Rapporto Operativo NAF 2010 - Corpo Forestale dello Stato

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Rapporto Operativo NAF 2010 - Corpo Forestale dello Stato
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ISPETTORATO GENERALE Servizio I – Divisione 2^ N.A.F. – Nucleo Agroalimentare e Forestale INDICE Cap. 1 Attività Pag. 5
Pag. 9
Cap. 3 Operazioni Pag. 17
Pag. 33
Cap. 2 Analisi Cap. 4 Grafici 3 4 Siccurezzza Aggroam
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010 A T T I V I T À 5 6 LA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE, UN SERVIZIO PER I CITTADINI CAP. 1 ‐ ATTIVITA’ DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO – ANNO 2010 Dall’esame dei dati relativi all’attività effettuata in materia di sicurezza agroambientale ed agroalimentare dal Corpo forestale dello Stato nell’anno 2010 si registra rispetto al 2009 l’aumento del numero dei controlli effettuati, conseguendo una più elevata la qualità delle operazioni che hanno consentito l’accertamento in profondità degli illeciti nel settore. • i reati accertati nel settore sono stati 102; • le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria 120; • gli illeciti amministrativi sono stati 772; • l’importo notificato è di circa 1.525.021 euro; • i controlli effettuati 5.056; • le indagini complesse effettuate 23. Rispetto all’anno 2009: il numero dei controlli effettuati è aumentato del 14,31 %; il numero delle sanzioni amministrative elevate è aumentato del 115,4 %; il numero delle notizie di reato è aumentato del 36 %; il numero delle persone denunciate è aumentato dell’ 87,5 %. Complessivamente nel periodo 2008 – 2010 sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria dal Corpo forestale dello Stato sul territorio nazionale 226 persone, sono state elevate 1.292 sanzioni amministrative, per un importo sanzionatorio notificato di € 4.021.835, e sono stati effettuati 10.653 controlli finalizzati a migliorare l’attività di sicurezza agroambientale ed agroalimentare. I controlli hanno consentito di sviluppare diverse e complesse indagini. Sono state verificate le infrazioni riconducibili a comportamenti di natura colposa e perseguite le frodi intenzionali commesse al fine di realizzare illeciti profitti. L’uso di tecnologie sofisticate da parte degli autori dei reati ha permesso un’evoluzione degli stessi, da quelli tradizionali di minore impatto a quelli più complessi da individuare e spesso con gravi effetti sulla sicurezza alimentare, quali l’adulterazione, l’alterazione, la sofisticazione e la contraffazione. 7 Le Regioni dove sono stati ottenuti i risultati più significativi sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, le Marche, la Toscana e il Piemonte. I settori in cui si è operato in modo più proficuo e con grande incisività sono stati quelli sulle tipicità alimentari D.O.P. e I.G.P., vitivinicolo e oleario. Per quanto riguarda il settore relativo ai prodotti di qualità certificata si rimandano alcune specifiche al paragrafo successivo. 1a) CONTROLLI SPECIFICI SUI PRODOTTI DI QUALITA’ CERTIFICATA Da segnalare l’attività di controllo effettuata nell’anno 2010 a tutela dei prodotti di qualità certificata, fiore all’occhiello del “Made in Italy” alimentare, che proprio per la loro eccellenza sono più soggetti ad essere imitati in modo fraudolento. Complessivamente i controlli effettuati in tale importante settore sono stati 738. Di particolare rilevanza sono stati i controlli mirati su alcune vendite on‐line sospette di prodotti D.O.P. destinati anche al mercato estero, che hanno portato alla scoperta di una ditta del bresciano che vendeva formaggi di “Gorgonzola”, “Taleggio” e “Grana” D.O.P. contraffati. Degna di nota è stata anche l’attività di controllo indirizzata alla tutela dei prodotti D.O.P. e I.G.P. rientranti nel cosiddetto “Paniere di Napoli” da parte del Nucleo Agroalimentare forestale del provinciale di Napoli che ha condotto alla scoperta in diversi supermercati, ipermercati e produttori della provincia di un migliaio di bottiglie con etichette difformi più diverse migliaia di etichette pronte ad essere utilizzate per l’immissione sul mercato di falso limoncello con ingrediente “Limone fresco di Sorrento” (prodotto I.G.P.), e di 40 kg di formaggio recante la falsa etichettatura “Provolone del Monaco” (prodotto D.O.P.). Per quanto riguarda invece l’impegno dell’Italia a proteggere tutte le denominazioni registrate D.O.P. e I.G.P. riconosciute a livello comunitario, a prescindere dal Paese dove esse sono prodotte, di rilievo è stato il rinvenimento presso un punto vendita di una catena di distribuzione di una partita di formaggio illecitamente etichettata come formaggio “Feta”. L’indagine condotta dal NAF di Roma su capitale e provincia, ha rintracciato l’intera partita ammontante a 720 kg di prodotto. Da questa operazione è poi scaturita a livello nazionale la “Campagna Controllo sulla Feta”. La “Feta” – la più famosa denominazione registrata della Grecia – è un formaggio tradizionale a pasta compatta ma friabile, bianchissimo e piacevolmente salato, che in quanto prodotto D.O.P. gode della protezione europea dalle usurpazioni, imitazioni ed evocazioni e più in generale dalle contraffazioni compiute a danno dei legittimi produttori. 8 Siccurezzza Aggroam
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N A L I S I 9 10 CAP: 2 – ANALISI DEL FENOMENO 2a) LA MISSION DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO La sicurezza delle produzioni alimentari è un tema da sempre al centro dell’attenzione degli organi istituzionali del nostro Paese in quanto riguarda il bene della salute umana, tutelato espressamente dalla Costituzione, oltre che la tutela dell’ambiente e del territorio contro l’abbandono ed il degrado attraverso la presenza dell’uomo. La produzione alimentare è l’unica attività manifatturiera con la quale si trasformano materie prime realizzando importanti quote di reddito e contemporaneamente si tutelano l’ambiente, il territorio ed il paesaggio. L’Italia si pone all’avanguardia in questo settore per la capacità di trasformare le materie prime nei prodotti di eccellenza del “made in Italy alimentare” e considerando che circa il 70% del territorio nazionale è caratterizzato da un’orografia collinare o montuosa, si comprende come i due binomi “agricoltura‐
