percentuale di donne letterate è una delle più alte in tutta l’Asia. Si pensa che questo sia il motivo per cui le donne keralite godono di una posizione privilegiata sia in famiglia che nella società. Lo Stato del Kerala è altamente urbanizzato ed è al primo posto in India per ordine pubblico. In Kerala Fratelli Dimenticati sostiene il centro di Mannackanad, un istituto speciale per bambini audiolesi, e la missione di Thrissur. A Mannackanad oltre alla scuola speciale e al convitto, la struttura offre ambulatorio per bambini audiolesi anche molto piccoli e servizio di terapia di logopedia. È anche Casa di Formazione delle suore. La scuola è riconosciuta dal Governo e le insegnanti percepiscono lo stipendio statale. Il corpo docente è composto da insegnati e suore che si sono specializzate per poter seguire bambini audiolesi. L’aiuto econo- mico maggiore che il centro riceve proviene dall’estero, nello specifico dalla casa Madre delle Piccole Apostole della Redenzione e dal Sostegno a Distanza di Fratelli Dimenticati. La scuola del centro Mannackanad porta i bimbi fino alla classe 10a, dopo di che vengono fatti uscire dal progetto Sostegno a Distanza, anche se qualcuno di loro rimane in contatto e passa spesso a trovare le Suore. Nella scuola, l’insegnamento specifico è di dizione più che di linguaggio dei segni. I FRATELLI DIMENTICATI - 15 I FRATELLI DIMENTICATI LETTERE DAI BENEFATTORI BREGANZE (VI) I fanciulli della Prima Comunione dell’Unità Pastorale di Breganze e Maragnole ai bambini del Nepal donano 1.500 Euro per progetti di sviluppo del loro paese. Dove c’è condivisione c’è SPERANZA. Le Catechiste SANT’ANGELO DI PIOVE DI SACCO (PD) Noi insegnanti delle classi IV della scuola primaria “Don Milani” di abbiamo inviato un’offerta come donazione ai bambini per l’acquisto di materiale didattico. Abbiamo avuto questo pensiero per voi in occasione della Prima Comunione che i nostri alunni hanno ricevuto recentemente. Sempre vicini a voi, vi ringraziamo per il lavoro che effettuate nei confronti dei bambini lontani. Un carissimo saluto. Le insegnanti della “Don Milani” Chi volesse corrispondere con la comunità dove ha in corso il Sostegno a Distanza è caldamente invitato a non inviare direttamente denaro perché difficilmente giungerà a destinazione. Le offerte che noi inviamo periodicamente per curare, mantenere, educare migliaia di bambini e bisognosi, vengono inviate alle comunità, mai ai singoli, e sempre a mezzo banca. Per quanto riguarda l’invio di pacchi, informiamo che spesso arrivano vuoti o incompleti. Molte volte il materiale inviato non è materiale comune per i luoghi di destinazione. È preferibile un’offerta, e che il materiale sia acquistato in loco dalla comunità per le necessità effettive, evitando tra l’altro le spese di spedizione che possono essere destinate diversamente. Infine ricordiamo che invii a singoli bambini o famiglie creano invidie e differenze. In ogni comunità i bimbi vengono trattati in ugual misura e senza distinzione perché i bambini sono molto sensibili a queste differenze e per noi sono tutti uguali. I fondi raccolti per Emergenza Terremoto Nepal sono stati utilizzati per fornire tende e cibo in 35 distretti BREGANZE (VI) In questo giorno la nostra gioia è stata completata con il grande momento dell’incontro con il Signore, nostra guida in questo cammino e per gli anni a venire; alla presenza di amici e famigliari che hanno saputo rendere splendida la nostra festa: il 25° di matrimonio. Per essere veramente completo questo giorno, vogliamo dare un contributo a chi non ha tutti questi doni! Nerina e Tony 16 - I FRATELLI DIMENTICATI I FRATELLI DIMENTICATI - 17 NEPAL Dopo il violento terremoto del 25 aprile scorso, i Salesiani di Techo chiedono aiuto per l’acquisto di kit scuola. CHI VOLESSE CONTRIBUIRE PUÒ SPECIFICARE NELLA CAUSALE: KIT SCUOLA NEPAL I FRATELLI DIMENTICATI S.O.S. AIUTO Sostegno agli studenti delle scuole primaria e secondaria inferiore distrutte dal terremoto Di Padre Jijo John SDB, Direttore Nepal Don Bosco Society Le continue scosse che si sono verificate fino ad oggi rendono la gente molto insicura. Tuttavia, l’aiuto offerto da molti donatori e dal governo, serve a ricostruire la fiducia nel fatto di non essere soli. La situazione traumatica porta i genitori a mantenere i propri figli a casa. I bambini non vogliono andare a lezione in scuole devastate. A dire il vero, non vogliono nemmeno ricordare di essere mai stati in quelle scuole. Sono consapevoli che non vedranno mai più le loro vecchie scuole. Non riescono a immaginare che siederanno di nuovo insieme, coi loro compagni e i loro insegnanti. Hanno perso ogni speranza. In alcuni luoghi, le lezioni vengono tenute nelle tende. Ma non tutti gli studenti vengono a