Laboratorio di poesia - "Galileo Galilei"

Transcript

Laboratorio di poesia - "Galileo Galilei"
Istituto Comprensivo Galileo Galilei di Pieve a Nievole
Laboratorio sulla poesia
Classe: II B
Anno Scolastico: 2011/12
Materia: Italiano
Insegnante: Prof.ssa Silvia De Gregorio
Periodo di svolgimento: Dicembre / gennaio
Durata dell'attività: 12 ore
Obiettivi:
Comprensione:
• Analizza un testo poetico interpretando i più semplici elementi metrici
• Ascolta e comprende il contenuto di un testo applicando tecniche di supporto alla
comprensione (appunti, note, parole-chiave)
Espressione:
• Sa intervenire in una conversazione rispettando i tempi e i turni di parola
• Espone in modo chiaro e corretto esperienze personali, contenuti di testi letti o ascoltati
Elaborazione logica:
• Analizza le informazioni di un testo utilizzando metodi e strategie diverse
Elaborazione operativa
• Riconosce la struttura dei testi utilizzando schemi e mappe concettuali
Conoscenza di sé:
• Impara a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni
Descrizione delle attività:
I fase: Lettura di poesie in classe (1 ora)
L'attività sulla poesia è iniziata proponendo ai ragazzi di leggere in classe a voce alta alcune poesie
tratte dalla nostra antologia. Nonostante fossero state selezionate per dei lettori molto giovani e
affrontassero temi diversi, è risultato subito evidente dalle facce sconcertate dei ragazzi e dai loro
sguardi poco espressivi, che la poesia non stava raggiungendo il suo scopo, non arrivava a coinvolgere
la sensibilità, non toccava nessuna corda intima, non provocava nessuna reazione interiore...
II fase: La comprensione della poesia (3 ore)
Per comprendere la poesia occorre una certa sensibilità all'argomento trattato, ma anche la conoscenza
delle tecniche di composizione della poesia stessa.
Propongo allora alla classe di iniziare con uno studio tecnico dei versi e un primo approccio al
linguaggio specifico di questa disciplina, per riuscire ad affrontare l'argomento con la competenza
linguistica adeguata.
I ragazzi prendono appunti e riorganizzano le informazioni presenti sul libro di testo riguardo alla
struttura della poesia:
III fase: Cosa ci emoziona (2 ore)
Adesso che abbiamo gli strumenti per capire il testo di una poesia occorre scovare delle poesie che
parlino ai ragazzi di cose che interessano loro, che li facciano emozionare, scaldare dentro, che gli
facciano scorrere il sangue più in fretta nelle vene...
C'è una cosa che ci riesce sempre: le canzoni!
Certo, a dodici anni e per tutta l'adolescenza sono le canzoni a fare questo effetto. La musica rende le
emozioni ancora più forti, soprattutto quando è ascoltata con gli auricolari ben fissati nelle orecchie, a
tutto volume da soli in un angolo di mondo, per non sentire il frastuono insignificante della vita degli
adulti e rivivere, come in un film che non ha fine, attimi assoluti e indimenticabili.
Ma le canzoni riempiono la vita anche perché parlano dei ragazzi e per i ragazzi.
Quante sono le frasi delle proprie canzoni preferite imparate a memoria... frasi cantata da altri e scritte
da altri ma che esprimono perfettamente quello che i ragazzi sentono e che saprebbero dire meglio o
diversamente da quel verso!
Ecco allora le “nostre” poesie. Ecco le parole in versi che fanno vibrare le emozioni dei ragazzi.
Tutti hanno scelto la propria canzone preferita, hanno copiato o scaricato da internet il testo a casa e lo
hanno letto in classe.
Come risultava diverso una volta che non era più accompagnato dalla musica!
Alcuni testi apparivano veramente complessi e abbiamo dovuto rileggere alcuni passi più volte per
capire quello che l'autore voleva esprimere. Altri erano così ermetici da lasciare aperta l'interpretazione
dal significato e molti alunni hanno espresso quello che secondo loro il testo poteva significare o
quello che una parola o un'immagine riusciva a rappresentare. Altri testi ancora, quando venivano letti
ponendo attenzione al significato delle parole apparivano così banali e ripetitivi da suscitare risate
nella classe, che pian piano si stava trasformando un pubblico attento e esigente!
Presento qui le canzoni amate dai ragazzi e analizzate dagli stessi come fossero il testo di una poesia
PER TUTTA LA VITA
interpretata da Noemi. Scelta da Erika Falzarano
Per tutta la vita
andare avanti
cercare i tuoi occhi
negli occhi degli altri
far finta di niente
far finta che oggi
sia un giorno normale
un anno che passa
un anno in salita
che senso di vuoto
che brutta ferita
delusa da te, da me, da quello che non ti ho dato.
