Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 09/05/2015 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE IN PRIMO PIANO Il capitolo non contiene articoli SANITÀ NAZIONALE 09/05/2015 Il Sole 24 Ore Perché l'informazione rende più sani 5 09/05/2015 La Repubblica - Nazionale Sopravvissuto a Ebola "Ma ho il virus dentro così ha cambiato il colore dei miei occhi" 7 09/05/2015 La Stampa - Nazionale Le visite mediche sono "malattia" 9 09/05/2015 Il Messaggero - Nazionale Muore il paziente, dottori sotto accusa 10 09/05/2015 Il Messaggero - Nazionale «Non vogliamo sparire» Parte la battaglia dei medici di famiglia 11 09/05/2015 Il Giornale - Nazionale Il miglior cibo in tavola? È quello «contronatura» 12 09/05/2015 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale Cosmofarma premia le aziende più dinamiche nella ricerca 14 09/05/2015 Avvenire - Nazionale SALUTE Farmaci anticancro in ritardo in parte d'Italia 15 09/05/2015 Libero - Nazionale La vera profezia dell'apocalisse: l'umanità malata di salutismo 16 09/05/2015 Il Tempo - Nazionale Maxi sequestro di viagra in farmacia illegale Esquilino 18 09/05/2015 La Notizia Giornale Il nuovo corso della reumatologia Dalla diagnosi precoce alla terapia 19 09/05/2015 La Notizia Giornale La Sanità digitalizzata può aiutare i conti e milioni di pazienti 21 08/05/2015 Viver Sani e Belli farmacie 22 VITA IN FARMACIA 09/05/2015 La Repubblica - Milano La Regione butta 150 mila vaccini rimasti inutilizzati "Spreco enorme" 24 09/05/2015 La Repubblica - Genova La celiachia spiegata ai bambini 25 09/05/2015 QN - Il Giorno - Como Lecco La municipalizzata della cittàgode ancora di buona salute 26 09/05/2015 QN - La Nazione - Massa Carrara Niente farmaco in ospedale: 200 km per trovarlo 27 09/05/2015 QN - La Nazione - Grosseto Rapina una farmacia: operaioincastrato da video e vestiti gettati 28 PROFESSIONI 09/05/2015 Il Sole 24 Ore La conferma di molti investimenti 30 09/05/2015 La Repubblica - Nazionale Contador, sfida antica "Voglio Giro e Tour preparatevi al mio show" 31 09/05/2015 ItaliaOggi Reazioni segnalate in 48 ore 33 PERSONAGGI 09/05/2015 QN - Il Giorno - Brianza Iniziativabipartisanper metrò e hub 35 07/05/2015 IlFarmacistaOnline.it 09:00 Manovra sanità. Cosa ne pensa il Parlamento? Il timore sono le ripercussioni sui cittadini. Ma anche il Patto per la Salute diventa "a rischio" 36 SANITÀ NAZIONALE 13 articoli 09/05/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Perché l'informazione rende più sani Umberto Veronesi Ho sempre pensato e detto che la salute non è solo questione di medici e farmaci, ospedali ed esami. Il benessere fisico e psichico, per non parlare di quello sociale, dipende soprattutto da fattori che apparentemente sfuggono alle possibilità di intervento diretto dei camici bianchi e riguardano invece la comunità intera: insegnanti e professori, imprese e sindacati, ambientalisti, economisti ed esperti della comunicazione. E, non ultimi, i singoli cittadini e le famiglie. Il raggiungimento del benessere fisico e psicosociale è un obiettivo per il quale tutti devono collaborare. Continua pagina 16 Continua da pagina 1 Non dipendiamo più da un Welfare State ma facciamo parte di una Welfare Community in cui la conquista della salute non è più concepibile come un compito riservato unicamente agli operatori della sanità, ma rappresenta una responsabilità che ci riguarda tutti, indistintamente, da semplici cittadini a persone responsabili nelle nostre famiglie e nei nostri ruoli professionali pubblici e privati. Prima c'era una piramide dal cui vertice lo Stato dispensava assistenza e cure, ora bisogna cominciarea parlare di Welfare Community, cioè di "comunità" che assiste. Il ruolo di noi tutti diventa attivo: se ci ammaliamo, diventiamo "partner" della cura, e se siamo sani la nostra azione di prevenzione individuale diventa anche beneficio per la comunità. Gli esempi possono essere infiniti, ma ne bastano due: fumare dove c'è altra gente, la mette a rischio, e inquinare o sporcare una città contribuisce a moltiplicare i rischi. Se andiamo a leggere le indagini epidemiologiche che vengono pubblicate ogni anno, scopriamo che ciò che determina e influenza lo stato di salute della popolazione di un paese risulta immancabilmente lo stesso: il grado di istruzione e, insieme, la possibilità di accesso a informazioni corrette e aggiornate in campo medico-scientifico, utili per conservarsi sani. Certo anche la condizione economica gioca un suo ruolo, ma è cruciale quello dell'informazione. Per questo ripeto spesso che un cittadino correttamente informato diventa più consapevole e responsabile e rischia molto meno di mettere in pericolo la propria salute. E per questo ho accolto con grande interesse la proposta del Sole 24 Ore alla Fondazione Veronesi di realizzare una collana di volumi. Non soltanto perché si tratta della testata più autorevole in campo economico finanziario ma perché ne conosco il tratto distintivo del suo stile informativo, che sa unire il rigore della competenza tecnica alla facilità di comprensione di un linguaggio divulgativo. E ciò è fondamentale quando si scrive di salute e di medicina. Non si può infatti negare che spesso l'informazione e l'educazione in questo campo seguano strade più interessate al sensazionalismo e alle mode, con un bombardamento di notizie, spesso non vereo spesso contraddittorie. Tutto l'opposto di ciò che si aspetta un paziente in cerca di informazioni e consigli chiari ma sereni e pratici. I dodici volumi della Guida alla Salute che sono stati realizzati seguono proprio questi principi. Passo dopo passo il lettore è guidato alla scoperta di quei segreti semplici ma fondamentali per mantenere il più a lungo possibile uno stato di benessere psico fisico inalterato. E lo stato di benessere di una popolazione si misura soprattutto dalla capacità di combattere i fattori di rischio e le morti evitabili, grazie all'adozione di stili di vita capaci di favorire la salute. Che corretti stili di vita, ed in particolare l'alimentazione, siano cruciali nella prevenzione delle malattie della vecchiaia, oltrea quelle tumorali e cardiovascolari, è ormai ben noto e dimostrato a sufficienza da centinaia di studi. Io sono fermamente convinto che la prevenzione individuale, l'unica alla portata dell'uomo della strada, non solo crea salute, ma crea consapevolezza. Una persona informata è sostanzialmente un soggetto politico molto diverso dalla persona non consapevole e non informata, e quindi in via indiretta può condizionare ed orientare anche il sistema politico, sociale ed economico, se informazione e consapevolezza crescono adeguatamente. Questa Guida alla Salute che il Sole ha deciso di pubblicare, ne sono certo, aggiungerà granelli di sapienza ai suoi lettori. LA COLLANA «GUIDA ALLA SALUTE» La prima uscita Lunedì 11 maggio, con Il Sole 24 Ore, esce il primo volume della collana «Guida alla salute» a cura della Fondazione Umberto Veronesi. Il primo libro, in edicola SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 5 09/05/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 1 (diffusione:334076, tiratura:405061) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato a 1 euro oltre al prezzo del quotidiano, affronta il tema degli stili di vita e della prevenzione, con tutti i comportamenti quotidiani da seguire per prevenire la maggior parte delle malattie croniche e dell'invecchiamento. Le altre uscite Dopo la prima uscita dell'11 maggio, ogni lunedì, per undici settimane, sempre a 1 euro, Il Sole 24 Ore propone uno dei volumi della collana «Guida alla salute». La seconda uscita, lunedì 18 maggio con «L'alimentazione che allunga la vita», il 25 maggio in edicola si troverà il volume «L'attività fisica che dona salute», il 1° giugno sarà la volta di «Mantenere attivo il cervello», l'8 giugno con il volume «Come vincere ansia e depressione» si potrà capire come superare certi nostri stati di ansia e il 15 giugno in edicola ci sarà il testo su «Sesso in salute». Per proseguire, poi il 22 giugno con l'uscita dal titolo «Smettere di fumare», il 29 giugno con il volume su «L'adolescenza, età ingrata», il 6 luglio con «La salute degli occhi», il 13 luglio con una guida a «Viaggiare sicuri in salute», il 20 luglio con l'uscita su «La salute al maschile» e il 27 luglio con il testo che illustra «Vaccini e le vaccinazioni». Foto: Stili di vita. A tutte le età movimento e alimentazione equilibrata per una migliore salute SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 6 09/05/2015 La Repubblica Pag. 19 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Stati Uniti Il caso. Il dottor Ian Crozier aveva contratto la malattia in Sierra Leone. Curato negli Usa aveva lasciato l'ospedale. Poi la scoperta: perdita della vista e iride mutata con dolori lancinanti Sopravvissuto a Ebola "Ma ho il virus dentro così ha cambiato il colore dei miei occhi" È riuscito a migliorare dopo che è stata decisa la sperimentazione di un nuovo farmaco per ora ancora segreto Sembrava una uveite, poi le analisi sul tessuto prelevato nella parte interna del globo oculare hanno sorpreso la comunità scientifica ALBERTO FLORES D'ARCAIS NEW YORK. Era stato infettato da Ebola ma, trascorsi giorni di terrore, era perfettamente guarito. Dopo due mesi ha scoperto che il terribile virus si era però "nascosto" in un occhio e stava provocando danni che lo avrebbero portato alla cecità. La storia del dottor Ian Crozier - il medico della Vanderbilt University specialista in malattie infettive - era finita su tutti i media degli Stati Uniti (e non solo), quando nel settembre scorso, mentre si trovava in Sierra Leone come volontario per l'Oms, aveva contratto Ebola ed era stato urgentemente rimpatriato per essere curato all'ospedale Emory di Atlanta. Aveva passato quaranta giorni tra la vita e la morte, ma gli era andata bene e alla fine di ottobre aveva potuto lasciare l'ospedale (sotto le luci delle telecamere): guarito, di Ebola più nessuna traccia. In pochissimi sapevano che - trascorsi altri due mesi - il dottor Crozier, 43 anni, aveva avuto una brutta infiammazione all'occhio sinistro, con la pressione fuori norma, una perdita progressiva della vista e dolori lancinanti. Tutti sintomi che, per Steven Yeh, il medico oftalmico che lo aveva visitato (sempre all'Emery di Atlanta), erano tipici di una uveite, un'infiammazione della parte interna dell'occhio. Il dottor Yeh fece un prelievo del tessuto interno del globo oculare e le analisi portarono all'incredibile scoperta (rivelata pubblicamente nei giorni scorsi da uno studio pubblicato dall'équipe di medici dell'Emory sul New England Journal of Medicine ): nell'umor acqueo, il liquido salino che si trova tra la cornea e il cristallino, si annidava il virus di Ebola. La notizia, rilanciata dal New York Timese da altri media americani, ha riaperto il dibattito sul micidiale virus che arriva dall'Africa. Per il dottor Yeh l'Ebola nell'umor acqueo (ma non nella lacrimazione e nei tessuti esterni dell'occhio) non presenta pericoli d'infezione per gli altri, ma dimostra come tutti coloro che sono stati ammalati (e sono sopravvissuti) di Ebola dovrebbero farsi visitare per essere certi che non ci sia stata una contaminazione nell'occhio. Oltre alla rapida perdita della vista l'iride dell'occhio sinistro di Ian Crozier ha cambiato colore, passando dall'azzurro al verde dieci giorni dopo i primi sintomi. È molto raro che un'infezione virale possa cambiare il colore dell'iride e Ian Crozier rimase sotto shock («come se mi avessero assalito, era una cosa così personale»). Col passare dei giorni e visto che non c'erano stati miglioramenti il medico, insieme al team di sanitari dell'Emory che lo aveva in cura, decise che a quel punto non aveva molto da perdere e riuscì a ottenere dalla Food and Drug Administration un permesso speciale per usare una medicina sperimentale (potrebbe essere un potente corticosteroide, ma i medici hanno preferito non rivelarlo) in pillole. Non c'era alcuna garanzia di successo, sta di fatto che solo dopo questa terapia intensiva - diversi altri medicinali classici contro l'uveite non avevano risolto nulla - il dottor Crozier ha iniziato a recuperare la vista. Gli studi su Ebola sono ancora in evoluzione. Solo recentemente si è scoperto che il virus resta presente nello sperma per diversi mesi e problemi - considerati collaterali - agli occhi erano stati già segnalati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in Africa su quasi la metà (il 40 per cento) dei sopravvissuti. Con un problema in più: che in Africa non ci sono abbastanza oftalmologi