abbia rilasciato parere favorevole alla grande

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Acquedotto Pugliese S.p.A.
Progetto: “Rinnovo della concessione per la derivazione e utilizzazione di acqua pubblica dalle sorgenti
della Sanità in comune di Caposele (AV) – Decreto Reale 11 maggio 1942 – medi moduli 3,63 di acqua”
Indice
Premessa ......................................................................................................................................................... 2
Inquadramento procedurale ed autorizzativo ............................................................................................. 2
Stato di fatto della derivazione ...................................................................................................................... 3
Localizzazione e vincolistica ......................................................................................................................... 6
Descrizione delle strutture di captazione esistenti................................................................................... 13
Le alternative considerate ........................................................................................................................... 19
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Acquedotto Pugliese S.p.A.
Progetto: “Rinnovo della concessione per la derivazione e utilizzazione di acqua pubblica dalle sorgenti
della Sanità in comune di Caposele (AV) – Decreto Reale 11 maggio 1942 – medi moduli 3,63 di acqua”
Premessa
L’Acquedotto Pugliese S.p.A. con nota n. 223005 del 23 febbraio 2011 ha prodotto agli
uffici competenti della Regione Campania istanza di rinnovo della concessione per la
derivazione e utilizzazione di acqua pubblica dalle sorgenti della Sanità in comune di
Caposele (AV) – Decreto Reale 11 maggio 1942 – medi moduli 3,63 di acqua.
Successivamente, l’Acquedotto Pugliese S.p.A. (di seguito AQP), ha provveduto ad
affidare formale incarico per la redazione della documentazione necessaria alla procedura
di Valutazione di Impatto Ambientale per il rinnovo di concessione di derivazione di che
trattasi. La presente relazione rientra nei documenti elaborati per detta procedura. Nello
specifico la presente ha lo scopo di descrivere le caratteristiche principali della derivazione
per la quale si richiede il rinnovo, relativamente agli aspetti amministrativi, alla tipologia
delle infrastrutture già esistenti necessarie per la derivazione, alla localizzazione della
sorgente ed i vincoli esistenti sull’area interessata.
Inquadramento procedurale ed autorizzativo
A seguito dell’istanza di rinnovo della concessione per la derivazione e utilizzazione di
acqua pubblica dalle sorgenti della Sanità in comune di Caposele (AV) di cui sopra del
23.02.2011, oggetto della presente valutazione, il Ministero dell'Ambiente, su richiesta
dell’Autorità di Bacino Interregionale del Sele, ha istituito un Tavolo Tecnico
Interistituzionale con l’obiettivo, tra l’altro, di effettuare le valutazioni tecniche necessarie
alla definizione delle modalità più idonee per detto rinnovo della concessione a derivare i
363 l/s dalle sorgenti di Caposele. Le risultanze del lavoro di detto tavolo verranno
illustrate negli elaborati dello Studio di Impatto Ambientale.
Parallelamente, il settore “Ciclo integrato delle acque” della Regione Campania, con nota
n. 2011.0470879 del 15.06.2011, ha invitato l’Autorità di Bacino Interregionale del fiume
Sele a proseguire il procedimento di valutazione della compatibilità del prelievo di 363 l/s,
anche al fine di impartire le opportune prescrizioni all’AQP.
Dopo aver effettuato l’istruttoria tecnica, coinvolgendo anche gli altri enti competenti in
materia di tutela e controllo dell’ambiente, avendo tenuto conto di quanto stabilito circa il
Deflusso Minimo Vitale dal Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino, delle valutazioni
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del Comitato tecnico della stessa Autorità, delle risultanze del progetto MO.RI.CA., ha
rilasciato parere favorevole alla grande derivazione d’acqua a uso potabile della sorgente
Sanità del Comune di Caposele, per una portata massima di 363 l/s, con Decreto n. 19
dell’11.03.2014.
L’Acquedotto Pugliese S.p.A., intanto, inoltrava, con nota n. 152862 del 14.12.2012, alla
Regione Campania istanza di scoping per la procedura di VIA (nota acquisita al prot.
regionale n. 21784 del 10.01.2013).
In riscontro a tale istanza, in data 31.01.2013, con nota prot. 77207, la Regione Campania,
Settore Tutela dell’Ambiente, indicava i soggetti competenti in materia ambientale e
rappresentava la necessità di proseguire con la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA)
integrata con la Valutazione di Incidenza (VI).
