SCHEDE percorso 2 - Azione per un Mondo Unito

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SCHEDE percorso 2 - Azione per un Mondo Unito
CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
SCHEDE DIDATTICHE
Scheda A
Gioco: In gita con i pregiudizi
L’avvicinamento e la convivenza armoniosa di persone diverse, per
razza, religione, cultura… racchiude in sé difficoltà, dunque, non
trascurabili in quanto toccano aspetti essenziali per la vita umana,
addirittura la possibilità di esprimere se stessi e di creare una
convivenza pacifica. Ma racchiude in sé anche potenzialità che, se
storicamente trascurate, possono oggi essere riscoperte.
Le differenze tra le persone e le culture esistono: bisogna ammetterlo
e conoscerle.
Ogni essere umano è unico e le differenze sono un fatto naturale.
Alcune di esse, come il colore della pelle, degli occhi o dei capelli, il
tipo di corporatura, la forma dei lineamenti, e così via, dipendono dal
patrimonio genetico che ciascuno eredita dai propri genitori.
Poi ci sono i tratti caratteriali, variabili da persona a persona, in parte
determinati dall'ambiente e dall'educazione ricevuta. Infine, ciascuno
di noi appartiene a una determinata cultura e quindi ha una identità
culturale.
A persone diverse piacciono musiche diverse. Ma ci
possono essere differenze di gusti anche all'interno di una stessa
famiglia, e talvolta tali differenze sono ben più forti che tra membri di
gruppi diversi. È più probabile che un ragazzo francese condivida i
gusti musicali di un coetaneo cinese che di sua nonna.
Le lingue sono diverse. Ad esempio come si dice "ti amo" nelle diverse
lingue?
Inglese
Arabo
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
Bengalese
Cinese
Giapponese
Hindi
Russo
Obiettivo: mostrare che i ruoli e i pregiudizi possono condizionare i
comportamenti e predeterminare le risposte
TEMPO : 50 minuti
Due conduttori - Massimo 22 partecipanti
Role-play: Siamo nella sede di un condominio di periferia. Gli abitanti
del quartiere devono concordare la meta per una gita domenicale
collettiva; la decisione definitiva comunque verrà presa dai membri del
Comitato del condominio , che intervengono nella discussione.
Dopo che sono stati scelti i membri (massimo n. 8) del Comitato, uno
dei conduttori invita tutti gli altri a sedere intorno a un tavolo,
raccomandando a ciascuno di mantenere il proprio posto per tutto lo
svolgimento della discussione. Inoltre spiega agli “abitanti” che ad
ognuno sarà apposto alle spalle un cartellino con un numero
identificativo per facilitare il lavoro ai membri del Comitato.
Nel frattempo l’altro conduttore si apparta con i membri del Comitato
e spiega loro che a ciascun abitante è stato attribuito un ruolo e che
essi dovranno comportarsi e stabilire relazioni attenendosi al ruolo
attribuito a ciascun abitante. Si consegna loro la legenda di decodifica
numero-ruolo.
Inoltre non dovranno assolutamente svelare, né lasciar trapelare che a
ciascuno degli abitanti è stato attribuito un ruolo.
I conduttori, dopo aver applicato velocemente le etichette sulle spalle,
spiegano che bisogna decidere:
1 - dove fare la gita
2 - quali sono le modalità
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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3 - chi sarà il capo-gita
I ruoli sono i seguenti:
1 - E’ nero e puzza
2 - Non datele retta
3 - E’ sieropositivo
4 - E’ una zingara
5 - E’ una professoressa
6 - E’ simpatico/a
7 - Tutti la ascoltano
8 - Ha molta esperienza e tutti la apprezzano
9 - E’ una suora
10 -E’ una prostituta
11- E’ omosessuale
12- E’ antipatico/a
Si danno 15 minuti per la discussione.
In caso di numero elevato di partecipanti si individuano degli
osservatori che prenderanno nota per poi riferire nel dopogioco.
DOPOGIOCO:
Gli abitanti vengono invitati a riflettere sull’attività attraverso le
seguenti domande poste dal conduttore:
• Quali sono state le sensazioni provate?
• Quando ho capito che mi era stato attribuito un ruolo (e quale):
• Mi sono sentito alleggerito?
• Deluso?
• Ho modificato il mio comportamento?
• Mi ci sono adeguato?
• Ho reagito?
• Ho cercato alleanze nel gruppo?