per curarli. Nessuno però aveva finora ipotizzato che i problemi all'occhio fossero dovuti alla presenza "nascosta" del virus. Il dottor Crozier ha raccontato come oltre all'occhio aveva avuto anche una significativa perdita dell'udito (sempre nella parte sinistra). «Sono stati giorni terribili ed ero molto depresso, era come se l'intera parte sinistra della tua vita se ne fosse andata». Ha passato il Natale all'ospedale, poi finalmente ha visto la fine del tunnel: «Il mio caso SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 7 09/05/2015 La Repubblica Pag. 19 (diffusione:556325, tiratura:710716) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato può aiutarea cambiare il corso della malattia per i sopravvissuti, ora bisogna iniziare a preoccuparsi di questa cosa». PER SAPERNE DI PIÙ www.nytimes.com www.who.int/en/ I NUMERI 11.000 LE VITTIME Più di 11mila persone sono morte dal marzo 2014, quando è stata dichiarata ufficialmente l'emergenza 26.600 CONTAGIATI Più di 26.600 persone sono state infettate dal virus: la maggior parte in Africa, ma anche in Usa ed Europa 32,6 mld I COSTI Secondo la Banca Mondiale Ebola è costata oltre 32 miliardi di dollari alle economie dei paesi più colpiti Foto: L'IRIDE L'occhio del dottor Ian Crozier dopo che il virus dell'Ebola si è nascosto nell'iride (Foto Emory Eye Center). A sinistra, Crozier quando era volontario dell'Oms in Africa SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 8 09/05/2015 La Stampa Pag. 1 (diffusione:309253, tiratura:418328) La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DIPENDENTI PUBBLICI Le visite mediche sono "malattia" Il Tar del Lazio cancella la norma che obbligava a usare per messi e ferie Paolo Russo A PAGINA 11 Le visite mediche sono "malattia" Per visite mediche, analisi, accertamenti diagnostici e cicli di terapie l'esercito dei travet non dovrà più «bruciare» i tre giorni di permesso retribuito l'anno o, peggio ancora, le ferie, perché le giornate spese per controllare il proprio stato di salute tornano ad essere considerate di malattia. Lo ha stabilito il Tar del Lazio con una sentenza che una circolare del Ministero della salute rende ora operativa per i propri dipendenti, ma che apre la strada a provvedimenti analoghi da parte delle altre amministrazioni pubbliche, scuola compresa, obbligate ad eseguire quanto disposto dai giudici. Assenze anomale Che le assenze per malattia abbondino nel pubblico impiego lo dicono i numeri dell'Inps: oltre 30 milioni di giornate perse l'anno e quasi 5 milioni di certificati inviati in ufficio. In pratica ognuno dei tre milioni e trecentomila travet si ammala una volta e mezzo l'anno. Quasi il doppio rispetto al privato. E come ricordano gli stessi giudici nel dispositivo della sentenza n. 5714 del 2015, la norma da loro stessi annullata «è stata disposta perché si erano spesso riscontrate anomalie nel ricorso all'istituto della assenza per malattia da parte dei pubblici dipendenti in caso di visite specialistiche o di terapie di breve durata». Ma se qualcuno ci ha marciato il ministero della Funzione pubblica, secondo i giudici, ci sarebbe andato giù un po' troppo duro con una circolare del 2014, che applicava un decreto del governo Letta, nel solco di quelli di Brunetta, affermando che «per l'effettuazione di visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici il dipendente deve fruire dei permessi». Una «ingiustizia manifesta», secondo un ricordo di Flc- Cgil in quanto «i permessi hanno una finalità del tutto diversa da quella relativa alla cura dello stato di salute». Nuova circolare I giudici hanno dato ragione al sindacato, ma resta da capire quando analisi, accertamenti e terapie siano assimilabili alla malattia e quando no. Sicuramente per il trattamento di patologie gravi, come tumori o diabete, perché rispetto a queste né Brunetta prima, né Letta poi, nel tentativo di dare una stretta all'assenteismo si sono mai sognati di costringere i lavoratori a chiedere un permesso. Il giorno di malattia scatta anche nelle circostanze ricordate dallo stesso Tar. Ossia «ogni qual volta il dipendente debba effettuare esami diagnostici, terapie, visite e il medico curante ritenga sussistente uno stato patologico o gli esami e le terapie abbiano carattere invalidante». Ma cosa succede se l'accertamento è richiesto per un sospetto di malattia, magari per escludere un tumore con una Tac? Qui, ammettono alla direzione del personale del Ministero della salute, la normativa non è chiara, «anche se nella pubblica amministrazione di prassi si segue un parere dell'Aran, l'agenzia per i contratti pubblici, che assimila anche questi casi alla malattia». Ma forse una nuova circolare della Funzione pubblica aiuterebbe a sciogliere i dubbi e a rendere più omogeneo il trattamento dei travet. «Pervisite,terapie,ed esamidiagnosticiil dipendentedevefruire deipermessi» Circolare del 2014 In applicazione di un Decreto governativo Imedici difamiglia sifermano il19maggio n Una giornata di stop (il 19 maggio) con la chiusura degli studi per sciopero dei medici di famiglia. I sanitari protestano perchè, avvertono, a rischio è la stessa sopravvivenza della figura del medico di base. Così da oggi parte la campagna «Io non vado col primo che capita. Il mio medico di famiglia lo scelgo io» per dire no alla «abolizione del medico di famiglia». Secondo i sanitari è questa la prospettiva «che si realizzerà a causa delle politiche guidate solo da criteri economicistici e di bilancio» Foto: Salute I dipendenti pubblici potranno effettuare analisi e visite mediche chiedendo una giornata di malattia NEWPRESS SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 9 09/05/2015 Il Messaggero Pag. 56 (diffusione:210842, tiratura:295190) Condannato anche un anestesista del San Filippo Neri: «Provocò il decesso di un giovane prima dell'operazione» Processo per tre sanitari dell'Umberto I accusati di omicidio colposo: avrebbero sbagliato la terapia ad un cinquantenne LE DUE VICENDE DI MALASANITÀ SONO AVVENUTE TRA IL 2008-2010 LA DIFESA: PAZIENTE NON INTUBABILE Michela Allegri Riccardo Di Vanna IL PROCESSO Hanno praticamente salvato la vita ad un paziente cinquantenne, diagnosticando per tempo un grave aneurisma dell'aorta, intervenendo in modo impeccabile e, poi, eseguendo un'operazione chirurgica da manuale. Peccato che, durante il decorso postoperatorio, il degente sia stato quasi dimenticato: dopo essere stato trasferito in un reparto inadatto, e dopo non essere stato curato con i farmaci adeguati a contrastare una crisi d'ipertensione, Goffredo V., ricoverato tra le corsie del policlinico Umberto I, è deceduto per un arresto cardiorespiratorio. Per questa vicenda 3 dottori sono finiti sotto processo per omicidio colposo. Secondo l'accusa, avrebbero commesso una serie di «imprudenze, negligenze e imperizie» che avrebbero provocato la morte del paziente. Sul banco degli imputati, ci sono l'anestesista che ha seguito Goffredo nella fase successiva all'intervento e i medici di turno del reparto in cui la vittima è stata trasferita. Era il 10 febbraio del 2008. Il cinquantenne era stato appena operato e, poi, era stato spostato nell'ala di Semiotica Chirurgica del nosocomio, per superare la convalescenza. Secondo gli inquirenti, la sezione in questione sarebbe stata inadatta per curare il paziente. E non è tutto: a detta dei magistrati, i dottori di turno non avrebbero monitorato la pressione arteriosa del degente e, di conseguenza, non avrebbero somministrato al cinquantenne la terapia adeguata. Goffredo era morto dopo 9 ore dall'ingresso nel reparto. A stroncarlo, l'aggravamento di una crisi ipertensiva. Se la pressione arteriosa fosse stata trattata a dovere, è scritto negli atti, il decesso sarebbe stato «con ragionevole certezza evitato o significativamente ritardato». Ieri in aula di fronte al giudice monocratico si è tenuta l'ultima udienza. LA CONDANNA In una sezione penale poco distante, nel frattempo, un anestesista del San Filippo Neri è stato condannato a 1 anno e 6 mesi, sempre con l'accusa di omicidio colposo. Secondo gli inquirenti, il camice bianco, incaricato di monitorare la fase preoperatoria di un ragazzo che si sarebbe dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico, non avrebbe rilevato che il giovane era affetto da una grave talassemia, che aveva provocato una malformazione della laringe, pericolosa in caso di anestesia. Il giudice ha invece assolto un secondo medico, coinvolto nella medesima vicenda. I fatti risalgono al dicembre del 2010. Il paziente, di soli 29 anni, era arrivato in sala operatoria per l'asportazione della milza. A causa dell'errata valutazione effettuata dall'imputato, il degente era stato colpito da sindrome asfittca «successiva all'induzione dell'anestesia generale», si legge nel capo d'imputazione. Era poi stato sottoposto senza successo a tre diverse manovre di intubazione e, malgrado la tempestività e una tracheotomia d'emergenza, non erano riuscite a salvarlo. Secondo l'accusa, il decesso sarebbe stato causato dalle difficoltà riscontrate nell'intubare il paziente, in virtù della sua pregressa patologia non correttamente valutata. «Il paziente era un soggetto non intubabile - dichiara l'avvocato Paolo Barone, difensore dell' anestesista inspiegabile il giudizio di responsabilità del mio assistito». SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Muore il paziente, dottori sotto accusa 09/05/2015 Il Messaggero Pag. 56 (diffusione:210842, tiratura:295190) Giornata di sciopero in programma per il 19 maggio CAMPAGNA DELLA FIMMG CONTRO IL MANCATO RINNOVO DELLA CONVENZIONE REGIONALE PER I MEDICI DI BASE L'AGITAZIONE Parte la battaglia dei medici di famiglia, che annunciano un maggio di fuoco contro il mancato rinnovo della convenzione della Regione per i medici di base che «snaturerà la nostra figura». Intanto con una giornata di stop e la chiusura degli studi per lo sciopero confermato del 19, e poi mobilitazioni e campagne informative indirizzate ai cittadini. I medici di famiglia scendono in campo perché, avvertono, a rischio è la stessa sopravvivenza della figura del medico di base. «Per questo - spiega il segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Giacomo Milillo - parte la campagna "Io non vado col primo che capita. Il mio medico di famiglia lo scelgo io" per dire no alla «abolizione del medico di famiglia». È questa la prospettiva «inevitabile e che si realizzerà nei fatti a causa delle politiche delle Regioni, mirate afferma - a limitare la professionalità e libertà del medico nel suo rapporto di fiducia con i pazienti e guidate solo da criteri economicistici e di bilancio». Paradossalmente, spiega, si arriverà al punto in cui a «curare» il paziente sarà il burocrate regionale che, imponendo limiti, impedirà al medico di esercitare liberamente la propria professione nell'interesse del paziente: magari il medico riterrà necessario prescrivere un numero X di esami e farmaci, ma sarà costretto a prescriverne solo alcuni per i limiti di bilancio imposti, e gli altri dovrà pagarseli il cittadino». LE TRATTATIVE Tutto ciò a fronte dello stallo delle trattative per il rinnovo della convenzione della categoria con il Servizio sanitario e «nessuna convenzione - avverte la Fimmg - significa nessuna garanzia per la libertà di scelta del cittadino e per la libertà di curare del medico, significa impossibilità di sanzionare la parte regionale eventualmente inadempiente nei confronti dei medici e dei diritti dei cittadini e significa non riorganizzare la Medicina di famiglia secondo criteri di migliore corrispondenza con i bisogni dei cittadini». Rivendicazioni che non hanno nulla di economico: «La Fimmg non chiede aumenti di stipendio ma che i professionisti siano messi nelle condizioni di esprimersi al meglio», precisa Milillo. Da qui la mobilitazione: dal 18 maggio le città saranno tappezzate di maxi manifesti per informare i cittadini sulle ragioni della protesta. Si entra nel vivo oggi e domenica con la manifestazione "Studi aperti" nei week end: aperti al pubblico alcuni ambulatori, i medici illustreranno ai pazienti i rischi che corre la medicina generale. Lo stesso accadrà il 23 e 24 maggio. Sarà lanciata online una petizione diretta a premier, ministro e Regioni. Il culmine con lo sciopero nazionale del 19 maggio: gli studi saranno chiusi dalle 8 alle 20, ma verranno garantite le urgenze. Si fermeranno anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) dalle 20 alle 24, garantendo le urgenze. Foto: Protesta dei medici davanti al Miur SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato «Non