Progetto Educativo nidi

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Progetto Educativo nidi
Nidi d’infanzia
“Il grillo parlante” di Argenta
“ Margherita” di Bondeno
“C. Infanzia” “ S. Liberata” “Penzale” di Cento
“ Il veliero” di Mirabello
“ Gioco giocando” di Poggio Renatico
“ L’olmo” di Portomaggiore
“Il tiglio” di Sant’Agostino
Questo quadernetto
raccoglie il progetto
educativo dei Nidi d’infanzia del nostro
coordinamento pedagogico.
Pensiamo possa essere uno strumento utile
per farvi
conoscere meglio i significati
dell’esperienza che avete scelto di proporre al
vostro bambino o alla vostra bambina.
E’ una opportunità per riflettere insieme sulle
finalità e le strategie pedagogiche che
caratterizzano questa struttura e per definire
le linee di intervento comuni.
Ci auguriamo inoltre che sia un’occasione e
una proposta di confronto con voi genitori, per
approfondire e così migliorare la qualità del
nostro lavoro con i vostri bambini.
Le coordinatrici pedagogiche
Donatella Palchetti
Alessandra Rimondi
Progetto educativo
Le Finalità del Nido
Il Nido d’infanzia è un ambiente educativo
intenzionalmente
organizzato
per
corrispondere
positivamente sia alle esigenze di relazione e di gioco dei
bambini che accoglie, sia ai bisogni di sostegno alle
responsabilità dei genitori.
Gli spazi, gli arredi, i materiali e le proposte di gioco sono
quindi strutturati nei modi più favorevoli allo sviluppo della
relazione, della comunicazione e degli apprendimenti.
L’ambiente Nido è definito sia da spazi e oggetti funzionali,
rassicuranti e stimolanti, che da modalità di intervento
mirate a facilitare la prima separazione dalla famiglia come
ambito primario di esperienza del bambino.
Entrando al Nido un bambino trova un contesto diverso da
quello familiare che gradualmente diventerà altamente
significativo , del quale conoscerà poco a poco regole e
caratteristiche, contribuendo egli stesso, con le sue
richieste verbali e non verbali e le esigenze proprie della
sua crescita, a trasformarlo.
Per il bambino l’incontro con il Nido si configura come
un’esperienza complessa nella quale si intrecciano le
prime esperienze di separazione dalla figura primaria e la
costruzione di nuovi legami di relazione con altri adulti e gli
altri bambini.
Le fondamenta che reggono i significati intorno
all’esperienza del Nido sono costituite dalla alleanza
educativa che si instaurerà con la famiglia in funzione dei
bisogni del bambino: è fondamentale costruire un
rapporto Nido/famiglia fondato sulla fiducia e sulla
collaborazione per aiutare a crescere i bambini avendo
un progetto educativo condiviso.
Il Nido si presenta quindi come un contesto di relazioni
significative dove al centro c’è il bambino che, aiutato
dagli adulti che a vari livelli si prendono cura di lui,
sperimenterà le sue “prime volte”; saranno queste “ prime
volte” esperienze determinanti per mantenere vivo lo
stupore, la curiosità, il desiderio di incontrare il futuro, di
ripetere le esperienze e di andare oltre ad esse.
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Il nido e la
famiglia:
un’alleanza
educativa
Progetto educativo
Saper ascoltare al nido di infanzia significa anche poter
accogliere quei bambini che presentano situazioni di
disagio più o meno manifeste e, conseguentemente,
proporre sollecitazioni educative ed ambientali adeguate
che possano migliorarne la crescita favorendo
un’integrazione attenta fatta di sguardi competenti.
Infine il passaggio tra il nido d’infanzia e la scuola materna
è un momento delicato e prezioso nel percorso educativo
legato allo sviluppo e alla personalità del bambino.
Le coordinate pedagogiche per favorire il progetto ponte
Nido-Materna
si
realizzano
attraverso
incontri
programmati e documentati.
