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L’IMPEGNO MONSANTO Coltivare e crescere LETTERA DAL PRESIDENTE Cibo per tutti: una ris La nostra è un’epoca di grandi opportunità. La società si trova a fronteggiare numerose sfide correlate all’ambiente, all’alimentazione e alla salute e ogni giorno si adottano nuove tecnologie che possono aiutare ad affrontarle. Mi sento ottimista quando vedo le persone che uniscono le loro forze in cerca di soluzioni. Sono ottimista quando ascolto i nostri dipendenti parlare del contributo che ciascuno si augura di dare personalmente con il proprio lavoro. L’agricoltura tocca molte delle aree in difficoltà e Monsanto offre agli agricoltori delle opzioni per far fronte a queste sfide. Abbiamo improntato le nostre attività allo sviluppo di prodotti e tecnologie in grado di migliorare la sostenibilità economica e ambientale dell’agricoltura per aiutare coltivatori – grandi e piccoli – ad aumentare i raccolti, impiegare meno prodotti chimici, contenere l’erosione del terreno e ridurre i costi. Già a partire dai primi anni ’80 eravamo convinti che il futuro dell’agricoltura risiedesse nelle soluzioni biologiche, in grado di rispondere alle crescenti esigenze alimentari del mondo con un impatto ambientale minore rispetto agli interventi chimici tradizionali. Abbiamo iniziato ad investire nelle biotecnologie applicate all’agricoltura, in grado di inserire in modo molto preciso nelle piante i tratti genetici desiderati. A dieci anni dalla loro commercializzazione, oggi, in tutto il mondo, più di otto milioni di agricoltori di 17 Paesi coltivano varietà biotech su 81 milioni di ettari. Gli studi condotti dimostrano che, nel 2001, questi raccolti hanno eliminato l’impiego di quasi 23.000 tonnellate di antiparassitari ed erbicidi. Inoltre, queste colture hanno contribuito a una maggiore conservazione delle aree coltivabili (importantI, tra l’altro, per la preservazione dello strato superficiale del terreno) oltre ad incrementare il reddito degli agricoltori di tutto il mondo, compresi i piccoli coltivatori nei Paesi in via di sviluppo. La Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite stima che nel 2030, per rispondere alla domanda mondiale di cibo, la produzione di derrate agricole nel mondo dovrà aumentare del 55 per cento rispetto ai livelli attuali. Il miglioramento delle rese continuerà a rendersi necessario per impedire la distruzione delle aree allo stato naturale determinata da questa esigenza. Noi riteniamo che i raccolti biotecnologici continueranno ad avere un ruolo importante. Nuovi prodotti in fase iniziale di sviluppo si dimostrano promettenti sia per incrementare la L’impegno Monsanto DIALOGO Ci impegniamo ad ascoltare attentamente i diversi punti di vista dando luogo ad un dialogo approfondito. Intendiamo ampliare la nostra comprensione dei problemi per meglio rispondere alle esigenze e preoccupazioni della società e di ciascuno di noi. TRASPARENZA Ci impegniamo a rendere le informazioni disponibili, accessibili e comprensibili. CONDIVISIONE Ci impegniamo a condividere informazioni e tecnologie per far progredire le conoscenze scientifiche, migliorare l’agricoltura e l’ambiente, aumentare i raccolti ed aiutare gli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo. BENEFICI Ci impegniamo ad utilizzare scoperte scientifiche sicure ed innovative e ad attuare una gestione attenta ed efficace per mettere a disposizione prodotti di alta qualità, a beneficio dei nostri clienti e dell’ambiente. posta sostenibile produzione, proteggendo i raccolti dalla siccità e da altri fattori di stress, sia per migliorarne il potere nutritivo, riducendo l’incidenza di grassi saturi nella dieta e favorendo la produzione da piante di olio ad alto contenuto di omega-3, con effetti benefici per il sistema cardiovascolare. Monsanto dispone di una serie di strumenti utili da mettere a disposizione. Molti altri - governi, organizzazioni non governative, scienziati, autorità normative, agricoltori e aziende alimentari - sono ugualmente coinvolti. Dovremo continuare a lavorare insieme per cambiare le cose. Fedeli all’impegno che ci siamo assunti come Monsanto, continuamo ad ascoltare i nostri clienti e gli altri nostri interlocutori. Lavoriamo assiduamente per rispettare le preoccupazioni della gente ed essere trasparenti sulle nostre attività di ricerca, gli indirizzi delle nostre decisioni. Siamo consapevoli che la società civile solleva legittime domande sulle nuove tecnologie. Tutti noi vogliamo avere la certezza che siano sicure e vantaggiose per l’uomo e per l’ambiente. E proprio agricoltori e ambiente stanno già raccogliendo gli effetti positivi. Molto presto sarà la volta dei consumatori. In misura crescente, stiamo condividendo questi vantaggi con i più bisognosi. Stiamo operando tutti insieme per creare una grande realtà in cui lavorare, e ne stiamo prendendo consapevolezza. Le sfide davanti a noi sono enormi. Le biotecnologie hanno le potenzialità per essere parte della soluzione. Molto resta ancora da fare, ma io traggo elementi di incoraggiamento dai progressi realizzati e dagli sviluppi in corso, che continueranno a far sì che gli agricoltori possano avere nuove opportunità per il loro futuro. President e Chief Executive Officer RISPETTO Ci impegniamo a rispettare le preoccupazioni religiose, culturali ed etiche di tutti i popoli del mondo. La tutela dei nostri collaboratori, delle comunità in cui operiamo, dei nostri clienti, dei consumatori e dell’ambiente sarà la nostra principale priorità. ORIENTAMENTO INDIVIDUALE AI RISULTATI Ci impegniamo a fare chiarezza in materia di ruoli e responsabilità, a costruire solidi rapporti con clienti e partner esterni, ad aver cura delle nostre risorse interne e ad assumerci le nostre responsabilità per arrivare ai risultati concordati. UN AMBIENTE DI LAVORO A MISURA D’UOMO Ci impegniamo a creare un ambiente di lavoro estremamente positivo assicurando la diversità delle persone e delle loro culture; promuovendo innovazione, creatività e apprendimento; praticando il lavoro di gruppo; gratificando con premi e riconoscimenti il nostro personale. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINA 1 } COLTIVARE E CRESCERE SFIDE GLOBALI IL NOSTRO IMPEGNO In questa sezione sono prese in esame quattro sfide globali: sostenibilità dell’agricoltura, sicurezza alimentare, alimenti per il cuore, clima ed energia. Per ciascuna esamineremo le tendenze, i diversi impatti, il ruolo dell’agricoltura e lo sforzo prodotto da Monsanto per contribuire alla creazione di opzioni valide per gli agricoltori e per la società. Prestiamo ascolto ai nostri interlocutori prendendone in considerazione opinioni e bisogni. Questa sezione prende in esame alcuni dei modi in cui traduciamo nella pratica l’impegno che ci siamo assunti, apportando valore ai nostri clienti, all’ambiente, alla società civile e ai nostri azionisti. Sfida N. 1 UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE IL CAMMINO DA PERCORRERE { PAG. 18 } { PAG. 4 } Sfida N. 2 SICUREZZA ALIMENTARE { PAG. 8 } Sfida N. 3 CIBO AMICO DEL CUORE { PAG. 12 } Sfida N. 4 CLIMA ED ENERGIA: UN EQUILIBRIO POSSIBILE { PAG. 16 } { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 2-3 } Sfida N. 1 UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE AI FINI DI UNA PRODUTTIVITÀ AGRICOLA DI LUNGO PERIODO, LA PROTEZIONE DEL SUOLO E DELL’AMBIENTE È INDISPENSABILE. SFIDA N. 1: UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE IL PROBLEMA Negli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito ad uno sforzo consistente per proteggere dal degrado industriale l’ambiente naturale del pianeta. Per quanto importante sia stato questo sforzo, è arrivato il momento di aggiungere le fragili e circoscritte aree agricole della terra alla lista di cose che hanno assoluto bisogno di protezione. Adottando pratiche incompatibili, l’attività agricola può rivelarsi distruttiva per l’ambiente, in particolare per la fertilità del suolo. L’International Food Policy Research Institute (IFPRI) rivela che circa il 40 per cento dei terreni agricoli del pianeta è seriamente degradato. Gli scienziati temono che la capacità di questi terreni sia stata compromessa a un punto tale da ridurre la capacità di produrre cibo.1 IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA Un numero sempre maggiore di