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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• Dopo che tutti si sono espressi, si sintetizzano su cartellone le
osservazioni riguardo ai pregiudizi e agli stereotipi.
• Quali categorie/gruppi sono particolarmente presi di mira?
Lo stereotipo è un modello di comportamento con un significato; dare
un giudizio in base alla propria cultura, quindi generalizzare.
Il pregiudizio chiude la persona in una casella elaborata in precedenza
e induce a non differenziare, ad accettare tutto o niente.
Il rischio di tali fenomeni è di dar vita ad un circolo vizioso di
intolleranza:
STEREOTIPO - GIUDIZIO - GENERALIZZAZIONE - PREGIUDIZIO
INTOLLERANZA
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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Scheda B
Gioco: Saluti lontani
Obiettivo: prendere contatto con la diversità delle culture e delle
tradizioni
Svolgimento: prima di tutto il conduttore presenta diversi modi di
salutare:
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•
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•
i tedeschi si salutano con una stretta di mano dicendo "Guten
Tag, wie geht es Ihnen?"
i francesi si salutano con tre baci sulla guancia
dicendo:"Comment ça va?"
in India ci si saluta con le mani congiunte davanti al petto e si
dice con un leggero inchino della testa "Namastè"
in Africa la gente si saluta con un rito particolare, che inizia con
una stretta di mano seguita dall'intrecciarsi delle dita con quelle
del compagno, per finire con un battito delle palme l'una contro
l'altra
nei paesi arabi ci si saluta portando la mano destra alla fronte,
alla bocca e poi al petto, dicendo "Salaam" e inchinandosi
in Tibet la gente si saluta dicendo "Tashi Delek" e mostrando la
lingua leggermente arrotolata verso il palato per far vedere che
non si hanno cattive intenzioni
in Giappone si salutano con le mani posate sulle cosce,
inchinando il busto e dicendo con un sorriso "Sajonara!"
in Russia la gente si abbraccia e si dà dei baci sulle guance
dicendo "Dosvidanje!"
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
•
in Brasile le persone, quando si incontrano, si salutano dicendo
“Oi! Tudo bem?” e rispondendo “Tudo”.
Dopo aver provato a sufficienza le diverse modalità di saluto, i
partecipanti cominciano a muoversi in ordine sparso con il sottofondo
di un brano di musica etnica. I giocatori devono formare delle coppie
e salutarsi nella maniera che il conduttore di volta in volta indicherà.
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Scheda C
Laboratorio di cucina dal mondo
Obiettivo:
conoscere le diversità culturali, sociali, geografiche e climatiche
attraverso i cibi.
servire decorate in superficie con frutta
secca tritata e un filo di miele.
DESSERT DEL DESERTO (Medio
Oriente)
Ingredienti:
4-5
banane mature - 250 gr di datteri freschi
snocciolati e sbucciati - 300 ml di panna
o yogurt greco denso - acqua di fiori
d'arancio - miele - frutta secca tritata
(pistacchi, mandorle)
Preparazione: Disponete in un'ampia
coppa, a strati alterni, le banane tagliate
a fettine e i datteri freschi snocciolati e
passati velocemente nell'acqua di fiori
d'arancio. Irrorate con la panna liquida o
con lo yogurt greco e lasciate in
frigorifero per almeno un'ora. Prima di
CEBICHE
(Ecuador)
DE
CAMARONES
Gamberi in marinata
di agrumi
Ingredienti: 500 gr di code di gambero 1 cipolla rossa dolce - 4 pomodorini
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perini maturi - 2 limoni - 1 arancio qualche rametto di prezzemolo - 1
peperoncino verde aji (facoltativo)- olio
d'oliva – sale.
Preparazione: Sbollentate per due minuti
le code di gambero in poca acqua salata.
Sgocciolateli e privateli della buccia. A
parte preparate una marinata con il succo
degli agrumi spremuti, olio d'oliva, sale.
Sistemate i gamberi in una coppa di
cristallo, versatevi sopra la marinata e
completate con i pomodorini perini
tagliati a cubetti, la cipolla tritata fine, il
prezzemolo tritato ed eventualmente il
peperoncino verde tagliato ad anelli
finissimi, dopo averlo privato dei semi.
Lasciate riposare al fresco per almeno
un'ora prima di servire in tavola.