Per tutta la vita
cercare un appiglio
l’autunno che passa
ma forse sto meglio
trovarsi per caso
in un bar del centro e sentirsi speciale
ma l’amore è distratto
l’amore è confuso
tu non arrabbiarti, ma io non ti perdono
delusa da te, da me, da quello che non mi hai
dato… mai…
Esplode
il cuore
distante
anni luce fuori da me
sei colpa mia
la gelosia
infrange tutto e resta niente
le solite scuse
le solite storie
bugie, speranze
a volte l’amore
LEGENDA
rime
assonanze
consonanze
metafore
similitudini
anafora
mi guardo allo specchio
mi trovo diversa
mi trovo migliore
un nuovo anno che passa
un nuovo anno in salita
che senso di vuoto
che brutta ferita
ferita da te, da me, da quello che non c’è stato
mai…
Esplode
il cuore
distante
anni luce fuori da me
sei colpa mia
la gelosia
infrange tutto e resta niente qui
Per tutta la vita andare avanti
un anno in salita per me, per te, per me, per te,
per me
Esplode
il cuore
distante
anni luce fuori da me
sei colpa mia
la gelosia
infrange tutto e resta niente qui
STUPIDA
interpretata da Alessandra Amoroso. Scelta da Asia Cicirello
Che stupida che sei
tu non impari mai
il tuo equilibrio è un posto
che tu passi e te ne vai
e più stupida di te
sappi non ne troverai
quelle tue paure inutili
non finiranno..
Ma che stupida che sei
stupida un’altra volta
che parli ad uno specchio
e mai alla persona giusta
e da stupida che sei
tu non farai mai niente
sei una persona tra la gente ma
la gente mente sempre
imparare da sempre
camminare da sempre
e non capirai niente
hai sbagliato da sempre
ed è inutile adesso
che ti guardi a uno specchio che non sa chi sei
a uno specchio che non sa chi sei.
Che stupida sei
che non ti sprechi mai
le tue poesie sono coriandoli
che non seminerai.
Se vuoi per ironia
che adesso è vuota
vengo da un palazzo buio ed ostinato
ma che stupida ...
lui si riveste soddisfatto
e intanto sai che mente
sempre imparare da sempre
camminare da sempre
e non capirai niente
hai sbagliato da sempre
ed è inutile adesso
che ti guardi a uno specchio che non sa chi sei
a uno specchio che non sa chi sei
stupida
IL Più GRANDE SPETTACOLO DOPO IL BIG BANG,
interpretata da Jovanotti. Scelta da Elena Baldi
Il più grande spettacolo dopo il big bang
Il più grande spettacolo dopo il big bang
Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te!
Ho preso la chitarra senza saper suonare
volevo dirtelo, adesso stai a sentire
non ti confondere prima di andartene
devi sapere che....
Il più grande spettacolo …
Altro che il luna park, altro che il cinema,
altro che internet, altro che l'opera,
altro che il Vaticano altro che Superman,
altro che chiacchiere....
Il più grande spettacolo...
Io e te...
che ci abbracciamo forte,
io e te, io e te...
che ci sbattiamo porte,
io e te, io e te...
che andiamo contro vento,
io e te, io e te...
che stiamo in movimento,
io e te, io e te...
che abbiamo fatto un sogno
che volavamo insieme,
che abbiamo fatto tutto
e tutto c'è da fare,
che siamo ancora in piedi
in mezzo a questa strada,
io e te, io e te, io e te!
Altro che musica, altro che il Colosseo,
altro che America, altro che l'exstasy,
altro che nevica, altro che Rolling Stones,
altro che football...
altro che Lady Gaga, altro che oceani,
altro che argento e oro, altro che il sabato,
altro che le astronavi, altro che la tv,
altro che chiacchiere....
Il più grande spettacolo ...
che abbiamo fatto a pugni,
io e te, io e te...
fino a volersi bene,
io e te, io e te...
che andiamo alla deriva,
io e te, io e te...
nella corrente....io e te!
Che attraversiamo il fuoco
con un ghiacciolo in mano,
che siamo due puntini
ma visti da lontano,
che ci aspettiamo il meglio
come ogni primavera,
io e te, io e te, io e te!
Il più grande spettacolo...
Ho preso la chitarra senza saper suonare,
è bello vivere anche se si sta male,
volevo dirtelo perché ce l'ho nel cuore,
son sicurissimo...amore!
TUTTA MIA LA CITTA'
interpretata da EQUIPE 84, scelta da Emanuele Erro
No, non verrai: l'orologio nella piazza ormai corre troppo per noi
So dove sei: tu non stai correndo qui da me, sei rimasta con lui
Le luci bianche nella notte sembrano accese per me
È tutta mia la città
Tutta mia la città, un deserto che conosco
Tutta mia la città, questa notte un uomo piangerà
No, non verrai: fumo un'altra sigaretta e poi me ne andrò senza te
Porto con me un'immagine che non
vedrò: tu che corri da me
Da un'automobile che passa qualcuno grida "Va a casa"
È tutta mia la città
Tutta mia la città...
