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n°
1
ANNO X
MAGGIO 2010
In caso di mancato recapito il
mittente si impegna al pagamento
dei resi che dovranno essere
spediti a VICENZA 36100 C.P.O.
NE/VI0048/2008
DAL 28/04/2008
Il giornale dello specialista del raccolto
Mietitrebbie, è a Breganze
il polo europeo
Scatta da settembre l’incremento della produzione
grazie agli accordi con Agco
BREGANZE E FEUCHT
REPUBBLICA CECA
UN ANNO POSITIVO
AL GRANDE SALONE
NONOSTANTE LA
DI BRNO PRESENTATI
CRISI DEI MERCATI
I MODELLI DI PUNTA
pag. 3
pag. 8
QUANDO VOLO’
IN GRAN BRETAGNA
PRONTO SOCCORSO
IL FALCO:
CRESCE LA RETE
OVVERO IL SERVICE
L’AVVENTURA
DISTRIBUTIVA
ECCO COME
AERONAUTICA
DEGLI ANNI SESSANTA
DELLE “ROSSE”
FUNZIONA A 360 GRADI
pag. 8
pag. 12
pagg. 14-15
Gruppo Industriale ARG
Il punto di Mario Scapin
Breganze, polo europeo delle mietitrebbie
Lo stabilimento si prepara ad accogliere e integrare
la produzione dei nuovi modelli
Cari lettori, con grande soddisfazione ho
l’opportunità di comunicarvi che “Laverda è
stata eletta dai propri azionisti come la sede
più adeguata per concentrare le attività delle
mietitrebbie in Europa”, visto che accoglierà
presto anche la produzione dei modelli realizzati nello stabilimento danese.
È una conferma molto importante per la nostra realtà, maturata grazie alle capacità che
l’azienda ha dimostrato nel gestire e sviluppare tutte le attività proprie del settore delle
macchine da raccolta.
La pronta reattività e la grande adattabilità
alle condizioni di mercato, manifestata anche in momenti difficili
come l’attuale, hanno ulteriormente facilitato le scelte. Si tratta
di un progetto di notevole portata
e rilevanza che comporta non solo
il trasferimento della produzione
delle macchine ad “8 scuotipaglia
ed ibride“ all’interno del sito produttivo di Breganze, ma soprattutto una integrazione completa di
queste famiglie di mietitrebbie nel
“sistema” Laverda.
Tutto il processo di sviluppo dei
nuovi prodotti, incluso quello relativo alle nuove famiglie di macchine, verrà realizzato a Breganze e
ciò è reso possibile da un potenziamento delle strutture dedicate alla
progettazione, alla costruzione dei
prototipi ed alle prove funzionali
sia in laboratorio che in campo. Già
da settembre sarà avviata la fabbricazione di queste macchine in
Laverda le quali verranno progressivamente prodotte alla stregua
delle attuali 5 e 6 scuotipaglia, costruendo buona parte dei componenti essenziali in casa. Alla stessa
maniera le barre caratterizzate dal
sistema di alimentazione con tappeti mobili saranno realizzate nel
nostro stabilimento utilizzando la
nuova linea di assemblaggio appena entrata in funzione per la realizzazione
delle barre “free flow”.
Il montaggio delle mietitrebbie sarà effettuato sull’attuale linea di assemblaggio e la
produzione sarà organizzata a “model mix”.
Saranno rispettate alcune regole di base pensate per garantire l’efficienza produttiva ma
si vedranno uscire nello stesso giorno macchine ad 8 scuotipaglia o ibride alternate
a macchine a 5 o 6 scuotipaglia di qualsiasi
tipo: fisse, levelling system o autolivellanti.
I montaggi dei vari gruppi funzionali saranno effettuati, come oggi, ai lati della linea di
montaggio principale; si è provveduto e si sta
provvedendo ad allargare le aree interessate
trasferendo altrove altre lavorazioni per creare le stazioni dedicate ai preassemblaggi delle nuove macchine. Le specificità della nuova
famiglia di macchine hanno richiesto la creazione di nuove isole dedicate al montaggio,
ad esempio, del gruppo rotori delle ibride o
della cassa scuotipaglia per le convenzionali. E’ evidente che stiamo lavorando molto
affinché i principi del kai-zen, che rappre-
sentano le fondamenta della nostra logica
produttiva, siano applicati fin da subito e ci
stiamo adoperando per progettare i metodi
produttivi secondo questa filosofia.
L’esperienza Laverda si sta dimostrando fondamentale ed è accompagnata dall’entusiasmo che contraddistingue il nostro personale: questa sfida è percepita come una grande
occasione per dimostrare le reali potenzialità
dell’azienda. Come anticipato, i processi di
fabbricazione sono oggetto di rivisitazione e
Mario Scapin
direttore generale
di potenziamento per preparare la fabbrica a
questa nuova attività; il nuovo robot che va a
integrare e completare l’isola esistente dedicata alla costruzione dei componenti saldati
di grande dimensione è diventato pienamente operativo già ad inizio anno.
Nuovi impianti per l’equilibratura degli organi rotanti sono in fase di installazione, così
come un altro magazzino robotizzato a torre
per la gestione dei particolari di piccola dimensione. Contemporaneamente tutte le
aree della fabbrica sono interessate da lavori in corso e il lay-out dei reparti è in fase
di grandi cambiamenti. L’intenso
lavoro viene sviluppato senza generare alcun impatto sulla produzione corrente ma, osservando i
reparti, anche a distanza di pochi
giorni, si ha quasi l’impressione di
trovarsi in un nuovo ambiente.
Allo stesso tempo è in corso uno
specifico programma di formazione on the job di tutte le maestranze che saranno preposte alla
produzione delle nuove macchine;
la garanzia di massima qualità dei
prodotti che usciranno dallo stabilimento di Breganze è una priorità
assoluta per la quale stiamo investendo ingenti risorse.
Lo stesso dinamismo anima Fella:
dopo le anticipazioni della scorsa
Fiera Agritechnica di Hannover,
è stata avviata la produzione delle nuove macchine destinate alle
grandi estensioni quali il voltafieno
della famiglia TH 13010 o il ranghinatore a doppio rotore per andana centrale della famiglia TS 880
PRO. Si tratta di macchine caratterizzate da un’elevata produttività
e dalla massima adattabilità alle
diverse condizioni dei terreni, ma
disegnate anche nell’ottica della
riduzione dei tempi di trasferimento. Argomento di grande rilevanza
poiché avrà sempre maggior peso
nell’economia generale di gestione delle
macchine. Anche in questo caso l’azienda
sta effettuando investimenti importanti allo
scopo, come per la casa madre Laverda, di
generare i presupposti migliori per un pronto
rilancio non appena la domanda dai mercati
tornerà a crescere, come tutti ci auguriamo.
L’auspicio è che la oramai vicina stagione di
raccolta riservi a tutti delle sorprese positive,
all’insegna di un generale recupero per il settore dell’agricoltura.
