Novembre 2014, versione on-line 11 pagine

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Novembre 2014, versione on-line 11 pagine
EDIZIONE ON-LINE
Novembre 2014
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“Veci
e Bocia”
-1
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PERIODICO DELLA SEZIONE DI MILANO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Complemento dell’edizione su carta
Anno 62 - Numero 4 - Novembre 2014
Questa versione del notiziario della Sezione integra i contenuti di
quella stampata, che rimane sempre e comunque quella ufficiale
Un 4 novembre per riflettere e ripartire!
Dal Sacrificio di allora alla ricostruzione fisica e morale di oggi e di domani
In occasione del 4 novembre Cesare Lavizzari ci invita a riflettere sul documento che illustra
le linee guida dell’ANA per la ricorrenza del centenario della Grande Guerra.
S
ulle vicende storiche che hanno caratterizzato la nostra Patria nel corso della
Prima Guerra Mondiale, sono state dette innumerevoli cose, migliaia di libri sono stati
scritti - storie generali e particolari, militari
e diplomatiche, politiche ed economiche –
ed altri verranno pubblicati in occasione di
questo centenario.
Naturalmente l’occasione di questa celebrazione darà modo a tutti di esprimersi secondo le loro personali sensibilità.
La nostra Associazione non si troverà certo
impreparata ad un simile evento.
È dal 1919 che gli Alpini ricordano i Caduti
della Grande Guerra.
Lo hanno fatto formando questo sodalizio e,
sapendo che gli statuti possono essere facilmente modificati, hanno inciso nel marmo
della colonna mozza in Ortigara la regola
immodificabile, l’essenza stessa della Associazione, che è racchiusa nel motto: “Per
non dimenticare”.
Quello che interessa alla nostra Associazione, però, non è tanto un’idea di commemorazione statica e storicistica – che altri ben
più qualificati potranno fare – quanto piuttosto il ricordo dinamico e vivo dell’uomo
semplice e della sua tenacia, del suo infinito
coraggio e senso del dovere che riesca a suscitare negli uomini d’oggi quei sentimenti
di compassione e di ammirazione che impongono di misurare le proprie azioni quotidiane con tanto valore.
Anche i più tragici e grandiosi eventi si perdono nella memoria: i lutti si dimenticano,
l’erba ricresce sulle trincee e sulle tombe;
imperi sono crollati e altri cambiamenti si
verificheranno. Ciò che resta, però, è l’esperienza umana
del dolore e del dovere, la profonda capacità
di dare e di resistere, una lezione sommessa
ed altissima di piccoli uomini sconosciuti,
più veri e più grandi dei Grandi.
Anche l’esperienza umana del dolore del
dovere, tuttavia, per non andar perduta ha
bisogno che nella coscienza collettiva della
società vi sia la consapevolezza che i fatti che caratterizzarono quel periodo furono
reali e passarono sulla pelle di centinaia di
migliaia di ragazzi, di uomini e di donne.
Col tempo, infatti, si corre il rischio che la
prima guerra mondiale sia vissuta, specie
dalle giovani generazioni che non hanno
avuto testimonianze dirette, come un evento
lontano e quasi leggendario.
Una sorta di gigantesco romanzo popolato
di soggetti immaginari.
Quelli che vivono e muoiono senza dolore e
senza particolari conseguenze.
Ed allora occorrerà, per prima cosa, fare in
modo che i nomi incisi sui monumenti ai
caduti presenti nelle nostre città e nei nostri
paesi, tornino ad essere abbinati ad un essere umano fatto di carne, di sangue e di ossa.
Ad un essere umano che aveva i suoi affetti familiari, le sue amicizie, le sue attività
come chiunque di noi.
Occorre, cioè, restituire la dignità di uomo a
quello che oggi altro non è che un semplice
nome inciso sulla lapide.
Il secondo passaggio dovrà fare giustizia
di quella semplificazione mistificatoria che
nel tempo si è stratificata e che ha dipinto
il soldato italiano come imbelle, vigliacco e
sempre alla ricerca di una scorciatoia.
Il capolavoro di Monicelli “La Grande
guerra” è un esempio abbastanza evidente
di questa incredibile semplificazione.
Occorre, pertanto, restituire a quegli uomini
anche la dignità di soldati e quella di semplici eroi.
Già perché i soldati italiani furono eroi sulle
pietraie del Carso, sulle nevi dell’Adamello.
Furono eroi in Ortigara, in Pasubio e sul
Grappa. Ovunque!
Una volta restituita a questi semplici eroi la
dignità di uomo e di soldato sarà necessario
capire cosa abbia spinto questi ragazzi ad
affrontare i disagi, i pericoli e gli orrori di
quella che è stata giustamente definita l’Inutile Strage.
Qualcuno, con analisi semplicistica, potrebbe arrivare a dire che i soldati sono stati
mandati al fronte sotto l’ordine imperativo
del Re e con i fucili dei carabinieri ben piantati nella schiena ma ad una analisi meno
semplicistica verrebbe da chiedersi quanti
dovevano essere i carabinieri per spingere
al fronte qualche milione di uomini armati
fino ai denti.
Forse qualcuno fu davvero spinto dai fucili
delle guardie ma altri, la stragrande maggioranza, andarono al fronte e si comportarono da soldati solo ed esclusivamente per
rispondere a un semplice ed elementare dovere del cittadino.
E andarono con l’intima convinzione di
contribuire, in un modo o nell’altro, a fare
dell’Italia un posto migliore dove vivere e
crescere i loro figli.
E allora il ricordo non potrà che avere come
obiettivo quello di accendere nei cuori, soprattutto dei giovani, una sorta di ardore
civile che li spinga a operare per dare un
senso a quell’immane sacrificio attraverso
il raggiungimento dell’obiettivo che quei
(di C. Lavizzari - segue a pag.2)
INDICE
Pag. 1
Un 4 novembre per riflettere
Pag. 2
70° dei “Piccoli Martiri” di Gorla
Pag. 3
5° raduno Fanfare alpine
Raduno 1° Raggruppamento
Pag. 4
Sintesi dei verbali del CDS
Riunioni Raggruppamento- sett.’14
Pag. 5
Calendario attività dei Gruppi
La Marcia nella neve in Alta Carnia
Pag. 6
Attività nazionali e sezionali
Progetto “AlbaNaja”
Dalla Redazione
LODI - I nostri loghi sull’ambulanza
Pag. 7
LODI - Trovata la tomba dell’alpino
Riccardo Morzenti
Al 50° del Gruppo di Cividate al Piano
Gli Alpini per la “Lodi Marathon”
Monumento ai Caduti di Nassirija
Pag. 8
P.C. - Esercitazione SIA
RIFLESSIONI - Il ritorno della “naja”
Pag. 9
G. Marchesi sul Centenario 1a Guerra
Un libro su Nikolajewka
Pag. 10
Sui luoghi della Grande Guerra
Pag. 11
Invito a Costalovara
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VITA SEZIONALE
Un 4 novembre per riflettere e ripartire! - segue da pag.1
ragazzi cent’anni fa si prefiggevano: fare
dell’Italia il posto migliore dove crescere i
loro figli.
Ecco perché gli Alpini hanno col tempo aggiornato quel motto iniziale del “Per non
dimenticare” con quello attuale del “Ricordiamo i Caduti aiutando i Vivi”.
L’idea di un ricordo dinamico e vivo che
serva in un modo o nell’altro a educare i
giovani al sentimento nazionale deve essere
applicato anche ai sentieri della memoria e
ai Sacrari, ultime vere cattedrali dedicate ai
migliori valori della Patria.
Occorrerà portare i ragazzi a camminare sugli stessi sentieri che i nostri soldati hanno
percorso un secolo fa in modo che possano
meglio comprendere il sacrificio della guerra e della vita da trincea.
I ragazzi più grandi potranno essere portati
in veri e propri campi finalizzati alla manutenzione dei sentieri e delle trincee.
Anche questo sarà un modo di avvicinarli a
quello che accadde ed ai protagonisti incolpevoli di quella tragedia.
Occorrerà poi rendere fruibili i Sacrari, veri
e propri luoghi di meditazione.
Devono essere tenuti vivi. Deve sentirsi la
presenza del valore e non sembrare musei
stantii di un Italia che non c’è più.
Devono anch’essi ispirare i giovani ad alti
pensieri ma perché ciò possa avvenire sarà
necessario che siano puliti e sistemati ma
soprattutto che siano resi fruibili in ogni periodo dell’’anno ed in ogni giorno della settimana con particolare riferimento al week
end. Per questo la nostra Associazione ha
dato la propria disponibilità a partecipare
alla manutenzione ed all’apertura al pubblico di queste cattedrali civili.
I nostri alpini sapranno dare anche quel calore che contribuirà a far sentire vivi questi
luoghi.
Le celebrazioni per il centenario della grande guerra, dunque, dovranno servire per
ricostruire ciò che dal secondo dopoguerra
in avanti è stato scientificamente distrutto:
il concetto di Patria e di identità nazionale.
All’inizio del terzo millennio la società ha
cominciato a constatare che uno dei maggiori problemi era costituito proprio dalla
mancanza del sentimento nazionale e dell’amor di Patria.