Ingredienti: 1 casco di
lattuga - 500 gr di chicchi di mais (in
scatola) - 250 gr di riso a grana lunga
lesso - 4 pomodori maturi ma sodi - 8
fette di ananas (preferibilmente fresco) 2 banane mature ma sode - 8 olive nere
- 1 limone.
Per la vinaigrette: 3 dl d'olio di semi - 1
dl di aceto - 1 dl di senape - 50 gr di
prezzemolo tritato - sale e pepe q.b.
Preparazione: Lavate i pomodori e
tagliateli in quarti scartando i semi e la
polpa interna. Sbucciate le banane e
tagliatele a rondelle bagnandole subito
con il succo di limone per evitare che
anneriscano. Lavate e scolate le foglie di
lattuga. In una terrina capiente, foderate
il fondo con le foglie di lattuga e
sistemate, nell’ordine, le rondelle di
banana, il mais sgocciolato, il riso lesso, i
pomodori. Decorate in superficie con le
fette di ananas, versate la vinaigrette a
filo e spolverate con foglioline di
prezzemolo tritato.
SALADE EXOTIQUE (Zaire)
Insalata esotica
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Scheda D
LABORATORIO SUI DIRITTI UMANI
Il laboratorio qui proposto invita i ragazzi della Scuola Secondaria ad
una STESURA DI UNA CARTA DEI DIRITTI UMANI.
Obiettivo: imparare ad individuare i diritti umani e conoscere la
Dichiarazione Universale dei diritti umani approvata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948.
Materiale occorrente: una copia della Dichiarazione Universale, una
lavagna o un cartellone bianco (vedi PERCORSO 2, Approfondimento
teorico, pag. 7)
Svolgimento: il conduttore chiede ai partecipanti di fingere di essere i
rappresentanti degli Stati Membri dell’ONU, riunitisi per scrivere la
Carta Internazionale dei diritti umani.
I partecipanti discutono quali sono i diritti umani che ritengono
fondamentale che siano garantiti a qualunque uomo e a qualunque
donna.
Per questa fase del gioco si può utilizzare un metodo tipo brain
storming: qualsiasi partecipante dice i diritti che gli sembrano
fondamentali che mano a mano vengono scritti sulla lavagna/
cartellone.
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
Solo in una seconda fase i partecipanti discutono e si accordano per
una lista definitiva di diritti (indicativamente da 20 a 30).
Verifica: viene letto ad alta voce il testo della Dichiarazione Universale
e confrontato con la Carta scritta dai partecipanti.
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RIFLESSIONE SU UNA CONVENZIONE SPECIFICA.
E’, a titolo esemplificativo, la Convenzione per l'eliminazione di ogni
forma di discriminazione nei confronti delle donne approvata
dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre del 1979
(CEDAW) ma l'attività può essere proposta anche per le altre
Convenzioni fondamentali in materia di diritti umani.
Obiettivo: conoscere e riflettere su diritti umani specifici o riguardanti
specifici gruppi di persone.
Materiale occorrente: un testo completo della Convenzione
internazionale scelta (nell’esempio la CEDAW), fotocopie dei singoli
articoli selezionati (un articolo per foglio). È pertanto necessario che il
conduttore selezioni preventivamente gli articoli "di contenuto" della
Convenzione, lasciando da parte gli articoli di procedura. Per esempio,
per la CEDAW gli articoli selezionati possono essere: 4, 5, 6, 7, 8, 9,
10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.
Svolgimento: il conduttore divide i partecipanti in coppie o piccoli
gruppetti e distribuisce a ciascuna coppia o gruppo (se il numero dei
partecipanti non lo consente, a ciascuno) uno degli articoli selezionati
della Convenzione. L’articolo viene letto e discusso all’interno della
coppia o del gruppetto (altrimenti solo meditato singolarmente). Il
conduttore, se lo ritiene utile, può fornire, oltre al testo dell’articolo,
anche una griglia di discussione, per esempio: ritieni che l’art.x sia
violato nel nostro paese? che sia in contrasto con la nostra cultura? e
negli altri paesi, nelle altre culture? storicamente quando pensi si sia
iniziato ad affermare tale diritto? che cosa si è fatto a livello nazionale,
locale, individuale per garantire concretamente quel diritto?
Nella seconda fase tutti i partecipanti si riuniscono e ciascuna coppia
legge agli altri il testo dell’articolo che ha esaminato e lo commenta.
Tutti gli altri intervengono nella discussione.