Tu non ci sei: io mi sono rassegnato ormai, tu non eri per me
Tu sei con lui? Cosa importa, io non soffro più: forse è meglio così
CON TE PARTIRO'
interpretata da Andrea Bocelli, scelta da Irene De Martino
Quando sono solo
sogno all’orizzonte
e mancan le parole,
Si lo so che non c’è luce
in una stanza quando manca il sole,
se non ci sei tu con me,
con me.
Su le finestre
mostra a tutti il mio cuore
che hai acceso,
chiudi dentro me
la luce che
hai incontrato per strada.
Con te partirò.
Paesi che non ho mai
veduto e vissuto con te,
adesso si li vivrò,
Con te partirò
su navi per mari
che, io lo so,
no, no, non esistono più,
con te io li vivrò.
Quando sei lontana
sogno all’orizzonte
e mancan le parole,
e io sì lo so
che sei con me,
tu mia luna tu sei qui con me,
mio sole tu sei qui con me,
con me, con me, con me.
Con te partirò.
Paesi che non ho mai
veduto e vissuto con te,
adesso si li vivrò.
Con te partirò
su navi per mari
che, io lo so,
no, no, non esistono più,
con te io li rivivrò.
Con te partirò
su navi per mari
che, io lo so,
no, no, non esistono più,
con te io li rivivrò.
Con te partirò.
Io con te.
IN MORTE DI S.F.
Scritta e Interpretata da Francesco Guccini, scelta da Clarissa Mazzei
Lunga e diritta correva la strada, l'auto veloce correva
la dolce estate era già cominciata vicino lui sorrideva,
vicino lui sorrideva...
Forte la mano teneva il volante, forte il motore cantava,
non lo sapevi che c'era la morte quel giorno che ti aspettava,
quel giorno che ti aspettava...
Non lo sapevi che c'era la morte, quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano,
venga e ci prenda per mano...
Non lo sapevi, ma cosa hai sentito quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato e sopra un'altra è finita,
e sopra un'altra è finita...
Non lo sapevi, ma cosa hai pensato quando lo schianto ti ha uccisa,
quando anche il cielo di sopra è crollato, quando la vita è fuggita,
quando la vita è fuggita...
Dopo il silenzio soltanto è regnato tra le lamiere contorte:
sull'autostrada cercavi la vita, ma ti ha incontrato la morte,
ma ti ha incontrato la morte...
Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire,
se presto hai dovuto partire...
Voglio però ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi
e che come allora sorridi...
PENSO A TE
interpretata da Dj Matrix, scelta da Chiara Cottone
Strano come tutto
pian piano può finire
la storia in cui credevi è senza lieto fine
come posso fare non posso non amarti
è come dire al sole di non illuminarti
arriva mezzanotte arriva un nuovo giorno
passano le ore
ma resta il tuo ricordo così passeranno gli anni
ti baceranno in molti e tutti i tuoi ricordi verranno poi sepolti
ma quello che ti ho dato io
era un bacio senza età
e volando capirai che non finirà
io non so perché quando piove penso sempre a te
io non so perché l'amore non c'è...
e vorrei che lei mille giorni dentro i sogni miei
è una stella che brillando mi dà forza e libertà...
io non so...io non so..ma vorrei..ma non so...io non so..io non so e vorrei...
partirai più triste ma per tutti sei felice
macchierai il tuo orgoglio con un secchio di vernice
tradirai te stessa il tuo modo di pensare
e ciò che vuoi realmente è soltanto non star male
ma quello che ti ho dato io
era un bacio senza età
e volando capirai che non finirà
io non so perché …
BELLA
interpretata da Jovanotti – scelta da Alessandra Beneforti
E gira gira il mondo e gira il mondo e giro te
mi guardi e non rispondo perché risposta non c'è
nelle parole
bella come una mattina
d'acqua cristallina
come una finestra che mi illumina il cuscino
calda come il pane ombra sotto un pino
mentre t'allontani stai con me forever
lavoro tutto il giorno e tutto il giorno penso a te
e quando il pane sforno lo tengo caldo per te ...
chiara come un ABC
come un lunedì
di vacanza dopo un anno di lavoro
bella forte come un fiore
dolce di dolore
bella come il vento che t'ha fatto bella amore
gioia primitiva di saperti viva vita piena giorni e ore batticuore
pura dolce mariposa
nuda come sposa
mentre t'allontani stai con me forever
bella …
come un passaporto con la foto di un bambino
bella come un tondo
grande come il mondo
calda di scirocco e fresca come tramontana
tu come la fortuna
tu così opportuna
mentre t'allontani stai con me forever
bella come un'armonia
come l'allegria
come la mia nonna in una foto da ragazza
come una poesia
o madonna mia
come la realtà che incontra la mia fantasia.
Bella !