L’ Italia di Simonetta Lambrocco
Le “rosse” in salute nonostante
la crisi dei mercati
Simonetta Lambrocco
responsabile comunicazione
e pubbliche relazioni
Laverda, fatturato a 93 milioni e oltre 740 mietitrebbie commercializzate
Anche Fella ha chiuso in attivo
Il 2009 di Laverda, nonostante il forte calo della domanda
che ha investito i mercati di riferimento e il clima di diffusa incertezza generato dalla perdurante crisi economica
e finanziaria, si è chiuso con un fatturato di 93 milioni
di euro.
Un risultato estremamente apprezzabile, vista la congiuntura internazionale. L’assemblea degli azionisti di Laverda
spa ha recentemente approvato il bilancio dell’esercizio
2009, annata nella quale, grazie alla specializzazione nella
produzione di macchine per la raccolta, Laverda, joint venture paritetica fra il gruppo italiano Argo e la corporation
americana Agco, ha commercializzato ben 742 mietitrebbie: un numero significativo anche se in riduzione rispetto
al risultato di vendite del 2008 che però, va ricordato, è
stato un anno eccezionale per le condizioni di mercato
estremamente favorevoli.
Durante l’anno scorso le difficoltà dei clienti finali nell’accedere al credito e il basso prezzo dei prodotti agricoli
non hanno certo sostenuto il settore, costringendo anche Laverda a un’attenta revisione al ribasso delle stime
di vendita.
“E’ grazie alla grande flessibilità di Laverda - ha dichiarato il direttore generale Mario Scapin - che siamo riusciti
a gestire la situazione con efficienza. Abbiamo saputo
adattarci con rapidità alle mutate richieste del mercato, e
questo ci ha consentito di raggiungere un positivo risultato netto prima delle imposte, con valori percentuali in
linea con l’andamento degli anni precedenti”.
Le previsioni per l’esercizio in corso suggeriscono di muo-
versi ancora con prudenza, dato che permangono molti
dei fattori che già l’anno scorso hanno limitato la propensione all’investimento in nuovi macchinari agricoli.
I mercati dell’Europa centrale manifestano ulteriori non
trascurabili contrazioni, mentre qualche debole segnale
di ripresa s’intravvede in Russia e nelle aree legate al dollaro.
“In queste circostanze, auspichiamo un minimo recupero
del volume d’affari nel breve, supportato dall’introduzione delle novità adottate per i prodotti offerti nell’attuale
campagna vendite. Lo scenario si presenta comunque
più positivo nel medio termine, anche grazie al contributo che deriverà dal trasferimento a Breganze della produzione delle mietitrebbie a 8 scuotipaglia e ibride” ha
concluso Scapin.
Un ulteriore fattore positivo per Laverda è determinato
dal contenimento degli stock mietitrebbie presso importatori e concessionarie. Infatti la filosofia distributiva dell’azienda di Breganze consiste, da sempre, nel considerare effettuata la vendita nel momento in cui la mietitrebbia
è a casa del cliente finale.
Il 2009 è stato un anno più complesso per Fella-Werke
GmbH, azienda controllata di Laverda e specializzata nella produzione di macchine per la fienagione con sede in
Baviera a Feucht, a causa della crisi generale e del prezzo
del latte. Nonostante ciò, ha dichiarato Reinhard Brunner,
direttore generale a Feucht, “Fella ha chiuso il proprio bilancio in attivo con un’apprezzabile riduzione dei prodotti
finiti a stock, sia in casa madre sia nella rete di vendita”.
Il giornale dello specialista
del raccolto
Anno X, n. 1, maggio 2010
Periodico trimestrale
Registrazione Tribunale di Vicenza
n. 1017 del 5 marzo 2002
direzione editoriale
Mario Scapin
Simonetta Lambrocco
direttore responsabile
Claudio Strati
progetto grafico
Andrea Rosset
Piergiorgio Laverda
hanno collaborato:
Pietro Dal Santo
direttore assistenza post-vendita
e servizio ricambi Laverda spa
Daniel Szipina
responsabile vendite VPP
Fabrice Rondeau
direttore commerciale Laverda Francia
Piergiorgio Laverda
curatore dell’Archivio Storico
“Pietro Laverda”
fotografie:
Archivio Laverda spa
Archivio Storico
“Pietro Laverda”
© by Laverda spa
36042 Breganze (VI) Italy
via F. Laverda, 15/17
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La Sicilia riscopre i suoi legumi
Laverda e la concessionaria Volatile si aggiudicano il bando per avviare il recupero della
coltivazione di lenticchie e ceci
Legumi da riscoprire e rivalutare,
in Sicilia. Uno specifico progetto,
denominato “Recupero e valorizzazione delle leguminose da granella
secca ad uso alimentare nel territorio siciliano”, e promosso dal Distretto Palermitano Alto Belice Soat
64 di Monreale (Palermo), che è una
costola dell’Assessorato regionale
per le risorse agricole ed alimentari,
si ripropone di sviluppare risorse alternative secondo un attento studio
mirato al territorio.
L’idea ha preso corpo dal tentativo
di riscoprire i prodotti alimentari di
nicchia del suolo siciliano, puntando
in particolare sul rilancio dei legumi
quali ceci, lenticchie, cicerchia, fagioli.
Prima dell’ultima guerra i legumi
rappresentavano il piatto principale
della mensa nelle masserie isolane,
quale valida alternativa proteica
alle carni, allora appannaggio delle
tavole dei nobili e delle classi più
abbienti. Dopo gli anni Cinquanta,
invece, la diffusione della carne nell’alimentazione quotidiana subì un
incremento esponenziale, facendo
regredire la coltivazione delle leguminose a favore delle produzioni
cerealicole.
Oggi, di conseguenza, l’importazione di legumi per la Sicilia fa numeri
ingenti.
E per invertire la tendenza il progetto
del Distretto Alto Belice è diventato
un bando di gara. Qui l’alleanza tra
la tecnologia di Laverda e gli operatori locali è stata essenziale: infatti
Laverda, rappresentata dalla propria
concessionaria Volatile Bernardo snc,
ha fatto suo il bando sbaragliando
la concorrenza con l’esperienza, la
competenza e soprattutto la versatilità del prodotto offerto e sancendo
il primato con la relativa consegna di
due mietitrebbie Laverda AL Rev ai
comodatari, cioè l’azienda agricola
Diquattro Doroteza e il Sementificio
Riggi srl. Queste due realtà imprenditoriali, entrambe leader nella produzione e nella selezione di sementi
di alta qualità, oggi intraprendono
anche la via della coltivazione di lenticchie, ceci e altre varietà di legumi
per uso alimentare.
Da sempre, nel territorio siciliano,
l’azienda di Breganze si è dimostrata
ideale per agricoltori e contoterzisti.
Nella concessionaria Volatile Bernardo snc, Laverda ha trovato un valido
partner commerciale che ha saputo
contribuire al successo raggiungendo quote di mercato ragguardevoli e
sfiorando il 70 per cento delle vendite fra tutti i marchi presenti. Oggi la
mietitrebbia autolivellante in Sicilia
per antonomasia è infatti Laverda.