alimentazione” e “territorio‐ambiente” siano temi strategici dell’agenda nazionale. Per questo la sicurezza agroambientale ed agroalimentare è oggi un argomento che interessa non solo gli “addetti ai lavori”, cioè i produttori ed i distributori di beni alimentari, ma la pluralità dei cittadini, sempre più convinti di difendere un elevato tenore di qualità ambientale e qualità alimentare. La Direttiva del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali per l’anno 2010, al fine di orientare in modo efficace l’azione dell’Amministrazione a servizio dei cittadini per la tutela del “made in Italy alimentare”, ha previsto quale obiettivo primario dell’attività del Corpo forestale dello Stato la lotta alle frodi e alle contraffazioni alimentari . 11 2b) IL CONTESTO INTERNAZIONALE A livello mondiale il fenomeno della globalizzazione ha inciso negativamente, per alcuni aspetti, sull’integrità ambientale e sulla qualità e quantità di alimenti disponibili per la popolazione. Sempre più la questione alimentare e quella ambientale si intrecciano a livello internazionale con le grandi scelte di livello strategico e di geopolitica mondiale. Alla fine degli anni ’80 i mutati assetti di alcuni Paesi dell’Europa dell’Est hanno provocato lo sviluppo delle relazioni socio‐economiche tra società con modelli organizzativi diversi e conseguentemente l’apertura dei mercati economici dei Paesi dell’Est e della Cina. Sono aumentati gli scambi commerciali fra aree regionali prima nemiche, diminuendo tra le superpotenze il rischio del conflitto tradizionale di tipo simmetrico. Oggi il confronto‐scontro tra gli Stati avviene attraverso lo svilupparsi di tensioni che riguardano gli interessi economici ed energetici, le reti dei gasdotti, il possesso delle riserve di uranio, di rame e di acqua, il terrorismo internazionale, il rischio di pandemie, gli squilibri dei mercati finanziari, le risorse alimentari ed i rischi di degrado ambientale, aumentando i rischi di conflitto asimmetrico. La sicurezza oggi non s’intende più solo di tipo militare ma anche quale sicurezza economica, finanziaria, energetica, alimentare ed ambientale. In questo nuovo scenario internazionale il Corpo forestale dello Stato contribuisce in modo sinergico con le altre Istituzioni nazionali e con gli Enti territoriali ad attuare gli interventi finalizzati a contrastare le illegalità ed i crimini agroambientali ed agroalimentari per la tutela della qualità alimentare e dell’integrità del territorio e dell’ambiente. 2c) ‐ LA SICUREZZA AGROALIMENTARE Il sistema agroalimentare è stato caratterizzato negli ultimi decenni da due cambiamenti principali: a) l’aumento della distanza tra i siti di produzione e quelli di consumo,che ha portato una maggiore attenzione alla conservazione degli alimenti ed alla dimensione della filiera alimentare; b) l’aumento della tecnologia applicata alle produzioni e alla conservazione degli alimenti. Tali aspetti pongono oggi nuovi problemi e spunti critici che richiedono interventi per garantire un alto livello di sicurezza agroalimentare. Al consumatore devono essere assicurati prodotti sicuri e di alta qualità e quindi deve essere controllato ogni singolo anello della catena alimentare, dal campo alla tavola. 12 Per questo una politica alimentare efficace richiede una precisa e trasparente tracciabilità dei percorsi di produzione degli alimenti. Questo risultato si ottiene identificando e monitorando tutti i flussi della filiera produttiva. L’alimento è un prodotto dell’attività umana che combina fattori naturali quali le caratteristiche podologiche, climatiche, orografiche, ecc. e fattori umani quali usi, tradizioni, metodologie di produzione ed esperienza. La capacità del mercato di identificare un prodotto di qualità ha per i soggetti della catena produttiva un notevole ritorno, sia in termini di immagine che in termini economici. 2d) ‐ IL CONTRASTO DELL’AGROPIRATERIA L’Italia a livello internazionale è uno dei Paesi che possiede il più ricco e variegato patrimonio agroalimentare, con produzioni tipiche nazionali di eccellenza la cui ricchezza e varietà rappresentano un punto di forza economico e di qualità alimentare. Oggi i consumatori sono sempre più attenti agli aspetti nutrizionali in termini di apporto calorico, di genuinità e di unicità dei prodotti che contraddistinguono la cosiddetta “dieta mediterranea”. L’enogastronomia italiana è quindi un tratto distintivo dello stile italiano rappresentando uno dei fattori di successo e di identificazione del “made in Italy”. In Italia il settore agroalimentare si stima al secondo posto in termini di fatturato dopo quello metalmeccanico e riveste un ruolo determinante in ambito comunitario contribuendo per il 13% alla produzione agricola totale dell’Europa. Altrettanto consistente è l’export agroalimentare. La quota italiana sul commercio mondiale si attesta da diversi anni ad una cifra superiore al 3,5%. Complessivamente l’esportazione dei prodotti tipici vale circa 24 miliardi di euro sulla bilancia dei pagamenti del nostro Paese. Per questo i prodotti agroalimentari italiani sono spesso oggetto di sofisticazioni, di falsificazioni evidenti, di contraffazione e di ingannevole utilizzo dell’origine geografica. L’Unione europea ha registrato oltre 900 prodotti con marchi D.O.P, I.G.P, S.T.G., di cui 214 sono di origine italiana, con un numero maggiore di prodotti di tipo ortofrutticolo e cerealicolo D.O.P.. L'Italia con le 214 denominazioni riconosciute è al primo posto della graduatoria comunitaria dei prodotti tipici e possiede quasi il 24% dell'intera fetta di mercato europeo. I prodotti tipici costituiscono un importante patrimonio alimentare ed economico della Nazione, che deve essere tutelato a difesa dei consumatori e della qualità dei prodotti, dei produttori e della legalità del mercato. Per questo è necessaria una decisa azione di contrasto nei confronti degli atti illeciti di 13 contraffazione contraffazione dei marchi di qualità, la cosiddetta agropirateria, quale azione deterrente a tutela dell’intero mercato nazionale. Nel 2009 la legge 23 luglio n. 99 "Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", con l’articolo 15 (tutela penale dei diritti di proprietà industriali) ha introdotto, tra l’altro, il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine protette dei prodotti agroalimentari. Il legislatore ha previsto questo tipo di fattispecie di reato quale delitto quindi con un sistema di tutela elevato in considerazione dei valori sottesi dalle produzioni agroalimentari di pregio e dal danno causato al sistema economico nazionale ed ai consumatori. Questo nuovo reato innalza il livello di rischio per i criminali dell’agroalimentare aumentando la soglia di deterrenza della pena. Il sistema messo a punto è completo in quanto la fattispecie di reato è prevista quale delitto con la reclusione fino a due anni e con multe fino a € 50.000 per la contraffazione o l’alterazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari ma anche per l’introduzione sul territorio nazionale, per la detenzione per la vendita, per la vendita o comunque per la messa in circolazione dei prodotti contraffatti. E’ sempre prevista la confisca delle cose comunque connesse a qualsiasi titolo al reato sia quali strumenti che quali prodotti ed è introdotta un’aggravante di pena nel caso in cui i reati siano commessi in modo sistematico ed organizzato. 