lezione. Alcuni non si sentono ancora abbastanza al sicuro ad allontanarsi dai loro genitori. L’impossibilità degli adulti a dare loro un senso di sicurezza nella struttura scolastica ha come risultato l’abbandono dell’educazione. Ciò porterà ad un futuro precario per i bambini e noi li aiuteremo a ritrovare la fiducia nella vita, riaccendere la speranza ed assicurare loro un futuro felice. La società di Don Bosco ha esperienza concreta nel settore dei giovani a rischio e opera in Nepal da più di 10 anni. Crede che ogni bambino debba avere l’opportunità di sviluppare i propri talenti al massimo del potenziale senza paura; che ogni bambino possa essere un vero patrimonio per se stesso, per la sua famiglia e per la nazione intera. Sono state individuate 49 scuole, fatto un veloce censimento subito dopo il terremoto e identificato circa 7.000 studenti che hanno bisogno d’aiuto per tornare a scuola. Le loro divise scolastiche, libri e cancelleria (penne, matite ecc.) sono rimaste sepolte sotto le macerie e la pioggia, ed ora sono inutilizzabili. La fornitura di questo materiale sarebbe d’incoraggiamento ai bambini per il rientro a scuola. Ci viene proposto di fornire agli studenti le seguenti cose: 1. Pranzo al sacco 2. Divise scolastiche 3. Cancelleria 4. Zaini per la scuola La distribuzione delle divise, cancelleria e zaini dovrebbe e potrebbe essere completata presto. Proponiamo di provvedere supporto alimentare per circa 3 mesi. Ora di allora, il governo sarà forse in grado di riprendere il loro programma alimentare di mezza giornata per le scuole. Questo aiuto ridurrà l’onere sui genitori dei bambini offrendo loro il necessario per la scuola. 18 - I FRATELLI DIMENTICATI I FRATELLI DIMENTICATI - 19 I FRATELLI DIMENTICATI DALLE MISSIONI Testimonianza post-terremoto Nepal di Padre George Menamparampil Sdb Sono Padre M.C. George Menamparampil, Salesiano di Don Bosco Direttore di BoscoNet, nato in Kerala, Stato nell’estremo Sud dell’India, ma ora appartenente alla Provincia Salesiana di Dimapur, nell’estremo Nord-Est dell’India. Gli ultimi sei anni li ho trascorsi a Delhi dove mi è stato affidato il compito di iniziare un’operazione di raccolta fondi per trovare le risorse economiche per poter offrire servizi ai più poveri ed in particolare ai giovani. Le zone in cui opero sono principalmente l’India, lo Sri Lanka, il Nepal, il Bangladesh e il Buthan. Quindi, quando è avvenuto il terremoto in Nepal, BoscoNet (l’organizzazione che ho fondato a New Delhi) ha assunto il ruolo di coordinatore per la risposta salesiana al disastro. In questi giorni sono in Europa per incontrare i donatori che hanno supportato le nostre attività di primo soccorso, per ringraziarli per l’assistenza immediata, la quale ci ha permesso di salvare vite umane e per il supporto che daranno nella fase di ricostruzione. Nessuna delle istituzioni di Don Bosco in Nepal è stata fortunatamente danneggiata dal terremoto, sebbene due di loro fossero proprio nell’area maggiormente colpita. Così tutto l’aiuto che i salesiani hanno dato è stato indirizzato alla popolazione, a chiunque avesse bisogno, senza alcun tipo di discriminazione per casta, religione, sesso o età. Hanno ricevuto il nostro aiuto unicamente perché ne avevano bisogno. I Salesiani si sono concentrati esclusivamente nei villaggi, non nelle città. Molto dei villaggi hanno ricevuto i primi soccorsi proprio da noi altri, invece, sono riusciti a farlo da soli in quanto realtà piccole. Siamo stati invece pienamente attivi in quella che potrebbe essere considerata la seconda fase, la distribuzione di cibo e di materiale per costruire dei rifugi temporanei per ripararsi dalla pioggia e dalle basse temperature notturne. Abbiamo iniziato consegnando ad ogni famiglia una piccola scorta alimentare. Ma quando abbiamo avuto la disponibilità economica sufficiente, abbiamo provveduto a distribuire scorte di cibo per almeno cinque giorni alla volta. Contemporaneamente abbiamo distribuito teli di plastica come rifugi temporanei, seguiti da teloni cerati ed infine da lamiere zincate. La vita è ora tornata più o meno alla normalità. I turisti stanno cominciando a ritornare, anche se in numero inferiore. La gente ha ripreso a coltivare i campi come prima. Molte scuole hanno ricominciato con le lezioni, nelle classi dove le scuole non sono state danneggiate, oppure per i meno fortunati, in tende o in alcuni casi sotto gli alberi o in qualche casa privata. Banche, hotel, ristoranti, negozi…hanno ripreso le attività. Bus e macchine stanno circolando. Le macerie dei monumenti storici collassati sono state rimosse. Molte persone dei villaggi colpiti stanno ancora vivendo nei rifugi temporanei e I FRATELLI DIMENTICATI - 21 DALLE MISSIONI ciò non è piacevole in quanto la stagione