Gazzetta del Sud

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USTICA LINES
Giovedì, 04 agosto 2016
USTICA LINES
Giovedì, 04 agosto 2016
Ustica Lines
04/08/2016 Centonove Pagina 22
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Caronte&Tourist,shipping bond da 28 milioni
04/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 15
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Ex Siremar, personale spostato a Milazzo
04/08/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 13
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Un Consorzio per il porto
03/08/2016 Adnkronos
UBALDO SMERIGLIO
SNS: chiarimento orari nave traghetto Sansovino
03/08/2016 TP24
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Trapani, i dubbi di Forza Italia sull' autorità portuale. Creato un...
Autorità portuali
04/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 20
Elisabetta Reale
La Fiera d' agosto riapre le porte
04/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 25
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Porto, evitare gli errori del passato Zes fondamentale per lo sviluppo
Cantieristica navale
04/08/2016 Centonove Pagina 38
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Birrificio Messina Un segnale di speranza
Demanio marittimo
03/08/2016 Agrigento Notizie
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"Ferragosto sicuro", vertice in prefettura
Trasporti marittimi
04/08/2016 Il Secolo XIX Pagina 11
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Ansaldo Energia, intesa per l' uso della banchina Ilva
04/08/2016 Il Secolo XIX Pagina 12
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Lorenzini, concessione estesa al 2029
04/08/2016 Il Secolo XIX Pagina 12
SIMONE GALLOTTI
Riforma porti, 2 milioni dirisparmi
04/08/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 7
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Trieste, ultimo no all' impianto mai nato
04/08/2016 L' Avvisatore Marittimo ­ Pagina ­
17
Bolloré a Taranto, attesa per l'offerta
04/08/2016 La Repubblica Pagina 2
ALBERTO CUSTODERO
Porti, traghetti e foreign fighters così il Viminale rafforza la...
04/08/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 4
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MASSIMO MINELLA
Musso: "Errori a raffica sui moli ma la colpa non è solo politica"
04/08/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 15
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Siracusa aderisce all' Area logistica integrata Sicilia orientale
04/08/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 22
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Carburante, come potenziare gli impianti
Porti
04/08/2016 Avvenire Pagina 9
28
Oltre 1.200 profughi sbarcati in Sicilia: anche due neonati
04/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 15
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Giovanni Grasso è stato nominato commissario
04/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 16
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Fermati cinque presunti scafisti africani
04/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 25
Peppe Paino
Turisti su un costone irraggiungibile salvati da un medico della Polizia
04/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 4
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Una balena a Bagnara. Salvata dai pescatori
04/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 17
Gioacchino Saccà
Operazione "Vulcano", altri tre provvedimenti cautelari
04/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Messina­Catania) Pagina 20
Sbarco al porto, fermati cinque «scafisti»
04/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 22
«Sono gli scafisti»: fermati tre giovani
04/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 27
Fermati quattro presunti scafisti
04/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 17
Ennesimo sbarco di migranti, in 466 approdano al Porto
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Due turisti in difficoltà soccorsi a Muria
04/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Messina­Catania) Pagina 25
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Francesca Aglieri Rinella
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04/08/2016 La Sicilia (ed. Agrigento) Pagina 28
Dopo molti anni di totale abbandono porticciolo bonificato da relitti e...
04/08/2016 La Sicilia (ed. Agrigento) Pagina 35
Fermati 5 scafisti dello sbarco dei 409
04/08/2016 La Stampa Pagina 4
Nuovi sbarchi: è allarme minori
03/08/2016 Askanews
Immigrati, fermati a Catania cinque presunti scafisti
03/08/2016 Catania Today
Dopo lo sbarco di 409 migranti, polizia e finanza fermano 5 scafisti
03/08/2016 La Sicilia Web
Individuati i presunti scafisti dell' ultimo sbarco ad Augusta di 411...
03/08/2016 La Sicilia Web
Fermati cinque presunti scafisti
03/08/2016 MeridioNews
Immigrazione, fermati cinque presunti scafistiIeri erano arrivati 385...
03/08/2016 Trapani Oggi
Giunti al porto 466 migranti, tra loro un congolese alla ricerca della...
FRANCESCO DI MARE
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Centonove
Ustica Lines
MESSINA. Fondo Italiano di investimento cede agli armatori il suo 10 per cento
Caronte&Tourist,shipping bond da 28 milioni
Nel giugno 2011 il Fondo aveva investito 17,5 milioni di euro nella controllata Cartour,
acquisendo nel 2013 le azioni della capogruppo fondata dalle famiglie Franza e
Matacena. In questi cinque anni l' azienda ha cambiato pelle. Ecco come
MESSINA. Grande movimento finanziario attorno al
gruppo Caronte&Tourist. Il fondo italiano di
investimento, partecipato anche dal Ministero dell'
Economia e dalla Cassa Depositi e Prestiti, ha deciso la
dismissione della quota del 10% detenuta in Caronte &
Tourist.
L' operazione di acquisizione era stata decisa con il
supporto di un gruppo di primarie banche nazionali,
Intesa, Unicredit, Mps nel 2011, con la volontà di
supportare le linee, oltre che di cabotaggio marittimo
sullo Stretto, anche di collegamento Messina­ e Catania­
Salerno, nell' ambito del progetto "Autostrade del Mare".
L' investimento del fondo nel 2011 è stato di 17,5 milioni
di euro. E la plusvalenza per il Fondo nazionale è stata
assicurata dal fatto che in questi cinque anni il fatturato
della capogruppo è cresciuto da 135 a 180 milioni di
euro.
La partecipazione Il fondo italiano di investimento,
considerata la positività dei dati, nel luglio del 2013
aveva esercitato il diritto di "svap" della partecipazione
in Cartour e ha preso in quota il 10% della Capogruppo.
Che ora ha fatto ricorso all' emissione di un prestito
obbligazionario, tecnicamente uno "shipping bond" da
28 milioni di euro, per una operazione di acquisto di
azioni proprie.
Ad assistere Caronte & Tourist è stato Legance e White & Case, sotto il coordinamento di Claudia
Gregori per i profili fiscali e il supporto del consulente Francesco Di Bari.
Immagine "sociale" La società degli armatori Franza e Matacena, da quando è stata partecipata dal
fondo di investimento nazionale, ha lavorato anche sul piano dell' immagine "sociale": a settembre la
fondazione onlus "Giuseppe Franza ed Elio Matacena" metterà a disposizione la somma di 500mila
euro per progetti che abbiano come obiettivo la crescita socioeconomica dell' Area dello Stretto,
iniziativa che è stata presentata in occasione dell' inaugurazione della linea Telepass, nel corso della
quale è stata inaugurata un' area gioco per bambini.
Ma se questi sono i dati positivi del bilancio, il rapporto della Caronte&Tourist con la città resta sempre
"ro ro", un "sent ment" contrastato, come le navi che fanno avanti e indietro sullo Stretto.
La polemica L' ultima dimostrazione si è avuta dalla polemica nata tra la consigliera Ivana Risitano e l'
amministratore delegato della Caronte, Vincenzo Franza, a proposito del contributo che il gruppo
imprenditoriale assegna ogni anno per la Festa della Vara, quindicimila euro.
Un fatto che ha toccato anche il pensiero "pacifista" del sindaco Accorinti, che ha assunto i panni del
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Centonove
Ustica Lines
mediatore. Ma se l' operazione di smobilizzo della quota da parte del Fondo di Investimento, ha anche il
carattere strategico di evitare profili di incompatibilità, in considerazione del fatto che il Gruppo Caronte
insieme a Ustica Lines ha rilevato la partecipazione ex Siremar della Compagnia delle Isole con il
tesoretto interno di 55 milioni di euro di contributi statali garantiti per i prossimi dodici anni, la
riorganizzazione aziendale tende sempre più a configurarsi come un modello di holding armatoriale,
con interessi diffusi nei porti di Catania, Salerno e in Sardegna: lo Stretto di Messina è una componente
pari solo al 50% del fatturato aggregato.
Con Ustica Lines, la società Sns partecipata al 50%, dal 1 settembre diventerà una società consortile,
all' interno della quale sarà creata una separazione netta tra le linee degli aliscafi, che saranno compito
dell' armatore Morace, e quella dei traghetti che faranno capo al gruppo Caronte&Tourist.
In questa direzione, l' amministratore delegato del gruppo Lorenzo Matacena, da nove anni si dedica
allo studio dell' Lng, una rete di distribuzione del gas metano che dal Sud possa irradiarsi per i porti di
tutt' Italia: tratte brevi e regolari, quelle che si prestano meglio allo sfruttamento del gas naturale
liquefatto. E proprio per dare l' esempio, Lorenzo Matacena ha commissionato ai cantieri ravvenati
Rossetti Marino la prima realizzazione di un traghetto "ibrido", a gas naturale, da inserire tra le 17 navi
della flotta.
Il progetto Matacena Il progetto di Matacena, parte dalla considerazione che in Italia si ha uno dei più
importanti operatori petroliferi, l' Eni, che gestisce le due condotte che trasportano il gas dal Nord Africa
verso l' Italia. Basterebbe creare un punto in cui spillare la materia prima a Gela, dove si potrebbe fare
costruire un apposito rigassificatore, e poi fare partire da lì le stazioni di distribuzione: tre sul lato
tirrenico e tre sul versante adriatico. Un sistema di bettoline, o quelle che l' armatrice Valeria Navella
chiama "Navi in infrastruttura" potrebbero assicurare i rifornimenti nelle stazioni. "Oggi­ ha fatto rilevare
Gerd Michael Wursin, direttore dell' ente di certificazione Dnv­Giil raggio di azione per il rifornimento di
carburante è di 200­300 miglia nautiche. E ci sono pezzi di territorio, come le Isole Eolie, alimentate da
sette generatori diesel dell' Enel. La Rete del gas potrebbe aiutare così la metanizzazione di aree
ancora scoperte, come la Sardegna.
Il Mediterraneo è attraversato ogni anno da diecimila navi: ben 1250 sono fisse tra il Canale di Suez, nei
pressi del quale l' Eni ha trovato il giacimento di gas più grande del mondo, e Gibilterra.
Di queste navi, il 25% sono traghetti, un mercato al quale ora il Gruppo Franza punta anche come
fornitore di gas.
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Gazzetta del Sud
Ustica Lines
Dagli uffici di Palermo
Ex Siremar, personale spostato a Milazzo
L' operazione scatterà quando si concluderà la stagione estiva
Novità in arrivo in casa della nuova holding
che è subentrata nella gestione dei
collegamenti marittimi siciliani alla
"Compagnia delle Isole".
La Società di navigazione siciliana si trasforma
infatti nel gruppo Società consortile per azioni
e avvia la scissione parziale due settori: Ustica
Lines che si occuperà del ramo aliscafi e
Caronte & Tourist che si occuperà del ramo
navi, interamente controllata da Caronte
&Tourist. Saranno inoltre azzerati gli uffici ex
Siremar di Palermo e trasferito il personale
amministrativo (34 dipendenti) nelle sedi
operative di Milazzo delle due società. L'
operazione scatterà alla fine della stagione
estivae dovrebbe concretizzarsi entro fine
settembre. Il ramo aliscafi avrà 44 marittimi e
14 amministrativi, il ramo navi 101 marittimi e
20 amministrativi.
La strategia è stata anticipata ai sindacati. L'
azienda e i rappresentanti sindacali di Filt Cgil,
Uiltrasporti e Uslac Uncdim hanno concordato
di incontrarsi entro il 31 agosto per individuare
modalità di incentivazione di eventuali esodi
volontari e di compensazione ai dipendenti dei
disagi legati al trasferimento da Palermo a
Milazzo.
Non c' è dubbio che l' apertura della sede nella
città mamertina rappresenterà motivo di prestigio e sicuramente potrà aiutare a creare quel nuovo
rapporto con le istituzioni locali per poter definire alcune questioni (vedi biglietto residente per i
milazzesi) che sembrano davvero anomale. Tra l' altro Milazzo rimane l' epicentro dell' attività con piu'
del 50 per cento di fatturato rispetto al resto del traffico.
