Novembre 2014, versione on-line 11 pagine
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EDIZIONE ON-LINE Novembre 2014 Direzione: Via V. Monti, 36 - 20123 Milano -Tel. 02 48519720 - Faxon-line 02 48025928 “Veci e Bocia” -1 http://www.milano.ana.it - E-mail: [email protected] PERIODICO DELLA SEZIONE DI MILANO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI Complemento dell’edizione su carta Anno 62 - Numero 4 - Novembre 2014 Questa versione del notiziario della Sezione integra i contenuti di quella stampata, che rimane sempre e comunque quella ufficiale Un 4 novembre per riflettere e ripartire! Dal Sacrificio di allora alla ricostruzione fisica e morale di oggi e di domani In occasione del 4 novembre Cesare Lavizzari ci invita a riflettere sul documento che illustra le linee guida dell’ANA per la ricorrenza del centenario della Grande Guerra. S ulle vicende storiche che hanno caratterizzato la nostra Patria nel corso della Prima Guerra Mondiale, sono state dette innumerevoli cose, migliaia di libri sono stati scritti - storie generali e particolari, militari e diplomatiche, politiche ed economiche – ed altri verranno pubblicati in occasione di questo centenario. Naturalmente l’occasione di questa celebrazione darà modo a tutti di esprimersi secondo le loro personali sensibilità. La nostra Associazione non si troverà certo impreparata ad un simile evento. È dal 1919 che gli Alpini ricordano i Caduti della Grande Guerra. Lo hanno fatto formando questo sodalizio e, sapendo che gli statuti possono essere facilmente modificati, hanno inciso nel marmo della colonna mozza in Ortigara la regola immodificabile, l’essenza stessa della Associazione, che è racchiusa nel motto: “Per non dimenticare”. Quello che interessa alla nostra Associazione, però, non è tanto un’idea di commemorazione statica e storicistica – che altri ben più qualificati potranno fare – quanto piuttosto il ricordo dinamico e vivo dell’uomo semplice e della sua tenacia, del suo infinito coraggio e senso del dovere che riesca a suscitare negli uomini d’oggi quei sentimenti di compassione e di ammirazione che impongono di misurare le proprie azioni quotidiane con tanto valore. Anche i più tragici e grandiosi eventi si perdono nella memoria: i lutti si dimenticano, l’erba ricresce sulle trincee e sulle tombe; imperi sono crollati e altri cambiamenti si verificheranno. Ciò che resta, però, è l’esperienza umana del dolore e del dovere, la profonda capacità di dare e di resistere, una lezione sommessa ed altissima di piccoli uomini sconosciuti, più veri e più grandi dei Grandi. Anche l’esperienza umana del dolore del dovere, tuttavia, per non andar perduta ha bisogno che nella coscienza collettiva della società vi sia la consapevolezza che i fatti che caratterizzarono quel periodo furono reali e passarono sulla pelle di centinaia di migliaia di ragazzi, di uomini e di donne. Col tempo, infatti, si corre il rischio che la prima guerra mondiale sia vissuta, specie dalle giovani generazioni che non hanno avuto testimonianze dirette, come un evento lontano e quasi leggendario. Una sorta di gigantesco romanzo popolato di soggetti immaginari. Quelli che vivono e muoiono senza dolore e senza particolari conseguenze. Ed allora occorrerà, per prima cosa, fare in modo che i nomi incisi sui monumenti ai caduti presenti nelle nostre città e nei nostri paesi, tornino ad essere abbinati ad un essere umano fatto di carne, di sangue e di ossa. Ad un essere umano che aveva i suoi affetti familiari, le sue amicizie, le sue attività come chiunque di noi. Occorre, cioè, restituire la dignità di uomo a quello che oggi altro non è che un semplice nome inciso sulla lapide. Il secondo passaggio dovrà fare giustizia di quella semplificazione mistificatoria che nel tempo si è stratificata e che ha dipinto il soldato italiano come imbelle, vigliacco e sempre alla ricerca di una scorciatoia. Il capolavoro di Monicelli “La Grande guerra” è un esempio abbastanza evidente di questa incredibile semplificazione. Occorre, pertanto, restituire a quegli uomini anche la dignità di soldati e quella di semplici eroi. Già perché i soldati italiani furono eroi sulle pietraie del Carso, sulle nevi dell’Adamello. Furono eroi in Ortigara, in Pasubio e sul Grappa. Ovunque! Una volta restituita a questi semplici eroi la dignità di uomo e di soldato sarà necessario capire cosa abbia spinto questi ragazzi ad affrontare i disagi, i pericoli e gli orrori di quella che è stata giustamente definita l’Inutile Strage. Qualcuno, con analisi semplicistica, potrebbe arrivare a dire che i soldati sono stati mandati al fronte sotto l’ordine imperativo del Re e con i fucili dei carabinieri ben piantati nella schiena ma ad una analisi meno semplicistica verrebbe da chiedersi quanti dovevano essere i carabinieri per spingere al fronte qualche milione di uomini armati fino ai denti. Forse qualcuno fu davvero spinto dai fucili delle guardie ma altri, la stragrande maggioranza, andarono al fronte e si comportarono da soldati solo ed esclusivamente per rispondere a un semplice ed elementare dovere del cittadino. E andarono con l’intima convinzione di contribuire, in un modo o nell’altro, a fare dell’Italia un posto migliore dove vivere e crescere i loro figli. E allora il ricordo non potrà che avere come obiettivo quello di accendere nei cuori, soprattutto dei giovani, una sorta di ardore civile che li spinga a operare per dare un senso a quell’immane sacrificio attraverso il raggiungimento dell’obiettivo che quei (di C. Lavizzari - segue a pag.2) INDICE Pag. 1 Un 4 novembre per riflettere Pag. 2 70° dei “Piccoli Martiri” di Gorla Pag. 3 5° raduno Fanfare alpine Raduno 1° Raggruppamento Pag. 4 Sintesi dei verbali del CDS Riunioni Raggruppamento- sett.’14 Pag. 5 Calendario attività dei Gruppi La Marcia nella neve in Alta Carnia Pag. 6 Attività nazionali e sezionali Progetto “AlbaNaja” Dalla Redazione LODI - I nostri loghi sull’ambulanza Pag. 7 LODI - Trovata la tomba dell’alpino Riccardo Morzenti Al 50° del Gruppo di Cividate al Piano Gli Alpini per la “Lodi Marathon” Monumento ai Caduti di Nassirija Pag. 8 P.C. - Esercitazione SIA RIFLESSIONI - Il ritorno della “naja” Pag. 9 G. Marchesi sul Centenario 1a Guerra Un libro su Nikolajewka Pag. 10 Sui luoghi della Grande Guerra Pag. 11 Invito a Costalovara Novembre 2014 VITA SEZIONALE Un 4 novembre per riflettere e ripartire! - segue da pag.1 ragazzi cent’anni fa si prefiggevano: fare dell’Italia il posto migliore dove crescere i loro figli. Ecco perché gli Alpini hanno col tempo aggiornato quel motto iniziale del “Per non dimenticare” con quello attuale del “Ricordiamo i Caduti aiutando i Vivi”. L’idea di un ricordo dinamico e vivo che serva in un modo o nell’altro a educare i giovani al sentimento nazionale deve essere applicato anche ai sentieri della memoria e ai Sacrari, ultime vere cattedrali dedicate ai migliori valori della Patria. Occorrerà portare i ragazzi a camminare sugli stessi sentieri che i nostri soldati hanno percorso un secolo fa in modo che possano meglio comprendere il sacrificio della guerra e della vita da trincea. I ragazzi più grandi potranno essere portati in veri e propri campi finalizzati alla manutenzione dei sentieri e delle trincee. Anche questo sarà un modo di avvicinarli a quello che accadde ed ai protagonisti incolpevoli di quella tragedia. Occorrerà poi rendere fruibili i Sacrari, veri e propri luoghi di meditazione. Devono essere tenuti vivi. Deve sentirsi la presenza del valore e non sembrare musei stantii di un Italia che non c’è più. Devono anch’essi ispirare i giovani ad alti pensieri ma perché ciò possa avvenire sarà necessario che siano puliti e sistemati ma soprattutto che siano resi fruibili in ogni periodo dell’’anno ed in ogni giorno della settimana con particolare riferimento al week end. Per questo la nostra Associazione ha dato la propria disponibilità a partecipare alla manutenzione ed all’apertura al pubblico di queste cattedrali civili. I nostri alpini sapranno dare anche quel calore che contribuirà a far sentire vivi questi luoghi. Le celebrazioni per il centenario della grande guerra, dunque, dovranno servire per ricostruire ciò che dal secondo dopoguerra in avanti è stato scientificamente distrutto: il concetto di Patria e di identità nazionale. All’inizio del terzo millennio la società ha cominciato a constatare che uno dei maggiori problemi era costituito proprio dalla mancanza del sentimento nazionale e dell’amor di Patria. E la parola Patria è tornata, piano piano, ad assumere il ruolo delle cose perdute ma che si vogliono ritrovare. Sul Corriere del 28 febbraio del 2001, ad esempio, in un articolo dedicato alla scuola che non insegna “l’Italia” agli studenti, si leggeva: ”L’idea di Patria, nella sua accezione mite e umana è inestricabilmente legata al sentimento dei luoghi, alle immagini e alle atmosfere che producono...”