Progetto Educativo nidi
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Progetto Educativo nidi
Nidi d’infanzia “Il grillo parlante” di Argenta “ Margherita” di Bondeno “C. Infanzia” “ S. Liberata” “Penzale” di Cento “ Il veliero” di Mirabello “ Gioco giocando” di Poggio Renatico “ L’olmo” di Portomaggiore “Il tiglio” di Sant’Agostino Questo quadernetto raccoglie il progetto educativo dei Nidi d’infanzia del nostro coordinamento pedagogico. Pensiamo possa essere uno strumento utile per farvi conoscere meglio i significati dell’esperienza che avete scelto di proporre al vostro bambino o alla vostra bambina. E’ una opportunità per riflettere insieme sulle finalità e le strategie pedagogiche che caratterizzano questa struttura e per definire le linee di intervento comuni. Ci auguriamo inoltre che sia un’occasione e una proposta di confronto con voi genitori, per approfondire e così migliorare la qualità del nostro lavoro con i vostri bambini. Le coordinatrici pedagogiche Donatella Palchetti Alessandra Rimondi Progetto educativo Le Finalità del Nido Il Nido d’infanzia è un ambiente educativo intenzionalmente organizzato per corrispondere positivamente sia alle esigenze di relazione e di gioco dei bambini che accoglie, sia ai bisogni di sostegno alle responsabilità dei genitori. Gli spazi, gli arredi, i materiali e le proposte di gioco sono quindi strutturati nei modi più favorevoli allo sviluppo della relazione, della comunicazione e degli apprendimenti. L’ambiente Nido è definito sia da spazi e oggetti funzionali, rassicuranti e stimolanti, che da modalità di intervento mirate a facilitare la prima separazione dalla famiglia come ambito primario di esperienza del bambino. Entrando al Nido un bambino trova un contesto diverso da quello familiare che gradualmente diventerà altamente significativo , del quale conoscerà poco a poco regole e caratteristiche, contribuendo egli stesso, con le sue richieste verbali e non verbali e le esigenze proprie della sua crescita, a trasformarlo. Per il bambino l’incontro con il Nido si configura come un’esperienza complessa nella quale si intrecciano le prime esperienze di separazione dalla figura primaria e la costruzione di nuovi legami di relazione con altri adulti e gli altri bambini. Le fondamenta che reggono i significati intorno all’esperienza del Nido sono costituite dalla alleanza educativa che si instaurerà con la famiglia in funzione dei bisogni del bambino: è fondamentale costruire un rapporto Nido/famiglia fondato sulla fiducia e sulla collaborazione per aiutare a crescere i bambini avendo un progetto educativo condiviso. Il Nido si presenta quindi come un contesto di relazioni significative dove al centro c’è il bambino che, aiutato dagli adulti che a vari livelli si prendono cura di lui, sperimenterà le sue “prime volte”; saranno queste “ prime volte” esperienze determinanti per mantenere vivo lo stupore, la curiosità, il desiderio di incontrare il futuro, di ripetere le esperienze e di andare oltre ad esse. 2 Il nido e la famiglia: un’alleanza educativa Progetto educativo Saper ascoltare al nido di infanzia significa anche poter accogliere quei bambini che presentano situazioni di disagio più o meno manifeste e, conseguentemente, proporre sollecitazioni educative ed ambientali adeguate che possano migliorarne la crescita favorendo un’integrazione attenta fatta di sguardi competenti. Infine il passaggio tra il nido d’infanzia e la scuola materna è un momento delicato e prezioso nel percorso educativo legato allo sviluppo e alla personalità del bambino. Le coordinate pedagogiche per favorire il progetto ponte Nido-Materna si realizzano attraverso incontri programmati e documentati. L'impegno è di individuare delle modalità che consentano di organizzare il passaggio in maniera armonica, approfondendo la riflessione sugli stili educativi, sui momenti di verifica e valutazione e sugli strumenti di documentazione. Da diversi anni il nido e la scuola materna realizzano iniziative tese al raccordo della progettualità educativa e alla costruzione di un linguaggio comune, con percorsi di aggiornamento tendenti ad omogeneizzare le proposte educative nel rispetto delle fasce evolutive proprie dell'età dei