E la parola Patria è tornata, piano piano, ad
assumere il ruolo delle cose perdute ma che
si vogliono ritrovare.
Sul Corriere del 28 febbraio del 2001, ad
esempio, in un articolo dedicato alla scuola che non insegna “l’Italia” agli studenti,
si leggeva: ”L’idea di Patria, nella sua accezione mite e umana è inestricabilmente legata al sentimento dei luoghi, alle immagini
e alle atmosfere che producono...”.
E, giudicando sbagliate le scelte delle gite
all’estero degli studenti, piuttosto che in
Italia, si sosteneva che fosse trascurato un
altro importante capitolo della formazione
giovanile quello rivolto al sentimento dell’identità nazionale.
L’importanza di questo sentimento, l’attaccamento alla Patria, alla bandiera, alla pro-
Commemorato il 70° anniversario dei
“Piccoli Martiri” di Gorla
S
In attesa della S.Messa al monumento ai “Piccoli Martiri”
ettant’anni anni fa, il mattino del 20 ottobre 1944, squadriglie di bombardieri americani sorvolarono la tersa Milano
per colpire alcuni obiettivi industriali in città e nella limitrofa Sesto San Giovanni; il responsabile dell’ultima squadriglia,
avendo constatato un errore di rotta e avendo le bombe innescate, decise di sbarazzarsene facendole sganciare sui sottostanti
quartieri di Precotto e Gorla.
Le bombe colpirono anche le rispettive scuole elementari; mentre la soletta del pianterreno della scuola di Precotto resistette
“Veci e Bocia” on-line - 2
pria storia e tradizioni, costituisce l’elemento distintivo e fondante di una Nazione.
***
Nell’ambito di queste linee guida si muoverà l’Associazione Nazionale Alpini per
celebrare questo centenario con la speranza
che questo evento possa davvero costituire
un punto di ripartenza soprattutto morale di
questo che, senza falsa modestia, è il più bel
paese del mondo.
Naturalmente gli Alpini si augurano, in questo esaltante percorso, di essere affiancati
dalle Istituzioni e da chiunque abbia a cuore
i destini di questa Nazione.
Solo riaccendendo nel cuore dei giovani
l’Amore per la Patria, il rispetto per chi per
essa ha dato la vita, solo riscoprendo i grandi valori di fratellanza e solidarietà che da
quella tragica esperienza sono sopravvissuti, solo così si potrà sperare di risollevare la
testa.
Cesare Lavizzari
VIAGGIO DELLA MEMORIA
IN ERITREA
24 FEBBRAIO - 7 MARZO 2015
Le iscrizioni per partecipare al “Viaggio
della Memoria” in Eritrea organizzato
dal Gruppo Alpini di Bresso devono
pervenire entro il 29 gennaio 2015.
Contattare l’alpino Giuseppe Parozzi
Via Roma 33 –­ 20091 Bresso (MI)
Tel. 338 4478 588
Per il programma, inviare e-mail a:
[email protected]
[email protected]
momentaneamente al micidiale impatto, quella di Gorla si sfaldò uccidendo quanti avevano raggiunto il sottostante rifugio:
184 alunni, l’intero corpo docente e alcune mamme che erano
accorse a scuola per riprendere i figlioli.
Nel sedime gorlese ove era stata edificata la scuola elementare intitolata a “Francesco Crispi”, nel 1952 è stato installato
un imponente monumento-ossario, opera dello scultore milanese Remo Brioschi: una bronzea statua raffigura una madre
incappucciata che porta sulle braccia protese il figlio esanime.
Sull’architrave spicca la scritta “Questa è la guerra”.
Dietro al monumento si trova l’accesso all’ossario sotterraneo
dove sono state tumulate le salme dei piccoli e dei loro maestri.
Lunedì 20 ottobre, alle ore 10.30, sono state celebrate le solenni commemorazioni ufficiali con la S. Messa di suffragio
concelebrata da mons. Carlo Faccendini, vicario episcopale,
mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione “Don Carlo
Gnocchi”, don Franco Amati, don Angelo Castagna, don Marco
Ferrandi, prevosti parrocchiali, e padre Angelo.
Sono poi intervenute le autorità civili cittadine: il sindaco Giuliano Pisapia, che ha pronunciato un discorso di circostanza e
letto un messaggio del Presidente della Repubblica, Cristina
Stancari, per la Provincia, e Maurizio Del Tenno, per Regione
Lombardia.
Oltre ai gonfaloni della Regione, della Provincia e della città
di Milano, le bandiere e i labari di armi combattentistiche, era
presente il Vessillo sezionale dell’ANA portato dal sottoscritto
e alcuni gagliardetti tra cui quelli di Milano-Crescenzago portato da Adolfo Chiarot e di Milano-Centro portato da Daniele
Gariboldi.
Benedetto Liverta
Novembre 2014
VITA SEZIONALE
Il 5° Raduno nazionale delle Fanfare
dei congedati delle Brigate Alpine
Le cinque Fanfare riunite sul palco
otte (e pomeriggio) di note e note di notte. Il tutto si potrebbe
condensare in questa semplice frase palindroma, ma per comprendere che questo raduno nazionale non è quello che siamo abituati a vivere a metà maggio bisognava essere presenti.
Il 20-21 settembre la città di Bergamo è tornata ad essere per due
giorni la capitale degli Alpini ma in questa occasione il raduno nazionale che si è celebrato è stato quello dei musicanti, di tutti quegli
alpini che negli anni d’oro della naja avevano prestato servizio come
musicisti nelle fanfare delle cinque Brigate alpine imparando marce
e cante collegate ad esse che solo fino al giorno prima di partire per
il servizio di leva neanche si sapeva cosa fossero.
Le note (non quelle musicali) raccontano di una città che in questo
weekend è tornata ad assaporare il gusto di essere viva grazie all’allegria trasmessa dalle penne nere che hanno scelto la terra orobica
per ascoltare della buona musica; nel pomeriggio del sabato, infatti,
da cinque diverse piazze cittadine le cinque fanfare hanno intrattenuto la popolazione bergamasca raggiungendo in sfilata prima Piazzale
Alpini e poi Piazza Vittorio Veneto, dove si è svolta la parte formale
con l’alzabandiera e la deposizione di due corone d’alloro e concludendo con una breve esibizione da parte di ogni singola fanfara.
Alla sera presso un teatro Donizetti da tutto esaurito, le “note di notte” - questa volta sì quelle musicali - con il gran concerto in programma: una spettacolare esibizione di tutte e cinque le fanfare all’inizio
ed alla fine a strumenti uniti per suonare “Il canto degli italiani” e il
“Trentatré”, mentre nel mezzo esibitesi singolarmente, ognuna con
la sua scaletta, le sue peculiarità, le sue musiche trascinanti in vortici
di emozioni.
Ogni sonata uno scroscio d’applausi, tanto per far capire che quelle
musiche imparate nei 365 giorni di servizio militare venti/trenta anni
fa non sono mai andate in soffitta ma, al contrario, ogni qualvolta
vengono eseguite vengono poi anche canticchiate perché le abbiamo
imparate durante il servizio militare e ora le sentiamo in ogni manifestazione cui partecipiamo.
Quasi tre ore in cui nessuno s’è annoiato ma è rimasto spettatore
partecipe ed attento di un evento musicale che difficilmente rivedrà
a breve termine, nella sublime cornice del teatro Donizetti.
La domenica mattina la chiusura di questo raduno nazionale si è tenuta in Città Alta con le fanfare, specialmente l’Orobica applauditissima in questi due giorni, divise tra la Rocca, gli Spalti e le Porte a
fare la seconda e ultima sfilata prima della conclusione con l’esibizione, il carosello e i saluti finali.
Dario Bignami
N
“Veci e Bocia” edizione on-line
Editore: Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Milano
Presidente Luigi Boffi
Direttore Responsabile: Gianni Papa
Redazione: Daniela Barindelli, Sandro Bighellini,
Dario Bignami, Pierluigi Rodeghiero, Davide Tonicello
Aut. Trib. di Milano 14-1-55 nº 3602 del Registro
“Veci e Bocia” on-line - 3
Al Raduno del 1° Raggruppamento
a Omegna
D
edicato agli scaramantici: il 17 non porta male e il 90, che nella
cabala si dice sia sinonimo di paura, in realtà è un numero bellissimo. Perché queste due contraddizioni?
Per due semplicissimi motivi: 1°) perché questo 17° Raduno del 1°
Raggruppamento è stato un successo, 2°) perché la Sezione CusioOmegna, con questo raduno fortemente voluto, ha splendidamente
festeggiato il suo 90° compleanno.