Verifica: il conduttore commenta il testo integrale della Convenzione
esaminata: quando è stata approvata, quando è entrata in vigore,
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
quanti e quali stati l’hanno ratificata, se gli Stati al momento della
ratifica hanno fatto delle riserve, che tipo di diritti riconosce, perché
era storicamente necessario prevedere una Convenzione specifica per
garantire tali diritti, quali sono i meccanismi di tutela che la
Convenzione prevede (Comitati, rapporti periodici da parte degli Stati,
etc.), se sono stati approvati Protocolli Opzionali.
Mentre i bambini della scuola primaria a lavorare con un gioco: (che
vuol dire?)
GIOCO: BISOGNI E DESIDERI
Obiettivo: imparare a distinguere tra desideri e bisogni, per introdurre
l’idea che i bisogni essenziali devono essere considerati diritti.
Materiale occorrente: 30 cartoncini (cartoline, disegni) raffiguranti
cose necessarie e cose non strettamente necessarie (solo a titolo
esemplificativo: cibo, acqua pulita, cure mediche, scuola, casa,
possibilità di pregare nella propria religione, aria pulita, stereo, vestiti
di moda, computer, vacanze, dolci, bicicletta, televisione, etc). Altri 10
cartoncini vuoti.
Svolgimento: il conduttore divide i partecipanti in coppie e distribuisce
3-4 cartoncini a ciascuna coppia (avendo cura di controllare che
ciascuna coppia abbia almeno un cartoncino che rappresenta
palesemente una "cosa" non fondamentale).
Il conduttore racconta ai partecipanti di immaginare che un nuovo
governo è stato eletto nel proprio paese. Durante la campagna
elettorale il nuovo governo aveva promesso che, una volta eletto,
avrebbe garantito a tutti i cittadini tutte le "cose" scritte o disegnate
sui cartoncini ed aveva chiesto ai cittadini di esprimere altre 10 "cose"
che ritenevano necessarie.
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In una prima fase, dunque, i bambini discutono e si mettono
d’accordo per identificare altre 10 "cose" che ritengono necessario che
tutti abbiano e che scrivono sui 10 cartoncini vuoti.
Ma dopo aver vinto le elezioni ed essere salito al potere, il nuovo
governo si rimangia la parola e dice di non avere più i soldi per
garantire tutte e quaranta le "cose" scritte o rappresentate sui
cartoncini ma ne può garantire solo 30 che chiede ai cittadinipartecipanti di individuare.
In questa seconda fase, pertanto, i bambini discutono in coppia e si
mettono d’accordo sui 10 cartoncini da eliminare.
Dopo qualche tempo il governo afferma che è necessario ridurre
ancora ed eliminare altri 8 cartoncini.
In questa terza fase, i bambini discuteranno tutti insieme quali sono
gli 8 cartoncini che questa volta dovranno essere eliminati.
Verifica: il conduttore guiderà la discussione di verifica: quali
cartoncini sono stati eliminati la prima volta? Perché? La seconda
eliminazione è stata più difficile della prima? Qual è la differenza tra
bisogni necessari e non necessari? Di tutti i cartoncini, quali sono i
bisogni necessari e quali i desideri? I bisogni necessari e i desideri
sono diversi per ciascuna persona? Perché? Che cosa è un diritto? A un
bisogno necessario corrisponde un diritto? Quale può essere una lista
dei diritti fondamentali che spettano a ciascuna persona?
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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Scheda E
Gioco sulla Regola d’Oro
Per entrare meglio in quest’argomento proponiamo un gioco che
approfondisce le forme diverse che questa Regola assume nelle
diverse culture e religioni e, se ci facciamo caso, nelle vita quotidiana.
Obiettivo del gioco è conoscere 30 formulazioni di tutti i tempi e le
culture della "regola d'oro", frutto della universale esperienza umana
nella ricerca del vivere pacifico e felice cercando di trovare esempi
della vita quotidiana, propria o di persone conosciute, che li illustrino.
I partecipanti, divisi in gruppi di 5-6 persone, dovranno scegliere tre
tra le frasi qui sotto elencate, trascriverle nella scheda allegata,
assieme al racconto di episodi reali della propria vita o di quella di
altri conosciuti, che descrivano la frase scelta.
30 formulazioni della Regola d’Oro
• «Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti
essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non
vorresti che egli poi rifacesse a te».
(Induismo, Mahabarata).