2e) ‐ ORGANI DI CONTROLLO E DI INDAGINE I controlli e le indagini nel settore delle frodi alimentari sono effettuati da Organi dipendenti da diversi Dicasteri quali il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, il Ministero dell’Economia ed anche dalle Regioni, Province autonome e Comuni. In particolare, il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali svolge la propria azione in materia attraverso l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (I.C.Q.); la Direzione generale sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore; la Direzione generale per la pesca marittima e l'acquacoltura, che si avvale delle Capitanerie di porto; il Corpo forestale dello Stato che si avvale della Divisione 2^ dell’Ispettorato generale e del Nucleo Agroalimentare e forestale – N.A.F. ed il Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari che si avvale del N.A.C. (Nucleo Antifrodi Comunitarie). Un apposito comitato, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, coordina le azioni di controllo di questi organismi. 14 2f) ‐ IL CORPO FORESTALE DELLO STATO PER LA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE L’inizio dell’attività di controllo del Corpo forestale dello Stato nel settore agroalimentare si può datare alla fine degli anni ’70, quando l’Amministrazione forestale è stata chiamata per la prima volta ad intervenire per vigilare sulla movimentazione di sostanze zuccherine nell’ambito dell’attività di verifica per la prevenzione delle frodi nella preparazione e nel commercio dei prodotti vitivinicoli. In un secondo momento il campo d’azione si è spostato sui controlli volti a verificare il corretto utilizzo dei fondi erogati dalla UE in numerosi settori del comparto agroalimentare allo scopo di regolare il mercato agricolo europeo. Il 9 maggio del 2001 è stato istituito presso l’Ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato il Nucleo Agro‐alimentare e forestale (N.A.F.)., a seguito della legge n. 49 del 9 marzo 2001 di conversione del decreto legge 11 gennaio 2001 n. 1, inerente l’emergenza causata dall’encefalopatia spongiforme bovina (B.S.E). Il N.A.F. opera su tutto il territorio nazionale svolgendo funzioni di coordinamento ed indirizzo info‐
investigativo e di analisi in tema di sicurezza agroalimentare, fornendo supporto operativo, e logistico ai Comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato. Presso i quindici Comandi regionali sono presenti altrettanti Uffici dei referenti agroalimentari con il compito di analisi e coordinamento delle attività a livello regionale. Successivamente l’attività di controllo si è sempre più ampliata sino a coinvolgere numerosi settori, quali quelli della zootecnia e delle carni, dei prodotti lattiero‐caseari, dell’olio d’oliva, del vino, dello zucchero, del tabacco, degli animali vivi, dei prodotti di qualità certificata (D.O.P., I.G.T., agricoltura biologica), degli O.G.M., dei pesticidi e dei contaminanti in genere ed altri. Il D.M. 1° dicembre 2005 in tema di “Disposizioni procedurali in applicazione del decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 297 riguardante le “Disposizioni sanzionatorie in applicazione del regolamento (CEE) n. 2081/92, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari”, prevede il Corpo forestale dello Stato quale Amministrazione abilitata ad effettuare i controlli in materia di tipicità alimentari protette. L’attività operativa si svolge attraverso l’effettuazione di controlli presso le aziende ed in campo attraverso attività d’indagine mirate. Il D.M. 28 aprile 2006 “Riassetto dei comparti di specialità delle Forze di polizia”, nell’ambito della funzione di sicurezza in materia ambientale stabilisce che il Corpo forestale dello Stato, tra l’altro, concorra nelle attività volte al rispetto della normativa in materia di sicurezza agroalimentare, con particolare riferimento ai cicli produttivi in pieno campo. Inoltre, lo stesso D.M. include il Corpo forestale dello Stato tra le Forze di polizia specializzate che operano nei comparti della sicurezza in materia di sanità, igiene ed alimenti, in cui concorre nelle attività volte al rispetto della normativa in materia di sicurezza alimentare del consumatore e di biosicurezza in genere. 15 Lo stesso decreto ministeriale prevede inoltre l’attivazione per il Corpo forestale dello Stato dello specifico comparto di sicurezza agroambientale. La legge 99/2009 all’art. 18 comma 2 indirizza specificamente l’impiego, con gli altri organi, del Corpo forestale dello Stato quale braccio operativo del Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali nell’attività di controllo volta a tutelare la qualità delle produzioni agroalimentari attraverso la lotta alle frodi di settore. 16 Siccurezzza Aggroam
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010 O P E R A Z I O N I 17 18 CAP. 3 ‐ PRINCIPALI OPERAZIONI SVOLTE DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO NELL’ANNO 2010 1) “OPERAZIONE APE MAIA”: BLOCCATO DALLA FORESTALE UN LOTTO DI 2000 CONFEZIONI DI PROPOLI CONTAMINATO Gennaio 2010 In data 14 gennaio 2010 il Corpo forestale dello Stato, dopo una lunga e complessa attività di indagine, ha bloccato duemila confezioni di propoli contaminate da antiparassitari gravemente dannosi per la salute dell’uomo che venivano prodotti e commercializzati da una ditta del comune di Bagno di Romagna per essere utilizzati nella lotta contro un acaro delle api. Otto sono state le persone segnalate all’autorità giudiziaria per il reato di contaminazione di sostanze alimentari con sostanze nocive, previsto dalla normativa nazionale in materia, e conseguentemente sono state avviate dal Ministero della Salute le procedure di ritiro dal mercato del prodotto contaminato. L’ “Operazione Ape Maia”, che è iniziata nelle Marche e si è conclusa in provincia di Forlì, è stata condotta dal personale del Corpo forestale dello Stato del Comando regionale delle Marche, da quello provinciale di Forlì, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno. Le indagini sono scaturite da una vasta azione di monitoraggio effettuata in Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Toscana e Lombardia, finalizzata ad accertare la qualità del miele biologico, da cui è poi emersa la presenza degli antiparassitari nel propoli (un diffuso integratore alimentare), trentaquattro volte superiore ai limiti consentiti dalla legge. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità le sostanze antiparassitarie non consentite possono costituire un serio pericolo per il sistema nervoso dell’uomo, e uno degli antiparassitari utilizzato nella lotta al Varroa destructor trovato nel propoli sequestrato dalla forestale, era stato ritirato dal commercio alla fine del 2003 dalla Direzione competente del Ministero della Salute. Dai monitoraggi è emerso che esistono produzioni a base di miele che utilizzano sostanze di origine naturale e altre, oggetto di attenzione, che utilizzano farmaci a base di principi attivi di sintesi per la lotta alla Varroa. Le indagini, effettuate anche grazie al supporto tecnico‐scientifico del laboratorio dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale delle Marche di Ascoli Piceno, hanno avuto come obiettivo l’accertamento di eventuali contaminazioni in altre sostanze a base di miele e l’individuazione delle rotte con le quali questi antiparassitari, ormai al bando in Italia e in Europa, venivano illegalmente introdotti e commercializzati nel nostro Paese. 19 2) SEGUITO OPERAZIONE “LATTE PULITO”: SICUREZZA AGROALIMENTARE – SEQUESTRI DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO IN PROVINCIA DI BRESCIA DI MOZZARELLA E RICOTTA MARCATE “100% CON LATTE ITALIANO” E PRODOTTE INVECE CON LATTE DI PROVENIENZA TEDESCA Gennaio 2010 In data 15 gennaio 2010 la Procura della Repubblica di Brescia ha disposto il sequestro della mozzarella stoccata nelle piattaforme di distribuzione della ditta distributrice site in Pavia e Anagni, per frode in commercio. Per tanto nella sede di Pavia sono stati sequestrati: ‐ n° 69 colli di MOZZARELLA ITALIA PER PIZZA per complessivi 69 kg; ‐ n° 231 colli di MOZZARELLA A CUBETTI per complessivi 462 kg; ‐ n° 118 colli di MOZZARELLA JIULIENNE per complessivi 236 kg; ‐ n° 74 colli di RICOTTA FRESCA per complessivi 111 kg; per un totale di 878 kg che sono stati inviati, su disposizione dell'A.G., allo smaltimento. Presso la piattaforma di distribuzione di Anagni, invece, sono state sequestrate circa 1.162 tonnellate di prodotti. Si tratta del seguito dell’operazione “Latte pulito” effettuata il 22 luglio 2009 in cui sono stati scoperti presso una ditta di Brescia prodotti derivati dal latte riportanti in etichetta la mendace dicitura "prodotta con latte italiano 100%", invece gli stessi venivano prodotti con latte di provenienza tedesca. 3) SEGUITO “OPERAZIONE APE MAIA”: BLOCCATE DALLA FORESTALE 11000 CONFEZIONI DI PROPOLI CONTAMINATO Febbraio 2010 In data 4 febbraio 2010 il Corpo forestale dello Stato del Comando provinciale di Ascoli Piceno in collaborazione con il Comando provinciale di Torino ha intercettato, prima che giungessero ad una ditta del Torinese, 11 mila confezioni contenenti 450 mila pastiglie al propoli contaminate con antiparassitari utilizzati nella lotta all’acaro delle api, il Varroa destructor. L’operazione è scaturita dalla complessa indagine diretta dalla Procura di Ascoli Piceno avviata dopo il recente ritrovamento in provincia di Forlì delle 2 mila confezioni di propoli contaminato. 20 Nel corso dell’attività investigativa, svolta su tutto il territorio nazionale, il Corpo forestale dello Stato ha ricostruito l’intera filiera della produzione, trasformazione e commercializzazione del propoli contaminato, attraverso una vasta e capillare azione di controllo sulle ditte, che ha rafforzato inoltre il sistema di allerta alimentare. Il risultato delle analisi svolte dall’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale delle Marche, ha rilevato la presenza di due antiparassitari utilizzati per la lotta agli acari delle api con concentrazioni superiori ai limiti consentiti per legge, dopo di che il Ministero della Salute ha provveduto al ritiro dal mercato del prodotto contaminato. 4) SICUREZZA ALIMENTARE: CHIETI, SEQUESTRATI DALLA FORESTALE 6.000 ETTOLITRI DI SOTTOPRODOTTI VINOSI IRREGOLARI Febbraio 2010 Seimila ettolitri di sottoprodotti vinosi, detenuti illecitamente da un’azienda vitivinicola abruzzese e destinati alla trasformazione in vino da tavola, sono stati sequestrati dal Corpo forestale dello Stato a Casoli, in provincia di Chieti. Nelle sostanze sequestrate è stata rilevata una totale assenza di tracciabilità, idonea a garantire l’integrità e l’origine delle materie prime e dei prodotti presenti in cantina. Il sequestro è stato effettuato dal personale del Nucleo Agroalimentare e Forestale di Roma unitamente al NIPAF di Chieti, al termine di una lunga indagine mirata ad accertare illeciti in materia di produzione e commercializzazione di vino. Le analisi hanno evidenziato che i sottoprodotti sequestrati erano stati trattati con elevati quantitativi di anidride solforosa per bloccare la fermentazione e per ricavare dagli stessi, in una fase successiva al periodo consentito per legge, vino da tavola a costi di produzione notevolmente inferiori a quelli reali. In tal modo la ditta otteneva illecitamente, dalla lavorazione dei sottoprodotti, vino da tavola da destinare al commercio. L’indagine svolta dalla forestale ha svelato una produzione di vino da tavola contraffatto, ottenuto illecitamente da sottoprodotti della lavorazione quali fecce, vinacce e altri, con l’aggiunta di zuccheri e sciroppi di provenienza estranea all’uva, e quindi dalla materia prima. L’operazione s’inserisce nelle attività che il Corpo forestale dello Stato porta avanti quotidianamente per il contrasto agli illeciti nel settore agroalimentare, per la tutela della qualità dei prodotti per il consumatore e per la difesa del made in Italy agroalimentare nel mondo. 21 5) SICUREZZA ALIMENTARE: PROVINCIA DI BRESCIA, SEQUESTRATI DALLA FORESTALE 500 TONNELLATE DI PRODOTTI ALIMENTARI SCADUTI DI PROVENIENZA EXTRACOMUNITARIA Febbraio 2010 Il Corpo forestale dello Stato del Comando provinciale di Brescia ha sequestrato 500 tonnellate di derrate alimentari di provenienza extracomunitaria, scadute e conservate in condizioni igienico‐sanitarie pericolose per la salute, fra escrementi di topo e di uccelli che erano destinate a ristoranti e negozi etnici e italiani, nonché alla grande distribuzione organizzata. Si trattava di farine, vari tipi di riso, radici polverizzate, insaccati, alghe, pesce surgelato ed essiccato. I prodotti, provenienti da Cina, Tailandia, Nigeria e paesi del Sud America, si trovavano presso una grossa ditta di import‐export del Nord Ovest, situata nel Comune di Castenedolo, in provincia di Brescia. Oltre che scadute e in cattivo stato di conservazione, le derrate alimentari erano prive di tracciabilità e stoccate in un magazzino assieme a prodotti cosmetici e casalinghi. L’operazione è scaturita da un controllo sul territorio condotto dal Comando stazione di Brescia nel corso del quale era stato individuato lo smaltimento illecito di rifiuti di origine alimentare in un sito adiacente al magazzino. Il responsabile della ditta, un cittadino di origine cinese, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di commercializzazione e detenzione di prodotti alimentari contaminati. Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori dell’Istituto di Igiene e Salute Pubblica della ASL di Brescia che hanno provveduto a campionare gli alimenti per valutarne l’ulteriore ipotesi di reato di commercio di sostanze alimentari nocive. 6) SEQUESTRO FABBRICATO AGRICOLO E DI PRODOTTI AGROALIMENTARI IN LOCALITA’ SANTA CECILIA IN AGRO DEL COMUNE DI EBOLI (SA) Aprile 2010 Il personale del Comando stazione del Corpo forestale dello Stato di Foce Sele (SA) durante il normale servizio di controllo del territorio ha accertato, in località Santa Cecilia in agro del Comune di Eboli (SA), che una ditta poneva in essere un’attività industriale commerciale di congelamento e commercio di prodotti alimentari di origine animale senza alcuna autorizzazione in un fabbricato agricolo risultato completamente abusivo. Nel capannone agricolo, della superficie circa di mq. 2.500, erano presenti diverse celle frigorifere contenenti 44.000 secchi pari a 60.000 quintali di latte di bufala congelato, 2.739 scatole di gelati con frutta ripiena pari a 5.000 quintali e 96 pedane di vongole e brodo di vongole congelate pari a 1.000 quintali. Tale attività veniva esercitata dalla ditta in questione senza alcuna autorizzazione sanitaria e senza la specifica autorizzazione prevista dal Reg. CE 853/2004 di attività di deposito, lavorazione e commercio di alimenti animali. 22 E’ stato accertato inoltre che nei documenti di trasporto per la riconsegna degli alimenti congelati in conto terzi erano stati apposti falsi numeri di riconoscimento CE attestando quindi la falsa indicazione sui medesimi prodotti in violazione dell’art. 483 del C.P.. L’attività veniva svolta senza un impianto di depurazione e le acque “reflue industriali”, nonché i fanghi provenienti dal processo di lavorazione, venivano scaricati direttamente nel vicino fiume Sele senza alcun trattamento preventivo. Questa attività s’inserisce nella più vasta azione che il Corpo forestale dello Stato sta attuando dall’anno 2009 a tutela dei prodotti a denominazione di origine ed indicazione geografica protetta ed in particolare nell’attività di controllo sulla mozzarella di bufala D.O.P. in provincia di Salerno. 7) OPERAZIONE “AMARONE QUATER” TRAFFICO DI AMARONE CONTRAFFATTO IN PROVINCIA DI VERONA Aprile 2010 Il 26 aprile il Corpo forestale dello Stato di Verona congiuntamente al Coordinamento distrettuale di Asiago (VI) ed in collaborazione con l'ICQRF di Verona, durante l’ispezione di una cantina nel veronese hanno rinvenuto 21 sacchi di “segatura” presumibilmente usata per affinamento vini a scopo enologico, riportanti la scritta a mano “Acacia”, “Francia Medio” e “Ciliegio”. Per ogni tipologia si è provveduto a prelevare tre campionamenti che sono stati inviati ad analisi. Inoltre sono stati prelevati 6 campioni di vino “Amarone”, 6 di vino “Recioto” e 5 di “Vino bianco da tavola” anch’essi inviati ad analisi. Tutto il materiale sopracitato è stato posto sotto sequestro amministrativo unitamente a 5 taniche contenenti liquido anonimo, 1.530 bottigliette di vino “Amarone” prive di etichette senza indicazione di lotto e fascette di Stato e 312 bottiglie di vino “Recioto” prive di fascette di Stato ed etichetta retro indicata. 8) IL CORPO FORESTALE DELLO STATO DI BRESCIA CONTRASTA LE FRODI ON LINE DI PRODOTTI D.O.P. CONTRAFFATTI Maggio 2010 Analizzando i siti internet di vendita on‐line di prodotti D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta), il personale del NIPAF e del Comando provinciale di Brescia ha individuato una ditta del bresciano che vendeva formaggi di Gorgonzola, Taleggio e Grana D.O.P. contraffati e destinati anche al mercato estero on‐line attraverso internet. 23 Il 2 maggio 2010, inoltre, presso un punto di esposizione di prodotti tipici alla Fiera Cavalli del comune di Travagliato (BS), sono stati scoperti e sequestrati dal Corpo forestale dello Stato un notevole quantitativo di formaggi D.O.P. contraffatti. E’ stata segnalata all’Autorità Giudiziaria la titolare della ditta per violazione dell’art. 517 – quater C.P. per contraffazione di prodotti alimentari a denominazione di origine e indicazione geografica protetta. I formaggi sequestrati erano stati prodotti con latte di capra quindi in difformità dal disciplinare previsto che consiste in produzione con latte bovino. Inoltre gli stessi prodotti non recavano i previsti marchi e i sistemi di garanzia della D.O.P. che assicurano la genuinità e la produzione del gorgonzola e degli altri formaggi secondo la normativa vigente. 9) OPERAZIONE “DOLBY GHOST” SEQUESTRO GREGGE DI OVINI E CAPRINI DETENUTI ILLEGALMENTE Maggio 2010 Il 10 maggio il personale del Corpo forestale dello Stato del Comando stazione di Sanza congiuntamente a quello del Comando stazione di Teggiano e al personale dell’U.O.V. Sanità Animale del Distretto di Sala Consilina, hanno proceduto al sequestro di 60 capi di razza ovina e caprina in località Riotorto in agro di Sanza. L’operazione è il frutto di complesse attività di indagine tese alla tutela delle produzioni zootecniche ed al rispetto delle norme in materia di tracciabilità degli allevamenti. Dal controllo è emerso che l’azienda in questione non risultava censita al Servizio Veterinario e pertanto era totalmente assente in banca dati nazionale. Il proprietario all’atto degli accertamenti è risultato sprovvisto di ogni documentazione sanitaria nonché della detenzione del registro di carico e scarico necessaria per lo svolgimento di tale attività; gli animali in questione erano sprovvisti altresì dei marchi auricolari necessari per la loro identificazione. Contestualmente alle operazioni di identificazione si è effettuata la profilassi di Stato per la brucellosi ovi‐
