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L’IMPEGNO MONSANTO
Coltivare e crescere
LETTERA DAL PRESIDENTE
Cibo per tutti:
una ris
La nostra è un’epoca di grandi opportunità. La società si trova a fronteggiare numerose sfide correlate
all’ambiente, all’alimentazione e alla salute e ogni giorno si adottano nuove tecnologie che possono aiutare ad
affrontarle. Mi sento ottimista quando vedo le persone che uniscono le loro forze in cerca di soluzioni. Sono
ottimista quando ascolto i nostri dipendenti parlare del contributo che ciascuno si augura di dare personalmente
con il proprio lavoro.
L’agricoltura tocca molte delle aree in difficoltà e Monsanto offre agli agricoltori delle opzioni per far fronte a
queste sfide. Abbiamo improntato le nostre attività allo sviluppo di prodotti e tecnologie in grado di migliorare la
sostenibilità economica e ambientale dell’agricoltura per aiutare coltivatori – grandi e piccoli – ad aumentare i
raccolti, impiegare meno prodotti chimici, contenere l’erosione del terreno e ridurre i costi.
Già a partire dai primi anni ’80 eravamo convinti che il futuro dell’agricoltura risiedesse nelle soluzioni biologiche,
in grado di rispondere alle crescenti esigenze alimentari del mondo con un impatto ambientale minore rispetto agli
interventi chimici tradizionali. Abbiamo iniziato ad investire nelle biotecnologie applicate all’agricoltura, in grado di
inserire in modo molto preciso nelle piante i tratti genetici desiderati. A dieci anni dalla loro commercializzazione,
oggi, in tutto il mondo, più di otto milioni di agricoltori di 17 Paesi coltivano varietà biotech su 81 milioni di ettari.
Gli studi condotti dimostrano che, nel 2001, questi raccolti hanno eliminato l’impiego di quasi 23.000 tonnellate di
antiparassitari ed erbicidi. Inoltre, queste colture hanno contribuito a una maggiore conservazione delle aree
coltivabili (importantI, tra l’altro, per la preservazione dello strato superficiale del terreno) oltre ad incrementare il
reddito degli agricoltori di tutto il mondo, compresi i piccoli coltivatori nei Paesi in via di sviluppo.
La Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite stima che nel 2030, per rispondere alla domanda
mondiale di cibo, la produzione di derrate agricole nel mondo dovrà aumentare del 55 per cento rispetto ai livelli
attuali. Il miglioramento delle rese continuerà a rendersi necessario per impedire la distruzione delle aree allo
stato naturale determinata da questa esigenza. Noi riteniamo che i raccolti biotecnologici continueranno ad avere
un ruolo importante. Nuovi prodotti in fase iniziale di sviluppo si dimostrano promettenti sia per incrementare la
L’impegno Monsanto
DIALOGO
Ci impegniamo ad
ascoltare attentamente i
diversi punti di vista dando
luogo ad un dialogo
approfondito. Intendiamo
ampliare la nostra
comprensione dei problemi
per meglio rispondere alle
esigenze e preoccupazioni
della società e di
ciascuno di noi.
TRASPARENZA
Ci impegniamo a rendere
le informazioni
disponibili, accessibili e
comprensibili.
CONDIVISIONE
Ci impegniamo a
condividere informazioni e
tecnologie per far
progredire le conoscenze
scientifiche, migliorare
l’agricoltura e l’ambiente,
aumentare i raccolti ed
aiutare gli agricoltori nei
Paesi in via di sviluppo.
BENEFICI
Ci impegniamo ad
utilizzare scoperte
scientifiche sicure ed
innovative e ad attuare
una gestione attenta ed
efficace per mettere a
disposizione prodotti di
alta qualità, a beneficio
dei nostri clienti e
dell’ambiente.
posta sostenibile
produzione, proteggendo i raccolti dalla siccità e da altri fattori di stress, sia per migliorarne il potere nutritivo,
riducendo l’incidenza di grassi saturi nella dieta e favorendo la produzione da piante di olio ad alto contenuto di
omega-3, con effetti benefici per il sistema cardiovascolare.
Monsanto dispone di una serie di strumenti utili da mettere a disposizione. Molti altri - governi, organizzazioni non
governative, scienziati, autorità normative, agricoltori e aziende alimentari - sono ugualmente coinvolti. Dovremo
continuare a lavorare insieme per cambiare le cose.
Fedeli all’impegno che ci siamo assunti come Monsanto, continuamo ad ascoltare i nostri clienti e gli altri nostri
interlocutori. Lavoriamo assiduamente per rispettare le preoccupazioni della gente ed essere trasparenti sulle
nostre attività di ricerca, gli indirizzi delle nostre decisioni. Siamo consapevoli che la società civile solleva legittime
domande sulle nuove tecnologie. Tutti noi vogliamo avere la certezza che siano sicure e vantaggiose per l’uomo e
per l’ambiente. E proprio agricoltori e ambiente stanno già raccogliendo gli effetti positivi. Molto presto sarà la volta
dei consumatori. In misura crescente, stiamo condividendo questi vantaggi con i più bisognosi.
Stiamo operando tutti insieme per creare una grande realtà in cui lavorare, e ne stiamo
prendendo consapevolezza.
Le sfide davanti a noi sono enormi. Le biotecnologie hanno le potenzialità per essere parte
della soluzione. Molto resta ancora da fare, ma io traggo elementi di incoraggiamento
dai progressi realizzati e dagli sviluppi in corso, che continueranno a far sì
che gli agricoltori possano avere nuove opportunità per il loro futuro.
President e Chief Executive Officer
RISPETTO
Ci impegniamo a rispettare le
preoccupazioni religiose, culturali
ed etiche di tutti i popoli del
mondo. La tutela dei nostri
collaboratori, delle comunità in
cui operiamo, dei nostri clienti,
dei consumatori e dell’ambiente
sarà la nostra principale priorità.
ORIENTAMENTO INDIVIDUALE AI RISULTATI
Ci impegniamo a fare chiarezza in
materia di ruoli e responsabilità,
a costruire solidi rapporti con
clienti e partner esterni, ad aver
cura delle nostre risorse interne
e ad assumerci le nostre
responsabilità per arrivare ai
risultati concordati.
UN AMBIENTE DI LAVORO
A MISURA D’UOMO
Ci impegniamo a creare un
ambiente di lavoro estremamente
positivo assicurando la diversità
delle persone e delle loro culture;
promuovendo innovazione,
creatività e apprendimento;
praticando il lavoro di gruppo;
gratificando con premi e
riconoscimenti il nostro personale.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINA 1 }
COLTIVARE E CRESCERE
SFIDE GLOBALI
IL NOSTRO IMPEGNO
In questa sezione sono prese in esame
quattro sfide globali: sostenibilità
dell’agricoltura, sicurezza alimentare,
alimenti per il cuore, clima ed energia. Per
ciascuna esamineremo le tendenze, i diversi
impatti, il ruolo dell’agricoltura e lo sforzo
prodotto da Monsanto per contribuire alla
creazione di opzioni valide per gli
agricoltori e per la società.
Prestiamo ascolto ai nostri interlocutori
prendendone in considerazione opinioni
e bisogni. Questa sezione prende in esame
alcuni dei modi in cui traduciamo nella
pratica l’impegno che ci siamo assunti,
apportando valore ai nostri clienti,
all’ambiente, alla società civile e ai nostri
azionisti.
Sfida N. 1
UN’AGRICOLTURA
SOSTENIBILE
IL CAMMINO
DA PERCORRERE
{ PAG. 18 }
{ PAG. 4 }
Sfida N. 2
SICUREZZA ALIMENTARE
{ PAG. 8 }
Sfida N. 3
CIBO AMICO DEL CUORE
{ PAG. 12 }
Sfida N. 4
CLIMA ED ENERGIA: UN
EQUILIBRIO POSSIBILE
{ PAG. 16 }
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 2-3 }
Sfida N. 1
UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
AI FINI DI UNA PRODUTTIVITÀ AGRICOLA DI LUNGO PERIODO,
LA PROTEZIONE DEL SUOLO E DELL’AMBIENTE È INDISPENSABILE.
SFIDA N. 1: UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
IL PROBLEMA
Negli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito ad uno sforzo consistente per proteggere dal degrado
industriale l’ambiente naturale del pianeta. Per quanto importante sia stato questo sforzo, è arrivato il momento di
aggiungere le fragili e circoscritte aree agricole della terra alla lista di cose che hanno assoluto bisogno di protezione.
