N° 141 SET.-NOV. 2015 - TRIMESTRALE DI FRATELLI

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N° 141 SET.-NOV. 2015 - TRIMESTRALE DI FRATELLI
N° 141 SET.-NOV. 2015 - TRIMESTRALE DI FRATELLI DIMENTICATI - SPED. IN ABB. POSTALE ART. 2, COMMA 20/C, LEGGE 662/96 - DCI DI PD7 - COPIA OMAGGIO - CONTIENE I.R.
I FRATELLI DIMENTICATI
EDITORIALE
NOTIZIE
Regala un Sostegno a Distanza,
sarà il modo migliore
per vivere un Felice Natale!
Puoi anche contribuire alla realizzazione
di progetti a favore dei bambini.
In copertina:
Nepal
Direttore Responsabile
Giovanni Tonelotto
Coordinatore editoriale
Daniela Cattaneo
CALENDARIO 2016
Promuovere un cambiamento
I.R. alla rivista “I Fratelli Dimenticati” n. 141
I.R. al periodico “I Fratelli Dimenticati” n. 133
Si ringraziano tutti coloro che hanno
collaborato alla realizzazione di questo numero
di Chiara De Zan, volontaria
Per non essere banale
vieni da noi per i tuoi
“pensieri” di Natale.
Sommario
Editoriale
Pag.3
La nostra Fondazione
» 9
Curiosità dal Mondo
» 14
Lettere dai Benefattori
» 16
S.O.S. aiuto
» 19
Dalle Missioni
» 21
Il cappello magico
» 28
Viaggi Missionari del Sorriso » 30
Microprogetti
»33
Redazione
Lorena Pavan
Tel. 049.940.27.27
Fax 049.597.28.08
India. Il mio viaggio in una terra straordinaria
Editrice
Fondazione Fratelli Dimenticati onlus
Presidente
Gino Prandina
Sede Legale
35013 Cittadella (PD)
Via P. Nicolini, 16/1
Settembre-Novembre 2015 n. 141
Trimestrale di promozione umana
e divulgazione religiosa
Registrazione Tribunale di Padova
n. 1081 del 13.09.88
2016
Fratelli Dimenticati sta vivendo un forte cambiamento
e vuole condividerlo con tutte le persone che ci credono.
15U0386_Calendario_2016_2.indd 1
03/07/15 08:22
Sono state stampate 29.800 copie
Fotografie dall’archivio della Editrice:
se riprodotte citare la fonte.
Fotocomposizione e stampa
Europrint srl - Quinto (TV)
Chiuso in redazione
Luglio 2015
2 - I FRATELLI DIMENTICATI
Abbiamo aderito a:
Difficile descrivere in poche parole il significato di un viaggio in India. È una terra dalle mille
sfaccettature, capace di meravigliare e sconcertare allo stesso tempo, capace di scuotere nel profondo e suscitare ogni tipo di emozione e sensazione. Solo una cosa, in India, non può accadere:
rimanere nell’indifferenza.
Il mio viaggio di tre settimane mi ha portata attraverso zone dell’India molto distanti tra
loro e, proprio per questo, anche molto diverse. L’India è un paese immenso e le differenze tra
una zona e l’altra del suo territorio possono essere grandissime. L’aggettivo “indiano” descrive
una realtà che non esiste: l’India è un insieme di culture e tradizioni talmente variegate che è
impossibile racchiuderle all’interno di un’unica parola.
Un viaggio in una terra straordinaria, dunque, in compagnia di persone straordinarie, che
dedicano la propria vita a lottare per i diritti di chi vive nella povertà più estrema. Un viaggio durante il quale ho avuto modo di visitare diverse comunità in cui Fratelli Dimenticati
porta avanti il Sostegno a Distanza, e ho potuto vedere con i miei occhi realtà che fino a quel
momento conoscevo solo attraverso i racconti di altre persone. Cercherò, in queste righe, di
mettere ordine fra il miscuglio di pensieri ed emozioni che questo viaggio mi ha lasciato, cercando di trasmettere anche solo una piccola parte di quello che un incontro ravvicinato con
l’India è in grado di suscitare.
MUMBAI
La prima parola che si affaccia alla mia mente pensando a Mumbai è: caos! Caos fin dal primo
momento in cui si mette piede a terra, all’uscita dall’aeroporto, dove decine di persone urlano
e si sbracciano, cercando di attirare l’attenzione dei viaggiatori di cui sono in attesa. Una folla
di persone tra cui sai che ci sono due suore che ti stanno aspettando, due Helpers of Mary, che
ti ospiteranno nei giorni seguenti. Ma è difficile riconoscerle se non sai che in India le suore indossano il sari, abito tipicamente indiano e completamente diverso da quello delle nostre suore.
Caos del traffico, su strade in cui il concetto di “corsia” non si è probabilmente neanche mai
affacciato alla mente dei guidatori. Il suono incessante dei clacson, utilizzato senza parsimonia ad ogni sorpasso, ad ogni manovra, o semplicemente per segnalare la propria presenza nel
mondo. Le mucche, gli animali sacri della religione induista, che passeggiano anche lungo le
strade più trafficate, o riposano sugli spartitraffico, e sembrano provare un particolare piacere
nell’attraversare la strada all’improvviso, creando ingorghi di ogni sorta.
Un giro in un motorisciò, il risciò a motore, può essere quanto di più simile ad una corsa
contro la morte. È incredibile come questi piccoli mezzi di trasporto riescano a trovare varchi
in cui infilarsi in mezzo al traffico anche dove un comune mortale non vedrebbe altro che un
invalicabile muro di macchine.
Caos è anche il dedalo di stradine e l’ammasso di baracche che costituiscono gli slum, i quartieri dove vivono gli abitanti più poveri di Mumbai, spesso in condizioni di vita a dir poco
disumane, con difficoltà ad avere accesso anche ai servizi più basilari: acqua corrente, energia
elettrica, cure mediche... Ma non serve entrare in un vero e proprio slum per rendersene conto,
le tracce di povertà si possono vedere un po’ ovunque. Basta uscire dal centro, con i suoi bei
I FRATELLI DIMENTICATI - 3
palazzi e i negozi per i turisti, per trovare in ogni quartiere piccole zone in cui la gente vive in
capanne di lamiera coperte di teli cerati, mentre grossi topi si aggirano indisturbati dentro e
fuori le abitazioni. Altre persone invece vivono proprio sul marciapiede, o al lato della strada,
in tende improvvisate fatte di vecchi stracci, o al riparo di un cavalcavia.
Caos olfattivo è il miscuglio di odori di ogni genere, caos è la vivace atmosfera dei mercati
e il caos è creato anche dalla semplice esistenza, in una stessa città, di quasi 20 milioni di
abitanti.
Trovarsi in mezzo a tutto questo può disorientare, può sconvolgere, può lasciare sconcertati e
senza punti di riferimento. Ma c’è un qualcosa che riesce comunque a farti stare bene anche in
mezzo al caos e a farti sentire a tuo agio anche nelle situazioni più sconcertanti. E questo qualcosa sono proprio gli indiani. La loro calma, la loro grande accoglienza, il loro senso dell’ospitalità, a volte così smisurato da mettere quasi in imbarazzo. Il loro saper sorridere anche nelle
sventure più grandi, una capacità che la maggior parte di noi, inclusa la sottoscritta, non riesce
nemmeno a concepire.
Nei giorni passati a Mumbai sono stata ospitata
dalle Helpers of Mary, le
suore che gestiscono diversi progetti della zona
finanziati dalla Fondazione Fratelli Dimenticati.
I loro uffici si trovano ad
Andheri, un quartiere periferico di Mumbai. Un
quartiere che conta da solo
un milione e mezzo di abitanti! La maggior parte di
questi vive sotto la soglia
della povertà. Le persone
che vivono per strada,
senza alcun tetto sopra la Andheri
testa, si possono incontrare
ad ogni angolo. La struttura delle Helpers of Mary è una specie di oasi serena in mezzo a tanta
miseria. Al suo interno si trova anche una scuola, un ospedale e una casa di accoglienza per
anziani.
Le Helpers of Mary hanno scelto di dedicare la loro vita a tutte quelle persone costrette a
lottare quotidianamente per la propria sopravvivenza. Come gli abitanti di Madh Island,
un quartiere di pescatori la cui sopravvivenza è legata alla vendita del Bombay Daak, pesce
tipico di Mumbai che comincia a diventare ormai sempre più raro. O gli abitanti degli slum,
le baraccopoli di Mumbai, le più estese di tutta l’India. O le tante persone emarginate dalla
società perché affette da malattie come la lebbra o l’AIDS. A tutte queste persone le Helpers of
Mary offrono un sostegno costante e la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita.
Ma, soprattutto, offrono ai bambini la possibilità di ricevere un’istruzione e di acquisire gli
strumenti per costruirsi un futuro diverso.
GUJARAT
In compagnia di suor Nancy, una giovane suore dall’aria dolce, con un sorriso rassicurante
sempre sulle labbra, e a Padre Christudas, l’energico ed infaticabile responsabile dei progetti
di Sostegno a Distanza di Fratelli Dimenticati in India, il mio viaggio mi ha portata dalle
strade brulicanti di vita di Mumbai alle colline e alle campagne dello stato del Gujarat,
4 - I FRATELLI DIMENTICATI
circa 300 km a nord della megalopoli. Queste zone dalla bellezza mozzafiato sono abitate da
diverse etnie tribali, che vivono in villaggi estremamente isolati. Per raggiungerli può essere
necessario fare un’ora di jeep su strade sterrate in mezzo al nulla, o altrettanta strada nel bel
mezzo della giungla.