La Caronte e Tourist tra l' latro è già presente nella città del Capo con la collegata Ngi e ha interessi
legati alla realizzazione del Parco Commerciale al Ciantro, ancora frenato dalla burocrazia. Nata nel
1965 per collegare lo Stretto di Messina, la Caronte& Tourist è cresciuta sino a raggiungere un volume
d' affari che nel 2016 supererà i 230 milioni. Negli anni il gruppo ha acquistato sempre più solidità anche
a seguito dell' acquisizione della Siremar in compartecipazione con Ustica Lines. Secondo fonti
finanziarie, ora la società è pronta a emettere il suo primo «shipping bond», un prestito obbligazionario
sottoscritto dai Fondi Muzinich e Tenach, che le permetterà di espandersi ulteriormente. Ma anche
Liberty Lines che ha un direttore milazzese, il dottor Nunzio Formica ­ punta ad affermarsi sempre di più
sul territorio.
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4 agosto 2016
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Quotidiano di Sicilia
Ustica Lines
Infrastrutture
Un Consorzio per il porto
TRAPANI ­ Alcune delle imprese operanti nel porto del
capoluogo hanno dato vita al Consorzio portuale
trapanese, con l' obiettivo di promuovere il
miglioramento della competitività del sistema portuale,
interportuale e logistico del territorio con lo sviluppo
delle filiere della Blue economy.
Il Consorzio si propone di tessere una rete tra tutti gli
operatori, in grado di proporre scelte e determinare
indirizzi, attività essenziali per contribuire allo sviluppo
del territorio.
A presiedere il cda è stato chiamato il responsabile di
Agci Agrital Giovanni Basciano. Ci sono anche Ettore
Morace della Società di navigazione Ustica lines,
Francesco Fontana della società Traghetti delle Isole
Spa, Nicolò Busacca della Egatour Viaggi, Andrea
Sardo della agenzia raccomandataria marittima
Spedimar, Nicola Morfino in rappresentanza del
Consorzio autotrasportatori trapanesi coop.
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3 agosto 2016
Adnkronos
Ustica Lines
SNS: chiarimento orari nave traghetto Sansovino
In merito ai ritardi dei voli aerei Palermo­
Lampedusa a causa della presenza in
banchina della N/T Sansovino, SNS precisa
che gli orari di partenza e arrivo del traghetto
alla banchina di Cavallo Bianco sono stati
stabiliti dall' Ufficio Circondariale Marittimo di
Lampedusa già agli inizi del mese di luglio in
base a indicazioni provenienti dalla società di
gestione dell' aeroporto dell' isola . Solo nella
giornata del 1° agosto, lo stesso Ufficio ha
richiesto la variazione dell' orario da domenica
a venerdì sempre a seguito di istanza della
società d i g e s t i o n e d e l l ' a e r o p o r t o d i
Lampedusa . SNS si è impegnata con la
stessa Capitaneria di Lampedusa e con la
Regione Siciliana ad accelerare le operazioni
di imbarco e sbarco di mezzi e passeggeri ,
precisando tuttavia che in funzione del servizio
pubblico esercito sulla linea per conto della
Prefettura di Agrigento, il Comando di bordo
su precisa istanza da parte delle forze di
Polizia è costretto a volte a ritardare la
partenza per imbarcare cittadini migranti .
Ubaldo Smeriglio Ufficio Comunicazione
Società Navigazione Siciliana 3298445733.
UBALDO SMERIGLIO
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3 agosto 2016
TP24
Ustica Lines
Trapani, i dubbi di Forza Italia sull' autorità portuale.
Creato un consorzio d' imprese
Il coordinamento provinciale di Forza Italia
interviene sul Porto di Trapani e sull'
approvazione da parte del Consiglio dei
Ministri in via definitiva, nei giorni scorsi, del
decreto di riorganizzazione, razionalizzazione
e semplificazione delle autorità portuali.
Decreto che prevede che il porto di Trapani
sia accorpato all' autorità di sistema di
Palermo, subendone l' egemonia e pesanti
conseguenze sul piano economico. Qui il
contenuto completo della nota. " Riteniamo
che sia importante sapere se qualcuno si sia
mosso o abbia agito in qualche modo per
tutelare l' autonomia del porto di Trapani
oppure se sia stato fatto un accordo sulla pelle
dei cittadini trapanesi. Sarebbe utile sapere, a
tal riguardo, se la Regione Sicilia (che gode di
uno statuto speciale), la deputazione regionale
trapanese (cui è stata trasmessa la delibera
del consiglio comunale dal titolo "Quale futuro
per il porto di Trapani") e i vertici comunali, si
siano mossi o si muoveranno in qualche modo
in difesa e a tutela dei diritti della città di
Trapani. Si sono attivati costoro per far sì che
la Regione utilizzi, per il porto di Trapani, la
facoltà di chiedere la moratoria di tre anni per
l' applicazione del decreto? A tal proposito ci
sono quindici giorni di tempo. Si spera che la
Regione e tutti gli altri, considerata la parentesi estiva e le belle e assolate giornate, non preferiscano
andare in vacanza ". Consorzio Portuale Trapanese ­ Alcune delle imprese operanti nel porto di Trapani
hanno dato vita al Consorzio Portuale Trapanese, con l' obiettivo di promuovere il miglioramento della
competitività del sistema portuale, interportuale e logistico del territorio con lo sviluppo delle filiere della
Blue Economy. Il Consorzio si propone di essere rete tra tutti gli operatori, in grado di proporre scelte e
determinare indirizzi, attività essenziali per contribuire allo sviluppo del territorio. A presiedere il cda è
stato chiamato il responsabile di Agci Agrital Giovanni Basciano. Ci sono anche Ettore Morace della
Società di navigazione Ustica Lines, Francesco Fontana della società Traghetti delle Isole Spa, Nicolò
Busacca della Egatour Viaggi, Andrea Sardo della agenzia raccomandataria marittima Spedimar,
Nicola Morfino in rappresentanza del Consorzio Autotrasportatori Trapanesi coop.
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Gazzetta del Sud
Autorità portuali
Fino al 23 una serie di stand ed eventi
La Fiera d' agosto riapre le porte
L' impegno: replicare il "gioco di squadra" per usufruirne tutto l' anno
Fino a poche settimane fa serpeggiava in città
il timore che lo spazio della Fiera sarebbe
rimasto chiuso. Una soluzione trovata in
extremis, lo sforzo economico dei privati ­ la
società "People on the Move" di Claudio
Prestopino, insieme alle associazioni di
categoria Confcommercio e Confesercenti ­ e
la positiva sinergia tra Autorità Portuale e gli
assessorati comunali alla Cultura e Spettacolo
e al Commercio, hanno invece permesso di
mantenere viva una tradizione radicata nella
memoria dei messinese. Certamente non la
tradizionale Campionaria, quella ormai da anni
è un ca pitolo chiuso, anche per via dei tempi
che cambiano, ma da ieri ha preso il via
l'"Agosto in... Fiera 2016". Un po' di ritardo
rispetto alla tabella di marcia nell' apertura dei
cancelli e subito tanta gente a riempire lo
spazio, curato nell' allestimento da Laura
Abate e Cristina Ipsaro Passione di "Creab",
coinvolte da Claudio Prestopino perché «sin
da subito ho immaginato di offrire alla città un
progetto capace di coniugare stand espositivi
e spazi ampi e gradevoli dove passeggiare,
far giocare i bambini e ospitare eventi artistici
e d' intrattenimento». Un portale bianco e
azzurro, costruzioni in legno a rievocare un
lido balneare e uno sguardo al passato e alla
"Messina Città Giardino". A salutare i messinesi anche la riproduzione del carro votivo di 8 metri, legato
al contest "Io e la Vara" per rendere più "social" l' evento attraverso le foto dei visitatori. Poi un centinaio
di stand, come da tradizione, il parco giochi per i più piccoli, e spazio anche al presidio Slow Food che
nei prossimi giorni allestirà i laboratori del gusto per accompa gnare i visitatori in degustazioni
consapevoli e far scoprire i prodotti e le tradizioni del territorio. L' assessore Daniela Ursino siè detta
«felice di essere riuscita ad aprire la cittadella fieristica alla città, un ringraziamento va ai privati che si
sono messi in gioco. Un bello allestimento che ricorda la Messina città giardino e poi spazio agli
approfondimenti culturali». Positiva la sinergia con l' Autorità Portuale, «c' è ancora da migliorare ma l'
importante era permettere alla città di godere di questo spazio» ha detto il presidente Antonino De
Simone. «Un gioco di squadra, per far vincere i messinesi» ha aggiunto Carmelo Picciotto presidente di
Confcommercio.
«Certamente si può fare meglio ma un progetto avviato solo il 22 luglio ha portato ad un esito positivo
garantendo alla città uno spazio di socializzazione» ha continuato Alberto Palella, presidente
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Autorità portuali
Confesercenti. «La Fiera è un appuntamento tradizionale dell' agosto dei messinesi, soprattutto di quelli
che restano in città ­ ha concluso l' assessore Guido Signorino ­ ora bisogna lavorare affinché lo spazio
potrà essere fruito 365 giorni l' anno».
Ingresso gratuito e apertura dalle 18 alle 00.30. Nei prossimi giorni verrà illustrato il cartellone di eventi
collaterali, tra animazione per bambini e musica dal vivo. Tra le iniziative in programma "Fieri di essere"
organizzata dall' associazione culturale "Liberamente" e dall' associazione Esn, con la collaborazione
dell' associazione culturale "Scirocco" col patrocinio dell' assessorato alla Cultura e allo Spettacolo,
prevista il 22 e il 23 agosto. Due giorni all' insegna di cultura e divertimento, con performance, tavole
rotonde tematiche, mostre.
Elisabetta Reale
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Autorità portuali
La Cisl di Reggio giudica l' accordo per Gioia Tauro un passo importante
Porto, evitare gli errori del passato Zes
fondamentale per lo sviluppo
La segretaria Perrone: staremo attenti a farne rispettare i termini
L' accordo sottoscritto nei giorni scorsi a Roma sul porto
di Gioia Tauro è «un passo importante».
Lo afferma, in una nota, Rosi Perrone, segretaria
generale Ci sl Reggio Calabria, aggiungendo che si
valuta «con cauto ottimismo poiché in passato accordi
sul porto ne sono stati sottoscritti parecchi, senza però
apprezzabili risultati nel tempo».
Un plauso viene comunque espresso «per la parte di
accordo che mira a costruire continuità lavorativa.
Staremo attenti, così come abbiamo fatto in prece
denza,affinché i termini dell' accordo siano rispettati da
tutte le parti firmatarie. Pensiamo alla Zes, cosi come le
questioni retro porto e rigassificatore sono aperte e
devono essere rimesse in campo. Solo specializzando l'
area in filiera del freddo sarà possibile attrarre nuovi
investimenti, legando l' area al settore all'
agroindustriale. In questo caso si potrebbero recuperare
da subito 47 milioni di euro per costruire la piastra del
freddo di cui 11 anticipati dall' autorità portuale per le
opere di urbanizzazione».
A parere della sindacalista «Gioia Tauro, applicando la
legge Delrio, necessita di una governance forte ed
autorevole che la collochi strategicamente in un contesto
di alleanze con il sistema portuale del sud ed imposti un lavoro di programmazione e di rilancio del
porto in un rapporto di serrato confronto con le parti sociali per una reale programmazione che vede al
centro il rilancio, oltre allo stesso scalo, anche del retroporto edel la intermodalità. Il tutto potrà
realizzarsi attraverso il completamento del gateway ferroviario del bacino di carenaggio e del polo
manutentivo delle navi».
«Temi, è bene ribadirlo, sanciti nell' accordo e rispetto ai quali è fondamentale stabilire un
cronoprogramma con le parti sociali ed evitare ­ ammonisce Perrone ­ che l' atto sottoscritto possa fare
la fine dell' Apq del 2010, mai realizzato. L' accordo è una buona base di partenza per lo sviluppo
definitivo del porto e dell' area circostante ma a condizione che tutte le componenti facciano la propria
parte. Come Cisl oltre che sostenere il lavoro fatto dalla federazione, insieme, saremo vigili e
denunceremo ritardi ed omissioni. Gioia Tauro non può più aspettare».