vogliamo sparire» Parte la battaglia dei medici di famiglia 09/05/2015 Il Giornale Pag. 29 (diffusione:192677, tiratura:292798) Il miglior cibo in tavola? È quello «contronatura» Il libro di Bressanini e Mautino entra nel dibattito sull'alimentazione E smonta molti luoghi comuni. Su Ogm, «biologico» e rivoluzione verde Matteo Sacchi Naturale è bello, e soprattutto buono. Questo è uno dei mantra di un certo tipo di cultura. E ormai anche di un certo tipo di coltura che, avendo il marchio del biologico, spesso arriva nei negozi con un bel sovrapprezzo. Niente di male per carità. Nel libero mercato è diritto dell'imprenditore sfruttare commercialmente le mode e quando ne ha la forza (pubblicitaria) anche alimentarle. Ecco allora che tutto è bio Ogm free, glutine free... Ogni tanto però non è male mettersi a fare una riflessione seria e scientifica su ciò che mangiamo e produciamo. Ci hanno pensato Dario Bressanini (chimico e docente universitario) e Beatrice Mautino (biotecnologa e giornalista) con il loro Contro Natura. Dagli Ogm al "bio", falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola (Rizzoli, pagg 290, euro17,50). Il libro smentisce un gran numero di luoghi comuni. Eccone alcuni. GLUTINE L'idea della pasta al glutine venne nel 1847 a Giovanni Buitoni. Quarant'anni dopo la pastina glutinata entrava nelle case degli italiani sponsorizzato come «Il miglior alimento per bambini, ammalati, convalescenti, prodotto di regime per obesi, gottosi, uricemici e diabetici». Oggi scrivere con glutine su una confezione è come scrivere «con veleno aggiunto». In realtà il glutine è incompatibile con l'alimentazione per chi soffre di Celiachia, malattia autoimmune che ha caratteristiche genetiche e colpisce l'intestino. Ma gli altri? Sempre più persone sostengono di essere «intolleranti al glutine» ma su questa presunta patologia esistono pochissime evidenze scientifiche. E molti di quelli che pensano di soffrirne potrebbero essere intolleranti a tutt'altro. E il dare la colpa a questa sostanza lipoproteica per partito preso non facilita diagnosi corrette. La psicosi è così forte che sono spuntati dentifrici e shampoo glutine free. Tanto che per evitare esagerazioni è intervenuta addirittura l'Associazione Italiana Celiachia: «Sottolineiamo che tutti i detergenti (inclusi i dentifrici, i colluttori e le paste per dentiera), i cosmetici (inclusi rossetto e burro di cacao) e i prodotti per uso esterno non comportano rischi per il celiaco e possono essere utilizzati in tranquillità». GRANO Il terrore degli Ogm si è scatenato negli ultimi vent'anni. Ma è da secoli che il grano viene modificato con gli incroci. I risultati migliori si sono ottenuti col Creso creato negli anni '70. È una cultivar di frumento duro autunno-primaverile medio-precoce. È stata ottenuta attraverso ibridazione e successiva selezione: proviene dall'incrocio di un frumento duro del Centro Internacional de Mejoramiento de Maíz y Trigo - CIMMYT, derivato da un incrocio tra grani duri e teneri con una linea mutante (Cp B144) indotta da una irradiazione combinata di neutroni e raggi gamma nel frumento duro Cappelli, entrambi a paglia corta. Come molti altri prodotti della rivoluzione verde ha salvato dalla fame milioni e milioni di persone. Gli ecologisti si sono accorti dopo decenni di come sia stato sviluppato e presi dal panico "radiattivo" hanno cercato di accusare il Creso della diffusione della celiachia. Peccato che la celichia dipenda dai geni e se ne trovino tracce antichissime. Il primo caso certo è quello della così detta Ragazza di Cossa morta nel I secolo dopo Cristo. Non sono aumentati i malati ma, fortunatamente, la capacità di diagnosticare la malattia. CAROTE Da qualche anno sono tornate sul mercato le carote nere (in realtà sono viola scuro). Molti consumatori sono diffidenti e pensano si tratti di una qualche strana modifica. In realtà quelle mutate geneticamente sono quelle arancioni. La mutazione è stata prodotta nell'Olanda del XVII. E la carota mutata è a l i m e n t a r m e n t e m i g l i o r e p e r c h é contiene più alfa e beta-carotene. Quella viola però è sopravvissuta come colorante alimentare. Quando mangiate uno yogurt alla fragola o al lampone il colore lo dà in succo della carota viola. MUTAMENTO A molti l'idea di modificare i cibi su base scientifica spaventa. Però i batteri, le muffe, i funghi e i virus che aggrediscono piante ed animali si modificano e automigliorano continuamente. Quello che è successo con l'epidemia di peronospora che ha colpito nel 1845 le coltivazioni di patate in Irlanda potrebbe succedere ancora. Ed è una minaccia soprattutto per i Paesi poveri. Lo studio della genetica e la manipolazione genetica potrebbero evitare disastri. La speranza sono i frumenti sintetici. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 12 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SCIENZA Un saggio nutriente 09/05/2015 Il Giornale Pag. 29 (diffusione:192677, tiratura:292798) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato OGM I criteri per definire un organismo ogm (geneticamente modificato) sono molto opinabili. Secondo gli autori: «La scelta legislativa di definire una classe di organismi in base al modo in cui sono stati ottenuti e non in base alle loro caratteristiche, che alla fine sono le uniche cose che ci interessano quando li dobbiamo coltivare e mangiare, è a nostro parere la radice di tutti i mali, perché ha dato luogo a una legislazione irrazionale e a tratti perversa». Infatti sono migliaia le piante mutate per via chimica o con radiazioni e sono persino usate dagli agricoltori biologici. Insomma si vieta a casaccio. E non in base ai veri rischi. RISO NERO La variante più diffusa in Italia è il riso Venere. È ricco di fibre piace molto ai fautori del biologico, del naturale. È «integrale». Tutto vero, però spiegano Bressanini e Mautino «la varietà la si deve a un genetista cinese» che la creò nel 1997. Lo controlla praticamente una sola cooperativa agricola che ne detiene il brevetto. Quindi non fate troppo caso a chi ve lo vende nelle varie confezioni, è sempre lo stesso prodotto. «Possiamo quindi trovare sugli scaffali confezioni di riso Venere con prezzi molto diversi tra loro, anche se la materia prima di partenza è la stessa». Brevetti, genetisti, filiera controllata. Il riso nero Venere è uno splendido alimento con caratteristiche nutritive fantastiche. Perché? Perché non è naturale e perché un brevetto lo tutela, come è giusto che sia per le opere dell'ingegno. Ma non ditelo a quelli che vorrebbero tornare alla dieta del neolitico. Foto: ERETICI Sopra, la copertina del libro di Bressanini e Mautino, in basso quelle del saggio di Chicco Testa e del romanzo di Massimiliano Parente 09/05/2015 QN - Il Resto del Carlino Pag. 46 (diffusione:165207, tiratura:206221) Cosmofarma premia le aziende più dinamiche nella ricerca 'Innovazione e ricerca' è il nuovo prestigioso riconoscimento che Cosmofarma Exhibition, la rassegna del settore farmaceutico svoltasi a Bologna, ha assegnato alle aziende più dinamiche. Quattro le categorie: automedicazione, alimentazione, dermocosmesi e tecnologia. Per la dermocosmesi ha trionfato la ricerca sul microbioma dei laboratori La Roche-Posay: un prodotto viso-corpo anti-infiammatorio e anti-prurito per la dermatite atopica. Per la sezione alimentazione il premio è andato alla ricerca Giuliani per il primo pane di frumento senza glutine ma col sapore del pane tradizionale Bontà di Pane (nella foto). Per tecnologia è stato premiato Ellipta di GlaxoSmithKline un inalatore contro asma e bronco-pneumopatia cronica ostruttiva. Easy Chain di Sartoretto Verna ha avuto il premio per la categoria tecnologia - arredi. Per automedicazione il premio è andato a Dompé per Fluifort sciroppo contro tosse e catarro. Il premio per il miglior progetto Start Up 2015 tecnologia per il settore Health, è andato a CarePy che con le loro applicazioni rafforzano il legame tra farmacia e cliente. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Cosmofarmapremia le aziendepiù dinamichenella ricerca 09/05/2015 Avvenire Pag. 12 (diffusione:105812, tiratura:151233) In alcune regioni italiane i pazienti accedono ai nuovi farmaci oncologici anche 600 giorni dopo l'approvazione da parte dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), con notevoli differenze tra regione e regione. Il dato emerge dal Convegno nazionale sull'etica in oncologia, promosso dall'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e dalla Fondazione Aiom, che si è aperto ieri a Ragusa. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SALUTE Farmaci anticancro in ritardo in parte d'Italia 09/05/2015 Libero Pag. 27 (diffusione:125215, tiratura:224026) La vera profezia dell'apocalisse: l'umanità malata di salutismo Si ripubblica il romanzo-cult «I prigionieri del caduceo» dell'autore americano Nella Terra dominata dai medici, la critica di una società dedita solo al corpo FRANCESCO BORGONOVO Ward Moore è uno di quei profeti appartati che solo la fantascienza sa regalare, e solo la straordinaria collana Urania di Mondadori è capace di scoprire. Questo mese nelle edicole si trova il volume intitolato I prigionieri del caduceo , uscito originariamente nel 1959 e frutto della collaborazione fra Moore e Robert Bradford. Il testo pubblicato da Urania, tuttavia, è una riscrittura successiva dell'opera realizzata dal solo Moore (americano, nato nel 1903 e morto nel 1978). Un gioiello distopico che fa rabbrividire per la sua attualità. La trama la sintetizzano nella postfazione Gianfranco De Turris e Sebastiano Fusco, due istituzioni italiche in materia di science fiction, horror e fantastico (basti citare il contributo che hanno dato alla diffusione dell'opera di H.P. Lovecraft): «Dopo una devastante guerra batteriologica globale scoppiata alla metà del XXI secolo (l'azione si svolge nel 2055), l'intero pianeta, con la popolazione ridotta al 40 per cento, è governato dai medici, la classe alla quale l'umanità superstite si è rivolta in quanto l'unica capace di tutelarne la vita e la salute». Gli unici a opporsi sono i cosiddetti Anormali, persone considerate sostanzialmente «malate» dai dottori al potere. E qui cominciano le inquietanti analogie con la contemporaneità. Perché l'evidente bersaglio di Moore è la cultura del salutismo fanatico. Esattamente quella che ora domina l'Occidente. Oggi, come ha giustamente notato Alain de Benoist nel recentissimo I demoni del bene (Controcorrente), «i mezzi di informazione e i telegiornali attribuiscono sempre più importanza ai "problemi di salute"». Siamo nell'era del fitness estremo, cibo e attività fisica ci ossessionano. Come scrivono De Turris e Fusco, viviamo in un'epoca in cui «lo Stato impone un numero massimo di calorie alle mense scolastiche pubbliche. Le compagnie aree aumentano il costo dei biglietti per gli obesi. Le amministrazioni comunali vietano il fumo nei parchi pubblici, e in alcune città addirittura nelle abitazioni private (...). La dieta "vegana" - un'ideologia vegetariana integralista e missionaria - diviene un cult per i vip». Il modo di prendersi cura della propria salute diventa esso stesso morboso. Lo scrive ancora De Benoist: «Nell'Antichità, la malattia era considerata uno squilibrio dell'armonia che presiedeva alle combinazioni formali della natura. Oggi, l'essere umano diventa un assemblaggio di pezzi staccati e di organi da riparare che si sorvegliano e si cambiano in attesa di poterli modificare. La medicina pratica in qualche modo l'autopsia dei corpi viventi». Nel romanzo di Moore gli uomini, se non sono medici, sono pazienti. E, a discrezione dei dottori, possono diventare in un attimo «Anormali», malati. Il problema, quello che oggi si ripropone, è che la nuova religione salutista trasforma in patologia anche ciò che non è patologico. Fino a che la vita stessa non diventa una malattia. L'obiettivo è la creazione di esseri umani in serie, standardizzati, magri ed efficienti. Il grasso viene cancellato. La carne è tabù. Tutto ciò che è «differente» viene escluso. Siamo nel Mondo Nuovo raccontato da Aldous Huxley o nel futuro di Michel Houellebecq, in cui gli umani si riproducono per clonazione, sacrificando le «parti scadenti», al fine di migliorare la specie. Il romanzo di Ward Moore esaspera, ma nemmeno troppo, quello che ci troviamo a vivere. Mette in scena ciò che, già negli anni 70, Ivan Illich aveva battezzato «nemesi medica». Ma se oggi è politicamente scorretto fumare o mangiare una bistecca, figuratevi quanto può risultare sgradevole l'esposizione di certe idee critiche verso il culto