Laboratorio di poesia - "Galileo Galilei"
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Laboratorio di poesia - "Galileo Galilei"
Istituto Comprensivo Galileo Galilei di Pieve a Nievole Laboratorio sulla poesia Classe: II B Anno Scolastico: 2011/12 Materia: Italiano Insegnante: Prof.ssa Silvia De Gregorio Periodo di svolgimento: Dicembre / gennaio Durata dell'attività: 12 ore Obiettivi: Comprensione: • Analizza un testo poetico interpretando i più semplici elementi metrici • Ascolta e comprende il contenuto di un testo applicando tecniche di supporto alla comprensione (appunti, note, parole-chiave) Espressione: • Sa intervenire in una conversazione rispettando i tempi e i turni di parola • Espone in modo chiaro e corretto esperienze personali, contenuti di testi letti o ascoltati Elaborazione logica: • Analizza le informazioni di un testo utilizzando metodi e strategie diverse Elaborazione operativa • Riconosce la struttura dei testi utilizzando schemi e mappe concettuali Conoscenza di sé: • Impara a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni Descrizione delle attività: I fase: Lettura di poesie in classe (1 ora) L'attività sulla poesia è iniziata proponendo ai ragazzi di leggere in classe a voce alta alcune poesie tratte dalla nostra antologia. Nonostante fossero state selezionate per dei lettori molto giovani e affrontassero temi diversi, è risultato subito evidente dalle facce sconcertate dei ragazzi e dai loro sguardi poco espressivi, che la poesia non stava raggiungendo il suo scopo, non arrivava a coinvolgere la sensibilità, non toccava nessuna corda intima, non provocava nessuna reazione interiore... II fase: La comprensione della poesia (3 ore) Per comprendere la poesia occorre una certa sensibilità all'argomento trattato, ma anche la conoscenza delle tecniche di composizione della poesia stessa. Propongo allora alla classe di iniziare con uno studio tecnico dei versi e un primo approccio al linguaggio specifico di questa disciplina, per riuscire ad affrontare l'argomento con la competenza linguistica adeguata. I ragazzi prendono appunti e riorganizzano le informazioni presenti sul libro di testo riguardo alla struttura della poesia: III fase: Cosa ci emoziona (2 ore) Adesso che abbiamo gli strumenti per capire il testo di una poesia occorre scovare delle poesie che parlino ai ragazzi di cose che interessano loro, che li facciano emozionare, scaldare dentro, che gli facciano scorrere il sangue più in fretta nelle vene... C'è una cosa che ci riesce sempre: le canzoni! Certo, a dodici anni e per tutta l'adolescenza sono le canzoni a fare questo effetto. La musica rende le emozioni ancora più forti, soprattutto quando è ascoltata con gli auricolari ben fissati nelle orecchie, a tutto volume da soli in un angolo di mondo, per non sentire il frastuono insignificante della vita degli adulti e rivivere, come in un film che non ha fine, attimi assoluti e indimenticabili. Ma le canzoni riempiono la vita anche perché parlano dei ragazzi e per i ragazzi. Quante sono le frasi delle proprie canzoni preferite imparate a memoria... frasi cantata da altri e scritte da altri ma che esprimono perfettamente quello che i ragazzi sentono e che saprebbero dire meglio o diversamente da quel verso! Ecco allora le “nostre” poesie. Ecco le parole in versi che fanno vibrare le emozioni dei ragazzi. Tutti hanno scelto la propria canzone preferita, hanno copiato o scaricato da internet il testo a casa e lo hanno letto in classe. Come risultava diverso una volta che non era più accompagnato dalla musica! Alcuni testi apparivano veramente complessi e abbiamo dovuto rileggere alcuni passi più volte per capire quello che l'autore voleva esprimere. Altri erano così ermetici da lasciare aperta l'interpretazione dal significato e molti alunni hanno espresso quello che secondo loro il testo poteva significare o quello che una parola o un'immagine riusciva a rappresentare. Altri testi ancora, quando venivano letti ponendo attenzione al significato delle parole apparivano così banali e ripetitivi da suscitare risate nella classe, che pian piano si stava trasformando un pubblico attento e esigente! Presento qui le canzoni amate dai ragazzi e analizzate dagli stessi come fossero il testo di una poesia PER TUTTA LA VITA interpretata da Noemi. Scelta da Erika Falzarano Per tutta la vita andare avanti cercare i tuoi occhi negli occhi degli altri far finta di niente far finta che