Isolotto-Amazzonia, globalizzazione che piace
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Isolotto-Amazzonia, globalizzazione che piace
5 aprile2003 DOCUMENTO Isolotto-Amazzonia, globalizzazione che piace Torniamo a parlare dell’esperienza di Paul e Bianca Anche quest’anno Lorenzo Alessi, responsabile della Fattoria dei Ragazzi, ha raggiunto gli amici Paul e Bianca che da tempo vivono in una picco l a co mun it à dell’Amazzonia dove hanno aperto una scuola e dove stanno lottando tenacemente per difendere i diritti e l’identità delle popolazioni locali. Lo scorso anno vi abbiamo presentato questa esperienza e molti lettori ci hanno chiesto di continuare a seguirla. In questo numero Paul e Bianca ci parlano delle difficoltà incontrate dalla popolazione indigena mentre Lorenzo fa il punto sui diversi progetti che sta promuovendo dall’Italia per sostenere la loro attività. Il saccheggio ambientale mette a rischio la vita delle comunità indigene Anche in Amazzonia lo sfruttamento economico del territorio è in forte contrasto con le esigenze di tutela ambientale e sicurezza degli abitanti. Da 8 anni lavoriamo come insegnanti sul Rio Jauperì, affluente del Rio Negro, a circa 400 Km. a nord-ovest di Manaus, nell’Amazzonia brasiliana. La strada più vicina è a 250 km. e tutte le comunicazioni avvengono via fiume. La foresta e le acque sono fonte di tutto per gli abitanti. Le case sono di legno, ricoperte di paglia di palma. Anche le canoe, unico mezzo di trasporto e comunicazione per la maggioranza, sono di legni speciali. Varie fibre di liana, pianta e corteccia, sono usate per tessere oggetti di uso quotidiano. La caccia fornisce la carne che si mangia occasionalmente per equilibrare la dieta. I frutti della foresta sono consumati quotidianamente e la maggior fonte di reddito per gli abitanti è fornita dalla vendita della noce del Brasile. Questa pagina precedente noce è raccolta nella foresta, dopo la sua caduta, in modo tradizionale e sostenibile ed è anche fonte importante di proteine per noi. Esistono diverse leggi a tutela della foresta e dei suoi abitanti, ma non vengono né rispettate né applicate. Il nostro ecosistema è ricchissimo ma molto fragile e oggi le minacce maggiori sono due. La prima è il taglio del legname, effettuato da barche che provengono dalla città di Manuas. Il legname deve essere portato sulle spalle fino alla barca con il risultato che una decina delle specie più commerciabili sono sparite nelle vicinanze delle rive dei fiumi. A parte il grande sconquasso ecologico, questi legni erano proprio quelli che servivano per case e canoe e la loro difficile - quasi impossibile - reperibilità crea enormi disagi per la popolazione. La seconda e più grande minaccia è costituita dalle barche da pesca e caccia predatoria che arrivano sempre dalla città. La sopravvivenza del popolo del nostro fiume dipende dal pesce e dalla carne della foresta. Queste barche svuotano i fiumi e i laghi dei loro pesci e con le reti a strascico distruggono anche le uova. Malgrado una legge che vieta il commercio di qualsiasi carne della foresta, i cacciatori di queste barche commettono stragi di mammiferi. Di nuovo la selvaggina che abita vicino all’acqua, o che viene per bere, è sterminata. L’abitante del fiume si trova senza l’essenziale. Purtroppo tutta questa carne illegale, comprese specie a rischio estinzione come il tapiro, hanno un ottimo prezzo in città. Senza il pesce e la selvaggina e la foresta piena di frutti e medicamenti naturali, la vita tradizionale sul nostro fiume non può continuare. Questo mondo ha il suo equili- brio e se si applicano le leggi del mercato alla foresta, la foresta scomparirà. Bianca e Paul I progetti in corso: istruzione, salute, diritti La nostra associazione è nata per sostenere il lavoro che Paul e Bianca stanno facendo in Amazzonia. L’attività consiste nella promozione e nel finanziamento di progetti che siano in grado di incidere concretamente e positivamente sulla vita delle piccole e sperdute comunità locali. Ecco come stanno andando le cose nei vari settori in cui siamo impegnati. Il punto sulla scuola. Alcuni degli alunni più grandi che hanno frequentato per cinque anni, fino alla quarta serie (istruzione elementare), fanno già la loro vita da adulti. Tre ragazze hanno già costituito la loro famiglia e una, Deni 21 anni, ha già una figlia di un anno. Ne sono arrivati di nuovi, in tutto sono una ventina, compresi Yara – figlia di Paul e Bianca - e Alan che hanno iniziato l’anno di alfabetizzazione. Gli alunni della scuola sono matricolati presso l’ufficio istruzione del Municipio di Novo Airao e ufficialmente assegnati alla “Escola Vivamazonia” che può portarli fino alla quarta serie. Le Borse di Studio. Il Comune di Carmignano (Firenze) ha assicurato una borsa di studio fino all’ottava serie (istruzione di primo grado) per le tre ragazze che quest’anno frequenteranno la settima serie presso la scuola pubblica di Novo Airao. Un’altra ragazza, Alda 14 anni, la più promettent