Il Mart perde le opere di Crali - Madonna di Campiglio Pinzolo Val
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Il Mart perde le opere di Crali - Madonna di Campiglio Pinzolo Val
TRENTO E PROVINCIA Corriere del Trentino Mercoledì 30 Dicembre 2015 7 TN Il Mart perde le opere di Crali Grauno, febbre da shopping Acquisti online Il giudice: ente inadempiente. Maraniello: il museo si è creato problemi da solo Le opere di Tullio Crali devono lasciare il Mart. A stabilirlo è una sentenza del Tribunale di Milano depositata lo scorso 21 dicembre nella quale il museo roveretano viene riconosciuto inadempiente rispetto agli obblighi contrattuali fissati con l’artista. Nell’aprile del 2000, poco prima di morire, Crali ha infatti firmato un atto di donazione al Mart di una quarantina di sue opere, in prevalenza pittoriche, con l’obbligo per il museo di esporle e valorizzarle in Italia e all’estero. La controversia è iniziata nei primi anni Duemila, quando il figlio dell’artista, Massimo Crali, aveva invitato gli amministratori del museo a rispettare gli oneri del contratto. Dopo la morte di Massimo, nel 2008, la nuora e le tre nipoti dell’artista, sue eredi, decisero di risolvere la questione ricorrendo alle vie legali e sostenendo che nel corso degli anni le opere di Tullio Crali non erano state rese accessibili al pubblico. Nel 2009 si è così aperta la vicenda giudiziaria che ha visto opposte le eredi di Crali e il Mart, all’epoca diretto da Gabriella Belli. Dopo sei anni è arrivata la sentenza del Tribunale di Milano che dà ragione alla nuora e alle figlie dell’artista e obbliga il museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto a restituire l’intera donazione, vietandone fino a quel momento qualsiasi ulteriore utilizzo. I giudici hanno infatti stabilito che il museo si è dimostrato inadempiente rispetto agli oneri di donazione e alla valorizzazione delle opere e della figura di Crali in Italia e all’estero. Quale sarà il futuro delle TRENTO San Silvestro di Francesca Negri Ciotole d’argento e telescopi Assalto ai prodotti Amazon Grauno, in val di Cembra, ha 141 abitanti. Massimeno, in val Rendena, 125. Cos’hanno in comune? Una spiccata vocazione agli acquisti su web. E a dirlo è Amazon, l’azienda leader dell’e-commerce, che ha stilato una classifica dei piccoli borghi italiani in cui la gente compera regolarmente oggetti on-line. I due Comuni trentini risultano rispettivamente al quinto e al nono posto della top-ten d’Italia, e fanno scattare la nostra regione tra le prime per lo shopping su web, insieme a Val d’Aosta, Piemonte e Abruzzo. Ad Amazon Italia se lo spiegano così: «Guardie alpine, proprietari di pittoreschi bed&breakfast o di noleggio attrezzature sciistiche vivono in località mozzafiato, ma il negozio a loro più vicino si trova a chilometri e finisce che noi diventiamo la prima scelta». Ma quanto e soprattutto cosa acquistano i trentini su web? «Centinaia e centinaia di articoli — spiegano dalla sede italiana della multinazionale statunitense — i numeri dei due paesini non sono poi così distanti l’uno dall’altro». Partiamo da Grauno. Tra gli oggetti più venduti una ciotola in argento di 8 centimetri quadrati e un piatto sushi. Viene da pensare a un hotel, a qualcuno che si sia acquistato l’intero servizio, o che magari lo abbia anche regalato a qualcun altro, per far salire tanto le vendite. Romanticheria totale per l’altro articolo richiestissimo dai cembrani, un piedino teleTRENTO «Incuneandosi nell’abitato» Uno dei dipinti più noti di Tullio Crali, donato nel 2000 al Mart opere dell’artista maceratese è ancora ignoto, nonostante numerosi musei italiani e internazionali si siano già fatti avanti per ottenerle e renderle oggetto di esposizioni permanenti. Nato in Dalmazia nel 1910, Tullio Crali scopre il Futurismo a Gorizia, dove cresce e inizia ad acquisire una certa fama. In breve tempo diviene uno dei maggiori esponenti della cosiddetta «aeropittura», una corrente artistica che trae ispirazione dal volo e dagli aeroplani. Nel corso della seconda guerra mondiale si sposta a Macerata, prima di