IN MOSTRA A peRegO LA TRILOgIA DIONISIACA DI

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IN MOSTRA A peRegO LA TRILOgIA DIONISIACA DI
IN MOSTRA a perego
LA TRILOGIA DIONISIACA
DI PAOLO MENON
Comunicato stampa
L’Associazione culturale Pelagus presenta una selezione di opere che compongono la «Trilogia dionisiaca di Paolo Menon» con il Dvd-video che ne
documenta l’originale percorso artistico, oltre all’ultima grande pittoscultura del poliedrico artista veneto, ma lombardo d’adozione, opera realizzata
per la Sala consiliare del Comune di Perego e che
sarà esposta in anteprima nell’antica Chiesa di via
Cesare Cantù, dal 22 settembre al 6 ottobre 2013.
LA TRILOGIA DEDICATA AL DIO DEL VINO
Il Dvd-video documenta le opere e il pensiero dell’artista che ha realizzato la Trilogia dionisiaca, affascinato dagli eventi enoici letterari del divino nella mitologia
bacchica e nella teologia cristiana. Un itinerario artistico che racconta percorsi
di fede e di cultura offrendo una selezione antologica assolutamente esemplare e
originale. Un itinerario che si snoda attraverso la prima grande mostra allestita nel
2006 a Valdobbiadene (Treviso) dal titolo «Dei tirsi divini: rilievi di luce bronzea nel tempio onirico di Dioniso», per raggiungere nel 2010 – arricchita di altre
sculture sulla medesima ricerca – il Museo d’Arte contemporanea Remo Bianco
in Franciacorta con il titolo «Oinòdes: le forme del bere e altre “che sanno di
vino”, ispirate alla mitologia ellenica, all’eros, alla religione, alla politica» e
giungere nel 2011 dapprima in Vaticano, poi a Verona, approdando infine a Lecco
e alla Quadreria di Malgrate nel 2012 con il titolo «L’Uomo, da Dioniso a Cristo».
Associazione Culturale Pelagus - Via C. Cantù, 1 - 23888 Perego (Lc)
Atto costitutivo della società n.109.990 del 04.02.1997 - Cod. Fisc. 94014800133
TRILOGIA DIONISIACA DI PAOLO MENON | PEREGO (LC) DAL 22 SET. AL 6 OTT. | Segue da pag. 1
Pluriennale, assidua e sempre in divenire è la ricerca dell’artista legato a La Permanente di Milano, sul mondo mitologico del vino, sul sincretismo dionisiaco
o, meglio, sulla «vitalità sincretistica del dionisismo, che aveva in comune con il
cristianesimo i motivi della vigna = vita, del vino = salvezza, dell’umanità del redentore e perfino della trinità (il dio della triplice ipostasi Zagreo-Dioniso-Bacco)»,
come scrive il prof. Enrico Livrea nell’introduzione al commentario esegetico sul
canto B della «Parafrasi del Vangelo di San Giovanni» di Nonno di Panopoli.
Nonno è un poeta epico egiziano di lingua greca, autore delle «Dionisiache», nato
ad Alessandria d’Egitto nel V secolo, spesso evocato nei rilievi scultorei d’ispirazione dionisiaca del Menon.
LE BACCANTI VENDEMMIALI DANZANO
CON LA LUNA PIENA A PEREGO
Dal 22 settembre al 6 ottobre 2013, negli spazi espositivi dell’antica Chiesa di Perego potremmo ammirare alcune grandi opere, piccoli bronzi, grès patinati e l’ultimo lavoro dell’artista dal titolo: «Baccanti vendemmiali danzanti nella Brianza
pereghina»: una grande pittoscultura (1mt x 4 mt) che l’artista donerà al Comune
di Perego e che sarà collocata nella Sala consiliare.
«Si tratta di un notturno ambientato nel centro della vecchia Perego, con le case
e la torre appena visibili», un notturno pensato da Menon per una «immaginaria
e surreale scenografia teatrale dai toni smorzati, velatamente bronzei, sufficientemente illuminati dal chiarore giallognolo e livido di una luna piena di fine settembre che invita a danzare intorno alle uve raccolte sui ripristinati gradoni collinari
del nostro territorio».
La luna piena è inghirlandata da una corona festante di tralci e foglie, pampini e
uva; «è una corona allegorica – spiega l’artista – indossata nella mitologia greca
dai seguaci di Dioniso (o Bacco per l’antica Roma) per ottenere dal dio del vino,
dell’ebbrezza e del teatro, buoni auspici, oltre a felicità, abbondanza e fertilità».