I popoli che abitano queste terre vivono in un modo sicuramente molto diverso a quello a cui
siamo abituati, con uno stile di vita molto più in sintonia con la natura ed i suoi cicli. Uno
stile di vita che, spesso, è però difficile da mantenere. Frequenti sono le pressioni del governo
e le sue rivendicazioni sui territori occupati dai villaggi, che mette i loro abitanti nella condizione di poter essere sfrattati da un momento all’altro, trovandosi improvvisamente senza
un luogo in cui vivere. A questo si aggiungono calamità naturali o scarse precipitazioni che
si traducono in scarsità di raccolti. Sempre più persone sono costrette a spostarsi per cercare
lavoro nelle città più vicine, o nei tanti campi di canna da zucchero, trovando impieghi precari e sottopagati. Spesso gli uomini stanno via a lavorare per tutta la settimana, vivendo
in piccole tende improvvisate accanto al luogo di lavoro, mentre nel villaggio rimangono
solamente le donne e i bambini.
Padre Thomas e altri confratelli e consorelle hanno scelto di vivere in questi luoghi, spesso in
grande isolamento, per dare la possibilità a tutti i bambini di ricevere un’istruzione. L’istruzione può dare a queste persone delle nuove prospettive e dei nuovi mezzi per migliorare le
loro condizioni di vita, per non essere più costretti a sottostare a condizioni di sfruttamento.
Agli adulti si cerca inoltre di insegnare a risparmiare e gestire in modo corretto il denaro che
guadagnano. Questi popoli, infatti, non si sono ancora abituati all’utilizzo dei soldi, uno
strumento lontano dalla loro cultura e rischiano di sperperare quel poco che guadagnano in
acquisti sbagliati, invece che investire in ciò che è più utile alla loro sopravvivenza.
Nei villaggi le persone vivono in case molto semplici, senza porte, con i muri costruiti col
fango. Non ci sono mobili né elettrodomestici e i loro pochi averi vengono conservati su dei
ripiani, oppure per terra. Spesso all’interno delle case c’è una stanza adibita a stalla, dove
possono riposare le mucche e altri animali, che costituiscono un bene estremamente prezioso.
È emozionante vedere come queste persone, nonostante le innumerevoli difficoltà che devono
quotidianamente affrontare, ti accolgono sempre con un sorriso, invitandoti all’interno delle
loro case e non mancando mai di offrirti qualcosa da bere e da mangiare, pur possedendo
così poco.
Ho un ricordo che si è bene impresso nella mia mente, il ricordo di una sera trascorsa in un
villaggio nel mezzo della giungla, vicino al paese di Dadhwada. Un cielo stellato fra i più
belli mai visti, senza l’inquinamento luminoso delle città. Tutt’attorno, niente case, niente
costruzioni, solo alberi a perdita d’occhio. E le donne del villaggio che intonavano tipici canti
tribali, la loro voce che risuonava melodiosa, in sintonia con la natura che ci circondava. Un
canto semplice, eppure bellissimo, segno di una tradizione che sempre rimane viva. Il canto
di chi riesce ad affrontare la vita con un sorriso anche in mezzo alle difficoltà.
JHARKHAND
Il Jharkhand non è certo quella che si può definire una zona turistica dell’India. Questo Stato,
situato a centro nord-est, è nato 15 anni fa, distaccandosi dal vicino Bihar, di cui precedentemente faceva parte. Nelle principali guide turistiche al Jharkhand non vengono dedicate più
di 2 facciate e nella gran parte di esse questo Stato non è nemmeno citato! Non a caso, nel
volo che mi ha portata da Mumbai a Ranchi, capitale del Jharkhand, ero l’unico volto bianco
in mezzo a passeggeri esclusivamente indiani.
Il Jharkhand è uno Stato ricco di foreste, anche se negli ultimi anni moltissime aree sono
state disboscate per fare spazio alle miniere di carbone e altri minerali di cui il sottosuolo è
particolarmente ricco. Questa ricchezza di risorse, tuttavia, va a vantaggio di pochi ricchi,
mentre la maggior parte della popolazione vive sotto la soglia della povertà.
I FRATELLI DIMENTICATI - 5
A Ranchi, Fratel Kuldeep e
tanti altri confratelli e collaboratori marianisti portano
avanti il progetto REDS (Ragpickers Education & Development Scheme), il cui scopo
è quello di garantire un’istruzione ai piccoli ragpickers,
bambini che vivono negli
slum e che, per sopravvivere,
sono costretti a lavorare ogni
giorno raccogliendo, differenziando e rivendendo la spazzatura che trovano a terra.
Tante volte avevo sentito parlare di questa realtà, tante
volte avevo visto video e foto
che la rappresentavano, tante Classe centro REDS
volte ne avevo parlato a mia volta durante i numerosi incontri e laboratori didattici proposti
da Fratelli Dimenticati nelle scuole... ma nessun racconto può suscitare le sensazioni che si provano vedendo la situazione con i propri occhi. Nessuna foto potrà farti sentire l’odore pungente
dei mucchi di spazzatura che si trovano ad ogni angolo, spazzatura che riempie strade e fossi,
o che viene ammassata accanto alle baracche fatiscenti in cui i ragpickers vivono, in attesa di
essere differenziata. Una vita in mezzo alla spazzatura. Una vita esposti al rischio di malattie
o a quello di farsi del male maneggiando oggetti taglienti e materiale pericoloso. L’odore della
spazzatura impregna anche i vestiti dei bambini che frequentano i 12 centri REDS dislocati
nei diversi slum della città, delle stanze in cui i bambini possono seguire lezioni scolastiche. Ma
il degrado del posto in cui vivono e delle loro condizioni di vita non tolgono il sorriso dal loro
volto, né la loro capacità di gioire e stupirsi per le piccole cose. Una semplice fotografia basta a
donare loro allegria. Ti accerchiano, ti spronano a scattare delle foto e, quando si osservano sul
piccolo schermo della macchina digitale, scoppiano in fragorose risate... e ne chiedono ancora!
Tutti loro vivono negli slum, in baracche fatiscenti, in condizioni spesso inumane, ma ti invitano a entrare nelle loro case mostrandotele con orgoglio, senza vergogna. Ti mostrano con
il sorriso sulle labbra le stanze piccole e buie, senza mobili, senza servizi, così piccole e strette
che sembra impossibile che possano essere la dimora di esseri umani. Ma per loro anche quelle
baracche fatiscenti, quegli spazi angusti, significano un tetto sopra la testa. Per chi non ha
nulla, anche solo questo può significare moltissimo.
Tutti questi bambini meriterebbero la possibilità di una vita migliore, ed è quello che il progetto REDS cerca loro di dare. Oltre all’istruzione, si lavora anche per cercare di aiutare i più
grandi a formarsi professionalmente, in modo che possano inserirsi più facilmente nel mercato
del lavoro. È una strada lunga e difficile da percorrere e le persone da aiutare sono davvero
tantissime, ma con pazienza e determinazione, e con l’aiuto di tanti benefattori, si stanno
ottenendo ottimi risultati.
Il 28% della popolazione del Jharkhand è di origine tribale. Nel territorio di questo stato vivono molte etnie differenti, ognuna con le proprie tradizioni. Anche i seminaristi e i sacerdoti
che gestiscono il progetto REDS sono tutte persone di diverse etnie indigene. Anche se non
vivono nei villaggi di provenienza dei loro gruppi etnici e, come tanti altri, sono cresciuti nella
realtà della città, è bello vedere come conservino comunque in maniera molto forte il senso
di appartenenza alla propria cultura tradizionale, facendo sì che questa non vada perduta.
E proprio per questo è stato possibile tornare una sera alla sede centrale del progetto REDS,
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dove ero ospite, e trovarmi nel mezzo di una festa di compleanno di uno dei sacerdoti, con una
trentina di invitati, tutti di etnia indigena.. e vederli ad un certo punto tirare fuori tamburi e
strumenti tradizionali e cominciare a cantare e a ballare in cerchio una canzone tradizionale
indigena, che tutte le tribù del Jharkhand conoscono! Ballare assieme a loro è stata una grande
opportunità per entrare a contatto con queste tradizioni, attraverso un mezzo – la musica – in
grado di creare vicinanza e unire tutti i popoli della terra, senza nessun confine.
Anche nel Jharkhand ho avuto modo di visitare alcuni piccoli villaggi, sperduti in mezzo alla
campagna o alla giungla. È un ambiente diverso rispetto al Gujarat, con problematiche differenti. Come le cariche di elefanti che attaccano i villaggi, distruggendo case e raccolti. Oppure
i piccoli gruppi di guerriglieri maoisti che rendono molto pericoloso il passaggio in alcune
zone dopo il tramonto. Tuttavia, i sorrisi e il grande senso di ospitalità di questa gente è lo
stesso che ho trovato dall’altro lato dell’India. Nel nostro mondo moderno occidentale spesso ci
dimentichiamo del grande valore che hanno i contatti umani. La nostra società è improntata
sull’individualismo e la competizione e più abbiamo e meno siamo disposti a condividere... lo
facciamo per cultura, in maniera automatica. Le persone che non hanno quasi nulla, invece,
comprendono il reale valore dei legami umani, l’importanza dell’aiutarsi l’un l’altro ad affrontare una vita che riserva ogni giorno delle prove molto ardue. Non potrebbero darci una
lezione di vita più grande.
NEW DELHI
Capitale dell’India. Altra megalopoli, altra marea umana, altro caos. Forse un po’ più contenuto rispetto a quello di Mumbai, ma pur sempre caos.
A New Delhi il mio viaggio ha assunto alcuni aspetti un po’ più turistici: dall’imponente Taj
Mahal, ai templi induisti, agli splendidi resti archeologici del periodo imperiale musulmano,
posso dire di aver svolto il mio dovere di visitatrice della capitale indiana!