La prima parte del progetto di recupero delle leguminose da granella
secca ad uso alimentare si è concluso: l’estate vedrà all’opera le macchine rosse, capaci di arrampicarsi
in luoghi impensabili per mietere
e raccogliere le fatiche di un’intera
stagione di lavoro.
Le mietitrebbie Laverda AL Rev, opportunamente allestite, consentiranno di gustare i buoni legumi siciliani
che sicuramente sapranno conquistare i palati, anche quelli più fini.
A fianco: semi di cece
e fagiolo raccolti con
mietitrebbia.
Sotto: una Laverda AL
Rev in piena azione.
Grasselli, dall’Umbria con amore
Quarant’anni di amore per Laverda, iniziati durante il viaggio di nozze!
“Pure in luna di miele ha in mente
la Laverda”. Così deve aver pensato,
molto probabilmente, la signora Mirella più di un trentennio fa quando
si vide costretta a tornare in anticipo dal suo viaggio di nozze in modo
che il novello sposo potesse seguire
un corso tecnico organizzato dall’azienda di Breganze.
Troppo forte, infatti, era il desiderio
del marito, Avelio Grasselli, di scoprire tutte le caratteristiche della
sua nuova mietitrebbia M 100 da
poco acquistata.
E da allora l’amore, sia per la moglie,
sia per la Laverda, è cresciuto col tempo. Lo dimostrano l’arrivo dei due figli Luca e Simone, oggi al fianco del
padre nella gestione dell’azienda di
Colombella di Perugia, e la crescita
del parco macchine Laverda.
Infatti, alla M 100 del ‘71, quella
che interferì con il viaggio di nozze,
acquistata come “macchina personale” pochi anni dopo la prima M
84 del ‘69 con la quale ebbe inizio
l’attività di raccolta, si sono aggiunte nel tempo varie Laverda, tra cui
di recente una 2350 MCS LS (2001),
una 255 LCS LS (2009) e l’ultima arrivata, una AL Rev con trinciapaglia
in previsione della prossima stagione, ulteriore investimento, com’è
nella filosofia aziendale, nonostante
una fase dell’economia non sma-
gliante.
E’ lunga la storia dell’azienda, nata
come F.lli Grasselli nel 1965 per occuparsi di lavorazioni agricole. Una
storia scandita dai gioielli di Breganze, perché molte altre sono state le
Laverda entrate nel parco macchine
aziendale: una M120 nel ‘77, una
M132 nel 1980, una 3700 nell’84,
una 3790 nell’87, una L 521 nel ‘93.
Ma ebbero un ruolo in azienda anche
una TX 34 e una 8060.
Oggi alla Grasselli snc c’è una vera
passione per macchine performanti
e dalla grande versatilità, capaci di
lavorare 200 ore per trebbiare i più
diversi prodotti: 200 ettari di orzo,
500 di frumento, 150 di mais, 100
di girasole oltre a colza e sorgo. Tutto questo, però, senza influire molto
sul budget aziendale, avendo infatti
dei costi di trasformazione macchina, per passare dal lavoro su un prodotto al lavoro su un altro prodotto,
attorno ai 400 euro, e con un consumo medio di gasolio di 18-20 litri
all’ora.
Risultati che per Avelio Grasselli sono
il frutto di ottime prestazioni della
macchina, soprattutto per quanto
riguarda l’agilità nelle manovre di
trebbiatura e il livello qualitativo del
taglio del prodotto trebbiato, e che
bene rispondono alle esigenze di
performance dell’azienda umbra.
La passione per le “rosse”
scritta sulla pelle
Un grande tatuaggio fra collo e schiena,
ecco che cosa ha fatto Loris Luciani per
non scordarsi mai e poi mai che nel petto
ha un cuore “rosso Laverda”.
E al grande amore che nutre per la
sua attività in agricoltura, ha dedicato
due spighe di grano e un girasole che
completano la L, logo di Laverda, tatuata
sul collo.
Non c’è che dire Loris, questa è passione
vera!
La famiglia Grasselli in posa davanti alla nuova 255 LCS LS.
I mercati
a cura di Simonetta Lambrocco
Fella: ora c’è Niels nella stanza dei bottoni
per i principali mercati europei
Dal primo febbraio scorso è entrato nel comparto vendite di Fella-Werke GmbH, con
l’incarico di export manager, il trentacinquenne Sven Niels. Sostituisce van Mierlo, giunto
alla pensione
Originario
dello
SchleswigHolstein, l’ingegner Niels, che
ha approfondito le proprie conoscenze tecniche con gli studi
all’Università delle Scienze Applicate di Oldenburg / Ostfriesland
/ Wilhelmshaven, vanta un’esperienza pluriennale nel settore
delle macchine dedicate alla raccolta del foraggio. Ha lavorato
precedentemente come export e
marketing manager e, nella sua
nuova posizione in Fella, Niels è
oggi responsabile per diversi mercati strategicamente importanti
nel Nord Europa e per la Spagna.
Niels supporta la squadra dedicata alle vendite con l’obiettivo di
promuovere la crescita internazionale dell’azienda di Feucht.
Dal 2002 ha lavorato per la società B. Strautmann & Söhne GmbH
& Co. KG nel settore della promozione vendite e come responsabile del marketing, assumendo
nel 2009 anche l’incarico di responsabile export. Ciò gli ha consentito di conseguire una visione
ragguardevole nel settore dell’industria specializzata nella produzione di macchine per la raccolta
del foraggio.
“Malgrado la situazione di mercato piuttosto tesa, o più probabilmente proprio per questo,
abbiamo incrementato la squadra
e siamo molto soddisfatti di avere trovato in Niels il nostro nuovo
export manager. Niels ha un buon
background di esperienza sia nel
settore agricolo che in quello della produzione delle macchine da
fienagione” ha dichiarato Stefan
Sprock, direttore export di FellaWerke GmbH.
Con la nuova squadra, ora rafforzata, Fella intende espandere
ulteriormente la sua crescita sui
mercati internazionali.
Sven Niels
Francia, un mercato attento alle innovazioni
Le macchine per l’agricoltura al centro dello sviluppo di un settore che si aspetta crescita
produttiva e rispetto dell’ambiente
In questi ultimi 60 anni la meccanizzazione agricola ha contribuito
all’evoluzione delle attività agricole del XX secolo, offrendo le
risposte e le soluzioni necessarie
alle necessità di approvvigionamento a di sicurezza alimentare.
Ora, a XXI secolo avviato, occorre
individuare i maggiori protagonisti in grado di rispondere alle sfide
dell’agricoltura francese.
Un settore in costante
innovazione
L’avvenire e le performance del
settore sono oggi più che mai legate alle tecnologie e alla capacità
di innovazione che la filiera delle
attrezzature e delle macchine dedicate all’agricoltura è in grado di
proporre.
Anche l’adattamento permanente degli strumenti dedicati alla
coltivazione e alla raccolta è, e
sarà, un fattore determinante per
la conservazione e la durata dell’attività. Va tenuto conto che la
popolazione aumenta e, contemporaneamente, i terreni coltivabili
diminuiscono.
La necessaria modernizzazione
deve essere resa possibile mobilitando i mezzi occorrenti e la
volontà della pubblica amministrazione di conferire al settore
delle attrezzature agricole la giu-
sta considerazione all’interno del
dibattito politico e della programmazione economica.