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Centonove
Cantieristica navale
IL COMMENTO
Birrificio Messina Un segnale di speranza
MESSINA. L' inaugurazione del nuovo stabilimento del
"Birrificio Messina", nato sulle ceneri della "Birra
Messina", è un importante segnale di speranza per la
ripresa di Messina e del su territorio, per tentare di
uscire dal buco nero della depressione economica e
della disoccupazione di massa, prodotte dalla
cosiddetta Seconda Repubblica e dall' austerity dell'
Europa della moneta unica.
Il risultato di oltre 20 anni di non ­governo e di quasi 3
lustri di euro ci consegna un territorio parassitario, con i
3/4 della popolazione attiva (quasi l' 80%) che traggono i
propri redditi da un settore, il terziario, che dovrebbe
fungere da supporto a quelli produttivi. Un terziario
assistito con consumi sempre più depressi, sostenuti
essenzialmente dagli stipendi, dai salari e dai sussidi
(sempre meno!) che provengono dalla pubblica
amministrazione.
In questi anni ha chiuso lo stabilimento "Pirelli" a
Villafranca Tirrena, è definitivamente calato il sipario
sulle prospettive di ripresa della ex "Sanderson" nel
quadro di una crisi del comparto agroalimentare che ha
toccato aziende storiche come la "Ciappazzi" travolta
dalla crisi della "Parmalat"; l' Arsenale ha avuto un
drastico ridimensionamento come del resto tutto il
settore della cantieristica navale a partire dalla "Rodriquez" e dal fallimento della "Smeb", un settore un
tempo fiore all' occhiello di Messina; la "Pumex" di Lipari ha chiuso, mentre il comparto del tessile sui
Nebrodi e la stessa ceramica di S. Stefano di Camastra hanno avuto seri problemi.
E allora il "Birrificio Messina", nato per la caparbia quanto meritoria volontà di 15 lavoratori, non
rassegnati a far disperdere una grande eccellenza della nostra città, nonostante il disinteresse della
politica locale e del sistema bancario tradizionale, deve rappresentare un esempio per ricostruire una
trama virtuosa per la nostra città, fatta di lavoro produttivo, di nuovi investimenti, di infrastrutture al
servizio dello sviluppo e del lavoro, di crescita civile, di diffusione di diritti di cittadinanza per tutti e,
anche, del superamento di una certa mentalità tipicamente messinese, che si può descrivere con una
efficace metafora utilizzata da Leonardo Sciascia per descrivere il fatalismo della nostra isola: "Anche lo
scirocco è una dimensione della Sicilia".
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3 agosto 2016
Agrigento Notizie
Demanio marittimo
"Ferragosto sicuro", vertice in prefettura
Ferragosto si avvicina e la prefettura riunisce i
vertici delle forze dell' ordine per organizzare i
servizi necessari per fare in modo che l' atteso
giorno di festa si svolga senza incidenti. Il
prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, ha
convocato il vertice per le 10.30 di domani in
prefettura. "Alla riunione sono stati invitati a
partecipare ­ si legge in un comunicato
stampa della prefettura ­ i responsabili
provinciali delle forze di polizia e la capitaneria
di porto di Porto Empedocle, il comando
provinciale dei vigili del fuoco, i sindaci dei
Comuni costieri, l' Asp, l' ispettorato foreste, l'
ufficio demanio marittimo, il comando della
polizia provinciale, il dirigente del servizio
provinciale del dipartimento regionale della
protezione civile, ed il dirigente del servizio di
protezione civile del Libero consorzio
comunale". Alle 12, quanto stabilito nel corso
del vertice, verrà reso noto nel corso di una
conferenza stampa. Argomenti:
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Il Secolo XIX
Trasporti marittimi
AUTORITA' PORTUALE
Ansaldo Energia, intesa per l' uso della banchina
Ilva
GENOVA. Ansaldo Energia può le banchine di
Cornigliano per spedire via mare le maxi turbine (ex
Alstom) che assemblerà nel capannone in costruzione
nelle aree ex Ilva.
Ieri la firma dell' «atto di cou so» della banchina contigua
all' area Ilva di Cornigliano, fra Ilva, Ansaldo Energia e l'
Autorità portuale di Genova, ha segnato l' ultimo
passaggio che ancora mancava dopo l' accordo di
febbraio. Ansaldo ha già iniziato i lavori per costruire il
capannone.
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4 agosto 2016
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Il Secolo XIX
Trasporti marittimi
A LIVORNO
Lorenzini, concessione estesa al 2029
LIVORNO. Nell' ultima seduta del Comitato portuale di
Livorno prima della pausa estiva, l' impresa Lorenzini
intasca l' ok dell' Autorità portuale: la società potrà
operare fino al dicembre del 2029 sulle aree già
assentite in concessione nel porto toscano e su quelle
oggetto di una nuova assegnazione. L' istanza di
proroga è stata sostenuta da parte del terminal operator
da un programma di nuovi investimenti, stimati in circa
11 milioni di euro, per l' acquisto di nuove gru e
macchinari per la movimentazione delle merci, e dalla
prospettiva di un incremento occupazionale che
dovrebbe portare la società a passare da 61 a circa 76
unità lavorative. La delibera ha ottenuto l' assenso del
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
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Il Secolo XIX
Trasporti marittimi
IL MINISTERO:GLI ORGANIDELLEAUTORITÀPORTUALIASSORBONO 330 MILAEURO
L'ANNO
Riforma porti, 2 milioni dirisparmi
La riduzione delle Authority e dei presidenti taglia i costi: da 7 a 5 milioni di euro
GENOVA. Non solo non costerà niente, ma addirittura
farà risparmiare le casse delle Authority.
Lo scrive il ministero dei Trasporti nella relazione
tecnica finanziaria allegata al decreto di riforma dei
porti. Il documento sottolinea come la riorganizzazione
della governance degli scali varata dal consiglio dei
ministri, superi il test dell'"invarianza dei costi", non
apportando ulteriori oneri per le casse dello Stato. Non
solo: il Mit è convinto di risparmiare 2,3 milioni di euro
all' anno dal la riduzione del numero degli enti e dei
componenti: «Considerato le uscite per gli organi delle
Autorità portuali nel 2013 erano pari a 7.284.822 euro, la
riduzione degli organi da 97 a 60 comporterà una nuova
spesa complessiva pari a 4.950.000 euro». La differenza
è quanto risparmieranno le casse delle nuove Autorità di
sistema portuale e il calcolo matematico dice che «il
risparmio dovrebbe essere quantificabile in cira
2.330.000 euro».
La riforma ha ridotto del 37,5% il numero degli enti che
governeranno il porto, perchè le Autorità portuali sono
passate da 24 a 15, mentre la spesa prevista cala del
32%. Non ci saranno risparmi sul personale delle
Authority (almeno nella rela zione non sono previsti tagli), ma la riduzione forte dei costi avviene con l'
eliminazione degli stipendi dei sette presidenti e degli altrettanti segretari generali che non ci saranno
più dopo gli accorpamenti tra por ti. Oggi gli "organi" di governo delle Authoriy sono 96 (più un
commissario a Manfredonia), come riporta la tabella del ministero. Con la nuova riforma si passerà a 60
membri: il comitato portuale sarà sostituito dal comitato di gestione che saranno in numero certamente
minore rispetto a quello attuale. Il ministero calcola che nel 2013 una Autorità portuale di prima fascia
avesse un costo annuale di 330 mila euro e su questo valore ha basato i calcoli. La partecipazione all'
organismo di partenariato è a carico degli enti o aziende di appartenenza dei membri e dunque non
costeranno nulla. Mentre per il tavolo di coordinamento lo stipendio dell' esperto che avrà il compito di
presiedere la cabina di regia dei porti, sarà a carico della Struttura di missione oggi presieduta da Ennio
Cascetta. E su quel posto di regista c' è il nome di Luigi Merlo, consulente di Delrio ed ex presidente del
porto di Genova.
SIMONE GALLOTTI
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Il Sole 24 Ore
Trasporti marittimi
Rigassificatori/2. Dodici anni di iter per il progetto della spagnola Gas Natural
Trieste, ultimo no all' impianto mai nato
Trieste L' ultimo no è arrivato solo una
manciata di giorni fa, con la «assoluta
contrarietà alla realizzazione di un impianto
Gnl nel Porto di Trieste, in località Zaule» della
mozione approvata all' unanimità dal Consiglio
provinciale. Un testo trasmesso a presidente
del consiglio dei ministri, ministeri competenti,
alla Regione Fvg, Autorità portuale di Trieste e
Comuni comunque interessati, oltre che al
ministero dell' Ambiente della Slovenia.
Tutti soggetti che, in tempi e modi diversi, si
sono pronunciati contro il progetto della
multinazionale spagnola Gas Natural che ­ era
il 1° luglio del 2004 ­ aveva presentato istanza
di avvio del procedimento autorizzativo per un
terminale on­shore della capacità di 8 miliardi
di metri cubi all' anno da realizzare nella zona
portuale di Zaule con un investimento ­ ma la
cifra non è stata aggiornata ­ a capitale privato
superiore ai 500 milioni di euro.
Caratteristiche dell' impianto, tappe della
vicenda e perfino il progetto definitivo: tutto
raccolto e descritto in un sito dedicato al
rigassificatore di Trieste, mai nato: «Il progetto
ha completato il proprio iter autorizzativo a
livello nazionale con la conclusione del
procedimento di Valutazione di impatto ambientale nel 2009 e, attualmente, si trova nell' ultima fase del
procedimento autorizzativo previsto per il rilascio dell' Autorizzazione unica da parte delle autorità e
degli enti competenti. Si prevede che, dopo aver ottenuto i permessi necessari, l' impianto possa essere
operativo dopo un periodo di costruzione di circa tre anni», si può ancora leggere nelle pagine online,
che sono aggiornate fino al 2012.
Poi sono venute ­ a gennaio 2013 ­ la bocciatura da parte dell' Autorità portuale, secondo la quale il
piano era «incompatibile con lo scalo triestino, che registra traffici navali, movimentazione merci e
passeggeri in continua crescita» e in seguito la sospensione (poi revoca) della Via del 2009.
Lo stesso governo ha fatto un passo indietro: al ministro dello Sviluppo economico Calenda la
presidente della Regione Friuli VG (da cui, a inizio luglio, era partito un ulteriore ricorso al Tar per
bloccare l' insediamento) ­ Debora Serracchiani aveva esposto tutte le ragioni del no. E l' opera non è
più fra quelle considerate strategiche a livello nazionale.
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4 agosto 2016
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L' Avvisatore Marittimo ­
Trasporti marittimi
SLITTATA A OGGI L'APERTURA DELLA BUSTA
Bolloré a Taranto, attesa per l'offerta
In ballo il futuro dei cinquecento lavoratori dell'ex terminal container
E ' slittata da ieri a questa mattina l'apertura
della busta con l'unica offerta rimasta in
campo per la concessione dell'ex terminal
container di Taranto. Ma sulla vicenda la
suspense resta alta. Il commissario
dell'Autorità portuale, Sergio Prete, ha
spiegato che il posticipo è dovuto al fatto che
ieri alcuni membri della commissione che
deve giudicare l'offerta non erano disponibili.
Tuttavia ieri mattina la busta con l'offerta non
era ancora arrivata in Authority. E intanto sulle
banchine si diffondeva il timore che il
principale interessato al terminal, ossia il
gruppo francese Bolloré (attraverso la
partecipata Saga Italia), fosse pronto a sfilarsi.
«Domattina sapremo tutto», rassicurava ieri
Prete. Il discrimine, nella scelta da parte
francese di confermare o meno il proprio
interessamento, potrebbe essere dato dal
destino dei lavoratori. L'uscita di scena da
parte dei vecchi azionisti, il terminalista
Hutchison e la compagnia marittima
Evergreen, ha lasciato senza attività oltre 500
persone, a cui è stata riconosciuta la cassa
integrazione fino al prossimo settembre. Nei
giorni scorsi la cassa è stata prorogata fino
alla fine del 2016. Una buona notizia per i
lavoratori, che hanno evitato che scattassero i
licenziamenti già a partire dal prossimo 11 settembre. Ma per il consorzio che riunisce Bolloré e lo
Ionian Shipping Consortium presieduto la Rinaldo Melucci, la cui manifestazione d'interesse è stata
l'unica accettata dall'Authority, significa avere le mani meno libere in termini di formazione dell'organico.