Adottando pratiche incompatibili, l’attività agricola può rivelarsi distruttiva per l’ambiente, in
particolare per la fertilità del suolo. L’International Food Policy Research Institute (IFPRI) rivela che circa il 40 per
cento dei terreni agricoli del pianeta è seriamente degradato. Gli scienziati temono che la capacità di questi terreni sia
stata compromessa a un punto tale da ridurre la capacità di produrre cibo.1
IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA
Un numero sempre maggiore di agricoltori sono oggi più consapevoli del problema e di come
risolverlo. Nei Paesi sviluppati i coltivatori hanno già adottato nuovi sistemi e prodotti in grado di aiutarli
a proteggere il terreno. Impiegano tecniche di gestione conservativa del suolo e di cura del terreno,
come le aree di rispetto per rallentare l’erosione e il deflusso delle acque piovane. Ricorrono anche al controllo
integrato delle piante infestanti, a varietà e ibridi ad alto rendimento, a fertilizzanti migliori e a diserbanti
maggiormente ecocompatibili.
Più di recente, hanno adottato varietà ad alta resa o con caratteristiche ad impatto ambientale
positivo selezionate attraverso la genomica. Inoltre, stanno seminando su vasta scala colture migliorate geneticamente
che apportano un beneficio al terreno poiché in grado di resistere ai parassiti o di consentire il ricorso ad erbicidi a
minor impatto ambientale.
Gli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo stanno iniziando ad adottare queste tecniche grazie
all’aiuto e all’assistenza di organizzazioni non governative (ONG), istituti di ricerca e organizzazioni agricole
internazionali. Nelle aree in via di sviluppo, questi nuovi metodi di coltivazione fanno più che aiutare a proteggere
il suolo e l’ambiente. Essi riducono anche la necessità di ulteriori deforestazioni e forniscono più cibo. Per molte aree
del mondo, si tratta di vantaggi in grado di salvare vite umane.
IL CONTRIBUTO DI MONSANTO
Monsanto si trova a svolgere un ruolo unico per aiutare a superare molti degli ostacoli alla
Monsanto è formata da persone, risorse e strumenti che accrescono la produttività agricola e al
tempo stesso contribuiscono ad un’agricoltura più sostenibile. Nel corso degli anni l’azienda ha fornito prodotti con
sostenibilità.
caratteristiche ambientali favorevoli, compresi i diserbanti a marchio Roundup e colture migliorate grazie alle
biotecnologie, in grado di aiutare gli agricoltori ad incrementare i raccolti riducendo l’impatto sulle terre coltivate
e sull’ambiente.
Oggi Monsanto è leader nelle scienze della genomica e della modificazione genetica delle piante. La
genomica consiste nella mappatura e nella sequenziazione del DNA delle piante per determinare la funzione e
comprendere il modo in cui i geni interagiscono. Viene impiegata per trovare e incrociare piante con caratteristiche
agronomiche migliori a beneficio degli agricoltori.
La modificazione genetica consiste nel trasferimento da una pianta all’altra, in modo selezionato e
preciso, di geni con caratteristiche utili. Questi nuovi tratti, introdotti nelle colture tradizionali, ne aumentano la
produttività e aiutano a proteggere il terreno e l’ambiente.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 4-5 }
SFIDA N. 1: UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE
ROUNDUP READY: LOTTA
ALL’EROSIONE DEL SUOLO
I metodi di gestione conservativa del suolo
includono una serie di tecniche (quali semina
diretta e minima lavorazione) che riducono le
lavorazioni del terreno mantenendo i residui
vegetali in superficie. Questi i vantaggi:
minore erosione del suolo,
migliore bilancio idrico del suolo,
maggior numero di organismi del terreno
(lombrichi, microrganismi),
minor consumo di carburante dovuto al
ridotto numero di lavorazioni,
minor scorrimento delle acque in
superficie,
miglior habitat per gli animali selvatici,
meccaniche in agricoltura. I prodotti
Monsanto in grado di tollerare il diserbante
Roundup Ready forniscono un utile strumento
per un controllo delle infestanti che faciliti
l’impiego di tecniche conservative.
Da un’indagine condotta dall’American
Soybean Association, nel periodo 1996-2001
i coltivatori di soia hanno fatto ricorso più
ampiamente alle pratiche di agricoltura
conservativa: il 73 per cento ha infatti riferito
di lasciare più residui sul terreno e il 53 per
cento ha dichiarato di effettuare un minor
numero di lavorazioni. Più della metà dei
coltivatori di soia ha dichiarato che la
principale ragione del cambiamento era
dovuta all’adozione della soia Roundup Ready,
disponibile per la prima volta nel 1996.
ridotte emissioni di gas a effetto serra,
minore compattamento del terreno
maggiore assorbimento delle acque e
ridotto potenziale di inondazioni.
Il controllo delle piante infestanti resta il
principale ostacolo all’adozione di pratiche
atte a ridurre il numero di lavorazioni
Uno studio con analoghi risultati è stato
effettuato dallo statunitense National Cotton
Council tra il 1997 e il 2002. Maggiori
informazioni sono disponibili agli indirizzi
internet:
www.soygrowers.com/ctstudy/defalt.htm e
www.cotton.org/tech/biotech/contill-study.cfm.
CON LE TECNICHE DI AGRICOLTURA CONSERVATIVA
I COLTIVATORI MINIMIZZANO L’IMPATTO AMBIENTALE.
CON LE COLTURE BIOTECH
MENO AGROFARMACI
Un rapporto realizzato dal National Center for
Food and Agricultural Policy (NCFAP) nel
2002 ha mostrato come, a parità di
superficie, sei colture biotecnologiche oggi
disponibili sul mercato – soia, mais, cotone,
papaia, zucchina e colza – avessero prodotto
circa 1,8 milioni di tonnellate in più di
prodotto, incrementato il reddito degli
agricoltori di 1,5 miliardi di dollari e ridotto di
quasi 21.000 tonnellate in principi attivi
l’impiego di agrofarmaci.2, 3
Studi successivi del giugno e dicembre 2003
hanno esaminato il potenziale impatto che le
coltivazioni biotecnologiche potrebbero
apportare in Europa. Le nove colture
esaminate mostrano come gli agricoltori
europei potrebbero impiegare 14.400
tonnellate in meno di agrofarmaci, aumentare
le rese di 8.500 milioni di tonnellate e, al
tempo stesso, migliorare il loro reddito di oltre
1,6 miliardi di euro.4
Le colture prese in esame erano: mais
resistente agli insetti, colza, riso, frumento,
barbabietola da zucchero e mais resistenti ai
diserbanti, drupacee e pomodori resistenti ai
virus e patate resistenti alle malattie funginee.
Ulteriori informazioni su questi studi sono
disponibili al sito http://www.ncfap.org.
NCFAP è un istituto di ricerca senza fini di lucro che
realizza studi su biotecnologie, agrofarmaci,
commercio e sviluppo internazionale, politiche
agricole e alimentari.
YieldGard per la diabrotica: i vantaggi agronomici,
economici e ambientali
La diabrotica è il parassita più devastante nella coltivazione del mais. Per combatterla si impiegano ogni anno
ingenti quantità di agrofarmaci. Sono stati quantificati in più di un miliardo di dollari i costi associati alle perdite di
raccolto e al controllo del parassita. Il mais YieldGard per la diabrotica – uno dei prodotti commercializzati di
recente da Monsanto – contiene una proteina del Bacillus thuringiensis (Bt), un batterio presente nel terreno che
fornisce alla pianta una protezione endogena contro la diabrotica.
Questa varietà di mais è stata coltivata per la prima volta con fini commerciali nel 2003. Uno studio condotto dal
Dr. Marlin Rice dell’Iowa State University ha calcolato il potenziale impatto annuo del suo uso su quattro milioni di
ettari negli Stati Uniti. Dai dati di Rice è emerso che YieldGard potrebbe fornire numerosi benefici agronomici,
economici, ambientali e di sicurezza degli agricoltori,5 riducendo la quantità di principi attivi da applicare
al terreno di 2.400 tonnellate. Questo si tradurrebbe in una diminuzione delle ore/lavoro, dell’esposizione
dell’agricoltore alle sostanze chimiche e del combustibile fossile utilizzato per produzione, trasporto ed
applicazione di antiparassitari. Rice ha inoltre evidenziato come con YieldGard si avrebbe un incremento della
produzione pari al 9-18 per cento in assenza di uso di insetticidi e all’1,5-4,5 per cento rispetto all’impiego di un
insetticida per il terreno. Gli agricoltori avrebbero
quindi un ritorno economico dalle maggiori rese
Tabella 1: Potenziale impatto del mais YieldGard per il controllo
quantificabile in 231 milioni di dollari.
della diabrotica
Da un altro studio condotto da Alston et al.
Impatto*
Riduzione delle risorse
è emerso che l’utilizzo del mais YieldGard per la
CONSERVAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE » 21,6 milioni di litri
diabrotica porterebbe ad un incremento dei
benefici economici pari a 460 milioni di dollari
RIDUZIONE DI COMBUSTIBILE DIESEL »
11,7-19,7 milioni di litri
l’anno rispetto al mais trattato con un insetticida
RIDUZIONE DI TANICHE
per il terreno.6
1,2 milioni di taniche
PER GLI INSETTICIDI »
RIDUZIONE COMBUSTIBILE PER AEREI
»
260.500 litri
* Impatto annuo su 4 milioni di ettari coltivati con il mais YieldGard per la diabrotica
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 6-7 }
Sfida N. 2
SICUREZZA ALIMENTARE
PER MONSANTO, CONDIVIDERE CONOSCENZE E TECNOLOGIE
CON GLI AGRICOLTORI È UN IMPEGNO CHIAVE.