DIAMANTE LEI LUCE LUI
interpretata da Annalisa - scelta da Veronica Bettaccini
Stasera la luce si sente importante
Si guarda allo specchio con aria elegante
E non c’è niente al mondo che la può distogliere
Da tanta bellezza che suo diamante è… .
L’abbraccerà, rallegrerà, solleverà se mai cadrà,
ti penserà, sempre sarà, diamante lei luce lui…
l’abbraccerà,rallegrerà, solleverà se piangerà,
ti penserà, perdonerà diamante lei luce lui.
Per sempre…
Per sempre…
Stasera diamante si sente speciale
Colora la mente in ogni sua parte
E non esiste il buio e la solitudine
Non ha alcun potere da quando luce c’è…
L’abbraccerà ...
Per sempre…
Per sempre…
Colora la mente in ogni sua parte
Stasera e per sempre
Io luce e tu diamante.
VEDIAMO COME VA
interpretato da Entics – scelto da Roberta Paganucci
So che non mi appartieni lady,
sto aspettando che vieni qui,
dimmi tutti i segreti
chi sa come si fa a rimanere sempre in piedi,
mi piaci anche se poi non ci credi,
mi spiace ma sta volta non mi leghi,
mi sposti come se mi odiassi ma con te é la prassi non facciamo passi falsi
tu ti muovi su di me con quei modi che mi mandano fuori che mi mandano fuori
so già quali sono le intenzioni so già senza prendere lezioni so già come finirà
dici che hai paura che ti lasci
vuoi stare insieme a me farmi toccare tutti i tasti
viviamo insieme solamente pochi istanti e quando sei con me è come se tu non mi vedi.
RIT:
E non è
vediamo
vediamo
vediamo
e non è
vediamo
una questione di tempo
come va e basta
se in una storia ci si incastra
chi per primo lascia lascia
una questione di tempo
come va e basta vediamo come va e basta
Io e te nello stesso posto sempre
io e te più lontani dalla gente
lontani dai guai più infami sto con te ancora lontano dai guai più infami
noto i tuoi segnali quando vuoi che nessuno se ne accorga
vuoi che non ci sentano chiudi quella porta
vuoi che resti sveglio con te tutta la notte
tenerti a bada soddisfare le mie voglie
e sai tutto di me quali son le mie rotte
so che pensi già alle prossime volte
poi ti muovi in quei modi che mi mandano fuori che mi mandano fuori
e non è una questione di tempo
sto con te basta al resto non ci penso
sto con te adesso e il dopo non ha senso
ti giuro resto il dopo non ha senso ti giuro resto.
RIT:
Non chiamarmi tanto sai che metto giù giù giù giù
al numero privato metto giù giù giù giù
so che tu ne avresti voluto un po' di più più più
ma non mi serve aiuto non chiamarmi mai più girl
so che non mi appartieni lady
quindi è inutile che vieni qui
tieniti tutti i tuoi segreti
e dimmi come si fa a rimanere sempre in piedi
IL GATTO E LA VOLPE
di Edoardo Bennato - scelto da Alessandro Alamanni
. Quanta fretta ma dove corri dove vai
. se ci ascolti per un momento capirai
. lui è il gatto ed io la volpe
. stiamo in società
di noi ti puoi fidar
. Puoi parlarci dei tuoi problemi dei tuoi guai
.i migliori in questo campo siamo noi
. è una ditta specializzata
. fai un contratto e vedrai
che non ti pentirai
. Noi scopriamo talenti e non sbagliamo mai
. noi sapremo sfruttare le tue qualità
. dacci solo quattro monete M. e ti iscriviamo al concorso,
per la celebrità!
. Non vedi che e' un vero affare
. non perdere l'occasione
. se no poi te ne pentirai
. non capita tutti i giorni
A.di avere due consulenti
e due impresari che si fanno in quattro per te
. Avanti non perder tempo firma qua
. è un normale contratto è una formalità
tu ci cedi tutti i diritti e noi faremo di te un divo da hit parade
. Non vedi che e' un vero affare
. non perdere l'occasione
. se no poi te ne pentirai,
. non capita tutti i giorni
. di avere due consulenti,
due impresari che si fanno in quattro per te
. Quanta fretta, ma dove corri dove vai
se ci ascolti per un momento capirai
. lui è il gatto ed io la volpe
. stiamo in società
di noi ti puoi fidar
di noi ti puoi fidar
di noi ti puoi fidaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaar
ERA MEGLIO IERI
interpretata da Emis Killa – scelto da Elisa Nello
A tu per tu con l'autostrada ipnotizzato dalla linea tratteggiata sull'asfalto pensando a ciò
che mi hai tolto e Morfeo non mi vuole cullare tra le sue braccia e io che anniento ciò
che creo su carta straccia.
Questo mondo guarda in faccia me e ride delle mie espressioni e scappa
là dove con questi suoni arrivo sempre un po' in ritardo, e te con la tua incoscienza vivi meglio
improvvisando il sonno mentre io sto sveglio ad aspettare il giorno.