. E, giudicando sbagliate le scelte delle gite all’estero degli studenti, piuttosto che in Italia, si sosteneva che fosse trascurato un altro importante capitolo della formazione giovanile quello rivolto al sentimento dell’identità nazionale. L’importanza di questo sentimento, l’attaccamento alla Patria, alla bandiera, alla pro- Commemorato il 70° anniversario dei “Piccoli Martiri” di Gorla S In attesa della S.Messa al monumento ai “Piccoli Martiri” ettant’anni anni fa, il mattino del 20 ottobre 1944, squadriglie di bombardieri americani sorvolarono la tersa Milano per colpire alcuni obiettivi industriali in città e nella limitrofa Sesto San Giovanni; il responsabile dell’ultima squadriglia, avendo constatato un errore di rotta e avendo le bombe innescate, decise di sbarazzarsene facendole sganciare sui sottostanti quartieri di Precotto e Gorla. Le bombe colpirono anche le rispettive scuole elementari; mentre la soletta del pianterreno della scuola di Precotto resistette “Veci e Bocia” on-line - 2 pria storia e tradizioni, costituisce l’elemento distintivo e fondante di una Nazione. *** Nell’ambito di queste linee guida si muoverà l’Associazione Nazionale Alpini per celebrare questo centenario con la speranza che questo evento possa davvero costituire un punto di ripartenza soprattutto morale di questo che, senza falsa modestia, è il più bel paese del mondo. Naturalmente gli Alpini si augurano, in questo esaltante percorso, di essere affiancati dalle Istituzioni e da chiunque abbia a cuore i destini di questa Nazione. Solo riaccendendo nel cuore dei giovani l’Amore per la Patria, il rispetto per chi per essa ha dato la vita, solo riscoprendo i grandi valori di fratellanza e solidarietà che da quella tragica esperienza sono sopravvissuti, solo così si potrà sperare di risollevare la testa. Cesare Lavizzari VIAGGIO DELLA MEMORIA IN ERITREA 24 FEBBRAIO - 7 MARZO 2015 Le iscrizioni per partecipare al “Viaggio della Memoria” in Eritrea organizzato dal Gruppo Alpini di Bresso devono pervenire entro il 29 gennaio 2015. Contattare l’alpino Giuseppe Parozzi Via Roma 33 – 20091 Bresso (MI) Tel. 338 4478 588 Per il programma, inviare e-mail a: [email protected] [email protected] momentaneamente al micidiale impatto, quella di Gorla si sfaldò uccidendo quanti avevano raggiunto il sottostante rifugio: 184 alunni, l’intero corpo docente e alcune mamme che erano accorse a scuola per riprendere i figlioli. Nel sedime gorlese ove era stata edificata la scuola elementare intitolata a “Francesco Crispi”, nel 1952 è stato installato un imponente monumento-ossario, opera dello scultore milanese Remo Brioschi: una bronzea statua raffigura una madre incappucciata che porta sulle braccia protese il figlio esanime. Sull’architrave spicca la scritta “Questa è la guerra”. Dietro al monumento si trova l’accesso all’ossario sotterraneo dove sono state tumulate le salme dei piccoli e dei loro maestri. Lunedì 20 ottobre, alle ore 10.30, sono state celebrate le solenni commemorazioni ufficiali con la S. Messa di suffragio concelebrata da mons. Carlo Faccendini, vicario episcopale, mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione “Don Carlo Gnocchi”, don Franco Amati, don Angelo Castagna, don Marco Ferrandi, prevosti parrocchiali, e padre Angelo. Sono poi intervenute le autorità civili cittadine: il sindaco Giuliano Pisapia, che ha pronunciato un discorso di circostanza e letto un messaggio del Presidente della Repubblica, Cristina Stancari, per la Provincia, e Maurizio Del Tenno, per Regione Lombardia. Oltre ai gonfaloni della Regione, della Provincia e della città di Milano, le bandiere e i labari di armi combattentistiche, era presente il Vessillo sezionale dell’ANA portato dal sottoscritto e alcuni gagliardetti tra cui quelli di Milano-Crescenzago portato da Adolfo Chiarot e di Milano-Centro portato da Daniele Gariboldi. Benedetto Liverta Novembre 2014 VITA SEZIONALE Il 5° Raduno nazionale delle Fanfare dei congedati delle Brigate Alpine Le cinque Fanfare riunite sul palco otte (e pomeriggio) di note e note di notte. Il tutto si potrebbe condensare in questa semplice frase palindroma, ma per comprendere che questo raduno nazionale non è quello che siamo abituati a vivere a metà maggio bisognava essere presenti. Il 20-21 settembre la città di Bergamo è tornata ad essere per due giorni la capitale degli Alpini ma in questa occasione il raduno nazionale che si è celebrato è stato quello dei musicanti, di tutti quegli alpini che negli anni d’oro della naja avevano prestato servizio come musicisti nelle fanfare delle cinque Brigate alpine imparando marce e cante collegate ad esse che solo fino al giorno prima di partire per il servizio di leva neanche si sapeva cosa fossero. Le note (non quelle musicali) raccontano di una città che in questo weekend è tornata ad assaporare il gusto di essere viva grazie all’allegria trasmessa dalle penne nere che hanno scelto la terra orobica per ascoltare della buona musica; nel pomeriggio del sabato, infatti, da cinque diverse piazze cittadine le cinque fanfare hanno intrattenuto la popolazione bergamasca raggiungendo in sfilata prima Piazzale Alpini e poi Piazza Vittorio Veneto, dove si è svolta la parte formale con l’alzabandiera e la deposizione di due corone d’alloro e concludendo con una breve esibizione da parte di ogni singola fanfara. Alla sera presso un teatro Donizetti da tutto esaurito, le “note di notte” - questa volta sì quelle musicali - con il gran concerto in programma: una spettacolare esibizione di tutte e cinque le fanfare all’inizio ed alla fine a strumenti uniti per suonare “Il canto degli italiani” e il “Trentatré”, mentre nel mezzo esibitesi singolarmente, ognuna con la sua scaletta, le sue peculiarità, le sue musiche trascinanti in vortici di emozioni. Ogni sonata uno scroscio d’applausi, tanto per far capire che quelle musiche imparate nei 365 giorni di servizio militare venti/trenta anni fa non sono mai andate in soffitta ma, al contrario, ogni qualvolta vengono eseguite vengono poi anche canticchiate perché le abbiamo imparate durante il servizio militare e ora le sentiamo in ogni manifestazione cui partecipiamo. Quasi tre ore in cui nessuno s’è annoiato ma è rimasto spettatore partecipe ed attento di un evento musicale che difficilmente rivedrà a breve termine, nella sublime cornice del teatro Donizetti. La domenica mattina la chiusura di questo raduno nazionale si è tenuta in Città Alta con le fanfare, specialmente l’Orobica applauditissima in questi due giorni, divise tra la Rocca, gli Spalti e le Porte a fare la seconda e ultima sfilata prima della conclusione con l’esibizione, il carosello e i saluti finali. Dario Bignami N “Veci e Bocia” edizione on-line Editore: Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Milano Presidente Luigi Boffi Direttore Responsabile: Gianni Papa Redazione: Daniela Barindelli, Sandro Bighellini, Dario Bignami, Pierluigi Rodeghiero, Davide Tonicello Aut. Trib. di Milano 14-1-55 nº 3602 del Registro “Veci e Bocia” on-line - 3 Al Raduno del 1° Raggruppamento a Omegna D edicato agli scaramantici: il 17 non porta male e il 90, che nella cabala si dice sia sinonimo di paura, in realtà è un numero bellissimo. Perché queste due contraddizioni? Per due semplicissimi motivi: 1°) perché questo 17° Raduno del 1° Raggruppamento è stato un successo, 2°) perché la Sezione CusioOmegna, con questo raduno fortemente voluto, ha splendidamente festeggiato il suo 90° compleanno. La Sezione lacustre, presieduta dal bravo Andrea Francioni rientrato nei suoi ranghi istituzionali giusto in tempo dopo il malore che lo ha tenuto in ospedale fino al giorno prima