ve ne presentiamo alcune in allegato…
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ve ne presentiamo alcune in allegato…
Al termine del percorso alla scoperta di Omero e Virgilio, i ragazzi della classe quinta primaria della Scuola Paritaria “G. Veronesi” scrivono le loro scoperte ad Alessandro d'Avenia... Caro Signor Alessandro D'Avenia, ti scrivo perché mi è piaciuto ascoltare l'Iliade e l'Odissea che hai consigliato alla maestra Carla. Avevo già ascoltato alcuni di questi episodi da piccola e mi erano piaciuti. Ho imparato a non prendere scorciatoie grazie all'Odissea nel capitolo dei fiori di loto che è stato l'ultimo argomento. Anche dallo sbaglio di Ulisse, che non ha ascoltato i compagni, ho capito che anche il più forte può sbagliare, ma può anche salvare gli amici che gli sono rimasti (nella puntata di Polifemo). Mi sono piaciuti i libri che hai consigliato alla maestra Carla perché sono libri di avventura che a me piacciono e mi è piaciuto sentire la maestra Carla leggere. Grazie, ciao e a presto da Ester! Caro Alessandro, i libri “Iliade” e “Odissea” mi hanno colpito molto perché sono molto istruttivi. Nell’ “Odissea” mi ha colpito molto l’ astuzia e la saggezza di Ulisse per ritornare in patria, da suo figlio Telemaco, da sua moglie Penelope, da suo padre e dai suoi amici che aveva lasciato ad Itaca. Mi sono piaciuti anche i personaggi che ha incontrato durante il suo lungo e avventuroso viaggio come il ciclope Polifemo, i Lotofagi, la maga Circe, le sirene,… Per questi motivi Ulisse è, per me, l’eroe più coraggioso, più astuto e più intelligente di tutte e due le storie. Con la lettura dell’ Odissea ho capito che chi ha un grande desiderio, come quello di Ulisse di ritornare ad Itaca, non può lasciare tutto, perdere la speranza e la voglia di realizzarlo. Tanti saluti Anna C. Caro Alessandro, l’Odissea e l’Iliade sono poemi fantastici che mi hanno colpito molto per gli stati d’animo e per le vicende dei protagonisti. Preferisco l’Odissea perché racconta dei pericoli che deve affrontare Ulisse per esaudire il suo desiderio, cioè tornare a Itaca. Ho imparato che la strada per esaudire il proprio sogno è dura e anche se pensi che ci sia una scorciatoia non è vero. Io adoro l’atteggiamento di Ulisse. Mi ha colpito la sua fermezza, durante tutte le tempeste che ha affrontato con i suoi compagni. L’Iliade racconta invece che Achille sceglie l’onore a tutto il resto e vuole morire da eroe. Ho imparato dall’Iliade l’onore e il rispetto che un padre ha per suo figlio, come Priamo verso Ettore, ucciso da Achille, che vuole almeno riavere il suo corpo e con coraggio va nella tenda di Achille a reclamare quanto desidera. Ho capito che anche nelle situazioni più complicate c’è una via d’uscita e c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti. Anna G. Carissimo Alessandro, ti ringrazio per aver consigliato alla M. Carla di leggerci il bellissimi libri, “L'Iliade e L'Odissea.”. In particolare il libro che mi è piaciuto di più è stato “Odissea” quando Ulisse porta via dalla terra di Loto i suoi tre soldati. La M. Carla ci ha spiegato che non bisogna abbandonare un desiderio, cioè nella storia ritornare a Itaca, per una stupidità come il fiore di loto. Poi abbiamo cercato degli esempi di cose che nei giorni nostri ci fanno abbandonare un desiderio come il fiore, e scegliere la strada più corta e ci sono venute in mente parecchie cose come la droga che ti fa dimenticare, come le slot che ti fanno “guadagnare” senza fare fatica come il doping che ti fa vincere senza faticare e molte altre cose. Invece nell’ “Iliade” mi ha attirato il fantastico eroe Achille perché era un tipo deciso e ribelle; però quando ha legato il cadavere con una corda al