Da qui il rischio di un passo indietro. Un'altra considerazione che viene fatta nel mondo portuale
pugliese è che difficilmente il terminal potrà accogliere molti container, dopo l'addio di due grandi
operatori come i vecchi soci che non sono riusciti a far decollare questa attività. C'è già chi, con molta
ironia, prevede che i piazzali saranno coperti dei tubi necessari per l'impianto petrolifero di Tempra
Rossa. D'altra parte, una delle società che partecipa al consorzio si occupa di ingegneria nel settore oil
and gas. Se oggi non dovesse risolversi la gara, la questione sarebbe rimandata a settembre. Ma
soprattutto, saltata la procedura pubblica, si potrebbe andare alla trattativa diretta privata, con molta
maggiore flessibilità e possibilità di contrattare le condizioni. L'interessamento di Bolloré per il porto di
Taranto è legato a e, forse, condizionato dalla partita per l'assegnazione dell'acciaieria Ilva. Saga Italia e
Ionian Shipping Consortium si sono unite assieme a Multi Marine Services offrendosi per gestire la
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L' Avvisatore Marittimo ­
Trasporti marittimi
logistica delle acciaierie. Ma in questo caso a essere interessata è la famiglia Oriolo, socio di Bolloré in
Saga Italia, mentre i francesi rimarrebbero alla finestra. Insomma Vincent Bolloré continua a far parlare
di sé per investimenti in Italia, ma al dunque non è chiaro quale ruolo voglia giocare. Almeno, questo è
quanto accaduto per l'offerta a Mediaset e c'è chi teme che lo stesso temporeggiamento possa ripetersi
a Taranto, in uno scalo in debito di traffici da troppo tempo, nonostante che sia stato inserito nella lista
delle nuove Autorità portuali di sistema. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il ministro delle
Infrastrutture, Graziano Delrio, hanno ricordato che negli ultimi quattro anni sono stati investiti sullo
scalo 428 milioni di euro. Renzi ha aggiunto che è finita la stagione degli assegni a vuoto. Fino a oggi,
l'unica traffico nuovo certo è l'arrivo, nel 2017, di sette navi da crociera.
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La Repubblica
Trasporti marittimi
Il dispositivo. Il ministero dell' Interno potenzia la vigilanza sui trasporti marittimi e monitora una
decina di sospetti. Intensificata la sorveglianza soprattutto a Roma
Porti, traghetti e foreign fighters così il Viminale
rafforza la sicurezza
ROMA. L' intelligence nelle settimane scorse
aveva avvisato che in agosto sarebbe
aumentato il rischio di attentati in Italia.
E puntuale è scattato il piano Sicurezza del
Viminale che già dai tempi di Charlie Hebdo
aveva elevato l' emergenza al secondo livello,
quello immediatamente precedente un attacco
in corso. I punti principali disposti dal ministero
dell' Interno prevedono il rafforzamento delle
misure di controllo sui traghetti, nei porti e
nelle aree degli aeroporti, affollatissime in
agosto di turisti di tutto il mondo. E il
monitoraggio a vista della decina di foreign
fighter rientrata in Italia dopo aver combattuto
in Siria contro Assad. Nessuno di loro, va
detto, si è schierato tra le fila del Califfato.
Il dispositivo della sicurezza si rinforza
soprattutto nella capitale dopo che l' Is torna a
minacciare Italia e Vaticano: «Arriveremo a
Roma» dicono in un video che ritrae piazza
Navona.
La possibilità che il nostro Paese sia preso di
mira potrebbe crescere ora come possibile
ritorsione alla decisione del Governo di
mettere a disposizione le basi militari italiane
agli americani impegnati nei raid aerei anti Is
in Libia, nella provincia di Sirte.
A preoccupare i servizi segreti non sono tanto i cosidetti "obiettivi sensibili" già noti, ma quelli che
vengono chiamati soft target. E d' altronde risulta impossibile presidiare tutti gli eventi culturali, i punti di
ritrovo, le chiese e le sinagoghe periferiche. Impossibile impedire, osservano ancora gli 007, l' effetto
emulazione da parte di persone fragili di mente suggestionate dalle notizie degli attentati jihadisti
rilanciate in modo martellante sui media e attraverso i social network.
Il piano Sicurezza del Viminale tiene conto di tutte queste analisi. E punta soprattutto sulla velocità di
risposta delle "Unità operative di pronto intervento". In Italia sono attive 24 ore al giorno le "teste di
cuoio" antiterrorismo pronte a intervenire in brevissimo tempo in caso di un attacco che, in pochi minuti,
come avvenuto a Nizza, può provocare decine di morti. I commando antiterrorismo sono composti dai
corpi speciali delle forze dell' ordine (i Gis dell' Arma e i Nocs della Polizia), e da quelli delle Forze
Armate, gli incursori paracadutisti Col Moschin e i Comsubin della Marina. Dalla velocità del loro
intervento dipende il numero delle vittime di un eventuale attentato.
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4 agosto 2016
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La Repubblica
Trasporti marittimi
A Roma, il questore ha disposto una zona di massima sicurezza attorno al Colosseo, con varchi
controllati dalle forze dell' ordine e metal detector. La vigilanza è stata estesa nell' area di San Pietro, e
sotto osservazione sono state messe le chiese in periferia, i centri commerciali e luoghi di ritrovo della
cosiddetta 'movida'.
Nel Salento per la prima volta saranno allestiti metal detector e servizi di sicurezza in occassione della
"Notte della Taranta" che si svolgerà la prossima settimana. A Napoli un corpo speciale super armato
presidia il porto, ma sotto il Vesuvio la preoccupazione degli investigatori è un' altra: qui l'
organizzazione jihadista passa per procurarsi passaporti falsi e carte di credito clonate.
Sul fronte della prevenzione, su cui punta in modo particolare l' Antiterrorismo, è stata aumentata in
modo significativo l' attività di intercettazioni, sia telefoniche che telematiche.
Impegnati gli esperti della Polizia postale e dell' intelligence.
Negli aeroporti sono state potenziate le difese tecnologiche, con l' installazione di telecamere agli
infrarossi per proteggere le recinzioni. E il potenziamento del si stema di videsorveglianza: a Fiumicino
sono in funzione 2.100 telecamere, a Malpensa 2.400. È stato potenziato l' utilizzo dei varchi automatici
( e­ gates), degli speciali microscopi per individuare passaporti falsi. Le unità di pronto intervento
antiterrorismo aeroportuali, infine, hanno ricevuto in dotazione nuovi armamenti come la Ump Heckler
Koch, una pistola mitragliatrice universale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA Nella capitale il questore ha disposto varchi presidiati dalle forze dell'
ordine intorno al Colosseo CONTROLLI INTENSIFICATI Agenti della polizia e carabinieri pattugliano
piazza del Duomo a Milano. Le misure di sicurezza sono state incrementate in molte città italiane.
ALBERTO CUSTODERO
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La Repubblica (ed.
Genova)
Trasporti marittimi
Musso: "Errori a raffica sui moli ma la colpa non è
solo politica"
L' INTERVISTA:SAREBBE facile, dice Enrico Musso, adesso
che non è più un politico ma è tornato un tecnico, sparare a
zero contro gli amministratori, sia quelli cittadini che quelli
portuali, per vent' anni di mancate scelte e mancata
programmazione che hanno spinto San Giorgio del Porto e
Costa Crociere, entrambe genovesi, ad allearsi per potenziare
a Marsiglia il business delle riparazioni e trasformazioni
navali. «Ma non dimentichiamo che quelle persone sono in
certi posti perché qualcuno le ha votate ­ spiega Musso,
docente di Economia dei Trasporti all' ateneo genovese e uno
dei massimi esperti di intermodalità e logistica ­ E fra queste
anche molti esponenti di quei potentati economici che, alla
fine, hanno sempre avuto interesse a conservare lo status quo
per perpetrare le loro rendite di posizione». La sua, però, non
vuol essere solo una chiave di lettura politica. A Musso, infatti,
sta a cuore riflettere sulla notizia dell' accordo marsigliese.
Come lo giudica?
«Per Genova una brutta notizia, per le aziende coinvolte l'
annuncio di un' operazione molto importante e se non sbaglio
del tutto innovativa. Dipende dai punti di vista, quindi».
In effetti una compagnia armatoriale che entra in una società
che si occupa di riparazione e trasformazione navale non è
molto comune...
«A mio avviso è il vero salto di qualità. Siamo infatti di fronte a
una integrazione verticale, con una compagnia che entra in un
cantiere per investire su un elemento infrastrutturale che non
si sposta, quale appunto un bacino. Questo significa che
Costa intende radicarsi a Marsiglia con questa attività legata
alle sue navi da crociera.
Prendiamone atto, certo sarebbe stato meglio che questo
fosse avvenuto a Genova, ma come ben sappiamo non siamo
attrezzate per navi passeggeri di queste dimensioni. C' è poi
un altro aspetto da sottolineare».
Quale sarebbe?
«La scelta del porto. Io credo che nella valutazione, oltre
ovviamente alla dotazione infrastrutturale messa in campo,
abbia inciso anche il fatto che Marsiglia è uno degli home port
di Costa, inserita cioè nel suo itinerario croceristico. E quando si decide una sosta per manutenzione di
una propria nave, anche il fatto di poter disporre subito di un porto, evitandosi giorni di navigazione, ha
la sua importanza. Parliamo di navi sempre più grandi e quindi più costose, anche uno­due giorni
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4 agosto 2016
Pagina 4
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La Repubblica (ed.
Genova)
Trasporti marittimi
possono incidere».
E Genova?
«Paga vent' anni di errori, da quando cioè si decise di rinunciare al superbacino nonostante fosse già
chiaro il trend del gigantismo navale. Questo finirà per incidere sui numeri dell' occupazione, perché
questo settore a Genova sta lavorando, anche parecchio, ma non può arrivare a conquistare questa
fascia di prodotto. E ciò in termini di occupazione diretta e di indotto avrà il suo peso, anche dal punto di
vista croceristico, perché farà crescere inevitabilmente l' appeal di Marsiglia come home port».
Genova ha però, numeri significativi, su questo versante.
«Certo, è molto competitiva come home port.
Come transito, invece, rischia di pagare la concorrenza di porti come Civitavecchia, ad esempio, che in
una giornata offre Roma. Su quattro­ cinquemila croceristi quando sono disponibili a vedere San
Lorenzo e via Garibaldi? Non a caso, molti se ne vanno all' Outlet o a Portofino ».
Ha parlato di vent' anni di errori. È sempre colpa dei politici?
«Eh, sarebbe facile adesso per me che non sono più un politico, ma sono tornato solo un tecnico,
scaricare tutte le colpe su di loro. E invece no, perché i politici sono lì perché qualcuno li ha messi. E
allora allarghiamo il ragionamento ».
Facciamolo.
«Chi in questa città ha favorito certe soluzioni politiche per avere dei benefici diretti?
Quanti hanno perpetrato le loro piccole e grandi rendite di posizione. Io punterei il dito contro certi patti
scellerati, contro chi, anche in porto, ha sempre visto con favore situazioni di scarsa concorrenza, che
poi equivalgono a scarsa meritocrazia. Sono questi potentati locali ad avere responsabilità. Allora, più
che prendersela con la classe politica, che pur ha le sue responsabilità, prendiamocela con la classe
dirigente, con quegli imprenditori che hanno sempre approfittato dell' immobilismo di questa città».
Un attacco al mondo dell' impresa, quindi?
«Non voglio generalizzare, ci mancherebbe, ci sono tanti imprenditori che si sono battuti e si battono
per lo sviluppo, ma altrettanti che sfruttano rendite di posizione e beneficiano dell' immobilismo».
MASSIMO MINELLA
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4 agosto 2016
Pagina 15
Quotidiano di Sicilia
Trasporti marittimi
PILLOLE
Siracusa aderisce all' Area logistica integrata Sicilia
orientale
SIRACUSA ­ "Il porto petrolifero di Siracusa è
tra i più importanti in Italia, dotato di servizi di
primordine: disporrà anche di banchine
adeguate per fondali, lunghezza e spazi retro
portuali in grado di permettere l' attracco delle
più grandi navi da crociera oggi operanti nel
Mediterraneo".
Lo dichiara il sindaco, Giancarlo Garozzo,
dopo l' approvazione dell' accordo di adesione
all' Ali, l' Area logistica integrata del quadrante
della Sicilia Orientale.