oggi sia un giorno normale un anno che passa un anno in salita che senso di vuoto che brutta ferita delusa da te, da me, da quello che non ti ho dato. Per tutta la vita cercare un appiglio l’autunno che passa ma forse sto meglio trovarsi per caso in un bar del centro e sentirsi speciale ma l’amore è distratto l’amore è confuso tu non arrabbiarti, ma io non ti perdono delusa da te, da me, da quello che non mi hai dato… mai… Esplode il cuore distante anni luce fuori da me sei colpa mia la gelosia infrange tutto e resta niente le solite scuse le solite storie bugie, speranze a volte l’amore LEGENDA rime assonanze consonanze metafore similitudini anafora mi guardo allo specchio mi trovo diversa mi trovo migliore un nuovo anno che passa un nuovo anno in salita che senso di vuoto che brutta ferita ferita da te, da me, da quello che non c’è stato mai… Esplode il cuore distante anni luce fuori da me sei colpa mia la gelosia infrange tutto e resta niente qui Per tutta la vita andare avanti un anno in salita per me, per te, per me, per te, per me Esplode il cuore distante anni luce fuori da me sei colpa mia la gelosia infrange tutto e resta niente qui STUPIDA interpretata da Alessandra Amoroso. Scelta da Asia Cicirello Che stupida che sei tu non impari mai il tuo equilibrio è un posto che tu passi e te ne vai e più stupida di te sappi non ne troverai quelle tue paure inutili non finiranno.. Ma che stupida che sei stupida un’altra volta che parli ad uno specchio e mai alla persona giusta e da stupida che sei tu non farai mai niente sei una persona tra la gente ma la gente mente sempre imparare da sempre camminare da sempre e non capirai niente hai sbagliato da sempre ed è inutile adesso che ti guardi a uno specchio che non sa chi sei a uno specchio che non sa chi sei. Che stupida sei che non ti sprechi mai le tue poesie sono coriandoli che non seminerai. Se vuoi per ironia che adesso è vuota vengo da un palazzo buio ed ostinato ma che stupida ... lui si riveste soddisfatto e intanto sai che mente sempre imparare da sempre camminare da sempre e non capirai niente hai sbagliato da sempre ed è inutile adesso che ti guardi a uno specchio che non sa chi sei a uno specchio che non sa chi sei stupida IL Più GRANDE SPETTACOLO DOPO IL BIG BANG, interpretata da Jovanotti. Scelta da Elena Baldi Il più grande spettacolo dopo il big bang Il più grande spettacolo dopo il big bang Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te! Ho preso la chitarra senza saper suonare volevo dirtelo, adesso stai a sentire non ti confondere prima di andartene devi sapere che.... Il più grande spettacolo … Altro che il luna park, altro che il cinema, altro che internet, altro che l'opera, altro che il Vaticano altro che Superman, altro che chiacchiere.... Il più grande spettacolo... Io e te... che ci abbracciamo forte, io e te, io e te... che ci sbattiamo porte, io e te, io e te... che andiamo contro vento, io e te, io e te... che stiamo in movimento, io e te, io e te... che abbiamo fatto un sogno che volavamo insieme, che abbiamo fatto tutto e tutto c'è da fare, che siamo ancora in piedi in mezzo a questa strada, io e te, io e te, io e te! Altro che musica, altro che il Colosseo, altro che America, altro che l'exstasy, altro che nevica, altro che Rolling Stones, altro che football... altro che Lady Gaga, altro che oceani, altro che argento e oro, altro che il sabato, altro che le astronavi, altro che la tv, altro che chiacchiere.... Il più grande spettacolo ... che abbiamo fatto a pugni, io e te, io e te... fino a volersi bene, io e te, io e te... che andiamo alla deriva, io e te, io e te... nella corrente....io e te! Che attraversiamo il fuoco con un ghiacciolo in mano, che siamo due puntini ma visti da lontano, che ci aspettiamo il meglio come ogni primavera, io e te, io e te, io e te! Il più grande spettacolo... Ho preso la chitarra senza saper suonare, è bello vivere anche se si sta male, volevo dirtelo perché ce l'ho nel cuore, son sicurissimo...amore! TUTTA MIA LA CITTA' interpretata da EQUIPE 84, scelta da Emanuele Erro No, non verrai: l'orologio nella piazza ormai corre troppo per noi So dove sei: tu non stai correndo qui da me, sei rimasta con lui Le luci bianche nella notte sembrano accese per me È tutta mia la città Tutta mia la città, un deserto che conosco Tutta mia la città, questa notte un uomo piangerà No, non verrai: fumo un'altra sigaretta e poi me ne andrò senza te Porto con me