Protagoniste della scena vendemmiale sono le sette figure che «metaforicamente
simboleggiano i sette giorni della settimana»: bianche silhouette che danzano al
chiarore lunare, pallide perché mitologiche – perciò irreali –, «macchiate da una
patina antica come quella che riveste la luna, una patina terragna e palpabile».
Altre figure danzano sincroniche sul simbolismo delle tre colline, le cosiddette
«piramidi celtiche di Montevecchia» scoperte soltanto qualche anno fa dall’architetto Vincenzo di Gregorio nel territorio pereghino del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.
Una sacerdotessa baccante, infine, lascia cadere danzando l’ultimo grappolo d’uva
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della vendemmia sui tini dalle doghe cerchiate, già ricolmi di frutti dionisiaci.
Non v’è dubbio che il surrealismo attraversato dal filo della riflessione mitologica di questa grande pittoscultura sia anche l’espressione di una riappropriazione culturale e colturale della vite che ha anche una funzione vitale e sociale
per tutta la comunità.
«Con grande equilibrio dei volumi e indubbie capacità compositive – spiega il
critico e storico dell’arte Maurizio Bernardelli Curuz –, Paolo Menon ci conduce in luoghi lontani nel tempo e nello spazio, che riconosciamo comunque
come lacerti di paesaggi mitici dissepolti dalla memoria collettiva, risvegliando in noi un senso di contemplazione estatica al cospetto di una sacralità così
vigorosa – eppure nascosta – che può indurre persino un senso di panico. Ma
il corpus delle realizzazioni dell’artista s’irrora in modo compensativo di vino
pulsante che sembra pervadere le tele. Un liquido che riscalda il cuore, ritempra
le membra, riconferisce energia vitale. Dalle installazioni ai dipinti, dalle opere
di pittura e scultura ai sacrali calici enoici, Menon dà ragione di questo slancio
vitale, che egli ottiene attraverso lavorazioni rastremate e dinamiche, come stoffe
mosse dalla velocità dell’incedere o da un soffio di vento che emerge dalle caverne più profonde in cui il mito canta e ruggisce».
«In quest’omaggio al vino e alla mitologia – aggiunge il critico d’arte Giampietro Guiotto – l’arte di Paolo Menon esalta la bontà delle pulsioni e il desiderio di
liberazione dai legacci troppo stretti del sistema psichico di autocontrollo, fino a
portarci dentro il perenne confronto tra stato luminoso, razionale, apollineo e percezione caotica, irrazionale e dionisiaca del nostro profondo».
In sintesi, Paolo Menon è preminentemente «l’artista del mito, della sacralità dionisiaca, della metafora letteraria. Con le sue opere – commenta infine Guido Folco,
critico e storico dell’arte –, Menon ci accompagna alla ricerca del dio Bacco, della
sua giocosa e ironica presenza, a cui il maestro allude con costruzioni compositive originali e surreali. Il sacro e il profano costruiscono l’uomo e forgiano il suo
spirito e l’arte ne è testimone privilegiata, perché ne esalta istintivamente l’essenza
profonda e intima con un linguaggio universale e diretto, colto e popolare».
CENNI BIOGRAFICI DELL’ARTISTA
Paolo Menon è graphic designer, giornalista e scultore. Fa parte degli artisti de La
Permanente di Milano. La sua Musa ispiratrice è attratta dal nettare di Dioniso e
non ne fa mistero. E’ invitato a presentare i suoi primi studi di grafica nel 1972 alla
prima edizione della Biennale d’Arte pubblicitaria di Roma. Espone le sue prime
tele alla Galleria La Conca di Milano nel 1976 e nel 2004 alcune «retrotele con
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tecnica dichiaratamente dadaista» alla Columbia University di New York dove
presenta inoltre i suoi due volumi Per vino e per segno – Le più belle etichette
d’autore vestono il vino italiano. «Ma il dadaismo di Menon», sostiene la critica
e storica dell’arte Martina Corgnati, «non è corrosivo come quello di Tzarà e
colleghi, piuttosto è sorgente di eleganza ed elasticità».
Con la personale Dei Tirsi divini – Rilievi di luce bronzea nel tempio onirico
di Dioniso di Valdobbiadene (Treviso) nel 2006, Menon propone alcune figure
del mito enoico in bronzo o simulandolo con «patine contemporanee di realismi
virtuali» su terracotta e su supporti polimaterici provocando un «garbato disorientamento in chi li consideri nella loro sostanza o non si fermi al ritmo della composizione», come osserva il critico Umberto Gavinelli.