In data 01.04.2014, l’AQP con nota acquisita al prot. regionale n. 282722 del 23.04.2014,
rappresentava la volontà di chiudere la procedura di scoping e di procedere direttamente
con la VIA integrata con la VI.
La UOD Valutazioni Ambientali della Regione Campania, con nota prot. n. 324589 del
13.05.2014, riscontrava la precedente indicando le procedure e le modalità da seguire per
la VIA integrata con VI e comunicava l’ammontare degli oneri istruttori e le modalità di
calcolo degli stessi, comunicando che la quota fissa è pari a € 1.000,00 e che la quota
variabile è pari al 0,03 % del costo complessivo del progetto. Tale ultimo dato, trattandosi
di un rinnovo di concessione di derivazione di acqua, come anche indicato in intercorsi
colloqui con funzionari della Regione Campania, è calcolato sulla base del valore dei diritti
di derivazione annuale che l’AQP dovrà versare per tutta la durata della concessione di
derivazione.
Stato di fatto della derivazione
L’oggetto dell’istanza, come detto, è un rinnovo di concessione di derivazione, pertanto
non si sta analizzando un progetto relativo ad infrastrutture, ma un rinnovo di concessione
di una derivazione di acque sotterranee per scopi potabili. Nello specifico si tratta della
derivazione di una porzione delle acque della sorgente Sanità ubicata nel Comune di
Caposele (AV) da parte dell’Acquedotto Pugliese.
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Le sorgenti della Sanità di Caposele costituiscono la fonte principale del Fiume Sele che
nasce dalla confluenza delle acque del Vallone Acqua delle Brecce e del Vallone
Palmenta. Qualche centinaio di metri più a valle dette acque si incontrano con quelle
provenienti, appunto, dalle sorgenti della Sanità. Queste sorgenti sono captate dal 1906
per scopi idropotabili. Fino a quella data le acque della Sanità costituivano la quota parte
maggiore del Fiume Sele.
La Regione Puglia, come è noto, non ha a disposizione sorgenti di acqua ad uso potabile
sufficienti per l’intero territorio. Al fine di supplire alle gravi carenze idriche, già dal 1906,
l’allora Ente Autonomo Acquedotto Pugliese, iniziò, appunto, la captazione della Sorgente
della Sanità di Caposele, attraverso la Grande Galleria Pavoncelli, lunga Km 15,2 che
attraversa lo spartiacque Sele-Ofanto, e che da inizio al Canale Principale dell’Acquedotto
Pugliese da cui vengono convogliate le acque captate che giungono in Puglia.
Frequentemente si parla di Sorgente della Sanità di Caposele, ma è più appropriato
parlare di sorgenti in quanto si tratta di un gruppo sorgivo costituito da una serie di piccole
sorgenti che sono tutte captate e convogliate in un canale collettore, la sorgente Sanità
ubicata alla sommità del bacino del fiume Sele (420 m m.l.s.), lungo il bordo nord-orientale
dei monti Picentini. Questa sorgente è alimentata dall’unità del M. Cervialto e, come sopra
descritto, da origine al fiume Sele.
L’Acquedotto Pugliese deriva la risorsa idrica ad uso potabile dalla sorgente Sanità per
effetto di due distinte concessioni:
-
la prima relativa a 40 moduli medi (4 m3/s – 4000 l/s)
-
la seconda, che è quella oggetto di rinnovo, relativa a 3,63 moduli medi (0,363 m3/s
– 363 l/s).