Allo stesso modo i produttori e i
distributori di macchine e attrezzature agricole dovranno rendere
conto di una professionalità capace di essere responsabile e di
saper preservare il modello agricolo nella sua funzione di sfruttamento razionale dei terreni e del
mantenimento di un servizio che
sia vicino e consapevole delle esigenze dell’uomo e del territorio:
entrambe condizioni indispensabili per buone performance sia
nella salvaguardia dell’ambiente,
sia nella ricerca di soddisfacenti
risultati economici.
Le prospettive sono solide
Per rispondere a bisogni sempre
più esigenti in materia di sviluppo
sostenibile e durevole, di preservazione ambientale e di risparmio
energetico, il settore della meccanizzazione agricola persegue i
propri sforzi in ambito di ricerca
e sviluppo, di sicurezza e di formazione.
La conservazione di un’agricoltura
efficiente e razionale dipende dalla redditività delle colture e dalla
capacità di anticipare a monte
i cambiamenti e le esigenze dei
“Laverda, values in the field”
è disponibile il nuovo Dvd
Nato da un più ampio progetto di comunicazione realizzato
da Laverda in collaborazione con Canale Italia, è oggi
disponibile il nuovo dvd istituzionale “Values in the field”
(Valori in campo, ndt.).
E’ una narrazione per immagini e voce dell’azienda Laverda.
Che cosa è Laverda, la sua storia, la sua organizzazione oggi,
i processi produttivi, le fasi di lavorazione delle macchine
all’interno dello stabilimento, l’idea, il progetto da cui nascono
i nuovi prodotti, le idee di marketing, l’organizzazione del
comparto vendite e della rete distributiva...
Il racconto di un organismo vivo e pulsante, il racconto di
un’azienda che crea “valori” e li mette “in campo”.
mercati.
Il settore della meccanizzazione
agricola, grazie alla sua capacità
innovativa, contribuisce pienamente alla competitività economica di una agricoltura moderna
in grado di resistere alle sfide future.
Il bisogno di attrezzature e macchinari, l’esigenza di curarne la
manutenzione e il rinnovo sono
fondamentali sul mercato francese e le prospettive del settore
sono solide nel medio e nel lungo
termine,
Gli influssi della filiera delle attrezzature e dei macchinari agricoli,
tanto per le funzioni alimentari
e nutrizionali, quanto per la cura
del paesaggio e il rispetto dell’ambiente, sono la testimonianza di un settore a cui sta a cuore
un’agricoltura innovativa e strategica per il futuro della Francia.
Fabrice Rondeau
Fabrice Rondeau
TechAgro, biglietto da visita per la Repubblica Ceca
Con Biso e P&L Laverda si presenta al grande salone di Brno
Per Laverda, grazie al proprio distributore Biso Cz, la Fiera TechAgro di
Brno, svoltasi di recente, è stata una
vetrina eccezionale.
Le mietitrebbie hanno avuto grande
evidenza in un’area specificamente
loro dedicata all’interno di uno spazio di 1.850 metri quadri, dove Biso e
il suo partner P&L hanno presentato,
oltre alle “rosse” di Breganze, anche
un’ampia gamma di prodotti e attrezzature agricole.
Due le macchine presentate, la 296
LCS LS, equipaggiata con barra da
6 metri e kit colza Biso, e la nuova
M 306 Special Power, quest’ultima
equipaggiata con una barra Biso vario della serie VX da 6,5 metri.
La fiera è stato un momento di incontro importante con i clienti per
l’export manager di Laverda, Andrea
Ugatti, il quale ha dichiarato che
gli investimenti messi in campo dal
distributore sono rilevanti: i clienti
Laverda possono infatti contare sulla
presenza di una rete di vendita dedicata alle macchine di Breganze e
su un servizio post vendita e ricambi
specializzato nelle macchine da raccolta che garantiscono il massimo in
termini di efficienza e di servizio ai
clienti finali.
TechAgro, una fra le principali fiere
in Europa Centrale, ha luogo ogni
due anni e occupa una superficie
espositiva di circa 63 mila metri quadri. L’edizione di quest’anno ha visto
la partecipazione di 713 espositori
provenienti da oltre 21 Paesi e i dati
confermano la presenza di oltre centomila visitatori.
I primi padiglioni, i più antichi, risalgono agli anni Venti e ancora oggi
rappresentano il fulcro del centro
fieristico.
La Fiera TechAgro si tiene a Brno
che, con i suoi quasi 370 mila abitanti, è il secondo centro nella Repubblica Ceca dopo la capitale Praga. La città si trova al centro della
provincia della Moravia ed è collegata da una rete di autostrade a
grandi città europee come Vienna,
Bratislava e Praga.
A sinistra il direttore vendite Laverda della
Biso CZ Ales Klement.
A destra: due immagini delle macchine
Laverda esposte alla fiera di Brno.
Laverda si affaccia sulle spiagge di Albione
Dlc Equipment distribuirà le “rosse” in Galles Settentrionale, North West England e Irlanda
Si è concretizzato a marzo l’accordo di rappresentanza di Laverda con
DLC Equipment. La David Lloyd Contractors Ltd , che ha sede a Colwyn
Bay, nel distretto unitario di Conwy, Galles del Nord, annuncia nel suo
sito web di essere davvero onorata per l’incarico recentemente ricevuto
dall’azienda di Breganze.
DLC Equipment distribuirà le “rosse” di Breganze non solo nel Galles
settentrionale, ma anche nella regione del North West England e in Irlanda.
“Il know-how progettuale, l’esperienza e la capacità industriale - ha
dichiarato David Jones, titolare della DLC Equipment – sono le fondamenta sulle quali si basa l’evoluzione del prodotto, ed è questo ciò che
permette a Laverda di rispondere in modo efficace e puntuale alle esigenze alle richieste di un mercato globalizzato”.
Il focus puntato sulle macchine da raccolta ha permesso all’azienda di
Breganze di raggiungere una fama internazionale nel settore e David
Jones ha dichiarato da subito il proprio entusiasmo nell’entrare a far
parte della squadra Laverda.
DLC Equipment è specializzato nella distribuzione di macchine e attrezzature dedicate all’agricoltura ed è in grado di offrire un servizio ricambi
rapido ed efficiente. Molti i marchi rappresentati.
Il distretto di Conwy è un’amministrazione unitaria. Nato nel 1996 in
attuazione delle leggi per il governo locale del 1994 (Galles), deve il suo
nome al suo fiume più importante che scorre da sud a nord e sfocia con
un lungo estuario nell’omonima baia di Conwy. La città più importante
è Colwyn Bay.
Laverda si fa conoscere in Slovacchia
Dal 2007 è rappresentata da VPP, con sede a Jelenec, nel cuore della regione agricola.
Le “rosse” al centro dell’attenzione in due grandi fiere
Dal 2007 Laverda è rappresentata nella Repubblica Slovacca dalla società
VPP, un’azienda fondata nel 1994 dall’ingegner Jozef Szipina e che, con il
passare del tempo, si è trasformata in
un’impresa a conduzione familiare.