bambini nei due ordini di scuola. Per favorire il confronto e dare maggiore impulso ad un passaggio di “sapere sul bambino ” tra educatrici di scuole diverse, si è costituita una Commissione Continuità tra il nido le scuole dell’infanzia statali e private, con incontri programmati per riflettere e sollecitare un confronto aperto sulle modalità educative acquisite con il tempo, con particolare riferimento alle proposte metodologiche, didattiche, di verifica. Un ulteriore obiettivo caldeggiato dalle educatrici è quello di favorire momenti di incontro per agevolare l'interazione fra i bambini del nido e la materna, individuando esperienze comuni programmate. 3 Saper ascoltare…. favorendo un’integrazione attenta fatta di sguardi competenti. Una Commissione … Per favorire la continuità Nido Materna. Progetto educativo L’INSERIMENTO Per “inserimento” si intende quel periodo iniziale che il bambino trascorre al Nido insieme ad un genitore o ad una figura familiare. Per il bambino la separazione temporanea dal genitore non è di per sé traumatica purchè questa nuova esperienza sia affrontata garantendo la massima gradualità e continuità delle cure fra la famiglia e il Nido. L’inserimento al Nido pone quindi come primo obiettivo la nascita di un nuovo legame a partire dalla temporanea separazione dai genitori. Il nuovo legame proporrà e sosterrà la relazione fra il bambino e il mondo. A questo proposito è possibile dire che il nuovo ambiente-nido, collocandosi spazialmente fuori dalla casa, svolge una funzione importante nella costruzione del rapporto fra il bambino e il mondo esterno. Nel descrivere le esperienze dei bambini al Nido emerge il senso di un percorso che va via via aprendosi e arricchendosi di nuovi ambienti, nuovi giochi, di nuove conoscenze: per mano dell’educatrice il bambino compie un viaggio confermato dal genitore e sostenuto dal suo sentirsi “unico” per le figure di attaccamento. La funzione dell’educatrice L’educatrice si presenta come un’esperta nel campo educativo anche se inizialmente assume come unica posizione quella di osservatrice; solo in un secondo momento assumerà un ruolo attivo nella costruzione del legame con il bambino e fra quest’ultimo e l’ambiente Nido. L’educatrice entra in contatto con il bambino attraverso un atteggiamento di gioco; a partire da ciò la relazione diventa relazione di cura e può assumere i toni della rassicurazione , della protezione, della fiducia. Si possono individuare alcune parole chiave per definire il percorso che definisce l’inserimento: Avvicinarsi, Separarsi, Affidarsi, Appartenere. 4 La nascita di un nuovo legame Progetto educativo Sono concetti che esprimono la dimensione temporale e quella spaziale della costruzione di un legame affettivo. Sono parole che rivelano il senso del percorso di inserimento nel suo divenire gradualmente. Sono concetti che possono permetterci di rileggere l’esperienza di inserimento di ogni bambino, rintracciandone il significato, la conquista, la crisi. Sono parole per indicare che c’è un tempo per ogni cosa, e che alla base di un legame affettivo si richiede un atteggiamento paziente per accogliere e promuovere la crescita. Sono inoltre contenitori di bisogni e aspettative di tutti i soggetti coinvolti nell’esperienza: ogni soggetto ha ruoli, bisogni e compiti diversi. AVVICINARSI sta ad indicare la necessità di costruire l’incontro fra i genitori, il bambino e l’educatrice nel nuovo ambiente (la prima assemblea, il colloquio,..) per poter creare il terreno del SEPARARSI ed AFFIDARSI (le prime due settimane di inserimento). APPARTENERE sta indicare il compiersi della relazione, il senso di sentirsi per il bambino “dentro il faro”, il riconoscere il contesto come un valido riferimento per il genitore. La presenza di una figura familiare è la condizione fondamentale affinché il bambino accetti con interesse e curiosità il nuovo ambiente e sia disponibile a stabilire nuove relazioni. L’atteggiamento del genitore che si occupa dell’inserimento del suo bambino sarà di “osservatore partecipante”; la sua presenza rappresenta per il bambino una base sicura che favorisce e media la nuova situazione. Il genitore sarà accolto all’interno della sezione in uno spazio