L'impegno è di individuare delle modalità che consentano
di organizzare il passaggio in maniera armonica,
approfondendo la riflessione sugli stili educativi, sui
momenti di verifica e valutazione e sugli strumenti di
documentazione.
Da diversi anni il nido e la scuola materna realizzano
iniziative tese al raccordo della progettualità educativa e
alla costruzione di un linguaggio comune, con percorsi di
aggiornamento tendenti ad omogeneizzare le proposte
educative nel rispetto delle fasce evolutive proprie dell'età
dei bambini nei due ordini di scuola.
Per favorire il confronto e dare maggiore impulso ad un
passaggio di “sapere sul bambino ” tra educatrici di scuole
diverse, si è costituita una Commissione Continuità tra il
nido le scuole dell’infanzia statali e private, con incontri
programmati per riflettere e sollecitare un confronto aperto
sulle modalità educative acquisite con il tempo, con
particolare riferimento alle proposte metodologiche,
didattiche, di verifica.
Un ulteriore obiettivo caldeggiato dalle educatrici è quello
di favorire momenti di incontro per agevolare l'interazione
fra i bambini del nido e la materna, individuando
esperienze comuni programmate.
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Saper
ascoltare….
favorendo
un’integrazione
attenta fatta
di sguardi
competenti.
Una
Commissione …
Per favorire la
continuità Nido
Materna.
Progetto educativo
L’INSERIMENTO
Per “inserimento” si intende quel periodo iniziale che il
bambino trascorre al Nido insieme ad un genitore o ad una
figura familiare.
Per il bambino la separazione temporanea dal genitore
non è di per sé traumatica purchè questa nuova
esperienza sia affrontata garantendo la massima
gradualità e continuità delle cure fra la famiglia e il
Nido.
L’inserimento al Nido pone quindi come primo obiettivo la
nascita di un nuovo legame a partire dalla temporanea
separazione dai genitori. Il nuovo legame proporrà e
sosterrà la relazione fra il bambino e il mondo. A questo
proposito è possibile dire che il nuovo ambiente-nido,
collocandosi spazialmente fuori dalla casa, svolge una
funzione importante nella costruzione del rapporto fra il
bambino e il mondo esterno.
Nel descrivere le esperienze dei bambini al Nido emerge il
senso di un percorso che va via via aprendosi e
arricchendosi di nuovi ambienti, nuovi giochi, di nuove
conoscenze: per mano dell’educatrice il bambino compie
un viaggio confermato dal genitore e sostenuto dal suo
sentirsi “unico” per le figure di attaccamento.
La funzione dell’educatrice
L’educatrice si presenta come un’esperta nel campo
educativo anche se inizialmente assume come unica
posizione quella di osservatrice; solo in un secondo
momento assumerà un ruolo attivo nella costruzione del
legame con il bambino e fra quest’ultimo e l’ambiente Nido.
L’educatrice entra in contatto con il bambino attraverso un
atteggiamento di gioco; a partire da ciò la relazione
diventa relazione di cura e può assumere i toni della
rassicurazione , della protezione, della fiducia.
Si possono individuare alcune parole chiave per definire il
percorso che definisce l’inserimento: Avvicinarsi,
Separarsi, Affidarsi, Appartenere.
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La nascita di un
nuovo legame
Progetto educativo
Sono concetti che esprimono la dimensione temporale e
quella spaziale della costruzione di un legame affettivo.
Sono parole che rivelano il senso del percorso di
inserimento nel suo divenire gradualmente.
Sono concetti che possono permetterci di rileggere
l’esperienza
di
inserimento
di
ogni
bambino,
rintracciandone il significato, la conquista, la crisi. Sono
parole per indicare che c’è un tempo per ogni cosa, e che
alla base di un legame affettivo si richiede un
atteggiamento paziente per accogliere e promuovere la
crescita.
Sono inoltre contenitori di bisogni e aspettative di tutti i
soggetti coinvolti nell’esperienza: ogni soggetto ha ruoli,
bisogni e compiti diversi.