un'immagine che non vedrò: tu che corri da me Da un'automobile che passa qualcuno grida "Va a casa" È tutta mia la città Tutta mia la città... Tu non ci sei: io mi sono rassegnato ormai, tu non eri per me Tu sei con lui? Cosa importa, io non soffro più: forse è meglio così CON TE PARTIRO' interpretata da Andrea Bocelli, scelta da Irene De Martino Quando sono solo sogno all’orizzonte e mancan le parole, Si lo so che non c’è luce in una stanza quando manca il sole, se non ci sei tu con me, con me. Su le finestre mostra a tutti il mio cuore che hai acceso, chiudi dentro me la luce che hai incontrato per strada. Con te partirò. Paesi che non ho mai veduto e vissuto con te, adesso si li vivrò, Con te partirò su navi per mari che, io lo so, no, no, non esistono più, con te io li vivrò. Quando sei lontana sogno all’orizzonte e mancan le parole, e io sì lo so che sei con me, tu mia luna tu sei qui con me, mio sole tu sei qui con me, con me, con me, con me. Con te partirò. Paesi che non ho mai veduto e vissuto con te, adesso si li vivrò. Con te partirò su navi per mari che, io lo so, no, no, non esistono più, con te io li rivivrò. Con te partirò su navi per mari che, io lo so, no, no, non esistono più, con te io li rivivrò. Con te partirò. Io con te. IN MORTE DI S.F. Scritta e Interpretata da Francesco Guccini, scelta da Clarissa Mazzei Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva la dolce estate era già cominciata vicino lui sorrideva, vicino lui sorrideva... Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava, non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava, quel giorno che ti aspettava... Non lo sapevi che c'era la morte, quando si è giovani è strano poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano, venga e ci prenda per mano... Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita, quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita, e sopra un'altra è finita... Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa, quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita, quando la vita è fuggita... Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte: sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte, ma ti ha incontrato la morte... Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire, se presto hai dovuto partire... Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi... PENSO A TE interpretata da Dj Matrix, scelta da Chiara Cottone Strano come tutto pian piano può finire la storia in cui credevi è senza lieto fine come posso fare non posso non amarti è come dire al sole di non illuminarti arriva mezzanotte arriva un nuovo giorno passano le ore ma resta il tuo ricordo così passeranno gli anni ti baceranno in molti e tutti i tuoi ricordi verranno poi sepolti ma quello che ti ho dato io era un bacio senza età e volando capirai che non finirà io non so perché quando piove penso sempre a te io non so perché l'amore non c'è... e vorrei che lei mille giorni dentro i sogni miei è una stella che brillando mi dà forza e libertà... io non so...io non so..ma vorrei..ma non so...io non so..io non so e vorrei... partirai più triste ma per tutti sei felice macchierai il tuo orgoglio con un secchio di vernice tradirai te stessa il tuo modo di pensare e ciò che vuoi realmente è soltanto non star male ma quello che ti ho dato io era un bacio senza età e volando capirai che non finirà io non so perché … BELLA interpretata da Jovanotti – scelta da Alessandra Beneforti E gira gira il mondo e gira il mondo e giro te mi guardi e non rispondo perché risposta non c'è nelle parole bella come una mattina d'acqua cristallina come una finestra che mi illumina il cuscino calda come il pane ombra sotto un pino mentre t'allontani stai con me forever lavoro tutto il giorno e tutto il giorno penso a te e quando il pane sforno lo tengo caldo per te ... chiara come un ABC come un lunedì di vacanza dopo un anno di lavoro bella forte come un fiore dolce di dolore bella come il vento che t'ha fatto bella amore gioia primitiva di saperti viva vita piena giorni e ore batticuore pura dolce mariposa nuda come sposa mentre t'allontani stai con me forever bella … come un passaporto con la foto di un bambino bella come un tondo grande come il mondo calda di scirocco e fresca come tramontana tu come la fortuna tu così opportuna mentre t'allontani stai con me forever bella come un'armonia come l'allegria come la mia nonna in una foto da ragazza come una poesia