Come a Mumbai, anche a New Delhi gli animali sono ovunque, anche in pieno ambiente
urbano. Gli indiani sorridevano sempre di fronte al mio stupore ogni volta che immortalavo
con una foto una mucca in mezzo al traffico cittadino! Per noi città e natura sono due mondi
separati, per loro ambiente urbano e ambiente naturale sono fusi in un’unica, caotica entità!
Animali in città
I FRATELLI DIMENTICATI - 7
Le grandi città sono per definizione degli ambienti dinamici, ricchi di possibilità, sempre in
pieno fermento. Ma, in mezzo a tutto questo movimento, ci sono anche tante persone che
vivono ai margini, i poveri, gli invisibili, quelli che per la società semplicemente non esistono.
Tanti, troppi di questi sono bambini. Padre George e i suoi confratelli gestiscono a New Delhi
Ashalayam, una casa di accoglienza per bambini di strada. Sono bambini orfani, o scappati a
situazioni familiari difficili, o bambini che, arrivati a New Delhi con la loro famiglia, si sono
persi nell’immensità della megalopoli. Gli operatori del centro fanno tutto il possibile per rintracciare i loro genitori ma, in alcuni casi, questo non è in nessun modo possibile. I bambini
entrano allora a far parte della grande famiglia di Ashalayam, dove trovano l’affetto e il calore
che non possono più trovare nella loro famiglia naturale.
Ho vissuto una settimana a stretto contatto con i 70 bambini e ragazzi ospiti del centro. Ho
sentito le loro storie, ho osservato le loro
giornate, ho toccato con mano l’entusiasmo che li spinge ad andare avanti, a
cercare di crearsi un futuro. Con alcuni
di loro rapportarsi non è così semplice.
La vita di strada ti cambia per sempre,
fa sì che diventi molto difficile poter
dare la propria fiducia a qualcuno.
Gli operatori del centro sono impegnati ogni giorno per cercare di capire
i bisogni dei ragazzi e trovare la giusta
chiave di comunicazione per poter entrare in pieno contatto con loro.
Anarjeet è un ragazzo di 23 anni che
vive ad Ashalayam da quando ne aveva Bambini ospiti di Ashalayam
6. È stato una delle mie guide attraverso
le strade di New Delhi. Un ragazzo gentile, educato, rispettoso. Grazie all’aiuto di Ashalayam
è riuscito a completare i suoi studi e ora frequenta la facoltà di Informatica all’università.
È molto felice delle possibilità che la vita gli sta offrendo, anche se nel suo sguardo serio si
intravede l’ombra di un passato che lo segnerà per sempre. Mentre mangiamo seduti su una
panchina in una piccola piazza di New Delhi, il suo sguardo si fa improvvisamente più scuro.
Nella piazza, diversi mendicanti vestiti di stracci chiedono l’elemosina ai passanti. Anarjeet
mi dice che, tanti anni fa, quando era bambino, anche lui era uno di loro. Anche lui viveva per
strada, ad un’età in cui i bambini sono piccoli anche per andare a scuola e dovrebbero pensare
solo a giocare e divertirsi. Anche lui chiedeva l’elemosina per guadagnare pochi spiccioli per
sopravvivere, senza nessun adulto che si prendesse cura di lui. Non si ricorda nulla della sua
vita precedente, quando ancora viveva nello stato del Bihar assieme alla sua famiglia, se non
qualche flash. Le ferite del passato fanno ancora male, ma Anrjeet guarda avanti, ed è grato
per quello che ora ha. Non dimenticherò mai la fierezza di quello sguardo e la grande forza
interiore di questo ragazzo, provato dalla vita ma in grado di riscattarsi e di guardare al futuro.
Le realtà con cui sono entrata in contatto durante questo viaggio sono dure, a volte ai limiti
della sopportazione umana. Ma è stato bello vedere come i tanti progetti in atto stiano un po’
alla volta restituendo a tante persone la possibilità di vivere in maniera migliore.
È grazie all’impegno di persone come suor Nancy, come Padre Christu Das, come Padre George e tanti altri, che gli invisibili possono finalmente far sentire la propria voce e ritrovare la
speranza, quella speranza che la vita sembrava aver loro negato.
I FRATELLI DIMENTICATI
LA NOSTRA FONDAZIONE
La storia di Mana
di Padre S. Christu Das
Mana è una ragazza che appartiene alla tribù Warli, nella sua famiglia sono in tre figlie e
lei è la sorella maggiore.
Ha studiato ad Ashadeep, Fulwady, fino alla classe 12a e poi per 8 mesi ha proseguito con
un corso professionale di taglio e cucito a Baruj in un istituto di suore.
È tornata al villaggio d’origine dove ora insegna sartoria alle donne. L’aula polifunzionale
del villaggio ha sei macchine da cucire e sono in 15 donne a frequentare le lezioni.
Il corso dura 3 mesi e imparano a realizzare borse, vestiti, pantaloni corti e alla fine abiti
completi per ragazze e ragazzi. Contribuiscono con una quota mensile di Euro 1,41. Questo è il primo gruppo. C’è la possibilità che queste donne guadagnino qualcosa con il
mestiere imparato dall’entusiasta Mana.
Lei guadagna 21,13 Euro al mese. Sta cercando di acquistarsi una macchina per cucire
indumenti per il villaggio.
È bassa, è molto intelligente e sprizza sicurezza da tutti i pori. Ha il desiderio di istruire le
più giovani e vuole che i bambini del villaggio si emancipino tramite l’istruzione.
Nel tempo libero insegna anche ai bambini senza alcun compenso. Vuole restituire quanto
ha ricevuto tramite questo servizio per i più giovani.
Aiuta inoltre la famiglia con i suoi piccoli guadagni soprattutto il fratello, Nitesh, che frequenta ingegneria a Baroda.
Il programma di sostegno a
distanza ha fatto meraviglie
nella sua vita e sarà eternamente grata ai sostenitori e
alla Fondazione Fratelli Dimenticati. La sua determinazione mentre cresce nella
vita è di aiutare gli altri e di
prendersi cura della famiglia
che avrà una volta sposata.
Mana è un modello nel villaggio per il cambiamento
di atteggiamento che l’istruzione produce quando si è
aperti ai miracoli.
Bambina a lezione
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LA NOSTRA FONDAZIONE
LA NOSTRA FONDAZIONE
MALARIA? NO GRAZIE
Notizie da Burudih-Kochang
Notizie da Dorma
di Padre Alphonse Aind SJ
di Padre Bigit Bage
Cari amici,
è finito l’inverno ed è iniziata l’estate. Ci
sono stati dei bei acquazzoni che hanno
abbassato la temperatura e dato sollievo
dal caldo torrido, ma a causa della pioggia
le coltivazioni estive sono rovinate e i contadini subiscono perdite ingenti. È la loro
fonte di sostentamento. Sono scoraggiati.
Il governo sta cercando di aiutarli a riprendere la normalità e il lavoro offrendo semi,
concime e fondi per risollevarli.
Gli studenti hanno lavorato sodo per riuscire al meglio, il risultato è del 100%. Gli
insegnanti li hanno aiutati ad affrontare gli
esami e ora sono pronti, grazie al loro duro
lavoro, ad iniziare le classi 11a e 12a.
Il preside e gli insegnanti sono contenti e li
incoraggiano.
Anche i bambini sostenuti vanno bene.
Hanno tutti superato l’esame annuale. Per
tutti gli studenti si tengono lezioni di recupero. Durante una funzione in parrocchia si
sono esibiti in una danza di gruppo apprezzata da tutti. Provano a fare del loro meglio
in ogni ambito.
Di recente c’è stato il terremoto nel vicino Nepal, molte case sono state distrutte e molte persone hanno perso la
vita. I bambini hanno contribuito con
qualche offerta che abbiamo inviato per
le opere di soccorso della popolazione
colpita. Questa è la generosità dei nostri
bambini del centro Dorma. Allo stesso
modo in cui ricevono aiuto, anche loro
allungano la loro mano per aiutare chi
ha bisogno.
Per prima cosa vi esprimo la mia più profonda gratitudine perché vi siete presi a
cuore la salute dei nostri ragazzi donandoci
le zanzariere.
Burudih-Kochang si trova a 45 km da
Khunti (Stato del Jharkhand). Dista 16 km
da Bandgaon ed è collegato attraverso una
strada che è per metà asfaltata. Bandgaon è
l’unico mercato per ogni transazione commerciale. Settimanalmente vi si svolge un
mercato ed è anche una succursale della
polizia.
La maggior parte delle persone dipende dal
mercato di Bandgaon per acquisti e vendite. A Birbanki si svolge un altro mercato
settimanale e si trova a 10 km da Burudih-Kochang. Solo poche persone frequentano questo mercato. C’è anche un piccolo
mercato nel villaggio di Kochang ma qui
non sono disponibili neanche beni primari,
nemmeno i vestiti. Per vestiti e medicine le
persone devono andare a Murhu che dista
34 km.
L’area è priva di centri sanitari e medicinali.
La maggior parte della popolazione dipende
da medicinali forniti dal distretto, esorcismi
e superstizioni. Questa è una zona molto
soggetta a malaria. La maggior parte della
popolazione è povera, analfabeta, dedita
all’alcol e sotto la minaccia dei terroristi
naxal. Non conoscono nemmeno le regole
basilari per una buona igiene, per questo
molto spesso si ammalano. A causa di tutte
queste ragioni il tasso di morti premature è
molto alto nella zona.