trasferirsi nuovamente in Friuli e poi a Parigi, dove vive fino al 1967. Tra- scorre un anno in Egitto e poi rientra in Italia, stabilendosi a Milano, dove muore il 5 maggio del 2000. «Mi dispiace molto» è il commento a caldo di Gianfranco Maraniello, attuale direttore del Mart, il quale sottolinea il rammarico «per essere finiti in tribunale per queste materie». «Le sentenze si accolgono, si rispettano e si non si commentano» prosegue Maraniello, che tuttavia non nasconde di essere in parte sorpreso dalla vicenda. «Alcune opere di Crali, due in particolare, sono esposte nella collezione permanente e a dimostrare ulteriormente l’attenzione del museo nei con- fronti dell’artista ricordo la mostra allestita presso Casa Depero, organizzata già prima del mio arrivo a Rovereto» continua il direttore del museo. Maraniello aggiunge: «In futuro non si dovranno più sottoscrivere contratti simili» visto che nel caso in oggetto «il Mart si è creato da solo alcuni problemi». «Credo — aggiunge — che il museo meriti più rispetto e per questo non possa farsi del male da solo. Contratti simili sono al limite della legittimità, ormai, perché non è possibile vincolare per decenni un’istituzione». Andrea Rossi Tonon © RIPRODUZIONE RISERVATA Bucolico Il Comune di Grauno scopico allungabile in metallo. D’altra parte, quale luogo migliore di un piccolo paese con poche luci in una valle trentina per osservare, in cerca di stelle, il cielo terso delle notti d’inverno? A Massimeno l’oggetto che è andato più a ruba è un tipo particolare di materasso singolo. Vien da pensare che o è miracoloso al punto che tutti i residenti sono corsi a acquistarlo, e il passaparola ha sortito il proprio effetto, o qualche hotel ha cambiato quelli dei propri letti. Al secondo posto una lampadina Led, classe di efficienza energetica A+, sintomo di una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Infine, sempre tra i primi acquisti, una borsa per l’acqua calda: nonostante l’inverno non sia ancora arrivato, Massimeno si trova pur sempre a poca distanza dalle piste da sci e a gennaio potrebbe fare molto freddo. Elisa Dossi © RIPRODUZIONE RISERVATA Cenone, a tavola regna la creatività San Giuseppe, festa del riuso Ristoranti verso il tutto esaurito Cento bambini all’auditorium Educazione ambientale TRENTO Il peluche della Pantera rosa per uno Viaggio tra le proposte in città, valli e baite ad alta quota Sarà l’effetto Masterchef, sarà la ritrovata voglia di uscire e fare festa (un po’, non troppa, non rientra nell’understatement di casa nostra), fatto sta che i trentini a San Silvestro usciranno più degli altri anni. «Le prenotazioni sono arrivate in anticipo rispetto agli anni scorsi e la gente è disposta a spendere un po’ di più», ha fatto sapere già qualche giorno fa Massimiliano Peterlana, presidente di Fiepet Trento. A differenza che a Natale, domani i ristoranti locali proporranno menu fissi che mettono da parte la tradizione e si lanciano verso la creatività, talvolta anche molto spinta. Con Locanda Margon chiusa per ferie fino al 14 gennaio, i gourmet che restano in città possono approdare a «Le due spade», dove lo chef Federico Parolari propone un menu variegato in cui spiccano la millefoglie d’astice con capesante, carciofi e mele e il risotto alle ostriche e melograno (120 euro a persona). In Val di Fassa e Val di Fiemme, ci sono le proposte stellate de ‘L Chimpl a Tamion ed El Molin di Cavalese, ma il 31 dicembre potrebbe essere anche l’occasione giusta per provare il nuovo «Bib Gourmand» (il simbolo che indica gli esercizi che propongono una cucina di qualità, a carattere tipicamente regionaTRENTO le, con un menu completo a meno di 30 euro) segnalato dalla Guida Michelin Italia appena uscita: è l’agritur El Mas di Moena, che a 110 euro — con tre vini abbinati inclusi, prenotazione obbligatoria allo 0462/574221 — propone per San Silvestro piatti sfiziosi come la zuppa di pesce d’acqua dolce al profumo di anice stellato e i cannoli integrali di zucca e ricotta con vellutata di rape rosse. Infine, Madonna di Campiglio si conferma ancora una volta patria delle