della salute. De Turris e Fusco hanno spiegato il loro pensiero con un notevole coraggio, e bisogna dare atto a Giuseppe Lippi, curatore di Urania e a sua volta istituzione del «fantastico» in Italia, di aver ripubblicato un romanzo strepitoso che rischiava di non vedere mai la luce. La prima edizione italiana del libro di Moore, infatti, doveva uscire per l'editore Coniglio, che però nel frattempo è fallito (grave perdita). Urania ha ereditato il progetto e nel volume che trovate in libreria è presente anche la postfazione firmata appunto da Fusco e De Turris, che doveva comparire nella versione pensata per Coniglio. Tuttavia, viste le argomentazioni dei due curatori - forse un po' troppo vicine a quelle di De Benoist - prima della postfazione è stata aggiunta una noterella, in cui si precisa che essi esprimono «idee SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato WARD MOORE 09/05/2015 Libero Pag. 27 (diffusione:125215, tiratura:224026) SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato proprie e polemiche proprie». Una mezza presa di distanza, insomma. Tollerabile, visto che alla fine il romanzo si legge e con esso la postfazione «incendiaria». Ma un po' urtante, perché appare come l'ennesima vittoria del politically correct. E in una collana eccellente come Urania forse non ce n'era bisogno. IN UN MONDO DI MAD DOCTORS Il medico Herbert West nel film «Re-Animator» (1985) di Stuart Gordon, tratto dall'omonimo racconto di H.P. Lovecraft. Sotto, la copertina del volume Urania di Ward Moore 09/05/2015 Il Tempo Pag. 18 (diffusione:50651, tiratura:76264) Red. Cro. Sembrava un negozio di bigiotteria, profumi e articoli erotici, ma il titolare vendeva anche viagra illegale. Per questo l'autorità giudiziaria ha disposto un avviso di garanzia per il reato di importazione e vendita di farmaci illegali per lo Stato italiano e un decreto di perquisizione che la Polizia Locale ha eseguito ieri al negozio e presso l'abitazione dell'esercente che si improvvisava farmacista attentando di fatto alla salute degli utenti. A seguito di un sequestro già effettuato nel mese scorso durante i controlli all'Esquilino, che ha comportato il ritiro di quattordici confezioni di viagra da quattro pasticche e quattro confezioni di gel da sette bustine e degli esami di laboratorio che hanno confermato l'illegalità del medicinale, i caschi bianchi hanno proceduto ieri al sequestro di altri trentotto blister contenti quattro pasticche ciascuno e tre confezioni di viagra gel contenenti sette buste ciascuna. Il bottino più grande è stato tuttavia rinvenuto nell'abitazione del commerciante, dove sono stati sequestrati ben ottanta blister per un totale di 320 pasticche. Sono in corso indagini per individuare il canale di distribuzione di questo farmaco illegale. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Maxi sequestro di viagra in farmacia illegale Esquilino 09/05/2015 La Notizia Giornale Pag. 12 Il nuovo corso della reumatologia Dalla diagnosi precoce alla terapia Molto spesso i naturali acciacchi dell'età c'entrano poco E trascurare i dolori può finire per bloccarci del tutto La vera causa di queste malattie non è del tutto nota In Italia ne soffrono 370mila persone carlO perricOne * In Italia ci sono più di 370.000 malati reumatici, che pesano per il 27% del le pensioni di invalidità. Il problema lo liquidiamo genericamente come banali "reumatismi", associandolo ai dolori che compaiono con l'età più avanza ta, con gli "acciacchi" e i cambiamenti del tempo. Eppure, questo tipo di affezioni rappresenta solo una parte delle "Malattie reumatiche", che racchiudono invece un gruppo di oltre 150 patologie caratterizzate da un andamento cronico e generalmente dalla presenza di uno stato di infiammazio ne. Le malattie reumatiche sono invece del le condizioni morbose che causano disturbi principalmente a carico dell'apparato loco motore e in generale ai tessuti di sostegno (connettivi) dell'organismo. Sono malattie spesso diversissime, che hanno anche gra di di severità differente e che in realtà pos sono colpire non solo articolazioni, ossa, tendini e muscoli, ma potenzialmente qual siasi organo o apparato. Possono quindi in teressare cuore, polmone, rene, apparato gastro-enterico, occhi, pelle. NON SOLO DOLORI ARTICOLARI Il dolore alle articolazioni è una componen te molto importante anche se non tutti i dolori articolari sono uguali. Il dolore tipicamente not turno o che provoca rigidità al risveglio è tipicamente infiam matorio, mentre il dolore che peggiora con il movimento è più spesso degenerativo (da artrosi). In alcune malat tie reumatiche non sempre il dolore è l'unica spia di allar me; possono essere presenti altri sintomi come secchezza agli occhi o alla bocca, il fenomeno di Raynaud (le dita delle mani che cambiano colore con il freddo), la psoriasi, l'infiammazione oculare, la fotosensibilità (l'eritema dopo l'esposizione al sole), l'aftosi della bocca o genitale. Se questi sintomi sono presenti ormai da diverse settimane è consigliabile rivolgersi al reumatologo. LA FAMILIARITÀ CONTA Le malattie reumatiche vengono classifi cate e suddivise in base alla loro natura. Una grossa fetta è costituita dalle malattie infiammatorie ed autoimmuni, le quali in sorgono per un'alterazione del sistema immunitario. Sebbene la causa non sia nota, si presuppone che in soggetti geneticamente predisposti, diversi fattori scatenanti (quali infezioni, fumo di sigaretta...) possono scatenare una reazione abnorme del sistema immunitario. Va precisato che queste malattie non sono ereditarie ma familiari (cioè non si ereditano ma si ha solo un'aumentata predisposizione se si ha un familiare affetto). Il sistema immunitario va poi ad "attaccare" i tessuti interessati, quali la membrana sinoviale che riveste le articolazioni. Qui le cellule dell'infiammazione producono alcune molecole chiamate citochine che a loro volta causano l'infiammazione. Ecco che si sviluppa l'artrite che si manifesta con la produzione di liquido nell'articolazione, visibile come una tumefazione, e con arrossamento e calore della stessa. GUAI CRONICI I principali reumatismi infiammatori sono: l'artrite reumatoide, l'artrite psoriasica, la spondilite anchilosante, le connettiviti (il lupus eritematoso sistemico, la sindrome di Sjogren, la dermato-polimiosite, connettiviti indifferenziate e mista) e le vasculiti. Artrosi, reumatismi extra-articolari e artriti da microcristalli. L'artrosi è una malattia degenerativa cronica caratterizzata da una minore componente infiammatoria, dal danno cartilagineo, con una risposta produttiva dell'osso. In questa condizione i fattori di rischio principali sono l'età, fattori meccanici, l'obesità, l'infiammazione stessa. Un'altra malattia piuttosto frequente è la gotta che è causata dal deposito di cristalli di acido urico nelle articolazioni con conseguente infiammazione. Il dolore può essere particolarmente intenso nelle fasi acute ed è spesso (ma non sempre) localizzato alla base del primo dito del piede (il cosiddetto podagra). Inoltre, insor ge solitamente di notte e tende a regredire spontaneamente nel giro di qualche ora. La gotta colpisce in particolare persone con dismetabolismo, quei soggetti cioè in sovrappeso o obesi, con dislipidemie, alterazione della tolleranza al glucosio o diabete, spesso con consumo eccessivo di alcool ed un'alimentazione ricca in carni rosse e frattaglie. DONNE KO Fra i reumatismi cosiddetti extraarticolari sono comprese quelle forme localizzate come le tendiniti, le periartriti, le borsiti, le sindrome dolorose miofasciali (i "reumi" nella dizione popolare). Comprendono anche forme piuttosto comuni fra cui la SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Diagnosi difficile 09/05/2015 La Notizia Giornale Pag. 12 SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sindrome fibromialgica. Questa, è una malattia molto frequente soprattutto nel sesso femminile, che se da un lato non provoca alterazioni come deformità, d'altro canto può essere molto invalidante ed avere un forte impatto sulla qualità di vita dei soggetti affetti. Il dolore è diffuso e coinvolge muscoli ed articolazioni, accompagnato ad una profonda stanchezza (astenia). Nella diagnosi un ruolo chiave è svolto dall'evocazione del dolore alla pressione di alcuni punti chiamati tender points. AGIRE PRESTO È chiaro come le malattie reumatologiche possono influenzare la vita di chi ne è af fetto, oltre il dolore che già può impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Rassegnarsi al dolore è sbagliato; rivolgersi al proprio medico curante e decidere di effettuare una visita reumatologica consente di bloccare l'evoluzione di tali malattie e di restituire al malato la propria vita. Per quanto ri guarda la diagnosi e i nuovi strumenti a disposizione del reumatologo, la prima osservazione da fare è che più precocemente si riesce a diagnosticare una malattia reumatica e, generalmente, migliore sarà la risposta al trattamento. È quindi molto importante che in presenza di sintomi suggestivi di una artrite come dolore, tumefazione articolare, rigidità mattutina ci si rivolga subito al medico di Medicina Generale che valuterà la situazione e deciderà se inviare allo specialista. Il reumatologo oggi si avvale anche di nuove tecniche di indagine. Gli esami di laboratorio sono fondamentali e il medico valuterà quali i più indicati da eseguire sulla base del quadro clinico e sulla scorta dell'indagine anamnestica. Oltre alla radiografia convenzionale, alla risonanza magnetica e alla tomografia computerizzata, un cenno a parte merita l'ecografia muscolo-scheletrica. Questa è una metodica non-invasiva e di rapida esecuzione che fornisce un contributo essenziale nella diagnostica differenziale fra malattie infiammatorie e degenerative. Le diverse alterazioni che si hanno in corso di malattie reumatiche, possono essere studiate con questa metodica. Si identificano il versamento, l'ipertrofia della membrana sinoviale, la presenza di vascolarizzazione (e quindi di flogosi attiva) con lo studio power-Doppler. Ma anche le alterazioni ossee quali erosioni o osteofiti, ed altera zioni tendinee (tendinopatie, tendiniti, entesiti) possono essere valutate tramite ecografia muscolo-scheletrica. Inoltre, con l'ecografia permette di seguire l'andamen to della malattia nel tempo identificando gli stati di attività e di remissione e consente di eseguire terapia infiltrativa guidata al fine di avere la certezza del buon esito della procedura. La capillaroscopia è un tecnica che permette già in ambito ambulatoriale, di studiare differenti malattie reumatiche attraverso l'osservazione della microcircolazione cutanea subungueale. La capillaroscopia è una metodica non-invasiva e di rapida esecuzione che tramite un microscopio permette di osservare i capillari alla base delle unghie. Oltre ad essere di fondamentale importanza nella diagnosi precoce della sclerosi sistemica, trova la sua applicazione anche nello studio delle microangiopatie da malattie autoimmuni come dermato-polimiosite, connettivite mista, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, oltre allo studio del fenomeno di Raynaud. COME CURARSI Diventa chiaro, dunque, la necessità di affrontare tutti questi problemi, per evitare che degenerino. Le frecce all'arco del reumatologo crescono di anno in anno per ognuna delle affezioni, rimanendo fonda mentale il ruolo dei cortisonici e dei farmaci anti-infiammatori non steroidei, affiancati da una classe di farmaci in grado di modificare l'andamento della malattia: i co siddetti DMARDs. Questi sono immunomodulatori/immunosoppressori che "modulando" il sistema immunitario permettono in molti pazienti il controllo della malattia. Nell'artrosi il man tenimento della funzione articolare con un corretto carico, un'adeguata attività fisica, l'uti lizzo della terapia infiltrativa intra-artico lare, di farmaci analgesici e di "nutrienti" delle cartilagini sono tutti presidi che trovano la loro applicazione. Nella fibromial gia trovano uso terapie volte alla rimozione del dolore come farmaci centrali e farmaci miorilassanti (come alcuni antidepressivi) insieme alle modifiche delle abitudini quo tidiane del paziente, incluso lo svolgimento di una corretta, regolare, moderata attività fisica aerobica. * Reumatologo 09/05/2015 La Notizia Giornale Pag. 13 La Sanità digitalizzata può aiutare i conti e milioni di pazienti Digitalizzare la sanità italiana per contra stare corruzione e sprechi. Gli italiani - che in un caso su due sono oggi convinti di un inevitabile peggioramento del Servizio sa nitario nazionale - vedono nell'informatiz zazione del sistema una strada per fermare il declino. A sostenerlo è l'indagine "Uni verso salute", realizzata dall'istituto G&G Associated per FASI, il Fondo bilaterale di Confindustria e Federmanager, guidata da Stefano Cuzzilla ( nella foto ), presentata nei giorni scorsi a Roma. Diffondere il fascicolo sanitario elettronico o gestire prenotazioni, fatture e pagamenti esclusivamente online possono far risparmiare la Sanità e aiutare moltissimo i pazienti. Una digitalizzazione oggi più facile per la diffusione di internet dei comuni smartphone. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato la ricerca 08/05/2015 Viver Sani e Belli - ed. N.20 - 8 maggio 2015 Pag. 91 (diffusione:178924, tiratura:864000) farmacie "Potenziate" per l'Expo Massima assistenza sanitaria per i milioni di visitatori attesi all'Esposizione universale di Milano. Federfarma ha, infatti, annunciato un investimento di oltre 4 milioni di euro per potenziare le strutture sanitarie lombarde. In particolare, per tutti i sei mesi di Expo, le farmacie della zona che ospita il quartiere espositivo estendono il loro orario di apertura e hanno a disposizione due software per assistere al meglio i pazienti stranieri. SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 09/05/2015 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato VIVERE INSEME VITA IN FARMACIA 5 articoli 09/05/2015 La Repubblica - ed. Milano Pag. 11 (diffusione:556325, tiratura:710716) La Regione butta 150 mila vaccini rimasti inutilizzati "Spreco enorme" Pagati 569mila euro, sono scaduti I 5 Stelle: "Fallite le campagne promozionali verso i pazienti" Le somministrazioni calate del 20% per l'aumentata diffidenza della gente Le dosi non impiegate non vengono rimborsate dalle case farmaceutiche ALESSANDRA CORICA MEZZO milione di euro. È la cifra che la Regione ha pagato, ma non potrà avere indietro, per acquistare oltre 150mila vaccini antinfluenzali che non sono stati utilizzati. E che, adesso che la campagna vaccinale si è conclusa, dovranno essere eliminati. Senza che un euro di quanto già speso possa essere recuperato. I dati sono stati forniti, in seguito a una richiesta del Movimento cinque stelle, dalla Direzione generale salute di Palazzo Lombardia. Per vaccinare anziani over 65, malati cronici e professionisti del mondo sanitario - le categorie considerate a rischio - la Regione quest'anno ha comprato tramite Arca, la centrale regionale degli acquisti, poco meno di 1,3 milioni di vaccini. Di tre tipi: l'Intanza e il Vaxigrip della Sanofi Pasteur, e il Fluad della Novartis. Del quale a novembre l'Aifa ha bloccato due lotti in seguito alla segnalazione di alcuni decessi sospetti, rivelatisi poi indipendenti dal farmaco. Delle dosi acquistate dalla Regione, più del 10 per cento non è stato iniettato: in tutto, 157.504 vaccini. Il cui valore, 569.771,31 euro, è stato speso per acquistare i farmaci dalle case produttrici. Ma che adesso, come spiega il direttore generale Walter Bergamaschi nel documento inviato ai grillini, non potrà essere recuperato. «Non è previsto - si legge nella nota - un rimborso spese per le dosi non impiegate, le quali, alla scadenza del periodo di validità, vengono smaltite dai servizi farmaceutici delle Asl nel rispetto della normativa relativa allo smaltimento dei farmaci scaduti». Tradotto, i vaccini inutilizzati finiranno nel cestino. Senza possibilità di recupero. All'attacco i Cinque stelle: «Maroni protesta per i tagli alla sanità e ignora, o finge di non vedere, uno sperpero madornale - scandisce il grillino Dario Violi - . Con una programmazione della campagna antinfluenzale più sensata e coerente quel denaro poteva essere facilmente risparmiato e impiegato utilmente per il comparto sociosanitario lombardo». Ma perchè le dosi avanzate non potranno essere utilizzate l'anno prossimo? «Il vaccino deve essere aggiornato - spiega il virologo della Statale Fabrizio Pregliasco, sovrintendente sanitario dell'istituto Galeazzi - . Nel nostro emisfero la composizione si rivede ogni anno a febbraio, in base all'andamento dell'epidemia nell'emisfero australe dove in quel periodo iniziano a diffondersi i virus che da noi arriveranno sei mesi più tardi. Senza questo aggiornamento, il rischio è che la copertura vaccinale non sia efficace». Un problema, quello dei vaccini non utilizzati, a cui quest'anno si è sommato l'andamento negativo della campagna vaccinale. Con flessioni anche del 20 per cento dei pazienti vaccinati, a Milano, rispetto all'anno scorso. «Il blocco del Fluad ha scoraggiato tanti, anche se era indicativo non della pericolosità del farmaco, ma dell'accuratezza dei controlli dell'Aifa ragiona Pregliasco - . Purtroppo, ha toccato un nervo scoperto, che è la poco fiducia che c'è nei confronti dei vaccini». www.asl.milano.it www.airc.it PER SAPERNE DI PIÙ VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/05/2015 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La sanità 09/05/2015 La Repubblica - ed. Genova Pag. 4 (diffusione:556325, tiratura:710716) La celiachia spiegata ai bambini SAPER distinguere il "cibo che brontola da quello che sorride", con opuscoli a misura di bambino, giochi e consigli del farmacista per un progetto di inclusione alimentare che prenderà il via, da lunedì prossimo, nelle 302 farmacie genovesi, con la distribuzione di 15 mila pieghevoli. La campagna "Tutti per uno... una tavola per tutti" è promossa da Federfarma Genova che si è appoggiata alla startup creativa "CucinaMancina". Negli opuscoli i bambini troveranno informazioni utili per conoscere i "cibi che brontolano". "Che possono fare male ai celiaci, agli intolleranti al lattosio, agli zuccheri e al sodio precisa Edoardo Schenardi, ideatore della campagna -: ma è anche una sfida interattiva, illustrata, che diventa una vera e propria storia da consegnare al farmacista". "Abbiamo attivato 1.500 farmacisti e 302 farmacie genovesi che - aggiunge Carlo Rebecchi, presidente di Federfarma Genova - da lunedì prossimo cercheranno di sensibilizzare bambini e famiglie sui temi delle diversità alimentari. Si tratta di una reale problematica sanitaria". Che in Liguria coinvolger circa 47 mila persone. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/05/2015 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'INIZIATIVA 09/05/2015 QN - Il Giorno - ed. Como Lecco Pag. 8 (diffusione:69063, tiratura:107480) La municipalizzata della cittàgode ancora di buona salute Parcheggi e farmacie hanno fatto crescere l'utile di ROBERTO CANALI CANTU' NONOSTANTE la piscina, che perde oltre mille euro al giorno e si conferma in tutti i sensi un buco nell'acqua, chiude con il sorriso il 2014 Canturina Servizi, che può contare su un utile netto pari a 35mila euro, a fronte di oltre 227mila euro versati nelle casse del Comune di Cantù a titolo di canone per i servizi in concessione. Lo stato di buona salute della municipalizzata è testimoniato dal margine operativo lordo che registra un utile di 532mila euro, in crescita del 21% rispetto all'esercizio precedente, merito delle buone performance nel comparto farmacie (che portano a casa un utile netto di 360mila euro) e alla voce parcheggi, dove l'utile è di 177mila euro. «Abbiamo migliorato le nostre performance abbattendo i costi e cercando di rendere più efficiente i nostri servizi conferma il presidente, Massimo Di Domenico (nella foto) La dimostrazione sono le nostre farmacie, che pur applicando un contratto pubblico sono gestite con un grado di efficienza che si può riscontrare solo nel mondo privato. Grazie all'impegno del nostro personale lo scorso anno abbiamo ottenuto dei risultati molto positivi. Lo stesso si può dire sul fronte dei parcheggi (+31% di ricavi ndr.), dove la nuova gestione delle aree di sosta decisa dal Comune ci ha permesso di recuperare quelle risorse che permettono di compensare le perdite accumulate dalla piscina». La vera croce di Canturina Servizi sulla quale nel 2014 ha pesato anche il meteo. «Praticamente si può dire che l'estate non c'è stata e questo ha influito sul bilancio prosegue il presidente speriamo che quest'anno le cose possano andare ben diversamente. Siamo pronti ad aprire a fine maggio con l'opzione, se il meteo dovesse essere incerto, di concedere anche l'utilizzo del solarium e della vasca interna». La partita in questo caso è legata al rifacimento dell'impianto che oggi è troppo energivoro. «ABBIAMO delle idee su quell'area dove si concentra l'offerta sportiva della nostra città e in cui potrebbe sorgere anche il nuovo palazzetto conferma Di Domenico La nostra municipalizzata sempre più dovrà specializzarsi nell'efficienza energetica e proprio lì potrebbe essere realizzato un impianto in grado di servire non solo le strutture sportive, ma anche le scuole, le aree commerciali e addirittura gli insediamenti civili. Un progetto che siamo pronti ad affrontare con i privati». Intanto la città diventa sempre più smarth, a partire dai parcheggi che tra un po' diventeranno intelligenti e segnaleranno ai vigili e agli ausiliari della sosta i furbi che parcheggiano senza pagare. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/05/2015 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I CONTI IL 2014 DELLA CANTURINA SERVIZI 09/05/2015 QN - La Nazione - ed. Massa Carrara Pag. 25 (diffusione:136993, tiratura:176177) Automedica costretta a viaggi fino a Pisa e Massa per i rifornimenti. «Ennesimo spreco» - PONTREMOLI - IL REPARTO di ortopedia finisce i farmaci per abbassare la pressione e i medici per procurarselo devono mandare un'automedica al deposito Estav di Pisa, che distribuisce le medicine ai presidi ospedalieri e alle case di riposo. Oltre 200km per una comune compressa che avrebbe potuto essere acquistata in farmacia spendendo 4,20 euro. E' capitato che un paziente ricoverato al presidio pontremolese in terapia per l'ipertensione è rimasto senza pasticche per esaurimento del prodotto farmaceutico. Per fronteggiare la necessità è stato necessario attivare l'automedica di una'associazione di volontariato di Montignoso, con l'incarico di andare a prelevare il farmaco a Pisa e di portarlo a Pontremoli. La vicenda viene denunciata dal coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, Juri Gorlandi di Aulla. « Per un comune farmaco sono stati spesi centinaia di euro e di chilometri - afferma - un esempio lampante di spreco di risorse pubbliche, che potrebbero essere impiegate per ridurre il costo dei ticket,accorciare le chilometriche liste di attesa e finalmente dare un servizio efficiente ai cittadini. Che cosa ne pensa -conclude Gorlandi - la direttrice generale De Lauretis che in nome del risparmio sta lentamente sopprimendo tutti i servizi ai cittadini di serie B, quelli che hanno deciso di vivere in Lunigiana?». Ma l'episodio non è isolato: nei giorni scorsi un altro paziente trasferito dall'ospedale di Massa a quello Pontremoli non ha ricevuto i farmaci di cui aveva bisogno e al presidio di arrivo non erano disponibili. Così la solita automedica ha dovuto fare il viaggio di andata e ritorno al capoluogo proviciale per procurarli. L'Asl è costretta a pagare a peso d'oro gli inconvenienti della distribuzione diretta istituita per risparmiare, che però si scontra con le carenze della rete distributiva concentrata nei depositi regionali. Federfarma lo sostiene da tempo affermando che la dispensazione dei farmaci tramite le Asl è conveniente per le casse regionali solo se rimane centralizzata passando da un ristretto numero di sportelli per la distribuzione ai pazienti. Ma quando deve raggiungere territori periferici i costi aggiunti per confezioni aumentano vertiginosamente. Secondo i dati di Federfarma ogni farmaco distribuito dall'Asl è gravato in media di un costo di circa 19 euro contro i 4,75 delle farmacie. Per questo i farmacisti chiedono una nuova regolamentazione della distribuzione diretta con un accordo quadro sui cui sia Rossi che Marroni si sono dichiarati disponibili. Sia pure con cautela. Natalino Benacci SPRECO L'ospedale di Pontremoli e, a sinistra, il coordinatore di Forza Italia Giovani Juri Gorlandi che ha denunciato l'episodio PONTREMOLI Il caso Nel reparto di ortopedia dell'ospedale di Pontremoli mancava un farmaco per la pressione necessario alla terapia di un degente: l'automedica è andata a prenderlo all'Estav di Pisa La denuncia L'episodio segnalato all'Asl dal coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani, Juri Gorlandi «Per un farmaco da quattro euro l'Asl ha percorso 200 km spendendone centinaia» VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/05/2015 