Povertà e scarsa consapevolezza dell’importanza dell’istruzione, inducono i genitori a
non mandare i figli a scuola. Burudih-Kochang è l’unica scuola buona ed economicamente accessibile in quest’area. Abbiamo
anche un ostello, ma anche quello per gli
stessi motivi di prima non viene frequentato. Ovviamente le tasse scolastiche sono
le più basse perché le famiglie altrimenti
non potrebbero affrontare tale spesa. Fanno
molta fatica a mandare i figli a scuola e
pochi bambini riescono ad usufruire dell’ostello che ha una capacità di 40 posti.
Il vostro aiuto per fornire zanzariere agli
ospiti dell’ostello è stata una boccata d’ossigeno che sta facendo comprendere ai
ragazzi l’importanza dell’utilizzo della zanzariera.
Le stanno usando per la notte e fino ad ora
nessuno ha contratto la malaria o altre malattie. La consapevolezza dell’importanza
dell’igiene personale e dell’uso della zanzariera stanno crescendo.
Vi ringraziamo molto per il vostro prezioso
aiuto.
Distribuzione zanzariere
Ragazzi del centro Dorma
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I FRATELLI DIMENTICATI - 11
LA NOSTRA FONDAZIONE
Notizie da Khondhar
Perché fare regali inutili?
Aiutaci a realizzare i sogni di tanti bambini!
di Padre George Khalkho
Cari amici,
La scuola media che gestiamo comprende classi fino all’ottava e i bambini che la frequentano sono per la maggior parte tribali o di classi sociali basse.
I nostri bambini provengono da famiglie veramente povere provenienti da zone rurali che
non possono permettersi di acquistare le zanzariere.
Al momento ci sono 75 bambini di cui 35 maschi e 40 femmine. Le bambine sono accudite
dalle sorelle francescane, i bambini dal parroco. Padre Tomy ha distribuito 23 zanzariere ai
bambini e ha detto che le restanti verranno consegnate il prossimo anno. I nostri bambini
sono molto felici che alcuni di loro hanno ricevuto le zanzariere.
Vi siamo molto grati per l’aiuto che ci date nell’acquisto di zanzariere. I bambini che frequentano l’ostello provengono da villaggi remoti. Anche Khondhar è una zona in cui la
malaria è frequente e molte persone la contraggono ogni anno.
Ora, tutti i bambini che possiedono la zanzariera la usano quotidianamente e nessuno di
loro, quest’anno, ha contratto la malaria.
I ragazzi che usano la zanzariera stanno insegnando ai compagni della scuola, dell’ostello
e ai genitori, quanto importante sia il suo uso.
Grazie per il supporto e speriamo che anche gli altri bambini possano ricevere presto la
zanzariera.
Mondo
milioni di bambini nel
A causa della povertà
zione si
e la scuola, la situa
non possono frequentar
anche audiolesi.
aggrava se questi sono
a
mo destinato un’offerta
abbia
le
Per questo Nata
a favore
per il progetto
Fratelli Dimenticati
di
centro
dei piccoli ospiti del
dell’alfabetizzazione
gesto sarà
, convinti che il
Nandanagar in India
condiviso.
e ai bambini
per augurarti, insiem
È un regalo speciale
che, vitto
istruzione, cure medi
che potranno ricevere
e alloggio, un
BUON NATALE
it
www.fratellidimenticati.
andanagar
Aiuta i bambini audiolesi di N
pensato di farti un
Dimenticati, abbiamo
o Natale con Fratelli
In occasione di quest
fortunati:
meno
ini
bamb
ai
vita
rtante per salvare la
regalo speciale e impo
la
ZANZARIERA.
ria e a poter seguire
a non contrarre la mala
o di stoffa li aiuterà
Questo semplice pezz
ni scolastiche.
serenamente le lezio
nità dove la
una di quelle comu
Verrà destinata ad
quotidiano che causa
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malattia è ancor
molte vittime.
Malaria?
bimbi indiani diciamo:
Da parte nostra e dei
Natale.
Buon
riamo
augu
e
No, Grazie!
it
www.fratellidimenticati.
ri
Dona zanzariere per i dormito
Quanto siamo riusciti a fare è
anche grazie al tuo contributo!
12 - I FRATELLI DIMENTICATI
Aiuta i bambini audiolesi di Nandanagar
o dona zanzariere per i dormitori e riceverai
le pergamene che attestano questo tuo gesto.
Renderai felici non solo
tutti i tuoi amici e parenti ... anche i bambini.
I FRATELLI DIMENTICATI - 13
I FRATELLI DIMENTICATI
CURIOSITÀ DAL MONDO
CURIOSITÀ DAL MONDO
KERALA
CAPITALE DELLO STATO:
Thiruvananthapuram
SUPERFICIE: 38.863 km2
(Per fare un confronto: la superficie totale
dell’India è di 3.166.944 kmq, quella dell’Italia
è di 301.340 kmq!)
LINGUA UFFICIALE: Malayalam (Lingua ufficiale); Tamil, Tulu,
Konkani, Koraga, Inglese.
Lo Stato del Kerala si trova nell’India sud-occidentale e prende il suo nome da Kera, la
palma da cocco che in questa striscia di terra
cresce ovunque.
Il Kerala è uno degli Stati dell’India più avanzato in termini di benessere sociale e qualità
della vita. Il livello del sistema scolastico e
sanitario possono essere equiparati a quelli
occidentali.
Il Kerala è lo Stato indiano con il tasso di alfabetizzazione più elevato (oltre il 90% della
popolazione), gode anche della percentuale
più alta in termini di aspettativa di vita e del
più basso tasso di mortalità infantile di tutta
l’India.
VOCABOL...INDIA!
PANDIT parola sanscrita che
significa erudito, viene usata come
titolo onorifico.
14 - I FRATELLI DIMENTICATI
Tante manine alzate con allegria verso di noi, tra voci, canti e risate di bambini.
Ora provate ad immaginare la stessa scena immersa nel silenzio più completo. I bambini che frequentano il centro, infatti, sono audiolesi. Non sentono nulla, non conoscono il canto degli uccellini in primavera né la voce amorevole della mamma. Ma il
loro non è un limite insuperabile: ricevono un’istruzione che stimola gli altri sensi e
permette loro di diventare autonomi, ben inseriti nella società, capaci di usare la mani
per lavorare, esprimersi, abbracciare.
La percentuale di donne letterate è una delle
più alte in tutta l’Asia. Si pensa che questo sia
il motivo per cui le donne keralite godono di
una posizione privilegiata sia in famiglia che
nella società.
Lo Stato del Kerala è altamente urbanizzato ed
è al primo posto in India per ordine pubblico.
In Kerala Fratelli Dimenticati sostiene il centro di
Mannackanad, un istituto speciale per bambini audiolesi, e la missione di Thrissur.
A Mannackanad oltre alla scuola speciale e al convitto,
la struttura offre ambulatorio per bambini audiolesi
anche molto piccoli e servizio di terapia di logopedia.
È anche Casa di Formazione delle suore.
La scuola è riconosciuta dal Governo e le insegnanti
percepiscono lo stipendio statale. Il corpo docente è
composto da insegnati e suore che si sono specializzate per poter seguire bambini audiolesi. L’aiuto econo-
mico maggiore che il centro riceve proviene dall’estero,
nello specifico dalla casa Madre delle Piccole Apostole
della Redenzione e dal Sostegno a Distanza di Fratelli
Dimenticati.
La scuola del centro Mannackanad porta i bimbi fino
alla classe 10a, dopo di che vengono fatti uscire dal
progetto Sostegno a Distanza, anche se qualcuno di
loro rimane in contatto e passa spesso a trovare le
Suore.
Nella scuola, l’insegnamento specifico è di dizione
più che di linguaggio dei segni.
I FRATELLI DIMENTICATI - 15
I FRATELLI DIMENTICATI
LETTERE DAI BENEFATTORI
BREGANZE (VI)
I fanciulli della Prima Comunione dell’Unità Pastorale di Breganze e Maragnole ai
bambini del Nepal donano 1.500 Euro per
progetti di sviluppo del loro paese.
Dove c’è condivisione c’è SPERANZA.
Le Catechiste
SANT’ANGELO DI PIOVE DI SACCO (PD)
Noi insegnanti delle classi IV della scuola
primaria “Don Milani” di abbiamo inviato
un’offerta come donazione ai bambini per
l’acquisto di materiale didattico. Abbiamo
avuto questo pensiero per voi in occasione
della Prima Comunione che i nostri alunni
hanno ricevuto recentemente.
Sempre vicini a voi, vi ringraziamo per il
lavoro che effettuate nei confronti dei bambini lontani.
Un carissimo saluto.
Le insegnanti della “Don Milani”
Chi volesse corrispondere con la
comunità dove ha in corso il Sostegno
a Distanza è caldamente invitato a non
inviare direttamente denaro perché
difficilmente giungerà a destinazione. Le
offerte che noi inviamo periodicamente
per curare, mantenere, educare migliaia
di bambini e bisognosi, vengono inviate
alle comunità, mai ai singoli, e sempre a
mezzo banca.
Per quanto riguarda l’invio di pacchi,
informiamo che spesso arrivano vuoti
o incompleti. Molte volte il materiale
inviato non è materiale comune per
i luoghi di destinazione. È preferibile
un’offerta, e che il materiale sia
acquistato in loco dalla comunità per le
necessità effettive, evitando tra l’altro
le spese di spedizione che possono
essere destinate diversamente. Infine
ricordiamo che invii a singoli bambini o
famiglie creano invidie e differenze. In
ogni comunità i bimbi vengono trattati in
ugual misura e senza distinzione perché
i bambini sono molto sensibili a queste
differenze e per noi sono tutti uguali.
I fondi raccolti
per Emergenza Terremoto Nepal
sono stati utilizzati per fornire
tende e cibo in 35 distretti
BREGANZE (VI)
In questo giorno la nostra gioia è stata completata con il grande momento dell’incontro con il
Signore, nostra guida in questo cammino e per gli anni a venire; alla presenza di amici e famigliari
che hanno saputo rendere splendida la nostra festa: il 25° di matrimonio.