caprina. I capi sono stati sequestrati ed affidati in custodia allo stesso trasgressore che è stato denunciato all’A.G . 24 10) AGROPIRATERIA: LA FRODE ALIMENTARE IN “PROMOZIONE” Agosto 2010 Il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Brescia dopo aver riscontrato alcune anomalie sul confezionamento di un formaggio in promozione in un ipermercato della provincia bresciana, è risalito alla ditta che confezionava e commercializzava gorgonzola contraffatto. La ditta indagata spacciava per “Gorgonzola DOP” un generico formaggio erborinato sprovvisto dei marchi consortili di riconoscimento, obbligatori per l’identificazione del prodotto a denominazione di origine protetta e che garantiscono la genuinità e la corretta produzione. Sono state sequestrate circa 200 confezioni di prodotti falsificati e deferiti all’Autorità Giudiziaria sia il titolare della ditta che confezionava, sia l’Amministratore Delegato della catena di ipermercati che commercializzavano il prodotto per il delitto di contraffazione di prodotti a Denominazione di Origine Protetta. Gli indagati rischiano la reclusione fino a due anni e una multa fino a euro 20.000. Da questa operazione è scaturita poi la “Campagna controllo gorgonzola” sul tutto il territorio regionale che ha realizzato 8 sequestri penali per un quantitativo di 114 chili di gorgonzola contraffatto e l’elevazione di 27 sanzioni amministrative per un importo totale di 58.650 euro. 11) SICUREZZA AGROALIMENTARE: OPERAZIONE “PANIERE” Agosto 2010 Il Nucleo Agroalimentare del Comando provinciale del CFS di Napoli ha operato un’attività di controllo sui prodotti alimentari d’origine protetta (D.O.P.) ed indicazione geografica protetta (I.G.P.) che ha interessato diversi punti vendita tra supermercati, ipermercati e produttori della provincia di Napoli. L’attività è stata indirizzata alla tutela di prodotti rientranti nel cosiddetto “Paniere di Napoli” in particolare sui noti “Limone di Sorrento IGP ” e “Provolone del Monaco DOP”, marchi a tutela comunitaria riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in virtù delle particolari caratteristiche di pregio che vogliono tali prodotti, assoggettati ad un rigido disciplinare di produzione. Il personale della forestale ha rinvenuto negli scaffali espositivi dei rivenditori, nei banchi frigo, nonché nei depositi dei produttori: 900 bottiglie con etichette difformi, per un totale di circa 1400 lt, migliaia di etichette non conformi e pronte ad essere utilizzate per l’immissione sul mercato di falso limoncello con ingrediente “Limone fresco di Sorrento”, e 40 Kg di formaggio tra forme intere e porzionato recanti etichettatura impropria “Provolone del Monaco”. Tutti i prodotti sono stati posti sotto sequestro giudiziario in quanto contravvenivano alle normative che vietano la messa in commercio di prodotti con nome, marchi o segni distintivi atti ad indurre in inganno il consumatore sull’origine, sulla provenienza o qualità del prodotto. Cinque persone, tra amministratori legali e titolari delle attività, sono stati deferiti alle Procure della Repubblica di Napoli, Nola e Torre Annunziata. 25 12) ATTIVITÀ DI CONTROLLO IN MATERIA DI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI (O.G.M.) IN COLTURE DI MAIS SVOLTA NELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA Agosto 2010 Su disposizione della Procura della Repubblica di Pordenone in seguito a segnalazioni pervenute, il personale del Corpo forestale dello Stato del Comando regionale del Veneto unitamente a personale dell’Ispettorato Centrale per la Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari, ha svolto controlli e campionamenti in provincia di Pordenone finalizzati a verificare l’esistenza di colture provenienti da semi ottenuti da Organismi Geneticamente Modificati, ed eventuali contaminazioni di particelle limitrofe. Nei tre giorni di attività sono stati prelevati 60 campioni in colture di mais che sono stati sottoposti ad analisi in laboratori specializzati. Le analisi hanno evidenziato alcune semine con eventi O.G.M. e qualche caso di contaminazione con percentuali molto basse. 13) OPERAZIONE VENDEMMIA GARANTITA Settembre 2010 Il 15 settembre 2010 sono iniziati i controlli, da parte del personale del Corpo forestale dello Stato di Verona e Vicenza, nell’ambito dell’incipiente campagna vendemmiale nel Veneto e in particolare in provincia di Verona. I controlli hanno portato al sequestrato di 100 hl di prodotti vinosi illecitamente qualificati come “Amarone” e “Valpolicella Ripasso”. Tali vini dalla natura e provenienza sconosciuta, si avvalevano di una copertura contabile fittizia costruita attraverso la presentazione di false denunce di uve “D.O.C.” alla C.C.I.A.A. di Verona. L’operazione è stata condotta dal Corpo forestale dello Stato in sinergia con SIQURIA, quale organismo ufficiale di certificazione e controllo incaricato dal M.I.P.A.F. . Nel corso delle operazioni sono stati anche controllati diversi trasporti su strada di Uve e Mosti, nonché di mezzi agricoli. 26 14) SICUREZZA AGROALIMENTARE: ABBATTUTI 53 CAPI BOVINI NON IDENTIFICABILI E AFFETTI DA BRUCELLOSI ILLEGALMENTE DESTINATI AL COMMERCIO DI CARNI PER IL CONSUMO UMANO. Settembre 2010 Si è conclusa dopo mesi di complesse e articolate attività d’indagine condotte dal personale del Corpo forestale dello Stato dei Comandi stazione di Sanza, Teggiano, Casaletto Spartano e Montano Antilia, un’operazione di Polizia Giudiziaria nei confronti di un’Azienda zootecnica di allevamento bovini da carne ubicata nel Comune di Sanza, che ha portato all’abbattimento 53 capi bovini privi in parte di identificativo auricolare, e alcuni positivi ai test sanitari per la brucellosi. La vicenda si è conclusa attraverso la totale e restrittiva osservanza della vigente normativa di Polizia Veterinaria e delle norme di tutela agroalimentare dei consumatori che prevedono il divieto di immissione sul mercato delle carni di dubbia provenienza. 49 dei 53 capi catturati erano privi di marchio auricolare, circostanza che non ne consente l’individuazione della provenienza, mentre i rimanenti 4 esemplari pur essendo muniti di targhetta auricolare erano risultati positivi ai test diagnostici per la brucellosi. L’intervento ha evitato un reale rischio per la salute dei consumatori, impedendo ad allevatori senza scrupoli di lucrare illecitamente su prodotti destinati all’alimentazione umana. 15) SICUREZZA AGROALIMENTARE: SEQUESTRATI IN IPERMERCATO DI BRESCIA MOZZARELLA DI BUFALA E GORGONZOLA CONTRAFFATTI Settembre 2010 Il personale del Corpo forestale dello Stato del NIPAF di Brescia ha sequestrato, in un ipermercato di Brescia, 352 confezioni di mozzarella di «bufala» e 52 confezioni di gorgonzola «D.O.P.» che sugli scaffali figuravano in offerta promozionale e che non avevano nulla delle peculiari caratteristiche che differenziano la tipica mozzarella di bufala campana ed il noto formaggio erborinato. Al fine di trarre in inganno i consumatori, l’ipermercato vendeva per “mozzarella di bufala” una generica mozzarella fatta di latte di bufala che non aveva i marchi consortili della più pregiata mozzarella di bufala campana, e per “gorgonzola D.O.P.” un generico formaggio erborinato sprovvisto dei marchi consortili di riconoscimento obbligatori per l'identificazione del prodotto a denominazione di origine protetta e che garantiscono la genuinità e la corretta produzione. L'amministratore delegato dell’ipermercato che commercializzava il prodotto è stato deferito all'autorità giudiziaria. 