dell’inizio della manifestazione, non poteva chiedere di meglio in questa due-giorni del 27 e 28 settembre che ha visto la cittadina piemontese invasa pacificamente dalle penne nere che ne hanno riempito sia il pittoresco centro storico fronte-lago, sia i due camminamenti lungolago portando quella sana felicità che solo gli alpini sanno trasmettere alla popolazione locale. Già un primo assaggio di quello che ci sarebbe poi stato l’indomani lo si è avuto al sabato pomeriggio - caldo e afoso quasi come fosse luglio e con un cielo così terso da far risaltare le montagne circostanti e l’azzurra acqua del Lago d’Orta – con le prime manifestazioni: al monumento all’Alpino Cusiano prettamente sezionale e al monumento ai Caduti per tutti gli intervenuti. L’arrivo del Labaro nazionale via lago con motonave dei Carabinieri, il passaggio in rassegna di tutti i vessilli e gagliardetti presenti da parte del CDN e del Presidente Favero e i discorsi delle autorità presenti hanno dato l’ufficialità solenne al raduno. La successiva sfilata con l’arrivo alla Collegiata di Sant’Ambrogio per la S. Messa (con molta gente rimasta fuori) hanno poi concluso la parte ufficiale sabatina del raduno, mentre in serata l’esibizione di alcune fanfare in diverse piazze della città e poi riunite sul piazzale davanti al Palazzo Comunale, al pari dello spettacolo pirotecnico sul lago, hanno reso piacevole la serata agli omegnesi e ai loro nuovi ospiti. Si dice che l’acqua sia invisa agli alpini, ma pare che non sia proprio così, visto che la domenica Omegna al suo risveglio si è ritrovata invasa da ben 30.000 penne nere provenienti non solo dalle Sezioni che ne compongono il Raggruppamento ma anche da fuori (sei i Vessilli ospiti: Abruzzi, Como, Milano, Monza, Parma, Pavia più una quindicina di Gagliardetti) che hanno deciso di dividersi piacevolmente tra montagna e lago per puro diletto, ma anche per divertirsi e rinsaldare vincoli d’amicizia. In questo contesto anche la nostra Sezione ha fatto la sua bella figura con il Vessillo sezionale e i Gagliardetti di Bollate e Lodi. Questa volta non c’è stata una bella mattinata di sole caldo e cielo pulito, ma forse è stato meglio così, visto che tutti hanno potuto sfilare senza sudare e stancarsi troppo. Verso mezzogiorno è passato lo striscione “Arrivederci ad Acqui Terme” a chiudere il 17° Raduno di Raggruppamento, ma non ad allontanare gli alpini che hanno voluto godersi ancora un poco dello splendido scenario che il Lago d’Orta e la città di Omegna hanno riservato loro. Il 17 non ha portato male ed il 90 non ha fatto paura a nessuno. Dario Bignami La rappresentanza della Sezione a Omegna Novembre 2014 VITA SEZIONALE SINTESI DEI VERBALI DEL CDS 6 ottobre 2014 Intervento del Presidente: il Presidente Boffi riporta il successo della Festa d’Autunno ma riscontra che ancora alcuni Gruppi disertano questo appuntamento e ribadisce l’importanza dell’attiva presenza a questa iniziativa sezionale. Il Vice Presidente Donelli informa che il parco di via Soderini è in stato di semiabbandono e potrebbe essere sistemato dalla P.C. Sezionale diventando sede per le Feste sezionali. L’argomento verrà valutato. Il Presidente Boffi ringrazia i Soci che si sono impegnati presso l’istituto Palazzolo. In merito alla proposta di candidatura della città di Milano per l’adunata nazionale del 2019, il CDS si esprime favorevolmente. Cerimonie del 1° novembre: viene fatto il punto sull’organizzazione degli eventi. Assemblee di Gruppo e candidature per l’Assemblea Sezionale del 1 marzo 2015: vengono presentate le linee-guida per le prossime assemblee che saranno diffuse in Sezione. Il Segretario Dellupi riassume la situazione dei mandati in scadenza e delle candidature presentate. Rassegna Cori pro P.C. Sezionale all’Auditorium della Provincia di Milano del giorno 11 ottobre: il Presidente Boffi presenta gli ultimi dettagli e invita i Soci a partecipare al concerto. Raduno 2° Raggruppamento a Monza del 18-19 ottobre: il Presidente ribadisce che si dovrà fare bella figura partecipando numerosi. Comunica che alla riunione dei Presidenti sezionali porterà una riflessione sui Raduni di Raggruppamento. Concerto del Coro ANA Milano all’Auditorium Cariplo del 3 novembre: Boffi invita il CDS e i Soci dei Gruppi a partecipare numerosi. Adunata a L’Aquila: il Segretario sezionale Dellupi aggiorna sulle proposte di partecipazione pervenute dai Gruppi di Vimercate e di San Giuliano Milanese. Accettazione domande passaggio ad Aiutanti: il Segretario sezionale Dellupi legge le richieste arrivate dal Gruppo di Brugherio che vengono approvate dal CDS. 10 novembre 2014 Intervento del Presidente: il Presidente Boffi illustra l’aggiornamento della “libretta” con il Cerimoniale ANA, invitando ad attenersi a queste utili linee guida nella gestione delle nostre manifestazioni. Invita alla partecipazione alla cena del 14 novembre a Giussano e informa sulla riunione dei Presidenti sezionali del 16 novembre. Il Consigliere Nazionale Stoppani informa che si discuterà delle nuove regole fiscali a tutti i livelli e del “Futuro Associativo”. Il Presidente Boffi comunica che - dopo il positivo incontro avvenuto a settembre per siglare il “Memorandum d’Intesa” tra l’NRDC di Solbiate Olona e le Sezioni di Como, Milano e Varese - lunedì 24/11 ci sarà il cambio del Comandante con il passaggio del Generale Battisti ad altro incarico. Conclude riportando il grande successo del concerto del Coro ANA “Mario Bazzi” con l’Orchestra “Verdi” per il centenario della Grande Guerra tenutosi all’Auditorium della Fondazione Cariplo. CDS del 1/12 e cena coi capigruppo del 9/12/2014: a causa degli spazi limitati, per ogni Gruppo potrà partecipare un solo rappresentante. Santa Messa di Natale del 14 dicembre: il Segretario Dellupi comunica lo stato organizzativo e gli incarichi. Il Presidente Boffi ricorda che il 6 dicembre ci sarà la S. Messa, la riunione e la cena della Protezione Civile presso il 3P a Cesano Maderno e invita a partecipare alla serata di scambio auguri in sede sezionale di mercoledì 10 dicembre. Assemblea Sezionale 2015 e candidature: il Segretario Dellupi e il Presidente Boffi riassumono lo stato delle candidature a Consigliere. Boffi illustra le linee guida per le assemblee di Gruppo invitando ad attenersi a queste indicazioni per fare delle assemblee “di sostanza” e non solo elencazione di eventi. Chiede di portare a conoscenza dei Gruppi che la Sezione è intenzionata a chiedere alla Sede Nazionale la candidatura di Milano per l’Adunata del 2019. Assemblee di Gruppo: il Presidente Boffi riferisce sulle assemblee effettuate e vengono stabilite le presenze della Presidenza e dei Con- “Veci e Bocia” on-line - 4 siglieri alle prossime assemblee. Presentazione Sito Web “Iniziative culturali”: il Consigliere Gianazza presenta il portale “ICeS (Iniziative Culturali e Solidarietà)” teso a informare i Soci con lo scambio di documenti, iniziative, progetti scolastici e collegamenti ad altri siti alpini e non alpini. Comunicazioni dei Consiglieri addetti ai Gruppi: il Consigliere Tonicello chiede di tenere aggiornato il CDS sull’andamento del progetto “Caduti Alpini della Sezione”. Il Presidente Boffi ricorda l’iniziativa “Pacchi della Solidarietà”. RIUNIONI DI RAGGRUPPAMENTO Riunioni di Raggruppamento del 14, 15 e 16 settembre 2014 L’ordine del giorno delle riunioni prevedeva una parte comune con temi presentati dai Consiglieri sezionali e una parte locale con argomenti sui quali i Gruppi potevano discutere presentando le proprie posizioni. I vertici della Sezione e la Redazione di “Veci e Bocia” erano presenti o rappresentati a tutte le riunioni che si sono svolte nelle sedi dei Gruppi di Cassano d’Adda, Cesano Maderno, Corsico, Lainate e Lodi. Ed ecco la consueta sintesi dei verbali delle riunioni che, nelle versioni complete, sono disponibili presso la Segreteria sezionale. Parte Comune Festa sezionale d’Autunno (aggiornamenti). Viene ricordato che la festa sarà effettuata presso il Parco Formentano e che sarebbero sufficienti 6-7 Alpini per ogni Gruppo in modo da coprire i turni e le mansioni richieste, comprese il montaggio e lo smontaggio delle tende. Il Gruppo di Bresso - dopo ben 11 anni – non effettuerà il servizio di cucina e si cercano cucinieri. Servono volontari per