AVVICINARSI sta ad indicare la necessità di costruire l’incontro fra i
genitori, il bambino e l’educatrice nel nuovo ambiente (la prima
assemblea, il colloquio,..) per poter creare il terreno del
SEPARARSI
ed AFFIDARSI (le prime due settimane di
inserimento).
APPARTENERE sta indicare il compiersi della relazione, il senso di
sentirsi per il bambino “dentro il faro”, il riconoscere il contesto come
un valido riferimento per il genitore.
La presenza di una figura familiare è la condizione
fondamentale affinché il bambino accetti con interesse e
curiosità il nuovo ambiente e sia disponibile a stabilire
nuove relazioni.
L’atteggiamento
del genitore
che si occupa
dell’inserimento del suo bambino sarà di “osservatore
partecipante”; la sua presenza rappresenta per il bambino
una base sicura che favorisce e media la nuova
situazione.
Il genitore sarà accolto all’interno della sezione in uno
spazio adatto, lasciando libero il bambino di giocare ed
esplorare l’ambiente ed interverrà, su richiesta del
bambino stesso o in caso di bisogno.
I momenti di cura del bambino (le routines: il cambio, il
sonno ecc.) per i primi giorni verranno gestiti dal genitore
e piano piano, se il bambino non mostrerà disagio, sarà
poi l’educatrice a prendersi
cura di lui.
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Il genitore : una
presenza
rassicurante
e
fiduciosa per il
bambino
Progetto educativo
Anche i primi allontanamenti del genitore saranno calibrati
in relazione alla possibilità per il bambino di sostenere tale
esperienza. Il genitore si allontanerà i primi momenti per
pochi minuti, per aumentare progressivamente e
gradualmente i tempi nei giorni seguenti.
Sarà la presenza rassicurante e fiduciosa del genitore che
legittimerà e renderà positiva l’esperienza del bambino al
Nido. Sarà l’atteggiamento di ascolto e di disponibilità
dell’educatrice, espressione del gruppo educativo, che
sosterrà il genitore in questa delicata esperienza.
Le modalità precise relative all’inserimento verranno
concordate con le educatrici
è comunque utile sottolineare alcune indicazioni, in
particolare……..
* E’ importante partecipare all’assemblea dei genitori
che verrà convocata per il mese di luglio
(appena concluse le pratiche relative alla graduatoria ed
alla definizione delle ammissioni).
* Le educatrici chiederanno un colloquio individuale ai
genitori prima dell'inserimento
del/della
bambino/a sarà il momento opportuno per
uno scambio di informazioni sulle
abitudini del/della bambino/a e sull'organizzazione del
Nido.
* E' indispensabile la presenza del genitore per le prime
due settimane di inserimento:
durante la prima settimana il genitore rimarrà al nido con
il/la proprio/a bambino /a
affinché l'ambientamento sia graduale e le educatrici
possano osservare
e conoscere le abitudini del/della Vostro/a bambino/a;
nella seconda settimana il genitore inizierà a salutare il
proprio bambino e ad allontanarsi
dalla sezione rimanendo comunque disponibile a
rientrare.
Naturalmente queste indicazioni verranno adeguate ai
bisogni di ogni singolo bambino dalle
educatrici in accordo con i genitori.
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Progetto educativo
* E’ importante che almeno per le prime quattro settimane
i bambini frequentino il Nido fino
alle ore 13. Questa scelta garantisce una maggior
gradualità nell’ambientamento e aiuta
il/la bambino/a ad affrontare questa nuova esperienza.
Ogni genitore considererà con le educatrice le reazioni
del/della bambino/a al
fine di completare la frequenza per l’intera giornata.
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Progetto educativo
LA PARTECIPAZIONE DEI GENITORI
Il Nido è un’esperienza educativa che coinvolge nello
stesso modo i bambini i genitori e le educatrici. Vogliamo
così sottolineare il fatto che il nido non è solo un luogo
esclusivo per il bambino, è anche per gli adulti, uno
spazio in cui potersi incontrare per parlare insieme di
educazione e di proposte educative.