adatto, lasciando libero il bambino di giocare ed esplorare l’ambiente ed interverrà, su richiesta del bambino stesso o in caso di bisogno. I momenti di cura del bambino (le routines: il cambio, il sonno ecc.) per i primi giorni verranno gestiti dal genitore e piano piano, se il bambino non mostrerà disagio, sarà poi l’educatrice a prendersi cura di lui. 5 Il genitore : una presenza rassicurante e fiduciosa per il bambino Progetto educativo Anche i primi allontanamenti del genitore saranno calibrati in relazione alla possibilità per il bambino di sostenere tale esperienza. Il genitore si allontanerà i primi momenti per pochi minuti, per aumentare progressivamente e gradualmente i tempi nei giorni seguenti. Sarà la presenza rassicurante e fiduciosa del genitore che legittimerà e renderà positiva l’esperienza del bambino al Nido. Sarà l’atteggiamento di ascolto e di disponibilità dell’educatrice, espressione del gruppo educativo, che sosterrà il genitore in questa delicata esperienza. Le modalità precise relative all’inserimento verranno concordate con le educatrici è comunque utile sottolineare alcune indicazioni, in particolare…….. * E’ importante partecipare all’assemblea dei genitori che verrà convocata per il mese di luglio (appena concluse le pratiche relative alla graduatoria ed alla definizione delle ammissioni). * Le educatrici chiederanno un colloquio individuale ai genitori prima dell'inserimento del/della bambino/a sarà il momento opportuno per uno scambio di informazioni sulle abitudini del/della bambino/a e sull'organizzazione del Nido. * E' indispensabile la presenza del genitore per le prime due settimane di inserimento: durante la prima settimana il genitore rimarrà al nido con il/la proprio/a bambino /a affinché l'ambientamento sia graduale e le educatrici possano osservare e conoscere le abitudini del/della Vostro/a bambino/a; nella seconda settimana il genitore inizierà a salutare il proprio bambino e ad allontanarsi dalla sezione rimanendo comunque disponibile a rientrare. Naturalmente queste indicazioni verranno adeguate ai bisogni di ogni singolo bambino dalle educatrici in accordo con i genitori. 6 Progetto educativo * E’ importante che almeno per le prime quattro settimane i bambini frequentino il Nido fino alle ore 13. Questa scelta garantisce una maggior gradualità nell’ambientamento e aiuta il/la bambino/a ad affrontare questa nuova esperienza. Ogni genitore considererà con le educatrice le reazioni del/della bambino/a al fine di completare la frequenza per l’intera giornata. 7 Progetto educativo LA PARTECIPAZIONE DEI GENITORI Il Nido è un’esperienza educativa che coinvolge nello stesso modo i bambini i genitori e le educatrici. Vogliamo così sottolineare il fatto che il nido non è solo un luogo esclusivo per il bambino, è anche per gli adulti, uno spazio in cui potersi incontrare per parlare insieme di educazione e di proposte educative. Il primo obiettivo che deve impegnare noi educatori è quello di arrivare a definire in che modo il Nido e la famiglia devono integrarsi per sostenere il percorso di crescita del bambino: è infatti indispensabile che il bambino non riceva messaggi educativi contraddittori o contrapposti, e che gli adulti, genitori ed educatori, rispondano ai suoi bisogni ed alle sue richieste in modo coerente ed in buona sintonia. Il Nido intende offrire ai genitori uno spazio di ascolto e di confronto al fine di sostenere la famiglia nel suo compito educativo. Crediamo che per favorire un buon ambientamento del bambino al Nido, sia necessario stabilire un rapporto di collaborazione e di reciproca fiducia tra genitori ed educatrici al fine di creare una alleanza educativa che porti alla costruzione di un progetto educativo condiviso. Per quanto riguarda la partecipazione individuale dei genitori, un momento importante è la comunicazione quotidiana all’ingresso e all’uscita del bambino, caratterizzato da un breve scambio di informazioni sul bambino che consolida giorno dopo giorno il senso di partecipazione e di appartenenza a questa esperienza. Nell’arco dell’anno vengono inoltre programmati alcuni appuntamenti fra le educatrici e i genitori: il primo fra questi è il colloquio individuale con ogni coppia di genitori prima dell’inserimento del bambino. Proseguendo, durante l’anno,si prevedono altri colloqui individuali di verifica, su richiesta dei genitori o delle educatrici. 