SFIDA N. 2: SICUREZZA ALIMENTARE
IL PROBLEMA
La Food and Agriculture Organization (FAO) delle Nazioni Unite definisce la sicurezza alimentare
come «una condizione nella quale tutte le persone, in qualunque momento, hanno accesso ad alimenti sicuri e
nutrienti per mantenere una vita sana e attiva». A livello mondiale, la FAO stima che «nel periodo 1999-2001, 842
milioni di persone risultavano denutrite. Questo dato comprende 10 milioni di persone nei Paesi industrializzati,
34 milioni nei Paesi in fase di transizione e 798 nei Paesi in via di sviluppo. A livello regionale, il numero di
denutriti era in riduzione in Asia, nell’area del Pacifico, in America Latina e nei Caraibi. Per contro, le cifre
continuano ad aumentare nell’Africa sub-sahariana, in Medio Oriente e nel Nord Africa».7
IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA
In aggiunta alla minore produttività dei terreni agricoli e al danno ambientale, un significativo
ostacolo al conseguimento di una maggior sicurezza in materia alimentare è dato dalla crescente competizione
per l’acqua dolce. Con l’aumentare della popolazione il bisogno di acqua potabile va rapidamente crescendo. In
talune parti del mondo, poi, la domanda supera l’offerta. L’agricoltura è di gran lunga la principale fruitrice di
acqua dolce, ed è quindi in concorrenza con le aree urbane per l’accesso alle risorse.
«In gran parte del mondo in via di sviluppo, la crescente domanda di acqua ad uso urbano ed
industriale richiederà trasferimenti dall’impiego in agricoltura, minacciando produzione alimentare e vita rurale».
Secondo l’International Food Policy Institute (IFPRI) e l’International Water Management Institute (IWMI), nel 1995
l’irrigazione in agricoltura ha impiegato circa l’80 per cento dell’acqua dolce disponibile, con punte dell’86 per
cento nei Paesi in via di sviluppo.8
Aumentare l’efficienza dell’agricoltura su larga scala ed aiutare i piccoli coltivatori ad avere
successo sono le chiavi per garantire una maggiore sicurezza alimentare nel mondo. Tra gli strumenti in
grado di fare la differenza rientrano le moderne tecnologie e le conoscenze agronomiche. Monsanto è impegnata
a contribuire su entrambi i fronti.
Sebbene ad oggi gli orientamenti non appaiano incoraggianti, c’è spazio per l’ottimismo. I mezzi
per conseguire la sicurezza alimentare ci sono, spiega Jeffrey D. Sachs, esperto molto stimato in materia di povertà
e sicurezza alimentare. In un discorso al World Food Prize Symposium svoltosi a Des Moines, Iowa, nel 2003,
Sachs ha affermato: «Sconfiggere la povertà non è una missione impossibile. E’ un’ulteriore sfida superabile,
dato che esistono conoscenze, tecnologie e soprattutto la nostra esperienza».9
IL CONTRIBUTO DI MONSANTO
Attraverso sistemi agricoli integrati che includono sementi a più alta resa, tratti genetici che
comportano meno lavorazioni e meno agrofarmaci, Monsanto è nelle condizioni di poter aiutare gli agricoltori ad
aumentare la produzione di alimenti e migliorarne la sicurezza. Monsanto lavora con gli imprenditori agricoli per
aiutarli a massimizzare la produzione e a proteggere l’ambiente. Aiuta i piccoli agricoltori con prodotti adatti ai loro
bisogni, per aiutarli a diventare più produttivi. Collabora con associazioni governative e non governative per far sì
che i piccoli coltivatori abbiano accesso sia alle informazioni di cui hanno bisogno, sia ai mercati commerciali.
Monsanto collabora inoltre con istituti di ricerca internazionali per trasferire tecnologie nelle aree maggiormente
devastate dai parassiti e dare una risposta a problemi relativi ai micronutrienti, quali ad esempio la carenza di
vitamina A nella dieta.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 8-9 }
SFIDA N. 2: SICUREZZA ALIMENTARE
TECNOLOGIE: FACILITARE L’ACCESSO
Condividere conoscenze e tecnologie con i
Paesi in via di sviluppo è un impegno chiave
per Monsanto, come dimostra il supporto
fornito alla ricerca per il miglioramento del
contenuto in micronutrienti presente negli
alimenti di prima necessità. Carenze di
vitamina A, ferro e zinco costituiscono
un problema importante, specie per le donne
in età fertile e i bambini dei Paesi in via
sviluppo. Il problema è talmente grave da
aver dato vita ad un importante nuovo
programma internazionale denominato
HarvestPlus, che si propone di dare risposta
ai problemi di malnutrizione del mondo in via
di sviluppo, migliorando il contenuto di
micronutrienti nelle principali coltivazioni.
Monsanto ha messo a disposizione la propria
ricerca ed altre informazioni indispensabili per
aiutare numerosi membri del programma
HarvestPlus nello sviluppo di una varietà
africana di mais migliorato sul piano
nutrizionale con aumentati livelli di provitamina A. Coltivazioni convenzionali e
metodi biotecnologici vengono confrontati per
trovare la soluzione più efficace. Di recente il
Monsanto Fund ha supportato lo sviluppo di
un laboratorio nutrizionale all’International
Maize and Wheat Improvement Center (CIMMYT), assieme ad altri progetti in materia di
micronutrienti.
Scritto da Robert B. Horsch, Ph.D.
Perché condividere
È un valore naturale dell’uomo quello di condividere con gli altri, entrarvi in contatto in modo da
apportare una positiva differenza nelle loro vite. E’ un privilegio essere nella condizione di
condividere, avere le risorse, il tempo, le conoscenze. In Monsanto condividiamo tecnologie,
come i geni che incrementano i livelli di beta carotene nel raccolti per proteggere dalla carenza
di vitamina A, possibile causa di cecità. Condividiamo dati scientifici, come la prima mappatura
del genoma del riso. E condividiamo anche know-how agricolo, come quello relativo ai metodi di agricoltura
conservativa, con gli agricoltori di tutto il mondo. Come società che opera nel campo dell’agricoltura, siamo
detentori di importanti conoscenze in grado di aiutare la gente a coltivare maggiori quantità di alimenti con minori
interventi e con un minor impatto ambientale, facendo risparmiare loro tempo e denaro. Condividiamo anche in
modi che non attengono direttamente ai nostri obiettivi commerciali, ma che apportano differenze profonde nella
vita dei coltivatori. Noi non regaliamo i nostri prodotti finiti, ma facciamo in modo che i prodotti necessari siano a
disposizione dei piccoli proprietari terrieri a costi ragionevoli e in quantità appropriate. Nel corso degli anni
abbiamo costruito rapporti di partnership in tutto il mondo con associazioni non governative quali Winrock
International, Sasakawa Global 2000 e la Mexican Foundation for Rural Development. Queste organizzazioni si
trovano nella posizione migliore per conoscere ciò che la gente vuole e di cui ha bisogno in ogni regione, ed il
modo più appropriato per farglielo avere. Lavoriamo anche insieme ad istituti di ricerca che operano per migliorare
i raccolti locali. Cooperiamo con governi, scienziati, organizzazioni intergovernative e molti altri. Le capacità di tutti
noi si rendono necessarie per costruire infrastrutture, insegnare tecniche di coltivazione più efficaci, fornire input
migliori ed elaborare soluzioni nei confronti di infestanti, danni abiotici, virus ed altri problemi che riducono i
raccolti. Le persone che operano in Monsanto sono impegnate in programmi di condivisione in agricoltura sin
dall’inizio degli anni ’90. Condividiamo perché disponiamo di tecnologie e di conoscenze utili, di cui la gente ha
bisogno. Essere impegnati in queste attività è in linea con il significato della nostra missione: in una qualche
piccola misura, dare il nostro contributo per un mondo alimentato in modo migliore.
Il Dottor Horsch è Vice President dell’International Development Partnerships di Monsanto e membro di un gruppo di lavoro delle Nazioni Unite denominato U.N.
Millennium Development Goals Hunger Task Force.