La prima derivazione viene effettuata in forza della Legge n. 245 del 26 giugno 1902 per la
“Costruzione e l’esercizio dell’Acquedotto Pugliese e la tutela della silvicoltura nel bacino
del Sele” che prevedeva che l’esercizio perpetuo dell’Acquedotto Pugliese dovesse
realizzarsi mediante la derivazione di non meno di 4 m3/s di acqua dalle Sorgenti Sanità di
Caposele. La concessione veniva rilasciata per 90 anni decorrenti dall’approvazione del
collaudo definitivo dell’opera da realizzarsi (art. 2 della Legge 245/1902). Alla scadenza
della concessione le acque e le opere dell’acquedotto sarebbero passate nella proprietà e
nella libera disponibilità del Consorzio per la costruzione dell’acquedotto pugliese (art. 12
della Legge 245/1902). Successivamente, sulla base di quanto previsto dall’art. 23,
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comma 8, del DLgs 152/99, l’Acquedotto Pugliese provvedeva, con propria nota n. 3177
del 19 maggio 2000, a produrre specifica istanza per la prosecuzione della derivazione di
40 moduli medi fino alla scadenza originaria (2032). In riscontro a tale istanza, il Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Direzione Generale della difesa del suolo, con
propria nota prot. TE/8268/CS del 14 dicembre 2001, stabiliva che “Questa Direzione
Generale esaminati gli atti prodotti e valutata la situazione in atto, è dell’avviso che la
scadenza della concessione di derivazione debba essere fissata al 29 giugno 2032 e cioè
novantanni decorrenti dal 30 giugno 1942 data entro la quale avrebbe dovuto essere
effettuato il collaudo definitivo ….”.
La seconda derivazione viene effettuata in forza del Decreto Reale 11 maggio 1942
“Concessione all’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese di una derivazione di acqua dal
fiume Sele” che forniva la concessione a derivare di ulteriori medi moduli 3,63 dalle
Sorgenti Sanità per una durata di 70 anni, con scadenza il 10 maggio 2012.
Anche per tale derivazione si precisa che Acquedotto Pugliese con propria nota n. 3178
del 19 maggio 2000 provvedeva a produrre istanza di prosecuzione della derivazione ai
sensi di quanto previsto dall’art. 23, comma 8, del DLgs 152/99.
Successivamente, come noto, Acquedotto Pugliese ha provveduto, entro i termini previsti
dalla normativa vigente, a presentare in data 23 febbraio 2011 apposita istanza di rinnovo
della concessione (attualmente in fase di istruttoria), allegando alla stessa copia della nota
n. 3178 del 19 maggio 2000. Attualmente è in corso la predisposizione della
documentazione necessaria per la Valutazione d’Impatto Ambientale, integrata con la
Valutazione d’Incidenza.
La derivazione oggetto della presente procedura è la seconda innanzi descritta e pari a
363 l/s. La stessa, come indicato, è effettuata contestualmente ad una derivazione in
essere dalla stessa sorgente e, dunque, anche le opere di captazione esistenti sono le
medesime.
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Localizzazione e vincolistica
L’area oggetto della derivazione di che trattasi è ubicata nel territorio comunale di
Caposele, in provincia di Avellino, in Piazza Sanità, nel centro urbano, ove affiorano le
sorgenti. L’intera area di captazione è di proprietà dell’Acquedotto Pugliese S.p.A. Nello
specifico, l’area di tutela assoluta delle sorgenti, così come previsto al comma 3 dell’art. 94
del D.Lgs. 152/2006, è delimitata e protetta da una idonea recinzione.
Le particelle catastali interessate sono la n. 46, 47, 48, 49 e 50 del foglio di mappa n. 15/A,
in particolare l’opera di captazione ricade nella particella 48.
L’altitudine della sorgente è di 420 m s.l.m..
Il Fiume Sele, alimentato dalle sorgenti della Sanità, ha origine dalla confluenza del
vallone Acqua delle Brecce con il vallone Palmenta, ma prende il nome di fiume Sele a
valle della sorgente Sanità, che rappresenta il principale recapito sorgivo dell’idrostruttura
del monte Cervialto. Il vallone Acqua delle Brecce presenta deflusso di base dato da
emergenze in alveo e dalle sorgenti di alta quota dell'idrostruttura del monte Cervialto,
mentre il vallone Palmenta presenta un regime torrentizio il cui deflusso è influenzato
anche dallo scarico del troppo pieno delle sorgenti di Cassano.
L’area presso la quale insistono le sorgenti è interessata da diversi vincoli; in dettaglio:
-
Parco Regionale dei Monti Picentini - Zona “C” – Area di riqualificazione dei centri
abitati di promozione e sviluppo economico e sociale
-
ZPS Picentini – IT8040021
-
Vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004.
Sulla base del Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino Interregionale Fiume Sele, competente
per territorio, l’area su cui sono presenti le opere di captazione della sorgente presenta le
seguenti classi di pericolosità e di rischio:
-
Pericolosità potenziale frana: P_utr1;
-
Rischio potenziale frana: R_utr2.