o madonna mia come la realtà che incontra la mia fantasia. Bella ! DIAMANTE LEI LUCE LUI interpretata da Annalisa - scelta da Veronica Bettaccini Stasera la luce si sente importante Si guarda allo specchio con aria elegante E non c’è niente al mondo che la può distogliere Da tanta bellezza che suo diamante è… . L’abbraccerà, rallegrerà, solleverà se mai cadrà, ti penserà, sempre sarà, diamante lei luce lui… l’abbraccerà,rallegrerà, solleverà se piangerà, ti penserà, perdonerà diamante lei luce lui. Per sempre… Per sempre… Stasera diamante si sente speciale Colora la mente in ogni sua parte E non esiste il buio e la solitudine Non ha alcun potere da quando luce c’è… L’abbraccerà ... Per sempre… Per sempre… Colora la mente in ogni sua parte Stasera e per sempre Io luce e tu diamante. VEDIAMO COME VA interpretato da Entics – scelto da Roberta Paganucci So che non mi appartieni lady, sto aspettando che vieni qui, dimmi tutti i segreti chi sa come si fa a rimanere sempre in piedi, mi piaci anche se poi non ci credi, mi spiace ma sta volta non mi leghi, mi sposti come se mi odiassi ma con te é la prassi non facciamo passi falsi tu ti muovi su di me con quei modi che mi mandano fuori che mi mandano fuori so già quali sono le intenzioni so già senza prendere lezioni so già come finirà dici che hai paura che ti lasci vuoi stare insieme a me farmi toccare tutti i tasti viviamo insieme solamente pochi istanti e quando sei con me è come se tu non mi vedi. RIT: E non è vediamo vediamo vediamo e non è vediamo una questione di tempo come va e basta se in una storia ci si incastra chi per primo lascia lascia una questione di tempo come va e basta vediamo come va e basta Io e te nello stesso posto sempre io e te più lontani dalla gente lontani dai guai più infami sto con te ancora lontano dai guai più infami noto i tuoi segnali quando vuoi che nessuno se ne accorga vuoi che non ci sentano chiudi quella porta vuoi che resti sveglio con te tutta la notte tenerti a bada soddisfare le mie voglie e sai tutto di me quali son le mie rotte so che pensi già alle prossime volte poi ti muovi in quei modi che mi mandano fuori che mi mandano fuori e non è una questione di tempo sto con te basta al resto non ci penso sto con te adesso e il dopo non ha senso ti giuro resto il dopo non ha senso ti giuro resto. RIT: Non chiamarmi tanto sai che metto giù giù giù giù al numero privato metto giù giù giù giù so che tu ne avresti voluto un po' di più più più ma non mi serve aiuto non chiamarmi mai più girl so che non mi appartieni lady quindi è inutile che vieni qui tieniti tutti i tuoi segreti e dimmi come si fa a rimanere sempre in piedi IL GATTO E LA VOLPE di Edoardo Bennato - scelto da Alessandro Alamanni . Quanta fretta ma dove corri dove vai . se ci ascolti per un momento capirai . lui è il gatto ed io la volpe . stiamo in società di noi ti puoi fidar . Puoi parlarci dei tuoi problemi dei tuoi guai .i migliori in questo campo siamo noi . è una ditta specializzata . fai un contratto e vedrai che non ti pentirai . Noi scopriamo talenti e non sbagliamo mai . noi sapremo sfruttare le tue qualità . dacci solo quattro monete M. e ti iscriviamo al concorso, per la celebrità! . Non vedi che e' un vero affare . non perdere l'occasione . se no poi te ne pentirai . non capita tutti i giorni A.di avere due consulenti e due impresari che si fanno in quattro per te . Avanti non perder tempo firma qua . è un normale contratto è una formalità tu ci cedi tutti i diritti e noi faremo di te un divo da hit parade . Non vedi che e' un vero affare . non perdere l'occasione . se no poi te ne pentirai, . non capita tutti i giorni . di avere due consulenti, due impresari che si fanno in quattro per te . Quanta fretta, ma dove corri dove vai se ci ascolti per un momento capirai . lui è il gatto ed io la volpe . stiamo in società di noi ti puoi fidar di noi ti puoi fidar di noi ti puoi fidaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaar ERA MEGLIO IERI interpretata da Emis Killa – scelto da Elisa Nello A tu per tu con l'autostrada ipnotizzato dalla linea tratteggiata sull'asfalto pensando a ciò che mi hai tolto e Morfeo non mi vuole cullare tra le sue braccia e io che anniento ciò che creo su carta straccia. Questo mondo guarda in faccia me e ride delle mie espressioni e scappa là dove con questi suoni arrivo sempre un po' in ritardo, e te con la tua incoscienza vivi meglio improvvisando il sonno mentre io sto