delle piogge è arrivata. La ricostruzione è iniziata, ma in modo limitato a causa della pioggia. La gente ha ammassato tutto ciò che possedeva (mobili, letti, utensili da cucina, vestiti) nei piccoli rifugi che sono stati creati. Quando possibile trascorrono il tempo fuori all’aperto per cucinare, studiare ecc… molte famiglie condividono lo stesso rifugio. Si stima che circa 2.000 scuole sono collassate del tutto o in parte, o sono danneggiate e i bambini sono molto spaventati nel dover rientrare negli edifici. Ci sono scosse di assestamento quasi tutti i giorni e ciò non aiuta a ricostruire la fiducia. I Salesiani vogliono concentrarsi sui bambini, i giovani e la loro istruzione: 1 -Vorremmo assicurarci che i bambini non abbandonino la scuola. Vogliamo fornire a quanti più bambini possibili ciò che serve perché continuino a studiare (libri, uniformi scolastiche, cancelleria, cartelle e se possibile anche la merenda per qualche mese) 2 -Vorremmo ricostruire quante più scuole possibili o riparare quelle danneggiate. In Nepal ci sono 4 tipi di scuola, la primaria (fino alla classe V), la media (fino alla classe VIII), la secondaria inferiore (fino alla classe X) e la secondaria superiore (fino alla classe XII). Ogni scuola necessita di una stanza per ogni classe, più una stanza per lo staff, una stanza per la direzione, una stanza polifunzionale, i servizi e una cucina/magazzino. 3 -Vorremmo aiutare i giovani senza lavoro (spesso chi ha abbandonato la scuola) attraverso corsi di formazione nel settore dell’edilizia, della carpenteria, dell’idraulica, dell’elettrotecnica. 22 - I FRATELLI DIMENTICATI DALLE MISSIONI I ragazzi così formati possono essere quelli che ricostruiranno le scuole o le case e avranno un impiego per molti anni a venire. 4 -Vorremmo formare le donne e le ragazze e renderle autosufficienti e capaci di generare reddito così da non dover emigrare dai propri villaggi o cadere vittime di traffici fuori dal paese. Siamo aperti a ricevere idee, suggerimenti, critiche per il miglioramento dei nostri servizi. Chiediamo anche assistenza tecnica e finanziaria per tutto quello che stiamo tentando di fare per la popolazione colpita dal terremoto. Grazie ancora a Fratelli Dimenticati e a tutti i benefattori che hanno risposto immediatamente e generosamente alla nostra richiesta di aiuto senza attendere troppe formalità. Vi promettiamo che riceverete report, documenti contabili, foto e video di ciò che è stato fatto grazie all’aiuto ricevuto da tutti voi. Ora che l’emergenza è finita, vi invitiamo a visitare il Nepal e girare con noi per vedere ciò che stiamo facendo e condividere con voi idee ed emozioni. Distribuzione riso Storie di cambiamento di Padre Christu Das Padre Christu Das, Direttore di SIGN (Social Initiatives for Growth and Networking) è da sempre impegnato nella promozione di corsi e seminari sull’agricoltura sostenibile a favore dei contadini del Jharkhand (Stato a nord-est dell’India). Ha inviato queste testimonianze di successo di agricoltori che, avendo partecipato ai corsi e avendo messo in pratica quanto appreso, hanno visto crescere esponenzialmente i frutti del proprio raccolto e sono stati in grado di trovare così una fonte di sostentamento per se stessi e per le proprie famiglie, oltre che rappresentare degli esempi virtuosi per gli altri. Grazie ai fondi raccolti durante la campagna FOCSIV “Abbiamo riso per una cosa seria” a sostegno dell’agricoltura familiare nei paesi del Sud del mondo (a cui anche Fratelli Dimenticati ha aderito), altri 100 agricoltori sono stati formati sull’utilizzo di pratiche agricole all’avanguardia ed eco-sostenibili e contribuiranno a loro volta a creare sviluppo e ricchezza nelle aree rurali e spesso arretrate dove vivono. 1. I frutti della coltivazione SRI (Sistem of Rice Intensification) a Saidup, Diocesi di Daltonganj Michael Hembrom e suo figlio Tarcitius Hembrom sono membri del Kisan Samiti (associazione di contadini) nel villaggio di Saidup. Hanno partecipato al corso di formazione sul metodo di coltura SRI tenutosi ad Hazaribag e ad un gruppo di studio a Barwadi. Il loro entusiasmo li ha portati ad utilizzare il metodo SRI nella coltivazione del riso in ½ ettaro di terreno. Il risultato è stato molto soddisfacente. Prima riuscivano ad ot- tenere circa 2.000 kg di riso, mentre col metodo SRI sono riusciti a produrre 35.000 kg di riso. Lui e la sua famiglia sono estremamente felici e tutti insieme si sono uniti ai contadini durante la visita a Plandu, in occasione di un’esposizione organizzata nell’ambito del progetto per tutti i partner. Coltivatore coinvolto nel progetto Surendra Singh ha fatto la storia nella zona in cui vive ed è stato riconosciuto come il miglior agricoltore dell’anno. Ha usato il metodo SRI