il volantinaggio nel quartiere, dai Gruppi di Milano in modo da non obbligare i Soci ad arrivare da fuori città. Sono stati valutati i contributi dei Gruppi alla festa sezionale e viene indicato che con più contatti tra il Comitato e i Gruppi si potrà avere una migliore organizzazione. Indagine storica sui Caduti Alpini della Grande Guerra 1915/18 (stato dell’arte nei singoli Gruppi) Alcuni Gruppi hanno aggiornato sulle loro attività per il centenario della Grande Guerra, evidenziando le iniziative per il ricordo dei Caduti con lavori di ricerca, mostre e pubblicazioni. Sono state evidenziate alcune difficoltà nel reperire dati e informazioni o per la scarsa collaborazione di alcuni comuni. Viene fatto un sollecito ai Gruppi che non si sono ancora attivati in queste ricerche, anche considerando che abbiamo del tempo a disposizione. Su questo tema verrà fatto un aggiornamento periodico. Assemblee di Gruppo e candidature per Assemblea Sezionale del 1° marzo 2015 È stato fatto il punto sulle delle assemblee di Gruppo e sulle proposte di candidature alle cariche elettive sezionali per la prossima assemblea del marzo 2015, sollecitando i Soci più attivi a farsi avanti. Monza, Raduno 2° Raggruppamento e altre manifestazioni nazionali e sezionali Viene raccomandata una importante presenza della nostra Sezione; alcuni Gruppi organizzeranno pranzi presso le proprie sedi a fine manifestazione. Il Presidente Boffi ha ricordato che al raduno di Monza dovremo essere numerosi e ha informato che nel 2019, nel centenario di fondazione dell’ANA, è allo studio la proposta di candidatura della nostra città. Su questo tema ci sarà un confronto in una prossima riunione dei Capigruppo in sede sezionale. È confermata la data del 1 novembre per la cerimonia dello scoprimento della Lapide a ricordo degli Alpini che sarà posta nel Sacrario di Sant’Ambrogio. Successivamente ci sarà anche lo scoprimento del monumento all’ingresso della Sede sezionale. Adunata nazionale 2015 a L’Aquila (sistemazioni e proposte). Vengono fatti aggiornamenti sull’organizzazione delle partecipazioni dei Gruppi e viene riportato che alcune proposte di alloggio sono costose e a grande distanza. Al momento non ci sono informazioni sui campi d’accoglienza. Viene comunicato che nel 2016 l’adunata sarà ad Asti. Parte locale I Gruppi hanno presentato le loro prossime attività e hanno concordato date e luoghi per le prossime riunioni decentrate del mese di novembre 2014. Novembre 2014 Calendario attività dei Gruppi Ecco il calendario delle attività che i Gruppi ci hanno segnalato per i rimanenti mesi dell’anno ed inizio 2015. Come al solito, non indichiamo gli eventi a livello nazionale, sezionale o quelli interni dei Gruppi come le riunioni dei Consigli. Per informazioni su località e orari precisi, potete prendere contatto con il Capogruppo interessato. GRUPPO ARESE 20 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO BAREGGIO 24 dic.: Vin brulè presso le due chiese cittadine 29 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO BOLLATE 30 gen. 2015: Assemblea ordinaria 17 apr. 2015: commedia “L’Alpino e il Carabiniere” GRUPPO BRESSO 25 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO BUSTO GAROLFO 17 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO CASSANO D’ADDA 7 dic.: Castagnata di Santa Lucia 20 dic.: Festa natalizia 31 dic.: Capodanno in sede 18 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO CASTANO PRIMO 8 dic.: S. Messa Madonna di Loreto 19 dic.: Vin brulè presso Madonna dei poveri VITA NEI GRUPPI 22 dic.: Vin brulè presso Prepositurale 25 dic.: Vin brulè presso Madonna dei poveri e Prepositurale 31 dic: S. Messa di ringraziamento GRUPPO CAVENAGO BRIANZA 10 feb. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO CERIANO LAGHETTO 16 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO CESANO MADERNO 6 dic: 3a S.Messa della PC 7 dic.: Servizio ai Mercatini di Natale 9 dic.: 3° incontro “La Grande Guerra attraverso il cinema” proiezione del film “Joyeux Noel” 16 dic.: Scambio di auguri in sede 21 dic.: A Seveso per 42a Stracada 4 gen. 2015: A Desio per “Camminata della Befana” GRUPPO CINISELLO BALSAMO 7 dic.: Cantanatale GRUPPO CORSICO 19 dic.: Scambio di auguri in sede 20 dic.: Natale in piazza GRUPPO LACCHIARELLA 13 feb. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO LEGNANO 8 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO LAINATE 29-30-31 mag. 2015: 40° del Gruppo GRUPPO LIMBIATE 13 dic.: Cena in sede 18 dic.: Auguri di Natale In sede 18 gen, 2015: Assemblea ordinaria “Veci e Bocia” on-line - 5 25 gen. 2015: Pranzo in sede 31 gen. 2015: S. Messa in suffragio dei Soci defunti GRUPPO MAGENTA 14 dic.: Pranzo in sede dopo la S.Messa in Duomo, e alle 14.00 benedizione della sede 3 feb. 2015: Tradizionale “Trippata di San Biagio” GRUPPO MELZO 18 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO MILANO CENTRO 18 dic.: Cena di Natale “vecchia maniera”. 29 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO MISSAGLIA 14 dic.: “Festa delle Associazioni” 22 dic.: Pranzo di Natale in Baita 31 dic.: Cena di Capodanno in Baita GRUPPO PADERNO DUGNANO 20 dic.: Auguri di Natale in Baita 24 dic.: Vin brulè nelle parrocchie cittadine 15 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO SAN VITTORE OLONA 5 dic. 2015: Assemblea ordinaria 7 dic.: Festa del tesseramento 19 dic.: Benedizione sede e scambio auguri 24 dic.: Vin brulè e cioccolata in piazza GRUPPO VAPRIO D’ADDA 16 gen. 2015: Assemblea ordinaria GRUPPO VIMERCATE Gen. 2015: Festa di S. Antonio 23 gen. 2015: Assemblea ordinaria Da definire nel 2015: 40° del Gruppo PER NON DIMENTICARE La “Marcia nella neve” in Alta Carnia Programma della Marcia nella neve 17 gennaio 2015 – Paluzza Tema delle meditazioni: “Al patire virtù” a prossima “Marcia nella neve”, che ogni anno si svolge in Alta Carnia, si terrà il 17 gennaio 2015. Il tema sarà “Il patire” e va sottolineato che ogni anno viene proposto un argomento diverso per la meditazione, sempre nella continuità ed anche quello del 2015 seguirà questo importante principio. La marcia si svolgerà nel silenzio, si patirà la fatica e il freddo: il tema delle meditazioni di quest’anno è proprio incentrato su “il patire”. La piccola sofferenza della Marcia, tra ricordo e memoria, verrà vissuta nel silenzio e questo permetterà ad ognuno di celebrare, nel suo intimo, il ricordo di coloro che lo hanno preceduto. La Marcia è una celebrazione unica che pone i “partecipanti” a rivivere, a cercare di rivivere, in quanto doverosa memoria, gli anni tragici della guerra degli Alpini. Il 17 gennaio è la data che ci riporta all’inizio del 1943 quando agli uomini del Corpo d’Armata Alpino verrà impartito l’ordine di lasciare le posizioni sul Don: iniziava la Ritirata dal Fronte russo. Il 17 gennaio di oggi diverrà il giorno per ricordare, riunire in una unica doverosa unione le tappe dolorose vissute da tutti gli Alpini. La celebrazione avrà inizio alle ore 18 presso la ex Caserma “Plozner Mentil” di Paluzza e, poi, via, ci si snoderà, camminando per strade, sentieri e mulattiere fino a raggiungere, alle ore 20 circa, il Tempio Ossario di Timau, dove sono raccolte le spoglie di migliaia di caduti e verrà celebrata la S. Messa. Sono predisposte cinque soste dove verranno letti brani per meditare e su questi ognuno farà suo il ricordo degli alpini delle divisioni Cuneense, Tridentina e Julia ed anche di tutti coloro che, negli anni successivi, sono “andati avanti”. Va sottolineato ancora che gli alpini partecipanti alla cerimonia, patiranno la fatica della marcia, il freddo della notte, marceranno accompagnati dal suono delle campane delle Chiese della valle, faranno emergere e rinnoveranno la loro spiritualità alpina. Nel Tempio Ossario di Timau, che ospita le spoglie di migliaia di Alpini, verrà celebrata la S.Messa e si mediterà su quanto ognuno ha saputo cogliere durante la Marcia. All’inizio a tutti i convenuti verrà distribuito un libretto per seguire le letture e poter meditare sul nostro essere Alpini oggi. ore 17.30 - Incontro presso la Caserma “Plozner Mentil” a Paluzza ore 18.00 - Breve lettura introduttiva e inizio de “La marcia nella neve” ore 18.30 - Prima stazione - Cappella Monumento ai Caduti (dove è custodita la “Icona del