COLTIVAZIONI SU LARGA SCALA:
UNA TENDENZA MONDIALE
VINCERE LA SICCITÀ È LA NUOVA
FRONTIERA DELLA RICERCA
In tutto il mondo, le attività di coltivazione su
larga scala si sono appropriate con successo
del potere della tecnologia, delle risorse
finanziarie e delle economie di scala per
creare progressi mai registrati prima nel
campo della produttività agricola. Questo
fatto, per contro, ha portato ad
un’abbondante disponibilità di cibo e fibre
nella maggior parte del mondo
industrializzato. Ne consegue che il prezzo al
consumo degli alimenti sia rimasto, in molti
Paesi sviluppati, a minimi livelli per quanto
riguarda l’incidenza percentuale sui bilanci
familiari. Tuttavia, ciò non avviene nelle aree
del mondo in via di sviluppo.
Piante innovative attualmente in fase di
sperimentazione promettono sia di potenziare
ulteriormente i raccolti, sia di incrementarne il
valore nutrizionale e di resistere alla siccità.
Monsanto ha identificato diversi geni in grado
di rafforzare questa capacità. Ciò potrebbe
portare a raccolti più produttivi e con un
minore bisogno di acqua.
Il punto di svolta nella tolleranza alla siccità lo
si è avuto dagli investimenti Monsanto nella
ricerca genomica, impiegando la conoscenza
del genoma delle piante per identificare i geni
candidati per un nuovo filone di tratti biotech.
Monsanto ha utilizzato l’Arabidopsis come
modello nel quale studiare i geni coinvolti
nella risposta della pianta allo stress. I geni
più interessanti finora identificati sono in fase
di sperimentazione. I risultati in condizioni di
grave stress da mancanza d’acqua
suggeriscono che questi geni sono in grado di
migliorare la produttività dei raccolti.
«I risultati finora ottenuti sono estremamente
promettenti», ha dichiarato Stan Dotson che
in Monsanto dirige la ricerca sui tratti genetici
delle piante. Sulla tolleranza alla siccità
Monsanto sta operando di concerto con altre
importanti società attive nel campo delle
biotecnologie, tra le quali Mendel
Biotechnology, Paradigm Genetics e Ceres.
Percentuale di reddito speso in alimenti
STATI UNITI
»
NAZIONI AD ALTO REDDITO
NAZIONI A MEDIO REDDITO
NAZIONI A BASSO REDDITO
10%
»
»
»
13%
29%
47%
Fonte: US Department of Agricultural/Economic Research Service
La ricerca pubblica e privata è alla base di
gran parte della crescita registrata
nell’agricoltura su larga scala. Nuove varietà
hanno continuato ad influire in misura
significativa sulla produttività, man mano che
varietà migliorate di più recente introduzione
si sono andate sostituendo a quelle
precedenti.
Nel corso dell’ultimo secolo numerosi
progressi tecnologici hanno aumentato la
produzione agricola, ma non tutte le regioni
del mondo ne hanno beneficiato in ugual
misura. Investimenti pubblici e privati
nell’innovazione potrebbero aiutare i Paesi in
via di sviluppo a far crescere il loro reddito e
fornire cibo sufficiente alla popolazione.
Sperimentazione in campo 2003: a pari condizioni
di mancanza d’acqua il mais con il gene di
tolleranza alla siccità ha prodotto raccolti migliori
MAIS SENZA IL GENE
MAIS CON IL GENE
Grazie al trasferimento di tecnologia è
possibile migliorare reddito e benessere a
livello globale.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 10-11 }
Sfida N. 3
CIBO AMICO DEL CUORE
L’OLIO DI SEMI DI SOIA È L’OLIO AD USO ALIMENTARE
PIÙ DIFFUSO NEL MONDO.
SFIDA N. 3: CIBO AMICO DEL CUORE
IL PROBLEMA
Secondo il National Institutes of Health, sono più di 12,5 milioni gli americani affetti da patologia
coronarica e più di 500.000 i decessi registrati ogni anno a causa di questa malattia. Nella popolazione italiana,
secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, il 21 per cento degli uomini e il 25 per cento delle
donne è affetto da ipercolesterolemia moderata o grave (colesterolo totale uguale o superiore a 240 mg/dl). Questi
numeri, associati agli altri fattori di rischio cardiovascolare noti (età superiore a 55 anni, diabete, sovrappeso,
sedentarietà, ipertensione arteriosa), provocano circa 250.000 decessi all’anno. Le malattie cardiovascolari
rappresentano, dunque, la prima causa di morte in Italia.
Una migliore alimentazione può aiutare a ridurre i grassi saturi, i grassi trans e il colesterolo nella
dieta, tutti elementi che concorrono alla malattia coronarica. I grassi trans sono grassi insaturi naturalmente
presenti a bassi livelli nel latte e nella carne di manzo. Fino al 1990 circa, i grassi trans erano considerati
altrettanto innocui rispetto ad altri grassi insaturi (come ad esempio quelli presenti nell’olio d’oliva).
Successivamente gli studi hanno dimostrato che sia i grassi trans sia i grassi saturi aumentano il colesterolo
“cattivo” (LDL) nel nostro sangue. Uno studio pubblicato nel 2001 da Nicole M. de Roos, medico ricercatore
presso l’Università di Wageningen in Olanda, ha riscontrato che i grassi trans – abbondanti nella margarina, nei
prodotti da forno confezionati e nei cibi fritti dei ristoranti – provocano disfunzioni vascolari e un aumento del
colesterolo “cattivo” (LDL).10 Questo studio ha quindi fornito consistenti prove del fatto che i grassi trans
aumentano il rischio di malattia cardiovascolare e sono ancora più nocivi dei grassi saturi.
I dati hanno convinto il governo degli Stati Uniti a richiedere ai produttori di sostanze alimentari di
evidenziarne il quantitativo nelle etichette delle confezioni a partire dal 2006. Associazioni di difesa dei
consumatori quali il Center for Science in the Public Interest (CSPI) hanno avanzato al governo la richiesta di
proibire l’uso di olio parzialmente idrogenato come ingrediente alimentare e hanno lanciato una campagna
popolare denominata TransFree America (www.transfreeamerica.org).11
L’American Heart Association (AHA) raccomanda ai consumatori di utilizzare, quando possibile,
olio deidrogenato come quello di colza o di oliva, e di preferire cibi trasformati con olio deidrogenato piuttosto che
con grassi idrogenati o grassi saturi.
IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA
Oggi i consumatori sono diventati il più importante elemento propulsore nel determinare quali
alimenti debbano produrre gli agricoltori, come debbano essere prodotti e quali livelli di salute e nutrizione siano
ottenuti da questi alimenti. La domanda di cibo più sano ha portato le aziende alimentari ad operare insieme ai
fornitori per individuare prodotti agricoli con un migliore profilo nutrizionale, come ad esempio gli oli deidrogenati.
Con l’olio di soia che costituisce il 65 per cento dell’olio vegetale ad uso alimentare negli USA e il 33 per cento nel
mondo, la posta in gioco consiste nel produrre oli in grado di mantenersi stabili per lunghi periodi di tempo senza
richiedere idrogenazione. Alcune aziende alimentari stanno riformulando i loro prodotti o aggiungendo nelle loro
linee di prodotti versioni esenti da grassi trans.
IL CONTRIBUTO DI MONSANTO
Le aziende che operano in ambito agricolo come Monsanto stanno aiutando ad aprire la
strada a cibi amici del cuore, sviluppando nuovi oli vegetali che non richiedono deidrogenazione, con un
maggior apporto di grassi monoinsaturi e un minor contenuto di grassi saturi. Nell’olio di soia il processo di
idrogenazione riduce i livelli di acido linoleico e crea acidi grassi trans. I ricercatori Monsanto stanno applicando
breeding tradizionale e tecnologie biotech per sviluppare semi di soia in grado di produrre un olio ad uso
alimentare tale da non richiedere idrogenazione.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 12-13 }
SFIDA N. 3: CIBO AMICO DEL CUORE
PER UN OLIO MIGLIORE
Monsanto sta per ultimare lo sviluppo della
prima generazione di soia a basso contenuto
di acido linoleico: questo dovrebbe aiutare a
ridurre i grassi trans in diversi alimenti se
non, in alcuni casi, addirittura eliminarli.
Monsanto sta anche applicando tecniche
di breeding tradizionale per produrre soia
a più alto contenuto di acido oleico.
Questa varietà a bassi livelli di acido linoleico
dovrebbe produrre un olio di semi di soia ad
elevato contenuto di grassi monoinsaturi.
Da ultimo, Monsanto sta lavorando per
progettare, ricorrendo alle biotecnologie,
soia in grado di produrre un olio ricco di
grassi monoinsaturi amici del cuore e con
una bassa presenza di acido linoleico
e grassi saturi.
«I ricercatori Monsanto stanno cercando
di migliorare la soia in modo da renderla
più sana e far sì che possa contribuire
a ridurre il rischio di malattie
cardiovascolari». Questo è quanto ha
affermato David Stark, che in Monsanto è
responsabile del Global Industry Parterships,
all’incontro annuale dell’American Dietetic
Association del 2003 a San Antonio, Texas.
«La nostra speranza è che questa soia possa
fornire benefici economici ed ambientali per
gli agricoltori e soluzioni agricole più sane per
i consumatori».