sveglio ad aspettare il giorno. "Il mondo è fuori che ti aspetta" in fondo è solo una cavolata, l'ho imparato da chi ha già sbagliato strada e sta tornando indietro. Gli amori danneggiati puoi aggiustarli ma rimangon fragili sul punto di rottura come il vetro e quindi no, non ci sono più flash di quei momenti o baci spesi come il cash al mercato dei sentimenti non mi fido dell'amore perché è un brutto gioco che inizia con un ciao e finisce nello stesso modo. Nella notte a fari spenti faccio a pugni coi pensieri a tutto ciò non trovo un senso e penso che era meglio ieri e no, non è malinconia, non è pessimismo è solo un quadro disegnato dal realismo Questo non è un pezzo sull'amore, non è nemmeno un pezzo sul dolore, è soltanto una riflessione e Phra, la mia elasticità consente più parole di qualche anno fa che pensavo soltanto a due cose: La prima era la musica e la seconda un'amante, adesso la prima è la musica e la seconda anche. Sì lo so, corro troppo e inciampo, ma non lascio il campo perché se freni vieni rimpiazzato con un altro. E io, sempre a testa alta contro la vita, che mi butto a bomba in una mare di invidia. Da quando il vento tira contro cambio direzione e poi lascio che mi trasporti vagando per i corridoi di quel noi. Emis Killa è solo il mio lato peggiore, non c'è altro, la storia dello zarro serve solo a ricalcarmi quindi parlo con me stesso, qualcosa resta impresso, tu volevi i contenuti? cosa c'hai da dire adesso? Nella notte... QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE di Claudio Baglioni, scelta da Kristina Quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che m'immaginavo tutto e quell'aria da bambina che non gliel'ho detto mai ma io ci andavo matto E chiare sere d'estate il mare i giochi e le fate E la paura e la voglia di essere nudi Un bacio a labbra salate un fuoco quattro risate e far l'amore giù al faro Ti amo davvero ti amo lo giuro ti amo ti amo davvero E lei lei mi guardava con sospetto poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto Ed io non ho mai capito niente visto che oramai non me lo levo dalla mente che lei lei era Un piccolo grande amore solo un piccolo grande amore niente più di questo niente più Mi manca da morire quel suo piccolo grande amore adesso che saprei cosa dire adesso che saprei cosa fare adesso che voglio un piccolo grande amore Quella camminata strana Pure in mezzo a chi sa che la avrei riconosciuta Mi diceva "Sei una frana" ma io questa cosa qui mica l'ho mai creduta E lunghe corse affannate incontro a stelle cadute e mani sempre più ansiose di cose proibite e le canzoni stonate urlate al cielo lassù "Chi arriva prima a quel muro" non sono sicuro se ti amo davvero non sono non sono sicuro E lei tutt'ad un tratto non parlava ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva ….. IV fase: Il postino (3 ore) Un giorno, per caso, per cercare di spiegare ai ragazzi cosa sono le METAFORE ho citato il film “Il Postino” interpretato da Massimo Troisi e Philippe Noiret. La classe, sempre avida di attività didattiche “diverse” e, perché no, più leggere e piacevoli, ha molto insistito per vedere il film e così ho acconsentito. Avevo qualche riserva perché il film è molto intimo, delicato, profondo, va visto come si ascolta una poesia, prestando attenzione alle piccole cose ed è molto lontano dai film che tanto amano gli adolescenti, cosi pieni di cose e di suoni, veloci, travolgenti. Alla fine ho ceduto alle insistenze, cercando di prepararli a quello che stavano per vedere... Una bellissima frase ci ha colpito del film: “La poesia è un'esperienza interiore a cui bisogna accostarsi con l'animo predisposto a comprenderla. Essa è intraducibile” Mario registra i suoni della sua isola, il rumore delle onde, il vento, il silenzio della notte stellata, il battito del cuore di suo figlio ancora nella pancia della madre. E' la poesia della natura che si esprime con la bellezza che è sempre davanti ai nostri occhi, dobbiamo solo imparare ad apprezzarla... Per chi non conoscesse il film o volesse rivivere alcuni momenti importanti ecco la trama: Mario Ruoppolo (Massimo Troisi), è un disoccupato figlio di pescatori. Vive in un' isola che da poco ha dato asilo politico al grande poeta cileno Pablo Neruda. E proprio in occasione di ciò, Mario viene assunto in qualità di postino, proprio per consegnare la posta al poeta. Il resto della popolazione è in gran parte analfabeta, quindi fino ad allora non c'era