8 Il nido: uno spazio in cui potersi incontrare per parlare insieme di educazione e di proposte educative. Progetto educativo Per quanto riguarda i momenti assembleari è fissato un primo appuntamento nel mese di luglio rivolto ai genitori dei bambini che entreranno al Nido a settembre. Inoltre, durante l’anno, si svolgeranno incontri di sezione di verifica e di presentazione delle esperienze, feste, merende di gioco, incontri di laboratorio. ORGANI DI GESTIONE: COMITATI CONSULTE 9 Progetto educativo I MOMENTI DI ROUTINE Per il bambino in età di Nido tutte le situazioni rappresentano inizialmente qualcosa di nuovo, che provoca cambiamenti nella costruzione della propria identità, nel proprio modo di essere e di comportarsi;. E’ per questo che tanta importanza viene attribuita ai così detti momenti di “routine”, cioè l’accoglienza, il cambio, il pranzo, il sonno l’uscita; essi nell’esperienza del bambino costituiranno col passare del tempo una sicurezza fondamentale poiché gli offrono una stabilità forte, data dalla ripetizione e dalla regolarità della scansione dei momenti. Il bambino così viene aiutato a sapere che cosa avviene dopo e quindi potrà col tempo agire sull’ambiente e avventurarsi sui percorsi dell’ autonomia e della crescita con la sicurezza di cui ha bisogno. L’accoglienza: è il momento più delicato della giornata al Nido, lasciare i genitori è sempre un po’ faticoso ed è per questo che le educatrici cercano di rispettare i bisogni di ogni bambino offrendo uno spazio accogliente, raccolto, preferibilmente con un piccolo gruppo di bambini presenti, andando incontro al bambino con atteggiamento affettuoso e braccia rassicuranti. L’educatrice accoglierà il bambino proponendogli situazioni di gioco interessanti e accoglierà il genitore scambiando qualche parola e sostenendolo nel salutare il proprio bambino. L’educatrice in questo momento faciliterà la separazione attraverso un atteggiamento positivo e rassicurante sia nei confronti del bambino che del genitore. Il cambio: si potrebbe anche chiamare momento di intimità tra il bambino e l’educatrice : è forse uno dei momenti in cui l’adulto ed il bambino sono maggiormente coinvolti in un rapporto affettivo individuale. L’educatrice offre al bambino la propria disponibilità affettiva attraverso gesti e parole (sorrisi, voce, mimica facciale) che comunichino benessere e sicurezza nel rispetto delle distanze che il 10 Progetto educativo bambino stesso può voler porre. L’educatrice potrà creare inoltre fra i bambini stessi l’occasione per una maggiore conoscenza del sé corporeo oltre ad offrire un piacevolissimo contesto di gioco attraverso l’acqua. Il pranzo: è caratterizzato da una ritualità di gesti e comportamenti, oltre che di continuità delle abitudini(il posto a tavola ecc.) che offre al bambino un contesto rassicurante rispetto ad una esperienza , quella dell’alimentazione, che lo riporta al legame affettivo con la mamma. E’ quindi un momento denso di emozioni dove l’educatrice garantisce il prendersi cura di questa esperienza con pazienza e disponibilità, proponendo al bambino la piacevolezza dello stare insieme, in un piccolo gruppo e la curiosità di “assaggiare” cose nuove. Il sonno: E’ sicuramente un’esperienza molto delicata per il bambino. Lasciare “il certo per l’incerto” non è facile, soprattutto in un ambiente diverso dalla propria casa. Modalità come l’uso del ciuccio, del biberon, dell’orsetto o altro, il cullare, il tenere in braccio, l’accarezzare ma in generale la vicinanza dell’educatrice rassicurano il bambino e lo facilitano nell’incontro con il lettino del Nido. L’uscita: In quest’ultima parte della giornata al Nido occorre creare un’atmosfera tranquilla e rilassata, evitando ai bambini la sensazione di essere in estrema attesa, proponendo occasioni di gioco e di dialogo con l’educatrice. Questo momento offre ai genitori ed alle educatrici la possibilità di scambiarsi informazioni e domande sull’andamento della giornata pur sempre nel rispetto del bambino che in questo momento di ricongiungimento ha