Monsanto sta ricercando anche altri tratti
genetici di miglioramento della qualità
incentrati sui benefici da apportare ai
consumatori. Ad esempio l’azienda ha
prodotto, ricorrendo alle biotecnologie, soia e
colza in grado di produrre un olio vegetale
arricchito con acidi grassi omega-3. È stato
dimostrato che gli acidi grassi omega-3,
normalmente presenti nell’olio di pesce,
svolgono un ruolo nell’abbassare elevati livelli
di trigliceridi presenti nel sangue, nello
stabilizzare le irregolarità del battito cardiaco
(aritmia) e nel ridurre la pressione arteriosa.
Questi prodotti si trovano attualmente in fase
preliminare di ricerca e potrebbero essere
messi in commercio intorno al 2011.
«Stante la fase iniziale di sviluppo di questa
ricerca, stiamo lavorando in stretto contatto
con università, aziende alimentari, gruppi di
difesa dei consumatori ed altri interlocutori
per elaborare attentamente la nostra strategia
relativa a potenziali futuri prodotti», ha
concluso Stark.
L’olio di soia rappresenta la più alta percentuale di
olio commestibile negli Stati Uniti e nel mondo
2002-2003
Consumo di olio commestibile negli Stati Uniti
2002-2003
Consumo di olio
vegetale nel mondo
(IN PERCENTUALE)
(IN PERCENTUALE)
Olio di semi di soia
Altri oli
Olio di semi di soia
Olio di palma
Altri oli
33%
65%
28%
Confronto dei contenuti di grassi nell’olio
(IN PERCENTUALE)
Grassi saturi
Acido linolenico
Acido linoleico
Grassi monoinsaturi
Oli commestibili oggi sul mercato:
OLIO
DI SEMI DIOIL
SOIA
SOYBEAN
OLIO
DI PALMA
PALM
OIL
OLIO
DI NOCE DI
COCONUT
OILCOCCO
0
20
40
60
80
100
Oli di semi di soia in fase di studio:
SENZA
GRASSI SATURI/TRANS
(lancio previsto
SAT/TRANS
FREE SOYBEAN
OIL 2011)
(expected launch 2011)
BASSO
ACIDO LINOLEICO/MEDIO
CONTENUTO
ACIDOlaunch
OLEICO (lancio
LOW CONTENUTO
LIN MID OLEIC
SOYBEAN OIL
(expected
2008)previsto 2008)
BASSO
ACIDO LINOLEICO
(lancio previsto
2005)
LOW CONTENUTO
LIN SOYBEAN
OIL (expected
launch
2005)
Monsanto sta rendendo l’olio di semi di soia più sano riducendo i grassi saturi, aumentando i
grassi monoinsaturi e limitando la necessità di idrogenazione.
I RICERCATORI MONSANTO STUDIANO
PIANTE DI SOIA COLTIVATE IN SERRA.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 14-15 }
Sfida N. 4
CLIMA ED ENERGIA:
UN EQUILIBRIO POSSIBILE
CATTURANDO ANIDRIDE CARBONICA NEL TERRENO E COLTIVANDO
PIANTE DESTINATE ALLA PRODUZIONE ENERGETICA RINNOVABILE, GLI
AGRICOLTORI FORNISCONO SOLUZIONI POSITIVE PER L’AMBIENTE.
SFIDA N. 4: CLIMA ED ENERGIA: UN EQUILIBRIO POSSIBILE
IL PROBLEMA
Man mano che la popolazione mondiale cresce, il bisogno di cibo ed energia aumenta. Ciò significa
maggiore combustione di carburante fossile, fonte mondiale primaria di energia per i trasporti, la produzione, i servizi
e l’agricoltura. La combustione di carburante fossile sviluppa anidride carbonica, che viene rilasciata nell’atmosfera
terrestre e diventa uno dei principali elementi che concorrono alla creazione dell’effetto serra. Questi gas trattengono
parte dell’energia termica del sole e con l’aumento della loro concentrazione innalzano la temperatura
terrestre, fenomeno noto come riscaldamento globale. Il modo migliore per gestire l’anidride carbonica presente
nell’atmosfera consiste nel ridurre il fabbisogno di combustibile fossile. Un altro modo consiste nell’aumentare
l’impiego di combustibili e tecnologie a basso contenuto di carbonio. Un terzo modo consiste nel bloccare il
carbonio a terra e immagazzinarlo nel terreno.
Il potenziale di accumulo nei terreni agricoli nel mondo è di 850-900 milioni di
tonnellate/anno di carbonio, ovvero l’11 per cento degli 8 miliardi di tonnellate/anno stimate come originate
dalle attività dell’uomo. Anche l’accumulo in altri tipi di terreno quali foreste, praterie, pascoli ed estensioni
destinate alla coltivazione delle biomasse può rivelarsi utile.12
IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA
L’attività agricola contribuisce in misura significativa ai gas serra, ma non dev’essere
necessariamente così. È possibile ridurre le emissioni di anidride carbonica in misura sostanziale passando
dall’aratura tradizionale alla non lavorazione o ad altri tipi di gestione del terreno che consentono l’accumulo del
carbonio. Lavorando la terra, gli agricoltori interrano le stoppie dei raccolti precedenti. Gli organismi presenti nel
suolo, quali batteri e funghi, decompongono questa materia vegetale ricca di carbonio, rilasciato nell’atmosfera sotto
forma di anidride carbonica. Al contrario, adottando le tecniche di non lavorazione, i residui colturali vengono lasciati
sulla superficie del suolo, garantendo così una decomposizione più lenta di questa materia vegetale e un
conseguente minor rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera. Nel 2003, i ricercatori dell’Università del Michigan
hanno ultimato un’analisi durata dieci anni dei sistemi di lavorazione del terreno comunemente impiegati negli Stati
Uniti.13 I risultati, pubblicati dalla rivista Science, hanno dimostrato come i sistemi di non lavorazione esercitassero
un impatto di gran lunga inferiore sul riscaldamento del pianeta rispetto ai sistemi convenzionali, riducendo inoltre
l’uso di macchine agricole, con conseguente minore combustione di carburanti fossili, e arrecando un beneficio
all’ambiente in virtù della ridotta erosione degli strati superficiali del terreno. Incoraggiare questi ‘giacimenti’ di
carbonio promuove pratiche che rendono l’agricoltura più produttiva e sostenibile sul piano ambientale.
Il quantitativo di CO2 rilasciato nell’atmosfera che invece può essere accumulato (0,75-1,85
tonnellate/ettaro all’anno) con un ettaro di terreno non dissodato corrisponde all’incirca alla mancata
combustione di 284-700 litri di gasolio. Inoltre, passare dall’aratura tradizionale alla non lavorazione può
ridurre l’utilizzo di combustibile di almeno 34-57 litri per ettaro.14
IL CONTRIBUTO DI MONSANTO
Monsanto assiste gli agricoltori nel produrre più cibo e fonti energetiche con minori input,
contribuendo così ad alleviare il problema del riscaldamento globale. Siamo alla ricerca di modi in cui impiegare
le biotecnologie, il breeding tradizionale e l’analisi della produzione per migliorare quantità e qualità delle
bioenergie. L’azienda è inoltre impegnata in programmi industriali atti a promuovere l’uso di fonti bioenergetiche
nella produzione agricola ed incoraggiare gli agricoltori all’uso di metodi per ridurre in misura sostanziale le
emissioni di anidride carbonica e da ossidi di azoto. Monsanto ha sviluppato varietà che hanno contribuito al
consistente aumento degli ettari coltivati secondo i criteri dell’agricoltura conservativa. L’utilizzo di queste varietà,
infatti, diminuisce il ricorso a fertilizzanti in grado di rilasciare ossidi di azoto nell’atmosfera. Riduce, inoltre,
l’energia e il combustibile fossile necessari per produrre e distribuire gli agrofarmaci agli agricoltori oltre alla
quantità di combustibile richiesto per la loro applicazione.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 16-17 }
il cammino
da
Le sfide globali di oggi per la società e
l’ambiente sono imponenti, ma
l’agricoltura e Monsanto possono
essere d’aiuto. I benefici già apportati
sono numerosi.
Nel nostro lavoro continuiamo a
tenere in considerazione le opinioni e
le esigenze dei nostri interlocutori.
La sezione che segue illustra alcuni dei
modi in cui mettiamo in pratica
l’impegno che ci siamo assunti per
apportare valore ai nostri clienti, al
nostro personale, all’ambiente, alla
società e agli azionisti.
percorrere
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 18-19 }
COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE
per cento dei casi si è trattato di piccoli
proprietari in aree povere di risorse. Le
BIOTECNOLOGIE:
UN’AGRICOLTURA CHE
CONTINUA A CRESCERE
colture biotech rappresentano un importante
passo avanti per i contadini di Paesi
densamente popolati quali l’India e la Cina,
dove la maggior parte della terra lavorabile è
stata coltivata a lungo e la domanda di cibo
è maggiore.