Cristo” portata dalla Russia) Lettura e meditazione. ore 19.00 - Seconda stazione - Chiesa di S. Daniele. Lettura e meditazione ore 19.30 - Terza stazione - Cappella di Cleulis. Lettura e meditazione ore 20.30 - Quarta stazione/arrivo - Tempio Ossario Timau Lettura e meditazione – S. Messa La Marcia viene percorsa dalle ultime ore di luce fino alla notte, in silenzio, meditando sulle parole che verranno lette ad ogni sosta. Questa si snoda su un percorso di 10/12 chilometri (a seconda delle varianti richieste dalle condizioni atmosferiche). Il “passo” viene tenuto da un “ufficiale di testa” lento e ritmato, in modo che nessuno “tiri l’ala”. È preferibile dotarsi di scarponi e di indumenti pesanti (chi scrive indosserà un vecchio cappotto per cercare di “patire” un po’ più di freddo, ma all’occorrenza ponendosi sulle spalle una vecchia e sdrucita coperta militare, rientrata con un Alpino di una “tradotta ospedale”) Nota fuori dal programma: (1) Durante la “Marcia” è garantita l’assistenza con la presenza di un medico e di alcuni mezzi di soccorso. (2) Il servizio di sicurezza è garantito dagli uomini della Stazione Carabinieri di Paluzza. (3) Al termine della “Marcia” a Timau gli Alpini del Gruppo preparano per gli “Alpini ospiti” una semplice, ma ottima minestra calda (di solito nell’usanza friulana la “minestra d’orzo”). Per chi intendesse trattenersi la sera e passare la notte a Paluzza, il Gruppo Alpini mette a disposizione le brande e le camere nella Caserma “Plozner Mentil” (da loro restaurata). Preavvertire. Naturalmente per chi volesse sostare la notte e non avesse più vent’anni… niente paura, ci sono alberghi convenzionati. Ricordarsi che il saluto friulano è: “MANDI” (che, ricordiamo, tradotto liberamente, significa: Sono qui per aiutarti!) Per informazioni Gaetano Agnini: [email protected] L VITA NEI GRUPPI Novembre 2014 Calendario attività nazionali e sezionali Dicembre 1 lun.: Milano sede - Consiglio sezionale 6 sab.: Cesano M. 3P ore 18,00 - S. Messa Unità PC 9 mar.: Milano sede - Capi Gruppo e Consiglieri 10 mer.: Milano sede - Scambio di auguri 14 dom.: Milano Duomo - S. Messa “per non dimenticare” 21 dom.: Uscita SIA al Rifugio Piazza Gennaio 12 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale 19 lun.: Sedi decentrate - Riunioni Capigruppo 24 sab.: Brescia - 72° di Nikolajewka Febbraio 2 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale 2-6: San Candido - Ca STA 9 lun.: Sede - Riunione Capigruppo 15 dom.: Asiago - Campionato ANA sci di fondo 22 dom.: Isola del Gran Sasso – Commemoraz. Seleny Jar Marzo 1 dom.: Milano - Assemblea sezionale 8 dom.: Schilpario - Campionati ANA sci alpino 9 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale 16 lun.: Sedi decentrate - Riunioni Capigruppo 22 dom.: Pian del Frais di Chiomonte - Campionato ANA sci slalom 28 sab.: Milano - S. Messa UNIRR in Sant’ Ambrogio Aprile 13 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale 20 lun.: Sede - Riunione Capigruppo Maggio 2 sab.: Torino - Beatificazione Fratel Luigi Bordino 4 lun.: Sede - Consiglio Direttivo Sezionale 11 lun.: Sedi decentrate - Riunioni Capigruppo 15-16-17: L’Aquila - 88a Adunata nazionale 29-30-31: Lainate - 40° di fondazione del Gruppo 30-31: Milano - Festa sezionale di primavera 31 dom.: Milano - Assemblea nazionale dei delegati Giugno 7 dom.: Ponte Selva - 50° Raduno sezionale I “Veci e Bocia” on-line - 6 DAI NOSTRI CORI Progetto “AlbaNaja” l Coro ANA Milano “Mario Bazzi” prenderà parte allo spettacolo “AlbaNaja” di Augusto Bianchi che andrà in scena al Teatro Filodrammatici (in Via Filodrammatici 1 - Milano) dal 27 gennaio all’01 febbraio con una replica il 28 gennaio per le scuole. Un diario di guerra alpina in Albania - da cui il nome - ha dato lo spunto per lo spettacolo, come illustrato nel comunicato stampa sotto riportato. ALBANAJA 27 gennaio – 1 febbraio 2015 da un testo originale di Augusto Bianchi Rizzi con Tommaso Amadio mise en espace Bruno Fornasari con la partecipazione del Coro A.N.A. Milano “Mario Bazzi” Ass.ne Naz.le Alpini diretto dal maestro Massimo Marchesotti produzione Teatro Filodrammatici “…ho un figlio che appena si regge ai primi passi. Per lui voglio scrivere questo mio diario di guerra intessuto fedelmente sui pochi appunti presi quasi ogni giorno nella Campagna italo-greca (28 ottobre 1940 - 22 aprile 1941), cui io partecipai in qualità di medico di Compagnia alpina.” La guerra d’Albania – AlbaNaja, come la chiamavano gli Alpini – appare una guerra finita nel dimenticatoio e il romanzo di Augusto Bianchi Rizzi nasce dalla necessità di colmare questa lacuna. Se da una parte però il suo racconto è un’appassionata e appassionante cronistoria, di ampio respiro, della guerra in Albania, dall’altra è un profondo ed intimo viaggio alla scoperta delle proprie radici famigliari. L’autore racconta, infatti, di Vittorio Bellei, suo padre, tenente medico del Battaglione Edolo del 5° Alpini. Vittorio è autore del diario di guerra dal quale è stato tratto il romanzo. Questo spettacolo rappresenta un’occasione di approfondimento storico ma soprattutto ideologico e morale, dedicato a tutti quei figli che, in modo diverso, si sono fatti carico della memoria dei padri, soppesandone con rispetto e amore errori e slanci. Dalla Redazione Riceviamo sempre più spesso in redazione delle foto che sono state riprese con il telefonino e pertanto risultano di qualità troppo scadente per poter venire usate per la stampa, anche dopo essere state rielaborate con Photoshop. Idem dicasi per foto troppo compresse: la larghezza di base in pixel non sia inferiore a 1000. Se volete vedere pubblicate le vostre foto, Vi invitiamo ad usare una macchina fotografica digitale e spedire le foto come allegato a mail indirizzate a [email protected] Grazie per la collaborazione! C LODI I nostri loghi sull’ambulanza hissà quante volte l’abbiamo vista passare e non ci abbiamo fatto caso! Resta il fatto concreto che da dieci anni nella sezione di Lodi della Croce Rossa Italiana c’è un’ambulanza che riporta su una fiancata i loghi dell’ANA e del nostro Gruppo. Cos’abbiamo fatto per avere questo riconoscimento? Dieci anni fa il nostro Gruppo donò alla CRI un kit pediatrico completo per ambulanza comprensivo di tavola spinale, estricatore e zaino con materiale di primo soccorso, un kit molto importante in caso di incidenti che vedono coinvolti i bambini. Fu possibile acquistarlo grazie ai contributi raccolti durante le castagnate a metà anni 2000. Dieci anni fa realizzammo questo bel risultato che oggi è giusto ricordare, ma è anche giusto dire che sarebbe bello se il nostro Gruppo tornasse a lavorare compatto a favore di un ente o un’as- sociazione che necessita del nostro aiuto, così da dare ancora un senso reale e concreto alle parole “generosità” e “alpinità” insite nello spirito delle penne nere lodigiane. Dario Bignami Novembre 2014 VITA NEI GRUPPI LODI Trovato il luogo di sepoltura dell’Alpino Riccardo Morzenti “Veci e Bocia” on-line - 7 Gli Alpini volontari alla 4a edizione della “Lodi Marathon” D opo ben 97 anni di ricerche gli archivi informatici restituiscono il nome di un Alpino del territorio lodigiano Caduto durante la Prima Guerra Mondiale. E così, dopo un lungo percorso fatto quasi esclusivamente di risposte negative, “non sappiamo chi sia” e “non sappiamo dov’è”, finalmente è stata fatta luce sul luogo della sepoltura del tenente del 4° Reggimento Alpini Riccardo Morzenti, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, nato a Sant’Angelo Lodigiano il 15 giugno 1898 e caduto sul Monte Vodice durante la battaglia dell’Isonzo il 18 maggio 1917, e al quale la sua città nativa ha dedicato una via e la scuola elementare. Partendo da questa importante e positiva “scoperta”, venerdì 7 novembre presso la sede dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci è stata indetta una conferenza stampa per parlare di Riccardo Morzenti. A porgere il saluto iniziale sono stati la signora Giovanna Domenica Cordoni, presidentessa dell’ANCR, e il sindaco Domenico Crespi. Alla presenza dei nipoti di Riccardo: Annamaria, Ottorina, Margherita (giunta da Vigevano) ed Ezio Morzenti, la signora Cordoni ha illustrato a grandi linee come si è venuti a conoscenza del ritrovamento del luogo di sepoltura partendo