LA DONAZIONE DI MIDOLLO

Transcript

LA DONAZIONE DI MIDOLLO
LA DONAZIONE DI MIDOLLO
come e perché diventare donatore
Mestre, Sabato 20 Settembre 2014
Dott.ssa Maria Antonietta Saracino
Laboratorio HLA,
Dipartimento di Immunologia e Trasfusionale
Ospedale dell’Angelo - Azienda Ulss 12 veneziana
IL TRAPIANTO DI MIDOLLO
• Il trapianto di midollo è una terapia
ormai consolidata da più di 20 anni
• Esso trova indicazione in molte patologie
ematologiche che non hanno rimedio con
la terapia convenzionale
COSA VUOL DIRE TRAPIANTO
DI MIDOLLO OSSEO?
Sostituzione del tessuto emopoietico
(midollo osseo) “malato” con sangue
contenente cellule staminali sane (CSE) in
grado di rigenerare tutte le cellule del
sangue.
TIPI DI TRAPIANTO
•
AUTOLOGO: le cellule staminali vengono
prelevate al paziente stesso che pertanto
risulta essere donatore e ricevente al
medesimo tempo.
•
SINGENICO: il donatore e’ il gemello monoovulare.
•
ALLOGENICO:il donatore può essere il
fratello, un familiare oppure un donatore non
familiare volontario da registro.
Le fonti di cellule staminali emopoietiche
Sangue
midollare
(1963)
Sangue
periferico
(1981)
Sangue
placentare
(1988)
LE VARIABILI NEL TRAPIANTO
Il successo di un trapianto è legato a molti fattori:
- la patologia,
- l’età,
- le condizioni cliniche del paziente,
- il protocollo trapiantologico.
MA
importanza fondamentale sull’esito del trapianto è
l’identità’ tra donatore e ricevente per gli antigeni
del sistema HLA o sistema MHC.
LA COMPATIBILITÀ TESSUTALE (1)
Il Sistema HLA è un
sistema di geni molto
polimorfico
Ogni individuo è un
“mosaico” di geni che
vengono ereditati da
entrambi i genitori.
LA COMPATIBILITÀ TESSUTALE (2)
• La probabilità che due fratelli abbiano lo
•
•
stesso genotipo è del 25%.
La probabilità che siano completamente
diversi è del 25%.
Che siano parzialmente identici è del 50%.
IL FRATELLO HLA IDENTICO è il
donatore ideale.
Ma perché servono donatori di
cellule staminali emopoietiche ?
• Solo il 30% dei pazienti eleggibili al
trapianto trova all’interno della propria
famiglia un donatore compatibile
• Per il 70% la sola alternativa possibile è
quella di attivare la ricerca presso un
registro di potenziali donatori di midollo
IBMDR (1)
Italian National Bone Marrow Donor Registry
• E’ stato fondato nel 1989 ad opera di
alcune società scientifiche
(SIE, AIBT, SIMTI, AIEOP)
• La sua sede è presso il Laboratorio di
Tipizzazione Tissutale dell’Ospedale
Galliera di Genova
• Con la legge n. 52 del 6/3/2001 è stato
riconosciuto quale unico Registro Italiano
IBMDR (2)
• Dal 2005 l’IBMDR si è allineato ai Registri
stranieri nella donazione di CSE
PERIFERICHE.
• Dal 2006 l’IBMDR svolge la funzione di
SPORTELLO UNICO per il coordinamento e
la gestione dei trapianti sia con CSE midollari
e periferiche che da cordone ombelicale.
SCOPO DEL REGISTRO
Procurare ai pazienti in attesa di trapianto e
privi di un donatore fratello HLA identico, un
volontario
estraneo
alla
famiglia,
con
caratteristiche genetiche tali da consentire il
trattamento terapeutico con elevate probabilità
di successo.