Ha esposto al Palazzo del Vicariato Maffei-Marescotti del Vaticano, di seguito nella Cattedrale di Verona, al Complesso dei Dioscuri del Quirinale di
Roma e alla 33Contemporary Gallery di Chicago - Zhou Brothers Art Center
Foundation (Usa).
Paolo Menon, nasce a Villanova del Ghebbo (Rovigo) nel 1950, è giornalista professionista dal 1982, quindi Art director di prestigiosi settimanali e mensili degli
anni Ottanta. Decine di progetti grafici portano la sua firma negli anni Novanta.
Fonda e dirige periodici di nicchia (equitazione, life style e vita in campagna) «con
l’eleganza grafica», a detta degli esperti di settore, «e l’originalità di un maestro
della comunicazione visiva che gli sono proprie».
Dopo aver viaggiato l’Europa, i Paesi Arabi e importanti città degli Stati Uniti, nel
1990 si trasferisce da Milano a Perego, in alta Brianza, dove vive e lavora.
Hanno scritto di lui i critici d’arte: Maurizio Bernardelli Curuz, Luciano Caprile, Martina Corgnati, Giorgio Falossi, Guido Folco, Umberto Gavinelli, Giampietro Guiotto, Marina Mojana, Alfredo Tradigo, oltre a personaggi della cultura e scrittori (Mario Bellini, Mario Borgese, Stefano Cosma, Beatrix Erika
Klakowicz, Marta Mai, Gaspare Mura, Stefano Peretti, Antonio Piccinardi,
Claudio Pina, Claudio Serra, Bruno Vespa). E giornalisti del Corriere della
Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Il Giorno, Il Sole-24 Ore, Avvenire,
Il Gazzettino, Il Messaggero Veneto, Il Corriere del Veneto, Il Piccolo, L’Eco di
Bergamo, La Gazzetta dello Sport, E-Polis-Il Brescia, Bresciaoggi, Giornale di
Brescia, La Provincia di Lecco, Italia Oggi, oltre ad altre numerose e autorevoli
firme dei periodici mensili e settimanali, radio e televisioni nazionali e website.
PER SAPERNE DI PIU’
Visitare il sito: http://www.paolomenon.com
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LA MOSTRA
Titolo: Trilogia dionisiaca
Sottotitolo: Dei tirsi divini [2006-08] – Oinòdes [2010] –
l’Uomo, da Dioniso a Cristo [2012]
Genere: mostra personale antologica d’arte contemporanea, scultura
Autore: Paolo Menon
Patrocinio: Regione Lombardia, Provincia di Lecco, Unione dei Comuni
lombarda della Valletta (Perego, Rovagnate, S.Maria Hoè)
Promotore: Associazione culturale Pelagus, Perego (Lecco)
Dove: antica Chiesa di Perego
Indirizzo: 23888 Perego (Lecco), Via Cesare Cantù, 1
Quando: dal 22 settembre al 6 ottobre 2013
Inaugurazione: domenica 22 settembre, ore 11:00
Biglietti: ingresso gratuito
Ufficio stampa informazioni: http://www.associazionepelagus.it/web/?q=node/3
Per visite guidate e scolaresche: 339 3424593
(Enzo Galeazzi, segreteria generale dell’Associazione culturale Pelagus)
IL DVD-VIDEO
Titolo: Trilogia dionisiaca (2006-2012) di Paolo Menon
Genere: documentario sulle opere e il pensiero dell’artista
Distribuzione: non in vendita. Riservato alle Biblioteche nazionali, universitarie,
liceali e gruppi di studio
Proiezione: presso la sede dell’Associazione culturale Pelagus di Perego, su richiesta
Patrocinio: Regione Lombardia, Provincia di Lecco, Associazione culturale Pelagus
Produzione audiovisiva: Audiolux arte e tecnologia, Merate
Riprese: Mirko Codara, Stefania Gilardi, Sergio Petracchi, Fiammetta Ravot
Fonico: Simone Bellavia
Voce recitante: Stefano Menon
Editing: Fiammetta Ravot, Alice Motta
Foto: Giò Belli, Rinaldo Capra, Sandro Maggioni, Piero Pecchioli
Colonna sonora originale: Riccardo Menon
Producer: Sergio Petracchi
Regia: Fiammetta Ravot
Edizione Dvd-video: © 2013, Associazione culturale Pelagus
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