agricoltori sono oggi più consapevoli del problema e di come risolverlo. Nei Paesi sviluppati i coltivatori hanno già adottato nuovi sistemi e prodotti in grado di aiutarli a proteggere il terreno. Impiegano tecniche di gestione conservativa del suolo e di cura del terreno, come le aree di rispetto per rallentare l’erosione e il deflusso delle acque piovane. Ricorrono anche al controllo integrato delle piante infestanti, a varietà e ibridi ad alto rendimento, a fertilizzanti migliori e a diserbanti maggiormente ecocompatibili. Più di recente, hanno adottato varietà ad alta resa o con caratteristiche ad impatto ambientale positivo selezionate attraverso la genomica. Inoltre, stanno seminando su vasta scala colture migliorate geneticamente che apportano un beneficio al terreno poiché in grado di resistere ai parassiti o di consentire il ricorso ad erbicidi a minor impatto ambientale. Gli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo stanno iniziando ad adottare queste tecniche grazie all’aiuto e all’assistenza di organizzazioni non governative (ONG), istituti di ricerca e organizzazioni agricole internazionali. Nelle aree in via di sviluppo, questi nuovi metodi di coltivazione fanno più che aiutare a proteggere il suolo e l’ambiente. Essi riducono anche la necessità di ulteriori deforestazioni e forniscono più cibo. Per molte aree del mondo, si tratta di vantaggi in grado di salvare vite umane. IL CONTRIBUTO DI MONSANTO Monsanto si trova a svolgere un ruolo unico per aiutare a superare molti degli ostacoli alla Monsanto è formata da persone, risorse e strumenti che accrescono la produttività agricola e al tempo stesso contribuiscono ad un’agricoltura più sostenibile. Nel corso degli anni l’azienda ha fornito prodotti con sostenibilità. caratteristiche ambientali favorevoli, compresi i diserbanti a marchio Roundup e colture migliorate grazie alle biotecnologie, in grado di aiutare gli agricoltori ad incrementare i raccolti riducendo l’impatto sulle terre coltivate e sull’ambiente. Oggi Monsanto è leader nelle scienze della genomica e della modificazione genetica delle piante. La genomica consiste nella mappatura e nella sequenziazione del DNA delle piante per determinare la funzione e comprendere il modo in cui i geni interagiscono. Viene impiegata per trovare e incrociare piante con caratteristiche agronomiche migliori a beneficio degli agricoltori. La modificazione genetica consiste nel trasferimento da una pianta all’altra, in modo selezionato e preciso, di geni con caratteristiche utili. Questi nuovi tratti, introdotti nelle colture tradizionali, ne aumentano la produttività e aiutano a proteggere il terreno e l’ambiente. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 4-5 } SFIDA N. 1: UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE ROUNDUP READY: LOTTA ALL’EROSIONE DEL SUOLO I metodi di gestione conservativa del suolo includono una serie di tecniche (quali semina diretta e minima lavorazione) che riducono le lavorazioni del terreno mantenendo i residui vegetali in superficie. Questi i vantaggi: minore erosione del suolo, migliore bilancio idrico del suolo, maggior numero di organismi del terreno (lombrichi, microrganismi), minor consumo di carburante dovuto al ridotto numero di lavorazioni, minor scorrimento delle acque in superficie, miglior habitat per gli animali selvatici, meccaniche in agricoltura. I prodotti Monsanto in grado di tollerare il diserbante Roundup Ready forniscono un utile strumento per un controllo delle infestanti che faciliti l’impiego di tecniche conservative. Da un’indagine condotta dall’American Soybean Association, nel periodo 1996-2001 i coltivatori di soia hanno fatto ricorso più ampiamente alle pratiche di agricoltura conservativa: il 73 per cento ha infatti riferito di lasciare più residui sul terreno e il 53 per cento ha dichiarato di effettuare un minor numero di lavorazioni. Più della metà dei coltivatori di soia ha dichiarato che la principale ragione del cambiamento era dovuta all’adozione della soia Roundup Ready, disponibile per la prima volta nel 1996. ridotte emissioni di gas a effetto serra, minore compattamento del terreno maggiore assorbimento delle acque e ridotto potenziale di inondazioni. Il controllo delle piante infestanti resta il principale ostacolo all’adozione di pratiche atte a ridurre il numero di lavorazioni Uno studio con analoghi risultati è stato effettuato dallo statunitense National Cotton Council tra il 1997 e il 2002. Maggiori informazioni sono disponibili agli indirizzi internet: www.soygrowers.com/ctstudy/defalt.htm e www.cotton.org/tech/biotech/contill-study.cfm. CON LE TECNICHE DI AGRICOLTURA CONSERVATIVA I COLTIVATORI MINIMIZZANO L’IMPATTO AMBIENTALE. CON LE COLTURE BIOTECH MENO AGROFARMACI Un rapporto realizzato dal National Center for Food and Agricultural Policy (NCFAP) nel 2002 ha mostrato come, a parità di superficie, sei colture biotecnologiche oggi disponibili sul mercato – soia, mais, cotone, papaia, zucchina e colza – avessero prodotto circa 1,8 milioni di tonnellate in più di prodotto, incrementato il reddito degli agricoltori di 1,5 miliardi di dollari e ridotto di quasi 21.000 tonnellate in principi attivi l’impiego di agrofarmaci.2, 3 Studi successivi del giugno e dicembre 2003 hanno esaminato il potenziale impatto che le coltivazioni biotecnologiche potrebbero apportare in Europa. Le nove colture esaminate mostrano come gli agricoltori europei potrebbero impiegare 14.400 tonnellate in meno di agrofarmaci, aumentare le rese di 8.500 milioni di tonnellate e, al tempo stesso, migliorare il loro reddito di oltre 1,6 miliardi di euro.4 Le colture prese in esame erano: mais resistente agli insetti, colza, riso, frumento, barbabietola da zucchero e mais resistenti ai diserbanti, drupacee e pomodori resistenti ai virus e patate resistenti alle malattie funginee. Ulteriori informazioni su questi studi sono disponibili al sito http://www.ncfap.org. NCFAP è un istituto di ricerca senza fini di lucro che realizza studi su biotecnologie, agrofarmaci, commercio e sviluppo internazionale, politiche agricole e alimentari. YieldGard per la diabrotica: i vantaggi agronomici, economici e ambientali La diabrotica è il parassita più devastante nella coltivazione del mais. Per combatterla si impiegano ogni anno ingenti quantità di agrofarmaci. Sono stati quantificati in più di un miliardo di dollari i costi associati alle perdite di raccolto e al controllo del parassita. Il mais YieldGard per la diabrotica – uno dei prodotti commercializzati di recente da Monsanto – contiene una proteina del Bacillus thuringiensis (Bt), un batterio presente nel terreno che fornisce alla pianta una protezione endogena contro la diabrotica. Questa varietà di mais è stata coltivata per la prima volta con fini commerciali nel 2003. Uno studio condotto dal Dr. Marlin Rice dell’Iowa State University ha calcolato il potenziale impatto annuo del suo uso su quattro milioni di ettari negli Stati Uniti. Dai dati di Rice è emerso che YieldGard potrebbe fornire numerosi benefici agronomici, economici, ambientali e di sicurezza degli agricoltori,5 riducendo la quantità di principi attivi da applicare al terreno di 2.400 tonnellate. Questo si tradurrebbe in una diminuzione delle ore/lavoro, dell’esposizione dell’agricoltore alle sostanze chimiche e del combustibile fossile utilizzato per produzione, trasporto ed applicazione di antiparassitari. Rice ha inoltre evidenziato come con YieldGard si avrebbe un incremento della produzione pari al 9-18 per cento in assenza di uso di insetticidi e all’1,5-4,5 per cento rispetto all’impiego di un insetticida per il terreno. Gli agricoltori avrebbero quindi un ritorno economico dalle maggiori rese Tabella 1: Potenziale impatto del mais YieldGard per il controllo quantificabile in 231 milioni di dollari. della diabrotica Da un altro studio condotto da Alston et al. Impatto* Riduzione delle risorse è emerso che l’utilizzo del mais YieldGard per la CONSERVAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE » 21,6 milioni di litri diabrotica porterebbe ad un incremento dei benefici economici pari a 460 milioni di dollari RIDUZIONE DI COMBUSTIBILE DIESEL » 11,7-19,7 milioni di litri l’anno rispetto al mais trattato con un insetticida RIDUZIONE DI TANICHE per il terreno.6 1,2 milioni di taniche PER GLI INSETTICIDI » RIDUZIONE COMBUSTIBILE PER AEREI » 260.500 litri * Impatto annuo su 4 milioni di ettari coltivati con il mais YieldGard per la diabrotica { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 6-7 } Sfida N. 2 SICUREZZA ALIMENTARE PER MONSANTO, CONDIVIDERE CONOSCENZE E TECNOLOGIE CON GLI AGRICOLTORI È UN IMPEGNO CHIAVE. SFIDA N. 2: SICUREZZA ALIMENTARE IL PROBLEMA La Food and Agriculture Organization (FAO) delle Nazioni Unite definisce la sicurezza alimentare come «una condizione nella quale tutte le persone, in qualunque momento, hanno accesso ad alimenti sicuri e nutrienti per mantenere una vita sana e attiva». A livello mondiale, la FAO stima che «nel periodo 1999-2001, 842 milioni di persone risultavano denutrite. Questo dato comprende 10 milioni di persone nei Paesi industrializzati, 34 milioni nei Paesi in fase di transizione e 798 nei Paesi in via di sviluppo. A livello regionale, il numero di denutriti era in riduzione in Asia, nell’area del Pacifico, in America Latina e nei Caraibi. Per contro, le cifre continuano ad aumentare nell’Africa sub-sahariana, in Medio Oriente e nel Nord Africa».7 IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA In aggiunta alla minore produttività dei terreni agricoli e al danno ambientale, un significativo ostacolo al conseguimento di una maggior sicurezza in materia alimentare è dato dalla crescente competizione per l’acqua dolce. Con l’aumentare della popolazione il bisogno di acqua potabile va rapidamente crescendo. In talune parti del mondo, poi, la domanda supera l’offerta. L’agricoltura è di gran lunga la principale fruitrice di acqua dolce, ed è quindi in concorrenza con le aree urbane per l’accesso alle risorse. «In gran parte del mondo in via di sviluppo, la crescente domanda di acqua ad uso urbano ed industriale richiederà trasferimenti dall’impiego in agricoltura, minacciando produzione alimentare e vita rurale». Secondo l’International Food Policy Institute (IFPRI) e l’International Water Management Institute (IWMI), nel 1995 l’irrigazione in agricoltura ha impiegato circa l’80 per cento dell’acqua dolce disponibile, con punte dell’86 per cento nei Paesi in via di sviluppo.8 Aumentare l’efficienza dell’agricoltura su larga scala ed aiutare i piccoli coltivatori ad avere successo sono le chiavi per garantire una maggiore sicurezza alimentare nel mondo. Tra gli strumenti in grado di fare la differenza rientrano le moderne tecnologie e le conoscenze agronomiche. Monsanto è impegnata a contribuire su entrambi i fronti. Sebbene ad oggi gli orientamenti non appaiano incoraggianti, c’è spazio per l’ottimismo. I mezzi per conseguire la sicurezza alimentare ci sono, spiega Jeffrey D. Sachs, esperto molto stimato in materia di povertà e sicurezza alimentare. In un discorso al World Food Prize Symposium svoltosi a Des Moines, Iowa, nel 2003, Sachs ha affermato: «Sconfiggere la povertà non è una missione impossibile. E’ un’ulteriore sfida superabile, dato che esistono conoscenze, tecnologie e soprattutto la nostra esperienza».9 IL CONTRIBUTO DI MONSANTO Attraverso sistemi agricoli integrati che includono sementi a più alta resa, tratti genetici che comportano meno lavorazioni e meno agrofarmaci, Monsanto è nelle condizioni di poter aiutare gli agricoltori ad aumentare la produzione di alimenti e migliorarne la sicurezza. Monsanto lavora con gli imprenditori agricoli per aiutarli a massimizzare la produzione e a proteggere l’ambiente. Aiuta i piccoli agricoltori con prodotti adatti ai loro bisogni, per aiutarli a diventare più produttivi. Collabora con associazioni governative e non governative per far sì che i piccoli coltivatori abbiano accesso sia alle informazioni di cui hanno bisogno, sia ai mercati commerciali. Monsanto collabora inoltre con istituti di ricerca internazionali per trasferire tecnologie nelle aree maggiormente devastate dai parassiti e dare una risposta a problemi relativi ai micronutrienti, quali ad esempio la carenza di vitamina A nella dieta. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 8-9 } SFIDA N. 2: SICUREZZA ALIMENTARE TECNOLOGIE: FACILITARE L’ACCESSO Condividere conoscenze e tecnologie con i Paesi in via di sviluppo è un impegno chiave per Monsanto, come dimostra il supporto fornito alla ricerca per il miglioramento del contenuto in micronutrienti presente negli alimenti di prima necessità. Carenze di vitamina A, ferro e zinco costituiscono un problema importante, specie per le donne in età fertile e i bambini dei Paesi in via sviluppo. Il problema è talmente grave da aver dato vita ad un importante nuovo programma internazionale denominato HarvestPlus, che si propone di dare risposta ai problemi di malnutrizione del mondo in via di sviluppo, migliorando il contenuto di micronutrienti nelle principali coltivazioni. Monsanto ha messo a disposizione la propria ricerca ed altre informazioni indispensabili per aiutare numerosi membri del programma HarvestPlus nello sviluppo di una varietà africana di mais migliorato sul piano nutrizionale con aumentati livelli di provitamina A. Coltivazioni convenzionali e metodi biotecnologici vengono confrontati per trovare la soluzione più efficace. Di recente il Monsanto Fund ha supportato lo sviluppo di un laboratorio nutrizionale all’International Maize and Wheat Improvement Center (CIMMYT), assieme ad altri progetti in materia di micronutrienti. Scritto da Robert B. Horsch, Ph.D. Perché condividere È un valore naturale dell’uomo quello di condividere con gli altri, entrarvi in contatto in modo da apportare una positiva differenza nelle loro vite. E’ un privilegio essere nella condizione di condividere, avere le risorse, il tempo, le conoscenze. In Monsanto condividiamo tecnologie, come i geni che incrementano i livelli di beta carotene nel raccolti per proteggere dalla carenza di vitamina A, possibile causa di cecità. Condividiamo dati scientifici, come la prima mappatura del genoma del riso. E condividiamo anche know-how agricolo, come quello relativo ai metodi di agricoltura conservativa, con gli agricoltori di tutto il mondo. Come società che opera nel campo dell’agricoltura, siamo detentori di importanti conoscenze in grado di aiutare la gente a coltivare maggiori quantità di alimenti con minori interventi e con un minor impatto ambientale, facendo risparmiare loro tempo e denaro. Condividiamo anche in modi che non attengono direttamente ai nostri obiettivi commerciali, ma che apportano differenze profonde nella vita dei coltivatori. Noi non regaliamo i nostri prodotti finiti, ma facciamo in modo che i prodotti necessari siano a disposizione dei piccoli proprietari terrieri a costi ragionevoli e in quantità appropriate. Nel corso degli anni abbiamo costruito rapporti di partnership in tutto il mondo con associazioni non governative quali Winrock International, Sasakawa Global 2000 e la Mexican Foundation for Rural Development. Queste organizzazioni si trovano nella posizione migliore per conoscere ciò che la gente vuole e di cui ha bisogno in ogni regione, ed il modo più appropriato per farglielo avere. Lavoriamo anche insieme ad istituti di ricerca che operano per migliorare i raccolti locali. Cooperiamo con governi, scienziati, organizzazioni intergovernative e molti altri. Le capacità di tutti noi si rendono necessarie per costruire infrastrutture, insegnare tecniche di coltivazione più efficaci, fornire input migliori ed elaborare soluzioni nei confronti di infestanti, danni abiotici, virus ed altri problemi che riducono i raccolti. Le persone che operano in Monsanto sono impegnate in programmi di condivisione in agricoltura sin dall’inizio degli anni ’90. Condividiamo perché disponiamo di tecnologie e di conoscenze utili, di cui la gente ha bisogno. Essere impegnati in queste attività è in linea con il significato della nostra missione: in una qualche piccola misura, dare il nostro contributo per un mondo alimentato in modo migliore. Il Dottor Horsch è Vice President dell’International Development Partnerships di Monsanto e membro di un gruppo di lavoro delle Nazioni Unite denominato U.N. Millennium Development Goals Hunger Task Force. COLTIVAZIONI SU LARGA SCALA: UNA TENDENZA MONDIALE VINCERE LA SICCITÀ È LA NUOVA FRONTIERA DELLA RICERCA In tutto il mondo, le attività di coltivazione su larga scala si sono appropriate con successo del potere della tecnologia, delle