67 Registri
in
43 Nazioni
n.donatori: 23.754.869
I numeri al 31/07/2014
• Potenziali donatori in Italia: 345.182
facenti capo a 78 CD e 17 RR
• Unità di sangue cordonale disponibili in
Italia: 32.167 provenienti da 17 Banche
• Nuovi iscritti in Italia nel 2013: 14.704
R.R. VENETO - TRENTINO ALTO ADIGE

Seconda regione in Italia per numero di
donatori reclutati

Seconda regione per il numero di donatori che
hanno donato a pazienti non correlati
Centri Donatori Registro Inter-Regionale
Veneto-Trentino Alto Adige
CD TN 01
Trento
CD BZ 01
Bolzano
CD PD02
Padova
CD TV01
Treviso
CD VI01
Vicenza
CD VE01
Venezia
RR VR01
Verona
Servizio di Immunoematologia e Trasfusione
Servizio di Immunoematologia e Trasfusione
Servizio di Immunoematologia e Trasfusione
Servizio di Immunoematologia e Trasfusione
Servizio di Immunoematologia e Trasfusione
Servizio di Immunoematologia e Trasfusione
Servizio di Immunoematologia e Trasfusione
Poli di Reclutamento (PR)
R.R. Veneto-Trentino Alto Adige
CD BZ01 S.CANDIDO BZ04 CD VE01 MIRANO VE04
BRUNICO BZ03
BRESSANONE BZ06
VIPITENO BZ01
MERANO BZ02
SILANDRO BZ05
CD TV01
CD VR01
BUSSOLENGO VR01
CAPRINO VR02
S.BONIFACIO VR08
COLOGNA VENETA VR09
TREGNAGO VR07
LEGNAGO VR05
NOGARA VR03
BOVOLONE VR06
ZEVIO VR04
ROVIGO RO03
ADRIA RO02
TRECENTA RO01
CD PD02
S.D.’DI PIAVE VE03
PORTOGRUARO VE02
CHIOGGIA VE01
VENEZIA VE05
CONEGLIANO TV01
FELTRE BL01
BELLUNO BL02
CASTELFRANCO
CD VI01
CAMPOSAMPIERO PD02
ESTE PD01
CITTADELLA PD03
PADOVA AVIS PD04
CD TN01
BASSANO VI04
LONIGO VI10
MONTECCHIO MAGGIORE VI11
NOVENTA VICENTINA VI06
SCHIO VI07
THIENE VI03
VALDAGNO VI09
MALO VI08
SANDRIGO VI02
ASIAGO VI05
MAROSTICA VI01
CENTRI PRELIEVO DI MO E PBSC
R.R. VENETO TRENTINO ALTO ADIGE
CP-m BZ01
CP -p BZ01
CP-m PD01
CP-p PD02
CP-m VR01
CP-p VR01
DIVISIONE EMATOLOGICA
OSPEDALE REGIONALE DI BOLZANO
SERV. DI IMMUNOEM. E TRASF.
OSPEDALE REGIONALE DI BOLZANO
DIVISIONE ONCOEMATOLOGICA
POLICLINICO DI PADOVA
SERV. DI IMMUNOEM. E TRASF.
POLICLINICO DI PADOVA
DIVISIONE EMATOLOGICA
POLICLINICO DI VERONA
SERV. DI IMMUNOEM. E TRASF.
Verona dicembre
2013
POLICLINICO DI VERONA
Donatori tipizzati dal Registro Inter-Regionale
Veneto-Trentino Alto Adige
PD01: 116
19783
20000
18000
PD03: 211
PD10: 364
16376
TV02:1216
10035
Tot.: 77096
6360 5958
5743
5137
3589
2208
16000
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
VI01
VR01 PD02 TV01
BZ01 VE01 TN01
Verona dicembre 2013
BL01
TV03
Donazioni di CSE
Registro Regionale
Veneto-Trentino Alto Adige
66
40
Tot. 688
40
30 30
35
28 28
30
50
33
44
64
54
51
57
44
24 22
25
20
11 11
15
6
10
5
7
1
0
1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012
Verona dicembre 2013
48
Centro Donatori
VE01
Il nostro Centro Donatori ha iniziato l’attività nel 1993 e
dal 1994 raccogliamo i campioni dei donatori dell’intera
Provincia di Venezia.
I nostri dati al 31/07/2014:
- Donatori iscritti : 5600
- Donatori che hanno donato CSE midollari : 39
- Donatori che hanno donato CSE periferiche : 12
Da questi dati emerge la CRITICITA’
ATTUALE del Registro Italiano:
Nonostante un aumento nei due ultimi anni
del reclutamento di donatori delle fasce
di età più giovane , vi è un effettivo
scarso utilizzo dei donatori iscritti al
Registro Italiano .
MIGLIORAMENTO DELLA
PERFORMANCE DEL REGISTRO
• Tipizzazione completa e approfondita del
•
•
•
donatore fin dalla sua iscrizione
Riduzione dei tempi di risposta.