dai fatti d’arme avvenuti sul Monte Vodice in quel periodo, riportando il fatto che prima del suo attuale luogo di sepoltura, era stato sepolto nel cimitero di Plava in Slovenia. Ha poi ringraziato il suo collaboratore Marco Danelli per le ricerche effettuate. L’alpino Riccardo Morzenti ora è sepolto nel Sacrario di Oslavia, ed è nelle intenzioni della signora Cordoni - con il benestare dei nipoti - effettuare nella prossima primavera una trasferta a Oslavia per rendere omaggio a un illustre cittadino santangiolino caduto nella Grande Guerra. Foto ricordo a fine conferenza stampa Dario Bignami Al 50° del Gruppo di Cividate al Piano P er dirla con le parole del Presidente bergamasco Carlo Macalli «È stata come una sezionale». Tanta, tantissima gente è stata vicina al Gruppo ANA di Cividate al Piano e ai suoi soci nei tre giorni di festa organizzati per celebrare il 50° di fondazione del Gruppo locale, il trentennale dell’inaugurazione del monumento “Agli Alpini” e il 10° raduno delle zone 23 e 28, a cui si sono aggiunti diversi Gruppi da fuori Sezione. Un grande impegno che si è poi tramutato in un grande successo: dalla serata dello spettacolo teatrale “Il bianco all’orizzonte” a quella preposta per ascoltare i cori sezionali fino a quella solenne di domenica 5 ottobre, con la grande sfilata per le vie cittadine, in questo lungo fine settimana è stato tutto in incedere di grandi aspettative che, come per magia alpina e incanto, si sono trasformate in piacevole realtà. Un anno di duro lavoro per la preparazione di questo importante anniversario che Dario Frigeni e i suoi alpini hanno visto premiato con una vastità di penne nere che hanno pacificamente invaso Cividate al Piano per portare gioia in questa piccola cittadina della bassa bergamasca. L’amicizia che mi lega a Dario Frigeni da qualche anno mi ha portato a partecipare a questo anniversario; un accordo che avevamo già preso da diverso tempo e che avevamo ancora ribadito lo scorso luglio, quando con soci del mio Gruppo e di Melzo andammo a cena da loro. E così il 5 ottobre, in compagnia del socio Francesco Meazzi in qualità di alfiere del Gruppo di Lodi e di Francesco Giupponi, abbiamo partecipato a questa festa rappresentando la Sezione di Milano che come sempre è la benvenuta in terra orobica visto che ormai siamo “di casa”. Una partecipazione la nostra che Carlo Macalli non smette mai di apprezzare e che all’amico Dario Frigeni ed agli alpini del suo Gruppo ha fatto notevolmente piacere. Dario Bignami Foto di gruppo dopo la corsa utto è nato da un semplice manifesto in cui, tra le tante cose riportate, una mi aveva colpito. Da lì è partito tutto: una delle associazioni promotrice di questa quarta edizione della “Lodi Marathon” (che ha avuto il record di presenze con poco meno di un migliaio di podisti) è il “Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo” che proprio quest’anno compie cinquant’anni e il cui presidente è il nostro socio Antonio Colombi. Dopo alcuni colloqui si è trovata la possibilità di collaborazione per la riuscita della corsa podistica. Al tempo stesso si è pensato che questa collaborazione poteva essere un buon punto di partenza per tenere alta l’immagine delle due associazioni, L’esperienza del nostro Gruppo Alpini servizio logistico dei punti di ristoro per dodici anni consecutivi alle “Marce con gli Alpini” che si tenevano a Cavenago d’Adda, è stata importante per farci assegnare questo compito. Così domenica 2 novembre una dozzina di Soci si sono divisi su tre dei cinque punti-ristoro sul percorso, ricevendo i complimenti dei podisti per la nostra capacità di gestire al meglio l’incarico. Alla fine della gara alcuni di noi si sono poi spostati presso l’area interna del BPL Center dove ci sono state le premiazioni. Antonio Colombi, sia in qualità di presidente del MLFM sia di alpino, a fine gara si è detto entusiasta di come è andata la competizione (il cui ricavato servirà per la costruzione di un acquedotto ad Iringa in Tanzania) anche grazie al nostro impegno e ha promesso che per l’edizione del prossimo anno verremo ancora coinvolti. Dario Bignami T U Inaugurato il monumento “Ai Caduti di Nassiriya” a Borgo San Giovanni na carneficina mai dimenticata. Alla vigilia dell’undicesimo anniversario della strage di Nassiriya, giovedì 30 ottobre il Comune di Borgo San Giovanni ha inaugurato un monumento dedicato alla memoria delle diciannove vittime italiane tra civili, carabinieri e militari facenti parte dell’operazione Antica Babilonia (e tra le vittime civili ci sono stati nove iracheni, ndr) del camion-bomba schiantatosi sulla Base “Maestrale” il 12 novembre 2003. Il monumento “Ai Caduti di Nassiriya”, situato nell’omonima piazza, è stato inaugurato alla presenza di autorità civili e militari, delle associazioni d’arma tra cui noi Alpini del Gruppo di Lodi, di due scolaresche e con l’accompagnamento della Fanfara dei Carabinieri della Regione Lombardia. La cerimonia è stata molto semplice, con la deposizione di due corone d’alloro: una al monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e una ai piedi di quello dedicato ai Carabinieri. Lo scoprimento del monumento e i discorsi di rito hanno concluso la mattinata. Dario Bignami Novembre 2014 VITA NEI GRUPPI PROTEZIONE CIVILE L’esercitazione SIA Da “Penna nera” del Gruppo di San Vittore Olona omenica 5 ottobre la squadra si è recata in Val Codera per la sua esercitazione mensile. Il ritrovo era fissato all’ingresso dell’abitato di Novate Mezzola proprio dove era ubicato…il posto di blocco dei Carabinieri che certamente, vista la non bella giornata prevista, si chiedevano chi avesse obbligato alla sveglia mattutina tutta ‘sta gente. Ritrovatici comunque con gli altri già sul posto risalivamo in auto e raggiungevamo il posteggio a monte del paese dove, zaini in spalla, iniziava la salita verso l’abitato di Codera sul sentiero n. 1 lungo quella che è parte della prima tappa del famoso Sentiero Roma che, partendo appunto da Novate Mezzola, raggiunge la Valtellina nei pressi di Chiesa Valmalenco attraverso cinque lunghe e spettacolari tappe. Su quel sentiero, nel 1999, si è snodato anche il percorso della staffetta ANA – CAI che ha idealmente unito le principali cime delle nostre montagne. La valle è percorsa dal torrente Codera che sfocia nel lago di Mezzola e tra i monti che contornano la valle ci sono il Pizzo badile e il Pizzo Cengalo, anche se purtroppo le condizioni meteo non erano delle migliori e i panorami risultavano alquanto “sfumati”. Altra caratteristica della valle che confina con la val Bondasca e la Val Masino è quella di essere raggiungibile esclusivamente a piedi o in elicottero, non esistendo strade per altri mezzi di trasporto e stupisce, arrivati nel paese, trovare una vita ed animazione anche da parte di persone che con quasi novanta primavere sulle spalle decidono comunque di passare l’intero periodo estivo lassù utilizzando camminamenti da secoli sfruttati per l’accesso ai paesi e agli insediamenti necessari all’allevamento del bestiame e ai rifugi. La valle fa parte di un territorio che è sempre stato abitato, infatti nel 1933 la popolazione residente in modo stabile si aggirava sulle 500 persone e lo stesso abitato di Codera ne contava oltre 250. Purtroppo nel dopoguerra, forse a causa della mancanza di un adeguato collegamento con il fondovalle si assistette ad un’accelerazione del fenomeno dello spopolamento ed ora il “capoluogo” annovera non più di 5 abitanti stabili, per contro si contano oltre 300 capi di capre allevate allo stato semibrado. Un’altra caratteristica del posto è quella di essere punto di riferimento per diversi gruppi scout che hanno eletto la valle a naturale luogo per campi addestrativi probabilmente a causa proprio della sua inacessibilità. Dopo un paio d’ore, D RIFLESSIONI Il ritorno della “naja” Da “L’eco della montagna” del Gruppo di Paderno Dugnano n questo ultimo periodo su molti social network, tra cui sulla nostra pagina Facebook, mi sono accorto che sono in aumento dibattiti, richieste di discussione, sondaggi e addirittura proposte di “referendum”, sul tema del servizio militare, in particolare se fosse stato meglio il periodo prima o adesso nel periodo post-abolizione. In alcuni casi sono singole persone a condividere