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Pagina 22
Quotidiano di Sicilia
Trasporti marittimi
Per le modifiche non finalizzate all' aumento della capacità complessiva del distributore basta
una comunicazione di cui all' art. 33
Carburante, come potenziare gli impianti
I nuovi interventi sono soggetti alla verifica dell' Agenzia delle dogane competente per
territorio
DECRETO 29 giugno 2016.
Nuove direttive in materia di impianti di
deposito e di distribuzione di oli minerali e di
carburanti.
Attuazione dell' articolo 49, comma 3, della
legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 (Continua
dal QdS del 3 agosto 2016) Art. 25
Potenziamento dell' impianto 1. Per
potenziamento si intende qualunque intervento
finalizzato all' aumento della capacità
complessiva dell' impianto, così come
specificato di seguito: aumento del numero
dei serbatoi e/o della capacità degli stessi; inserimento o aumento stoc caggio degli oli
lubrificanti.
2. Gli interventi finalizzati al potenziamento
degli impianti sono soggetti a preventiva
autorizzazione secondo le vigenti disposizioni
normative.
3. Il rilascio dell' autorizzazione di cui al
presente articolo è subordinato all'
acquisizione della documentazione tecnica,
nonché di ogni atto di autorizzazione, licenza,
concessione, permesso o nulla osta comunque
denominato di competenza di altri enti,
secondo quanto indicato nella corrispondente
modulistica.
4. L' autorizzazione di cui al presente articolo
deve essere richiesta utilizzando la
modulistica predisposta dall' Assessorato con l' indicazione dei dati richiesti e con gli eventuali allegati
ivi previsti.
5. Copia dell' autorizzazione sarà inviata per conoscenza al comune dove è ubicato l' impianto, nonché
agli altri enti che hanno reso pareri endoprocedimentali ai fini del rilascio della stessa autorizzazione.
Art. 26 Verifica 1. Le nuove realizzazioni e i potenziamenti degli impianti di cui agli articoli 24 e 25 sono
soggette, qualora previsto dalla vigente normativa, alla verifica a cura degli uffici dell' Agenzia delle
dogane competenti per territorio.
2. Le nuove realizzazioni e i potenziamenti degli impianti di cui agli articoli 24 e 25 sono altresì soggetti,
qualora previsto dalla vigente normativa, alla presentazione della S.C.I.A. antincendio, e/o al controllo a
cura del Comando provinciale dei vigili del fuoco.
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4 agosto 2016
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Quotidiano di Sicilia
Trasporti marittimi
3. Qualora le nuove autorizzazioni e i potenziamenti di cui agli articoli 24 e 25 non rientrano nelle
fattispecie previste ai precedenti commi 1 e 2 dovrà essere presentata apposita perizia giurata di
esclusione dall' obbligo delle previsioni di cui ai citati commi, nonché della corretta esecuzione e
realizzazione dei lavori.
4. Unitamente alla comunicazione di "fine lavori", trasmessa entro i termini di cui al successivo articolo
74, dovrà essere allegata la copia della documentazione di cui ai commi precedenti.
Titolo V d) CONTENITORI ­DISTRIBUTORI MOBILI O RIMOVIBILI DI TIPO OMOLOGATO Art. 27
Definizione 1. Per contenitori ­distributori mobili o rimovibili di tipo omologato si intende uno o più
contenitori distributori destinati al contenimento carburanti di categoria "C" aventi le caratteristiche del
prototipo individuato con il decreto ministeriale 19 marzo 1990, per le attività nello stesso elencate,
nonché quelle ricomprese nella circolare Ministero dell' Interno prot. n.
P322/4113 del 9 marzo 1998 e nel decreto ministeriale 12 settembre 2003 e successive circolari
ministeriali.
Art. 28 Nuova autorizzazione 1. L' installazione dell' impianto di cui al presente titolo è soggetto ad
autorizzazione rilasciata dall' Assessorato regionale delle attività produttive secondo le vigenti
disposizioni.
2. Il rilascio dell' autorizzazione di cui al presente articolo è subordinato all' acquisizione della
documentazione tecnica, nonché di ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla
osta comunque denominato di competenza di altri enti, secondo quanto indicato nella corrispondente
modulistica.
3. Gli impianti devono possedere i requisiti di sicurezza antincendio, devono essere dotati di apposita
apparecchiatura di misurazione della quantità di carburante erogato e devono essere adibiti
esclusivamente al rifornimento dei mezzi in possesso dell' azienda e/o dell' ente richiedente.
4. L' autorizzazione di cui al presente articolo deve essere richiesta utilizzando la modulistica
predisposta dall' Assessorato con l' indicazione dei dati richiesti e con gli eventuali allegati ivi previsti.
5. Copia dell' autorizzazione sarà inviata per conoscenza al comune dove è ubicato l' impianto, nonché
agli altri enti che hanno reso pareri endoprocedimentali ai fini del rilascio della stessa autorizzazione.
Art. 29 Verifica 1. Prima della messa in servizio dell' impianto il richiedente l' autorizzazione dovrà
presen tare al Comando provinciale dei vigili del fuoco la "Segnalazione certificata di inizio attività"
prevista dall' art. 4 del D.P.R. n. 151/2011.
2. Unitamente alla comunicazione di "fine lavori", trasmessa entro i termini di cui al successivo articolo
74, dovrà essere allegata la copia conforme della ricevuta della S.C.I.A. di cui al comma precedente.
Titolo VI e) IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI PER NATANTI DA DIPORTO Art. 30
Definizione 1. Per impianti di distribuzione carburanti per natanti da diporto si intende un autonomo
complesso unitario per la distribuzione di carburanti non denaturati costituito da uno o più apparecchi
per l' erogazione del carburante, dalle relative attrezzature e pertinenze, destinato all' esclusivo
rifornimento dei natanti da diporto. Art. 31 Nuova autorizzazione 1. L' installazione dell' impianto di cui al
presente titolo è soggetto ad autorizzazione rilasciata dall' Assessorato regionale delle attività produttive
secondo le vigenti disposizioni.
2. Per ogni banchina di approdo possono essere rilasciate anche più autorizzazioni.
3. Il rilascio dell' autorizzazione di cui al presente articolo è subordinato all' acquisizione della
documentazione tecnica, nonché di ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla
osta comunque denominato di competenza di altri enti, secondo quanto indicato nella corrispondente
modulistica.
4. L' autorizzazione di cui al presente articolo deve essere richiesta utilizzando la modulistica
predisposta dall' Assessorato con l' indicazione dei dati richiesti e con gli eventuali allegati ivi previsti.
5. Copia dell' autorizzazione sarà inviata per conoscenza al comune dove è ubicato l' impianto, nonché
agli altri enti che hanno reso pareri endoprocedimentali ai fini del rilascio della stessa autorizzazione.
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Quotidiano di Sicilia
Trasporti marittimi
Art. 32 Potenziamento dell' impianto 1. Per potenziamento si intende qualunque intervento finalizzato all'
aumento della capacità complessiva dell' impianto, così come specificato di seguito: aumento del
numero dei serbatoi e/o della capacità degli stessi; inserimento od aumento stoccaggio degli oli
lubrificanti.
2. Gli interventi finalizzati al potenziamento degli impianti sono soggetti a preventiva autorizzazione
secondo le vigenti disposizioni normative.
3. Il rilascio dell' autorizzazione di cui al presente articolo è subordinato all' acquisizione della
documentazione tecnica, nonché di ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla
osta comunque denominato di competenza di altri enti, secondo quanto indicato nella corrispondente
modulistica.
4. L' autorizzazione di cui al presente articolo deve essere richiesta utilizzando la modulistica
predisposta dall' Assessorato con l' indicazione dei dati richiesti e con gli eventuali allegati ivi previsti.
5. Copia dell' autorizzazione sarà inviata per conoscenza al comune dove è ubicato l' impianto, nonché
agli altri enti che hanno reso pareri endoprocedimentali ai fini del rilascio della stessa autorizzazione.
Art. 33 Modifiche dell' impianto 1. Per modifica dell' impianto si intende qualunque intervento non
finalizzato all' aumento della capacità complessiva dell' impianto e non compreso negli altri articoli del
presente titolo, così come specificato di seguito: sostituzione dei distributori a singola erogazione con
altri a doppia o ad erogazione tripla o multi prodotto, o viceversa, limitatamente alle categorie di
carburanti già presenti nell' impianto; cambio di destinazione dei distributori o dei serbatoi tra prodotti
già autorizzati; ​ ulteriori modifiche non ri comprese nel presente articolo.
2. Gli interventi finalizzati alla modifica dell' impianto sono soggetti a semplice comunicazione.
3. La comunicazione di cui al precedente comma deve essere effettuata utilizzando la modulistica
predisposta dall' Assessorato con l' indicazione dei dati richiesti e con gli eventuali allegati ivi previsti.
Art. 34 Collaudo 1. I nuovi insediamenti e i potenziamenti degli impianti di cui agli articoli 31 e 32 del
presente decreto sono soggetti al collaudo finale da parte di una commissione composta: a) da un
dipendente dell' Assessorato regionale delle attività produttive; b) da un rappresentante dell' Agenzia
delle dogane; c) da un rappresentante del Comando provinciale dei vigili del fuoco; d) da un
rappresentante della Capitaneria di porto.
2. Il collaudo è volto a verificare la rispondenza delle opere realizzate al progetto di massima
autorizzato.
3. Restano fermi i controlli e le verifiche delle autorità competenti in base alle singole specifiche
discipline.
4. A seguito della ricezione della comunicazione di "fine lavori", trasmessa entro i termini di cui al
successivo articolo 74, l' Assessorato provvederà ad attivare le procedure per l' effettuazione del
collaudo finale di cui al precedente comma 1.
Art. 35 Verifica 1. Le modifiche degli impianti di cui all' articolo 33 sono soggette, qualora previsto dalla
vigente normativa, alla verifica a cura degli uffici dell' Agenzia delle dogane competenti per territorio.
2. Le modifiche degli impianti di cui all' articolo 33 sono altresì soggette, qualora previsto dalla vigente
normativa, alla presentazione della S.C.I.A. antincendio, e/o al controllo a cura del Comando provinciale
dei vigili del fuoco.
3. Qualora le modifiche di cui all' articolo 33 non rientrano nelle fattispecie previste ai precedenti commi
1 e 2 dovrà essere presentata apposita perizia giurata di esclusione dall' obbligo delle previsioni di cui
ai citati commi, nonché della corretta esecuzione e realizzazione dei lavori.
4. Unitamente alla comunicazione di "fine lavori", trasmessa entro i termini di cui al successivo articolo
74, dovrà essere allegata la copia della documentazione di cui ai commi precedenti.
Art. 36 Avocazione 1. Qualora per motivi di sicurezza ed incolumità pubblica, il Comando provinciale
dei vigili del fuoco imponga la realizza zione di interventi di adeguamento dell' impianto senza che il
titolare dell' autorizzazione provveda ad eseguirli nei tempi prefissati dallo stesso Comando, la
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Continua ­­>
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Quotidiano di Sicilia
Trasporti marittimi
Capitaneria d i porto interviene avocando a se la competenza per l' esecuzione dei lavori di
adeguamento e messa in sicurezza.
2. L' importo dei lavori di adeguamento sarà, in ogni caso, a carico del titolare dell' autorizzazione.
Titolo VII f) DEPOSITI COMMERCIALI PER CARBURANTI, COMBUSTIBILI LIQUIDI, OLI
LUBRIFICANTI E BITUME Art. 37 Definizione 1. Per depositi commerciali per carburanti, combustibili
liquidi, oli lubrificanti e bitume si intende l' insieme delle attrezzature ed impianti (serbatoi, fusti, pompe
di aspirazione, apparecchi di misurazione volumetrica), per una volumetria superiore a mc. 10 e fino a
mc.
10.000, in grado di ricevere, stoccare e movimentare i prodotti.
Art. 38 Nuova autorizzazione 1. L' installazione dei depositi di cui al presente titolo è soggetta ad
autorizzazione rilasciata dall' Assessorato regionale delle attività produttive secondo le vigenti
disposizioni.
