Media del 9: studentessa alla corte del re degli chef

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Media del 9: studentessa alla corte del re degli chef
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L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 13 DICEMBRE 2012
Valli Brembana e Imagna
a
Media del 9: studentessa
alla corte del re degli chef
Da San Pellegrino all’università della cucina di Marchesi a Parma
Stage-premio, una dei 20 selezionati tra tutti gli alberghieri d’Italia
A
San Pellegrino
GIOVANNI GHISALBERTI
Per molti aspiranti cuochi è solo un sogno. Per lei, in questi
giorni, è realtà. Dall’istituto alberghiero di San Pellegrino, una
studentessa di Comun Nuovo,
Sara Locatelli, 18 anni, è volata
nella storica reggia di Colorno, in provincia di
Parma, per uno stage ad
Alma, la scuola internazionale di cucina di
Gualtiero Marchesi,
una delle capitali mondiali della formazione
gastronomica.
Un’esperienza unica – la
prima in assoluta che capita a uno studente
dell’alberghiero di
San Pellegrino –
che Sara vivrà
fino a domani dopo aver
vinto un
concorso
indetto
dalla
scuola di
Marchesi e riservato
a tutti
gli istituti alberghieri d’Italia.
Lei è l’unica bergamasca e una delle
tre lombarde
che sono riuscite
a entrare nelle
top 20 selezionata da Alma.
Iscritta al quinto anno dell’indirizzo ristorativo, Sara ha
un curriculum scolastico straordinario: finora ha mantenuto
una media costante del 9, un’eccellenza per l’alberghiero di San
Pellegrino che, al momento delle segnalazioni
alla giuria
di Alma,
non ha
avuto
dubbi
su chi
iscrivere
al concorso. E
non ha sbagliato: Sara è,
tra gli istituti alberghieri
italiani, la
decima
studentessa con i
voti più
alti.
La
Il frutticoltore Pinuccio Gianati e Zurolo con il panettone brembano
Il panettone ora
è doc brembano
A
San Pellegrino
Marchesi, rettore di Alma. A sinistra, Sara Locatelli
scuola internazionale di cucina,
nata nel 2004, ha sede nella reggia di Colorno. Occupa una superficie di 3.500 metri quadrati e rappresenta il più autorevole centro di formazione per l’arte culinaria italiana nel mondo
(oltre 800 allievi nel 2006) anche grazie a collaborazioni con
grandi scuole straniere che inviano studen-
ti
da
Stati
Uniti, Canada, Corea
e Giappone.
Marchesi, naturalmente, è il rettore,
mentre il corpo docente è composto dai più grandi chef e pasticcieri italiani.
La scuola propone principalmente lezioni di formazione
per giovani cuochi, ma anche
corsi d’eccellenza e d’aggiornamento per cuochi professionisti, anche su misura, per aziende e catene alberghiere.
«Essere qui è una soddisfazione immensa – dice Sara che nei primi giorni di
stage ha seguito lezioni direttamente da Marchesi e
ha visitato un’azienda che
produce Culatello di Zibello
–. Tutto è straordinario e
perfetto. Penso che avrò
tantissimo da imparare».
Eppure il sogno di Sara è
quello di fare la dietologa. Si
iscriverà, infatti, alla facoltà
di Medicina. Beh, a questo
punto, siamo certi che ai
suoi futuri pazienti prescriverà diete decisamente... gustose. ■
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lare della gastronomia-pasticceria «Gusto Dolce & Salato»,
Un biglietto da visita ricercato, gu- nel centro storico della città terstoso e anche… natalizio. È sempre male. Un prodotto nato lo scoral lavoro in Valle Brembana l’Asso- so anno e quest’inverno pronto
ciazione di frutticoltori e agricolto- al marchio di qualità e tipicità.
ri (Afavb) che riunisce oltre 200 ap«Il marchio – conferma il
passionati, fautori dell’agricoltura
sindaco Davide Calvi – è un pasdi montagna e delle mele della Val- so importante, che segnala inle Brembana.