carro e lo ha distrutto girando attorno alle mura non ha fatto molto bene e non mi è piaciuto quel pezzo, anche se capisco la reazione di Achille dopo che hanno ucciso il suo migliore amico: la rabbia era più forte di lui. Ciao, Fabio Caro Alessandro D’avena, mi presento sono Gaia una delle tante “ascoltatrici” dell’Iliade. E se devo fare un commento sul capitolo “ I mangiatori di loto” mi sono sembrate molto stupide le persone che ancora oggi s’iniettano o mangiano cose per dimenticare perché, secondo me, non bisogna dimenticare i propri errori perché è proprio da quelli che si migliora sempre di più. Mi è piaciuto molto il capitolo di Polifemo perché Ulisse l’ha imbrogliato molto facilmente dicendo: “Il mio nome è nessuno!” e lui gli ha creduto, che allocco… Gaia Caro Alessandro, ti ringrazio dei due libri che hai consigliato alla maestra Carla, che poi ce li ha letti in classe. Questi libri descrivono fatti importanti e grandiosi ed esprimono tante emozioni. Tanti eroi e soldati combattono per il proprio popolo e per il proprio onore. Nell’Iliade, la guerra tra Troia e i Greci è molto lunga, ma alla fine con una mossa astuta di Ulisse, i Greci riescono a conquistare Troia. Una cosa che mi ha colpito è stato il combattimento tra Ettore e Achille. Invece l’Odissea tratta la storia di un eroe greco chiamato Ulisse. Questo eroe per ritornare nella sua città, a Itaca, dalla guerra di Troia deve affrontare tanti pericoli. La cosa che mi ha colpito di più è che Ulisse subendo tutte queste sventure non si è mai tirato indietro. Giorgio Caro Alessandro, dall'Iliade e dall'Odissea ho imparato che bisogna sempre inseguire i propri sogni. Per me chi lavora solo per il denaro vuole buttare via la sua vita perché non bisogna lavorare solo per arricchirsi ma per soddisfazione. Quando Ulisse e i suoi amici sbarcarono nell'isola dei fiori di Loto disse ai suoi compagni più valorosi di andare a vedere chi ci abitava lì, allora loro andarono i incontrarono delle persone che erano molto gentili con loro. Questi abitanti gli dissero che dovevano assaggiare i fiori di Loto per dimenticare tutto e essere felici. Loro li assaggiarono e diventarono felici ma non si ricordavano più niente. Dopo un giorno i suoi compagni non tornavano e allora Ulisse andò a cercarli; incontrò una persona gentile e vide anche i suoi compagni. Questa persona gli disse di assaggiare anche lui questi fiori così dimenticava tutta e stava felice; allora Ulisse capì tutto, si arrabbiò e con forza li portò alla nave. Disse agli altri compagni, che erano rimasti sulla nave, di legarli e poi fecero ritorno a Itaca. Giulia Caro Alessandro D’Avenia, ti parlo del percorso fatto in classe sull’ILIADE e sull’ODISSEA. Ti vorrei parlare di due personaggi Paride e Odisseo. PARIDE il giovane che rapì la bella ELENA facendo così scatenare la guerra di Troia non aveva il tornare a combattere, tornò solo dopo la “predica” fattagli da ETTORE suo fratello. Quando le 3 dee andarono da lui, egli abitava come un pastore con sua moglie: era stato cacciato da suo padre perché avevano predetto che lui era portatore di guerre e di rovine per il popolo dei Troiani. ODISSEO l’uomo che viaggiò per 20 anni prima di poter tornare in patria affronta ogni ostacolo con coraggio pur di poter tornare all’amata ITACA dove vivono PENELOPE sua moglie e TELEMACO suo figlio che lo aspettano ormai da 30 anni. Possiamo dire che Paride e l’uomo che compie delle azioni senza saper accettare le conseguenze, mentre Odisseo spera sempre d tornare in patria dalla moglie e dal figlio. DA LUI HO IMPARATO CHE SE ABBIAMO UN SOGNO, LA NOSTRA ITACA, DOBBIAMO FAR DI TUTTO PER RAGGIUNGERLA. Chiara Caro Alessandro, dai due libri intitolati “Iliade e Odissea “ ho imparato che bisogna seguire i propri sogni anche se potrebbe essere difficile. Nell’Iliade ho trovato particolarmente interessante un canto, nel quale Priamo è andato a chiedere il corpo di suo figlio Ettore ucciso da Achille. Per me, il vero eroe del poema è Priamo poiché si è recato nel campo nemico senza armi e l’aiuto di altri soldati troiani, ma solo con il suo valoroso coraggio. Infine, posso dirti che è stato bello leggere i due libri e immedesimarsi nei molti e vari personaggi. Spero che in futuro possa avere la possibilità di leggerlo o ascoltarlo di nuovo per provare ancora tutte le emozioni che ho provato. Ciao! Giacomo Caro Alessandro, Grazie per averci consigliato quei due libri, sono stati molto interessanti e avventurosi soprattutto l’Odissea perché ne era più ricco, anche mia mamma lo ha comprato così potevo leggerlo tutte le volte che volevo, la parte che mi è piaciuta di più è stata quando Ulisse acceca il gigante Polifemo, che li cerca ovunque tastando sotto ogni pecora , ma Ulisse riesce comunque a fuggire dal gigante. Patrick Caro Alessandro, l’Iliade e l’odissea a me hanno fatto capire una cosa importante: la strada più facile non sempre è la migliore; è meglio seguire i propri sogni anziché fare una cosa più facile però molto brutta. La mia parte preferita dell’ Iliade è stata quando Ulisse e i suoi compagni si legano sotto le pecore per sfuggire a Polifemo; mentre quella dell’Odissea è quando i compagni di Ulisse mangiano il fiore di loto. Queste due storie a me sono piaciute tanto perché parlano di eroi e di battaglie all’ultimo sangue !!! Tommaso Caro Alessandro, volevo parlarti di un fatto che mi ha colpito particolarmente nel racconto dell’ Odissea ovvero un’azione compiuta da Ulisse in persona nell’ episodio dei mangiatori del fiore di loto quando cerca di far ricordare ai suoi tre compagni il loro sogno di tornare a Itaca ci prova con tutte le sue forze ma non ci riesce . Lui però non se lo dimentica ed è perseverante. Questo mi ha insegnato per la vita a perseverare e seguire sempre il mio sogno. Sebastiano Caro Alessandro D’Avenia, quest’anno in classe con la maestra Carla abbiamo letto l’Iliade di Omero : ho imparato molte cose di quseto poema. Ulisse ha molte qualità che per noi dovrebbero essere d’esempio: è furbo, scattante, corraggioso e ottimista. Da Ulisse ho imparato che non bisogna fidarsi degli sconosciuti. Ho anche capito che bisogna avere sempre un obiettivo nella vita e non dimenticarlo. Mi è apparso ingiusto che Zeus, re di tutti gli dei, non fosse ascoltato dagli altri dei; perché lui era il capo e tutti avrebbero dovuto stare al suo comando. La vicenda che mi ha colpito di più è stato quel viaggio in cui Ulisse sbarca con la sua ciurma in una terra bellissima, dove però il popolo si cibava solo di fiori di loto, che fanno cadere nel più profondo oblio. Anch’io ho pensato che è possibile cadere nel tranello di persone che sembrano gentili ma invece hanno altri obiettivi. La maestra Carla, ci ha raccontato molto di Voi, e ci ha detto che siete un bravo scrittore! Anche a me piace molto leggere e scrivere. Non per vantarmi, ma anch’io sto scrivendo già un libro. A me piacciono i libri dell’Olocausto, mi attraggono perché parlano di un periodo storico molto difficile di cui dovremo sempre ricordarci, affinchè non si ripeta. Anche in quei libri c’è guerra, non tra due popoli, non per una donna, ma una guerra mondiale che ha portato tra due razze. Vorrei tanto conoscervi dal vivo e leggere alcuni dei suoi libri! Grazie per aver suggerito alla nostra maestra Carla di leggerci questi bellissimi poemi! Tanti saluti da Ginevra Caro Alessandro D’Avenia, mi chiamo Massimo ti scrivo per dirti che il percorso dell’ Iliade