Il primo obiettivo che deve impegnare noi educatori è
quello di arrivare a definire in che modo il Nido e la
famiglia devono integrarsi per sostenere il percorso di
crescita del bambino: è infatti indispensabile che il
bambino non riceva messaggi educativi contraddittori o
contrapposti, e che gli adulti, genitori ed educatori,
rispondano ai suoi bisogni ed alle sue richieste in modo
coerente ed in buona sintonia.
Il Nido intende offrire ai genitori uno spazio di ascolto
e di confronto al fine di sostenere la famiglia nel suo
compito educativo.
Crediamo che per favorire un buon ambientamento del
bambino al Nido, sia necessario stabilire un rapporto di
collaborazione e di reciproca fiducia tra genitori ed
educatrici al fine di creare una alleanza educativa che porti
alla costruzione di un progetto educativo condiviso.
Per quanto riguarda la partecipazione individuale dei
genitori, un momento importante è la comunicazione
quotidiana all’ingresso e all’uscita del bambino,
caratterizzato da un breve scambio di informazioni sul
bambino che consolida giorno dopo giorno il senso di
partecipazione e di appartenenza a questa esperienza.
Nell’arco dell’anno vengono inoltre programmati alcuni
appuntamenti fra le educatrici e i genitori: il primo fra
questi è il colloquio individuale con ogni coppia di
genitori prima dell’inserimento del bambino. Proseguendo,
durante l’anno,si prevedono altri colloqui individuali di
verifica, su richiesta dei genitori o delle educatrici.
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Il nido:
uno spazio in cui
potersi
incontrare
per
parlare insieme
di educazione e
di
proposte
educative.
Progetto educativo
Per quanto riguarda i momenti assembleari è fissato un
primo appuntamento nel mese di luglio rivolto ai genitori
dei bambini che entreranno al Nido a settembre. Inoltre,
durante l’anno, si svolgeranno incontri di sezione di
verifica e di presentazione delle esperienze, feste,
merende di gioco, incontri di laboratorio.
ORGANI DI GESTIONE: COMITATI
CONSULTE
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Progetto educativo
I MOMENTI DI ROUTINE
Per il bambino in età di Nido tutte le situazioni
rappresentano inizialmente qualcosa di nuovo, che
provoca cambiamenti nella costruzione della propria
identità, nel proprio modo di essere e di comportarsi;.
E’ per questo che tanta importanza viene attribuita ai così
detti momenti di “routine”, cioè l’accoglienza, il cambio, il
pranzo, il sonno l’uscita; essi nell’esperienza del
bambino costituiranno col passare del tempo una
sicurezza fondamentale poiché gli offrono una stabilità
forte, data dalla ripetizione e dalla regolarità della
scansione dei momenti. Il bambino così viene aiutato a
sapere che cosa avviene dopo e quindi potrà col tempo
agire sull’ambiente e avventurarsi sui percorsi dell’
autonomia e della crescita con la sicurezza di cui ha
bisogno.
L’accoglienza: è il momento più delicato della giornata al
Nido, lasciare i genitori è
sempre un po’ faticoso
ed è per questo che le educatrici cercano di rispettare i
bisogni di ogni bambino offrendo uno spazio accogliente,
raccolto, preferibilmente con un piccolo gruppo di bambini
presenti, andando incontro al bambino con atteggiamento
affettuoso e braccia rassicuranti.
L’educatrice accoglierà il bambino proponendogli situazioni
di gioco interessanti e accoglierà il genitore scambiando
qualche parola e sostenendolo nel salutare il proprio
bambino.
L’educatrice in questo momento faciliterà la separazione
attraverso un atteggiamento positivo e rassicurante sia nei
confronti del bambino che del genitore.