articoli, notizie di vari settimanali o quotidiani nazionali sul ripristino del servizio militare, proponendo le proprie considerazioni e riflessioni. Questo rinnovato interesse per la naja mi ha fatto riflettere molto poiché, nella maggior parte dei casi, questi messaggi non vengono “postati” da gruppi o da utenti riconducibili direttamente agli Alpini o ad appartenenti alle Forze Armate, ma al contrario a cittadini, sociologi e giornalisti. È indubbio che la decisione presa dieci anni fa, cioè quella di sospendere il servizio militare (va ricordato che il servizio militare non è stato abolito ma solo sospeso, e questo dettaglio rappresenta lo spiraglio, la speranza, che possa quanto prima essere ripristinato) abbia generato un lento declino dei valori civici nei confronti della Patria e della collettività. Noi Alpini, sia a livello nazionale come ANA che come singoli gruppi, ci siamo sempre battuti contro questa scellerata decisione, una scelta così poco lungimirante. Dal mio punto di vista è stata tolta a quasi una generazione la possibilità di vivere e condividere insieme ad altri ragazzi uno dei periodi più importanti e formativi della vita. Le esperienze vissute e apprese in quel contesto, seppur circoscritte, I “Veci e Bocia” on-line - 8 raggiunta Codera, abbiamo fatto una piccola sosta presso il posto di ristoro e quindi siamo ripartiti diretti sull’altro versante della valle in direzione della Val dei Ratti lungo il sentiero del Tracciolino. Quello del Tracciolino è un sentiero anomalo, particolare , tracciato lungo un percorso che corre in quota lungo l’intero versante della montagna, seguendone le anse e le vallate su quello che negli anni ‘30 era un percorso realizzato per trasportare su rotaia, tramite carrellini, uomini e materiale dalla teleferica della Valle dei Ratti alla diga di Val Codera in costruzione in quegli anni. Ora quel tracciato è utilizzato dagli escursionisti e dagli amanti della mountain bike che godono di un panorama mozzafiato, sempre sospesi su impressionanti strapiombi ed ultimamente interessato da lavori (a nostro parere dubbio gusto) destinati al consolidamento del sentiero e delle protezioni sul lato della valle anche se quelle già esistenti realizzate con le vecchie traversine delle rotaie dei carrelli usati un tempo servivano egregiamente allo scopo dando idea di stabilità. Prima del bivio che ci avrebbe riportati a valle abbiamo fatto una deviazione verso la Valle dei Ratti percorrendo lunghe gallerie scavate nella montagna un secolo fa a colpi di dinamite e picconi e dove, per decenni, si sono guadagnati il pane decine di valligiani. Di seguito una lunga e “spacca gambe” discesa ci riportava al posteggio dove, dopo i saluti, riprendevamo la strada di casa con l’appuntamento all’uscita di novembre con destinazione il Monte Magnodeno. Franco Maggioni hanno permesso a me e a migliaia e migliaia di giovani italiani di crescere e diventare uomini, superando situazioni condivise insieme che difficilmente, nella vita “civile”, possono avere le stesse intensità e generare, anche dopo tanto tempo, le stesse emozioni e sentimenti. Seppur odiato, in alcuni casi maledetto, il servizio militare ha rappresentato quello spartiacque generazionale che serviva per passare dall’età della giovinezza all’età più matura: si partiva da ragazzo e si tornava da giovane uomo, avendo assunto responsabilità che per quell’età difficilmente avresti potuto avere in altri ambiti civili, lavorativi o studenteschi, apprendevi quel senso di appartenenza nei confronti del reparto, della Bandiera e dello Stato. Apprendevi che esisteva il dovere prima del diritto, apprendevi che esisteva il rispetto nei confronti del tuo superiore, apprendevi che la fraternità e lo spirito di corpo non erano solo dei paroloni vuoti, ma al contrario erano un modo di essere e un modo di vivere. Tutte queste esperienze e questi valori condivisi in quel periodo ci hanno dato molto e ci stanno accompagnando per il resto della nostra vita, valori che vengono trasferiti agli altri anche nella vita quotidiana. Sono dell’idea che questo ritrovato interesse e queste continue manifestazioni nei confronti del servizio militare stiano facendo riflettere i nostri governanti, o almeno lo spero. Voglio davvero sperare che al più presto possa essere ripristinato il servizio di leva, magari diminuendo il periodo della ferma a 6 mesi, concentrando in questo periodo le varie attività che prima erano diluite in 12/16 mesi, e magari estendendo il servizio militare con un periodo di 4/6 mesi nella Protezione Civile o nella C.R.I., formando le nuove generazioni di ragazze e ragazzi con un’esperienza di servizio militare e di servizio civile, che sicuramente non potrà che essere utile e formativa per il loro percorso di vita e per l’intero paese. Davide Beraldo Novembre 2014 PER NON DIMENTICARE Gianluca Marchesi sul Centenario della 1a Guerra Mondiale Ecco il testo del bell’intervento che Gianluca Marchesi ha tenuto il 21 ottobre 2014 al Consiglio Regionale della Lombardia per la commemorazione del centenario della Prima Guerra Mondiale. a prima guerra mondiale è uno snodo fondamentale nella vita di milioni di uomini e si presentò alla loro attenzione con tutta la sua terribile forza distruttiva. Ma certo è che anche i più tragici e grandiosi eventi tendono a perdersi nella memoria. I lutti si dimenticano, l’erba ricresce sulle trincee e sulle tombe, ciò che resta, però, è l’esperienza umana del dolore e del dovere, la profonda capacità di dare e resistere, una lezione sommessa ed altissima di piccoli uomini sconosciuti, più veri e più Grandi dei Grandi. La nostra rappresentanza al Consiglio Cosi come anche l’esperienza umana del doRegionale della Lombardia lore del dovere, tuttavia, non per andar perlo, zii, sorelle, morose, mogli e che la loro duta ha bisogno che nella coscienza collettiva della nostra società vi sia la consapevolezza perdita non è la morte di Ettore.. Non è un che i fatti che caratterizzano quel periodo fu- mondo mitologico dove la nostra contemrono reali e passarono sula pelle di centinaia poraneità rischia di relegare quelle vicende di migliaia di ragazzi, di uomini e di donne. “lontane”. Signori consiglieri, il mondo che ci si presen- È una tragedia. Ma una vera tragedia! ta oggi è incredibilmente lontano dal modo Per prima cosa, dunque, dobbiamo restituidi vivere che c’era allora. La Grande Guerra re, nel ricordo, umanità personaggi di allora. è stata sopportata dai giovani di allora per- Dobbiamo dare un senso a quel sacrificio … ché erano abituati ad una vita quotidiana di che non può essere solo la conquista di Trensacrificio. Per loro la vita era dura. Un mon- to e Trieste … oppure “Gorizia tu sei maledo assolutamente incomprensibile per le ge- detta …” non può essere solo quello! nerazioni attuali, cresciute in un periodo di Dobbiamo far capire che l’unico modo di pace e di benessere. Anche questo, dunque, dare un senso a quell’immane sacrificio conquel poco che i nostri ragazzi studiano sui li- siste nel comprendere, perpetuare ed attuare bri di storia sembra loro una leggenda epica il sogno, le disperate aspettative di quei ragazzi che andarono al fronte quanto meno che non una tragica realtà. Se noi volgiamo che il ricordo della Grande con la speranza di fare dell’Italia un posto Guerra possa avere un effetto pedagogico, migliore, dove crescere i loro figli. con un ritorno per la collettività, se noi vo- Per fare questo bisogna che si comprenda gliamo che la storia insegni davvero, dobbia- che quella guerra è stata combattuta da ramo tutti insieme operare affinché le nuove gazzi che avevano l’età di molti dei nostri generazioni capiscano che quelli erano esseri figli. Bisogna comprendere che quei ragazzi umani.. veri. che erano padre, madre, fratel- di allora si sono assunti la responsabilità di “L Un libro sulla battaglia di Nikolajewka N ikolajewka: cosa fece realmente il generale Reverberi? La battaglia fu vinta dagli alpini grazie all’avanzata disperata della colonna degli sbandati o all’audace attacco del Battaglione Edolo? Quale ruolo ebbero i Tedeschi? A queste e ad altre domande cerca di rispondere il libro “EROI A NIKOLAJEWKA. Con Giulio Bedeschi, Nelson Cenci, Mario Rigoni Stern e altri alpini nella battaglia per la