Già nel 1995 VPP iniziò l’importazione dei trattori finlandesi Valtra. Oggi
l’azienda slovacca rappresenta diversi
marchi prestigiosi, principalmente italiani e finlandesi. Fra questi, Laverda,
Dieci, Valtra, Junkkari, Kesla, Cabe,
Faresin, Seppi M.
”Poiché i marchi da noi rappresentati
aumentavano - spiega Daniel Szipina,
responsabile vendita di VPP -, a un
certo punto si è reso necessario trasferire l’attività in una nuova e più grande sede. Per il nostro nuovo quartier
generale abbiamo scelto la località di
Jelenec, anche in considerazione del
fatto che negli ultimi tempi la vicina
città di Nitra è diventata la capitale
di fatto dell’agricoltura in Slovacchia,
essendo situata nel centro della regione agricola del Paese. E’ proprio lì che
hanno luogo le principali manifestazioni fieristiche dedicate all’agricoltura e alla meccanizzazione agricola. A
Nitra sono situati anche gli uffici delle
autorità agricole del Paese e la sede
dell’Università Slovacca per l’Agricoltura”.
Contemporaneamente al trasferimento, VPP ha iniziato a costruire una rete
commerciale e di servizi su tutto il territorio della Repubblica per migliorare
la qualità del servizio e per renderlo
più accessibile da parte di tutti i suoi
clienti.
“Questa rete è uno dei fattori decisivi
per il nostro successo - prosegue Szipina - e ha contribuito a rendere la nostra società un partner più attraente e
appetibile agli occhi dei costruttori di
macchinari, attrezzature e tecnologie
per l’agricoltura, per l’ingegneria forestale e per la cura del verde. Attualmente abbiamo altri centri di servizi in
aggiunta a quello della sede, un magazzino centrale per le parti di ricambio a Jelenec, mentre ci prepariamo
a insediarci nel centro commerciale
vicino a Nitra, con un’area destinata
all’esposizione permanente. Abbiamo
inoltre dei centri dedicati alla vendita
e al servizio clienti anche a Krupina,
Ružomberok e Humenné”.
Come detto, nel 2007 anche Laver-
da è entrata a far parte del gruppo di
marchi che la VPP rappresenta. All’inizio degli anni Novanta Laverda aveva
commercializzato i propri prodotti sul
mercato slovacco, ma il marchio venne
poi parzialmente dimenticato perché
mancarono aziende in loco che lo rappresentassero e offrissero il servizio di
assistenza alla clientela. Ma dal 2007
tutto è cambiato, e VPP ha riavviato
il servizio ai clienti ricollocando il marchio Laverda nella posizione che esso
merita nel mercato slovacco.
“Proprio per farlo meglio conoscere dice Daniel Szipina - abbiamo partecipato a molte attività dimostrative dall’inizio della nostra collaborazione con
Laverda ad oggi, organizzando dimostrazioni pratiche su grano, girasole e
mais mietendo con una mietitrebbia
M 304 SP. Nel 2008 abbiamo visitato lo stabilimento Laverda a Breganze
con alcuni clienti potenziali e stiamo
già pianificando altre visite da realizzare a breve. Inoltre abbiamo presentato il marchio, l’azienda e i prodotti
Laverda sulle riviste specializzate e in
occasione di fiere del settore.
Lo scorso anno, ad agosto, abbiamo
partecipato alla 36a edizione di Agrokomplex, l’esposizione internazionale
dell’industria agricola e alimentare più
antica della Slovacchia per il settore,
esponendo una M 304 SP. E ad ottobre, sempre lo scorso anno, siamo
stati presenti alla fiera Agrosalón, specializzata in macchinari e attrezzature
agricole e per l’ingegneria forestale e
la cura del verde, una rassegna a cui
prendono parte tutte le categorie professionali della Slovacchia e che ci ha
offerto un’ottima opportunità per presentare i marchi da noi rappresentati.
Nella grande area espositiva a nostra
disposizione, nell’occasione, abbiamo
esposto una M 304 SP e una M 306
SP”.
Quest’anno VPP intende aprire un’altra area nel centro commerciale recentemente ristrutturato a cinque
chilometri da Nitra, lungo la principale
via di comunicazione sulla direttrice ovest-est. Lì è già costantemente
esposta per le dimostrazioni alla clientela una Laverda M 304 SP.
Oltre a promuovere e vendere i prodotti Laverda, VPP conta naturalmente su un’esperta squadra dedicata alle
vendite e al servizio post vendita.
“Essa è il cuore della nostra azienda
ed è preparata per rispondere anche
alle richieste più complicate della
clientela - conclude Szipina -. Proprio
per essere sempre pronti ed efficienti,
i nostri dipendenti frequentano regolarmente corsi di addestramento e di
aggiornamento, anche a Breganze.
Sappiamo infatti che solo un servizio
di elevata qualità e prodotti di alta
classe possono attrarre nuovi clienti
e soddisfare i clienti affezionati. Con
questo approccio, abbiamo contribuito a stabilire nella Repubblica Slovacca
il clima favorevole che Laverda, il suo
marchio e i suoi prodotti meritano”.
10
Sostegno alla filiera del latte di qualità
In Baviera Fella appoggia la campagna per le fattorie produttrici della Germania
meridionale
La Germania meridionale promuove il “Latte equo e solidale”.
In Baviera e dintorni la campagna
è coordinata dal MVS Milchvermarktung Süddeutschland, il direttivo per la commercializzazione
del latte dell’organizzazione dei
produttori del latte dei Länder della Germania del Sud.
E la bavarese Fella-Werke GmbH,
l’azienda specialista di macchine
e attrezzature per la fienagione,
controllata da Laverda, è in prima
fila a sostenere il progetto.
L’industria di Feucht intende offrire
un supporto ai propri clienti proteggendo così l’esistenza e la continuità delle fattorie tradizionali
per la produzione del latte.
“L’industria della tecnologia applicata all’agricoltura è conscia che
oggi le fattorie tradizionali dedicate alla produzione del latte stanno
vivendo una situazione difficile
- spiega Erhard Klamer, responsabile marketing e vendite di Fella
per la Germania -. Perciò abbiamo
deciso di sostenere il programma:
con questo progetto che aiuta in
particolare le fattorie a conduzione familiare della regione, Fella
vuole venire in aiuto dei produttori
del latte, cioè i nostri clienti”.
Il “Latte equo e solidale” proviene
esclusivamente da fattorie degli
stati federali del Baden- Württemberg, della Baviera e dell’Hessen,
ed è disponibile nei mercati dei
prodotti alimentari come quello di
Rewe e Tegut. Il consumatore riceve un latte assolutamente sano e
di alta qualità, prodotto nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Il progetto offrirà beneficio alle
aziende agricole regionali che si
dedicano alla produzione del latte
e contribuirà a rendere possibile la
loro esistenza e il loro futuro. Per lo
stesso motivo, Fella utilizza “Latte
equo e solidale” anche con il proprio servizio di catering dedicato ai
gruppi di visitatori.