sperimentazioni più gustose e ardite grazie allo chef Enrico Croatti, alla guida dei fornelli del Dolomieu del DV Hotel. Il suo «New Year’s Eve Menu-Enjoy the journey» è ispirato al MoMA di New York e ai dipinti che hanno suggestionato maggiormente la fantasia del giovane cuoco di origine riminese. Il risultato è un cenone (230 euro) che trasforma in piatti alcune grandi opere di artisti che hanno fatto la storia dell’arte mondiale: si mangerà un Black Circle di Kasimir Malevich (calamari e caviale); il Foliage di Paul Cézanne (agnolotti con costatine di manzo e foglie); La persistenza della memoria di Salvador Dalì (composizione di frutti esotici) e molto altro (c’è anche una trasposizione enogastronomi- Fantasia Uno chef impegnato ai fornelli nella preparazione di un piatto per il cenone di Capodanno ca della Campell’s Soup di Andy Warhol che magicamente si trasforma in un filetto alla Rossini). Nei rifugi Un grande classico per il San Silvestro in Trentino è la cena in baita. Ce ne sono centinaia in tutta la provincia e c’è solo l’imbarazzo della scelta: baite in alta quota o nel fondovalle, baite sulle piste da sci o disperse nel fitto del bosco, raggiungibili solo con le ciaspole o in motoslitta. Qualche indirizzo? Il Rifugio Stella d’Italia a Folgaria, ad esempio, nel cuore del Carosello Ski, propone un cenone in quota con arrivo e discesa in gatto delle nevi (95 euro a persona, info e prenotazioni [email protected] oppure 335/6782490). Lo Chalet Fiat, a 2.104 metri di altitudine, in uno dei luoghi più suggestivi della Alpi, a due passi da Madonna di Campiglio, è uno dei Rifugi più glamour dell’arco alpino e per il 31 dicembre propone cenone, musica e festeggiamenti (info a [email protected], risalita in telecabina). Tra i più suggestivi delle Dolomiti c’è sicuramente il Ciamp de le Strie a Bellamonte, che si raggiunge in motoslitta e il menu della fine dell’anno è faraonico oltre che abbastanza gourmet (tutto su www.ciampdelestrie.com). Ma il rifugio che strizza più di tutti l’occhio ai food lover è il Fuciade a Passo San Pellegrino: incastonato nel silenzio della montagna su un alpeggio incontaminato a 1982 metri di quota, circondato dal rassicurante e maestoso abbraccio del Gruppo del Costabella in Val di Fassa, dal 1983 il patron e chef Sergio Rossi coniuga l’antica vocazione all’accoglienza del Rifugio con il suo raffinato gusto gastronomico, anche per il cenone di San Silvestro (tel. 0462/574281, si raggiunge in motoslitta). dei Minions, un sacco di Lego per due macchinine, un domino con le tessere di legno per un Memory. La Giornata del riuso, la prima interamente dedicata a bambini e ragazzi, è stata un successo: un centinaio i piccoli che ieri pomeriggio hanno affollato l’auditorium della circoscrizione San Giuseppe – Santa Chiara, «i cittadini del futuro — secondo il consigliere circoscrizionale Paolo Negri — che vogliamo coinvolgere e sensibilizzare ai temi della condivisione e della sostenibilità». Un puzzle da dieci pezzi chiuso in un cassetto da un bambino che ormai predilige i videogiochi, non per forza deve finire tra i rifiuti. La sua vita può «allungarsi» fra le mani di qualche compagno di giochi più giovane. L’idea L’idea L’incontro di ieri (Rensi) alla base dell’iniziativa è quella del riutilizzo: i partecipanti hanno potuto portare al massimo dieci oggetti e lasciandoli al banco di registrazione hanno ricevuto in cambio dei buoni per poter portare a casa cinque giocattoli fra quelli portati dagli altri. usi dal baratto cassette vhs e abbigliamento. «Stiamo pensando a un evento analogo da organizzare in primavera, al cambio di stagione — anticipa Negri — coinvolgendo anche i genitori punteremo al riciclo del vestiario». Le Giornate del riuso stanno diventando una realtà consolidata nelle circoscrizioni del Comune di Trento. Organizzate dal 2005, si trasformano spesso in occasioni di sensibilizzazione sulla tematica dei rifiuti. I due scatoloni che nessuno ha voluto donati alla Caritas e al Centro aiuto alla vita. Erica Ferro © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice cliente: 10243887