Il cambio:
si potrebbe anche chiamare momento di
intimità tra il bambino e
l’educatrice : è forse uno dei momenti in cui l’adulto ed il
bambino sono maggiormente coinvolti in un rapporto
affettivo individuale. L’educatrice offre al bambino la
propria disponibilità affettiva attraverso gesti e
parole (sorrisi, voce, mimica facciale) che comunichino
benessere e sicurezza nel rispetto delle distanze che il
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bambino stesso può voler porre. L’educatrice potrà creare
inoltre fra i bambini stessi l’occasione per una maggiore
conoscenza del sé corporeo oltre ad offrire
un piacevolissimo contesto di gioco attraverso l’acqua.
Il pranzo:
è caratterizzato da una ritualità di gesti e
comportamenti, oltre che di continuità delle abitudini(il
posto a tavola ecc.) che offre al bambino un contesto
rassicurante rispetto ad una esperienza ,
quella
dell’alimentazione, che lo riporta al legame
affettivo con la mamma.
E’ quindi un momento denso di emozioni dove l’educatrice
garantisce il prendersi cura di questa esperienza con
pazienza e disponibilità, proponendo al bambino la
piacevolezza dello stare insieme, in un piccolo gruppo e la
curiosità di “assaggiare” cose nuove.
Il sonno:
E’ sicuramente un’esperienza molto delicata
per il bambino. Lasciare “il certo per l’incerto” non è facile,
soprattutto in un ambiente diverso dalla propria casa.
Modalità come l’uso del ciuccio, del biberon, dell’orsetto o
altro, il
cullare, il tenere in braccio, l’accarezzare ma in
generale la vicinanza dell’educatrice rassicurano il
bambino e lo facilitano nell’incontro con il lettino del Nido.
L’uscita:
In quest’ultima parte della giornata al Nido
occorre creare un’atmosfera
tranquilla e rilassata, evitando ai bambini la sensazione di
essere in estrema attesa, proponendo occasioni di gioco e
di dialogo con l’educatrice. Questo momento offre ai
genitori ed alle educatrici la possibilità di scambiarsi
informazioni e domande sull’andamento della giornata pur
sempre nel rispetto del bambino che in questo momento di
ricongiungimento ha bisogno di sentire il genitore lì per lui.
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Progetto educativo
LA GIORNATA AL NIDO
I Nidi sono aperti dal lunedì al venerdì. L’orario di entrata
è dalle 7,30 alle 9,30. Gli orari di uscita sono dopo il
pranzo dalle 12,30 alle 13,30 e dopo la merenda dalle
16,00 alle 17,00.
E’ previsto un prolungamento di orario fino alle ore 17,45.
L’organizzazione di tale servizio è definita nel
Regolamento di funzionamento del Nido, e per poterne
usufruire occorre rivolgersi all’ufficio competente.
Durante la giornata vengono offerte ai bambini diverse
opportunità di gioco cui si alternano i momenti di routine.
Verso le 9,15
ci si ritrova come gruppo sezione per la
colazione/spuntino con the, camomilla o spremuta; di
seguito si svolge il momento del bagno e del cambio.
A metà mattina, verso le 10,00 si propongono attività di
gioco per piccoli gruppi oppure il sonnellino per i più
piccoli, concluso questo tempo ci si prepara per il pranzo
che si svolge alle 11,30.
Dopo il pranzo si riprende il gioco in sezione o negli spazi
più aperti (salone, giardino) e così dalle
12,30 alle 13,30 è prevista l’uscita per i bambini che
frequentano mezza giornata. Verso le 13/13,30 ci si
prepara per il sonnellino pomeridiano che prosegue in
relazione ai tempi individuali di ogni bambino, prevedendo,
al risveglio il cambio e poi la merenda verso le ore 15,45.
La giornata prosegue con il gioco nell’orario previsto per
l’uscita pomeridiana fino alle ore 17,00 con il
prolungamento fino alle 17,45 (per gli aventi diritto)
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Progetto educativo
LE ESPERIENZE DI GIOCO
Il gioco per il bambino è una attività che riveste
un’importanza
fondamentale:
Bruner
,
studioso
dell’infanzia, lo definisce “la più seria attività dell’infanzia”.