Fella dimostra così di essere
un’azienda al 100% al fianco dei
propri clienti, a sostegno di un
messaggio inequivocabile: il sistema economico deve garantire equi
compensi alle fattorie impegnate
nella produzione del latte.
11
I prodotti
ML 800 Ars, l’assiale tuttofare
Competitiva anche nelle risaie e pronta a trasformarsi per ogni tipo di prodotto
La situazione economica mondiale consiglia prudenza e oculatezza
negli investimenti in ogni settore dell’economia e Laverda, da sempre attenta all’andamento dei mercati e apprezzata per le doti di
robustezza, affidabilità ed economicità di gestione delle proprie mietitrebbie, offre agli operatori del settore agricolo e agroindustriale
anche una nuova e ulteriore opportunità.
Grazie alle sinergie derivate dall’accordo di joint venture con il terzo
gruppo mondiale della meccanizzazione agricola, l’americana Agco
Corporation, l’offerta di Breganze si è ampliata con l’introduzione
della mietitrebbia assiale Laverda ML 800 Ars. Ogni specialista potrà
giudicare la valenza di questa proposta, rivolta ai professionisti che
operano nel campo dell’agricoltura e dell’agro-meccanica e investono guardando al futuro in modo imprenditoriale.
L’essenzialità del prodotto, la cura dei dettagli e l’efficiente realizzazione tecnica, oltre al design accattivante, fanno della ML 800 ARS
una mietitrebbia di riferimento per chi mira soprattutto alla qualità
del prodotto trebbiato.
Conclusa la stagione su riso, possiamo tirare le somme con alcuni
dati: su riso, resa del 65% con consumi energetici davvero contenuti
(0,4 litri di gasolio per quintale di riso raccolto) e grande produttività
in ogni condizione (320 quintali all’ora).
Un ulteriore importante dettaglio: la ML 800 Ars è pronta “sempre”
per ogni prodotto. Non servono infatti trasformazioni per passare da
grano a mais, soia o riso, tutto è disponibile a bordo macchina.
Agli utilizzatori un’unica avvertenza: se si va in risaia nel corso di una
stagione molto umida, sarà preferibile calzare gli stivali e, a Laverda
ML 800 Ars, mettere i cingoli, se necessario…
12
I servizi
Service, sempre al fianco delle “rosse”
Com’è organizzato il servizio post vendita, a 360 gradi per i clienti in Italia e nel mondo
Per Laverda il servizio post vendita da sempre è un momento fondamentale della
propria “mission”. Ed è considerato dall’utilizzatore di mietitrebbie, in Italia e nel
mondo, un punto di riferimento per consigli
e indicazioni, ma in modo particolare è
apprezzato per la disponibilità dello staff,
consapevole dell’importanza di fornire un
adeguato supporto ai clienti che credono e
investono in un marchio di rilevanza mondiale.
L’organizzazione Service e Ricambi Laverda
lavora con efficienza e tempestività. Punti di
forza dimostratisi vincenti nel livello di soddisfazione del cliente, il quale può contare
su tecnici dell’assistenza che, oltre a fornire
il servizio, sono anche disponibili per suggerimenti sulla manutenzione ordinaria e di
fine campagna e per soluzioni d’assistenza.
La squadra del Service, nel corso degli ultimi anni, si è potenziata con l’inserimento di
alcuni giovani che vi hanno apportato freschezza, entusiasmo e dinamismo. Questi
giovani, preparati nel tempo con l’affiancamento ad altri tecnici esperti con oltre
vent’anni di servizio in molteplici missioni
in Italia e all’estero, sono le nuove risorse
umane pronte a rispondere al meglio alle
aspettative di una clientela sempre più aggiornata ed esigente.
Ma com’è organizzato il servizio? Tre area
service manager sono i referenti di concessionari e importatori: Gianfranco Dal Santo
segue i Paesi dell’Est, la Spagna e il Centro e
Sud America; Fabrizio Brazzale si occupa di
Nord Italia, Francia e Svizzera; Paolo Mulinari, recentemente nominato area service manager dopo alcuni anni di specializzazione
al Service, è dedicato al Centro e Sud Italia
oltre che ai Paesi del Nord Europa. Oltre ad
essere i referenti tecnici per concessionari e
importatori, i tre referenti si occupano anche di ricambi e seguono la formazione dei
tecnici di concessionari e importatori delle
loro aree di competenza. La formazione è
vissuta con grande interesse dagli operatori
del settore: lo prova il fatto che ben 385
tecnici provenienti da varie parti del mondo
hanno partecipato ai corsi tenuti da Laverda
nella stagione 2008/2009.
vio nel 2000 con uno staff molto giovane
e dinamico, motivato da un forte spirito di
appartenenza all’azienda. Vi si respira un
clima di squadra: gli operatori all’accettazione materiali, gli addetti ai prelievi con i
loro carrelli elevatori sempre in movimento, il personale dedicato alle verifiche e alle
spedizioni, tutti operano con dinamismo e
sincronia per garantire al concessionario e
al cliente il miglior servizio, la cui qualità fa
la differenza. Ciò significa anche garantire
la reperibilità il sabato e la domenica durante il periodo di raccolta, oltre al supporto tecnico on-line con personale di grande
esperienza in grado di offrire una consulenza perfino su macchine con venticinque o
trenta anni di lavoro alle spalle. Una figura
centrale in questo ruolo è Silvano Vitacchio,
memoria storica del Servizio Ricambi, spesso consultato da concessionari e importatori per informazioni sui ricambi di macchine
recenti e meno recenti.
Un ruolo strategico è svolto poi dall’ufficio programmazione e ordini, che consente l’approvvigionamento del materiale con
tempistiche adeguate, mentre il servizio di
collaudo assicura che il materiale in ingresso corrisponda ai requisiti tecnici e qualitativi richiesti. Lo staff del comparto vendite,
estremamente disponibile e dinamico, assicura l’evasione degli ordini con la massima
tempestività.
L’attività, nel suo complesso, è un gioco di
squadra: quando non si dispone del particolare a scaffale è il personale addetto al
sollecito e alla rintracciabilità a rendere il
tutto disponibile in tempi molto rapidi.
Un altro punto chiave del servizio è l’attività
svolta da chi si occupa di politica dei prezzi per garantire la qualità e la competitività
del ricambio originale, in un mercato in cui
il ricambio non originale può creare non poche turbative.
Il Service si occupa inoltre della manualistica tecnica e delle garanzie con personale
qualificato dalla pluriennale esperienza maturata nel settore.
Il nostro è un lavoro che implica precisione
e la disponibilità anche di lunghe trasferte
in giro per l’Italia e il mondo. Per questo,
dopo trent’anni al Service, è sempre motivo
di grande soddisfazione l’incontro con un
cliente che mi saluta con stima perché sono
stato al suo fianco nei campi con la massima
disponibilità. Personalmente sono convinto
che il senso di appartenenza sia un valore
prezioso da trasmettere e da coltivare nel
tempo. A Breganze lo vedo presente e forte
e credo sia una garanzia per tutti.