La Sezione lacustre, presieduta dal bravo Andrea Francioni rientrato
nei suoi ranghi istituzionali giusto in tempo dopo il malore che lo ha
tenuto in ospedale fino al giorno prima dell’inizio della manifestazione, non poteva chiedere di meglio in questa due-giorni del 27 e 28
settembre che ha visto la cittadina piemontese invasa pacificamente
dalle penne nere che ne hanno riempito sia il pittoresco centro storico fronte-lago, sia i due camminamenti lungolago portando quella
sana felicità che solo gli alpini sanno trasmettere alla popolazione
locale. Già un primo assaggio di quello che ci sarebbe poi stato l’indomani lo si è avuto al sabato pomeriggio - caldo e afoso quasi come
fosse luglio e con un cielo così terso da far risaltare le montagne
circostanti e l’azzurra acqua del Lago d’Orta – con le prime manifestazioni: al monumento all’Alpino Cusiano prettamente sezionale e
al monumento ai Caduti per tutti gli intervenuti.
L’arrivo del Labaro nazionale via lago con motonave dei Carabinieri, il passaggio in rassegna di tutti i vessilli e gagliardetti presenti
da parte del CDN e del Presidente Favero e i discorsi delle autorità
presenti hanno dato l’ufficialità solenne al raduno.
La successiva sfilata con l’arrivo alla Collegiata di Sant’Ambrogio
per la S. Messa (con molta gente rimasta fuori) hanno poi concluso
la parte ufficiale sabatina del raduno, mentre in serata l’esibizione di
alcune fanfare in diverse piazze della città e poi riunite sul piazzale
davanti al Palazzo Comunale, al pari dello spettacolo pirotecnico sul
lago, hanno reso piacevole la serata agli omegnesi e ai loro nuovi
ospiti.
Si dice che l’acqua sia invisa agli alpini, ma pare che non sia proprio
così, visto che la domenica Omegna al suo risveglio si è ritrovata
invasa da ben 30.000 penne nere provenienti non solo dalle Sezioni
che ne compongono il Raggruppamento ma anche da fuori (sei i Vessilli ospiti: Abruzzi, Como, Milano, Monza, Parma, Pavia più una
quindicina di Gagliardetti) che hanno deciso di dividersi piacevolmente tra montagna e lago per puro diletto, ma anche per divertirsi e
rinsaldare vincoli d’amicizia.
In questo contesto anche la nostra Sezione ha fatto la sua bella figura
con il Vessillo sezionale e i Gagliardetti di Bollate e Lodi. Questa
volta non c’è stata una bella mattinata di sole caldo e cielo pulito, ma
forse è stato meglio così, visto che tutti hanno potuto sfilare senza
sudare e stancarsi troppo. Verso mezzogiorno è passato lo striscione
“Arrivederci ad Acqui Terme” a chiudere il 17° Raduno di Raggruppamento, ma non ad allontanare gli alpini che hanno voluto godersi
ancora un poco dello splendido scenario che il Lago d’Orta e la città
di Omegna hanno riservato loro.
Il 17 non ha portato male ed il 90 non ha fatto paura a nessuno.
Dario Bignami
La rappresentanza della Sezione a Omegna
Novembre 2014
VITA SEZIONALE
SINTESI DEI VERBALI DEL CDS
6 ottobre 2014
Intervento del Presidente: il Presidente Boffi riporta il successo
della Festa d’Autunno ma riscontra che ancora alcuni Gruppi disertano questo appuntamento e ribadisce l’importanza dell’attiva
presenza a questa iniziativa sezionale. Il Vice Presidente Donelli
informa che il parco di via Soderini è in stato di semiabbandono e
potrebbe essere sistemato dalla P.C. Sezionale diventando sede per
le Feste sezionali. L’argomento verrà valutato.
Il Presidente Boffi ringrazia i Soci che si sono impegnati presso l’istituto Palazzolo.
In merito alla proposta di candidatura della città di Milano per l’adunata nazionale del 2019, il CDS si esprime favorevolmente.
Cerimonie del 1° novembre: viene fatto il punto sull’organizzazione degli eventi.
Assemblee di Gruppo e candidature per l’Assemblea Sezionale
del 1 marzo 2015: vengono presentate le linee-guida per le prossime assemblee che saranno diffuse in Sezione. Il Segretario Dellupi
riassume la situazione dei mandati in scadenza e delle candidature
presentate.
Rassegna Cori pro P.C. Sezionale all’Auditorium della Provincia
di Milano del giorno 11 ottobre: il Presidente Boffi presenta gli
ultimi dettagli e invita i Soci a partecipare al concerto.
Raduno 2° Raggruppamento a Monza del 18-19 ottobre: il Presidente ribadisce che si dovrà fare bella figura partecipando numerosi.
Comunica che alla riunione dei Presidenti sezionali porterà una riflessione sui Raduni di Raggruppamento.
Concerto del Coro ANA Milano all’Auditorium Cariplo del 3
novembre: Boffi invita il CDS e i Soci dei Gruppi a partecipare
numerosi.
Adunata a L’Aquila: il Segretario sezionale Dellupi aggiorna sulle
proposte di partecipazione pervenute dai Gruppi di Vimercate e di
San Giuliano Milanese.
Accettazione domande passaggio ad Aiutanti: il Segretario sezionale Dellupi legge le richieste arrivate dal Gruppo di Brugherio che
vengono approvate dal CDS.
10 novembre 2014
Intervento del Presidente: il Presidente Boffi illustra l’aggiornamento della “libretta” con il Cerimoniale ANA, invitando ad attenersi a queste utili linee guida nella gestione delle nostre manifestazioni.
Invita alla partecipazione alla cena del 14 novembre a Giussano e
informa sulla riunione dei Presidenti sezionali del 16 novembre.
Il Consigliere Nazionale Stoppani informa che si discuterà delle
nuove regole fiscali a tutti i livelli e del “Futuro Associativo”.
Il Presidente Boffi comunica che - dopo il positivo incontro avvenuto a settembre per siglare il “Memorandum d’Intesa” tra l’NRDC
di Solbiate Olona e le Sezioni di Como, Milano e Varese - lunedì
24/11 ci sarà il cambio del Comandante con il passaggio del Generale Battisti ad altro incarico. Conclude riportando il grande successo
del concerto del Coro ANA “Mario Bazzi” con l’Orchestra “Verdi”
per il centenario della Grande Guerra tenutosi all’Auditorium della
Fondazione Cariplo.
CDS del 1/12 e cena coi capigruppo del 9/12/2014: a causa degli
spazi limitati, per ogni Gruppo potrà partecipare un solo rappresentante.
Santa Messa di Natale del 14 dicembre: il Segretario Dellupi comunica lo stato organizzativo e gli incarichi. Il Presidente Boffi ricorda che il 6 dicembre ci sarà la S. Messa, la riunione e la cena della
Protezione Civile presso il 3P a Cesano Maderno e invita a partecipare alla serata di scambio auguri in sede sezionale di mercoledì 10
dicembre.
Assemblea Sezionale 2015 e candidature: il Segretario Dellupi e il
Presidente Boffi riassumono lo stato delle candidature a Consigliere.
Boffi illustra le linee guida per le assemblee di Gruppo invitando ad
attenersi a queste indicazioni per fare delle assemblee “di sostanza”
e non solo elencazione di eventi. Chiede di portare a conoscenza dei
Gruppi che la Sezione è intenzionata a chiedere alla Sede Nazionale
la candidatura di Milano per l’Adunata del 2019.
Assemblee di Gruppo: il Presidente Boffi riferisce sulle assemblee
effettuate e vengono stabilite le presenze della Presidenza e dei Con-
“Veci e Bocia” on-line - 4
siglieri alle prossime assemblee.
Presentazione Sito Web “Iniziative culturali”: il Consigliere Gianazza presenta il portale “ICeS (Iniziative Culturali e Solidarietà)”
teso a informare i Soci con lo scambio di documenti, iniziative, progetti scolastici e collegamenti ad altri siti alpini e non alpini.
Comunicazioni dei Consiglieri addetti ai Gruppi: il Consigliere
Tonicello chiede di tenere aggiornato il CDS sull’andamento del
progetto “Caduti Alpini della Sezione”. Il Presidente Boffi ricorda
l’iniziativa “Pacchi della Solidarietà”.
RIUNIONI DI RAGGRUPPAMENTO
Riunioni di Raggruppamento del 14, 15 e 16 settembre 2014
L’ordine del giorno delle riunioni prevedeva una parte comune con
temi presentati dai Consiglieri sezionali e una parte locale con argomenti sui quali i Gruppi potevano discutere presentando le proprie
posizioni. I vertici della Sezione e la Redazione di “Veci e Bocia”
erano presenti o rappresentati a tutte le riunioni che si sono svolte
nelle sedi dei Gruppi di Cassano d’Adda, Cesano Maderno, Corsico,
Lainate e Lodi. Ed ecco la consueta sintesi dei verbali delle riunioni
che, nelle versioni complete, sono disponibili presso la Segreteria
sezionale.
Parte Comune
Festa sezionale d’Autunno (aggiornamenti).
Viene ricordato che la festa sarà effettuata presso il Parco Formentano e che sarebbero sufficienti 6-7 Alpini per ogni Gruppo in modo
da coprire i turni e le mansioni richieste, comprese il montaggio e
lo smontaggio delle tende. Il Gruppo di Bresso - dopo ben 11 anni
– non effettuerà il servizio di cucina e si cercano cucinieri. Servono
volontari per il volantinaggio nel quartiere, dai Gruppi di Milano in
modo da non obbligare i Soci ad arrivare da fuori città. Sono stati
valutati i contributi dei Gruppi alla festa sezionale e viene indicato
che con più contatti tra il Comitato e i Gruppi si potrà avere una
migliore organizzazione.