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Niente farmaco in ospedale: 200 km per trovarlo 09/05/2015 QN - La Nazione - ed. Grosseto Pag. 5 (diffusione:136993, tiratura:176177) Un quarantenne arrestato per il «colpo» da tremila euro INCASTRATO dalle telecamere e tradito di vestiti gettati in un cassonetto proprio perché sospettava di essere stato «immortalato» nelle riprese video. Ma proprio la decisione di spogliarsi e di cambiare indumenti e l'auto con cui aveva raggiunto la farmacia comunale di Massa Marittima lo hanno incastrato. Sono stati indizi fondamentali per i carabinieri della Compagnia di Massa. Un operaio quarantenne, che da sette vive a Montieri è stato arrestato ieri mattina, perché ritenuto responsabile della rapina messa a segno il 4 marzo scorso alla farmacia di via Martiri di Niccioleta. IL BANDITO solitario con cappello e sciarpa per nascondere il volto aveva atteso l'orario di chiusura per fare il «pieno». Era entrato quando all'interno erano rimaste soltanto in due e con voce minacciosa si è fatto consegnare tutti i soldi dell'incasso, circa tremila euro. A quel punto se n'è andato e percorsi poco più di cento metri si è spogliato e ha gettato i vestiti nel cassonetto dei rifiuti. Lì dove i carabinieri del Norm di Massa Marittima li hanno recuperati. Per stringere il cerchio sull'operaio di origine catanese, i militari dell'Arma hanno però eseguito intercettazioni telefoniche e visionato le riprese delle telecamere della farmacia e altre che sono nella zona poco distanti e che hanno mostrato l'auto con cui il quarantenne ha raggiunto via Martiri di Niccioleta, alla cui guida è stato notato un uomo che indossava vestiti simili a quelli trovati tra i rifiuti. A QUEL PUNTO i militari dell'Arma, come ha spiegato ieri il tenente Marco Da San Martino, hanno chiesto l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina. L'operaio, che ha già precedenti specifici all'attivo, è separato e da sette anni vive a Montieri dove lavora per una cooperativa edile. Nelle prime ore di ieri mattina i militari dell'Arma lo hanno prelevato dalla sua abitazione a Montieri e lo hanno trasferito nel carcere di Grosseto. cri.ru. VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 09/05/2015 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Rapina una farmacia : operaioincastrato da video e vestiti gettati PROFESSIONI 3 articoli 09/05/2015 Il Sole 24 Ore Pag. 9 (diffusione:334076, tiratura:405061) La conferma di molti investimenti C.Cas. Non si stupisce dell'impennata del 22,2% della produzione di prodotti farmaceutici, il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi. «È un dato che confermai forti investimenti che le imprese del settore hanno fatto nel paese», spiega.E aggiunge che dopoi primi due mesi del 2015 di crescita- anche se non in questi termini- in aprilee maggio si continueràa vedere l'effetto rimbalzo cheè emerso in marzo. Proprio per questo, «visto che la produzione cresce e di pari passo anche l'occupazione, mi dispiace che le regioni, in maniera cieca, non vedano questo datoe continuino sulla via dei tagli. La riduzione del fondo sanitario nazionale vale 310 milioni di euro di ripianie adesso stanno chiedendo altri 500 milioni perché hanno necessità di fare cassa. Mi auguro che il Governo si renda conto del valore dei dati della farmaceutica.È un potenziale che il paese non può permettersi di perdere. 22,2% L'impennata dei farmaci È il risultato degli investimenti degli anni passati PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/05/2015 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Farmaceutica 09/05/2015 La Repubblica Pag. 56 (diffusione:556325, tiratura:710716) Contador, sfida antica "Voglio Giro e Tour preparatevi al mio show" Oggi via alla corsa rosa con la cronosquadre a Sanremo Lo spagnolo contro tutti: è l'unico big che non si risparmia EUGENIO CAPODACQUA SANTO STEFANO AL MARE LA DIFFERENZA la vedi subito. E capisci anche i perché di un pronostico così sbilanciato. Loro, gli altri, si arrabattano attornoa calcoli da ragioniere: si può partecipare con ambizione ad una sola grande corsaa tappe; bisogna sapersi amministrare; bisogna spendere energie solo al momento giusto; centellinare è necessario. Lui, Alberto Contador Velasco il "pistolero" del ciclismo mondiale, a 33 anni suonati e portati benissimo, va invece controcorrente. «Ho deciso di accoppiare Giro e Tour perché la corsa francese (vinta due volte n. d. r.) da sola non mi dava più emozioni», spiega alla vigilia della corsa rosa, sotto un cielo insolitamente plumbeo per la Riviera dei Fiori. E guai a dirgli se ha già pensato a dove e come sarà attaccato, visto che monopolizza tutte le previsioni e gli scommettitori lo danno ad un misero 1.8 contro il3 dell'australiano Porte e il 9 dell'azzurro Fabio Aru. «Io attaccato? - sorride - Sarò io ad attaccare e gli altri dovranno difendersi. Attaccherò subito, dal principio, sono molto motivato. E i test dicono che vado più forte del 2011 (l'anno in cui vinse per la seconda volta per poi essere squalificato per la vicenda del doping al clenbuterolo, n.d.r.)». Al navigato Contador il coraggio non difetta; al limite della sbruffonaggine. Ma da lui dovrebbero prendere esempio i giovani sparagnini sotto tutte le bandiere per ridare un po' di interesse a questo ciclismo ingrigito da una evidentissima omologazione dei valori in campo. Le premesse, comunque, sono quelle di una competizione interessante oltre che affascinante. Perché sia pure dimenticando il sud (la tappa più a meridione è quella nel beneventano) e suscitando per questo le proteste del deputato Pd Bortone («Un'anomalia e una penalizzazione per 12 milioni di abitanti») Mauro Vegni, il patron del Giro, ha scelto comunque un itinerario capace di esaltare le caratteristiche degli scalatori. La montagna non mancherà. Specie nelle ultime sette tappe. Che snoccciolano i nomi terribili delle salite della storia. Mortirolo e Aprica, quindi: lo spazio di due frazioni di respiro (Lugano, unico sconfinamento all'estero e Verbania) e poi Cervinia, quota 2000, Colle delle Finestre con il suo terribile sterrato e Sestriere. «Salite muy bonite» le definisce Contador che le vede come ultima chance per sistemare eventuali conti in sospeso. E intanto promette di trovare un nuovo "trick" diverso dal gesto dello sparo per celebrare eventuali vittorie. Non è il gioco al massacro caro agli organizzatori di qualche stagione fa, ma fra mega crono e arrampicate ce n'è abbastanza anche per il tasmaniano Porte (9 vittorie in stagione), il colombiano Uran, Aru, Pozzovivo e qualche giovane di belle speranze (Rosa) per dare spettacolo. Se c'è il coraggio di osare. Tutti contro Contador che vanta forse la formazione più agguerrita con Basso (due vittorie al Giro: 2006 e 2010), Rogers e Kreuziger a sostenerlo in montagna e gli infaticabili Tosatto e Boaro a coprirlo in pianura. Si parte oggi con una cronosquadre da San Lorenzo al mare a Sanremo; favoriti gli australiani della Orica Greenedge. Seguiranno altre tre tappe in Liguria non prive di insidie: non ultime le condizioni di certe strade dell'interno genovese disastrate da frane e alluvioni. «Abbiamo riasfaltato le discese, ma i soldi non bastano a coprire anche le salite», aveva messo le mani avanti Gianni Vassallo, consigliere della Città Metropolitana di Genova. Avranno rimediato? Resta l'eterna domanda: sarà un Giro pulito? Il fatto che nella scorsa edizione non ci siano state positività ai controlli è solo un dato statistico. Risultare negativi ai test non vuol dire essere puliti, perché le gaboleei trucchi, ultimo quello delle "minidosi" di ormoni, farmaci e sostanze varie che sfuggono al controllo, sono ben radicate nel plotone in cui pullulano ancora protagonisti ed epigoni del doping di massa.E adesso si aggiunge l'incognita del doping meccanico. Bici col motorino elettrico nascosto, alcune molto sofisticate. Se si è mossa perfino la federazione internazionale (Uci) vuol dire che il problema c'è. PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/05/2015 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato R2 Sport Ciclismo e motori 09/05/2015 La Repubblica Pag. 56 (diffusione:556325, tiratura:710716) PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/05/2015 32 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Quanto alla soluzione, campa cavallo. CONTADOR/1 La corsa francese da sola non mi dava più emozioni. È ora di provare l'accoppiata CONTADOR/2 Attaccherò subito, sono molto motivato I test dicono che sono più in forma del 2011 URAN È un percorso molto adatto alle mie qualità. Non sono venuto qui per guardare PORTE Punto tutto sul Giro, ci arrivo nelle migliori condizioni. E la squadra non teme nessunoLE TAPPE LA CRONOSQUADRE Il Giro parte oggi in Liguria con una cronosquadre di 17 km, perfettamente pianeggiante ma insidiosa, ricca di curve e corsa quasi interamente su pista ciclabile IL 1° ARRIVO IN QUOTA Mercoledì si affronta l'Abetone: è il primo arrivo in salita, 17 km che salgono dolci, al 5,4% di media con una punta al 10. Distacchi minimi, ma prima scrollata LA LUNGA CRONO La prima differenza vera la farà la lunghissima crono TrevisoValdobbiadene, il 23 maggio, 59,4 km eterni per gli scalatori puri LE DOLOMITI Domenica 24 la classica cavalcata dolomitica: Fricca, Tonale e arrivo in quota a Madonna di Campiglio, ascesa lunga ma pedalabile IL MORTIROLO Dopo il giorno di riposo ecco la chiave di volta del Giro: il Mortirolo si scavalla a 35 km dall'arrivo, discesa da brividi e scalata verso l'Aprica LO STERRATO Alla vigilia di Milano c'è il tappone col Colle delle Finestre, 8 km di sterrato sui 18 totali, picchiata e ultima salita verso il Sestriere Foto: Fabio Aru, 24 anni Foto: Richie Porte, 30 anni Foto: IN TV DALLE 15 Alberto Contador, 32 anni, 2 Tour, un Giro, 3 Vuelta. La tappa di oggi dalle 15 su Rai3 ed Eurosport 09/05/2015 ItaliaOggi Pag. 17 (diffusione:88538, tiratura:156000) Reazioni segnalate in 48 ore Il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha fi rmato il decreto che, con nuove procedure operative e soluzioni tecniche, riscrive le procedure in materia di farmacovigilanza. Nel provvedimento, che recepisce la direttiva 2010/84/ Ue, di modifi ca della direttiva 2001/83/CE, viene previsto che i medici e gli altri operatori sanitari, nell'ambito della propria attività sono tenuti a segnalare, in modo completo e secondo le modalità individuate in un modello di segnalazione predisposto dalla Agenzia italiana del farmaco: • entro due giorni, le sospette reazioni avverse da medicinali; • non oltre le 36 ore da quando ne sono venuti a conoscenza, le sospette reazioni avverse da medicinali di origine biologica (vaccini per esempio). PROFESSIONI - Rassegna Stampa 09/05/2015 33 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato DM SU FARMACI PERSONAGGI 2 articoli 09/05/2015 QN - Il Giorno - ed. Brianza Pag. 3 (diffusione:69063, tiratura:107480) Iniziativabipartisanper metrò e hub MONZA INTERROGAZIONE bipartisan al ministro delle Infrastrutture e Trasporti a favore della metropolitana di Monza. L'iniziativa porta la firma dei senatori Andrea Mandelli (Forza Italia) e Lucrezia Ricchiuti (Pd). Oltre a chiedere conferme sul prolungamento della M5, l'interrogazione apre la questione dell'Hub internodale Nord Milano in zona Bettola, dove arriverà anche la M1. I Comuni di Monza, Cinisello e Sesto hanno chiesto infatti la realizzazione dell'hub, con un parcheggio di interscambio da 1.500 posti, , una bicistazione, una ciclofficina e un sistema integrato di servizi per i ciclisti urbani «La realizzazione delle linee metropolitane di Milano e Monza - spiega Mandelli - inizialmente era presente nel Def varato dal Consiglio dei ministri, ma non compare tra le 25 grandi opere sostenute dal Governo. Considerata l'importanza di quest'opera in una delle aree più strategiche per lo sviluppo economico del Paese, la realizzazione del collegamento tra Milano e l'hinterland Nord rappresenta un innegabile volano di crescita per tutto il territorio. Crediamo dunque che l'esecutivo debba mostrare attenzione alle nostre richieste e agire». M.Guz. PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/05/2015 35 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INTERROGAZIONEIN SENATO 07/05/2015 09:00 IlFarmacistaOnline.it Sito Web L'intesa Stato Regioni per il momento è in stand by. Probabilmente se ne riparlerà dopo la scadenza delle elezioni regionali di fine maggio. Ma i contenuti della manovra sono noti e le forze politiche si interrogano sulle sue ricadute e i rischi per la tenuta del Ssn. Hanno risposto al nostro forum:Bianconi (AP), De Biasi (PD), D'Ambrosio Lettieri (FI), Grillo (M5S), Nicchi (SEL), Rondini (Lega) e Vargiu (SC). 