e, i ni zi erà que st’anno. L’obiettivo è che qualcuna riesca a terminare l’istruzione di secondo grado (scuole superiori) e pos- sa essere impiegata come insegnante nella nostra scuola e nelle altre comunità del fiume. La lotta contro la malaria. Il piccolo dispensario è stato rifornito di medicinali sufficienti per tutto l’anno. Il presidio antimalaria gestito da Paul, dotato di due microscopi per la diagnosi, è sempre attivo e la situazione su tutto il fiume è sotto controllo; i casi di malaria, negli ultimi due anni, sono stati rarissimi. C’è l’idea di favorire l’insediamento di una altro microscopista in una comunità del fiume più a nord. Potrebbe essere la nostra ex alunna Deni che ha fatto il corso in Novo Airao. Sarebbe molto utile per tutti quelli che abitano nelle comunità più lontane in direzione della sorgente del fiume. L’importanza del censimento. Il gennaio dello scorso anno l’associazione ha promosso un censimento in tutte le comunità del fiume dal lato dello stato di Amazonas sulla mancanza di documenti personali e di proprietà della terra. Contemporaneamente è stata firmata da tutti una petizione perché le autorità si facciano carico del problema ma ancora non è succe sso nie nte . All’ultimo incontro con il vice prefetto, gennaio 2003, sono state rinnovate le solite promesse. Una cosa molto positiva è stato il coinvolgimento e l’interessamento del Sindacato dei Lavoratori Rurali di Novo Airao nella persona di un caboclo – Aldenor - che ha già visitato il fiume varie volte tenendo incontri con le varie comunità sui problemi di vita della gente. Questa azione potrà avere sviluppi positivi per tutti. ASSOCIAZIONE VIVAMAZZONIA, via Settesoldi 28, 59100 Prato, tel. 0574 21193 [email protected] Brasile: Bianca Bencivenni e Paul Clark Posta Restante NOVO AIRÀO 9730-000 Amazonas BRASIL LAVVOCATO Risarcimento danno da pericolo occulto In quali casi un soggetto può convenire in giudizio la Pubblica Amministrazione per danni subiti a seguito di una condizione di pericolo presente sul manto stradale? Dallanalisi di alcune recenti sentenze (vedi sent. Cass. 2002 n. 11250; sent. Cass. 1995 n. 809) si evince che la Pubblica Amministrazione ha il dovere di mantenere il manto stradale in condizioni tali che non possa derivarne alla persona una situazione di pericolo occulto. Cosa debba intendersi per pericolo occulto è abbastanza semplice: trattasi di uninsidia che per condizioni oggettive non era visibile alla persona, né poteva essere da questi prevista. Ci riferiamo, per capirsi, alla presenza di una chiazza di gasolio presente sul manto stradale o alla presenza di una buca o di un avvallamento. In questi casi lAmministrazione, ad esempio il Comune, ha lobbligo di segnalare al soggetto interessato la situazione di pericolo per mezzo di una segnaletica apposita o a mezzo di un posto di blocco delle Pubbliche Autorità. In assenza di ciò la Pubblica Amministrazione, si dimostra sicuramente inadempiente ad un proprio dovere ed il cittadino leso ben può agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno subito. A questo punto urge unulteriore considerazione; il cittadino deve provare un atteggiamento colposo dellAmministrazione per non avere opposto la dovuta segnaletica, o basta laccertamento in sé dellinsidia per addivenire ad un risarcimento del danno? La giurisprudenza su richiamate è alquanto chiara sul punto; dallaccertamento dellinsidia discende automaticamente lelemento della colpevolezza in capo allAmministrazione. La sentenza della Cassazione n. 11.250 del 2002 è alquanto chiara sul punto: accertata lesistenza di uninsidia non prevedibile (e, nel caso di specie, la presenza di una chiazza di gasolio sul manto stradale che ha fatto sbandare il ricorrente), ne conseguiva necessariamente la colpa della Società Autostrade, vista la sua negligenza per non aver segnalato appositamente il pericolo. Sulla stessa falsariga si pone la sentenza n. 3991 del 1999; nella fattispecie, il cittadino interessato aveva subito ingenti danni al proprio veicolo a seguito di uno scontro con un daino che irrompeva improvvisamente sul manto stradale. Anche in questo caso la Corte ha ravvisato gli estremi di uninsidia che non poteva essere evitata né prevista dallutente, e che doveva necessariamente essere segnalata dallAmministrazione. Nelle ipotesi sopra analizzate, quindi, il giudice della S. Corte non ha ritenuto sufficiente la presenza di un cartello generico ai lati della strada, ed invero, trattandosi di una situazione di pericolo del tutto eccezionale, era necessaria unapposita segnalazione. Tutto questo per ricordare che la giurisprudenza è sensibile alle istanze del soggetto leso, il quale, qualora ne ricorrono i presupposti, può adire in giudizio la Pubblica Amministrazione per ottenere il soddisfacimento dei propri diritti. Avv. Maria Domenica Vecchio Avv. Gianfranco Garro Foro di Firenze Per contattare i legali rivolgersi alla redazione: tel. 055340811 fax 055340814 e-mail:[email protected] pagina successiva