27 16) SCARTI DI ANIMALI NEL CICLO ALIMENTARE. IL CORPO FORESTALE DELLO STATO SEQUESTRA UNO STABILIMENTO DI TRANI Ottobre 2010 Il personale del Comandi stazione forestale di Ruvo (Bari), coadiuvatio nelle indagini dal NIPAF di Lecce, ha posto sotto sequestro preventivo lo stabilimento di Trani della società Idapro, leader in Puglia nella attività di raccolta, trasporto e trasformazione di sottoprodotti di origine animale. Il provvedimento cautelare è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Trani per presunte irregolarità amministrative e nelle autorizzazioni, oltre che per una ipotizzata emergenza sanitaria e ambientale. Stando alle indagini, risulterebbe illecita tutta l'attività legata alla trasformazione dei rifiuti di categoria 1 (scarti animali non trattabili né trasformabili per legge), provenienti nella quasi totalità dei casi dalla Puglia e dal Molise, che venivano così mescolati a scarti di macelleria ad alto rischio infettivo, creando situazioni "igienicamente pericolose". I grassi animali venivano infatti trasformati in farine e mangimi, finendo quindi nel ciclo alimentare. L'attività comportava inoltre l'immissione nell'atmosfera di polveri sottili inquinanti e maleodoranti. Poiché la Idapro tratta, tra gli altri, animali abbattuti per ragioni igienico‐sanitarie come nel caso di malattie che minacciano il patrimonio zootecnico (es. brucellosi), al fine di tutelare la salute pubblica e scongiurare un eventuale danno ambientale e sanitario derivante dall'accumulo incontrollato di tale materiale, la gestione aziendale è stata affidata in amministrazione giudiziaria alla competente Asl BAT di Andria. 17) SICUREZZA AGROALIMENTARE: SEQUESTRATO VINO PER 100.000 EURO IN UNA CANTINA IN PROVINCIA DI AVELLINO Novembre 2010 Il Corpo forestale dello Stato intervenuto in un’industria avellinese di trasformazione uve leader nella produzione e vendita di vini I.G.T., D.O.C., e D.O.C.G., ha sequestrato 1450 ettolitri di vino. L’operazione è stata condotta dal Comando stazione forestale di Chiusano San Domenico unitamente al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Avellino. Al momento dell’intervento nella cantina c’erano in fermentazione 3700 ettolitri di vino rispetto ai 2500 ettolitri comunicati ed autorizzati dall'ufficio competente dell'ICQRF, e il titolare dell’azienda non è stato in grado di mostrare e mettere a disposizione atti giustificativi relativi alla presenza del vino in eccedenza, si trattava di circa 500 ettolitri di “Falanghina”, 350 ettolitri di “Greco di Tufo” e 450 ettolitri di “Aglianico”. I vini di illecita provenienza conservati all'interno di 10 serbatoi in acciaio inox sono stati posti sotto sequestro. In altri locali di proprietà dell’azienda ma destinati ad uso privato, erano detenute irregolarmente altre 13.000 bottiglie di vino che sono state sottoposte a sequestro amministrativo. Si trattava di 600 bottiglie di “Cabernet”, 600 di "Chardonnay”, 3000 di “Aglianico”, 1400 di “Falanghina”, 720 di “Fiano” e 6500 di 28 “Taurasi” D.O.C.G., evidentemente destinate al commercio, ma sprovviste dell'etichettatura e delle informazioni previste dalla legge. Oltre ai reati di frode in commercio e contraffazione dell’etichettatura, all’azienda sono stati imputati lo smaltimento illecito dei sottoprodotti della vinificazione e lo smaltimento illecito delle acque di lavorazione. 18) CUNEO: BLITZ DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO NELLA STALLA DEGLI ORRORI Novembre 2010 Quattordici bovini in grave stato di denutrizione rinchiusi insieme a trentaquattro capi morti in stato di decomposizione è il macabro scenario che si è presentato al personale del Comando stazione forestale di Mondovì (Cuneo) intervenuto sul posto insospettito dall'odore nauseabondo proveniente dalla stalla. Alcuni dei capi deceduti erano privi dei marchi auricolari identificativi. Dopo aver richiesto l'intervento del Servizio Veterinario locale, il personale del Corpo forestale dello Stato ha disposto la temporanea sistemazione degli animali vivi in un locale attiguo alla stalla e il loro approvvigionamento, mentre all'allevatore è stata fatta ingiunzione di provvedere allo sgombero immediato delle carcasse e alla successiva pulizia e disinfezione della stalla. Il proprietario degli animali è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Mondovì e dovrà rispondere del delitto di maltrattamento e uccisione di animali. I quattordici bovini vivi sono stati macellati nei giorni successivi. 19) CORPO FORESTALE DELLO STATO: SCOPERTA CONTRAFFAZIONE AI DANNI DEL FORMAGGIO FETA DOP DA PARTE DEL NUCLEO AGROALIMENTARE E FORESTALE (NAF) Novembre 2010 Il personale operativo del Nucleo Agroalimentare e Forestale (NAF) del Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito dei controlli tesi alla tutela del consumatore e delle produzioni agroalimentari certificate di qualità D.O.P. e I.G.P. ha rinvenuto presso un punto vendita di una catena di distribuzione localizzata sul territorio di Roma e provincia, una partita di formaggio illecitamente etichettata come formaggio “Feta” che in quanto prodotto D.O.P. gode della protezione europea dalle usurpazioni, imitazioni ed evocazioni e più in generale dalle contraffazioni compiute a danno dei legittimi produttori. La “Feta” – la più famosa denominazione registrata della Grecia – è un formaggio tradizionale a pasta compatta ma friabile, bianchissimo e piacevolmente salato. 29 Il prodotto rinvenuto dal NAF proveniva dalla Danimarca ed era stato acquistato da una ditta italiana come “Apetina formaggio bianco” ma veniva illecitamente etichettato dopo essere stato porzionato come “Feta Arla” a fette. Il personale del Corpo forestale esigendo la rintracciabilità del prodotto al responsabile del centro di distribuzione ha potuto appurare ed evidenziare che tale pratica illegale avrebbe interessato l’intera partita costituita da 720 kg. Il NAF ha ordinato il ritiro di tutto il prodotto porzionato, pari a 18, 8 kg e presente in 13 punti vendita, disponendone il sequestro e sventando così una frode commerciale a danno del consumatore ignaro e dei produttori onesti dei prodotti D.O.P., i quali rispettano un regime di controlli supplementare per potersi fregiare del noto simbolo grafico europeo e della dicitura D.O.P. o I.G.P. . L’intervento operato dal NAF è stato effettuato in applicazione dell’impegno dell’Italia che intende proteggere tutte le denominazioni registrate a livello europeo, a prescindere dal Paese dove esse sono prodotte, attraverso l’attività delle forza di polizie italiane specializzate nel settore della lotta alle contraffazioni dei prodotti agroalimentari e grazie alle misure penali che il sistema nazionale prevede a tutela del corretto uso delle D.O.P. e I.G.P. riconosciute a livello comunitario. Da questa operazione è poi scaturita su tutto il territorio nazionale la “Campagna controllo Feta” tutt’ora in corso, alla ricerca di confezioni avente etichettatura contraffatta. 