Per essere veramente completo questo giorno, vogliamo dare un contributo a chi non ha tutti
questi doni!
Nerina e Tony
16 - I FRATELLI DIMENTICATI
I FRATELLI DIMENTICATI - 17
NEPAL
Dopo il violento terremoto del 25 aprile
scorso, i Salesiani di Techo chiedono
aiuto per l’acquisto di kit scuola.
CHI VOLESSE CONTRIBUIRE PUÒ
SPECIFICARE NELLA CAUSALE:
KIT SCUOLA NEPAL
I FRATELLI DIMENTICATI
S.O.S. AIUTO
Sostegno agli studenti delle scuole primaria e secondaria
inferiore distrutte dal terremoto
Di Padre Jijo John SDB, Direttore Nepal Don Bosco Society
Le continue scosse che si sono verificate fino ad oggi rendono la gente molto insicura.
Tuttavia, l’aiuto offerto da molti donatori e dal governo, serve a ricostruire la fiducia nel
fatto di non essere soli.
La situazione traumatica porta i genitori a mantenere i propri figli a casa. I bambini non
vogliono andare a lezione in scuole devastate. A dire il vero, non vogliono nemmeno ricordare di essere mai stati in quelle scuole. Sono consapevoli che non vedranno mai più
le loro vecchie scuole. Non riescono a immaginare che siederanno di nuovo insieme, coi
loro compagni e i loro insegnanti. Hanno perso ogni speranza.
In alcuni luoghi, le lezioni vengono tenute nelle tende. Ma non tutti gli studenti vengono
a lezione. Alcuni non si sentono ancora abbastanza al sicuro ad allontanarsi dai loro genitori. L’impossibilità degli adulti a dare loro un senso di sicurezza nella struttura scolastica
ha come risultato l’abbandono dell’educazione. Ciò porterà ad un futuro precario per i
bambini e noi li aiuteremo a ritrovare la fiducia nella vita, riaccendere la speranza ed
assicurare loro un futuro felice.
La società di Don Bosco ha esperienza concreta nel settore dei giovani a rischio e opera in
Nepal da più di 10 anni. Crede che ogni bambino debba avere l’opportunità di sviluppare
i propri talenti al massimo del potenziale senza paura; che ogni bambino possa essere un
vero patrimonio per se stesso, per la sua famiglia e per la nazione intera.
Sono state individuate 49 scuole, fatto un veloce censimento subito dopo il terremoto e
identificato circa 7.000 studenti che hanno bisogno d’aiuto per tornare a scuola. Le loro
divise scolastiche, libri e cancelleria (penne, matite ecc.) sono rimaste sepolte sotto le
macerie e la pioggia, ed ora sono inutilizzabili. La fornitura di questo materiale sarebbe
d’incoraggiamento ai bambini per il rientro a scuola.
Ci viene proposto di fornire agli studenti le seguenti cose:
1. Pranzo al sacco
2. Divise scolastiche
3. Cancelleria
4. Zaini per la scuola
La distribuzione delle divise, cancelleria e zaini dovrebbe e potrebbe essere completata
presto. Proponiamo di provvedere supporto alimentare per circa 3 mesi. Ora di allora, il
governo sarà forse in grado di riprendere il loro programma alimentare di mezza giornata
per le scuole.
Questo aiuto ridurrà l’onere sui genitori dei bambini offrendo loro il necessario per la
scuola.
18 - I FRATELLI DIMENTICATI
I FRATELLI DIMENTICATI - 19
I FRATELLI DIMENTICATI
DALLE MISSIONI
Testimonianza post-terremoto Nepal
di Padre George Menamparampil Sdb
Sono Padre M.C. George Menamparampil,
Salesiano di Don Bosco Direttore di BoscoNet, nato in Kerala, Stato nell’estremo Sud
dell’India, ma ora appartenente alla Provincia Salesiana di Dimapur, nell’estremo
Nord-Est dell’India.
Gli ultimi sei anni li ho trascorsi a Delhi
dove mi è stato affidato il compito di iniziare un’operazione di raccolta fondi per
trovare le risorse economiche per poter offrire servizi ai più poveri ed in particolare
ai giovani. Le zone in cui opero sono principalmente l’India, lo Sri Lanka, il Nepal, il
Bangladesh e il Buthan. Quindi, quando è
avvenuto il terremoto in Nepal, BoscoNet
(l’organizzazione che ho fondato a New
Delhi) ha assunto il ruolo di coordinatore
per la risposta salesiana al disastro.
In questi giorni sono in Europa per incontrare i donatori che hanno supportato le
nostre attività di primo soccorso, per ringraziarli per l’assistenza immediata, la quale
ci ha permesso di salvare vite umane e per
il supporto che daranno nella fase di ricostruzione.
Nessuna delle istituzioni di Don Bosco in
Nepal è stata fortunatamente danneggiata
dal terremoto, sebbene due di loro fossero
proprio nell’area maggiormente colpita.
Così tutto l’aiuto che i salesiani hanno
dato è stato indirizzato alla popolazione, a
chiunque avesse bisogno, senza alcun tipo
di discriminazione per casta, religione,
sesso o età. Hanno ricevuto il nostro aiuto
unicamente perché ne avevano bisogno.
I Salesiani si sono concentrati esclusivamente nei villaggi, non nelle città. Molto
dei villaggi hanno ricevuto i primi soccorsi
proprio da noi altri, invece, sono riusciti a
farlo da soli in quanto realtà piccole.
Siamo stati invece pienamente attivi in
quella che potrebbe essere considerata la
seconda fase, la distribuzione di cibo e di
materiale per costruire dei rifugi temporanei per ripararsi dalla pioggia e dalle basse
temperature notturne. Abbiamo iniziato
consegnando ad ogni famiglia una piccola
scorta alimentare. Ma quando abbiamo
avuto la disponibilità economica sufficiente,
abbiamo provveduto a distribuire scorte di
cibo per almeno cinque giorni alla volta.
Contemporaneamente abbiamo distribuito teli di plastica come rifugi temporanei,
seguiti da teloni cerati ed infine da lamiere
zincate.
La vita è ora tornata più o meno alla normalità. I turisti stanno cominciando a ritornare, anche se in numero inferiore. La
gente ha ripreso a coltivare i campi come
prima. Molte scuole hanno ricominciato
con le lezioni, nelle classi dove le scuole non
sono state danneggiate, oppure per i meno
fortunati, in tende o in alcuni casi sotto gli
alberi o in qualche casa privata. Banche,
hotel, ristoranti, negozi…hanno ripreso le
attività. Bus e macchine stanno circolando.
Le macerie dei monumenti storici collassati
sono state rimosse.
Molte persone dei villaggi colpiti stanno
ancora vivendo nei rifugi temporanei e
I FRATELLI DIMENTICATI - 21
DALLE MISSIONI
ciò non è piacevole in quanto la stagione
delle piogge è arrivata. La ricostruzione è
iniziata, ma in modo limitato a causa della
pioggia. La gente ha ammassato tutto ciò
che possedeva (mobili, letti, utensili da
cucina, vestiti) nei piccoli rifugi che sono
stati creati. Quando possibile trascorrono
il tempo fuori all’aperto per cucinare, studiare ecc… molte famiglie condividono lo
stesso rifugio.
Si stima che circa 2.000 scuole sono collassate del tutto o in parte, o sono danneggiate
e i bambini sono molto spaventati nel dover
rientrare negli edifici. Ci sono scosse di assestamento quasi tutti i giorni e ciò non
aiuta a ricostruire la fiducia.
I Salesiani vogliono concentrarsi sui bambini, i giovani e la loro istruzione:
1 -Vorremmo assicurarci che i bambini
non abbandonino la scuola. Vogliamo
fornire a quanti più bambini possibili
ciò che serve perché continuino a studiare (libri, uniformi scolastiche, cancelleria, cartelle e se possibile anche la
merenda per qualche mese)
2 -Vorremmo ricostruire quante più scuole
possibili o riparare quelle danneggiate.
In Nepal ci sono 4 tipi di scuola, la primaria (fino alla classe V), la media (fino
alla classe VIII), la secondaria inferiore
(fino alla classe X) e la secondaria superiore (fino alla classe XII). Ogni scuola
necessita di una stanza per ogni classe,
più una stanza per lo staff, una stanza
per la direzione, una stanza polifunzionale, i servizi e una cucina/magazzino.
3 -Vorremmo aiutare i giovani senza lavoro (spesso chi ha abbandonato la
scuola) attraverso corsi di formazione
nel settore dell’edilizia, della carpenteria, dell’idraulica, dell’elettrotecnica.
22 - I FRATELLI DIMENTICATI
DALLE MISSIONI
I ragazzi così formati possono essere
quelli che ricostruiranno le scuole o le
case e avranno un impiego per molti
anni a venire.
4 -Vorremmo formare le donne e le ragazze e renderle autosufficienti e capaci
di generare reddito così da non dover
emigrare dai propri villaggi o cadere vittime di traffici fuori dal paese.
Siamo aperti a ricevere idee, suggerimenti,
critiche per il miglioramento dei nostri servizi. Chiediamo anche assistenza tecnica e
finanziaria per tutto quello che stiamo tentando di fare per la popolazione colpita dal
terremoto.
Grazie ancora a Fratelli Dimenticati e a
tutti i benefattori che hanno risposto immediatamente e generosamente alla nostra
richiesta di aiuto senza attendere troppe
formalità. Vi promettiamo che riceverete
report, documenti contabili, foto e video di
ciò che è stato fatto grazie all’aiuto ricevuto
da tutti voi.