bisogno di sentire il genitore lì per lui. 11 Progetto educativo LA GIORNATA AL NIDO I Nidi sono aperti dal lunedì al venerdì. L’orario di entrata è dalle 7,30 alle 9,30. Gli orari di uscita sono dopo il pranzo dalle 12,30 alle 13,30 e dopo la merenda dalle 16,00 alle 17,00. E’ previsto un prolungamento di orario fino alle ore 17,45. L’organizzazione di tale servizio è definita nel Regolamento di funzionamento del Nido, e per poterne usufruire occorre rivolgersi all’ufficio competente. Durante la giornata vengono offerte ai bambini diverse opportunità di gioco cui si alternano i momenti di routine. Verso le 9,15 ci si ritrova come gruppo sezione per la colazione/spuntino con the, camomilla o spremuta; di seguito si svolge il momento del bagno e del cambio. A metà mattina, verso le 10,00 si propongono attività di gioco per piccoli gruppi oppure il sonnellino per i più piccoli, concluso questo tempo ci si prepara per il pranzo che si svolge alle 11,30. Dopo il pranzo si riprende il gioco in sezione o negli spazi più aperti (salone, giardino) e così dalle 12,30 alle 13,30 è prevista l’uscita per i bambini che frequentano mezza giornata. Verso le 13/13,30 ci si prepara per il sonnellino pomeridiano che prosegue in relazione ai tempi individuali di ogni bambino, prevedendo, al risveglio il cambio e poi la merenda verso le ore 15,45. La giornata prosegue con il gioco nell’orario previsto per l’uscita pomeridiana fino alle ore 17,00 con il prolungamento fino alle 17,45 (per gli aventi diritto) 12 Progetto educativo LE ESPERIENZE DI GIOCO Il gioco per il bambino è una attività che riveste un’importanza fondamentale: Bruner , studioso dell’infanzia, lo definisce “la più seria attività dell’infanzia”. Con ciò si intende che il gioco rappresenta un’esperienza fondamentale attraverso la quale il bambino costruisce le basi della sua identità e della sua personalità. Il gioco rappresenta dunque un’occasione privilegiata di relazioni e di apprendimenti, favorisce nei bambini atteggiamenti attivi e creativi. Infatti, nell’attività ludica, individuale e di gruppo, il bambino sperimenta percorsi cognitivi, acquisisce abilità, conosce e costruisce il sé e l’ambiente, intreccia rapporti significativi con i coetanei, rapporti che favoriscono il superamento dell’egocentrismo proprio di questa età. Nel Nido, grande rilievo assumono le attività ludiche organizzate e strutturate dalle educatrici secondo obiettivi e finalità connesse allo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. La scelta dei materiali è legata agli obiettivi del piano di lavoro: nel Nido troviamo quindi giocattoli strutturati e non, materiali di recupero e di uso quotidiano. Giochi con l’acqua e la sabbia, la prima esperienza grafica, la pittura con le dita, la scelta dei colori, la manipolazione della creta, l’uso dello specchio, il correre, il saltare, l’infilarsi in una tana, l’arrampicarsi, il cantare, mimare, raccontare, ascoltare racconti, sono alcuni esempi di cosa i bambini possono fare al Nido con quelle facilitazioni offerte dagli arredi e dagli spazi normalmente assenti nella propria casa. 13 “Il gioco: la più seria attività dell’infanzia.” Bruner Progetto educativo GLI SPAZI DEL NIDO Le strutture dei Nidi d’infanzia, pur nella varietà delle diverse realtà esistenti nel territorio sovracomunale, sono in genere costituite da una sezione dove si articolano gli angoli di gioco, lo spazio per il pranzo, lo spazio per il sonno, il bagno e gli spazi comuni (atelier, laboratori). Ogni Nido dispone inoltre di uno spazio esterno. La strutturazione degli spazi è volta a stimolare la curiosità del bambino, l’esplorazione e la conoscenza, ma deve anche rispondere alle esigenze di rassicurazione e riconoscimento ed evitare situazioni di disorientamento. Il Nido offre spazi non anonimi bensì diversificati per arredi e oggetti che ne fanno parte, predisposti in modo che il bambino riconosca l’uso a cui sono destinati attraverso le cose che contengono. Gli ambienti sono organizzati in modo da rispondere alle esigenze dei bambini di età diverse, e prevedono al loro interno anche spazi personali, per ogni bambino, ( il proprio lettino, uno spazio dove riporre i propri oggetti) in modo da valorizzare