in un’area di poco meno di 1 ettaro. Tradizionalmente aveva bisogno di 35 kg di semi di riso per coltivare quest’area di terreno. Col metodo SRI ha usato solo 2½ di kg di semi. Non ha utilizzato alcun concime chimico ma solo il concime organico preparato da lui. Ha proceduto per tre volte a fare il diserbo, con l’aiuto della macchina per diserbare, mentre nessun altro lo ha fatto più di due volte. Il risultato è stato una coltura eccezionale. Solitamente otteneva 7-10 quintali di riso, menI FRATELLI DIMENTICATI - 23 DALLE MISSIONI tre con il metodo SRI è riuscito ad ottenere 35 quintali. Tanto di cappello per Surendra Singh, un semplice contadino. Bodi Singh ha coltivato con il metodo SRI solo un piccolo appezzamento di terra, usando ½ kg di semi di riso, mentre prima ne utilizzava quasi 8 kg. Il risultato ottenuto è il doppio del raccolto che otteneva prima. Così pure Nicholas Kandulna, che ha ottenuto 2 quintali in più di prima. Entrambi avevano più o meno la stessa esperienza. Rahil Barla è una donna imprenditrice. Coltiva la sua terra con il metodo SRI; produce concime organico e lo vende; è molto attiva nel gruppo di donne Chameli in quanto ne è il tesoriere; alleva 7 maiali a scopo di reddito. Lei dice che il progetto è diventato una grande opportunità nella sua vita e nella vita del villaggio. C’è grande cambiamento nel modello di comportamento delle donne. Anna Dodrai è un’altra persona che ha raccolto 12 quintali di riso al posto di 6, coltivando 1 acro di terra col metodo SRI. Le donne sono in marcia. DALLE MISSIONI l’anno scorso. Il progetto NRM (Natural Resource Management) ha determinato un cambiamento nel suo modo di pensare. Ha iniziato a partecipare alle riunioni del villaggio e ai programmi di formazione. Ha inoltre frequentato il programma di formazione organizzato da SIGN a Ranchi. Era ben motivato e ispirato da quanto appreso nel corso di questi seminari. Ha intrapreso la coltivazione dei pomodori in mezzo acro di terreno con il metodo del terrazzamento. Ha investito (€ 8,60) in sementi e fertilizzanti ed ha iniziato a guadagnare (€ 7,15) a settimana. Ora non deve più scappare in Gujarat in cerca di un lavoro. Egli è economicamente indipendente e contribuisce al mantenimento della propria famiglia. 2. Portare il Gujarat a casa Sanatan Dang, 22 anni, dopo aver finito gli studi, è andato in Gujarat per guadagnarsi da vivere. È stato lì per 2 anni ed è tornato Campo di riso Coltivazione piante di pomodori 24 - I FRATELLI DIMENTICATI 3. Francis impara il cammino verso la prosperità Francis Guriya appartiene alla comunità di Purani Basti. Ha due figli e una figlia. La sua famiglia è molto povera. Per affrontare i problemi finanziari è andato nello Stato del Kerala in cerca di lavoro. Lì, ha lavorato per due anni alle dipendenze di un unico proprietario terriero. Francis lavorava sodo ed era molto fedele al suo padrone. Vedendo la sua onestà e il suo impegno, Francis ha ricevuto molto apprezzamento da parte del proprietario terriero. Di certo gli Adivasi (etnia locale) sono noti per la loro onestà e il duro lavoro. Un giorno, mentre stava lavorando, il proprietario gli chiese quanta terra possedesse. Francis gli rispose che possedeva otto ettari nel suo villaggio natale; il padrone ne fu molto stupito e gli disse che non avrebbe più dovuto chiamarlo “Signore” in quanto lui possedeva solo cinque ettari di terreno, mentre Francis ne aveva otto. Francis, a sua volta, era sorpreso ed ha realizzato la sua stupidità nell’essere povero e patetico quando era il proprietario di 8 ettari di terreno! Il suo padrone gli disse di tornare al suo villaggio e prendersi cura della terra così che lei potesse prendersi cura di lui e della sua famiglia. È tornato al suo paese dopo aver guadagnato qualche soldo. Ha frequentato i corsi di formazione ed ha imparato a conoscere le tecniche di coltivazione del riso. Quest’anno ha implementato la coltivazione del terreno ed il risultato è davanti ai suoi occhi. Lui è molto contento di vedere i raccolti abbondanti. Vuole anche eccellere nella coltivazione di ortaggi. Vuole ringraziare il suo vecchio datore di lavoro che gli ha aperto gli occhi e ringrazia anche per il programma di formazione che gli ha mostrato la via. 4. Hanno assaporato lo sviluppo Il villaggio di Dahwa, si trova nel distretto di Hazaribag ed è situato a 25 chilometri ad est dal nostro centro di Jan Vikas Kendra, nel bel mezzo della foresta. Ci sono 31 famiglie che vi risiedono e tutti appartengono alla tribù Santhal. Nessun funzionario governativo si preoccupa di visitare il villaggio o mostra alcuna Famiglia intenta nella raccolta di ortaggi preoccupazione per il loro sviluppo. Le persone dipendono principalmente da occupazioni saltuarie e dalle coltivazioni