La zona retrostante alle strutture di captazione, nel PAI, viene definita “area di cava”, in
quanto interessata da scavi pregressi.
Sulla base del PUC in corso di validità l’area di captazione ricade in zona omogenea F6 –
“Attrezzature ecoambientali”. Nella cartografia allegata al PUC, inoltre, vengono indicate le
sorgenti e l’area di rispetto così come previsto dal D.Lgs. 152/2006.
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Le aree esterne alle sorgenti, a valle delle stesse, lungo il corso del fiume Sele, e l’area
montana a monte, inoltre, rientrano in:
-
SIC IT8050049 – “Fiumi Tanagro e Sele”
-
SIC IT8040010 – “Monte Cervialto e Montagnone di Nusco”
-
Riserva Naturale “Foce Sele – Tanagro”
Il rinnovo della concessione della derivazione è compatibile con tutta la vincolistica
insistente sulle aree.
Di seguito si riporta uno stralcio della zonizzazione del PUC e la relativa legenda, lo
stralcio catastale e gli estratti della cartografia del Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino
Interregionale Fiume Sele relative all’area delle sorgenti.
Inoltre, in conclusione della relazione è riportato lo stralcio cartografico con indicazione
delle aree rientranti nella Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).
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Stralcio PUC
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Legenda PUC
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Stralcio catastale
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Pericolosità Frana
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Rischio Frana
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Descrizione delle strutture di captazione esistenti
Le opere di presa necessarie per la derivazione oggetto di rinnovo di concessione sono
quelle esistenti e, come già specificato innanzi, non verranno realizzate altre opere
infrastrutturali, ma verrà solo derivata una quota di 363 l/s di acqua, come avviene dal
1942, attraverso le opere realizzate nel 1906.
L'opera di captazione delle sorgenti fu eseguita in Piazza della Sanità di Caposele (AV), ai
piedi del massiccio appenninico del Monte Plafagone, agli inizi del 900. Si riportano di
seguito delle immagini risalenti all’epoca della realizzazione.
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Le opere di captazione sono costituite:
•
da una grande diga di sbarramento costruita lungo la depressione sottostante alle
sorgenti;
•
da un canale collettore al quale fanno capo 12 cunicoli di presa che si intestano
nella roccia, nei punti ove scaturiscono le polle.
Dal collettore, allacciante a fondo naturale, l'acqua sbocca in un canale di arrivo e
successivamente in una camera di raccolta e di manovra ove sono sistemate le paratoie
per lo scarico.
Su di una parete della camera di raccolta è ricavato l'incile dell'acquedotto, con soglia a
quota di m. 417,78 sul livello del mare, ove ha origine il canale principale, a pelo libero.
A valle dell'incile è sistemato uno stramazzo Bazin, successivamente, ha inizio la galleria
Rosalba, al termine della quale è posta una stazione di misura della portata prelevata
dalla sorgente attraverso due misuratori Venturi di DN 1000. Da detta stazione e a valle
del ponte canale Tredogge ha inizio la prima grande galleria del canale principale (detta
dell'Appennino o Pavoncelli e lunga oltre 15 km.) che pone in comunicazione la valle del
Sele con quella dell'Ofanto.
La captazione è stata effettuata mediante canale collettore asservito da 12 cunicoli
trasversali drenanti, che si attestano nel detrito calcareo permeabile sovrapposto al
complesso limoso impermeabile.
L’esistenza, all’estremo inferiore di tutte le manifestazioni sorgentizie, di una cintura di
terreni impermeabili rendeva tutte le scaturigini naturalmente connesse.
Pur tuttavia, per mantenere inalterata questa situazione e conservarla tale per l’avvenire, è
stato impiantato in questa cintura un diaframma murario lungo m 64 largo m 2,15 ed alto
una decina di metri, disposto parallelamente alla parete rocciosa verticale originaria ad
una distanza da esso di 65 metri verso valle.
Nel 1954, allo scopo di eliminare le perdite idriche che si manifestavano lateralmente ed al
di sotto della diga di sbarramento, questa è stata prolungata sul lato Sud con un ramo in
direzione Ovest (verso la parete rocciosa) dando al muro la forma planimetrica di una “L”.