la dimensione individuale. Ogni sezione è organizzata in relazione ai bambini che accoglie, alla loro età e agli interessi che si modificano durante l’anno, quindi accanto ad alcune zone fisse vengono articolati angoli di gioco che possono evolvere con il passare del tempo. La zona del gioco delle costruzioni è un tappeto per mettersi comodi e tanti incastri, mattoni, mattoncini di legno e plastica per giocare. Ci si esercita a : -sovrapporre, combinare e assemblare -distinguere materiali e forme -costruire ciò che la fantasia suggerisce -riconoscere e mettere ogni pezzo al posto giusto -sperimentare lo spazio orizzontale accostando e allineando il materiale in un gioco continuo di linee e percorsi -conquistare lo spazio verticale, impilando e organizzando gli oggetti, alla ricerca 14 Progetto educativo dell'equilibrio -acquisire una maggiore abilità nei movimenti della mano afferrando forme di vario genere -ipotizzare soluzioni. L’angolo morbido è uno spazio morbido con materassi e cuscini dove i bambini possono: · fare capriole · stare tranquilli con un libro · abbracciare i cuscini · dormire · essere coccolati e coccolarsi La zona per la pittura offre un grande pannello per dipingere con: * tempere, colori a dita, acquerelli * polveri e gessetti; usare: * pennelli di tante misure, pennelli da barba (perché più semplici da afferrare) * spazzole, spugne, rulli, spatole; imparare a: * distinguere e riconoscere i colori * combinarli e creare tante tonalità * migliorare la loro capacità nell'uso di diversi strumenti * dipingere liberamente cercando di esprimere le loro emozioni La zona del pranzo Il momento del pasto non si limita al puro versante nutrizionale, ma diviene un'occasione significativa per scambi relazionali ed affettivi tra adulti e bambini. Sarà caratterizzato da tavoli che accolgono piccoli gruppi di bambini, adeguatamente accoglienti e piacevoli (tovaglia, cestino per il pane ecc) Il pranzo è l'occasione per: * mangiare insieme * chiacchierare con i compagni * assaggiare nuovi cibi e gustare sapori _diversi" * imparare ad apparecchiare e sparecchiare * versare l'acqua e riordinare 15 Progetto educativo * aiutare i compagni La zona del sonno E’ uno spazio caratterizzato in modo tale da alimentare una atmosfera di tranquillità e di intimità consentendo così al bambino di rilassarsi nel suo lettino. La zona dei tavoli accoglie i bambini in gruppo o da soli quando si impegnano a: strappare e tagliare carta, cartoncino, stoffe,. usare colle di diverso tipo utilizzare matite, pennarelli, pastelli a cera, gessetti, chine, comporre puzzles svolgere e concludere giochi strutturati. Lo spazio della casa spesso costruita interamente in legno, è divisa in due locali:camera e cucina. In un significativo gioco di imitazione i bambini rivivono aspetti della loro vita e situazioni della quotidianità_. * trovano ed usano oggetti domestici e familiari * fanno finta di cucinare, pulire e preparare * assumono ruoli, adeguando agli stessi gesti, parole comportamenti. Lo spazio della fattoria e delle tane Molteplici sono i significati di tale gioco che trova le sue radici nell'esperienza quotidiana di questi bambini che rivisitano e consolidano le loro esperienze * raggruppano e suddividono gli animali per categorie * associano logicamente elementi e contesti, fatti e conseguenze *raccontano e inventano. La zona dei libri Il libro è l'elemento che accomuna e contemporaneamente diversifica l'agire in tale contesto. E' possibile: scegliere il libro preferito guardare, commentare, leggere le immagini fare domande e attendere risposte 16 Progetto educativo fornire spiegazioni e inventare racconti scoprire attraverso la parola scritta un modo nuovo di comunicare All’interno di ogni Nido è importante ritrovare anche un ambiente per gli adulti, operatori e genitori affinché i primi possano collocare in quel luogo il proprio lavoro, il materiale, i contenuti dei percorsi, la documentazione.I genitori troveranno uno spazio di accoglienza per gli incontri individuali, per i delicati momenti di separazione durante l’inserimento, per occasioni di lavoro comune. Infine ogni Nido ha una cucina attrezzata per la preparazione dei pasti grazie alla presenza di personale competente ed alla supervisione del Servizio di pediatria di comunità del Distretto Sanitario territoriale. 