Potenziamento delle nuove iscrizioni (per
raggiungere un maggior equilibrio tra le
Regioni del Nord e quelle del Sud)
Riqualificazione dei “vecchi donatori”
SCALATA VERSO IL TRAPIANTO
Diagnosi Paziente
Iscrizione IBMDR Donatore
Tipizzazione HLA
paziente e familiari
Attivazione della ricerca
Individuazione donatore/i
Test di conferma D / R
Selezione finale
Trapianto
ARRUOLAMENTO DEL DONATORE
•
•
•
•
Avviene presso i Poli di reclutamento e i
Centri Donatori attraverso:
Compilazione di un questionario sulla storia
sanitaria del donatore
Esame clinico del donatore
Acquisizione del consenso dopo adeguata
informazione
Prelievo del sangue per eseguire gli esami di
legge e la tipizzazione degli Antigeni HLA.
REQUISITI DI IDONEITÀ
• I requisiti di idoneità sono quelli vigenti per la
•
•
•
•
•
donazione di sangue (legge del 21 ott. 2005; decreto 3
marzo 2005).
Età: 18-37 anni
Peso > 50Kg
Hb > 13,5 g/dl per donatori maschi
Hb > 12,5 g/dl per donatori femmine
Assenza di patologie croniche fisiche e psichiche.
Valutata l’idoneità del donatore sulla base dei
requisiti,la visita medica e gli esami, il donatore viene
iscritto nel Registro
IL CONSENSO DEL DONATORE
CONSENSO INIZIALE
Viene chiesto al donatore al momento
dell’arruolamento .
Esso attesta che il donatore ha ricevuto tutte
le necessarie informazioni che riguardano:
 La DURATA della sua iscrizione al Registro
fino al compimento del 55° anno di età
 L’alto contenuto morale del suo atto
 L’importanza che la donazione sia mantenuta
anonima,volontaria e non retribuita
CONSENSO AD OGNI STEP
• Viene chiesto al donatore in ogni fase
•
•
del processo di selezione che prevede la
sua convocazione .
III LIVELLO (riconferma della
tipizzazione)
IV LIVELLO (test finale di
compatibilità)
Il PREWORK e il CONSENSO FINALE
• Stabilita la data del trapianto il donatore selezionato viene
preparato alla donazione di CSE.
• Viene rivalutata la sua idoneità alla donazione con esami di
laboratorio ed esami strumentali.
• Partecipa alla sessione informativa finale in cui gli vengono
fornite tutte le informazioni sulla modalità di raccolta di
CSE (midollari o periferiche) e sui rischi ad essa connessi.
• In questa sede egli dà il SUO CONSENSO DEFINITIVO.
• Contemporaneamente il paziente viene preparato a
ricevere il trapianto.
LA TUTELA del DONATORE (1)
• Il donatore è libero di ritirarsi in qualsiasi momento.
• In nessun momento della ricerca deve essere fatta pressione sul
donatore
• Il donatore dona CSE a favore di un unico ricevente
• La raccolta di CSE è destinata ad un uso immediato
• E’ possibile criopreservare la quota eccedente (da utilizzare per
un eventuale secondo trapianto)
LA TUTELA del DONATORE (2)
• L’identità del donatore è nota soltanto al personale
del CD, del RR e del CP; in tutte le procedure la
comunicazione avviene in forma circoscritta: i dati
anagrafici vengono sostituti con il codice
identificativo del donatore.
• L’identità del donatore deve essere protetta per
garantirne l’anonimato.
• Il vincolo dell’anonimato è inestinguibile e deve essere
mantenuto verso il ricevente e verso terzi.
I DIRITTI DEL DONATORE
• Il donatore con rapporto di lavoro dipendente ha
diritto a permessi retribuiti per il tempo occorrente
all’espletamento delle varie fasi.
• Il donatore ha diritto a conservare la normale
retribuzione per le giornate di ospedalizzazione
necessarie alla raccolta delle CSE.
• La copertura assicurativa, conforme agli standard
internazionali è di responsabilità dell’E.O Ospedali
Galliera di Genova.
DONAZIONE DI CSE MIDOLLARI
•
•
•
•
•
Anestesia generale
Ricovero (24-48 ore)
Autodonazione (1-2 unità)
Singola raccolta
Non richiede stimolazione con fattore di
crescita
EFFETTI COLLATERALI
•
•
•
•
•
•
•
•
Astenia 80%
Dolore in sede di prelievo 75%
Dolore alla deambulazione 71%
Dolori dorso-lombari 65%
Faringodinia 60%
Nausea, cefalea 45%
Vomito 27%
Febbre 22%
RECUPERO DEL DONATORE
• 80% dei donatori recupera completamente
entro 2 settimane
• Controlli post-donazione vengono effettuati a
cadenza di 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 1 anno e poi
una volta l’anno per i successivi 10 anni.