Inoltre, per isolare completamente la zona sorgentizia, è stato costruito un secondo
diaframma impermeabile, anch’esso a forma di L, profondo m 22, posto esternamente al
primitivo diaframma murario (o diga) di sbarramento, alla distanza di pochi metri da
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quest’ultimo. Sul lato Nord i sondaggi hanno posto in evidenza la risalita del substrato
impermeabile e l’assenza delle coperture detritiche.
In definitiva la Sorgente di Caposele è captata in corrispondenza della sua scaturigine
apparente isolando, mediante due diaframmi affiancati, una parte della copertura detritica,
antistante la scaturigine geologica proveniente dai calcari e sovrastante le formazioni
argillose della soglia di sfioro della sorgente.
Il “Canale Collettore” di allacciamento, della lunghezza di m 75,75, termina in una “camera
di raccolta” in fregio alla quale si apre, con soglia a quota m 417,78 s.l.m. “l’incile” del
Canale Principale.
Da tale quota m 417,78 (Progr.0+000.00) ha origine la Galleria di Caposele (o Galleria
Rosalba) lunga m 364 con la pendenza dello 0,25‰.
Segue il Ponte Canale Tredogge, ad una luce, lungo m 10, con pendenza del fondo dello
0,25‰.
Alla Progr. Km 0+374 ha origine la Grande Galleria Pavoncelli (già dell’Appennino) lunga
Km 15.252,25 con fondo a pendenza 0,25‰.
I dati caratteristici di quest’opera sono:
Sviluppo dell’acquedotto del Sele
Tipologie dei diversi tratti
Sviluppo (km)
%
0,22
0,09%
Trincea
120,33
48,93%
Galleria
109,08
44,35%
Sifoni e condotte - tubi
8,97
3,65%
Ponti-canale
6,97
2,83%
Salti motore
0,37
0,15%
245,94
99,76%
Captazione delle sorgenti
TOTALI
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La popolazione residente (dati ISTAT gennaio 2011) sul territorio servito dalle sorgenti del
Sele è così divisa:
Caratteristiche del territorio servito dalle sorgenti del Sele
Regione
Numero comuni serviti
Popolazione residente
Campania
15
31.420
Basilicata
8
113.250
Puglia
237
4.064.872
TOTALI
260
4.191.542
Per una migliore comprensione del sistema nel suo complesso si riporta di seguito lo
schema idrico.
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Da Caposele, in prossimità delle sorgenti, ha inizio il “Canale Principale”, un canale di 244
km totalmente a pelo libero, un’opera che consente il trasporto dell'acqua senza l’uso
alcuno di energia elettrica.
Tutta l’opera è impostata su uno studio delle quote del canale. Parte con una quota di
419,08 m s.l.m. minima del Canale Collettore delle Sorgenti della Sanità e arriva con un
dislivello complessivo di 45,68 m a metà percorso e di 97,18 m a fine percorso del Canale.
II Canale Principale conserva così una indiscussa armonia in tutto il suo percorso, la cui
lunghezza acquista valore molto relativo, e non incide affatto sulla sua ottima efficienza.
Si riportano di seguito alcune immagini dell’attuale area di captazione.
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Canale collettore della sorgente
Dettaglio canale adduzione
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Strutture di captazione delle acque
Nelle immagini che seguono vengono riportate la planimetria dell’opera di captazione
come elaborata nel progetto originario, l’ortofoto con l’ubicazione dell’opera di captazione
e lo stralcio cartografico con l’indicazione delle aree rientranti nella Rete Natura 2000 (SIC
e ZPS).
Le alternative considerate
L’alternativa a questa richiesta di rinnovo di concessione è l’alternativa zero, ovvero non
richiedere la concessione. Questa non sarebbe una soluzione perseguibile per contingenti
esigenze di approvvigionamento idrico che, data la popolazione servita, si configura come
di “rilevante interesse pubblico”.
Caposele, 30 aprile 2014
I tecnici
Dott.ssa Antonietta Di Vincenzo
_________________________
Dott. Angelo Ceres
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Planimetria dell’opera di captazione come elaborata nel progetto originario
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Ortofoto con ubicazione dell’opera di captazione
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Carta della Rete Natura 2000
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