Indagine storica sui Caduti Alpini della Grande Guerra 1915/18
(stato dell’arte nei singoli Gruppi)
Alcuni Gruppi hanno aggiornato sulle loro attività per il centenario
della Grande Guerra, evidenziando le iniziative per il ricordo dei
Caduti con lavori di ricerca, mostre e pubblicazioni. Sono state evidenziate alcune difficoltà nel reperire dati e informazioni o per la
scarsa collaborazione di alcuni comuni.
Viene fatto un sollecito ai Gruppi che non si sono ancora attivati in
queste ricerche, anche considerando che abbiamo del tempo a disposizione. Su questo tema verrà fatto un aggiornamento periodico.
Assemblee di Gruppo e candidature per Assemblea Sezionale del
1° marzo 2015
È stato fatto il punto sulle delle assemblee di Gruppo e sulle proposte
di candidature alle cariche elettive sezionali per la prossima assemblea del marzo 2015, sollecitando i Soci più attivi a farsi avanti.
Monza, Raduno 2° Raggruppamento e altre manifestazioni nazionali e sezionali
Viene raccomandata una importante presenza della nostra Sezione;
alcuni Gruppi organizzeranno pranzi presso le proprie sedi a fine manifestazione. Il Presidente Boffi ha ricordato che al raduno di Monza
dovremo essere numerosi e ha informato che nel 2019, nel centenario di fondazione dell’ANA, è allo studio la proposta di candidatura
della nostra città. Su questo tema ci sarà un confronto in una prossima riunione dei Capigruppo in sede sezionale.
È confermata la data del 1 novembre per la cerimonia dello scoprimento della Lapide a ricordo degli Alpini che sarà posta nel Sacrario
di Sant’Ambrogio. Successivamente ci sarà anche lo scoprimento
del monumento all’ingresso della Sede sezionale.
Adunata nazionale 2015 a L’Aquila (sistemazioni e proposte).
Vengono fatti aggiornamenti sull’organizzazione delle partecipazioni dei Gruppi e viene riportato che alcune proposte di alloggio sono
costose e a grande distanza. Al momento non ci sono informazioni
sui campi d’accoglienza.
Viene comunicato che nel 2016 l’adunata sarà ad Asti.
Parte locale
I Gruppi hanno presentato le loro prossime attività e hanno concordato date e luoghi per le prossime riunioni decentrate del mese di
novembre 2014.
Novembre 2014
Calendario
attività dei Gruppi
Ecco il calendario delle attività che i Gruppi ci hanno segnalato per i rimanenti mesi
dell’anno ed inizio 2015. Come al solito, non
indichiamo gli eventi a livello nazionale, sezionale o quelli interni dei Gruppi come le
riunioni dei Consigli. Per informazioni su località e orari precisi, potete prendere contatto
con il Capogruppo interessato.
GRUPPO ARESE
20 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO BAREGGIO
24 dic.: Vin brulè presso le due chiese cittadine
29 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO BOLLATE
30 gen. 2015: Assemblea ordinaria
17 apr. 2015: commedia “L’Alpino e il Carabiniere”
GRUPPO BRESSO
25 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO BUSTO GAROLFO
17 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO CASSANO D’ADDA
7 dic.: Castagnata di Santa Lucia
20 dic.: Festa natalizia
31 dic.: Capodanno in sede
18 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO CASTANO PRIMO
8 dic.: S. Messa Madonna di Loreto
19 dic.: Vin brulè presso Madonna dei poveri
VITA NEI GRUPPI
22 dic.: Vin brulè presso Prepositurale
25 dic.: Vin brulè presso Madonna dei poveri
e Prepositurale
31 dic: S. Messa di ringraziamento
GRUPPO CAVENAGO BRIANZA
10 feb. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO CERIANO LAGHETTO
16 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO CESANO MADERNO
6 dic: 3a S.Messa della PC
7 dic.: Servizio ai Mercatini di Natale
9 dic.: 3° incontro “La Grande Guerra attraverso il cinema” proiezione del film “Joyeux Noel”
16 dic.: Scambio di auguri in sede
21 dic.: A Seveso per 42a Stracada
4 gen. 2015: A Desio per “Camminata della
Befana”
GRUPPO CINISELLO BALSAMO
7 dic.: Cantanatale
GRUPPO CORSICO
19 dic.: Scambio di auguri in sede
20 dic.: Natale in piazza
GRUPPO LACCHIARELLA
13 feb. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO LEGNANO
8 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO LAINATE
29-30-31 mag. 2015: 40° del Gruppo
GRUPPO LIMBIATE
13 dic.: Cena in sede
18 dic.: Auguri di Natale In sede
18 gen, 2015: Assemblea ordinaria
“Veci e Bocia” on-line - 5
25 gen. 2015: Pranzo in sede
31 gen. 2015: S. Messa in suffragio dei Soci
defunti
GRUPPO MAGENTA
14 dic.: Pranzo in sede dopo la S.Messa in
Duomo, e alle 14.00 benedizione della sede
3 feb. 2015: Tradizionale “Trippata di San
Biagio”
GRUPPO MELZO
18 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO MILANO CENTRO
18 dic.: Cena di Natale “vecchia maniera”.
29 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO MISSAGLIA
14 dic.: “Festa delle Associazioni”
22 dic.: Pranzo di Natale in Baita
31 dic.: Cena di Capodanno in Baita
GRUPPO PADERNO DUGNANO
20 dic.: Auguri di Natale in Baita
24 dic.: Vin brulè nelle parrocchie cittadine
15 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO SAN VITTORE OLONA
5 dic. 2015: Assemblea ordinaria
7 dic.: Festa del tesseramento
19 dic.: Benedizione sede e scambio auguri
24 dic.: Vin brulè e cioccolata in piazza
GRUPPO VAPRIO D’ADDA
16 gen. 2015: Assemblea ordinaria
GRUPPO VIMERCATE
Gen. 2015: Festa di S. Antonio
23 gen. 2015: Assemblea ordinaria
Da definire nel 2015: 40° del Gruppo
PER NON DIMENTICARE
La “Marcia nella neve” in Alta Carnia
Programma della Marcia nella neve
17 gennaio 2015 – Paluzza
Tema delle meditazioni: “Al patire virtù”
a prossima “Marcia nella neve”, che ogni anno si svolge in Alta
Carnia, si terrà il 17 gennaio 2015.
Il tema sarà “Il patire” e va sottolineato che ogni anno viene proposto
un argomento diverso per la meditazione, sempre nella continuità ed
anche quello del 2015 seguirà questo importante principio.
La marcia si svolgerà nel silenzio, si patirà la fatica e il freddo: il
tema delle meditazioni di quest’anno è proprio incentrato su “il patire”. La piccola sofferenza della Marcia, tra ricordo e memoria, verrà
vissuta nel silenzio e questo permetterà ad ognuno di celebrare, nel
suo intimo, il ricordo di coloro che lo hanno preceduto.
La Marcia è una celebrazione unica che pone i “partecipanti” a rivivere, a cercare di rivivere, in quanto doverosa memoria, gli anni
tragici della guerra degli Alpini. Il 17 gennaio è la data che ci riporta
all’inizio del 1943 quando agli uomini del Corpo d’Armata Alpino
verrà impartito l’ordine di lasciare le posizioni sul Don: iniziava la
Ritirata dal Fronte russo.
Il 17 gennaio di oggi diverrà il giorno per ricordare, riunire in
una unica doverosa unione le tappe dolorose vissute da tutti gli
Alpini.
La celebrazione avrà inizio alle ore 18 presso la ex Caserma “Plozner Mentil” di Paluzza e, poi, via, ci si snoderà, camminando per
strade, sentieri e mulattiere fino a raggiungere, alle ore 20 circa, il
Tempio Ossario di Timau, dove sono raccolte le spoglie di migliaia
di caduti e verrà celebrata la S. Messa.
Sono predisposte cinque soste dove verranno letti brani per meditare
e su questi ognuno farà suo il ricordo degli alpini delle divisioni
Cuneense, Tridentina e Julia ed anche di tutti coloro che, negli anni
successivi, sono “andati avanti”.
Va sottolineato ancora che gli alpini partecipanti alla cerimonia, patiranno la fatica della marcia, il freddo della notte, marceranno accompagnati dal suono delle campane delle Chiese della valle, faranno
emergere e rinnoveranno la loro spiritualità alpina.
Nel Tempio Ossario di Timau, che ospita le spoglie di migliaia di
Alpini, verrà celebrata la S.Messa e si mediterà su quanto ognuno ha
saputo cogliere durante la Marcia.