Ora che l’emergenza è finita, vi invitiamo a
visitare il Nepal e girare con noi per vedere
ciò che stiamo facendo e condividere con
voi idee ed emozioni.
Distribuzione riso
Storie di cambiamento
di Padre Christu Das
Padre Christu Das, Direttore di SIGN (Social Initiatives for Growth and Networking)
è da sempre impegnato nella promozione di
corsi e seminari sull’agricoltura sostenibile
a favore dei contadini del Jharkhand (Stato
a nord-est dell’India). Ha inviato queste testimonianze di successo di agricoltori che,
avendo partecipato ai corsi e avendo messo
in pratica quanto appreso, hanno visto crescere esponenzialmente i frutti del proprio
raccolto e sono stati in grado di trovare così
una fonte di sostentamento per se stessi e
per le proprie famiglie, oltre che rappresentare degli esempi virtuosi per gli altri.
Grazie ai fondi raccolti durante la campagna FOCSIV “Abbiamo riso per una cosa
seria” a sostegno dell’agricoltura familiare
nei paesi del Sud del mondo (a cui anche
Fratelli Dimenticati ha aderito), altri 100
agricoltori sono stati formati sull’utilizzo di
pratiche agricole all’avanguardia ed eco-sostenibili e contribuiranno a loro volta a creare sviluppo e ricchezza nelle aree rurali e
spesso arretrate dove vivono.
1. I frutti della coltivazione SRI (Sistem of
Rice Intensification) a Saidup, Diocesi di
Daltonganj
Michael Hembrom e suo figlio Tarcitius
Hembrom sono membri del Kisan Samiti
(associazione di contadini) nel villaggio di
Saidup. Hanno partecipato al corso di formazione sul metodo di coltura SRI tenutosi
ad Hazaribag e ad un gruppo di studio a
Barwadi. Il loro entusiasmo li ha portati ad
utilizzare il metodo SRI nella coltivazione del
riso in ½ ettaro di terreno. Il risultato è stato
molto soddisfacente. Prima riuscivano ad ot-
tenere circa 2.000 kg di riso, mentre col metodo SRI sono riusciti a produrre 35.000 kg di
riso. Lui e la sua famiglia sono estremamente
felici e tutti insieme si sono uniti ai contadini
durante la visita a Plandu, in occasione di
un’esposizione organizzata nell’ambito del
progetto per tutti i partner.
Coltivatore coinvolto nel progetto
Surendra Singh ha fatto la storia nella zona
in cui vive ed è stato riconosciuto come il miglior agricoltore dell’anno. Ha usato il metodo
SRI in un’area di poco meno di 1 ettaro. Tradizionalmente aveva bisogno di 35 kg di semi
di riso per coltivare quest’area di terreno. Col
metodo SRI ha usato solo 2½ di kg di semi.
Non ha utilizzato alcun concime chimico ma
solo il concime organico preparato da lui. Ha
proceduto per tre volte a fare il diserbo, con
l’aiuto della macchina per diserbare, mentre
nessun altro lo ha fatto più di due volte. Il
risultato è stato una coltura eccezionale. Solitamente otteneva 7-10 quintali di riso, menI FRATELLI DIMENTICATI - 23
DALLE MISSIONI
tre con il metodo SRI è riuscito ad ottenere
35 quintali. Tanto di cappello per Surendra
Singh, un semplice contadino.
Bodi Singh ha coltivato con il metodo SRI
solo un piccolo appezzamento di terra,
usando ½ kg di semi di riso, mentre prima ne
utilizzava quasi 8 kg. Il risultato ottenuto è il
doppio del raccolto che otteneva prima. Così
pure Nicholas Kandulna, che ha ottenuto 2
quintali in più di prima. Entrambi avevano
più o meno la stessa esperienza.
Rahil Barla è una donna imprenditrice. Coltiva la sua terra con il metodo SRI; produce
concime organico e lo vende; è molto attiva
nel gruppo di donne Chameli in quanto ne è
il tesoriere; alleva 7 maiali a scopo di reddito.
Lei dice che il progetto è diventato una grande
opportunità nella sua vita e nella vita del villaggio. C’è grande cambiamento nel modello
di comportamento delle donne. Anna Dodrai
è un’altra persona che ha raccolto 12 quintali
di riso al posto di 6, coltivando 1 acro di terra
col metodo SRI. Le donne sono in marcia.
DALLE MISSIONI
l’anno scorso. Il progetto NRM (Natural
Resource Management) ha determinato un
cambiamento nel suo modo di pensare. Ha
iniziato a partecipare alle riunioni del villaggio e ai programmi di formazione. Ha inoltre
frequentato il programma di formazione organizzato da SIGN a Ranchi. Era ben motivato e ispirato da quanto appreso nel corso
di questi seminari. Ha intrapreso la coltivazione dei pomodori in mezzo acro di terreno
con il metodo del terrazzamento. Ha investito
(€ 8,60) in sementi e fertilizzanti ed ha iniziato a guadagnare (€ 7,15) a settimana. Ora
non deve più scappare in Gujarat in cerca di
un lavoro. Egli è economicamente indipendente e contribuisce al mantenimento della
propria famiglia.
2. Portare il Gujarat a casa
Sanatan Dang, 22 anni, dopo aver finito gli
studi, è andato in Gujarat per guadagnarsi
da vivere. È stato lì per 2 anni ed è tornato
Campo di riso
Coltivazione piante di pomodori
24 - I FRATELLI DIMENTICATI
3. Francis impara il cammino verso la prosperità
Francis Guriya appartiene alla comunità di
Purani Basti. Ha due figli e una figlia. La
sua famiglia è molto povera. Per affrontare i
problemi finanziari è andato nello Stato del
Kerala in cerca di lavoro. Lì, ha lavorato per
due anni alle dipendenze di un unico proprietario terriero. Francis lavorava sodo ed
era molto fedele al suo padrone. Vedendo la
sua onestà e il suo impegno, Francis ha ricevuto molto apprezzamento da parte del proprietario terriero. Di certo gli Adivasi (etnia
locale) sono noti per la loro onestà e il duro
lavoro.
Un giorno, mentre stava lavorando, il proprietario gli chiese quanta terra possedesse.
Francis gli rispose che possedeva otto ettari
nel suo villaggio natale; il padrone ne fu
molto stupito e gli disse che non avrebbe più
dovuto chiamarlo “Signore” in quanto lui
possedeva solo cinque ettari di terreno, mentre Francis ne aveva otto. Francis, a sua volta,
era sorpreso ed ha realizzato la sua stupidità
nell’essere povero e patetico quando era il
proprietario di 8 ettari di terreno! Il suo padrone gli disse di tornare al suo villaggio e
prendersi cura della terra così che lei potesse
prendersi cura di lui e della sua famiglia.
È tornato al suo paese dopo aver guadagnato
qualche soldo. Ha frequentato i corsi di formazione ed ha imparato a conoscere le tecniche di coltivazione del riso. Quest’anno ha
implementato la coltivazione del terreno ed il
risultato è davanti ai suoi occhi. Lui è molto
contento di vedere i raccolti abbondanti.
Vuole anche eccellere nella coltivazione di ortaggi. Vuole ringraziare il suo vecchio datore
di lavoro che gli ha aperto gli occhi e ringrazia
anche per il programma di formazione che gli
ha mostrato la via.
4. Hanno assaporato lo sviluppo
Il villaggio di Dahwa, si trova nel distretto di
Hazaribag ed è situato a 25 chilometri ad est
dal nostro centro di Jan Vikas Kendra, nel bel
mezzo della foresta. Ci sono 31 famiglie che vi
risiedono e tutti appartengono alla tribù Santhal. Nessun funzionario governativo si preoccupa di visitare il villaggio o mostra alcuna
Famiglia intenta nella raccolta di ortaggi
preoccupazione per il loro sviluppo. Le persone dipendono principalmente da occupazioni saltuarie e dalle coltivazioni stagionali.
Poiché sono arretrati e poveri, il loro reddito
pro capite è molto basso.
Oggi, con il completamento delle attività
di NRM (Natural Resource Management)
come i serbatoi per la percolazione e il terrazzamento delle coltivazioni, questo villaggio sta camminando verso lo sviluppo e il
progresso. A causa della mancanza di pioggia e di mezzi per l’irrigazione, le persone
non erano interessate alla coltivazione. Ora,
dopo la disponibilità di impianti idrici, sono
Raccolta pomodori
I FRATELLI DIMENTICATI - 25
DALLE MISSIONI
molto felici e stanno programmando le coltivazioni due volte l’ anno. Allo stato attuale,
stanno coltivando riso, grano, verdure come
melanzane, cipolle, patate e senape. Grazie
alla crescita della produzione di verdura e
cereali, non necessitano più di spostarsi per
trovare lavoro. Il tasso di emigrazione si è
ridotto considerevolmente nell’area. Il sistema adottato dagli abitanti del villaggio
è davvero molto buono e utile al benessere
di tutti. Sono fiduciosi che la coltivazione il
prossimo anno andrà ancora meglio. Hanno
assaporato lo sviluppo e vogliono progredire
ancora di più.
5. Dove c’è una volontà, c’è una via
Sri Niraj Mundu vive nel villaggio di Jobe
con la sua famiglia. Ha due figli che ama
tanto e ha sempre preoccupazione per loro
e il loro futuro. Ma aveva paura di non essere in grado di guadagnare a causa della carenza di terreno da coltivare e la mancanza
di competenze. Nonostante tutte le avversità
era un contadino che lavorava sodo e che sognava di garantire un futuro ai suoi bambini, fornendo loro una buona educazione,
ma economicamente era in difficoltà. Ha
frequentato i corsi di formazione in SRI (System of Rice Intensification) per imparare a
coltivare il riso e altre colture. Era molto impressionato dal metodo SRI e si sentiva fortunato ad avere l’opportunità di partecipare
a questa particolare formazione. Nonostante
avesse deciso di adottare sistematicamente
questo metodo, aveva ancora un sacco di
dubbi se questa tecnica avrebbe funzionato
o meno.