stato bisogno di postini. Cosi Mario inizia il suo lavoro, consegnando la posta al poeta tutti i giorni, e meravigliandosi del gran numero di donne che gli scrivono: "Oh, ma tutte donne, tutte donne...". Giorno dopo giorno, Mario rimane sempre più affascinato dal poeta, tanto da comprare un suo libro di poesie. Poi timidamente se lo fa autografare, dicendogli: "Me lo rende unico maestro?" e lo legge tutti i giorni, a casa, all'osteria, ovunque. Mario entra in confidenza con "Don Pablo" Come lo chiama lui, gli legge le lettere, chiede spiegazioni sulle sue poesie e gli dice che anche a lui piacerebbe scriverle: "Come.. come si diventa poeti?" e Neruda: "Prova a camminare sulla riva fino alla baia, guardando intorno a te" - "E mi vengono le metafore?" - "certo". Un giorno Mario entra in osteria, e, ha una visione! C'è una bellissima ragazza che gioca sola, a biliardino. E' Beatrice (M.G. Cucinotta), figlia della proprietaria. Mario si avvicina, e comincia a giocare con lei fissandola, senza dire niente, o meglio dice solo: "Come ti chiami?" E lei "Beatrice Russo". Corre subito dal poeta.. "Don Pablo vi devo parlare, è importante.. mi sono innamorato!" - "Ah menomale, non è grave c'è rimedio" - "no no! che rimedio, io voglio stare malato.." E poi spudoratamente gli chiede: "io non vorrei disturbare però.. me la scriverebbe nà poesia pe' Beatrice.." Il poeta si alza stizzito e se ne và, Mario lo raggiunge e lui gli dice nervoso: "Ma se non la conosco neppure! Un poeta deve conoscere la fonte della sua ispirazione" E lui: "Ho portato questa pallina, che lei si è messa in bocca... può servire? Don Pablo se non mi aiutate voi chi mi aiuta? Qua sò tutti analfabeti, tutti pescatori.." - "Ma anche loro sono sposati, avranno detto qualcosa alle loro donne per farsi sposare; Tuo padre che lavoro fa?" - "Il pescatore..!" - "Ma avrà detto qualcosa a tua madre.." - "Non credo proprio, anche perché mio padre non parla mai!". Il giorno dopo Neruda gli regala un libro per scrivere le sue poesie.. "Ti può servire per le metafore.." Poi vanno insieme all'osteria, perché il poeta vuole vedere Beatrice da vicino, e d'avanti a lei, scrive una frase sul libro di Mario, dimostrando cosi di essere amici. I giorni seguenti Mario inizia a corteggiare Beatrice, con le parole, o meglio, con le poesie di Neruda, e inizia a fare breccia nel suo cuore. La madre di lei, vedendola stranita le chiede spiegazioni: "Che ti ha detto?" Riferendosi a Mario "Metafore.." risponde. "Metafore? e chi t'ha ntise mai e' parlà accussì difficile!". Poi Mario esagera, dando a Beatrice una poesia un po' pesante, dal titolo: Nuda! La madre gliela prende e la porta subito dal prete per farsela leggere, quando ne sente il contenuto, si dirige immediatamente da Neruda, per lamentarsi di tutto ciò, e per far dire a Mario, di non farsi vedere mai più altrimenti: "Una schioppettata non gliela leva nessuno!". Neruda più tardi, si lamenta con Mario per quello che ha fatto: "Se penso che hai regalato a Beatrice la poesia che avevo scritto per Matilde.." (La sua donna) E Mario: "La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve...". La sera stessa Beatrice scappa e va a trovare Mario. Cosi, decidono di sposarsi, e Neruda gli fa da testimone. Durante la cerimonia, il poeta riceve una lettera dal Cile, che gli annuncia che il mandato d'arresto nei suoi confronti è stato revocato, e che quindi tornerà a casa. Il giorno dopo Mario gli consegna l'ultima posta, Neruda vorrebbe dargli dei soldi ma Mario rifiuta, si abbracciano e si salutano. Da quel giorno Mario inizia a scrivere poesie, e ad interessarsi di comunismo, contribuendo naturalmente al lavoro in osteria. La vita scorre, Neruda viaggia da un capo all'altro del mondo per premi, conferenze ecc. e Mario ne segue tutte le gesta, sperando che passando dall'Italia, possa tornare a trovarlo. Beatrice annuncia che sta aspettando un bambino, e Mario vorrebbe chiamarlo Pablito in onore del poeta, anche se lei non è molto concorde. Un giorno a Mario arriva una lettera dal Cile: "Oh, è la prima lettera che ricevo..", Contento pensa che sia Neruda che gli scrive, ma è qualcun altro, che per conto del poeta, gli chiede di spedire degli oggetti personali rimasti nella sua casa, Mario ci rimane male. Cosi, gli spedisce la roba, ma decide di registrare tutti i suoni dell'isola, per far rivivere al poeta tutti i momenti vissuti con lui. Passa qualche anno e Neruda e sua moglie, tornano