All’inizio a tutti i convenuti verrà distribuito un libretto per seguire
le letture e poter meditare sul nostro essere Alpini oggi.
ore 17.30 - Incontro presso la Caserma “Plozner Mentil” a Paluzza
ore 18.00 - Breve lettura introduttiva e inizio de “La marcia nella neve”
ore 18.30 - Prima stazione - Cappella Monumento ai Caduti
(dove è custodita la “Icona del Cristo” portata dalla Russia)
Lettura e meditazione.
ore 19.00 - Seconda stazione - Chiesa di S. Daniele.
Lettura e meditazione
ore 19.30 - Terza stazione - Cappella di Cleulis.
Lettura e meditazione
ore 20.30 - Quarta stazione/arrivo - Tempio Ossario Timau
Lettura e meditazione – S. Messa
La Marcia viene percorsa dalle ultime ore di luce fino alla notte, in
silenzio, meditando sulle parole che verranno lette ad ogni sosta.
Questa si snoda su un percorso di 10/12 chilometri (a seconda delle
varianti richieste dalle condizioni atmosferiche).
Il “passo” viene tenuto da un “ufficiale di testa” lento e ritmato, in
modo che nessuno “tiri l’ala”.
È preferibile dotarsi di scarponi e di indumenti pesanti (chi scrive indosserà un vecchio cappotto per cercare di “patire” un po’ più di freddo, ma all’occorrenza ponendosi sulle spalle una vecchia e sdrucita
coperta militare, rientrata con un Alpino di una “tradotta ospedale”)
Nota fuori dal programma:
(1) Durante la “Marcia” è garantita l’assistenza con la presenza di un
medico e di alcuni mezzi di soccorso.
(2) Il servizio di sicurezza è garantito dagli uomini della Stazione
Carabinieri di Paluzza.
(3) Al termine della “Marcia” a Timau gli Alpini del Gruppo preparano per gli “Alpini ospiti” una semplice, ma ottima minestra calda
(di solito nell’usanza friulana la “minestra d’orzo”).
Per chi intendesse trattenersi la sera e passare la notte a Paluzza, il
Gruppo Alpini mette a disposizione le brande e le camere nella Caserma “Plozner Mentil” (da loro restaurata). Preavvertire.
Naturalmente per chi volesse sostare la notte e non avesse più
vent’anni… niente paura, ci sono alberghi convenzionati.
Ricordarsi che il saluto friulano è: “MANDI” (che, ricordiamo, tradotto liberamente, significa: Sono qui per aiutarti!)
Per informazioni Gaetano Agnini: [email protected]
L
VITA NEI GRUPPI
Novembre 2014
Calendario attività
nazionali e sezionali
Dicembre
1 lun.: Milano sede - Consiglio sezionale
6 sab.: Cesano M. 3P ore 18,00 - S. Messa Unità PC
9 mar.: Milano sede - Capi Gruppo e Consiglieri
10 mer.: Milano sede - Scambio di auguri
14 dom.: Milano Duomo - S. Messa “per non dimenticare”
21 dom.: Uscita SIA al Rifugio Piazza
Gennaio
12 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale
19 lun.: Sedi decentrate - Riunioni Capigruppo
24 sab.: Brescia - 72° di Nikolajewka
Febbraio
2 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale
2-6: San Candido - Ca STA
9 lun.: Sede - Riunione Capigruppo
15 dom.: Asiago - Campionato ANA sci di fondo
22 dom.: Isola del Gran Sasso – Commemoraz. Seleny Jar
Marzo
1 dom.: Milano - Assemblea sezionale
8 dom.: Schilpario - Campionati ANA sci alpino
9 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale
16 lun.: Sedi decentrate - Riunioni Capigruppo
22 dom.: Pian del Frais di Chiomonte - Campionato ANA
sci slalom
28 sab.: Milano - S. Messa UNIRR in Sant’ Ambrogio
Aprile
13 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale
20 lun.: Sede - Riunione Capigruppo
Maggio
2 sab.: Torino - Beatificazione Fratel Luigi Bordino
4 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale
11 lun.: Sedi decentrate - Riunioni Capigruppo
15-16-17: L’Aquila - 88a Adunata nazionale
29-30-31: Lainate - 40° di fondazione del Gruppo
30-31: Milano - Festa sezionale di primavera
31 dom.: Milano - Assemblea nazionale dei delegati
Giugno
7 dom.: Ponte Selva - 50° Raduno sezionale
I
“Veci e Bocia” on-line - 6
DAI NOSTRI CORI
Progetto “AlbaNaja”
l Coro ANA Milano “Mario Bazzi” prenderà parte allo spettacolo
“AlbaNaja” di Augusto Bianchi che andrà in scena al Teatro Filodrammatici (in Via Filodrammatici 1 - Milano) dal 27 gennaio all’01
febbraio con una replica il 28 gennaio per le scuole.
Un diario di guerra alpina in Albania - da cui il nome - ha dato lo
spunto per lo spettacolo, come illustrato nel comunicato stampa sotto
riportato.
ALBANAJA
27 gennaio – 1 febbraio 2015
da un testo originale di Augusto Bianchi Rizzi
con Tommaso Amadio
mise en espace Bruno Fornasari
con la partecipazione del
Coro A.N.A. Milano “Mario Bazzi” Ass.ne Naz.le Alpini
diretto dal maestro Massimo Marchesotti
produzione Teatro Filodrammatici
“…ho un figlio che appena si regge ai primi passi. Per lui voglio
scrivere questo mio diario di guerra intessuto fedelmente sui pochi
appunti presi quasi ogni giorno nella Campagna italo-greca (28 ottobre 1940 - 22 aprile 1941), cui io partecipai in qualità di medico
di Compagnia alpina.”
La guerra d’Albania – AlbaNaja, come la chiamavano gli Alpini –
appare una guerra finita nel dimenticatoio e il romanzo di Augusto
Bianchi Rizzi nasce dalla necessità di colmare questa lacuna. Se da
una parte però il suo racconto è un’appassionata e appassionante cronistoria, di ampio respiro, della guerra in Albania, dall’altra è un profondo ed intimo viaggio alla scoperta delle proprie radici famigliari.
L’autore racconta, infatti, di Vittorio Bellei, suo padre, tenente medico del Battaglione Edolo del 5° Alpini.
Vittorio è autore del diario di guerra dal quale è stato tratto il romanzo. Questo spettacolo rappresenta un’occasione di approfondimento
storico ma soprattutto ideologico e morale, dedicato a tutti quei figli
che, in modo diverso, si sono fatti carico della memoria dei padri,
soppesandone con rispetto e amore errori e slanci.
Dalla Redazione
Riceviamo sempre più spesso in redazione delle foto che sono state riprese con il telefonino e
pertanto risultano di qualità troppo scadente per poter venire usate per la stampa, anche dopo
essere state rielaborate con Photoshop. Idem dicasi per foto troppo compresse: la larghezza di
base in pixel non sia inferiore a 1000.
Se volete vedere pubblicate le vostre foto, Vi invitiamo ad usare una macchina fotografica
digitale e spedire le foto come allegato a mail indirizzate a [email protected]
Grazie per la collaborazione!
C
LODI
I nostri loghi sull’ambulanza
hissà quante volte l’abbiamo vista passare e non ci abbiamo
fatto caso! Resta il fatto concreto che da dieci anni nella sezione di Lodi della Croce Rossa Italiana c’è un’ambulanza che riporta
su una fiancata i loghi dell’ANA e del nostro Gruppo.
Cos’abbiamo fatto per avere questo riconoscimento?
Dieci anni fa il nostro Gruppo donò alla CRI un kit pediatrico completo per ambulanza comprensivo di tavola spinale, estricatore e
zaino con materiale di primo soccorso, un kit molto importante in
caso di incidenti che vedono coinvolti i bambini. Fu possibile acquistarlo grazie ai contributi raccolti durante le castagnate a metà
anni 2000.
Dieci anni fa realizzammo questo bel risultato che oggi è giusto
ricordare, ma è anche giusto dire che sarebbe bello se il nostro
Gruppo tornasse a lavorare compatto a favore di un ente o un’as-
sociazione che necessita del nostro aiuto, così da dare ancora un
senso reale e concreto alle parole “generosità” e “alpinità” insite
nello spirito delle penne nere lodigiane.
Dario Bignami
Novembre 2014
VITA NEI GRUPPI
LODI
Trovato il luogo di sepoltura dell’Alpino
Riccardo Morzenti
“Veci e Bocia” on-line - 7
Gli Alpini volontari alla 4a edizione
della “Lodi Marathon”
D
opo ben 97 anni di ricerche gli archivi informatici restituiscono
il nome di un Alpino del territorio lodigiano Caduto durante la
Prima Guerra Mondiale. E così, dopo un lungo percorso fatto quasi
esclusivamente di risposte negative, “non sappiamo chi sia” e “non
sappiamo dov’è”, finalmente è stata fatta luce sul luogo della sepoltura del tenente del 4° Reggimento Alpini Riccardo Morzenti, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, nato a Sant’Angelo
Lodigiano il 15 giugno 1898 e caduto sul Monte Vodice durante la
battaglia dell’Isonzo il 18 maggio 1917, e al quale la sua città nativa
ha dedicato una via e la scuola elementare. Partendo da questa importante e positiva “scoperta”, venerdì 7 novembre presso la sede
dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci è stata indetta
una conferenza stampa per parlare di Riccardo Morzenti.