"Il mondo è fuori che ti aspetta" in fondo è solo una cavolata,
l'ho imparato da chi ha già sbagliato strada e sta tornando indietro.
Gli amori danneggiati puoi aggiustarli ma rimangon fragili sul punto di rottura come il vetro
e quindi no, non ci sono più flash di quei momenti o baci
spesi come il cash al mercato dei sentimenti
non mi fido dell'amore perché è un brutto gioco che
inizia con un ciao e finisce nello stesso modo.
Nella notte a fari spenti
faccio a pugni coi pensieri
a tutto ciò non trovo un senso
e penso che era meglio ieri
e no, non è malinconia, non è pessimismo
è solo un quadro disegnato dal realismo
Questo non è un pezzo sull'amore, non è nemmeno un pezzo sul dolore,
è soltanto una riflessione e Phra, la mia elasticità consente più parole di qualche anno fa
che pensavo soltanto a due cose:
La prima era la musica e la seconda un'amante, adesso la prima è la musica e la seconda anche.
Sì lo so, corro troppo e inciampo, ma non lascio il campo
perché se freni vieni rimpiazzato con un altro.
E io, sempre a testa alta contro la vita, che mi butto a bomba in una mare di invidia.
Da quando il vento tira contro cambio direzione e poi lascio che mi trasporti
vagando per i corridoi di quel noi.
Emis Killa è solo il mio lato peggiore, non c'è altro, la storia dello zarro serve solo a ricalcarmi
quindi parlo con me stesso, qualcosa resta impresso, tu volevi i contenuti?
cosa c'hai da dire adesso?
Nella notte...
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE
di Claudio Baglioni, scelta da Kristina
Quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto che m'immaginavo tutto
e quell'aria da bambina
che non gliel'ho detto mai ma io ci andavo matto
E chiare sere d'estate
il mare i giochi e le fate
E la paura e la voglia
di essere nudi
Un bacio a labbra salate
un fuoco quattro risate
e far l'amore giù al faro
Ti amo davvero ti amo lo giuro
ti amo ti amo davvero
E lei lei mi guardava con sospetto
poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto
Ed io non ho mai capito niente
visto che oramai non me lo levo dalla mente
che lei lei era
Un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più
Mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che saprei cosa fare
adesso che
voglio un piccolo grande amore
Quella camminata strana
Pure in mezzo a chi sa che la avrei riconosciuta
Mi diceva "Sei una frana"
ma io questa cosa qui
mica l'ho mai creduta
E lunghe corse affannate
incontro a stelle cadute
e mani sempre più ansiose
di cose proibite
e le canzoni stonate
urlate al cielo lassù
"Chi arriva prima a quel muro"
non sono sicuro se ti amo davvero
non sono non sono sicuro
E lei tutt'ad un tratto non parlava
ma le si leggeva
chiaro in faccia che soffriva …..
IV fase: Il postino (3 ore)
Un giorno, per caso, per cercare di spiegare ai ragazzi cosa sono le METAFORE ho citato il film “Il
Postino” interpretato da Massimo Troisi e Philippe Noiret. La classe, sempre avida di attività
didattiche “diverse” e, perché no, più leggere e piacevoli, ha molto insistito per vedere il film e così ho
acconsentito. Avevo qualche riserva perché il film è molto intimo, delicato, profondo, va visto come si
ascolta una poesia, prestando attenzione alle piccole cose ed è molto lontano dai film che tanto amano
gli adolescenti, cosi pieni di cose e di suoni, veloci, travolgenti.
Alla fine ho ceduto alle insistenze, cercando di prepararli a quello che stavano per vedere...
Una bellissima frase ci ha colpito del film:
“La poesia è un'esperienza interiore
a cui bisogna accostarsi
con l'animo predisposto a comprenderla.
Essa è intraducibile”
Mario registra i suoni della sua isola, il rumore delle onde, il vento, il silenzio della
notte stellata, il battito del cuore di suo figlio ancora nella pancia della madre. E' la
poesia della natura che si esprime con la bellezza che è sempre davanti ai nostri
occhi, dobbiamo solo imparare ad apprezzarla...
Per chi non conoscesse il film o volesse rivivere alcuni momenti importanti ecco la trama:
Mario Ruoppolo (Massimo Troisi), è un disoccupato figlio di pescatori. Vive in un' isola che da poco ha dato asilo
politico al grande poeta cileno Pablo Neruda. E proprio in occasione di ciò, Mario viene assunto in qualità di postino,
proprio per consegnare la posta al poeta. Il resto della popolazione è in gran parte analfabeta, quindi fino ad allora non c'era
stato bisogno di postini. Cosi Mario inizia il suo lavoro, consegnando la posta al poeta tutti i giorni, e meravigliandosi del
gran numero di donne che gli scrivono: "Oh, ma tutte donne, tutte donne...".