Il Servizio Ricambi in Laverda ha preso av-
Pietro Dal Santo
Pietro Dal Santo, direttore assistenza post-vendita e servizio
ricambi.
13
Gli eventi
Fabbriche Aperte, Breganze al centro
La manifestazione del 13 giugno abbraccia la provincia: nello stabilimento Laverda
si lavora per fare spazio ai nuovi prodotti
Ritorna, in grande stile, “Fabbriche Aperte”. Domenica 13 giugno 2010 si svolgerà la quinta
edizione della manifestazione
alla quale partecipa anche, come
sempre, Laverda. Questa volta la
provincia di Vicenza non ha voluto mancare, visto il successo che
l’ormai collaudata manifestazione
riscuote da anni sul territorio breganzese e dell’Alto Vicentino.
Quest’anno, poi, l’evento si carica
di nuovi contenuti, primo fra tutti
il decimo anniversario della “nuova” Laverda. Infatti il rilancio del
marchio e dei prodotti di questa
storica e al contempo modernissima azienda risale proprio allo
stesso periodo di 10 anni fa.
E visitando lo stabilimento produttivo, si potranno notare i cambiamenti in fase di realizzazione per
il conferimento della produzione
in Laverda, da parte di Agco, di
mietitrebbie a 8 scuotipaglia e
ibride, destinate alla perfetta integrazione con i modelli della gamma Laverda.
E allora auguri, Laverda per questi
10 anni!
Quest’anno il Consorzio “Vicenza è”, con l’obiettivo di attirare
visitatori anche di là del proprio
territorio e di promuovere il turismo industriale oltre i confini del-
la provincia, ha aderito facendosi
promotore di iniziative di comunicazione ad hoc e coinvolgendo oltre ai Comuni di Vicenza e
Breganze, anche quelli di Nove
e Montecchio Maggiore, d’intesa
con le principali associazioni di
categoria, Associazione Industriali, Apindustria, Associazione Artigiani e CNA.
Il meccanismo è per Laverda ben
collaudato, e anche questa volta
si prevede una buona affluenza.
La visita allo stabilimento produttivo (orari 10.30-12 e 15-18) è
sempre interessante: non capita
tutti i giorni l’opportunità di visitare una fabbrica che copre una
superficie di 22 ettari (60.000 metri quadrati coperti), al cui interno
si producono macchine così importanti per l’uomo quali le mietitrebbie, e così tecnologicamente
affascinanti, composte da oltre
cinquemila pezzi e particolari.
Dalla linea di montaggio principale, che misura 120 metri, esce
una macchina completa ogni due
ore e mezza.
Al fianco della linea principale,
sono collocate le linee di montaggio sottogruppi e, a mano a
mano che la macchina si sposta
da una stazione all’altra, si arricchisce di nuovi particolari sino ad
uscire dall’ultima stazione del tutto completa, pronta ad affrontare
un severo collaudo nell’apposita
cabina, ove ogni mietitrebbia è
sottoposta per circa tre ore agli
accurati controlli che ne attestano
la conformità.
Sopra e a fianco due immagini della
precedente edizione di Fabbriche
Aperte svoltasi nel 2008.
Concorso:
i disegni dei ragazzi per celebrare
i dieci anni della “nuova” Laverda
guardando al futuro
“2000-2010, 10 anni: Laverda è futuro”.
Questo lo slogan ideato per il concorso di disegno proposto ai figli
dei dipendenti Laverda per celebrare il decimo compleanno della
“nuova” Laverda e, con questo, guardare al futuro.
Preparate allora pennelli e matite colorate per i vostri ragazzi e
metteteli all’opera perché i disegni verranno esposti in Laverda,
domenica 13 giugno, in occasione di Fabbriche Aperte.
Le opere realizzate vanno consegnate in azienda entro venerdì 4
giugno.
I tre disegni selezionati dalla giuria verranno pubblicati nel prossimo
numero di Laverda World e ci ricorderanno, nel tempo, questo
compleanno.
14
L’ album
Dalla terra al cielo: il Falco F8L
L’avventura aeronautica di Laverda negli anni Sessanta
Breganze, giardino di villa Ronzani-Laverda,
estate 1964. Due figure suonano al cancello
della grande casa a due passi dalla piazza,
dove abita Francesco Laverda con la sua
numerosa famiglia. Sono Flaminio Piccoli e
Mariano Rumor, a quel tempo leader politici
rispettivamente della provincia di Trento e di
quella di Vicenza. A Francesco, che li accoglie all’ombra dei grandi pini, propongono
di rilevare la gestione dello stabilimento aeronautico e motociclistico Caproni di Trento,
in grave crisi finanziaria, di cui la provincia
autonoma di Trento è proprietaria.
Francesco, che si appresta a lasciare al figlio
Massimo le redini della Moto Laverda sas,
azienda da lui fondata con successo quindici anni prima, accetta con il consueto entusiasmo valutando, tra sé e sé, le possibili
soluzioni.
Nasce così la Laverda Trento spa, il cui azio-
nariato fa capo alle cinque figure familiari
già proprietarie delle altre due aziende del
gruppo.
Oggetto dell’acquisizione è il cantiere aeronautico di Gardolo, alla periferia nord di
Trento, dove duecento dipendenti, oltre ad
effettuare il montaggio delle motoleggere Capriolo, costruiscono, su licenza della
Aviamilano, l’aereo da turismo veloce Falco
F8L. Da subito Francesco valuta le possibilità
produttive dello stabilimento e, sfruttando
le tecnologie di tipo aeronautico, in particolare l’uso del legno, dei compensati e delle leghe leggere con cui erano realizzati gli
aerei, avvia la produzione di roulotte per il
campeggio. Contemporaneamente, il gruppo Laverda installa a fianco degli hangar una
nuova e più grande fonderia in sostituzione
di quella breganzese, ormai obsoleta.
Tra il 1964 e il 1968, prosegue così a Gar-
dolo la costruzione della IV serie dei velivoli
Falco F8L, in tutto 20 esemplari, che si aggiungono ai 20 inizialmente costruiti dalla Aviamilano e ai 35 già prodotti a Trento
dalla Aeromere-Caproni. Completata questa serie però, gli elevati costi di costruzione,
dovuti soprattutto alla particolare struttura
in legno, e le difficoltà del mercato del settore spingono l’azienda a chiudere con la produzione aeronautica concentrando i propri
interessi nel campo dei veicoli per il tempo
libero, allora in forte espansione, e nelle produzioni collegate con Breganze.
Si avvia infatti, in quegli anni, la produzione
a Trento della gamma di ranghinatori voltafieno a nastro Velox e prosegue l’attività
della fonderia che fornisce tutte le fusioni in
ghisa per le nuove mietitrebbie. La presenza
Laverda a Trento si protrarrà per un ventennio, con modelli di roulotte e camper che faranno scuola in Italia per il design innovativo
e l’elevata qualità del prodotto.
L’aereo
Il Falco F8L è un monoplano biposto ad ala
bassa da gran turismo e scuola, adatto anche
al volo acrobatico, disegnato dall’ingegner
Stelio Frati, uno dei più noti progettisti aeronautici italiani del dopoguerra, padre, tra l’altro, del velivolo Siai Marchetti SF 260, il più
diffuso aereo italiano da addestramento.