A porgere il saluto iniziale sono stati la signora Giovanna Domenica
Cordoni, presidentessa dell’ANCR, e il sindaco Domenico Crespi.
Alla presenza dei nipoti di Riccardo: Annamaria, Ottorina, Margherita (giunta da Vigevano) ed Ezio Morzenti, la signora Cordoni ha
illustrato a grandi linee come si è venuti a conoscenza del ritrovamento del luogo di sepoltura partendo dai fatti d’arme avvenuti sul
Monte Vodice in quel periodo, riportando il fatto che prima del suo
attuale luogo di sepoltura, era stato sepolto nel cimitero di Plava in
Slovenia. Ha poi ringraziato il suo collaboratore Marco Danelli per
le ricerche effettuate. L’alpino Riccardo Morzenti ora è sepolto nel
Sacrario di Oslavia,
ed è nelle intenzioni
della signora Cordoni - con il benestare dei nipoti - effettuare nella prossima primavera una
trasferta a Oslavia
per rendere omaggio a un illustre
cittadino
santangiolino caduto nella
Grande Guerra.
Foto ricordo a fine conferenza stampa
Dario Bignami
Al 50° del Gruppo di Cividate al Piano
P
er dirla con le parole del Presidente bergamasco Carlo Macalli
«È stata come una sezionale». Tanta, tantissima gente è stata vicina al Gruppo ANA di Cividate al Piano e ai suoi soci nei tre giorni
di festa organizzati per celebrare il 50° di fondazione del Gruppo
locale, il trentennale dell’inaugurazione del monumento “Agli Alpini” e il 10° raduno delle zone 23 e 28, a cui si sono aggiunti diversi
Gruppi da fuori Sezione.
Un grande impegno che si è poi tramutato in un grande successo:
dalla serata dello spettacolo teatrale “Il bianco all’orizzonte” a quella
preposta per ascoltare i cori sezionali fino a quella solenne di domenica 5 ottobre, con la grande sfilata per le vie cittadine, in questo
lungo fine settimana è stato tutto in incedere di grandi aspettative
che, come per magia alpina e incanto, si sono trasformate in piacevole realtà. Un anno di duro lavoro per la preparazione di questo
importante anniversario che Dario Frigeni e i suoi alpini hanno visto
premiato con una vastità di penne nere che hanno pacificamente invaso Cividate al Piano per portare gioia in questa piccola cittadina
della bassa bergamasca.
L’amicizia che mi lega a Dario Frigeni da qualche anno mi ha portato
a partecipare a questo anniversario; un accordo che avevamo già preso da diverso tempo e che avevamo ancora ribadito lo scorso luglio,
quando con soci del mio Gruppo e di Melzo andammo a cena da loro.
E così il 5 ottobre, in compagnia del socio Francesco Meazzi in qualità di alfiere del Gruppo di Lodi e di Francesco Giupponi, abbiamo
partecipato a questa festa rappresentando la Sezione di Milano che
come sempre è la benvenuta in terra orobica visto che ormai siamo
“di casa”. Una partecipazione la nostra che Carlo Macalli non smette
mai di apprezzare e che all’amico Dario Frigeni ed agli alpini del suo
Gruppo ha fatto notevolmente piacere.
Dario Bignami
Foto di gruppo dopo la corsa
utto è nato da un semplice manifesto in cui, tra le tante cose
riportate, una mi aveva colpito. Da lì è partito tutto: una delle
associazioni promotrice di questa quarta edizione della “Lodi Marathon” (che ha avuto il record di presenze con poco meno di un
migliaio di podisti) è il “Movimento per la Lotta contro la Fame
nel Mondo” che proprio quest’anno compie cinquant’anni e il cui
presidente è il nostro socio Antonio Colombi. Dopo alcuni colloqui
si è trovata la possibilità di collaborazione per la riuscita della corsa
podistica. Al tempo stesso si è pensato che questa collaborazione
poteva essere un buon punto di partenza per tenere alta l’immagine
delle due associazioni,
L’esperienza del nostro Gruppo Alpini servizio logistico dei punti di
ristoro per dodici anni consecutivi alle “Marce con gli Alpini” che si
tenevano a Cavenago d’Adda, è stata importante per farci assegnare
questo compito.
Così domenica 2 novembre una dozzina di Soci si sono divisi su tre
dei cinque punti-ristoro sul percorso, ricevendo i complimenti dei
podisti per la nostra capacità di gestire al meglio l’incarico. Alla fine
della gara alcuni di noi si sono poi spostati presso l’area interna del
BPL Center dove ci sono state le premiazioni. Antonio Colombi, sia
in qualità di presidente del MLFM sia di alpino, a fine gara si è detto
entusiasta di come è andata la competizione (il cui ricavato servirà
per la costruzione di un acquedotto ad Iringa in Tanzania) anche grazie al nostro impegno e ha promesso che per l’edizione del prossimo
anno verremo ancora coinvolti.
Dario Bignami
T
U
Inaugurato il monumento “Ai Caduti
di Nassiriya” a Borgo San Giovanni
na carneficina mai dimenticata. Alla vigilia
dell’undicesimo anniversario della strage di Nassiriya,
giovedì 30 ottobre il Comune di Borgo San Giovanni ha
inaugurato un monumento
dedicato alla memoria delle
diciannove vittime italiane
tra civili, carabinieri e militari facenti parte dell’operazione Antica Babilonia (e tra le vittime civili ci sono stati nove iracheni, ndr) del camion-bomba schiantatosi sulla Base “Maestrale” il
12 novembre 2003. Il monumento “Ai Caduti di Nassiriya”, situato
nell’omonima piazza, è stato inaugurato alla presenza di autorità civili e militari, delle associazioni d’arma tra cui noi Alpini del Gruppo
di Lodi, di due scolaresche e con l’accompagnamento della Fanfara
dei Carabinieri della Regione Lombardia. La cerimonia è stata molto
semplice, con la deposizione di due corone d’alloro: una al monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e una ai piedi di quello
dedicato ai Carabinieri.
Lo scoprimento del monumento e i discorsi di rito hanno concluso
la mattinata.
Dario Bignami
Novembre 2014
VITA NEI GRUPPI
PROTEZIONE CIVILE
L’esercitazione SIA
Da “Penna nera” del Gruppo di San Vittore Olona
omenica 5 ottobre la squadra si è recata in Val Codera per la sua
esercitazione mensile. Il ritrovo era fissato all’ingresso dell’abitato di Novate Mezzola proprio dove era ubicato…il posto di blocco
dei Carabinieri che certamente, vista la non bella giornata prevista,
si chiedevano chi avesse obbligato alla sveglia mattutina tutta ‘sta
gente. Ritrovatici comunque con gli altri già sul posto risalivamo
in auto e raggiungevamo il posteggio a monte del paese dove, zaini
in spalla, iniziava la salita verso l’abitato di Codera sul sentiero n.
1 lungo quella che è parte della prima tappa del famoso Sentiero
Roma che, partendo appunto da Novate Mezzola, raggiunge la Valtellina nei pressi di Chiesa Valmalenco attraverso cinque lunghe e
spettacolari tappe. Su quel sentiero, nel 1999, si è snodato anche il
percorso della staffetta ANA – CAI che ha idealmente unito le principali cime delle nostre montagne. La valle è percorsa dal torrente
Codera che sfocia nel lago di Mezzola e tra i monti che contornano la
valle ci sono il Pizzo badile e il Pizzo Cengalo, anche se purtroppo le
condizioni meteo non erano delle migliori e i panorami risultavano
alquanto “sfumati”. Altra caratteristica della valle che confina con la
val Bondasca e la Val Masino è quella di essere raggiungibile esclusivamente a piedi o in elicottero, non esistendo strade per altri mezzi
di trasporto e stupisce, arrivati nel paese, trovare una vita ed animazione anche da parte di persone che con quasi novanta primavere
sulle spalle decidono comunque di passare l’intero periodo estivo
lassù utilizzando camminamenti da secoli sfruttati per l’accesso ai
paesi e agli insediamenti necessari all’allevamento del bestiame e
ai rifugi. La valle fa parte di un territorio che è sempre stato abitato,
infatti nel 1933 la popolazione residente in modo stabile si aggirava
sulle 500 persone e lo stesso abitato di Codera ne contava oltre 250.
Purtroppo nel dopoguerra, forse a causa della mancanza di un adeguato collegamento con il fondovalle si assistette ad un’accelerazione del fenomeno dello spopolamento ed ora il “capoluogo” annovera
non più di 5 abitanti stabili, per contro si contano oltre 300 capi di
capre allevate allo stato semibrado. Un’altra caratteristica del posto
è quella di essere punto di riferimento per diversi gruppi scout che
hanno eletto la valle a naturale luogo per campi addestrativi probabilmente a causa proprio della sua inacessibilità. Dopo un paio d’ore,
D
RIFLESSIONI
Il ritorno della “naja”
Da “L’eco della montagna” del Gruppo di Paderno Dugnano
n questo ultimo periodo su molti social network, tra cui sulla nostra pagina Facebook, mi sono accorto che sono in aumento dibattiti, richieste di discussione, sondaggi e addirittura proposte di
“referendum”, sul tema del servizio militare, in particolare se fosse
stato meglio il periodo prima o adesso nel periodo post-abolizione.