nanzitutto la territorialità del
Per il gruppo presieduto da Da- prodotto, un elemento che non
vide Calvi, sindaco di
può essere in nessun
Moio, è arrivata nei
modo copiato o delogiorni scorsi l’ufficiacalizzato. Nelle mele
Ha
ricevuto
lità del «marchio di
e nel panettone non
il marchio ci sono soltanto cura
qualità e tipicità»
della Valle Brembacoltivazione e
di tipicità nella
na, concesso con deingredienti genuini,
della valle ma anche la passione
libera formale della
Comunità montana.
tanta gente che si
insieme di
Il bollino «doc»
ritrova all’insegna di
alle mele una contagiosa sociacon il logo dei ponti
di Sedrina andrà non
lità».
soltanto sulle mele, a partire dal
Sabato prossimo i frutticolprossimo raccolto, ma anche al tori della Valle Brembana si ripanettone brembano, prepara- troverranno per la cena convito con mele della Valle Bremba- viale di fine anno a Casa Bagna. L’idea, sperimentata lo scor- gins, in località Grumello de’
so anno e ora ampliata a grande Zanchi, a Zogno. Per le ultime
richiesta, è di Francesco Zuro- prenotazioni è disponibile il relo, docente all’istituto alber- capito telefonico al numero
ghiero di San Pellegrino e tito- 345.9576460. ■
a
Birre, ecco la Morosa alle more
E con l’inverno la Bière brûlée
A
San Pellegrino
Il gusto è soggettivo e le birre possono piacere (opinione prevalente)
o no. Ma una cosa di certo, oltre all’arte birraria, non manca ai mastri
del luppolo del birrificio «Via Priula» di San Pellegrino: l’inventiva.
Nei giorni scorsi Giovanni Fumagalli (il farmacista nipote di
chi brevettò la magnesia «San
Pellegrino»), Marco Orfino e
Mauro Zilli hanno presentato
nel locale sotto i portici Colleoni
di San Pellegrino, la sesta «figlia»,
la birra Morosa, al gusto di mora.
Segue la Loertìs (bionda), la
Camoz (scura), la Bacio, la Rosa
(al lampone, in onore del Giro
d’Italia) e la Dubec (rossa, dedicata al Becco orobico). Ma non finisce qui. I mastri birrai sanpellegrinesi, ormai lanciatissimi (alcune birre da qualche mese si
vendono anche nei pub londinesi), da settimana prossima sfor-
L’etichetta della Morosa, gusto mora: è la sesta birra di San Pellegrino
San Pellegrino: da
settimana prossima
anche la cioccolata
calda alla birra
neranno la «Bière brûlée», versione giovanile e a base di birra
del «vin brûlé» (quest’estate avevano prodotto ghiaccioli alla birra).
«Utilizziamo la Camoz e alcune spezie – dice Marco Orfino –.
Una delizia, da provare». Ancora
più originale, probabilmente, la
cioccolata calda alla birra, anche
qui un mix ottenuto con la scura
Camoz che sarà servita da settimana prossima. «Visti i prossimi
appuntamenti a San Pellegrino,
con le "Notti bianche" del 21 e del
31 dicembre – continua Orfino –
e le temperature piuttosto rigide
abbiamo pensato a qualche bevanda calda a base di birra. Gli
abbinamenti e le soluzioni possono sembrare strane, ma i risultati finora sono stati ottimi».
Intanto sabato scorso è stata
presentata ufficialmente la birra
Morosa. «Nasce dal felice incontro di more in frutto, un lievito
belga e un mix di malti aromatici – spiegano i mastri birrai di
San Pellegrino –. Il risultato ci ha
sorpreso per la sua piacevole
complessità aromatica: su tutto
un bel fruttato, una leggera acidità che bilancia la morbidezza
dei malti e nel finale una debole
sensazione di amaro che accompagna il ritorno del gusto della
mora».
Le more piacciono anche al
Moscardino (o Nocciolino, in
Bergamasca), microroditore frequentatore dei rovi. Da qui l’etichetta della Morosa, col Moscardino ritratto dal disegnatore Stefano Torriani. ■