seria e problematica. le mie argomentazioni in

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seria e problematica. le mie argomentazioni in
Le argomentazioni in Tribunale
( …)
(1) La questione della shoah è innanzitutto non considerata in sé
come spesso accade sul versante dei cosiddetti “negazionisti” e
dei loro nemici e censori, ma contestualizzata in una
problematica didattica, storiografica e politologica più ampia:
(…)
b) se ne ricordano le ricadute sul terreno dei risarcimenti bellici, di quella
cioè che lo storico ebreo, figlio di deportati ebrei, Norman Finkelstein ha
definito “l’industria dell’Olocausto”;
c) la si inserisce dentro la questione metodologica delle fonti orali – che
oggi costituiscono la tipologia di fonti la più importante per la versione
ufficiale - e che ormai sonno assunte in modo critico dalle nuove
generazioni di storici: con riferimento non solo alla specifica storia della
storiografia dell’Olocausto dell’ “Olocausto” e della sua “industria” (vedi i
riferimenti a Sergio Romao e il caso Eric Marco) ma anche alla storia
dell’Africa, continente privo di scrittura e dunque laboratorio eccezionale
per la messa a fuoco delle connesse problematiche;
d) la si inserisce dentro la natura ineludibilmente anche politica della
disciplina storica, così spiegata attraverso le parole di Israel Shamir nel
convegno del Master Mattei La storia imbavagliata, 14-177 aprile 2007,
Università di Teramo: “Non dovrebbe sorprendere che la gentile musa
della storia, Clio, si ritrovi imbavagliata. La storia è un incessante tiro
alla fune, perché la sua riscrittura può cambiare il mondo. Non si può
cambiare il passato, così afferma l’antico adagio, ed è vero. Ma se si è
insoddisfatti del presente, si può cambiare la nostra interpretazione del
passato, e questo cambierà il nostro futuro. La cosa è nota da tempo
immemorabile, ed è la ragione per cui la storia è stata consegnata alla
custodia dei sacri guardiani, per assicurare la struttura e, in qualche
modo, la continuità del potere. Chi controlla il passato determina il
futuro”. Parole che né possono indurre i tre poteri classici delle
democrazie moderne a "imbavagliare" con leggi ad hoc la ricerca
storica e l'insegnamento della storia, né possono costituire l'esimente
per offese non confortate da alcun fatto, unità di notizia, fonte che
contrastino l'ora e mezza di lezione dello scrivente, altre che
l'affermazione perentoria del "vissuto" della Bruck, come se quel "v is
suto" fosse stato geograficamente spalmato in tutti i luoghi degli
indubitabili eccidi di ebrei, e fosse dunque la prova provata per
sciogliere i complessi nodi storiografici della questione della Shoah
introdotti nella lezione;
e) Infine, la questione della shoah – di nuovo controcorrente rispetto
al monotematismo dei negazionisti e degli antinegazionisti – viene
inserita nel più ampio problema dell’occultamento della storia, tipico
di qualsiasi “potere forte” capace di produrlo fattivamente e imporlo:
….