• «Non ci si dovrebbe comportare con gli altri in un modo che
sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l'essenza della morale».
(Induismo, Mahabharata 13, 148.8).
• «Non fare a nessuno ciò che non piace a te».
(Bibbia ebraica, Tobia, 4,15).
• «Ama il prossimo tuo come te stesso».
(Legge ebraica in Levitico, 19,18; cfr anche 19,34).
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• «La Via non è lontana dall'uomo. Se l'uomo segue una via lontana
dalla natura umana, questa non può dirsi la Via. (...) Chi ha il
senso della lealtà e della reciprocità non è lontano dal giungere
alla Via: ciò che non vuole sia fatto a sé non fa agli altri».
(Confucio, Chung-Yung, L'invariabile mezzo, n.13).
• «Il sapiente ha detto: la mia dottrina è semplice, e il suo
significato è facile da penetrare. Essa consiste nell'amare il
prossimo come se stessi».
(Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, cit. in Lev Tolstoj, Pensieri per ogni
giorno, Introduzione e traduzione di Pier Cesare Bori, Edizioni
Cultura della Pace, Fiesole 1995, p.121). (1)
(1) E' giusto avvertire che Tolstoj compilò questa raccolta di
pensieri sapienziali con un interesse non tanto storico-letterario
quanto essenzialmente formativo, per cui i testi sono da lui non
solo tradotti ma spesso interpretati e parafrasati. Ma la cura
filologica non è assente, essendo anzi richiesta dal carattere e
dallo scopo stesso dell'opera, che non nasce dalla voce di
Tolstoj, ma da voci di ogni tempo, lingua, cultura, religione. Cfr
Introduzione al volume, di Pier Cesare Bori, pp.7 e 8-10.
• «Dominare se stessi quanto è necessario per onorare gli altri
come se stessi e comportarsi con loro come vogliamo che gli
altri si comportino con noi: ecco quel che si può chiamare
dottrina della virtù dell'umanità. Non c'è nulla di più elevato».
(Confucio, cit. in Tolstoj, op. cit., p.167).
• «Ching-Kung interrogò sulla carità. Confucio rispose: "(...) Nel
comandare al popolo comportati come se offrissi il grande
sacrificio; ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"».
(Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 12,2).
• «Tzu-kung domandò: "Vi è una parola su cui si possa basare la
condotta di tutta la vita?". "Essa è shu, reciprocità - rispose
Confucio. - Ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"».
(Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 15,23).
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• «Il principe non tratta gli inferiori nel modo che gli dispiace nei
superiori».
(Commento di Tseng-Tzu al Grande studio di Confucio, n. 10).
• «Sicuramente questo è il massimo della bontà: non fare agli altri
ciò che non vorresti che essi facessero a te». (Confucianesimo,
Analetti 15,23).
• «L'uomo buono deve compatire le cattive tendenze degli altri;
rallegrarsi della loro eccellenza; aiutarli se sono in disgrazia;
considerare i loro successi come i suoi propri e così i loro
insuccessi». (Taoismo, Thai-Shang, 3).
• «L'uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza nei confronti di
tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo
come egli stesso vorrebbe essere trattato». (Giainismo,
Sutrakritanga I.11.33).
• «Uno stato che non è gradevole o piacevole per me, non deve
esserlo neppure per lui; e uno stato che non è gradevole o
piacevole per me, come posso io pretenderlo per un altro?».
(Buddhismo, Samyutta Nikaya 5, 353.35-354.2).
• «Tutti tremano al castigo, tutti temono la morte, tutti hanno cara
la vita: mettendoti al posto degli altri, non uccidere, né fa
uccidere».
(Buddha, Dhammapada, I versi della legge, 10, 129-130).
• «Non ferire gli altri in modi dai quali anche tu ti sentiresti ferito».
(Buddhismo, Udana-Varga 5,18).
• «Buona è soltanto quella natura che non fa agli altri ciò che non è
buono per lei».
(Zoroastrismo, Dadistan-i-Dinik 94,5).
• «Tratta l'inferiore come vorresti essere trattato dal tuo
superiore».
(Seneca, Lettere a Lucillo, lettera 47, sul trattamento umano degli
schiavi).
• «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi
fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti». (Gesù di Nazareth,
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Vangelo secondo Matteo 7,12; 22, 39 e Vangelo secondo Luca
6,31).