In alcuni casi sono singole persone a condividere articoli, notizie
di vari settimanali o quotidiani nazionali sul ripristino del servizio
militare, proponendo le proprie considerazioni e riflessioni. Questo
rinnovato interesse per la naja mi ha fatto riflettere molto poiché,
nella maggior parte dei casi, questi messaggi non vengono “postati”
da gruppi o da utenti riconducibili direttamente agli Alpini o ad appartenenti alle Forze Armate, ma al contrario a cittadini, sociologi e
giornalisti.
È indubbio che la decisione presa dieci anni fa, cioè quella di sospendere il servizio militare (va ricordato che il servizio militare non è
stato abolito ma solo sospeso, e questo dettaglio rappresenta lo spiraglio, la speranza, che possa quanto prima essere ripristinato) abbia
generato un lento declino dei valori civici nei confronti della Patria
e della collettività. Noi Alpini, sia a livello nazionale come ANA che
come singoli gruppi, ci siamo sempre battuti contro questa scellerata
decisione, una scelta così poco lungimirante. Dal mio punto di vista
è stata tolta a quasi una generazione la possibilità di
vivere e condividere insieme ad altri ragazzi uno dei periodi più importanti e formativi della vita.
Le esperienze vissute e apprese in quel contesto, seppur circoscritte,
I
“Veci e Bocia” on-line - 8
raggiunta Codera, abbiamo fatto una piccola sosta presso il posto di
ristoro e quindi siamo ripartiti diretti sull’altro versante della valle in
direzione della Val dei Ratti lungo il sentiero del Tracciolino. Quello
del Tracciolino è un sentiero anomalo, particolare , tracciato lungo un
percorso che corre in quota lungo l’intero versante della montagna,
seguendone le anse e le vallate su quello che negli anni ‘30 era un
percorso realizzato per trasportare su rotaia, tramite carrellini, uomini
e materiale dalla teleferica della Valle dei Ratti alla diga di Val Codera in costruzione in quegli anni. Ora quel tracciato è utilizzato dagli
escursionisti e dagli amanti della mountain bike che godono di un panorama mozzafiato, sempre sospesi su impressionanti strapiombi ed
ultimamente interessato da lavori (a nostro parere dubbio gusto) destinati al consolidamento del sentiero e delle protezioni sul lato della
valle anche se quelle già esistenti realizzate con le vecchie traversine
delle rotaie dei carrelli usati un tempo servivano egregiamente allo
scopo dando idea di stabilità. Prima del bivio che ci avrebbe riportati
a valle abbiamo fatto una deviazione verso la Valle dei Ratti percorrendo lunghe gallerie scavate nella montagna un secolo fa a colpi di
dinamite e picconi e dove, per decenni, si sono guadagnati il pane
decine di valligiani. Di seguito una lunga e “spacca gambe” discesa
ci riportava al posteggio dove, dopo i saluti, riprendevamo la strada
di casa con l’appuntamento all’uscita di novembre con destinazione
il Monte Magnodeno.
Franco Maggioni
hanno permesso a me e a migliaia e migliaia di giovani italiani di
crescere e diventare uomini, superando situazioni condivise insieme
che difficilmente, nella vita “civile”, possono avere le stesse intensità
e generare, anche dopo tanto tempo, le stesse emozioni e sentimenti.
Seppur odiato, in alcuni casi maledetto, il servizio militare ha rappresentato quello spartiacque generazionale che serviva per passare
dall’età della giovinezza all’età più matura: si partiva da ragazzo e
si tornava da giovane uomo, avendo assunto responsabilità che per
quell’età difficilmente avresti potuto avere in altri ambiti civili, lavorativi o studenteschi, apprendevi quel senso di appartenenza nei
confronti del reparto, della Bandiera e dello Stato. Apprendevi che
esisteva il dovere prima del diritto, apprendevi che esisteva il rispetto nei confronti del tuo superiore, apprendevi che la fraternità e lo
spirito di corpo non erano solo dei paroloni vuoti, ma al contrario
erano un modo di essere e un modo di vivere. Tutte queste esperienze e questi valori condivisi in quel periodo ci hanno dato molto
e ci stanno accompagnando per il resto della nostra vita, valori che
vengono trasferiti agli altri anche nella vita quotidiana. Sono dell’idea che questo ritrovato interesse e queste continue manifestazioni
nei confronti del servizio militare stiano facendo riflettere i nostri
governanti, o almeno lo spero. Voglio davvero sperare che al più presto possa essere ripristinato il servizio di leva, magari diminuendo il
periodo della ferma a 6 mesi, concentrando in questo periodo le varie
attività che prima erano diluite in 12/16 mesi, e magari estendendo il
servizio militare con un periodo di 4/6 mesi nella Protezione Civile o
nella C.R.I., formando le nuove generazioni di ragazze e ragazzi con
un’esperienza di servizio militare e di servizio civile, che sicuramente non potrà che essere utile e formativa per il loro percorso di vita e
per l’intero paese.
Davide Beraldo
Novembre 2014
PER NON DIMENTICARE
Gianluca Marchesi sul
Centenario della 1a Guerra Mondiale
Ecco il testo del bell’intervento che Gianluca Marchesi ha tenuto il 21 ottobre 2014 al
Consiglio Regionale della Lombardia per la commemorazione del centenario della Prima
Guerra Mondiale.
a prima guerra mondiale è uno snodo
fondamentale nella vita di milioni di
uomini e si presentò alla loro attenzione con
tutta la sua terribile forza distruttiva.
Ma certo è che anche i più tragici e grandiosi eventi tendono a perdersi nella memoria.
I lutti si dimenticano, l’erba ricresce sulle
trincee e sulle tombe, ciò che resta, però, è
l’esperienza umana del dolore e del dovere,
la profonda capacità di dare e resistere, una
lezione sommessa ed altissima di piccoli uomini sconosciuti, più veri e più Grandi dei
Grandi.
La nostra rappresentanza al Consiglio
Cosi come anche l’esperienza umana del doRegionale della Lombardia
lore del dovere, tuttavia, non per andar perlo,
zii,
sorelle,
morose, mogli e che la loro
duta ha bisogno che nella coscienza collettiva
della nostra società vi sia la consapevolezza perdita non è la morte di Ettore.. Non è un
che i fatti che caratterizzano quel periodo fu- mondo mitologico dove la nostra contemrono reali e passarono sula pelle di centinaia poraneità rischia di relegare quelle vicende
di migliaia di ragazzi, di uomini e di donne. “lontane”.
Signori consiglieri, il mondo che ci si presen- È una tragedia. Ma una vera tragedia!
ta oggi è incredibilmente lontano dal modo Per prima cosa, dunque, dobbiamo restituidi vivere che c’era allora. La Grande Guerra re, nel ricordo, umanità personaggi di allora.
è stata sopportata dai giovani di allora per- Dobbiamo dare un senso a quel sacrificio …
ché erano abituati ad una vita quotidiana di che non può essere solo la conquista di Trensacrificio. Per loro la vita era dura. Un mon- to e Trieste … oppure “Gorizia tu sei maledo assolutamente incomprensibile per le ge- detta …” non può essere solo quello!
nerazioni attuali, cresciute in un periodo di Dobbiamo far capire che l’unico modo di
pace e di benessere. Anche questo, dunque, dare un senso a quell’immane sacrificio conquel poco che i nostri ragazzi studiano sui li- siste nel comprendere, perpetuare ed attuare
bri di storia sembra loro una leggenda epica il sogno, le disperate aspettative di quei ragazzi che andarono al fronte quanto meno
che non una tragica realtà.
Se noi volgiamo che il ricordo della Grande con la speranza di fare dell’Italia un posto
Guerra possa avere un effetto pedagogico, migliore, dove crescere i loro figli.
con un ritorno per la collettività, se noi vo- Per fare questo bisogna che si comprenda
gliamo che la storia insegni davvero, dobbia- che quella guerra è stata combattuta da ramo tutti insieme operare affinché le nuove gazzi che avevano l’età di molti dei nostri
generazioni capiscano che quelli erano esseri figli. Bisogna comprendere che quei ragazzi
umani.. veri. che erano padre, madre, fratel- di allora si sono assunti la responsabilità di
“L
Un libro sulla battaglia di Nikolajewka
N
ikolajewka: cosa fece realmente il generale Reverberi? La battaglia fu vinta dagli alpini grazie all’avanzata disperata della
colonna degli sbandati o all’audace attacco
del Battaglione Edolo?
Quale ruolo ebbero i Tedeschi?
A queste e ad altre domande cerca di rispondere il libro “EROI A NIKOLAJEWKA.
Con Giulio Bedeschi, Nelson Cenci, Mario
Rigoni Stern e altri alpini nella battaglia per
la vita” pubblicato, in piccola tiratura, a cura
del Gruppo Alpini di Borgosatollo (Brescia)
in occasione del proprio 80° anniversario
della fondazione.