risorse finanziarie e delle economie di scala per creare progressi mai registrati prima nel campo della produttività agricola. Questo fatto, per contro, ha portato ad un’abbondante disponibilità di cibo e fibre nella maggior parte del mondo industrializzato. Ne consegue che il prezzo al consumo degli alimenti sia rimasto, in molti Paesi sviluppati, a minimi livelli per quanto riguarda l’incidenza percentuale sui bilanci familiari. Tuttavia, ciò non avviene nelle aree del mondo in via di sviluppo. Piante innovative attualmente in fase di sperimentazione promettono sia di potenziare ulteriormente i raccolti, sia di incrementarne il valore nutrizionale e di resistere alla siccità. Monsanto ha identificato diversi geni in grado di rafforzare questa capacità. Ciò potrebbe portare a raccolti più produttivi e con un minore bisogno di acqua. Il punto di svolta nella tolleranza alla siccità lo si è avuto dagli investimenti Monsanto nella ricerca genomica, impiegando la conoscenza del genoma delle piante per identificare i geni candidati per un nuovo filone di tratti biotech. Monsanto ha utilizzato l’Arabidopsis come modello nel quale studiare i geni coinvolti nella risposta della pianta allo stress. I geni più interessanti finora identificati sono in fase di sperimentazione. I risultati in condizioni di grave stress da mancanza d’acqua suggeriscono che questi geni sono in grado di migliorare la produttività dei raccolti. «I risultati finora ottenuti sono estremamente promettenti», ha dichiarato Stan Dotson che in Monsanto dirige la ricerca sui tratti genetici delle piante. Sulla tolleranza alla siccità Monsanto sta operando di concerto con altre importanti società attive nel campo delle biotecnologie, tra le quali Mendel Biotechnology, Paradigm Genetics e Ceres. Percentuale di reddito speso in alimenti STATI UNITI » NAZIONI AD ALTO REDDITO NAZIONI A MEDIO REDDITO NAZIONI A BASSO REDDITO 10% » » » 13% 29% 47% Fonte: US Department of Agricultural/Economic Research Service La ricerca pubblica e privata è alla base di gran parte della crescita registrata nell’agricoltura su larga scala. Nuove varietà hanno continuato ad influire in misura significativa sulla produttività, man mano che varietà migliorate di più recente introduzione si sono andate sostituendo a quelle precedenti. Nel corso dell’ultimo secolo numerosi progressi tecnologici hanno aumentato la produzione agricola, ma non tutte le regioni del mondo ne hanno beneficiato in ugual misura. Investimenti pubblici e privati nell’innovazione potrebbero aiutare i Paesi in via di sviluppo a far crescere il loro reddito e fornire cibo sufficiente alla popolazione. Sperimentazione in campo 2003: a pari condizioni di mancanza d’acqua il mais con il gene di tolleranza alla siccità ha prodotto raccolti migliori MAIS SENZA IL GENE MAIS CON IL GENE Grazie al trasferimento di tecnologia è possibile migliorare reddito e benessere a livello globale. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 10-11 } Sfida N. 3 CIBO AMICO DEL CUORE L’OLIO DI SEMI DI SOIA È L’OLIO AD USO ALIMENTARE PIÙ DIFFUSO NEL MONDO. SFIDA N. 3: CIBO AMICO DEL CUORE IL PROBLEMA Secondo il National Institutes of Health, sono più di 12,5 milioni gli americani affetti da patologia coronarica e più di 500.000 i decessi registrati ogni anno a causa di questa malattia. Nella popolazione italiana, secondo i dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità, il 21 per cento degli uomini e il 25 per cento delle donne è affetto da ipercolesterolemia moderata o grave (colesterolo totale uguale o superiore a 240 mg/dl). Questi numeri, associati agli altri fattori di rischio cardiovascolare noti (età superiore a 55 anni, diabete, sovrappeso, sedentarietà, ipertensione arteriosa), provocano circa 250.000 decessi all’anno. Le malattie cardiovascolari rappresentano, dunque, la prima causa di morte in Italia. Una migliore alimentazione può aiutare a ridurre i grassi saturi, i grassi trans e il colesterolo nella dieta, tutti elementi che concorrono alla malattia coronarica. I grassi trans sono grassi insaturi naturalmente presenti a bassi livelli nel latte e nella carne di manzo. Fino al 1990 circa, i grassi trans erano considerati altrettanto innocui rispetto ad altri grassi insaturi (come ad esempio quelli presenti nell’olio d’oliva). Successivamente gli studi hanno dimostrato che sia i grassi trans sia i grassi saturi aumentano il colesterolo “cattivo” (LDL) nel nostro sangue. Uno studio pubblicato nel 2001 da Nicole M. de Roos, medico ricercatore presso l’Università di Wageningen in Olanda, ha riscontrato che i grassi trans – abbondanti nella margarina, nei prodotti da forno confezionati e nei cibi fritti dei ristoranti – provocano disfunzioni vascolari e un aumento del colesterolo “cattivo” (LDL).10 Questo studio ha quindi fornito consistenti prove del fatto che i grassi trans aumentano il rischio di malattia cardiovascolare e sono ancora più nocivi dei grassi saturi. I dati hanno convinto il governo degli Stati Uniti a richiedere ai produttori di sostanze alimentari di evidenziarne il quantitativo nelle etichette delle confezioni a partire dal 2006. Associazioni di difesa dei consumatori quali il Center for Science in the Public Interest (CSPI) hanno avanzato al governo la richiesta di proibire l’uso di olio parzialmente idrogenato come ingrediente alimentare e hanno lanciato una campagna popolare denominata TransFree America (www.transfreeamerica.org).11 L’American Heart Association (AHA) raccomanda ai consumatori di utilizzare, quando possibile, olio deidrogenato come quello di colza o di oliva, e di preferire cibi trasformati con olio deidrogenato piuttosto che con grassi idrogenati o grassi saturi. IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA Oggi i consumatori sono diventati il più importante elemento propulsore nel determinare quali alimenti debbano produrre gli agricoltori, come debbano essere prodotti e quali livelli di salute e nutrizione siano ottenuti da questi alimenti. La domanda di cibo più sano ha portato le aziende alimentari ad operare insieme ai fornitori per individuare prodotti agricoli con un migliore profilo nutrizionale, come ad esempio gli oli deidrogenati. Con l’olio di soia che costituisce il 65 per cento dell’olio vegetale ad uso alimentare negli USA e il 33 per cento nel mondo, la posta in gioco consiste nel produrre oli in grado di mantenersi stabili per lunghi periodi di tempo senza richiedere idrogenazione. Alcune aziende alimentari stanno riformulando i loro prodotti o aggiungendo nelle loro linee di prodotti versioni esenti da grassi trans. IL CONTRIBUTO DI MONSANTO Le aziende che operano in ambito agricolo come Monsanto stanno aiutando ad aprire la strada a cibi amici del cuore, sviluppando nuovi oli vegetali che non richiedono deidrogenazione, con un maggior apporto di grassi monoinsaturi e un minor contenuto di grassi saturi. Nell’olio di soia il processo di idrogenazione riduce i livelli di acido linoleico e crea acidi grassi trans. I ricercatori Monsanto stanno applicando breeding tradizionale e tecnologie biotech per sviluppare semi di soia in grado di produrre un olio ad uso alimentare tale da non richiedere idrogenazione. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 12-13 } SFIDA N. 3: CIBO AMICO DEL CUORE PER UN OLIO MIGLIORE Monsanto sta per ultimare lo sviluppo della prima generazione di soia a basso contenuto di acido linoleico: questo dovrebbe aiutare a ridurre i grassi trans in diversi alimenti se non, in alcuni casi, addirittura eliminarli. Monsanto sta anche applicando tecniche di breeding tradizionale per produrre soia a più alto contenuto di acido oleico. Questa varietà a bassi livelli di acido linoleico dovrebbe produrre un olio di semi di soia ad elevato contenuto di grassi monoinsaturi. Da ultimo, Monsanto sta lavorando per progettare, ricorrendo alle biotecnologie, soia in grado di produrre un olio ricco di grassi monoinsaturi amici del cuore e con una bassa presenza di acido linoleico e grassi saturi. «I ricercatori Monsanto stanno cercando di migliorare la soia in modo da renderla più sana e far sì che possa contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari». Questo è quanto ha affermato David Stark, che in Monsanto è responsabile del Global Industry Parterships, all’incontro annuale dell’American Dietetic Association del 2003 a San Antonio, Texas. «La nostra speranza è che questa soia possa fornire benefici economici ed ambientali per gli agricoltori e soluzioni agricole più sane per i consumatori». Monsanto sta ricercando anche altri tratti genetici di miglioramento della qualità incentrati sui benefici da apportare ai consumatori. Ad esempio l’azienda ha prodotto, ricorrendo alle biotecnologie, soia e colza in grado di produrre un olio vegetale arricchito con acidi grassi omega-3. È stato dimostrato che gli acidi grassi omega-3, normalmente presenti nell’olio di pesce, svolgono un ruolo nell’abbassare elevati livelli di trigliceridi presenti nel sangue, nello stabilizzare le irregolarità del battito cardiaco (aritmia) e nel ridurre la pressione arteriosa. Questi prodotti si trovano attualmente in fase preliminare di ricerca e potrebbero essere messi in commercio intorno al 2011. «Stante la fase iniziale di sviluppo di questa ricerca, stiamo lavorando in stretto contatto con università, aziende alimentari, gruppi di difesa dei consumatori ed altri interlocutori per elaborare attentamente la nostra strategia relativa a potenziali futuri prodotti», ha concluso Stark. L’olio di soia rappresenta la più alta percentuale di olio commestibile negli Stati Uniti e nel mondo 2002-2003 Consumo di olio commestibile negli Stati Uniti 2002-2003 Consumo di olio vegetale nel mondo (IN PERCENTUALE) (IN PERCENTUALE) Olio di semi di soia Altri oli Olio di semi di soia Olio di palma Altri oli 33% 65% 28% Confronto dei contenuti di grassi nell’olio (IN PERCENTUALE) Grassi saturi Acido linolenico Acido linoleico Grassi monoinsaturi Oli commestibili oggi sul mercato: OLIO DI SEMI DIOIL SOIA SOYBEAN OLIO DI PALMA PALM OIL OLIO DI NOCE DI COCONUT OILCOCCO 0 20 40 60 80 100 Oli di semi di soia in fase di studio: SENZA GRASSI SATURI/TRANS (lancio previsto SAT/TRANS FREE SOYBEAN OIL 2011) (expected launch 2011) BASSO ACIDO LINOLEICO/MEDIO CONTENUTO ACIDOlaunch OLEICO (lancio LOW CONTENUTO LIN MID OLEIC SOYBEAN OIL (expected 2008)previsto 2008) BASSO ACIDO LINOLEICO (lancio previsto 2005) LOW CONTENUTO LIN SOYBEAN OIL (expected launch 2005) Monsanto sta rendendo l’olio di semi di soia più sano riducendo i grassi saturi, aumentando i grassi monoinsaturi e limitando la necessità di idrogenazione. I RICERCATORI MONSANTO STUDIANO PIANTE DI SOIA COLTIVATE IN SERRA. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 14-15 } Sfida N. 4 CLIMA ED ENERGIA: UN EQUILIBRIO POSSIBILE CATTURANDO ANIDRIDE CARBONICA NEL TERRENO E COLTIVANDO PIANTE DESTINATE ALLA PRODUZIONE ENERGETICA RINNOVABILE, GLI AGRICOLTORI FORNISCONO SOLUZIONI POSITIVE PER L’AMBIENTE. SFIDA N. 4: CLIMA ED ENERGIA: UN EQUILIBRIO POSSIBILE IL PROBLEMA Man mano che la popolazione mondiale cresce, il bisogno di cibo ed energia aumenta. Ciò significa maggiore combustione di carburante fossile, fonte mondiale primaria di energia per i trasporti, la produzione, i servizi e l’agricoltura. La combustione di carburante fossile sviluppa anidride carbonica, che viene rilasciata nell’atmosfera terrestre e diventa uno dei principali elementi che concorrono alla creazione dell’effetto serra. Questi gas trattengono parte dell’energia termica del sole e con l’aumento della loro concentrazione innalzano la temperatura terrestre, fenomeno noto come riscaldamento globale. Il modo migliore per gestire l’anidride carbonica presente nell’atmosfera consiste nel ridurre il fabbisogno di combustibile fossile. Un altro modo consiste nell’aumentare l’impiego di combustibili e tecnologie a basso contenuto di carbonio. Un terzo modo consiste nel bloccare il carbonio a terra e immagazzinarlo nel terreno. Il potenziale di accumulo nei terreni agricoli nel mondo è di 850-900 milioni di tonnellate/anno di carbonio, ovvero l’11 per cento degli 8 miliardi di tonnellate/anno stimate come originate dalle attività dell’uomo. Anche l’accumulo in altri tipi di terreno quali foreste, praterie, pascoli ed estensioni destinate alla coltivazione delle biomasse può rivelarsi utile.12 IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA L’attività agricola contribuisce in misura significativa ai gas serra, ma non dev’essere necessariamente così. È possibile ridurre le emissioni di anidride carbonica in misura sostanziale passando dall’aratura tradizionale alla non lavorazione o ad altri tipi di gestione del terreno che consentono l’accumulo del carbonio. Lavorando la terra, gli agricoltori interrano le stoppie dei raccolti precedenti. Gli organismi presenti nel suolo, quali batteri e funghi, decompongono questa materia vegetale ricca di carbonio, rilasciato nell’atmosfera sotto forma di anidride carbonica. Al contrario, adottando le tecniche di non lavorazione, i residui colturali vengono lasciati sulla superficie del suolo, garantendo così una decomposizione più lenta di questa materia vegetale e un conseguente minor rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera. Nel 2003, i ricercatori dell’Università del Michigan hanno ultimato un’analisi durata dieci anni dei sistemi di lavorazione del terreno comunemente impiegati negli Stati Uniti.13 I risultati, pubblicati dalla rivista Science, hanno dimostrato come i sistemi di non lavorazione esercitassero un impatto di gran lunga inferiore sul riscaldamento del pianeta rispetto ai sistemi convenzionali, riducendo inoltre l’uso di macchine agricole, con conseguente minore combustione di carburanti fossili, e arrecando un beneficio all’ambiente in virtù della ridotta erosione degli strati superficiali del terreno. Incoraggiare questi ‘giacimenti’ di carbonio promuove pratiche che rendono l’agricoltura più produttiva e sostenibile sul piano ambientale. Il quantitativo di CO2 rilasciato nell’atmosfera che invece può essere accumulato (0,75-1,85 tonnellate/ettaro all’anno) con un ettaro di terreno non dissodato corrisponde all’incirca alla mancata combustione di 284-700 litri di gasolio. Inoltre, passare dall’aratura tradizionale alla non lavorazione può ridurre l’utilizzo di combustibile di almeno 34-57 litri per ettaro.14 IL CONTRIBUTO DI MONSANTO Monsanto assiste gli agricoltori nel produrre più cibo e fonti energetiche con minori input, contribuendo così ad alleviare il problema del riscaldamento globale. Siamo alla ricerca di modi in cui impiegare le biotecnologie, il breeding tradizionale e l’analisi della produzione per migliorare quantità e qualità delle bioenergie. L’azienda è inoltre impegnata in programmi industriali atti a promuovere l’uso di fonti bioenergetiche nella produzione agricola ed incoraggiare gli agricoltori all’uso di metodi per ridurre in misura sostanziale le emissioni di anidride carbonica e da ossidi di azoto. Monsanto ha sviluppato varietà che hanno contribuito al consistente aumento degli ettari coltivati secondo i criteri dell’agricoltura conservativa. L’utilizzo di queste varietà, infatti, diminuisce il ricorso a fertilizzanti in grado di rilasciare ossidi di azoto nell’atmosfera. Riduce, inoltre, l’energia e il combustibile fossile necessari per produrre e distribuire gli agrofarmaci agli agricoltori oltre alla quantità di combustibile richiesto per la loro applicazione. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 16-17 } il cammino da Le sfide globali di oggi per la società e l’ambiente sono imponenti, ma l’agricoltura e Monsanto possono essere d’aiuto. I benefici già apportati sono numerosi. Nel nostro lavoro continuiamo a tenere in considerazione le opinioni e le esigenze dei nostri interlocutori. La sezione che segue illustra alcuni dei modi in cui mettiamo in pratica l’impegno che ci siamo assunti per apportare valore ai nostri clienti, al nostro personale, all’ambiente, alla società e agli azionisti. percorrere { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 18-19 } COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE per cento dei casi si è trattato di piccoli proprietari in aree povere di risorse. Le BIOTECNOLOGIE: UN’AGRICOLTURA CHE CONTINUA A CRESCERE colture biotech rappresentano un importante passo avanti per i contadini di Paesi densamente popolati quali l’India e la Cina, dove la maggior parte della terra lavorabile è stata coltivata a lungo e la domanda di cibo è maggiore. Il rapporto ISAAA prevede che il numero di agricoltori che sceglieranno di coltivare sementi biotecnologiche sia destinato ad aumentare nei prossimi anni, stimando che entro il 2009 fino a 10 milioni di agricoltori coltiveranno varietà geneticamente modificate su 100 milioni di ettari in 25 o più Paesi. Gli agricoltori di tutto il mondo si avvicinano in misura crescente alle coltivazioni biotech. Un rapporto pubblicato nel gennaio 2005 dall’International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications (ISAAA) indica che nel mondo il numero di ettari coltivati a colture geneticamente modificate è aumentato del 20 per cento nel 2004, ottavo anno consecutivo in cui le coltivazioni biotech hanno mostrato un tasso di crescita a due cifre. Il rapporto completo, Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops, Preview: 2004, è disponibile in internet all’indirizzo www.isaaa.org. L’ISAAA è un’organizzazione senza fini di lucro che lavora per alleviare la povertà nei Paesi in via di sviluppo e per promuovere la sicurezza ambientale e lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile. Nel 2004, gli agricoltori di 17 Paesi hanno coltivato varietà biotecnologiche su 81 milioni di ettari, oltre un terzo dei quali nei Paesi in via di sviluppo, dove la crescita riscontrata è stata del 35 per cento rispetto all’anno precedente. Nel 2004 oltre otto milioni di agricoltori hanno coltivato colture biotech e nel 90 Le coltivazioni biotech nel mondo, dal 1996 al 2004 ( I N M I L I O N I D I E T TA R I ) 100 75 50 25 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Fonte: James, C. Preview: Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2004. (ISAAA-32). International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications; Ithaca NY, 2004. N. 1 - 47,6 milioni di ettari Soia, mais, cotone, colza USA* N. 2 - 16,2 milioni di ettari Soia, mais, cotone Argentina* N. 3 - 5,4 milioni di ettari Colza, mais, soia Canada* N. 4 - 5 milioni di ettari Soia Brasile* N. 5 - 3,7 milioni di ettari Cotone Cina* N. 6 - 1,2 milioni di ettari Soia Paraguay* N. 7 - 0,5 milioni di ettari Cotone India* N. 8 - 0,5 milioni di ettari Mais, soia, cotone Sud Africa* N. 9 - 0,3 milioni di ettari Soia, mais Uruguay* COLTIVAZIONI BIOTECH 2004: SUDDIVISIONE PER PAESI N. 10 - 0,2 milioni di ettari Cotone Australia* N. 11 - 0,1 milioni di ettari Soia Romania* N. 12 - 0,1 milioni di ettari Cotone, soia Messico* N. 13 - 0,1 milioni di ettari Mais Spagna* N. 14 - 0,1 milioni di ettari Mais Filippine* N. 15 - <0,05 milioni di ettari Cotone Colombia N. 16 - <0,05 milioni di ettari Mais Honduras (*) Paesi con aree coltivate a varietà geneticamente modificate superiori a 50.000 ettari N. 17 - <0,05 milioni di ettari Fonte: James, C. Preview: Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops: 2004. (ISAAA-32). International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications; Ithaca NY, 2004. Mais Germania { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 20-22 } COTONE BT: VANTAGGI SOCIO-ECONOMICI SU SCALA MONDIALE ANCHE PER I PICCOLI AGRICOLTORI Molti credono che le coltivazioni biotech apportino benefici solo agli agricoltori con aziende di grandi dimensioni. Studi recenti hanno, invece, confermato i benefici socio-economici per i piccoli coltivatori. Il cotone Bt contiene un gene derivato da un batterio presente nel terreno, il Bacillus thuringiensis (Bt), che consente un miglior controllo dei principali parassiti del cotone. Sino ad oggi Monsanto ha commercializzato due varietà di cotone Bt. Uno è il cotone Bollgard, che fornisce per l’intera stagione un’efficace protezione contro i più importanti lepidotteri infestanti del cotone. L’altro è il cotone Bollgard II, che contiene due geni Bt per un controllo ancora più efficace dei parassiti. Nel 2004 sono stati coltivati a cotone Bt 4,5 milioni di ettari, ovvero il 6 per cento del totale dei terreni a colture biotech, pari a 81 milioni di ettari.15 Il cotone Bt ha fornito significativi benefici economici e ha migliorato la qualità di vita dei coltivatori in tutto il mondo. Secondo l’ISAAA il cotone Bt consente agli agricoltori meno abbienti, molti dei quali donne, di disporre di più tempo per dedicarsi ai figli e produrre maggior reddito. I bambini passano meno tempo nei campi a spruzzare antiparassitari concentrandosi di più sulla propria istruzione. Inoltre, i produttori possono dedicare un tempo minore al trasporto dell’acqua destinata a irrorare i campi con gli insetticidi, riducendo significativamente anche il numero delle applicazioni.16 Il positivo impatto socio-economico della coltivazione del cotone Bt è stato documentato di recente in numerosi casi studiati in Cina, Sud Africa, Messico, Argentina ed altri Paesi. COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE I VANTAGGI DEL MAIS BT I COLTIVATORI DI MAIS BT DI TUTTO IL MONDO TROVANO BENEFICI NELLE RESE. Un’efficace protezione endogena riduce il danno degli insetti e ha un impatto positivo su produzione e qualità della granella. Nel 2004, il mais Bt ha coperto 11,2 milioni di ettari, ovvero il 14 per cento dell’estensione globale di coltivazioni biotech, pari a 81 milioni di ettari.15 Il mais YieldGard resistente alla piralide di Monsanto produce una proteina derivata da un microrganismo naturalmente presente nel terreno, il Bacillus thuringiensis, per fornire un’efficace protezione endogena contro i principali lepidotteri, tra i quali la piralide del mais europea. In tutto il mondo gli insetti del mais causano sensibili danni ai raccolti, con perdite a livello globale pari a 52,6 milioni di tonnellate – circa il 9 per cento della produzione globale pari a 600 milioni di tonnellate – e un valore stimato che ammonta globalmente a 5,7 miliardi di dollari.17 Il mais YieldGard ha fornito un più efficace controllo degli attacchi di piralide e ha portato a un incremento della produzione, oltre a maggiori ritorni economici per gli agricoltori.18 Studi in campo che hanno valutato le rese del mais negli Stati Uniti e in Argentina, Spagna, Germania, Sud Africa, Cina e Filippine hanno evidenziato raccolti incrementati dal 5 al 40 per cento.17, 18 Negli Stati Uniti l’aumento riscontrato è stato di circa il 5 per cento. Per l’Argentina, invece, l’incremento medio dei raccolti è stato dall’8 al 10 per cento. In quattro studi effettuati in Spagna gli aumenti medi sono risultati compresi tra il 5 e l’11 per cento. In Germania due lavori in campo hanno invece indicato un incremento medio del 12 e del 15 per cento. In Sud Africa l’aumento medio delle rese è stato nell’ordine del 10 per cento. Infine, altre cinque prove in campo condotte in Cina hanno dimostrato incrementi di produzione dal 9 al 23 per cento, mentre uno studio nelle Filippine ha riportato incrementi dal 25 al 40 per cento. L’impatto sulle produzioni dipende dalle condizioni locali, dal livello di infestazione degli insetti e da altri fattori, ma i dati in campo mostrano che solitamente, quando seminano mais Bt, i coltivatori di mais incrementano i guadagni e la produzione. Il mais YieldGard è anche in grado di migliorare la qualità della granella: questo perché, riducendo l’entità dei danni apportati dalla piralide, si riducono i punti di attacco dei funghi Fusarium, produttori di micotossine quali la fumonisina. Sperimentazioni in campo condotte in diversi siti in Europa, America Latina e Stati Uniti confermano livelli più bassi di fumonisina nel mais YieldGard rispetto al mais senza il gene Bt.19-21 Analoghe sperimentazioni condotte negli Stati Uniti nel 2001 hanno dimostrato una riduzione del 47 per cento dei livelli di fumonisina con mais YieldGard rispetto al mais convenzionale.22 SICUREZZA: IL PRIMO VALORE PER LA GENTE Più di ogni altra cosa, la gente vuole sapere che i prodotti Monsanto sono sicuri. Vuole sapere che cosa è stato preso in esame e che cosa hanno dimostrato gli studi. Vuole sapere se i sistemi di valutazione della sicurezza dei prodotti sono esaustivi. E vuole sapere se le persone e i processi che governano l’azienda operano basandosi su valori e principi di integrità. PRODUCT STEWARDSHIP PER UN USO APPROPRIATO E SICURO DEI PRODOTTI Monsanto ha messo a punto un elevato standard di product stewardship per mettere in pratica quella parte del codice di condotta relativa al rispetto per le persone e per l’ambiente, alla trasparenza nei processi e nell’attività scientifica e al dialogo con la gente. La definizione operativa