nell'isola, entrano nell'osteria e vengono accolti da un bambino che gioca, dall'altra stanza c'è sua madre, Beatrice, che lo chiama: "Pablito.." e Mario? Mario purtroppo non c'è più, è morto prima che suo figlio nascesse, in una manifestazione comunista. Ed il poeta, che ora ascolta quella registrazione che non ha mai ricevuto, passeggia sulla spiaggia, ricordando l'amico al quale, pur inconsapevolmente, aveva cambiato la vita. Impressioni dei ragazzi sul film: • • • • • • Uno dei momenti che abbiamo apprezzato di più è quello della registrazione dei suoni dell'isola. Pensiamo che Mario lo faccia come segno di gratitudine nei confronti del poeta, ovvero per tutto quello che aveva ricevuto, cioè gli insegnamenti sulla poesia. Secondo noi la registrazione è anche un modo per rispondere alla domanda che Neruda aveva fatto a Mario “quali sono le cose più belle della tua isola?” Mario non era riuscito a dire altro che il nome di Beatrice, anche perché era timido ed era stato colto alla sprovvista. Poi ha avuto tempo per riflettere, forse anche la poesia lo ha aiutato a vedere quante cose belle c'erano nella sua isola, e quindi ha voluto dare una risposta più completa a quella domanda. In quel momento sembra che lui apprezzi la sua terra per la prima volta Ci ha colpito il rapporto di amicizia tra Mario e Pablo perché sono due persone molto diverse; forse l'unica cosa che hanno in comune è la sensibilità. La poesia li accomuna ma questa è per Neruda un'espressione dei suoi sentimenti e del suo pensiero politico, mentre per Mario era uno strumento per dire a Beatrice quello che provava per lei. Mario, infatti, era ignorante e molto emotivo, per cui non riusciva a esprimersi bene. La poesia è stata fondamentale per lui per far innamorare Beatrice. Proprio per questo motivo Mario dice che “La poesia non è di chi la fa ma di chi la usa”; ma secondo noi è più giusto dire che “è di chi la ascolta” perché ognuno la interpreta in base ai propri sentimenti e quindi alle proprie esperienze. Le poesie hanno molto in comune con le canzoni, infatti spesso il loro scopo non è tanto quello di essere comprese, ma di emozionare. A noi succede spesso con le canzoni. Con questa attività ci siamo accorti di non conoscere sempre a fondo il significato dei testi delle canzoni che amiamo, ma esse ci emozionano lo stesso. Questo succede sia perché la musica fa la sua parte, sia perché noi memorizziamo alcune frasi che ci colpiscono di più perché esprimono il nostro stato d'animo e le ascoltiamo di continuo, ripensando alla nostra vita, a quello che ci è successo e ai sentimenti che proviamo e che le parole della canzone esprimono meglio di quanto sappiamo fare noi. Ci è dispiaciuto molto che Mario non abbia mai saputo che anche l'amicizia di Neruda per lui era stata sincera e che il poeta non aveva mai dimenticato il suo amico. V fase: ora tocca a noi! (3 ore) Dopo aver tanto parlato di poesia e di metafore ho proposto ai ragazzi di comporre loro qualche verso. Inizialmente si sono sentiti inadeguati, non all'altezza della situazione, incapaci di scrivere qualcosa “di valore”. In seguito hanno capito che chi scrive lo fa principalmente per se stesso e ciò che scrive ha già di per sé un grande merito, quello di aver permesso a dei pensieri intimi o a delle sensazioni di emergere dal profondo, mettendoli in relazione con gli altri. Il metodo che ho proposto per arrivare a scrivere dei versi è il seguente: 1. Cercare dentro di loro ciò che li appassiona, li emoziona, li rende vivi, provoca forti sensazioni, rappresenta qualcosa di importante, insomma una fonte di ispirazione. Ognuno deve individuare la propria; 2. Ognuno esegue su se stesso un brain storming sull'oggetto della propria ispirazione, ovvero scrive alla rinfusa su un foglio tutto ciò che “l'oggetto” scelto gli fa venire in mente: luoghi, persone, azioni, percezioni sensoriali diverse (profumi, sapori, suoni...), fantasie, valori, ricordi, sensazioni ecc; 3. A questo punto si rileggono le annotazioni fatte sul foglio e si cerca un filo logico, un elemento che accomuna alcuni degli termini annotati, si individuano quelli più significativi, e si collegano graficamente quei termini tra cui è presente un legame logico; 4. Si rielaborano sintatticamente gli elementi scelti insieme a quelli a loro collegati, iniziando a comporre i primi versi. In questa fase si presta attenzione al contenuto della poesia, ai significati; 5. Si correggono