vita” pubblicato, in piccola tiratura, a cura del Gruppo Alpini di Borgosatollo (Brescia) in occasione del proprio 80° anniversario della fondazione. Il libro è composto di tre parti: - La prima è dedicata al CSIR, operante nell’inverno 1941- 42. - La seconda all’ARMIR, operante nell’estate e autunno 1942 e nell’inverno 1942 - 43. - La terza al combattimento di Arnautowo e alla battaglia di Nikolajewka grazie ai quali parte del Corpo d’Armata Alpino, coinvolto nella ritirata, riuscì a rompere l’accerchiamento dell’Armata Rossa, a salvarsi e a tornare in Italia. Il libro ricostruisce la famosa battaglia sulla base della documentazione storica italiana e tedesca esistente e di una scelta di testimonianze orali e scritte dei protagonisti. È corredato da un’ampia scelta di fotografie originali dell’epoca, dalla riproduzione di importanti documenti, ecc. Firmato dall’alpino scrittore Alberto Redaelli, già autore di importanti opere dedicate alla storia delle penne nere, il libro ha 176 pagine (con 70 fotografie) e costa 18 euro. è disponibile nelle librerie o può essere richiesto direttamente al Gruppo Alpini di Borgosatollo (rivolgendosi al Capo Gruppo Gianni Coccoli: tel. fax. 030 – 27.02.063 / cell. 347 – 41.13.912) “Veci e Bocia” on-line - 9 fare il soldato davvero e capire perché l’hanno fatto, perché hanno resistito in condizioni tanto assurde. E allora qual è il senso? Perché cum-memorare, ricordare insieme? Perché al guerra va ricordata per l’orrore che è, ne va ricordato il dolore. Perché oggi sono oltre 70 anni che grazie a Dio non siamo in guerra e malgrado ciò si comincia a ritenere la guerra un opzione possibile. Nella società attuale è scemato il ricordo del dolore, della sofferenza. Già nella mia generazione è sbiadito, anche se comunque c’erano i nostri nonni che la guerra l’avevano fatta e ce lo ricordavano. E noi li abbiamo sentiti parlare, noi li abbiamo visti … non riuscire a raccontare, i nostri veci! Noi Alpini, grazie all’ insegnamento dei nostri veci, vorremmo riuscire a comunicare che della guerra non se ne può parlare con leggerezza. Così come il termine pace non può essere usato con superficialità perché è un valore importantissimo e sacro, un valore assoluto che non può prescindere dalla libertà che a sua volta è un dono preziosissimo che deve essere curato e monitorato costantemente perché non è affatto scontato. Da questo centenario, insomma, ci aspettiamo una riscoperta di quella esperienza umana di dolore e di sacrificio, in un ottica di riconoscenza e di nuova consapevolezza di cittadinanza, che serva a questa nostra magnifica comunità per una rapida ed efficace ripartenza. Noi Alpini, come del resto voi tutti, amiamo la nostra Italia senza se e senza ma e la vogliamo bella, efficiente, giusta e possibilmente rispettata. È necessario e ci aspettiamo che la politica dia un segnale forte in questo senso ma è necessario, soprattutto, che si operi affinché gli italiani ci credano e arricchiti dalla riscoperta di quella esperienza umana agiscano concretamente per il bene comune. Come gli ALPINI!” Gianluca Marchesi Novembre 2014 PER NON DIMENTICARE Sui luoghi della Grande Guerra Spett.le Redazione, siamo due Alpini del Gruppo di Rho che a fine settembre hanno voluto ricordare gli Alpini caduti nella Grande Guerra, andando a visitare alcuni luoghi delle Dolomiti, teatro degli eventi, in occasione del Centenario dell’inizio del conflitto, anche se per l’Italia è iniziato nel 1915. Claudio Colombo e Mario Sada Q uando si parla del rifugio Contrin, del Lagazuoi, del Sass de Stria non si dice niente di nuovo agli Alpini che queste località conoscono benissimo. Allora perché nominarle? Solo per farvi partecipi dei pensieri che ci hanno accompagnato nei quattro giorni passati tra quelle montagne che conservano il ricordo di un conflitto in cui migliaia di giovani sono stati vittime di quell’“inutile strage” che fu la Prima Guerra Mondiale e di cui andiamo a ricordarne il Centenario dell’inizio. E quanto sia assurda una guerra te lo dicono per prime quelle stesse montagne, te lo dice la Parete Sud della Marmolada, che sovrasta il Passo Ombretta, te lo urla la bellezza infinita di una vallata coperta di nuvole candide da cui emergono le vette dei Monti Pelmo, Civetta e Schiara. E questo urlo è anche quello del silenzio che, se non fosse per un’aria che già anticipa i rigori dell’inverno imminente, sarebbe assoluto, arrivando a farti male alle orecchie. Allora, mentre sei lì sul Passo Ombretta e ti guardi intorno soffermandoti sulle caverne accostate alla parete di roccia che si leva a trafiggere un cielo terso, non puoi evitare una preghiera rivolta a quella croce di filo spinato, a quel Dio che a volte sembra abbandonare gli uomini. Ti chiedi come si possa fare una guerra tra quelle montagne di infinita e struggente bellezza, come si possa sfregiarle con trincee e caverne, o anche farle saltare per aria con l’esplosivo. Domande che si fanno ancor più pressanti quando ci trasferiamo sul Lagazuoi, mentre ci incamminiamo verso la Tofana di Rozes, con a sinistra la Val Travenazes per raggiungere il Castelletto e la Galleria del Cannone. “Veci e Bocia” on-line - 10 Con più procediamo lungo il sentiero, con più aumentano le tracce delle ferite che quella guerra ha lasciato nella montagna: trincee, camminamenti, appostamenti di vedetta e quei due enormi massi che i nostri Alpini chiamavano il Sasso Triangolare e il Sasso Cubico da cui partivano le raffiche dei cecchini austriaci. C’era anche un sasso che veniva chiamato “Sasso Misterioso” perché non si capiva da dove venissero alcuni colpi. Nemmeno noi siamo riusciamo a individuarlo. La bellezza di quelle cime fa da contrasto ai nostri ricordi quando, qualche anno fa, percorremmo lo stesso sentiero ma in condizioni atmosferiche proibitive, con una nebbia fitta ed un nevischio ghiacciato che ti scalfiva la faccia. In quella tempesta non fu difficile immaginare una pattuglia di Alpini nelle ombre di camosci che ci attraversarono, improvvisi, il sentiero. Oggi l’ultimo sole d’autunno cerca di scacciare il primo freddo e anche le marmotte si soffermano quasi indifferenti al nostro passaggio. Forse hanno capito che i passi non sono quelli di scarponi chiodati. A pomeriggio ormai avanzato arriviamo al Castelletto e nella Galleria del Cannone. La desolazione della pietraia che ne segna la base si accompagna all’orbita cieca dell’ingresso e delle feritoie che guardano a valle. All’interno un anonimo, inoffensivo cannone, di cui fai fatica a pensare alla sua funzione di morte e le latrine allineate sul precipizio, involontarie e atroci caricature di vite segnate dalla guerra. Sul fondo, a stagliare la sua silhouette in un cielo che va verso l’imbrunire, un altare con la sua croce, una croce a cui si rivolsero in molti, troppi, prima di un combattimento, prima di morire. Si sta facendo tardi, è ora di tornare al rifugio. Domani scenderemo a Passo Falzarego per la Galleria di mina del Lagazuoi passando per la Cengia Martini, a concludere questo pellegrinaggio - espressione quanto mai vera - dopo aver fatto memoria di chi ci ha indicato, nella sofferenza e nella morte, che la guerra, come dirà pochi anni dopo Don Gnocchi accanto agli Alpini in un altro conflitto mondiale, “…nasce da un disordine morale, molto prima che da uno squilibrio economico, o da una perturbazione dell’ordine politico. La guerra nasce dalla colpa.” Claudio Colombo e Mario Sada Novembre 2014 INVITO A COSTALOVARA “Veci e Bocia” on-line - 11 Come raggiungerci Uscita Autostrada A22 Bolzano Nord. Girare a destra verso Renon (seguire la segnaletica marrone). Dopo circa 400 metri entrare nella rotonda e prendere la seconda uscita per Renon. Proseguire per 1,9 km, poi girare a destra seguendo indicazione Renon per circa 12 km. 270 metri dopo il 13° tornante girare a sinistra seguendo l’indicazione Costalovara-Soprabolzano (cartello azzurro). Dopo il lago di Costalovara girare a sinistra e seguire l’indicazione Soggiorno Alpino (circa 200 metri). Il percorso dall’uscita dell’autostrada al Soggiorno Alpino è di circa 20 km. Buon viaggio! Per informazioni e prenotazioni: segreteria: Ufficio Costalovara - Via S.Quirino, 50/A – 39100 Bolzano telefono e fax: 0471 285771 e-mail: [email protected] - web: www.anacostalovara.it