20) SICUREZZA AGROALIMENTARE: SEQUESTRATI 5.000 KG DI PRODOTTI SCADUTI IN PROVINCIA DI BARI Dicembre 2010 All’interno di una ditta di Bitritto (BA) che si occupa di confezionamento, deposito e commercializzazione all’ingrosso e dettaglio di frutta secca, olive in salamoia, conserve alimentari, pomodori secchi non preparati in loco e tostatura di fichi e frutta secca, il personale del Corpo forestale di Bari e di Brindisi ha proceduto al sequestro di vari prodotti alimentari scaduti già etichettati, sigillati ed integri come all’origine, pronti per la commercializzazione. Il valore della merce sottoposta a sequestro, secondo quanto dichiarato dalla parte, ammonta a circa €10.800. Il proprietario dell’azienda è stato denunciato all’A.G. . Lo stesso nucleo operativo di Controllo Tutela Regolamenti Comunitari del Corpo forestale di Bari congiuntamente al NIPAF di Brindisi, durante un controllo all’interno di una stabilimento di Mesagne che si occupa di commercializzazione di prodotti alimentari vari, di importazione, e di stagionatura e commercio all’ingrosso di formaggi, ha proceduto al sequestro cautelare amministrativo di prodotti alimentari scaduti già etichettati, sigillati ed integri come all’origine, pronti per la commercializzazione. 30 Il valore della merce sottoposta a sequestro, secondo quanto dichiarato dalla parte, ammonta a circa € 1.447. 21) AGROPIRATERIA: FRODE DI PRODOTTI DOLCIARI NELLA PROVINCIA DI BRESCIA Dicembre 2010 Il 7 dicembre del 2010 il Corpo forestale dello Stato, durante uno dei controlli di routine effettuati nel periodo pre‐festivo sui prodotti classici di ricorrenza natalizi, ha scoperto una frode di prodotti dolciari tipici , si trattava di falsi “panettoni” e “pandori” messi in commercio tramite la grande distribuzione organizzata. I prodotti messi in vendita non avevano i requisiti di qualità imposti dalla normativa vigente per potersi definire “panettone” o “pandoro” . A condurre le indagini è stato il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Brescia che, riscontrando alcune anomalie su presunti “panettoni” e “pandori” commercializzati in vari discount della provincia di Brescia, è risalito alla ditta che li produceva nel veronese. Sono state sanzionate per etichettatura non conforme, sia l’azienda produttrice, che non aveva più in carico i prodotti ma ne deteneva le regolari fatture, sia le aziende distributrici, per un importo sanzionatorio di oltre 20 mila euro. 22) SICUREZZA ALIMENTARE: SEQUESTRATI NELLA REGIONE MARCHE 100 CHILI DI TARTUFI NERI PROVENIENTI DALLA ROMANIA Dicembre 2010 Questo risultato è frutto di un’indagine che il Corpo forestale porta avanti da oltre due anni. Grazie a diversi controlli doganali mirati il personale del Corpo forestale delle Marche, utilizzando cani appositamente addestrati al riconoscimento di tuberi in convenzione di Washington nonché di tartufi congelati che perdono il forte odore caratteristico assumendo quello di un tubero, è risalito ad un traffico illegale di tartufi provenienti dalla Romania che entravano in Italia come “mushroom”, cioè generici “funghi” che hanno un costo di decine di volte inferiore rispetto a quello dei tartufi. Sulle tracce di questo traffico, durante un controllo su strada, il Corpo forestale ha sequestrato 100 chili di tartufo nero congelato sul quale sono state effettuate indagini di laboratorio. I tartufi in questione sono risultati appartenere a tre specie differenti, il tuber brumale, il tuber macrosporum e il tuber espivum, presenti anche in Italia e che sono qui commercializzabili in determinati periodi dell’anno. Non è stato ancora determinato se queste specie fossero mescolate in parte con Tuber indicum e Tuber himalayensis (Tartufi cinesi) di cui è vietata la commercializzazione in Italia, a causa della difficoltà di individuazione delle spore nei tartufi congelati e non perfettamente maturi. 31 Con 100 chili di questi tipi di tartufo si possono ottenere circa 8.000 confezioni di salse tartufate, per un valore di circa 100mila euro. Sono tutt’ora in corso le indagini su questo specifico traffico, e sono state estese anche al tartufo bianco. I controlli sono stati indirizzati anche verso fiere e mercati di prodotti tipici che potrebbero spacciare come tartufo italiano, tartufo proveniente illegalmente dall’estero e quindi privo di controlli e contravvenendo inoltre ad evasione fiscale. 23) SICUREZZA ALIMENTARE: SEQUESTRATI PRODOTTI SCADUTI O CON ETICHETTATURA IRREGOLARE NELL'OLTREPÒ PAVESE Dicembre 2010 Da controlli effettuati dal personale del Comando stazione forestale di Zavattarello presso supermercati ed esercizi commerciali e rivenditori ambulanti dell'Oltrepò pavese e principalmente nei comuni di Casteggio, Strabella, Broni, Redavalle, Borgo Priolo e Santa Maria della Versa, è seguito il sequestro di 50 omogeneizzati, 10 forme di formaggio, 100 vasetti di yogurt, 80 confezioni di riso tra varietà indiana e messicana, 4 scatole di cous‐cous, 20 pizze e 30 vasetti di frutta sciroppata, tutti scaduti da mesi. Alla contraffazione alimentare si vanno ad aggiungere le carni di 3 macellerie che recavano etichettature irregolari, carenti di informazioni relative alla tracciabilità dei prodotti. Sono complessivamente 15 i responsabili degli illeciti, tra legali rappresentanti di supermercati o macellerie e venditori ambulanti che dovranno corrispondere sanzioni per un totale di quasi 40.000 euro per violazioni delle normative in materia di sicurezza alimentare. Inoltre presso alcuni punti vendita sono stati rinvenuti alimenti tra cui olive, salumi e frutta secca provenienti dalla Calabria ma completamente privi di etichettatura. Durante i controlli presso le macellerie è emerso inoltre anche un altro tipo di illecito collegato alla gestione dei rifiuti, i sottoprodotti di origine animale (S.O.A.) venivano conservati negli stessi locali contenenti le carni destinate alla vendita, contravvenendo a specifici regolamenti in materia. 32 Siccurezzza Aggroam
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REGIONE EMILIA ROMAGNA CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE LAZIO CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE LIGURIA CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE LOMBARDIA CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE MARCHE CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE MOLISE CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE PIEMONTE CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE PUGLIA CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE TOSCANA CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE UMBRIA CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI REGIONE VENETO CONTROLLI SULLA SICUREZZA AGROAMBIENTALE ED AGROALIMENTARE
SETTORI D’INTERVENTO ‐ CONTROLLI