07 MAG - Manca ancora l'intesa Stato Regioni che prevede un taglio di 2,6 mld per la sanità, ma i suoi possibili effetti fanno già discutere. Mentre Governo e Regioni sembrano intenzionati a prendersi un mese sabbatico in vista delle prossime elezioni, rimandando il tutto a giugno, abbiamo voluto chiedere le opinioni di diversi esponenti politici dei vari schieramenti in merito alle proposte contenute nella bozza di intesa. Laura Bianconi (AP): "Se Regioni garantiranno un lavoro puntuale su percorsi di cura, sarà possibile non toccare servizi e prestazioni" Per la vicecapogruppo di Area Popolare in Commissione Igiene e Sanità le Regioni, in relazione agli sprechi, "potrebbero toccare cose ben più importanti della sanità. A partire dalla burocrazia. Non è possibile tagliare con l'accetta la sanità: nelle aziende sanitarie si trovano ormai più amministrativi che medici. Quindi sarebbe più giusto recuperare denaro da cose obsolete: contributi a pioggia erogati su feste varie, mantenimento di sedi all'estero di cui non si capisce la necessità, senza parlare di quel flusso cospicuo di soldi legato alle attività dei Consiglieri, che spesso è oggetto delle attenzioni della Magistratura. 2,6 miliardi significano poco più di cento milioni, cifra che ogni Regione deve recuperare senza intaccare i servizi più importanti". Nel complesso, sottolinea Bianconi, all'interno del comparto sanitario è comunque possibile eliminare gli sprechi. "A partire dalle cosiddette prestazioni specialistiche riabilitative che dovrebbero essere prescritte solo dai medici competenti. Non solo, tali prestazioni se gestite tramite CUP garantirebbero una maggiore razionalizzazione della richiesta senza i rischi di prestazioni inevase. Con l'organizzazione in macroaree, inoltre, si eliminerebbero le duplicazione di primariati. Da rivedere, infine, anche il discorso della farmaceutica che comporta sprechi notevoli soprattutto nei pazienti affetti da malattie croniche. Molto potrebbe fare l'attivazione delle "farmacie dei servizi" in grado di fidelizzare i pazienti alla cura. In sostanza, quando si pensa ai tagli bisogna pensare anche a tutte quelle dinamiche organizzative che conducono a degli sprechi". Per Bianconi sarà comunque possibile non toccare i servizi e le prestazioni ai cittadini "nella misura in cui le Regioni faranno un lavoro estremamente rigoroso e puntuale sui percorsi. Abbiamo ormai tecniche sanitarie che possono abbreviare e favorire i percorsi di cura, come la telemedicina che può aiutarci nella diagnosi stando a casa o in farmacia senza ricorrere necessariamente all'ospedale. Il fascicolo elettronico garantisce la conoscenza del paziente e della sua cura a tutti i livelli dei presidi sanitari, proprio per evitare inutili duplicazioni. Il malato cronico anche attraverso un cellulare può essere monitorato per prevenire eventuali scompensi, con abbattimento di ricorso all'ospedale del 30%. In momenti di crisi bisogna attivare procedure che già esistono per non disperdere risorse importanti. E' facile pensare di tagliare in maniera indiscriminata, visto che ciò permette di dare la colpa allo Stato, quando invece bisognerebbe guardarsi dentro e trovare modelli organizzativi capaci di prendere in carico il paziente eliminando il superfluo. Le Regioni dovrebbero chiedere con forza al Governo e quindi al Parlamento, di emanare una delle leggi più importanti per la sanità: quella del rischio clinico. Non lo dico io ma la Corte dei Conti che ha attestato come per la duplicazione di esami legati alla cosiddetta 'medicina difensiva', non sempre necessari, si spendono conclude - tra i 6 e gli 8 miliardi l'anno". Emilia Grazia De Biasi (PD): "Così il Patto per la salute rischia di implodere. A rischio sistensa sanitario, si inizi a parlare di universalismo selettivo" "Il taglio da 4 mld che si chiede alle Regioni è importante, ma fa parte della spending review. Capisco quindi le loro difficoltà, così come capisco che la sanità rappresenti per loro una grandissima parte dei bilanci. Il problema che pongo, però, riguarda non tanto la quantità dei tagli quanto, piuttosto, dove si andrà a tagliare. Ad esempio, se si PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/05/2015 36 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Manovra sanità. Cosa ne pensa il Parlamento? Il timore sono le ripercussioni sui cittadini. Ma anche il Patto per la Salute diventa "a rischio" 07/05/2015 09:00 IlFarmacistaOnline.it Sito Web PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/05/2015 37 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato pone il tema dell'appropriatezza, non si può poi pensare di risolverlo con soluzioni stravaganti come l'idea della responsabilità patrimoniale dei medici. Medici che, tra l'altro, si trovano già ad operare in condizioni molto difficili. Il tema dell'appropriatezza esiste, ma va affrontato diversamente. In Italia abbiamo 21 sistemi sanitari diversi, serve un maggiore collaborazione tra Regioni. Se, infatti, si finisce per ridurre le prestazioni ospedaliere senza un'adeguata riorganizzazione territoriale, si mette in crisi l'intero sistema universalistico. A tutto questo aggiungo anche la questione riguardante la definizione dei nuovi Lea. Per non parlare del nomenclatore tariffario per protesi e ausili: non si può pensare di risolvere tutto solo con gare al ribasso per risparmiare. Anche sul tema dei farmaci innovativi, che tipo di soluzioni si troveranno? Le Regioni devono intervenire, collaborare. Non possono pensare che questi siano problemi che riguardano lo Stato". Così la presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato commenta la bozza di intesa tra Stato e Regioni. Per quanto poi riguarda le soluzioni contenute nel documento. "Dipende da come intendiamo ciascuna di queste voci - ha spiegato De Biasi -. Ad esempio, cosa comporta il taglio dei primariati? Al di là del possibile risparmio bisogna prima capire che tipo di ricadute avrà in termini assistenziali sui singoli territori. Serve molto equilibrio. Penso che in questo momento il Patto della Salute sia in pericolo, rischia di implodere senza concertazione tra Stato e Regioni ma anche tra Regioni stesse. Il Patto non può essere solo un gioco amministrativo, serve un salto di mentalità. Potremmo continuare, poi, parlando della riduzione delle Asl, strada intrapresa da diverse Regioni. Al di là dei possibili risparmi, siamo sicuri che passare da un centralismo statale ad uno regionale sia la strada giusta? Infine, quanto alla farmaceutica, è vero che spesso il settore viene usato per far cassa, ma anche qui dovremmo iniziare a porci un problema più generale: non si fa abbastanza ricerca in questo Paese. Abbiamo deciso che l'Italia debba diventare solo il luogo della produzione e non della ricerca?". Quanto alle possibili ricadute dei tagli sui cittadini: "Dobbiamo porci questa preoccupazione. E' il nostro compito. Il taglio è molto alto e può impattare sulla popolazione, specie nelle Regioni in Piano di rientro. E' necessario porci, più in generale, un problema di tenuta del sistema. In chiave di sostenibilità del Ssn dovremmo iniziare a parlare della possibilità di un universalismo selettivo". Luigi D'Ambrosio Lettieri (FI): "Tagli, vincoli e tetti imposti dal Governo saranno devastanti sotto il profilo dell'assistenza sanitaria" Il capogruppo in Commissione Igiene e Sanità del Senato spiega che operare risparmi in settori diversi dalla sanità "sarebbe stato possibile se le Regioni avessero messo mano seriamente agli sprechi che si annidano nella spesa per beni e servizi e reso più efficienti ed efficaci controlli e rete assistenziale territoriale attraverso una governance più efficiente. Certo, bisogna tener presente che la spesa sanitaria rappresenta l'80% del bilancio di una regione. Per alcune regioni, in misura anche superiore. Quindi, ci troviamo di fronte ad una difficoltà oggettiva. Il problema vero - sottolinea D'Ambrosio Lettieri - è l'approccio: tagli, tetti e vincoli imposti dal Governo e, per certi versi, accettati senza colpo ferire dalle Regioni - ultimo il taglio di 2, 35 mld di euro al fsn - tranne alcune eccezioni, non sono la risposta adeguata. Anzi, non faranno altro che vulnerare i principi di universalità del sistema soprattutto per quelle regioni già provate dallo stress test dei piani di rientro con blocco delle assunzioni e tagli lineari insopportabili. Il risultato non può che essere devastante sotto il profilo dell'assistenza sanitaria". Ragionando sulle diverse misure contenute nell'intesa il senatore di Forza Italia osserva che "i dati dell'ultimo rapporto Osmed, ma anche la Corte dei conti, indirizzano la governance sanitaria verso un percorso obbligatorio: più prevenzione e maggiore appropriatezza. In tal senso si possono ottenere risultati migliori senza ridurre i servizi e senza pregiudizio per i livelli essenziali di assistenza. Le misure contenute nella Intesa ne tengono contoi n linea generale, ma non sciolgono nodi dirimenti come l'inappropriatezza e l'equità. E, soprattutto, non modificano la logica deleteria dei tagli, in particolare in relazione alla spesa farmaceutica". Per quanto riguarda l'appropriatezza, D'Ambrosio Lettieri ritiene che "il ricorso alla fatturazione elettronica sia un passo in avanti per contrastare gli sprechi. Conferma come la sanità digitale rappresenti una frontiera ormai irrinunciabile per efficientare il nostro sistema sanitario poiché l'attività di monitoraggio della spesa agevola i processi di pianificazione, di investimento e di controllo. Non mi sembra che vi siano risposte adeguate alla Medicina difensiva. Contro l' inappropriatezza va combattuta una crociata, ma senza che questo comporti nuovi oneri per i cittadini e 07/05/2015 09:00 IlFarmacistaOnline.it Sito Web PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/05/2015 38 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato comprometta il rapporto medico-paziente. Anche per i dispositivi medici - sottolinea - va considerato che i nomenclatori tariffari hanno prezzi bloccati da anni e che introdurre tetti di spesa non mi pare proprio una buona idea: quello dei medical device é un settore ad elevato livello di tecnologia e non ritengo opportuno introdurre vincoli impropri di contenimento della spesa che si trasformerebbero in un freno per l'innovazione e lo sviluppo. Idem per i ricoveri riabilitativi. La domanda è: c'è una rete territoriale socio-assistenziale per i percorsi riabilitativi in grado di sostenere la crescente domanda dei pazienti? Abbiamo sviluppato un'assistenza domiciliare integrata adeguata ai bisogni dei malati cronici? La famiglia riesce a svolgere, come nel passato, una efficace funzione di protezione sociale a costo zero? Penso di no. Il rischio concreto è che resti inevasa una gran parte della domanda di salute e di assistenza con un inaccettabile arretramento della sanità pubblica e con effetti devastanti sulla qualità, l'innovazione, la personalizzazione delle cure e l'accessibilità ai servizi e all'assistenza". L'altro nodo, aggiunge, è la spesa farmaceutica. "I dati del rapporto Aifa ci consegnano una fotografia chiara: cresce ancora la spesa ospedaliera, cala quella territoriale, aumentano a dismisura ticket e compartecipazioni dei cittadini. Nell'Intesa, oltre all'ennesimo taglio e all'ennesimo tetto, è previsto anche il ripiano dello splafonamento a carico delle regioni e della filiera. L'Italia è fanalino di coda in Europa nella classifica sulla spesa farmaceutica. La nostra è una medicina che cura sempre di più e guarisce sempre di meno e questo determina inevitabilmente un aumento dei costi per la cura delle malattie croniche. A questo si aggiungono i maggiori costi dei farmaci innovativi frutto della ricerca sulla genomica. Dovremmo pensare, invece, ad aumentare il tetto della spesa farmaceutica rimettendo equilibrio fra quella ospedaliera e quella territoriale in un virtuoso sistema che agevoli il paziente, generando equità e riducendo diseguaglianze. Investire in spesa farmaceutica significa anche decongestionare l'ospedale. Invece qui si taglia una spesa già ampiamente sottostimata penalizzando un intero comparto produttivo che registra la percentuale più alta di tagli. Una follia che produce danni diretti - la riduzione della copertura assistenziale per i cittadini - e indiretti, cioè l'amputazione delle politiche di investimento nel settore che rappresentano uno dei pilastri del nostro Pil. Il taglio alla farmaceutica