«Il bene maggiore è operare secondo la legge della propria
ragione. Ma questa legge ti comanda incessantemente di fare il
bene degli altri, come il massimo bene per te stesso».
(Marco Aurelio, cit. in Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, op. cit, p.
79).
«La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo
prossimo come te stesso». (Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai
Romani 13,9).
«Quanto vuoi che non sia fatto a te, anche tu non fare ad altri».
(Didachè, insegnamento cristiano della fine del primo secolo,
1,3).
«Una volta un pagano (...) disse: "Convertimi, a condizione di
imparare tutta la Torah nel tempo in cui si può stare ritti su di un
solo piede". (...). Hillel lo convertì dicendogli: "Ciò che a te non
piace non farlo al tuo prossimo! Questa è tutta la Torah, il resto
è commento; va' e studia"». (Ebraismo, Shabbat 31a, cit. in R.
Pacifici, Midrashim, Marietti, Genova 1986, p.177-8).
«Nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per il
suo fratello quello che desidera per se stesso». (Islam, dagli
hadith (detti) del Profeta Muhammad, in Detti e fatti del Profeta
dell’Islam raccolti da al-Buhari, a cura di V. Vacca, S Noja e M.
Vallaro, Utet, Torino 1982, cap. II; e in 40 Hadithe di an-Nawawi,
in H. Küng-K.J. Kuschel, Per un'etica mondiale. Dichiarazione del
Parlamento delle religioni mondiali, Rizzoli, Milano 1995, pp.
78-79).
«Mettersi al posto degli altri». (Voltaire, Lettere inglesi, n.42).
«Agisci in modo che la regola della tua volontà possa valere in
ogni tempo come principio di una legislazione universale».
Oppure: «Agisci in modo da trattare l'umanità, nella tua come
nell'altrui persona, sempre come fine, mai come semplice
mezzo».
(Immanuel Kant, 1724-1804, Critica della ragion pratica,
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
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Laterza, Bari 1974, p.39, e Fondamenti della metafisica dei
costumi, La Nuova Italia, Firenze 1973, pp. 95-96, 103-104, cit.
anche, come espressione di etica universale, in Hans Küng,
Progetto per un'etica mondiale, Rizzoli, Milano 1991, p.82-83).
«Benedetto chi a sé preferisce il fratello». (Tavole di Bahà'u'llàh,
iniziatore della fede baha’i).
«Anche Lei attribuisce al laico virtuoso la persuasione che l'altro
sia in noi. Ma non si tratta di una vaga propensione
sentimentale, bensì di una condizione fondante».
(Umberto Eco, in dialogo con Carlo Maria Martini, Liberal,
febbraio 1996, e Adista, 17 febbraio 1996, p. 9; ora in U. Eco C. M. Martini, In che cosa crede chi non crede?, Atlantide ed.,
1996 e in U. Eco, Cinque scritti morali, Bompiani 1997, p. 85).
«Tutti gli uomini dotati di ragione e di coscienza devono
assumere responsabilità, in spirito di solidarietà, nei confronti di
ciascuno e di tutti: cioè famiglie, comunità, razze, nazioni e
religioni. Ciò che tu non vuoi che ti venga fatto non farlo a
nessun altro». (Dichiarazione Universale dei Doveri dell’Uomo,
art. 4; proposta dall’InterAction Council all’Onu; Die Zeit, 3
ottobre 1997; il foglio, n. 244, Torino, dicembre 1997).
«La Regola d’Oro può allora enunciarsi così: “Agisci verso gli altri
in modo che gli altri possano agire nello stesso modo verso
chiunque”. Ciò implica in primo luogo e anzitutto l’imperativo
categorico seguente: “Non agire verso gli altri in modo tale che
se gli altri agissero nello stesso modo la vita sarebbe
impossibile”. E questo esige anzitutto da ciascuno che egli
rinunci a esercitare la violenza verso altri. Così, solo la
nonviolenza può fondare l’universalità della legge morale alla
quale devono conformarsi gli esseri ragionevoli».
(Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza. Una filosofia della
pace, Plus, Pisa University Press, 2004, p. 79-80)
Fonte: Raccolta compiuta da Enrico Peyretti di 30 formulazioni da tutti i tempi e le
culture della "regola d'oro" in http://www.peacelink.it/pace/a/17807.html
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
Frasi scelte
Fatti quotidiani
Materiali utili
http://www.educational.rai.it/corsiformazione/intercultura/
default.htm
Fiabe dal mondo: http://www.intercultura-rc.it/raccontiDalMondo.php
Kit sul dialogo http://www.cem.coop/strumenti/kitdialogo
Glossario dell'intercultura: http://www.pavonerisorse.it/intercultura/
glossario0.htm
Quiz sulla diversità culturale (inglese): http://www.edchange.org/
multicultural/quizzes.html
http://unipd-centrodirittiumani.it/it/database/Strumentiinternazionali/41
Film
Contro il razzismo:
• MALCOLM X - S. Lee, USA 1991.
Ricostruisce la biografia del leader del Black Power.
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
• UN MONDO A PARTE - C. Menges, Gran Bretagna 1988.
Sudafrica: il difficile rapporto tra una giornalista bianca, che lotta
contro l'apartheid, e la figlia adolescente.
• MISSISSIPPI BURNING (LE RADICI DELL'ODIO) - A. Parker, USA
1988. Un fatto di cronaca del 1964 e l'occasione per denunciare
il razzismo del profondo Sud degli States.
• KITCHEN TOTO: IL COLORE DELLA LIBERTA’ -H. Hook, Gran
Bretagna 1987. Kenia, anni '50: la lotta per l'indipendenza del
popolo Man Man, vista attraverso gli occhi di un ragazzo di 12
anni.
Contro la discriminazione delle minoranze etniche:
• IL TEMPO DEI GITANI -E, Kusturica, Jugoslavia 1988. Il giovane
Perhan vive in maniera drammatica la sua condizione di zingaro.
• BALLA COI LUPI – K.. Costner, USA 1990. Un western dalIa parte
dei Sioux.
• MISSION - R. Joffe, Gran Bretagna 1986. Sec. XVIII, Paraguay: il
messo papale ordina ai Gesuiti di chiudere una missione, uno dei
rari luoghi dove viene rispettata la dignità umana degli Indios.
Contro la discriminazione:
• IL MIO PIEDE SINISTRO - J. Sheridan, Gran Bretagna 1989.
Christy Brown (Daniel Day Lewis) può comunicare col mondo solo
attraverso il proprio piede sinistro; ciò tuttavia non gli impedisce di
esprimersi.
• RAIN MAN - L'UOMO DELLA PIOGGIA -B. Levinson, USA 1988.
Tom (Dustin Hoffman), affetto da autismo, da una lezione di vita
al fratello Charlie (Tom Cruise), "normale".
Bibliografia e sitografia
• Zanardo S., Vigna C., La regola d’oro come etica universale, Vita
e Pensiero, Milano 2005.
Parzialmente disponibile anche su internet: http://books.google.it/
books?id=wC2I8mUlGFUC&pg=PA291&lpg=PA291&dq=regola+d'oro+come+ etica
+universale&source=bl&ots=FSOZ0VeFO9&sig=nDnhleHMMNfPiZYO0NymCXYNpJA&hl=it
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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CAMBIA...MENTI: Progetto sulla cittadinanza attiva
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2bZTKDiK8nrOYCVvJUJ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CBgQ6AEwAT
gU#v=onep age&q=regola%20d'oro%20come%20etica%20universale&f=false
• Brass E., La conflittualità nell’esperienza vissuta nello scambio
interculturale, in Calasso M. G., La pedagogia degli scambi
interculturali, Roma, CEDE, 1986
• Callari Galli M., Per un’educazione all’alterità, in Poletti F.,
L’educazione interculturale, Firenze, La Nuova Italia. 1992
• Latouche S., L’occidentalizzazione del mondo,Torino, Bollati
Boringhieri, 1992
• Lewis I. M., Prospettive di Antropologia, Roma, Bulzoni, 1987
• Lynch J., Educazione multiculturale in una società globale, Roma,
Armando. 1993
• Mazzoleni G., Il Pianeta culturale, Roma, Bulzoni, 1986
• Solinas P. G., Educare alla differenza, alla somiglianza, Firenze,
La Nuova Italia. 1992
http://www.bdp.it/intercultura/index.php
http://www.iccalcinate.it/intercultura.php?
oper=pagina&id_argom=4&id=35
http://www.ildialogo.org/index.htm
http://www.edchange.org/multicultural/index.html
http://www.tolerance.kataweb.it/ita/index.html
http://www.volint.it/vis/didattica?q=node/50
Percorso 2 - Intercultura e regola dʼoro
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