2. Il rilascio dell' autorizzazione di cui al presente articolo è subordinato all' acquisizione della
documentazione tecnica, nonché di ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla
osta comunque denominato di competenza di altri enti, secondo quanto indicato nella corrispondente
modulistica.
3. L' autorizzazione di cui al presente articolo deve essere richiesta utilizzando la modulistica
predisposta dall' Assessorato con l' indicazione dei dati richiesti e con gli eventuali allegati ivi previsti.
4. Copia dell' autorizzazione sarà inviata per conoscenza al comune dove è ubicato l' impianto, nonché
agli altri enti che hanno reso pareri endoprocedimentali ai fini del rilascio della stessa autorizzazione.
Pubblicato sulla Gurs n. 33 del 22/07/2016 (3. Continua)
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Avvenire
Porti
Oltre 1.200 profughi sbarcati in Sicilia: anche due
neonati
Sono oltre 1.200 i migranti sbarcati ieri mattina
nei principali porti e centri di accoglienza della
Sicilia: 466 a Trapani, 409 a Catania e 373 a
Pozzallo. E come sempre molti sono i
bambini, soli e con genitori: al porto di Trapani
la nave Dignity di Medici senza Frontiere, fra i
466 migranti salvati nel canale di Sicilia, ha
sbarcato una cinquantina di donne e ben 110
bambini. Fra loro anche due neonati di soli
dieci giorni.
La polizia e la guardia di finanza di Catania
hanno invece fermato cinque scafisti di
nazionalità straniera, ritenuti i 'comandanti' dei
gommoni e delle carrette del mare su cui
viaggiavano i 409 migranti, provenienti dalle
coste libiche, soccorsi in quattro differenti
operazioni e fatti sbarcare ieri nel porto del
capoluogo etneo insieme ai cadaveri di tre
donne e di un uomo. A portarli a Catania è
stata la nave Topaz Responder, battente
bandiera delle isole Marshall, in servizio per la
missione congiunta delle organizzazioni
Emergency e Moas.
I fermati, per favoreggiamento dell'
immigrazione clandestina, sono stati tutti
rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza.
Intanto a Benevento, una cinquantina di migranti ha bloccato la strada statale Sannitica che collega
Napoli con Campobasso per protesta. Chiedono la cittadinanza italiana. Ospitati in uno dei centri della
zona, hanno sfilato con numerosi cartelli con la scritta: 'L' immigrazione non è un reato'. Per diverse ore
il blocco ha creato disagi alla circolazione stradale, costretta a percorsi alternativi dalle forze dell'
ordine.
Ma è emergenza in tutta Italia. A Como più di 200 migranti sono bloccati alla stazione San Giovanni in
attesa di passare la frontiera con la Svizzera e proseguire verso i Paesi del Nord Europa. Da oltre un
mese è sorta anche una tendopoli spontanea che offre riparo. Una mensa gestita dalla Caritas
distribuisce 250 pasti serali e colazioni ma le persone in transito aumentano di giorno in giorno e
servono aiuti e generi alimentari. L' organismo pastorale ha lanciato anche un appello fra i cittadini per
la raccolta di indumenti, scarpe e prodotti per l' igiene personale per far fronte all' emergenza. Mentre la
Regione Lombardia ha deciso di aprire un presidio sanitario mobile per fornire assistenza ai migranti di
passaggio. La decisione è stata presa d' intesa con le forze dell' ordine, le organizzazioni di
volontariato, la Cri e l' Ordine di Medici, dopo un incontro che si è tenuto in mattinata in prefettura a
Como.
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Gazzetta del Sud
Porti
Confindustria Siracusa
Giovanni Grasso è stato nominato commissario
Consulente aziendale subentra nell' incarico all' ing. Maiorana
Giovanni Grasso, 56 anni, è il nuovo nuovo
commissario di Confindustria a Siracusa.
Delegato dai probiviri confederali a guidare l'
associazione degli industriali di Siracusa fino
al traguardo dell' attuazione della riforma del
sistema regionale di Confindustria.
«Sono consapevole del ruolo importantissimo
che svolge l' impresa siracusana e del valore
che essa rappresenta nell' economia siciliana ­
ha dichiarato Grasso ­ e considero un
privilegio rappresentarla in questo momento di
passaggio verso un nuovo e più efficace
modello organizzativo che consentirà alle
imprese di poter competere meglio sui
mercati».
Grasso, che si è insediato ieri mattina, ha un'
esperienza consolidata nel sistema
Confindustria, e svolge attività di consulenza
di direzione ed organizzazione aziendale.
Prende il posto dell' ingegnere Giovanni
Maiorana che una settimana fa ha lasciato l'
incarico di commissario per motivi personali,
rimettendo così il mandato al collegio dei
probiviri. Maiorana era stato nominato nel
dicembre del 2015 con Gianluca Gemelli.
Due commissari che avrebbero dovuto
traghettare gli industriali fino a nuove elezio ni.
Ed invece Gemelli si era dimesso ad aprile
scorso in seguito all' indagine a suo carico da parte della Procura della Repubblica di Potenza sulla
vicenda Tempa Rossa e porto d i Augusta. L' inizio del commissariamento di Confindustria risale al
dicembre 2014 quando il Collegio dei Probiviri destituì l' ultimo presidente eletto, Francesco
Siracusano, che venne dichiarato decaduto per «un' insanabile oggettiva distonia con quelli che da
statuto e codice etico». Al suo posto subentrò il messinese Ivo Blandina, che dopo un anno lasciò l'
incarico.
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Gazzetta del Sud
Porti
Catania
Fermati cinque presunti scafisti africani
Cinque persone ­ dicono di essere quattro gambiani ed
un egiziano ­ sono stati fermati a Catania da polizia e
Guardia di finanza, sotto il coordinamento della Procura,
perché ritenuti gli scafisti dei 409 migranti, provenienti
dalle coste libiche, soccorsi in quattro differenti
operazioni e fatti sbarcare martedì nel porto d e l
capoluogo et neo insieme ai cadaveri di tre donne e di
un uomo.
A portarli a Catania è stata la nave «Topaz Responder»,
battente bandiera delle isole Marshall, in servizio per la
missione congiunta delle organizzazioni «Emergency» e
"Moas" (Migrant offshore aid station).
I fermati, per favoreggiamento dell' immigrazione
clandestina, sono i gambiani Buba Ansumana, di 20
anni, Bakary Trowolly Lamine, di 18, Essa Barry, di 18,
Momodou Jarju, di 38, e l' egiziano Warshid Said
Salaheddin, di 22. Sono stati tutti rinchiusi nel carcere di
Piazza Lanza.
Ansumana e Lamine sono ritenuti i componenti dell'
equipaggio di un natante in legno di circa 5 metri su cui
viaggiavano 19 migranti soccorsi il 31 luglio scorso dalla
Topaz responder. Barry,Jar ju e Salaheddin sarebbero i
componenti dell' equipaggio di un gommone di 18 metri
circa di colore nero su cui viaggiavano 155 migranti, soccorsilo stesso giorno in acque internazionali
dalla nave "Juventa", dell' associazione tedesca "Jugend rettet" e dal pattugliatore «Vega» della Marina
Militare italiana. Su questo gommone c' erano anche i quattro cadaveri, recuperati dalla «Juventa» e
dalla «Vega». Tre salme sono state trasferite nell' obitorio del cimiero di Catania, una nell' obitorio dell'
Ospedale Garibaldi­Nesima a disposizione dell' autorità giudiziaria.
Altro sbarco di migranti a Trapani. A bordo della Dignity Idi Medici senza Frontiere sono giunti sul molo
Ronciglio 466 tra uomini e donne, soccorse nel Mediterraneo.
Provenienti da Congo, Costa d' Avorio, Senegal e principalmente dal Bangladash, l' equipaggio li ha
recuperati in tre differenti operazioni.
Tra loro oltre 55 donne e 110 minori.
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Gazzetta del Sud
Porti
Disavventura a Lipari, una donna era già svenuta
Turisti su un costone irraggiungibile salvati da un
medico della Polizia
LIPARI Volevano raggiungere una spiaggetta
isolata per godere delle bellezze naturalistiche
e poco conosciute dell' isola di Lipari. Una
coppia di giovani turisti dopo ore di cammino
per sentieri impervi, però, si è persa finendo la
propria escursione a picco sulla scogliera di
località "Fuori del Pertuso", di fronte Salina. È
accaduto lunedì scorso. Con i cellulari fuori
uso, sotto un sole cocente e allo stremo delle
forze sono riusciti a mettersi in salvo grazie all'
intervento di Antonino Tigano, medico della
Polizia di Stato del Reparto Mobile di Reggio
Calabria. Il medico, in ferie, si trovava a bordo
di un' imbarcazione quando ha notato dal
mare so pra il dirupo un ragazzo che si
sbracciava per chiedere aiuto.
Senza esitare si è messo in contatto con la
Capitaneria d i Porto c o m u n i c a n d o l e
coordinate geografiche del luogo dell'
accaduto e coordinando le fasi iniziali dell'
attività di soccorso.
Nonostante le condizioni avverse del mare, gli
uomini della Capitaneria d i Porto guidati dal
Primo Capo Scilipoti sono riusciti a permettere
che Tigano prestasse soccorso alla ragazza,
ormai priva di conoscenza. Attraverso un
cordone umano, quindi, i ragazzi sono stati
fatti scendere dalla scogliera e messi in salvo.
Antonino Tigano, non è nuovo ad atti eroici: qualche mese fa era riuscito con coraggio ad evitare il
verificarsi di un incidente sulla statale 106, all' altezza di Locri.
Peppe Paino
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
Lunga dieci metri. Ha rischiato di arenarsi
Una balena a Bagnara. Salvata dai pescatori
Una serata sorprendente, ieri, nella splendida
Costa Viola reggina. Una balena di circa dieci
metri, intorno alle 22, è entrata nel piccolo
porto di Bagnara e ha rischiato di arenarsi
sugli scivoli delle barche. Non appena ci si è
accorti della presenza del grande cetaceo
nelle acque del porto è scattato l' allarme ed è
stata informata la Capitaneria di Reg gio. Le
condizioni per intervenire non erano semplici a
causa del basso fondale e delle tante cime
delle barche che ostacolavano i movimenti
della balena che rischiava di restare incastata.
Decisivo è stato l' intervento dei celebri
pescatori di Bagnare che, senza esitare, si
sono tuffati in acqua e hanno liberato la balena
­ che presentava una ferita su un fianco ­ verso
il mare aperto dopo circa tre quarti d' ora.
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
L' inchiesta sulla nave giunta al porto di Gioia con un carico di 80 chili di cocaina
Operazione "Vulcano", altri tre provvedimenti
cautelari
Sono presunti componenti dell' organizzazione di narcotrafficanti
GIOIA TAURO Tre nuove misure restrittive,
ovvero altre tre ordinanze di custodia cautelare
in carcere, sono state emesse dal Giudice per
le indagini preliminari del Tribunale di Reggio
Calabria nell' ambito dell' inchiesta che ha
portato all' operazione "Vulcano", che si era
conclusa lo scorso 12 luglio e nella quale sono
rimaste coinvolte dodici persone (nove arresti
in carcere, due ai domiciliari e una donna
sottoposta all' obbligo di firma).
I nuovi provvedimenti cautelari riguardano
Giovanni Manglaviti, 49 anni, di San Luca, che
è stato portato al carcere di Reggio, Achille
Rocco Scutellà, 28 anni, di Cinquefrondi, e
Giuseppe Pataffio, 27 anni, di Gioia Tauro,
entrambi già detenuti per altra causa.
I tre destinatari del provvedimento restrittivo
vengono indicati come esponenti di primo
piano dell' organizzazione impegnata nel
traffico internazionale di droga smantellata
dopo lunghe indagini della Guardia di Finanza
di Reggio Calabria e del Gico­Goa di Roma
che avevano portato, dopo gli arresti del 12
luglio, nei giorni successivi, al sequestro sulla
nave Msc­Poh Lin, già bloccata al porto d i
Gioia Tauro, di ben ottanta chilogrammi di
cocaina purissima. La droga era stata scovata
in un container che trasportava ufficialmente
legname, che era stato imbarcato in Sud America, esattamente a Coronei (Cile) ed era destinato al
porto spagnolo di Valencia.