Con ciò si intende che il gioco rappresenta un’esperienza
fondamentale attraverso la quale il bambino costruisce le
basi della sua identità e della sua personalità.
Il gioco rappresenta dunque un’occasione privilegiata
di relazioni e di apprendimenti, favorisce nei bambini
atteggiamenti attivi e creativi. Infatti, nell’attività ludica,
individuale e di gruppo, il bambino sperimenta percorsi
cognitivi, acquisisce abilità, conosce e costruisce il sé e
l’ambiente, intreccia rapporti significativi con i coetanei,
rapporti che favoriscono il superamento dell’egocentrismo
proprio di questa età.
Nel Nido, grande rilievo assumono le attività ludiche
organizzate e strutturate dalle educatrici secondo obiettivi
e finalità connesse allo sviluppo affettivo e cognitivo dei
bambini.
La scelta dei materiali è legata agli obiettivi del piano di
lavoro: nel Nido troviamo quindi giocattoli strutturati e non,
materiali di recupero e di uso quotidiano.
Giochi con l’acqua e la sabbia, la prima esperienza grafica,
la pittura con le dita, la scelta dei colori, la manipolazione
della creta, l’uso dello specchio, il correre, il saltare,
l’infilarsi in una tana, l’arrampicarsi, il cantare, mimare,
raccontare, ascoltare racconti, sono alcuni esempi di cosa
i bambini possono fare al Nido con quelle facilitazioni
offerte dagli arredi e dagli spazi normalmente assenti nella
propria casa.
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“Il gioco: la più
seria
attività
dell’infanzia.”
Bruner
Progetto educativo
GLI SPAZI DEL NIDO
Le strutture dei Nidi d’infanzia, pur nella varietà delle
diverse realtà esistenti nel territorio sovracomunale, sono
in genere costituite da una sezione dove si articolano gli
angoli di gioco, lo spazio per il pranzo, lo spazio per il
sonno, il bagno e gli spazi comuni (atelier, laboratori).
Ogni Nido dispone inoltre di uno spazio esterno.
La strutturazione degli spazi è volta a stimolare la curiosità
del bambino, l’esplorazione e la conoscenza, ma deve
anche rispondere alle esigenze di rassicurazione e
riconoscimento ed evitare situazioni di disorientamento. Il
Nido offre spazi non anonimi bensì diversificati per arredi e
oggetti che ne fanno parte, predisposti in modo che il
bambino riconosca l’uso a cui sono destinati attraverso le
cose che contengono.
Gli ambienti sono organizzati in modo da rispondere alle
esigenze dei bambini di età diverse, e prevedono al loro
interno anche spazi personali, per ogni bambino, ( il
proprio lettino, uno spazio dove riporre i propri oggetti) in
modo da valorizzare la dimensione individuale.
Ogni sezione è organizzata in relazione ai bambini che
accoglie, alla loro età e agli interessi che si modificano
durante l’anno, quindi accanto ad alcune zone fisse
vengono articolati angoli di gioco che possono evolvere
con il passare del tempo.
La zona del gioco delle costruzioni è un tappeto per
mettersi comodi e tanti incastri, mattoni, mattoncini di
legno e plastica per giocare.
Ci si esercita a :
-sovrapporre, combinare e assemblare
-distinguere materiali e forme
-costruire ciò che la fantasia suggerisce
-riconoscere e mettere ogni pezzo al posto giusto
-sperimentare lo spazio orizzontale accostando e
allineando il materiale in
un gioco continuo di linee e percorsi
-conquistare lo spazio verticale, impilando e organizzando
gli oggetti, alla ricerca
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Progetto educativo
dell'equilibrio
-acquisire una maggiore abilità nei movimenti della mano
afferrando forme di
vario genere
-ipotizzare soluzioni.
