Amazzonia - Life club

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Amazzonia - Life club
viaggi mondo
Pianeta
Amazzonia
)
Una perfetta spa naturale e atmosfere alla Fitzcarraldo
L
‘Amazzonia occupa solo il 7% della
superficie del globo ma ospita più
del 50% della biodiversità mondiale.
È come sbarcare su un altro pianeta:
piante sconosciute, insieme ad altre
dagli effetti terapeutici noti come il curaro, affollano
il sottobosco intricato di questa foresta primigenia grande dieci volte la Francia. Il biologo
Mario Servalli ha creato una linea cosmetica
basata sui principi attivi contenuti nei semi
della vegetazione amazzonica. Li compera
con un commercio equo e solidale dalle
etnìe della foresta. Sono gli stessi semi
e frutti che vengono comunemente
usati nell’alimentazione e nella medicina tradizionali. “L’açaì per esempio
è un frutto dalla polpa rossa con il
quale gli indios si colorano il viso
per le cerimonie-spiega Servallie contiene una concentrazione
di Antocianine 10 volte superiore a quella dell’uva rossa.
L’olio che se ne ricava con
l’estrazione a freddo è
la base per creare
cosmetici antiossidanti
Di Maurizio DiMaggio
Foto: Ricardo B. Labstier
per concessione dell’ Enbratour
che contrastano l’azione dei radicali liberi. Inoltre è ricco di Omega 6 e 9,
di vitamina C e di fitosteroli, insomma è un toccasana totalmente naturale
per rigenerare la pelle.” Altro esempio la Brasil Nut: un paio di noci contengono la stessa quantità di proteine di un uovo, ma senza colesterolo,
e contengono anche la più alta concentrazione in natura di Selenio, altro
potente antiossidante. L’olio di Buriti viene utilizzato dalle popolazioni locali come fonte alimentare e per il suo potere cicatrizzante che elasticizza
la pelle grazie all’elevato livello di Vitamina A ed E presente. Oltre ad essere un’immensa farmacia eco-sostenibile, la foresta pluviale amazzonica
è il più grande regolatore del clima sul pianeta e smaltisce ogni anno
150.000 tonnellate di anidride carbonica fornendo un aiuto fondamentale
all’equilibrio climatico. Il 16% di tutta l’acqua dolce del pianeta è situata
nel bacino amazzonico e in un mondo sempre più assetato rappresenta
una risorsa preziosa la cui importanza è destinata a crescere negli anni a
venire. Per avere un’idea dell’immensa massa liquida spostata dai grandi
fiumi che drenano la foresta, basti pensare che il solo Rio delle Amazzoni
porta all’oceano in un giorno l’acqua che il Tamigi riversa in mare in un
anno.
Dopo la stagione delle piogge, da aprile a giugno, il livello del fiume sale
di oltre 15 metri, allagando grandi tratti di foresta. È il momento in cui i
pesci del Rio possono cibarsi della frutta e delle bacche rimaste sugli
alberi sommersi.
Un dislivello tale a seconda delle stagioni condiziona la vita sulle rive:
il Porto di Manaus, in grado di accogliere anche le grandi navi cargo
L
ife club
Amazzonia
oceaniche, è dotato di banchine mobili che si regolano sul
livello del fiume, e i bar e ristoranti che si incontrano ai bordi
del Rio sono flottanti, costruiti su zattere.
L’Amazzonia non ha strade e gli spostamenti avvengono sui
corsi d’acqua. Partendo da Manaus, in Brasile, la foresta si
può visitare via fiume con crociere su barche regionali, dove si
dorme in amache stese sul ponte o su yacht dotati di cabine
con aria condizionata.