stagionali. Poiché sono arretrati e poveri, il loro reddito pro capite è molto basso. Oggi, con il completamento delle attività di NRM (Natural Resource Management) come i serbatoi per la percolazione e il terrazzamento delle coltivazioni, questo villaggio sta camminando verso lo sviluppo e il progresso. A causa della mancanza di pioggia e di mezzi per l’irrigazione, le persone non erano interessate alla coltivazione. Ora, dopo la disponibilità di impianti idrici, sono Raccolta pomodori I FRATELLI DIMENTICATI - 25 DALLE MISSIONI molto felici e stanno programmando le coltivazioni due volte l’ anno. Allo stato attuale, stanno coltivando riso, grano, verdure come melanzane, cipolle, patate e senape. Grazie alla crescita della produzione di verdura e cereali, non necessitano più di spostarsi per trovare lavoro. Il tasso di emigrazione si è ridotto considerevolmente nell’area. Il sistema adottato dagli abitanti del villaggio è davvero molto buono e utile al benessere di tutti. Sono fiduciosi che la coltivazione il prossimo anno andrà ancora meglio. Hanno assaporato lo sviluppo e vogliono progredire ancora di più. 5. Dove c’è una volontà, c’è una via Sri Niraj Mundu vive nel villaggio di Jobe con la sua famiglia. Ha due figli che ama tanto e ha sempre preoccupazione per loro e il loro futuro. Ma aveva paura di non essere in grado di guadagnare a causa della carenza di terreno da coltivare e la mancanza di competenze. Nonostante tutte le avversità era un contadino che lavorava sodo e che sognava di garantire un futuro ai suoi bambini, fornendo loro una buona educazione, ma economicamente era in difficoltà. Ha frequentato i corsi di formazione in SRI (System of Rice Intensification) per imparare a coltivare il riso e altre colture. Era molto impressionato dal metodo SRI e si sentiva fortunato ad avere l’opportunità di partecipare a questa particolare formazione. Nonostante avesse deciso di adottare sistematicamente questo metodo, aveva ancora un sacco di dubbi se questa tecnica avrebbe funzionato o meno. Quest’anno ha applicato il metodo su 1,5 ettari della sua terra. Era così sorpreso di vedere che la produzione di riso di questo anno è stata 5 volte maggiore in confronto agli 26 - I FRATELLI DIMENTICATI DALLE MISSIONI anni precedenti. Così ha pensato di fare tutte le colture col metodo SRI ed ha funzionato, ottenendo una buona produzione. Il reddito derivante dalle coltivazioni è aumentato e così ha potuto anche risparmiare qualcosa. È molto felice di poter mandare i suoi figli a scuola. La sua determinazione ha migliorato la sua vita e tutto ciò perché ha sempre cercato la buona occasione e quando l’ha avuta l’ha colta. 6. L’uso corretto dei prodotti della foresta Sagen è uno dei beneficiari diretti del progetto NRM. Ha partecipato attivamente al programma di formazione organizzato dal personale del progetto. Sagen mostra sempre molto interesse per la sua piantagione in quanto è la migliore attività generatrice di reddito. Ha scelto la coltivazione delle piante di Mahua perché il sostentamento delle tribù del luogo dipende totalmente dai fiori e semi di Mahua per 3-4 mesi all’anno. Tenendo presente il piano futuro di sostentamento economico ha piantato 34 alberelli di Mahua. Questa iniziativa si è diffusa tra gli altri agricoltori della zona interessata dal progetto, i quali hanno a loro volta iniziato a coltivare 10-15 alberelli. 7. La fiducia arriva con la pratica Ramchandra Hembrom ha 35 anni ed è un piccolo agricoltore. Appartiene alla comunità Santhal e vive nel villaggio di Dahwa. Possiede circa 9.600 m2 di terra. La sua famiglia è composta da 5 membri (moglie e tre figlie). Aveva l’abitudine di vendere legna da ardere nella città di Hazaribag. Beveva molto e la sua condizione familiare era molto brutta. Non era in grado di mandare le sue bambine in una buona scuola. Poi ha deciso di lavo- la guida tecnica; ha iniziato a coltivare nel suo campo e la produzione è stata molto buona; ha guadagnato più di 40 mila rupie dalla vendita delle verdure. Poi ha acquistato due bufali per il lavoro agricolo e ha preso 20 katta di terreno con un contratto di locazione per la coltivazione di ortaggi. Guadagnando più soldi ha potuto mandare le figlie nella scuola di Dhawaiya per una migliore istruzione. Sta anche coltivando un orto in cui ha piantato alberi da frutta e piante medicinali. Attualmente sta conducendo l’attività agricola insieme a sua moglie. Entrambi stanno anche allevando animali per aumentare il reddito familiare. Ramchandra sta progettando di prendere 4 ettari di terreno in affitto per la coltivazione di ortaggi. Ritiene che l’agricoltura sia un buon affare e che il ritorno economico sia molto alto. Ha imparato e adottato tecniche scientifiche per ridurre al minimo i