attraverso la revisione del prontuario, inoltre, rischia di addebitare ai cittadini ulteriori oneri economici". D'Ambrosio Lettieri, infine, mette in guardia rispetto alle possibili ricadute a svantaggio dei cittadini. "Se è vero che i tagli lineari hanno prodotto a livello nazionale la contrazione del deficit contabile, quindi meno spesa pubblica, è pur vero che sono i cittadini, specie le fasce più deboli, ad averne pagato le conseguenze e a rischiare di pagarne sempre di più. E' proprio la Corte dei Conti a mettere in guardia da un pericolo concreto: quello di passare cioè da un deficit di tipo contabile ad un deficit assistenziale. Credo che l'affermazione di Governo e Regioni sia facilmente confutabile alla luce di una Intesa che contiene luci, certamente, ma ancora molte ombre. Ecco perché conclude - il decisore politico deve avere il coraggio di confrontarsi su scelte irrinviabili inerenti un nuovo modello assistenziale che metta in protezione il servizio sanitario nazionale universale e solidale che, di questo passo, é destinato a implodere". Giulia Grillo (M5S): "Questo taglio alla sanità è criminale. I presidenti delle Regioni dovrebbero rifiutarsi di firmare" Per la capogruppo del M5S in commissione Affari Sociali le Regioni non sono di certo esenti da colpe ed avrebbero potuto reperire i 2,6 mld di risparmi richiesti in altro modo, senza intervenire così pesantemente sulla sanità. "Le Regioni avrebbero certamente operare risparmi in altri settori. Prima di tutto mettendo mano ai costi della politica. I consigli regionali ci costano 1 miliardo l'anno e i consiglieri regionali italiani sono i più pagati al mondo. Sarebbe bastato un taglio di metà delle loro indennità e rimborsi per arrivare a 500 milioni di euro l'anno. Altro taglio si sarebbe potuto fare sulle auto di servizi, il cui costo totale annuo è di circa 1 miliardo che gravano in misura di circa un terzo sulle Asl. Sono spese inaccettabili. per non parlare poi dei costi delle partecipate. In Italia abbiamo 7.726 società partecipate. Ve ne sono almeno 3.000 con meno di 6 dipendenti. In circa metà delle partecipate dei Comuni censite dal Cerved il numero dei dipendenti è inferiore al numero delle persone che siedono nei consigli di amministrazione. Il sospetto è che molte siano state create principalmente per dare un posto ad amici della politica. L'ex commissario Cottarelli nella spending review ha calcolato un risparmio di 2-3 miliardi l'anno. Insomma, si potevano reperire fiondi altrove: realizzato in questo modo, questo taglio alla sanità per noi è 07/05/2015 09:00 IlFarmacistaOnline.it Sito Web PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/05/2015 39 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato criminale". Quanto alle misure previste dall'Intesa: "Ci colpiscono due cose prima di tutto. La prima è che Renzi e il suo esecutivo tagliano risorse prima di dire come e dove (contraddicendo fra l'altro i dati sul finanziamento del Ssn contenuti nei Def 2013-2014 per il 2015). La seconda è che nella bozza di intesa che circola in nessuna delle voci relative ai tagli viene indicata con esattezza la stima del risparmio previsto. Ci ritroviamo ancora una volta a tagliare andando a tentoni, senza una seria programmazione che certamente non può essere realizzata in due soli mesi - sottolinea Grillo -. Una specifica riflessione la faccio sul capitolo relativo all'appropriatezza, che è semplicemente irricevibile. Si vuole risolvere un problema decennale in meno di 30 giorni con un decreto ministeriale che, non si sa bene secondo quali criteri, dovrebbe individuare le condizioni di erogabilità e le indicazioni prioritarie per la prescrizione appropriata delle prestazioni. Saranno medici e pazienti a dover pagare per l'inadeguatezza e l'incompetenza di una classe dirigente che opera alla cieca, senza pianificazione". Infine, la capogruppo del M5S in XII commissione alla Camera dipinge un quadro a tinte fosche per quel che riguarda le ricadute del provvedimento sui cittadini. "Che i tagli non toccheranno i servizi e le prestazioni lo vadano a dire ai parenti della donna che è morta ieri all'Ospedale di Giarre (Ct), che è in via di smantellamento per effetto della norma Balduzzi sulla riduzione dei posti letto. La verità è che questi tagli sono immorali, che i Presidenti delle Regioni dovrebbero alzare le barricate e rifiutarsi di firmare, che il Governo Renzi dovrebbe fare due passi indietro e ripensare le sue politiche preservando la tutela dei diritti, primo tra tutti quello alla salute". Marisa Nicchi (SEL): "Si continua con visione ragionieristica e si colpisce la possibilità di cura delle persone" Nicchi non usa mezzi termini e attacca con forza le misure contenute nella Legge di Stabilità. "Come volevasi dimostrare, e come già denunciato con forza - sottolinea il contributo che il Governo con la legge di stabilità 2015 ha imposto alle regioni per il contenimento della spesa pubblica, e che si somma ai tagli previsti dalle altre misure finanziarie precedenti (per complessivi quasi 5,9 miliardi), si sta per tradurre in un nuovo pesante taglio alla sanità pubblica. Alle regioni quindi il governo centrale assegna ancora una volta il lavoro sporco di trovare risorse. Da troppi anni si assiste a questo gioco del cerino tra governo ed enti territoriali, dove a rimetterci sono solo i cittadini con taglio ai servizi e/o aumento delle tariffe (sanità, trasporto locale, scuole, servizi). Il totale dei tagli che le regioni si apprestano a fare, a seguito dell'Intesa del 26 febbraio, supera i 2,6 miliardi (2,352 miliardi di minore stanziamento del fondo sanitario, e 285 milioni in meno per l'edilizia sanitaria). In pratica le Regioni scaricheranno sulla sanità più della metà del conto. Ma il Ministro della Salute e il Governo tutto sapevano perfettamente che sarebbe andata a finire così. La sanità non poteva non essere toccata, visto che da sola copre circa il 70 per cento delle spese regionali, e scaricare ora sulle regioni la responsabilità di questa scelta è pura ipocrisia da parte dell'Esecutivo e compiacenza delle Regioni". Il deputato di Sel non condivide neanche l'impianto dell'intesa tra Stato e Regioni in quanto, osserva, "si continua con una visione quasi esclusivamente ragionieristica, senza avere piena consapevolezza come risparmi su prestazioni specialistiche, farmaceutica ospedaliera e territoriale, spesa del personale, dispositivi medici, si traducono quasi sempre negativamente sulla qualità delle prestazioni e sui servizi sanitari ai cittadini. Parliamo di ausili, protesi, farmaci, assistenza, esami diagnostici, ecc.. Basti pensare che tra i punti di intesa che erano stati individuati a metà aprile tra Stato e Regioni, si prevede che le prestazioni specialistiche e riabilitative ritenute non necessarie ma prescritte ugualmente dai medici, debbano essere a carico dell'assistito. Come si fa a stabilire con esattezza scientifica - domanda - se un esame prescritto da un medico sia appropriato o meno? E che senso ha farlo pagare per intero al malato qualora si ritenga la prestazione prescritta inutile? Di nuovo si colpisce la possibilità di cura delle persone". Nicchi, infine, ritiene inevitabile una penalizzazione per servizi e prestazioni ai cittadini. "I margini di manovra sono estremamente ridotti -evidenzia - per non tradursi ancora una volta in una ulteriore riduzione dell'offerta sanitaria. Sulla sanità, la stessa ministra Lorenzin ha ammesso che l'Italia spende il 6,8% del Pil, che è uno dei valori più bassi in Europa. Nonostante questo il Def da poco presentato in Parlamento dallo stesso governo di cui lei fa parte, non prevede alcuna inversione di tendenza, ma anzi stima una crescita per i prossimi anni della spesa sanitaria inferiore a quella del PIL, con un progressivo calo dal 6,8% del 2015 al 6,5% dell'anno 2019, nel rapporto fra spesa sanitaria e PIL. Ricordo - 07/05/2015 09:00 IlFarmacistaOnline.it Sito Web PERSONAGGI - Rassegna Stampa 09/05/2015 40 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato conclude - come la stessa Corte dei Conti, nella sua 'Relazione sulla gestione finanziaria per l'esercizio 2013 degli enti territoriali', ha ricordato come ulteriori risparmi, se non reinvestiti prevalentemente nei settori dove più carente è l'offerta di servizi sanitari, potrebbero rendere problematico il mantenimento dell'attuale assetto dei Lea". Marco Rondini (LN): "Le Regioni amministrate in modo efficiente riusciranno a evitare che i tagli incidano su servizi e prestazioni, nelle altre si registrerà un ulteriore scadimento". Il capogruppo leghista in Commissione Affari Sociali di Montecitorio ritiene che l'intesa si inserisca in uno spartito pronosticabile già mesi fa. "Tagli così corposi per la sanità - ragiona - erano preventivabili appena letto il contenuto della legge di Stabilità: il comparto sanitario assorbe circa l'80% dei bilanci regionali, quindi il calcolo era abbastanza immediato. L'aspetto più assurdo e inaccettabile risiede invece nel fatto che lo Stato da una parte chiede sacrifici alle Regioni e dall'altra aumenta le proprie voci di spesa piuttosto che diminuirle. Bisogna poi evidenziare che alcune Regioni spendono in maniera responsabile ed efficiente, mentre per altre vale esattamente l'opposto e sono puntualmente quelle collocate nell'area centro-meridionale del Paese. Il problema è che vengono inserite tutte in un unico calderone e quelle che su caratterizzano per una amministrazione dissennata gravano poi anche sulle altre. Per esempio Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana non meritano di essere trattate alla stregua del Lazio e della Sicilia". Rondini sottolinea poi come, a suo giudizio, "allo Stato centrale competa certamente il controllo del sistema sanitario, tuttavia sarebbe più opportuno che siano le singole Regioni a decidere se uniformarsi o meno a disposizioni dello Stato in base alle esigenze e alle peculiarità dei singoli territori. Questo principio dovrebbe per aspetti come la farmaceutica, il numero dei primariati e le prestazioni specialistiche. E' quindi assurdo che le misure contenute nell'intesa debbano essere imposte ovunque con le stesse modalità. Nel complesso per rendere più efficiente i vari ingranaggi del sistema sarebbe bastato applicare realmente i costi standard". Il deputato della Lega è convinto che "nelle regioni più virtuose ed efficienti si riuscirà ad erogare la stessa entità di servizi anche a fronte dei notevoli e iniqui tagli imposti dallo Stato: questo grazie a un'amministrazione oculata e responsabile, come accade in Veneto e in Lombardia. In altre realtà, invece, come al solito la cattiva gestione peserà in maniera determinante e i tagli renderanno ancora più scadenti le prestazioni. E, come sempre accade, falle e mancanze saranno ripianate tramite un intervento dello Stato centrale. E' quindi - conclude - proprio il meccanismo che non funziona alla radice". Pierpaolo Vargiu (SC): "Difficile contrarre la spesa per 4 mld senza incidere sulla sanità. Ci saranno ripercussioni sui cittadini" "Nelle Regioni a statuto ordinario la spesa sanitaria rappresenta circa il 70% dei bilanci. Difficile pensare di contrarre la spesa complessiva regionale di quattro miliardi senza andare ad incidere sugli stanziamenti in sanità. E altrettanto difficile è pensare di contrarre per 2,6 miliardi le risorse per il diritto alla salute dei cittadini senza ridurre la quantità e la qualità delle prestazioni". Per il presidente della commissione Affari Sociali della Camera le Regioni avrebbero difficilmente potuto evitare di intervenire sulla sanità per coprire i risparmi di spesa previsti dalla legge di stabilità 2015. Quanto alle misure previste nella bozza di intesa Stato Regioni: "Gli obiettivi enunciati appaiono virtuosi. Le soluzioni sembrano purtroppo inseguire la accattivante suggestione che esistano soluzioni semplici per problemi complessi - ha commentato Vargiu -. Normalmente, chi coltivasse questa illusione è destinato ad essere smentito dai fatti reali". Tutto questo, per il presidente della XII commissione di Montecitorio, non potrà non avere ripercussioni sui cittadini. "Credo che la necessaria rivoluzione dell'appropriatezza non si faccia per decreto, ma attraverso un percorso di consapevolezza della politica che dica una volta per tutte con chiarezza quali e quanti soldi vuole usare per la sanità, quali regole vuole per il funzionamento del sistema e quali prestazioni ritiene che debbano essere erogate con equità e universalità a tutti i cittadini italiani", ha concluso. Giovanni Rodriquez e Gennaro Barbieri