Giorno dopo giorno, Mario rimane sempre più affascinato dal poeta, tanto da comprare un suo libro di poesie. Poi
timidamente se lo fa autografare, dicendogli: "Me lo rende unico maestro?" e lo legge tutti i giorni, a casa, all'osteria,
ovunque. Mario entra in confidenza con "Don Pablo" Come lo chiama lui, gli legge le lettere, chiede spiegazioni sulle sue
poesie e gli dice che anche a lui piacerebbe scriverle: "Come.. come si diventa poeti?" e Neruda: "Prova a camminare
sulla riva fino alla baia, guardando intorno a te" - "E mi vengono le metafore?" - "certo". Un giorno Mario entra in
osteria, e, ha una visione! C'è una bellissima ragazza che gioca sola, a biliardino. E' Beatrice (M.G. Cucinotta), figlia della
proprietaria. Mario si avvicina, e comincia a giocare con lei fissandola, senza dire niente, o meglio dice solo: "Come ti
chiami?" E lei "Beatrice Russo". Corre subito dal poeta.. "Don Pablo vi devo parlare, è importante.. mi sono
innamorato!" - "Ah menomale, non è grave c'è rimedio" - "no no! che rimedio, io voglio stare malato.." E poi
spudoratamente gli chiede: "io non vorrei disturbare però.. me la scriverebbe nà poesia pe' Beatrice.." Il poeta si alza
stizzito e se ne và, Mario lo raggiunge e lui gli dice nervoso: "Ma se non la conosco neppure! Un poeta deve conoscere
la fonte della sua ispirazione" E lui: "Ho portato questa pallina, che lei si è messa in bocca... può servire? Don Pablo
se non mi aiutate voi chi mi aiuta? Qua sò tutti analfabeti, tutti pescatori.." - "Ma anche loro sono sposati, avranno
detto qualcosa alle loro donne per farsi sposare; Tuo padre che lavoro fa?" - "Il pescatore..!" - "Ma avrà detto
qualcosa a tua madre.." - "Non credo proprio, anche perché mio padre non parla mai!".
Il giorno dopo Neruda gli regala un libro per scrivere le sue poesie.. "Ti può servire per le metafore.." Poi vanno
insieme all'osteria, perché il poeta vuole vedere Beatrice da vicino, e d'avanti a lei, scrive una frase sul libro di Mario,
dimostrando cosi di essere amici. I giorni seguenti Mario inizia a corteggiare Beatrice, con le parole, o meglio, con le
poesie di Neruda, e inizia a fare breccia nel suo cuore. La madre di lei, vedendola stranita le chiede spiegazioni: "Che ti ha
detto?" Riferendosi a Mario "Metafore.." risponde. "Metafore? e chi t'ha ntise mai e' parlà accussì difficile!". Poi
Mario esagera, dando a Beatrice una poesia un po' pesante, dal titolo: Nuda! La madre gliela prende e la porta subito dal
prete per farsela leggere, quando ne sente il contenuto, si dirige immediatamente da Neruda, per lamentarsi di tutto ciò, e
per far dire a Mario, di non farsi vedere mai più altrimenti: "Una schioppettata non gliela leva nessuno!". Neruda più
tardi, si lamenta con Mario per quello che ha fatto: "Se penso che hai regalato a Beatrice la poesia che avevo scritto per
Matilde.." (La sua donna) E Mario: "La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve...". La sera stessa Beatrice scappa
e va a trovare Mario. Cosi, decidono di sposarsi, e Neruda gli fa da testimone. Durante la cerimonia, il poeta riceve una
lettera dal Cile, che gli annuncia che il mandato d'arresto nei suoi confronti è stato revocato, e che quindi tornerà a casa. Il
giorno dopo Mario gli consegna l'ultima posta, Neruda vorrebbe dargli dei soldi ma Mario rifiuta, si abbracciano e si
salutano. Da quel giorno Mario inizia a scrivere poesie, e ad interessarsi di comunismo, contribuendo naturalmente al
lavoro in osteria.
La vita scorre, Neruda viaggia da un capo all'altro del mondo per premi, conferenze ecc. e Mario ne segue tutte le
gesta, sperando che passando dall'Italia, possa tornare a trovarlo. Beatrice annuncia che sta aspettando un bambino, e Mario
vorrebbe chiamarlo Pablito in onore del poeta, anche se lei non è molto concorde. Un giorno a Mario arriva una lettera dal
Cile: "Oh, è la prima lettera che ricevo..", Contento pensa che sia Neruda che gli scrive, ma è qualcun altro, che per
conto del poeta, gli chiede di spedire degli oggetti personali rimasti nella sua casa, Mario ci rimane male. Cosi, gli spedisce
la roba, ma decide di registrare tutti i suoni dell'isola, per far rivivere al poeta tutti i momenti vissuti con lui.