Il libro è composto di tre parti:
- La prima è dedicata al CSIR, operante
nell’inverno 1941- 42.
- La seconda all’ARMIR, operante nell’estate e autunno 1942 e nell’inverno 1942 - 43.
- La terza al combattimento di Arnautowo e
alla battaglia di Nikolajewka grazie ai quali
parte del Corpo d’Armata Alpino, coinvolto
nella ritirata, riuscì a rompere l’accerchiamento dell’Armata Rossa, a salvarsi e a tornare in Italia.
Il libro ricostruisce la famosa battaglia sulla
base della documentazione storica italiana e
tedesca esistente e di una scelta di testimonianze orali e scritte dei protagonisti.
È corredato da un’ampia scelta di fotografie
originali dell’epoca, dalla riproduzione di
importanti documenti, ecc.
Firmato dall’alpino scrittore Alberto Redaelli, già autore di importanti opere dedicate alla
storia delle penne nere, il libro ha 176 pagine
(con 70 fotografie) e costa 18 euro.
è disponibile nelle librerie o può essere richiesto direttamente al Gruppo Alpini di
Borgosatollo (rivolgendosi al Capo Gruppo
Gianni Coccoli: tel. fax. 030 – 27.02.063 /
cell. 347 – 41.13.912)
“Veci e Bocia” on-line - 9
fare il soldato davvero e capire perché l’hanno fatto, perché hanno resistito in condizioni
tanto assurde.
E allora qual è il senso? Perché cum-memorare, ricordare insieme?
Perché al guerra va ricordata per l’orrore che
è, ne va ricordato il dolore. Perché oggi sono
oltre 70 anni che grazie a Dio non siamo in
guerra e malgrado ciò si comincia a ritenere
la guerra un opzione possibile. Nella società
attuale è scemato il ricordo del dolore, della sofferenza. Già nella mia generazione è
sbiadito, anche se comunque c’erano i nostri
nonni che la guerra l’avevano fatta e ce lo
ricordavano. E noi li abbiamo sentiti parlare,
noi li abbiamo visti … non riuscire a raccontare, i nostri veci!
Noi Alpini, grazie all’ insegnamento dei nostri veci, vorremmo riuscire a comunicare
che della guerra non se ne può parlare con
leggerezza. Così come il termine pace non
può essere usato con superficialità perché è
un valore importantissimo e sacro, un valore
assoluto che non può prescindere dalla libertà che a sua volta è un dono preziosissimo
che deve essere curato e monitorato costantemente perché non è affatto scontato.
Da questo centenario, insomma, ci aspettiamo una riscoperta di quella esperienza umana di dolore e di sacrificio, in un ottica di
riconoscenza e di nuova consapevolezza di
cittadinanza, che serva a questa nostra magnifica comunità per una rapida ed efficace
ripartenza.
Noi Alpini, come del resto voi tutti, amiamo la nostra Italia senza se e senza ma e la
vogliamo bella, efficiente, giusta e possibilmente rispettata. È necessario e ci aspettiamo
che la politica dia un segnale forte in questo senso ma è necessario, soprattutto, che
si operi affinché gli italiani ci credano e arricchiti dalla riscoperta di quella esperienza
umana agiscano concretamente per il bene
comune. Come gli ALPINI!”
Gianluca Marchesi
Novembre 2014
PER NON DIMENTICARE
Sui luoghi della Grande Guerra
Spett.le Redazione,
siamo due Alpini del Gruppo di Rho che a fine settembre hanno voluto ricordare gli Alpini caduti nella Grande Guerra, andando a visitare alcuni luoghi delle Dolomiti, teatro degli eventi, in occasione
del Centenario dell’inizio del conflitto, anche se per l’Italia è iniziato nel 1915.
Claudio Colombo e Mario Sada
Q
uando si parla del rifugio Contrin, del Lagazuoi, del Sass de
Stria non si dice niente di nuovo agli Alpini che queste località conoscono benissimo. Allora perché nominarle? Solo per farvi
partecipi dei pensieri che ci hanno accompagnato nei quattro giorni
passati tra quelle montagne che conservano il ricordo di un conflitto
in cui migliaia di giovani sono stati vittime di quell’“inutile strage”
che fu la Prima Guerra Mondiale e di cui andiamo a ricordarne il
Centenario dell’inizio.
E quanto sia assurda una guerra te lo dicono per prime quelle stesse
montagne, te lo dice la Parete Sud della Marmolada, che sovrasta il
Passo Ombretta, te lo urla la bellezza infinita di una vallata coperta
di nuvole candide da cui emergono le vette dei Monti Pelmo, Civetta
e Schiara.
E questo urlo è anche quello del silenzio che, se non fosse per un’aria
che già anticipa i rigori dell’inverno imminente, sarebbe assoluto,
arrivando a farti male alle orecchie.
Allora, mentre sei lì sul Passo Ombretta e ti guardi intorno soffermandoti sulle caverne accostate alla parete di roccia che si leva a
trafiggere un cielo terso, non puoi evitare una preghiera rivolta a
quella croce di filo spinato, a quel Dio che a volte sembra abbandonare gli uomini.
Ti chiedi come si possa fare una guerra tra quelle montagne di infinita e struggente bellezza, come si possa sfregiarle con trincee e
caverne, o anche farle saltare per aria con l’esplosivo.
Domande che si fanno ancor più pressanti quando ci trasferiamo sul
Lagazuoi, mentre ci incamminiamo verso la Tofana di Rozes, con a
sinistra la Val Travenazes per raggiungere il Castelletto e la Galleria
del Cannone.
“Veci e Bocia” on-line - 10
Con più procediamo lungo il sentiero, con più aumentano le tracce delle ferite che quella guerra ha lasciato nella montagna: trincee,
camminamenti, appostamenti di vedetta e quei due enormi massi che
i nostri Alpini chiamavano il Sasso Triangolare e il Sasso Cubico da
cui partivano le raffiche dei cecchini austriaci.
C’era anche un sasso che veniva chiamato “Sasso Misterioso” perché non si capiva da dove venissero alcuni colpi.
Nemmeno noi siamo riusciamo a individuarlo.
La bellezza di quelle cime fa da contrasto ai nostri ricordi quando, qualche anno fa, percorremmo lo stesso sentiero ma in condizioni atmosferiche proibitive, con una nebbia fitta ed un nevischio
ghiacciato che ti scalfiva la faccia. In quella tempesta non fu difficile
immaginare una pattuglia di Alpini nelle ombre di camosci che ci
attraversarono, improvvisi, il sentiero.
Oggi l’ultimo sole d’autunno cerca di scacciare il primo freddo e anche le marmotte si soffermano quasi indifferenti al nostro passaggio.
Forse hanno capito che i passi non sono quelli di scarponi chiodati.
A pomeriggio ormai avanzato arriviamo al Castelletto e nella Galleria del Cannone. La desolazione della pietraia che ne segna la base si
accompagna all’orbita cieca dell’ingresso e delle feritoie che guardano a valle.
All’interno un anonimo, inoffensivo cannone, di cui fai fatica a pensare alla sua funzione di morte e le latrine allineate sul precipizio,
involontarie e atroci caricature di vite segnate dalla guerra.
Sul fondo, a stagliare la sua silhouette in un cielo che va verso l’imbrunire, un altare con la sua croce, una croce a cui si rivolsero in
molti, troppi, prima di un combattimento, prima di morire.
Si sta facendo tardi, è ora di tornare al rifugio.
Domani scenderemo a Passo Falzarego per la Galleria di mina del
Lagazuoi passando per la Cengia Martini, a concludere questo pellegrinaggio - espressione quanto mai vera - dopo aver fatto memoria di
chi ci ha indicato, nella sofferenza e nella morte, che la guerra, come
dirà pochi anni dopo Don Gnocchi accanto agli Alpini in un altro
conflitto mondiale, “…nasce da un disordine morale, molto prima
che da uno squilibrio economico, o da una perturbazione dell’ordine
politico. La guerra nasce dalla colpa.”
Claudio Colombo e Mario Sada
Novembre 2014
INVITO A COSTALOVARA
“Veci e Bocia” on-line - 11
Come raggiungerci
Uscita Autostrada A22 Bolzano Nord. Girare a destra verso Renon
(seguire la segnaletica marrone). Dopo circa 400 metri entrare nella
rotonda e prendere la seconda uscita per Renon. Proseguire per 1,9
km, poi girare a destra seguendo indicazione Renon per circa 12 km.
270 metri dopo il 13° tornante girare a sinistra seguendo l’indicazione Costalovara-Soprabolzano (cartello azzurro). Dopo il lago di Costalovara girare a sinistra e seguire l’indicazione Soggiorno Alpino
(circa 200 metri). Il percorso dall’uscita dell’autostrada al Soggiorno
Alpino è di circa 20 km. Buon viaggio!
Per informazioni e prenotazioni:
segreteria: Ufficio Costalovara - Via S.Quirino, 50/A – 39100 Bolzano
telefono e fax: 0471 285771
e-mail: [email protected] - web: www.anacostalovara.it