rischi. Ramchandra dice: “Se l’uomo è in sintonia con la terra, può fare tutto quello che vuole. La terra è una risposta ad ogni domanda; hai solo bisogno di lavorare su di essa.” Ramchandra e il suo raccolto Piante di Mahua di Sagen rare come operaio a paga giornaliera, ma anche lì non ha ottenuto un lavoro regolare. Jan Vikas Kendra ha avviato un centro di orientamento per gli agricoltori del villaggio di Dahwa e Ramchandra è diventato membro del centro. Ha ricevuto formazione sulla coltivazione di ortaggi e sulla gestione del terreno e delle sostanze nutritive. Ha deciso di lavorare sodo nel suo campo per ottenere più raccolto. Una volta che ha iniziato a lavorare sodo a poco a poco ha smesso di bere alcolici. Ha ricevuto un piccolo aiuto iniziale per la coltivazione di ortaggi come i semi e Le offerte che riceviamo per le SANTE MESSE sono un aiuto prezioso: vengono destinate alle poverissime parrocchie per poter far fronte alle numerose esigenze quotidiane. I FRATELLI DIMENTICATI - 27 I FRATELLI DIMENTICATI IL CAPPELLO MAGICO Cuciniamo il Pongai I LASCITI E LE DONAZIONI SONO IL MODO MIGLIORE PER AIUTARE LE PERSONE PIÙ INDIFESE. Vuoi provare a cucinare il PONGAI un tipico dolce indiano di riso? Ingredienti 5 tazze di latte 1 tazza di riso 50 g di zucchero di canna 1/3 di tazza di uva passa 1 tazza di mandorle sbucciate 1 pizzico di semi di cardamomo 1 pizzico di zafferano Preparazione Far scaldare il latte in una casseruola e quando bolle versa il riso; cuociere a fuoco bassissimo per circa un’ora e trenta minuti. A questo punto, unisci tutti gli altri ingredienti (la dose di zucchero può variare a seconda dei gusti). Prosegui la cottura per altre due ore, sempre a fiamma dolce. Infine, versare la crema ottenuta in una tortiera precedentemente imburrata. Inforna a 180° per 20 minuti. Servi il pongai immediatamente o dopo averlo fatto un po’ intiepidire. BUON APPETITO! 28 - I FRATELLI DIMENTICATI Per info: Tel. 049.597.1687 - Via P. Nicolini, 16/1 - Cittadella (PD) I FRATELLI DIMENTICATI - 29 I FRATELLI DIMENTICATI VIAGGI MISSIONARI DEL SORRISO VIAGGI MISSIONARI DEL SORRISO Saremo ospiti della diocesi di Kumbakonam, che Fratelli Dimenticati ha aiutato contribuendo con la realizzazione di diversi progetti dedicati soprattutto alla fornitura di acqua potabile per le scuole e della diocesi di Trichy. Da Chennai a Thrissur India del Sud dal 2 al 17 novembre “L’India assale, prende alla gola, allo stomaco. L’unica cosa che non permette è di restarle indifferente.” (T. Terzani) Il Viaggio Missionario del Sorriso 2015 porterà i nostri viaggiatori nelle bellissime zone del sud dell’India, in particolare negli stati del Tamil Nadu e Kerala. Chi ha già viaggiato con noi ben sa che quello che proponiamo non è un semplice tour, è un tuffo in una realtà estremamente diversa rispetto a quella a cui siamo abituati. L’India è un paese ricco di fascino, misticismo, bellezze naturali e monumentali, ma anche con enormi contraddizioni e differenze sociali. Fratelli Dimenticati ritiene che sia indispensabile per chi decide di visitare l’India di confrontarsi con entrambe le realtà. Per questo motivo, oltre alle principali mete turistiche presenti in Tamil Nadu e Kerala, verranno visitate anche le missioni dove Fratelli Dimenticati è presente con il sostegno a distanza e con progetti. Proprio in questi centri i partecipanti troveranno vitto e alloggio, avendo così l’impagabile occasione di immergersi nella realtà che quotidianamente vivono i nostri missionari e i bambini beneficiari dei progetti di sostegno. Il viaggio avrà inizio a Chennai (Madras) capitale del Tamil Nadu, dove si potranno visitare i progetti portati avanti dai salesiani (come i progetti di accoglienza dei bambini degli slum e i bambini di strada) ma anche luoghi di interesse turistico come Fort St. George, forte britannico edificato nel 1639 dedicato a San Giorgio e oggi sede della camera legislativa dello stato del Tamil Nadu e di un museo dove sono esposti oggetti dell’epoca coloniale. 30 - I FRATELLI DIMENTICATI Di grande interesse anche il tempio di Kapaleeshwarar, risalente al VII secolo d.C. consacrato al culto di Shiva, le cui torri (gopularam) sono decorate con un incredibile numero di sculture e il Tempio di Parthasarathy, eretto nel XVI secolo e dedicato a Krishna. bini/ragazzi del centro Snehadeepthy, che offre a chi è affetto da ritardi mentali la possibilità di studiare e imparare un mestiere. Sia la costruzione del centro che il programma scolastico sono progetti finanziati da Fratelli Dimenticati. Non mancherà una visita alle bellezze del territorio e forse anche una passeggiata a dorso di elefante! I ragazzi di Kumbakonam felici per i nuovi servizi gienici Tempio di Kapaleeshwarar Ci si fermerà poi a Pondicherry, colonia