Per il suo design elegante e razionale, il progetto vinse il “Compasso d’oro” nel 1961.
Realizzato quasi interamente in legno, con
ala in un solo pezzo solidale con la fusoliera,
carrello retrattile e motore Lycoming da 160
hp che gli consente di raggiungere i 325 km/
h, a pieno carico può coprire la trasvolata
Roma-Parigi senza scalo in poco più di 4 ore,
superando in linea retta le Alpi a 290 km/h
di crociera. Date le sue caratteristiche sportive, il Falco F8L è stato, ed è tuttora, protagonista in gare e manifestazioni per aerei da
turismo con brillanti risultati.
L’abitacolo ospita due passeggeri affiancati con doppi comandi più un terzo posto
posteriore di fortuna con funzioni di bagagliaio. Le finiture sono di alta classe, come
si addice ad ogni fuoriserie, e il cockpit è un
capolavoro di razionalità nella disposizione
della strumentazione.
Basta ricordare la definizione che è stata
data del Falco, “la Ferrari del cielo”, per inquadrare le caratteristiche e i pregi di questo
velivolo nel suo settore. A tutt’oggi, mezzo
secolo dopo il suo primo volo, esso rappresenta uno dei mezzi più ambiti dagli appassionati. Dopo la cessazione della produzione
15
italiana, nel 1977 la licenza viene ceduta da
Stelio Frati alla Sequoia Aircraft Company
di Richmond, Virginia (Usa) che, dopo alcuni
anni di preparazione, avvia la produzione di
kit di montaggio per l’autocostruzione.
Così, oltre ai 75 esemplari originari, centinaia
di velivoli sono stati successivamente realizzati da appassionati, in particolare nel Nord
America, utilizzando disegni e componenti
prefabbricati. In Italia si è costituito nel 1978
il “Falco Club” che organizza periodicamente manifestazioni e raduni tra cui quello del
2006 all’aeroporto di Trento, durante il quale 19 Falco sono atterrati a poca distanza dal
luogo che li ha visti nascere.
Piergiorgio Laverda
Sopra: gli stabilimenti Aero Caproni-Laverda a Gardolo
(TN) con l’annessa pista di volo.
Sotto, il Falco F8L in volo sulle montagne trentine.
CARATTERISTICHE TECNICHE
DELL’AEREO
LAVERDA FALCO F8L IV SERIE
Posti n. 2+1
Lunghezza 6,5 m
Apertura alare 8.0 m
Superficie alare 10,00 mq
Peso a vuoto 550 kg
Peso massimo al decollo 820 kg
Motore Lycoming O-320-B3B
quattro cilindri orizzontali contrapposti, potenza 160 hp
Elica Hartzell a passo variabile
Velocità massima 320 km/h
Velocità di crociera 290 km/h
Velocità minima 95 km/h
Autonomia 1400 km
Spazio di decollo 170 m
Spazio di atterraggio 200 m
Tangenza 6000 m
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La storia, le storie
Turismo in fattoria, business che cresce
Funziona il modello agrituristico italiano. Trainato dalle donne e con “regina” la Toscana
Agricoltura in flessione, eppure agricoltura
alla base di diversi nuovi business: lancio
delle produzioni di nicchia, rivalutazione dei
prodotti a “chilometro zero” dopo tanti anni
di elogio della globalizzazione, turismo legato al mondo dei campi.
Proprio quest’ultimo settore, non certamente
“nuovo” ma avviato a nuovi traguardi grazie
all’incontro tra un’offerta alternativa e una
gastronomia ricercata e molto localizzata, è
in crescita in Italia.
Passi da gigante quelli fatti in pochi anni:
quasi ventimila strutture oggi, quando la soglia delle diecimila venne superata appena
nel 2001. Un’avanzata che ha mutuato anche modelli europei, visto che in Paesi come
Austria, Svizzera e Francia l’abitudine della
cultura dell’ospitalità legata all’agricoltura è
ben sviluppata, ma che si è anche conformata intorno a modelli originali. E che probabilmente si è affermata sia per il fascino del
soggiorno rurale, sia per la competitività di
quel mondo rispetto a standard alberghieri
italiani non sempre abbordabili.
La fotografia scattata dall’Istat al settore è decisamente positiva. Se guardiamo ad esempio
ai dati del 2008, notiamo che l’incremento
delle aziende agricole autorizzate all’esercizio dell’agriturismo ha avuto uno scatto del
+ 4,3%, dalle 17.720 strutture dell’anno prima alle 18.480 dell’anno di rilevazione, con
un aumento di 760 unità. Nel particolare,
“tirano” la ristorazione (+ 4,8% con 412
unità) e l’alloggio (+ 3,5%, con 512 unità),
mentre in complesso altre attività che riguardano offerte squisitamente turistico-sportive
(equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi,
sport) hanno visto perfino un + 6,6%, con
639 nuove autorizzazioni.
Il 45 per cento delle aziende agrituristiche si
trova nel Nord, il 35 nel Centro e il restante
20 nel Mezzogiorno. E la presenza femminile
nella conduzione delle aziende agrituristiche
è molto significativa, raggiungendo il 35 per
cento.
In questo panorama italiano la Toscana si
conferma la “regina” per numero di strutture
agrituristiche presenti, ben oltre le quattromila, circa una su 4 in Italia.
E qui si concentra anche il maggior numero
di aziende con ristorazione e che offrono attività sportive e naturalistiche. La Toscana poi
conferma il primato delle “quote rosa” nella
conduzione, con circa 1.700 strutture gestite
da donne, oltre il 25 % del totale nazionale.
Il modello toscano è tutto da osservare, perché indica molti dati guida per il settore. Intanto dopo un lungo periodo di boom ha registrato una crescita degli arrivi ma non delle
presenze (cioè i giorni effettivi di ospitalità):
la famiglia italiana si orienta su soggiorni più
brevi. E negli ultimi anni la congiuntura difficile ha fatto notare un calo degli stranieri, in
parte però compensato dagli italiani. Resta
il fatto che se la vacanza media è passata in
alcuni anni dalle 5,6 notti (2003) a circa 5
Laverda S.p.A. via F. Laverda, 15/17 - 36042 Breganze [VI] Italia
t. +39.0445.385311 f. +39.0445.873355
[email protected] www.laverdaworld.com
notti, la permanenza in agriturismo rimane
sempre più elevata di una notte rispetto alla
media del totale delle strutture ricettive.
In sostanza più turisti, ma per periodi più
brevi. Quanto alle provenienze dall’estero,
sono un po’ calate quelle dei tedeschi, che
restano sempre gli ospiti numero uno con il
30 per cento del totale. In compenso negli
ultimi anni si è assistito all’aumento di turisti francesi, svizzeri, olandesi e, in maniera
esponenziale, degli arrivi da oltreoceano:
dagli Stati Uniti e dal Canada si vola in Italia
per soggiornare in un agriturismo, meglio se
toscano.
Nel massimo rispetto per
l’ambiente, questo giornale è
stampato su carta riciclata al 100%