Quest’anno ha applicato il metodo su 1,5
ettari della sua terra. Era così sorpreso di vedere che la produzione di riso di questo anno
è stata 5 volte maggiore in confronto agli
26 - I FRATELLI DIMENTICATI
DALLE MISSIONI
anni precedenti. Così ha pensato di fare tutte
le colture col metodo SRI ed ha funzionato,
ottenendo una buona produzione. Il reddito
derivante dalle coltivazioni è aumentato e
così ha potuto anche risparmiare qualcosa.
È molto felice di poter mandare i suoi figli
a scuola.
La sua determinazione ha migliorato la sua
vita e tutto ciò perché ha sempre cercato la
buona occasione e quando l’ha avuta l’ha
colta.
6. L’uso corretto dei prodotti della foresta
Sagen è uno dei beneficiari diretti del progetto NRM. Ha partecipato attivamente al
programma di formazione organizzato dal
personale del progetto. Sagen mostra sempre molto interesse per la sua piantagione
in quanto è la migliore attività generatrice
di reddito. Ha scelto la coltivazione delle
piante di Mahua perché il sostentamento
delle tribù del luogo dipende totalmente dai
fiori e semi di Mahua per 3-4 mesi all’anno.
Tenendo presente il piano futuro di sostentamento economico ha piantato 34 alberelli
di Mahua. Questa iniziativa si è diffusa tra
gli altri agricoltori della zona interessata dal
progetto, i quali hanno a loro volta iniziato
a coltivare 10-15 alberelli.
7. La fiducia arriva con la pratica
Ramchandra Hembrom ha 35 anni ed è un
piccolo agricoltore. Appartiene alla comunità
Santhal e vive nel villaggio di Dahwa. Possiede circa 9.600 m2 di terra. La sua famiglia
è composta da 5 membri (moglie e tre figlie).
Aveva l’abitudine di vendere legna da ardere
nella città di Hazaribag. Beveva molto e la
sua condizione familiare era molto brutta.
Non era in grado di mandare le sue bambine
in una buona scuola. Poi ha deciso di lavo-
la guida tecnica; ha iniziato a coltivare nel
suo campo e la produzione è stata molto
buona; ha guadagnato più di 40 mila rupie
dalla vendita delle verdure. Poi ha acquistato
due bufali per il lavoro agricolo e ha preso 20
katta di terreno con un contratto di locazione
per la coltivazione di ortaggi. Guadagnando
più soldi ha potuto mandare le figlie nella
scuola di Dhawaiya per una migliore istruzione. Sta anche coltivando un orto in cui ha
piantato alberi da frutta e piante medicinali.
Attualmente sta conducendo l’attività agricola insieme a sua moglie. Entrambi stanno
anche allevando animali per aumentare il
reddito familiare. Ramchandra sta progettando di prendere 4 ettari di terreno in affitto per la coltivazione di ortaggi. Ritiene
che l’agricoltura sia un buon affare e che il
ritorno economico sia molto alto. Ha imparato e adottato tecniche scientifiche per ridurre al minimo i rischi. Ramchandra dice:
“Se l’uomo è in sintonia con la terra, può
fare tutto quello che vuole. La terra è una
risposta ad ogni domanda; hai solo bisogno
di lavorare su di essa.”
Ramchandra e il suo raccolto
Piante di Mahua di Sagen
rare come operaio a paga giornaliera, ma
anche lì non ha ottenuto un lavoro regolare.
Jan Vikas Kendra ha avviato un centro di
orientamento per gli agricoltori del villaggio
di Dahwa e Ramchandra è diventato membro del centro. Ha ricevuto formazione sulla
coltivazione di ortaggi e sulla gestione del
terreno e delle sostanze nutritive. Ha deciso
di lavorare sodo nel suo campo per ottenere
più raccolto. Una volta che ha iniziato a lavorare sodo a poco a poco ha smesso di bere
alcolici. Ha ricevuto un piccolo aiuto iniziale
per la coltivazione di ortaggi come i semi e
Le offerte che riceviamo
per le SANTE MESSE
sono un aiuto prezioso:
vengono destinate
alle poverissime parrocchie
per poter far fronte
alle numerose esigenze
quotidiane.
I FRATELLI DIMENTICATI - 27
I FRATELLI DIMENTICATI
IL CAPPELLO MAGICO
Cuciniamo il Pongai
I LASCITI E LE DONAZIONI
SONO IL MODO MIGLIORE
PER AIUTARE LE PERSONE
PIÙ INDIFESE.
Vuoi provare
a cucinare il PONGAI
un tipico dolce indiano
di riso?
Ingredienti
5 tazze di latte
1 tazza di riso
50 g di zucchero di canna
1/3 di tazza di uva passa
1 tazza di mandorle sbucciate
1 pizzico di semi di cardamomo
1 pizzico di zafferano
Preparazione
Far scaldare il latte in una casseruola
e quando bolle versa il riso; cuociere
a fuoco bassissimo per circa un’ora e
trenta minuti. A questo punto, unisci tutti
gli altri ingredienti (la dose di zucchero
può variare a seconda dei gusti).
Prosegui la cottura per altre due ore,
sempre a fiamma dolce. Infine, versare
la crema ottenuta in una tortiera
precedentemente imburrata. Inforna a
180° per 20 minuti.
Servi il pongai immediatamente o dopo
averlo fatto un po’ intiepidire.
BUON APPETITO!
28 - I FRATELLI DIMENTICATI
Per info:
Tel. 049.597.1687 - Via P. Nicolini, 16/1 - Cittadella (PD)
I FRATELLI DIMENTICATI - 29
I FRATELLI DIMENTICATI
VIAGGI MISSIONARI DEL SORRISO
VIAGGI MISSIONARI DEL SORRISO
Saremo ospiti della diocesi di Kumbakonam,
che Fratelli Dimenticati ha aiutato contribuendo
con la realizzazione di diversi progetti dedicati
soprattutto alla fornitura di acqua potabile per
le scuole e della diocesi di Trichy.
Da Chennai a Thrissur
India del Sud dal 2 al 17 novembre
“L’India assale, prende alla gola,
allo stomaco.
L’unica cosa che non permette è di
restarle indifferente.”
(T. Terzani)
Il Viaggio Missionario del Sorriso 2015 porterà i nostri viaggiatori nelle bellissime zone del sud dell’India, in particolare negli stati del Tamil Nadu e Kerala.
Chi ha già viaggiato con noi ben sa che quello che
proponiamo non è un semplice tour, è un tuffo in una
realtà estremamente diversa rispetto a quella a cui
siamo abituati.
L’India è un paese ricco di fascino, misticismo, bellezze naturali e monumentali, ma anche con enormi
contraddizioni e differenze sociali. Fratelli Dimenticati ritiene che sia indispensabile per chi decide di
visitare l’India di confrontarsi con entrambe le realtà.
Per questo motivo, oltre alle principali mete turistiche presenti in Tamil Nadu e Kerala, verranno visitate anche le missioni dove Fratelli Dimenticati è
presente con il sostegno a distanza e con progetti.
Proprio in questi centri i partecipanti troveranno vitto
e alloggio, avendo così l’impagabile occasione di
immergersi nella realtà che quotidianamente vivono i nostri missionari e i bambini beneficiari dei
progetti di sostegno.
Il viaggio avrà inizio a Chennai (Madras) capitale
del Tamil Nadu, dove si potranno visitare i progetti
portati avanti dai salesiani (come i progetti di accoglienza dei bambini degli slum e i bambini di strada)
ma anche luoghi di interesse turistico come Fort St.
George, forte britannico edificato nel 1639 dedicato
a San Giorgio e oggi sede della camera legislativa
dello stato del Tamil Nadu e di un museo dove sono
esposti oggetti dell’epoca coloniale.
30 - I FRATELLI DIMENTICATI
Di grande interesse anche il tempio di Kapaleeshwarar, risalente al VII secolo d.C. consacrato al
culto di Shiva, le cui torri (gopularam) sono decorate
con un incredibile numero di sculture e il Tempio di
Parthasarathy, eretto nel XVI secolo e dedicato a
Krishna.
bini/ragazzi del centro Snehadeepthy, che offre a
chi è affetto da ritardi mentali la possibilità di studiare e imparare un mestiere. Sia la costruzione
del centro che il programma scolastico sono
progetti finanziati da Fratelli Dimenticati. Non
mancherà una visita alle bellezze del territorio e
forse anche una passeggiata a dorso di elefante!
I ragazzi di Kumbakonam felici per i nuovi servizi gienici
Tempio di Kapaleeshwarar
Ci si fermerà poi a Pondicherry, colonia francese
fino al 1954, per poi visitare i siti monumentali di
Gangaikondacholapuram (col suo tempio eretto nel
1044 e la sua torre vimana alta 55 metri), il santuario
di Shiva di Darasuram, con le sue statue di basalto
nero, e la città di Thanjavur, importante centro di arte
e architettura e sito dei Templi di Chola, considerati
patrimonio mondiale dell’Unesco ed in particolare
del tempio di Brihadishwara, costruito nell’anno
1000 e dedicato al dio Shiva e considerato il più bello
dell’India del sud.
Tempio di
Brihadishwara
L’ultima tappa in Tamil Nadu è Madurai, famosa
per il santuario Meenakshi Sundareshwara,
cinto da un alto muraglione con torri coperte
da sculture multicolori. A Madurai, le Suore
della Sacra Famiglia gestiscono una scuola
che arriva fino alla 5^ elementare, la “Bl. Peter
Nursery and Primary School”, costruita con il
contributo di Fratelli Dimenticati. È frequentata
da circa 300 bambini poveri dei dintorni, verso
le cui famiglie si rivolge l’apostolato delle suore.