Nel blitz del 12 luglio, che aveva interessato la Piana di Gioia Tauro, Reggio Calabria e la Campania,
erano stati arrestati Michele Zito, 41 anni, Francesco Gioffrè, 40 anni, detto "Ciccio cimitero", Caterina
Ursida, 39 anni, Ernesto Modafferi , 41 anni, Antonio Pavia, 37 anni, Rosario Consolo, 41 anni,
Giuseppe Nicolaci, 48 anni, Pacifico Belcastro, 31 anni, Gabriello Savarese, 72 ani, detto "lo zio",
comandante della nave MsC­Poh, che era stato bloccato a Napoli sua città di residenza.
Sono finiti, invece, ai domiciliari Tomaso Concas, 61 anni, e Luigia Di Casola, 56 anni, mentre Dayana
Con cas, 28 anni, è stata destinataria dell' obbligo di firma nel suo comune di residenza in provincia di
Napoli.
Le indagini, come hanno evidenziato gli inquirenti, non vengono però considerate concluse e vanno
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
avanti per mettere a fuoco elementi e particolari di una certa importanza destinati a focalizzare meglio l'
attività dell' organizzazione.
Gioacchino Saccà
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Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Porti
Lipari
Due turisti in difficoltà soccorsi a Muria
Volevano una spiaggetta isolata per godere delle
bellezze naturalistiche e poco conosciute dell' isola, ma
si sono ritrovat a picco su un promontorio soprastante il
mare, in prossimità di Valle Muria.
E' questa l' incredibile avventura vissuta da una coppia
di giovani che, con i telefoni fuori uso, sotto un sole
cocente e allo stremo delle forze sono riusciti a mettersi
in salvo grazie all' intervento di Antonino Tigano, medico
della polizia di Stato del reparto mobile di Reggio
Calabria. Il medico, in ferie, si trovava a bordo di un'
imbarcazione quando ha notato un ragazzo che si
sbracciava per chiedere aiuto. Senza esitare si è messo
in contatto con la Capitaneria di Porto e a coordinanare
le fasi iniziali dell' attività di soccorso. Nonostante le
condizioni avverse del mare, gli uomini della
Capitaneria d i Porto guidati dal primo capo Mario
Scilipoti sono riusciti a salvare i due ragazzi.
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Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Porti
Indagine. Quattro gambiani ed un egiziano sono accusati dagli agenti di polizia e dai militari
delle Fiamme Gialle di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina
Sbarco al porto, fermati cinque «scafisti»
Sono state le testimonianze degli stranieri a consentire agli inquirenti di identificare gli
indagati che sono in carcere
Cinque persone, quattro gambiani ed un egiziano, sono
stati fermate dalla polizia e dalla Guardia di Finanza
perché ritenuti gli scafisti dei 385 migranti sbarcarti nel
porto.
Due erano i componenti dell' equipaggio di un'
imbarcazione in legno di circa cinque metri su cui
viaggiavano 19 migranti, altri tre erano alla guida di un
gommone nero lungo 18 metri su cui ne viaggiavano
155.
Sono cinque gli 'scafisti', quattro di nazionalità gambiana
e un egiziano, fermati dai finanzieri e dagli agenti della
Squadra Mobile, dopo lo sbarco di migranti nel Porto
commerciale.
I quattro cittadini gambiani Buba Ansumana, 20 anni,
Bakary Trowolly Lamine, 28 anni, Essa Barry, 18 anni e
Momoudou Jaru, 38 anni e il cittadino egiziano Warshid
Said Salaheddin, 22 anni, dovranno rispondere di
favoreggiamento dell' immigrazione clandestina. I
migranti dopo essere stati salvati in quattro diverse
operazioni di soccorso in mare, sono arrivati martedì
m a t t i n a a C a t a n i a a b o r d o d e l l a nave ' T o p a z
Responder', battente bandiera delle isole Marshall, in
servizio per la missione congiunta delle organizzazioni 'Emergency' e 'Moas' (Migrant Offshore Aid
Station).
Gli investigatori della Polizia e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la
collaborazione della Sezione Ope rativa Navale delle Fiamme Gialle hanno avviato, con la
collaborazione degli interpreti, durante le operazioni di sbarco le indagini per l' identificazione degli
'scafisti'.
Grazie al racconto fatto dai sopravvissuti, è stato possibile ricostruire il ruolo dei cinque fermati.
Due sono stati individuati come componenti dell' equipaggio di un natante in legno di circa 5 metri su
cui viaggiavano 19 migranti, soccorsi il 31 luglio dalla nave 'Topaz Responder', la stessa che li ha por
tati a terra.
Gli altri tre, sono stati indicati come i componenti dell' equipaggio di un gommone di 18 metri circa, di
colore nero, su cui viaggiavano 155 migranti, soccorsi in acque internazionali il 31 luglio dalla nave
'Juventa', dell' associazione tedesca 'Jugend rettet' e dal pattugliatore 'Vega' della Marina Militare
italiana e successivamente trasbordati sulla 'Topaz Responder'.
E' a bordo di quest' ultimo gommone che viaggiavano anche tre donne e un uomo già morti. I loro
cadaveri sono stati recuperati durante le operazioni di soccorso condotte dalle navi 'Juventa' e 'Vega'.
Le salme sono state trasferite tre all' obitorio del cimiero di Catania, una in quello dell' ospedale
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Pagina 25
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Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Porti
'Garibaldi­Nesima'. I cinque 'scafisti' sono stati rinchiusi nel carcere Piazza Lanza. Gli inquirenti
dovranno fare luce sulle cause che hanno portato al decesso delle vittime e l' autopssia potrebbe
sciogliere tanti dubbi.
Francesca Aglieri Rinella
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Giornale di Sicilia (ed.
Siracusa­Ragusa)
Porti
Augusta
«Sono gli scafisti»: fermati tre giovani
Sono 3 i presunti scafisti fermati ieri dal Gicic con l'
accusa di aver guidato i gommoni con a bordo i 411
migranti arrivati martedì al porto di Augusta con la nave
«Corsi» della Guardia costiera. Si tratta di Diallo
Mohamed di 18 anni della Guinea, YousefMohamed
di19, del Ciad, e di Lamin Al Haij, gambiano di 22. Sono
in cella a Cavadonna per favoreggiamento dell'
immigrazione clandestina. Sempre ieri i gip del tribunale
di Siracusa Giuseppe Tripi e Andrea Migneco hanno
convalidato l' arresto dei 7 presunti scafisti ed un ottavo
trafficantefermati sabato dopo lo sbarco di 564 migranti.
Gli indagati, difesi dagli avvocati Luca Ruaro e Giovanni
Di Natale, hanno negato le accuse.
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Pagina 27
Giornale di Sicilia (ed.
Siracusa­Ragusa)
Porti
Pozzallo
Fermati quattro presunti scafisti
Quattro stranieri sono stati fermati dalla polizia
giudiziaria di Ragusa perché ritenuti gli scafisti
di tre gommoni carichi complessivamente di
373 migranti, soccorsi lunedì scorso a circa 20
miglia nautiche dalle coste libiche e fatti
sbarcare martedì al porto di Pozzallo. Tra i
passeggeri c' era anche un libico che era stato
ferito ad una coscia con un colpo di arma da
fuoco durante una lite nel suo Paese. I fermati
sono Salahodin Zalaloudin, bengalese, di 27
anni; Aplay Diouf, gambiano, di 18; Bah
Hassane, guineano, di 20; Mammadou Sall,
senegalese, di 20. Sono stati tutti rinchiusi nel
carcere di Ragusa con l' accusa di avere
fevorito l' immigrazione clandestina. Stamani
compariranno davanti al Gip del Tribunale
Claudio Maggioni chiamato a convalidare i
fermi. Gli indagati sono difesi dall' avvocato
Piero Sabellini. Le operazioni di soccorso sono
state compiute dalla nave Ong «Sea Eye»,
dall' unità della Marina Militare «Cigala
Fulgosi», dal pattugliatore della Guardia
Costiera «Fiorillo» e dalla nave «Iuvenca».
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Giornale di Sicilia (ed.
Trapani)
Porti
MOLO RONCIGLIO. Sono giunti a bordo della nave «Dignity I» di Medici senza frontiere. Tra
loro 49 donne e tredici minorenni appartenenti ad etnie diverse
Ennesimo sbarco di migranti, in 466 approdano al
Porto
Continua l' emergenza migranti. Un altro sbarco, ieri
mattina, a Trapani. Al porto ne sono arrivati 466,
appartenenti a variegate etnie.
Tra di loro 49 donne e 13 minori.
Tutti soccorsi, in più operazioni, al largo delle coste
libiche da dove erano salpati in fuga dal loro Paese e
con la prospettiva di rifarsi una nuova vita. Gli
extracomunitari viaggiavano a bordo di barconi che si
sono subito trovati in difficoltà.
Al molo Ronciglio sono giunti a bordo della nave Dignity
I di Medici senza frontiere. Stremati per la lunga
traversata, ma tutto sommato in discrete condizioni di
salute.
Insomma, non si è registrata alcuna emergenza dal
punto di vista sanitario. Ad attenderli sulla banchina la
solita task ­force composta da vigili urbani, polizia,
carabinieri, guardia di finanza, guardia costiera, uomini
e donne della Protezione civile, Croce rossa,
associazioni di volontariato ed ambulanze. I migranti
hanno ricevuto una prima assistenza sanitaria nelle
tende da campo allestite sul molo, dove sono stati anche
rifocillati. Ultimate le procedure di rito sono stati, poi,
accompagnati a bordo di pullman, scortati dalle forze dell' ordine, all' Hotspot di Milo, all' estrema
periferia della città, per essere identificati. Sulla banchina erano già in azione gli agenti della Squadra
mobile per verificare se tra i migranti ci sono gli scafisti. In questa direzione, i poliziotti ascolteranno nei
prossimi giorni uomini e donne protagonisti dell' ennesimo Viaggio della speranza. Dall' inizio dell' e
state ad oggi, a Trapani sono giunti quasi 2000 migranti, tutti soccorsi al largo delle coste libiche.
Insomma, il capoluogo si conferma in prima linea nell' affrontare un' emergenza di cui ancora oggi non
si conosce la portata. E, ieri mattina, davanti agli occhi dei componenti la task ­force preposta all'
accoglienza ancora le drammatiche scene dell' ultimo sbarco quando al molo Ronciglio sono arrivati i
22 cadaveri che hanno viaggiato assieme a 209 superstiti. Tra le vittime, 21 donne che hanno trovato la
morte in mare. Alcuni annegati, altri deceduti per asfissia da idrocarburi.
Sulla vicenda indaga la Procura di Trapani. Due le ipotesi di reato: omicidio volontario e
favoreggiamento dell' immigrazione clandestina.
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La Sicilia (ed. Agrigento)
Porti
SAN LEONE
Dopo molti anni di totale abbandono porticciolo
bonificato da relitti e rifiuti
Uno degli angoli suo malgrado più squallidi e degradati
di San Leone ha ritrovato dignità. Dopo la demolizione
delle cabine attigue allo stabilimento Aster a ridosso di
piazzale Giglia, ieri mattina il Comune con il
coordinamento tecnico della Capitaneria d i Porto
Empedocle ha rimosso le tonnellate di «reperti
archeologici» abbandona­ti da anni a ridosso del
porticciolo, all' altezza dello scivolo per la mes sain
mare oil ritiro a terra delle imbarcazioni. Una quantità
notevole di relitti di piccole imbarcazioni in vetroresina e
altre nefandezze ammassare in un luogo dove il decoro,
l' igiene e anche l' eleganza la dovrebbero fare da
padroni.
Il Comune si è avvalso delle imprese specializzate in
questo tipo di intervento e tutto il materiale prelevato è
stato destinato agli appositi centri di smaltimento,
trattandosi ovviamente di rifiuti speciali. La speranza è
che adesso il sito venga valorizzato e resto fruibile da
tutti, non solo dai numerosi diportisti che vanta
Agrigento, alla faccia della miseria economica che
impazza in città.