L’angolo morbido è uno spazio morbido con materassi e
cuscini dove i bambini possono:
· fare capriole
· stare tranquilli con un libro
· abbracciare i cuscini
· dormire
· essere coccolati e coccolarsi
La zona per la pittura offre un grande pannello per
dipingere con:
* tempere, colori a dita, acquerelli
* polveri e gessetti;
usare:
* pennelli di tante misure, pennelli da barba (perché più
semplici da afferrare)
* spazzole, spugne, rulli, spatole;
imparare a:
* distinguere e riconoscere i colori
* combinarli e creare tante tonalità
* migliorare la loro capacità nell'uso di diversi strumenti
* dipingere liberamente cercando di esprimere le loro
emozioni
La zona del pranzo
Il momento del pasto non si limita al puro versante
nutrizionale, ma diviene un'occasione significativa per
scambi relazionali ed affettivi tra adulti e bambini.
Sarà caratterizzato da tavoli che accolgono piccoli gruppi
di bambini, adeguatamente accoglienti e piacevoli
(tovaglia, cestino per il pane ecc)
Il pranzo è l'occasione per:
* mangiare insieme
* chiacchierare con i compagni
* assaggiare nuovi cibi e gustare sapori _diversi"
* imparare ad apparecchiare e sparecchiare
* versare l'acqua e riordinare
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Progetto educativo
* aiutare i compagni
La zona del sonno
E’ uno spazio caratterizzato in modo tale da alimentare
una atmosfera di tranquillità e di intimità consentendo così
al bambino di rilassarsi nel suo lettino.
La zona dei tavoli accoglie i bambini in gruppo o da soli
quando si impegnano a:
strappare e tagliare carta, cartoncino, stoffe,.
usare colle di diverso tipo
utilizzare matite, pennarelli, pastelli a cera, gessetti, chine,
comporre puzzles
svolgere e concludere giochi strutturati.
Lo spazio della casa spesso costruita interamente in
legno, è divisa in due locali:camera e cucina.
In un significativo gioco di imitazione i bambini rivivono
aspetti della loro vita e situazioni della quotidianità_.
* trovano ed usano oggetti domestici e familiari
* fanno finta di cucinare, pulire e preparare
* assumono ruoli, adeguando agli stessi gesti, parole
comportamenti.
Lo spazio della fattoria e delle tane
Molteplici sono i significati di tale gioco che trova le sue
radici nell'esperienza quotidiana di questi bambini che
rivisitano e consolidano le loro esperienze
* raggruppano e suddividono gli animali per categorie
* associano logicamente elementi e contesti, fatti e
conseguenze
*raccontano e inventano.
La zona dei libri
Il libro è l'elemento che accomuna e contemporaneamente
diversifica
l'agire in tale contesto.
E' possibile:
scegliere il libro preferito
guardare, commentare, leggere le immagini
fare domande e attendere risposte
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Progetto educativo
fornire spiegazioni e inventare racconti
scoprire attraverso la parola scritta un modo nuovo di
comunicare
All’interno di ogni Nido è importante ritrovare anche un
ambiente per gli adulti, operatori e genitori affinché i
primi possano collocare in quel luogo il proprio lavoro, il
materiale, i contenuti dei percorsi, la documentazione.I
genitori troveranno uno spazio di accoglienza per gli
incontri individuali, per i delicati momenti di separazione
durante l’inserimento, per occasioni di lavoro comune.
Infine ogni Nido ha una cucina attrezzata per la
preparazione dei pasti grazie alla presenza di personale
competente ed alla supervisione del Servizio di pediatria di
comunità del Distretto Sanitario territoriale.