f) Un’aggiunta a quanto detto sotto: lo stesso percorso
contestualizzante la lezione compie per uno dei peculiari nodi
storiografici affrontati, il numero delle vittime ebree nei lager nazisti:
con richiami a consimili questioni nella storia del Risorgimento
italiano, delle vittime del “genocidio” ruandese del 1994, e di quelle di
Saddam Hussein in Iraq;
2) La lezione riconosce e sottolinea apertamente i crimini del
nazismo:
a) “Mattogno ricordava appunto la soluzione finale era la soluzione finale
territoriale. Ovviamente un fatto orribile: una pulizia etnica di massa per
cui gli Ebrei tedeschi che avrebbero avuto una posizione dominante
durante il nazismo, venivano mandati via dal Paese;
b) “c’è dietro il discorso del messia collettivo, c’è dietro un discorso
appunto di quella che la religione ebraica e di quella che è la visione
religiosa dell’evento storico, dello sterminio e delle sofferenze degli ebrei
nella seconda guerra mondiale che indubbiamente ci sono state;
c) “non si capisce perché si debba sempre ripetere sei milioni e non ne
bastano i tre milioni e mezzo che sono già una tragedia immane o gli
ottocentomila, o non basta, come dire, la criminalità in sé del nazismo …”
3) La lezione contiene frasi e giudizi controcorrente: ma sono
tutte tratte da studiosi ebrei, alcuni addirittura sostenitori della
versione ufficiale (Poliakov, Hilberg) che qui citiamo nei loro
passaggi significativi:
b) Finkelkstein. Dalla lezione: “…Norman Finkelstein, figlio di deportati ad
Auschwitz, che ha scritto questo libro: L’industria dell’Olocausto, edito da
Rizzoli nel 2002. E l’inizio è abbastanza chiaro ed è utile riflettere appunto
su cosa argomenta Normsan
a) Finkelstein. Dalla lezione: " ... Norman Finkelstein, figlio di
deportati ad Auschwitz, che ha scritto questo libro: L 'industria
dell'Olocausto, edito da Rizzoli nel 2002. E l ' inizio è abbastanza chiaro
ed è utile riflettere appunto su cosa argomenta Norman Finkelstein,
che è uno dei più bersagliati intellettuali ebrei da parte dell
'ortodossia israeliana sull'argomento:
« ... L 'Olocausto non è un concetto arbitrario, si tratta piuttosto
di una costruzione
intrinsecamente coerente, i cui dogmi-cardine sono alla base di
rilevanti interessi politici e di classe. Per meglio dire, l'Olocausto ha
dimostrato di essere un'arma ideologica indispensabile grazie alla
quale una delle più formidabili potenze militari del mondo, con una
fedina terrificante
quanto a rispetto dei diritti umani, ha
acquisito lo status di
'vittima', e lo stesso ha fatto il gruppo etnico di maggior successo
negli Stati Uniti. Da
questo specioso status di vittilna derivano dividendi considerevoli, in
particolare l ' iwmzunità alle critiche, per quanto fondate esse s_iano».
« ... Da questo punto di vista, il ruolo di Elie Wiesel co1ne interprete
ujjìciale dell'Olocausto non è un caso. Per dirla francmnente, non è
arrivato alla posizione che occupa grazie al suo impegno civile o al
suo talento letterario: Wiesel ha questo ruolo di punta perché si
limita a ripetere instancabilmente i dognzi del! 'Olocausto, difendendo
di conseguenza gli interessi che lo sostengono». (p. 2)
b) Fabio Della Seta (ebreo italiano), Antico Nuovo Israele, RAI,
1959: "le grandi deportazioni e i 1nassacri scientificamente organizzati
ebbero inizio quando la vittoria della Wermacht non apparve più cosi
sicura e immediata come in principio ed ebbero una loro precisa
funzione per il rafforzamento del fonte interno e una suddivisione
generalizzata al massimo delle responsabilità" (p. 14). Dunque non
uno sterminio pianificato nel 1933, ma seppure ricollegabile alla "follia
di Hitler " inverato qu ando si profilava già la sconfitta della Germania.
c) Leon Poliakov (teste al Processo eli Norimberga), sul presunto
ordine scritto di Hitler a favore del genocidio. Nella lezione si cita:
"Non è rùnasto alcun documento, forse non è mai esistito" (fonte
indicata: Léon Poliakov, Il Nazismo e lo sternzinio degli Ebrei,
Einaudi, Torino 1977, p. 153 );
d) Yehuda Bauer, "che - recita ancora la lezione - denuncia nel
suo libro come v igesse nella sua epoca "la sciocca storia - the silly
story'' che lo sterminio degli ebrei s i a stato deciso all ' origine del
nazi smo" ("la tesi di Y. Bauer è che lo sterminio fosse stato deci so
durante la conferenze eli Wannsee del gennaio 1942, alla qu ale
comunque
nazista");
avevano partecipato solo quadri intermedi del regime