francese fino al 1954, per poi visitare i siti monumentali di Gangaikondacholapuram (col suo tempio eretto nel 1044 e la sua torre vimana alta 55 metri), il santuario di Shiva di Darasuram, con le sue statue di basalto nero, e la città di Thanjavur, importante centro di arte e architettura e sito dei Templi di Chola, considerati patrimonio mondiale dell’Unesco ed in particolare del tempio di Brihadishwara, costruito nell’anno 1000 e dedicato al dio Shiva e considerato il più bello dell’India del sud. Tempio di Brihadishwara L’ultima tappa in Tamil Nadu è Madurai, famosa per il santuario Meenakshi Sundareshwara, cinto da un alto muraglione con torri coperte da sculture multicolori. A Madurai, le Suore della Sacra Famiglia gestiscono una scuola che arriva fino alla 5^ elementare, la “Bl. Peter Nursery and Primary School”, costruita con il contributo di Fratelli Dimenticati. È frequentata da circa 300 bambini poveri dei dintorni, verso le cui famiglie si rivolge l’apostolato delle suore. Il viaggio proseguirà per lo stato del Kerala, dove si sosterà ad ammirare le bellezze naturali di Thekkadi e del suo insieme di lagune e canali chiamato “Vie d’Acqua del Kerala”. A Mannackanad si avrà modo di incontrare le Piccole Apostole della Redenzione, le quali gestiscono una scuola speciale per bambini audiolesi dalla scuola materna alla classe 10a. Ultima tappa del viaggio sarà Thrissur dove, accolti dalle Samaritan Sisters, i viaggiatori potranno incontrare delle persone “speciali” cioè i bam- Bimba della scuola “Bl. Peter” di Madurai Per informazioni: 049.597.1687 (Giulia) mail: [email protected] Ospiti di Mannackanad durante un’esibizione di danza I FRATELLI DIMENTICATI - 31 INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 D.LGS. 196/2003 CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI I FRATELLI DIMENTICATI Caro Benefattore, MICROPROGETTI ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 196/2003 (Codice della Privacy), ed in relazione ai dati personali, anche sensibili, di cui la Fondazione Fratelli Dimenticati onlus è in possesso, La informiamo di quanto segue: 1. Finalità del trattamento dati: I Suoi dati personali saranno trattati, oltre che per adempiere agli obblighi di legge, per i seguenti scopi: finalità benefiche svolte dalla Fondazione e connesse al sostegno a distanza; invio di materiale informativo (depliant, riviste, inviti ad eventi) della Fondazione; invio di notizie sui progetti sostenuti grazie alle Sue donazioni. 2. Modalità del trattamento dei dati: Il trattamento sarà effettuato manualmente (ad esempio su supporto cartaceo) e/o attraverso strumenti automatizzati (ad esempio utilizzando procedure e supporti elettronici) e comunque in conformità alle disposizioni normative vigenti in materia. Il trattamento sarà svolto dal titolare e dagli incaricati del trattamento (collaboratori, dipendenti e/o volontari), i quali operano sotto la diretta autorità del titolare ed hanno ricevuto, al riguardo, adeguate istruzioni operative. 3. Conferimento dei dati: Il conferimento di dati personali è necessario per il conseguimento delle finalità di cui al punto 1; il loro mancato, parziale o inesatto conferimento potrebbe avere come conseguenza l’impossibilità di accettare la Sua domanda di sostegno a distanza e/o l’impossibilità dell’invio di materiale. 4. Comunicazione dei dati: I dati personali comuni (ad esempio nome, cognome, indirizzo) possono essere comunicati, in Italia e all’estero, per le finalità di cui al punto 1, a: aziende di spedizione e smistamento; aziende di imballaggio/etichettatura; Istituti di credito; società di assistenza hardware e/o software; centri di riferimento dei progetti di sostegno a distanza e, in genere, a tutti quei soggetti cui la comunicazione sia necessaria per il corretto adempimento delle finalità indicate nel punto 1. Eventuali dati personali sensibili (ad esempio dati idonei a rivelare le Sue convinzioni religiose) non saranno in alcun modo comunicati a soggetti esterni alla Fondazione. 5. Diffusione dei dati: I dati personali non sono soggetti a diffusione. 6. Diritto dell’interessato: L’art. 7 Codice della Privacy conferisce all’interessato l’esercizio di specifici diritti, tra cui quello di ottenere dal titolare la conferma dell’esistenza o meno di propri dati personali e la loro messa a disposizione in forma intelligibile; l’interessato ha diritto di avere conoscenza dell’origine dei dati, della finalità e delle modalità del trattamento, della logica applicata al trattamento, degli estremi indentificativi del titolare e dei soggetti cui i dati possono essere comunicati; ha inoltre diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettificazione e l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione della legge; ha il diritto di opporsi, per motivi legittimi, al trattamento dei dati. 7. Titolare del trattamento: Titolare del trattamento è Fondazione Fratelli Dimenticati onlus con sede legale in Via P. Nicolini 16/1 - 35013 Cittadella (PD), a cui potrà rivolgersi per esercitare i diritti di cui all’articolo 7 del Codice della Privacy. 