Il rapporto ISAAA prevede che il numero di
agricoltori che sceglieranno di coltivare
sementi biotecnologiche sia destinato ad
aumentare nei prossimi anni, stimando che
entro il 2009 fino a 10 milioni di agricoltori
coltiveranno varietà geneticamente
modificate su 100 milioni di ettari in 25 o
più Paesi.
Gli agricoltori di tutto il mondo si avvicinano
in misura crescente alle coltivazioni biotech.
Un rapporto pubblicato nel gennaio 2005
dall’International Service for the Acquisition
of Agri-Biotech Applications (ISAAA) indica
che nel mondo il numero di ettari coltivati a
colture geneticamente modificate è
aumentato del 20 per cento nel 2004, ottavo
anno consecutivo in cui le coltivazioni
biotech hanno mostrato un tasso di crescita
a due cifre.
Il rapporto completo, Global Status of
Commercialized Biotech/GM Crops, Preview:
2004, è disponibile in internet all’indirizzo
www.isaaa.org. L’ISAAA è un’organizzazione
senza fini di lucro che lavora per alleviare la
povertà nei Paesi in via di sviluppo e per
promuovere la sicurezza ambientale e lo
sviluppo dell’agricoltura sostenibile.
Nel 2004, gli agricoltori di 17 Paesi hanno
coltivato varietà biotecnologiche su 81
milioni di ettari, oltre un terzo dei quali nei
Paesi in via di sviluppo, dove la crescita
riscontrata è stata del 35 per cento rispetto
all’anno precedente.
Nel 2004 oltre otto milioni di agricoltori
hanno coltivato colture biotech e nel 90
Le coltivazioni biotech nel mondo, dal 1996 al 2004
( I N M I L I O N I D I E T TA R I )
100
75
50
25
0
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Fonte: James, C. Preview: Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2004. (ISAAA-32). International Service for the Acquisition
of Agri-Biotech Applications; Ithaca NY, 2004.
N. 1 - 47,6 milioni di ettari
Soia, mais,
cotone, colza
USA*
N. 2 - 16,2 milioni di ettari
Soia, mais,
cotone
Argentina*
N. 3 - 5,4 milioni di ettari
Colza, mais,
soia
Canada*
N. 4 - 5 milioni di ettari
Soia
Brasile*
N. 5 - 3,7 milioni di ettari
Cotone
Cina*
N. 6 - 1,2 milioni di ettari
Soia
Paraguay*
N. 7 - 0,5 milioni di ettari
Cotone
India*
N. 8 - 0,5 milioni di ettari
Mais, soia,
cotone
Sud Africa*
N. 9 - 0,3 milioni di ettari
Soia, mais
Uruguay*
COLTIVAZIONI BIOTECH 2004:
SUDDIVISIONE PER PAESI
N. 10 - 0,2 milioni di ettari
Cotone
Australia*
N. 11 - 0,1 milioni di ettari
Soia
Romania*
N. 12 - 0,1 milioni di ettari
Cotone, soia
Messico*
N. 13 - 0,1 milioni di ettari
Mais
Spagna*
N. 14 - 0,1 milioni di ettari
Mais
Filippine*
N. 15 - <0,05 milioni di ettari
Cotone
Colombia
N. 16 - <0,05 milioni di ettari
Mais
Honduras
(*) Paesi con aree coltivate a varietà geneticamente modificate superiori a 50.000 ettari
N. 17 - <0,05 milioni di ettari
Fonte: James, C. Preview: Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2004. (ISAAA-32).
International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications; Ithaca NY, 2004.
Mais
Germania
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 20-22 }
COTONE BT: VANTAGGI SOCIO-ECONOMICI SU SCALA
MONDIALE ANCHE PER I PICCOLI AGRICOLTORI
Molti credono che le coltivazioni biotech apportino benefici solo agli agricoltori con aziende
di grandi dimensioni. Studi recenti hanno, invece, confermato i benefici socio-economici
per i piccoli coltivatori.
Il cotone Bt contiene un gene derivato da un batterio presente nel terreno, il Bacillus
thuringiensis (Bt), che consente un miglior controllo dei principali parassiti del cotone.
Sino ad oggi Monsanto ha commercializzato due varietà di cotone Bt. Uno è il cotone Bollgard,
che fornisce per l’intera stagione un’efficace protezione contro i più importanti lepidotteri
infestanti del cotone. L’altro è il cotone Bollgard II, che contiene due geni Bt per un controllo
ancora più efficace dei parassiti.
Nel 2004 sono stati coltivati a cotone Bt 4,5 milioni di ettari, ovvero il 6 per cento del totale dei
terreni a colture biotech, pari a 81 milioni di ettari.15
Il cotone Bt ha fornito significativi benefici economici e ha migliorato la qualità di vita dei
coltivatori in tutto il mondo. Secondo l’ISAAA il cotone Bt consente agli agricoltori meno
abbienti, molti dei quali donne, di disporre di più tempo per dedicarsi ai figli e produrre
maggior reddito. I bambini passano meno tempo nei campi a spruzzare antiparassitari
concentrandosi di più sulla propria istruzione. Inoltre, i produttori possono dedicare un
tempo minore al trasporto dell’acqua destinata a irrorare i campi con gli insetticidi,
riducendo significativamente anche il numero delle applicazioni.16
Il positivo impatto socio-economico della coltivazione del cotone Bt è stato documentato di
recente in numerosi casi studiati in Cina, Sud Africa, Messico, Argentina ed altri Paesi.
COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE
I VANTAGGI DEL MAIS BT
I COLTIVATORI DI MAIS BT DI TUTTO IL MONDO
TROVANO BENEFICI NELLE RESE.
Un’efficace protezione endogena
riduce il danno degli insetti e ha un impatto
positivo su produzione e qualità della
granella.
Nel 2004, il mais Bt ha coperto 11,2 milioni
di ettari, ovvero il 14 per cento dell’estensione
globale di coltivazioni biotech, pari a 81
milioni di ettari.15
Il mais YieldGard resistente alla piralide di
Monsanto produce una proteina derivata da
un microrganismo naturalmente presente nel
terreno, il Bacillus thuringiensis, per fornire
un’efficace protezione endogena contro i
principali lepidotteri, tra i quali la piralide del
mais europea.
In tutto il mondo gli insetti del mais causano
sensibili danni ai raccolti, con perdite a livello
globale pari a 52,6 milioni di tonnellate –
circa il 9 per cento della produzione globale
pari a 600 milioni di tonnellate – e un valore
stimato che ammonta globalmente a 5,7
miliardi di dollari.17
Il mais YieldGard ha fornito un più efficace
controllo degli attacchi di piralide e ha
portato a un incremento della produzione,
oltre a maggiori ritorni economici per gli
agricoltori.18
Studi in campo che hanno valutato le rese del
mais negli Stati Uniti e in Argentina, Spagna,
Germania, Sud Africa, Cina e Filippine hanno
evidenziato raccolti incrementati dal 5 al 40
per cento.17, 18 Negli Stati Uniti l’aumento
riscontrato è stato di circa il 5 per cento. Per
l’Argentina, invece, l’incremento medio dei
raccolti è stato dall’8 al 10 per cento.
In quattro studi effettuati in Spagna gli
aumenti medi sono risultati compresi tra il 5 e
l’11 per cento. In Germania due lavori in
campo hanno invece indicato un incremento
medio del 12 e del 15 per cento. In Sud Africa
l’aumento medio delle rese è stato nell’ordine
del 10 per cento. Infine, altre cinque prove in
campo condotte in Cina hanno dimostrato
incrementi di produzione dal 9 al 23 per
cento, mentre uno studio nelle Filippine ha
riportato incrementi dal 25 al 40 per cento.
L’impatto sulle produzioni dipende dalle
condizioni locali, dal livello di infestazione
degli insetti e da altri fattori, ma i dati in
campo mostrano che solitamente, quando
seminano mais Bt, i coltivatori di mais
incrementano i guadagni e la produzione.
Il mais YieldGard è anche in grado di
migliorare la qualità della granella: questo
perché, riducendo l’entità dei danni
apportati dalla piralide, si riducono i punti
di attacco dei funghi Fusarium, produttori
di micotossine quali la fumonisina.
Sperimentazioni in campo condotte in diversi
siti in Europa, America Latina e Stati Uniti
confermano livelli più bassi di fumonisina nel
mais YieldGard rispetto al mais senza il gene
Bt.19-21 Analoghe sperimentazioni condotte
negli Stati Uniti nel 2001 hanno dimostrato
una riduzione del 47 per cento dei livelli di
fumonisina con mais YieldGard rispetto al
mais convenzionale.22
SICUREZZA: IL PRIMO
VALORE PER LA GENTE
Più di ogni altra cosa, la gente vuole sapere
che i prodotti Monsanto sono sicuri. Vuole
sapere che cosa è stato preso in esame e che
cosa hanno dimostrato gli studi. Vuole sapere
se i sistemi di valutazione della sicurezza dei
prodotti sono esaustivi. E vuole sapere se le
persone e i processi che governano l’azienda
operano basandosi su valori e principi
di integrità.