e) M. Broszat e Olga Wormser-Migot: "a Dachau, nel 1960
Martin Broszat, autore ebreo smentisce l 'esistenza delle camere a
gas"; "Un'altra autrice studi osa ebrea Olga Wormser-Migot nega l
'esistenza delle camere a gas ad Auschwitz"; "Mayer ricorda che le
fonti per lo studio delle camere a gas sono rare e dubbie e così anche
Eric Conan nel '95 e nel '96 Jacques Baynac, un altro studioso, parla d
i 'assenza di documenti e di tracce e prove materiali' e però aggiunge 'io
ci credo';
f) Valentina Pisanty: "Quindi questo gioco di deligittimare l
'avversario dicendo - ma tu non sei un vero storico, oppure tu sei
un filologo, tu mi desoggettivizzi , ecc - è qualcosa che si fa
normalmente nelle polemiche storiografiche e quindi è secondario
rispetto al quid: esistono o non esistono le camere a gas? Ripeto,
appunto, la Pisanty non risponde volutamente a questo problema e
questo libro è un libro come dire di carattere metodologico che
affronta le strategie persuasive, come la Pisanty chiama il modo
di esporre dei cosiddetti revisionisti dell 'Olocausto, e non il quid della
questione";
g) Vidal Naquet: "Il libro di Vidal-Naquet che è Gli assassini della
Memoria, nel quale libro a un certo punto, a pagina 227 Vidal-Naquet
scrive "bisogna osservare infine che le installazioni criminali, cioè le
camere a gas stesse sono state sistematicamente distrutte dai nazisti"
4) Nella lezione vengono indicati dei principi metodologici
di accortezza, di correttezza e di onestà deontologica,
molto netti e "garantisti" anche nel caso di opinioni
personali affermate con convinzione:
- accortezza: "il giornalista professionale o lo storico devono stare
attenti a queste memorie che vengono fuori in un 'epoca in cui il
dibattito sulla questione è acceso per motivi extra­storiografici, cioè
per motivi essenzialmente politici"(p. l O) ;
- ancora accortezza: sulle fonti iconografiche e i trucchi dei
fotografi o di segnatori, con esempi da Life , foto del miliziano spagnolo
caduto. strage di Timisoara;
- correttezza, perché "bisogna sempre distinguere fra i fatti e le
opinioni. È assolutamente legittimo avere delle opinioni, anche le più
radicali, ovviamente argomentate, altrimenti non sono opinioni ma
frasi un po ' a vanvera, ma un conto sono i fatti e un conto sono
appunto Le opinioni. l fatti vanno cercati con obiettività e spirito come
dire asettico tranne poi sulla base dei fatti costruirsi un 'opinione" (p. 7);
- ancora correttezza: "bisogna sempre dubitare: non dubitare in eterno
per cui uno alla fine diventa una persona che non conclude mai" (p. l l);
"' - onestà: ho relativizzato una mia piccola scoperta, dopo aver
ricordato la querelle tra "soluzione finale" (genocidio) e "soluzione
finale territoriale" (pulizia etnica): dopo aver citato un documento
del 5 marzo 1942 che attestava l 'esistenza di una organizzazione
tedesca finalizzata al trasferimento degli ebrei tedeschi in Palestina,
concludo in tal modo: "E quindi è assolutamente credibile quanto io
stesso ho ritrovato in un documento ripeto del 5 marzo '42: quindi la
soluzione finale qui appare essere la soluzione finale territoriale e non
La distruzione fisica o L'annientamento fisico degli Ebrei" ;
- ancora onestà: "sono stati di più i passi in avanti compiuti dai
critici dell'esistenza de LLe camere a gas che non dagli storici ortodossi ...
Quindi da questo punto di vista il dibattito è aperto. Io vi ho dato
alcune indicazioni generali ma non voglio concludere la questione, è
una questione che ciascuno di voi può affrontare da solo" (p. 19).
- Infine, la conclusione, dove si fa appello a assumere criticamente
(nel senso di sottoporre a verifica personale) quanto detto nella
lezione:
"concludo dicendo che il problema ovviamente è ancora aperto,
che è esagerato parlare come ha parlato Faurisson a Teheran di
vittorie ormai certe e assodate del revisionismo, nel senso che quei
dati conseguiti appunto e tutte le citazioni delle ammissioni dei
nemici, avversari dei cosiddetti revisionisti ci sono, ma è chiaro che
questo dibattito è destinato a continuare.
Il problema è affrontare la questione, separando l'opinione, che
può riguardare anche la questione palestinese - perché appunto come
dice Norman Finkelstein è utilizzata anche a fini politici - ma
separare queste opinioni che sono legittime in tutti anche in chi poi
afferma che l 'Olocausto c'è stato e lo sterminio sono sei milioni . .