32 - I FRATELLI DIMENTICATI FONDAZIONE FRATELLI DIMENTICATI ONLUS Operiamo sostenendo le Missioni o con inziative autonome in India, Nepal, Nicaragua, Guatemala, Nord Messico e Haiti. ISTRUZIONE Sosteniamo l’istruzione e la formazione professionale di giovani perché in tutto il mondo oltre 100 milioni di bambini in età scolare non frequentano la scuola. La scolarizzazione viene promossa attraverso il Sostegno a Distanza, che è il modo per permettere ai bambini di imparare a leggere e scrivere e quindi di offrire loro la possibilità di un futuro migliore. Il Sostegno a Distanza è rivolto alle comunità: scuole, case famiglia, centri d’accoglienza, mai a un singolo individuo. Le comunità ospitano molti bambini e aiutano tutti indistintamente, grandi e piccini, a raggiungere lo stesso livello di benessere culturale e sociale. Ciò evita discriminazioni e complessi di inferiorità in un tessuto sociale di per sé già debole. SANITÀ Sostenitamo annualmente diversi ospedali, lebbrosari, dispensari in India per combattere le malattie della povertà. Il personale specializzato non è solo impegnato nella distribuzione di medicinali ma effettua soprattutto prevenzione nei villaggi. Contribuiamo anche con fondi sanitari in Nepal ed Haiti per le necessità primarie. Á R E T U I A TU I L O I I R H P C O R P I A SE SAR FARLO? A NON I FRATELLI DIMENTICATI - 33 MICROPROGETTI MICROPROGETTI Borsa di studio Euro 258,00 annuali Kit per la scuola (composto da quaderni, matite e colori) e pagamento dello stipendio insegnanti per i centri di Nandanagar e Bongaigaon (India) Euro 5,00 Sostegno a Distanza Quota annua Euro 186,00 Quota mensile Euro 15,50 Casette per bisognosi in India Euro 2.000,00 Dieta equilibrata per i bambini dei centri di Mezquital e Guarderia Nazaret (Guatemala) Euro 10,00 Zanzariera per i dormitori dei bambini in India Euro 7,00 Kit sanitario per pazienti affetti di tubercolosi o di lebbra negli ospedali/dispensari di Vehloli, Barala e Bokaro (India) Euro 13,00 mensili Cura completa per malaria nell’ospedale/dispensario di Dakaita (India) Euro 50,00 Progetti Quota libera Offerte specifiche per progetto e offerte libere permettono il mantenimento di ospedali, dispensari, scuole di ogni grado, laboratori professionali. Strutture indispensabili all’educazione e alla formazione. I progetti sono proposti direttamente dai Missionari locali, i quali si impegnano alla regolare rendicontazione, vincolanti per l’inoltro dei finanziamenti. DEDUCIBILITÀ FISCALE Informiamo che “le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche o da enti soggetti all’imposta sul reddito delle società in favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui all’art. 10 D.L. 460, nonché erogate in favore di associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale previsto dall’articolo 7, sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del dieci per cento del reddito complessivo dichiarato, e comunque nella misura massima di Euro 70.000,00 annui”. Decreto Legislativo 35/2005 art. 14 onlus e terzo settore Potete effettuare le vostre offerte con carta di credito (dal nostro sito), con versamento in conto corrente postale o bonifico bancario (fiscalmente deducibili), oppure direttamente presso le nostre filiali. Kit sanitario per kala-azar (ciclo completo di terapia, ferro e vitamine, alimentazione nutriente) negli ospedali/dispensari di Monigram e Gokhla (India) Euro 55,00 34 - I FRATELLI DIMENTICATI I FRATELLI DIMENTICATI - 35 I FRATELLI DIMENTICATI SEDE LEGALE E DIREZIONE Cittadella (PD) 35013 Via Padre Nicolini, 16/1 Tel. 049 940.27.27 - Fax 049 597.28.08 [email protected] c.c.p. 11482353 Filiale di Binasco (MI) 20082 Largo Loriga, 5 IBAN: IT08 O083 8632 5500 0000 0067 970 Tel. 02 900.936.71 - Fax 02 99.76.13.60 [email protected] Filiale di Cittadella (PD) 35013 Via Indipendenza, 30 IBAN: IT38 E010 3062 5230 0000 2174 300 Tel. 049 940.11.05 - Fax 049 73.82.171 Negozio 049 597.29.70 [email protected] Filiale di Melegnano (MI) 20077 Via Zuavi, 11 IBAN: IT89 C050 3433 3800 0000 0202 061 Tel. 02 983.25.83 - Fax 02 36.68.92.57 [email protected] Filiale di Torino 10142 Via Val Lagarina, 4 IBAN: IT68 L020 0801 0540 0000 4882 108 Tel. 011 40.33.997 - Fax 011 02.68.282 [email protected] Filiale di Lugano - CH 6900 Via Riva Caccia 1B presso Avv. Livio Tumelero UBS AG - Lugano - conto 247-734454 Tel. 0041.91.960.53.21 [email protected] www.fratellidimenticati.it