PRODUCT STEWARDSHIP
PER UN USO APPROPRIATO E SICURO
DEI PRODOTTI
Monsanto ha messo a punto un elevato
standard di product stewardship per mettere
in pratica quella parte del codice di condotta
relativa al rispetto per le persone e per
l’ambiente, alla trasparenza nei processi e
nell’attività scientifica e al dialogo con la gente.
La definizione operativa Monsanto in materia
di product stewardship è «l’obbligo legale ed
etico di assicurare che i prodotti e le
tecnologie Monsanto siano sicuri e rispettosi
dell’ambiente». Per adempiere a
quest’impegno, il programma di product
stewardship di Monsanto include numerose
attività:
i rapporti con le autorità normative, che
comprendono l’insieme delle best practices
e delle procedure operative standard, le
attività per la gestione a norma dei
programmi di sperimentazione in campo, i
centri scientifici di eccellenza che si
occupano di caratterizzazione, della
sicurezza e della tossicologia dei prodotti,
delle scienze ecologiche ed ambientali, dei
programmi e delle unità operative di
garanzia di qualità, dei programmi di
monitoraggio e di reporting post-marketing
e delle attività di informazione scientifica;
l’adesione alle buone pratiche di laboratorio
(good laboratory practices) e a quanto
richiesto dalle varie agenzie normative
nazionali ed internazionali;
la Gestione Qualità Sementi, che
comprende i controlli sulla qualità del
seme;
il Codice di Condotta Professionale
Monsanto che insegna, indirizza e verifica il
rispetto dei requisiti e degli standard legali
ed etici.
La relativa organizzazione si concentra in
quattro aree principali che abbracciano
l’intera gestione del ciclo di vita dei prodotti:
definizione di politiche e linee guida che
orientano la gestione del prodotto per tutto
il suo ciclo di vita;
gestione pre-marketing, comprensiva di
piani relativi ai progetti, best practices,
procedure operative standard e controlli
qualità;
centri di gestione post-marketing su
ricerche in corso, monitoraggio dei prodotti
e delle condizioni di autorizzazione o
approvazioni normative, sorveglianza e
reporting delle reazioni avverse e
qualunque domanda o problema che
possano essere sollevati dopo il lancio di un
prodotto;
programmi per controllare e validare i
processi di verifica e di conformità lungo
l’intero ciclo di vita dei prodotti.
I sistemi di product stewardship coinvolgono
tutti gli elementi funzionali ed operativi delle
attività dell’azienda. «Adottiamo un
approccio integrato perché i problemi di
gestione sono complessi e investono
numerose aree operative, in ognuna delle
quali gli esperti contribuiscono ad
approfondire le analisi e a fornire risposte
esaurienti», ha affermato Gabriele Fontana,
Regulatory Affairs manager in Italia.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 23-25 }
COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE
CORPORATE GOVERNANCE
Il consiglio di amministrazione di Monsanto è
composto da esperti di diverse aree di
competenza.
attenzione su quest’area. Nello specifico,
il comitato esamina il modo in cui le attività
della società esercitano un’influenza
sui suoi interlocutori. Le sue responsabilità
consistono nel:
Comitati permanenti, ciascuno dei quali
dispone di un suo organigramma con la
definizione dei rispettivi scopi, obiettivi e
responsabilità, portano avanti una parte
significativa del lavoro del consiglio di
amministrazione.
Il consiglio identifica le questioni di interesse
aziendale più rilevanti e ha recentemente
istituito il Public Policy and Corporate
Responsibility Committee (Comitato per le
Politiche pubbliche e la Responsabilità
aziendale) per stabilire un adeguato livello di
prendere in esame e monitorare le attività
della società ed i suoi effetti su comunità,
clienti, altri interlocutori chiave e ambiente;
incontrare periodicamente gli interlocutori
esterni per comprendere i loro punti di vista;
prendere in esame questioni che possono
influenzare l’accettazione sul mercato dei
prodotti della società;
identificare e analizzare le questioni
emergenti che vanno assumendo
importanza.
Scritto da Protasio Rodriguez
L’importanza del nostro impegno
L’attività di Monsanto trova oggi nell’agricoltura il suo riferimento nel senso più ampio del termine.
Negli anni la nostra società è stata a fianco degli agricoltori, per aiutarli ad ottenere dalla terra sempre
di più e sempre meglio. Le biotecnologie hanno rappresentato l’ultima tappa di questo percorso che
Monsanto ha tracciato a fianco di coloro che sulla terra vivono e dalla terra traggono da vivere. Proprio
in un momento in cui portare innovazioni in agricoltura è guardato spesso con sospetto, Monsanto ha
sentito – forte – il bisogno di ribadire in modo formale i principi etici che sono alla base del proprio impegno.
In questi ultimi decenni l’agricoltura è cresciuta grazie a Monsanto e Monsanto è cresciuta grazie all’agricoltura. Una
cosa è però certa: i principi etici e la consapevolezza di lavorare con la gente e per la gente non sono mai venuti
meno nel nostro impegno. Con questa pubblicazione Monsanto vuole evidenziare, le direzioni verso le quali dirige il
proprio impegno. La nostra gente è aperta alla più ampia collaborazione e al dialogo con tutti i nostri pubblici di
riferimento, dalla filiera agroalimentare ai rappresentanti del mondo politico, dalla comunità scientifica all’opinione
pubblica e ai media, favorevoli e contrari all’impiego di piante geneticamente migliorate. Non solo. Abbiamo messo a
disposizione la documentazione scientifica dei prodotti Monsanto e fornito chiarimenti ai rappresentanti delle
Commissioni nazionali per l’approvazione delle nuove varietà biotech. I nostri uomini hanno continuato a diffondere la
conoscenza sui benefici della semina su sodo e delle tecniche di non lavorazione che consentono un minore impatto
sull’ambiente in virtù della ridotta erosione degli strati superficiali del terreno. Il nostro Centro di Ricerca di Pontevico
realizza ogni anno 3.000 nuovi incroci per fornire agli agricoltori mediterranei gli ibridi di mais convenzionale più
adatti ai diversi contesti agronomici. Le nostre Concept Farm diffuse sul terriorio, sono un punto d’incontro importante
per far toccare con mano agli agricoltori italiani i risultati vantaggiosi apportati dall’integrazione di mezzi tecnici e
sistemi agronomici tradizionali sviluppati da Monsanto.
Gli agrofarmaci Monsanto sono testati dal Centro di Saggio aziendale, che ha ottenuto la certificazione da parte del
Ministero delle Politiche agricole e forestali, e i cui risultati delle prove sono ufficialmente riconosciuti a livello
nazionale ed europeo.
Massima attenzione viene infine prestata alla tutela dei nostri collaboratori – anche attraverso programmi specifici
dedicati alla sicurezza sul lavoro e alla guida sicura – delle comunità in cui operiamo, dei nostri clienti, dei
consumatori e dell’ambiente.
Protasio Rodriguez, amministratore delegato Monsanto Agricoltura Italia
BUSINESS E VALORI CONVIVONO
OGNI GIORNO IN MONSANTO
Le persone che lavorano in ambito
internazionale affrontano problemi tutti i
giorni. Non solo devono conoscere leggi e
regolamenti in vigore nel proprio Paese e
all’estero, ma devono anche considerare se le
decisioni che prendono sono in linea con i
principi etici della loro società.
Il Codice di Condotta Monsanto rende queste
situazioni più semplici per quanti vi lavorano,
svolgendo due funzioni:
«Espone una serie di linee guida sul modo in
cui rispettare leggi e regolamenti» dice Bob
Echols che in Monsanto è responsabile di
Global Compliance «e fornisce il metodo per
trasferire i valori dall’impegno che ci siamo
assunti nelle decisioni che riguardano le
nostre attività».
La prima funzione del codice è quella di
informare i dipendenti Monsanto sugli aspetti
delle leggi e delle normative nazionali e
internazionali che regolano l’operato della
società.
«Si tratta di rispettare la legge», sostiene
Echols. «Il codice risponde a domande quali:
Cosa abbiamo bisogno di sapere? Come
rispettare i requisiti? E come misurarne il
rispetto?»
La seconda funzione del codice consiste nel
dimostrare come le questioni relative al
rispetto si leghino ai valori rappresentati
dall’impegno Monsanto.
«Ogni persona in ogni organizzazione ha
bisogno di un insieme di valori per arrivare al
successo», afferma Echols. «Il nostro scopo
consiste nel tradurre i nostri valori in
decisioni basate sul rispetto della legge e
dell’etica. In aggiunta alle domande di tipo
legale, dovremmo chiederci: questa
decisione è in grado di riflettere i valori
Monsanto?»