FRANCESCO DI MARE
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4 agosto 2016
Pagina 35
La Sicilia (ed. Agrigento)
Porti
IMMIGRAZIONE
Fermati 5 scafisti dello sbarco dei 409
Polizia e Guardia di Finanza, sotto il coordinamento
della Procura distrettuale della Repubblica, hanno posto
in stato di fermo di polizia giudiziaria 5 sedicenti cittadini
di varie nazionalità, gravemente indiziati del reato di
favoreggiamento dell' immigrazione clandestina, in
relazione allo sbarco di 409 migranti e 4 cadaveri giunti
al porto d i Catania martedì scorso a bordo della nave
"Topaz Responder", battente bandiera delle isole
Marshall, in servizio per la missione congiunta delle
organizzazioni "Emergency" e "M.O.A.S." (Migrant
Offshore Aid Station). I migranti, tutti provenienti dalle
coste libiche, sono stati soccorsi in acque internazionali
nel corso di 4 differenti eventi di soccorso.
In manette dunque i gambiani Buba Ansumana, 20 anni,
Bakary Trowolly Lamine, 18, Essa Barry, 18, Momodou
Jarju, 38, e l' egiziano Warshid Said Salaheddin, 22. Le
indagini finalizzate all' identificazione degli scafisti sono
state avviate dagli investigatori della Squadra Mobile e
del Gico, con la collaborazione degli interpreti, durante
le operazioni di sbarco.
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4 agosto 2016
Pagina 4
La Stampa
Porti
Nuovi sbarchi: è allarme minori
È approdata nel primo pomeriggio di ieri al
porto d i Trapani la nave Dignity I di Medici
senza Frontiere con a bordo 466 migranti,
soccorsi nel Canale di Sicilia. Tra i migranti ci
sono anche una cinquantina di donne e 110
minori, di cui due bimbi partoriti da appena
dieci giorni.
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3 agosto 2016
Askanews
Porti
Immigrati, fermati a Catania cinque presunti scafisti
Sono responsabili dell' arrivo di 409 migranti e 4 cadaveri
Palermo, 3 ago. (askanews) ­ La Polizia e la
G u a r d i a d i F i n a n z a d i Catania, s o t t o i l
coordinamento della Procura Distrettuale
etnea, hanno posto in stato di fermo 5
sedicenti cittadini di varie nazionalità, accusati
di favoreggiamento dell' immigrazione
clandestina. I 5 sarebbero responsabili dello
sbarco di 409 migranti e 4 cadaveri giunti al
porto di Catania la mattinata di ieri, 2 agosto, a
bordo della nave "Topaz Responder", battente
bandiera delle isole Marshall, in servizio per la
missione congiunta delle organizzazioni
"Emergency" e "M.O.A.S." (Migrant Offshore
Aid Station). I migranti, tutti provenienti dalle
coste libiche, sono stati soccorsi in acque
internazionali nel corso di 4 differenti eventi.
Gli investigatori della Squadra Mobile e del
Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza, con la collaborazione della Sezione
Operativa Navale delle Fiamme Gialle, hanno
acquisito le prove necessarie nei confronti di
quattro cittadini gambiani e un egiziano, di età
compresa tra i 38 e i 18 anni. Gli investigatori
della Squadra Mobile e del GICO della
Guardia di Finanza hanno avviato, con la
collaborazione degli interpreti, durante le
operazioni di sbarco al porto d i Catania, le
indagini finalizzate all' identificazione degli
scafisti. Tre delle 4 salme sono state trasferite presso l' obitorio del cimiero di Catania mentre la quinta
è stata trasferita all' obitorio dell' Ospedale "Garibaldi­Nesima". I fermati sono stati condotti nel carcere
di "Piazza Lanza" a disposizione dell' Autorità Giudiziaria.
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3 agosto 2016
Catania Today
Porti
Dopo lo sbarco di 409 migranti, polizia e finanza
fermano 5 scafisti
Duro colpo per il capo dei Carcagnusi, finanza
sequestra 44 milioni La polizia di Stato e la
guardia di finanza di Catania hanno posto in
stato di fermo 5 persone di varie nazionalità,
indiziati del reato di favoreggiamento dell'
immigrazione clandestina, dopo lo sbarco di
409 migranti e 4 cadaveri giunti ieri presso il
porto d i Catania a bordo della nave "Topaz
Responder", battente bandiera delle isole
Marshall, in servizio per la missione congiunta
delle organizzazioni "Emergency" e "M.O.A.S."
(Migrant Offshore Aid Station).
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3 agosto 2016
La Sicilia Web
Porti
Siracusa
Individuati i presunti scafisti dell' ultimo sbarco ad
Augusta di 411 migranti
SIRACUSA ­ Sono tre i presunti scafisti
individuati dal Gruppo interforze di contrasto
all' immigrazione clandestina della Procura di
Siracusa in seguito all' arrivo ieri al porto
commerciale di Augusta di 411 migranti
soccorsi da nave Corsi della Guardia Costiera.
Dopo lo sbarco è scattata l' attività di indagine
che ha portato al fermo di tre uomini: due, uno
della Guinea e uno del Ciad, alla guida di un
gommone con 148 migranti; uno del Gambia
che avrebbe pilotato un' imbarcazione con 137
migranti. Tutti indagati per favoreggiamento
all' immigrazione clandestina e trasferiti alla
casa circondariale di Siracusa.
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3 agosto 2016
La Sicilia Web
Porti
Catania
Fermati cinque presunti scafisti
CATANIA ­ Cinque persone ­ dicono di essere
quattro gambiani e un egiziano ­ sono state
fermate a Catania da polizia e guardia di
finanza, sotto il coordinamento della Procura,
perché ritenuti gli scafisti dei 409 migranti,
provenienti dalle coste libiche, soccorsi in
quattro differenti operazioni e fatti sbarcare ieri
n e l porto del capoluogo etneo insieme ai
cadaveri di tre donne e di un uomo. A portarli
a Catania è stata la nave "Topaz Responder",
battente bandiera delle isole Marshall, in
servizio per la missione congiunta delle
organizzazioni "Emergency" e "M.O.A.S."
(Migrant Offshore Aid Station). I fermati, per
favoreggiamento dell' immigrazione
clandestina, sono i gambiani Buba Ansumana,
di 20 anni, Bakary Trowolly Lamine, di 18,
Essa Barry, di 18, Momodou Jarju, di 38, e l'
egiziano Warshid Said Salaheddin, di 22.
Sono stati tutti rinchiusi nel carcere di Piazza
Lanza. Ansumana e Lamine sono ritenuti i
componenti dell' equipaggio di un natante in
legno di circa 5 metri su cui viaggiavano 19
migranti soccorsi il 31 luglio scorso dalla
Topaz responder. Barry,Jarju e Salaheddin
sarebbero i componenti dell' equipaggio di un
gommone di 18 metri circa di colore nero su
cui viaggiavano 155 migranti, soccorsi lo
stesso giorno in acque internazionali dalla nave 'Juventa', dell' associazione tedesca "Jugend rettet" e
dal pattugliatore "Vega" della marina militare italiana. Su questo gommone c' erano anche i quattro
cadaveri, recuperati dalla "Juventa" e dalla "Vega". Tre salme sono state trasferite nell' obitorio del
cimiero di Catania, una nell' obitorio dell' Ospedale Garibaldi­Nesima a disposizione dell' autorità
giudiziaria.
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3 agosto 2016
MeridioNews
Porti
Immigrazione, fermati cinque presunti scafistiIeri
erano arrivati 385 migranti e quattro salme
Cronaca ­ Guardia di finanza e polizia hanno individuato i membri degli equipaggi che
avrebbero imbarcato gli immigrati in Libia. Si tratta di quattro cittadini del Gambia e di un
uomo egiziano. Sono tutti accusati dalla procura di Catania di favoreggiamento dell'
immigrazione clandestina. Guarda le foto
Fermati in cinque con l' accusa di
favoreggiamento dell' immigrazione
clandestina . Sono i presunti scafisti di alcune
traversate in mare partite dalla Libia nei giorni
scorsi. Nella giornata di ieri al porto etneo
erano arrivate 385 persone , tutte soccorse in
acque internazionali in quattro differenti eventi
di recupero . Con loro anche le salme di
quattro migranti . Tre cadaveri sono stati
trasferiti all' obitorio di Catania mentre uno è
stato messo a disposizione dell' autorità
giudiziaria e si trova all' ospedale Garibaldi di
Nesima. Gli investigatori hanno arrestato
quattro cittadini gambiani: Baba Ansumana
(classe 1996), Bakary Trowolly Lamine (classe
1998), Essa Barry (classe 1998), Momodou
Jarju (classe 1978) e l' egiziano Warshid
Salaheddin Said (classe 1994). I primi due
avrebbero condotto una barca di legno lunga
cinque metri in cui viaggiavano 19 migranti,
poi soccorsi il 31 luglio scorso dalla nave
Topaz Responder , battente bandiera delle
isole Marshall, in servizio per la missione
congiunta delle organizzazioni Emergency e
M.O.A.S. (Migrant offshore aid station, ndr ).
Gli altri tre sarebbero invece i membri dell'
equipaggio di un gommone nero lungo 18
metri su cui viaggiavano 155 migranti ,
soccorsi in acque internazionali della nave Juventa , dell' associazione tedesca Jugend rettet , e dal
pattugliatore Vega della marina militare italiana. I fermati sono stati trasferiti al carcere di piazza Lanza .
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3 agosto 2016
Trapani Oggi
Porti
Giunti al porto 466 migranti, tra loro un congolese
alla ricerca della moglie
Il suo primo pensiero, appena giunto a terra è
stato quello di avere notizie della moglie ,
partita dalla Libia qualche giorno prima di lui. Il
26enne congolese Coco è sbarcato,
stamattina, al porto di Trapani insieme ad altre
465 persone, dopo aver viaggiato a bordo
della nave "Dignity I" dell' associazione "Medici
senza Frontiere". I migranti erano stati
recuperati in tre distinti interventi mentre
navigavano al largo delle coste libiche, a
bordo di quattro imbarcazioni. I responsabili
del Comitato della Croce Rossa di Trapani
hanno subito attivato le procedure previste dal
programma "Restoring family links" per
rintracciare la donna, che è al terzo mese di
gravidanza. Il giovane congolese ha riferito di
finito in prigione insieme alla moglie, in una
località della Libia, dove sono stati separati.
Una volta liberati si sono ritrovati e sono
riusciti a raggiungere il porto di Sabrata dove
la donna si è imbarcata alla volta dell' Europa.
"Non siamo potuti partire insieme ­ ha detto
Coco ­ perchè non avevamo abbastanza soldi
per pagare il viaggio di entrambi e così ho
preferito che partisse lei per prima". Il giovane
ha anche riferito di aver deciso di lasciare il
Congo ­ dove sono rimasti sua madre e due
suoi fratelli ­ per via del suo attivismo contro l'
attuale governo del Paese. Ha detto anche che stava seguendo corsi di formazione per diventare perito
elettrotecnico. Alla domanda su come, adesso che è giunto dall' altra parte del Mediterraneo, immagini
il suo futuro ha risposto che la sua priorità è ritrovare la moglie e poi continuare a formarsi per lavorare.
Il congolese ha lasciato intendere che le condizioni in Libia per i migranti che vogliono partire verso l'
Europa sono terribili. "Non posso parlarne adesso ­ ha detto ­ sono troppo confuso e traumatizzato e
penso solo a ritrovare la mia donna". Tra i migranti, tutti apparsi in buone condizioni di salute, tranne
alcuni casi di scabbia, c' era anche un giovane con evidenti segni di percosse e torture e fratture
multiple alle costole, tanto che è stato sbarcato dalla nave sulla speciale tavola "spinale". In particolare,
oggi al molo Ronciglio, sono giunti 411 uomini e 55 donne, di cui otto in stato di gravidanza. Un
centinaio i minori ­ accompagnati e non ­ tra cui dieci bambini al di sotto dei cinque anni e tre neonati,
due di pochi giorni ed uno di tre mesi. Tra i Paesi di provenienza Bangladesh, Costa d' Avorio, Senegal
e altre nazioni della fascia sub sahariana. Ad attenderli sul molo la consueta "macchina" dell'
accoglienza e le forze dell' ordine. I migranti saranno trasferiti all' hotspot di Milo per le procedure di
identificazione mentre 150 saranno condotti a Palermo perchè la struttura trapanese, in attesa di
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
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3 agosto 2016
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Trapani Oggi
Porti
conoscere le destinazioni dei migranti ancora presenti dopo essere giunti nelle scorse settimane, non è
in grado di accoglierli tutti.
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