17 Progetto educativo LE PROFESSIONALITA’ Ogni Nido è gestito da un gruppo di lavoro formato da tutti gli operatori che pur nella diversità dei ruoli professionali si organizzano ed operano collegialmente nella conduzione dell’esperienza educativa, garantendo uno stile condiviso attraverso il confronto e una discussione costruttiva; ciò presuppone la Il progetto educativo e i disponibilità degli adulti coinvolti a ridefinire le piani di lavoro proprie “sicurezze” professionali. sono frutto delle diverse scelte del gruppo di lavoro Il progetto educativo, come anche i piani di lavoro sono il frutto delle scelte del gruppo, maturate attraverso la competenza formativa, l’esperienza sul campo e la costante osservazione del contesto educativo in cui operano. Grande importanza assume in tale senso l’impegno che tutto il gruppo (educatrici, ausiliarie, cuoca) offre sul versante formativo e dell’aggiornamento professionale. La formazione, intesa come presupposto di riflessione e arricchimento culturale sulle problematiche inerenti al Nido e alla fascia di età dei bambini a cui si rivolge, è un’esperienza che costituisce una base professionale importante per la crescita del lavoro del gruppo. E’ infatti all’interno del gruppo degli operatori che si realizza una produttiva rielaborazione delle competenze acquisite ed una verifica puntuale delle scelte operate. Ogni gruppo di educatrici è inoltre coinvolto nel Coordinamento pedagogico sovracomunale nell’ambito del quali si è voluto realizzare questo Progetto educativo. E’ previsto pertanto per ogni Nido un raccordo ed il costante confronto con le altre realtà attraverso percorsi formativi comuni che trovano spazio nella programmazione annuale. Un attenzione particolare merita il personale ausiliario che coopera con il personale educatore in modo indispensabile seppur nella distinzione dei ruoli al 18 La formazione come presupposto di riflessione e di arricchimento culturale Progetto educativo fine di realizzare un contesto di collaborazione rispondente ai significati educativi propri del Progetto educativo stesso . In particolare il personale ausiliario cura la pulizia e l’ordine degli spazi, provvede al guardaroba e alla lavanderia, inoltre offre la costante collaborazione al personale educatore in alcuni momenti di particolare riguardo come il pasto, il cambio, il momento del risveglio e nelle occasioni di uscite e feste assumendo in questo caso un ruolo marcatamente e consapevolmente educativo. Il lavoro svolto dal personale ausiliario è quindi parte integrante delle attività del Nido indirizzate al benessere e allo sviluppo delle capacità dei bambini. All’interno del gruppo di lavoro è presente e partecipa anche la cuoca, con particolare riferimento al suo ambito relativo all’alimentazione, aspetto di grande delicatezza per il quale si prevedono anche momenti di incontro con i genitori. In ogni Nido d’infanzia opera una coordinatrice pedagogica la quale ha la responsabilità dell’impianto educativo e costruisce con gli operatori del Nido il “percorso pedagogico”. Nello specifico supporta il lavoro di gruppo degli operatori, promuove la formazione e l’aggiornamento degli stessi, segue l’integrazione dei bambini con deficit, favorisce la continuità con le altre realtà educative. Tale competenza professionale è a disposizione di tutti gli interlocutori presenti al Nido pertanto anche i genitori possono rivolgersi alla pedagogista per incontri e colloqui. Fra le professionalità presenti nei Nidi d’infanzia è importante sottolineare il ruolo del Pediatra di Comunità (del Distretto sanitario), che ha la responsabilità sanitaria relativamente alla salute e all’alimentazione al Nido. Infine nei Nidi d’infanzia del nostro coordinamento è significativa la collaborazione degli specialisti del Servizio N.P.E.E. del Distretto sanitario (psicologi, fisioterapisti, logopedisti, neuropsichiatri ecc.) per 19 Progetto educativo realizzare nel modo migliore l’integrazione dei bambini con deficit e al fine di offrire la loro competenza ai genitori e al gruppo di lavoro sui diversi aspetti dello sviluppo dei bambini. 20