Anche i lodges sulle rive dei fiumi sono un’ottima base di partenza per escursioni a piedi nella foresta pluviale. Tra le varie attività proposte, da non perdere le escursioni notturne
per osservare caimani e altri predatori in azione, e l’incontro
con i delfini “cor de rosa” che vengono richiamati dall’offerta
di pesce e si lasciano accarezzare volentieri in cambio di un
buon bocconcino. Inoltre visite botaniche e cerimonie indio, e
non manca la pesca al piranha, che avviene utilizzando come
esca sugli ami pezzi di carne sanguinolenta. I piranha pericolosi sono quelli dal ventre rosso, particolarmente aggressivi,
ma che rimangono di piccole dimensioni. Gli altri tipi vengono
utilizzati per fare una zuppa saporita.
I piatti forti della cucina amazzonica sono a base di pesce: nel
fiume vivono specie che arrivano a 200kg come il Pirarucù
dalle carni prelibate che ha lische grosse quanto costolette di
agnello. Manaus non ha problemi di zanzare in quanto sorge
sulle rive del Rio Negro: le acque scure del fiume hanno un
alto tenore di acidità a causa delle foglie cadute dagli alberi e
tengono alla larga gli insetti non permettendone la riproduzio-
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ne. Sei km a valle della città, il Rio Negro, scuro come Coca Cola, incontra il
Rio Solimoes dalle acque fangose. La
corrente dei due grandi corsi d’acqua
è così forte che corrono appaiati per
diversi chilometri prima di mischiarsi
dando origine al Rio delle Amazzoni.
Manaus prende il nome dalla tribù che
abitava il territorio sul quale è sorta la
città. La leggenda narra che pur di
non cadere schiavi dei Portoghesi gli
indios Manaus abbiano preso le loro
canoe e in massa si siano gettati nei
micidiali gorghi creati dall’Incontro delle Acque.
A proposito di miti, il film di Herzog
“Fitzcarraldo”, interpretato da Klaus
Kinski, raccontava del sogno visionario
di creare un teatro dell’Opera nel cuore della foresta. Per Manaus il sogno
divenne realtà. Gli immensi guadagni
derivati dalla gomma consentirono alla
città di fregiarsi di alcuni monumenti
considerevoli, di realizzare ampi viali
alla parigina e piazze all’italiana ornate
di fontane. Ancor prima di entrare nel
‘900 Manaus aveva le strade del centro illuminate dall’energia elettrica e il
tram. Il Teatro Amazonas è stato progettato in stile rinascimentale italiano e
fu inaugurato nel 1896. Ha 701 posti a
sedere, il soffitto dipinto crea l’illusione
di essere sotto la Tour Eiffel, la cupola è ricoperta da oltre 45.000 tegole
con i colori della bandiera brasiliana
fatte venire dall’Alsazia, lampadari e
marmi sono italiani, le ringhiere in ghisa scozzesi, i bronzi delle statue francesi. Lo spiazzo di fronte all’ingresso
fu ricoperto di uno speciale melange
di gomma, argilla e sabbia per attutire il rumore delle carrozze in arrivo a
spettacolo iniziato. Il Teatro Amazonas
ospitò i più grandi artisti dell’epoca, da
Enrico Caruso a Sarah Bernhardt, e ci
vollero dodici anni di lavori per completarlo. Oggi, dopo l’ultimo restauro,
ha ritrovato il colore rosa originario.
Maurizio Di Maggio
Sul fiume:
Amazonas Clipper Cruises, crociere fluviali
su yacht e barche regionali
www.amazonclipper.com.br
Lodges:
Tiwa ecoresort, di fronte a Manaus, sulla
sponda opposta del Rio Negro. Sistemazione
confortevole in chalet sulle rive di un lago.
Per non sentirsi troppo isolati.
www.tiwaamazone.nl
Amazonas Eco Park, a 20 km da Manaus con
bungalows distanziati, immersi nella foresta.
Molto suggestivo e a stretto contatto con la
natura.
www.amazonecopark.com
Ariaù Amazon Towers, a due ore di battello
dalla città. Percorso in foresta su macchina
elettrica adatto a tutti, nuotata in compagnia
dei delfini rosa, incontro con abitanti del
luogo.
www.ariautowers.com.br
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