i versi, cercando di renderli gradevoli al suono, scegliendo i termini più idonei, privilegiando, in alcuni casi, assonanze, consonanze, rime, allitterazioni ecc.. Vi propongo i lavori più interessanti relativi al punto n°2 I ragazzi finalmente si lasciano andare e danno libero sfogo alla loro creatività. Ecco le poesie più belle che hanno saputo scrivere: Cascata, regina delle acque di Alessandro Beneforti Tu, cascata, regina incontrastata Che risplendi con la tua voce soave, ma anche minacciosa. Tu, dolce e forte come una donna Creata con polvere di stelle, preziosa come un diamante. Musa ispiratrice Che infonde amore e relax, tu, così imponente, simile ad una divinità, la tua freschezza si riversa sulla mia pelle come la carezza di una madre, tu, così pura e brillante, inarrestabile e libera, magica, un miracolo naturale. Tu, che con la tua bellezza Hai attraversato la realtà per terminare nella fantasia. Amore Il fuoco di due angeli Le cui ali diventano materia, sentimento di quella libertà che lega con corda stretta le due anime vittime colpevoli di questo tribunale, accusate per furto di un organo vitale astratto. Parole legate, prezzate all’udito Di quella persona che non ti guarda Più con occhi umani, di quella persona che ti isola dal mondo. di Elisa Nello Musica di Elisa Nello Quell’emozione percossa su semplici fili di ritmo Che libera la mente da pensieri vuoti E ti fa crogiolare dolcemente nei silenzi melodici Di quei suoni relativi. Magia che provoca piccoli movimenti, che Ti esprimono fino in fondo insieme A sospiri pieni di ricordi e pensieri. Flauto di Clarissa Mazzei Tu, con note di emozioni e di piacere. Tu, con spartiti di sentimenti e di errori. Tu, un continuo di emozioni, positive e negative. Con te, raggiunti obiettivi condivisi. Con te, un’orchestra di paura e di divertimento. Con te, sbagliare ma continuare a sentirsi bene. Con te, s’impara sbagliando. È con te, che sono felice Sabato di Veronica Bettaccini Il sabato si possono fare un milione di passeggiate, ma se c’è una cosa che mi rallegra il cuore è stare in compagnia degli amici miei. Andare al cinema è lo svago che più ci allieta, scegliere insieme un film e mangiare allegramente. Usciti poi dalla sala, ricordare i momenti che hanno suscitato in noi le più grandi risate. Questo per noi è un vero divertimento: le cose più semplici talvolta sono le migliori. Il sabato tutta la mia famiglia si riunisce per pranzare insieme. È un momento che ci fa star bene Perché abbandoniamo le tensioni di un’intera settimana E ci godiamo i momenti più belli di questo giorno. Dopo un’allegra abbuffata, c’è sempre tempo per una passeggiata con il cane che mette tutti di buon umore. E stare sul divano a guardare una partita di pallavolo Tra risate e commenti. Senza preoccupazioni si può andare a letto tardi Perché il giorno dopo è un giorno di festa. Sorriso Il sorriso è un tramonto Di Erika Falzarano dalle mille sfumature. Osservalo, apprendilo, apri un confronto, spesso nasconde un segreto e così, quando lo sguardo sprofonda come una nave in un mare di lacrime, ecco che il sorriso cerca di radere al suolo ogni cupo edificio visibile. Il dolce sorriso di un bimbo è sempre una scoperta, in cui il cuore balla un limbo di gioia e amore. Gli amici sono la “S” di sorriso, una loro azione e si completa la parola. Il sorriso è una cassaforte di sentimenti la cui chiave è sconosciuta a chi trova impedimenti nel provocare questo magico gesto. Danza di Asia Cicirello Silenzio, in quella sala dove ogni cosa viene segretamente sentita. Ti riflettono, ti fanno vedere chi sei. Ti parlano, ti fanno vedere chi hai accanto e chi con eleganza e serietà si guarda danzare. Corri verso i traguardi benché i crampi e il sudore si facciano sentire, tu corri e ti sacrifichi per una passione. E i problemi che ti fanno cadere tutto addosso, stroncali, sconfiggili e sii forte. Balla, tutto scapperà da te perché la danza è più forte di ogni cosa. Prima di attraversare il passaggio, sul palco sale la tensione, come velocemente si accendono le luci su chi balla. Chi con pazienza e fermezza ti insegna, chi ti fa sorridere, chi ti incoraggia. Portagli rispetto o la farfalla diventerà una belva. Sin da piccoli si imparano dei facili movimenti, è come la metamorfosi di un bruco in farfalla, con il tempo ci evolviamo diventando più professionali. Come cigni ci muoviamo con precisione, eleganza e silenzio. Solo la musica si deve sentire.