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Progetto educativo
LE PROFESSIONALITA’
Ogni Nido è gestito da un gruppo di lavoro formato da
tutti gli operatori che pur nella diversità dei ruoli
professionali si organizzano ed operano collegialmente
nella conduzione dell’esperienza educativa, garantendo
uno stile condiviso attraverso il confronto e una
discussione costruttiva; ciò presuppone la
Il
progetto
educativo e i
disponibilità degli adulti coinvolti a ridefinire le
piani di lavoro
proprie “sicurezze” professionali.
sono frutto delle
diverse scelte del
gruppo di lavoro
Il progetto educativo, come anche i piani di lavoro
sono il frutto delle scelte del gruppo, maturate
attraverso la competenza formativa, l’esperienza
sul campo e la costante osservazione del contesto
educativo in cui operano.
Grande importanza assume in tale senso l’impegno che
tutto il gruppo (educatrici, ausiliarie, cuoca) offre sul
versante
formativo
e
dell’aggiornamento
professionale.
La formazione, intesa come presupposto di riflessione e
arricchimento culturale sulle problematiche inerenti al Nido
e alla fascia di età dei bambini a cui si rivolge, è
un’esperienza che costituisce una base professionale
importante per la crescita del lavoro del gruppo.
E’ infatti all’interno del gruppo degli operatori che si
realizza una produttiva rielaborazione delle competenze
acquisite ed una verifica puntuale delle scelte operate.
Ogni gruppo di educatrici è inoltre coinvolto nel
Coordinamento pedagogico sovracomunale nell’ambito
del quali si è voluto realizzare questo Progetto educativo.
E’ previsto pertanto per ogni Nido un raccordo ed il
costante confronto con le altre realtà attraverso percorsi
formativi comuni che trovano spazio nella programmazione
annuale.
Un attenzione particolare merita il personale ausiliario
che coopera con il personale educatore in modo
indispensabile seppur nella distinzione dei ruoli al
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La
formazione
come presupposto
di riflessione e di
arricchimento
culturale
Progetto educativo
fine di realizzare un contesto di collaborazione
rispondente ai significati educativi propri del
Progetto educativo stesso .
In particolare il personale ausiliario cura la pulizia e
l’ordine degli spazi, provvede al guardaroba e alla
lavanderia, inoltre offre la costante collaborazione al
personale educatore
in alcuni momenti di
particolare riguardo come il pasto, il cambio, il
momento del risveglio e nelle occasioni di uscite e
feste assumendo in questo caso un ruolo
marcatamente e consapevolmente educativo.
Il lavoro svolto dal personale ausiliario è quindi parte
integrante delle attività del Nido indirizzate al
benessere e allo sviluppo delle capacità dei bambini.
All’interno del gruppo di lavoro è presente e partecipa
anche la cuoca, con particolare riferimento al suo
ambito relativo all’alimentazione, aspetto di grande
delicatezza per il quale si prevedono anche momenti
di incontro con i genitori.
In ogni Nido d’infanzia opera una coordinatrice
pedagogica
la
quale
ha
la
responsabilità
dell’impianto educativo e costruisce con gli operatori
del Nido il “percorso pedagogico”. Nello specifico
supporta il lavoro di gruppo degli operatori,
promuove la formazione e l’aggiornamento degli
stessi, segue l’integrazione dei bambini con deficit,
favorisce la continuità con le altre realtà educative.
Tale competenza professionale è a disposizione di
tutti gli interlocutori presenti al Nido pertanto
anche
i
genitori
possono
rivolgersi
alla
pedagogista per incontri e colloqui.
Fra le professionalità presenti nei Nidi d’infanzia è
importante sottolineare il ruolo del Pediatra di
Comunità (del Distretto sanitario), che ha la
responsabilità sanitaria relativamente alla salute e
all’alimentazione al Nido.
Infine nei Nidi d’infanzia del nostro coordinamento è
significativa la collaborazione degli specialisti del
Servizio N.P.E.E. del Distretto sanitario (psicologi,
fisioterapisti, logopedisti, neuropsichiatri ecc.) per
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Progetto educativo
realizzare nel modo migliore l’integrazione dei
bambini con deficit e al fine di offrire la loro
competenza ai genitori e al gruppo di lavoro sui
diversi aspetti dello sviluppo dei bambini.
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