LA DONAZIONE DI PBSC
•
•
•
•
Non richiede anestesia
Non richiede il ricovero
Non c’è necessità dell’autodonazione
Il recupero emopoietico del donatore è
più rapido
DONAZIONE DI CSE PERIFERICHE
• Il Profilo del donatore di PBSC è stato definito nel
Protocollo SIMTI-GITMO del 2004
• In particolare il donatore di PBSC deve:
- avere una conta piastrinica >150.000/L
- non essere sotto trattamento con antiaggreganti
piastrinici, anticoagulanti, ACE-inibitori, litio
- non presentare splenomegalia
- non avere in anamnesi (sia personale che familiare)
episodi di trombosi arteriose o venose;
- deve avere buoni accessi venosi perchè non è
consentito il posizionamento di un CVC
IL CONSENSO INFORMATO
• Viene richiesto al donatore dopo una completa
e dettagliata descrizione della procedura di
aferesi e della somministrazione del fattore
di crescita.
• Il donatore deve essere informato su una
POSSIBILE DONAZIONE DI MIDOLLO in
sostituzione della raccolta di PBSC.
• Infatti NON E’ POSSIBILE prevedere il
“cattivo mobilizzatore”!! ( 2% dei donatori)
VISITA CLINICA ED ESAMI
• Il donatore selezionato per PBSC è sottoposto
ad accurato esame clinico e ad esami
strumentali quali:
- ECG da sforzo
- ECO addome superiore (dimensioni della milza)
- Tra gli esami di laboratorio accurato screening
coagulativo per trombofilia.
DONAZIONE DI CSE
PERIFERICHE
 Obiettivo della stimolazione è raccogliere la dose
ottimale di CSE in una unica procedura (al massimo 2
procedure)
• Citochine “approvate” per i donatori:
 G-CSF, GM-CSF alla dose massima di 10 µg/Kg di
peso corporeo del donatore per 5 giorni
 La prima stimolazione con fattore di crescita deve
essere eseguita in ambiente ospedaliero al fine di
cogliere eventuali intolleranze al farmaco
EFFETTI COLLATERALI
a breve termine (noti)
• Sono frequenti, ma modesti (solo l’1% necessita di
terapia medica):
-
Dolori ossei 96%
Cefalea 78%
Mialgie 78%
Astenia 78%
Insonnia 41%
Nausea 33%
Sudorazione 25%
Febbre 16%
 In presenza di gravi reazioni al G-CSF il trattamento
deve essere sospeso
EFFETTI COLLATERALI
correlati alla procedura di raccolta
• Azione dell’anticoagulante (ACD-A calcio
chelante): parestesie, nausea,tremori, brividi, crisi
tetaniche,aritmie
• Diminuzione del potassio: crampi muscolari
• Variazione della volemia (rara): ipotensione
• Inconvenienti vascolari: ematoma nella zona di
veno puntura, lesioni di nervi periferici
• Piastrinopenia: se Plt inferiori a 80.000/µl non è
proponibile una seconda raccolta
FOLLOW UP DEL DONATORE DI PBSC
• Si prevedono controlli a 2 gg, 7 gg, 1-3-6-12
mesi e poi annualmente fino a 10 anni.
• I primi controlli sono necessari per accertare
gli effetti collaterali legati al fattore di
crescita e alla procedura di aferesi.
• Il follow up è stato portato a 10 anni perché è
ancora aperto il problema degli effetti
collaterali del fattore di crescita a lungo
termine.
EFFETTI COLLATERALI a lungo
termine
• Recenti studi hanno segnalato un rischio
doppio di Leucemia mieloide acuta e/o
mielodisplasia in pazienti trattati per Ca della
mammella, e in pazienti pediatrici affetti da
LLA e neutropenia cronica severa.
• Questi dati hanno innescato un intenso
dibattito sul controverso argomento del
rischio di neoplasie ematologiche dopo
somministrazione di G-CSF.
• NON CI SONO EVIDENZE DEFINITIVE A
CONFERMA DI UN RAPPORTO CAUSALE tra
somministrazione di G-CSF e neoplasie
ematologiche.
• Per valutare questa ipotesi sono necessari
studi a lungo termine su un numero cospicuo di
donatori.
GRAZIE
DELL’ATTENZIONE
www.ibmdr.it