e dell’ Odissea, mi è interessato molto. Ho imparato che nella vita non bisogna essere cattivi con gli altri, ma bisogna aiutarsi e rispettare il prossimo e le idee. Mi ha colpito che la mamma di Achille lo ha immerso nell'acqua benedetta quando era ancora bambino, per proteggerlo dalle persone che gli volevano far del male. Massimo Peterlini Questo percorso è stato molto utile e interessante soprattutto il più recente che parlava di quando Ulisse sbarcò nell’ isola dei Mangiatori di loto e mandò i suoi due compagni di fiducia a “visitare” l’ isola per vedere chi abitava in quel luogo (se era gente pacifica o bellica). Arrivati si accorsero che la gente era allegra e spensierata. Il capo offrì loro dei fiori di loto e gli disse che appena mangiati non si sarebbero più ricordati di nulla e sarebbero stati felici … senza pensieri. Loro ne mangiarono uno… poi un altro… e poi un altro ancora e piano piano non si ricordarono più nulla ,neanche della loro patria Itaca che li attendeva da molti anni. Era passato qualche giorno e Ulisse si preoccupò. Andò lui di persona a vedere cosa stava succedendo e quando vide i suoi amici gli chiese cosa stavano facendo e disse loro che dovevano tornare alle barche per tornare a Itaca , ma loro risposero che non sapevano chi fosse e ricominciarono a mangiare. Solo dopo Ulisse capì cosa stava succedendo , quindi li trascinò a forza alle barche e li fece legare perché non scappassero e tutto questo perché gli voleva tanto bene proprio come fanno con noi i nostri genitori. Poi abbiamo provato ad “analizzare” le singole parti e a “trasportarle” ai nostri giorni : Itaca è il nostro sogno , il nostro obiettivo e per arrivarci non si dovrebbero usare scorciatoie. I fiori di loto sono: la droga, il fumo e l’ alcol (per non affrontare la realtà), le macchinette (vuoi avere tanti soldi subito , senza fare fatica per guadagnarli), … ma anche cose comuni come: l’ ascensore, la funivia, … E si sente dentro di noi che è molto diverso scalare una montagna o andarci con la funivia! Anche nello studio puoi scegliere se andare a lavorare appena finito il liceo oppure realizzare il tuo sogno (diventare maestro , ingegnere, architetto,…) e fare più fatica . Come dice Jury Chechi :”E’ meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca (usando doping ad esempio). Allegra Caro Alessandro, i due libri che hai consigliato alla maestra Carla sono molto belli, questa esperienza tra: ” l' Iliade e l' Odissea“ è stata molto interessante e divertente, anche se il capitolo nel quale si parlava del ciclope faceva un po' ribrezzo. I tuoi libri di che cosa parlano? Ti ho fatto questa domanda perché mi piace molto leggere libri di fantasia ed avventura e sono incuriosito da quello che scrivi tu. Cordiali saluti Giulio Caro Alessandro, ti volevo ringraziare per aver consigliato alla maestra Carla di leggerci l'Iliade e l'Odissea. Quando la maestra ci leggeva in classe questi libri per me era come se si proiettasse un film. Mi sono divertito molto. Nell'Illiade mi ha colpito in particolare quando Patroclo muore e lo scopre l'amico Achille, che dalla rabbia sembrava gli uscissero le fiamme dell'inferno. Inoltre mi è piaciuto l'episodio della battaglia di Achille contro chi aveva ucciso Patroclo, soprattutto quando Achille traina con il suo carro il corpo del nemico ucciso attorno alle mura della città. Nell'Odissea, invece, mi ha colpito la speranza di Ulisse di fare ritorno a casa, anche se gli dei si intrommettevano sempre per impedire che questo si realizzasse procurando continuamente ad Ulisse delle disavventure. Continua a scrivere e di nuovo grazie. Riccardo Caro Alessandro, mi presento: sono Stella Zanella, ho dieci anni e abito a Rovereto. Con la