Monsanto in materia di product stewardship è «l’obbligo legale ed etico di assicurare che i prodotti e le tecnologie Monsanto siano sicuri e rispettosi dell’ambiente». Per adempiere a quest’impegno, il programma di product stewardship di Monsanto include numerose attività: i rapporti con le autorità normative, che comprendono l’insieme delle best practices e delle procedure operative standard, le attività per la gestione a norma dei programmi di sperimentazione in campo, i centri scientifici di eccellenza che si occupano di caratterizzazione, della sicurezza e della tossicologia dei prodotti, delle scienze ecologiche ed ambientali, dei programmi e delle unità operative di garanzia di qualità, dei programmi di monitoraggio e di reporting post-marketing e delle attività di informazione scientifica; l’adesione alle buone pratiche di laboratorio (good laboratory practices) e a quanto richiesto dalle varie agenzie normative nazionali ed internazionali; la Gestione Qualità Sementi, che comprende i controlli sulla qualità del seme; il Codice di Condotta Professionale Monsanto che insegna, indirizza e verifica il rispetto dei requisiti e degli standard legali ed etici. La relativa organizzazione si concentra in quattro aree principali che abbracciano l’intera gestione del ciclo di vita dei prodotti: definizione di politiche e linee guida che orientano la gestione del prodotto per tutto il suo ciclo di vita; gestione pre-marketing, comprensiva di piani relativi ai progetti, best practices, procedure operative standard e controlli qualità; centri di gestione post-marketing su ricerche in corso, monitoraggio dei prodotti e delle condizioni di autorizzazione o approvazioni normative, sorveglianza e reporting delle reazioni avverse e qualunque domanda o problema che possano essere sollevati dopo il lancio di un prodotto; programmi per controllare e validare i processi di verifica e di conformità lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti. I sistemi di product stewardship coinvolgono tutti gli elementi funzionali ed operativi delle attività dell’azienda. «Adottiamo un approccio integrato perché i problemi di gestione sono complessi e investono numerose aree operative, in ognuna delle quali gli esperti contribuiscono ad approfondire le analisi e a fornire risposte esaurienti», ha affermato Gabriele Fontana, Regulatory Affairs manager in Italia. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 23-25 } COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE CORPORATE GOVERNANCE Il consiglio di amministrazione di Monsanto è composto da esperti di diverse aree di competenza. attenzione su quest’area. Nello specifico, il comitato esamina il modo in cui le attività della società esercitano un’influenza sui suoi interlocutori. Le sue responsabilità consistono nel: Comitati permanenti, ciascuno dei quali dispone di un suo organigramma con la definizione dei rispettivi scopi, obiettivi e responsabilità, portano avanti una parte significativa del lavoro del consiglio di amministrazione. Il consiglio identifica le questioni di interesse aziendale più rilevanti e ha recentemente istituito il Public Policy and Corporate Responsibility Committee (Comitato per le Politiche pubbliche e la Responsabilità aziendale) per stabilire un adeguato livello di prendere in esame e monitorare le attività della società ed i suoi effetti su comunità, clienti, altri interlocutori chiave e ambiente; incontrare periodicamente gli interlocutori esterni per comprendere i loro punti di vista; prendere in esame questioni che possono influenzare l’accettazione sul mercato dei prodotti della società; identificare e analizzare le questioni emergenti che vanno assumendo importanza. Scritto da Protasio Rodriguez L’importanza del nostro impegno L’attività di Monsanto trova oggi nell’agricoltura il suo riferimento nel senso più ampio del termine. Negli anni la nostra società è stata a fianco degli agricoltori, per aiutarli ad ottenere dalla terra sempre di più e sempre meglio. Le biotecnologie hanno rappresentato l’ultima tappa di questo percorso che Monsanto ha tracciato a fianco di coloro che sulla terra vivono e dalla terra traggono da vivere. Proprio in un momento in cui portare innovazioni in agricoltura è guardato spesso con sospetto, Monsanto ha sentito – forte – il bisogno di ribadire in modo formale i principi etici che sono alla base del proprio impegno. In questi ultimi decenni l’agricoltura è cresciuta grazie a Monsanto e Monsanto è cresciuta grazie all’agricoltura. Una cosa è però certa: i principi etici e la consapevolezza di lavorare con la gente e per la gente non sono mai venuti meno nel nostro impegno. Con questa pubblicazione Monsanto vuole evidenziare, le direzioni verso le quali dirige il proprio impegno. La nostra gente è aperta alla più ampia collaborazione e al dialogo con tutti i nostri pubblici di riferimento, dalla filiera agroalimentare ai rappresentanti del mondo politico, dalla comunità scientifica all’opinione pubblica e ai media, favorevoli e contrari all’impiego di piante geneticamente migliorate. Non solo. Abbiamo messo a disposizione la documentazione scientifica dei prodotti Monsanto e fornito chiarimenti ai rappresentanti delle Commissioni nazionali per l’approvazione delle nuove varietà biotech. I nostri uomini hanno continuato a diffondere la conoscenza sui benefici della semina su sodo e delle tecniche di non lavorazione che consentono un minore impatto sull’ambiente in virtù della ridotta erosione degli strati superficiali del terreno. Il nostro Centro di Ricerca di Pontevico realizza ogni anno 3.000 nuovi incroci per fornire agli agricoltori mediterranei gli ibridi di mais convenzionale più adatti ai diversi contesti agronomici. Le nostre Concept Farm diffuse sul terriorio, sono un punto d’incontro importante per far toccare con mano agli agricoltori italiani i risultati vantaggiosi apportati dall’integrazione di mezzi tecnici e sistemi agronomici tradizionali sviluppati da Monsanto. Gli agrofarmaci Monsanto sono testati dal Centro di Saggio aziendale, che ha ottenuto la certificazione da parte del Ministero delle Politiche agricole e forestali, e i cui risultati delle prove sono ufficialmente riconosciuti a livello nazionale ed europeo. Massima attenzione viene infine prestata alla tutela dei nostri collaboratori – anche attraverso programmi specifici dedicati alla sicurezza sul lavoro e alla guida sicura – delle comunità in cui operiamo, dei nostri clienti, dei consumatori e dell’ambiente. Protasio Rodriguez, amministratore delegato Monsanto Agricoltura Italia BUSINESS E VALORI CONVIVONO OGNI GIORNO IN MONSANTO Le persone che lavorano in ambito internazionale affrontano problemi tutti i giorni. Non solo devono conoscere leggi e regolamenti in vigore nel proprio Paese e all’estero, ma devono anche considerare se le decisioni che prendono sono in linea con i principi etici della loro società. Il Codice di Condotta Monsanto rende queste situazioni più semplici per quanti vi lavorano, svolgendo due funzioni: «Espone una serie di linee guida sul modo in cui rispettare leggi e regolamenti» dice Bob Echols che in Monsanto è responsabile di Global Compliance «e fornisce il metodo per trasferire i valori dall’impegno che ci siamo assunti nelle decisioni che riguardano le nostre attività». La prima funzione del codice è quella di informare i dipendenti Monsanto sugli aspetti delle leggi e delle normative nazionali e internazionali che regolano l’operato della società. «Si tratta di rispettare la legge», sostiene Echols. «Il codice risponde a domande quali: Cosa abbiamo bisogno di sapere? Come rispettare i requisiti? E come misurarne il rispetto?» La seconda funzione del codice consiste nel dimostrare come le questioni relative al rispetto si leghino ai valori rappresentati dall’impegno Monsanto. «Ogni persona in ogni organizzazione ha bisogno di un insieme di valori per arrivare al successo», afferma Echols. «Il nostro scopo consiste nel tradurre i nostri valori in decisioni basate sul rispetto della legge e dell’etica. In aggiunta alle domande di tipo legale, dovremmo chiederci: questa decisione è in grado di riflettere i valori Monsanto?» UNA RICERCATRICE MONSANTO CONTROLLA IN SERRA UNA PIANTINA DI MAIS. LA STEWARDSHIP TOCCA TUTTI GLI ASPETTI DELLO SVILUPPO DEI PRODOTTI. Nel 2003 il Business Conduct Team ha reso disponibile in intranet il codice di condotta in diciassette lingue. Nel 2004 un’iniziativa a forte partecipazione ha visto i dipendenti Monsanto discutere scenari etici con superiori e colleghi. Questi scenari hanno preso in esame “aree grigie” in cui le azioni sono legali, ma potrebbero non essere etiche. I manager e i loro staff hanno usato questi scenari per discutere determinati problemi di business e le relative soluzioni. Il Business Conduct Team sta anche preparando materiale didattico su questioni specifiche. Questi strumenti informativi si concentreranno su aree particolari quali il Foreign Corrupt Practices Act (legge statunitense sulle pratiche di corruzione all’estero), le politiche antitrust e altro ancora. Il materiale conterrà la sezione del Codice di Condotta Monsanto relativa all’argomento, una dichiarazione sulle linee da adottare, una guida, le domande più frequenti e un programma di verifica. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 26-27 } COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE LE GARANZIE DELLA LEGGE I prodotti dell’agricoltura biotecnologica sono tra i più studiati tra quelli presenti sul mercato. Una vasta rete di agenzie internazionali sovraintende alla sicurezza e all’impatto ambientale di alimenti e mangimi. Le strutture deputate all’attività normativa variano da Paese a Paese, ma ogni singolo Stato che consente la coltivazione o l’importazione di prodotti biotecnologici ha istituito un quadro normativo di riferimento. Le agrobiotecnologie nel mondo Paesi che coltivano colture biotecnologiche Paesi che hanno autorizzato l’importazione Paesi che autorizzano la sperimentazione in campo (dati Monsanto) Ritardi nelle procedure di autorizzazione Paesi che al momento non possiedono sistemi normativi, né attuano sperimentazioni in campo. In Europa, come negli Stati Uniti, gli eventi di trasformazione delle colture devono essere sottoposti ad un’ampia serie di valutazioni della sicurezza, che normalmente richiedono dai tre ai quattro anni e comprendono dai 30 ai 40 studi, a seconda del tipo di coltura e dell’uso cui questa è destinata. Le schede tecniche sulla sicurezza dei prodotti biotecnologici – che offrono una rassegna delle valutazioni su alimenti, mangimi e impatto ambientale – sono disponibili all’indirizzo: www.monsanto.com/monsanto/layout/our_pledge/ e in diversi altri siti. Nel sito Monsanto è anche presente una lista di pubblicazioni scientifiche peer-reviewed. MONSANTO IN ITALIA Monsanto Agricoltura Italia ha sede a Lodi ed è presente sul mercato italiano da oltre 30 anni. La società mette a disposizione degli agricoltori soluzioni che integrano i mezzi tecnici e i sistemi agronomici tradizionali. Oltre ad offrire tecniche di coltivazione innovative, il suo portafoglio prodotti comprende i diserbanti Roundup e Lasso e una gamma completa di sementi tradizionali delle consociate sementiere Asgrow e Dekalb per le colture del mais, della soia, del girasole, della colza e del frumento duro. IL CENTRO DI RICERCA DI PONTEVICO Il centro si pone come obiettivo la ricerca agricola e il miglioramento delle varietà tradizionali di mais e costituisce il punto di riferimento per tutti i paesi del Mediterraneo nei quali la società è presente. La stazione sperimentale realizza ogni anno 3.000 nuovi incroci convenzionali e svolge attività di campo in 13 località italiane, dove vengono seminate e valutate 50.000 parcelle. Le caratteristiche varietali per le quali si effettuano le attività di ricerca sono produttività, tolleranza alle malattie e agli insetti (piralide e diabrotica), tenuta delle piante ai fenomeni di allettamento. LO STABILIMENTO E LE SUE ATTIVITÀ Lo stabilimento di Monsanto a Lodi rappresenta l’evoluzione dell’originario nucleo fondato da Asgrow Seed Company nel 1953. Presso l’unità produttiva si effettuano le operazioni di sgrossamento e finitura del prodotto grezzo nonché quelle di confezionamento. Le sementi sono prodotte in Italia o all’estero e successivamente trasferite a Lodi, dove si procede alla pulitura e calibrazione, al trattamento di concia ed al confezionamento in sacchi di carta. L’attività di produzione si avvale di due torri di calibrazione, due impianti per la concia del seme e tre linee di confezionamento. La capacità è tale da consentire di mettere a disposizione del mercato oltre un milione di confezioni. CENTRO DI SAGGIO PER GLI AGROFARMACI I prodotti Roundup e Lasso sono testati dal Centro di Saggio aziendale, che effettua prove di attività biologica sui prodotti nelle condizioni tipiche di utilizzo italiane, permettendo così di indicarne l’uso più specifico. I risultati delle prove eseguite dal Centro di Saggio, che ha ottenuto la certificazione da parte del Ministero delle Politiche agricole e forestali, sono ufficialmente riconosciuti a livello nazionale ed europeo e sono utilizzabili per ottenere l’autorizzazione all’immissione in commercio di nuovi prodotti o per l’inserimento in etichetta di nuovi impieghi per i prodotti già autorizzati. LE “CONCEPT FARM” MONSANTO IL CONTROLLO QUALITÀ DELLE SEMENTI A Lodi è attivo un laboratorio per il controllo della qualità, specializzato nella valutazione delle caratteristiche tecniche del seme (prove di germinabilità, determinazione della purezza fisica, verifica della validità delle varie fasi di lavorazione e trasformazione). Il laboratorio di Lodi lavora in stretto contatto e sotto la supervisione dell’Ente Nazionale Sementi Elette (ENSE), l’organismo preposto al rilascio della certificazione ufficiale del seme in Italia. Il sito di Lodi è oggi certificato secondo le norme ISO 90012000 per la qualità e secondo le norme OHSAS 18001 edizione 1999 per la sicurezza. Dal 2000 le Concept Farm Monsanto hanno come obiettivo quello di sperimentare, misurare, divulgare e proporre agli agricoltori i risultati vantaggiosi apportati dall’integrazione di mezzi tecnici e sistemi agronomici tradizionali (sementi, diserbanti e tecniche di coltivazione) sviluppati da Monsanto e dalle consociate sementiere Asgrow e Dekalb. In un unico sito, infatti, gli agricoltori hanno a disposizione l’intera gamma di prodotti del Gruppo e un servizio tecnico di consulenza in grado di consigliare e fornire le soluzioni che meglio rispondono alle loro esigenze. { L’IMPEGNO MONSANTO: PAGINE 28-29 } COLTIVARE E CRESCERE: IL CAMMINO DA PERCORRERE La Monsanto Monsanto è tra i principali fornitori di soluzioni agricole per i coltivatori di tutto il mondo. I suoi dipendenti forniscono soluzioni integrate di alta qualità ed alta resa sul piano costoefficacia per aiutare gli agricoltori ad incrementare la loro produttività e produrre alimenti di migliore qualità. Per ulteriori informazioni su Monsanto vi invitiamo a visitare i siti www.monsanto.com e www.monsanto.it. Il Biotech Advisory Council di Monsanto Monsanto è grata al Monsanto Biotech Advisory Council (Comitato Consultivo Biotech) per i suoi suggerimenti sul modo in cui applicare nel nostro lavoro i principi dell’impegno che ci siamo assunti. Per ulteriori informazioni siete pregati di visitare il sito www.monsanto.com/monsanto/layout-pledge/. La copertina Nell’arco di questa pubblicazione marchi e servizi di proprietà o in licenza Monsanto sono indicati con un carattere particolare. Dove non indicato altrimenti dal contesto, le citazioni relative ai prodotti Roundup contenuti in questo rapporto si riferiscono ad erbicidi con marchio Roundup e ad altri erbicidi a base di glifosate; tutte queste citazioni escludono prodotti per prati e giardini. © Monsanto Company 2004 6 Alston JM, Hyde J, Marra MC. An ex ante analysis of the benefits from the adoption of Monsanto’s corn rootworm resistant varietal technology – YieldGard Rootworm, 103. Raleigh, NC: National Science Foundation; Center for Integrated Pest Management, 2002. 7 The state of food insecurity in the world. Food and Agriculture Organization of the United Nations, Roma 2003. 8 Rosegrant M, Cai X, Cline S. World water and food to 2005: dealing with scarcity. 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Lower fumonisin mycotoxin levels in the grain of Bt corn grown in the United States in 2000-2002. Journal of Agricultural and Food Chemistry 2004, 52, 1390-7. Monsanto Agricoltura Italia S.p.A. Via San Colombano, 81/A 26900 Lodi (LO) - Italia www.monsanto.it www.monsanto.com