. separare fatti e opinioni, studiare con attenzione i documenti
senza prevenzioni aprioristiche nei confronti dell ' uno o dell'altro
studioso, dell'una o dell'altra tesi, e quindi il messaggio che vi dò è
appunto questo: che la questione è aperta, che la questione è anche
politico
politica perché interferisce pesantemente nel dibattito
relativo alla questione
mediorientale che investe la questione
metodologica degli storici dal punto di vista delle fonti orali, della
verità o meno di documenti di qualsiasi tipo, documenti d'archivio
o documenti fotografici, che però insomma, e questa forse la miglior
prova, o comunque una prova in più a favore delle tesi revisioniste, che
è assolutamente incredibile che come ai tempi del!' inquisizione
secondo il titolo di un articolo o di un ' intervista o di un articolo di
Sergio Romano sul Corriere della Sera non è concepibile che chi, tra
l'altro argomentando o comunque anche parlando al bar o facendo
una battuta in un Consigl i o di classe dice io non credo a questa cosa,
credo invece che siano state trecentomila le vittime, credo invece
che le camere a gas ..., non è concepibile che venga sanzionato
come il professor Valvo a Roma- sei mesi eli sospensione dali
'insegnamento - con i cronisti di Repubblica che l 'anno dopo la
sua sospensione per aver osato dire in un Consiglio eli classe appunto:
qui si fanno troppi viaggi ad Auschwitz ed esiste poi un problema eli
studiare prima la questione (... )
Voi capite che questo tipo di linciaggio, questo tipo di
persecuzione, che poi in Germania diventa anche arresto è
qualcosa di assolutamente inconcepibile. Quindi da una parte
dovete studiare per conto vostro al di là delle cose che vi ho detto io,
perché io vi ho presentato in generale un panorama di questioni , anche
dicendo qual 'è la mia opinione rispetto appunto alla questione delle
camere a gas o acl altri problemi come lo sterminazionismo e la
pianificazione dello sterminio - ma dovete essere voi, soggetti, a
studiare la questione se vi va o comunque a mantenere aperta
la finestra del dubbio, lasciando
parlare,
praticamente e
ascoltando tutti. Quindi, questa è una questione che dovevamo
affrontare e che è assolutamente, come ho eletto all ' inizio interna al
percorso del Master in Vicino e Medio Oriente (pp. 20.21).
IV 0 )
Mi riservo eli citare testimoni e prove eli quanto affermato, qui
limitandomi a allegare la corrispondenza tra il sottoscritto e gli
uffici amministrativi
a propos ito degli incredibili ritardi nella
correzione del bando pubblicato sul sito dell 'Ateneo, in omi ssione
del normale e sempre
meticoloso
controllo
del
formulario
presentato dal coordinatore al Cons i glio di
Facoltà e da questo approvato, da parte dell 'Ufficio Postlaurea e dell
'Ufficio informatico.
vo )
L'attestato più gradito di amicizia e del prof. A riel Toaff, linciato dai
suoi connazionali per aver scritto il libro Pasque di sangue ,
disvelando al grande pubblico aspetti da esso non conosciuti, interni
alla var iegata storia dell 'ebrai smo. Riporto qui so lo l ' ultimo
messaggio, rel ativo a un invito rivolto a Toaff a Teramo, allegando
l'intera corrispondenza. Il testo va letto dal basso all'alto:
----- Or i gin ai Message ----From: "C l a udi o Moffa" <cmoffa@ unite. it> To: "Ar i el Toaff' <A ri
[email protected]. il > Sent: Sat urday, ovember 1 9, 20 l l 1 2:23 PM
Subject: R: con vegno teramo
Caro A ri el , grazie del l a s inceri tà: secon do te, è m egli o an ch e interro
mpere l'ami ci zi a fb, no nostante l a s ua gen eri cità?
C l audi o Moffa
"No davvero. Esiste un limite anch e a lla disponibili ta' di sottostare a
lle impos i z io ni. Altrimenti non co n t inu ere i a battermi per il mi o
Pasque di
san gue, nonostante l e sco muni c he. La tua amicizia ai mi e i occ hi vale
piu' di un milio ne delle altre.
Ariel