Il viaggio proseguirà per lo stato del Kerala,
dove si sosterà ad ammirare le bellezze naturali
di Thekkadi e del suo insieme di lagune e canali
chiamato “Vie d’Acqua del Kerala”.
A Mannackanad si avrà modo di incontrare le
Piccole Apostole della Redenzione, le quali gestiscono una scuola speciale per bambini audiolesi dalla scuola materna alla classe 10a. Ultima
tappa del viaggio sarà Thrissur dove, accolti
dalle Samaritan Sisters, i viaggiatori potranno
incontrare delle persone “speciali” cioè i bam-
Bimba della scuola “Bl. Peter” di Madurai
Per informazioni:
049.597.1687 (Giulia)
mail: [email protected]
Ospiti di Mannackanad durante un’esibizione di danza
I FRATELLI DIMENTICATI - 31
INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 D.LGS. 196/2003
CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
I FRATELLI DIMENTICATI
Caro Benefattore,
MICROPROGETTI
ai sensi dell’art. 13 del Decreto Legislativo 196/2003 (Codice della Privacy), ed in relazione ai
dati personali, anche sensibili, di cui la Fondazione Fratelli Dimenticati onlus è in possesso, La
informiamo di quanto segue:
1. Finalità del trattamento dati: I Suoi dati personali saranno trattati, oltre che per adempiere
agli obblighi di legge, per i seguenti scopi: finalità benefiche svolte dalla Fondazione e connesse al sostegno a distanza; invio di materiale informativo (depliant, riviste, inviti ad eventi)
della Fondazione; invio di notizie sui progetti sostenuti grazie alle Sue donazioni.
2. Modalità del trattamento dei dati: Il trattamento sarà effettuato manualmente (ad esempio
su supporto cartaceo) e/o attraverso strumenti automatizzati (ad esempio utilizzando procedure e supporti elettronici) e comunque in conformità alle disposizioni normative vigenti in
materia. Il trattamento sarà svolto dal titolare e dagli incaricati del trattamento (collaboratori,
dipendenti e/o volontari), i quali operano sotto la diretta autorità del titolare ed hanno ricevuto,
al riguardo, adeguate istruzioni operative.
3. Conferimento dei dati: Il conferimento di dati personali è necessario per il conseguimento
delle finalità di cui al punto 1; il loro mancato, parziale o inesatto conferimento potrebbe avere
come conseguenza l’impossibilità di accettare la Sua domanda di sostegno a distanza e/o
l’impossibilità dell’invio di materiale.
4. Comunicazione dei dati: I dati personali comuni (ad esempio nome, cognome, indirizzo)
possono essere comunicati, in Italia e all’estero, per le finalità di cui al punto 1, a: aziende di
spedizione e smistamento; aziende di imballaggio/etichettatura; Istituti di credito; società di
assistenza hardware e/o software; centri di riferimento dei progetti di sostegno a distanza e, in
genere, a tutti quei soggetti cui la comunicazione sia necessaria per il corretto adempimento
delle finalità indicate nel punto 1.
Eventuali dati personali sensibili (ad esempio dati idonei a rivelare le Sue convinzioni religiose)
non saranno in alcun modo comunicati a soggetti esterni alla Fondazione.
5. Diffusione dei dati: I dati personali non sono soggetti a diffusione.
6. Diritto dell’interessato: L’art. 7 Codice della Privacy conferisce all’interessato l’esercizio di
specifici diritti, tra cui quello di ottenere dal titolare la conferma dell’esistenza o meno di propri
dati personali e la loro messa a disposizione in forma intelligibile; l’interessato ha diritto di avere
conoscenza dell’origine dei dati, della finalità e delle modalità del trattamento, della logica applicata al trattamento, degli estremi indentificativi del titolare e dei soggetti cui i dati possono
essere comunicati; ha inoltre diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettificazione e l’integrazione dei dati, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati
in violazione della legge; ha il diritto di opporsi, per motivi legittimi, al trattamento dei dati.
7. Titolare del trattamento: Titolare del trattamento è Fondazione Fratelli Dimenticati onlus con
sede legale in Via P. Nicolini 16/1 - 35013 Cittadella (PD), a cui potrà rivolgersi per esercitare i
diritti di cui all’articolo 7 del Codice della Privacy.
32 - I FRATELLI DIMENTICATI
FONDAZIONE
FRATELLI DIMENTICATI ONLUS
Operiamo sostenendo le Missioni o con inziative autonome
in India, Nepal, Nicaragua, Guatemala, Nord Messico e Haiti.
ISTRUZIONE
Sosteniamo l’istruzione e la formazione professionale di giovani perché in tutto
il mondo oltre 100 milioni di bambini in età scolare non frequentano la scuola.
La scolarizzazione viene promossa attraverso il Sostegno a Distanza, che è il
modo per permettere ai bambini di imparare a leggere e scrivere e quindi di offrire loro la possibilità di un futuro migliore.
Il Sostegno a Distanza è rivolto alle comunità: scuole, case famiglia, centri d’accoglienza, mai a un singolo individuo. Le comunità ospitano molti bambini e
aiutano tutti indistintamente, grandi e piccini, a raggiungere lo stesso livello di
benessere culturale e sociale. Ciò evita discriminazioni e complessi di inferiorità
in un tessuto sociale di per sé già debole.
SANITÀ
Sostenitamo annualmente diversi ospedali, lebbrosari, dispensari in India per
combattere le malattie della povertà.
Il personale specializzato non è solo impegnato nella distribuzione di medicinali
ma effettua soprattutto prevenzione
nei villaggi.
Contribuiamo anche con fondi sanitari in Nepal ed Haiti per le necessità
primarie.
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I FRATELLI DIMENTICATI - 33
MICROPROGETTI
MICROPROGETTI
Borsa di studio
Euro 258,00 annuali
Kit per la scuola (composto da quaderni,
matite e colori) e pagamento dello stipendio
insegnanti per i centri di Nandanagar e
Bongaigaon (India)
Euro 5,00
Sostegno a Distanza
Quota annua Euro 186,00
Quota mensile Euro 15,50
Casette per bisognosi in India
Euro 2.000,00
Dieta equilibrata per i bambini dei centri di
Mezquital e Guarderia Nazaret (Guatemala)
Euro 10,00
Zanzariera per i dormitori dei bambini in
India
Euro 7,00
Kit sanitario per pazienti affetti di tubercolosi
o di lebbra negli ospedali/dispensari di Vehloli,
Barala e Bokaro (India)
Euro 13,00 mensili
Cura completa per malaria nell’ospedale/dispensario di Dakaita (India)
Euro 50,00
Progetti
Quota libera
Offerte specifiche per progetto e offerte
libere permettono il mantenimento di
ospedali, dispensari, scuole di ogni grado,
laboratori professionali. Strutture indispensabili all’educazione e alla formazione.
I progetti sono proposti direttamente dai
Missionari locali, i quali si impegnano alla
regolare rendicontazione, vincolanti per l’inoltro dei finanziamenti.
DEDUCIBILITÀ FISCALE
Informiamo che “le liberalità in denaro o
in natura erogate da persone fisiche o da
enti soggetti all’imposta sul reddito delle
società in favore di organizzazioni non
lucrative di utilità sociale di cui all’art. 10
D.L. 460, nonché erogate in favore di associazioni di promozione sociale iscritte nel
registro nazionale previsto dall’articolo 7,
sono deducibili dal reddito complessivo
del soggetto erogatore nel limite del dieci
per cento del reddito complessivo dichiarato, e comunque nella misura massima di
Euro 70.000,00 annui”. Decreto Legislativo
35/2005 art. 14 onlus e terzo settore
Potete effettuare le vostre offerte con
carta di credito (dal nostro sito), con versamento in conto corrente postale o bonifico bancario (fiscalmente deducibili),
oppure direttamente presso le nostre filiali.
Kit sanitario per kala-azar (ciclo completo di
terapia, ferro e vitamine, alimentazione nutriente) negli ospedali/dispensari di Monigram
e Gokhla (India)
Euro 55,00
34 - I FRATELLI DIMENTICATI
I FRATELLI DIMENTICATI - 35
I FRATELLI DIMENTICATI
SEDE LEGALE E DIREZIONE
Cittadella (PD)
35013 Via Padre Nicolini, 16/1
Tel. 049 940.27.27 - Fax 049 597.28.08
[email protected]
c.c.p. 11482353
Filiale di Binasco (MI)
20082 Largo Loriga, 5
IBAN: IT08 O083 8632 5500 0000 0067 970
Tel. 02 900.936.71 - Fax 02 99.76.13.60
[email protected]
Filiale di Cittadella (PD)
35013 Via Indipendenza, 30
IBAN: IT38 E010 3062 5230 0000 2174 300
Tel. 049 940.11.05 - Fax 049 73.82.171
Negozio 049 597.29.70
[email protected]
Filiale di Melegnano (MI)
20077 Via Zuavi, 11
IBAN: IT89 C050 3433 3800 0000 0202 061
Tel. 02 983.25.83 - Fax 02 36.68.92.57
[email protected]
Filiale di Torino
10142 Via Val Lagarina, 4
IBAN: IT68 L020 0801 0540 0000 4882 108
Tel. 011 40.33.997 - Fax 011 02.68.282
[email protected]
Filiale di Lugano - CH
6900 Via Riva Caccia 1B
presso Avv. Livio Tumelero
UBS AG - Lugano - conto 247-734454
Tel. 0041.91.960.53.21
[email protected]
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