UNA RICERCATRICE MONSANTO CONTROLLA IN SERRA
UNA PIANTINA DI MAIS. LA STEWARDSHIP TOCCA TUTTI
GLI ASPETTI DELLO SVILUPPO DEI PRODOTTI.
Nel 2003 il Business Conduct Team ha reso
disponibile in intranet il codice di condotta in
diciassette lingue. Nel 2004 un’iniziativa a
forte partecipazione ha visto i dipendenti
Monsanto discutere scenari etici con superiori
e colleghi. Questi scenari hanno preso in
esame “aree grigie” in cui le azioni sono
legali, ma potrebbero non essere etiche. I
manager e i loro staff hanno usato questi
scenari per discutere determinati problemi di
business e le relative soluzioni. Il Business
Conduct Team sta anche preparando
materiale didattico su questioni specifiche.
Questi strumenti informativi si concentreranno
su aree particolari quali il Foreign Corrupt
Practices Act (legge statunitense sulle
pratiche di corruzione all’estero), le politiche
antitrust e altro ancora. Il materiale conterrà
la sezione del Codice di Condotta Monsanto
relativa all’argomento, una dichiarazione sulle
linee da adottare, una guida, le domande più
frequenti e un programma di verifica.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 26-27 }
COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE
LE GARANZIE DELLA LEGGE
I prodotti dell’agricoltura biotecnologica sono tra i più
studiati tra quelli presenti sul mercato. Una vasta rete di
agenzie internazionali sovraintende alla sicurezza e all’impatto
ambientale di alimenti e mangimi.
Le strutture deputate all’attività normativa variano da Paese a
Paese, ma ogni singolo Stato che consente la coltivazione o
l’importazione di prodotti biotecnologici ha istituito un quadro
normativo di riferimento.
Le agrobiotecnologie nel mondo
Paesi che coltivano colture biotecnologiche
Paesi che hanno autorizzato l’importazione
Paesi che autorizzano la sperimentazione in campo
(dati Monsanto)
Ritardi nelle procedure di autorizzazione
Paesi che al momento non possiedono sistemi
normativi, né attuano sperimentazioni in campo.
In Europa, come negli Stati Uniti, gli eventi di trasformazione
delle colture devono essere sottoposti ad un’ampia serie di
valutazioni della sicurezza, che normalmente richiedono dai tre
ai quattro anni e comprendono dai 30 ai 40 studi, a seconda
del tipo di coltura e dell’uso cui questa è destinata. Le schede
tecniche sulla sicurezza dei prodotti biotecnologici – che
offrono una rassegna delle valutazioni su alimenti, mangimi e
impatto ambientale – sono disponibili all’indirizzo:
www.monsanto.com/monsanto/layout/our_pledge/ e in diversi altri siti.
Nel sito Monsanto è anche presente una lista di pubblicazioni
scientifiche peer-reviewed.
MONSANTO IN ITALIA
Monsanto Agricoltura Italia ha sede a Lodi ed è
presente sul mercato italiano da oltre 30 anni. La
società mette a disposizione degli agricoltori soluzioni
che integrano i mezzi tecnici e i sistemi agronomici
tradizionali. Oltre ad offrire tecniche di coltivazione
innovative, il suo portafoglio prodotti comprende i
diserbanti Roundup e Lasso e una gamma completa
di sementi tradizionali delle consociate sementiere
Asgrow e Dekalb per le colture del mais, della soia,
del girasole, della colza e del frumento duro.
IL CENTRO DI RICERCA DI PONTEVICO
Il centro si pone come obiettivo la ricerca agricola e il
miglioramento delle varietà tradizionali di mais e
costituisce il punto di riferimento per tutti i paesi del
Mediterraneo nei quali la società è presente.
La stazione sperimentale realizza ogni anno 3.000
nuovi incroci convenzionali e svolge attività di campo
in 13 località italiane, dove vengono seminate e
valutate 50.000 parcelle. Le caratteristiche varietali
per le quali si effettuano le attività di ricerca sono
produttività, tolleranza alle malattie e agli insetti
(piralide e diabrotica), tenuta delle piante ai fenomeni
di allettamento.
LO STABILIMENTO E LE SUE ATTIVITÀ
Lo stabilimento di Monsanto a Lodi rappresenta
l’evoluzione dell’originario nucleo fondato da Asgrow
Seed Company nel 1953. Presso l’unità produttiva si
effettuano le operazioni di sgrossamento e finitura del
prodotto grezzo nonché quelle di confezionamento.
Le sementi sono prodotte in Italia o all’estero e
successivamente trasferite a Lodi, dove si procede alla
pulitura e calibrazione, al trattamento di concia ed al
confezionamento in sacchi di carta. L’attività di
produzione si avvale di due torri di calibrazione, due
impianti per la concia del seme e tre linee di
confezionamento. La capacità è tale da consentire
di mettere a disposizione del mercato oltre un milione
di confezioni.
CENTRO DI SAGGIO PER GLI AGROFARMACI
I prodotti Roundup e Lasso sono testati dal Centro di
Saggio aziendale, che effettua prove di attività
biologica sui prodotti nelle condizioni tipiche di utilizzo
italiane, permettendo così di indicarne l’uso più
specifico. I risultati delle prove eseguite dal Centro di
Saggio, che ha ottenuto la certificazione da parte del
Ministero delle Politiche agricole e forestali, sono
ufficialmente riconosciuti a livello nazionale ed
europeo e sono utilizzabili per ottenere l’autorizzazione
all’immissione in commercio di nuovi prodotti o per
l’inserimento in etichetta di nuovi impieghi per i
prodotti già autorizzati.
LE “CONCEPT FARM” MONSANTO
IL CONTROLLO QUALITÀ DELLE SEMENTI
A Lodi è attivo un laboratorio per il controllo della
qualità, specializzato nella valutazione delle
caratteristiche tecniche del seme (prove di
germinabilità, determinazione della purezza fisica,
verifica della validità delle varie fasi di lavorazione e
trasformazione). Il laboratorio di Lodi lavora in stretto
contatto e sotto la supervisione dell’Ente Nazionale
Sementi Elette (ENSE), l’organismo preposto al rilascio
della certificazione ufficiale del seme in Italia. Il sito di
Lodi è oggi certificato secondo le norme ISO 90012000 per la qualità e secondo le norme OHSAS
18001 edizione 1999 per la sicurezza.
Dal 2000 le Concept Farm Monsanto hanno come
obiettivo quello di sperimentare, misurare, divulgare e
proporre agli agricoltori i risultati vantaggiosi apportati
dall’integrazione di mezzi tecnici e sistemi agronomici
tradizionali (sementi, diserbanti e tecniche di
coltivazione) sviluppati da Monsanto e dalle
consociate sementiere Asgrow e Dekalb. In un unico
sito, infatti, gli agricoltori hanno a disposizione l’intera
gamma di prodotti del Gruppo e un servizio tecnico di
consulenza in grado di consigliare e fornire le
soluzioni che meglio rispondono alle loro esigenze.
{ L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 28-29 }
COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE
La Monsanto
Monsanto è tra i principali fornitori di soluzioni agricole per i
coltivatori di tutto il mondo. I suoi dipendenti forniscono
soluzioni integrate di alta qualità ed alta resa sul piano costoefficacia per aiutare gli agricoltori ad incrementare la loro
produttività e produrre alimenti di migliore qualità. Per ulteriori
informazioni su Monsanto vi invitiamo a visitare i siti
www.monsanto.com e www.monsanto.it.
Il Biotech Advisory Council di Monsanto
Monsanto è grata al Monsanto Biotech Advisory Council
(Comitato Consultivo Biotech) per i suoi suggerimenti sul modo
in cui applicare nel nostro lavoro i principi dell’impegno che ci
siamo assunti. Per ulteriori informazioni siete pregati di visitare
il sito www.monsanto.com/monsanto/layout-pledge/.
La copertina
Nell’arco di questa pubblicazione marchi e servizi di proprietà o
in licenza Monsanto sono indicati con un carattere particolare.
Dove non indicato altrimenti dal contesto, le citazioni
relative ai prodotti Roundup contenuti in questo rapporto si
riferiscono ad erbicidi con marchio Roundup e ad altri erbicidi
a base di glifosate; tutte queste citazioni escludono prodotti
per prati e giardini.
© Monsanto Company 2004
6 Alston JM, Hyde J, Marra MC. An ex ante analysis of the benefits from the
adoption of Monsanto’s corn rootworm resistant varietal technology –
YieldGard Rootworm, 103. Raleigh, NC: National Science Foundation;
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vengono utilizzati secondo le istruzioni riportate in etichetta.
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Food Chemistry 2004, 52, 1390-7.
Monsanto Agricoltura Italia S.p.A.
Via San Colombano, 81/A
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www.monsanto.it
www.monsanto.com