maestra Carla abbiamo letto l’Iliade e l’Odissea. I miei libri preferiti sono tutti e due; se uno mi dicesse di scegliere quale mi piace di più non saprei scegliere . In ogni episodio ho imparato qualcosa: ad esempio in quello dei fiori di loto in cui i tre migliori combattenti di Ulisse sono andati per esplorare un’isola, ma si sono fatti ingannare da delle persone che gli hanno fatto mangiare i fiori di loto e si sono dimenticati il loro sogno di tornare a casa. Ho capito che anche se qualcosa non va come previsto tu non ti devi mai drogarti (la droga è il fiore di loto) perché sei triste. La maestra Carla ci ha fatto questo esempio: se uno ti offre un lavoro facilissimo e con tanti soldi devi prenderlo ma se tu hai un sogno, devi sempre seguirlo fino al tuo scopo . Grazie per avere letto la mia lettera . Ciao da Stella Caro Alessandro D’Avenia, mi è piaciuto un sacco ascoltare la lettura dei poemi dell’ Iliade e dell’Odissea. La maestra Carla ce li ha raccontati splendidamente! Mi è piaciuta la storia di Ulisse furbo e astuto che aveva in cuore la sua patria Itaca, un po’ meno la storia di Achille per la sua morte. Complimenti per il tuo lavoro! Mariachiara Caro Alessandro, ho imparato dall’ Iliade e dall’ Odissea che l’amicizia è una cosa importantissima e bisogna cercare di non perderla. Ho imparato anche che se hai un obiettivo non facile da raggiungere se lo vuoi veramente uno prova a farlo anche se durante la strada ci sono strade più facili e ci guadagni di più ma non è il tuo sogno. Alessio Caro Alessandro D’Avenia, a me è piaciuto molto il libro ” L’odissea “. Mi è piaciuto dell’ Iliade quando Ulisse va nella terra dei ciclopi e dell’ Odissea mi è piaciuto la battaglia fra Troia e i Greci e quando c’è stato l’episodio del cavallo di Troia. Ho imparato che i muscoli aiutano, ma un po’ di più l’astuzia e che si deve finire quello che si ha iniziato, come Ulisse che ha sempre cercato di tornare Itaca e non si è distratto, mentre i suoi uomini si sono dimenticati delle cose importanti quando sono andati nell’ isola dei mangiatori di loto. Ti saluto! Antonio A me personalmente, quando la maestra Carla ci ha letto l’Iliade, la prima pagina in greco mi è subito piaciuta quella lingua! Da questa esperienza è nata in me la voglia di intraprendere gli studi classici. Nel poema dell’Odissea, mi è piaciuta la voglia e il desiderio di Odisseo di ritornare ad Itaca, la sua madre patria, dove aveva lasciato la sua famiglia e popolo. Elisa Caro Alessandro , volevo parlarti di un fatto che mi ha colpito particolarmente nel racconto dell’ Odissea; ovvero un’ azione compiuta da Ulisse in persona nell’episodio dei mangiatori del fiore di loto quando cerca di far ricordare ai suoi tre compagni il loro sogno di tornare a Itaca, ci prova con tutte le sue forze ma non ci riesce . Lui però non se lo dimentica ed è perseverante. Questo mi ha insegnato per la vita, a perseverare e seguire sempre il mio sogno. Sebastiano Caro Alessandro , la situazione che mi ha colpito di più nei poemi raccontati dalla maestra Carla è il momento in cui Ulisse manda i suoi tre compagni ad esplorare l’isola dei mangiatori di Loto per capire le caratteristiche degli abitanti. Purtroppo gli amici si fanno ingannare mangiando proprio quei fiori che fanno dimenticare ogni cosa. Dopo alcuni giorni Ulisse cerca i compagni, li trascina via caricandoli su una nave e ordina di salpare dall’isola. Questo racconto mi ha fatto riflettere sul fatto che se si vuole veramente bene ad un amico devi cercare di allontanarlo da situazioni e persone che gli possono fare del male. Grazie di aver consigliato queste opere alla maestra perché mi hanno permesso di capire meglio pensieri e imprese degli uomini. Kevin