Passa qualche anno e Neruda e sua moglie, tornano nell'isola, entrano nell'osteria e vengono accolti da un bambino
che gioca, dall'altra stanza c'è sua madre, Beatrice, che lo chiama: "Pablito.." e Mario? Mario purtroppo non c'è più, è
morto prima che suo figlio nascesse, in una manifestazione comunista. Ed il poeta, che ora ascolta quella registrazione che
non ha mai ricevuto, passeggia sulla spiaggia, ricordando l'amico al quale, pur inconsapevolmente, aveva cambiato la vita.
Impressioni dei ragazzi sul film:
•
•
•
•
•
•
Uno dei momenti che abbiamo apprezzato di più è quello della registrazione dei suoni
dell'isola. Pensiamo che Mario lo faccia come segno di gratitudine nei confronti del poeta,
ovvero per tutto quello che aveva ricevuto, cioè gli insegnamenti sulla poesia.
Secondo noi la registrazione è anche un modo per rispondere alla domanda che Neruda aveva
fatto a Mario “quali sono le cose più belle della tua isola?” Mario non era riuscito a dire altro
che il nome di Beatrice, anche perché era timido ed era stato colto alla sprovvista. Poi ha avuto
tempo per riflettere, forse anche la poesia lo ha aiutato a vedere quante cose belle c'erano nella
sua isola, e quindi ha voluto dare una risposta più completa a quella domanda. In quel
momento sembra che lui apprezzi la sua terra per la prima volta
Ci ha colpito il rapporto di amicizia tra Mario e Pablo perché sono due persone molto diverse;
forse l'unica cosa che hanno in comune è la sensibilità. La poesia li accomuna ma questa è per
Neruda un'espressione dei suoi sentimenti e del suo pensiero politico, mentre per Mario era
uno strumento per dire a Beatrice quello che provava per lei. Mario, infatti, era ignorante e
molto emotivo, per cui non riusciva a esprimersi bene. La poesia è stata fondamentale per lui
per far innamorare Beatrice.
Proprio per questo motivo Mario dice che “La poesia non è di chi la fa ma di chi la usa”; ma
secondo noi è più giusto dire che “è di chi la ascolta” perché ognuno la interpreta in base ai
propri sentimenti e quindi alle proprie esperienze.
Le poesie hanno molto in comune con le canzoni, infatti spesso il loro scopo non è tanto
quello di essere comprese, ma di emozionare. A noi succede spesso con le canzoni. Con questa
attività ci siamo accorti di non conoscere sempre a fondo il significato dei testi delle canzoni
che amiamo, ma esse ci emozionano lo stesso. Questo succede sia perché la musica fa la sua
parte, sia perché noi memorizziamo alcune frasi che ci colpiscono di più perché esprimono il
nostro stato d'animo e le ascoltiamo di continuo, ripensando alla nostra vita, a quello che ci è
successo e ai sentimenti che proviamo e che le parole della canzone esprimono meglio di
quanto sappiamo fare noi.
Ci è dispiaciuto molto che Mario non abbia mai saputo che anche l'amicizia di Neruda per lui
era stata sincera e che il poeta non aveva mai dimenticato il suo amico.
V fase: ora tocca a noi! (3 ore)
Dopo aver tanto parlato di poesia e di metafore ho proposto ai ragazzi di comporre loro qualche verso.
Inizialmente si sono sentiti inadeguati, non all'altezza della situazione, incapaci di scrivere qualcosa
“di valore”. In seguito hanno capito che chi scrive lo fa principalmente per se stesso e ciò che scrive ha
già di per sé un grande merito, quello di aver permesso a dei pensieri intimi o a delle sensazioni di
emergere dal profondo, mettendoli in relazione con gli altri.
Il metodo che ho proposto per arrivare a scrivere dei versi è il seguente:
1. Cercare dentro di loro ciò che li appassiona, li emoziona, li rende vivi, provoca forti
sensazioni, rappresenta qualcosa di importante, insomma una fonte di ispirazione. Ognuno
deve individuare la propria;
2. Ognuno esegue su se stesso un brain storming sull'oggetto della propria ispirazione, ovvero
scrive alla rinfusa su un foglio tutto ciò che “l'oggetto” scelto gli fa venire in mente: luoghi,
persone, azioni, percezioni sensoriali diverse (profumi, sapori, suoni...), fantasie, valori,
ricordi, sensazioni ecc;
3. A questo punto si rileggono le annotazioni fatte sul foglio e si cerca un filo logico, un
elemento che accomuna alcuni degli termini annotati, si individuano quelli più significativi,
e si collegano graficamente quei termini tra cui è presente un legame logico;
4. Si rielaborano sintatticamente gli elementi scelti insieme a quelli a loro collegati, iniziando
a comporre i primi versi. In questa fase si presta attenzione al contenuto della poesia, ai
significati;
5. Si correggono i versi, cercando di renderli gradevoli al suono, scegliendo i termini più
idonei, privilegiando, in alcuni casi, assonanze, consonanze, rime, allitterazioni ecc..
Vi propongo i lavori più interessanti relativi al punto n°2
I ragazzi finalmente si lasciano andare e danno libero sfogo alla loro creatività. Ecco le poesie più
belle che hanno saputo scrivere:
Cascata, regina delle acque
di Alessandro Beneforti
Tu, cascata, regina incontrastata
Che risplendi con la tua voce soave, ma anche minacciosa.
Tu, dolce e forte come una donna
Creata con polvere di stelle,
preziosa come un diamante.
Musa ispiratrice
Che infonde amore e relax,
tu, così imponente,
simile ad una divinità,
la tua freschezza si riversa sulla mia pelle come la carezza di una madre,
tu, così pura e brillante,
inarrestabile e libera,
magica, un miracolo naturale.
Tu, che con la tua bellezza
Hai attraversato la realtà per terminare nella fantasia.
Amore
Il fuoco di due angeli
Le cui ali diventano materia,
sentimento di quella libertà
che lega con corda stretta
le due anime vittime colpevoli
di questo tribunale, accusate
per furto di un organo vitale astratto.
Parole legate, prezzate all’udito
Di quella persona che non ti guarda
Più con occhi umani,
di quella persona che ti isola dal mondo.
di Elisa Nello
Musica
di Elisa Nello
Quell’emozione percossa su semplici fili di ritmo
Che libera la mente da pensieri vuoti
E ti fa crogiolare dolcemente nei silenzi melodici
Di quei suoni relativi.
Magia che provoca piccoli movimenti, che
Ti esprimono fino in fondo insieme
A sospiri pieni di ricordi e pensieri.
Flauto
di Clarissa Mazzei
Tu, con note di emozioni e di piacere.
Tu, con spartiti di sentimenti e di errori.
Tu, un continuo di emozioni, positive e negative.
Con te, raggiunti obiettivi condivisi.
Con te, un’orchestra di paura e di divertimento.
Con te, sbagliare ma continuare a sentirsi bene.
Con te, s’impara sbagliando.
È con te, che sono felice
Sabato
di Veronica Bettaccini
Il sabato si possono fare un milione di passeggiate,
ma se c’è una cosa che mi rallegra il cuore
è stare in compagnia degli amici miei.
Andare al cinema è lo svago che più ci allieta,
scegliere insieme un film e mangiare allegramente.
Usciti poi dalla sala,
ricordare i momenti che hanno
suscitato in noi le più grandi risate.
Questo per noi è un vero divertimento:
le cose più semplici talvolta sono le migliori.
Il sabato tutta la mia famiglia si riunisce
per pranzare insieme.
È un momento che ci fa star bene
Perché abbandoniamo le tensioni di un’intera settimana
E ci godiamo i momenti più belli di questo giorno.
Dopo un’allegra abbuffata,
c’è sempre tempo per una passeggiata con il cane
che mette tutti di buon umore.
E stare sul divano a guardare una partita di pallavolo
Tra risate e commenti.
Senza preoccupazioni si può andare a letto tardi
Perché il giorno dopo è un giorno di festa.
Sorriso
Il sorriso è un tramonto
Di Erika Falzarano
dalle mille sfumature.
Osservalo, apprendilo, apri un confronto,
spesso nasconde un segreto
e così, quando lo sguardo
sprofonda come una nave
in un mare di lacrime,
ecco che il sorriso cerca di radere al suolo
ogni cupo edificio visibile.
Il dolce sorriso di un bimbo
è sempre una scoperta,
in cui il cuore balla un limbo di gioia e amore.
Gli amici sono la “S” di sorriso,
una loro azione e si completa la parola.
Il sorriso è una cassaforte di sentimenti
la cui chiave è sconosciuta
a chi trova impedimenti
nel provocare questo magico gesto.
Danza
di Asia Cicirello
Silenzio, in quella sala dove ogni cosa viene segretamente sentita.
Ti riflettono, ti fanno vedere chi sei.
Ti parlano, ti fanno vedere chi hai accanto
e chi con eleganza e serietà si guarda danzare.
Corri verso i traguardi
benché i crampi e il sudore si facciano sentire,
tu corri e ti sacrifichi per una passione.
E i problemi che ti fanno cadere tutto addosso,
stroncali, sconfiggili e sii forte.
Balla, tutto scapperà da te perché la danza è più forte di ogni cosa.
Prima di attraversare il passaggio,
sul palco sale la tensione,
come velocemente si accendono le luci su chi balla.
Chi con pazienza e fermezza ti insegna,
chi ti fa sorridere, chi ti incoraggia.
Portagli rispetto o la farfalla diventerà una belva.
Sin da piccoli si imparano dei facili movimenti,
è come la metamorfosi di un bruco in farfalla,
con il tempo ci evolviamo diventando più professionali.
Come cigni ci muoviamo con precisione, eleganza e silenzio.
Solo la musica si deve sentire.